Robert Lanza scopre l’immortalità ? Ecco cosa dice la sua teoria sul Biocentrismo.
Il dottor Robert Lanza potrebbe aver scoperto l’immortalità e trovato la risposta affermativa alla domanda “C’è vita oltre la morte ?”.
Nato nel 1956, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine, per il New York Times Robert Lanza è il terzo miglior scienziato in vita.
Negli ultimi tempi Lanza ha sviluppato una teoria che prova a spiegare come la vita possa andare avanti per sempre tramite la nostra coscienza: il Biocentrismo. È tutto sul suo ultimo libro scritto insieme all’astronomo Bob Berman: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” (“Biocentrismo: come Vita e Coscienza sono le Chiavi per Comprendere la Natura dell’Universo”).
Basata sul secondo principio della termodinamica, questa teoria rivoluzionaria rende possibile l’immortalità. Vediamo insieme cosa dice la teoria di Robert Lanza.
La coscienza nel Biocentrismo di Lanza
La teoria di Lanza fa riferimento ad un individuo formato da due elementi: il corpo, che ha le funzioni di un guscio, e la coscienza viva dell’individuo (l’identità di ognuno di noi, il il “chi sono”). La coscienza è una forma di energia che corrisponde a circa 20 watt ed opera all’interno del cervello.
Secondo Lanza, al momento della morte, la coscienza non fa altro che liberarsi dal suo guscio, riciclandosi in un corpo diverso.
Alla base di questa possibilità della coscienza di “riciclarsi” c’è il secondo principio della termodinamica, una delle realtà assolute della scienza.
Secondo questo principio l’energia, non si può né creare, né distruggere, ma solo trasformare.
Se, come abbiamo detto prima, la coscienza è formata da energia, ne consegue che anche in questo caso i 20 watt che la formano non si distruggono, ma si trasformano in altro.
Altra tesi è quella relativa a spazio e tempo. Secondo Robert Lanza infatti, questi due elementi non sono altro che filtri imposti dal cervello alla nostra coscienza. Se diamo questa teoria per vera, ne consegue che non esistono nascita e morte, dal momento che non esistono fattori spaziali e temporali in grado di determinarli.
Il multiverso di Robert Lanza
Se la coscienza non muore, una volta che viene liberata dal guscio esterno (il corpo), dove va a finire?
A rispondere a questa domanda è la teoria del Teoria del Multiverso.
In base a questa teoria, che postula l’esistenza di più universi paralleli esterni al nostro spaziotempo, che la coscienza può abitare contemporaneamente, Lanza ipotizza che la coscienza, una volta “libera”, non faccia altro che passare da un universo all’altro per ricominciare un nuovo ciclo.
Il famoso tunnel che molte persone in punto di morte dicono di aver visto potrebbe dunque non essere altro che quel passaggio da un universo all’altro.
La sua teoria sul Biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “Portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà. Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica.
In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio.
È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso.
Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.
Continua su: Morte cosa sei ? – 1+ Morte cosa sei ? – 2