La Storia del Coronavirus Covid19 ?
MANCANZA di SCIENTIFICITÀ, PROPORZIONE e COERENZA
“Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi” – By Eraclito
“Non abbiamo studiato il virus “reale“, ma un virus che abbiamo costruito in laboratorio”….così ha detto in udienza pubblica, Albert Israel Abraham Borla (il nome per intero del CEO di Pfizer)
QUINDI: hanno mentito su tutto fin dall’inizio.
https://ilficcanasonews.info/pfizer-siero-creato-su-pseudo-virus/
E ciò vale per qualsiasi virus: essi sono stati inventati in laboratorio od al computer….da sempre….è tutto FALSO ciò che dicono sui virus….per generare la PAURA per dei virus inesistenti…..infatti il loro vero nome scientifico è: Esosomi !
Il virus del morbillo NON esiste:
virus_Lanka_studio
ma anche tutti gli altri….
Le forti emozioni, soprattutto quando sono negative, rendono stupidi anche le persone più intelligenti.
La paura è sicuramente una delle emozioni che più di ogni altra distorce la realtà, paralizza la nostra capacità di pensare e promuove scelte e comportamenti istintivi, che non raramente possono essere pericolosi e dannosi per sé e/o per altri.
La paura può uccidere, sia direttamente che indirettamente.
La paura, fra i vari effetti, mina gravemente la funzionalità dei nostri organi e del nostro sistema immunitario.
Il grado di compromissione del sistema immunitario è in funzione della durata e dell’intensità della paura.
La paura è in realtà diventato un potente alleato del Covid19 e, soprattutto, di tutte le gravi malattie, attualmente, lontane dai riflettori dei mainstream.
Purtroppo non si muore di solo Covid19, magari fosse così.
E non esistono morti di serie A e morti di serie B.
L’intensità della nostra paura è direttamente proporzionale alla percezione del rischio e quest’ultima è fortemente influenzata dai mezzi di informazione di massa, che hanno letteralmente terrorizzato buona parte della popolazione.
La percezione del rischio ha indubbiamente un ruolo strategico in ogni scelta umana.
Certamente sarai d’accordo con me che sono le nostre scelte a determinare il nostro destino. Il nostro presente è determinato dalle scelte del passato e il futuro dipenderà dalle scelte che stiamo facendo nel presente.
Le nostre scelte, a livello individuale e collettivo, sono condizionate da una valutazione, non raramente inconsapevole, del rapporto rischi/benefici.
Saper distinguere il rischio reale dal rischio percepito è, pertanto, fondamentale e strategico per qualsiasi scelta, quindi, per qualsiasi risultato.
Solo con uno stato d’animo sereno si riesce a comprendere l’abissale differenza fra la percezione del rischio e il rischio reale.
La percezione del rischio, o rischio percepito, è del tutto soggettivo e può allontanarsi notevolmente dal reale rischio.
A volte temiamo delle attività o degli agenti che non sono in realtà pericolosi e non temiamo, al contrario, attività o agenti che sono estremamente nocivi e pericolosi.
C’è chi ha paura dei topi, chi degli insetti, chi degli uccelli, chi degli spazi chiusi, chi degli spazi aperti, chi dei serpenti, chi di salire su un aereo etc.
Ora è estremamente diffusa, direi pandemica, la paura del coronavirus, con gravi conseguenze sulla salute psicofisica individuale e sociale, come recentemente denunciato da diverse centinaia di psicologi e psichiatri ( isolamento, depressione, suicidi, disoccupazione, violenza, aggressività, senso d’impotenza, disgregazione della comunità, senso di inadeguatezza, ansia, stress e patologie correlate)
Per evitare di fare scelte errate, gravide di conseguenze negative, e per fare, invece, scelte informate dalla verità, quindi, dal reale rapporto dei rischi/benefici, gravide di conseguenze positive, è indispensabile conoscere il rischio reale.
Se questo discorso è importante a livello individuale, lo è ancora di più a livello collettivo, sociale e istituzionale, se non altro per la responsabilità, la vastità e l’entità delle conseguenze, nel bene o nel male.
Il rischio reale rappresenta la probabilità oggettiva di subire dei danni per la realizzazione di un evento, conseguente ad azioni o ad omissioni.
Il rischio reale combina due aspetti concorrenti: il danno, cioè l’entità delle conseguenze negative, e la frequenza (o probabilità) del suo avverarsi.
In termini matematici il Rischio R è il prodotto di due fattori, la probabilità (o frequenza) di a ccadimento P e l’entità del danno M (o magnitudo) che determina:
R=PxM
Il rischio reale è quindi il prodotto della probabilità (frequenza) di accadimento dell’evento moltiplicato per la gravità delle conseguenze.
Una valutazione dei rischi obiettiva e scientifica è preliminare e, soprattutto, indispensabile perché è l’unico percorso che permette di orientare, selezionare e calibrare le scelte o le omissioni, con coerenza e proporzionalità, secondo una scala di priorità.
Bisogna avere sempre la consapevolezza che la soluzione ottimale è quella che prevede i minimi rischi e i maggiori benefici, non in una visione di ricaduta settoriale, limitata nel tempo (a breve termine) e nello spazio, ma in una visione olistica, con ricadute positive, nel tempo (medio e lungo termine), per il maggiore numero di persone, inclusa l’intera nazione od umanità, compresa l’intera biosfera.
Se non uso questo metodo razionale di analisi e di valutazione dei rischi/benefici con una visione olistica, le scelte adottate, nella peggiore delle ipotesi, diventano completamente inefficaci, nella migliore delle ipotesi, permettono di ridurre i morti con o per Covid 19, ma con il risultato contemporaneo, come effetto collaterale, di un aumento notevole del numero dei morti, per molte altre malattie, sia a breve che, soprattutto, a medio e lungo termine (infarti, suicidi, tumori, malattie dell’apparato cardiovascolare etc.). I fatti e la storia lo dimostrano e lo dimostreranno sempre più.
Cerchiamo, quindi, di comprendere il vero rischio reale, al di là di qualsiasi pregiudizio.
Come medico-oncologo, per la mia formazione scientifica, sono abituato a partire da dati solidi e chiari: i numeri.
Vorrei fare, quindi, un ragionamento ad alta voce, il più possibile obiettivo, insieme a chi mi segue, partendo dalla cosa meno opinabile: i numeri.
Gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità analizzano periodicamente le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al COVID19 in Italia. L ’ultimo report si basa sull’analisi di un campione di 31.851 deceduti che erano positivi al Covid19, su un totale di 33.142 (28-5-2020) decessi.
L’età media dei pazienti deceduti e positivi al Covid19 è stata di 80 anni. Si hai capito bene: 80 anni.
Al 28 maggio, dei 31.851 pazienti deceduti, con positività al SARS-CoV-2, quelli di età inferiore ai 50 anni, in tutta Italia, erano solo 356 (1,1%). Anche la stragrande maggioranza di questi aveva gravi patologie preesistenti, solo 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
Sulla base dell’analisi di 3200 cartelle cliniche dei deceduti totali (31.851)si è constatato che il 96% (esattamente il 95,9%) dei deceduti aveva una media di oltre 3 gravissime malattie croniche (esattamente 3,3).
Solo il 4,1 % complessivo di tutti i deceduti era in apparente buono stato di salute. Il numero totale, quindi, in tutta Italia, dei deceduti con Covid 19 positivo, dei soggetti in apparente stato di buona salute, al 28/5/2020, è stato di 1306. Questo numero corrisponde allo 0,56% dei postivi al Covid 19 (233.000).
Questi numeri ci dicono che la quasi totalità dei soggetti apparentemente sani e positivi al Covid 19 guarisce.
Se al denominatore di questa semplice proporzione mettiamo il numero degli asintomatici non testati, che sappiamo essere tantissimi, la percentuale di guarigione dei pazienti in apparente buono stato di salute aumenta ulteriormente, indipendentemente dall’età.
La conferma del reale pericolo del coronavirus Covid 19 viene da Amburgo, l’unica città tedesca dove vengono esaminate tutte le morti per coronavirus, perchè i cadaveri vengono sottoposti tutti ad autopsia nell’Istituto di Medicina Legale.
Il direttore dell’Istituto di Medicina Forense dell’Università di Amburgo, Klaus Puschel, ha infatti appena pubblicato un dettagliato studio che fa luce sulle cause di morte.
Nello studio sono riportate le conclusioni degli esami autoptici svolti dalla sua equipe. Da esse si evince con estrema chiarezza che “tutte le persone esaminate avevano altre gravissime patologie” e quindi non sarebbero morte per il coronavirus. Il quadro clinico dei pazienti si presentava “gravemente compromesso” e le condizioni di salute erano estremamente precarie.
Puschel arriva al punto sostenere di non aver alcun dubbio nel confermare che ad Amburgo non è morta una sola persona senza precedenti, gravi patologie. Ecco le sue precise parole:
“Tutti quelli che abbiamo esaminato finora avevano il cancro, o una malattia polmonare cronica, erano forti fumatori o fortemente obesi, soffrivano di diabete o avevano malattie cardiovascolari”.
“E’ bastata una piccolissima goccia per far traboccare il vaso”, afferma con un drammatico paragone.
Il suo ragionamento prosegue deciso: “Il danno economico astronomico che sta sorgendo non è commisurato al pericolo rappresentato dal virus”.
Ritengo utile sottolineare, per essere il più possibile obiettivo, che l’analisi è facile a-posteriori. All’inizio, parlo del mese di febbraio, quando non conoscevamo quasi nulla del nuovo virus, può essere stato, a mio avviso, giustificato o, comunque, giustificabile, anche sulla base dell’emotività, prendere decisioni anche drastiche e anticostituzionali; dopo, però, assolutamente NO !
Non è più possibile e giustificato prendere decisioni così importanti sulla base dell’emotività, senza una preventiva valutazione obiettiva e scientifica del rapporto rischi/benefici con una visione olistica.
Per comprendere ancora meglio la mancanza di scientificità, proporzione e coerenza delle gravi decisioni prese in Italia, ritengo utile parlare di un indice statistico poco conosciuto, ma estremamente importante per illuminare e calibrare le scelte pubbliche sulla base del rischio reale di una malattia.
Si tratta del PYLL ( Potential Years of Life Lost) potenziali anni di perdita di vita. Morire a 20 o 30 anni non è la stessa cosa del morire a 80, 90 o più anni.
In pratica si tratta di un indice statistico che comunica quanti anni di vita riesce a rubare una determinata malattia. Penso che tu riesca a comprendere l’importanza notevole di questo parametro.
Le malattie, infatti, non sono tutte uguali in termini di conseguenze sulla salute ed in termini di importanza individuale e di impatto sociale. Ci sono malattie che provocando decessi in età più giovanile rispetto ad altre, riescono a rubare molti più anni di vita.
Il PYLL, quindi, permette di misurare e di comprendere il peso rispettivo delle differenti cause di morte. Esso è tanto più elevato ed è tanto più grave quanto più la patologia è diffusa (frequente) e quanto più colpisce in età inferiore alla vita media.
Abbiamo già visto che “il Rischio Reale” dipende dalla frequenza e dall’entità del danno.
Dal punto di vista obiettivo e scientifico bisogna sempre tenere conto non solo del numero di decessi, ma anche dell’età in cui questi avvengono.
La malattia che, attualmente, ruba più anni di vita è il cancro, con 180.000 decessi /anno in Italia e con oltre 3 milioni di anni potenziali persi. Questi morti avvengono ogni anno e non in occasione di una sporadica epidemia.
I morti da cancro non sono morti di serie B, così come qualsiasi altro decesso, rispetto ai morti da Covid19, che sembrano invece morti di serie A.
In Italia, secondo le attuali statistiche un uomo su due ed una donna su tre si ammala di cancro, nel corso della propria vita.
Se non agiamo con amore ed intelligenza, nel prossimo futuro saranno ancora di più.
Le malattie dell’apparato cardiovascolare con 240.000 morti all’anno, in Italia, rappresentano la prima causa di morte, ma, con il calcolo del PYLL, la seconda causa, dopo il cancro, di morte prematura, cioè di malattia che ruba anni di vita potenziali.
In termini di frequenza e di gravità, cioè di rischi reali, non di rischi percepiti, notevolmente influenzati e gonfiati dai provvedimenti e dai mass media, non esiste nemmeno un lontano paragone fra i rischi reali del Covid19 (età media di morte a 80 anni) e i rischi del cancro, delle leucemie, delle malattie cardiovascolari e delle altre malattie cronicodegenerative.
Ricordo che, nel 2016, in Italia, le morti per malattie cronico-degenerative, per lo più legate al bombardamento chimico-fisico a cui è esposta la popolazione è stata complessivamente del 91%.
Oltretutto il cancro (373.000 nel 2018), le malattie dell’apparato cardiovascolare e le altre malattie cronico-degenerative sono in buona parte evitabili con iniziative di semplice informazione e prevenzione.
Come oncologo posso affermare con piena consapevolezza che:
Il cancro rappresenta una reazione normale ad un ambiente patologico e/o a uno stile di vita errato.
Secondo i dati delll’American Cancer Society, l’alimentazione errata è responsabile dal 30 al 38% di tutti i tumori. In Italia, quindi, dobbiamo aspettarci almeno 120.00 nuovi casi di cancro all’anno, solo perché la popolazione, nella sua grande maggioranza, non viene adeguatamente informata ed educata sulla corretta alimentazione.
Quando vado nei supermercati e vedo cosa la gente mette nel carrello comprendo perché ci sono tanti casi di tumori. A dire la verità, sulla base di quello che mangia la stragrande maggioranza della gente me ne aspetterei molti di più.
La considerazione successiva che faccio è che, per fortuna, chiunque ci abbia progettati ci ha donato un corpo straordinario che riesce a sopportare per tantissimi anni una quantità incredibile di schifezze e di veleni.
Immagina cosa significa: ogni anno 120.000 nuove diagnosi di tumore in meno.
Pensate a quanti risparmi, a quante tasse in meno, a quante sofferenze e a quante vite si potrebbero salvare, solo con una percentuale bassissima dello spazio e dell’attenzione che i mainstream e i politici attuali, forse anche perché mal consigliati dal team consultato (si parla della presenza al suo interno di personaggi con conflitti di interesse), rivolgono nei confronti del coronavirus Covid 19.
A questo punto, francamente, mi viene il dubbio che ci siano dei decisori politici che si preoccupino veramente della salute della popolazione.
La questione potrebbe forse dipendere anche in parte da consulenti tecnici, forse in buona fede, perché completamente all’oscuro dell’importanza di avere una visione d’insieme dei problemi, con un approccio olistico che riesca a vedere i costi e benefici di ogni scelta nel tempo e nello spazio.
Mi auguro che sia solo questo, seppur sia già grave. Non vorrei che le loro convinzioni ed il conseguente flusso dei loro pensieri sia stato in qualche modo condizionato o determinato esclusivamente da un conflitto d’interessi.
So di non sapere tantissime cose e che la realtà ha sicuramente più fantasia di tutto ciò che io possa immaginare.
Però, non posso fare a meno di notare che non vedo Vera Scienza, né coerenza o giuste proporzioni fra le scelte attuate in Italia contro il coronavirus e le omissioni per problemi sanitari molto più importanti (ho accennato solo ad alcuni), che colpiscono, direttamente e indirettamente ciascuno di noi.
I mezzi d’informazione di massa, continuano a essere mezzi di distrazione di massa, non strumenti per la difesa dei valori più importanti del popolo italiano, tra cui c’è la salute, l’amore, la verità, la tolleranza, la libertà, la giustizia e la democrazia.
Altrimenti non si spiegherebbero buona parte delle scelte che fa e le sue omissioni in merito a tutto ciò che potrebbe fare per informare la gente sui corretti stili di vita che incrementano i propri poteri di difesa contro qualsiasi agente patogeno, Covid19 compreso.
I mezzi d’informazione di massa, soprattutto quelli sotto controllo dello Stato, devono e avrebbero dovuto informare, senza sosta, sulle vere misure di prevenzione primaria.
Mangiare sano, fare movimento, esporsi all’aria aperta e al sole, conoscere e gestire lo stress, non essere spaventati, avere un equilibrio psichico, guardare in modo sereno al futuro, non fumare e non assumere sostanze tossiche incrementano notevolmente i poteri di difesa dell’organismo; essi rappresentano il vero scudo al coronavirus e alla stragrande maggioranza delle malattie.
Forse c’è qualcuno che sta soffiando sul fuoco, sta enfatizzando il tutto, per ottenere obiettivi non molto trasparenti o, comunque, a me sconosciuti.
La mia certezza è che i rimedi, per le loro conseguenze (solo in parte riferite), siano ben peggiori e più pericolosi dei danni che questo virus riesce a determinare, soprattutto ora che conosciamo anche quali terapie usare.
Brindisi, 02/06/2020
Dott. Claudio Pagliara – Oncologo
Ma i Virus sono veramente stati isolati, secondo i giusti crismi scientifici od è tutta una sonora BUFALA ? vedi QUI
– https://pattoverascienza.com/virus-cosa-sono-sono-veramente-stati-isolati-2/
Quindi se i Virus NON sono patogeni e cosa servono i Vaccini, solo ad ammalare per gestire il mercato dei malati ed far morire prematuramente la popolazione….
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Come prendere Lucciole per Lanterne….anche in virologia:
By Salvatore Rainò – Immunologo Clinico e Internista – Website: salvatoreraino.com
Vedi anche: Quadro Bio-Logico sull’epidemia e Covid19 + Cosa sono i virus ?
Vedi qui altre prove del NON isolamento dei Virus:
https://mednat.news/2023/10/17/26924/