TRASFUSIONI – Introduzione, info sui loro pericoli
Risarcimento danni da trasfusioni si sangue infetto: responsabilità civile – (Italy, Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 11.01.2008 n. 581)
Legge 21.10.2005 n° 219 – Trasfusioni ed emoderivati
Premessa IMPORTANTE:
Il sangue di un qualsiasi donatore contiene elementi tossici (metalli pesanti, farmaci di sintesi, vaccini, funghi, micotossine ecc.), e quindi patogeni, in grado di produrre sul ricevente anche gravi effetti, cioè malattie importanti e persino la morte prematura od improvvisa, a seguito di uno stress rilevante, tipo: assunzione di farmaci immunosopressori, vaccini, operazioni chirurgiche, traumi da incidente, stress psichici importanti, conflitti spirituali irrisolti.
Uno dei principali elementi “regalati” dai donatori, è il micro organismo – parassita detto Borrelia burgdorferi (la medicina ufficiale dice che esso sia trasmesso solo dalla zecca, ma di fatto non è cosi, perché è stato rintracciato anche in zanzare, pulci, tutti i tipi di acari, sperma, urina, sangue, fluido spinale, ecc.), che è con-causa nella malattia di Lyme, malattia che sta raggiungendo proporzioni epidemiche a livello mondiale, anche perché il sangue da trasfusione, NON viene mai testato (*) per quel micro organismo (è reperibile anche nelle lacrime).
Le infezioni da micoplasma possono rimanere latenti fino a quando un stress-trauma importante, derivante da ciò che abbiamo già elencato, non provoca la slatentizzazione della malattia.
(*) Attualmente è impossibile diagnosticare accuratamente il morbo di Lyme, poiché i due test migliori, ovvero la tecnica di Coltura del sangue della dott.essa Lida Mattman ed il test Q-RIBb della dott.essa JoAnne Whitaker sembra che NON siano più disponibili…
SANGUE INFETTO TRASFUSO, lo scandalo della famiglia Marcucci
Chirurgia senza trasfusioni di sangue
www.med.unipi.it/patchir/bloodl/bmr-it.htm
http://www.cjd.ed.ac.uk/vcjdworld.htm
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/4841078.stm
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_variante_di_Creutzfeld-Jacob_trasmessa_con_il_sangue/1286784
Accanimento Terapeutico – Testamento Biologico
http://www.watchtower.org/languages/italian/library/g/2000/1/8/article_02.htm
https://www.jw.org/it/biblioteca-medica/video/strategie-alternative-emotrasfusioni/
Non è difficile trovare fonti scientifiche che esaminano i rischi connessi all’uso terapeutico del sangue, per il semplice fatto che nella prassi medica le trasfusioni di sangue sono adoperate tenendo conto che il loro impiego non è del tutto esente da rischi.
Dopo tutto, alle emotrasfusioni si ricorre ormai nei casi in cui è a rischio la vita del paziente.
RISCHI delle TRASFUSIONI di SANGUE
Il sesso è importante nelle trasfusioni di sangue ? 21/10/2017
Uno studio suggerisce che le trasfusioni di sangue che non tengono conto del sesso di donatore e ricevente potrebbero danneggiare quest’ultimo. Il risultato deve tuttavia essere confermato da ulteriori ricerche, poiché altri dati non sono coerenti con questa scopertadi Karen Weintraub/Scientific American Ogni volta che gli operatori sanitari prendono in mano una sacca di sangue per una trasfusione, si assicurano che il donatore e il ricevente abbiano gruppi sanguigni compatibili. Ma non prestano attenzione al sesso del donatore. Un nuovo studio solleva il dubbio che le cose dovrebbero cambiare.
Nel primo grande studio dedicato a osservare come trasfusioni da donne che in precedenza avevano avuto una gravidanza influiscano sulla salute dei riceventi, i ricercatori hanno scoperto che i maschi sotto i 50 anni avevano 1,5 volte più probabilità di morire nei tre anni successivi alla trasfusione se ricevevano globuli rossi da una donna donatrice che era rimasta incinta.
Questo implica un aumento del due per cento della mortalità complessiva ogni anno. Le riceventi donne, però, non sembrano correre un analogo rischio elevato. Lo studio di oltre 42.000 pazienti sottoposti a trasfusione nei Paesi Bassi è stato pubblicato su “JAMA, The Journal of the American Medical Association”.
La Croce Rossa americana, e gli stessi ricercatori si sono affrettati a dichiarare che lo studio non offre risultati sufficientemente definitivi per cambiare l’attuale prassi di abbinamento donatori-riceventi. Ma se questa clamorosa ricerca sarà confermata da studi futuri, potrebbe cambiare il modo in cui il sangue viene distribuito, e suggerire che milioni di pazienti sottoposti a trasfusione in tutto il mondo sono morti prematuramente. “Se questa risulterà essere la verità, è di estremo interesse biologico e clinico”, dice Gustaf Edgren, un esperto non coinvolto nello studio, su cui però ha scritto un editoriale. “Di sicuro dobbiamo scoprire che cosa sta succedendo.” Edgren, professore associato di epidemiologia al Karolinska Institutet ed ematologo al Karolinska University Hospital di Stoccolma, dice che una sua ricerca suggerisce che il sesso del donatore non faccia alcuna differenza per il paziente trasfuso. “I nostri dati non sono in effetti coerenti con questa scoperta”, dice.
Ma il nuovo studio è il quarto lavoro – incluso uno studio pilota degli stessi autori – che scopre differenze nei tassi di sopravvivenza dei riceventi di una trasfusione associati a una mancata corrispondenza di sesso. E i risultati indicano che i potenziali problemi si estendono al di là della questione se le donatrici siano mai state incinte. Uno degli studi suggerisce che le donne siano danneggiate quando ricevevano sangue maschile e viceversa.
Inoltre, i tre gruppi di ricerca provenivano da paesi diversi, usavano set di dati diversi e tutti avevano risultati leggermente diversi. La direzione indicata da ciascuno dei loro risultati è comunque la stessa: le questioni relative al sesso biologico, afferma Henrik Bjursten, professore nel Dipartimento di chirurgia cardiotoracica, anestesia e terapia intensiva all’Università di Lund/Skane University Hospital di Stoccolma. Bjursten, che ha contribuito allo studio che ha trovato problematiche anche le trasfusioni da maschio a femmina, non ha partecipato all’ultimo lavoro pubblicato su “JAMA”.
Per dimostrare definitivamente che esiste un problema, Bjursten dice che gli scienziati dovrebbero trovare un meccanismo biologico plausibile per spiegare queste differenze e quindi eseguire due studi controllati randomizzati per verificare se il sesso del donatore e la storia gestazionale influenzino il destinatario. Tuttavia, lo studio olandese solleva abbastanza interrogativi da indurre Bjursten ad auspicare che le trasfusioni di globuli rossi applichino il protocollo maschio-maschio e femmina-femmina anche prima della eventuale conferma di una connessione. “Il mio parere personale è sì… vorrei che ci fosse attenzione all’abbinamento del sesso”, dice Bjursten, aggiungendo che non sarebbe difficile attuare un cambiamento di questo tipo. “Ci sono milioni di vite a rischio. Vogliamo assumercelo o vogliamo seguire una strada sicura e cercare di evitare il danno?”.
La ricerca di Bjursten ha rilevato rischi per pazienti maschi e femmine sottoposti a chirurgia cardiaca che hanno ricevuto sangue da qualcuno del sesso opposto, suggerendo che le trasfusioni che incrociano i generi possano costare al paziente, in media, un anno di vita circa. Con 100 milioni di trasfusioni all’anno in tutto il mondo, se da 10 milioni a 40 milioni di esse provocano danni, dice, “i conti sono presto fatti”.
Può essere difficile giungere a una solida conclusione in merito al fatto che il sesso sia importante nelle donazioni di globuli rossi. L’etica di uno studio randomizzato, in cui alcuni pazienti ricevono emoderivati non conformi al sesso, può essere discutibile ora che tanti dubbi sono stati sollevati, osserva Bjursten. Ma trovare risposte definitive senza queste sperimentazioni sarà difficile.
Le banche dati attualmente disponibili, come quelle usate dal gruppo olandese, spesso hanno lacune. “Non è chiaro se le banche dati attualmente disponibili potranno rispondere a queste domande”, afferma Ritchard Cable, direttore scientifico della Croce Rossa americana, che ha scritto l’editoriale con Edgren e spera di compilare una banca dati affidabile. Anche in Francia i ricercatori stanno pianificando uno studio di follow-up, afferma Maxime Desmarets, epidemiologo ed esperto di salute pubblica all’Université de Franche-Comté a Besançon, in Francia, la cui ricerca non suggerisce alcuna differenza di genere nelle trasfusioni di sangue.
Desmarets e Cable, insieme alla Croce Rossa americana, dicono che la ricerca corrente non giustifica un cambiamento nel modo di abbinare donatori e pazienti. Lo studio “ha bisogno di conferme, dato che esistono anche studi contrastanti”, ha dichiarato Mary O’Neill, direttore sanitario della Croce Rossa americana, in un comunicato stampa. “Poiché è necessaria un’ulteriore ricerca, non si prevede una modifica dei criteri standard di donazione di sangue o delle attuali pratiche di trasfusione. La Croce Rossa esaminerà attentamente i successivi studi su questo argomento per garantire la sicurezza e la disponibilità dell’approvvigionamento di sangue.”
Gli scienziati speculano che le donne che sono state incinte potrebbero avere nei globuli rossi un certo fattore immunitario che provoca un rigetto tra i riceventi maschi più giovani. La teoria che va per la maggiore è che forse le donne che hanno avuto figli sviluppavano anticorpi contro le proteine nel cromosoma Y del DNA maschile, come reazione immunitaria alla gravidanze. Ma questa è un’ipotesi che il nuovo studio non ha potuto testare, perché i ricercatori non avevano informazioni sul sesso della progenie delle donne. È anche possibile che i sistemi immunitari maschili e femminili siano in qualche modo fondamentalmente diversi o che gli uomini reagiscano a differenze di sesso nell’RNA presente nel sangue delle donne, dice Bjursten.
Fino a un precedente piccolo studio sulla non corrispondenza di sesso condotto dallo stesso gruppo olandese sei anni fa, nessuno aveva pensato di esaminare la storia di gravidanze delle donatrici di globuli rossi, dice Rutger Middelburg, epidemiologo alla Sanquin Research nei Paesi Bassi, e uno dei coordinatori, sia di quello studio pilota, sia di quello pubblicato di recente.
Le differenze di mortalità sono difficili da rilevare a meno che i ricercatori non sappiano che cosa cercare, ha scritto Middelburg via e-mail. “Anche ora, se nel nostro insieme di dati guardiamo semplicemente a tutti i pazienti, l’effetto può essere diluito al punto da diventare non rilevabile”, ha aggiunto. “Abbiamo dovuto guardare in modo specifico al gruppo di pazienti giusto.” E non sa perché il gruppo di ricerca abbia rilevato una differenza di sopravvivenza solo tra gli uomini più giovani.
È possibile, afferma, che gli uomini più giovani abbiano malattie differenti all’origine della loro necessità di trasfusioni rispetto agli uomini più anziani, e questo potrebbe renderli più vulnerabili ai problemi provocati dai globuli rossi delle donne.
I dati non erano perfetti, dice Middelburg. I ricercatori hanno esaminato dati relativi a pazienti che avevano ricevuto trasfusioni anni prima, e non erano a conoscenza delle eventuali precedenti gravidanze di tutte le donatrici. I ricercatori hanno eliminato i dati dei pazienti che avevano ricevuto sangue sia da uomini che da donne, e poiché gli uomini possono donare sangue più spesso delle donne, il gruppo dei donatori non era uniforme, osserva. Anche se le donne che erano rimaste incinte in qualche momento precedente rappresentavano solo il sei per cento del gruppo di donatori studiato dai ricercatori, l’associazione era ancora statisticamente valida. “Siamo molto sicuri dei nostri risultati”, dice Middelburg.
Middelburg sta continuando la sua ricerca, e spera di ottenere ulteriori finanziamenti. “Le mie priorità sono esaminare in modo più dettagliato le storie di gravidanza e le cause della morte – dice – ma con risorse sufficienti si potrebbero condurre molte altre ricerche.”
L’originale di questo articolo è pubblicato su Scientific American il 17 ottobre 2017.
Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.
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I pericoli del sangue “vecchio” nei traumatizzati gravi
Pazienti con gravi lesioni che richiedono la trasfusione di ingenti quantitativi di sangue hanno un rischio di morte doppio se il sangue era stato conservato per un mese o più.
I pazienti colpiti da gravi lesioni e che necessitano della trasfusione di ingenti quantitativi di sangue hanno un rischio di morte doppio se il sangue loro trasfuso era stato conservato per un mese o più. E’ questo il risultato di uno studio condotto da Philip Spinella e Christopher Carroll del Connecticut Children’s Medical Center, ad Hartford, e pubblicato sulla rivista “Critical Care“.
Lo studio – condotto presso lo Hartford Hospital su 202 pazienti gravemente traumatizzati che hanno avuto bisogno di cinque o più unità di sangue e che sono stato seguiti per controllare il follow up a sei mesi dall’evento – ha rivelato in particolare che l’uso di unità di sangue conservate per oltre 28 giorni raddoppia l’incidenza di trombosi venosa profonda con conseguente infarto d’organo multiplo.
Anche se da tempo molti specialisti nutrivano il sospetto che le sacche di sangue vecchio provocassero complicazioni, questo è il primo studio che fornisce dati in grado di confermare in modo scientifico questa conclusione. Lo studio differisce da quelli precedenti in materia poiché le quantità di unità di sangue trasfuse nei gruppi che avevano fruito di sacche conservate per un tempo minore e maggiore erano uguali. Una circostanza di difficile realizzazione che però ha permesso di eliminare la maggiore fonte di dubbio sulla validità di questa correlazione.
Secondo Spinella, “la somministrazione preferenziale di sangue più recente a pazienti in condizioni critiche rischia peraltro di aumentare quello che va scartato per superati limiti di scadenza. Dato che il sangue è spesso una risorsa scarsa è necessario sviluppare metodiche per minimizzare gli sprechi e al contempo fornire il prodotto ematico più efficace e sicuro per un certo paziente”
“Questa importante scoperta – concludono i ricercatori – dovrebbe incoraggiare la ricerca sugli effetti del sangue meno recente sulla coagulazione nei pazienti critici.
Considerata la diffusione dell’uso di trasfusioni multiple nella terapia dei pazienti gravemente infortunati, questo studio potrebbe ridurre i decessi negli ospedali di tutto il mondo.” (gg)
Tratto da. lescienze.espresso.repubblica.it 24/09/09
Nuovamente la Suprema Corte con la sentenza n° 581 dell’11.01.2008 è intervenuta in tema di risarcimento danni da emotrasfusione da sangue infetto. Nelle ipotesi di infezioni da HBV, HCV e HIV a seguito di trasfusioni con sangue infetto, eseguite da strutture pubbliche o private, non si configura il reato di epidemia colposa, per la mancanza dell’elemento della volontaria diffusione di germi patogeni, bensì quello di lesioni o di omicidio colposi.
Il termine prescrizione è quindi di norma quinquennale, a meno che non sia intervenuta la morte del trasfuso.
La prescrizione dell’azione di danno nei confronti del Ministero della Salute per omessa vigilanza sulla “tracciabilità” del sangue decorre non dal giorno della eseguita trasfusione, né da quello in cui si sono rilevati i primi sintomi della malattia, bensì dal giorno in cui il danneggiato abbia avuto consapevolezza della riconducibilità del suo stato morboso alla trasfusione subita.
By Dott.ssa Cesira Cruciani – Tratto da: laprevidenza.it
Donatore del seme trasmette malattia a 9 bimbi: uno è morto
L’uomo soffriva di una rara sindrome cardiaca che non ha sintomi evidenti. Polemiche sui controlli
Italy, Milano 30 ottobre 2009 – Nove bambini nati tramite una donazione di sperma hanno ereditato una malattia cardiaca grave e uno di loro è morto, secondo una notizia pubblicata dal Journal of the American Medical Association e ripresa dal britannico Daily Telegraph. Il donatore, che all’epoca aveva 23 anni e ora ne ha 42, donò lo sperma alla banca del seme di San Francisco in America; il seme è stato poi utilizzato per la nascita di ben 22 bambini, oltre ai due figli nati dal matrimonio del donatore stesso. Quando un bimbo nato dal seme dell’uomo è morto all’età di due anni per problemi cardiaci, sono stati effettuati test tramite i quali si è risalito al donatore di sperma che avrebbe trasmesso la malattia. Tra gli altri otto bambini su cui è stata riscontrata la malattia, due soffrono di gravi problemi cardiaci mentre gli altri sei non hanno sintomi.
POLEMICA sui CONTROLLI – L’uomo non sapeva di soffrire della cardiomiopatia ipertrofica, una condizione cardiaca rara che non ha sintomi evidenti e che può causare la morte. Il caso ha creato polemiche sui controlli medici attualmente in atto sui donatori di sperma. Gli esperti dicono che la condizione poteva essere individuata tramite elettrocardiogramma anche se, ammettono, è difficile monitorare tutti i difetti genetici che possono portare a sviluppare malattie cardiache. Tratto da: corriere.it
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Trasfusioni e Vaccini
Articolo 32 della Costituzione italiana: La Repubblica tutela la salute quale fondamentale diritto del cittadino…..
Immagino che vi chiediate chi sia l’Associazione Politrasfusi Italiani: è un’associazione che nasce nel 1988, da malati per malati e si propone di contribuire, secondo i principi dettati dalla Costituzione, al riconoscimento ed alla garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia negli ambienti sociali in cui vive; limitando, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, sociale ed economica del Paese.
Perché “partecipanti” a questa manifestazione ad oltranza sino a recepimento delle modifiche richieste, a Roma, davanti alla Camera dei Deputati in P.za Montecitorio avente come obiettivo quello di sollecitare il Ministero della Salute, il Governo ed il Parlamento affinché mantengano gli impegni assunti sulle transazioni nei confronti delle persone infettate a causa del sangue infetto.
Cosa chiedono i POLITRASFUSI:
Questione dell’importo transattivo riguardante i deceduti deve essere uguale per tutti. Non esistono morti di serie A o di serie B.Adeguamento transattivo per i politrasfusi occasionali con un aumento che va dal 25% al 31,58%.
Risarcire pure i politrasfusi occasionali che non hanno ancora una sentenza favorevole riconducibili alla 7° e all’8° stessa cosa anche quelli che hanno “si esiste il nesso causale ma non ascrivibile a nessuna categoria”.
Deve essere tolto dall’esclusione del diritto d’indennizzo i cittadini infettatisi negli anni antecedenti al 1978, anche qua mal si comprende l’Avvocatura dello Stato la quale da una cattiva interpretazione a riguardo la procedura transattiva.
La questione della prescrizione abbiamo esaminato nel merito in quanto si tratterebbe di una valutazione strettamente politica. A questo proposito l’Associazione Politrasfusi Italiani ha provveduto a presentare una proposta in merito. Peraltro già inviata agli organi ministeriali competenti.
Cessione del credito agli aventi diritto alla transazione, visto che gli importi saranno rateizzati in 10 anni o nella malaugurata sorte in 15 anni; è inutile dire di tenere conto della svalutazione.
Restituzione degli importi che ci sono stati “tolti” e cioè “la rivalutazione dell’indennizzo” indennizzi fermi al lontano 1992. A tal proposito per l’adeguamento ISTAT partirà una Class Action per impugnare la sentenza a noi sfavorevole presso la Corte Europea di Strasburgo.
Vi informiamo che entro fine ottobre a Napoli si riaprirà il processo contro il “Gruppo Marcucci”.
Chi ancora non si è costituito, faccia sentire la sua voce, partecipi al processo, chieda i danni ai responsabili.
3.109 sono gia’ i morti…..
(O per EPATITI O per AIDS per CAUSE da IMPUTARE A SANGUE tossico, VACCINI, EMODERIVATI)
(dal 1984 al 30 giugno 2010 fonte A.P.I.)
Dobbiamo prendere atto che: mentre lo Stato temporeggia ad adeguare gli importi dell’indennizzo così pure quello transattivo (peraltro sotto la media europea), per gli infettati per epatite o per aids per via trasfusionale o da vaccinazioni.
viceversa l’aids e l’epatite non perdono tempo e continuano a mietere vittime.
Le domande presentate al Ministero della Salute per l’indennizzo sono oltre 76.000.
Le pratiche “rientranti nelle transazioni” sono circa 6.600 aventi i requisiti transattivi richiesti.
TRANSAZIONI per i POLITRASFUSI.
COME FA IL GOVERNO NEGARE UN DIRITTO, NEL RISPETTO DELLA CARTA COSTITUZIONALE, GIUSTIFICANDOSI CON la SCUSA dellaMANCANZA di SOLDI.
PARLAMENTARI, Le FERIE SONO FINITE – I SOLDI: BISOGNA TROVARLI !
Basta con le promesse !
I ministri: Garavaglia, Costa ed ora Fazio , avevano promesso, tramite interventi scritti e televisivi, l’adeguamento della legge.
Basta con le lungaggini !
Il Governo ha mantenuto in parte le promesse, curandosi solo parzialmente della copertura finanziaria dimenticando di dare delle risposte alle persone infettate.
Basta con il governo !
Se un Governo non riesce a mantenere gli impegni presi, come può pretendere di governare!
Il Presidente BERLUSCONI prima del Santo Natale 2010, deve assicurare una risposta valida alle richieste dei POLITRASFUSI infettati ed ai loro famigliari, avanzate anche dalle associazioni che tutelano i diritti degli infettati.
Viceversa non gli resterà altra possibilità, per riacquistare un minimo di credibilità, che rassegnare le proprie dimissioni per staccarsi dal groviglio di putridume burocratico amministrativo-contabile che avvolge in maniera in districabile il nostro sistema di governo !
By Angelo Magrini – già Componente della Commissione: sangue, pari opportunità, trapianti,malattie emergenti, malattie sessualmente trasmesse, malattie trombotiche ed emorraggiche, Consulta delle Associazioni per la Lotta all’AIDS del Ministero della Salute, Dipartimento Prevenzione e Comunicazione, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Componente dei difensori civici specialisti di Civicrazia
Presidente Associazione Politrasfusi Italiani
Phone: +393389692929 – E-mail: info@politrasfusi.it – E-mail: 3389692929@tim.it – Sito: www.politrasfusi.it
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Il Tribunale di Caltanissetta, all’esito di un giudizio civile intrapreso nell’ottobre 2008 da un cittadino di Gela, che a causa di una trasfusione di sangue praticata presso l’Ospedale “S. Camillo” di Roma nel 1977 ha CONTRATTO l’epatite C, ha condannato il Ministero della Salute a risarcire più di un milione di euro. – 03 Mar. 2012
La sentenza di condanna arriva al termine di una battaglia processuale intrapresa da un danneggiato da sangue infetto contro il Ministero della Salute, ritenuto responsabile di non avere adeguatamente assolto il compito istituzionale di vigilare sulla raccolta e sulla distribuzione del sangue e degli emoderivati da destinare alle trasfusioni.
Il Ministero della Salute, difeso dall’Avvocatura di Stato, si è difeso sostenendo che in capo allo stesso non poteva riconoscersi alcuna colpa nella causazione del danno, in quanto all’epoca della trasfusione, effettuata nel 1977, il presunto virus dell’Epatite C non era stato ancora classificato; dunque, non essendo ancora conosciuto dalla Comunità Scientifica non sarebbe stato possibile prevenirne la diffusione.
Il Tribunale di Caltanissetta, accogliendo la diversa tesi sostenuta dai legali dei danneggiati, Avv. Angelo Farruggia e Annalisa Russello del Foro di Agrigento, ha condannato il Ministero della Salute a risarcire non solo il diretto danneggiato ma anche i di lui familiari per il danno morale subito per la malattia del congiunto.
In particolare il Tribunale, ha condannato il Ministero a risarcire € 845.360,00 in favore di G.L, diretto danneggiato; € 50.000,00 in favore della moglie ed € 30.000,00 in favore di ciascuno dei figli che in giudizio avevano chiesto il risarcimento dei danni morali. L’Avv. Angelo Farruggia, nel commentare la sentenza ed esprimere la sua soddisfazione per il risultato conseguito, non manca di evidenziare che in Italia si contano almeno 1.600.000, contagiati da HCV ed il costo in termini di vite umane per le cirrosi da HBV o HCV e le sue complicanze, è di circa 12.000 persone all’anno, con un incidenza della infezione molto più elevata al Sud.
Si tratta, dunque, di un epidemia silenziosa che spesso, dopo avere inflitto gravi afflizioni in vita, conduce alla morte. Malgrado le gravi sofferenze ed i costi per le spese mediche e le trasferte in centri specializzati, spesso i danneggiati sono costretti ad aspettare numerosi anni prima di ricevere l’indennizzo previsto dalla legge 210/92 da parte dello Stato e, frequentemente, sia per la lentezza della giustizia civile che per il ritardo, talora di anni, con cui il Ministero della Salute ottempera alla condanna, muoiono senza neppure riscuotere quelle somme che, se da un lato non restituiscono al danneggiato la salute, dall’altro gli rendono giustizia del danno patito senza loro colpa.
E’ arrivato il momento che lo Stato, gravemente responsabile dei contagi, nel quadro delle riforme protese alla stabilità economica, trovi lo spazio per affrontare anche le questioni sociali. Occorre che lo stesso dia ascolto alla voce di una miriade di danneggiati che invocano l’attuazione del progetto transattivo di cui al Decreto n. 132 del 28 aprile 2009, relativo alla chiusura del contenzioso instaurato da tutti i contagiati per trasfusione di sangue infetto, allo stato rimasto lettera morta, e che, comunque, garantisca tempi brevi sia per la liquidazione dell’indennizzo di cui alla legge 210/92, sia per la celebrazione dei processi ed il pagamento delle sentenze di condanna.
Tratto da: caniacattiweb.com
L’Aids è (come Ebola), una malattia chiamata Sindrome Da Immunodeficienza Acquisita, ma con che cosa ?
Con le VACCINAZIONI effettuate negli anni 1970 nelle nazioni del Centro Africa, si sono indebolite immunitariamente milioni di persone che successivamente negli anni 1980 (e successive) si sono ammalate di Aids, per via della sommatoria di cofattori ai Vaccini che sono immunosopressori = immunodepressione generata dai vaccini + malnutrizione + scarsa igiene !!
Il virus HIV (se esiste e se non esiste lo si crea…come infatti è avvenuto…) è solo un depistaggio dalla realtà dei fatti e per avere guadagni dai brevetti sui test inaffidabili….e sulla vendita dei successivi farmaci…
Nel 2006 ormai nel mondo vi sono quasi 50 milioni di individui ammalati (dati OMS) ed il 75% è in Africa……ma altre nazioni dell’africa + quelle di altri paesi del sud del mondo (quelle occidentali sono state già vaccinate – in esse quelli più a rischio sono coloro che utilizzano droghe, farmaci ecc. – ma la stragrande maggioranza della popolazione occidentale non ha problemi di malnutrizione, né di scarsa igiene, come le popolazioni dei paesi del terzo mondo e quindi la malattia (aids) produce meno casi, invece in Africa e nei paesi del terzo mondo, si è propagata nei soggetti per via delle difese immunitarie rese labili dai Vaccini in soggetti malnutriti e con scarsa igiene.
In quelle stesse nazioni negli anni 1980 – 1990 è “nata” anche Ebola, una malattia degenerativa MORTALE, ed altre ne continueranno a nascere..!
Negli USA dal 1988 le vaccinazioni si sono triplicate ed i casi di Autismo sono aumentati del 270 % !, ed oggi nel 2024 ancora in enorme aumento !
Forse questa guerra batteriologica contro le popolazioni, che proliferano troppo rispetto alla razza bianca…..è stata studiata a tavolino, per mantenere i neri sotto il dominio delle multinazionali di Farmaci e Vaccini in mano alla razza bianca……gestita da BIG PHARMA ?
SPIRITO e SALUTE = Mente sana in Corpo Sano
PERDONARE e NON TENERE RANCORE, FA BENE alla SALUTE
Un gruppo di ricercatori hanno sperimentato con successo la terapia del “perdono” di genitori di vittime di omicidi in Irlanda del Nord; i risultati della sperimentazione su 259 persone, sono stati presentati al meeting dell’American Psycological Association a San Francisco (USA) dallo psicologo Carl Thorensen della Stanford University in California, che ha tenuto a sottolineare che il perdono deve essere inteso come rinuncia al diritto di provare, esasperazione, rancore, irritazione o desiderio di vendetta; un carattere clemente, facilita anche l’amore ed i rapporti intimi !!