29 Stati Usa contro “Bristol – Myers”, per abuso concorrenza ed altro…
Le procure di 29 stati americani hanno aperto un’inchiesta contro Bristol-Myers Squibb Co, accusando il gigante farmaceutico di aver escluso dal mercato i farmaci “generici” corrispondenti al suo ansiolitico BuSpar, truffando i consumatori per milioni di dollari. – USA, New York – anno 2000
Il procuratore generale dello Stato di New York, Eliot Spitzer, ha scritto nell’istanza presentata alla corte federale del distretto meridionale di New York che Bristol-Myers ha violato le leggi sulla concorrenza federali, ottenendo un nuovo brevetto che ampliava il mercato esclusivo del BuSpar, fatturando con questo prodotto 700 milioni di dollari lo scorso anno.
L’accusa sospetta che la compagnia abbia reso false dichiarazioni alla statunitense Food and Drug Administration, allo scopo di impedire alle case produttrici di farmaci generici di vendere le loro versioni di BuSpar, nome di marca per il buspirone idrocloride.
“Il costo crescente dei farmaci prescrivibili è un’ulteriore preoccupazione per i consumatori”, ha detto Spitzer in una nota, “Promuovere la disponibilità di farmaci generici equivalenti ai farmaci “di marca” consentirà di ridurre i costi, specialmente a favore degli anziani”, ha detto Spitzer. La compagnia non ha rilasciato alcun commento.
By Reuters
Italy – Pm di Firenze, “Commissariare la multinazionale Bristol Myers Squibb Italia” – 29/07/2011
Udienza fissata per il 19 settembre
La procura di Firenze ha chiesto al gip del tribunale il commissariamento della filiazione italiana della multinazionale farmaceutica Bristol Myers Squibb Italia srl ai sensi del decreto 231/2001 sulle responsabilità delle società. L’udienza dal gip è fissata al 19 settembre. Bms Italia ha sedi a Roma (200 addetti) e Anagni (Frosinone) con 700 addetti. Fa parte del gruppo Bms, che ha sede a New York e conta 35.000 addetti in tutto il mondo con ricavi complessivi nel 2009 di 18 miliardi di dollari. La Bms Italia è indagata dai pm fiorentini Luca Turco, Giuseppina Mione ed Ettore Squillace Greco nell’ambito di un’inchiesta per truffa al Servizio sanitario nazionale tramite la sovrafatturazione illecita di costi sostenuti per l’acquisto di principi attivi necessari a produrre i farmaci. L’inchiesta è sviluppata dalle indagini sulla multinazionale italiana Menarini con cui la Bms intrattiene rapporti commerciali e di collaborazione fino dagli anni ’80.
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Big Pharma – questo lo pseudonimo per identificare l’insieme delle multinazionali farmaceutiche – paga tangenti.
La notizia di per sé non ha del sensazionale, da che mondo è mondo la lobby del farmaco è molto potente e tra i suoi mezzi di ‘persuasione’ si sa per certo che ci siano le mazzette.
La notizia vera è che per la prima volta Big Pharma – in questo caso identificata con la Merck&Co., la Bristol-Myers Squibb, la GlaxoSmithKline e l’AstraZeneca – è sotto inchiesta per corruzione all’estero da parte della Sec, la Consob americana.
Avete capito bene, corruzione all’estero. La legge su cui si basa l’avviamento dell’inchiesta è il cosiddetto Foreign Corrupt Practices Act del 1977 che vieta alle compagnie quotate in borsa di pagare funzionari degli altri paesi per fare affari. I dettagli dell’inchiesta non sono noti ma si sa che tra i paesi sotto osservazione ci sono Brasile, Cina, Germania, Polonia, Russia, Arabia Saudita e, neanche a dirlo, l’Italia.
Si sa inoltre che quattro sono i reati fin da ora ipotizzati: tangenti ai medici dipendenti del governo per spingerli a comprare farmaci, pagamento di commissioni extra agli agenti di commercio per corrompere medici dipendenti dai governi, mazzette a cliniche ed ospedali per spingerli all’acquisto di determinati farmaci e infine la classica corruzione politica per spingere le commissioni sanitarie ad approvare l’uso di alcuni farmaci. Qualcuno di voi ricorda il vaccino contro l’influenza AH1N1? Ne riposano milioni in un qualche magazzino pagato dallo stato.
Mazzette ai medici, mazzette ai politici, mazzette agli agenti di commercio. Quattro sono i reati fin da ora ipotizzati per Big Pharma Ora le compagnie in questione già assicurano che stanno collaborando con gli inquirenti mettendo a disposizione tutti i loro libri, di certo c’è che l’operazione sa tanto di ulteriore mossa di moralizzazione del settore sanitario promossa dal Presidente Obama, dopo la tanto attesa riforma sanitaria che ha allargato la possibilità di avere un’assicurazione medica a 30 milioni di americani in più.
La lotta, nonostante la sbandierata collaborazione di Big Pharma, si presenta comunque come ardua, sia per gli interessi in gioco – solo in Europa le Big Four coprono un mercato che vale 103 miliardi di dollari – sia per le influenze delle multinazionali del farmaco che già bastonate una volta durante il governo Obama difficilmente si piegheranno ad una nuova sconfitta.
E l’Italia ? Qui la notizia che in America è uscita sul Wall street Journal è stata lanciata e subito nascosta, al punto che basta una veloce ricerca online per capire come qualunque articolo legato all’argomento faccia riferimento ad un unico pezzo (quello di Angelo Aquaro di Repubblica)….. Big Pharma evidentemente è già al lavoro.
Tratto da: ilcambiamento.it
Giappone: nuovi sospetti di manipolazione di dati medici – Coinvolta Big Pharma – 11/0172014
All’indomani di una denuncia presentata contro il gigante farmaceutico svizzero Novartis per falsi risultati medici, il governo giapponese presenta dei sospetti sui ricercatori per aver manipolato i dati di uno studio sulla malattia dell’Alzheimer coinvolgendo diversi grandi laboratori farmaceutici come Pfizer, Bristol-Myers Squibb e Takeda.
Il ministro della salute giapponese ha interrogato diversi ricercatori che hanno partecipato a questo vasto progetto da 3 miliardi di yen (21 milioni di euro), finanziato dal governo giapponese e da diversi grandi gruppi privati del settore, sia giapponesi che stranieri.
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Un responsabile del ministero della salute ha spiegato che l’amministrazione era stata informata della frode da uno dei ricercatori, Morihiro Sugishita, ex professore all’università di Tokyo, il quale afferma che i dati presi dai test clinici sarebbero stato manipolati. “Stiamo verificando i fatti. Se necessario apriremo una indagine ufficiale” ha spiegato l’uomo informato dei fatti.
Questo progetto, battezzato J-ADNI, è stato lanciato nel 2007 e unisce varie istituzioni mediche giapponesi e grandi gruppi farmaceutici, tra i quali gli americani Pfizer e Bristol-Myers Squibb e i giapponesi Takeda, Astellas e Daiichi Sankyo.
Secondo il quotidiano Asahi Shimbun ci sarebbero dei documenti che mostrano almeno quattro casi di manipolazione di dati svolti da un centro analisi, con personale fornito da istituzioni medica e laboratori farmaceutici. Un portavoce della Pfizer arrivato in Giappone, ha smentito che il gruppo è coinvolto in questo progetto, assicurando che la partecipazione del laboratorio americano era limitata a finanziamenti.“Se ci sono state davvero delle falsificazioni di dati, sarebbe un grosso problema” ha dichiarato il ministro della salute, Norihisa Tamura il cui ministero ha presentato denuncia contro un un altro gigante farmaceutico, lo svizzero Novartis, “per pubblicità fuorviante ed esagerata” per il proprio trattamento contro l’ipertensione Diovan.
Tratto da: news.you-ng.it
vedi: Pericolo Farmaci + Falsita’ della medicina ufficiale + Big Farma + Industria della Malattia + Bugiardino + FARMACI e CONTROINDICAZIONI + Medici pagati da case farmaceutiche