Panico da ANTRACE ?
Altro che vaccinarvi !
Antrace: Stiratelo ! E’ quanto consiglia Ken Alibek, esperto di armi batteriologiche.
Se si sospetta che dentro la posta ci sia la polvere velenosa, basta coprire la busta con un panno umido e passarci sopra il ferro da stiro caldo. In questo modo si distruggono tutte le spore.
…..ma in compenso l’industria farmaceutica, utilizzando il terrorismo medicatico e la paura che esso genera, si e’ inventata anche il Vaccino alle nanoparticelle… – vedi: Uranio impoverito ? NO sono i vaccini
I vaccini per l’antrace con nanoparticelle venerdì 7 settembre 2007 – Tratto da: Eurekalert
I ricercatori della scuola di Medicina dell’Università del Michigan negli Stati Uniti hanno sviluppato un vaccino, somministrabile per via nasale, contro l’antrace nella forma di goccioline nanoscopiche e riportano che il vaccino ha mostrato di essere altamente efficiente nei test con topi e nelle cavie.
I vaccini vengono prodotti come una nanoemulsione di acqua, olio di semi di soia, alcoli e agenti surfattanti.
L’articolo spiega come le particelle di olio di soia riescano a caricare e trasportare la proteina dell’antrace nelle membrane nasali per stimolare una risposta immunitaria. Secondo i ricercatori, questo nuovo vaccino potrà portare più benefici perché elimina il bisogno di stimoli irritanti e può essere facilmente immagazzinato senza bisogno di refrigeratori. – vedi: Contenuto dei Vaccini
Tratto da: http://www.venetonanotech.it/files/index.cfm?id_rst=31&id_elm=2022
vedi: Vaccino_antrace-danni
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Usa: Bioterrorismo, scaduti vaccini antrace per milioni di dollari – 24 Ottobre 2007
USA, Washington – La “lotta al bioterrorismo” negli Stati Uniti non ha portato a vaccini innovativi, ma a sprechi per centinaia di milioni di dollari. A sostenerlo un rapporto della Commissione investigativa del Congresso americano, secondo il quale il governo ha nei suoi magazzini vaccini scaduti per l’antrace per un valore di 12 milioni di dollari, che diventeranno 123 il prossimo anno. Dopo il 2008, il costo dei vaccini scaduti sarà di 100 milioni di dollari l’anno. (Agr)
Commento NdR: Piu’ che “lotta al terrorismo” trattasi di lotta alla spremitura dei soldi dei contribuenti”…per arricchire le imprese farmaceutiche…
Evviva…oltre ai vari vaccini ci vaccineremo anche contro l’antrace…..e quando ci vaccineremo contro le case farmaceutiche…che ci stanno, con i vaccini immunodeprimendo….verso l’aids… ?? – vedi DANNI dei VACCINI
Inoltre:
Vaccines Threaten Up to 44,000 U.S. Soldiers
A U.S. soldier in Iraq, Pfc. Leif Hamre, 22, may face dismissal for refusing the anthrax vaccine. According to his own statements, he’s already been given an Article 15 – a non-judicial military punishment – including being taken off missions, assigned 18-hour workdays, and reduction in his pay scale, in addition to being subjected to threats and intimidation.
Concerned about the questionable safety of the vaccine, he became even more concerned after he discovered the military wasn’t even handling the vaccine under the rules for storing it at the correct temperature.
In an open letter he states, “The tactics they have used to coerce me into taking the shot are unregulated, unscrupulous and downright un-American.”
But Hamre is not alone in his opposition to the vaccine.
A recent report from the General Accounting Office (GAO) confirms that about one to two percent of immunized individuals may end up with severe adverse reactions, including disability, chronic disease and death.
Even at that seemingly low risk, when calculated across the 2.2 million in the service, an estimated 44,000 enlisted could potentially end up in the morgue.
The vaccine BioThrax, manufactured by BioPort (now called Emergent Biosolutions) is the only FDA-licensed anthrax vaccine available in the U.S. However, even BioPort’s own insurance company, Evanston Insurance, has sued BioPort, alleging “material misrepresentations about incidents, conditions, circumstances, defects, or suspected defects in the vaccine.”
Says Leif Hamre, “… I am an American citizen too, with rights I thought we were fighting to protect. I have given two years of dedicated service to the Army, with a clean record and a willingness to sacrifice for my country and fellow soldiers… I just don’t think any of this seems right…”
Dr. Meryl Nass, a diplomat of the American Board of Internal Medicine, has a warning for all citizens in the U.S., stating that if there should be another anthrax attack, such as the powder-laced envelopes received at the U.S. Senate office in 2001, an order requiring mandatory inoculations of civilians is both legally and technically possible.
Sources: World Net Daily October 31, 2007
Tratto da: http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2007/11/24/vaccines-threaten-up-to-44-000-u-s-soldiers.aspx
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Un giudice blocca la vaccinazione per l’antrace – 09/11/2004
Della lunga e controversa querelle sulla vaccinazione di massa contro vaiolo e antrace effettuata dall’esercito degli Stati Uniti sul suo personale militare e civile abbiamo già dato conto in più di un’occasione.
Da più parti si sono sollevate perplessità sull’efficacia dei vaccini e sulla loro sicurezza, e a molti osservatori l’allarme militare sul bioterrorismo è parso abbastanza pretestuoso e dettato da motivi politici o industriali, troppo “poco” per mettere a repentaglio la salute di milioni di persone senza nemmeno interpellarle.
Le autorità militari Usa, d’altro canto, hanno sempre difeso la loro scelta nell’ambito di una strategia difensiva contro attacchi bioterroristici imminenti secondo fonti di intelligence.
In questo complesso scenario piomba come un fulmine un colpo di scena. Un giudice della Corte federale degli Stati Uniti ha infatti ordinato al Dipartimento della Difesa di interrompere le vaccinazioni obbligatorie contro l’antrace del personale militare, motivando la decisione con la constatazione che la Food and Drug Amministration (FDA), l’organismo che vigila sulla sicurezza di farmaci ed alimenti Usa, ha violato le sue stesse regole approvando il vaccino utilizzato.
Alla base del pronunciamento del giudice la denuncia presentata da sei militari (le cui generalità sono coperte da riservatezza) contro il Pentagono. I querelanti sotenevano che il vaccino non era stato approvato con tutti i crismi legali e andava quindi considerato un farmaco oggetto di test, per la cui somministrazione occorre il consenso informato dei pazienti.
Il giudice Emmet Sullivan di Washington ha dato loro ragione: “Il Congresso ha proibito la somministrazione di farmaci in test ai militari senza il loro consenso. Questa Corte non permetterà al Governo di aggirare questo divieto.”
Sullivan ha anche espresso molte perplessità sull’efficacia del vaccino, facendo notare che la stessa FDA in una nota del 1980 definiva l’antrace inalatorio “troppo raro per provare l’efficacia effettiva del vaccino su questa patologia” e nel 1985 ne raccomandava l’uso solo ai lavoratori dell’industria del pellame, gli unici veramente a rischio.
Lo scontro tra Sullivan e il Pentagono a dire il vero era iniziato nello scorso dicembre: anche allora il giudice aveva bloccato la vaccinazione obbligatoria per il mancato cambio di status del vaccino da parte della FDA, che si era subito affrettata a modificare lo status, vanificando l’istanza di Sullivan. “Non è sfuggito a nessuno che la decisione è arrivata ben 18 anni dopo le restrizioni del 1985 ma solo 8 giorni dopo lo stop deciso da questa Corte”, ha chiosato Sullivan: il giudice non si è perso d’animo e ha preparato la sua rivincita, puntualmente arrivata nei giorni scorsi.
Il Pentagono si è visto costretto a ordinare una “pausa” nelle vaccinazioni per l’antrace.
Tom Jefferson dell’Istituto Cochrane ha fatto notare che la decisione dei vertici militari americani di interrompere il programma del tutto anziché limitarsi a farlo andare avanti su base volontaria prova che il Pentagoino sa che non ci sono minacce immediate di contaminazione da antrace inalatorio. “La pretesa che questo vaccino riesca a prevenire l’antrace inalatorio è nulla più che un volo di fantasia”.
Di tutt’altro avviso William Winkenwerder, Assistant Secretary of Defense for Health Affairs: “Voglio rassicurare tutti sul fatto che il vaccino è sicuro ed efficace. Lo stop è dovuto soltanto a questioni formali e tecniche sulla procedura seguita dalla FDA”.
Bibliografia. Dyer O. US judge halts compulsory anthrax vaccination for soldiers. BMJ 2004;329:1062.
By David Frati – Tratto da: Il pensiero scientifico editore
Vaccinazione contro l’antrace: segreti e bugie – 05/10/2004
Tempo addietro abbiamo dato conto dell’intervento di Tom Jefferson del Cochrane Vaccines Field sul British Medical Journal in merito alle massicce campagne di vaccinazione contro antrace e vaiolo messe in atto dall’Esercito degli Stati Uniti non solo fra le truppe impegnate sul campo, ma anche fra il suo personale civile. Jefferson poneva l’accento sul fatto che l’esigenza di nuove vaccinazioni di massa rende estremamente urgente il problema dell’efficacia dei vaccini in questione, tutta da dimostrare soprattutto nel caso dell’antrace inalatorio.
La pubblicazione dell’articolo di Jefferson ha scatenato una vivace polemica, della quale lo stesso BMJ ha dato ampio conto. Una polemica che solleva più di un interrogativo inquietante, e che forse è andata anche al di là delle intenzioni del ricercatore, che aveva focalizzato la sua attenzione quasi esclusivamente sull’efficacia dei vaccini e sulla loro sicurezza (stiamo parlando di più di 2 milioni di persone coinvolte, quindi di una potenziale emergenza sanitaria), senza sottolineare troppo che le motivazioni dietro una scelta strategico-sanitaria così importante come quella presa dagli Usa sono parse sin da subito non del tutto chiare.
È stato in realtà Ian Roberts, professore di Epidemiologia alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, ad accendere la miccia, imputando a Jefferson e al BMJ di dare troppo spazio all’allarme bio-terrorismo quando le vere emergenze mondiali sono altre, sia dal punto di vista sanitario ed epidemiologico, sia dal punto di vista politico e militare: “L’unico vero bio-terrorismo sono le epidemie di dissenteria che hanno ucciso migliaia di bambini iracheni dopo i bombardamenti da parte degli anglo-americani dei depositi di acqua e delle fognature”. In buona sostanza, secondo Roberts la minaccia bio-terroristica sarebbe una bugia inventata dai governi occidentali, e qualsiasi spazio dato all’argomento si tramuterebbe in complicità in questa strategia di disinformazione.
Che l’argomento sia ‘sensibile’ lo dimostra la piccata risposta delle autorità militari statunitensi, che per bocca di John D. Grabenstein e William Winkenwerder Jr., della Military Vaccine Agency, dipingono uno scenario a tinte foschissime, con truppe impegnate in azioni di peacekeeping esposte ad attacchi massicci a base di spore batteriche e virus: “La sopravvivenza dei soldati dipende dalla loro capacità di lavorare in team. Vacciniamo le nostre truppe per proteggere persone che dipendono le une dalle altre, servendoci della migliore scienza disponibile. Attendiamo con ansia nuovi vaccini più sicuri ed efficienti, ma finché questi farmaci non saranno pronti, tra molti anni, non possiamo permetterci di rischiare la vita delle nostre truppe contro letali armi biologiche. Usiamo i vaccini di oggi per difendere i nostri uomini, affinché compiano con successo la loro missione di proteggere la nostra nazione e tornino a casa in buona salute”.
Tom Jefferson a questo punto ha cercato di riportare il discorso su basi eminentemente scientifiche: gli unici dati disponibili sull’efficacia del vaccino contro l’antrace negli uomini sono contenuti in uno studio risalente agli anni ’50. “Questo vaccino è probabilmente efficace nel prevenire l’antrace cutaneo, ma i ricercatori dell’epoca concludevano espressamente che altrettanto non poteva dirsi nel caso dell’antrace inalatorio. Nessun punto di vista politico può cambiare questi fatti: evidentemente Winkenwerder e Grabenstein ritengono che i pochi dati sperimentali disponibili bastino per avviare la vaccinazione forzata di 2 milioni e 400mila persone. Finché mancheranno dati certi e non saranno effettuati trial clinici, l’impressione sarà che il personale dell’esercito Usa sia stato usato come cavia”.
Un aiuto insperato arriva a Jefferson da Walter R Schumm, professore alla Kansas State University di Manhattan e colonnello dell’Esercito in pensione, che sottolinea punto per punto l’inadeguatezza degli studi finora condotti sul vaccino contro l’antrace, e rincara la dose ponendo l’accento sul fatto che numerose ricerche internazionali hanno viceversa riscontrato gravissimi problemi di salute conseguenti alle vaccinazioni nei veterani della Guerra del Golfo: “Forse il migliore approccio alla cultura del vaccino non è considerare certi risultati scientifici irrilevanti solo perché non si adattano ai paradigmi desiderati: finché non saranno disponibili migliori vaccini per l’antrace, ha ragione Jefferson, la scelta sull’opportunità della vaccinazione dovrà essere lasciata all’individuo”.
Il problema è che le poche informazioni di pubblico dominio (la questione, come è facile immaginare, è coperta da una qualche riservatezza) vanno nella direzione opposta: il personale dell’Esercito statunitense è stato vaccinato senza comunicare il rischio potenziale, e ci sono voci allarmanti sulla sorte delle migliaia di ‘renitenti’ al vaccino, pare boicottati sul posto di lavoro o sottoposti a procedimenti disciplinari (leggi: Corte Marziale). Lo stesso Tom Jefferson tira i fili della polemica: “I nodi da sciogliere sono tre.
Primo: la vaccinazione è efficace ? Tutto lascia pensare di no, si stanno estrapolando dati da sperimentazioni animali non controllate: occorrono trial clinici sugli unici individui esposti all’antrace inalatorio per vie naturali, cioè i lavoratori delle concerie.
Secondo: l’allarme bio-terrorismo è giustificato ?
Ci sono stati dei morti, i mass-media di tutto il mondo hanno diffuso il panico, poi è venuto fuori che i ceppi batterici trovati nelle famose ‘lettere all’antrace’ erano prodotti in laboratori statunitensi, o meglio in laboratori militari statunitensi ed è calato il silenzio.
Terzo: i motivi che spingono l’Esercito Usa a vaccinare compulsivamente più di 2 milioni di persone senza curarsi delle conseguenze sono sanitari, politici o economici ?
Il vaccino non è prodotto dal Ministero della Difesa, viene acquistato da un’azienda che monopolizza la produzione del farmaco”.
Scenari oscuri, allarmanti, che ancora una volta suggeriscono trame intessute nel totale spregio della salute della gente comune, in divisa o no. Alle autorità ora il compito, se possono e se vogliono, di fugare ogni dubbio in merito.
Bibliografia. Jefferson T. Bioterrorism and compulsory vaccination. BMJ 2004;329:524-525.
Roberts I. The medical response to terrorism. (6 September 2004).
Grabenstein JD, Winkenwerder Jr. W. Vaccinating to Keep Troops Healthy. (17 September 2004).
Jefferson T. Scientific evidence and its political use. (27 September 2004).
Schumm WR. Bioterrorism and compulsory vaccination revisited: arguments for current vaccines based on inadequate support for older vaccines. (29 September 2004)
By David Frati – Tratto da: Il Pensiero Scientifico Editore
vedi DANNI dei VACCINI
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Traduzione dell’articolo di Michael Devitt FDA Tests Find Squalene in Anthrax Vaccine pubblicato il 15 novembre 2000 sulla rivista Dynamic Chiropractic (Vol. 18, Issue 24).
Questo articolo dimostra ancora una volta come le istituzioni statunitensi abbiano mentito sullo squalene, utilizzando per altro una strategia analoga a quella utilizzata per mentire sui vaccini anticoncezionali.
In primis hanno negato, poi non potendo negare le evidenze scientifiche emerse, hanno ammesso minimizzando, non senza rimarcare che lo squalene trovato nei vaccini sarebbe innocuo … tanto innocuo che negli U.S.A. ne è vietato l’utilizzo all’interno dei vaccini, persino dalla FDA (Food And Drug Administration, ente di controllo federale sulla sicurezza dei farmaci e degli alimenti) generalmente generosa nel concedere autorizzazioni all’utilizzo di sostanze la cui sicurezza è a dir poco dubbia, come nel caso dell’aspartame.
La cosa rimarchevole è che ad anni di distanza le istituzioni italiani affermano ancora che lo squalene non era presente nei vacciniall’antrace somministrati ai militari statunitensi della Guerra del Golfo, ma che comunque è un componente sicuro ed adeguatamente testato nei vaccini (vedi al riguardo le confutazioni presenti in questo mio articolo e nell’analisi dell’associazione culturale pediatri)
Test della FDA rilevano squalene nei vaccini per l’antrace. Il governo ammette che nei vaccini siano presenti sostanze proibite, ma afferma che esse siano innocue…
Dopo anni di ripetute mistificazioni, il governo federale finalmente ammette che un additivo proibito legato alla Sindrome del Golfo Persico è stato trovato in alcuni vaccini sviluppati per “proteggere il personale militare” da attacchi con armi biologiche.
Questo ottobre un portavoce del Ministero della Difesa statunitense ha contraddetto le precedenti affermazioni fatte dal governo quando ha ammesso che “tracce” di squalene sono state trovate in diversi lotti di vaccini utilizzati per proteggere le truppe dall’antrace, un agente infettivo letale, durante una recente serie di test della Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA. Tuttavia egli ha negato che lo squalene sia stato deliberatamente utilizzato nella preparazione dei vaccini, affermando invece che “non è qualcosa che è stato aggiunto al vaccino che abbiamo somministrato ai nostri militari”.
Sostanza naturale, lo squalene è prodotto dal fegato per aiutare a metabolizzare il colesterolo ed a combattere le ingiurie del fisico. Esso si trova nell’olio di fegato di squalo, in alcuni oli vegetali, in alcuni cosmetici ed in alcuni integratori alimentari.
A partire dagli anni ’80, lo squalene è stato anche studiato dal Ministero della Difesa e dal l’Istituto Nazionale della Sanità (National Institutes of Health) come coadiuvante per incrementare l’efficacia di certi vaccini. Tuttavia, siccome studi sugli animali hanno mostrato che i coadiuvanti a base di squalene possono generare effetti collaterali indesiderati, fra i quali versioni auto-immuni dell’artrite, sclerosi multipla ed altre patologie, la FDA non ha mai approvato l’uso di alcun vaccino contenente squalene negli Stati Uniti.
La questione della sicurezza dello squalene come coadiuvante nei vaccini, e la possibilità che esso sia stato utilizzato illegalmente sul personale militare, fu spollevata l’anno scorso quando un professore della Tulane University ha condotto uno studio su più di 400 veterani della Guerra del Golfo sofferenti di Sindrome del Golfo (Gulf War syndrom, GWS) – una condizione caratterizzata da stanchezza generalizzata, dolore alle giunture, perdita di memoria, incapacità di concentrazione ed altri malesseri.1 Il novantacinque per cento di queste persone che manifestavano sintomi della Sindrome del Golfo avevano alti livelli di anticorpi allo squalene nel loro sangue. Molti dei campioni che sono risultati positivi allo squalene sono stati prelevati da soldati che non sono stati impiegati nel Golfo Persico ma che sono stati ugualmente vaccinati .
In uno studio con follow-up pubblicato questo stesso anno, un immunologo del Tennessee ha confermato i risultati dello studio di Tulane ed ha cncluso che la misteriosa malattia che ha colpito i veterani del Golfo Persico potrebbe essere stata causata dall’esposizione ad additivi nei vaccini.2 Questa conclusione è stata veementemente contestata dai funzionari del Pentagono, che hanno sostenuto che lo squalene non era stato mai utilizzato nella preparazione del vaccino contro l’antrace, e che anche se fosse stato presente, non avrebbe potuto fare ammalare i soldati.
Nel marzo di quest’anno la FDA ha inziato a rilasciare alcune informazioni preliminari che affermavano che bassi livelli di squalene erano stati effettivamente riscontrati in alcuni vaccini per l’antrace. In un documento realizzato in occasione di un’audizione parlamentare sulla sicurezza dei vaccini tenutasi il 20 marzo [2000 – N.d.T.], la FDA ha affermato che il risultato di alcuni test mostrava che “il contenuto di squalene è stato determinato in ragione di poche parti per miliardo ed era paragonabile ai livelli riscontrati in tre altri lotti di vaccini per l’antrace.”3
Il 28 settembre, la FDA ha rilasciato un altro rapporto il quale mostrava che tracce di squalene erano state trovate in cinque lotti del vaccino per l’antrace. La FDA non ha chiarito se i lotti che contenevano squalene erano gli stessi lotti utilizzati per vaccinare i militari durante la Guerra del Golfo, o se essi siano attualmente utilizzati per il programma di vaccinazione contro l’antrace.
Un portavoce della FDA inoltre ha rifiutatato di rilasciare dichiarazioni su qualsiasi potenziale rischio per la salute associato col vaccino.
Ancora nel mese di Ottobre, tuttavia, il Ministero della Difesa insisteva che lo squalene “inon si trova nei vaccini per l’antrace” e che tale sostanza “non è stata utilizzata nei vaccini … per un considerevole lasso di tempo.”3
Il 4 ottobre, il portavoce del pentagono Kenneth Bacon, mentre parlava ad una conferenza stampa del ministero della Difesa, è stato interrogato riguardo all’autorizzazione del vaccino contro l’antrace da parte della FDA:
“Bene, il vaccino per l’antrace è stato utilizzato in sicurezza per 30 anni” ha detto Bacon. “Il suo utilizzo è stato autorizzato nel 1970 da parte della FDA. Rimane un vaccino sicuro. Tutti i lotti che abbiamo somministrato ai militari sono stati approvati dalla FDA. Quindi li hanno ri-controllati , e quello che ci hanno detto è che non hanno trovato squalene in quei lotti.”
Quando i giornalisti lo hanno informato che la FDA aveva annunciato a Marzo che lo squalene era stato effettivamente trovato in numerosi lotti di vaccini per l’antrace, Bacon ha rapidamente interrotto la conferenza, si è scusato, e dopo alcuni minuti è ritornato con una “nuova” informazione.
“Apparentemente, i miei appunti per la conferenza non sono stati aggiornati alle ultime ricerche scientifiche sullo squalene,” ha detto Bacon. “… Pochi minuti fa, ho detto che la FDA ci ha assicurato che non c’era (squalene nei vaccini pe rl’antrace).
Si scopre nell’ultimo mese che i metodi per rilevare lo squalene sono stati migliorati, e adesso abbiamo avuto la capacità di scoprirlo.”4
“Noi non sappiamo se questi lotti sono stati somministrati ai militari,” ha continuato Bacon, “ma la cosa importante è che lo squalene non è stato aggiunto. Se vi si trova, vi si trova come una sostanza che si trova naturalmente … ma non è qualcosa che è stato aggiunto ai vaccini che diamo ai nostri militari.”
Mentre l’esatta quantità di squalene rilevato nei vaccini è stata definita “minuscula” da Bacon, il fatto che una certa quantità di esso sia stato trovato è stato sufficiente ad irritare il parlamentare Jack Metcalf (deputato di Washington), un oppositore del programma di vaccinazione obbligatoria contro l’antrace dei militari.
“Ci hanno detto per tre anni che non c’era squalene nei vaccini per l’antrace,” ha detto un’esasperato Metcalf, “e dopo improvvisamente ci hanno detto, ‘Oh, sì, c’era, ma non è un grosso problema: si trova dappertutto.’ “5
L’affermazione di Bacon ha spinto l’House Government Reform Committee [Comitato Governativo per le Riforme] a ordinare un’investigazione del General Accounting Office [Ufficio per la Contabilità Generale, ente investigativo del congresso statunitense incaricato di esaminare questioni concernenti sia le entrate che l’elargizione di fondi pubblici – N.d.T.], chiedendo ad esso di determinare come lo squalene sia finito dentro i vaccini, quanto possa essere pericoloso per i soggetti umani, e quale ricerca sia stata fatta per rilevare e combattere ogni potenziale effetto collaterale.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Associazione Americana dei Veterani della Guerra del Golfo (American Gulf War Veterans Association), 487.098 militari hanno ricevuto almeno una dose del vaccino contro l’antrace. Di quelli che hanno ricevuto almeno una dose, 1.152 – approssimativamente uno ogni 423 vaccinati [che è una percentuale altissima – N.d.T.] – hanno riportato una reazione avversa.
Una revisione del Ministero della Salute e dei Servizi Sociali (Department of Health and Human Services) di questo stesso anno afferma che 592 casi erano o “certamente” o “probabilmente” causati dal vaccino, con 123 casi classificati “seri” e 10 che hanno richiesto un ricovero ospedaliero dovuto ad una risposta allergica od infiammatoria. Approssimativamente 400 altri militari hanno rassegnato le proprie dimissioni o hanno affrontato azioni disciplinari piuttosto che assumere il vaccino.6
By Michael Devitt – Fonte: scienzamarcia.blogspot.com
Note
– Mackenzie D. Victims of vaccines [vittime dei vaccini]. New Scientist April 10, 1999.
– Asa PB, Cao Y, Garry R. Antibodies to squalene in Gulf War syndrome [Anticorpi allo squalene nella Sindrome del Golfo]. Experimental and Molecular Pathology February 2000;68(1):55-64.
– Comunicato stampa del Ministero della Difesa, del 4 ottobre 2000. Reperbile su M2 Communications http://www.m2.com
– Government now admits traces of chemical in anthrax vaccines [Il governo adesso ammette che ci fossero tracce di prodotti chimici nei vaccini per l’antrace]. Alternative Medicine Newsletter October 6, 2000.
– Evenson AJ, Martin T. Medical examiner links death to anthrax vaccine [esaminatore medico correla la morte ai vaccini all’antrace]. Lansing State Journal September 28, 2000.
Tratto da escogitur.com
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La scalata all’Antrace – 15/10/2001 – Archivio – Articoli
Che hanno a che fare l’ingegnere Ibrahim el-Hibri, cittadino venezuelano di origine libanese, e suo figlio Fuad, già cittadino tedesco, ora naturalizzato statunitense, con l’anthrax ?
L’Fbi li sospetta forse di essere i mandanti delle lettere al Bacillus anthracis che stanno mettendo in allarme gli Stati Uniti ?
Sono la traccia che porta alle caverne dove si attenderebbe ansiosi che nel grande scontro di Ignoranze i morti afghani si aggiungano a quelli dell’America (di cui è bene ricordare che quasi la metà erano di altre nazioni) ?
No, i due sono dall’altra parte, dalla parte dei vaccini.
Lo sono, tuttavia, in un modo che illustra come l’Ignoranza occidentale – detto senza offesa – sia superiore a quella mediorientale quando si tratti di affari (in fondo erano libanesi le città che albergarono, 5.000 anni fa, il primo alfabeto, le prime tecniche commerciali documentate e i primi gruppi di mercanti-navigatori organizzati che conquistarono il Mediterraneo e ci tolsero all’innocenza dei riti tribali). Qualche passo indietro ci aiuterà a capire questo pezzo “libanese” della lunga ed interrelata storia tra produzione biologica ad uso militare e vaccini per combattere eventuali offensive nemiche o terroristiche.
Nei primi anni 80, Fuad el-Hibri è fresco dei suoi studi d’ecomomia a Stanford e di gestione aziendale pubblica e privata a Yale.
Non gli ha risparmiato i soldi per l’educazione il padre Ibrahim – oggi presidente della giunta esecutiva della Digitel venezuelana (posseduta al 56% dalla Telecom Italia Mobile), nonché proprietario della I&F Holdings N.V., società di investimento basata nel paradiso fiscale delle Antille Olandesi, e membro della Dar Al Aytam Al Islamyah, gruppo filantropico libanese basato a Beirut che si occupa di varie attività assistenziali per orfani dei paesi arabi.
Il giovane Fuad entra da chierico in uno dei templi dell’Occidente, la Citicorp di New York (capace di trasformare i miliardi dei suoi clienti in miliardi caraibici) e passa poi alla filiale di Jeddah, in Arabia Saudita. Dai lidi sauditi Fuad approda alla Booz-Allen & Hamilton, di cui segue e promuove progetti di vario tipo a Singapore, Sydney, Jakarta, Kuala Lumpur, e Wellington (Nuova Zelanda), partecipando poi al management di varie altre aziende, per lo più di telecomunicazioni e biotecnologia.
Nel 1990 fonda la sua East West Resources Corp. (Ewr), società di consulenza e sviluppo, tanto capace di muoversi tra le civilizzazioni di ogni tipo da conquistare subito il difficile, per dir così, mercato russo di Eltsin, dove realizza la prima rete di telefonia cellulare a Mosca e l’ammodernamento di quella fissa in alcune altre regioni russe. In più, Fuad assiste una grande società europea occidentale a vincere l’asta per la telefonia mobile in Polonia, e si assicura altri progetti in Venezuela (reti provinciali di telefonia mobile) e in El Salvador (rete telecomunicativa).
L’avventura – sua e del padre – nei meandri della bio-warfare e dei suoi rimedi ha inizio in contemporanea a quegli exploit. Il viatico è una società inglese, la Porton Products Ltd., già Porton International, a sua volta erede del centro di ricerca Porton Down (nell’omonima località presso Salisbury), creato agli inizi degli anni 40 come fulcro del programma britannico di guerra e ricerca militare biologica. Porton Down, padre nonché associato del coevo programma statunitense, aveva in seguito sviluppato e messo sul mercato vaccini contro l’anthrax ma le privatizzazioni della Thatcher lo avrebbero consegnato (come Porton International) nel 1982 alla proprietà di Wensley Haydon-Baillie, un gentiluomo che molti anni dopo, nel 1998, sarebbe stato arrestato – già indebitato per 15 milioni di sterline – per frode fiscale sull’Iva.
Nei primi anni ’90, la Porton Products vede tra i suoi investitori di supporto proprio la I&F Holdings N.V di Ibrahim e Fuad si dà in quel tempo da fare per organizzare grosse vendite di vaccino anti-anthrax e botulino della Porton, premurandosi anche di procurare quello anti-anthrax all’Arabia Saudita, che non era riuscito ad ottenerlo dal governo degli Stati Uniti.
Nell’ottobre 1994, l’ubiquo Fuad in qualità di direttore della Speywood Holdings, sussidiaria della bio-tech francese Beaufur Ipsen, organizza l’acquisto della Porton da parte della Speywood stessa, alla non trascurabile cifra di 65 milioni di sterline. La pensione non si addice a Fuad e negli anni inglesi coltiva l’amicizia con l’ex-capo del Joint Chiefs of Staff statunitense William J. Crowe, passato poi al Foreign Intelligence Advisory Board presidenziale e in seguito divenuto ambasciatore statunitense in Inghilterra (sino al 1997).
Un anno prima che Crowe lasci l’ambasciata, Fuad – allora cittadino tedesco – rivolge la sua vulcanica attenzione alla ventilata vendita dello statunitense Michigan Biological Products Institute (Mbpi), posseduto dallo stato del Michigan e per tre decenni unico fornitore statunitense di vaccino anti-antrax. Pur essendo in non buone condizioni finanziarie, l’Istituto gode di un non trascurabile monopolio. Nel 1997, il Michigan promulga una disposizione che autorizza la vendita del Mbpi e permette agli ex-dirigenti di partecipare all’asta. Fuad e padre, per comprare il Mbpi (una legge statunitense ne proibiva la vendita a stranieri), fondano la Bioport (incorporata negli Stati Uniti il 12 maggio del 1998). Nello stesso periodo, Fuad chiede ed ottiene in tempi record la cittadinanza statunitense.
La Mbpi viene venduta per 24 milioni di dollari alla Bioport che supera d’un balzo la concorrenza dell’unico altro contendente, l’italiano Gruppo Marcucci, che pur offriva più soldi ma (forse) meno royalties future per lo stato del Michigan (la Bioport, comunque, pagherà in liquidi solo 3,25 milioni di dollari, il resto essendo obbligazioni di vario genere e future royalties).
Fondando la Bioport, Fuad non aveva perso tempo con istanze libano-tribali ed aveva associato nel consiglio d’amministrazione della società, oltre alla moglie, Nancy Grunenwald, due ex-capi laboratorio del Mbpi, Myers e Van Ravenswaay (che avevano in precedenza cercato di comprare loro stessi l’istituto), nonché – in qualità di presidente – l’ormai ex-ambasciatore e generale William J. Crowe. Crowe doveva aver conservato più di qualche buon contatto al Pentagono, a giudicare dalla subitanea benedizione che lo stesso Pentagono avrebbe dato alla vendita della Mbpi alla Bioport e dalla contemporanea decisione delle autorità militari di cominciare la vaccinazione di 2,4 milioni soldati e riservisti (al marzo del 2000 sarebbero stati già vaccinati 400 mila).
Lo stesso pacchetto di maggioranza della Bioport (tenuto dalla Bioport Intervac llc, incorporata nel solito Maryland) vedeva associati Fuad e la moglie, nonché Crowe e la già nominata I&F Holding del padre di Faud. Altre partecipazioni contavano la Intervac Management (pure del Maryland) e la Mbpi Corp. (stato del Michigan).
Con tale forte presenza “nazionale” nell’unica produttrice statunitense di vaccino anti-anthrax (nonché di uno anti-rabbia e di derivati del plasma), il Pentagono, le forze armate e i cittadini statunitensi avrebbero dormito tranquilli. Avrebbero, se non fosse per i problemi tecnici e finanziari incontrati subito dalla Bioport. Già nel 1995 e nel 1997, la Food and Drug Administration (Fda), agenzia federale per il controllo dei medicamenti e dell’alimentazione, aveva trovato che il Mbpi era piagato da problemi di contaminazione dei vaccini e da altre carenze e, all’inizio del 1998, poco prima della vendita alla Bioport, aveva ordinato la sospensione della produzione.
Dopo il passaggio di proprietà, la produzione era ripresa nel maggio del 1999 (ma in seguito la Fda troverà alla Bioport vecchie partite di vaccino cui era stata cambiata la data di scadenza).
Come rivelato da una inchiesta promossa dal deputato repubblicano Walter Johnes jr. e dal democratico Lingg Brewer (Timothy Maier, Insight, Washington Times, 20 settembre 1999), nell’estate 1999 la Bioport aveva fatto pressioni sul Pentagono – suo esclusivo cliente – per ottenere un più favorevole contratto, affermando che il prezzo di 4,36 dollari a dose per il vaccino anti-anthrax non permetteva una conduzione a profitto e la riabilitazione dei laboratori. Lo stesso Pentagono accordava allora alla Bioport un “anticipo” di 18 milioni di dollari, un nuovo contratto triennale per un prezzo di acquisto alla dose di 10 dollari, nonché la possibilità di vendere all’estero sino a 70mila dosi prima della vendita al Pentagono.
Una buona dose di ossigeno per Fuad e soci, generosamente rinnovata nel febbraio del 2000 con un altro anticipo di 13 milioni di dollari per miglioramenti, la ristruturazione del debito dei 18 precedenti, con la restituzione dei 7,4 già versati al momento dalla Bioport.
Non passerà però un mese che lo stesso Pentagono – messo sull’avviso di possibili nuovi problemi tra Bioport e Fda – notificherà alla società (220 dipendenti) di fermare la produzione in vista di una nuova ispezione della Fda.
Non ne sono noti i risultati ma gli impianti della società sono ora protetti dalla Guardia Nazionale. Sarebbe, tuttavia, forse cosa migliore che la stessa Guardia proteggesse i cittadini-soldato e i contribuenti statunitensi dalla Bioport e dai funzionari del Pentagono addetti ai contratti commerciali.
* Associate Professor all’University of Colorado Health Science Center, Division of Infectious Deseases
Tratto da: marx21.it