DISTANZIAMENTO e Didattica a DISTANZA
– Rischi di alterazioni Neurofisiologiche (Psicofisiche) nell’età dello sviluppo
Enazione. Mente relazionale. L’uomo e l’ambiente co-dipendono, si specificano reciprocamente ed evolvono simultaneamente. Tutti i viventi hanno comportamenti determinati da fattori biologici, questi sono dinamici, adattivi, interattivi. Genetica 2%, epigenetica 98%.
La teoria polivagale di Porges (a) e la psicobiologia PNEI (b) più l’epigenetica (c) ed il microbiota (d) che determina lo sviluppo psicocognitivo comportamentale nell’età evolutiva (asse intestino cervello), lascia poco spazio all’opinabilità del processo biologico determinato dall’ambiente in cui siamo immersi.
La salute o la malattia è un processo principalmente deciso da ciò che ci circonda chimica – fisica, relazioni ecc., spero che da qualche parte si cominci a sgretolare questo delirio in cui ci hanno sprofondato, per l’ ignoranza dei politici e soprattutto della “task force” sanitaria che li ha disinformati.
By Dott.essa Iannetti (medico)
vedi PDF dott.essa Iannetti: Distanziamento sociale e didattica a distanza nella scuola producono:
Alterazioni_Neurofisiologiche_17.05.2020 – PDF
Dottoressa Annarita Iannetti (medico)
Info su:
La teoria polivagale – Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione”. Il vago, decimo nervo craniale, è un principale componente del sistema nervoso autonomo.
Essa integra neurofisiologia e varie teorie psicologiche come quella dell’attaccamento e del trauma.
Stephen Porges (2014) è il neurofisiologo Statunitense, che ha formulato la “Teoria Polivagale” sul sistema nervoso “autonomo” (cioè indipendente dalla nostra volontà) in grado di destare enorme interesse, con suo stupore e lungi dal suo primario intento, anche nel mondo della clinica psicoterapeutica; questo, grazie alle connessioni con la dimensione del trauma, per la centralità del corpo in correlazione con sintomi psicologici e per il tema del bisogno di sicurezza nell’uomo come base per la salute psichica e fisica.
La Teoria Polivagale del neurofisiologo di si basa sull’evoluzione biologica del nostro sistema nervoso e un elemento centrale da capire è innanzitutto che esiste un’enorme differenza tra i nostri antenati rettili e noi mammiferi, che abbiamo bisogno, per sopravvivere, di avere legami affettivi e di proteggersi l … di instaurare relazioni ed esigenze sociali, che hanno non solo una funzione relazionale, ma anche di regolazione psicofisiologica importante per la costituzione di una solida personalità individuale e sociale..
Questa teoria mira a spiegare le reazioni dell’uomo in situazioni di pericolo. L’attivazione immediata del sistema di difesa genera una risposta che non è mediata dalle zone corticali, dalle funzioni superiori, ma che si sviluppa nella parte evolutivamente più antica del cervello, il tronco encefalico.
Come la spiegazione per cui le esperienze traumatiche e abuso cronico, alterano i processi omeostatici fisiologici e il comportamento sociale e come il trauma psicofisico, distorce la percezione e sostituisce comportamenti sociali spontanei con reazioni difensive.
Essa ha dato un Contributo di grande importanza per comprendere la visione “psicotraumatologica” della realtà clinica, derivante dai traumi psicologici quindi dai Conflitti Spirituali.
BIBLIOGRAFIA
– PORGES, Stephen, La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza, Roma, Giovanni Fioriti, 2018.
– PORGES, Stephen, La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione, Roma, Giovanni Fioriti, 2014.
– DANA, Deb, La teoria polivagale nella terapia. Prendere parte al ritmo della regolazione, Roma, Giovanni Fioriti, 2019.
Psicobiologia PNEI
La PNEI è lo studio delle relazioni tra i sistemi di regolazione dell’organismo umano: il nervoso, l’endocrino e l’immunitario, e tra questi e la psiche.
Da quando la medicina si è autodefinita scientifica ha accettato e fatto suo il modello di pensiero riduzionistico e meccanicistico. Sembrava facile, logico, economico suddividere l’uomo in “pezzi” (studiati poi dai vari specialisti cardiologi, gastroenterologi, neurologi e così via) per comprendere l’intima complessità della biologia umana. Ma l’organismo umano non si comporta in modo “lineare” come una macchina: quando le varie parti di cui è composto vengono “assemblate” tra loro quello che si ottiene non è una semplice somma delle loro funzioni bensì molto di più. Ad ogni elemento aggiunto nel Puzzle compaiono funzioni, interazioni, reazioni e contro-reazioni inaspettate ed il sistema accede ad un livello molto più complesso in modo esponenziale. Se poi, alle varie funzioni fisiologiche di organi ed apparati, si aggiungono pensieri, emozioni, conflitti psichici, relazioni interpersonali, e un po’ di sensi di colpa, l’uomo torna ad essere più imperscrutabile di prima ed il progetto genoma, costato miliardi di dollari, segna definitivamente la limitatezza del paradigma meccanicistico in biologia.
La PNEI, così come l’informatica e la fisica quantistica sembrano quasi procedere di pari passo e negli ultimi 30 anni hanno sancito in modo indiscutibile la nascita di nuovi paradigmi per la comprensione della vita in tutti i suoi aspetti. Non si tratta solo di un progresso concettuale ma di una rivoluzione epocale quanto l’invenzione della ruota o la scrittura. Ancor più straordinario è il fatto che le nuove scienze non rinnegano gli antichi “dogmi” ma li completano li inglobano e li evolvono in funzione delle acquisizioni scientifiche. Così la fisica riabbraccia la mistica, l’informatica crea la “rete” grazie alla quale ogni individuo è interconnesso con chiunque, e la medicina torna ad essere olistica, psicosomatica, integrata.
Le pagine che seguono hanno l’intento di spiegare i nuovi principi di base alla quale la PNEI si ispira. Si tratta di quei paradigmi che inesorabilmente stanno cambiando la medicina, il concetto di vita e di malattia, quello di diagnosi e di terapia. Questo scritto è stato preparato da me a conclusione del master in psiconeuroendocrinoimmunologia tenutosi in Roma nel 2013.
By Raul Nalin- Tratto da:
http://www.psiconeuroendocrinoimmunologia.it/
Epigenetica
L’epigenetica (dal greco ἐπί, epì, «sopra» e γεννητικός, gennetikòs, «relativo all’eredità familiare») è una più recente branca della genetica che si occupa dei cambiamenti fenotipici ereditabili da una cellula o un organismo, in cui non si osserva una variazione del genotipo .
È stata definita da Arthur Riggs e colleghi come “lo studio dei cambiamenti mitotici e meiotici ereditabili che non possono essere spiegati tramite modifiche della sequenza di DNA”.
Termine (originariamente coniato per descrivere come l’informazione genetica viene utilizzata durante lo sviluppo per produrre un organismo) oggi usato per descrivere tutte quelle modificazioni ereditabili che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA. Con termini più tecnici, dunque, si definiscono epigenetici quei cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo. Benché questi cambiamenti vengano spesso tramandati alle diverse generazioni cellulari attraverso la mitosi e in molti casi attraverso la meiosi, non sono permanenti, ma possono essere cancellati o modificati in risposta a diversi stimoli, inclusi i fattori ambientali. Su fenomeni epigenetici si basa la maggior parte dei processi di differenziamento cellulare. Proprio perché il differenziamento è prevalentemente epigenetico, una cellula differenziata può essere riprogrammata e diventare totipotente, permettendo così il clonaggio di un intero organismo a partire dal suo nucleo.
Tra i fattori epigenetici maggiormente in studio in questi anni possiamo annoverare: (a) la metilazione del DNA; (b) la struttura della cromatina; (c) la modificazione postraduzionale degli istoni e l’utilizzo delle varianti istoniche; (d) l’inattivazione del cromosoma X; (e) i fenomeni di imprinting; (f) il silenziamento genico. Relativamente a quest’ultimo, è importante ricordare come recentemente si è scoperto che l’interferenza a RNA (RNA interference) sia uno dei metodi fondamentali utilizzati sia dalle cellule animali sia vegetali per regolare il silenziamento genico durante lo sviluppo.
vedi anche: MICROBIOMA – BATTERI, MICROBI, FLORA Batterica
ed Epidemie inventate