CNR, Consiglio Nazione delle Ricerche e corruzione
“Ricercare significa vedere tutto ciò che gli altri hanno già visto, ma pensare ciò che nessuno ha ancora pensato”
By Szent-Gyorgy
“Compito del ricercatore è cercare di falsificare quante più teorie è possibile” By Karl Popper
CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Italiano)
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un Ente pubblico Italiano con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese.
La rete scientifica del CNR è composta dai dipartimenti, con compiti di programmazione coordinamento e controllo, dagli istituti, presso i quali si svolgono le attività di ricerca e, limitatamente a singoli progetti a tempo definito, da unità di ricerca presso terzi.
Il CNR ha tra i suoi compiti istituzionali quello di svolgere attività di ricerca con obiettivi di eccellenza e rilevanza strategica sia in ambito nazionale che internazionale, operando attraverso propri istituti di ricerca.
La rete di ricerca del CNR ha subito, nel corso degli ultimi anni, un processo di riorganizzazione attraverso accorpamenti e dismissioni. Nel 1999 operavano 314 organi di ricerca tra Istituti e Centri (si trattava di strutture di ricerca che operavano all’interno delle Università ed in sinergia con esse).
Il processo di riorganizzazione e la successiva entrata in vigore del decreto legislativo di riordino del CNR nel giugno 2003, hanno dato luogo alla creazione di 107 istituti, suddivisi in sedi principali e articolazioni territoriali.
Tratto dal sito del CNR
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CORRUZIONE degli Enti statali in Italia e nelle Universita’
L’Italia scende sempre di più nella graduatoria della corruzione nel settore pubblico: nel 2007 era al 41mo posto, nel 2008 al 55mo e nel 2009 al 63mo posto. In due anni il Belpaese è sprofondato di 22 posti. I dati sono di Transparency International, l’organizzazione che elabora la graduatoria internazionale della corruzione in 180 Paesi. Il più virtuoso è la Nuova Zelanda, il più corrotto la Somalia. L’Italia con il suo 63mo posto sta peggio della Turchia, di Capo Verde e del Botswana.
vedi: http://listserv.iit.cnr.it/cgi-bin/wa?A3=ind0402&L=POL-RIC&E=8bit&P=73489&B=–&T=text/plain; charset=iso-8859-1
vedi anche su Google:
http://www.google.it/search?client=firefox-a&rls=org.mozilla:it:official&channel=s&hl=it&source=hp&q=Corruzione+dei+Prof.+del+CNR&meta=&btnG=Cerca+con+Google
Vedi QUI il PDF con molte informazioni sulla corruzione nel mondo da parte di questi noti criminali assassini: Corruzione sanitaria ed Intelligenza Artificiale
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Un medico ricercatore statunitense denuncia un episodio di corruzione all’interno del sistema di valutazione del ministero dell’Università e della Ricerca
“Ingaggiato dal Miur per essere imparziale e poi bersagliato da raccomandazioni…”
Contattato per la valutazione di alcuni progetti con la promessa del massimo riserbo ha invece ricevuto richieste di voti alti dagli interessati. E ha declinato l’incarico, “con disgusto”
ROMA – Claudio Fiocchi è un medico ricercatore nato a Roma, laureato in Brasile e residente da molti anni negli Stati Uniti. Per conto del ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca avrebbe dovuto dare il suo giudizio su un paio di progetti scientifici. E sulla base di questo giudizio il Miur avrebbe poi deciso se finanziarli o no. Ma il professor Fiocchi questo giudizio non se l’è sentita di darlo: pochi giorni dopo aver accettato l’incarico, gli sono piovute addosso insistenti richieste “di una decisione favorevole” e “del più alto voto possibile”. Tentativi di raccomandazione, insomma. Malgrado la garanzia avuta dal ministero sul mantenimento del suo anonimato.
Una storia “forse fin troppo comune da voi”, commenta con amarezza Fiocchi. Ma per lui, che partecipa da tempo alla valutazione dei progetti dei National Institutes of Health Usa, sulla base dei quali vengono assegnati i fondi federali, queste pressioni non sono affatto normali, tanto che alla fine ha deciso di declinare l’incarico, “con disgusto”, “ma anche con molta tristezza”. E di raccontarlo a Repubblica: “Forse quando verrò in Italia molti colleghi non mi saluteranno. Ma molti mi diranno che ho fatto bene”.
Fiocchi lavora come ricercatore nel campo delle malattie digestive al Cleveland Clinic Foundation
Lerner Research Institute. “Per via della mia attività di base – spiega – da molto tempo sono coinvolto nel sistema “peer-review” dei National Institutes of Health, che assegnano i fondi del governo federale basandosi esclusivamente sul valore intrinseco delle proposte scientifiche, che sono esaminate da comitati composti da vari ricercatori, i “pari” della persona che richiede fondi per la ricerca. Inoltre, partecipo anche a “review systems” in vari altri Paesi, tra questi l’Italia”.
Nel luglio di quest’anno infatti il professor Fiocchi ha ricevuto dal Miur la richiesta di verificare la validità di alcuni progetti scientifici. “Le faccio notare che l’ultimo paragrafo di quest’invito – rileva il ricercatore – dichiara che il processo deve essere condotto in ‘stretta confidenza’ e che la persona che accetta di fare la valutazione deve aderire a ‘principi di etica e confidenzialità'”.
Giusto. Peccato che appena “una settimana dopo aver accettato di valutare uno dei progetti”, racconta il professore, “ho ricevuto un paio di email da parte degli stessi ricercatori del progetto che avrei dovuto valutare, nelle quali dichiaravano che erano consapevoli del compito assegnatomi, e mi chiedevano non solo una decisione favorevole, ma anche il voto più alto possibile per garantire che ricevessero i fondi”.
Ma i ricercatori italiani vanno anche oltre, e cercano gli amici degli amici: “Passati pochi giorni un mio ex-fellow (allievo, ndr) italiano, che ha studiato nel mio laboratorio negli Stati Uniti, è stato contattato al telefono e sollecitato perché intercedesse presso di me”.
A questo punto Fiocchi non ne può più: “Faccio questo lavoro da molti anni, e non mi era mai successo. Oltre che negli Stati Uniti ho lavorato per il Cile, l’Argentina, l’Australia”. Così decide di scrivere al Miur per declinare l’incarico, spiegandone dettagliatamente le ragioni: “Avevo accettato di essere un valutatore di questo progetto – si legge nella lettera inviata il 5 agosto all’ufficio Prin del Miur – ma circostanze recentemente emerse mi forzano a lasciare l’incarico”.
Il professore enumera i “contatti indesiderati”, quindi conclude: “Considerando i conflitti di interesse ed i problemi etici creati da queste circostanze, non mi resta che rifiutare di valutare il progetto. Infine, devo confessare che è con disgusto ma anche molta tristezza che prendo questa decisione”.
Una lettera amarissima. Che a tutt’oggi, oltre un mese dopo, non ha ricevuto alcuna risposta: “Un messaggio di questo genere avrebbe scatenato una tempesta immediata di telefonate e inchieste al NIH e tutti quelli coinvolti sarebbero stati chiamati a deporre. Nulla di questo succederà in Italia, sono sicuro, e io probabilmente sarò silenziosamente sostituito da un valutatore più malleabile e amichevole”.
Forse è già successo. E il professor Fiocchi si chiede con molta onestà cosa farebbe al posto dei suoi colleghi italiani: “Sono perfettamente cosciente che se lavorassi in Italia non so come mi comporterei”. Però, certo, “che farsa richiedere ai valutatori di aderire strettamente ai principi di etica che sono poi ignorati da quelli che hanno creato e gestiscono il sistema”. E com’è triste che “la corruzione e mentalità mafiose dominino anche le menti ‘nobili’ dei ricercatori, che dovrebbero invece essere usate per fare la miglior ricerca possibile e vincere per merito proprio, ammesso che la meritocrazia esistesse in Italia”.
Nella vicenda c’è perfino un aspetto “comico”. L’incarico di valutare i progetti, spiega Fiocchi, viene dato dal Miur prevalentemente a “ricercatori fuori dall’Italia per migliorare la qualità e, purtroppo, l’onestà del ‘review system’ italiano”. Come dire: non ci si può fidare dei valutatori italiani, quindi assumiamo quelli stranieri, che sono più seri. Salvo poi fare in modo che vengano subissati da raccomandazioni, proprio come quelli italiani.
By Rosaria Amato
La sperimentazione ufficiale dei farmaci e’ consentita solo se si seguono le ”regole” dettate da chi ha commissionato la ricerca (case farmaceutiche) e quindi da chi in mano il potere, politico o economico; il resto sono solo illusioni.
E’ la societa’, che, tramite i politici e le eventuali apposite leggi, “dovrebbe tutelare” le menti piu’ fertili, consentendo loro di sperimentare in liberta’ le loro idee senza che scappino all’estero….
Al contrario essa oggi, con la scusa di tutelare i cittadini ritenuti solo dei poveri ignoranti, tutela solo gli interessi dei potenti, a danno dei malati e dei “cittadini”..
Del resto, la storia ci insegna come l’atteggiamento paterno dei sovrani e dei pre-Potenti, nei confronti del popolo ignorante, e’ stato sempre e solo una scusa per perseguire i propri interessi.
Corruzione e sistemi sanitari nel mondo: vedi http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/globalcorrupt.asp
Visionare questi link: http://www.informatori.it/informatori/filepdf/sperimentazioni.pdf
video: http://www.youtube.com/watch?v=DoS02m0OevM
vedi anche:
http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+ieri+ed+oggi&aq=f
http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+e+medicina+naturale&aq=f