Da settembre 2013, in tutta l’UE (Unione Europea), sul foglietto illustrativo (bugiardino) di determinati medicinali
farà la sua apparizione un triangolo capovolto.
Un contrassegno che segnala a pazienti ed operatori sanitari quei farmaci per i quali i consumatori
sono caldamente invitati a segnalare agli operatori nazionali, eventuali effetti collaterali inattesi.
In gergo tecnico, le medicine sottoposte a monitoraggio addizionale.
Si tratta di tutte le confezioni autorizzate dopo il 1° gennaio 2011 che contengono una nuova sostanza attiva; vaccini o prodotti derivati dal plasma di origine biologica; i medicamenti per i quali sono necessarie determinate informazioni supplementari nella fase successiva alla messa in commercio, o la cui autorizzazione è subordinata al rispetto di determinate condizioni o restrizioni per un impiego sicuro ed efficace.- vedi: PDF del comunicato stampa Commissione Europea
L’impostura delle diagnosi psichiatriche: il DSM-4
Il DSM-4 (manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali) è una sorta di “Bibbia” della psichiatria, che cataloga, definisce e descrive tutte le “malattie mentali”, è uno strumento internazionalmente riconosciuto (dagli psichiatri s’intende) che dovrebbe aiutare a formulare diagnosi psichiatriche, in sostanza a riconoscere se una persona è “malata di mente” oppure no, e in caso affermativo di quale malattia soffre.
Il titolo già la dice lunga, che c’entra la statistica con una diagnosi ? il riconoscimento di una malattia dipende da un calcolo delle probabilità ? Sembra folle ma è proprio così e per provarlo cito testualmente dall’introduzione alle pag 8 e 9 (in tutta questa analisi mi riferisco all’edizione italiana del DSM4 a cura di V. Andreoli, G.B. Cassano e R. Rossi, 2000, casa editrice Masson): “non vi è nessuna presunzione che ogni categoria di disturbo mentale sia una entità totalmente distinta, con confini assoluti che la separano dagli altri disturbi mentali o dalla normalità (…) il clinico che utilizza il DSM-4 dovrebbe considerare che gli individui che condividono una diagnosi possono essere eterogenei anche riguardo alle caratteristiche che definiscono la diagnosi, e che i casi limite saranno difficili da diagnosticare se non in modo probabilistico.”
Insomma “diagnosi difficili” per “malattie” difficilmente caratterizzabili e dai contenuti sfumati”.
Molto scientifico sin dall’inizio.
Ma forse si dovrebbe tradurre: il comportamento e il pensiero umano non sono inquadrabili in schemi e categorie, il cervello e la mente sono due entità di cui conosciamo pochissimo, ogni individuo fa storia a sé, il confine fra “normalità” e “follia” è ambiguo e indefinito, e quindi la psichiatria non ha alcun senso.
D’altronde il DSM-4 si auto presenta come suscettibile di interpretazioni elastiche: a pag 9 (Uso del giudizio clinico) si riferisce che una persona può ricevere una certa diagnosi anche se nel suo caso non sono rispettati tutti i criteri diagnostici, tutto è rimesso al “giudizio clinico” del medico. Eppure io sono pronto a scommettere che non esista una gastrite senza infiammazione della mucosa gastrica, o un’aritmia cardiaca con un elettrocardiogramma nella norma. Chissà perché in psichiatria le categorie diagnostiche possono essere interpretate a proprio piacimento: forse perché non hanno alcun senso ?
Un’altra pesante ambiguità si intravede nella prefazione là dove si legge (pag. 8) che “non rappresentano disturbi mentali un comportamento deviante (es. politico, religioso, sessuale), né conflitti sorti principalmente tra l’individuo e la società, a meno che la devianza o il conflitto siano il sintomo di una disfunzione dell’individuo.”
E quest’ultima cosa chi la decide ? Chi decide se certi comportamenti devianti (cioè differenti da quelli della maggior parte delle persone appartenenti alla stessa società) o certi conflitti con la società siano o meno il sintomo di una disfunzione dell’individuo? La risposta è semplice, chi decide è il singolo psichiatra quando emette una diagnosi, o un consesso di psichiatri quando vota a maggioranza se tale comportamento è da ritenersi “malato” oppure no.
Dopo essere stata considerata a lungo una malattia mentale, adesso l’omosessualità è stata “espulsa” dalla lista delle malattie mentali internazionalmente riconosciute, e non certo perché è progredita la scienza, ma perché è cambiata la moralità; un esempio evidente che i criteri delle classificazioni psichiatriche riflettono i pregiudizi sociali del loro tempo.
Sta di fatto che nel DSM-4, a totale contraddizione di quanto espresso in nell’introduzione, i conflitti fra individuo e società sono classificati come “Comportamento antisociale”, una “malattia” che si presente nelle sue due accezioni di “Comportamento antisociale” del bambino e dell’adulto, come “Disturbo oppositivo provocatorio” e come “Disturbo della condotta”.
Quest’ultima tremenda malattia, che potrebbe minare le basi della nostra adorabile società si rivela ad esempio dal fatto che il “le norme o le regole della società appropriate per l’età adulta vengono violate”.
Ma chi decide quali siano le “norme appropriate per l’età adulta” ? La legge ? O forse la psichiatria ? Vogliono farci forse credere gli scienziati che un giudizio di valore, un giudizio sulla convenienza e la moralità di una norma di comportamento sia un giudizio scientifico, oggettivo ? E in base all’osservanza o meno di certe norme sociali si formula una “diagnosi medica” ?
Va da sé che durante il fascismo tutti i partigiani soffrivano di disturbo della condotta, in unione Sovietica ne soffrivano tutti i dissidenti. Ogni società definisce le sue “regole appropriate per l’età adulta” e, con sommo disappunto degli psichiatri, sono differenti le une dalle altre. Da che mondo è mondo le “regole appropriate” le scrive chi ha il potere, e le subisce chi non ne ha; ma ovviamente chi le scrive le condisce di tante belle parole e le fa apparire sempre più belle e necessarie. Chi non crede nelle regole e ritiene che siano state scritte per difendere privilegi piuttosto che per garantire diritti, finisce automaticamente per essere diagnosticato “malato”: anarchico quindi folle, antisovietico quindi folle, antiamericano quindi folle.
La conferma che la “malattia mentale” dipende dall’osservanza o meno di una norma accettata (a torto o a ragione) da una certa cultura, la si trova sempre nell’introduzione del DSM-4, dove si ricorda che tale volume è stato compilato negli USA e che bisogna fare attenzione quando si esportano i suoi criteri in contesti culturali differenti (pag 10 e 11). Avete mai visto una colite che diventa polmonite a seconda del paese in cui ci si trova, oppure una tonsillite che diventa appendicite a seconda della cultura in cui è stato allevato il paziente ?
Probabilmente no, ma nel campo delle malattie mentali tutto questo è possibile: ci sono “malattie mentali” che cambiano aspetto a seconda della popolazione nella quale si manifestano. Capirete meglio adesso il suo significato di “manuale statistico” che misura (a dispetto di quanto esplicitamente affermato) condizioni di devianza dalla normalità.
Nessuno psichiatra considererà mai una “malattia mentale” l’uso della macchina per andare al lavoro, anche se è proprio tale uso folle che sta contribuendo ad avvelenare la vita nelle nostre metropoli occidentali. Né tanto meno troverete nel DSM-4 riferimento all’ “abuso di televisione”. Il giudizio sociale sull’automobile e sulla televisione è positivo, e quindi l’abuso di tali mezzi, per quanto possa essere mostruosamente folle, viene giudicato psichiatricamente sano. Non troverete mai in tale manuale una diagnosi psichiatrica associata al consumismo, visto che in occidente lo pratichiamo tutti, all’abuso di tecnologie inutili o superflue, visto ne facciamo abuso tutti; nonostante tali comportamenti scriteriati contribuiscano anche all’inquinamento del nostro pianeta, non verranno mai bollati come “devianti” o “patologici” perché sono condivisi dalla società, e perché garantiscono i profitti miliardari dei potenti dei nostri tempi.
Il DSM-4 è predisposto per la cosiddetta valutazione multiassiale, cioè un’analisi del “disturbo psichiatrico” secondo 4 differenti aspetti (o assi) più un quinto asse che corrisponde alla “valutazione globale del funzionamento” (che misurerebbe la condizione generale legata genericamente allo “star bene” di una persona).
Di questi 4 assi che servono a una corretta valutazione della diagnosi due (cioè la metà) presi da soli dovrebbero portare ben lontano dallo studio dello psichiatra: si tratta delle “condizioni mediche generali” e dei “problemi psicosociali ed ambientali” che servono a “cogliere la complessità delle situazioni cliniche, e per descrivere l’eterogenietà degli individui che presentano la stessa diagnosi” (pag 39).
Quest’ultima frase dimostra come gli psichiatri facciano fatica a nascondere una scomoda realtà: sotto la stessa etichetta vengono raccolti casi umani così differenti fra di loro che la stessa diagnosi perde ogni valore. Per altro se sto male vado dal medico di famiglia, e se i miei i problemi sono causati dalle relazioni sociali e dall’ambiente che mi circonda le pillole sintetiche della psichiatria non possono avere nessun effetto migliorativo (le parole lo potrebbero, ma non è consuetudine della maggior parte degli psichiatri “perdere tempo” con le parole, e ripetere in continuazione ad un persona che è malata non l’aiuta granchè).
Gli altri due assi sono l’asse dei “disturbi clinici” e quello dei “disturbi della personalità, ritardo mentale” (dove il ritardo mentale, come ammette lo stesso DSM-4 a pag 58, è dovuto per circa il 50% a cause fisiologiche, come alcolismo della madre, parto difficile, etc., sulle quali nessuna pillola e nessun intervento psicologico può mai fare niente, si può invece predisporre una strategia educativa specifica, ma questo esula dal campo psichiatrico).
Riporto qui sotto due esempi di valutazione multiassiale che si trovano a pagina 47 del DSM4 (ometto l’asse di “valutazione globale del funzionamento”)
“Esempio 3
ASSE I: disturbo dell’umore dovuto a ipotiroidismo, con manifestazioni depressive
Asse II: nessuna diagnosi, caratteristiche istrioniche della personalità
ASSE III: ipotiroidismo – glaucoma ad angolo chiuso cronico
ASSE IV: nulla
Esempio 4
ASSE I: problema relazionale col partner
Asse II: nessuna diagnosi
ASSE III: nessun disturbo
ASSE IV: disoccupazione”
Dobbiamo dedurre che una persona che ha degli sbalzi d’umore legati al malfunzionamento della tiroide va classificata come “malata di mente” ? Che tale aggettiva perdita di tempo può servire solo a motivare una prescrizione di psicofarmaci anche a chi ha bisogno di ben altro, (con grande soddisfazione delle aziende farmaceutiche) ?
Dobbiamo dedurre che ogni volta che abbiamo un problema di relazione con la persona che abbiamo sposato o con cui abbiamo una relazione (specie se siamo disoccupati) dobbiamo essere diagnosticati “malati di mente” e correre in farmacia a prendere una qualche pillola (che poi una pillola ci aiuti a rimettere in sesto il nostro rapporto con la tale persona è ovviamente fuori discussione) ?
Più avanti nel DSM-4 viene considerato come malattia pure un “disturbo mentale” che tutti prima o poi nella vita siamo costretti ad affrontare specialmente nei periodi di stress: l’insonnia. Ovviamente considerare l’insonnia un “disturbo psichiatrico” serve a incentivare la vendita di una delle categorie di farmaci più diffusi al mondo: i sonniferi.
Il manuale DSM-4 è ovviamente troppo vasto perché lo si possa commentare tutto (le cose dette finora fanno riferimento alla primissima parte del libro), per cui salto direttamente all’Appendice B alla fine del libro, dove si discutono 20 possibili nuove classificazioni di malattie (20 malattie di nuova invenzione?): di esse 5 sono sindromi indotte da neurolettici e una è indotta da altri farmaci, una conferma diretta da parte della stessa psichiatria ufficiale che troppo spesso sono le terapie farmacologiche a creare la cosiddetta malattia.
Tutto ciò comprova (per l’ennesima volta) che la psichiatria è una pseudo-scienza fasulla creata ad arte come strumento di controllo sociale, essa è un’arma in mano al potere per eliminare oppositori scomodi, è uno strumento per creare docili marionette telecomandate, è un mezzo per creare ed ingigantire il disagio a livello del singolo e della società (il 90% degli episodi di “follia omicida/suicida” ha come protagonisti persone drogate con psicofarmaci).
In ultimo (ma cosa non meno importante) la psichiatria è un ottimo strumento per diffondere tranquillanti e altre droghe di sintesi che rintontiscono la popolazione, ed impedire così che la gente si accorga delle manovre dei Grandi Criminali, della costruzione delNuovo Ordine Mondiale totalitario e orwelliano.
Del resto la psichiatria serve anche a fare sì che l’uomo dimentichi i poteri della propria mente, la realtà delle esperienze extrasensoriali e della telepatia, bollando come “schizofrenico” chi riesce ad entrare in contatto con altre realtà e “sente le voci” nella sua testa. Dicendo questo non voglio ovviamente significare che l’esperienza del sentire le voci sia sempre un’esperienza positiva, ma solo che non può essere liquidata come un’esperienza originata solo da una presunta follia. Per secoli i santi e gli sciamani che hanno fatto uso consapevole dei poteri della mente e della coscienza, che hanno utilizzato il dono della profezia e che hanno dialogato con le voci che sentivano sono stati venerati come uomini eccezionali. Forse la saggezza degli antichi vale molto più dell’arrogante presunzione della pseudo-scienza moderna.
Ma tutto ciò sembra ricollegarsi alle menzogne del nuovo ordine mondiale: se l’uomo fosse cosciente dei propri poteri e sapesse come utilizzare l’intuito, la precognizione, la chiaroveggenza, saprebbe più facilmente smascherare l’inganno delle élite che lo dominano, deporre quella cricca di scellerati e costruire un paradiso in terra.
… e se quest’ultimo discorso vi sembra folle vi invito (prima di giudicare) a leggere gli articoli che ho assemblato su questo sito sullanuova scienza. Al più presto inserirò degli ulteriori articoli con le prove scientifiche (statisticamente comprovate) della precognizione, chiaroveggenza, telepatia. Anche sul Sentire le voci spero di avere il tempo di scrivere un articolo, nel frattempo rimando al libro omonimo dell’amico Giuseppe Bucalo pubblicato per la casa editrice Sicilia punto L.
By Corrado Penna – 5 Sett. 2008 – Tratto da: scienzamarcia.blogspot.com
La maggior parte delle case farmaceutiche è stata fondata a meta-fine ottocento o primi del novecento. Inizialmente le nazioni trainanti in questo settore furono Svizzera, Germania ed Italia.
Nel novecento il concetto di scoperta scientifica si è fuso con quello di bene di consumo di massa, per cui la aziende farmaceutiche hanno imposto un nuovo modo di fare medicina pratica.
Ecco il DSM-V (5) – Che forse l’anticonformismo e la schiettezza sono una malattia mentale ?
Secondo l’ultima edizione del DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) Sì.
Questo manuale identifica una nuova malattia mentale chiamata “disturbo oppositivo provocatorio” o TOP.
Questa malattia è definita come un “modello in corso di disobbedienza, ostilità e provocazione” e sintomi includono mettere in discussione l’autorità, la negatività, la diffidenza, la contraddizione, e di essere facilmente infastidito.
Il DSM-V è il manuale utilizzato dagli psichiatri per diagnosticare la malattia mentale, e con ogni nuova edizione, ci sono decine di queste nuove malattie, da loro inventate per poter dichiarare ogni oppositore del regime esistente in uno stato, MALATO da rinchiudere e da curare con psicofarmaci !
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.
Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello. Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe diprobiotici.
Il sito ufficiale di notizie dell’Università di Liverpool pubblica quest’articolo:
Un nuovo studio, pubblicato su Psychiatry Research, ha concluso che le diagnosi psichiatriche non hanno alcun valore scientifico per l’identificazione di disturbi mentali ben distinti.
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Liverpool, ha analizzato dettagliatamente i cinque capitoli chiave del DSM – il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, edizione 5 – molto utilizzato in tutto il mondo: schizofrenia, disturbo bipolare, depressione, ansia e disturbi collegati a trauma.
I manuali diagnostici come il DSM sono stati creati col proposito di costituire un linguaggio diagnostico comune per i professionisti della salute mentale, e tentare di elencare in maniera esaustiva i problemi di salute mentale, incluso i loro sintomi.
Lo studio ha rivelato che:
– Le diagnosi psichiatriche usano diversi criteri decisionali
– Esiste un ampio intervallo di sovrapposizione dei sintomi tra le diverse diagnosi
– Quasi tutte le diagnosi mascherano il ruolo del trauma e degli eventi avversi
– Le diagnosi non dicono granché sul singolo paziente e quale sia la cura di cui ha bisogno
Gli autori concludono che le etichette psichiatriche rappresentano: “un falso sistema di categorizzazione”. Il leader del gruppo di ricerca, Kate Allsopp dell’Università di Liverpool, ha dichiarato:
“Sebbene le etichette diagnostiche creino un’illusione di spiegazione, sono scientificamente prive di significato e possono creare stigma e pregiudizio. Spero che questa ricerca incoraggerà i professionisti della salute mentale a guardare oltre le diagnosi, considerando altre spiegazioni per il malessere mentale, come i traumi e le esperienze di vita negative.”
Il professor Peter Kinderman, dell’Università di Liverpool, ha aggiunto:
“Questo studio fornisce ulteriore evidenza che l’approccio basato su diagnosi biomediche non funziona in psichiatria. Le diagnosi, frequentemente e acriticamente considerate ‘vere’ malattie, vengono in realtà fatte in conformità a schemi di criteri molto arbitrari, inconsistenti, confusi e contraddittori. Il sistema diagnostico presume erroneamente che tutta la sofferenza sia causata dai disturbi, e poggia in gran parte su un giudizio soggettivo di cosa sia la normalità”.
Secondo il professor John Read, dell’Università di East London: “Forse dovremmo smettere d’illuderci che un’etichetta simil-medica possa contribuire in alcun modo alla nostra comprensione delle complesse cause del malessere umano, o dirci di che tipo di aiuto abbiamo bisogno nel malessere.
”Articolo originale:
https://news.liverpool.ac.uk/2019/07/08/study-finds-psychiatric-diagnosis-to-be-scientifically-meaningless/
Studio completo: “Heterogeneity in psychiatric diagnosis”:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0165178119309114
Tratto da Corvelva.it
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutichenel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.
Visionate questo video, parla un’informatore farmaceutico, sul Business dei Farmaci e Vaccini
http://ildocumento.it/farmaci/il-business-farmaceutico-current.html
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed e’ noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie“….
vedi: Psichiatria e frodi
Dsm-5, rilasciata quinta edizione “Bibbia della psichiatria” – Mag. 2013
Dopo oltre dieci anni di attesa la quinta edizione del Diagnostic and statistical manual of mental disorders è stata presentata al congresso 2013 della American psychiatric association (Apa) ed è ora disponibile.
Chiamato più comunemente con l’acronimo Dsm-5 o con l’ambizioso appellativo di “Bibbia della psichiatria”, il manuale vede la luce dopo numerose controversie, che la pubblicazione non ha affatto disperso.
Il presidente dell’Apa Dilip Jeste ha annunciato il testo con parole entusiastiche: “questo è un giorno davvero importante, sono stato personalmente coinvolto dal Dsm-5 fin dall’inizio e ho assistito allo sviluppo del lavoro nell’ultimo decennio. Vi hanno contribuito centinaia di persone di tutto il mondo, esperti di diverse discipline e ora disponiamo di un manuale clinico basato sulle migliori evidenze scientifiche oggi disponibili… è il miglior manuale che si potesse sviluppare”.
Tra le novità di questa edizione c’è un capitolo che mostra le possibili connessioni tra i diversi disturbi psichici, che per la prima volta sono organizzati nel contesto dell’età, del genere e della cultura del paziente.
I clinici sono facilitati nell’attività diagnostica e nell’identificazione dei disturbi (NdR: di cui la maggior parte sono stati inventati); alcuni nuovi ne sono stati aggiunti, mentre una sezione tratta di diverse condizioni che richiedono ulteriori ricerche prima di poter essere considerate formalmente dei disordini psichici. Tra i critici più aspri del Dsm-5 c’è Allen Frances, che aveva presieduto la stesura dell’edizione precedente, preoccupato che il nuovo manuale porti a giudicare malate milioni di persone sostanzialmente normali: “non compratelo e non utilizzatelo”, ammonisce.
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Circuiti cerebrali difettosi
Le neuroscienze stanno scoprendo i difetti nei circuiti cerebrali che sono all’origine dei disturbi mentali, costringendo gli psichiatri a ripensare le cause delle malattie mentali.
Visto che i disturbi mentali non manifestano danni cerebrali evidenti, per lungo tempo si è ritenuto che avessero una causa puramente psicologica. Oggi però le immagini dell’attività del cervello mostrano che alla base di diversi disturbi c’è l’attività anomala di reti di strutture, paragonabili a circuiti elettrici, coinvolte nei processi mentali.
Quindi per la prima volta si può osservare la disfunzione fisica che causa i sintomi dei disturbi mentali. La conoscenza della biologia dei disturbi mentali chiarirà le cause ultime del funzionamento anomalo di un circuito, fornirà metodi per una diagnosi oggettiva.
By Thomas R. Insel
Tratto da: Le Scienze, giugno 2010, n. 502
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Sulla scia delle dichiarazioni di uno psichiatra negli Stati Uniti, secondo il quale, a causa di “un grave, ma non diagnosticato” disordine bipolare, avrebbe fabbricato dati e falsificato la sua ricerca sulle malattie mentali, nei tribunali è emerso un altro caso nel quale gli psichiatri affermano che erano pazzi quando hanno inventato la malattia mentale.
Gli avvocati della difesa che rappresentano 10.000 psichiatri sotto processo per la più grande frode nella storia della salute mentale, oggi affermano che i loro clienti sono affetti da una malattia mentale fino a quel momento non diagnosticata (Psychobabblorexia) quando accidentalmente hanno fabbricato 300 false malattie mentali e fatto pensare che loro fossero veri e propri medici.
Laureati in numerose scuole psichiatriche come la Otto Von Bismarck Institute of Brain Hygiene, il Drug-U-Like Emporium, gli imputati presto si sono affermati come esperti in prescrizioni, uccidendo celebrità, sradicando la genitorialità e l’istruzione e convincendo le persone che sono mentalmente malate.
Nel 2010 sono riusciti a pubblicare 5 milioni di articoli di giornale per convincere tutta la popolazione che non poteva mangiare, respirare, fare la pipì o pensare senza l’aiuto di farmaci. Hanno apportato un cambiamento importante nel trattamento degli esseri umani, in particolare la visione di ogni comportamento umano ad eccezione di tortura, genocidio e terrorismo. Infatti, il cervello è stato accusato di tutto e considerato una sorta di delusione in modo che nessuno fosse molto intransigente quando hanno proceduto a tagliare e abusare in altro modo l’organo incriminato. Ma l’anno scorso un giro di routine del Brain-U-Like Institute, da parte di un gruppo di alunni di dieci anni, ha portato alla luce alcune incongruenze nella ricerca che gli psichiatri avevano usato per stabilire la schiera dei disturbi mentali di cui sopra, la discrepanza principale nella ricerca è che in realtà non era stata fatta.
Le voci nel Manuale Diagnostico e Statistico della psichiatria che si basano sulla ricerca immaginaria sono ormai ritirate, riducendo il manuale, fino a quel momento di 500 pagine, a un opuscolo A4. Molti hanno salutato questa nuova versione semplificata del DSM come una svolta e la pubblicazione della psichiatria più scientifica fino ad oggi.
Gli psichiatri hanno patteggiato per rimborsare 3 miliardi di dollari di finanziamenti ottenuti disonestamente dai governi.
Tentando di avere una condanna più mite per i loro clienti, gli avvocati della difesa hanno dichiarato che le cause della fabbricazione di malattie mentali che non esistono e la frode di un sacco di soldi dei governi e fondi di assicurazione medica, sarebbero delle malattie mentali non diagnosticate ai loro clienti.
Essi sostengono che erano mentalmente malati fuori di testa quando hanno commesso atti di vandalismo contro milioni di persone. Eppure i colleghi psichiatri nel governo e nell’industria farmaceutica mettono
in dubbio questa storia.
“Per quanto ne so”, ha detto un portavoce: “Nessuno nel governo era consapevole che la psichiatria ha sbagliato qualcosa. Abbiamo attribuito le crescenti statistiche di criminalità, droga e analfabetismo alla vera e propria caparbietà del cittadino medio”.
Al 334 giorno del processo, il giudice ha chiesto come mai nessuno aveva parlato prima di “questa cosa della malattia mentale”.
L’avvocato della difesa ha sostenuto che la psichiatria aveva scoperto l’esistenza della nuova malattia mentale, psychobabblorexia, solo ieri all’ora di pranzo.
“Hanno fatto una buona cosa”, ha detto “perché sembra che abbiamo fra le mani una specie di epidemia”.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti umani consiglia di richiedere approfondite analisi mediche che rilevino alterazioni o disfunzioni organiche, di far rispettare il completo consenso informato sulle possibili terapie ed effetti delle stesse.
By Kieron Mcfadden – Fonte: stampalibera.com
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ZUFFA fra Psichiatri sulla revisione della “bibbia” delle Psichiatria, il DSM
Una disputa tra eminenti psichiatri è venuta recentemente alla ribalta della stampa dopo mesi di borbottio.
L’oggetto della disputa è se la revisione della Bibbia Psichiatrica Americana, il DSM (Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali) testo che riporta tutte le possibili malattie psichiatriche, debba essere fatta apertamente e nella piena trasparenza in modo che i professionisti della salute mentale e gli organi di tutela del pubblico possano eseguire i loro controlli, oppure se debba essere condotta nel più stretto segreto.
Uno degli psichiatri, Roberti Spitzer, vuole trasparenza . Molti altri, incluso il presidente dell’APA (Associazione Psichiatrica Americana) e l’incaricato della revisione del testo vogliono la più assoluta segretezza dei lavori.
Sulla bilancia della zuffa c’è il dibattito se alcune recenti nuove malattie psichiatriche decise dalla APA, come il “Disturbo da Apatia”, “il Disturbo Premestruale”, “il Distrurbo da shopping compulsivo”, “il Disturbo da astinenza di Internet” e il “disturbo relazionale”, siano da considerarsi vere malattie psichiatriche o no.
Potrebbe suonare come un dibattito privo di interesse; di fatto invece questo testo è terribilmente importante perché le conseguenze di questo hanno ripercussioni a largo raggio.
Il DSM, pubblicato dall’APA, contiene tutte le cosiddette malattie psichiatriche di adulti e bambini decise come tali dalla associazione, che coprono tutto il comportamento umano.
Il DSM infatti non è usato solo dagli operatori del campo della salute mentale ma è usato ampiamente anche dalle compagnie assicuratrici, dai giudici, prigioni, case farmaceutiche e agenzie per il controllo dei farmaci. Dato che molti paesi, inclusi gli USA, trattano il DSM come se fosse “La Bibbia”, non è una esagerazione dire che qualsiasi nuova malattia che l’APA decida di includervi potrebbe creare grandi effetti nel mondo intero.
Dietro la disputa sulla trasparenza c’è la grande questione sul fatto se questi “cosiddetti disturbi” siano malattie psichiatriche reali o no. Per un grande numero di esperti l’apatia o lo shopping compulsivo sono solo sintomi di disagio psicologico piuttosto che segni di una vera malattia psichiatrica.
In più è noto da molto tempo che molti dei partecipanti ai lavori di revisione del DSM hanno forti legami finanziari con compagnie farmaceutiche; alcuni critici dicono che l’aggiunta di nuovi disordini mentali non sia altro che il pretesto di qualcuno di assicurarsi forti profitti dalla vendita di farmaci.
Più si conosce sul modo che usano gli psichiatri per definire dozzine di nuovi disturbi e più si apprezza lo sconcerto di Spitzer sul fatto che la revisione dovrebbe essere fatta in modo pubblico e non in segreto.
E’ noto che durate la stesura del “Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali” vengono redatte le nuove “scoperte”, nuove malattie psichiatriche per votazione, per alzata di mano, un metodo che non mi sembra molto scientifico, specialmente quando decide del destino di milioni di persone.
Tratto da: latimes.com
vedi: False diagnosi in Psichiatria + COME la PSICHIATRIA influenza la MEDICINA + PSICOFARMACI ed uccisioni, stragi, violenza + Psicofarmaci ai Bambini + Psichiatria – Cospirazione contro l’UOMO + ADHD + MEDICI IMPREPARATI + PSICO FARMACI e loro DANNI + PsicoFarmaci 2 + PsicoFarmaci 3 + PsicoFarmaci + Elettroshock + MEDICI, una MINACCIA per la SALUTE ? + Terrorismo con i Farmaci + Medici venditori di farmaci ? + PSICO FARMACI – Ritalin e similari + 17 milioni di Bambini utilizzano psicofarmaci + Comparaggio farmaceutico
Infine vi sono i Batteri detti “Psicobiotici” – vedi: Spirito
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la mente, e i ricercatori affermano che possono migliorare l’umore, diminuire l’ansia e la depressione e apportano molti altri benefici. I probiotici sono microrganismi vivi che sono simbiotici con i batteri intestinali positivi e che riescono ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i fermenti dello yogurt non sono considerati probiotici perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che alterando i batteri nell’intestino, si potesse gestire meglio lo stress, migliorare l’umore, e anche curare ansia o depressione. Eppure ci sono moltissime ricerche scientifiche pubblicate da vari ricercatori in tutto il mondo che riguardano la connessione intestino-cervello e che stanno dimostrando proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri intestinali in modo da influenzare positivamente l’umore e la funzione del cervello. Uno dei principali modi è quello di assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.[1] Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello.[2] Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici “alterano la mente” è attraverso la loro capacità di produrre vari composti biologicamente attivi, come i neurotrasmettitori. Diverse molecole con funzioni neuroattive come l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le catecolamine e l’acetilcolina possono essere prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando questi neurotrasmettitori sono secreti all’interno dell’intestino, possono attivare cellule all’interno del rivestimento epiteliale che a loro volta rilasciano molecole che stimolano la funzionalità cerebrale e influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando effetti sul sistema di risposta allo stress del corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa disfunzionale in caso di stress cronico o malattia. Quando si verifica una disfunzione dell’asse HPA, la produzione ritmica di cortisolo e di altri ormoni legati allo stress diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici possono agire sul cervello è attraverso la loro azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti essere una delle principali cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi. Questa infiammazione può derivare dall’intestino, e alcuni psicobiotici apportare i loro effetti benefici nel cervello abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi psicobiotici hanno dimostrato di migliorare l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici hanno anche dimostrato di curare la depressione, l’ansia, e altri problemi di salute mentale e cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su pazienti con disturbi depressivi maggiori, in cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici, altri un placebo per otto settimane.[7] L’integratore prebiotico era costituito da Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2 miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane, i pazienti che hanno ricevuto il probiotico avevano diminuito in modo significativo i punteggi totali sulla Beck Depression Inventory, un test ampiamente utilizzato per misurare la gravità della depressione, rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano una significativa diminuzione della infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP, i livelli di insulina erano significativamente più bassi, si era ridotta la resistenza all’insulina, e si era verificato un significativo aumento di glutatione, un antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in persone senza questi disturbi. In uno studio per analizzare i possibili effetti su ansia, depressione, stress in volontari sani, è stato utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus helveticus r0052 e Bifidobacterium longum R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato che esso aveva alleviato lo stress psicologico, in particolare la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30 giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L. helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti psicologici benefici nei soggetti sani. Possono contribuire a rafforzare l’umore e alleviare l’ansia nelle persone affette da varie malattie croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un altro studio controllato con placebo nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di unità formanti colonie di Lactobacillus casei, ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno per due mesi. Le persone che avevano assunto il probiotico avevano una significativa diminuzione dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici supplementari hanno dimostrato di poter curare la depressione e l’ansia in studi su animali. Il Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per esempio, è noto per l’effetto di aumentare la dopamina e la serotonina e di diminuire i comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a stress precoce, questo stesso psicobiotico diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici aiutano le persone e gli animali sottoposti a stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir) contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato i livelli di serotonina negli studenti di medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati allo stress come dolore addominale e sintomi del raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo Shirota “può esercitare effetti benefici per prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha funzionato meglio del citalopram nel ridurre l’ansia indotta da stress, depressione e disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il cortisolo e riportato i livelli di serotonina e di altri neurotrasmettitori cerebrali alla normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus helveticus hanno anche dimostrato, in studi condotti su animali, di poter ridurre la depressione legata allo stress e all’ansia, influenzando la serotonina, il cortisolo, e altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus R0011 ha normalizzato i comportamenti simili all’ansia e le carenze di apprendimento e di memoria nei ratti immuno-deficienti con disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti regolatori dell’umore e della funzione del cervello. I prebiotici non sono organismi vivi come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che stimolano la proliferazione dei batteri positivi intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi riducono la secrezione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e migliorano l’elaborazione emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto uno dei due prebiotici (frutto-oligosaccaridi, FOS, o Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un placebo (maltodestrine) al giorno per tre settimane. I livelli di cortisolo al mattino erano significativamente più bassi dopo l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto il placebo. I partecipanti che avevano assunto B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi sulla vigilanza e attenzione, che è un’indicazione che il prebiotico ha avuto effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino irritabile spesso hanno l’ansia e / o depressione, condizioni correlate direttamente con la disbiosi e con la diminuzione dell’attività intestinale e della diversità microbica.[19] Uno studio ha trovato che una miscela prebiotica contenente galactooligosaccaride ha dato benefici sull’ansia nella sindrome dell’intestino irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con questa miscela per 4 settimane ha ridotto i punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi dimostrano che gli psicobiotici hanno il potenziale di avere un impatto positivo sulla funzionalità del cervello, sul miglioramento dell’umore, sul trattamento della depressione e dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi devono ancora essere determinati. In generale sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al giorno per la maggior parte dei probiotici, tra cui gli psicobiotici, ma possono anche essere utili apporti superiori o inferiori. Basta fare una prova per almeno un mese prima di decidere se funzionano o meno.
La chiave della salute è nel nostro intestino e gli antichi di ogni tradizione lo sapevano benissimo. Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli autori dello studio, precisiamo: non e’ che un singolo batterio influisce sulla psiche, ma e’ l’insieme sinergico di TUTTI i batteri autoctoni della flora intestinale, il microbioma, che permette al soggetto di avere una psiche / mente lucida ed attenta, senza distrazioni dai malesseri causati dalle alterazioni della flora foriera di qualsiasi danni o ammalamento.
Riferimenti
[1] Dinan TG et al. Psychobiotics: a novel class of psychotropic. Biol Psychiatry. 2013 Nov 15;74(10):720-6.
[2] Tillisch K et al. Consumption of fermented milk product with probiotic modulates brain activity. Gastroenterology. 2013 Jun;144(7):1394-401, 1401.e1-4.
[3] Wall R et al. Bacterial neuroactive compounds produced by psychobiotics. Adv Exp Med Biol. 2014;817:221-39.
[4] Ait-Belgnaoui A et al. Probiotic gut effect prevents the chronic psychological stress-induced brain activity abnormality in mice. Neurogastroenterol Motil. 2014 Apr;26(4):510-20.
[5] Stuart Watson and Paul Mackin. HPA axis function in mood disorders. Psychiatry Volume 5, Issue 5, 1 May 2006, Pages 166–170
[6] Clin Ther. 2015 May 1;37(5):984-95.
[7] Nutrition. 2015 Sep 28. pii: S0899-9007(15)00391-3.
[8] Br J Nutr. 2011 Mar;105(5):755-64.
[9] Gut Pathog. 2009 Mar 19;1(1):6.
[10] Behav Brain Res. 2016 Feb 1;298(Pt B):202-9.
[11] Brain Res. 2015 Nov 24. pii: S0006-8993(15)00862-8.
[12] Neurogastroenterol Motil. 2014 Nov;26(11):1615-27.
[13] Behav Brain Res. 2015;287:59-72.
[14] Benef Microbes. 2015 Dec 21:1-12.
[15] Neuroscience. 2015 Dec 3;310:561-77.
[16] Psychoneuroendocrinology. 2013 Sep;38(9):1738-47.
[17] Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2014 Oct 15; 307(8): G793–G802.
[18] Psychopharmacology (Berl). 2015; 232(10): 1793–1801.
[19] Neuropsychiatr Dis Treat. 2015; 11: 715–723.
[20] Aliment Pharmacol Ther. 2009 Mar 1;29(5):508-18.
Tratto da dionideam.it
vedi anche: Conflitto di interesse + Conflitti di interesse PDF – 1 + Conflitti di interesse PDF – 2 + Conflitti di Interesse, denuncia del Governo Ii – PDF + CDC – 1 + CDC – 2 + FDA + Conflitti di Interesse, business farmaci e vaccini + Conflitti di interesse dell’AIFA
vedi anche: ISS + Ministero della salute + EMA + CNR e Corruzione + Consenso Informato + Le case farmaceutiche ingannano i medici e questi danneggiano i malati + I medici sono una minaccia
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COMUNICATO STAMPA – E’ ufficiale: il Ministero dell’Istruzione vieta i test psicologici nelle scuole
Con la circolare n. 4226/P4, il Ministero dell’Istruzione impone ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali, inclusi i Sovrintendenti Scolastici per la Provincia di Bolzano e di Trento, il divieto di somministrare i test o questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni all’interno delle scuole. A questo proposito la circolare afferma specificatamente:
“…La diagnosi di ADHD è pertanto tutt’altro che semplice, anche in virtù del conseguente possibile ricorso a terapia farmacologia, e comunque non può essere effettuata attraverso le somministrazioni all’interno delle scuole di test o di questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni.”
Inoltre, in relazione ai corsi e conferenze su questi temi, la circolare precisa: “Pervengono segnalazioni, anche attraverso atti parlamentari, relative alla organizzazione di corsi rivolti a genitori e insegnanti finalizzati a propagandare l’uso di prodotti psicoattivi nei casi di bambini affetti da disturbi del comportamento e dell’apprendimento (sindrome ADHD). … Alla luce di quanto sopra espresso, si pregano le S.S.L.L. di voler dare istruzioni alle istituzioni scolastiche di competenza affinché eventuali analoghi episodi siano immediatamente portati all’attenzione degli U.S.R. di competenza e successivamente segnalati alla scrivente Direzione Generale.”
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani desidera ringraziare e manifestare la propria soddisfazione per questa presa di posizione del Ministero che ha deciso di tutelare i nostri bambini, consapevole della pericolosità insita in questi test e, indirettamente, anche dall’uso e abuso di psicofarmaci.
Ben consapevoli dell’esistenza di forti pressioni per continuare quest’attività di screening all’interno delle scuole, il nostro Comitato, insieme a tutti coloro che si sono uniti in questa battaglia, continuerà a vigilare e denuncerà ogni situazione anomala che contrasti con le direttive della circolare.
By Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – Onlus – email info@ccdu.org