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Home Medicina

Malattie Autoimmuni

Jean Paul Vanoli by Jean Paul Vanoli
15/02/2022
in Medicina
127 min read
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MALATTIA AUTOIMMUNITARIA
I Vaccini aumentano anticorpi e quindi potenzialmente creano malattie autoimmuni !
Malattie autoimmuni dai Vaccini, meccanismi e relativi danni

Ultima pensata CRIMINALE dei medici vaccinatori, per incrementare i malati e le morti di neonati o perpuere:
Vaccinare le mamme incinta (gravide):
https://m.vk.com/@davide_suraci-madri-vaccinate-e-influenze-sulla-futura-immunit-del-neonato

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Nella scuola Italiana ed estera, cresce di anno in anno la richiesta di insegnanti di sostegno per i bambini disabili sempre piu’ numerosi, e’ un disastro nazionale (dati Istat 2016-2017), anche finanziari per famiglie e per lo stato, disastro nascosto per evitare di parlare delle cause Vaccinali !
Aumentano, infatti, tra i banchi di classe i ragazzi con disabilità certificate ma, dall’altra parte della cattedra, i docenti non sono mai abbastanza. Negli ultimi anni, infatti, gli studenti riconosciuti come disabili sono fortemente aumentati e così, nonostante siano aumentati anche i docenti specializzati sul sostegno, la scuola resta comunque in affanno: i numeri infatti crescono di anno in anno. E così anche per l’anno scolastico 2018-2019 saranno oltre 40mila i posti di sostegno in deroga: vale a dire assegnati su supplenze. Basta dare un’occhiata ai numeri delle disabilità certificate di anno in anno per delineare una crescita sempre piu’ importante e costante nel tempo. Piu’ si Vaccina, piu’ bambini malati vi sono !
https://koenig2099.wordpress.com/2017/11/06/i-bambini-non-vaccinati-sembrano-essere-immuni-al-virus-misterioso-che-si-diffonde-attualmente-nel-midwest-statunitense/
Ecco dei documenti pubblici sui Vaccini, del medico, dott. Fabio Franchi – PDF
Bibliografia sui Danni dei VACCINI + Bibliografia sui Danni dei Vaccini  +  ADEM dai Vaccini + ADHD dai Vaccini
I sintomi che la medicina ufficiale ed i suoi medici chiamano impropriamente “malattie”, sono semplicemente vari e possibili sintomidell’ammalamento, specie (ma comunque non solo) da Vaccino…!

“The HighWire” è un programma youtube del giornalista investigativo Del Bigtree (regista e co-autore del documentario Vaxxed).
Il programma di ieri (20 dicembre 2018) parlava anche di Corvelva e delle analisi da noi commissionate.
Un pochino a me personalmente ha rattristito, veramente c’è il mondo intero che ci sta guardando e in Italia nessuno ci caga. Questo è frustrante ma è anche vero che siamo solo all’inizio, ci stiamo solo scaldando e il pacchetto scientifico che abbiamo in programma è corposo e ben studiato.
Tanto per capire, solo ieri abbiamo ricevuto 90.000 visite sul sito, con circa 4 minuti di permanenza e il 76% proveniente dall’estero. (dal minuto 27 trovate la parte che ci riguarda)
https://youtu.be/AywJg3XV07U
La nuova religione: il Vaccinismo

La similarità delle sequenze proteiche esistenti (e dimostrate) fra il proteoma umano e quello virale e batterico è notoriamente responsabile di numerose patologie/reazioni autoimmuni.
Due studi di Darja Kanduc citati nei seguenti miei articoli [Peptidi Batterici nel Proteoma Umano] e [Vaccini, Reazioni Autoimmuni e Barcode..] sulla co-evoluzione delproteoma umano e di quelli virali e batterici dovrebbero far riflettere attentamente tutti i medici, clinici e operatori sanitari che operano in “scienza e coscienza”.

“…I potenziali eventi avversi associati con le vaccinazioni per le malattie infettive sottolineano la necessità di analisi efficaci e la definizione dei possibili effetti collaterali derivanti dal vaccino. Utilizzando il proteoma HPV16 come modello, abbiamo quantificato i rischi effettivi e teorici della vaccinazione anti-HPV16, e definito lo spettro di malattia potenziale derivante da concomitanti reazioni crociate con le proteine dell’organismo umano…”
Citazione in (Journal of Experimental Therapeutics and Oncology – Vol. 8  – 2009, Vol. 8, pp. 65–76) – “Quantifying the possible cross-reactivity risk of an hPV16 vaccine”
“…Qualsiasi vaccino a base antigenica deve essere accuratamente progettato e criticamente selezionato al fine di evitare i potenziali effetti collaterali derivanti dalle similarità di sequenza a livello molecolare…”
“…Any antigen-based vaccine needs to be carefully and thoroughly designed and critically screened for potential side effects by comparing sequence similarity at the molecular level…”
“…Non esiste una chiara, definita, tabulazione matematica della possibile cross-reattività derivante dai rischi associati a un protocollo di vaccinazione…”
In altri termini, chi “progetta” (se si può usare questo termine) vaccini ignora totalmente l’esistenza della cross-reattività legata alla similarità delle sequenze proteiche che possono esserci fra le proteine del corpo umano e quelle antigeniche vaccinali. Il rischio esiste da sempre ma solo pochissimi hanno tenuto vivo questo filone di ricerca.

Continua QUI:
http://autoimmunityreactions.org/2019/06/22/antigeni-vaccinali-cross-reattivita-e-reazioni-autoimmuni/?fbclid=IwAR1d83_4ARAzsA5QRPjPp93EdIHgxRKFOWsW0zovIDgIpj5kZiIVoQxU7w4

Anormali anticorpi del Vaccino (morbillo-parotite-rosolia) ed AUTOIMMUNITA’ del SNC riscontrata nei bambini con autismo.
Abnormal measles-mumps-rubella antibodies and CNS autoimmunity in children with autism.
By Singh VK, et al. J Biomed Sci. 2002 Jul-Aug.

Estratto
L’autoimmunità al sistema nervoso centrale (SNC), in particolare alla proteina di base della mielina (MBP) (NdR: sintomo identico alla Poliomielite od alle altre mieliti), può svolgere un ruolo causale nell’autismo, un disturbo dello sviluppo neurologico.
Poiché molti bambini autistici hanno livelli elevati di anticorpi per il morbillo, abbiamo condotto uno studio sierologico sugli autoanticorpi del (vaccino) morbillo-parotite-Rubella (MMR) e MBP. Utilizzando campioni di siero di 125 bambini autistici e 92 bambini di controllo, gli anticorpi sono stati analizzati con metodi ELISA o immunoblotting. L’analisi ELISA ha mostrato un aumento significativo del livello di anticorpi MMR nei bambini autistici.
L’analisi immunoblotting ha rivelato la presenza di un insolito anticorpo MMR in 75 sieri autistici su 125 (60%) ma non nei sieri di controllo. Questo anticorpo ha rilevato specificamente una proteina di 73-75 kD di MMR. Questa banda proteica, analizzata con anticorpi monoclonali, era immunopositiva per la proteina dell’emoagglutinina del morbillo (HA) ma non per la nucleoproteina del morbillo e la rosolia o le proteine virali degli orecchioni.
Così l’anticorpo MMR nei sieri autistici ha rilevato la proteina HA del morbillo, che è unica per la sottounità morbillo del vaccino. Inoltre, oltre il 90% dei sieri autistici positivi all’anticorpo MMR erano positivi anche per gli autoanticorpi MBP, suggerendo una forte associazione tra autoimmunità MMR e CNS nell’autismo.
Sulla base di questa evidenza, suggeriamo che una risposta anticorpale inappropriata al MMR, in particolare la componente di morbillo, potrebbe essere correlata alla patogenesi dell’autismo.
PMID – 12145534 [Indexed for MEDLINE]
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/12145534/

Ecco altri Tre studi e ricerche scientifiche che confermano le malattie autoimmuni provenienti dai VACCINI !
https://informaresenzacensure.blogspot.com/2019/03/vaccinazioni-e-malattie-autoimmuni-tre.html?fbclid=IwAR3lQDexnngtTvL-CLV35g8VPlwJJ6O1kTl9tlKK1FKY_yawkWNmbWg9Xc0&m=1

ANTICORPI (contro il corpo) = ammalamento

Se desiderate ulteriori conferme sui danni indotti dai vaccini mediante produzione di autoanticorpi:
“…Come negli esseri umani, l’induzione di autoanticorpi è possibile in seguito alla vaccinazione negli animali. Gli autoanticorpi sono più frequentemente presenti nei cani più vecchi che in quelli più giovani (Papini et al., 2005).
Di conseguenza, quando i cani anziani vengono vaccinati e testati per gli autoanticorpi dopo la vaccinazione, è difficile definire quale sia una conseguenza diretta del vaccino e cosa si è accumulato durante la vita.
Nel primo studio sperimentale controllato per studiare la produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione di routine, i ricercatori hanno arruolato giovani cani che non erano stati precedentemente vaccinati (Hogenesch et al., 1999).
Hanno dimostrato che la vaccinazione obbligatoria contro la rabbia, il virus del cimurro canino e il parvovirus canino 9 ha provocato la produzione di vari autoanticorpi…” Cosa significa produzione di autoanticorpi ?
Vuol dire reazioni e patologie autoimmuni presto e/o più avanti negli anni.. (Autoantibodies Induced by Vaccine – Nataša Toplak and Tadej Avcˇin – Department of Allergology, Rheumatology and Clinical Immunology, University Children’s Hospital, University Medical Centre Ljubljana, Ljubljana, Slovenia) – pp 93-102 of “Vaccines and Autoimmunity” by Yehuda Shoenfeld et al. Wiley Ed. 2015.

Autismo, autoimmune ?
I neuroscienziati di Harvard confermano che l’autismo è una malattia autoimmune.
Domanda successiva: che cosa sta innescando l’inizio di un disordine della risposta immunitaria e l’autoimmunità in bambini precedentemente sani ?
“… Esaminando il cervello post-mortem dei pazienti con ASD, i ricercatori scoprono un accumulo di cellule immunitarie che circondano i vasi sanguigni nel cervello.  Hanno anche trovato delle particelle che si accumulavano attorno ai vasi sanguigni che contenevano detriti di astrociti.
I risultati suggeriscono che l’autismo può essere un disturbo autoimmune … “
Tratto da:
https://neurosciencenews.com/immune-cells-autism-15086/?fbclid=IwAR1Mca27I3CuFZxeG277l2gXZVvnXtkyzrkv0gNMeHpERsXjTvJH1jXA154

Commento NdR: ma cosa causerebbe la malattia autoimmune, che poi secondo loro scatenerebbe l’autismo ? NON lo sanno, ne’ lo ricercano…..la causa per le malattie autoimmuni e per l’autismo diretto, sono la Vitamina sintetica K1 iniettata, ed i successivi VACCINI !
….ecco le vere cause di queste malattie nei bambini / ragazzi !

FINALMENTE…..la FDA conferma che i Vaccini possono produrre l’ Autismo
http://www.getcancercure.com/fda-announce-that-dtap-vaccine-causes-autism/

Immunità di Gregge ? (E’ una BALLA !)
Le malattie infettive possono essere prevenute con un’elevata copertura vaccinale ?
By  Lucija Tomljenovic, PhD
La frequente affermazione che alti livelli di vaccinazione prevengono l’insorgenza di malattie non è precisa, poiché le malattie infettive si verificano di fatto anche nelle popolazioni completamente vaccinate [1] così come negli individui. 2] (Vedi Tabella 1 per ulteriori esempi)
La ragione probabile è che i vaccini stimolano principalmente l’immunità umorale (risposte a base di anticorpi o risposte Th2) mentre hanno un effetto scarso o nullo sull’immunità cellulare (cellule T citotossiche, risposte Th1), che è assolutamente cruciale per la protezione contro gli agenti patogeni virali e alcuni batteri. [3]
Questo può essere il motivo per cui le immunità indotte dal vaccino sono transitorie e richiedono vaccini di richiamo, mentre l’immunità naturalmente acquisita conferita dal sistema immunitario cellulare tende ad essere permanente in assenza di vaccinazione.
Nel loro insieme, queste osservazioni possono spiegare perché focolai di malattie presumibilmente a prevenzione vaccinale si verificano in popolazioni completamente vaccinate e perché l’immunità (o la sua assenza) non può essere determinata in modo affidabile misurando i livelli di anticorpi [4], che è la misura più comune dell’efficacia del vaccino negli studi clinici. [5-7]
Va notato che c’è un caso in cui le vaccinazioni possono indurre risposte delle cellule T (Th1). Ciò è possibile nel caso di vaccinazioni ripetitive con lo stesso antigene (cioè “booster shoots”).
Tuttavia, l’induzione di tali risposte immunitarie è deleteria, come dimostrato da Tsumiyama et al. [8] che hanno dimostrato che le cellule T CD4+ di topi ripetutamente immunizzati acquisiscono la capacità di indurre autoanticorpi che si traducono in lesioni autoimmuni dei tessuti simili a quelle osservate nelle malattie autoimmuni umane.
Da questi esperimenti Tsumiyama et al. [8] hanno concluso che l’autoimmunità sistemica sembra essere l’inevitabile conseguenza di un’eccessiva stimolazione del sistema immunitario dell’ospite attraverso ripetute immunizzazioni con antigene.

Per le tavole ed i riferimenti  vedere qui nel PDF
Tratto da: https://sanevax.org/wp-content/uploads/2015/05/Herd-Immunity-.pdf

Patologie autoimmuni: i Vaccini le innescano – 06/2014
La ricerca è difficile da ignorare, i vaccini possono scatenare autoimmunità con una lunga lista di patologie
http://autoimmunityreactions.org/2016/06/14/patologie-autoimmuni-i-vaccini-le-innescano/
Immunoattivazione = immunodepressione e/o malattia autoimmunitaria indotta dai VACCINI

Ultimo articolo sull’omologia di sequenza tra le proteine L1 HPV e le proteine umane e la potenziale induzione di malattie autoimmuni:
OBIETTIVO: Definire il potenziale di cross-reattività e la conseguente autoimmunità intrinseca alla condivisione virale rispetto al peptide umano.
METODI: Utilizzando l’infezione/immunizzazione attiva da papillomavirus umano (HPV) come modello di ricerca, gli epitopi HPV L1 validati sperimentalmente e catalogati presso la banca dati dell’epitopo immunitario sono stati analizzati per la condivisione dei peptidi con il proteoma umano. RISULTATI: I dati finali mostrano che la totalità delle epitopi immunoreattivi HPV L1 è principalmente composta da peptidi presenti nelle proteine ​​umane.
CONCLUSIONI: Immunologicamente, l’alto grado di condivisione dei peptidi tra gli epitopi dell’HPV L1 e le proteine ​​umane invita a rivedere il concetto di selezione negativa dei linfociti autoreattivi. Patologicamente, i dati evidenziano un potenziale cross-reattivo per uno spettro di malattie autoimmuni che comprende, tra gli altri, l’insufficienza ovarica, il lupus eritematoso sistemico (LES), il cancro al seno e la morte improvvisa. Dal punto di vista terapeutico, l’analisi degli epitopi immunoreattivi già validati filtra la condivisione dei peptidi eventualmente esenti da autoreattività, definisce il potenziale effettivo di autoimmunità patologica e consente di individuare epitopi peptidici per protocolli immunoterapeutici sicuri.
– https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31593963/

Malattie autoimmuni demielinizzanti (= mieliti = Poliomieliti, ecco i nuovi nomi della Polio, mai estinta)
Reazioni/patologie autoimmuni a sfondo mielino-degenerativo.
Esistono eccome e sono causate anche dalle vaccinazioni massicce a cui siamo sottoposti da decenni..
Il catalogo è questo: “
– …patologie demielinizzanti come la sclerosi multipla, indotta dai vaccini antiepatite di tipo A (HAV) e di tipo B (HBV), nonché dal vaccino antipapilloma virus (HPV);
– la Encefalomielite Acuta Disseminata (ADEM) indotta dal vaccino antiepatite di tipo B (HBV), nonché dal vaccino antipapilloma virus (HPV); la Sindrome  di Guillain Barré, indotta dal vaccino antiepatite di tipo B (HBV), nonché dal vaccino antipapilloma virus (HPV);
– la Mielite Trasversa, indotta dal vaccino antiepatite di tipo B (HBV), nonché dal vaccino Difterite-Pertosse-Tetano;
– la Neuromielite ottica/Neurite ottica, indotte dai vaccini antiepatite di tipo A (HAV) e di tipo B (HBV), dal vaccino antipapilloma virus (HPV) nonché dal vaccino Difterite-Pertosse-Tetano, dal vaccino antipapilloma virus (HPV) e dal tossoide tetanico,
– la Leucoencefalite demielinizzante, indotta dal vaccino antiepatite di tipo B (HBV)…”
Non è sufficiente ? In verità ce ne sono numerosi altri e, tutti, hanno un denominatore comune..i vaccini ed i loro danni immunitari e dimalfunzione cellulare…..
– http://autoimmunityreactions.org/2016/07/24/alluminio-vaccinale-e-patologie-immuni-demielinizzanti/

QUINDI la:  Polio, Paralisi, Distrofia, mieliti, Sclerosi, Meningite, Encefalopatie, Adem, ADHD, sindromi autistiche, Neuromieliti,Leucoencefaliti, ecc., sono tutte varianti della stessa “malattia” che ha tanti sintomi diversi, ma ha sempre la stessa causa – vedi la descrizione delle varie cause, ma particolarmente sono i Vaccini (qualsiasi) che le scatenano anche verso i 20-30 anni…dopo la vaccinazione avuta da piccoli…
In pratica sono tutte nuove forme di Poliomielite a decorso lento e progressivo, fino alla paralisi totale e la morte;
La poliomielite NON e’ mai scomparsa, ha solo cambiato nome per far quadreare le statistiche sulla sua falsa scomparsa…
Le autorita’ in-sanitarie hanno cambiato nome da Polio in mieliti, paralisi flacide, Sclerosi, cosi come la Distrofia, e/o le meningiti, non le chiamano piu’ Poliomielite per far quadrare le statistiche sui vaccini antiPolio.…essa non e’ quindi generata da nessun virus, in quanto i virus sono la conseguenza della malattia (ammalamento), cosi come i markers sono i segnali, marcatori appunto, che esistono cellule e tessuti cancerosi (ammalati) in un soggetto !
La mielite flaccida acuta, o AFM, non è patologia nuova, ma i casi sono aumentati dall’incremento delle campagne di vaccinazione !

Vaccinazioni e reazioni autoimmunitarie – 23/02/2019
Vi è molta differenza tra ciò che accade normalmente in un contesto di risposta immunitaria cellulo-mediata e ciò che accade quando si tenta di provocarla artificialmente nel tentativo di eludere la risposta medesima….Quando gli anticorpi intervengono per riconoscere e distruggere i tessuti/organi stessi del corpo a cui appartengono (autoimmunità) fagocitandoli, li portano inevitabilmente nel circolo sanguigno insieme ai loro residui di DNA. Ciò induce il sistema immunitario a produrre ulteriori anticorpi che vengono indirizzati a colpire ulteriormente i tessuti e/o gli organi oggetto dell’attacco primario in un ciclo reiterato.
http://autoimmunityreactions.org/2019/02/23/autoimmunita-e-produzione-di-auto-anticorpi/

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Porpora trombocitopenica idiopatica (PTI) o morbo di Werlhof:
E’ una malattia autoimmunitaria acquisita (al 99,9% con i Vaccini), ad eziologia ignota, a patogenesi immune, caratterizzata da piastrinopenia dovuta a distruzione periferica delle piastrine e da un numero aumentato o normale di megacariociti midollari. È conosciuta anche come porpora trombocitopenica autoimmune (PTA).
Se ne conoscono due forme: una acuta (esordio improvviso e decorso rapido, con esito di guarigione) e una cronica (esordio insidioso, decorso ondulante, guarigione più rara).

13 febbraio 2018
L’insorgenza della Porpora Trombocitopenica Immune (ITP) può verificarsi anche dopo eventi gravi e potenzialmente letali a causa della somministrazione di vaccini in particolare, ma non esclusivamente, morbillo-parotite-rosolia (MMR), epatite A e B, difterite-tetano-pertosse acellulare (DTaP) e varicella. [Fonte: Cecinati V, Principi N, Brescia L, Giordano P, Esposito S. – “Vaccine administration and the development of immune thrombocytopenic purpura in children.” Hum Vaccin Immunother. Epub ahead of print 16 January 2013.] In questo lavoro scientifico viene chiaramente spiegato, dopo un preambolo di negazione della relazione vaccini-autismo, che: “….la porpora trombocitopenica immune (ITP) è un evento avverso che può davvero seguire la somministrazione del vaccino e può limitare l’uso di esso in quanto poco si sa dopo quali vaccini potrebbe manifestarsi, la sua reale incidenza e gravità, il rischio di malattia cronica, o la possibilità di recidive dopo nuove dosi dello stesso vaccino….” Sebbene gli autori presentino una visione parziale e basata su campioni ristretti e scarsamente significativi, NON NEGANO l’esistenza di tale reazione avversa. Ancora una volta la faciloneria con cui si prescrivono queste tipologie di vaccini manifesta la totale ignoranza circa la situazione pregressa (o in divenire ma non diagnosticata) dei pazienti pediatrici e non. By Davide Suraci
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23324619
Vaccine administration and the development of immune thrombocytopenic purpura in children. – PubMed – NCBI

Vaccini e Mutazioni genetiche = anche malattie autoimmuni
Attraverso l’iniezione dei Vaccini, nel torrente circolatorio di antigeni e di altri componenti vaccinali, si aggira la risposta immunitaria cellulo-mediata cioè quella, per intenderci, che si attiva quando un qualsiasi patogeno entra nel corpo umano attraverso le vie “canoniche” (mucose) in cui esiste un sistema immunitario “locale” perfettamente integrato con quello “sistemico”.
Ciò non permette al sistema immunitario di produrre una risposta specifica (formazione di anticorpi) e mirata al vero patogeno.
Che cosa stiamo facendo ?
Stiamo letteralmente iniettando degli antigeni uniti ad adiuvanti negli esseri umani per stimolare “una” risposta immunitaria (quale?) e “una” produzione di anticorpi (quali ?)  in nome di quale strategia preventiva ?
Dall’avvento delle vaccinazioni di massa è cresciuto il numero della persone che presentano costantemente una risposta immunitaria abnorme. Sarebbe sufficiente un monitoraggio post vaccinale su larghissima scala per verificarlo.
Eppure non interessa a nessuno.
C’è molta differenza tra ciò che accade normalmente in un contesto di risposta immunitaria cellulo-mediata e ciò che accade quando si tenta di provocarla artificialmente nel tentativo di eludere la risposta medesima. Si aggiunga inoltre che quando gli anticorpi intervengono per  riconoscere e distruggere i tessuti/organi stessi del corpo a cui appartengono (autoimmunità) fagocitandoli, li portano inevitabilmente nel circolo sanguigno insieme ai loro residui di DNA.
Ciò induce il sistema immunitario a produrre ulteriori anticorpi che vengono indirizzati a colpire ulteriormente i tessuti e/o gli organi oggetto dell’attacco primario in un ciclo reiterato.
Quindi, assistiamo ad un circolo vizioso di distruzione dei tessuti mediata da anticorpi, la cui conseguenza è un aumento del DNA cellulare nel sangue, innescando un aumento della produzione anticorpale, quindi una maggiore distruzione tissutale, e così via.
A causa di questo ciclo, le malattie autoimmuni non sono di solito auto-compensative. La via farmacologica tenta di arginare i sintomi, spesso fallendo, ma non interviene all’origine.
Ecco “uno” dei tanti perché i vaccini non servono a niente, se non per indurre anche numerose patologie anche autoimmuni.
By Davide Suraci – Facebook

MALATTIE AUTOIMMUNI dai VACCINI
In questo studio di Vinu Arumugham (ricercatore indipendente nell’ambito del “Vaccine Safety Analysis Project”, uscito ai primi di settembre del 2019 e pubblicato su Research Gate, viene evidenziato quanto segue:
Gli autoepitopi (22 su 27) nell’artrite reumatoide differiscono dagli antigeni del vaccino per un singolo residuo di aminoacidi, ideale per l’innesco di autoimmunità mediata da cellule T auto-reattive a bassa affinità.
Insieme all’adiuvante alluminio dei Vaccini, essi promuovono la citrullinazione degli antigeni del vaccino, quindi la sintesi di anticorpi anti-citrullinati ACPA.
L’artrite reumatoide (AR) è un disturbo autoimmune.
È noto che il fattore reumatoide (RF) e gli anticorpi anti-citrullinati (ACPA) svolgono un ruolo nell’innesco della AR. L’origine del fattore RF e degli anticorpi ACPA è considerata sconosciuta. I vaccini contengono numerose proteine ​​residue di origine alimentare, animale, vegetale, fungina e batterica, provenienti dal processo di fabbricazione. L’analisi della sequenza proteica mostra che 14 su 14 autoepitopi RF noti differiscono dagli antigeni del vaccino per un solo residuo di aminoacidi. Il sistema di sorveglianza del cancro, caratteristico del sistema immunitario, cerca esattamente tali antigeni. Il cancro inizia con una singola mutazione del DNA in cui viene modificata una coppia di basi.

Le proteine ​​codificate da questo segmento di DNA mostreranno quindi anche un singolo cambiamento di aminoacidi. Quindi tali peptidi con un singolo cambiamento di aminoacidi (neoantigeni) sono marcatori forti per il cancro e provocano una risposta immunitaria anticancro (inappropriata, incompetente e intempestiva), se accompagnati da co-stimolazione del sistema immunitario innato.
Con migliaia di tali proteine ​​nei vaccini, c’è una travolgente risposta immunitaria anticancro a seguito della loro somministrazione.
Il virus adiuvante (o vivo) presente nel vaccino fornisce la co-stimolazione innata necessaria del sistema immunitario.
Poiché le cellule/proteine ​​tumorali sono molto simili alle normali cellule/proteine, la risposta anti-cancro indotta comporta sempre il rischio di autoimmunità (danno collaterale).
Pertanto i vaccini causano numerose malattie autoimmuni innescando inutili risposte immunitarie contro il cancro.

Nel caso specifico della RF, l’obiettivo è lo stesso anticorpo IgG del sistema immunitario. Il sistema immunitario produce anticorpi IgM (RF) che si legano all’anticorpo IgG. Poiché questo è un caso in cui il sistema immunitario attacca i propri “soldati” *(fuoco amico),* indebolisce la capacità del sistema immunitario di combattere il cancro o le infezioni. L’adiuvante di alluminio nei vaccini favorisce la citrullinazione degli antigeni.
In sintesi, il sistema immunitario produce anticorpi contro le versioni regolari e citrullinate dell’antigene. Gli anticorpi sintetizzati contro gli antigeni citrullinati (anticorpi anti citrullinati proteici (ACPA)) svolgono un ruolo importante nell’insorgenza della AR.

Autoepitopes (22 of 27) in rheumatoid arthritis differ from vaccine antigens by a single amino acid residue, ideal for low affinity self reactive T cell mediated autoimmunity and aluminum adjuvant promotes citrullination of vaccine antigens thus the synthesis of ACPA. September 2019 – Project: Vaccine Safety Analysis

https://www.researchgate.net/publication/335527346_Autoepitopes_22_of_27_in_rheumatoid_arthritis_differ_from_vaccine_antigens_by_a_single
_amino_acid_residue_ideal_for_low_affinity_self_reactive_T_cell_mediated_autoimmunity_and_aluminum_adjuvant_promot


La Vera “soluzione” e’ NON vaccinare od almeno, rimuovere immediatamente tutti gli antigeni non bersaglio da tutti i vaccini.

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AUTISMO: NON e’ un problema Genetico ! – le conferme da studio pubblicato:
– http://www.lescienze.it/news/2015/01/27/news/nuovo_modello_genetica_autismo-2458494/
– http://telegra.ph/Vaccino-esavalente-Infanrix-Hexa-casi-di-autismo-insorti-durante-trial-clinici-03-21
– https://autismovaccini.org/2016/05/09/i-vaccini-causano-lautismo-si-lo-affermano-glaxosmithkline-e-eudravigilance/
– http://www.renovatio21.com/autismo-e-vaccini-alla-cnn-scappa-una-mezza-verita/

Vaccino per Influenza ed autismo
Autismo causato dai vaccini: il Governo Americano (US) ammette correlazione
https://autismovaccini.org/2011/04/23/autismo-causato-dai-vaccini-il-governo-americano-ammette-correlazione/?fbclid=IwAR0ukrcyDiV_Q5uI_M3sirpEiPswGL-gtu7RipFmttEx9ldYMa5R2_Hyc5E
http://fullmeasure.news/news/cover-story/the-vaccination-debate (US – video e dibattito)

Bibliografia recente ed importante su Vaccini ed AUTISMO ed altro…

Gli anticorpi che i vaccini producono, nel casi 50% dei vaccinati circa, sono un problema crescente e grave:
innescano una reazione autoimmunitaria che distrugge a poco a poco le cellule di determinati tessuti.
I Vaccini per il cosiddetto cancro dell’utero, e quelli per le malattie cosiddette “infettive” per le quali si vaccina, ammalano piu o meno intensamente e nel tempo, i soggetti in cui agiscono questi anticorpi derivanti dai vaccini.
Questo e’ un’altro meccanismo indotto dai vaccini:
La D.ssa T. Deisher, al Congresso ONB (Ordine Nazionale Biologi), ha spiegato chiaramente che i DNA/RNA estranei (per inciso, tutti quelli presenti nei Vaccini) e non codificati nel e dal patrimonio genetico umano, vengono “riconosciuti” come appartenenti al corpo umano, in quanto hanno sequenze simili ma non identiche: pertanto, il sistema immunitario è costretto a produrre anticorpi verso sé stesso, in questo ingannato dalla “similarità”. Questo è uno dei percorsi verso le malattie autoimmuni.
In altri termini, l’attuale prassi di progettazione dei vaccini, ignora completamente l’esistenza delle reazioni crociate fra i proteomi viralie batterici (NdR: proteine virali e batteriche perche’ i batteri contengono DNA/rna) e che il mancato riconoscimento del “barcode” proteico, da parte del sistema immunitario (NdR: magari gia’ immunodepresso dalla Vitamina K1…fatta il giorno della nascita) verso gli antigeni vaccinali, implica numerosi dubbi sulle immunizzazioni artificiali a causa della possibilità di sviluppare reazioni autoimmuni e patologie su base autoimmune. Ecco perché si stanno sviluppando a livello mondiale molte patologie autoimmuni. Relazione interessantissima e supportata da prove scientifiche..
vedi: https://zapping2017.myblog.it/2018/10/09/la-terra/

Un’autoimmunità sistemica come conseguenza inevitabile di una sovrastimolazione causata da ripetute vaccinazioni:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20046868

Tratto dal Trattato di Risonanza Magnetica. Cranio e Rachide” (2018), By Prof. Giancarlo Dal Pozzo, specialista in radiologia medica, radioterapia, medicina nucleare e neurochirurgia, già docente di Neuroradiologia presso l’Università di Firenze:
“L’encefalite acuta disseminata (ADEM) fa parte di un gruppo di malattie infiammatorie a carattere demielinizzante aventi in comune il decorso clinico ed i fattori eziopatogenetici rappresentati da recenti episodi infettivi o vaccinazioni in grado di innescare processi di tipo autoimmunitario“.

Dal manuale “Neurologia clinica”, autori Prof. Corrado Angelini e Prof. Leontino Battistin, docenti di Neurologia e Neurologia pediatrica presso l’Università di Padova:
“Nel 60% dei casi l’ADEM è preceduta da un episodio infettivo (forma para- e post-infettiva) o da una vaccinazione (forme post-vacciniche) con una latenza media che può variare da 1 a 6 settimane”. “Tra le vaccinazioni, sono segnalate quella per l’influenza, l’epatite B, il morbillo, il tetano e il vaiolo” (pag.261).

La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento…..

REAZIONI AUTOIMMUNITARIE con i VACCINI
– http://autoimmunityreactions.org/

ESPOSTO – Tribunale: Contenuto Vaccini, Corvela 2018
7 vaccini analizzati in laboratorio specializzato e relativo Esposto in tribunale
CORVELVA-Esposto-Analisi-Procura-di-Roma.pdf – Google Drive

CORVELVA scrive: “Abbiamo continuato le indagini, sia chimiche che biologiche, sul Priorix Tetra, quadrivalente contro morbillo, rosolia, parotite e varicella.
All’interno del vaccino Priorix Tetra della GlaxoSmithKline sono stati rilevati:
Proteobacteria, vermi Platyhelminthes e Nematoda, altri 10 virus a ssRNA, Microviridae (virus batterici o fagi) e numerosi retrovirus tra cui retrovirus endogeni umani e aviari, virus aviari, virus dell’immunodeficienza umana e virus dell’immunodeficienza delle scimmie (frammenti che se inseriti in banca dati rilevano essere frammenti del virus dell’HIV e del SIV), virus murini, virus dell’anemia infettiva del cavallo, virus della malattia linfoproliferativa, Rous sarcoma virus. Altri virus come alphaendornavirus ed epatite b virus, virus del lievito.”
QUI, download of 2nd Report of Priorix Tetra genomic analysis..
https://drive.google.com/open?id=1mufQ9Ueoph4T4BufJ71M6v95KvOfhXAw

Se in alcuni vaccini c’è DNA in abbondanza, è plausibile che possa favorire lo sviluppo di autoimmunità.
Come già segnalato, il lupus eritematoso è una malattia autoimmune multifattoriale e complessa, che secondo la letteratura scientifica è statisticamente associata anche alle vaccinazioni. Anche per questo le analisi fatte da Corvelva e sostenute da ONB  (Ordine Nazionale Biologi) non possono essere ignorate dalle autorità “competenti”, meglio dire in-sanitarie….
vedi – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29031481/?i=2&from=dna autoantibodies vaccination

Criticità auto-organizzata sulla teoria di autoimmunità
– http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0008382

Questo ammalamento e’ causato da un anomalo funzionamento del sistema immunitario che dirotta la propria attività, normalmente rivolta ad eliminare dall’organismo corpi estranei=eterologhi quali virus (es. quelli dei Vaccini), funghi, batteri, parassiti, contro l’organismo stesso, il quale attacca cellule sane dell’organismo, portandolo a una lenta e inesorabile degenerazione=morte.
Purtroppo la malattia autoimmune spesso fa la sua comparsa in modo subdolo, provocando danni irreversibili prima ancora di essere diagnosticata.
L’esempio più chiaro di questo fenomeno riguarda le cosiddette “malattie reumatiche” che riguardano il 2% della popolazione italiana.

1) L’alimentazione adatta può contribuire al controllo ed al miglioramento delle patologie autoimmuni.
2) La medicina ufficiale stenta a proporre un approccio alimentare e nutrizionale nelle patologie autoimmuni, anche se i risultati degli esperimenti scientifici fin ora eseguiti hanno un riscontro positivo.
3) sempre la medicina ufficiale e’ la prima, specie nei bambini, giovani, militari, con le sue tecniche di profilassi vaccinale, causa delle malattie autoimmuni che stanno aumentando vertiginosamente proprio nei bambini e giovani vaccinati…

I processi che portano all’alterazione della risposta immunitaria e all’insorgenza delle malattie autoimmuni, comunque, restano ancora per molti aspetti sconosciuti per la medicina ufficiale (NdR: ma non per la Medicina Naturale)
vedi: Come nasce la malattia
Parallelamente a questo disinteresse ed incapacita’ della medicina ufficiale, si verifica un continuo aumento di terapie “alternative” che promettono di sconfiggere queste malattie, con l’ausilio dell’alimentazione, dell’integrazione alimentare, ecc., ma solo seguendo il Protocollo della Salute e’ possibile risolvere il problema.

Noi Medici ed in particolari pediatri, notiamo
che dopo le vaccinazioni molti bambini, ad esempio, reagiscono con l’innalzamento della temperatura (che è una classica reazione immunitaria ad una noxa esterna (NdR: producendo molto facilmente infiammazioni diffuse tipo Asia, vedi qui sotto), subiscono un’alterazione di quelle che prima erano le loro normali funzioni digestive e/o della regolarità del loro ritmo sonno-veglia (espressione di una risposta multisistemica), diventano più irritabili, piangono in modo inconsolabile e regrediscono in alcune abilità prima acquisite (a testimonianza che c’è stato una irritazione (infiammazione) a livello del sistema nervoso centrale).
9) Il cervello ha un suo sistema immunitario specializzato e quando una persona viene vaccinata, le sue cellule immunitarie specializzate (“microglia”) vengono attivate.
Vaccini multipli e frequenti iperstimolano questi neuroni, provocando il rilascio di diversi elementi tossici (radicali liberi, citochine, chemochine, ecc.) che danneggiano le cellule cerebrali e le loro connessioni sinaptiche, inattivando od alterando i neurotrasmettitori.
Questa iperstimolazione è la prima causa di tante cerebropatie, non per ultima la sindrome autistica, ma anche la ADHD (disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività), le ipercinesie, le dislessie, le convulsioni, ecc.
Tratto da: http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita.php

Tra i meccanismi implicati per queste reazioni vaccinali, c’è il mimetismo molecolare.
Il mimetismo molecolare si riferisce a una significativa somiglianza tra alcuni elementi patogeni contenuti nel vaccino e specifiche proteine ​​umane. Questa somiglianza può portare ad una crossreattività immunitaria, in cui la reazione del sistema immunitario verso gli antigeni patogeni può danneggiare le proteine ​​umane simili, causando essenzialmente una malattia autoimmune.
Dobbiamo affrontare il concetto di mimetismo molecolare e la sua applicazione nella spiegazione dei fenomeni autoimmuni post vaccinazione. Esaminando i principali vaccini per l’influenza, l’epatite B, lo HPV, ecc., TUTTI inducono autoimmunità tramite il mimetismo molecolare.

Nei vaccini umani vengono utilizzati ossi-idrossido di alluminio, fosfato di alluminio e solfato di alluminio, e la scelta della formulazione dipende da quanto bene assorbe le componenti proteiche del vaccino. Tradizionalmente, tutti gli effetti adiuvantici dell’allumimio [Al] sono stati attribuiti alla sua capacità di prolungare l’esposizione dell’antigene al sistema immunitario. È ormai chiaro, tuttavia, che l’alluminio [Al[ può essere riconosciuto dal sistema immunitario innato che porta a molteplici effetti a valle fra cui, probabilmente, la sua capacità di agire come adiuvante immunologico
Inoltre, neppure le risposte endogene delle cellule T CD4 e CD8, le risposte degli anticorpi e la polarizzazione Th2 sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammasoma e della risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo, non sono necessari per l’effetto adiuvantico dell’alluminio [Al] sulle risposte delle cellule T e B endogene.
Distribuzione della infiammazione
I mastociti differiscono da altre cellule ematopoietiche (ad esempio neutrofili, basofili ed eosinfili) in quanto sono presenti nei tessuti in condizioni fisiologiche normali. Essi risiedono non solo tra le cellule parenchimali, ma anche in prossimità di vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi che sono incorporati nel parenchima.
Quindi ecco il generarsi di un’auto-infiammazione costante che aumenta con il procedere dell’età .
Ecco la spiegazione del meccanismo di inizio della risposta autoimmune che si protrae per tutta la  VITA del soggetto vaccinato, perche questo meccanismo non si fermerà mai, una volta avviato nel nostro sistema immunitario innato  ed infine ecco che il sistema immunitario attacca lo stesso organismo.

Estratto -Tratto da: http://www.jimmunol.org/content/183/7/4403.long

Estratto
Per capire di più su come il corpo riconosce l’allume abbiamo caratterizzato le prime risposte innate e adattive nei topi iniettati con l’adiuvante. Entro poche ore dall’esposizione, l’allume induce una risposta innata di tipo 2 caratterizzata da un afflusso di eosinofili, monociti, neutrofili, DC, cellule NK e cellule NKT. Inoltre, vengono prodotte almeno 13 citochine e chemochine entro 4 ore dall’iniezione, tra cui IL-1β e IL-5. La produzione ottimale di alcuni di questi, compreso IL-1β, dipende da macrofagi e mastociti, mentre la produzione di altri, come IL-5, dipende solo dai mastociti, suggerendo che entrambi questi tipi di cellule possono rilevare l’allume. L’allume induce accumulo di eosinofili in parte attraverso la produzione di IL-5 derivato da mastociti e istamina.
L’allume migliora notevolmente l’innesco di cellule T CD4 e CD8 endogene indipendentemente dai mastociti, macrofagi e di eosinofili. Inoltre, i livelli Ab e il bias Th2 erano simili in assenza di queste cellule. Abbiamo trovato che l’infiammazione indotta da allume è rimasta invariata in topi carenti di caspasi-1, che non possono produrre IL-1β. Inoltre, le risposte endogene di cellule T CD4 e CD8, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene. Le risposte di cellule T CD4 e CD8 endogene, le risposte Ab e il bias Th2 non sono state influenzate dall’assenza di caspase-1 o NLRP3.
Questi dati suggeriscono che l’attivazione dell’infiammomaco e la risposta innata di tipo 2 orchestrata da macrofagi e mastociti in vivo non sono richieste per l’effetto adiuvante di allume sulle risposte di cellule T e B endogene.

I sali di alluminio, definiti collettivamente come allume in questo studio, sono stati usati per quasi un secolo per migliorare le risposte di Ab negli animali e negli esseri umani con pochissima comprensione di come mediano i loro effetti sul sistema immunitario ( 1 ).
Nei vaccini umani vengono utilizzati idrossido di alluminio, fosfato di alluminio e solfato di alluminio e la scelta della formulazione dipende da quanto bene assorbe i componenti proteici del vaccino. Tradizionalmente, tutti gli effetti adiuvanti dell’allume sono stati attribuiti alla sua capacità di prolungare l’esposizione di Ag al sistema immunitario. Ora è chiaro, tuttavia, che l’allume può essere riconosciuto dal sistema immunitario innato che porta a molteplici effetti a valle tra cui, forse, la sua capacità di agire come adiuvante immunologico.

L’allume induce una risposta infiammatoria di tipo 2, caratterizzata dall’accumulo di eosinofili nel sito di iniezione in vivo.
Questo può contribuire agli effetti dell’allume su specifiche risposte immunitarie ( 2 ). Gli eosinofili aumentano i livelli di MHC di classe II e segnalano nelle cellule B attraverso IL-4 e promuovono le prime risposte di IgM. L’allume induce anche la conversione dei monociti in cellule dendritiche (DC) 3 che presentano l’Ag ( 3 ).

Un certo numero di studi ha studiato come l’allume raggiunge il suo effetto infiammatorio. È noto che l’impegno dei TLR da parte dei loro ligandi, come LPS, stimola l’immunità innata e ha potenti effetti adiuvanti su specifiche risposte immunitarie ( 4 ).
Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che la capacità dell’allume di agire come adiuvante non dipende né da MyD88 né da TRIF, molecole adattatrici nelle vie di segnalazione che agiscono a valle della legatura dei TLR ( 5 , 6 ).

Altri recettori di riconoscimento di pattern come i recettori NOD-like possono anche promuovere risposte innate che, a loro volta, stimolano l’immunità specifica ( 4 , 7 , 8 , 9 , 10 ). All’attivazione, i membri della famiglia di recettori simili a NOD, come NLRP3, formano complessi con la proteina dell’adattatore ASC e la pro-caspasi-1. Il complesso formato da queste molecole viene chiamato inflammasome. L’inflammasoma NLRP3 è attivato da numerosi materiali, compreso l’allume ( 11 , 12 , 13 , 14 , 15).
La sua attivazione può essere causata direttamente dal materiale in questione, o indirettamente tramite i prodotti del danno cellulare indotto dal materiale. Tali prodotti includono cristalli di acido urico o enzimi rilasciati dai lisosomi in cellule danneggiate ( 14 , 16 ).
Qualunque sia la causa dell’attivazione dell’infiammazione, le conseguenze includono la produzione di caspasi-1 attiva, quindi la conversione delle citochine inerte del precursore della famiglia IL-1, comprese IL-1β, IL-18 e IL-33 nelle loro forme attive ( 17 ).
Perché queste citochine sono potenti stimolatori di risposte adattive in alcuni contesti ( 7 , 8 , 9 , 10), l’inflammasoma NLRP3 è un candidato attraente e un intermediario degli effetti adiuvanti dell’allume.

Diversi rapporti sono giunti a tale conclusione, dimostrando che la capacità dell’allume di indurre la migrazione di DC caricati con Ag ai linfonodi (LN) ( 3 ), per aumentare la produzione di Ab ( 12 , 13 ), o anche per indurre cellulare infiltrati ( 3 , 12 ) è notevolmente ridotto negli animali privi di NLRP3 o di altri componenti dell’infiammasoma, ASC o caspasi-1. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’uricasi inibisce l’effetto dell’allume sulla presentazione di Ag e l’innesco di cellule T ( 3 ), suggerendo che l’acido urico è coinvolto nell’attivazione dell’inflammasoma NLRP3 da parte dell’allume. Tuttavia, sebbene sia universalmente riconosciuto che la capacità dell’allume di indurre la produzione di IL-1β dipende dall’inflammasoma NLRP3 (3 , 12 , 13 , 14 , 15 ), alcuni studi non hanno trovato alcun ruolo per NLRP3 nella capacità di allume di migliorare le risposte Ab di IgG ( 3 , 15 ). Tali risultati sono supportati dai primi risultati che abbiamo menzionato suggerendo che MyD88, un intermediario richiesto nelle vie di segnalazione delle citochine correlate all’IL-1, non è necessario per l’allume per migliorare le risposte Ab ( 5 , 6 ).

In questo studio, abbiamo deciso di studiare gli effetti dell’allume sull’immunità innata e specifica in modo più approfondito, per scoprire quali cellule rispondono più immediatamente all’introduzione di allume nel corpo e quali degli effetti di allume dipendono dall’inflammasoma NLRP3. I nostri risultati mostrano che molte citochine e chemochine proinfiammatorie sono prodotte rapidamente in vivo dopo l’esposizione ad allume. Eosinofili, neutrofili, monociti, cellule NK, cellule NKT e DC vengono rapidamente assunti nel sito di iniezione. Contemporaneamente cadono i mastociti, i macrofagi e i numeri di cellule B nel sito di iniezione. Il reclutamento di eosinofili è stato promosso da entrambi i macrofagi e mastociti, le ultime cellule tramite la loro produzione di IL-5 e istamina indotta da allume, ma non ha richiesto il componente inflammasoma caspasi-1.

L’allume non solo ha indotto migliori risposte delle cellule T CD4 endogene e produzione di Ab ma ha anche migliorato l’innesco delle cellule T CD8. Nessuno di questi effetti di allume sulla risposta immunitaria specifica richiedeva macrofagi, mastociti o eosinofili o, più significativamente, i componenti dell’inflammasoma NLRP3 o caspasi-1. Solo la produzione di IL-1β è stata influenzata dall’assenza di attività di inflammasoma. Pertanto, sebbene i mastociti ei macrofagi siano i primi sensori di allume e nonostante queste cellule producano molte sostanze stimolanti in risposta all’allume, non sono necessari per gli effetti adiuvanti dell’allume. Inoltre, sebbene l’inflammasoma NLRP3 sia richiesto per una produzione ottimale di IL-1β in seguito all’esposizione all’allume in vivo, l’allume promuove i suoi effetti sull’innesco di cellule T CD4 e CD8 e migliora le risposte di Ab da meccanismi indipendenti dall’inflammasoma.

VACCINES AND AUTOIMMUNITY – VACCINI ed Autoimmunita’
Questo articolo è la sintesi di una comunicazione orale del Dott Giannotta Girolamo, avvenuta nel corso del 10° Congresso Internazionale sulle Malattie Autoimmuni, svoltosi a Lipsia (Germania) dal 6 al 10 Aprile 2016.
La comunicazione qui allegata è stata presentata per la discussione nella sezione parallela numero 14 dal titolo:
Vaccines end autoimmunity – Ps14-sessione parallela 14: vaccini e autoimmunità

Abstract: 100
Post-vaccinazione sindrome infiammatoria: una nuova sindrome ? – G. Giannotta – Nicotera, Italy

HPV REAZIONI POST-  vaccinazione sono caratterizzati da debilitanti sintomi neurologici come fatica cronica, dolore cronico, i deficit cognitivi e motori, mialgia, compromissione della memoria e di attenzione, vertigini, mal di testa e disturbi del sonno.
Ipotesi:
a partire dai meccanismi infiammatori  e di dolore, penso che un certo numero di danni clinici, sindromi, post-vaccinazione, può avere una base patogenetica comune.
Le periferic citochine pro-infiammatorie (il-1 ß, il-6, tnf-Alfa), espresse dopo l’iniezione del vaccino (fig. 1), possono raggiungere il cervello (NdR: a mezzo anche della via linfatica) e, in maniera indipendente “neuroinfiammation”, può causare una sindrome post-vaccinazione infiammatoria (fig. 2).
Se un neuroinflammation è presente, potrebbe essere seguito da reazioni autoimmune e malattie neurodegenerative.
TABELLA 1 elenca tutte le sindromi cliniche in cui le citochine pro-infiammatorie sono aumentate.
Il-1 B rappresenta a monte una importante citochina che controlla la locale pro-infiammatori e in tal modo a cascata colpisce l’equilibrio tra l’immunità infiammazione protettiva e distruttiva. Aumento dei livelli di il-1 ß, il-6, tnf-Alfa nel cervello perche’ cognitive, disturbi del sonno, e l’attività motoria ridotta. Alti livelli di queste citochine trovano in fibromialgia, stanchezza cronica, neuropatia piccole fibre, dolore patologico, Adem, disfunzione miofasciale, e cfs. Il-1 ß cause patologiche e dolore e fatica è alto nel dolore neuropatico periferico e dsr tipo io.
Conclusione:
queste reazioni post-vaccinazione cadere nella sindrome dell’Asia, ma rappresentano un sottogruppo di sindromi cliniche determinata dall’espressione e l’eccessiva secrezione di citochine pro-infiammatorie. Il-1 B è sempre presente nelle sindromi qui descritti. Alla fine, tutte queste entità clinica può essere incluso in un post-vaccinazione sindrome infiammatoria (ASIA – vedi qui sotto).
vedi anche: http://autoimmunityreactions.org/2016/10/09/meccanismi-vaccinazione/

Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da:  http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed e’ noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie“….
La Memoria delle cellule staminali, di lesioni, traumi, ferite, intossicazioni (anche da farmaci e Vaccini), infiammazioni e loro ruolo nella salute/ammalamento…..

Le MALATTIE AUTOIMMUNI SONO CAUSATE SOPRATTUTTO, ma non solo, dai METALLI PESANTI TOSSICI, CONTENUTI nei VACCINI….ma non solo, anche dai  virus vaccinali ! – vedi qui sopra
Il padrino di autoimmunologia, Yehuda Shoenfeld, suggerisce che i vaccini – in particolare, i loro ingredienti, ad esempio il metallo tossico idrossido di alluminio – sono un contributo significativo alla crescita dell’epidemia globale delle malattie autoimmuni.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=574345766066269&set=gm.1033928606645596&type=3

Ulteriori riflessioni del prof. Yehuda Shoenfeld, dell’Università di Tel Aviv
Virus sempre più sotto accusa nella genesi delle malattie autoimmuni, ma anche i vaccini utilizzati per prevenirle non escono completamente innocenti. I rapporti fra infezioni, ambiente, predisposizione genetica, vaccinazioni e malattie autoimmuni sono stati fra gli argomenti toccati in occasione del Primo congresso WAidid, l’associazione Mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici. «Le infezioni virali possono provocare la comparsa di malattie autoimmuni, anzi ne sono una delle principali cause – puntualizza Yehuda Shoenfeld, dell’Università di Tel Aviv; si tratta di un evento che fortunatamente non si verifica in tutte le persone, ma in chi ha un sistema immunitario particolarmente attivo.
Lo sviluppo delle malattie autoimmuni rappresenta il frutto della specifica combinazione di diversi fattori. E fra i fattori in gioco il ricercatore israeliano chiama in causa anche i vaccini, in particolare gli adiuvanti.
“Gli adiuvanti vaccinali hanno il compito di stimolare il sistema immunitario, pertanto in alcune persone predisposte il vaccino può portare a patologie autoimmuni – dice il ricercatore israeliano – sono persone che hanno avuto dei vantaggi evolutivi, che sono state in grado di difendersi meglio da alcune infezioni, per esempio dalla salmonella, ma che possono pagare lo scotto se qualcosa nell’ambiente stimola il sistema immunitario: può trattarsi di virus, ma può trattarsi anche dell’adiuvante.  È interessante il fatto che se vaccino delle persone con predisposizione genetica queste persone possono essere inclini a sviluppare la stessa patologia”…..

Continua in: Malattie autoimmuni – 2 + Immunodepressione da Vaccino  +  Bambini sempre piu’ malati + Danni dei Vaccini +Malattie allergiche dai vaccini  + Malattie dai vaccini +  Danni dei vaccini (English)…ecc….
vedi: Malattie +  Malattia definizione + Malattie inventate + Malattie croniche + Riforma sanitaria

L’alterazione della composizione del Microbiota (ad es, un’espansione anormale di una specie batterica rispetto ad altre) che può essere causata da stress psicofisico, alimentare (NdR: da farmaci, e/o vaccini)  od ambientale, è definita come disbiosi e può portare a condizioni patologiche (5, 6). – vedi: Disbiosi e disfunzioni intestinali
Esistono prove sperimentali che mostrano un’associazione tra squilibrio della microflora (vale a dire, disbiosi) e malattie infiammatorie croniche intestinali (Inflammatory Bowel Diseases,”IBD”).
Tra le varie ipotesi eziopatogenetiche proposte, si postula che un cambiamento nella flora microbica saprofitica possa essere considerato il primum movens che causa danni alle mucose (7, 8), (NdR: per le alterazioni in contemporanea del pH digestivo, nell’intestino tenue, che diviene sempre meno basico a seconda dei casi, fino a divenire acido, nei casi di diarrea – vedi: Disbiosi e disfunzioni intestinali ).
La disbiosi (NdR: e l’alterazione del pH digestivo), possono modificare i legami intercellulari (tight junctions) responsabili della corretta struttura dello strato epiteliale della mucosa intestinale e ciò porta inevitabilmente a un aumento della permeabilità mucosale.  (9).
Di conseguenza, avviene la penetrazione di antigeni nello spazio intercellulare che porta all’attivazione del tessuto linfoide associato alla mucosa (MALT), con reclutamento e attivazione della cascata infiammatoria (ad esempio, attivazione dei leucociti e produzione di citochine, come il TNF-alfa), e danno ai tessuti (7). Inoltre, dati recenti hanno fornito la prova della capacità di alcuni elementi del Microbiota di attivare le cellule Thl7 nella lamina propria dell’intestino tenue (10,11,12).
Un’alterata stimolazione del sistema immunitario (NdR: ad esempio con i vaccini) con conseguente infiammazione può essere considerata un legame tra disbiosi e malattie metaboliche ed autoimmuni.

Estratto
L’eziologia delle malattie autoimmuni, non è ancora chiaro, ma genetici, immunologici, ormonali e fattori ambientali sono considerati importanti fattori scatenanti. Molto spesso autoimmunità non è seguita da sintomi clinici meno che un evento aggiuntivo, come un fattore ambientale favorisce un’espressione palese. Molti fattori ambientali sono noti per influenzare il sistema immunitario e può svolgere un ruolo di trigger dei mosaici. Infections autoimmuni: infezioni batteriche, virali e parassitarie sono noti per indurre e aggravare malattie autoimmuni, principalmente dal meccanismo di mimetismo molecolare. Ciò è stato studiato per alcune sindromi, come per l’associazione tra LES e infezione da EBV, pediatrici disturbi neuropsichiatrici autoimmuni associati con l’infezione da streptococco e più Vaccini, in diversi rapporti sono stati trovati per essere temporalmente seguito da una nuova insorgenza di malattie autoimmuni.
Gli stessi meccanismi che agiscono in invasione infettiva dell’ospite, valgono anche per la risposta dell’ospite alla vaccinazione.
E’ stato accettato per la difterite e il tetano tossoide, poliomielite e morbillo vaccini e GBS. Anche questa teoria è stato accettato per la vaccinazione MMR e lo sviluppo di trombocitopenia autoimmune, MS è stato associato alla vaccinazione HBV.
Altre esposizioni chimiche sul lavoro e sono considerati come trigger per l’autoimmunità. Un dibattito esiste ancora sul ruolo delle protesi al silicone in induzione della sclerodermia come parologia. Non solo prodotti chimici e agenti stranieri sono stati associati all’induzione di autoimmunità, ma anche un’esposizione ormonale intrinseca, come estrogeni. Questo potrebbe spiegare il dimorfismo sessuale in autoimmunity.
Better comprensione di questi fattori di rischio ambientali porterà probabilmente la spiegazione dei meccanismi di insorgenza e progressione delle malattie autoimmuni e può portare a un effettivo coinvolgimento di prevenzione in specifici gruppi ad alto rischio. Quindi, la diagnosi di un nuovo paziente con malattia autoimmune un’opera anamnesi ampio dovrebbe essere fatta.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16126512: Autoimmunity. 2005 May;38(3):235-45.
NCBI.NLM.NIH.GOV|DI MOLINA V AND SHOENFELD Y

Segnalati malattie autoimmuni post vaccinazione  in adulti ed includono SLE, artrite reumatoide (RA), miopatie infiammatorie, la sclerosi multipla (SM), la sindrome di Guillain-Barré (GBS), e vasculite. Le prove per l’associazione delle vaccinazioni e lo sviluppo di queste malattie è presentato in questa recensione. Inoltre, si discuterà myofasciitis macrofagica , vaccini alluminio contenente postali e il recente supporto per l’autoimmunità seguenti vaccini virus del papilloma umano.
Il ruolo delle infezioni nella induzione di malattie autoimmuni
Infezioni, tra cui virus, batteri, parassiti e funghi, hanno ruoli cruciali come i fattori ambientali che contribuiscono al mosaico delle malattie autoimmuni (Shoenfeld et al., 2008).
Esiste evidenza per l’associazione di Streptococcus pyogenes infezione con lo sviluppo della febbre reumatica (Cunningham et al., 1988), Trypanosoma cruzi infezioni parassitarie e malattia di Chagas cardiomiopatia (Cunha-Neto et al., 1995), la spirocheta Borrelia burgdorfeii e malattia di Lyme (Chen et al., 1999), Campylobacter jejuni infezione e la sindrome di Guillain-Barré (Vucic et al, 2009;. Khamaisi et al, 2004;. Yuki, 2007), infezioni virali e diabete . I mellito (Goldberg et al, 2009 ), Chlamydia pneumoniae e virus di Epstein-Barr ( EBV ) e sclerosi multipla (Ercolini et al, 2009;. Bagert, 2009), e infezione da EBV e SLE (Zandman-Goddard et al, 2009;. Pender, 2003). Il nostro gruppo ha recentemente proiettato più di 1300 pazienti con differenti malattie autoimmuni e ha trovato una significativa associazione tra virus dell’epatite C con altre malattie, tra cui la tiroidite autoimmune, malattia di Crohn, pemfigo vulgaris, sindrome da anticorpi antifosfolipidi, e vasculiti.
Inoltre, in questo studio, EBV è stato trovato per essere collegato a SLE, RA, pemfigo vulgaris, arterite a cellule giganti, granulomatosi di Wegener, poliarterite nodosa, MS, la sindrome di Sjogren, e polimiosite (Kivity et al., 2009).
Continua QUI…..
http://www.discoverymedicine.com/Hedi-Orbach/2010/02/04/vaccines-and-autoimmune-diseases-of-the-adult/

L’AUTISMO (disturbo del neuro sviluppo) e non solo questo sintomo….dopo SM, Parkinson e Alzheimer è il nuovo sogno, fiore all’occhiello foraggiato dall’èlite di BIG PHARMA, per marchiare le nuove generazioni che devono piegarsi all’obbedienza del “pensiero unico” per ottenere l’automa Uomo.
La verità è che il forzoso e coatto obbligo di vaccinazione, aumenterà esponenzialmente il deficit da autismo, perché l’attuale iter vaccinale sperimentale, funziona in questo modo: “crei la malattia, e con essa vengono avviati diversi gruppi di ricerca, deputati a individuare i danni e le aree del cervello interessate.
Gli studi regolarmente registrati nelle cartelle cliniche mediche ospedaliere, vengono consegnati al Ministero della Salute, quest’ultimo le archivia e ne rilascia una copia ai laboratori internazionali per la ricerca in chimica farmaceutica, di proprieta’ di Big Pharma….
Quando lo sviluppo del quadro patologico è completo sulla base di una statistica reale nota solo agli organismi prescritti, si procede a perfezionare il farmaco, sia generico che vaccinale, su campioni biologici in vitro presso i laboratori di ingegneria molecolare e biogenetica, che isolano il gene mutante riprogettato in modo tale che il danno genetico sia possibilmente circoscritto alla sola area del cervello interessata, escludendo se possibile tutte le altre menomazioni collaterali, come la difficoltà di coordinazione articolare, deambulatoriale, l’istinto di autolesionismo e molti altri per singolo caso”.
Ecco la conclusione di approfondimenti e studi il cui “nocciolo” è il seguente: qualsiasi adiuvante, (es. Al = Alluminio) in particolare, stimola la “degranulazione” dei mastociti, con conseguente rilascio di triptase ed istamina in primis. Ciò comporta l’innesco di una reazione auto-infiammatoria auto-immune.
Il mastocita è uno dei protagonisti più importanti della risposta immunitaria e infiammatoria.
Al suo interno ci sono centinaia di vescicole che, a propria volta, contengono svariate sostanze.
Quando il mastocita è chiamato a operare per fronteggiare un danno tissutale (per esempio da infezione o da trauma anche vaccinale = iniezione nei tessuti), queste vescicole si “degranulano”, rilasciano le loro sostanze e in tal modo proteggono e curano il tessuto circostante, favorendone la guarigione.
I segni di questa azione sono il rossore, il gonfiore, il calore, il dolore e la lesione funzionale, che nel loro insieme caratterizzano il processo biochimico noto come “infiammazione”.
Un processo previsto dalla genetica e che, se limitato nel tempo e nella dislocazione, è appunto benefico per l’organismo. Se però il mastocita si iperattiva, le quantità rilasciate sono molto superiori al normale e finiscono per essere dannose: l’infiammazione e il dolore, da acuti, divengono cronici, e possono causare tutta una serie di patologie, fra cui numerose malattie a carico dell’apparato uroginecologico e il cosiddetto “dolore pelvico cronico”.
Quindi i mastociti intervengono nella genesi delle reazioni allergiche, di ipersensibilità e anafilattiche (shock anafilattico).
Vengono oggi considerati gli attivatori della flogosi acuta. Quando i mastociti vengono attivati rapidamente secernono il contenuto dei granuli (degranulazione) e in più altre sostanze, quali l’ossido di azoto (NO), un altro vasodilatatore, i leucotrieni, che inducono la contrazione della muscolatura liscia, intervenendo ad esempio nella broncocostrizione, cioè nella crisi asmatica. Inoltre i mastociti liberano anche interleuchine e altre sostanze chemiotattiche.
Quali sono le sostanze liberate dal mastocita ?
Quali sono, in particolare, le conseguenze di un eccesso di Nerve Growth Factor in prossimità di fibre nervose del dolore ?
Quali fattori provocano normalmente la degranulazione del mastocita ?
In quali patologie di interesse ginecologico è coinvolta l’iperattivazione del mastocita ?
– le principali sostanze liberate dal mastocita: i mediatori dell’infiammazione (bradichinina, fattori vasoattivi, istamina, sostanza P, serotonina), e sostanze neurotrofiche come il fattore di crescita dei nervi (Nerve Growth Factor, NGF);
– che cosa accade quando il NGF investe le fibre del dolore: moltiplicazione delle terminazioni nervose e loro superficializzazione, con conseguente ipersensibilità agli stimoli dolorosi (iperalgesia) e percezione urente delle sensazioni tattili (allodinia);
– il progressivo viraggio del dolore da “nocicettivo” a “neuropatico”;
– come la degranulazione possa essere innescata da fattori infettivi, meccanici (fra cui la penetrazione in condizioni di scarsa lubrificazione e/o di contrattura dei muscoli perivaginali), fisici, chimici, ormonali e neurogeni (come lo stress prolungato);
– le patologie uroginecologiche maggiormente interessate dall’iperattivazione del mastocita, e contraddistinte dal dolore pelvico cronico: endometriosi; malattia infiammatoria pelvica; vestibolite vulvare e vulvodinia; sindrome della vescica dolorosa (sino alla temibile cistite interstiziale); sindrome del colon irritabile.
Degranulazione dei mastociti
Una volta che i mastociti sono già stati sensibilizzati contro un antigene, sulla loro superficie rimangono, legate ai recettori, le IgE specifiche per quell’antigene, in questo modo quando si verifica una seconda esposizione allo stesso antigene il riconoscimento è immediato ed avviene la veloce ed efficace degranulazione (svuotamento dei granuli citoplasmatici con fuoriuscita dal corpo cellulare di mediatori chimici quali istamina e serotonina). È sufficiente che due IgE contigue contraggano il legame con l’antigene per scaturire la risposta biologica dei mastociti.
Vi sono due tipi possibili di degranulazione:
– degranulazione asincrona: è una veloce esocitosi dei granuli, la reazione dei mastociti è però contenuta e confinata in un ambito locale;
– degranulazione anafilattica: in situazioni patologiche la reazione dei mastociti si estende fino a diventare generalizzata, causando lo shock anafilattico, in questo caso la degranulazione è esplosiva, tutte le vescicole si fondono tra loro e il loro contenuto è violentemente espulso al di fuori della cellula.

Ebbene, con i vaccini a DNA ingegnerizzato, raggiungono l’obbiettivo principe, ovvia la degranulazione, che avverrà perché sarà impartito l’ordine dal NOSTRO stesso DNA.
Il protrarsi della degranulazione dei mastociti IMPLICA un’alterazione del mtDNA, ossia del nostro DNA mitocondriale.

vedi: Stimulated Human Mast Cells Secrete Mitochondrial Components That Have Autocrine and Paracrine Inflammatory Actions…
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3524249/

Ricerca medica sul collegamento fra Vaccini e malattie autoimmuni !
http://info.cmsri.org/the-driven-researcher-blog/first-medical-textbook-devoted-to-research-linking-vaccines-to-autoimmunity

Vaccinazioni e malattie autoimmuni: è all’orizzonte la prevenzione degli effetti negativi sulla salute ?
Le malattie autoimmuni, tra cui la sclerosi multipla e il diabete mellito di tipo 1, colpiscono circa il 5% della popolazione mondiale. Nell’ultimo decennio si sono accumulate segnalazioni su varie patologie autoimmuni quali porpora trombocitopenica idiopatica, miopericardite, insufficienza ovarica primaria e lupus eritematoso sistemico (LES), in seguito a vaccinazione.
In questa recensione, discutiamo i possibili meccanismi sottostanti di reazioni autoimmuni in seguito a vaccinazioni e riesaminano i casi di malattie autoimmuni che sono stati correlati con la vaccinazione. Il mimetismo molecolare e la bystander activation sono riportati come possibili meccanismi mediante i quali i vaccini possono causare reazioni autoimmuni.
Gli individui che potrebbero essere suscettibili a sviluppare queste reazioni potrebbero non essere solo quelli con precedenti reazioni avverse alla vaccinazione e quelli con allergie, ma anche individui che sono inclini a sviluppare malattie autoimmuni, come quelli con una storia familiare di autoimmunità o con autoanticorpi noti e individui geneticamente predisposti. Ulteriori studi sono necessari nella ricerca di dirette associazioni tra vaccini e condizioni autoimmuni, e i meccanismi biologici retrostanti.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29021840?fbclid=IwAR1IvvkplBI91dX3wk-RWFNVrSRO6nA1jcvpwDA074SZVxRD1oVE9N9leZQ

MALATTIE AUTOIMMUNI da VACCINO
La ricerca seria è difficile da ignorare, i vaccini possono scatenare autoimmunità con una lunga lista di malattie indotte. Con i metalli nocivi e tossici come alcuni ingredienti dei vaccini, che è suscettibile e che gli individui siano più a rischio ? Nessuno avrebbe motivo di accusare Yehuda Shoenfeld di essere un ciarlatano.
Il medico israeliano ha trascorso più di tre decenni a studiare il sistema immunitario umano, ed è al vertice della sua professione.
Si potrebbe dire che è il più fondamento della frangia nella sua specialità; ha scritto i libri di testo.
Il Mosaico di autoimmunità, autoanticorpi, criteri diagnostici nelle malattie autoimmuni, infezioni e autoimmunità, cancro e Autoimmunità – la lista è lunga 25 titoli e alcuni di loro sono pietre miliari della pratica clinica.
Non sorprende che Shoenfeld è stato chiamato il “Padre dell’autoimmunologia” – lo studio del sistema immunitario attivato contro se stesso in una vasta gamma di malattie da diabete di tipo 1 per la colite ulcerosa e la sclerosi multipla.

Ma qualcosa di strano sta accadendo nel mondo di immunologia ultimamente ed  una piccola prova di questo è che il Padrino di autoimmunologia sta impuntando ai vaccini – in particolare, alcuni dei loro ingredienti, tra cui l’alluminio, metallo tossico – come un contributo significativo alla crescente epidemia globale di malattie autoimmuni.
La prova più grande è un enorme corpo di ricerca che è versato in negli ultimi 15 anni, e in particolare negli ultimi cinque anni. Prendete per esempio, una recente articolo pubblicato sulla rivista Ricerche Farmacologiche che Shoenfeld e colleghi hanno emesso linee guida senza precedenti,  denominando  quattro categorie di persone che sono più a rischio di autoimmunità indotta dai vaccini.
“Da un lato,” i vaccini che dovrebbero prevenire le infezioni, possono innescare l’autoimmunità, affermano gli autori del documento, Alessandra Soriano, del Dipartimento di Medicina Clinica e Reumatologia presso il Campus Bio-Medico di Roma, Gideon Nesher, della Medical School dell’Università di Gerusalemme in Gerusalemme e Shoenfeld, fondatore e direttore del Centro Zabludowicz delle malattie autoimmuni del Sheba Medical Center di Tel Hashomer. Egli è anche editore di tre riviste mediche e autore di più di 1.500 articoli di ricerca in tutto lo spettro del giornalismo medico e fondatore del Congresso Internazionale sulla autoimmunologia – vaccines can indeed trigger autoimmunity – “D’altra parte, molte relazioni che descrivono autoimmunità post-vaccinazione suggeriscono fortemente che i vaccini possono infatti provocare autoimmunità.
Malattie definite come autoimmuni che possono verificarsi a seguito vaccinazioni includono l’artrite, il lupus (lupus eritematoso sistemico, LES), il diabete mellito, trombocitopenia, vasculite, dermatomyosiositis, sindrome e demielinizzanti Guillain-Barre disturbi.
Quasi tutti i tipi di vaccini sono stati segnalati per essere associati con l’insorgenza di ASIA. “

ASIA – o sindrome autoimmune = Sindrome infiammatoria indotta da coadiuvanti (nota anche come sindrome di Shoenfeld) – la prima volta indicata nel Journal of Autoimmunology quattro anni fa.
Si tratta di un termine generico per un insieme di sintomi simili, tra cui sindrome da affaticamento cronico, che risultano dopo l’esposizione a un adiuvante – un agente ambientale, compresi gli ingredienti dei comuni vaccini che stimolano il sistema immunitario.
Da allora un enorme corpo di ricerca, utilizzando ASIA come paradigma, ha iniziato a svelare il mistero di tossine come ambientali, in particolare l’alluminio, il metallo tossico utilizzato nei vaccini, possonoi innescare una reazione a catena del sistema immunitario nei soggetti sensibili e possono portare a malattie autoimmuni conclamate.
Risultato, malattia autoimmune, in cui il sistema del corpo destinato ad attaccare gli invasori stranieri invece si trasforma per attaccare una parte del corpo a cui appartiene.
Se il sistema immunitario è come un sistema di difesa nazionale, gli anticorpi sono come “droni” programmati per riconoscere un certo tipo di invasore (un batterio dicono) e per distruggerli o li segnano per la distruzione da altre forze speciali.
Gli autoanticorpi sono come “droni” che vengono inviati erroneamente ad identificare un componente del corpo umano e hanno lanciato un attacco continuo contro di esso. Se erroneamente bersaglio un componente della guaina mielinica, conduttiva intorno nervi e neuroni, per esempio, gli impulsi nervosi non vengono piu’ ad essere condotti correttamente, i muscoli vanno in spasmo ed il coordinamento fallisce,  risultato piu’ sclerosi. Se gli autoanticorpi erroneamente si concentrano sul tessuto comune ecco i risultati di artrite reumatoide. Qualora riguardino le isole di Langerhans nel pancreas, diabete di tipo 1, e così via.
“Durante tutta la nostra vita normale sistema immunitario cammina lungo una sottile linea tra il mantenimento delle normali reazioni immunitarie e lo sviluppo di malattie autoimmuni”, dice il giornale.
“Il sistema immunitario sano è tollerante degli auto-antigeni. Quando la self-tolleranza è disturbata, la disregolazione del sistema immunitario ne consegue, con la successiva comparsa di una malattia autoimmune. La vaccinazione è una delle condizioni che possono disturbare questa omeostasi in soggetti sensibili, con conseguente in fenomeni autoimmuni e della sindrome ASIA. “

Chi è “suscettibile”, è il tema del documento intitolato “Previsione post-vaccinazione autoimmunità:
Chi potrebbe essere a rischio”, essa elenca quattro categorie di persone:
1) coloro che hanno avuto una precedente reazione autoimmune ad un vaccino,
2) chiunque con una storia clinica di autoimmunità,
3) pazienti con una storia di reazioni allergiche,
4) chiunque ad alto rischio di sviluppare autoimmune malattie tra cui chiunque con una storia familiare di autoimmunità, presenza di autoanticorpi che sono rilevabili dagli esami del sangue e di altri fattori, tra bassi livelli di vitamina D ed il fumo.

REAZIONE PRECEDENTE
Per quanto riguarda coloro che hanno avuto una precedente reazione avversa ai vaccini, il documento cita cinque studi pertinenti, tra cui il caso di una morte di una ragazza adolescente sei mesi dopo la sua terza iniezione di Gardasil per il virus HPV.
Aveva sperimentato una serie di sintomi poco dopo la sua prima dose, tra cui vertigini, intorpidimento e formicolio nelle sue mani, e vuoti di memoria. Dopo la sua seconda iniezione, ha sviluppato “intermittente debolezza del braccio, frequente stanchezza richiedono sonnellini diurni,” peggio formicolio, sudorazione notturna, dolore al petto e palpitazioni. Una autopsia completa era stata fatta senza che rivelasse nulla,  ma l’analisi del sangue e del tessuto milza aveva rivelato HPV-16 L1 frammenti di DNA del gene – che corrisponde al DNA trovato in fiale di vaccino Gardasil per il cancro al collo dell’utero”. Implicando quindi il vaccino come fattore causale”.
vedi: Gardasil
I frammenti di DNA erano stati trovati per essere “complessati con l’adiuvante alluminio” che, secondo la relazione, hanno dimostrato di persistere fino a 8 a 10 anni causando stimolazione cronica del sistema immunitario.
“Anche se i dati sono limitati,” Shoenfeld ed i suoi colleghi hanno concluso, “sembra preferibile che gli individui con reazioni autoimmuni prima o autoimmune simili alle vaccinazioni, non devono essere vaccinati, almeno non con lo stesso tipo di vaccino.”

ISTITUITA condizione autoimmune
Il secondo gruppo, che il giornale cita come esenzione al vaccino sono i pazienti con “condizioni autoimmuni stabilite”.
I vaccini non funzionano bene in loro, dicono Shoenfeld ed i suoi colleghi, e sono a “rischio di danni dopo la vaccinazione”.
Vaccinazioni che contengono virus, tra cui quello della varicella, febbre gialla ed il vaccino triplo (MMR) per il morbillo, parotite e rosolia triplo, sono “generalmente controindicati” per le persone con condizioni autoimmuni a causa del rischio di “replicazione virale incontrollata.” Ma i vaccini inattivati, non sono una buona idea sia perché di solito contengono l’alluminio ingrediente aggiunto, legata alla autoimmunità.
Gli immunologi descrivono recenti studi in cui i pazienti con malattia reumatica autoimmune dato dal vaccino per l’influenza (senza alluminio) hanno sofferto dolori articolari e febbre in più rispetto ai controlli e i cui livelli di autoanticorpi (“droni” che attaccano l’auto per distruggerla) è aumentato dopo aver ricevuto il vaccino antinfluenzale.
Cosa c’è di più, hanno sviluppato nuovi tipi di autoanticorpi che non erano presenti prima i vaccini, e di quelli persistenti. Come la presenza di autoanticorpi può essere predittivo di sviluppare malattie autoimmuni nei pazienti senza sintomi, anche anni prima di insorgenza della malattia, questo è preoccupante per coloro che capiscono immunologia.
vedi: predictive of developing autoimmune disease
Un certo numero di studi sostengono i vaccini sono sicuri per la “stragrande maggioranza dei pazienti con malattie autoimmuni stabiliti,” lo studio permette, ma si guardava solo l’artrite reumatoide e il lupus e non a casi gravi e attive così “il potenziale beneficio della vaccinazione dovrebbe essere pesato contro il suo potenziale rischio “, hanno ammonito.

I pazienti con una storia di allergia
Sperimentazioni del vaccino sono generalmente escluse  “le persone” vulnerabili – solo gli individui estremamente sani con allergie sono reclutati.
E’ un “bias di selezione”, dicono Soriano e Shoenfeld, ed hanno probabilmente portato ad eventi avversi gravi di essere “molto sottovalutati” nella “vita reale in cui i vaccini hanno il compito di essere introdotti in tutti gli individui, indipendentemente dalla loro sensibilità.”La reale incidenza di reazioni allergiche ai vaccini, normalmente stimata tra uno in 50.000 ad uno su un milione di dosi, è probabilmente molto più alta ed in particolare quando le proteine ​​di gelatina o di uova sono sulla lista degli ingredienti, cosi dicono i ricercatori.
C’è una lunga lista di ingredienti di vaccini che sono potenziali allergeni: oltre gli agenti infettivi stessi, ci sono quelli di un uovo di gallina, siero di cavallo, lievito di birra, numerosi antibiotici, formaldeide e lattosio, e ingredienti “involontari” come il lattice.
Storie delle persone allergiche devono essere prese in considerazione, prima della vaccinazione, dicono i ricercatori. Ma qualche segno di reazione non si presentano solo subito dopo il vaccino.
L’infermiera di salute pubblica o di GP potrebbero dire ai pazienti che una lunga durata gonfiore intorno al sito di iniezione dopo un vaccino è una reazione normale, per esempio.
Ma non è quello che dicono i immunologi. “Alluminum sensibilizzazione si manifesta come noduli (grumi duri) nel sito di iniezione che spesso regrediscono dopo settimane o mesi, ma possono continuare per anni.” In tali casi, si dice, un patch test può essere fatto per confermare la sensibilità e per evitare la successiva vaccinazione. Secondo un crescente corposo di ricerche, però, l’allergia può essere solo l’inizio di molti fenomeni pericolosi indotta dall’alluminio vaccinale.

I DANNI dell’ ALLUMINIO
Alluminio è stato aggiunto ai vaccini da circa 1926, quando Alexander Glenny e colleghi hanno notato che produrrebbe migliori risposte anticorpali nei vaccini che solo l’antigene. Glenny che capito l’allume era quello induce  e che ha definito un “effetto depot” – rallentando il rilascio dell’antigene e aumentando la risposta immunitaria.
Da 60 anni la sua teoria è stata accettata dogma, (NdR: senza verifica). E nello stesso tempo, la pianificazione della vaccinazione e’ cresciuta di decennio decennio, ma pochi hanno mai interrogato e verificato gli effetti del fatto di iniettare l’ alluminio nel corpo, il che è strano considerando la sua nota tossicità.
Una ricerca PubMed su alluminio e “tossicità” si presenta 4.258 voci.
La sua neurotossicità è ben documentata. Essa colpisce la memoria, cognizione, controllo psicomotorio; danneggia la barriera ematoencefalica, attiva l’infiammazione del cervello, deprime la funzione mitocondriale e un sacco di ricerca suggerisce che è un giocatore chiave nella formazione delle amiloidi “placche” e grovigli nel cervello dei malati di Alzheimer. E ‘stato coinvolto nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e l’Autismo e ha dimostrato di indurre Allergie.
vedi: Amyotrophic Lateral Sclerosis and autism + induce allergy.
Quando i pazienti sono stati sottoposti a dialisi renale accidentalmente con infusi contenenti alluminio, le note “encefalopatia da dialisi-indotta” (DAE) che hanno sviluppato sintomi neurologici: anomalie del linguaggio, tremori, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e cambiamenti comportamentali. – vedi: “dialysis-induced encephalopathy”
Molti dei pazienti alla fine è andato in coma e sono morti. I più fortunati sopravvissuti: quando la fonte di tossicità, in alluminio, è stato rimosso dalle loro dialisi, hanno recuperato rapidamente.
Con queste nuove osservazioni (research), i ricercatori hanno iniziato a studiare gli effetti adiuvanti di alluminio e negli ultimi dieci anni c’è stata una raffica di ricerca. Lungi dall’essere un sacchetto di sabbia che contiene l’antigene per un po’ e poi viene espulso, si scopre che i sali di alluminio innescano una tempesta di azione di difesa.
Poche ore dopo l’iniezione della stessa oxyhydroxide alluminio dei vaccini in topi, per esempio, gli eserciti di cellule immunitarie specializzate sono in movimento, chiamando in griglia di coordinate per maggiori forze d’assalto specializzate. Nel giro di un giorno, tutta una serie di comandi del sistema immunitario sono in gioco – neutrofili, eosinofili, monociti infiammatorie, mieloide e le cellule dendritiche, linfociti attivazione e proteine ​​secernenti chiamate citochine.
Le citochine si causano danni collaterali, ma mandano segnali, indirizzando la comunicazione cellula-cellula e reclutare altre cellule in azione. Se la prossima fase dell’attacco è lanciato: il fattore di crescita dei fibroblasti, interferoni, interleuchine, piastrine fattore di crescita derivato, fattore di crescita trasformante e fattore di necrosi tumorale potrebbero essere tutti impegnati.
Ci sono prove che sono poco comprese ed infiammazioni fastidiose (attualmente un tema di ricerca di punta al cancro come causalità – cancer causation research), come il recettore Nod-simile 3 (NLRP) che sono troppo attivati​​, ma è tutto ancora troppo presto per dire esattamente cosa stanno facendo.
Una nuova ricerca emerge dalla University of British Columbia ha trovato che adiuvante alluminio iniettato in topi può alterare l’espressione di geni associati con l’autoimmunità. E nella loro recente studio (study) pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences, immunologi della University of Colorado hanno scoperto che anche ospitare DNA viene reclutato nel assalto di alluminio, che si è rapidamente cappotti iniettato allume, innescando effetti che gli scienziati hanno appena scalfito la superficie della loro comprensione.

Il SIGNIFICATO di macrofagica myofasciitis
Questa mobilità o “traslocazione” di alluminio nel corpo è forse il più preoccupante della crescente evidenza nella ricerca di alluminio corrente.
Nel 1998, il ricercatore francese Romain Gherardi ed i suoi colleghi hanno osservato una condizione emergente di origine sconosciuta che ha presentato nei pazienti post-vaccinazione con affaticamento cronico come sintomi quali gonfiore dei linfonodi, dolori articolari e muscolari e stanchezza.
Biopsie tissutali di deltoide dei pazienti ha rivelato lesioni fino a 1 cm di diametro e unico da lesioni simili di altre malattie. Sono andati al laboratorio per l’analisi e lo stupore di Gherardi, che è costituita principalmente da macrofagi – grandi globuli bianchi del sistema immunitario il cui compito è di inghiottire invasori stranieri nel corpo. Chiuso nel fluido cellulare di questi fagociti erano divenuti agglomerati di nanocristalli di alluminio.
Gherardi ed i suoi colleghi hanno iniziato l’iniezione di topi con l’alluminio per vedere cosa è successo.
Theirresearch pubblicato nel 2013, (research) ha rivelato che le particelle di metallo sono stati inghiottiti dai macrofagi e formano granulomi MMF-like che disperse – ai nodi lontani linfonodi, milza, fegato ed alla fine il cervello.
“Questo suggerisce fortemente che persistenza biologica adiuvante a lungo termine all’interno fagociti è un prerequisito di lenta traslocazione cervello e neurotossicità ritardata”, scrive nel suo Gherardi febbraio 2015 (review) revisione della ricerca in materia di frontiere in Neurologia.
Uno studio su animali più spaventoso di alluminio è quella dello studio di spagnolo ricercatore veterinario Lluis Lujan di ovini ASIA. Dopo un gran numero di pecore in Spagna sono morti nel 2008 a seguito di una campagna di vaccinazione contro la febbre catarrale multipla con vaccino obbligatorio in Spagna nel 2008, Lujan precisato per scoprire che cosa li ha uccisi – e ha cominciato da loro inoculando con l’alluminio.
Il suo studio 2013 (research) ha trovato che solo lo 0,5% delle pecore inoculati con vaccini alluminio ha mostrato reazioni immediate di letargia, cecità transitoria, stupore, prostrazione e convulsioni – “Caratterizzati da una meningoencefalite grave, simile a reazioni post-vaccino osservate negli esseri umani”, la maggior parte di loro recuperati temporaneamente, ma gli esami post-mortem di quelli deceduti non hanno rivelato infiammazione cerebrale acuta.
L’esordio fase ritardata “cronica” della malattia colpita molto più delle pecore – 50-70% dei greggi e talvolta praticamente il 100% degli animali all’interno di un determinato branco, solitamente compresi tutti coloro che in precedenza aveva recuperato.
La reazione è stata spesso innescato da esposizione al freddo e ha iniziato con irrequietezza e compulsivo lana pungente, poi progredito ad arrossamenti acuta della pelle, debolezza generalizzata, tremori estreme di perdita di peso e muscoli, e, infine, è entrato nella fase terminale in cui gli animali scesero sui loro quartieri anteriori, è entrato in coma ed è morto. Esami post-mortem hanno rivelato “grave necrosi neuroniche” ed alluminio nel tessuto nervoso.
La reazione del sistema immunitario all’ alluminio “rappresentano una sfida maggiore per la salute,” Gerhardi dichiara nella sua recente revisione, e aggiunge che “i tentativi di esaminare seriamente problemi di sicurezza sollevati dal carattere (psiche) e nel cervello per accumulo bio-persistente di particelle di allume NON sono stati fatti. Molto deve essere fatto per capire come, in alcuni individui, i vaccini contenente allume possono diventare insidiosamente pericoloso”. Torna il problema di cui “alcuni individui” dovrebbe evitare di vaccinazione per evitare la malattia autoimmune.

POPOLAZIONI inclini a sviluppare AUTOIMMUNITA’
Soriano e Shoenfeld hanno identificato una categoria finale: chiunque e’ a rischio di sviluppare la malattia autoimmune.
Dal momento che un certo numero di loro hanno dimostrato di avere fattori genetici che potrebbero includere chiunque con una storia familiare di malattia autoimmune. Esso comprende anche chi è risultato positivo per gli autoanticorpi che possono indicare anni di malattia prima che i sintomi si presentano. Le Vaccinazioni, i medici dicono, “possono scatenare o peggiorare la malattia.”
I forti fumatori, hanno un altissimo rischio di sviluppare una malattia autoimmune, dice il rapporto.
L’American Cancer Society, stima che circa il 18% degli americani fuma. Ciò significa che circa 42 milioni di americani hanno un elevato rischio di sviluppare una malattia autoimmune e stanno accatastando le probabilità di ogni vaccino, a slatentizzare l’autoimmunita’.
Ed, infine, i fattori che Shoenfeld e Soriano hanno associato ad un alto rischio di sviluppare autoimmunità sono gli elevati valori di estrogeni e bassi livelli di vitamina D – il che significa che chiunque di utilizzare e prendere il controllo delle nascite (pillola) o la terapia ormonale sostitutiva e, secondo un studio del 2009 dello stato della vitamina D, circa tre quarti (3/4) dei ragazzi e adulti americani dovrebbero diffidare dei vaccini. (vedi: 2009 study of vitamin D status) Shoenfeld non sembra pero’ significare  di escludere tutte queste persone, come provenienti da vaccinazioni.
Il documento pero’ “conclude” che: “per la stragrande maggioranza delle persone, i  vaccini portano alcun rischio di malattia autoimmune sistemica e deve essere somministrato secondo le raccomandazioni attuali.”Il che è in netto contrasto con il corpo dello studio pubblicato. L’ultima parola è di cautela, riguardo a pesare il “potenziale beneficio della vaccinazione (NdR: tutto ancora da dimostrare)  … contro il suo potenziale e reale rischio”.
Si tratta di esempi di una strana sorta di schizofrenia in una vasta gamma di articoli recenti di immunologia. I medici sembrano essere cercando di conciliare un secolo di dogma del vaccino, come “sicuro ed efficace,”  con pena dell’ultimo decennio sui risultati della ricerca che sono invece terrificanti. C’è un sacco di posizioni “da un lato” e “dall’altro” in essi. Pero’ la nuova ricerca sembra sul punto di prendere il sopravvento.
Una panoramica del 2013 di ASIA  (overview) da sei immunologi tra cui Shoenfeld, per esempio, è un catalogo di effetti collaterali del vaccino per le morti da Gardasil, epidemie, narcolessia, infertilità, stanchezza cronica, pecore morte e cervelli confusi con l’alluminio -. E’ piena di affermazioni che sarebbero state praticamente sconosciute dalla medicina ufficiale, un decennio fa.
“Forse, in 20 anni, i medici saranno in duello con particelle meglio caratterizzati di autoimmunità, ed i vaccini possono diventare completamente  “sicuri e più efficaci”.
Tuttavia il riconoscimento di ASIA ha avviato il cambiamento di mettere più impegno nell’identificare il buono, il cattivo e il brutto dei vaccini e, in particolare, dei coadiuvanti in trigger di autoimmunità. “cattivo  e brutto dei vaccini ? Cosa c’è di sbagliato con i coadiuvanti ?  Questo non è in mano, ne e’ uscito fuori dai CDC.
O come circa questo:
“Nonostante l’enorme quantità di denaro investito nello studio dei vaccini, ci sono pochissimi studi osservazionali e praticamente tutto e’ senza studi clinici randomizzati che documentano l’effetto sulla mortalità di uno dei vaccini esistenti.
Uno studio recente ha trovato un aumento del tasso di ospedalizzazione con l’aumento del numero di dosi di vaccino e un rapporto di mortalità per 5-8 dosi di vaccino a 1-4 dosi di 1,5, che indicano un aumento statisticamente significativo di decessi associati a dosi di vaccino superiori.
Poiché i vaccini sono dati a milioni di bambini ogni anno, è imperativo che le autorità sanitarie debbano  disporre di dati scientifici provenienti da studi di tossicità sinergici su tutte le combinazioni di vaccini … “che potrebbe essere effettuati… ma questo non  è fatto.

Ma qui è il topper:
“La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i vaccini responsabili sono immuni dalle cause in carica che la progettazione del vaccino anche se è difettoso”.
Quindi non vi è necessità di design innovativo di studi clinici ed i vaccini stessi dovrebbero essere riprogettati.” Immunologi tra cui la massima autorità mondiale su autoimmunità stanno dicendo è il momento di ri-prendere i vaccini di nuovo al “tavolo da disegno”.
La malattia autoimmune è la terza principale causa di morbilità e mortalità nel mondo (third leading cause) ed ora tra i primi 10 assassini (top 10 killers) di giovani donne americane.
L’American Autoimmune Related Diseases Association, autoimmuni e malattie correlate ed associate, stima che 50 milioni di americani soffrono di una delle 88 malattie autoimmuni – da diabete di tipo 1 da lupus eritematoso sistemico – e qualche ricerca mette la figura a uno su cinque a livello globale.
Almeno altre 40 malattie sono sospettate di essere immuno-mediate. La maggior parte di loro sono devastanti – spesso paralizzante, costose da trattare e incurabile. E stanno aumentando a un ritmo sorprendente.
In questa fase, sembra che la più ricerca va in quella direzione (i vaccini) più difficile sta per arrivare per gli immunologi pro-vaccino, per mantenere a bada il disturbo di personalità multipla – o completare esaurimento nervoso.
Dieci anni di ricerche di punta sugli effetti dell’alluminio sul sistema immunitario si è rivelato che erano principalmente sbagliate.
E quanto poco sanno. Se, dopo 90 anni, i medici finalmente hanno iniziato a esaminare seriamente il meccanismo e mettere in discussione i meriti di iniettare tossine metallici dei vaccini in neonati, cosa hanno ancora da scoprire ?
ASIA suona terribile. (Peccato per tutte le persone i cui bambini sofferto per la stanchezza cronica, quando era solo un desiderio freudiano di dormire con la madre.)
Ma cosa succede se, come pecore di Lujan, la minoranza “trascurabile”, che ha pagato il prezzo per il cosiddetto “bene per l’umanità” è in realtà solo la punta di un iceberg ?
E se alcune persone senza apparenti reazioni immunitarie avverse hanno ancora nanocristalli di alluminio silenziosamente depositate nei loro cervelli ? E se ASIA comprende davvero l’Alzheimer ? SLA, l’autismo ? ADD ? E questo è solo l’A dell’alfabeto dei danni vaccinali.

Anche se certi immunologi vogliono mantenere, indossando gli occhiali rosa colorati, che gli ingredienti del vaccino sono responsabili solo per una piccola frazione del autoimmunità, il “brutto” in dei vaccini sta per esplodere,  ed ignorare e mantenerlo nascosto, sara’ sempre più difficile.
Quando quasi tutti sul pianeta sono stati iniettati (vaccinati), 20 anni è un tempo lungo per le persone disabili da sopportare, mentre gli scienziati “a duello con le particelle caratterizzate di autoimmunità.”
Nella furia-diatriba sulla “epidemia di morbillo a Disneyland” (vedi: Disneyland measles outbreak) che attanaglia i promotori dei vaccinatori nel mondo, il tempo stringe per i medici e ricercatori che vedono ormai il lato “cattivo e brutto” dei vaccini e loro coadiuvanti, di fare qualcosa al riguardo.
Ci sono chance di una riprogettazione del vaccino, in assenza di un incentivo profitto e una forte possibilità di mandanti al vaccino universale per tutti e di ciascuno – con precedente reazione shock anafilattico o no.
Traduzione da: greenmedinfo.com

Articolo originale.
The research is hard to ignore, vaccines can trigger autoimmunity with a laundry list of diseases to follow. With harmful and toxic metals as some vaccine ingredients, who is susceptible and which individuals are more at risk?

No one would accuse Yehuda Shoenfeld of being a quack. The Israeli clinician has spent more than three decades studying the human immune system and is at the pinnacle of his profession. You might say he is more foundation than fringe in his specialty; he wrote the textbooks. The Mosaic of Autoimmunity, Autoantibodies, Diagnostic Criteria in Autoimmune Diseases, Infection and Autoimmunity, Cancer and Autoimmunity – the list is 25 titles long and some of them are cornerstones of clinical practice. Hardly surprising that Shoenfeld has been called the “Godfather of Autoimmunology” – the study of the immune system turned on itself in a wide array of diseases from type 1 diabetes to ulcerative colitis and multiple sclerosis.

But something strange is happening in the world of immunology lately and a small evidence of it is that the Godfather of Autoimmunology is pointing to vaccines – specifically, some of their ingredients including the toxic metal aluminum – as a significant contributor to the growing global epidemic of autoimmune diseases. The bigger evidence is a huge body of research that’s poured in in the past 15 years, and particularly in the past five years. Take for example, a recent article published in the journal Pharmacological Research in which Shoenfeld and colleagues issue unprecedented guidelines naming four categories of people who are most at risk for vaccine-induced autoimmunity.
“On one hand,” vaccines prevent infections which can trigger autoimmunity, say the paper’s authors, Alessandra Soriano, of the Department of Clinical Medicine and Rheumatology at the Campus Bio-Medico University in Rome, Gideon Nesher, of the Hebrew University Medical School in Jerusalem and Shoenfeld, founder and head of the Zabludowicz Center of Autoimmune Diseases in the Sheba Medical Center at Tel Hashomer. He is also editor of three medical journals and author of more than 1,500 research papers across the spectrum of medical journalism and founder of the International Congress on Autoimmunology. “On the other hand, many reports that describe post-vaccination autoimmunity strongly suggest that vaccines can indeed trigger autoimmunity.
Defined autoimmune diseases that may occur following vaccinations include arthritis, lupus (systemic lupus erythematosus, SLE) diabetes mellitus, thrombocytopenia, vasculitis, dermatomyosiositis, Guillain-Barre syndrome and demyelinating disorders. Almost all types of vaccines have been reported to be associated with the onset of ASIA.”

ASIA – or Autoimmune/inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants (also known as Shoenfeld’s syndrome) — first appeared in the Journal of Autoimmunology four years ago. It is an umbrella term for a collection of similar symptoms, including Chronic Fatigue Syndrome, that result after exposure to an adjuvant – an environmental agent including common vaccine ingredients that stimulate the immune system. Since then an enormous body of research, using ASIA as a paradigm, has begun to unravel the mystery of how environmental toxins, particularly the metal aluminum used in vaccines, can trigger an immune system chain reaction in susceptible individuals and may lead to overt autoimmune disease.

Autoimmune disease results when the body’s system meant to attack foreign invaders turns instead to attack part of the body it belongs to (auto is Greek for self). If the immune system is like a national defence system, antibodies are like drones programmed to recognize a certain type of invader (a bacteria say) and to destroy them or mark them for destruction by other special forces. Autoantibodies are like drones that are misidentifying a component of the human body and have launched a sustained attack on it. If they mistakenly target a component of the conductive sheath around neurons, for example, nerve impulses stop conducting properly, muscles go into spasm and coordination fails; multiple sclerosis results. If autoantibodies erroneously focus on joint tissue; rheumatoid arthritis results. If they target the islets of Langerhans in the pancreas, Type 1 diabetes, and so on

“Throughout our lifetime the normal immune system walks a fine line between preserving normal immune reactions and developing autoimmune diseases,” says the paper. “The healthy immune system is tolerant to self-antigens. When self-tolerance is disturbed, dysregulation of the immune system follows, resulting in emergence of an autoimmune disease. Vaccination is one of the conditions that may disturb this homeostasis in susceptible individuals, resulting in autoimmune phenomena and ASIA.”

Who is “susceptible” is the subject of the paper entitled, “Predicting post-vaccination autoimmunity: Who might be at risk?” It lists four categories of people: 1) those who have had a previous autoimmune reaction to a vaccine, 2) anyone with a medical history of autoimmunity, 3) patients with a history of allergic reactions, 4) anyone at high risk of developing autoimmune disease including anyone with a family history of autoimmunity, presence of autoantibodies which are detectable by blood tests and other factors including low vitamin D and smoking.

PREVIOUS REACTION
Regarding those who have had a previous adverse reaction to vaccines, the paper cites five relevant studies including the case of a death of a teenage girl six months following her third Gardasil injection against HPV virus.  She had experienced a range of symptoms shortly after her first dose, including dizziness, numbness and tingling in her hands, and memory lapses. After her second injection, she developed “intermittent arm weakness, frequent tiredness requiring daytime naps,” worse tingling, night sweats, chest pain and palpitations. A full autopsy was unrevealing but blood and spleen tissue analysis revealed HPV-16 L1 gene DNA fragments – matching the DNA found in vials of the Gardasil vaccine against cervical cancer – “thus implicating the vaccine as a causal factor.” The DNA fragments had also been found to be “complexed with the aluminum adjuvant” which, according to the report, have been shown to persist for up to 8 to 10 years causing chronic immune system stimulation.

“Although data is limited,” Shoenfeld and his colleagues concluded, “it seems preferable that individuals with prior autoimmune or autoimmune-like reactions to vaccinations, should not be immunized, at least not with the same type of vaccine.”

ESTABLISHED AUTOIMMUNE CONDITION
The second group which the paper cites for vaccine exemption is patients with “established autoimmune conditions.” Vaccines don’t work so well in them, say Shoenfeld and his colleagues, and they are at “risk for flares following vaccination.” Inoculations that contain live viruses including chickenpox, yellow fever and the measles, mumps and rubella triple vaccine (MMR) are “generally contraindicated” for people with autoimmune conditions because of  the risk of “uncontrolled viral replication.” But inactivated vaccines are not such a good idea either because they usually contain the added ingredient aluminum, linked to autoimmunity.
The immunologists describe recent studies in which patients with autoimmune rheumatic disease given the influenza vaccine (without aluminum) suffered more joint pain and fever than controls and whose levels of autoantibodies (the drones that attack self)  increased after receiving the flu vaccine. What’s more, they developed new types of autoantibodies that weren’t present before the vaccines, and those persisted. As the presence of autoantibodies can be predictive of developing autoimmune disease in patients without symptoms, even years ahead of disease onset, this is troubling to those who understand immunology.
A number of studies claim vaccines are safe for the “overwhelming majority of patients with established autoimmune diseases,” the study allows, but they only looked at rheumatoid arthritis and lupus and not at severe and active cases so “the potential benefit of vaccination should be weighed against its potential risk,” they cautioned.

PATIENTS WITH A HISTORY OF ALLERGY
Vaccine trials have usually excluded “vulnerable” individuals — only extremely healthy individuals with no allergies are recruited. It’s a “selection bias,” say Soriano and Shoenfeld, and has likely resulted in serious adverse events being “considerably underestimated” in “real life where vaccines are mandated to all individuals regardless of their susceptibility.” The true incidence of allergic reactions to vaccines, normally estimated at between one in 50,000 to one in a million doses, is probably much higher and particularly where gelatin or egg proteins are on the ingredients list, they say.

There’s a long list of vaccine ingredients that are potential allergens: besides the infectious agents themselves, there are those from hen’s egg, horse serum, baker’s yeast, numerous antibiotics, formaldehyde and lactose, as well “inadvertent” ingredients such as latex. People’s allergic histories have to be taken before vaccination say the researchers. But some signs of reaction don’t show up until after the shot.
The public health nurse or GP might tell patients that a long-lasting swelling around the injection site after a vaccine is a normal reaction, for example. But that is not what the immunologists say. “[A]luminum sensitization manifests as nodules [hard lumps] at the injection site that often regress after weeks or months, but may persist for years.” In such cases, they say, a patch test can be done to confirm sensitivity and to avoid vaccination.
According to a growing body of research, though, allergy may be only the beginning of many dangerous aluminum-induced phenomena.

THE TROUBLE WITH ALUMINUM
Aluminum has been added to vaccines since about 1926 when Alexander Glenny and colleagues noticed it would produce better antibody responses in vaccines than the antigen alone. Glenny figured the alum was inducing what he called a “depot effect” – slowing the release of the antigen and heightening the immune response. For 60 years his theory was accepted dogma. And over the same time, the vaccine schedule grew decade on decade, but few ever questioned the effects of injecting aluminum into the body, which is strange considering its known toxicity.
A PubMed search on aluminum and “toxicity” turns up 4,258 entries. Its neurotoxicity is well documented. It affects memory, cognition, psychomotor control; it damages the blood brain barrier, activates brain inflammation, depresses mitochondrial function and plenty of research suggests it is a key player in the formation of the amyloid “plaques” and tangles in the brains of Alzheimer’s patients. It’s been implicated in Amyotrophic Lateral Sclerosis and autism and demonstrated to induce allergy.
When kidney dialysis patients were accidentally infused with aluminum, the “dialysis-induced encephalopathy” (DAE) they developed neurological symptoms: speech abnormalities, tremors, memory loss, impaired concentration and behavioural changes. Many of the patients eventually went into comas and died. The lucky ones survived: when the source of toxicity, aluminum, was removed from their dialysis they recovered rapidly.

With these new observations, researchers began investigating the adjuvant effects of aluminum and in the past decade there has been a flurry of research. Far from being a sandbag that holds the antigen for a while and then gets excreted, it turns out that aluminum salts trigger a storm of defence action. Within hours of injection of the same aluminum oxyhydroxide in vaccines into mice, for example, armies of specialized immune cells are on the move, calling in grid coordinates for more specialist assault forces. Within a day, a whole host of immune system commandos are in play — neutrophils, eosinophils, inflammatory monocytes, myeloid and dendritic cells, activating lymphocytes and secreting proteins called cytokines. The cytokines themselves cause collateral damage but they send out signals, directing cell-to-cell communication and recruiting other cells into action. If the next phase of the attack is launched: fibroblast growth factor, interferons, interleukins, platelet derived growth factor, transforming growth factor and tumour necrosis factor might all be engaged. There’s evidence that poorly understood and pesky inflammasomes, (currently a topic of cutting- edge cancer causation research) such as the Nod-like receptor 3( NLRP) are activated too, but it’s all still too early to say exactly what they’re doing.

New research emerging from University of British Columbia has found that aluminum adjuvant injected into mice can alter the expression of genes associated with autoimmunity. And in their recent study published in the Proceedings of the National Academy of Sciences, immunologists at the University of Colorado found that even host DNA is recruited into the aluminum assault, that it rapidly coats injected alum, triggering effects that scientists have barely scratched the surface of understanding.

THE SIGNIFICANCE OF MACROPHAGIC MYOFASCIITIS
This mobility or “translocation” of aluminum in the body is perhaps the most disturbing of the mounting evidence in current aluminum research. In 1998, French researcher Romain Gherardi and his colleagues observed an emerging condition of unknown origin which presented in patients post-vaccination with Chronic Fatigue like symptoms including swollen lymph nodes, joint and muscle pain and exhaustion. Tissue biopsies of the patients’ deltoid revealed lesions up to 1 cm in diameter and unique from similar lesions of other diseases. They went to the lab for analysis and to Gherardi’s astonishment, they mainly consisted of macrophages – large white blood cells in the immune system whose job is to swallow up foreign invaders in the body. Enclosed in the cellular fluid of these phagocytes were agglomerates of nanocrystals of aluminum.

Gherardi and his colleagues began injecting mice with aluminum to see what happened. Their research published in 2013 revealed that the metal particles were engulfed by macrophages and formed MMF-like granulomas that dispersed — to distant lymph nodes, spleen, liver and eventually brain.
“This strongly suggests that long-term adjuvant biopersistence within phagocytic cells is a prerequisite of slow brain translocation and delayed neurotoxicity,” writes Gherardi in his February 2015 review of the relevant research in Frontiers in Neurology.
A more frightening animal study of aluminum is that of Spanish veterinary researcher Lluis Lujan’s study of ovine ASIA. After huge numbers of sheep in Spain died in 2008 in the wake of a compulsory multiple vaccine campaign against bluetongue in Spain in 2008, Lujan set out to find out what killed them – and he began by inoculating them with aluminum.
His 2013 study found that only 0.5% of sheep inoculated with aluminum vaccines showed immediate reactions of lethargy, transient blindness, stupor, prostration and seizures – “characterized by a severe meningoencephalitis, similar to postvaccine reactions seen in humans.”  Most of them recovered, temporarily, but postmortem exams of the ones who didn’t revealed acute brain inflammation.
The delayed onset “chronic” phase of the disease affected far more of the sheep — 50-70% of flocks and sometimes virtually 100% of animals within a given flock, usually including all of those who had previously recovered. The reaction was frequently triggered by exposure to cold and began with restlessness and compulsive wool-biting, then progressed to acute redness of the skin, generalized weakness, extreme weight loss and muscle tremors, and finally, entered the terminal phase where the animals went down on their front quarters, became comatose and died. Post-mortem examinations revealed “severe neuron necrosis” and aluminum in the nerve tissue.
The immune system’s reaction to aluminum “represents a major health challenge,” Gerhardi declares in his recent review, and he adds that “attempts to seriously examine safety concerns raised by the bio-persistent character and brain accumulation of alum particles have not been made… A lot must be done to understand how, in certain individuals, alum-containing vaccines may become insidiously unsafe.” Back to the problem of which “certain individuals” should avoid vaccination to avoid autoimmune disease.

PEOPLE PRONE TO DEVELOP AUTOIMMUNITY
Soriano and Shoenfeld’s identify a final category: anyone at risk of developing autoimmune disease. Since a number of them have been shown to have genetic factors that would include anyone with a family history of autoimmune disease. It also includes anyone who has tested positive for autoantibodies which can indicate disease years before symptoms show up.  Vaccinations, the doctors say, “may trigger or worsen the disease.”

Smokers too, have an exceptionally high risk of developing an autoimmune disease, says the report. The American Cancer Society estimates that about 18% of Americans smoke. That means about 42 million Americans have an elevated risk of developing an autoimmune disease and they’re stacking the odds with every vaccine.

And finally, factors that Shoenfeld and Soriano associate with high risk of developing autoimmunity are high estrogen and low vitamin D —  which means anyone taking birth control or hormone replacement therapy and, according to one 2009 study of vitamin D status, about three quarters of American teens and adults should be wary of vaccines.
Shoenfeld doesn’t seem to mean to exclude all of these people from immunization, however. The paper concludes that “for the overwhelming majority of individuals, vaccines carry no risk of systemic autoimmune disease and should be administered according to current recommendations.” Which is in stark contrast to the body of the paper. The final word is cautionary about weighing the “potential benefit of vaccination…against its potential risk.”
It’s exemplary of a strange sort of schizophrenia in a wide range of recent immunology papers. The doctors seem to be trying to reconcile a century of “safe and effective” vaccine dogma with the last decade’s worth of terrifying research findings. There’s a lot of “on the one hand” and “on the other hand” in them.
The new research seems about to gain the upper hand, however. A 2013 overview of ASIA by six immunologists including Shoenfeld, for example, is a catalogue of vaccine side effects from Gardasil deaths, narcolepsy epidemics, infertility, chronic fatigue, dead sheep and aluminum-addled brains. It is rife with statements that would have been virtually unheard of inside mainstream medicine a decade ago. Like this shocker:

“Perhaps, in twenty years, physicians will be dueling with better characterized particles of autoimmunity, and the vaccines may become fully safe as well as effective. Nonetheless the recognition of ASIA has initiated the change to put more efforts in identifying the good, the bad and the ugly of vaccines and in particular of adjuvants as triggers of autoimmunity.” Bad and ugly of vaccines? What’s wrong with the adjuvants? That’s not in the CDC hand-out.

Or how about this one:
“Despite the huge amount of money invested in studying vaccines, there are few observational studies and virtually no randomized clinical trials documenting the effect on mortality of any of the existing vaccines. One recent paper found an increased hospitalization rate with the increase of the number of vaccine doses and a mortality rate ratio for 5-8 vaccine doses to 1-4 doses of 1.5, indicating a statistically significant increase of deaths associated with higher vaccine doses. Since vaccines are given to millions of infants annually, it is imperative that health authorities have scientific data from synergistic toxicity studies on all combinations of vaccines…” That could be any anti-vaxxer jabbering on…but it’s not.

But here is the topper:
“The US Supreme Court ruled that vaccines makers are immune from lawsuits charging that the design of the vaccine is defective. Thus there is need for innovative clinical trial design and the vaccines themselves should be redesigned.” Immunologists including the world’s leading authority on autoimmunity are saying it is time to take vaccines back to the drawing board.
Autoimmune disease is the third leading cause of morbidity and mortality worldwide and now among the top 10 killers of young American women.  The American Autoimmune Related Diseases Association estimates that 50 million Americans suffer from one of 88 autoimmune diseases — from type 1 diabetes to systemic lupus erythematosus — and some research puts the figure at one in five globally. At least 40 more diseases are suspected to be immune-mediated. Most of them are devastating — frequently crippling, expensive to treat and incurable. And they are increasing at an astonishing pace.

At this stage, it looks like the more the research pours in, the harder it is going to get for pro-vaccine immunologists to keep multiple personality disorder – or complete nervous breakdown  — at bay. Ten years of cutting edge research into aluminum’s effects on the immune system has revealed primarily how wrong they were. And how little they know.  If, after 90 years, doctors finally have begun to seriously examine the mechanism and question the merits of injecting metal toxins into newborn babies, what have they yet to discover? ASIA sounds awful. (Too bad for all the people whose kids suffered through chronic fatigue when it was just a Freudian yearning to sleep with their mother.) But what if, like Lujan’s sheep, the “negligible” minority that has been paying the price for the good of humanity is actually only the tip of the iceberg? What if some people with no apparent adverse immune reactions still have nanocrystals of aluminum silently depositing in their brains? What if ASIA really includes Alzheimer’s? ALS, autism? ADD? And that’s just the A’s.

Even if immunologists keep wearing their rose coloured glasses, and vaccine ingredients are only responsible for a tiny fraction of the exploding autoimmunity, the “ugly” in vaccines will still get harder and harder to ignore. When everyone on the planet is getting injected, 20 years is a long time for disabled people to stack up while scientists “duel with the characterized particles of autoimmunity.” In the fury over the Disneyland measles outbreak that is gripping the world’s vaccine promoters, time is running out for doctors and researchers who see the “bad and ugly” side of vaccines and their adjuvants to do something about it. There’s slim chance of a vaccine redesign in the absence of a profit incentive and a strong chance of universal vaccine mandates for one and all — previous anaphylactic shock reaction or not.
Tratto da: greenmedinfo.com

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Diversi STUDI EPIDEMIOLOGICI mostrano CHE Bambini Vaccinati soffrono di meno Salute, molto piu’ che i Bambini NON VACCINATI !, ma significa poco per gli spacciatori di vaccini.

Studi epidemiologici hanno già confermato che in termini di salute a lungo termine, i vaccinati non se la passano altrettanto bene quanto i non vaccinati.
Questi studi epidemiologici hanno dimostrato che ci sono più problemi di salute tra i vaccinati che tra i non vaccinati.
Questo stato di cose non è mai stato oggetto di studi controllati sugli animali prima dello studio giapponese Kobe University del 2009 –http://ddata.over-blog.com/xxxyyy/3/27/09/71/2012-2013/Etude-de-Kobe–auto-immunite–2009.pdf
Lo studio di revisione paritaria che è stato pubblicato su Plos One Open Journal alla fine del 2009 non ha attirato molto l’attenzione del pubblico.
C’è un articolo di Heidi Stevenson che ha reso noto questo importante studio.

Bene, ecco un altro studio che dimostra come le super stimolazioni vaccinali del sistema immunitario inevitabilmente PORTANO anche e non solo a MALATTIE AUTOIMMUNI !
Lo studio Giapponese su malattie autoimmuni dai Vaccini – Ecco la CONCLUSIONE di Studio dell’Università di Kobe – 2013:
Riassunto
“Autoimmunità sistemica sembra essere l’inevitabile conseguenza di un eccesso di stimolazione immunitaria da parte del ‘sistema’ del padrone di casa, da ripetuti immunizzazioni con antigeni (anche vaccinali), ai livelli che superano le possibilita’ di auto-organizzazione e le criticità del sistema.
Ironia della sorte, lo scopo iniziale di questo studio, finanziato in modo indipendente, è stato quello di capire come si sviluppano le malattie autoimmuni. Non era originariamente inteso come un tentativo di dimostrare la sicurezza di vaccinazione o di pericolo.
I ricercatori hanno usato topi che sono stati allevati per evitare malattie autoimmuni.
Ad essi sono stati iniettati con soluzioni che contenevano antigeni senza additivi tossici.
Antigeni per generare anticorpi per proteggere contro l’invasione dei patogeni della malattia.
Gli anticorpi possono rivoltarsi contro l’ospitante auto generando, se diventano eccessivi e inutilmente inoculati, provocando malattie autoimmuni a lungo termine, come l’asma, le allergie agli alimenti, artrite, sclerosi multipla, e una serie di disturbi neurologici (quindi anche autismo) che affliggono molto di più delle malattie infettive.
Una vaccinazione inietta antigeni colti del virus attenuato, per cercare di creare una risposta immunitaria di anticorpi per l’antigene che, presumibilmente dovrebbe creare immunità a quella particolare malattia.
I ricercatori hanno iniettato ai topi ripetutamente l’antigene Staphylococcus entertoxin B (SEB), con il tempo necessario tra ogni iniezione per riprendersi dalle reazioni immediate all’antigene.
Volevano verificare la meccanica e le azioni specifiche di come un sistema immunitario potesse girare contro se stesso per creare malattie autoimmuni, se è stato eccessivamente stimolato.
Coadiuvanti tossici o conservanti normalmente utilizzati nei vaccini non facevano parte dello studio.
Dopo sette iniezioni, i topi recuperati ogni volta con il loro sistema immunitario intatto.  Ma dopo l’ottava di iniezione, i problemi con le cellule immunitarie chiave, hanno iniziato. Quindi sembra che i vaccini “greening” (puliti) siano inutili.
Le Cellule DANNEGGIATE sono state osservate al microscopio e hanno MOSTRATO SEGNI di PRECOCI AUTOIMMUNITA’ !
Il loro sistema immunitario aveva iniziato a generare da sé gli anticorpi per reazioni autoimmuni dopo vaccinazioni ripetute con gli antigeni !
Come previsto, questo studio di laboratorio non ha ricevuto molta attenzione dal pubblico (ministeri della sanita’ a livello mondiale), daimedici e/o dai media.
I Risultati sono stati Ripresi da ALTRI, tra cui neurochirurgo in pensione e autore dottor Russell Blaylock.
Egli ha espresso preoccupazione per l’eccessiva stimolazione del sistema immunitario dei giovani con le vaccinazioni con ripetuti antigeni vaccinali, ANCHE SENZA gli attuali ADDITIVI TOSSICI !

Il video dell’intervista lo trovate qui: http://naturalsociety.com/

CONCLUSIONE
Questo studio dovrebbe mettere a riposo, e confutar l’idea che i vaccini “puliti”, eliminando o sospendendo, i normali additivi tossici entro contenuti nei vaccini, renderebbero il programma di vaccinazione infantile, di quasi 40 vaccinazioni dai 18 mesi di età, più accettabile.
E’ anche una sfida diretta contro la teoria e la pratica delle vaccinazioni.
Con il programma di vaccinazione del CDC, i neonati umani e dei bambini non viene dato di solito abbastanza “tempo di recupero”, che è stato consentito per i topi di studio.
La base stessa della creazione di immunità anche con le vaccinazioni dette “ecologiche” è PEGGIO di un falso, in realtà è molto pericolosa !

I bambini ricevono in tenera età decine di stimolazioni antigeniche di origine vaccinale a intervalli relativamente brevi.
Chi può dimostrare, come questo studio attesta, che queste stimolazioni artificiali intempestive non comportano migliaia di malattie autoimmuni non necessarie ogni anno ?
La vaccinazione non è quindi, nel migliore dei casi, una specie di barbarico scambio di malattie acute, per lo più debilitanti benigne e reversibili e malattie autoimmuni spesso incurabili ?

Inoltre, questi risultati schiaccianti riguardano solo gli antigeni, mentre i vaccini costituiscono un cocktail di altre sostanze il cui effetto sinergico non è certamente “più morbido” di quello che i ricercatori hanno ottenuto sui topi con iniezione di soli antigeni !
Ogni dose di vaccino può quindi essere “la dose extra” e ogni iniezione risulta quindi essere una vera Roulette Russa.
Che i genitori decidano o vogliano sottoporre i propri figli ai vaccini è una cosa, ma che lo facciano senza essere pienamente consapevoli di ciò è grave e pericoloso, in termini di etica e democrazia.
Fonti: Natural News, Gaia Health & Plos One

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Importante scoperta all’IRB – Un passo avanti nella lotta al pemfigo, grave malattia autoimmune
Un passo avanti nella diagnosi e nella terapia della grave malattia autoimmune che prende il nome di pemfigo.
Lo hanno compiuto gli scienziati dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona e del Laboratorio di Biologia Molecolare e Cellulare dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI) di Roma guidati dal professor Antonio Lanzavecchia e dalla dottoressa Giovanna Zambruno. I risultati della loro ricerca sono appena stati pubblicati dal Journal of Clinical Investigation.
Per la prima volta si alza il sipario sui meccanismi all’origine delle malattie autoimmuni, nelle quali il sistema immunitario aggredisce l’organismo al quale appartiene, ed apre la strada a future cure per le malattie di questo tipo: un gruppo quelle che colpiscono la pelle, come il pemfigo su cui è stata condotta la ricerca, all’artrite reumatoide.
”E’ la prima volta che nell’uomo viene individuato questo meccanismo”, osserva Lanzavecchia. E’ stato possibile farlo grazie alle nuove tecnologie che permettono di clonare le cellule del sistema immunitario e di isolare gli anticorpi. L’autoanticorpo isolato dai ricercatori è quello del pemfigo, una malattia autoimmune che causa la formazione di bolle su pelle e mucose, come quelle di naso, faringe, esofago e genitali. In questa malattia, come nella altre malattie autoimmuni, gli anticorpi non sono diretti contro agenti esterni, come batteri o virus, ma contro normali costituenti dell’organismo. ”Una volta isolato l’autoanticorpo del pemfigo, abbiamo cancellato da esso tutte le mutazioni, una ad una”. In questo viaggio a ritroso il punto d’arrivo è stata la scoperta che l’anticorpo che aggredisce il suo organismo è nato da un normalissimo anticorpo. Le mutazioni che questo ha subito progressivamente lo hanno portato ad assumere una funzione addirittura opposta. Adesso resta da capire quale possa essere la causa che ha scatenato la catena di mutazioni.

Commento NdR: …questi “ricercatori” non sanno che i vaccini propinati ormai da 4 generazioni ai sudditi dell’impero farmacologico, Big Pharma, che gestisce la sanita’ nel mondo intero… sono in grandissima parte responsabili delle mutazioni genetiche ed anticorpali che si inducono con tali pratiche in-sanitarie !

IMPORTANTE
Inoltre tutte le malattie autoimmuni, nascono dalle intossicazioni + infiammazioni, irritazione della mucosa intestinale, dovuto alle alterazioni del pH digestivo, della flora ed enzimi, per l’utilizzo di aria ed acque malsane, cibi inadatti, specialmente vaccini, droghe,farmaci, infezioni da parassiti, ecc., che determinano anche e non solo eccitazioni immunitarie, secondo il meccanismo descritto in questo schema:

Le vari “Ipotesi” formulate fino ad oggi, della medicina allopatica ufficiale sulle malattie autoimmuni:
Gli anticorpi vengono prodotti da particolari cellule del sistema immunitario, i linfociti B. Si ritiene che, durante lo sviluppo embrionale, i linfociti in grado di elaborare una risposta immunitaria contro i tessuti del proprio organismo vengano in qualche modo inattivati, così che il “sé”, ossia ciò che è proprio dell’organismo, venga distinto dal “non sé”, cioè il diverso da sé, e non venga distrutto dagli anticorpi. Alcuni soggetti adulti presentano, tuttavia, linfociti autoreattivi; pertanto questo sistema di inibizione non sembra funzionare sempre perfettamente.
Un altro meccanismo atto a evitare la distruzione di componenti propri dell’organismo è costituito dalla segregazione, all’inizio del processo di maturazione immunologica, delle sostanze self (“sé” in inglese).
Gli spermatozoi, ad esempio, si sviluppano completamente solo dopo la maturazione del sistema immunitario e vengono poi mantenuti in compartimenti separati dal sistema circolatorio. In seguito a un intervento di vasectomia, gli spermatozoi possono penetrare nel circolo ematico, dove in certi casi provocano la formazione di anticorpi diretti contro di sé (autoanticorpi).
Un’ipotesi formulata per spiegare la genesi delle malattie autoimmuni suggerisce che la soppressione della reazione contro il “sé” sia interrotta quando le cellule che producono gli anticorpi vengono infettate da un virus.
Una prova che sembra avvalorare tale ipotesi consiste nella presenza di autoanticorpi nella circolazione sanguigna dei soggetti colpiti da mononucleosi infettiva, una malattia causata da un virus che infetta i linfociti.

Lo stato di benessere che deriva dall’assenza di malattia è il risultato di una condizione di ordine nell’omeostasi in cui operano tutti iprocessi biologici. Uno disordine omeostatico determina l’ammalamento e la comparsa del o dei sintomi, chiamati impropriamente “malattie”.
Qualsiasi causa che alteri (es. le vaccinazioni) l’omeostasi determinerà la comparsa di ammalamento e di sintomi, piu’ o meno gravi. Il sistema immune non fa eccezione a questa regola.
Nel caso di un suo difetto funzionale si ha una condizione di immunodeficienza, che comporta una aumentata suscettibilità alle infezioni perché il sistema immune, in questo caso difettivo, non è in grado di produrre anticorpi che eliminano i batteri e i virus. Nel caso esso funzioni troppo, si ha al contrario una condizione caratterizzata dall’insorgenza di malattie autoimmuni: infatti, in seguito a questa iperattività, il sistema immune riconosce come estranee componenti del nostro organismo e cerca di eliminarle provocando la malattia. I giusti rapporti fra questi due estremi caratterizza la condizione di normalità, cioe’ di salute, ovvero capacità di difenderci dalle infezioni ed assenza di sintomi, ovvero di “malattie” autoimmuni.

Finora queste due condizioni estreme sono state considerate antitetiche dalla medicina ufficiale.
Per spiegare questo apparente paradosso era necessario trovare tutti gli anelli di “congiunzione” tra questi due estremi. Questo anello, o forse sarebbe meglio dire uno di questi anelli, è stato trovato ed è l’oggetto del lavoro pubblicato sull’ultimo numero dell’American Journal of Human Genetics.
Si tratta di un lavoro multicentrico firmato, dall’italiano dott. Alessandro Plebani, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Brescia e direttore Scientifico dell’Istituto di Medicina Molecolare A. Nocivelli degli Spedali Civili; da Vassilios Lougaris, ricercatore della stessa Clinica Pediatrica, dal tecnico Giacomo Tampella, da Massimiliano Vitali e Emanuela Baronio, assegnisti di ricerca. La ricerca si è svolta nel Laboratorio di Medicina Molecolare A. Nocivelli, supportata dalla Fondazione Camillo Golgi e dall’ Associazione Immunodeficienze Primitive.
Spiega Plebani: “Si è giunti all’identificazione di questo anello di congiunzione partendo proprio dallo studio dei pazienti con immunodeficienze primitive. In particolare, si è visto che in essi la coesistenza di una condizione di immunodeficienza e di aumentata suscettibilità a malattie autoimmuni, era dovuta a mutazioni di un gene denominato LRBA. Questo gene codifica per una proteina che, in condizioni normali, viene espressa nelle cellule del sistema immune e conferisce loro la capacità di difenderci dalle infezioni. Nel caso risulti mutato, la proteina non viene prodotta. Da qui la condizione di immunodeficienza. Abbiamo però dimostrato che questo gene, in condizioni normali, è anche in grado di regolare il ciclo vitale di una cellula.
In altre parole – continua Plebani – quando le cellule del sistema immune, attivate per svolgere una determinata funzione, l’hanno svolta, tornano allo stato di quiescenza o addirittura vengono disattivate o eliminate. Qualora questo gene risulti mutato, questa disattivazione non avviene, le cellule continuano nel loro stato di attivazione con il rischio di attaccare le diverse cellule del nostro organismo e dare quindi malattie autoimmuni. Questo è quanto avviene nei pazienti che presentano alterazioni di questo gene. Comprendere meglio i meccanismi attraverso i quali il prodotto di questo gene agisce ed essere in grado di regolarne la funzione può aprire nuove e forse più efficaci possibilità di trattamento di queste malattie”.

Secondo un’altra ipotesi, alcune malattie autoimmuni potrebbero essere causate dalla somiglianza, ingannevole per il riconoscimento da parte degli anticorpi, tra alcune molecole “non sé” prodotte da microrganismi patogeni, come batteri e virus, e le molecole “sé” dell’organismo. Ad esempio, un disturbo del cuore denominato cardiopatia reumatica sembra essere associato a un precedente episodio di febbre reumatica, verificatosi nel corso dell’infanzia e con-causato da alcuni streptococchi.
Questi batteri possiedono sulla loro superficie cellulare una particolare molecola, molto simile a una che si trova sulle valvole cardiache. Pertanto, gli anticorpi prodotti contro gli streptococchi potrebbero nell’età adulta condurre a forme di risposta autoimmunitaria, ed essere responsabili della cardiopatia reumatica.
Tratto da: http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761563416/Malattie_autoimmuni.html

Commento NdR: le malattie dette impropriamente “autoimmunitarie” cosi’ come il meccanismo delle stesse, pare essere una scappatoia che la medicina ufficiale, incapace a comprendere le vere cause e concause della malattia, l’ammalamento, e quindi a poterla guarire, ha scelto come strada per definire questi vari e molteplici sintomi, chiamati impropriamente malattie, definendoli ad esempio, come “malattie autoimmuni”; in realta’ trattasi SEMPRE e comunque di alterazioni della mucosa intestinale dovute a:intossicazioni, infezioni da parassiti, infiammazioni, con conseguente alterazione di: sistema enzimatico, flora batterica, pH dei liquidiextra ed intra cellulari e del sistema enzimatico, i quali fanno impazzire ovvero malfunzionare il sistema immunitario, e generanostress ossidativo cellulare e tissutale, ma le cause sono ben note e sono proprio quelle elencate dalla Medicina Naturale !

vedi: Rapporto Flexner e Dichiarazione di Alma Ata + Sindacato Rockefeller = Dittatura sanitaria

RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la  MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE  e CONDIVIDETE !

Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutichenel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.

Visionate questo video, parla un’informatore farmaceutico, sul Business dei Farmaci e Vaccini
http://ildocumento.it/farmaci/il-business-farmaceutico-current.html  

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E’ stato osservato che le malattie autoimmuni sono in netto AUMENTO statistico (specie nei bambini e nei giovani vaccinati) e che sono caratterizzate da sintomi importanti e spesso molto gravi.
Artrite Reumatoide, Lupus, Sclerodermia, Periarterite Nodosa, Rettocolite, Morbo di Crohn, Tiroiditi Autoimmuni, Psoriasi, Sclerosi Multipla, ecc., sono termini che sentiamo sempre più spesso e che allarmano perché indicano malattie ritenute incurabili. Inoltre, la medicina ufficiale non riesce a spiegarne l’origine, ma solo il meccanismo d’azione che, come è noto, consiste nell’aggressione da parte del sistema immunitario del paziente verso strutture proprie dell’organismo (autoimmunità).
Tale autoaggressione, non essendone spiegati i motivi di base, viene descritta sui libri e dalla bibliografia medica come una sorta di “impazzimento” del sistema immunitario che “perderebbe” la capacità di riconoscere le strutture proprie da quelle estranee (riconoscimento del self – non self). Vedremo però che non è così.

COSA E’ IL MESENCHIMA O CONNETTIVO
La moderna Omotossicologia, disciplina medica di cui stiamo per parlare, ha, fra i tanti meriti, anche quello di aver dato la spiegazione scientifica del meccanismo alla base dell’autoimmunità.
L’Omotossicologia è la scienza che studia i “fattori tossici” dell’organismo; è stata codificata dal Dr. Reckeweg, medico tedesco, che per primo ha evidenziato l’importanza del mesenchima (che chiameremo connettivo) come substrato fondamentale delle cellule.
Il connettivo è il tessuto più esteso e grande dell’intero organismo (rappresenta il 20% del peso corporeo) ed è costituito da una matrice intercellulare che costituisce l’ambiente, l’habitat dove sono immerse e vivono le cellule del nostro organismo: la cellula sta al connettivo come l’uomo sta all’aria che respira.
Secondo questa prospettiva il connettivo è l’organo più importante che esista: infatti svolge svariate funzioni fondamentali per il nostro organismo. Per citarne solo alcune, diremo che tutte le reazioni immunitarie avvengono nel connettivo (che, dunque, da questo punto di vista rappresenta e viene indicato come il ”campo di battaglia”, la sede dove avvengono tutte le reazioni di difesa del nostro organismo). Inoltre svolge la funzione di nutrizione per le cellule, di immagazzinamento di sostanze di rifiuto prodotte dalle cellule (scorie metaboliche e tossine), di sostegno strutturale e molte altre.

FISIOLOGIA del CONNETTIVO
Una delle funzioni del connettivo è, come già detto, quella di essere ricettacolo di tossine che vengono convogliate dal sangue ed immagazzinate nel connettivo stesso. Queste tossine provengono principalmente dal metabolismo cellulare (tossine endogene) ed anche dall’esterno, per esempio i virus, i batteri, i farmaci, i metalli pesanti, varie sostanze chimiche, ecc. (tossine esogene). Sia le tossine endogene che quelle esogene ogni giorno devono essere smaltite e tale lavoro viene effettuato dal sistema linfatico che, proprio come un operatore ecologico, porta via giornalmente i rifiuti che si sono accumulati.
Per consentire ciò il connettivo, nell’arco delle 24 ore, attraversa due fasi di circa 12 ore ciascuna: una fase di smaltimento di scorie metaboliche e sostanze estranee, ed una fase di ricostruzione della matrice connettivale e delle sostanze indispensabili alla vita delle cellule.

In ogni fase (vedi schema) il connettivo cambia la sua struttura. Nella prima fase della giornata, che va dalle 3 alle 15 circa, esso appare come una gelatina sciolta, solubilizzata (stato di sol) ed in questa prima parte della giornata avviene la demolizione e lo smaltimento di scorie e proteine (fase di smaltimento). Nella seconda fase, che va dalle 15 alle 3 circa, il connettivo appare, invece, come una gelatina che si ricondensa (stato di gel) ed in questa seconda parte della giornata avviene la ricostituzione della matrice connettivale e delle proteine (fase di ricostruzione).

STATO DI SOL
Corrisponde a:

  1. Fase dell’attività
  2. Simpaticotonia
  3. Idrolisi proteica
  4. Degradazione
  5. Smaltimento

STATO DEL GEL
Corrisponde a:

  1. Fase della Stasi
  2. Vagotonia
  3. Ricostruzione proteica

In sintesi, ad ogni demolizione segue una ricostruzione e viceversa.

Questo ordine di rapporti, però, può rompersi per una serie di ragioni: ad esempio, per un trauma, infezioni virali o batteriche, insufficienza funzionale del sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine dovuta ad errata alimentazione o all’assunzione di sostanze chimiche, ecc. Tutti questi eventi portano ad un aumento di scorie nel connettivo.

Quando l’organismo è particolarmente sovraccaricato da questo punto di vista, si mettono in moto meccanismi di detossicazione e drenaggio supplettivi, grazie alla produzione di alcuni enzimi (per es. la ialuronidasi) che producono uno stato continuativo di sol del connettivo (fase di smaltimento): questa fase, però, non dura più solo 12 ore, ma continua fino a quando non viene ottenuta una pulizia profonda e completa. Tale meccanismo supplettivo prende il nome di INFIAMMAZIONE !
Quindi la gelatina disciolta (stato di sol) della matrice connettivale rigelificherà (stato di gel) solo quando sarà fatta completa pulizia del connettivo stesso. Solo allora, dopo aver svolto la sua funzione di drenaggio supplettivo, l’infiammazione finirà e verrà ripristinato il normale bioritmo giornaliero tra fase di sol e fase di gel del connettivo.

Da questa prospettiva l’infiammazione e, ovviamente, la febbre che ne costituisce il sintomo più generale, rappresentano unmeccanismo biologicamente opportuno e NON una malattia da combattere come, invece, vengono normalmente considerate.
La scienza, negli ultimi anni, ha dimostrato che il nostro sistema immunitario inizia a funzionare in maniera ottimale a partire da una temperatura di 38,4° C. Inoltre, nei centri più all’avanguardia nella cura dei tumori viene usata l’ipertermia, cioè l’induzione di un’infiammazione molto alta prodotta artificialmente nella zona da trattare, proprio perché si produce un forte stimolo immunitario.

Il PROBLEMA
Se l’infiammazione e la febbre non vengono considerate correttamente, cioè come meccanismi biologicamente opportuni, bensì come malattia da combattere, si cercherà, ovviamente, di combatterle con anti-infiammatori, antibiotici, cortisonici, ecc.
Tutti questi farmaci hanno una caratteristica comune, quella di produrre un immediato viraggio dalla fase di sol (fase in cui agisce l’infiammazione) a quella di gel (stasi), senza prima aspettare che sia stata fatta “pulizia”. Di conseguenza, si produrrà una gelificazione forzata del connettivo e quindi l’infiammazione passerà, così che medico e paziente saranno apparentemente soddisfatti del risultato ottenuto, convinti di aver ottenuto la guarigione eliminando i sintomi.
In realtà tale guarigione è solo apparente perché il fine ultimo, la causa per cui si era accesa l’infiammazione, non è stato raggiunto: le tossine rimangono nel connettivo ed il problema è solo rimandato. Infatti, una volta passato l’effetto dei farmaci gli stessi stimoli che avevano provocato il primo episodio di infiammazione ne faranno riaccendere un altro. Purtroppo medico e paziente tenderanno a riprodurre lo stesso meccanismo ogni qual volta si ripresenti un’infiammazione, accorgendosi però che gli effetti ottenuti non sono più quelli attesi in quanto, nel corso del tempo, le infiammazioni si riaccendono sempre più frequentemente e non sono più facilmente gestibili.

SINTESI riassuntiva sul TESSUTO CONNETTIVO LASSO e processo SOL-GEL
Il tessuto connettivo lasso, che si origina in seguito al processo di differenziazione del mesenchima, è costituito da vari elementi cellulari (cellule mesenchimali – indifferenziate e totipotenti, fibroblasti, macrofagi, monociti, linfociti, granulociti ecc.) e dalla sostanza intercellulare, che comprende le fibre (reticolari, collagene ed elastiche) e la sostanza fondamentale amorfa.
Quest’ultima, detta anche “matrice amorfa”, ha le proprietà o di una soluzione colloidale molto viscosa (SOL) o di un gel fluido (GEL) ed è costituita di acqua, componenti di scambio sangue/tessuti (sodio, potassio, acidi grassi, proteine …), sali, vitamine, ormoni, enzimi e glicosaminoglicani.

Il tessuto connettivo lasso è l’unico sistema in contatto diretto con tutte le cellule dell’organismo.
Tutti i processi di scambio, tra capillari e fibre nervose terminali da una parte e cellule specifiche di organo dall’altra, devono avvenire attraverso i flussi tessutali extracellulari che fanno parte del tessuto connettivo.
La configurazione del tessuto connettivo lasso cambia in presenza di processi che alterano le funzioni vitali e che possono venire innescati da germi, intossicazioni, ferite, infezioni, farmaci, specie Vaccini,  disturbi regolatori, carichi stressogeni (stress muscolare ad esempio) …
Il tessuto connettivo lasso rappresenta, quindi, il primo sistema di difesa dell’organismo.
Bene quindi possiamo dire che le cellule sono come “immerse” nel tessuto connettivo, quest’ultimo rappresenta il 20% dell’intero corpo.
Pero’ la configurazione del tessuto connettivo cambia nell’arco delle 24h due volte (da Sol a Gel e viceversa), questo ovviamente in situazioni normali.
Questo ovviamente porta a riempire il connettivo di rifiuti (tossine) i quali sono principalmente di origine cellulare (tossine endogene, autoprodotte) e il resto sono virus (proteine virali, anche quelle ingegnerizzate dei Vaccini), farmaci, batteri mutati,  metalli pesanti,  e chi più ne ha, più ne metta.
Ovviamente questi ospiti indesiderati non possono rimanere nel “deposito” del connettivo, per questo per circa 12 ore il connettivo presenta le caratteristiche di una gelatina molto liquida (fase di SOL) durante queste ore il connettivo viene ripulito dal Sist. Immunitario.
Nelle successive 12 ore la gelatina da molle, quasi liquida, diventa più consistente e si passa alla ricostruzione del connettivo (fase di GEL).
Ripeto questo meccanismo funziona in questo modo solo in condizioni normali e se mantenuto tale, quindi se ci fermiamo per un momento a pensare alla vita che conduciamo, stress, tossine alimentari, quelli delle acque, particolarmente i Vaccini, farmaci, a cui siamo sottoposti e esposti, ci rendiamo conto che facilmente la fase SOL-GEL può andare in tilt e non svolgere la sua funzione…..
Ovviamente è così, però si tratta già di un passaggio intermedio.
Il primo punto, quello iniziale, parte dall’intestino in termini di alimenti, farmaci e soprattutto vaccini.
Indubbiamente esistono gli xenobiotici, indubbiamente i naturali processi organici stessi creano tossine endogene, dipendendo però dal tipo di alimenti, vaccini, farmaci consumati od utilizzati e dalla capacità soprattutto a livello epatico e polmonare di disintossicare l’organismo.
La prima alterazione immunitaria avviene nell’intestino, in cui si può dire che ha sede l’80% del sistema immunitario.
Il reale controllo avviene a livello mitocondriale (all’interno delle cellule), se il mitocondrio resta in piena funzione è difficile che si realizzino malattie gravi.
A spezzare la funzionalita’ naturale del meccanismo SOL-GEL, ci pensano vari fattori: infezioni virali, soprattutto i Vaccini, traumi, problemi al sistema linfatico, eccessiva produzione di tossine endogene dovuta ad una errata alimentazione, acque tossiche, tutti questi fattori portano ad un aumento di “materiale di scarto” nel connettivo.
Questa situazione induce il corpo a prolungare (tramite l’intervento di alcuni enzimi) la fase di SOL oltre alle sue normali 12 ore e protrarla nel tempo fino a che non si raggiunge una pulizia adeguata del connettivo.
A livello somatico avremo una di quelle tanto fastidiose Infiammazioni che ci causerà una bella febbre, risanatrice, se non la blocchiamo con farmaci tipo tachipirina, ma la aiutiamo ad uscire dall’organismo con le tecniche della medicina naturale.
Peccato che i farmaci per curare la febbre inducano una fase di GEL, quindi una solidificazione del connettivo, senza che prima sia stata fatta un adeguata pulizia.
In pratica le tossine che non sono state eliminate, rimangono nel connettivo.
Pensate che ciò avviene ogni volta che reprimiamo la febbre con i farmaco…..
Dicevamo, fino a quando SOL e GEL si alternano in modo naturale, si ha una pulizia del connettivo ottimale anche in caso di infiammazione, la cosa cambia quando ricorriamo ai farmaci, progressivamente il connettivo si “sporca” e nella successiva fase di GEL (imposta) le proteine sintetizzate per la costruzione del connettivo risulteranno anch’esse sporche…..

LA MALATTIA AUTOIMMUNE – vedi sistema immunitario

Sopprimendo sistematicamente le infiammazioni abbiamo visto che si produce un accumulo sempre maggiore di tossine in quanto se ne impedisce il drenaggio per lunghi periodi. In tal modo il connettivo si “impregna” sempre più profondamente di tossine ed è sempre più intasato di sostanze estranee (proteine batteriche, virus, sostanze chimiche, ecc.). L’uso dei farmaci (anti-infiammatori, antibiotici, cortisonici, ecc.) provoca, come già detto, un viraggio forzato verso la fase di gel senza che si sia prima pulito il connettivo.
Ma noi sappiamo anche che la fase di gel è caratterizzata dalle nuove sintesi proteiche che dovrebbero essere attuate in un connettivo “pulito”. Se, invece, si verificano sintesi proteiche in un connettivo sempre più contaminato, “impregnato di materiale estraneo” (ripetiamolo, proteine batteriche, virus, molecole chimiche e farmacologiche) si produrranno nuove proteine che, purtroppo, includeranno nella loro struttura anche materiale estraneo all’organismo, cioè non proprio (non self). Detto in altri termini, si produrranno delle “proteine anomale” in quanto formate non solo da materiale proprio (self) ma anche da “pezzi” estranei (non self). Verranno sintetizzate quindi quelle strutture abnormi che i tedeschi hanno chiamato “proteine selvagge”.

Queste proteine anomale saranno considerate estranee (non self) dal nostro sistema immunitario che, quindi, le attaccherà. Infatti, nonostante le proteine selvagge siano costituite quasi totalmente da molecole proprie dell’organismo contengono nella loro struttura anche piccole parti estranee sufficienti a far considerare queste proteine “non opportune” e quindi da combattere da parte del sistema immunitario: si creano così le basi della malattia autoimmune.

Per essendo state classificate svariate malattie autoimmuni abbiamo volutamente parlato di malattia autoimmune al singolare in quanto essa è la malattia del connettivo e, poiché il connettivo è ubiquitario (in quanto è presente ovunque nell’organismo) la classificazione delle malattie autoimmuni dipende solo da quale zona connettivale viene colpita (per esempio, la Sclerodermia al livello del derma, il Morbo di Crohn e la Rettocolite a livello intestinale, l’Artrite Reumatoide a livello delle articolazioni, la Sclerosi Multipla a livello della guaina mielinica, la Glomerulonefrite a livello renale, la Tiroidite al livello della tiroide, ecc.).

CONCLUSIONI

Alla luce di quanto detto è evidente che negli ultimi anni l’uso indiscriminato ed inopportuno di farmaci anti-infiammatori sia stato accompagnato da un forte aumento statistico della patologia autoimmune.
Pensiamo, per esempio, a quante persone bloccano sistematicamente infiammazioni e febbri con farmaci anti-infiammatori o antibiotici oppure ai danni provocati nei bambini con problemi alle tonsille, ai quali viene prescritta una terapia con penicillina a lunga azione per la durata di molti mesi o anche anni. Tutto ciò provoca uno stato di gelificazione prolungata del connettivo che impedisce la normale, fisiologica disintossicazione del connettivo stesso e facilita la formazione di grandi quantità di proteine anomale.
Quanti di questi bambini da grandi si ammaleranno ! Infatti nella maggior parte dei casi accade quanto descritto finora ed intorno ai 20-30 o 40 anni, quando compare la malattia autoimmune, il destino sembra segnato.
Ma non è così: dalla malattia autoimmune si può guarire.
Occorre conoscere tutti i possibili meccanismi che facilitano e creano le basi della malattia: qui abbiamo esposti quelli che, a nostro parere, sono i fondamentali. Attualmente solo pochi medici ne sono a conoscenza ed hanno un bagaglio olistico completo che li metta in grado di curare una malattia autoimmune ed al tempo stesso di rendere più consapevole e cosciente il paziente nel seguire un protocollo di medicina naturale che ha già dimostrato di dare risultati eccezionali.
Tratto da: http://www.centro-medico-broussais.it/autoimmuni.htm

Commento NdR: Concordiamo con questo articolo, perche’ le malattie dette impropriamente “autoimmunitarie” cosi’ come il meccanismo delle stesse, pare essere una scappatoia che la medicina ufficiale, incapace a comprendere le vere cause e concause della malattia, l’ammalamento, e quindi a poterla guarire, ha scelto come strada per definire questi vari e molteplici sintomi, chiamati impropriamente malattie, definendoli ad esempio, come “malattie autoimmuni”; in realta’ trattasi SEMPRE e comunque di alterazioni della mucosa intestinale dovute a: intossicazioni, infezioni da parassiti, infiammazioni, con conseguente alterazione di: sistema enzimatico, flora batterica, pH dei liquidi extra ed intra cellulari e del sistema enzimatico, i quali fanno impazzire ovvero malfunzionare il sistema immunitario, e generano stress ossidativo cellulare e tissutale, ma le cause sono ben note e sono proprio quelle elencate dalla Medicina Naturale !

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MALATTIE  AUTOIMMUNI  e  MORBO  di  BASEDOW
Cosa sono le malattie autoimmuni
Per malattia autoimmune si intende una delle numerose condizioni ormonali risultanti da una produzione interna di anticorpi che attaccano paradossalmente i tessuti del corpo stesso (NdR: cosi ci dice la medicina ufficiale).
Un corpo e un sistema immunitario che, quasi fossero impazziti, si rivoltano e vanno contro se stessi.
Per ragioni che la medicina non è mai riuscita a spiegare, o che non ha mai voluto approfondire abbastanza, per non finire sul banco degli accusati, il sistema corpo, o meglio il sistema immunitario, perde all’improvviso l’abilità di distinguere tra il self e il non-self, tra le sostanze amiche e conosciute e quelle nemiche ed estranee, e finisce per trattare i propri tessuti come fossero materiale nocivo da scartare ed espellere.

Molte malattie diffuse ed importanti rientrano in questa categoria
I fattori di crisi autoimmune sono ritenuti responsabili di una vasta gamma di disordini corporali cronici, incluso l’anemia emolitica (dissoluzione globuli rossi), l’anemia perniciosa, l’artrite reumatoide, le febbri reumatiche, il lupus eritematoso, il diabete mellito, le disfunzioni ghiandolari e tiroidee, tipo il morbo di Basedow, la SLA, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, le reazioni allergiche a determinate sostanze, la terribile MCS (multiple chimica sensitivity), che viene già descritta come la malattia tipica del 21esimo secolo.

Il concetto di immunità
Il concetto di immunità meriterebbe di essere approfondito.
Il corpo non è mai realmente immune dagli attacchi che gli portiamo e dagli errori che facciamo contro di esso.
Una martellata sul dito produce dolore, gonfiore, tumefazione, e anche qualche imprecazione vocale.
Vero è però che è dotato di vari sistemi di protezione che provvedono a rendere tali attacchi meno micidiali di quanto sarebbero se questi mezzi difensivi non esistessero.
Come dire che il creatore ci ha fatti bene, con criteri di saggezza, prevedendo le emergenze.

Le barriere protettive del sistema immunitario
Quando si parla di sistema immunitario, si intende per l’appunto una serie di barriere protettive che ci preservano dai guai peggiori. Ne fanno parte i vari sistemi gangliare, epiteliale, ghiandolare, osseo, nervoso, neurovegetativo, che sono dotati sempre di funzioni aggiuntive-immunitarie, ma anche sostanze tipo la saliva, i succhi gastrici, il sangue, la linfa, per non dire alcuni tessuti ed alcune ghiandole specificamente concepite in senso protettivo, tipo le tonsille, le adenoidi e l’appendice.
Le stesse malattie, ed in particolare le influenze, le crisi febbrili e persino le formazioni tumorali vengono considerate dall’igienismonaturale (NdR: non dalla medicina ufficiale) come interventi amici del sistema immunitario che crea nuove barriere e nuove trincee difensive fino agli estremi del suo confine.
Quando il corpo funziona a dovere, l’andamento alternante salute-malattia-salute riporta l’organismo nel giusto alveo del pronto recupero.

Un meccanismo poco conosciuto e molto abusato
C’è gente che non sa nemmeno cosa sia il sistema immunitario, o che comunque non ci crede troppo, mancando nel corpo un organo o una serie di organi precisi e concreti che si identifichino esattamente con tale concetto.
C’è qualcuno che colloca il sistema immunitario nella sfera immateriale dell’anima.
Ma non è così. Parliamo piuttosto di una serie di meccanismi che lavorano in sinergia gli uni con gli altri, e di una serie di tessuti e di sostanze materiali che lavorano in sintonia con quei meccanismi.
Che il fattore spirituale interferisca poi con la salute e con lo stesso sistema immunitario non v’è dubbio alcuno.

La ribellione del corpo che va contro se stesso
Quando invece le funzioni immunitarie vengono ostacolate da interventi disturbanti quali le cure farmacologiche, le integrazioni e le supplementazioni innaturali, le vaccinazioni, i clisteri violenti, i trattamenti invasivi, l’impropria interruzione delle benefiche febbri influenzali, le operazioni inutili ed evitabili, le asportazioni di tessuti fondamentali, il corpo allora si ribella e si rifiuta di fare il suo dovere.
Anziché produrre auto-equilibrio ed auto-guarigione, come fa solitamente, va a creare, quasi per ripicca e per vendetta masochistica, nuove situazioni patologiche antitetiche ai propri interessi.

Pesanti sospetti su tutte le vaccinazioni
Le malattie autoimmuni sono pesantemente sospettate di essere tutte malattie di origine iatrogenica, e di essere collegate a precedenti interventi di tipo pediatrico (in gioventù) e di tipo medico (negli anni successivi).
E’ la stessa medicina, sia ben chiaro, ad avere questi sospetti, anche se poi se ne guarda bene dall’evidenziarli.
Pensare che le malattie vengano da lontano e a casaccio, o per volere di Satana e degli spiriti maligni, non soddisfa ormai nessuno, se non i danzatori del vudu.

Auto-immunità uguale fallimento del sistema immunitario
Detto questo, spiegato cioè il concetto amico e benvenuto di immunità o di autodifesa, nei suoi dettagli e nei suoi limiti, è facile capire come l’autoimmunità sia in realtà una contro-immunità, e rappresenti una specie di fallimento temporaneo del sistema immunitario, dove il sistema stesso, attraverso le sue ghiandole e i suoi ormoni, va ad attaccare componenti o sostanze positive appartenenti al corpo stesso.
Si capisce come in questi casi la medicina diventi impotente.
Tutte le risposte farmacologiche a contrastare i disastri causati da interferenze precedenti si rivelano inefficaci e privi di risoluzione, all’infuori di effetti placebo o di attenuazioni temporanee e deludenti.

Il morbo di Basedow o malattia di Graves
Venendo al caso specifico segnalato dalla lettrice ed amica udinese Rossella, prendo una piccola porzione della mia tesina La Tiroide ballerina del 2 ottobre 09, per spiegare il cosiddetto morbo di Basedow.
Il medico irlandese Robert James Graves (1797-1853) fu tra i primi nel 1835 a parlare di gozzo esoftalmico (o malattia di Graves), quasi in concomitanza e concorrenza con le ricerche del medico tedesco Karl Van Basedow (1799-1854), che per conto suo era già arrivato alla descrizione e alla spiegazione del medesimo fenomeno, associandolo ad eccessiva secrezione tiroidea e ad evidenti sintomi, tipo sporgenza degli occhi, tachicardia, eccitabilità neuro-psichica, ipertensione, simpaticotonismo, aumento del metabolismo basale.

In realtà il primo a rilevare il fenomeno del gozzo esoftalmico fu Giuseppe Flaiani
In realtà, sia Graves che Basedow, erano stati preceduti a loro volta dal medico italiano Giuseppe Flaiani (1741-1808), per cui il morbo di Basedow e l’equivalente malattia di Graves dovrebbero chiamarsi morbo di Flaiani, se accettiamo il principio per cui a Cesare quel che è di Cesare.
Era di moda, soprattutto in quegli anni, cercare la notorietà, puntare all’inserimento nella nomenclatura medica. I guadagni della professione erano quelli che erano, e si cercavano consolazioni psicologiche alternative. Oggi invece i medici sembrano badare più al sodo e al concreto. Oppure non hanno più niente da scoprire.

Trattasi di una disfunzione ormonale del sistema endocrino (a secrezione interna)
Morbo di Basedow significa pertanto disfunzione ghiandolare-ormonale del sistema endocrino, che si manifesta con ipertiroidismo e gozzo pronunciato e tossico, con ipertrofia o allargamento eccessivo (non canceroso) della ghiandola tiroide, che colpisce in notevole prevalenza il sesso femminile.
La medicina si dichiara impotente e dichiara che le cause sono sconosciute, salvo accampare lo stress e il troppo iodio, nonché i soliti fattori genetici ed ambientali, buoni indifferentemente per tutte le salse.
Per la scuola tedesca, ben rappresentata dal naturopata cileno Manuel Lezaeta, il gozzo deriva dal tipo di vita innaturale che caratterizza molte donne soprattutto in occidente, per la loro dieta a base di cibi cotti, raffinati, salati e zuccerati, e dunque povera di enzimi, di vitamine e di minerali organicati, ed anche per la poca esposizione al sole e per lo scarso movimento.

Le oscillazioni verso l’alto e verso il basso
Gli sbalzi in alto implicano anche contro-sbalzi verso il basso, come succede in tutte le oscillazioni fuori della norma.
Questo succede nel diabete, che porta spesso alla ipoglicemia, e questo succede alla tiroide, dove si parla spesso di ipotiroidismo acquisito, che può essere il risultato di un processo infiammatorio di origine autoimmune (vedi ad esempio la diffusa tiroidite di Hashitomo), o di origine non-autoimmune (tiroidite di Riedel e tiroidite sub-acuta di De Quewain).
Sono forme acquisite anche quelle iatrogene dovute a tiroidectomia (rimozione tiroide) o a trattamenti di radio-iodio applicati contro il morbo di Basedow.

I rimedi naturali sono di straordinaria efficacia – I rimedi naturali esistono e funzionano.
Molte persone in ogni parte del pianeta hanno risolto i loro problemi applicando i consigli e le direttive specifiche che seguono.
Occorre puntare con decisione ad una alimentazione alternativa basata sul crudismo, dando la prevalenza alla frutta, ma senza trascurare le foglie verdi-scure dei cavoli, delle lattughe e delle cicorie, del tarassaco e del crescione, dei carciofi e dei cardi, della rucola e del sedano. Senza trascurare patate e patate dolci, nonché rape, bietole e topinambur, essendo tutti i tuberi ricchi di insuline ed inuline vegetali.
Si consigliano impacchi con fango, foglie di cavolo pestato e con alghe marine, da applicarsi nottetempo sulla parte frontale del collo.
Provare non guasta. Nel peggiore dei casi c’è solo il problema di ripulirsi la mattina dopo, al risveglio, sempre senza effetti collaterali.
Occorre puntare alla normalizzazione del sangue malato, mediante una serie stabile e continua di buone e virtuose digestioni, alimentandoci in modo compatibile col nostro disegno biochimico, nutrendoci cioè in modo vegano e tendenzialmente crudista.
Ovvio che un buon digiuno ad acqua distillata, e un successivo digiuno a succhi di frutta e di verdure appena spremuti o centrifugati, saranno propedeutici a un periodo di cura recuperativa.
Tutta la frutta nostrana va benissimo, ma anche le papaie, gli ananas, i manghi e le banane sono ottimi in stagione e fuori stagione.
Tenere sempre a portata di mano o di tasca dell’uvetta o dei datteri, nonchè delle mandorle.

Occorre far lavorare intensamente la pelle, secondo rene e secondo polmone del corpo umano
Occorre puntare a una normalizzazione della pelle, attivando al massimo le funzioni eliminatrici della stessa, evitando gli stupidi ed anti-igienici insulti dei tatuaggi, ricorrendo alla pratica del tanto nudismo e del tanto sole, compatibilmente con la stagione e col clima.
Occorre ripristinare l’equilibrio termico tra le viscere interne e l’epidermide esterna, ricorrendo spesso ai bagni freddi sul ventre.

Ginnastica, rilassamento, respirazione ed esposizione al sole
Serve fare lunghe passeggiate rilassanti, con brevi scatti e con attivazione contemporanea dell’attività respiratoria, sbuffando rumorosamente, mandando fuori tutto il fiato e riempendo totalmente i polmoni. Ottimo il nuoto e anche la bicicletta.
L’attività fisica intensa e vigorosa (sempre rapportata alle proprie possibilità) rappresenta un’autentica panacea.
Ginnastica yoga e respirazione profonda e controllata, stile yoga, portano pure al ripristino degli equilibri ormonali perduti.
Preferire il clima secco, non escludendo la spiaggia e le camminate sul bagnasciuga, ma alternando spesso con la collina, preferibilmente fino ai 1000 metri di altitudine.
Eliminare il più radicalmente possibile carni, latticini, caffè, the, tisane, alcol, fumo attivo e passivo, cioccolato.
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo

Bibliografia su Vaccini e malattie autoimmuni
– “Autoimmunità indotta da vaccino”, Journal of Autoimmunity 1996 Vol 9
– Romanov VA, “Ruolo dei processi autoimmuni nella patogenesi delle lesioni post-vaccinali del sistema nervoso”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, ott. 1977, 10:80-83
– Grachev VP, “Formazione di auto-anticorpi in animali da laboratorio dopo iniezione con virus di diversa virulenza”, Acta Virol (Praha), luglio 1973, 17:319-326
– Vautier G, Carty JE, “Artrite reumatoide acuta positiva all’analisi del siero a seguito di antiepatite B”, Br. J. Rheumatol., 1994; 33:991
– Movsesiants AA, “Studi sperimentali sull’abilità di diversi ceppi di virus vaccinali nell’indurre la formazione di autoanticorpi”, Vopr Virusol, maggio-giugno 1975; (3):297-302
– Hassan W, Oldman R, “Sindrome di Reiter e artrite reattiva nella salute di assistenti sociali dopo le vaccinazioni”, Br. Medical J., 1994, 309: 94
– Negina IP, “Formazione di auto-anticorpi a seguito della vaccinazione con diversi tipi di vaccini tifoidi”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, maggio 1980; (5):69-72

Vaccination and autoimmune disease: what is the evidence ?
by David C Wraith, Michel Goldman, Paul-Henri Lambert – Published online June 3, 2003
To review Full Article “Vaccinations and autoimmune disease: what is the evidence ?”
click for PDF:  http://image.thelancet.com/extras/02art9340web.pdf (398 KB)
Vaccini e soppressione immunitaria + Immunodepressione da Vaccino- 2 + Immunogenetica e Vaccini + Falsita’ della medicina ufficiale +  Terrorismo Mediatico +  Meningite dai vaccini +  Danni dei Vaccini = Autismo + Come distruggere in maniera scientifica il sistema immunitario con i Vaccini

Vaccination and autoimmune disease: what is the evidence ?
by David C Wraith, Michel Goldman, Paul-Henri Lambert – Published online June 3, 2003
To review Full Article “Vaccinations and autoimmune disease: what is the evidence ?”
click for PDF:  http://image.thelancet.com/extras/02art9340web.pdf (398 KB)
Vaccini e soppressione immunitaria
vedi: Immunodepressione da Vaccino- 2 + Immunogenetica e Vaccini + Falsita’ della medicina ufficiale +  Terrorismo Mediatico +  Meningite dai vaccini + Contenuto dei Vaccini +  Danni dei Vaccini = Autismo + Come distruggere in maniera scientifica il sistema immunitario con i Vaccini
– Stickl H, “Immunosoppressione iatrogenica come risultato della vaccinazione”, Fortschr Med, 5 marzo 1981, 99(9); 289-292

– Toraldo R, “Effetto della vaccinazione morbillo-parotite-rosolia sulle funzioni neutrofile polimorfonucleare nei bambini”, Acta Paediatr, 1992 Nov; 81(11):887-890

– Munyer, “Funzione linfocitaria depressa dopo la vaccinazione morbillo- parotite rosolia”, Journ. Infection Disorder, vol 132, n.1, luglio 1975, p 75-80

– Oski & Naiman, “Effetto del vaccino del morbillo sui livelli di piastrine”, NEJM, 18 agosto, 1966, p 352-356

– Reik L, “Vasculomielinopatia disseminata: una complessa malattia da vaccini”, Ann Neurol, aprile 1980, 7(4):291-296

– Wilkins & Wehrle, “Ulteriori evidenze contro la somministrazione ad infanti sotto i 12 mesi: risposta immunitaria alterata a seguito di vaccinazioni”, Jour Ped, 1979, Vol 94, p 865-869

– Futton A, “I vaccini possono causare soppressione immunitaria”, Vaccine, gen. 1999, 17(2):126-133

– Ehrland W, “Suscettibilità ad infezioni dopo le vaccinazioni”, Br Med J, 11 mar 1972, 1:683

– Bastin R, “Ripetute vaccinazioni anticolera:.effetto immunologico depressivo”, Ann Med Interne (Paris), giugno-luglio 1974, 125(6-7):513-518

– Kumar L, “Immuno-deficienza mediata da linfociti con normali livelli di immunoglobuline (sindrome di Nezelof) con vaccinia progressiva”, Indian Pediatr, gen. 1977, 14(1):69-72

– Daniliuk OS, “Azione immunodepressiva del virus vaccinale”, Biull Eksp Biol Med, luglio 1982, 94(7):73-74

– Castan P, “Coma con una leucosi acuta in un bambino, 15 giorni dopo vaccinazione con antipolio orale”, Acta Neurol Bekg, maggio 1965, 65:349-367

– Pletsityl DF, “L’effetto dei processi vaccinali sull’attività fagocitica non specifica dei leucociti del sangue periferico”, Biull Eksp Biol Med, marzo 1973, 75(3):76-79

– Green MS, “Depressione della risposta immunitaria ad un vaccino di epatite A disattivato somministrato contemporaneamente ad immunoglobulina”, J Infect Dis, sett. 1993; 168(3):740-743

– Beckenhauer WH, “Immunosoppressione con vaccini multipli”, J AM Vet Med Assoc, 15 agosto 1983, 183(4): 389-390

– Strauss J, “Perdita di anticorpi materni al morbillo derivanti da vaccinazione”, Cesk Epidemiol Mikrobiol Immunol, maggio 1991, 40(3):137-143

– Fattom A, Naso R, “I vaccini possono causare immunosoppressione”, Vaccine, gen. 1999;17(2):126-133
– Romanov VA, “Ruolo dei processi autoimmuni nella patogenesi delle lesioni post-vaccinali del sistema nervoso”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, ott. 1977, 10:80-83
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Altre Fonti bibliografiche

– Cookson, W.O.C.M., and Moffatt, M.F. “Asthma: An Epidemic in the Absence of Infection?” Science 275(1997):41-42.

– Martinez, F.D. Role of viral infections in the inception of asthma and allergies during childhood: could they be protective? Thorax 1994;49: 1189-91.

– McKeown, T. The Modern Rise of Population. New York: Academic Press, 1976.

– McKeown, T. The Role Of Medicine: Dream, Mirage, or Nemesis? New Jersey: Princeton University Press 1979.

– Odent, M.R., Culpin, E.E., Kimmel, T. “Pertussis Vaccination and Asthma: Is There a Link The Journal of the American Medical Association 272(1994):588.

– Parish, C.R. “The Relationship Between Humoral and Cell-Mediated Immunity.” Transplant. Rev. 13 (1972):3.

– Robin, Eugene, M.D. “Some Hidden Dimensions of the Risk/Benefit Value of Vaccine” from the First International Public Conference on Vaccination. Alexandria, Virginia September 1997.

– Ronne, T. “Measles Virus Infection without Rash in Childhood is Related to Disease in Adult Life.” The Lancet Ltd. (1985):1-5.

– Rook, G.A.W., Zumla, A. “Gulf War Syndrome: Is It Due to a Systemic Shift in Cytokine Balance Towards a Th2 Profile?” The Lancet 349 (1997): 1831-1833.

– Sagan, L.A. The Health of Nations. New York: Basic Books, Inc., 1987.

– Solomon, T., Kneen, R., Dung, N.G., Khanh, V.C., Thuy, T.T.N., Ha, D.Q., Day, N.P.J., Nisalak, A., Vaughn, D.W., White, N.J. – “Poliomyelitis-like illness due to Japanese encephalitis virus” Lancet 1998; 351: 1094-97
vedi altra Bibliografia: Bibliografia Danni dei vaccini  +  Bibliografia danni 2  +  1.000 studi sui Danni dei Vaccini

Commento NdR: questi studi  dimostrano e confermano cio’ che insegniamo da decenni e cioe’ che i Vaccini producono nei soggetti sottoposti a quelle infauste pratiche in-sanitarie, spacciate per tecniche preventive da Big Pharma, Malnutrizione con perdita di fattori vitali essenziali alla vita sana, alterazione e perdita di: enzimi, flora batterica autoctona, vitamine, minerali, proteinevitali), oltre alle mutazioni genetiche occulte, immunodepressioni, intossicazioni, infiammazioni e contaminazioni da virus e/o batteri pericolosi che nel tempo possono produrre malattie le piu’ disparate !

vedi anche: Studio del dr. Montinari sui Danni dei Vaccini  +  Interrogazione Parlamentare

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Pag. 16  –  Pag. 17  –  Pag. 18  –  Pag.19  –  Pag. 20  –  Pag. 21
vedi anche Dati ISTAT sui Vaccini

Tags: agricolturaaidsalimentazioneambienteamoreanimaanticorpiautismobatteribig pharmabioelettronicabiologiaburionichimicacomunicaticovid19cure naturalidanni vaccinidentidiagnosidiagnosticadittaturaecologiaepidemiafarmacifarmaciafilosofiafisicafrodegiurisprudenzahamerhealth factsimmunitàinfiammazioneintestinoio sonoiridologiamacrofagimalattiamascherinemateriali dentarimedicimedicinamortenaturopatianutrizione cellularenwoogmomeopatiapoliticaprodotti naturaliprogetto vitapsicologiaquantisticareligioniriformarimedisanitàscienzasemeioticasessosindacatosomatidispiritospiritualitàtamponitecnologiatruffavacciniveterinariavirologiavirus
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dr. Jean Paul Vanoli, esperto per la Vera scienza, conoscenza, filosofo della vita eterna, consulente in Medicine Naturali, Scienza della Nutrizione, Bioelettronica e Naturopatia. Consulente di: https://mednat.news (vedi Curriculum) - info@mednat.news - Sovrano, Ambasciatore e Trustee del Trust/Stato/Nazione/Regno libero, sovrano, extraterritoriale: VANOLI GIOVANNI PAOLO° - VANOLI G.P.° - VGP° (Trade Marks) - Defender of human, animal, bacteria and virus/exosomes rights, i.e. Life/Nature in general

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