Storia della Medicina Naturale, ovvero della Medicina Olistica + Riforma Sanitaria
Continua in: Medicina Naturale 3 + Naturismo e/o Naturopatia + Medicina Naturale in Italia
La Medicina Naturale: “E’ una professione sanitaria che enfatizza la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l’uso di metodi terapeutici e modalità che incoraggiano il processo di autoguarigione (Vis Medicatrix Naturae) e non sono invasive”.
La piu’ antica citazione della Medicina Naturale l’abbiamo nei testi dei Veda (antichi scritti in Sanscrito di 6.000 anni fa).
Successive citazioni le abbiamo ai tempi dei Babilonesi e degli Egizi.
I più vecchi testi di medicina Babilonese vengono datati verso il II millennio a.C. Il più famoso testo giunto fino ai nostri tempi è il diario diagnostico scritto dal medico Esagil-kin-apli di Borsippa, vissuto durante il regno di Adad-apla-iddina (1069-1046 a.C.).
Le prime informazioni mediche egizie sono contenute nel papiro, il mezzo di scrittura degli Egizi, di Edwin Smith. datate circa nel 3000 a.C. Vigeva già allora una legislazione sanitaria e un’arte medica progredita, ricca di strumenti chirurgici ed elenchi di piante con proprietà medicinali.
A quei tempi era comune indicare come origine delle malattie eventi superstiziosi o l’implicazione di demoni (NdR: leggasi microbi), come riportato nel papiro di Ebers (datato nel 1550 a.C. circa), anche se nello stesso papiro si descriveva quello che in seguito verrà denominato tumore.
Ai tempi dei Greci e dei Romani
Il primo medico greco conosciuto è stato Alcmaeone di Crotone, vissuto intorno al 700 a.C., egli è stato l’autore del primo lavoro dianatomia. Ippocrate ha creato la sua scuola medica nella città di Cos.
I greci hanno avuto diverse influenze dall’Egitto soprattutto in campo farmacologico, tale influenza diventò molto più chiara quando si aprì una scuola di medicina greca in Alessandria.
Nell’impero romano si assistevano alle prime specialità mediche quali l’urologia, l’oftalmologia ed altre, con il passare del tempo il popolo comprese che la cura dell’igiene preveniva la nascita di molte malattie perciò costruirono i vari acquedotti. I chirurghi romani avevano molti attrezzi per lavorare, fra i quali scalpelli, cateteri, gli estrattori delle frecce, ed altri, per curare il dolore usavano l’ oppio e le scopolamine e per lavare le ferite usavano l’aceto o l’urina.
Ma i grandi furono Ippocrate e Galeno di Pergamo, che importante ruolo ebbero non solo nell’anatomia e nella patologia, ma anche nella chirurgia.
vedi: Le Radici della medicina naturale od olistica = Ippocrate
Galeno di Pergamo, ha scritto più di 500 trattati sulla fisiologia, l’igiene, dietetica, patologia e farmacologia ed è accreditato come colui che scoprì l’esistenza del midollo spinale. Se Celso descrisse i quattro sintomi classici dell’infiammazione (rubor rossore, dolor dolore, calor calore, tumor gonfiore), Galeno ne osservò anche la limitazione funzionale (functio laesa). Notevole anche il trattato Procedimenti anatomici, basato sulla dissezione delle scimmie.
Ai tempi del medioevo
Il decadimento dell’Impero romano ha contribuito alla regressione delle pratiche mediche; sono stati i religiosi a tramandare il sapere dell’antica cultura consentendo così il risveglio della medicina, assieme alla scuola araba e a quella salernitana (1100). Nacquero le prime Università mediche e nel 1300 la scuola bolognese aprì la prima scuola di anatomia.
La medicina ai tempi del medioevo era un insieme di idee antiche e di influenze spirituali, Claude Lévi-Strauss identificò questa mistura come un “complesso shamano”.
Nel XIV secolo la medicina fu scossa da quella che in futuro verrà chiamata la morte nera, ovvero la peste bubbonica. Le teorie mediche prevalenti dell’epoca misero la loro attenzione sulle spiegazioni religiose piuttosto che scientifiche, ma ciò risultò del tutto inutile poiché circa un 20% della popolazione Europea venne sterminato.
Tacuinum sanitatis Casanatense (XIV secolo)
Il divulgarsi della stampa (XVI secolo) diede un nuovo impulso alla ricerca scientifica e una dopo l’altra vennero scoperte ed approfondite la circolazione sanguigna e linfatica, i meccanismi del cuore, della respirazione e della contrazione muscolare.
Divennero sempre più stretti i rapporti tra medicina e le scienze naturali: grazie a questa interdisciplinarità i ricercatori fondarono l’anatomia patologica, la chimica organica e quella biologica, la fisiologia sperimentale.
vedi: Fondamenti della Medicina Naturale + Progetto Salute HDE + Resettare la sanita e la medicina + Riordino della sanita’ con la Medicina Naturale + Diagnostica + Semeiotica Biofisica Quantistica + Nuove frontiere in medicina + La Medicina Naturale e’ scientifica ?
vedi: Film “La Crisi” – Youtube ha eliminato il film intero, oggi rimangono solo degli spezzoni…..vedi anche: Medicina Cinese
Oggi nel mondo Occidentale ed in generale, l’approccio della medicina ufficiale alla malattia è di tipo centripeto, vale a dire che qualche cosa dal di fuori aggredisce e l’aggressore va combattuto; la naturopatia vede al contrario l’origine dal centro in senso centrifugo, l’organismo cioè pone le basi, Psico-fisiche, affinché vengano rotti gli equilibri interni e si manifesti quindi la patologia; malattia quindi come perdita di un equilibrio di salubrita’.
La medicina ufficiale risente ed aderisce ad una forma filosofica di tipo Newtoniano meccanicistico, vale a dire vede l’uomo come una macchina molto sofisticata, ma pur sempre una macchina, la mente viene presa marginalmente in considerazione, del resto la medicina è la preda e l’industria farmaceutica il predatore, non c’è interesse a responsabilizzare l’individuo affinché sia l’artefice della propria salute.
vedi: Medicina Alternativa
L’approccio naturopatico mira al contrario a incentivare l’autoconoscenza psicofisica, quindi ha come scopo quello di indurre l’individuo ad auto responsabilizzarsi, ponendo in essere e sfruttando prima di tutto il buonsenso, poi i principi basilari di alimentazione naturale.
Per il naturopata il campo d’azione elettivo è quello della salute e non della malattia, in quanto la prevenzione è la chiave della salute.
Fatalmente ciò accade raramente, anzi spessissimo “l’altra medicina” è utilizzata come ultima spiaggia da persone deluse dalla medicina ufficiale.
Esiste un periodo più o meno lungo durante il quale si gode buona salute, ma è proprio durate questo periodo che si pongono le basi per la comparsa di future patologie, questo più o meno lungo periodo di “prepatologia” è in realtà un periodo in cui l’individuo ignaro, sta seminando il futuro della sua salute.
Già nel 2010 l’Organizzazione Mondiale per la Sanità equiparava la Naturopatia (Medicina Naturale) alla pratica Medica come si può leggere di seguito in questo estratto:
“Se praticata correttamente, la Medicina Tradizionale-Medicina Complementare e Alternativa (MT-MCA) può contribuire a proteggere e migliorare la salute e il benessere dei cittadini. L’uso appropriato delle terapie e dei prodotti della MT-MCA, tuttavia, richiede considerazione sulle questioni di sicurezza, sulla efficacia e sulla qualità. Ciò sta alla base della tutela dei consumatori e non è diversa, in linea di principio, da ciò che è alla base della moderna pratica medica“.
Procede poi descrivendola così:
“In generale, la Naturopatia privilegia la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l’uso di metodi terapeutici e modalità che aiutino il processo di auto-guarigione, la vis medicatrix naturae.
L’approccio filosofico della Naturopatia comprende la prevenzione delle malattie, la stimolazione dell’ intrinseca capacità di ristabilire la salute del corpo, il trattamento naturale di tutta la persona, la responsabilità personale della propria salute e l’educazione dei pazienti a stili di vita salutari.
La Naturopatia miscela la secolare conoscenza delle terapie naturali con gli attuali progressi nella comprensione della salute e dell’essere umano stesso. La Naturopatia quindi può essere descritta come la generale pratica delle terapie naturali della salute”.
Poi il documento continua definendone le basi:
I principi che sono alla base della Naturopatia possono essere riassunti come segue
– primo, non nuocere
– agire in collaborazione con il potere curativo della natura
– ricercare, individuare e trattare le causa fondamentali della malattia
– trattare l’intera persona usando un approccio individualizzato
– insegnare i principi di un sano stile di vita e della prevenzione sanitaria “
Nel glossario finale si possono leggere queste due definizioni :
Disintossicazione naturopatica:
– metodi come il digiuno, esercizio fisico, idroterapia ecc., e medicina naturale tradizionale per eliminare i composti endogeni od i prodotti di scarto dai tessuti e dal sangue.
Iridologia: metodo di diagnosi che individua le condizioni dei vari organi e delle parti del corpo tramite l’esame dell’iride degli occhi”.
Successivamente nel piano strategico decennale sulla Medina Tradizionale pubblicato a dicembre 2013 l’OMS ne ribadisce l’importanza scrivendo che “la Medicina Naturale Tradizionale e Complementare – compresa la Naturopatia che citerà in seguito – è una parte importante e spesso sottovalutata dei servizi sanitari”.
Tra i benefici indica la diminuzione dei costi dell’assistenza sanitaria e introduce anche un concetto, quello dell’autocura, vedendola come possibilità di estendere la copertura sanitaria a tutto il pianeta, soprattutto alle fasce più povere. Invita perciò gli Stati membri ad integrarla nei sistemi sanitari assicurando agli utenti la possibilità di fare scelte informate su di essa, puntando sulla sua potenzialità di migliorare la salute in generale.
Un recente studio citato indica che i pazienti il cui medico generico aveva anche una formazione di medicina complementare e alternativa avevano minori costi di assistenza sanitaria e minore tasso di mortalità. Tale riduzione era il risultato di un minor numero di ricoveri in ospedale e la prescrizione di meno farmaci.
By Claudio Karuno Basso
Fonti: Benchmarks for Training in Naturopathy ,OMS 2010 + Traditional Medicine Strategy, OMS 2013
Commento NdR: finalmente dopo decenni di denigrazioni, disinformazione, accuse contro la Medicina Naturale (Naturopatia), si è decisa a dichiarare che essa è utile sia per la salute che per la prevenzione, oltre ad abbassare i costi della sanità nel mondo, ma il dubbio che rimane è che sembra che, equiparando la Naturopatia alla medicina ufficiale, questa voglia ad avocare a sé, le tecniche naturopatiche in modo da renderle di esclusiva prescrizione ai medici, sottraendola agli Tecnici e uomini non medici….se così fosse la dittatura sanitaria diverrebbe TOTALE !
La teoria attuale nella “scienza” medica allopatica, circa il funzionamento del corpo umano, prevede che la respirazione mitocondriale riduca, dopo una serie di reazioni polienzimatiche, l’ossigeno biatomico in acqua e che, invece, la fotosintesi nel cloroplasto ossidi l’acqua in ossigeno biatomico, una componente della molecola del glucosio.
TOTALMENTE SMENTITA da:
Nel 1990 il Dr. Herrera Solís, osservando l’alto contenuto di melanina sulla retina e intorno al nervo ottico, durante lo studio di patologie oculari, pensò che la melanina nel corpo umano potesse rappresentare l’equivalente, negli esseri umani, della funzione della clorofilla.
Scoprì, inoltre, che la melanina ha la proprietà di dissociare le molecole di acqua, similmente alla clorofilla, una scoperta epocale che segnerà una pietra miliare nella storia del genere umano e chiamò questa insospettata reazione FOTOSINTESI UMANA.
La straordinaria scoperta della proprietà intrinseca della melanina di ossidare l’acqua e ridurre l’ossigeno manda in frantumi un paradigma ampiamente diffuso.
Il corpo umano, infatti, è un organismo che possiede la sorprendente capacità di sfruttare l´acqua come sorgente di elettroni analogamente a ciò che fanno le piante.
Questi fatti mettono necessariamente in discussione l´intera biologia cellulare e tutte le scienze che da essa derivano !
Quindi ciò significa che i processi energetici fisiologici base, di tutti gli esseri viventi (animali ed umani), della Bioelettronica in Natura, li produce la Melanina (melanociti) che e’ presente ai vari livelli e tipologie, nei vari tipi di liquidi corporei, a base di acqua, fin nelle e dalle cellule, nei tessuti biologici, a basse concentrazioni, ed in certi tessuti, anche ad alte concentrazioni degli esseri Viventi, es. principalmente, ma non solo, come comunemente si dice…: nella pelle, nei capelli e nel tessuto pigmentato che è posto sotto l’iride, nel midollo e nella zona reticularis della ghiandola surrenale, nello stria vascularis dell’orecchio interno e nel pigmento di alcuni tipi di neuroni situati nel locus coeruleus, nel Ponte di Varolio, nel nucleo motore del nervo vago e nella substantia nigra delsistema nervoso centrale, perche’ essa e’ presente OVUNQUE, e quindi anche in tutte le cellule.
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Le MEDICINE COMPLEMENTARI RIDUCONO la SPESA SANITARIA ed ALLUNGANO la VITA – Italy, Milano, 14 Lug. 2011
Lo DIMOSTRA uno STUDIO PUBBLICATO sull’EUROPEAN JOURNAL of HEALTH ECONOMICS.
Lo studio pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista internazionale è stato condotto da due ricercatori olandesi, Peter Kooreman ed Erik W. Baars, che hanno analizzato i dati assicurativi di circa 150.000 persone in un arco di tempo che va dal 2006 al 2009.
In particolare hanno confrontato il costo del medico di medicina generale, le cure ospedaliere, la spesa farmaceutica e quella per attività paramediche, le date di nascita e morte degli assicurati. Il risultato mette in evidenza come i pazienti dei medici che hannomaturato anche una formazione in medicina complementare presentano un tasso di mortalità inferiore fino al 30% ed una analoga riduzione della spesa per le cure, con percentuali che cambiano in relazione alla fascia di età e al tipo di medicinacomplementare utilizzata.
La minor spesa sanitaria è imputabile, secondo lo studio, a un numero inferiore di ricoveri ospedalieri e ad un ridotto ricorso a medicinali da prescrizione: in pratica i medici formati nelle medicine complementari tenderebbero a privilegiare la prevenzione ed a promuovere la salute invece che a ricorrere a trattamenti farmacologici intensivi senza motivate ragioni.
II dati di questo studio, offrono alla classe politica un importante momento di riflessione sulla immediata necessità di promuovere un sistema sanitario basato su un rapporto costo–benefici più favorevole, grazie all’integrazione tra medicina ufficiale e tradizionale (complementare).
Ma per ottenere questo risultato, occorre rivedere la preparazione dei medici affinche’ siano rieducati per imparare le varie tecniche della medicina naturale e delle altre medicine tradizionali (quelle che derivano dalla tradizione popolare); cio’ e’ assolutamente essenziale e fondamentale, ma occorre intervenire anche e soprattutto sul sistema universitario italiano e mondiale, che ancora oggi non è strutturato con l’adeguata offerta formativa, infatti “licenzia” medici impreparati; i programmi ministeriali e la maggior parte dei corsi formativi, sono derivazione delle “direttive” dei “consulenti” (baroni) legati a Big Pharma…e quindi le medicine complementari ne sono ancora escluse.
vedi: Pazienti con medici che insegnano le Medicine complementari allungano la loro vita
Medicine complementari: riducono la spesa sanitaria e allungano la vita – 11 Dic. 2013
Un recente studio pubblicato sull’European Journal of Health Economics mostra come le medicine alternative, o complementari, pesino meno sul bilancio della spesa sanitaria e, in più, abbassino il tasso di mortalità
La prescrizione di medicine complementari da parte di medici con questo tipo di formazione permetterebbe di ridurre la spesa sanitaria e il tasso di mortalità
È un po’ come dire “prendere due piccioni con una fava”, rivolgersi alle medicine complementari, altresì conosciute come alternative o naturali. Per curare, laddove possibile, piccoli e grandi malesseri spesso si può ricorrere a rimedi più dolci e in linea con il proprio essere. Ridurre l’impatto sul fisico e limitare gli effetti collaterali. In questo modo si possono ottenere benefici personali, allungare la vita e ridurre la spesa sanitaria, secondo un recente studio apparso sulla rivista European Journal of Health Economics.
Per concludere che le medicine complementari possono apportare questi vantaggi i ricercatori olandesi, dottori Peter Kooreman ed Erik W. Baars, hanno analizzato i dati assicurativi di circa 150mila persone relativi a 3 anni – nello specifico dal 2006 al 2009. Oggetto di approfondita analisi sono stati il costo del medico di medicina generale, le cure ospedaliere, la spesa farmaceutica e quella per attività paramediche. Infine sono state tenute in conto le date di nascita e morte degli assicurati.
Dai dati raccolti è emerso come i pazienti di quei medici che hanno maturato anche una formazione in medicina complementare presentassero un tasso di mortalità inferiore e fino al 30%. Al contempo vi era una analoga riduzione della spesa per le cure, con percentuali che cambiano in relazione alla fascia di età e al tipo di medicina complementare utilizzata.
A giustificare la riduzione della spesa sanitaria vi sarebbero un numero inferiore di ricoveri ospedalieri e un naturale ridotto ricorso ai medicinali da prescrizione. Quello che se ne deduce è che i medici che abbiamo seguito una formazione in medicine complementari tenderebbero a privilegiare la prevenzione e a promuovere la salute invece che ricorrere a trattamenti farmacologici intensivi, senza motivate ragioni.
In questo senso la preparazione dei medici diventa essenziale ed è fondamentale intervenire anche sul sistema universitario italiano che ancora oggi non è strutturato con un’adeguata offerta formativa.
Ecco dunque un motivo, anzi due, in più per rivolgersi alle medicine complementari, laddove sia possibile prevenire e curare, e sotto il consiglio e la guida di un medico esperto. In questo modo potremmo avere la possibilità di stare bene in modo meno invasivo e contribuire alla riduzione della spesa sanitaria globale.
Fonte: lastampa.it
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La Medicina Integrata: a Pitigliano primi passi nel Chronic Care Model – Maggio 2013
Tutto esaurito al II Convegno nazionale del Centro di Medicina Integrata (MI) dell’Ospedale di Pitigliano.
Tra i partecipanti, medici e personale sanitario dell’ASL9 di Grosseto, ma anche addetti ai lavori provenienti da tutta Italia.
La buona notizia è giunta subito, in apertura dei lavori. La direzione sanitaria dell’ASL9 ha infatti comunicato che il progetto sperimentale che ha fatto dell’ospedale di Pitigliano il primo ospedale italiano che ha importato l’omeopatia e l’agopuntura in corsia per i pazienti ricoverati, grazie ai buoni risultati ottenuti, sarà finanziato dalla regione Toscana per l’intero quinquennio, come previsto nella bozza del progetto regionale del 2010.
La conferma del finanziamento offre, oltre al consolidamento delle offerte sanitarie già in attività, nuove opportunità progettuali e di sviluppo dei servizi di Medi cina Integrata che nel proseguo potranno ricadere ancora di più nelle iniziative di cura dei malati cronici già previste dal servizio sanitario regionale.
Il tema dell’integrazione è stato protagonista al Convegno grazie alla presenza di psichiatri, ortopedici, medici interni, medici di famiglia operanti nel territorio dell’ASl 9 e alla bella condivisione di esperienze “ortodosse” e “complementari” cui l’evento ha fatto da cornice.
Si è parlato di sindromi ansioso-depressive come fattore di comorbidità in molti malati cronici e dei risultati di efficacia delle terapie integrate con agopuntura e omeopatia; delle sindromi muscolo-scheletriche, una piaga sanitaria che comporta alti costi per il servizio pubblico (oltre che per la qualità della vita dei cittadini), sia a causa della necessità di interventi chirurgici, sia a causa della necessità di contenere il dolore cronico; della piaga crescente delle malattie respiratorie, in primis la BPCO.
Il Centro ha presentato i risultati della gestione integrata del dolore cronico, del deficit respiratorio e del disagio psichico, dimostrando il miglioramento della sintomatologia, la riduzione del numero delle ricadute e il miglioramento della qualità della vita grazie all’integrazione delle cure.
Ma il risultato più significativo è stato ottenuto nella struttura di riabilitazione ortopedico-neurologica di Manciano dove, grazie alle Medicine Complementari, il miglioramento del recupero funzionale dei pazienti in riabilitazione per ictus, emorragia cerebrale, patologie neurologiche (sclerosi a placche, SLA, morbo di Parkinson) e interventi di protesi di anca e ginocchio hanno evidenziato un incremento globale del recupero di circa il 20% in più rispetto a quello ottenuto nell’anno precedente l’avvio del progetto sanitario su pazienti trattati con la sola medicina ortodossa. Inoltre, grazie alla MI, nella stessa struttura s i è registrato una diminuzione del 70% del consumo di farmaci antidolorifici. Per contro, il costo dei medicinali omeopatici e dei presidi di agopuntura nei due anni di sperimentazione è stato di poche migliaia di euro, una cifra irrilevante se paragonata ai normali costi sanitari.
By Simonetta Bernardini – Tratto da: omeopatia33.it
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Gran Bretagna (UK): Nessuna differenza tra ambulatori pubblici e privati di Medicina Complementare – Apr. 2013
L’obiettivo di uno studio pubblicato sull’European Journal of Integrative Medicine è stato quello di approfondire analogie e differenze nelle consultazioni effettuate per terapie complementari offerte nelle cure primarie al NHS in Gran Bretagna paragonate a consulenze effettuate in ambienti privati, al fine di contribuire con evidenza empirica al dibattito sull’assistenza sanitaria integrativa.
Diciassette interviste sono state condotte con i terapeuti e i pazienti degli ambulatori di medicina complementare del Servizio Sanitario Nazionale inglese e in consultazioni private per terapie complementari. Inoltre, un omeopata e un agopuntore sono stati osservati durante 22 consultazioni (in studi privati e in studi collocati in locali di assistenza primaria NHS).
I dati delle interviste sono stati analizzati tematicamente, sulla base dei dati osservati per confermare o con testare i temi individuati; in una analisi successiva, il contenuto e il calendario delle due coppie di consultazioni sono state analizzate in modo approfondito. Sono state rilevate differenze trascurabili tra le visite del servizio pubblico e le consulenze private per i dati delle interviste o la modalità di osservazione. Dove si registra una variazione, anche se minima, è nei terapeuti del servizio pubblico in riferimento alle attrezzature (locali più rumorosi), alla (seppur lieve) maggiore complessità dei casi clinici osservati nella struttura pubblica e al tempo disponibile per il rapporto con i pazienti (60′ la prima visita di omeopatia in entrambi i contesti, 15′ il tempo per il follow up nella struttura pubblica e 20′ in quella privata; 60′ la prima visita di agopuntura nella struttura privata e 50′ nella pubblica).
I pazienti non si sono, tuttavia, lamentati di restrizioni del tempo delle visite tendendo a preferire semmai l’ambulatorio con la posizione più accessibile.
Riguardo alla qualità delle visite i pazienti che hanno sperimentato entrambi i tipi di impostazioni hanno rilevato poca differenza tra i due tipi di consultazioni. La ricerca futura riguarderà le complesse relazioni tra operatori e pazienti e l’analisi dell’impatto delle consultazioni abbreviate sulla soddisfazione della clientela e la percezione di efficacia delle stesse.
By Rosaria Ferreri – Tratto da Omeopatia33 – Eur J Integrative Med, 2013
Commento NdR: meno male che si inizia ad integrare le Medicine Complementari nella medicina ufficiale.
Pero’ sarebbe anche MOLTO interessante controllare e studiare i risultati (benefici o meno, anche nel tempo) sui pazienti, delle terapie proposte dalle due correnti ideologiche di pensiero, quella allopatica (farmacologica ufficiale) e quella delle varie tecniche dette impropriamente complementari….ed i relativi costi delle varie terapie….
SOCIETA’: E’ INIZIATA l’ALBA di una NUOVA ERA – Italy, Roma, 27/09/10
Il 22 di settembre a Roma a Palazzo Marini, alla presenza dell’On. Domenico Scilipoti si è ufficialmente costituito Movimento Olistico.
La sala era gremita da un centinaio di rappresentanti di associazioni, organi di stampa, comitati scientifici, esponenti della Nuova Medicina, studiosi e ricercatori che da decenni operano in svariati settori.
L’On. Domenico Scilipoti ha dato inizio ai lavori con un’introduzione che ha fatto conoscere ai presenti il suo passato di medico che dopo quasi un ventennio dedicato alla professione e la specializzazione oltre che in medicina allopatica anche in medicine integrative, ha preso la decisione di operare dei cambiamenti sostanziali entrando a far parte dello scenario politico. L’incontro si è mosso tra l’entusiasmo e la quasi incredulità dei tanti partecipanti.
I molti relatori si sono confrontati sui temi sensibili dell’Umanità: tecniche di cura non convenzionali e libertà di scelta terapeutica, libera economia e finanza etica, pace e intercultura, consapevolezza e coscienza, spiritualità e interreligiosità. Tutto in una visione olistica, che vede l’essere umano collegato al tutto in maniera diretta.
Abbiamo assistito a un susseguirsi d’interventi, ognuno dei quali ha rafforzato l’idea iniziale di cambiamento. Studiosi, professori, ricercatori, medici, scienziati, persone di cultura, menti brillanti ed evolute hanno così concretizzato un sogno.
Ciò che sembrava impossibile, e cioè il fatto di avere dei rappresentanti in Parlamento che potessero avere una voce di carattere olistico, in poche ore si è trasformato in una magica realtà. L’On. Scilipoti ha dichiarato fin dall’inizio e sottolineato, che da oggi Movimento Olistico ha il suo rappresentante ufficiale in Parlamento.
Possiamo dire quindi che la data del 22 settembre 2010 segna l’ingresso nell’ambiente della Politica del nuovo pensiero, un pensiero buono, ricco di conoscenza e coscienza, fatto di persone evolute e consapevoli. “Ognuno di noi – conclude l’On. Scilipoti – viene da ambienti diversi, ma un percorso comune unisce tutti noi, quello fatto dalle tante battaglie interiori, di profonde introspezioni, alla continua scoperta di chi siamo e degli equilibri che regolano il nostro comune vivere armonico”.
By Ufficio Stampa, On. Dott. Domenico Scilipoti (medico)
11 MILIONI di ITALIANI SCELGONO la MEDICINA ALTERNATIVA – Il 18,5% della POPOLAZIONE ha FIDUCIA in ESSE.
– Italy, 21 mar 2011.
Dal Web In Italia spopola la medicina alternativa. E a dimostrarlo sono i dati: nel 2010 ben 11 milioni di italiani, una quota pari al 18,5% della popolazione si e’ affidata alla medicina alternativa per la cura della salute. Nel nostro paese oltre 30mila medici si sono avvicinati a questa medicina Le donne, piu’ degli uomini, sono quelle che consumano maggiormente prodotti alternativi e li adottano anche per la cura dei propri figli. La medicina alternativa si pone dunque come realta’ sempre piu’ importante per il benessere e la salute degli individui.
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MEDICINA FUNZIONALE (By dott. C. Lazzarini e dott. L. Proietti – medici)
Perché la medicina funzionale
Le attuali conoscenze mediche hanno sconfitto la quasi totalità delle emergenze acute, sia mediche che chirurgiche e la moderna farmacologia dispone di innumerevoli mezzi terapeutici per fronteggiare quasi tutti i “sintomi”, e la diagnostica strumentale riesce a compiere diagnosi accuratissime.
Tutti questi mezzi però, sono utili solamente DOPO che la patologia si sia manifestata, quindi sul soggetto già “malato”.
Poco si sa delle modificazioni che avvengono invece prima che la patologia si manifesti con le alterazioni biochimico-strutturali tipiche della malattia.
– Quali mezzi di indagine offre oggi la moderna medicina a tutti coloro i quali, pur lamentando le più svariate sintomatologie, tuttavia non presentano alterazioni ematochimiche o morfologiche ?
– Come si può differenziare uno stato di patologia conclamata da uno stato di sofferenza, in assenza di alterazione degli esami di laboratorio ?
Esiste un rosso cono d’ombra, una sorta di limbo, in cui stazionano soggetti che, pur non godendo di buona salute, tuttavia sono considerati sani, solamente perché non hanno ancora manifestato le loro problematiche con alterazioni di laboratorio. Sono i cosiddetti “sani per statistica di laboratorio”.
Un’altra zona d’ombra è invece occupata da tutte le patologie “croniche”, le quali non essendo state riconosciute nelle loro varie espressioni larvate hanno avuto obbligatoriamente tale esito ed è nei confronti di queste che la medicina accusa una delle sue più significative sconfitte.
La Medicina Preventiva, poiché si limita a fornire consigli validi su come evitare di cadere nella malattia, poco riesce a fare per individuare realmente le fasi precoci di un disturbo.
Tutte le diagnosi, per quanto precoci esse siano, non sono mai PRE-CLINICHE ed ogni sofferenza viene sempre diagnosticata in fase PATOLOGICA; quindi quasi sempre tardivamente. Nessun esame biochimico o strumentale riesce a fotografare una cellula, un organo o un apparato nella fase di sofferenza funzionale, proprio perché in questa fase si notano solo perturbazioni BIO-FISICHE e BIO-INFORMATICHE e non BIOCHIMICO-ANATOMICHE.
Le diagnosi precoci sono possibili solo quando il processo patologico, per quanto piccolo esso sia, si è già manifestato.
Ma che cosa succede prima ?
E’ impensabile che una cellula passi dallo stato di salute allo stato di patologia senza passare prima attraverso lo stadio del DISTURBO FUNZIONALE.
Lo studio e l’analisi biofisica e bioinformatica non corrispondono ad un esame alternativo della materia vivente ma semplicemente rappresentano l’altra faccia della stessa medaglia, ove l’una integra e completa l’altra. Tramite questo approccio si riesce a superare la cura “SINTOMATICA” per arrivare a quella eziologica.
Non si deve dimenticare che ogni individuo è un’entità a sé stante che vagamente assomiglia al modello da laboratorio e nella sua individualità entrano, oltre agli innumerevoli fattori familiari, anche gli aspetti psichico-vegetativi, emozionali e metabolici.
La specializzazione sempre più sottile e raffinata nei vari campi della medicina, ha portato a perdere di vista la fondamentale unità del paziente, che non è comunque solo una somma di organi indipendenti ma un organismo, appunto, in cui tutti gli apparati interagiscono tra di loro.
Per questo motivo sono sempre fondamentali l’analisi anamnestica e l’esame obiettivo tradizionali che, purtroppo, vengono talvolta trascurati.
Troppo spesso poi la medicina si pone come obiettivo terapeutico la soppressione del “sintomo” e non la comprensione della malattia e delle cause che l’hanno predisposta, scatenata e aggravata. La diagnosi etiologica è fondamentale per arrivare ad una corretta terapia causale.
Una valutazione del paziente affidata solo ad esami di laboratorio strumentali costituisce un limite metodologico: la persona che soffre, in assenza di alterazioni ematochimiche e strumentali, meriterebbe una maggiore considerazione ed un approccio diagnostico, sia clinico che funzionale, differente.
L’approccio speculativo biochimico e strutturale poco si presta per indagare lo stato funzionale della cellula, ed anche il modello patogenetico di Virchoff, che identifica nella cellula l’unità vivente principale e centrale, non ha aiutato fino ad oggi a comprendere tutte le alterazioni funzionali dell’organismo.
Ecco come nasce e si sviluppa la MEDICINA FUNZIONALE, la quale tenta di fare luce sulla patologia della funzione, con l’utilizzo di modelli di analisi “integrativi”, riconferendo alla biofisica tutta la dignità e l’importanza che merita in rapporto alla comprensione di ciò che accade all’interno della materia vivente.
Essa prende le mosse innanzitutto da un’attenta e globale anamnesi delle varie patologie che hanno afflitto il paziente fin dalla nascita, partendo dall’idea che ogni patologia pregressa e guarita, tuttavia ha lasciato una traccia a livello organico, che modificherà la reattività e la risposta del singolo nei confronti di nuove noxar stressogene.
Mentre una patologia può coinvolgere un singolo tessuto, organo o apparato in maniera isolata ed autoctona, la disfunzione invece tocca, attraverso catene causali consecutive, più organi ed apparati anche non in stretto ed apparente rapporto tra loro.
La Medicina ha imparato col tempo, e grazie alle intuizioni di Leriche, a capire come granuloma, tonsillite, patologia valvolare cardiaca e patologia articolare siano determinate tutte da uno stesso agente patogeno e come la malattia reumatica “lambisca il cuore e morda le articolazioni”. Se tanti avessero ascoltato, annotato e speculato come quei medici i quali, non avendo molti mezzi di analisi, erano più abituati al metodo deduttivo, forse si sarebbero potute trovare correlazioni tra altre patologie. Per esempio la scoperta presunto dell’Helicobacter Pylori, come agente responsabile dell’ulcera (FALSO) ha fatto comprendere che lo stress sta all’ulcera esattamente come sta l’Herpes simplex o labialis, o al cancro: esso non determina la patologia ma maschera un’evenienza che già esiste ed è insita e latente nell’individuo.
Ormai è già noto a tutti come sistema Nervoso, Endocrino. Immunitario e Psiche interagiscono tra loro e la nascita della moderna PSICO-NEURO-IMMUNO-ENDOCRINOLOGIA ha saputo spiegare i vari sistemi di comunicazione intercellulare e interorganica, ma a tutt’oggi si è purtroppo trascurata la VIA BIOELETTRONICA e quindi BIOCIBERNETICA.
Allora è lecito ipotizzare che la materia vivente possa scambiarsi informazioni non solo per via biochimico-umorale ma anche per via bioelettronica.
La MEDICINA FUNZIONALE, avvalendosi di questi modelli, utilizza sistemi di misurazione e di analisi, attraverso i quali tenta di spiegare, e quindi di curare, tutte quelle patologie o disturbi funzionali determinati da un’alterazione degli scambi informatici tra cellula e cellula e quindi tra organo e organo.
La MEDICINA FUNZIONALE interpreta le informazioni trasmesse dalle cellule, sane o alterate che siano, individuando non solo le distorsioni patologiche ma soprattutto le distorsioni dei segnali emessi sotto forma di microoscillazioni elettromagnetiche, mediante le quali gli organi si scambiano, in maniera costante e continua, informazioni sia funzionali che patologiche.
Cardine fondamentale della Medicina Funzionale è l’analisi della MATRICE INTERSTIZIALE o MESENCHIMA.
Grande importanza si è data a questo tessuto biologico perché esso rappresenta il mezzo attraverso cui tutte le informazioni BIOUMORALI e/o BIOELETTRICHE si propagano e vengono trasmesse a tutto l’organismo.
La MATRICE rappresenta quindi un importante NETWORK comunicativo INTERCELLULARE ed INTERORGANICO.
vedi: Vari terreni
Esso rappresenta l’etere per altri sistemi di comunicazione basati non su trasmissione mediante materia (conduttore elettrico), ma mediante onde elettromagnetiche (tv telefonia etc.).
Quindi appare chiaro come questi sistemi di misurazione NON SIANO ALTERNATIVI ad altri sistemi di indagine diagnostica, ma rappresentino solamente un’INTEGRAZIONE o un COMPLETAMENTO di essi.
Storia della Medicina Funzionale
Attualmente esistono tante e diverse scuole di pensiero, tutte fondate su un unico denominatore comune, ovvero lo studio della materia vivente dal punto di vista energetico e quindi bioelettronico.
Già l’Agopuntura Classica Cinese aveva insiti semi della MEDICINA FUNZIONALE e bioelettronica ,ma sicuramente gli antichi medici orientali non potevano certamente intuire che stavano utilizzando principi di biofisica nelle loro diagnosi e nelle loro terapie.
Non esistendo allora né la biochimica né tanto meno la biologia molecolare, tutto era basato ovviamente sullo studio “funzionale” dell’organismo e su terapie “energetiche”.
L’osservazione del comportamento biologico dell’essere vivente è iniziato con analisi dei fenomeni biofisici e solo successivamente la chimica e la biologia hanno preso il sopravvento dando alla medicina una dignità scientifica.
Quando Hahnemann formulò le prime osservazioni in merito all’Omeopatia intorno al 1790 stava intuendo un metodo di analisi anamnestica e funzionale che sfuggiva allora alla classe medica del tempo. Fino a quando si continuerà a pensare solamente in termini chimici e si continuerà a trascurare gli aspetti biofisici della materia, mai si potrà comprendere come Hahnemann possa avere avuto certe intuizioni, sulla base della pura “osservazione di ciò che accadeva” e senza avvalersi delle moderne nozioni scientifiche.
Eppure già allora cera chi osteggiava, senza peraltro avere le opportune conoscenze dal punto di vista biochimico-strutturale, la nascita dell’Omeopatia.
L’Accademia Francese chiede a Guizot, ministro di Luigi Filippo, di proibire l’Omeopatia del medico Sassone.
Emblematica è stata la risposta di Guizot: “Hahnemann è uno scienziato di grande valore, la scienza deve essere di tutti e per tutti. Se l’Omeopatia è una chimera o un sistema senza valore finirà da sé, ma se invece è una conquista, si diffonderà, malgrado tutte le misure che l’Accademia vorrà adottare per ostacolarla, e l‘Accademia deve augurarsi che lo sia perché il suo compito è di fare scienza e di incoraggiare le nuove scoperte”.
A tutt’oggi nulla è stato più vero dell’asserzione di Guizot. Se gli scienziati dell’Accademia Francese vivessero oggi, leggerebbero con loro sommo rammarico la normativa europea del 22settembre 1992 che definisce al punto 3 l’omeopatico come “Farmaco” e non più come “rimedio” conferendogli tutta la dignità che gli compete.
Sulla scorta della conoscenza dell’Omeopatia e della Medicina Tradizionale Cinese, diversi medici hanno posto pietre miliari nel campo della ricerca, finalizzata a comprendere come certe metodiche, seppur antiquate e apparentemente prive di fondamento, potessero invece avere qualche credibilità scientifica, se studiate con mezzi e sistemi differenti dai tradizionali, oppure se analizzate con un’ottica diversa da quella biochimica.
Intorno agli anni ’50 il Prof. Von Bertalanfy della Scuola Viennese scopre e riesce ad interpretare la complessità della BIOCIBERNETICA dei sistemi aperti, contrapposta al classico modello Newtoniano dei sistemi chiusi e formula la teoria in base alla quale in un sistema aperto, come quello di un organismo pluricellulare vivente, le varie forze che interagiscono non hanno linearità ma sono intercollegate in un continuo scambio di energia e microintensità. Ogni componente del sistema, apparato od organo è in continua e costante INTERAZIONE REGOLATORIA RECIPROCA, sia eccitatoria che inibitoria. Tramite questo continuo scambio informatico sia biochimico-umorale che biofisico, il sistema tende a mantenere una OMEOSTASI, con il minimo dispendio energetico.
Più tardi, nel 1975 A. Pischinger, professore di Istologia ed Embriologia dell’Università di Vienna, presentò le sue idee circa il “Sistema della Regolazione di Base” e definì la Matrice interstiziale o Mesenchima come la prima unità vivente, contrapponendosi così alle teorie di Virchoff, il quale asseriva che invece era la cellula l’unità strutturale centrale del sistema biologico.
Dagli studi Hahnemaniani e dalle teorie di Von Bertalanfy, di Pischinger e dalle conoscenze dei sistemi energetici utilizzati dalla Medicina Tradizionale Cinese, il dr. Reinhold Voll iniziò i primi studi di Elettroagopuntura, utilizzando a sua insaputa il sistema Biocibernetico di misurazione: nacque l‘Organometria Funzionale secondo Voll e l’Elettro Ago Puntura secondo Voll (EAV).
Questa metodica rappresentò l’embrione della moderna Bioelettronica e da essa si svilupparono altri modelli di misurazione e di analisi, che pur utilizzando metodologie differenti, avevano tutti in comune l’analisi biocibernetica del sistema vivente e quindi la diagnosi funzionale e patologica dell’organismo.
Altri contribuirono al diffondersi di tali metodiche, come Morel e Ratscke (MO-RA), H. H. Reckeweg, padre della Omotossicologia, insieme a H. Schultz ed R. Arndt formularono la legge dell’effetto inverso.
Dagli studi di Voll e dalle tecniche di misurazione bioelettronica (Tecniche B.E.R.) e dal sistema in cui Voll testava energicamente i rimedi, prese lo spunto H. W. Schimmel, il quale elaborò un sistema differente di misurazione Bioelettronica. Tale sistema non si basava più sulla misurazione Bioelettronica dei punti individuati da Voll ma utilizzava un solo punto di misurazione della resistività cutanea, interponendo tra il soggetto e la macchina delle FIALE-TEST specifiche.
In seguito approdarono alla Medicina Funzionale studiosi di ECOLOGIA CLINICA, i quali avevano trovato in questa nuova visione della materia biologica adeguate risposte ai tanti problemi clinici che si presentavano loro quotidianamente.
La MEDICINA FUNZIONALE era un modello analitico che meglio si addiceva alle terapie dell’Ecologia clinica che, nata intorno agli anni ’50 dagli studi dell’allergologo Ted Randolph, trovava però un netto rifiuto da parte della neonata Allergologia la quale, anche se brancolava nel buio e aveva scarse o addirittura inesistenti conoscenze dei meccanismi immunologici, rifiutava a priori le teorie ecologiche enunciate da Randolph.
Attualmente le teorie di Ted Randolph sono universalmente riconosciute dalla Immunologia ed Allergologia ortodossa e le INTOLLERANZE ALIMENTARI non sono più un mistero per nessun allergologo moderno. Eppure Randolph prima e G. T. Lewitt dopo, iniziarono a diagnosticare le lntolleranze alimentari utilizzando le stesse metodologie Bioelettroniche messe a punto da Voll.
Ecco come la MEDICINA FUNZIONALE ingloba in sé i diversi modelli di pensiero, sia antichi che moderni, tradizionali e non, per fornire un’indagine finalmente OLISTICA dell’organismo, al fine di comprendere non solamente lo stato patologico ma anche quello funzionale.
Allora è chiaro come all’efficacia cellulare non corrisponda sempre una pari efficienza e funzione biologica degli organi distanti, ma pur sempre intercollegati tra loro: così come non sempre i sintomi sono determinati dalla patologia, ma anche da alterazioni della funzionalità del sistema di regolazione.
Aspetti metodologici – LA MEDICINA FUNZIONALE si caratterizza per i seguenti aspetti:
1. Riconosce come centrale biologica dell’organismo l’unità funzionale costituita dalla CELLULA e dalla MATRICE EXTRACELLULARE, intesa come mezzo di comunicazione tra le cellule attraverso il SISTEMA di REGOLAZIONE di BASE.
2. Considera l’organismo come una concentrazione di diverse funzioni interconnesse tra loro, secondo modelli di cascate causali (CATENE CAUSALI) integrate in una visione globale che comprende psiche, sistema nervoso centrale e periferico, organi interni e ambiente esterno.
3. Ha la possibilità di intervenire in fase preclinica e quindi prima della comparsa della patologia strumentalmente e/o ematochimicamente conclamata.
4. Non concentra i suoi sforzi sui SINTOMI, ma sulla EZIOPATOGENESI, ovvero sulle cause che hanno determinato, in via esogena o endogena, la patologia, tenendo conto non solo dei difetti strutturali o ematochimici ma anche degli aspetti regolatori e funzionali.5. Orienta le scelte diagnostiche e terapeutiche sul ripristino della funzionalità del Sistema di Regolazione di Base.
Diagnostica in Medicina Funzionale
La diagnosi si basa su:
A – Anamnesi completa, fisiologica e patologica, remota e prossima, che tenga conto di tutto il vissuto dell’individuo, non solamente dei dati relativi ai sintomi in corso.
B – Esame obiettivo classico, valutando tutte le funzioni fisiologiche e tutti gli organi, apparati ed annessi cutanei esplorabili, integrato con tutte le metodiche diagnostiche che possano fornire dati utili alla valutazione globale dell’individuo:
– esame dei punti riflessologici e metamerici
– esame topografico della lingua
– riferimenti iridologici
– termodiagnostica
C – Lettura dei parametri di laboratorio e strumentali non solo in senso patologico ma anche in senso funzionale.
D – Uso di Sistemi di Diagnosi Funzionale Medica secondo le tecniche di B.E.R. (Biorisonanza elettronica), metodo non invasivo che attraverso un semplice e ripetitivo meccanismo di misurazione della variazione della resistività cutanea, valuta l’interazione tra le frequenze elettromagnetiche emesse dall’organismo e quelle emesse da fiale Test.
E – Analisi del bilancio vitaminico ed ecologico (tossine) dell’organismo, attraverso esami del pH, del potenziale ossido-riduttivo (rH) e di resistività (rò), della Matrice interstiziale e del terreno.
Sistemi Terapeutici
Al fine di risolvere problematiche legate sia alle patologie organiche che funzionali, la Medicina Funzionale utilizza i sistemi di cura convenzionali laddove ritiene insufficienti o inefficaci le tecniche terapeutiche non convenzionali o laddove lo renda necessario il quadro patologico.
Al tempo stesso impiega tutti quei mezzi attualmente utilizzati in campo bioenergetico come:
– l’Agopuntura
– la Neuralterapia
– l’Osteopatia
– la Fitoterapia
– l’Omeopatia sia Unicista che Complessista
– la Mineralterapia
– la Medicina Ortomolecolare
– la Terapia Termale e Idropinica
– le Terapie di natura Bioelettrica rivolte a fornire segnali di tipo regolatorio sulla Matrice
– l’Idrocolonterapia
By dott. C. Lazzarini e dott. L. Proietti – (medici)
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L’importanza della pelle per la salute umana ed animale.
La Medicina naturale annette enorme importanza alla pelle, vero e proprio organo e sistema respiratorio assieme ai polmoni, che viene pero’ maltrattato da quasi tutti gli umani ed in continuazione con: mancanza di contatto con i raggi solari, aria, oli, uso di creme inadatte, fasciature, veli, vestiti sintetici, tatuaggi, piercing ecc.
La pelle è quel tessuto che ricopre tutto il corpo con milioni di pori che servono alla doppia funzione di assorbire elementi esterni (pelle come secondo polmone respiratorio), e quello di eliminare le secrezioni dei liquidi esausti ed avvelenati delle ghiandole sudorifere (pelle come secondo rene escretorio ed organo emuntore).
L’Aria ed il Sole DEBBONO essere visti anche come possibilita’ di ossigenazione – azotizzazione e come nutrizione elettromagnetica.
Da qui si deduce quanto fondamentali siano i bagni di aria, di luce e di sole, i bagni termali, i bagni di acqua dolce e soprattutto di acqua di mare nel periodo estivo e cio’ in qualsiasi stagione.
Aria fresca e luce solare sono parte prioritaria della nostra nutrizione. Il calcio lavora sempre in associazione con la vitamina D, e questo fatto rende basilare l’esposizione al sole il più possibile e senza alcuna paura. Non occorre essere laureati in medicina per capire queste cose, anche i contadini, non istruiti, le conoscono molto bene.
Il sole e’ vita: la frutta, negli alberi a frutto, cresce soprattutto dal lato esposto al sole, dall’altro proliferano soprattutto le foglie.
Come ha scritto e ci ricorda il filosofo Umberto Galimberti, prima di Ippocrate chi erano i medici se non i sacerdoti ?
Ma se è vero che la scienza poi si e’ distaccata dalla religione, non e’ detto che questo avvenga nella mente dei pazienti.
Il malato investe il terapeuta ed il medico di una dimensione sacrale. Quando è sul letto soffrente o morente gli chiede ancora di salvarlo. Eppure è indispensabile un cambiamento nella cultura dei medici e della sanita’ mondiale, per recuperare paradossalmente, il suo spirito originario. Duemila anni fa il medico si occupava dell´insieme della persona. Oggi, e negli anni a venire, non potrà che ritornare ad essere così.
SVIZZERA – Mag. 2009 – Un referendum nazionale conferma l’introduzione delle Medicine Complementari nel servizio Sanitario nazionale, pero’…
Giu. 2009: Medicina complementare: gruppo di parlamentari fa pressione su Couchepin
Quarantadue deputati federali hanno fondato ieri a Berna il Gruppo parlamentare per le medicine complementari. Intendono esercitare pressioni sul consigliere federale Pascal Couchepin.
Il gruppo, presieduto dal consigliere agli Stati Rolf Büttiker (PLR/SO), è composto di esponenti di destra e di sinistra, ha rivelato ieri sera la trasmissione “10 vor 10” della televisione svizzerotedesca (SF).
“Il Consiglio federale e l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) esercitano resistenza passiva contro le medicine complementari”, ha dichiarato Büttiker alla SF.
La concretizzazione dell’articolo costituzionale accettato in votazione dal popolo lo scorso 17 maggio non avanza. Il capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Pascal Couchepin frena le necessarie riforme.
Il gruppo prevede di deporre vari atti parlamentari. In Consiglio nazionale, una mozione chiederà la reintroduzione delle medicine complementari nel catalogo delle prestazioni coperte dall’assicurazione di base.
Un’interpellanza agli Stati inviterà il governo a rafforzare formazione e ricerca nelle medicine complementari.
ATS – Tratto da: new.ticinonews.ch
vedi: Medicina e Teoria
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Leggi Italiane (Regionali)
– Regione Toscana – approvata delibera attuativa legge DBN 22/12/2008
– Regione Toscana: Convegno professioni – Collesalvetti 16/05/2008
– Formazione Comitato Tecnico Scientifico legge Dbn 2/2006 – Regione Lombardia
– Approvata legge Regione Toscana 26/03/2008
– Approvata legge DBN Emilia Romagna 13/02/2008
– Nuovo testo Legge Regione Emilia Romagna – “Esercizio di pratiche ed attività bio-naturali e centri del benessere”
– Regione Piemonte Nuove Proposte di legge 414, 440, 450
– Regione Sicilia Proposta di legge 597 “Discipline del benessere e bio-naturali”
Tratto da: discipline-bionaturali.it
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La PROFESSIONE di NATUROPATA NON CONTRASTA con la PROFESSIONE MEDICA
Sentenza – Italy, Martina Franca, 12 Ottobre 2008
Il principio sancito è chiaro: la professione di naturopata non è in contrasto con la professione di medico.
A deciderlo sono stati, nei giorni scorsi, i giudici del tribunale penale di Martina Franca. La sentenza nasce da un processo nei confronti di un naturopata con studio in Martina Franca, difeso dall’avvocato leccese Carlo Madaro (ex Giudice – mandato a riposto per le sue “battaglie” per il Metodo DiBella).
Nei mesi scorsi, i Carabinieri hanno sequestrato lo studio di questi (Naturopata) e lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica che lo aveva rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione medica.
La naturopatia è una pratica di medicina complementare, con cui viene gestita la salute di un paziente principalmente stimolando la capacità innata del corpo di autoguarigione o di ritorno all’equilibrio che è denominato dalle scienze mediche omeostasi.
Le pratiche naturopatiche possono essere molto varie: dai massaggi, all’idroterapia, dall’aromaterapia alla somministrazione di erbe con proprietà antivirali e antibatteriche come l’aglio. Nulla o poco a che vedere quindi con le medicine chimiche tradizionali.
Il tribunale penale di Martina Franca ha sottolineato la distinzione fra medici e naturopati e ha fatto decadere l’accusa nei confronti del naturopata, abilitando giuridicamente, per la prima volta in Italia, i naturopati alla professione.
La decisione conferma, quindi, un vuoto normativo che deve essere necessariamente colmato da una disciplina in materia, data la circostanza che la naturopatia è una pratica che negli ultimi anni ha convinto sempre più cittadini. Si stima, infatti, che nel Nostro Paese ben 7milioni di persone si curano con questi metodi.
Il Componente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’Agata, dichiara: “alla luce della citata sentenza occorre un immediato intervento normativo in materia che disciplini organicamente la professione di naturopata e le pratiche naturopatiche, anche a tutela delle prerogative della professione medica ”.
Fonte : http://www.genovapress.com/index.php/content/view/26500/107/
Italy, Roma, 26 Maggio 2008
Sul numero 122 della Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto attuativo del dlgs 206/2007 di recepimento della direttiva sulle qualifiche professionali. Il decreto interministeriale risale al 26 febbraio scorso ed era stato firmato dal ministero della giustizia di concerto con il Ministero delle politiche comunitarie.
Si tratta di un provvedimento molto importante per la Fennap, prima Federazione nazionale di Naturopatia ad avere i requisiti necessari, che inserisce, con tutti i dettagli operativi, le associazioni professionali all’interno di un provvedimento di legge. In particolare, il decreto interministeriale descrive i requisiti necessari per l’individuazione delle associazioni che potranno partecipare, insieme agli ordini, ai tavoli europei, dando indicazioni specifiche sulle modalità ed i termini per l’esame e la presentazione delle candidature.
La FENNAP si afferma sempre più quale principale realtà sul territorio nazionale grazie alla serietà e all’impegno del suo Presidente, dott. Valerio Sanfo.
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Medicina tradizionale rivalutata dall’OMS – PECHINO (Reuters), 7 Nov. 2008
I rappresentanti della sanità provenienti da più di 70 paesi si sono riuniti oggi a Pechino per discutere di medicina tradizionale, dall’agopuntura al trattamento con le sanguisughe.
Nel corso di questo evento di due giorni, gestito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), si svolgeranno dei seminari sugli standard normativi e sulla medicina popolare di culture come quelle del Sudafrica e del Giappone. L’evento dovrebbe concludersi con la decisione di tutti gli stati membri di accogliere la medicina tradizionale nei loro sistemi sanitari.
I funzionari dell’Oms hanno detto che integrare la medicina tradizionale con quella occidentale potrebbe rendere entrambe più efficaci. “L’inserimento della medicina tradizionale all’interno dei sistemi sanitari nazionali non solo porterà benefici ai pazienti, ma assicurerà anche una maggiore sicurezza e un uso più appropriato di queste tecniche”, ha detto ai giornalisti Carissa Etienne, assistente del direttore generale dell’Oms.
I relatori hanno anche chiesto di fare ricerca sulla medicina tradizionale, definita da Margaret Chan, direttore generale dell’Oms, come “una valida fonte da cui attingere per migliorare le terapie e per la scoperta di nuove classi di farmaci”.
Alcuni studi hanno riscontrato l’efficacia di erbe e altre cure.
Un ingrediente proveniente dall’artemisia usato per secoli nel sud della Cina per combattere la malaria, è ritenuto ora la migliore cura per questa malattia, dopo che alcune ricerche hanno dimostrato che è in grado di rimuovere velocemente i parassiti.
La medicina tradizionale viene usata in Cina e in altri paesi in via di sviluppo, anche se l’accesso alla sanità di tipo occidentale sta crescendo.
La terapia con la sanguisuga è usata in alcune parti dell’India come antidolorifico e per curare le malattie della pelle, e spesso gli ospedali in Cina offrono sia la medicina occidentale sia cure tradizionali come l’agopuntura o gli antidoti alle erbe.
In Canada e in Germania, riferisce l’Oms, più di sette persone su dieci hanno provato trattamenti di medicina popolare in alternativa o in aggiunta alle cure mediche moderne.
Il giro d’affari della medicina tradizionale in Europa ha superato i 3 miliardi di euro (3,82 miliardi di dollari) dal 2003 al 2004, ha riferito Zhang Xiaorui, coordinatrice del settore medicina tradizionale all’Oms, mentre per la Cina la cifra è pari a 8 miliardi di dollari. “Ci sono molti esempi in cui la medicina tradizionale si è rivelata una soluzione rapida ed efficace” ha detto Hans Hogerzeil, direttore della politica medica e degli standard all’Oms. “In questi casi le medicine tradizionali sono poi entrate a far parte della sanità occidentale, infatti una volta identificato il principio attivo alla base di esse si è iniziato a produrle in un modo standardizzato”.
Fonte: reuters.it
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Sono circa 20.000 i medici italiani (alcuni operano in modo palese, altri meno) che si sono informati sulle terapie non convenzionali, ormai diverse centinaia quelli che le utilizzano per i loro pazienti.
Nella sola Emilia-Romagna, sette pazienti su dieci si sono curati almeno una volta con altri metodi non invasivi.
Cure non ancora alla portata di tutte le tasche, ma finalmente arrivano gli aiuti da alcune Regioni (Toscana, Emilia Romagna, ecc.)
In Emilia-Romagna le medicine non convenzionali sono uno strumento di cura sempre più diffuso tra pazienti e operatori sanitari.
Le principali malattie curate con i metodi alternativi sono: malattie stagionali, disturbi cronici, sono tante le patologie per le quali i dottori di casa nostra preferiscono le medicine dolci alla medicina farmaco-chimica; sia pensionati, quanto le mamme ansiose per la salute del proprio bimbo, sono talvolta i primi a chiedere al medico di base o al pediatra informazioni sui rimedi dell’altra medicina.
Il 70% degli utenti (dati Censis) dichiara di essere ricorso, almeno una volta nella vita, ai rimedi non convenzionali. Perché molte volte la medicina ufficiale non e’ sufficiente a risolvere specie i problemi cronici.
I medici professionisti che si servono legittimamente della medicina non convenzionale sono tanti: gastroenterologi, otorinolaringoiatri, ginecologi le categorie più interessate tra gli specialisti.
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Con uno stretto margine di voti, (152 in favore, 125 contro, 28 astenuti) il parlamento Europeo ha adottato nella seduta plenaria del 29 maggio una risoluzione in favore delle medicine non convenzionali molto attesa dai cittadini e dai professionisti coinvolti. La risoluzione è uno strumento di pressione con grande potenzialità di rivoluzionare il mondo della sanità pubblica, aumentandone l’efficienza senza incrementare i costi.
Paradossalmente, il “padre” della risoluzione, l’eurodeputato verde dal Belgio, Paul Lannoye, ha votato contro. La risoluzione proposta da lui dopo anni di ricerche e lavoro, era stata privata nel corso delle votazioni di una parte decisiva, cioè della richiesta di legiferare subito per ottenere il riconoscimento europeo per alcune delle medicine sulle quali già abbiamo a disposizione studi che confermano la loro efficacia.
Il passaggio della risoluzione era stato fortemente voluto da parte di molti cittadini utenti delle medicine naturali, sia in Italia che all’estero. Infatti in Italia, un comitato formato da associazioni di consumatori e professionisti, insieme ad alcune riviste, si è incaricato di raccogliere le adesioni dei cittadini. Un ingente numero di firme è stato poi depositato nella segreteria della commissione per la protezione dell’ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori del parlamento Europeo. Tutti gli eurodeputati sono stati informati per lettera di questa raccolta firme. In questo modo, il passaggio della risoluzione è dipesa anche un po’ dal pubblico Italiano, che questa volta ha saputo dare un forte messaggio di sostegno.
Il fatto che il parlamento Europeo si sia espresso favorevolmente sul principio del pluralismo medico e della libera scelta dei cittadini, è un grande passo in avanti. Gli effetti si sentiranno – sempre se la commissione Europea darà seguito alle indicazioni del parlamento – su due piani.
Il primo è quello individuale. I cittadini potranno finalmente scegliere liberamente se andare da un medico “tradizionale” oppure da un fitoterapeuta, un naturopata, un’agopuntore, un chiropratico o un’osteopata, per nominarne solo alcuni. Ci sarà, insomma, pluralità e scelta nel campo medico, e ci sarà una salutare competizione.
Il secondo piano dove si faranno sentire gli effetti della decisione è quello dei sistemi sanitari nazionali. Chiaramente, per ottenere una vera parità tra le diverse medicine sarà necessario riconoscere le prestazioni del mondo della medicina non convenzionale alla pari con quelle della medicina allopatica purtroppo ancora oggi considerata da molti l’unica medicina “valida”.
In un primo momento, questo potrebbe comportare un aumento della spesa sanitaria dovuto all’emergere di una parte della domanda oggi sommersa perché semplicemente non riconosciuta. Ma a lungo andare, visto la forte enfasi delle metodiche alternative sulla prevenzione, sull’equilibrio psicofisico della persona e sul raggiungimento di uno stato di salute ottimale, sicuramente si potranno osservare dei risparmi “strutturali”, cioè meno persone malate, meno ore di lavoro perse, meno degenze negli ospedali e meno spese per apparecchiature e farmaci costosissimi.
- La risoluzione chiede che siano sviluppati programmi di ricerca nel settore delle medicine non convenzionali, nei quali si tenga conto dell’approccio individuale ed olistico, del ruolo preventivo e delle specificità delle discipline mediche non convenzionali.
- Si chiede che in previsione di un eventuale riconoscimento delle medicine non convenzionali sia effettuato uno studio approfondito per quanto concerne l’innocuità, l’efficacia, il campo di applicazione e il carattere integrativo ovvero alternativo di ciascuna medicina non convenzionale.
- Si chiede che non vengano utilizzati nelle cure alternative organi di specie animali minacciate che potrebbero così innescare un traffico illegale.
- Il parlamento invita la commissione Europea a presentare un progetto di direttiva riguardante gli integratori alimentari.La direttiva dovrebbe garantire la qualità dei prodotti a protezione del consumatore, senza per questo limitare la libertà di accesso o di scelta, e dovrebbe portare ad uno smantellamento delle barriere commerciali tra i vari stati.
Un commento di Josef Hasslberger, vice presidente dell’associazione italiana dei produttori dei salutistici, è che “anche non essendo i nostri prodotti medicinali nel senso del farmaco registrato ma veri e propri integratori dell’alimentazione oppure erbe ad uso salutistico, le proprietà preventive di questi prodotti potranno dare un valido contributo al contenimento della spesa sanitaria.
La sanità nel nostro paese ancora risente di anni di malgoverno e clientelismo che non hanno permesso di effettuare la necessaria trasformazione dell’attuale sistema basato sull’intervento contro i sintomi ad uno che dia la giusta enfasi alla prevenzione. Forse sarebbe proprio il caso di riattivare in forma modernizzata l’antico sistema cinese che premiava il medico solo fin quando il paziente stava in buona salute.
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Medicine “complementari” per la Riforma della Sanita’ – La Medicina Naturale e/o Naturopatia
La Naturopatia e le cosiddette “Tecniche Naturopatiche” sono oggi qualificate come Medicine Complementari nel rispetto della Medicina Allopatica.
L’interesse per questa antichissima disciplina si sta diffondendo sempre di più in tutta Europa. Paesi come la Germania la Spagna e Portogallo la Grecia e la Svezia già da decenni considerano il Naturopata professionista il cui fine primario è prevenire l’insorgenza di forme patologiche ed è specializzato nel mantenere lo stato di benessere dell’uomo.
I principi che regolano il codice deontologico del Naturopata sono basati su antichi ma mai superati principi pratici teorici :
1 – Vis medicatrix naturae:
La natura porta con sé il potere della guarigione. Il naturopata incentiva e sostiene la forza vitale che è racchiusa nell’uomo e nella natura: la guarigione deriva dalla rimozione delle cause che impediscono la guarigione, piuttosto che la soppressione dei sintomi.
2 – Tolle causam:
il compito primario del naturopata è l’ identificazione ed il trattamento delle cause che portano ad uno squilibrio nelle condizioni di salute della persona.
3 – Primum non nocere:
si utilizzano tecniche e metodi che annullano o minimizzano il rischio di effetti collaterali. Il principio è l’utilizzo della forza minima necessaria per trattare le disfunzioni di energetiche
4 – Autoresponsabilizzazione nei confronti dello stile di vita che il soggetto conduce. L’educazione alla salute è alla base del benessere.
5 – Terapie Olistiche:
vengono presi in considerazione i fattori fisici, emozionali, spirituali, ereditari, igienici alimentari e lavorativi oltreché ambientali e sociali, impostando un intervento globale in senso olistico.
6 – Prevenzione:
il Terreno costituzionale, la struttura bioenergetica, la diatesi biologica sono prioritarie nell’accertamento dei sintomi e dei
7 – Fattori di Rischio:
Intervenendo in modo tale insegnando al soggetto come prevenirli ed evitarli.
La VERA medicina deve quindi essere Olistica, totale e permettere all’essere di esprimere tutte le sua potenzialità verso la Salute e la guarigione, attraverso il riordino dei giusti rapporti del Terreno e quindi della matrice (i liquidi del corpo, extra ed intra cellulari).
Ed essa deve prevedere il resettaggio delle abitudini del paziente, in quanto la malattia evidenzia gli errati comportamenti di Vita del soggetto, il quale deve ri-nascere a nuova Vita anche alimentare.
dr. Jean Paul Vanoli – Giornalista investigativo, specializzato da 40 anni in Sanità
Fare Sport spesso in modo NON agonistico, ma per divertirsi, (anche la danza), è una delle tecniche della Medicina naturale per eccellenza, per stare sempre bene.
https://www.tripoutside.com/health-benefits-of-getting-outdoors/
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La medicina del domani “sdogana” agopuntura e sanguisughe – Roma, 7 Nov. 2008
Cadono i tabù su sanguisughe e agopuntura: i rappresentanti della sanità provenienti da oltre settanta Paesi, riuniti a Pechino, sono pronti a sdoganare la medicina tradizionale.
A presiedere l’evento è l’Organizzazione mondiale della sanità, che si è proposta di avallare alcuni standard normativi sulla medicina popolare di culture come quelle del Sudafrica e del Giappone. Stando proprio a dichiarazioni di funzionari dell’Oms risulta che “integrare la medicina tradizionale con quella occidentale potrebbe rendere entrambe più efficaci”.
Secondo alcune correnti mediche, infatti, l’alterità della medicina popolare potrebbe rivelarsi una valida fonte da cui attingere per migliorare le terapie e per la scoperta di nuove classi di farmaci. Riprova ne è l’efficacia riconosciuta dalla letteratura medica ad alcune erbe utilizzate per determinate patologie. Un ingrediente proveniente dall’artemisia usato per secoli nel sud della Cina per combattere la malaria, ad esempio, è ritenuto ora la migliore cura per questa malattia, dopo che alcune ricerche hanno dimostrato che è in grado di rimuovere velocemente i parassiti.
(Cac/Dire) – Tratto da: diregiovani.it
Medicine complementari in Olanda, sempre più diffuse
Maggiore è l’interesse della popolazione, anche medica, nei confronti delle medicine complementari e parimenti maggiore è l’attenzione nei confronti della Medicina Integrata, coniugando le possibili risorse terapeutiche.
Un campo come quello oncologico non ne è ovviamente esente, ma l’eccesso di offerta di rimedi che vanterebbero proprietà miracolistiche impone la massima serietà da parte degli operatori sanitari; questa è, però, possibile solo in virtù di prove di efficacia e di trial clinici, anche in aperto, che possano sgombrare il campo da dubbi.
Un lavoro olandese pubblicato sull’European Journal of Pediatrics sottolinea la necessità improrogabile di poter ottenere tali prove in tempi brevi, sollecitati dai medici, sì, ma anche dai genitori dei pazienti. In uno studio multicentrico è stata studiata la prevalenza di Medicine Complementari (MC) utilizzate, i possibili fattori determinanti nel loro utilizzo, e l’atteggiamento dei genitori nei confronti della comunicazione e della ricerca su queste terapie.
La prevalenza di utilizzo delle MC, in 12 mesi, è stata valutata mediante un questionario basato sulle linee guida europee, compilato dai genitori di bambini visitati presso ambulatori di pediatria oncologica, in sei ospedali universitari dei Paesi Bassi. Il questionario era costituito da 26 domande sullo stato clinico del bambino, sull’utilizzo delle MC e sull’atteggiamento nei confronti di comunicazione e ricerca sulle MC: 122 su 288 intervistati (42,4%) hanno riferito utilizzo di MC.
Le categorie più frequentemente utilizzate erano state l’omeopatia (18,8%) e i cosiddetti “integratori alimentari” (11,5%; in realtà con questa dizione si indicano le droghe vegetali impiegate in fitoterapia). Il sesso femminile unitamente all’uso di MC da parte dei genitori, erano significativi predittori per l’utilizzo di CAM (p < 0,001). Solo un terzo dei genitori aveva discusso sull’eventuale utilizzo di MC con il pediatra oncologo di fiducia. Oltre l’80% degli intervistati ha individuato la necessità di informazioni sulle MC da parte del pediatra e l’85,7 % mostrava atteggiamento positivo verso la ricerca sulle MC.
La metà dei genitori erano interessati a partecipare, in futuro, a trial mediante MC. In conclusione, con p iù del 40% dei genitori di pazienti oncologici pediatrici olandesi, che somministravano una o più delle Medicine Complementari al loro bambino, unitamente alla mancanza di prove di efficacia e sicurezza d’impiego nella maggior parte delle MC, emerge la chiara necessità di ricerca di alta qualità in questo campo.
By Gabriele Saudelli – Eur J Ped, 2013, 172, (1), 31
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