Terapie MAI validate dall’applicazione del metodo scientifico e del controllo sperimentale dei dati utilizzate di routine su persone ignare con grave danno alla salute di noi tutti e grandi guadagni per le lobby mediche e le multinazionali farmaceutiche.
By Odarroc – Tuesday June 08, 2004
Nel 1978, l’Office of Technology Asessment (l’Organismo del Congresso Americano per la valutazione e l’approvazione delle tecnologie), ha pubblicato un importante studio sulla medicina scientifica, le cui conclusioni sono che dall’80 al 90% delle terapie e dei protocolli utilizzati non erano provati da studi clinici controllati, cioè venivano ampiamente utilizzati pur non essendo dimostrati scientificamente.
Nel 1985 la National Academy of Science riprende lo studio e giunge alle stesse conclusioni.
Occorre riflettere che questi dati vengono da un organismo ufficiale del congresso USA, una nazione in cui sia governo che congresso sono sempre stati fortemente influenzati dalle lobbies delle multinazionali farmaceutiche al punto da trovarsi negli anni 90 un presidente (Bush padre) che era pure presidente della casa farmaceutica Lilly.
I dati sopra esposti significano che nell’80% dei casi in cui vi affidate ad un medico, ad uno specialista, le terapie farmacologiche e/o chirurgiche che egli vi propone non hanno nessun fondamento scientifico, o quanto meno, pur avendo una loro logica, non sono state sottoposte ad una seria sperimentazione per verificare se esse recano danno oppure beneficio.
vedi:
La Medicina Naturale e’ scientifica + Le case farmaceutiche ingannano i medici e questi danneggiano i malati + I medici sono una minaccia
Volete alcuni esempi ?
La tonsillectomia che 30 anni fa veniva praticata a quasi tutti i bambini non appena avessero un raffreddore, era stata praticata su basi scientifiche ? No era solo praticata sulla base di un’infondata presunzione, ossia che le tonsille (organo legato al sistema immunitario) fosse inutili e che andavano tolte non solo al primo sintomo di infiammazione ma addirittura in maniera preventiva. Altri tempi ?
L’ “illustre” oncologo Veronesi suggerisce l’asportazione del seno alle donne che hanno un particolare marker genetico che potrebbe predisporle al tumore del seno.
L’uso della chirurgia come rimedio utilizzato a tutto spiano per problemi alla schiena, ulcere, ernie, tumori, appendiciti, nonché in certi periodi persino per le cosiddette “malattie mentali” evita di affrontare la causa del disturbo di cui soffriamo, non risolve il problema alla radice, si limita a togliere momentaneamente i sintomi più appariscenti, indebolisce l’organismo.
Credete forse che un simile approccio sia stato prima valutato e ponderato attentamente con uno studio statistico mirante a scoprire i benefici e gli eventuali danni di queste tecniche chirurgiche ? No, assolutamente no, prova ne è ad esempio che la chirurgia cardiaca (stiamo parlando di bypass e simili) è spesso inutile come mostrano le statistiche pubblicate sulle riviste mediche specialistiche e raccolte da “Jill Sanders” nel suo libro “Il cuore senza chirurgia”.
E che succede dopo che le statistiche mostrano l’inutilità e/o la dannosità di certe tecniche ?
Semplice, si continuano ad utilizzare, sia per ignoranza e pregiudizio che per interesse economico (i chirurghi in particolare ricevono stipendi altissimi, se si dimostrasse che la loro opera è inutile e dannosa dovrebbero dare addio alla professione e allo stipendio).
Quale ragionamento scientifico sta dietro questa chirurgia invasiva? Quale studio seguito da un lungo follow-up (analisi dello stato di salute dei pazienti a distanza di svariati anni dalla terapia) sul gruppo dei pazienti e sul gruppo di controllo ?
Dove come e quando è stata pubblicata la ricerca che ha permesso di dire con scientifica precisione che è conveniente per la salute dell’organismo umano togliere tonsille e appendice al primo sintomo di un’infiammazione, fosse pure passeggera ?
Che è conveniente per la salute umana togliere l’appendice se si opera all’addome per un qualsiasi altro motivo, anche se l’appendice non si è mai infiammata ?
La risposta è semplice quanto sconcertante:
La RICERCA SCIENTIFICA NON C’ È, NON È MAI STATA ESEGUITA, La TERAPIA È STATA MESSA in ATTO ANCHE in ASSENZA di PROVE SCIENTIFICHE, il METODO SCIENTIFICO NON E’ STATO UTILIZZATO…alla FACCIA della SCIENZA !
vedi: Comparaggio farmaceutico
E quando poi si sono accorti di avere sbagliato ? Quando troppa gente si è lamentata per una chirurgia inutilmente invasiva cosa credete che sia successo, che sia stata smascherato l’errore metodologico di fondo ?
No, la medicina ha ammesso, spesso più implicitamente che esplicitamente, i suoi errori (facendo in tal caso più o meno come la chiesa) e si è andato avanti. Sostituendo alle operazioni di un tipo quelle di un altro. Sempre inutili in molti casi senza che si facessero seri esami statistici.
Non ci credete? Bene, allora ecco tre esempi correlati da dati scientifici (quei dati che i mass media evitano accuratamente di mostrare) sull’inutilità di certa chirurgia contemporanea.
Il dottor Arthur Caplan, direttore del programma di bioetica dell’Università del Minnesota analizzando le percentuali dei pazienti morti e di quelli sopravvissuti nell’arco di un decennio dopo un trapianto cardiaco è analoga alle cifre dei corrispondenti decessi e delle sopravvivenze relative ai malati di identiche cardiopatie (malattie del cuore) non sottoposti a trapianto [La stampa, 8-1-1988.]. Per chi non capisse come mai tale tecnica non sia così utile come ci suggerisce la propaganda ufficiale ricordo che chi riceve un organo estraneo è costretto , per evitar eil rigetto, ad assumere farmaci che inibiscono il funzionamento del sistema immunitario, quello che ci difende non solo dalle infezioni, ma persino dalla proliferazione di tessuti tumorali.
Cito quindi ancora che Il professor Israel Penn del dipartimento di chirurgia del centro medico universitario di Cincinnati, Ohio, riferisce che al Cincinnati Transplant Tumor Registry sono state segnalate 2817 patologie maligne in 2635 trapiantati (perfino due tumori a persona in certi casi).
Da notare che l’incidenza del sarcoma di Kaposi è 400-500 volte maggiore rispetto ai non trapiantati, e aumenta ulteriormente se si usa ciclosporina [Medical Tribune, 2-5-1987]. La ciclosporina è il farmaco anti-rigetto attualmente più utilizzato.
Cosa credete che sia successo dopo la pubblicazione di questi dati ? Che qualcuno abbia fermato la chirurgia dei trapianti al cuore in quanto inutile ? Che qualcuno si sia rivoltato dicendo che non era possibile spendere miliardi per terapie altamente tecnologiche che non garantivano la necessaria ricaduta in termini di guarigione dei pazienti ?
Assolutamente no, le cose sono andate avanti nonostante i palesi insuccessi.
Ma questa è solo una parte del problema.
La cosa fondamentale da chiedersi è: come mai si è scoperto l’inutilità dei trapianti cardiaci solo dopo svariati anni che tale terapia si era diffusa a livello mondiale ? Come mai non sono stati indicati, sin dalle prime sperimentazioni della nuova terapia, due distinti gruppi di persone, quello di persone sottoposte al trapianto e quello di persone in cura con altre terapie, come mai non si è previsto sin dall’inizio il confronto scientifico fra chi è stato sottoposto alla terapia e chi no ?
Se la medicina andasse avanti seguendo il metodo scientifico, un’analisi statistica e scientifica di questo tipo sarebbe stata posta in atto subito, e invece non lo si è fatto.
Sarò banale, sarò ripetitivo però è necessario ripetere, ribadire il concetto fondamentale che anche in questo caso
LA RICERCA SCIENTIFICA NON E’ MAI STATA ESEGUITA, LA TERAPIA E’ STATA MESSA IN ATTO ANCHE IN ASSENZA DI PROVE SCIENTIFICHE, IL METODO SCIENTIFICO NON E’ STATO UTILIZZATO.
E pensate a quante volte si sentono i “dottoroni” dire in TV o asserire dalle pagine dei quotidiani che “l’efficacia delle medicine alternative non è stata provata scientificamente”. Se non ci fossero dei risvolti altamente tragici per la salute delle persone, ci sarebbe di che sbellicarsi dalle risate: il bue che dice cornuto all’asino.
Sempre a riguardo dei trapianti cito un’altra ricerca scientifica. Neurochirurghi giapponesi hanno salvato 14 pazienti su 20 con ematoma subdurale acuto associato a danno cerebrale diffuso e 6 su 12 con ischemia cerebrale da arresto cardiaco da 30 a 47 minuti, riportandoli a normale vita quotidiana, con pieno ristabilimento della capacità di comunicazione verbale [Yoshio Watanabe MD; Cardiac Transplantation: “Flaws in the logic oh the proponents”, JPN Heart Journal Sep 1997, Hayashi N, MD Brain Hypothermia therapy JPN Medical Journal July 6 1995].
Le condizioni sopra riportate sono tali da generare una diagnosi di “morte cerebrale”, come dire che le persone attualmente vive dopo la sperimentazione medica sopra menzionata, erano legalmente morte (secondo le leggi della maggior parte delle nazioni mondiali, basti pensare che in Italia un arresto cardiaco di 20 minuti equivale dal punto di vista legale alla morte.) quando tale terapia è stata loro applicata.
Cosa dovremmo dire allora, che sono risorte ? O forse molto più semplicemente che non erano mai morte e che la cosiddetta “morte cerebrale” non ha valenza scientifica ?
Anche se non volessimo spingerci fino a tanto dovremmo in ogni caso considerare che dopo simili ricerche la medicina dovrebbe riconsiderare le sue tesi e dire “abbiamo sbagliato nel definire i criteri di accertamento per la morte cerebrale, sono molte di più di quanto credevamo le persone che si possono risvegliare dal coma”.
Se la medicina moderna fosse scientifica, o anche semplicemente onesta e morale, un simile studio sarebbe stato ripreso dalle èquipe di rianimazione di tutto il mondo civilizzato per salvare la vita delle persone in coma. Invece no, è stato nascosto, dimenticato, sepolto, colpevolmente ignorato, perché rischiava di mettere fine alla pratica degli espianti e quindi alla fiorente industria del trapianto che garantisce introiti miliardari a chirurghi di grido, industrie farmaceutiche e aziende di trasporti per organi “donati” (il nostro attuale ministro della salute che indice le “giornate della donazione” prima di far parte del governo gestiva una di tali aziende, ma il conflitto d’interessi nel campo medico non interessa nessun politico e nessun giornalista a quanto pare).
ANCORA UNA VOLTA IL METODO SCIENTIFICO E’ STATO SCONFITTO, e CENTINAIA DI PERSONE NEGLI ULTIMI 10 ANNI SONO MORTE “DONANDO” I PROPRI ORGANI SEBBENE ESISTESSERO I MEZZI PER FARLE USCIRE DAL COMA.
Altre informazioni su:
http://www.laleva.cc – http://www.ilvirusinventato.it – http://www.antipredazione.org – http://www.antipsichiatria.it
http://digilander.libero.it/scienzamarcia/index.htm
Case farmaceutiche e Corruzione: lo scandalo planetario della Glaxo Smith Kline – 26/04/2014
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/case-farmaceutiche-e-corruzione-lo-scandalo-planetario-della-glaxo-smith-kline/964564/
https://koenig2099.wordpress.com/2017/12/30/dalla-seconda-guerra-mondiale-ai-giorni-nostri-come-cibo-e-medicine-sono-stati-completamente-corrotti-dai-grandi-del-governo-delle-agenzie-e-delle-case-farmaceutiche/
GLAXO: ecco i suoi Report (EFPA, certificati), sui finanziamenti fatti a medici, ordini dei medici, Istituto superiore di sanita’ Ass. Medici, Universita’, ecc. = come corrompere tutti a tutti i livelli…..
http://www.ninconanco.info/anche-listituto-superiore-di-sanita-sul-libro-paga-glaxo-smith-kline/
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Il prof. Umberto Veronesi ed il mafioso – 25 Mar. 2011
No, non è proprio un bel periodo per il professor Umberto Veronesi, celebre oncologo ed ex ministro della Sanità per poco più di un anno, dal 2000 al 2001 durante il governo Amato. Il luminare, che oggi è Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, deve fronteggiare l’ondata di polemiche e insicurezze che ha investito l’Italia dopo il disastro nucleare di Fukushima, sulla cui entità ancora è impossibile fare bilanci.
A queste magagne oggi si aggiunge la riedizione di un libro, “Mafia a Milano. Sessant’anni di affari e delitti” (Melampo editore) (qui la recensione per Micromega.it), che arriva oggi nelle librerie. Il libro, che racconta la scalata delle mafie fino ad Duomo, racconta anche un episodio che vede protagonista il gangster mafioso di origini catanesi, Angelo Epaminonda, e il celebre oncologo Umberto Veronesi, che lo va a trovare quando “il Tebano” è ricoverato a Milano. Ecco il gustoso estratto dal volume appena uscito:
Una volta, ricoverato all’Istituto dei tumori di Milano per un melanoma al piede, riceve la visita del padre dell’oncologia italiana, Umberto Veronesi. Ecco, nel racconto di Epaminonda, la dinamica dell’episodio.
Il Tebano, allarmato dalla presenza del medico, esclama: “Sto così male ?”, e Veronesi: “Si calmi Epaminonda. Volevo solo darle il benvenuto. Un amico mi ha parlato di lei”. “E chi è questo signore ?”. “Uno che era ospite del suo stesso collegio. Proprio ieri ho ricevuto posta da San Vittore”.
Veronesi si riferisce a un “professore” che Epaminonda ha conosciuto durante l’ultimo periodo di detenzione.
I giorni seguenti, le visite del medico al ricoverato si intensificano e appaiono sempre più sdolcinate: “Allora, come va il nostro malato ?”. Fino a quando, una mattina, Veronesi sputerebbe il rospo: “Vorrei parlare del nostro amico comune. Ho saputo che se la passa piuttosto male. Vorrei che gli desse una mano”.
Ed Epaminonda non si tira indietro: “Le garantisco che d’ora in poi sarà trattato come un pascià”. Detto fatto. Con il risultato di diventare, a sua volta, il paziente più coccolato del reparto.
By Benny Calasanzio – Fonte: BennyCalasanzio.blogspot.com
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