POSSESSIONE
Definizione della parola, dal dizionario: “L’attuazione o la sussistenza di un rapporto di possesso – derivazione dal verbo Possedere (dal latino: Potis = Padrone + Sedere= sedere)”
Quindi il significato della parola Possessione e’: Possedere dentro, sedere al posto di…
Infatti numerose culture religiose (antiche e moderne) hanno utilizzato ed utilizzano il termine “Possessione” per indicare la presenza, in un soggetto = la mEnte, di un’Entità che la controllerebbe del soggetto, entro il quale l’Entita’ sarebbe presente.
In ogni tradizione religiosa il fenomeno si esprime diversamente seguendo le regole della propria cultura.
Un cristiano può ritenere di essere posseduto dal demonio e/o angelo (ma comunque una Entita’), mentre uno sciamano può affermare di ospitare gli “spiriti”, cioe’ entita’ appartenenti alla sua tradizione (spirito del mare, della foresta ecc.).
Secondo tale convinzione l’Entità, assumerebbe il comando ed il controllo (in certe occasioni) del corpo dell’individuo e si esprimerebbe attraverso esso.
Un’ulteriore distinzione viene effettuata nell’ambito della teologia cattolica; ossia, la “possessione sonnambulica” dove la personalità dell’individuo è totalmente rimpiazzata da quella che essi chiamano “sovrannaturale”, e la “possessione lucida” in cui il soggetto mantiene integro il proprio comportamento, ma sente di ospitare una presenza negativa.
La “possessione” si evidenzia in un soggetto con: avversione al “sacro” oppure no anzi, linguaggio incomprensibile, lingue antiche e/o moderne ma comunque diverse da quelle conosciute dal soggetto, cambiamento/alterazione di personalità, duplici, multiple, ecc.
Numerose sono le patologie dette psichiatriche che, in un contesto religioso, vengono definite come possessioni.
La convinzione di essere invasi/posseduti da un’entità estranea è tipica di molte sindromi psichiatriche, come alcune forme di psicosi schizofreniche, nevrosi isteriche e deliri depressivi. Ma i medici “moderni”, non capendone nulla parlano di malattia psichiatrica.
NdR: Anche i religiosi cristiani, non ne capiscono NULLA !
Nel Medioevo era opinione comune che l’anima umana corresse il rischio di essere “invasa” e posseduta dal demonio.
Oggi accade sempre più spesso che un potere analogo venga attribuito ai media, avvalorando la tesi che la nostra mente, addirittura la nostra personalità, lungi dall’essere un che di unico e immodificabile, siano in realtà strutture pericolosamente aperte e malleabili, infatti siamo una entita’ composta da un’insieme di miliardi e miliardi di atomi (con una propria personalita’) preposti ad aiutare il soggetto Ego/IO nella sua evoluzione Spirituale (accumulo dell’in-form-azione per se e per l’Universo nel quale siamo) e quindi anche nelle varie vite fisiche in questa dimensione spazio-temporale.
Anche gli infiniti spazi vuoti che si nascondono nelle pieghe riposte dell’Ego/IO, per precisione nella mente, che alle volte ci mentisce, sono quelli che ci mantengono aperti alla comunicazione con gli altri ed a possibilità di sviluppo sempre nuove, ma in certo soggetti “deboli”, “influenzabili”, possono trasformarsi in pericolosi abissi, dove anche l’affascinante illusione dei media a volte scatena imprevedibili reazioni.
vedi: POSSESSIONE – 2 + Pericolo farmaci
Sciamanismo e Guarigione: Malattie e disturbi provocati da intrusioni
Sono di solito provocate da intrusioni le infiammazioni e le febbri, le malattie della pelle, le affezioni virali e batteriche, dolori reumatici, emicrania e cefalee, verruche, fibromi, cisti, linfomi e altri tumori.
Come ho già detto anche la sfortuna è spesso causata da intrusione o da perdita d’anima.
Le intrusioni, specie nel petto o nella testa, possono causare anche disturbi emotivi. Intrusioni nella testa causano tensione mentale, mal di testa, visione negativa delle cose, fissazioni. In molti casi però si tratta di entità più complesse delle intrusioni. La malattia specifica causata da un’intrusione dipende in parte dal potere dell’oggetto estraneo, ma anche dalla persona colpita. Così si sviluppa il male nella zona più vulnerabile, dove un indebolimento dell’anima (perdita di un frammento d’anima) ha lasciato un vuoto.
Uno sciamano indio (Amazzonia) lancia un dardo con una cerbottana. La vittima dovrà ricorrere a un altro sciamano esperto per tentare di estrarre il proiettile magico
Perciò, a un livello più profondo, la malattia ci è amica, perché denuncia una mancanza di equilibrio di cui siamo incoscienti e ci permette di porvi rimedio.
Ad esempio, un trauma di abbandono da parte di uno dei genitori può causare una perdita d’anima che indebolisce i polmoni e/o la pelle. Così successive intrusioni potranno causare malattie polmonari e affezioni della pelle.
L’estrazione curerà la malattia, ma la persona tenderà ad ammalarsi di nuovo (spesso, curata ai polmoni, si ammalerà di una dermatite) finché non si interviene a ripristinare l’equilibrio del suo essere con un ricupero d’anima.
La rimozione delle intrusioni
Lo sciamano può rimuovere le energie estranee o attirandole fuori dal corpo dentro una trappola, come si fa con le mosche e il miele (vedi la Cattura delle Intrusioni) oppure estraendole direttamente. Descrivo queste procedure tra le tecniche di guarigione.
Legame tra il malato e la sua intrusione
Ciò che rende spesso difficile rimuovere un’intrusione è il legame emotivo inconsapevole tra il malato e la sua malattia.
Lui o lei la trattiene e non vuole lasciarla andare.
Gli sciamani fanno esperienza di intrusioni estratte una volta che dopo qualche tempo ricompaiono uguali nel corpo del paziente. Come se si rigenerassero spontaneamente.
Ciò non è vero, come non vera era la germinazione spontanea in biologia. I posti sporchi non producono pulci, ma le pulci sono attratte dai luoghi sporchi.
L’intrusione spesso colma un vuoto interiore, un buco lasciato da una carenza come la perdita di un frammento d’anima.
Questo crea un legame tra l’intrusione e la persona, la quale ne sente la mancanza e l’attira nuovamente dentro di sé.
Le intrusioni
In alcuni casi il ripresentarsi dell’intrusione sembra inevitabile: ho curato una persona con una lesione permanente alla caviglia (due pezzi d’osso le erano stati asportati), che causava infiammazione e dolori.
L’estrazione ha alleviato il problema per qualche tempo, ma poi l’infiammazione e le intrusioni sono ricomparse.
In realtà anche qui si tratta di un attaccamento del paziente alla sua malattia: egli è abituato a un’immagine di sé secondo cui la sua caviglia è menomata e questo ri-attira le intrusioni all’interno.
Il recupero dell’anima della caviglia (ossia della sua essenza vitale che ne contiene la funzionalità) può aiutare, ma bisogna che il paziente non faccia resistenza ad integrarla in sé, abbandonando l’attaccamento ai suoi modelli mentali.
Questi modelli rigidi non hanno giustificazione reale: gli animali selvatici sanno vivere bene anche con gravi danni a una giuntura senza infiammazione né dolore! Per questo l’estrazione delle intrusioni è più rapida ed efficace su bambini e animali.
Intrusione di démoni
Alcune intrusioni, di natura più mentale, sono entità meno elementari che tendono a indurre nella vittima comportamenti coatti e la ripetizione di certi atteggiamenti (coazione a ripetere). Queste entità, che io chiamo démoni, influenzano la coscienza, sono quindi una via di mezzo tra le intrusioni e la possessioni e ne parlo tra queste ultime.
Sciamanismo e Guarigione (segue) – La Possessione
In alcuni casi l’energia estranea che entra nel corpo provocando disturbi e malattie non è un’entità elementare che appare come insetto e rettile, ma uno spirito complesso ed evoluto, come ad es. l’anima di un morto.
Questi spiriti a volte vogliono soltanto provare (o provare di nuovo) le sensazioni dell’incarnazione:
infatti, benché molti, anche tra i neosciamani, credano che gli spiriti siano solo il prodotto delle nostre intenzioni e dell’energia impersonale dell’universo, in realtà gli spiriti hanno precisi desideri, il più frequente dei quali è il desiderio di vivere nella carne.
Per questo gli animali di potere vogliono essere danzati dallo sciamano: per entrare nel suo corpo e “possederlo” durante la danza estatica, e se non accontentati possono andarsene via in cerca di un nuovo essere umano con cui stringere alleanza.
Alcuni spiriti però, non soddisfatti di una semplice danza pretendono di vivere una vera incarnazione e s’impadroniscono di un corpo la cui anima sia abbastanza debole.
Una seduta di depossessione
Spesso lo fanno quasi senza intenzione: ad es. morti che non si rendono conto del loro stato e confondono la loro identità con quella dell’ospite.
Alcune volte tuttavia lo spirito s’impossessa del corpo per servirsene a qualche scopo. Talora anime di morti che vogliono concludere un compito lasciato a metà.
Se la persona ospite ha una coscienza molto debole (a causa di una grave perdita di parti superiori dell’anima), lo spirito può impadronirsi della sua volontà e farla agire a proprio piacimento.
Nella maggior parte dei casi però la possessione non è così evidente. L’ospite mantiene la propria coscienza, ma lo spirito ne influenza le azioni in vari modi. La lotta tra la volontà dell’ospite e quella dello spirito di solito causa malattie con strani sintomi oppure dissociazione o dipendenze da alcol e droghe.
Malattie causate da possessione
Anche se lo spirito invasore non ha intenzione di danneggiare l’ospite, la sua energia estranea provoca conflitti e malattie.
Di solito la vittima ha un cambio di personalità, spesso fenomeni di dipendenza da alcol, droghe o farmaci.
Altre volte la possessione provoca forti sintomi sia fisici che mentali e manifestazioni molteplici piuttosto che presentarsi come una singola malattia.
Prevenzione
La perdita d’anima predispone alla possessione.
La mancanza di una parte dell’anima permette a uno spirito estraneo di prenderne il posto.
Se l’anima è integra e sana nessuna entità potrà impossessarsi di voi.
Possessione da démoni
Alcune entità hanno una struttura mentale, ma non una vera personalità: esse contengono piuttosto modelli di comportamento o di pensiero, come una sorta di personalità parziale. Chiamo questi esseri démoni.
Sono contaminazioni intermedie tra l’intrusione e la possessione.
Un démone non può controllare completamente la coscienza (che è troppo complessa) o può farlo solo per breve tempo.
Un uomo che ebbi in cura era normalmente mite e disponibile con gli amici, ma quando qualcuno faceva qualcosa, anche di piccolo, che lo deludeva, cambiava bruscamente atteggiamento: come fosse stato un’altra persona diventava molto duro e troncava bruscamente e per sempre i rapporti con l’amico “colpevole”.
La rimozione era così efficace che cancellava del tutto i sentimenti di affetto ed amicizia: dopo di allora non provava odio, ma totale indifferenza. E anche se in seguito si rendeva conto di aver ecceduto, non era più in grado, neanche volendolo, di riallacciare il rapporto ormai del tutto sradicato.
In un sogno egli riuscì a incontrare il démone che lo possedeva: appariva come un uomo robusto, privo di un occhio, mentre al posto dell’altro aveva innestata nel cranio un’orrida placca di metallo con un teleobiettivo.
Gli disse di essere una sua guardia del corpo e che quella protesi metallica non gli consentiva di vedere niente, ma soltanto di prendere la mira. Questo però con estrema precisione.
Così indicò una donna che scendeva da una grande scalinata (l’uomo aveva appena litigato con un’amica).
Era molto lontana e in movimento, ma lo strano teleobiettivo si mosse, la inquadrò e fece fuoco colpendola esattamente al cuore.
In questo caso il démone-guardia del corpo aveva il compito di proteggere l’affettività dell’uomo, che una perdita d’anima dovuta a un antico problema famigliare rendeva estremamente vulnerabile.
I demoni sono entità simbiotiche che vengono chiamate dai nostri bisogni. Servitori fedeli di cui è difficile poi liberarsi
A volte restano latenti per anni finché il compito per cui li abbiamo chiamati non li desta di nuovo.
Prendono il controllo della nostra volontà e svolgono quello che sanno svolgere. Sempre compiti semplici.
Alcuni demoni possono essere utili in certe fasi della vita, ma a un certo punto è necessario rompere il patto per proseguire il cammino. L’aumento di consapevolezza tende all’eliminazione progressiva di tutti i démoni, che è uno dei compiti più ardui della vita.
Altri démoni sono piuttosto nocivi, inducono a ripetere sempre gli stessi comportamenti sbagliati (coazione a ripetere) o a ritrovarsi in situazioni simili.
Talora provocano nevrosi ossessivo-compulsive, come chi deve controllare molte volte se ha spento il gas o la luce.
I demoni possono trasferirsi da una persona all’altra: è facile vederlo quando certi atteggiamenti compulsivi o fissazioni o comportamenti violenti diventano contagiosi.
E’ difficile per lo sciamano eliminarli perché tendono a ritornare nella persona che li ha nutriti e al cui nutrimento sono abituati.
Tratto da: sciamanesimo.com
Commento NdR: Citiamo questo scritto, ma lo condividiamo solo in parte.
Infine vi sono i Batteri detti “Psicobiotici” – vedi: Spirito
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la mente, e i ricercatori affermano che possono migliorare l’umore, diminuire l’ansia e la depressione e apportano molti altri benefici. I probiotici sono microrganismi vivi che sono simbiotici con i batteri intestinali positivi e che riescono ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i fermenti dello yogurt non sono considerati probiotici perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che alterando i batteri nell’intestino, si potesse gestire meglio lo stress, migliorare l’umore, e anche curare ansia o depressione. Eppure ci sono moltissime ricerche scientifiche pubblicate da vari ricercatori in tutto il mondo che riguardano la connessione intestino-cervello e che stanno dimostrando proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri intestinali in modo da influenzare positivamente l’umore e la funzione del cervello. Uno dei principali modi è quello di assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.[1] Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello.[2] Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici “alterano la mente” è attraverso la loro capacità di produrre vari composti biologicamente attivi, come i neurotrasmettitori. Diverse molecole con funzioni neuroattive come l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le catecolamine e l’acetilcolina possono essere prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando questi neurotrasmettitori sono secreti all’interno dell’intestino, possono attivare cellule all’interno del rivestimento epiteliale che a loro volta rilasciano molecole che stimolano la funzionalità cerebrale e influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando effetti sul sistema di risposta allo stress del corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa disfunzionale in caso di stress cronico o malattia. Quando si verifica una disfunzione dell’asse HPA, la produzione ritmica di cortisolo e di altri ormoni legati allo stress diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici possono agire sul cervello è attraverso la loro azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti essere una delle principali cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi. Questa infiammazione può derivare dall’intestino, e alcuni psicobiotici apportare i loro effetti benefici nel cervello abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi psicobiotici hanno dimostrato di migliorare l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici hanno anche dimostrato di curare la depressione, l’ansia, e altri problemi di salute mentale e cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su pazienti con disturbi depressivi maggiori, in cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici, altri un placebo per otto settimane.[7] L’integratore prebiotico era costituito da Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2 miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane, i pazienti che hanno ricevuto il probiotico avevano diminuito in modo significativo i punteggi totali sulla Beck Depression Inventory, un test ampiamente utilizzato per misurare la gravità della depressione, rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano una significativa diminuzione della infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP, i livelli di insulina erano significativamente più bassi, si era ridotta la resistenza all’insulina, e si era verificato un significativo aumento di glutatione, un antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in persone senza questi disturbi. In uno studio per analizzare i possibili effetti su ansia, depressione, stress in volontari sani, è stato utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus helveticus r0052 e Bifidobacterium longum R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato che esso aveva alleviato lo stress psicologico, in particolare la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30 giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L. helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti psicologici benefici nei soggetti sani. Possono contribuire a rafforzare l’umore e alleviare l’ansia nelle persone affette da varie malattie croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un altro studio controllato con placebo nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di unità formanti colonie di Lactobacillus casei, ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno per due mesi. Le persone che avevano assunto il probiotico avevano una significativa diminuzione dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici supplementari hanno dimostrato di poter curare la depressione e l’ansia in studi su animali. Il Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per esempio, è noto per l’effetto di aumentare la dopamina e la serotonina e di diminuire i comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a stress precoce, questo stesso psicobiotico diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici aiutano le persone e gli animali sottoposti a stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir) contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato i livelli di serotonina negli studenti di medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati allo stress come dolore addominale e sintomi del raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo Shirota “può esercitare effetti benefici per prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha funzionato meglio del citalopram nel ridurre l’ansia indotta da stress, depressione e disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il cortisolo e riportato i livelli di serotonina e di altri neurotrasmettitori cerebrali alla normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus helveticus hanno anche dimostrato, in studi condotti su animali, di poter ridurre la depressione legata allo stress e all’ansia, influenzando la serotonina, il cortisolo, e altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus R0011 ha normalizzato i comportamenti simili all’ansia e le carenze di apprendimento e di memoria nei ratti immuno-deficienti con disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti regolatori dell’umore e della funzione del cervello. I prebiotici non sono organismi vivi come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che stimolano la proliferazione dei batteri positivi intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi riducono la secrezione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e migliorano l’elaborazione emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto uno dei due prebiotici (frutto-oligosaccaridi, FOS, o Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un placebo (maltodestrine) al giorno per tre settimane. I livelli di cortisolo al mattino erano significativamente più bassi dopo l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto il placebo. I partecipanti che avevano assunto B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi sulla vigilanza e attenzione, che è un’indicazione che il prebiotico ha avuto effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino irritabile spesso hanno l’ansia e / o depressione, condizioni correlate direttamente con la disbiosi e con la diminuzione dell’attività intestinale e della diversità microbica.[19] Uno studio ha trovato che una miscela prebiotica contenente galactooligosaccaride ha dato benefici sull’ansia nella sindrome dell’intestino irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con questa miscela per 4 settimane ha ridotto i punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi dimostrano che gli psicobiotici hanno il potenziale di avere un impatto positivo sulla funzionalità del cervello, sul miglioramento dell’umore, sul trattamento della depressione e dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi devono ancora essere determinati. In generale sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al giorno per la maggior parte dei probiotici, tra cui gli psicobiotici, ma possono anche essere utili apporti superiori o inferiori. Basta fare una prova per almeno un mese prima di decidere se funzionano o meno.
La chiave della salute è nel nostro intestino e gli antichi di ogni tradizione lo sapevano benissimo. Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli autori dello studio, precisiamo: non e’ che un singolo batterio influisce sulla psiche, ma e’ l’insieme sinergico di TUTTI i batteri autoctoni della flora intestinale, il microbioma, che permette al soggetto di avere una psiche / mente lucida ed attenta, senza distrazioni dai malesseri causati dalle alterazioni della flora foriera di qualsiasi danni o ammalamento.
Riferimenti
[1] Dinan TG et al. Psychobiotics: a novel class of psychotropic. Biol Psychiatry. 2013 Nov 15;74(10):720-6.
[2] Tillisch K et al. Consumption of fermented milk product with probiotic modulates brain activity. Gastroenterology. 2013 Jun;144(7):1394-401, 1401.e1-4.
[3] Wall R et al. Bacterial neuroactive compounds produced by psychobiotics. Adv Exp Med Biol. 2014;817:221-39.
[4] Ait-Belgnaoui A et al. Probiotic gut effect prevents the chronic psychological stress-induced brain activity abnormality in mice. Neurogastroenterol Motil. 2014 Apr;26(4):510-20.
[5] Stuart Watson and Paul Mackin. HPA axis function in mood disorders. Psychiatry Volume 5, Issue 5, 1 May 2006, Pages 166–170
[6] Clin Ther. 2015 May 1;37(5):984-95.
[7] Nutrition. 2015 Sep 28. pii: S0899-9007(15)00391-3.
[8] Br J Nutr. 2011 Mar;105(5):755-64.
[9] Gut Pathog. 2009 Mar 19;1(1):6.
[10] Behav Brain Res. 2016 Feb 1;298(Pt B):202-9.
[11] Brain Res. 2015 Nov 24. pii: S0006-8993(15)00862-8.
[12] Neurogastroenterol Motil. 2014 Nov;26(11):1615-27.
[13] Behav Brain Res. 2015;287:59-72.
[14] Benef Microbes. 2015 Dec 21:1-12.
[15] Neuroscience. 2015 Dec 3;310:561-77.
[16] Psychoneuroendocrinology. 2013 Sep;38(9):1738-47.
[17] Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2014 Oct 15; 307(8): G793–G802.
[18] Psychopharmacology (Berl). 2015; 232(10): 1793–1801.
[19] Neuropsychiatr Dis Treat. 2015; 11: 715–723.
[20] Aliment Pharmacol Ther. 2009 Mar 1;29(5):508-18.
Tratto da dionideam.it