Oltre 17 Milioni di BAMBINI UTILIZZANO PSICOFARMACI nel mondo
BAMBINO in CURA con PSICOFARMACI si SUICIDA
http://media.causes.com/827742?m=4a0bc772
http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_rassegnastampa__503.pdf
Il Washington Post anticipa i risultati di un nuovo studio federale Usa: gli psicofarmaci somministrati ai bambini iperattivi sono inutili nel medio termine, l’unica cosa che “garantiscono” sul lungo periodo sono
gli effetti collaterali. Secondo quanto riporta “Giu’ le mani dai bambini“, il maggior comitato di farmacovigilanza pediatrica in Italia, l’accusa mossa ad alcuni team di ricercatori e’ di aver volutamente sminuito le prove della scarsa efficacia di tali farmaci oltre i 24 mesi di trattamento.
Il nuovo studio ha inoltre indicato che un impiego a lungo termine di psicofarmaci puo’ arrestare la crescita dei bambini: i dati piu’ recenti a disposizione dipingono quindi un quadro ben piu’ negativo da quello che si evinceva dai risultati di analoghi studi pubblicati nel 1999 e largamente pubblicizzati delle multinazionali del farmaco produttrici di questi contestati farmaci psicoattivi.
vedi Comparaggio farmaceutico + Psichiatria e frodi
Il coordinatore del gruppo di ricercatori, lo psicologo William Pelham della State University di New York, ha affermato che la piu’ ovvia interpretazione dei nuovi dati e’ che i farmaci possono essere utili nel breve termine ma inefficaci nel lungo periodo, ed ha anche aggiunto che i suoi colleghi avevano ripetutamente cercato di distogliere l’attenzione dalle evidenze di queste risultanze:
“La forza ed il prestigio accademico dei membri del primo gruppo di ricercatori – ha dichiarato Pelham al Washington Post – fu tale che chi intuiva dei dubbi sull’attendibilita’ dei risultati a disposizione veniva messo in cosi’ forte imbarazzo da non ritenere opportuno svelare al pubblico i propri dubbi e confutare i risultati del documento del 1999, e questo ha portato tutti gli addetti del settore ad operare per anni sulla base di convinzioni errate”.
La prima analisi di questo genere, della durata di 14 mesi e pubblicata nel 1999, dimostrava infatti che i bimbi trattati con psicofarmaci reagivano meglio di quelli che avevano ricevuto solo terapie della parola o cure mediche di routine.
Le case farmaceutiche distribuirono migliaia di copie di quell’articolo ad altrettanti medici, ed il numero di diagnosi di Adhd e le prescrizioni di psicofarmaci aumentarono vorticosamente.
Ma nel mese di agosto 2007 i ricercatori presentarono i primi dati di follow-up (verifica a distanza di tempo, ndr) i quali non ha mostrato differenze di comportamento fra bambini medicalizzati e non medicalizzati (NdR: attenzione sono studi pilotati…perche’ i bambini NON vaccinati di nessun vaccino, sono molto piu’ sani di quelli vaccinati – vedi QUI ).
Inoltre i bambini che hanno assunto psicofarmaci per 36 mesi presentano una statura di 2,5 cm e un peso di circa 2,7 kg inferiore alla media dei bambini che non hanno ricevuto cure farmacologiche. Pelham ha dichiarato al quotidiano USA che “la maggior parte dei genitori e medici ha recepito il messaggio che le ricerche indicassero la terapia farmacologica come efficace anche nel lungo periodo, e cio’ ha generato ogni anno milioni di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini, fino ai 39,5 milioni nel 2008 (fonte: IMS Health, ndr).
I dati recenti hanno invece confermato che non ci sono a lungo termine differenze nel comportamento di bambini che hanno utilizzato farmaci rispetto a coloro che non li hanno mai assunti” (fonte: Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, ndr). Un collega di Pelham, James Swanson, psicologo presso l’Universita’ di California a Irvine ed anch’egli co-autore dello studio, ha citato una serie di pubblicazioni scientifiche che dimostrano che i farmaci perdono efficacia nel tempo e rallentano la crescita corporea. “Se vuoi un risultato domani, prescrivi uno psicofarmaco e lo otterrai, ma se vuoi intraprendere un percorso su tre anni, questi benefici immediati perdono d’importanza: se si prendono psicofarmaci per un periodo di almeno tre anni, non credo vi sia alcuna prova che il farmaco dia risultati migliori di terapie che non lo prevedono”.
Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di “Giu’ le Mani dai Bambini”, ha commentato: “Nell’intervista al noto quotidiano americano, Pelham ha giustamente osservato che milioni di famiglie nel mondo somministrano ogni giorno uno psicofarmaco al proprio figlio, ed hanno tutti i diritti di conoscerne i rischi e soprattutto hanno diritto di sapere che questi prodotti non garantiscono alcun tipo di risultato sul medio-lungo periodo, esponendo per contro al rischio di effetti collaterali che possono andare dalla riduzione della crescita all’infarto al miocardio, dall’induzione al suicidio al coma epatico.
E’ ora che invece di inseguire le mode d’oltreoceano anche i nostri specialisti, in Italia, traggano le loro conclusioni: dobbiamo fare l’interesse dei bambini, non quello delle multinazionali“
Fonte: www.superabile.it
Fonte: http://www.nopsych.it/499-salute-negli-usa-crolla-il-mito-degli-psicofarmaci-ai-bambini-sono-inutili
Antidepressivi ai ragazzi: come casa farmaceutica corrompe i medici per prescriverli – 15 Settembre 2010
Le industrie Forest (FRX) sembra abbiano inizialmente sottostimato quanto fosse necessario pagare ai federali per farli andare via: nel 2009, sostennero di aver messo da parte 170 milioni di dollari in caso fosse stato necessario ‘sistemare’ un’ investigazione del Dipartimento di Giustizia sulle tangenti che avevano pagato nel loro marketing di Celexa e Lexapro, due antidepressivi (in Italia sono venduti come Cipralex e Entact, Ndt)
Oggi, la società ha pagato 313 milioni di dollari per coprire le indagini. Molti hanno sporto denuncia nei confronti del management della società per i metodi usati in queste ‘sistemazioni’.
L’errore fondamentale di Forest è stato il promuovere il Celexa per i bambini sebbene l’ FDA (Food & Drug Administration, l’autorità statunitense del farmaco, Ndt) avesse specificatamente rigettato la medicina per i ragazzi, e sebbene i dati europei dimostrassero che non era utile sui giovani.
La società face qualcosa di simile con il Lexapro, una vendita farmaceutica consigliava di mischiare il Lexapro con il succo di mela per far si che fosse più appetibile per i bambini.
I testimoni hanno dichiarato che la Forest superava le resistenze all’uso pedriatico dei suoi antidepressivi da parte dei medici corrompendoli con soldi contanti e regali. Fra le ‘agevolazioni’ che la Forest proponeva c’erano:
Biglietti per la partita dei St. Louis Cardinals;
Un buono di 1000 dollari per un costoso ristorante di NewYork;
Un viaggio per assistere a un concerto di George Carlin;
1000 dollari in contanti per una cena al Doral Park Country Club di
Miami;
Un viaggio per il Great Escape, un parco di divertimenti a New York;
Biglietti per spettacoli teatrali;
L’accordo extragiudiziario, in cui la Forest si confessa colpevole delle accuse ricevute, comprende anche un non nominato manager della Forest che mentì al Congresso nel settembre 2004, un reato penale.
By Jim Edwards – Fonte:
http://www.bnet.com/blog/drug-business/1000-a-pop-how-forest-labs-bribed-doctors-to-prescribe-antidepressants-to-kids/5753
L’Istituto Superiore di Sanità prende le distanze (Panei): “Le ASL sono sottoposte a rigidi controlli, sarebbe un grave illecito che richiederebbe forse l’intervento della Magistratura”. Ma “GiùleManidaiBambini.org” (GLMDB) pubblica le prove, disponibili in un file audio da oggi on-line su internet.
Appello al Ministro della Salute da parte del presidente di GLMDB, dr. Poma: “Intervenga con un’ispezione nelle strutture interessate, ne va veramente della salute dei bambini italiani”..
Continua su: http://centrobenesserekundalini.blogfree.net/?t=2751217
Visionate il seguente video presente su XAGENA : http://www.medtv.it/index/show/id/22
vedi: Conflitto di interesse + Conflitti di interesse PDF – 1 + Conflitti di interesse PDF – 2 + Conflitti di Interesse, denuncia del Governo Ii – PDF + CDC – 1 + CDC – 2 + FDA + Conflitti di Interesse, business farmaci e vaccini + Conflitti di interesse dell’AIFA
La maggior parte delle case farmaceutiche è stata fondata a meta-fine ottocento o primi del novecento. Inizialmente le nazioni trainanti in questo settore furono Svizzera, Germania ed Italia.
Nel novecento il concetto di scoperta scientifica si è fuso con quello di bene di consumo di massa, per cui la aziende farmaceutiche hanno imposto un nuovo modo di fare medicina pratica.
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutichenel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.
Visionate questo video, parla un’informatore farmaceutico, sul Business dei Farmaci e Vaccini
http://ildocumento.it/farmaci/il-business-farmaceutico-current.html
vedi anche: ISS + Ministero della salute + EMA + CNR e Corruzione + Consenso Informato
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3.000.000 di nuovi malati di mente con il DSM V. E il Ritalin in USA si prescriverà ai bambini dai 4 anni in poi
La denuncia non è di qualche movimento anti-psichiatrico, ma dal Dott. Allen Frances del coordinatore della task-force del DSM IV, che sta per essere soppiantato dalla nuova edizione, la quale conterrà molte più malattie mentali classificate.
Frances (team DSM) “Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze dei produttori di droghe illegali”. + 40% per i disturbi bipolari, raddoppiate le diagnosi di iperattività infantile.
Poma (Giù le Mani dai Bambini): “In Italia siamo a rischio con 3 milioni di potenziali nuovi pazienti, non dobbiamo commettere gli errori fatti in USA”.
Costa (psichiatra La Sapienza): “Tra le nuove possibili sindromi, il lutto e la dipendenza da caffè: noi medici e specialisti siamo vittima delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali, attenzione perché è a rischio l’indipendenza della classe medica”
“La semplice tristezza e l’astinenza da caffeina stanno per diventare malattie mentali. La prossima edizione del manuale, il DSM-V, in uscita nel 2013, potrebbe far diagnosticare come malati mentali milioni di persone sane, affette da normalissimi problemi di tristezza o sofferenza”. La dichiarazione sarebbe normale se rilasciata da un fervente attivista di un movimento anti-psichiatrico, ma diventa eccezionale se consideriamo che è di un “big-boss” della psichiatria americana, Allen Frances, coordinatore del team di specialisti che ha curato l’edizione attualmente in uso del Manuale Diagnostico per le Malattie Mentali, utilizzato per perfezionare diagnosi da psichiatri di tutto il mondo, la cui 5^ revisione vedrà appunto la luce tra meno di 18 mesi. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria inflazione diagnostica – prosegue Frances, che è intervenuto al convegno “Pharmageddon” organizzato presso la Comunità di San Patrignano – e già oggi, ogni anno, il 25% della popolazione statunitense – circa 45 milioni di persone – si vede diagnosticare un disordine mentale, eventualità che sale al 50% degli abitanti se consideriamo le persone anziane…
Nel DSM-IV (l’edizione attualmente in uso del Manuale, curata da Frances, ndr) abbiamo cercato di essere il più cauti possibile ma non abbiamo comunque evitato l’aumento delle patologie e la conseguente tendenza all’incremento delle diagnosi, a cause della quale i disordini bipolari sono ‘aumentati’ del 40% rispetto a quanto avveniva con la precedente edizione del Manuale (il DSM-III, ndr), quelle di autismo sono cresciute del 25%, e quelle di ADHD, la Sindrome da iperattività e deficit di attenzione dei bambini, sono addirittura raddoppiate, mentre gli antipsicotici sono venduti con un giro d’affari di 50 miliardi di dollari all’anno”.
Quella di Frances è una vera confessione-shock, con anche il sapore di un “j’accuse” verso molti Suoi colleghi:
“Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze delle persone rispetto ai produttori di droghe illegali. Il problema non è nella malafede dei membri della Commissione del DSM – prosegue lo psichiatra – ma nella loro appartenenza all’élite del settore psichiatrico: non si rendono conto che le loro indicazioni, in mano a medici frettolosi e non sempre competenti e con la pressione irresponsabile delle industrie farmaceutiche, possono portare a gravi abusi. Le nostre attuali conoscenze fra l’altro non ci permettono la prescrizione preventiva degli psicofarmaci, e sarebbe quindi importante che i medici non eseguano le diagnosi con disinvoltura e valorizzino le terapie relazionali rispetto a quelle farmacologiche”, ha concluso l’esperto americano.
Sul punto è intervenuto Luca Poma, giornalista e portavoce di “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica nel nostro paese: “La situazione è assai preoccupante, perchè come ha dichiarato sul Corriere della Sera il giornalista Mario Pappagallo ‘un mondo di pazzi sarebbe un gran bel mercato’, dal momento che solo in Italia ci sarebbero almeno 3 milioni di nuovi potenziali ‘pazienti’, e non pochi tra loro sono in fascia pediatrica. Ci renderemo conto a brevissimo – e a spese della salute nostra e dei nostri bambini – di quanto ciò sia assolutamente vero”, ha concluso Poma.
Anche Emilia Costa, decana di psichiatria, già titolare della 1^ Cattedra dell’Università “La Sapienza” di Roma e Primario di Psicofarmacologia all’Umberto I°, era nel panel dei relatori di “Pharmageddon”, e ha commentato ironicamente: “Dovrei fare istanza al team di colleghi del DSM V affinché inseriscano una nuova patologia, la “bulimia da diagnosi”, perchè questo è quello che sta accadendo in America, con influssi concreti anche in Italia: una sistematica medicalizzazione del disagio ad opera di ‘inventori di categorie diagnostiche‘ che sono tra l’altro in palese conflitto d’interessi.
I miei corrispondenti oltreoceano mi dicono che persino un lutto, che è parte della vita di una persona, potrebbe essere diagnosticato come episodio depressivo sul nuovo Manuale, e che tra le patologie che stanno valutando di inserire c’è anche una non meglio precisata ‘astinenza da caffeina’. Tutto ciò è folle, noi medici e specialisti siamo vittime delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali: attenzione – ha concluso l’esperta italiana – perché è veramente a rischio l’indipendenza della classe medica”.
Intanto, il Wall Street Journal annuncia che l’American Academy of Pediatrics (ben legata ai produttori di farmaci) ha stilato le nuove linee guida per la diagnosi della contestata Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (bambini agitati e distratti), che suggeriscono di consigliare la prescrizione di Ritalin (metilfenidato) anche a bambini in età prescolare, fin dai 4 anni. Le linee guida americane sono poi recepite in molti paesi del mondo.
Tratto da: mentereale.com
PSICHIATRIA e BAMBINI
Gli psicofarmaci come gli stimolanti possono essere pericolosi per bambini e adolescenti causando effetti collaterali anche gravi nella popolazione under 17.
Quasi un evento farmacologico avverso su dieci in questa fascia d’eta’ e’ riconducibile proprio a farmaci psicotropi.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su BMC Research Notes e condotto da Lise Aagaard e Ebba Holme Hansen dell’Universita’ di Copenhagen su 4500 casi di eventi avversi da farmaci di cui ben 429 sono stati ricondotti a psicofarmaci.
E’ stato rilevato inoltre che gli stimolanti sono pericolosi per i neonati se assunti dalle donne in gravidanza: oltre la meta’ degli effetti avversi di questi medicinali sul bambino appena nato sono relativi ad anomalie fetali e sindrome di astinenza dagli psicofarmaci alla nascita. Inoltre e’ emerso che il 42% degli eventi avversi era riconducibile a psicostimolanti (come il Ritalin), il 31% ad antidepressivi (come il Prozac), il 24% ad antipsicotici (come l’Haldol).
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DUE BIMBI ITALIANI su ATOMOXETINA PROGETTANO il SUICIDIO: L’AIFA TACE
In Italia, due bimbi in terapia per ADHD cui veniva somministrata atomoxetina (Strattera ®) hanno manifestato idee suicidarie. Nonostante l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema psicofarmaci e bambini, l’Agenzia Italiana del Farmaco non ha ritenuto di informare tempestivamente la cittadinanza. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Incomprensibile silenzio, l’agenzia avrebbe dovuto emettere sollecitamente un comunicato, ma nessuno è stato informato di questi gravi fatti, d’interesse soprattutto per le famiglie con figli in cura con queste molecole”.
Lo Strattera® nuovamente sul banco degli imputati: in Inghilterra nel periodo di monitoraggio 130 tentativi di suicidio.Roma –
A pagina sette dell’ultimo numero del “Bollettino di farmacovigilanza AIFA” l’Agenzia Italiana del Farmaco informa circa le idee suicidarie di due bambini, una bimba piemontese di 9 anni, ed un bimbo sardo di 10 anni.
Entrambi i minori erano in trattamento nel 2008 con atomoxetina (nome commerciale “Strattera”®, psicofarmaco prodotto dalla multinazionale farmaceutica Eli Lilly), la bimba da sette mesi ed il bimbo da dieci mesi.
Il bambino è stato ricoverato in ospedale con diagnosi di “agitazione psicomotoria ed ideazione suicidaria”, e successivamente dimesso dopo una terapia specifica, mentre per quanto riguarda la bambina non vi sono attualmente notizie circa l’esito finale della vicenda.
“E’ sconcertante – ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini“, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica – che l’agenzia del farmaco non abbia emesso un comunicato nell’immediatezza del fatto, al fine di informare la cittadinanza, ma renda noto ciò che accaduto solo mesi e mesi dopo:
lo Strattera è – purtroppo – lo psicofarmaco più utilizzato in Italia per sedare i bambini troppo agitati e distratti, nonostante siano noti i gravi profili di rischio di questa molecola.
Ritengo che l’AIFA avrebbe dovuto, nel rispetto della privacy delle due famiglie coinvolte, permettere agli altri genitori di maturare scelte equilibrate al riguardo, conoscendo pro e contro di questi trattamenti”.
In un documento dell’agenzia di controllo sanitario inglese (British Medicines and Healthcare Regulatory Agency) reso noto su richiesta del giornalista investigativo svedese Janne Larsson, si riportavano già a fine 2005 ben 130 rapporti su tentativi di suicidio da parte di pazienti trattati con Strattera®, oltre a 760 rapporti per problemi cardiaci, 172 rapporti per danni al sistema epatico e circa 20 rapporti per suicidi effettivi.
Il colosso farmaceutico Eli Lilly in origine cercò senza successo di far approvare Strattera® dalla Food & Drug Administration USA come antidepressivo, per poi riciclarlo come trattamento per l’Adhd, la Sindrome di Iperattività e Deficit di Attenzione, con significativi profitti finanziari (circa 665 milioni di dollari di giro d’affari annuo).
Da allora, si sono succeduti diversi avvisi urgenti della FDA relativi alla potenziale induzione al suicidio dell’atomoxetina, qualora somministrata ad organismi in via di sviluppo, ma la molecola non è mai stata rimossa dal mercato.
L’AIFA, nel rapporto sui due bambini italiani che hanno maturato progetti suicidari, dichiara anche che “l’insorgenza di ideazione suicidaria sembra essere significativamente più frequente nei bambini in terapia con atomoxetina”. “E’ incomprensibile il motivo per cui – ha concluso Poma – nonostante le ormai conclamate evidenze di pericolosità di questo psicofarmaco, riconosciute anche dall’AIFA, l’organismo di controllo non intervenga chiedendo all’Agenzia Europea del Farmaco un’immediata revisione dell’autorizzazione al commercio di questa molecola, come già sollecitato anche in più occasioni da esponenti del nostro Parlamento”.
Media relation: 337.415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org
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FARMACI e PROTOCOLLI per Bambini (da Panorama di Apr. 2008)
SOLO il 2 % degli studi clinici per testare i farmaci a scopo pediatrico, si basa su Comitati di Controllo Indipendenti (non legati adindustrie farmaceutiche), per valutare l’eventuale presenza di reazioni avverse.
Questo e’ quanto emerge da un’analisi, effettuata dall’Universita’ di Nottingham (UK) ed apparsa sulla rivista Acta Pediatrica di 739 trial internazionali effettuati fra il 1996 ed il 2002, ed alcuni test comprendevano anche adulti assieme ai bambini…
Mentre il 74 % degli studi pubblicati descriveva il modo in cui era stato condotto il monitoraggio sulla sicurezza, solo 13 su 739 avevano comitati composti da membri NON arruolati dalle aziende farmaceutiche !
Reazioni avverse ai medicinali (fra cui l’ipertensione, emorragie, insufficienza renale, psicosi, ecc.) sono state segnalate in circa 37 % dei trial; nell’11 % le reazioni erano da moderate a serie, e 6 studi clinici sono stati interrotti precocemente a causa della grave tossicita’ del farmaco; non a caso erano anche quelli con comitati di controllo indipendenti !
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COMUNICATO STAMPA – E’ ufficiale: il Ministero dell’Istruzione vieta i test psicologici nelle scuole
Con la circolare n. 4226/P4, il Ministero dell’Istruzione impone ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali, inclusi i Sovrintendenti Scolastici per la Provincia di Bolzano e di Trento, il divieto di somministrare i test o questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni all’interno delle scuole. A questo proposito la circolare afferma specificatamente: “…
La diagnosi di ADHD è pertanto tutt’altro che semplice, anche in virtù del conseguente possibile ricorso a terapia farmacologia, e comunque non può essere effettuata attraverso le somministrazioni all’interno delle scuole di test o di questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni.”
Inoltre, in relazione ai corsi e conferenze su questi temi, la circolare precisa: “Pervengono segnalazioni, anche attraverso atti parlamentari, relative alla organizzazione di corsi rivolti a genitori e insegnanti finalizzati a propagandare l’uso di prodotti psicoattivi nei casi di bambini affetti da disturbi del comportamento e dell’apprendimento (sindrome ADHD). …
Alla luce di quanto sopra espresso, si pregano le S.S.L.L. di voler dare istruzioni alle istituzioni scolastiche di competenza affinché eventuali analoghi episodi siano immediatamente portati all’attenzione degli U.S.R. di competenza e successivamente segnalati alla scrivente Direzione Generale.”
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani desidera ringraziare e manifestare la propria soddisfazione per questa presa di posizione del Ministero che ha deciso di tutelare i nostri bambini, consapevole della pericolosità insita in questi test e, indirettamente, anche dall’uso e abuso di psicofarmaci.
Ben consapevoli dell’esistenza di forti pressioni per continuare quest’attività di screening all’interno delle scuole, il nostro Comitato, insieme a tutti coloro che si sono uniti in questa battaglia, continuerà a vigilare e denuncerà ogni situazione anomala che contrasti con le direttive della circolare.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – Onlus – email info@ccdu.org
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CORRUZIONE negli ambienti governativi e Multinazionali
Evelyn Pringle giornalista investigativa specializzata in inchieste sulla corruzione negli ambienti governativi e nel mondo delle corporations ha pubblicato il 2 gennaio scorso, un articolo su SCOOP www.scoop.co.nz sito indipendente di news neozelandese) dal titolo eloquente: “Spacciatori di SSRI sotto tiro”.
Gli SSRI Selective Serotonin Reuptake Inihbitors, Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, sono farmaci antidepressivi).
L’articolo prende il via da un inchiesta della Commissione Finanza del Senato americano che sta indagando su Glaxo SmithKline(produttore anche di Vaccini) per aver manipolato i dati sugli eventi avversi relativi alla “suicidialità” di PAXIL (paroxetina); facendo apparire che PAXIL non aumentava il rischio di comportamenti suicidiari quando in realtà i soggetti trattati con il farmaco avevano otto volte più probabilità di tentare o commettere suicidio rispetto ai soggetti in placebo.
Con GSK sono sotto inchiesta a vario titolo non pochi “top pushers” per essersi arricchiti in quella che la Pringle definisce una delle più fraudolente vicende della storia della medicina moderna.
La storia inizia negli anni 90 quando ci fu un’ imponente campagna di marketing a favore dei nuovi antidepressivi SSRI che vennero presentati come farmaci miracolosi e indicati per tutti (bambini compresi !) da parte di clinici ed accademici – cosiddetti opinions leaders – che non erano altro, come è poi apparso evidente dalle risultanze processuali, che degli “spacciatori di farmaci” molto ben pagati da Big Pharma. Così per anni le ricerche e i dati che dimostravano che gli SSRI potevano essere pericolosi e non erano poi così efficaci come si voleva far credere, vennero colpevolmente tenuti nascosti.
Oggi grazie a questa Commissione di inchiesta i colpevoli incominciano a pagare il conto e la Pringle nel suo articolo fa nomi e cognomi e cita con precisione le cifre pagate dalle Case farmaceutiche a tanti medici compiacenti.
Il quadro è sconfortante certo, ma conforta che la giustizia, almeno negli USA, alla fine arrivi e non sia quella divina nella quale bisogna credere senza “prove di efficacia”.
Articolo originale su: http://www.scoop.co.nz/stories/HL0901/S00008.htm
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Bambini e psicofarmaci in Italia: il giallo del rapporto tra multinazionali ed istituzioni sanitarie.
Finalmente qualcuno si muove per contrastare questo immenso potere:
http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__67.pdf
Ci sono tutti gli elementi per un giallo alla John Grisham nella conferenza stampa di questa mattina tenuta dall’ISS e dall’ “Associazione Italiana Famiglie ADHD”, il gruppo di genitori favorevoli all’uso di psicofarmaci sui bimbi troppo agitati e distratti. In calce all’invito per i giornalisti figura il nome di Chiara Gallarini, come ‘addetta stampa dell’associazione’.
Ma una verifica accurata, sullo stile del miglior giornalismo d’inchiesta, ha fatto emergere una sconcertante verità: la professionista in questione è a libro paga della Ketchum (www.ketchum.com – www.ketchum.it).
Cos’è la Ketchum ? L’agenzia internazionale di PR e strategie media che in diversi paesi promuove l’immagine e quindi il business di due colossi del farmaco, Novartis ed Ely Lilly, “incidentalmente” produttori rispettivamente di Ritalin e Strattera, i due contestati e redditizi psicofarmaci per bambini e tanto promozionali dall’Istituto Superiore di Sanità recentemente approvati in Italia dall’Agenzia Italiana del Farmaco che è attualmente sotto verifica da parte della Commissione di Inchiesta sul Servizio Sanitario (Senato) per sospetti conflitti d’interesse.
“Si mormorava da tempo di relazioni strette tra questa associazione di genitori particolarmente favorevoli all’uso di questi due psicofarmaci e le due aziende che li producevano – ha dichiarato ai colleghi giornalisti Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, il comitato per la farmacovigilanza pediatrica che consorzia centosettanta enti, tra i quali prestigiose università, ordini dei medici ed associazioni socio-sanitarie – quello che è sconcertante e clamoroso è che l’ISS – che come ente pubblico dovrebbe essere assolutamente equidistante – sia invece della partita, ovvero si presti a patrocinare e sostenere questo genere di gravi contaminazioni con il mondo dell’industria farmaceutica. Anzi, in fin dei conti non è per niente sconcertante, dal momento che la modifica in senso più restrittivo dei protocolli per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini è inchiodata al palo da diversi mesi a causa delle reticenze dell’ISS“.
Immediate e durissime le prese di posizione del mondo della politica, con richieste di verifica sull’operato dell’ISS: l’Onorevole Federica Rossi Gasparrini, Presidente dell’Udeur, ha dichiarato: “L’ISS è un ente normalmente attento, sono davvero meravigliata che si presti a questo genere di operazioni, una scivolata del genere non era proprio opportuna. Sottoporrò il tutto al Ministro Turco nel Question Time”, mentre l’Onorevole Tommaso Pellegrino della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha aggiunto: “Sono indignato da queste notizie, e presenterò subito una interrogazione urgente al Ministro Turco. E’ incredibile come la tutela dei bambini sia sempre più condizionata da grandi interessi finanziari”.
Il Senatore Eufemi, UdC e Segretario del Senato, ha presentato un’interrogazione al Ministro Turco chiedendo una completa verifica dei potenziali conflitti di interesse in seno all’ISS.
Poma ha anche contestato i dati rilasciati in conferenza stampa, precisando che: “nessun dato proveniente da queste fonti può essere considerato credibile, in quanto filtrato dall’ufficio stampa delle due multinazionali produttrici. Inoltre sono dati estremamente contradditori: a leggere le loro dichiarazioni passate, soffrirebbero di iperattività il 5% dei bambini italiani ma anche l’1,7%, ma perché no il 4%.
Recentemente hanno gettato nel panico le famiglie italiane, sostenendo che ci sarebbero 10.000 bambini da curare con psicofarmaci in Lombardia e 17.000 in Campania, adesso – astutamente, dopo le recenti polemiche in Parlamento – ridimensionano il fenomeno all’1%, così da far passare inosservate le loro strategie di medicalizzazione del disagio.
Strategie che abbiamo già visto negli USA – ha concluso Poma – dove sono letteralmente milioni i bambini in cura con questi due psicofarmaci che sviluppano un giro di affari di diversi miliardi di dollari all’anno: non per niente le agenzie di PR che le elaborano sono le stesse !”
Tratto da: Giulemanidaibambini.org
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PSICOFARMACI: COSA SUCCEDE IN ITALIA ?
Si schiera dalla parte dei cittadini Daniela Guerra dei Verdi, che nella risoluzione espressa presso la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, chiede al Ministero della Salute di intervenire in materia psicofarmaci, perché il metilfenidato (Ritalin) e l’atomoxetina (Strattera) tornino nella tabella degli stupefacenti.
Ricordiamo che il Ritalin è un’anfetamina somministrata ai bambini, scomparsa in Italia nell’89 e rimasta nella tabella stupefacenti sino al 2003; riportata il 26 aprile 2006 tra le sostanze stupefacenti, il 10 marzo 2007, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva deciso di riammetterla tra i farmaci normalmente prescrivibili.
Altra vittoria emiliana è stata l’approvazione all’unanimità di una mozione di Verdi e Pd, che chiedono al Governo che sulle confezioni di determinati farmaci siano riportate più informazioni, in particolare per il metilfenidato, con una guida dettagliata sui potenziali pericoli.
Si tratta di una lunga serie di prese di coscienza che nei mesi scorsi avevano visto il Consiglio Regionale piemontese abolire gli psicofarmaci e i test psichiatrici nelle scuole; e la stessa proposta era stata presentata in Campania da Tonino Scala. Ricordiamo, infatti, che questi test diagnosticano una “malattia” di dubbia esistenza, chiamata ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività), sulla base di domande arbitrarie, un metodo che ha ben poco di scientifico. I ragazzi vengono in questo modo indirizzati a strutture neuropsichiatriche, dove vengono poi somministrati psicofarmaci come il Ritalin.
Etichettare e controllare sembrano essere le attività principali della psichiatria e da Basaglia molti passi devono ancora essere compiuti. A quei tempi il problema erano i manicomi, oggi sembra accentrarsi sui trattamenti ai minori.
Ma la Lombardia sembra non averlo compreso e, attraverso una petizione, intende semplicemente potenziare l’intero sistema psichiatrico, quando gli stessi soldi potrebbero invece essere investiti per fermare gli abusi dei diritti umani in quell’ambito e migliorare contemporaneamente il sistema.
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NOVITÀ DAGLI USA, CROLLA IL MITO DEGLI PSICOFARMACI AI BAMBINI: INUTILI COME TERAPIA A LUNGO PERIODO
Il Washington Post anticipa i risultati di un nuovo studio federale USA: gli psicofarmaci somministrati ai bambini iperattivi sono inutili nel medio termine, l’unica cosa che “garantiscono” sul lungo periodo sono
gli effetti collaterali. Polemica tra accademici, William Pelham accusa: “Precedenti ricercatori hanno sfruttato il loro prestigio accademico per mettere in imbarazzo tutti i colleghi che avevano dubbi sulle vecchie ricerche ricerche favorevoli agli psicofarmaci”Torino, 16/04/2009 (informazione.it – comunicati stampa)
Nuovi studi federali USA – anticipati in questi giorni su un articolo del Washington Post – infiammano il dibattito sull’efficacia a lungo termine degli psicofarmaci somministrati – anche in Italia – ai bambini agitati e distratti (cosiddetta “Sindrome Adhd”). L’accusa mossa ad alcuni team di ricercatori è di aver volutamente sminuito le prove della scarsa efficacia di tali farmaci oltre i 24 mesi di trattamento. Il nuovo studio ha inoltre indicato che un impiego a lungo termine di psicofarmaci può arrestare la crescita dei bambini: i dati più recenti a disposizione dipingono quindi un quadro ben più negativo da quello che si evinceva dai risultati di analoghi studi pubblicati nel 1999 e largamente pubblicizzati delle multinazionali del farmaco produttrici di questi contestati farmaci psicoattivi.
Il coordinatore del gruppo di ricercatori, lo psicologo William Pelham della State University di New York, ha affermato che la più ovvia interpretazione dei nuovi dati è che i farmaci possono essere utili nel breve termine ma inefficaci nel lungo periodo, ed ha anche aggiunto che i suoi colleghi avevano ripetutamente cercato di distogliere l’attenzione dalle evidenze di queste risultanze: “La forza ed il prestigio accademico dei membri del primo gruppo di ricercatori – ha dichiarato Pelham al Washington Post – fu tale che chi intuiva dei dubbi sull’attendibilità dei risultati a disposizione veniva messo in così forte imbarazzo da non ritenere opportuno svelare al pubblico i propri dubbi e confutare i risultati del documento del 1999, e questo ha portato tutti gli addetti del settore ad operare per anni sulla base di convinzioni errate”.
La prima analisi di questo genere, della durata di 14 mesi e pubblicata nel 1999, dimostrava infatti che i bimbi trattati con psicofarmaci reagivano meglio di quelli che avevano ricevuto solo terapie della parola o cure mediche di routine.
Le case farmaceutiche distribuirono migliaia di copie di quell’articolo ad altrettanti medici, ed il numero di diagnosi di Adhd e le prescrizioni di psicofarmaci aumentarono vorticosamente.
Ma nel mese di agosto 2007 i ricercatori presentarono i primi dati di follow-up (verifica a distanza di tempo, ndr) i quali non hanno mostrato differenze di comportamento fra bambini medicalizzati e non medicalizzati.
Inoltre i bambini che hanno assunto psicofarmaci per 36 mesi presentano una statura di 2,5 cm e un peso di circa 2,7 kg inferiore alla media dei bambini che non hanno ricevuto cure farmacologiche. Pelham ha dichiarato al quotidiano USA che “la maggior parte dei genitori e medici ha recepito il messaggio che le ricerche indicassero la terapia farmacologica come efficace anche nel lungo periodo, e ciò ha generato
ogni anno milioni di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini, fino ai 39,5 milioni nel 2008 (fonte: IMS Health, ndr). I dati recenti hanno invece confermato che non ci sono – a lungo termine – differenze nel comportamento di bambini che hanno utilizzato farmaci rispetto a coloro che non li hanno mai assunti” (fonte: Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, ndr).
Un collega del Prof. Pelham, James Swanson – Psicologo presso l’Università di California a Irvine ed anch’egli co-autore dello studio, ha citato una serie di pubblicazioni scientifiche che dimostrano che i farmaci perdono efficacia nel tempo e rallentano la crescita corporea. “Se vuoi un risultato domani, prescrivi uno psicofarmaco e lo otterrai, ma se vuoi intraprendere un percorso su tre anni, questi benefici immediati perdono d’importanza: se si prendono psicofarmaci per un periodo di almeno tre anni, non credo vi sia alcuna prova che il farmaco dia risultati migliori di terapie che non lo prevedono”.
Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato per la farmacovigilanza pediatrica in Italia, ha commentato: “Nell’intervista al noto quotidiano americano, il prof. Pelham ha giustamente osservato che milioni di famiglie nel mondo somministrano ogni giorno uno psicofarmaco al proprio figlio, ed hanno tutti i diritti di conoscerne i rischi e soprattutto hanno diritto di sapere che questi prodotti non garantiscono alcun tipo di risultato sul medio-lungo periodo, esponendo per contro al rischio di effetti collaterali che possono andare dalla riduzione della crescita all’infarto al miocardio, dall’induzione al suicidio al coma epatico.
È ora che invece di inseguire le mode d’oltreoceano anche i nostri specialisti, in Italia, traggano le loro conclusioni: dobbiamo fare l’interesse dei bambini, non quello delle multinazionali”.
By Luca Poma
Comitato GiùleManidaiBambini ONLUS – portavoce@giulemanidaibambini.org – http://www.giulemanidaibambini.org
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PSICOFARMACI ai MINORI, PASSA all’UNANIMITÀ la PROPOSTA di LEGGE in TRENTINO (Italy)
Giovedì 21 febbraio si è tenuta la tavola rotonda per informare i cittadini sul tema dell’iperattività, degli screening nelle scuole, in particolare sull’indagine promossa nelle scuole della Vallagarina. Sono stati trattati gli aspetti medici, culturali e sociali di questo fenomeno, nonché l’aspetto giuridico. Più di 150 genitori, insegnanti, medici hanno attivamente partecipato ed hanno avuto occasione di comprendere la tematica in oggetto, così da poter fare scelte consapevoli.
Introdotto dal consigliere provinciale De Eccher, che ha informato i presenti dell’approvazione all’unanimità (vederehttp://www.consiglio.provincia.tn.it/attualita/attualita.it.asp?ar_id=75086), da parte della IV Commissione permanente della Provincia di Trento, del progetto di Legge n. 259 ispirato alla legge già approvata in Piemonte (che prevede, tra l’altro il divieto di eseguire gli screening psicopatologici nelle scuole e l’obbligo del consenso informato scritto dei genitori prima della somministrazione di tali sostanze), il convegno è proseguito con gli interventi del dott. Cestari (Presidente CCDU Italia), dell’avv. Di Francia (Chairman distrettuale Kiwanis International Italia – San Marino), del dott. Plotegher (medico e Consigliere Comunale di Rovereto), del dott. Bombarda (Consigliere Provinciale), del dott. Poma (Portavoce nazionale campagna “Giù le mani dai Bambini)
Gli elementi scientifici illustrati hanno evidenziato la totale mancanza di qualsiasi base oggettiva ed organica a sostegno dell’esistenza di una specifica malattia o disturbo definita ADHD. Con la sigla ADHD si illustra pertanto solo un comportamento dei bambini, che come ogni altro comportamento umano, anche qualora protratto nel tempo e di particolare rilevanza può essere originato da molte e differenti cause. La parola ADHD assume quindi unicamente il “valore” di uno “spiegatutto” che in realtà non chiarisce nulla, mentre illude genitori ed insegnanti di aver trovato il perchè.
Il pubblico presente ha espresso grande soddisfazione, e vi è stata una calorosa partecipazione con interventi e domande rivolte ai relatori. – Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – Email ccdu.milano@tiscali.it
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Effetti collaterali ….
Il vostro bambino è vivace ? Non sta seduto a tavola e qualche volta disturba la maestra durante le lezioni ? Non dorme ?
E’, con tutta probabilità, un bambino iperattivo, malato di ADHD, Attention Deficit Hyperactive Disorder.
Le società farmaceutiche hanno trovato la soluzione: antidepressivi e psicofarmaci. Celexa, Zoloft, Ritalin, Luvox, Prozac, Effexor, Paxil.
Ecco gli effetti collaterali, come spiegato nel video: http://it.youtube.com/watch?v=1KlQ9957kR0
Gli effetti collaterali, possono essere imbarazzanti.
Automutilazioni, suicidi, omicidi, infarti.
Il bambino è più tranquillo quando giace in una tomba. Lo si può andare a trovare sapendo che non può farsi più del male, o correre via da qualche parte. Tante preoccupazioni in meno.
Tanti bilanci in attivo per i signori del farmaco e le loro lobby.
Se vostro figlio è vivace è un bene, non un male. Non portatelo dal medico,dallo psicologo. Prendetelo per mano e uscite con lui, con lei, per una passeggiata. Abbracciatelo, abbracciatela, forte, con un bacio. Non deve guarire da nulla, vuole solo la vostra attenzione.
Se qualcuno vi propone antidepressivi o psicofarmaci per i vostri figli, fategli leggere ad alta voce gli effetti collaterali, sono riportati nel foglietto insieme alle pasticche. Poi fate voi.
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Comunicato Stampa – “DOVE STA ANDANDO LA SCUOLA Italiana ?
DISTURBI di APPRENDIMENTO e DIAGNOSI sui BAMBINI”
La scuola, in collaborazione con la famiglia, da sempre prepara le future generazioni alle sfide della vita. Mentre al suo interno una volta si parlava solo di educazione e didattica, negli ultimi anni i genitori si sentono dire, sempre più spesso, che il loro figliolo ha un qualche disturbo o una malattia mentale. Un cambio così radicale di approccio a questi problemi richiede e impone che i genitori stessi, gli insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, abbiano ogni informazione utile.
La possibilità, seppur in buona fede, di incanalarci su una strada di vasta medicalizzazione esiste. I
Ci prefiggiamo l’obbiettivo di riappropriarci della vera natura degli scopi ed attività della scuola e far luce sui rischi degli interventi di carattere psicopatologico che stanno affollando le scuole di oggi.
Le statistiche che ci vengono fornite indicano che la strada è già stata delineata. Infatti, secondo alcuni screening recenti effettuati in vari comuni della bassa bergamasca (BG, in Italia), i “disturbi di apprendimento” colpirebbero (secondo i loro fautori) almeno il 20% dei bambini e da qui la necessità di prevenirli…
Tenendo conto che questi interventi hanno per lo più matrice psichiatrica, è importante segnalare che già circa cinquantamilabambini in Italia assumono psicofarmaci e che alcuni hanno solo 3 anni.
Questi numeri e informazioni devono essere assolutamente conosciuti, così come conosciuto deve essere il fatto che, ad esempio negli Stati Uniti, gli psichiatri universitari ricevono dalle case farmaceutiche milioni di dollari per questo business sui bambini e la vendita degli psicofarmaci è passata dal 1997 – introito di 19 miliardi di dollari – al 2008 con 80 miliardi di dollari.
Stiamo parlando dei nostri bambini che rappresentano le nuove generazioni, il nostro futuro !
By Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – email ccdumonza@infinito.it
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CAMPAGNA DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE DEL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI CONTRO I TESTS PSICOPATOLOGICI NELLE SCUOLE E L’USO DI PSICOFARMACI SUI BAMBINI.
Ogni sabato dalle 15,30 alle 18,30 il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani è a disposizione dei cittadini per distribuire materiale informativo e raccogliere firme contro i test psicopatologici nelle scuole e l’uso di psicofarmaci sui bambini.
In Italia è da alcuni anni che in diverse scuole stanno venendo utilizzati progetti e test psichiatrici, seguendo l’onda Americana, dove undici milioni di bambini ed adolescenti sono stati etichettati con disturbi mentali e “curati” con potenti psicofarmaci.
Tra l’altro alcuni di loro si sono resi protagonisti di alcune stragi in diverse scuole.
Casualità ? O dirette conseguenze dei farmaci (NdR: Vaccini) ? Fatto sta che queste “malattie” rappresentano una miniera d’oro per le case farmaceutiche ! Qualcuno ha già opposto un fermo diniego !
Il Consiglio Regionale Piemontese ha approvato all’unanimità una legge che vieta i test psicopatologici nelle scuole e impone il consenso informato per la somministrazione di alcuni psicofarmaci nei bambini.
Altre Regioni italiane stanno lavorando su Progetti di Legge similari.
In un recente dibattito, il dott. Roberto Cestari Presidente Nazionale del CCDU, ha dichiarato “Dalla ricerca scientifica emergono opinioni sensibilmente contrastanti sulla validità dei “disturbi” infantili relativi al comportamento e all’apprendimento come – ma non solo – il Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività (ADHD). A causa di tali diagnosi psichiatriche, milioni di bambini in tutto il mondo vengono “trattati” con psicofarmaci dai pericolosi effetti, con una dubbia, e in alcuni casi deleteria, efficacia terapeutica, come testimoniato dai numerosi casi di morte o invalidità che sono sfociate in 39 provvedimenti di legge restrittivi in 25 stati americani e 2 leggi federali restrittive in materia. 26 di questi provvedimenti sono stati deliberati solo nel 2003.
In Italia sono stati recentemente censiti ben 112 centri clinici, per la diagnosi del DDAI (Disturbo del Deficit di Attenzione e Iperattività – ADHD) e autorizzati alla somministrazione di psicofarmaci.
Il CCDU sta lavorando affinché sia presa in considerazione ogni possibilità per prevenire che i bambini vengano “etichettati” ingiustamente come affetti da “disturbi mentali”, specie attraverso programmi di “Istruzione Speciale” o attraverso l’uso nelle scuole di test e questionari psicopatologici e che sia protetto il loro diritto inalienabile ad essere educati senza l’uso di farmaci.
Questo mondo appartiene a tutti noi, ma in misura maggiore ai bambini, ai quali un giorno verrà consegnato.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – Email ccdu.milano@tiscali.it
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COMUNICATO STAMPA
Consultazioni sul progetto di legge contro i test psicopatologici nelle scuole e l’uso di psicofarmaci sui bambini
La Quarta Commissione permanente si riunirà mercoledì 9 gennaio 2008 presso Palazzo Trentini – Trento, 7 gennaio 2008.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani è stato invitato alla consultazione della Quarta Commissione permanente in merito al disegno di legge n. 259 “Disposizioni in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti” (proponente consigliere De Eccher) che si terrà il giorno mercoledì 9 gennaio 2008 ad ore 14.30, presso Palazzo Trentini, accesso via Torre Verde 16, Trento, Sala Emiciclo.
Alla consultazione sono stati invitati anche l’Associazione famiglie numerose, l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, l’Ordine dei farmacisti, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Le consultazioni in merito al disegno di legge inizieranno alle 14:30 e si protrarranno fino alle 16:00.
Il testo di legge ribadisce fermamente l’assoluta necessità del consenso informato, scritto ed inequivocabile per quanto attiene all’eventuale trattamento di minori con psicofarmaci e sostiene il divieto di somministrazione di test psicopatologici nelle scuole.
In particolare, il tema risulta assolutamente scottante proprio in Trentino, in quanto in Vallagarina è in programma con il nuovo anno scolastico uno screening generalizzato all’interno di tutte le scuole elementari. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus ha organizzato vari tavoli informativi a Pergine, Rovereto e Trento per raccogliere firme per una petizione in appoggio a questa proposta di legge che è stata firmata da più di 3400 cittadini.
Su questa materia si è già espresso anche il Consiglio regionale piemontese che il 30 ottobre 2007 ha approvato all’unanimità la Legge n. 405 “Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti”. Questa legge è simile a quella presentata in Trentino. Infatti, punti cardine della legge sono l’art. 4 che vieta la somministrazione di test psicopatologici all’interno delle strutture scolastiche, e l’art. 3 che introduce l’obbligo del consenso informato che deve essere sottoscritto dai genitori del minore per i quali è stata proposta la somministrazione di psicofarmaci.
By Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – Sezione di Trento: E.mail: ccdutrento@tiscali.it
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Ecco un articolo (NYT) sull’ultimo “prodigioso” ritrovato: l’Atomoxetina
STRATTERA: 130 REPORT per TENTATO SUICIDIO in UN MESE.
Un documento non ancora ufficialmente pubblicato, scritto dalla Agenzia Britannica di Controllo sulle Mecidine e la Salute (British Medicines and Healthcare Regulatory Agency) rivela che lo scorso autunno sono stati segnalati 130 rapporti di tentativi di suicidio in un solo mese da pazienti trattati con lo psicofarmaco Strattera, utilizzato per la Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD).
In aggiunta, il documento rivela che ci sono stati anche più di 760 rapporti per disordini cardiaci, 172 rapporti per danni al sistema epatico e circa 20 rapporti per suicidi effettivi. Il grande numero di rapporti di effetti negativi sono esposti in un documento del 9 Dicembre 2005 spedito dalla agenzia britannica alla Agenzia Svedese dei Prodotti Medici.
L ‘informazione è stata ottenuta tramite inchieste del FOIA ed è stata rilasciata sotto ordine del tribunale, secondo il giornalista investigativo svedese Janne Larsson.
Il colosso farmaceutico ELI LILLY in origine cercò di far approvare il farmaco Strattera dalla FDA come antidepressivo con insuccesso. Il farmaco è stato da allora commerciato come trattamento per al ADHD.
Strattera è approvato per la somministrazione ai bambini e ai pazienti adulti. Ciononostante il farmaco non è stato ancora testato sui bambini minori di 6 anni o in pazienti geriatrici, secondo la Lilly.
Strattera è un inibitore selettivo della norepinefrina ed è il primo farmaco nonstimolante approvato per il trattamento della ADHD. Dato che Strattera è chimicamente simile ai farmaci antidepressivi collegati nel 2004 a fenomeni di ideazione suicidaria nei bambini, lo scorso anno la FDA ordinò alla Lilly di analizzare i propri dati sullo Strattera.
I 12 brevi trias (6-18 settimane) rivisti includevano più di 2200 pazienti, fra i quali 1357 ricevettero lo Strattera e 851 un placebo. L’analisi riscontrò un maggior rischio di pensieri suicidi durante i primi mesi fra quelli riceventi lo Strattera. Il rischio medio riscontrato di pensieri suicidi era di circa il 4 per mille con lo Strattera, a fronte di nessun pensiero suicida dei pazienti ai quali era stato somministrato il placebo. Ci fu inoltre un tentato suicidio in un paziente trattato con Strattera.
Basandosi sui dati qui sopra la FDA determinò che le seguenti avvertenze dovrebbero essere incluse sulle avvertenze del medicinale:
1) Strattera incrementa il rischio di pensieri suicidi in bambini e adolescenti con ADHD.
2) chiunque consideri di usare Strattera in bambini o adolescenti per curare la ADHD deve tenere conto dell’incrementato rischio di pensieri suicidi rispetto al bisogno clinico del farmaco.
3) i pazienti che hanno iniziato una terapia dovrebbero essere tenuti sotto stretta osservazione riguardo peggioramenti clinici, pensieri o comportamenti suicidi, o cambiamenti inusuali di comportamento.
4) le famiglie e i badanti dovrebbero essere avvisati di tenere sotto stretta osservazione i pazienti e di comunicare i cambiamenti comportamenti relativi al medico curante.
Il 29 Settembre 2005 l’FDA annunciò che aveva obbligato la Lilly a rivedere le etichette dello Strattera per
includervi sulle confezioni delle indicazioni di pericolo atte a mettere in allerta i sanitari riguardo un accresciuto rischio di pensieri suicidi in bambini e adolescenti trattati con quel farmaco.
L’FDA disse anche alla Lilly di preparare una Guida Medica dei Pazienti per avvisarli dei rischi e della precauzioni che dovrebbero essere prese, guida da distribuirsi ai farmacisti che dispensano Strattera.
Non appena i media riportarono le nuove avvertenze di pericolo e che i rischi divennero ben pubblicizzati, iniziarono a arrivare rapporti spontanei di fatti negativi.
Poi furono riportati i 130 casi di comportamenti suicidi e autolesionistici. Nei 3 anni precedenti all’avvertimento, fra il novembre 2002 e il settembre 2005, sono stati riportati solo 300 casi. “Questo significa che il 30% di tutti i rapporti di tentati suicidi sono stati ricevuti in un mese” precisa Mr. Larsson.
Nel 2004 Strattera era nei 6 prodotti più venduti della Lilly, fruttando al produttore più di 665 milioni di dollari di giro d’affari. Però quando l’FDA lo scorso autunno ordinò di inserire le avvertenze di pericolo, David Moskowitz, l’analista
finanziario di Friedman Billings Ramsey, disse alla Reuters News che aveva tagliato la previsione di vendita dello strattera nel 2006 da 685 milioni di dollari a solo 518 milioni.
Il 10 febbraio 2006 il Consiglio consultivo di sicurezza della FDA ha raccomandato che i farmaci per il deficit di attenzione riportassero degli avvertimenti riguardanti i rischi di attacco cardiaco, dato che il membri del comitato convenirono che il pubblico è largamente non informato dei rischi e potrebbe abusare dei farmaci, includendo Adderall, Concerta, Ritalin e le versioni generiche del Ritalin, chiamate metilfenidato.
ll comitato ha anche raccomandato che, quando fosse prescritto il farmaco, dovesse essere fornita anche una guida alla assunzione del farmaco per i pazienti e i genitori.
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LA PSICHIATRIA STA “PATOLOGIZZANDO” il COMPORTAMENTO dei BAMBINI
L’abitudine controversa della psichiatria nello screening e la cura dei bambini per i cosiddetti “problemi mentali”, ha recentemente attirato l’attenzione dei media a livello internazionale. L’Associated Press ha riferito giorni fa, che: “ In psichiatria c’è un campo in crescita noto come salute mentale dell’infanzia”.
Un medico di Londra, il Dott. Michael Fitpatrick, ha commentato: “ L’estensione di queste categorie (come l’ADHD) che includono dal 20 al 30% dei bambini, riflette una tendenza sociale a “patologizzare” e medicalizzare la vita dei bambini…”
In Italia la percentuale di minori italiani che soffrirebbero di iperattività e deficit di attenzione secondo le associazioni scientifiche di impostazione più organicista, sarebbe dal 4% al 20%.
Fonte: Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, Kataweb
Da 30.000 a 50.000, i bambini italiani che ogni giorno assumono psicofarmaci, alcuni dei quali inducono al suicidio secondo i più recenti “warning” dagli USA
Fonte: Istituto Mario Negri di Milano
Negli Stati Uniti la professione psichiatrica sta spingendo sempre più nella direzione di programmi, come il
“Teen Screen”, per diagnosticare dei disturbi psichiatrici a bambini piccoli ed adolescenti, dopo di che vengono spesso prescritti loro dei potenti psicofarmaci, descritti dall’ente americano, la FDA come causa di mania, psicosi, tendenze e comportamenti suicidi, idee omicide, attacco cardiaco, colpo apoplettico e decesso improvviso. Soltanto nello stato della Florida, in un anno, sono stati prescritti antipsicotici a 4500 bambini, sotto l’età di 5 anni, coperti dall’assistenza sanitaria Medicaid.
Nonostante i seri pericoli di questi farmaci, sono prescritti sulla base di diagnosi soggettive, le quali non possono essere verificate con esami fisici – tali analisi del sangue, tomografia o radiografia del cervello.
In Italia seguendo l’onda Statunitense, sempre più frequenti programmi di stampo psicologico pervadono le nostre scuole e sempre più bambini vengono direttamente indirizzati ai centri di neuropsichiatria dove invariabilmente vengono etichettati con qualche disturbo mentale.
Ben 82 centri sono stati accreditati per la diagnosi e cura dell’ADHD con psicofarmaci.
Alla gente e persino ai politici, tutto ciò viene spiegato con la necessità di aiutare i bambini e le famiglie, permettendo di individuare precocemente qualsiasi alterazione di comportamento.
Dicono: “Da noi tutto è improntato alla prudenza”, esattamente ciò che dicevano all’inizio, dove oggi c’è il disastro (negli Stati Uniti, 8 milioni di bambini sotto psicofarmaci e 400 morti).
Usando parole complesse e discorsi fumosi per confondere le acque, alla fine indagando si scopre ciò che vogliono ottenere: screening, diagnosi e terapia !
Non si tratta di negare aiuto a chi soffre, ma ogni bambino ha diritto alle soluzioni appropriate, che diagnosi affrettate e senza fondamento scientifico, somministrazione di psicofarmaci che cercano di annullare i sintomi, impediscono di scoprire ciò che realmente non va nel bambino, sopprimendo in molti casi la vera causa dei suoi disagi.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Email: linea.stampa@ccdu.org
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COMUNICATO STAMPA del 14/10/06
Il metilfenidato ( Ritalin ), utilizzato – anche in Italia – per il trattamento dei bambini iperattivi, viene classificato in Inghilterra tra le 20 droghe più pericolose in assoluto.
Ed il British Medical Journal denuncia: “le sperimentazioni di farmaci sponsorizzate dai produttori devono essere valutate con molta cautela, non sono né trasparenti né rigorose”.
Commento (NdR): oltre alle truffe, collusioni, interessi delle case farmaceutiche, ricordiamo che la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci e’ il FLUORO
A PIU’ di 17 MILIONI DI BAMBINI in TUTTO il MONDO SONO PRESCRITTI PSICOFARMACI
Nel maggio ’06 USA Today ha rivelato che la Food and Drug Administration americana (o FDA) è in possesso della documentazione relativa a 45 decessi infantili provocati dai nuovi farmaci antipsicotici. Gli esperti, sostengono che il numero delle vittime potrebbe aggirarsi attorno a 450, poiché gli effetti collaterali nocivi riferiti alla FDA sono solo l’1-10% del totale. Preoccupante è il fatto che le prescrizioni per farmaci antipsicotici a soggetti di età compresa tra i 2 e i 18 anni è passata da meno di 500.000 nel 1995 a circa 2,5 milioni nel 2002: ciò rappresenta un aumento del 400%. Parallelamente le vendite di questi stessi farmaci sono aumentate del 1500%, passando da 500 milioni di dollari nel 1991 a oltre 8 miliardi di dollari nel 2003.
Le morti provocate dai farmaci antipsicotici rappresentano la terza grossa categoria di decessi provocati da psicofarmaci letali, attualmente prescritti a milioni di bambini americani; gli antidepressivi ora hanno l’obbligo di recare sulla confezione il “riquadro nero” di avvertimento della FDA, che avvisa come il farmaco provochi nei bambini e negli adolescenti reazioni suicide; un comitato consultivo dell’FDA ha consigliato che un analogo “riquadro nero” venga apposto sulle confezioni dei farmaci per l’ADHD, per avvertire che la sostanza causa sincopi, attacchi di cuore e morte improvvisa nei bambini. A livello internazionale, sono più di una decina gli avvertimenti lanciati sugli effetti collaterali che gli psicofarmaci hanno su bambini e adolescenti, tra i quali ricordiamo danni al fegato, scompensi cardiaci, sincopi, allucinazioni, psicosi, manie, comportamento violento, tendenze suicide e morte.
Ciò nonostante, si continuano a prescrivere questi farmaci a oltre 17 milioni di bambini in tutto il mondo.
In Italia le statistiche rivelano che 30.000 bambini sono in cura psicofarmacologica. Nel Marzo del 2003 il Ministro della Salute aveva approvato un decreto che portava il Metilfenidato in Tabella IV, togliendola così dalle sostanze stupefacenti (Tabella 1 e 2).
Il 26 aprile 2006 il Ministro della Salute e il Ministro della Giustizia hanno emesso un Decreto che riporta il metilfenidato nella tabella 1 e 2 delle sostanze stupefacenti.
Il Ministero della Salute ha richiesto un esame più approfondito delle cosiddette malattie mentali in età adolescenziale ed è in fase di avvio un nuovo progetto denominato “Progetto ADHD” sotto la supervisione dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS).
Il progetto ADHD ha diverse fasi tra cui:
– Interviste diagnostiche fatte ai genitori attraverso domande che incoraggiano i genitori a descrivere gli atteggiamenti dei bambini.
– Questionari o meglio test per i genitori e per gli insegnanti, per rilevare informazioni sul comportamento sociale, accademico ed emotivo dei bambini in età compresa tra i 3 e i 17 anni.
– Valutazione delle abilità di lettura e calcolo.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), in Italia è presente come Onlus, fa parte di un gruppo internazionale di tutela dei Diritti Umani nel campo della salute mentale, da anni raccoglie informazioni e testimonianze sulla somministrazione di psicofarmaci ai bambini, per esempio lo scorso mese il Psychotherapy and Psychosomatics ha scoperto che il 100% degli psichiatri che stabiliscono i criteri diagnostici per i cosiddetti “disturbi dell’umore” (tra i quali figurano il “disturbo bipolare” e i “disordini schizofrenici/psicotici”) al fine di includerli nel Diagnostic and Statistical of Mental Disorders (DSM) della American Psychiatric Association’s (APA) sono finanziariamente collegati alle industrie farmaceutiche che producono i relativi farmaci.
In passato i farmaci antipsicotici causavano una reazione tossica letale, chiamata sindrome neurolettica maligna, che si stima abbia causato la morte di 100.000 americani. Ci sono voluti 20 anni di battaglie legali prima che nel 1985 l’APA inviasse ai propri associati una circolare di avvertimento sull’uso di tali farmaci.
La signora Ellen Liversidge, che nel 2002 perse il figlio in seguito alla somministrazione di un farmaco antipsicotico, ha dichiarato che: “Sull’etichetta non c’era nessun avvertimento. E neppure il dottore ci ha avvertiti”.
Bisogna davvero che così tante persone vengano uccise ?
Abbiamo bisogno ancora di un’altra montagna di articoli sui giornali ?
Tutto ciò dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dai genitori, gli insegnanti e le istituzioni italiane.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology, raccoglie testimonianze di persone hanno subito abusi da parte delle istituzioni psichiatriche, se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi speciali senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contattaci:
e-mail: linea.stampa@ccdu.org
Articolo di USA Today: http://www.usatoday.com/news/health/2006-05-01-atypical-drugs_x.htm
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EPILOGO DELLA CAMPAGNA DI MARKETING PSICHIATRICA: IL RITALIN NELLE FARMACIE ITALIANE.
Nella giornata di ieri (30 Gen 2007) il direttore dell’AIFA, Nello Martini, ha annunciato che la casa produttrice del Ritalin ha terminato le procedure di registrazione e l’Agenzia Italiana del Farmaco si è impegnata a pronunciarsi in merito entro la fine di febbraio.
Tutti i bambini sottoposti a terapia farmacologica per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), saranno iscritti nel Registro Nazionale che dovrebbe garantire che i minori siano trattati in appositi centri regionali che sono stati già individuati e selezionati. Di questi centri autorizzati, dovrebbe essercene uno a Regione ma chissà come nella sola Regione Veneto ve ne sono addirittura 13 – http://www.aifa.it/veneto.htm
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani da tempo sta lanciando l’allarme e sta cercando di fare breccia sul cliché così diffuso che “in Italia queste cose non possano mai accadere”.
Intanto 30.000 bambini sono già in cura psicofarmacologica (Ist. Mario Negri di Milano) e questionari epidemiologici sono stati distribuiti e compilati nelle scuole italiane (es. Progetto Prisma) ed altre iniziative similari continuano tutt’oggi.
Il Ritalin, è un’amfetamina, i suoi effetti possono essere paragonati a quelli della cocaina, nonostante ciò viene somministrata a bambini, nell’illusione di correggere problemi comportamentali.
Riteniamo che non sia sufficiente la soluzione di utilizzare un registro di controllo per monitorare l’utilizzo di psicofarmaci per l’ADHDnei bambini. Si tratta di una diagnosi che risulta a tutt’oggi oscura e si basa unicamente su questionari cui basta rispondere con un certo numero di risposte affermative perché il bambino sia etichettato.
Il nostro sistema di salute mentale ha il dovere di escludere ogni possibilità di abuso, frode o morte che possano derivare dai trattamenti psichiatrici o dall’uso di potenti psicofarmaci sui bambini. Dovrebbe invece promuove la ricerca di vere soluzioni, che peraltro esistono, e proteggere il diritto inalienabile di essere educati senza l’uso di psicofarmaci.
Se tuo figlio è stato sottoposto a questionari psicologici o psichiatrici, test, valutazioni o programmi psicologici senza il tuo consenso, o conosci qualcuno che ha subito danni in seguito a diagnosi e/o trattamenti psichiatrici contatta il:Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – Email: linea.stampa@ccdu.org
sito: www.ccdu.org – www.cchr.org
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CONDANNA
Corte d’Appello di Firenze: condannata la psichiatra dott. Marazziti (equipe del prof. Cassano) che ha sperimentato un potente psicofarmaco su di una bambina senza informare i genitori. Un precedente importante in Italia per la difesa del diritto al consenso informato ed alla libertà di scelta terapeutica. “Abbiamo avuto giustizia”, dichiara la madre della bambina.
A metà pomeriggio di oggi, presso la I° sezione penale della Corte d’Appello del Tribunale di Firenze, Presidente dott. Bruno Loche, presente anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini”, promotore della più visibile campagna indipendente di farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia è stata condannata la dott.sa Donatella Marazziti, la quale prescrisse e somministrò il Topamax® – principio attivo topiramato, potente psicofarmaco antiepilettico – per la cura di una semplice obesità infantile.
Il Pubblico Ministero, nella Sua documentatissima arringa finale, commentando la superficialità dell’approccio terapeutico della Marazziti, ha detto: “è davvero sconcertante come uno specialista della salute mentale possa raddoppiare le dosi di una molecola potente qual è uno psicofarmaco, dando istruzioni alla madre nel corso di semplici telefonate”. Il penalista Luca Cenferoni, che assisteva la famiglia, ha dichiarato: “questa sentenza costituisce un precedente importante nel nostro paese, perché condanna la psichiatra che prescrive e fa somministrare dosi elevatissime di psicofarmaci sui bambini in modalità ‘off-label’, ovvero al di là delle indicazioni della stessa scheda tecnica del farmaco, causando dei danni permanenti al minore. L’autonomia del medico nella scelta della terapia e della posologia non può giustificare questi abusi: la Corte infatti ha ribadito il diritto inalienabile della famiglia ad essere compiutamente informata su tutti i pericoli di queste delicate terapie e soprattutto sui potenziali effetti collaterali, nonché ad essere consenziente alla somministrazione, diritto violato dalla condannata”.
Fonte : www.giulemanidaibambini.org
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COMUNICATO STAMPA – Martedì, 27/3/07
AL SENATO CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE BIPARTISAN CONTRO GLI SCREENING PSICO PATOLOGICI DEI BAMBINI.
ROMA, 27/03/2007 – Domani in Senato presso la Sala Conferenze stampa alle 14.30 i Senatori Marcello De Angelis e Loredana De Petris presenteranno la proposta di legge per vietare l’utilizzo di questionari volti a indagare lo stato psichico ed emozionale degli allievi nelle scuole, e introdurre l’obbligo del consenso scritto dei genitori per il trattamento con psicofarmaci dei minori.
Alla presentazione parteciperà il dr. Roberto Cestari, direttore scientifico della campagna di informazione sociale “Perché Non Accada”, ente promotore dell’iniziativa, e Presidente nazionale del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus.
Il dr. Cestari ha dichiarato: “Il dibattito intorno al tema ADHD è su tre differenti piani. Il primo consiste nelle notevoli perplessità relative al trattamento farmacologico: qui il consenso informato deve essere inequivocabile.
Il secondo è la vera domanda: l’ADHD esiste ? Esiste cioè questa entità patologica specifica ?
Di questo tema si occupa la campagna culturale “Perché non Accada”. Il terzo è la questione degli screening: è un tema politico e queste proposte legislative centrano esattamente la questione”.
I senatori De Angelis e De Petris denunciano come ”inaccettabile” che le scuole possano divenire luogo di etichettamento psico patologico. Questo è già avvenuto in altre nazioni e la conseguenza sono i milioni di bambini sotto terapia con psicofarmaci pericolosi e che danno assuefazione. “Di particolare gravità – rimarca il senatore De Angelis – se non riuscissimo ad impedire che accada anche in Italia quanto avvenuto altrove e cioè l’invasione dello stato nella famiglia e nella vita dei cittadini: un grave rischio per la democrazia”.
“I test si stanno diffondendo, sono sempre più le scuole dove sono già stati effettuati e contemporaneamente sono stati abilitati ben 83 centri per fare diagnosi e terapie – una macchina si sta muovendo. Impedendo gli screening e con un chiaro consenso informato, tuteliamo la libertà di tutti i cittadini italiani” concludono congiuntamente i senatori De Angelis e De Petris
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani domani durante la conferenza stampa metterà a disposizione dei Senatori e dei media presenti, testimonianze sulla realtà degli screening nelle scuole italiane ad insaputa dei genitori.
By Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – E.mail linea.stampa@ccdu.org oppure ccdumonza@infinito.it
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SENATO: PRESENTATA PROPOSTA DI LEGGE BIPARTISAN CONTRO GLI SCREENING PSICO PATOLOGICI DEI BAMBINI.
ROMA – Il 28 marzo alle ore 14.00, presso la Sala Stampa del Senato, i Senatori Marcello De Angelis (AN) e Loredana De Petris (Gruppo Verdi e Comunisti Italiani), hanno presentato una proposta di legge bipartisan sul tema degli screening psico – patologici nelle scuole e sulla somministrazione di psicofarmaci ai bambini.
(es. vedi Ritalin)
Due medesime iniziative legislative di carattere regionale per la Regione Piemonte e la Regione Veneto, sono state presentate rispettivamente dal Consigliere Regionale Piemontese Gianluca Vignale e l’Assessore all’Istruzione della Regione Veneto Stefania Donazzon.
Per quanto attiene all’eventuale trattamento di minori con psicofarmaci i politici presenti hanno ribadito l’assoluta necessità del consenso informato, scritto ed inequivocabile.
Attenzione particolare è stata riservata alla questione degli screening. Di fatto, anche dopo la conclusione dei progetti di ricerca, prosegue nelle scuole italiane, con una distribuzione a macchia di leopardo, la somministrazione di test di valutazione psico patologica dei bambini. Spesso vengono compilati dagli insegnanti, a volte dopo “opportuno” corso di formazione con tanto di crediti formativi, a volte sono i bambini che devono rispondere, a volte i genitori, e ogni tanto i genitori non vengono nemmeno informati.
A testimonianza di questi fatti un genitore al cui figlio sono stati fatti fare due test psico patologici negli ultimi mesi, senza che egli ne fosse minimamente informato, era presente alla conferenza stampa.
Si prospetta una mobilitazione nazionale “anti-screening”, contro l’invasione dello stato nella famiglia e nella vita dei cittadini: un grave rischio per la democrazia.
La campagna “Perché NON Accada” – www.perchenonaccada.org – rappresentata in conferenza stampa dal Dr. Roberto Cestari, ha annunciato l’attivazione di comitati Regionali per diffondere ulteriormente l’informazione ai cittadini italiani su questi temi.
“Impedendo gli screening e con un chiaro consenso informato, tuteliamo la libertà di tutti i cittadini italiani”, hanno ribadito congiuntamente i senatori Marcello De Angelis e Loredana De Petris
La proposta di legge nazionale si avvia ora a raccogliere ulteriori firmatari al Senato, indipendentemente da partiti e schieramenti.
Nel frattempo sembra che anche altre Regioni italiane si stiano muovendo nella stessa direzione e preparando simili strumenti legislativi.
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Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – Milano, 1 Dicembre 2007 – COMUNICATO STAMPA
PSICOFARMACI: PRIMA PASTIGLIA a OTTO ANNI
“I bambini italiani che assumono psicofarmaci quotidianamente vanno dai 30.000 ai 60.000”, così scrive l’On. Patrizia Paoletti Tangheroni nell’interrogazione parlamentare presentata la scorsa settimana, a distanza di pochi giorni dall’interrogazione del Senatore Maurizio Eufemi, sempre sullo stesso argomento. La preoccupazione è giustificata ancor più dal fatto che i presupposti stessi della “malattia” vengono messi continuamente in discussione: Leiber dell’FDA afferma che “Nessun aspetto fisiopatologico del disordine è ancora stato delineato”; il Dr. Fred Baughman, nel suo libro “The Future of ADD”, scrive: “Sia la FDA che la DEA hanno riconosciuto che l’ADHD non è una malattia, né organica né biologica”. Ma se non esiste uno squilibrio biochimico, perché lo si cerca di curare con sostanze chimiche? I principi attivi maggiormente utilizzati sono due: il Metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, e l’Atomoxetina.
Il trattamento può iniziare presto, perché già a 8 anni molti bambini ricevono la prima pastiglia. E’ difficile pensare che a quell’età un bambino possa rendersi conto delle conseguenze a cui va incontro, con sostanze che in molti casi portano alla dipendenza. Il Prozacad esempio, la cui soglia di somministrazione è stata portata da 18 a 8 anni solo di recente, può causare quasi mille differenti effetti collaterali; inoltre sono noti casi di suicidio; stesso discorso per il Ritalin, un’anfetamina, reintrodotta in Italia da poco.
Una volta i professionisti erano gli insegnanti; oggigiorno abbiamo l’equipe psico-pegadogica che munita di altisonanti “Progetti psicologici”, basati sul controllo del comportamento, è entrata nella scuola, somministra test, questionari di improbabile validità scientifica, ne valuta i risultati ed infine etichetta il bambino, visto che qualsiasi difficoltà può rientrare tranquillamente in qualche “disturbo psichiatrico” come ADHD o la discalculia, la disortografia, ecc…; i genitori non vengono mai completamente informati su cosa si farà esattamente con questi progetti, che spesso sono i più variegati e i questionari psicologici invasivi che sollecitano dati sul bambino e sulla famiglia, sono spesso compilati senza il consenso dei genitori, per non parlare di come si utilizzeranno le informazioni raccolte, come verranno valutate e dove andranno a finire. Spesso le etichette rimangono nella storia dell’alunno che se le porta avanti anche negli anni successivi e i genitori restano inconsapevoli che il loro figlio sia stato schedato.
Molti bambini vengono poi indirizzati in centri di neuropsichiatria infantile che sono il punto d’ingresso verso trattamenti farmacologici, anziché interventi didattici e sociali. Ce ne sono 40 attivi sul territorio nazionale e sono 112 quelli accreditati.
E’ stato istituito anche un registro nazionale, per monitorare la somministrazione degli psicofarmaci sul campo.
Su questo tema è pertanto fondamentale il consenso informato e un’inequivocabile chiarezza e trasparenza nell’informazione al cittadino, in merito a queste iniziative svolte sui bambini e ad ogni possibile effetto dei farmaci utilizzati che per altro hanno effetti collaterali molto gravi. Senza la coercizione di “velate” minacce nel caso si rifiutino di somministrare psicofarmaci ai propri figli o sottopongano i figli a trattamenti psicologici.
Lo screening dei bambini per “localizzare” malattie mentali non è qualcosa di nuovo. Tale strumento trova riscontro nella prassi della Germania nazista per ripulire la società dagli “elementi inferiori”.
Nel 1930 Ernst Rudin, fondatore della “genetica psichiatrica” e tra gli ideatori dell’Olocausto, durante un discorso al Congresso Internazionale sull’Igiene Mentale che si tenne a Washington D.C., propose un approccio eugenetico unitario per estirpare coloro che sono portatori noti di “malattie ereditarie”.
In cima all’elenco dei “difetti” che gli eugenisti americani avrebbero stilato in seguito, c’era il “disturbo da deficit dell’attenzione”. Come diretta conseguenza del movimento di eugenetica psicologica, le scuole americane effettuarono per prassi lo screening dei bambini, e quelli che venivano ricoverati “idiota, imbecille, e deficiente erano tutti termini medici”, venivano usati per definire vari livelli di ritardo o incapacità mentale”.
A tutt’oggi ben 17 milioni di bambini nel mondo sono stati diagnosticati “disturbi mentali”.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus – Email: linea.stampa@ccdu.org
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Infine vi sono i Batteri detti “Psicobiotici” – vedi: Spirito
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la mente, e i ricercatori affermano che possono migliorare l’umore, diminuire l’ansia e la depressione e apportano molti altri benefici. I probiotici sono microrganismi vivi che sono simbiotici con i batteri intestinali positivi e che riescono ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i fermenti dello yogurt non sono considerati probiotici perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che alterando i batteri nell’intestino, si potesse gestire meglio lo stress, migliorare l’umore, e anche curare ansia o depressione. Eppure ci sono moltissime ricerche scientifiche pubblicate da vari ricercatori in tutto il mondo che riguardano la connessione intestino-cervello e che stanno dimostrando proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri intestinali in modo da influenzare positivamente l’umore e la funzione del cervello. Uno dei principali modi è quello di assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se ingeriti in quantità adeguate, producono un beneficio per la salute nei pazienti affetti da malattie psichiatriche.[1] Questa definizione, coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si basa sulla più recente ricerca che dimostra che non c’è bisogno di avere una depressione clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici influenzino positivamente il cervello.[2] Chi soffre di stress cronico, depressione, o di ansia ha il potenziale per beneficiare di questa classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici “alterano la mente” è attraverso la loro capacità di produrre vari composti biologicamente attivi, come i neurotrasmettitori. Diverse molecole con funzioni neuroattive come l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le catecolamine e l’acetilcolina possono essere prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando questi neurotrasmettitori sono secreti all’interno dell’intestino, possono attivare cellule all’interno del rivestimento epiteliale che a loro volta rilasciano molecole che stimolano la funzionalità cerebrale e influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando effetti sul sistema di risposta allo stress del corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa disfunzionale in caso di stress cronico o malattia. Quando si verifica una disfunzione dell’asse HPA, la produzione ritmica di cortisolo e di altri ormoni legati allo stress diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici possono agire sul cervello è attraverso la loro azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti essere una delle principali cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi. Questa infiammazione può derivare dall’intestino, e alcuni psicobiotici apportare i loro effetti benefici nel cervello abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi psicobiotici hanno dimostrato di migliorare l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici hanno anche dimostrato di curare la depressione, l’ansia, e altri problemi di salute mentale e cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su pazienti con disturbi depressivi maggiori, in cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici, altri un placebo per otto settimane.[7] L’integratore prebiotico era costituito da Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2 miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane, i pazienti che hanno ricevuto il probiotico avevano diminuito in modo significativo i punteggi totali sulla Beck Depression Inventory, un test ampiamente utilizzato per misurare la gravità della depressione, rispetto ai pazienti che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano una significativa diminuzione della infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP, i livelli di insulina erano significativamente più bassi, si era ridotta la resistenza all’insulina, e si era verificato un significativo aumento di glutatione, un antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in persone senza questi disturbi. In uno studio per analizzare i possibili effetti su ansia, depressione, stress in volontari sani, è stato utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus helveticus r0052 e Bifidobacterium longum R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato che esso aveva alleviato lo stress psicologico, in particolare la depressione, la rabbia, l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30 giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L. helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti psicologici benefici nei soggetti sani. Possono contribuire a rafforzare l’umore e alleviare l’ansia nelle persone affette da varie malattie croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un altro studio controllato con placebo nei pazienti con sindrome da stanchezza cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di unità formanti colonie di Lactobacillus casei, ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno per due mesi. Le persone che avevano assunto il probiotico avevano una significativa diminuzione dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici supplementari hanno dimostrato di poter curare la depressione e l’ansia in studi su animali. Il Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per esempio, è noto per l’effetto di aumentare la dopamina e la serotonina e di diminuire i comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a stress precoce, questo stesso psicobiotico diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici aiutano le persone e gli animali sottoposti a stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir) contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato i livelli di serotonina negli studenti di medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati allo stress come dolore addominale e sintomi del raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo Shirota “può esercitare effetti benefici per prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha funzionato meglio del citalopram nel ridurre l’ansia indotta da stress, depressione e disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il cortisolo e riportato i livelli di serotonina e di altri neurotrasmettitori cerebrali alla normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus helveticus hanno anche dimostrato, in studi condotti su animali, di poter ridurre la depressione legata allo stress e all’ansia, influenzando la serotonina, il cortisolo, e altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus R0011 ha normalizzato i comportamenti simili all’ansia e le carenze di apprendimento e di memoria nei ratti immuno-deficienti con disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti regolatori dell’umore e della funzione del cervello. I prebiotici non sono organismi vivi come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che stimolano la proliferazione dei batteri positivi intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi riducono la secrezione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e migliorano l’elaborazione emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto uno dei due prebiotici (frutto-oligosaccaridi, FOS, o Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un placebo (maltodestrine) al giorno per tre settimane. I livelli di cortisolo al mattino erano significativamente più bassi dopo l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto il placebo. I partecipanti che avevano assunto B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi sulla vigilanza e attenzione, che è un’indicazione che il prebiotico ha avuto effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino irritabile spesso hanno l’ansia e / o depressione, condizioni correlate direttamente con la disbiosi e con la diminuzione dell’attività intestinale e della diversità microbica.[19] Uno studio ha trovato che una miscela prebiotica contenente galactooligosaccaride ha dato benefici sull’ansia nella sindrome dell’intestino irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con questa miscela per 4 settimane ha ridotto i punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi dimostrano che gli psicobiotici hanno il potenziale di avere un impatto positivo sulla funzionalità del cervello, sul miglioramento dell’umore, sul trattamento della depressione e dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi devono ancora essere determinati. In generale sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al giorno per la maggior parte dei probiotici, tra cui gli psicobiotici, ma possono anche essere utili apporti superiori o inferiori. Basta fare una prova per almeno un mese prima di decidere se funzionano o meno.
La chiave della salute è nel nostro intestino e gli antichi di ogni tradizione lo sapevano benissimo. Ippocrate, padre della medicina moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli autori dello studio, precisiamo: non e’ che un singolo batterio influisce sulla psiche, ma e’ l’insieme sinergico di TUTTI i batteri autoctoni della flora intestinale, il microbioma, che permette al soggetto di avere una psiche / mente lucida ed attenta, senza distrazioni dai malesseri causati dalle alterazioni della flora foriera di qualsiasi danni o ammalamento.
Riferimenti
[1] Dinan TG et al. Psychobiotics: a novel class of psychotropic. Biol Psychiatry. 2013 Nov 15;74(10):720-6.
[2] Tillisch K et al. Consumption of fermented milk product with probiotic modulates brain activity. Gastroenterology. 2013 Jun;144(7):1394-401, 1401.e1-4.
[3] Wall R et al. Bacterial neuroactive compounds produced by psychobiotics. Adv Exp Med Biol. 2014;817:221-39.
[4] Ait-Belgnaoui A et al. Probiotic gut effect prevents the chronic psychological stress-induced brain activity abnormality in mice. Neurogastroenterol Motil. 2014 Apr;26(4):510-20.
[5] Stuart Watson and Paul Mackin. HPA axis function in mood disorders. Psychiatry Volume 5, Issue 5, 1 May 2006, Pages 166–170
[6] Clin Ther. 2015 May 1;37(5):984-95.
[7] Nutrition. 2015 Sep 28. pii: S0899-9007(15)00391-3.
[8] Br J Nutr. 2011 Mar;105(5):755-64.
[9] Gut Pathog. 2009 Mar 19;1(1):6.
[10] Behav Brain Res. 2016 Feb 1;298(Pt B):202-9.
[11] Brain Res. 2015 Nov 24. pii: S0006-8993(15)00862-8.
[12] Neurogastroenterol Motil. 2014 Nov;26(11):1615-27.
[13] Behav Brain Res. 2015;287:59-72.
[14] Benef Microbes. 2015 Dec 21:1-12.
[15] Neuroscience. 2015 Dec 3;310:561-77.
[16] Psychoneuroendocrinology. 2013 Sep;38(9):1738-47.
[17] Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol. 2014 Oct 15; 307(8): G793–G802.
[18] Psychopharmacology (Berl). 2015; 232(10): 1793–1801.
[19] Neuropsychiatr Dis Treat. 2015; 11: 715–723.
[20] Aliment Pharmacol Ther. 2009 Mar 1;29(5):508-18.
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