LIMITI DELLA RICERCA
La maggior parte delle case farmaceutiche è stata fondata a meta-fine ottocento o primi del novecento. Inizialmente le nazioni trainanti in questo settore furono Svizzera, Germania ed Italia.
Nel novecento il concetto di scoperta scientifica si è fuso con quello di bene di consumo di massa, per cui la aziende farmaceutiche hanno imposto un nuovo modo di fare medicina pratica.
Italy – Le associazioni dei medici rispondo alla federazione FNOMCEO degli Ordini dei medici, il 50% degli studi medici pubblicati, sono FALSI ! – Gen. 2017
http://www.freedompress.cc/vaccini-radiazione-medici-le-associazioni-sindacali-medici-rispondono/
Comunita’ scientifica – La “comunità scientifica”, intesa come unanimita’ di teorie e prove, non esiste.
Tale “comunità scientifica” (che a leggere dichiarazioni ufficiali sarebbe schierata per gli obblighi vaccinali) non esiste.
Parola di scienziato. Gli scienziati non sono unanimi, ci sono quelli che lavorano nel paradigma dominante e quelli che lo contestano. Talvolta, pochi si sono opposti al credo convenzionale e poi hanno avuto ragione (da questo punto di vista e’ vero che la Scienza non e’ democratica). E’ sempre stato cosi’.
Dire che il decreto Lorenzin (oggi legge) è stato approvato dalla “comunità scientifica”, è un falso storico, filosofico, etico, scientifico. La “comunità scientifica” che approva o sostiene decisioni di legge non esiste.
Esistono alcuni medici filogovernativi, esistono certamente organizzazioni di medici e di pediatri che si sono schierate secondo le linee ufficiali e hanno coniato il paradigma “i vaccini sono efficaci e sicuri”, esistono alcuni scienziati che, esprimendo opinioni coerenti col volere governativo, sono serviti ai politici per cercare di far passare loro decisioni prese da tempo.
Eppure, anche se medici “ipervaccinatori” e a favore dell’obbligo fossero la maggioranza (difficile dirlo visto che il dissenso e’ vietato e punito) cio’ non costituirebbe parere della “comunita’ scientifica” a sostegno di decisioni che una parte politica vorrebbe imporre.
La Scienza ha certo scoperto antigeni, anticorpi, decine di diversi linfociti e via dicendo, fino ad una complessita’ impensabile di meccanismi genetici ed epigenetici. Questo si.
Ma non ha dimostrato che oggi ci sia una situazione epidemiologica peggiore dell’anno scorso, ne’ di 3, 5, 10, 20 anni fa, ne’ ha dimostrato che aumentando forzatamente le coperture dal 92 al 97 % si eradica il morbillo, ne’ che la difterite e’ sparita grazie al vaccino, ne’ si conosce la farmacocinetica dei prodotti iniettati, né il meccanismo d’azione degli adiuvanti, né si e’ certi che le reazioni avverse siano solo quelle dichiarate visto che i sistemi di sorveglianza sono inefficienti.
Non ci sono prove scientifiche ma solo ipotesi (che si confrontano con altre ipotesi) delle cose che ci vogliono propinare.
Le soglie del cosiddetto effetto gregge sono spesso aleatorie, dovrebbero essere aggiornate per la situazione italiana e per alcuni vaccini neppure si conoscono.
La Scienza dell’igiene ha portato e porta benefici immensi indipendentemente dai vaccini.
La Scienza dell’epidemiologia dimostra che i problemi di salute degli Italiani non sono infezioni ma patologie cronico-degenerative, cardiovascolari, metaboliche, neuropsichiatriche.
La Scienza dell’immunopatologia ha scoperto che il diabete giovanile e’ una malattia che spesso ha una patogenesi autoimmune e che l’autoimmunita’ puo’ essere scatenata dal mimetismo molecolare. Eccetera.
Quindi, per favore, dico ai politici renziani, berlusconiani (c’era una volta il popolo delle liberta’…) e lorenziniani:
Almeno prendetevi le vostre responsabilità e non nascondetevi dietro la foglia di fico della “comunità scientifica”.
La “comunità scientifica” che viene evocata a sostegno di una parte politica non esiste. Invece di ripetere slogans e introdurre obblighi e sanzioni inusitati e inesistenti in tutti gli altri Paesi civili, cercate di convincere la gente con argomenti validi che conviene vaccinarsi.
In Veneto, non certo l’ultima delle Regioni Italiane per Sanita’ pubblica, tutto ha funzionato benissimo con l’informazione e la responsabilizzazione. Se proprio volete imparare qualcosa dagli scienziati, almeno guardate l’esperienza !
By prof. Paolo Bellavite
Ma al Ministero della NON salute non interessa fare ricerca scientifica, sono legati a BIG PHARMA a doppio filo:
…Conflitti di interesse e Corruzione
https://www.lettera43.it/it/articoli/scienza-e-tech/2018/11/03/cochrane-peter-gotzsche-ricerca-vaccini/224990/
Case farmaceutiche e Corruzione: lo scandalo planetario della Glaxo Smith Kline – 26/04/2014
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/case-farmaceutiche-e-corruzione-lo-scandalo-planetario-della-glaxo-smith-kline/964564/
In Italia e nel resto del mondo le Case Farmaceutiche alterano la scienza medica !
https://www.corvelva.it/blog/case-farmaceutiche/311-in-italia-roche-e-novartis-alterano-anche-la-scienza.html
Google, lunga mano, anzi socio di Big Pharma
Il dott. Mercola si unisce con il suo sito e relativi video, a Brighteon, i messaggi del potente video espongono la frode ed il racketering di Google
Il pioniere dell’informazione sanitaria online Dr. Joseph Mercola ha pubblicato alcuni video potenti, che aprono gli occhi, li trovate su Brighteon.com.
In un video, presentato oggi, il dottor Mercola espone l’oltraggiosa frode e il racket di Google, rivelando come Google sia ora solo un’estensione corrotta di Big Pharma.
Racketeering, frode, corruzione antitrust e altro ancora….. questo è ciò che Google rappresenta veramente oggi, mentre spinge farmaci pericolosi e tossici sui vostri figli (e censura i siti web di salute naturale).
Leggi la storia completa (e guarda il video) qui:
https://www.naturalnews.com/2019-11-10-mercola-video-google-racketeering-fraud-health-publishers.html
Un gruppo di ricercatori, in qualche modo afferente ai maggiori istituti di ricerca nazionali e finanziati da enti privati di grande notorietà sono stati colti con le mani nel sacco a falsificare gli esiti dei lavori svolti nei loro istituti.
Fin qui, dirà chi legge, tutto normale. In qualunque sistema esiste qualche mela marcia, ed è compito del sistema stesso individuarla ed eliminarla.
Qui però non si trattava di “qualche” mela marcia, ma di un intero sistema organizzato per aggirare i risultati negativi e, come per magia, trasformarli in positivi.
Un trucchetto di cui evidentemente qualcuno, ad alto livello, doveva essersi reso conto visto che le testimonianze parlano di una società specializzata in modifiche con Photoshop a cui numerosi ricercatori si rivolgevano.
Continua QUI:
http://www.laltramedicina.it/in-edicola/laltra-medicina-n-90-ottobre-2019/?fbclid=IwAR3llyVQQ0yKaOxS67h-skLp-7-i8PDaBikqjX9IRiJmQ_eVBFTH3JTNEZI
Sono luminari della ricerca che manovrano milioni di euro provenienti da fondi pubblici, donazioni private, raccolta del 5 per mille.
Hanno ricevuto, solo nel periodo analizzato dalla Procura (2005-2012), cifre altissime: 9,37 milioni Di Fiore; 3,06 Mantovani; 1,48 Pelicci; 3,60 Pierotti, per un totale di 17 milioni erogati dal Cnr, dal ministero della Salute e da quello dell’Università. E sono stati beccati ad “aggiustare” la documentazione delle loro ricerche.
Ora il giudice dell’indagine preliminare Sofia Fioretta ha chiuso l’inchiesta iniziata nel 2014, archiviando le accuse e sostenendo – con argomentazioni ardite – che i professori “non hanno attuato alcuna attività di falsificazione”.
Già i due pm avevano chiesto l’archiviazione, sostenendo che le manipolazioni sono accertate, ma che non esiste in Italia il reato di “frode scientifica” (come c’è invece quello di frode assicurativa e di frode sportiva), dunque non è possibile perseguire i comportamenti dei sette oncologi eccellenti.
La gip è stata più creativa: ha ravvisato “un falso innocuo e innocente”, realizzato “perché non c’era tempo o denaro per eseguire la replica, o perché concorrenti stavano arrivando prima” (che stupidi gli scienziati che invece fanno tutto per bene).
Sono stati dunque commessi “errori poco significativi”. Non sono state eseguite le repliche degli esperimenti, ma questo “non inficiò il contenuto” delle ricerche e “non minò la validità scientifica della tesi pubblicata”. Insomma: i luminari hanno sbagliato, ma in modica quantità.
(NdR: sofismi dialettici tattici per proteggere e giustificare la manipolazione scientifica criminale ! )
Eppure gli esami dei periti della Procura hanno accertato le manipolazioni: tre nei lavori di Pelicci-Ieo, quattro in quelli del gruppo di Pierotti-Istituto dei tumori (e cioè due di Pilotti e una a testa di Greco e Tamburini), una nei lavori di Di Fiore-Ifom e una in quelli di Mantovani-Humanitas. Ma niente di male, va tutto bene così, ci rassicura la gip Fioretta. Chiusa la partita giudiziaria, a questo punto rivolgiamo alcune domande alla comunità scientifica:
1. Esistono, nella pratica scientifica, falsi “innocui e innocenti”, manipolazioni, ma “poco significative”?
2. È normale che sette luminari della ricerca oncologica pubblichino sulle riviste scientifiche internazionali delle immagini che risultano
manipolate in 21 casi su 27 analizzati ?
3. È compatibile con il metodo scientifico che, eseguito il primo esperimento, si tarocchi la replica, “perché non c’era tempo o denaro” per eseguirla, “o perché concorrenti stavano arrivando prima”?
4. Poiché è impossibile, sul piano giudiziario, stabilire la connessione diretta tra ricerche eseguite e fondi ottenuti, è comunque normale, sul piano scientifico ed etico, ottenere soldi, pubblici e privati, con il prestigio guadagnato (anche) con ricerche taroccate ?
5. La comunità scientifica è sicura che fare quadrato (corporativamente) e gioire per i “falsi innocenti” sia il modo migliore per difendere la scienza e il metodo scientifico, oggi minacciati da ciarlatani, cialtroni e no-vax ?
By Gianni Barbacetto
Tratto da:
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/11/28/ricerche-mediche-aggiustate-pero-la-scienza-tace/5583974/
Ritirato lo studio che esaminava le differenze nello stato di salute fra bambini vaccinati e non vaccinati – 2018
La censura della scienza non è un fatto nuovo. In Canada, ad esempio, hanno suscitato molte perplessità i vincoli governativi sempre più stringenti che impedivano agli scienziati di rendere note al pubblico le loro scoperte. La censura, nel suo complesso, è un problema costantemente sottostimato nella nostra società. L’elezione di Donald Trump ha certamente mostrato il fatto che i media mainstream riportano solo le narrazioni che vogliono farci vedere.
Nell’ultimo caso di censura scientifica, un articolo di una rivista scientifica è stato “rimosso,” ma solo dopo che i sostenitori dei vaccini hanno dichiarato che doveva essere eliminato. Lo studio, vedete, esaminava le differenze nello stato di salute fra bambini vaccinati e non vaccinati. I risultati indicavano che “i bambini vaccinati mostravano significativamente meno probabilità di ricevere diagnosi di varicella e pertosse rispetto ai non vaccinati, ma significativamente più probabilità di ammalarsi di polmonite, otite media, allergie e patologie del neurosviluppo – NDDs (definite come disturbo dello spettro autistico, sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e/o disturbo dell’apprendimento).”
Dalle segnalazioni delle madri, i ricercatori hanno scoperto che i bambini vaccinatierano più soggetti ad allergie e patologie del neurosviluppo (NDDs). Il team ha notato che anche dopo aver tenuto conto di altri fattori, la vaccinazione restava associata in modo rilevante alla presenza di patologie a carico del neurosviluppo, con una probabilità di ricevere una diagnosi di questo tipo quasi tre volte superiore rispetto al controllo. La combinazione di nascita pretermine e vaccinazione produceva un rischio persino maggiore di NDDs, aumentandone le possibilità di oltre sei volte.
Nell’abstract, i ricercatori hanno scritto come conclusione: “In questo studio basato sui report delle madri, i vaccinati hanno avuto un tasso superiore di allergie e di patologie del neurosviluppo rispetto ai non vaccinati. La vaccinazione, ma non la nascita pretermine, è rimasta associata in modo significativo a questo tipo di malattie dopo aver tenuto conto di altri fattori. Tuttavia, la nascita pretermine combinata con la vaccinazione era associata ad un aumento apparentemente sinergico nello sviluppo di NDDs. Sono necessarie ulteriori ricerche che coinvolgano campioni più ampi e indipendenti per verificare e comprendere queste scoperte inattese ed ottimizzare l’impatto dei vaccini sulla salute dei bambini.”
Baxter Dmitry di Investment Watch Blog sottolinea che questo studio è stato “rimosso” dalla rivista Frontiers In Public Health. Normalmente, è ancora possibile vedere la copia cache nell’archivio di internet. Ma Baxter afferma che anche quella è stata cancellata, dichiarando “anche la copia cache disponibile nell’archivio di internet è stata rimossa, il che denota l’esistenza di una vera e propria campagna per evitare che il pubblico venga a conoscenza di questo studio.” Fortunatamente, è stato salvato uno screenshot dello studio prima che il tutto scomparisse per sempre da internet.
Prima di essere rimosso da internet, lo studio è stato sottoposto ad una enorme quantità controlli; a quanto pare in questo caso l’uso di sondaggi, che vengono ampiamente utilizzati per la raccolta dati – sarebbe in qualche modo viziato dal “biais” (forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio, N.d.T.). Fra i più suggestivi commenti pubblici, “Questo studio è caratterizzato da carente progettazione, benché i risultati non siano impossibili. Esso si basa sui report spontanei delle madri, inducendo al biais,” e “Ecco un altro studio spazzatura sulla rivista Frontiers. Scienziati, smettetela di recensire/pubblicare qui.”
Non è certo la prima volta che uno studio che mostri i potenziali effetti nocivi dei vaccini viene ritirato da internet. A febbraio, la rivista Vaccine rimosse temporaneamente, e poi alla fine ritirò, uno studio che associava il vaccino contro il papillomavirus (HPV) a disturbi comportamentali nei topi.
Pubblicare ricerche che contengono informazioni in conflitto con le narrazioni dei mass media, continua a mostrarsi un modo veloce e facile per trovarsi sulla lista nera della censura da parte dei media tradizionali.
Questo fatto sottolinea ancora una volta l’importanza della ricerca indipendente e dei media alternativi.
Fonti:
– http://www.activistpost.com/2016/12/vaccinated-versus-unvaccinated-children-2016-health-study-pulled-from-publication.html
– http://www.naturalblaze.com/2016/12/notable-study-on-vaccinated-vs-unvaccinated-children-pulled-from-web.html
– http://www.universityworldnews.com/article.php?story=20130625133943361
– https://vaccineimpact.com/2016/retracted-paper-linking-hpv-vaccine-to-behavioral-issues-republished/
Ecco le Ricerche indipendenti occultate che i genitori non devono assolutamente conoscere
- Cosa sapete dirmi delle ricerche del prof. Romain Gherardi sulla miofascite macrofagica ?Mi potete spiegare cos’è la “miofascite macrofagica”?
Romain Gherardi è un neurologo e neuropatologo francese, professore di istologia e leader da più di 20 anni dell’unità di ricerca INSERM all’università di Parigi Est-Creteil in Francia. Ha pubblicato oltre 300 studi scientifici, reperibili su PUBMED.
Ha scoperto nel 1998 la cosiddetta “miofascite macrofagica”, una condizione medica precedentemente sconosciuta, caratterizzata da estrema sensazione di esaurimento fisico, stanchezza cronica per oltre 6 mesi, persistenti disturbi del sonno, così come dolori protratti a carico di muscoli ed articolazioni.
Nel 2001 ne sono state scoperte le cause: la miofascite macrofagica è causata dall’idrossido di alluminio contenuto in diversi vaccini.
Di fatto, biopsie del muscolo deltoide negli adulti e quadricipite nei bambini hanno rivelato che l’alluminio non viene necessariamente eliminato dall’organismo come si diceva appena dopo l’inoculazione; al contrario, l’alluminio può permanere nel sito di inoculazione del vaccino e non solo in esso, addirittura per anni, scatenando la reazione immunitaria persistente di miofascite macrofagica.
In alcuni rari casi se ne è fatta diagnosi addirittura 10 anni dopo l’inoculazione di un vaccino contenente alluminio !
Studi successivi hanno dimostrato che i sintomi di MMF comprendono persino disturbi cronici della memoria, dell’attenzione, della capacità di elaborazione di informazione e dell’umore. L’organizzazione mondiale della sanità ha da poco dichiarato che la misura in cui si verificano questi fenomeni apparentemente rari è ancora sconosciuta e che la questione richiede ulteriore investigazione.
Ricerche ancora più recenti di Gherardi e colleghi mostrano come l’alluminio da vaccino possa, attraverso i linfonodi, raggiungere organi distanti come milza e fegato e, infine, il cervello, accumulandovisi.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno di quanto scritto qui:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9717921
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11522584
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20882368
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19748679
http://www.who.int/vaccine_safety/committee/reports/october_1999/en/
- Cosa sapete dirmi delle scoperte del ricercatore israeliano Yehuda Schoenfeld e la sindrome “ASIA” da lui descritta?Yehuda Schoenfeld è un medico israeliano, autorità di fama internazionale nel campo delle malattie autoimmuni. È docente all’Università di Tel Aviv e editore di due riviste scientifiche.
Nel 2011 ha descritto la sindrome cosiddetta “ASIA” ovvero la “sindrome infiammatoria autoimmune indotta da adiuvanti”.
Si tratta di un disordine autoimmune che viene “slatentizzato”, in individui geneticamente predisposti, da adiuvanti quali l’alluminio nei vaccini.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20708902
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24238833
- Cosa sapete dirmi delle ricerche degli scienziati canadesi Christopher Shaw e Lucija Tomljenovic ?(Badate che questi due scienziati sono molto controversi e altamente criticati dal mainstream medico così come dall’organizzazione mondiale della sanità: alcune loro ricerche sono state considerate metodologicamente errate e sono state retratte. Continuano comunque a pubblicare su diverse riviste scientifiche e immagino che la maggior parte dei medici italiani non li conosca)
Christopher Shaw è un neuroscienziato canadese e professore di oftalmologia all’università di British Columbia; Lucija Tomljenovic è una ricercatrice post-dottorato nella stessa università. Insieme hanno pubblicato diverse ricerche scientifiche in cui suggeriscono ripetutamente una correlazione tra alluminio nei vaccini e diversi disturbi del sistema nervoso centrale incluso l’autismo; come prevedibile, stanno scatenando accesi dibattiti all’interno della comunità scientifica.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23609067
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21568886
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22099159
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22235057
- Cosa ne pensate della posizione dell’immunologa americana Tetyana Obukhanych ?Tetyana Obukhanych, nata in Ucraina, si è trasferita negli Stati Uniti per motivi di studio. Nel 2006 ha discusso la sua tesi di dottorato in immunologia presso la Rockefeller University di New York, e ha poi svolto attività di ricerca in prestigiosi laboratori di immunologia affiliati alla Facoltà di medicina di Harvard.
Nel 2015 è diventata direttrice e fondatrice di Physicians for informed consent, un’associazione non-profit dedicata alla salvaguardia del consenso informato nel campo dei vaccini e alla divulgazione sul tema delle malattie infettive e del sistema immunitario.
Spinta dal desiderio di capire perché aveva contratto malattie infantili per le quali era stata regolarmente vaccinata, l’immunologa elabora un punto di vista che mette in discussione i presupposti e le teorie tradizionali del vaccino come strumento per l’immunità a vita.
Praticamente smonta con spiegazioni brillanti il concetto di “immunità di gregge” così come la supposta “efficacia dei vaccini”.
- La vaccinazione di massa contro malattie batteriche può causare l’evoluzione dei batteri patogeni per aggirare i vaccini in modo simile ai batteri divenuti resistenti agli antibiotici ?Sì, molto probabile: gli organismi che portano malattia puntano ad infettare il portatore/ricevente senza ucciderlo.
A questo scopo generalmente evolvono diminuendo la loro virulenza in una popolazione non vaccinata. Al contrario aumentano la loro virulenza quando incontrano una popolazione vaccinata resistente al patogeno, in quanto il loro fine è quello di infettare per riprodursi. Quindi vaccini imperfetti come quello antipertossico promuovono l’evoluzione di ceppi patogeni virulenti che risultano in infezioni più severe e mortali.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11742400
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4516275/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16817536
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1691350/
http://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371%2Fjournal.pbio.0020230
- Su quale base è stato introdotto il vaccino per la varicella ?Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Vaccine” spiega che l’introduzione del vaccino antivaricella non si deve alla pericolosità della malattia, in genere benigna in età infantile, ma ad un semplice calcolo dei costi. Vaccinare tutta la popolazione infantile americana contro la varicella sarebbe costato il doppio che curarla; però, considerando i costi legati all’assenza dal lavoro dei genitori per accudire i figli malati di varicella, l’utilizzo del vaccino era economicamente giustificabile: così è stato introdotto in USA nel 1995. Chiedete che cosa ne pensano di quanto esposto in questa ricerca.
Eccola qua (INTERESSANTISSIMA):
- Quanto dura la “protezione” del vaccino per la varicella ?Nonostante il richiamo, introdotto perché ci si è accorti che una singola dose non era in grado di conferire immunità duratura, la durata di protezione del vaccino rimane incerta, così come riporta CDC: si ipotizzano 10 anni, forse 20. Ne consegue che chi si vaccina contro la varicella nell’infanzia torna ad essere scoperto nell’adolescenza o prima età adulta, proprio quando la malattia ha decorso più grave e maggiori complicazioni. A meno che non si decida di vaccinare contro la varicella per tutta la vita, rendendosi così dipendenti da un farmaco.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno e links to CDC:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=16740809
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12477947
https://www.cdc.gov/vaccines/vpd-vac/varicella/hcp-effective-duration.htm
- Esiste una differenza nella capacità di trasmettere anticorpi via placenta ai neonati tra madri vaccinate e madri che hanno contratto le malattie naturalmente ? ….SI !La capacità di trasmettere i propri anticorpi al neonato attraverso la placenta è significativamente ridotta nelle donne vaccinate rispetto a quelle che hanno contratto la malattia naturalmente.
Ci si aspetta dunque che i neonati di madri vaccinate siano più suscettibili a contrarre la varicella nei primissimi mesi di vita, proprio quando può rivelarsi fatale.
Questo è già stato osservato per il morbillo negli USA, dove decadi di vaccinazione di massa hanno reso i neonati più a rischio di contrarre il morbillo.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=7651776
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=23661802
- Qual è l’effetto della vaccinazione antivaricella sull’epidemiologia dell’herpes zoster, il noto “Fuoco di Sant’Antonio”?I bambini che contraggono la varicella fungono da “richiamo” naturale per gli adulti che hanno avuto la malattia da piccoli; questo richiamo protegge l’adulto dall’herpes zoster [7]. Pertanto l’assenza di circolazione del virus selvaggio della varicella nella comunità aumenta i casi di herpes zoster, fenomeno già osservato in diverse parti del mondo [8]. Come gestire questo inconveniente?
Il produttore Merck ce l’ha una soluzione: raccomandare anche un vaccino contro l’herpes zoster. Riassumendo: più si vaccina, più si è costretti a vaccinare.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=12099726
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12057605
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24204928
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26259874
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3759842/
- Esistono dei vantaggi nel contrarre la varicella naturalmente in età infantile ? Sì: lo suggeriscono numerose pubblicazioni scientifiche.Ad esempio è stato osservato che la varicella contratta in età infantile riduce significativamente le probabilità di sviluppare più avanti nel tempo tumori al cervello (glioma), malattia cardiaca, linfomi, leucemia, melanoma così come diversi tipi di cancro. Di fatto è stato osservato che malattie infettive comuni come varicella, parotite e morbillo sono capaci di distruggere cellule tumorali, tanto che gli scienziati stanno sperimentando l’utilizzo del virus del morbillo come trattamento per il cancro. Hanno infatti osservato diverse regressioni di tumori dopo che il paziente ha casualmente contratto il morbillo.
Pubblicazioni scientifiche a sostegno:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4924393/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9098175
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15870157
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21792750
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3951480/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=16780845
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2374437/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=16406019
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15700307
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/857036
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21280034
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20110276
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10596918
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16490323
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9824838
https://www.jstor.org/stable/3582148
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15746945
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22170342
- C’è DNA proveniente da feti abortiti in alcuni vaccini a virus attenuato ? SI!!!Se vi rispondono di no, non sono informati !
Mostrategli gli inserti in inglese di FDA. Ad esempio la FDA riporta nella descrizione del vaccino VARIVAX che esso contiene, tra gli altri ingredienti, “componenti residue di cellule MRC-5 compreso DNA e proteine”, per la precisione alla pagina 7 in alto del documento PDF “Package Insert – Varivax (Frozen)” che trovate a questo link:
https://www.fda.gov/downloads/BiologicsBloodVaccines/Vaccines/ApprovedProducts/UCM142813.pdf
- Che cosa sapete dirmi della ricerca di Theresa Deisher sulla possibilità di ricombinazione omologa del DNA contenuto nei vaccini con il DNA del ricevente ?Theresa Deisher e’ un ingegnere genetico con 20 anni di esperienza nell’industria farmaceutica. Afferma che la ricombinazione omologa del DNA di feti abortiti con il DNA del ricevente del vaccino possa essere alla base dell’autismo.
- C’e’ bisogno di utilizzare altri feti abortiti per la produzione di vaccini a virus ? SI !!Man mano che le cellule dei feti abortiti invecchiano diventano sempre più cancerogene. Se vi rispondono di no, chiedetegli come mai esiste una nuovissima linea ottenuta da un feto abortito in Cina che è pronta per essere utilizzata dall’industria farmaceutica per la produzione di vaccini:
- Esistono delle pubblicazioni scientifiche che suggeriscono una correlazione tra vaccini esavalenti e morte improvvisa. Cosa ne pensate di queste pubblicazioni ?In questa ricerca si è trovato che bambini nel secondo anno di vita muoiono in modo statisticamente significativo 1 o 2 giorni dopo vaccino esavalente:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15602672
In questa ricerca apparsa sulla prestigiosa rivista scientifica “Vaccine” sono documentati 6 casi di morte improvvisa entro 48 ore da somministrazione di vaccino esavalente; le autopsie hanno rivelato una neuropatologia anormale nel cervello di questi bambini:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16084630
Altre ricerche scientifiche (ITALIANE!) a supporto:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18538957
- Cosa sapete dirmi sulla ricerca del dr Jacob Puliyel apparsa sulla rivista “Indian Journal of Medical Ethics”?Dr Jacob Puliyel, primario del reparto di pediatria all’ospedale St. Stephen, medico e epidemiologo, ha esaminato la sindrome della morte improvvisa dopo vaccinazione esavalente con “Infarix hexa”. Ha osservato che l’83% delle morti improvvise del 2012 sono avvenute entro 10 giorni dalla vaccinazione con Infarix Hexa, mentre solo 17% sono avvenute dopo il decimo giorno.
Ha osservato che se fossero coincidenze, le morti avrebbero dovuto raggrupparsi uniformemente attraverso i 20 giorni successivi a vaccinazione e non quasi tutte nei primi 10 giorni.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28918379
By e grazie Marcello Pamio II
US – Ricercatori, medici, che hanno scoperto le porcherie vaccinali e quelle dei farmaci sono stati UCCISI,
ecco le loro foto:
In medicina si deve spesso decidere nell’incertezza dei risultati. La ricerca scientifica si adopera per ridurre al minimo tale incertezza attraverso studi clinici che, una volta pubblicati, aiuteranno a prendere decisioni più consapevoli.
Purtroppo esistono studi clinici, anche ben condotti, che non vengono resi noti alla comunità scientifica, per svariate ragioni, magari perché potrebbero nuocere allo sponsor della ricerca in termini di vendite. In altri casi gli studi vengono pubblicati ma non integralmente.
I dati perduti sul danno provocato da alcuni farmaci potrebbero tradursi in pericolo per i pazienti, come all’opposto dati di efficacia non pubblicati potrebbero comportare costi aggiuntivi per il sistema sanitario. Coloro che deliberatamente nascondono i risultati di un esperimento scientifico violano il loro codice etico nei confronti dei partecipanti allo studio. Apre così un editoriale del BMJ, che passa poi in rassegna undici articoli sull’argomento.
Cercando le evidenze non pubblicate che riguardano 9 farmaci approvati da FDA (Food and Drug Administration, l’agenzia di controllo dei farmaci e degli alimenti USA) tra il 2001 e 2002 solo in tre casi su 41 (7%) i risultati non cambiavano.
Nei casi rimanenti l’efficacia dei farmaci testati era modificata, inferiore (19/41) o superiore ( 19/41) in eguale misura. Il risultato è che che le evidenze saranno alterate.
Vengono poi citati diversi casi di mancata pubblicazione, che non inducono certo all’ottimismo. Una revisione sistematica che si rispetti, scrive Tom Jefferson, non può prescindere dall’accesso a tutti i dati sensibili dei singoli studi. Per questo sarebbe utile un database ad hoc, gestito magari dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dove tutti i trial condotti sull’uomo possano essere condivisi dalla comunità scientifica. Nel contempo tutti i ricercatori che contravvenissero alle regole della trasparenza dei dati dovrebbero subire un’azione disciplinare da parte delle loro organizzazioni professionali.
Sono passati più di vent’anni da quando Chalmers stigmatizzava su JAMA il problema della mancata pubblicazione dei dati degli studi medici, ogni ritardo è certamente causa di danno alla salute, e alla ricerca scientifica in generale.
E’ tempo che le organizzazioni professionali si dotino di strumenti efficaci a sanzionare chi nasconde i dati, un fenomeno questo che va considerato alla stregua di una grave violazione del codice etico della ricerca. I trial desasparacidos devono tornare ad essere disponibili alla comunità scientifica. – Abstract dell’editoriale del BMJ :
http://www.bmj.com/content/344/bmj.d8158
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Un virus letale esce per caso dalla provetta – Tratto da: L’Espresso
La sorpresa dei ricercatori australiani è stata amara: tutti i topi erano morti stecchiti nelle loro gabbiette, meno di dieci giorni dopo aver ricevuto l’iniezione. Quello che doveva essere un promettente vaccino contraccettivo, studiato per controllare la proliferazione dei roditori, che fanno guasti in campagna e in città, inaspettatamente si era rivelato come un agente mortale al cento per cento. Fortunatamente solo per i topi.
Passato lo stupore (e il dispiacere per la sorte delle bestiole), nel gruppo di ricercatori del Pest Animal Control Centre, appoggiato all’Australian National University di Canberra, sono subentrati contemporaneamente due sentimenti: curiosità e allarme.
La sete di conoscenza è la prima virtù dello scienziato: cosa diavolo era successo ? Ma anche il senso di responsabilità è (o almeno dovrebbe essere) altrettanto pronto: qualcosa ci sta sfuggendo di mano ?
Fatti i controlli, ricostruita un’idea plausibile dell’accaduto, Ronald Jackson, Ian Ramshaw e gli altri si sono guardati in faccia e si sono detti che non potevano tenere la cosa per sé, né divulgarla troppo a cuor leggero. E sono andati a consultarsi con il Dipartimento della Difesa del loro paese. Perché quella in cui sono inciampati non è altro che una ricetta, relativamente semplice da applicare in un buon laboratorio, che forse consente di costruire virus letali a piacimento per qualsiasi specie vivente, uomo compreso.
Non è stato facile far capire la cosa ai militari, perché si tratta di una faccenda complessa per chiunque non sia del mestiere. Ma in questo caso conviene a tutti aprire bene gli occhi e gli orecchi, perché per la prima volta è accaduto quello che si temeva: la biotecnologia ha partorito una sgradevole sorpresa (a dir poco); la prossima volta potrebbe essere una catastrofe.
Alla fine i biologi di Canberra, con l’accordo dei responsabili della sicurezza nazionale, hanno deciso di pubblicare i risultati delle loro ricerche. Lo hanno fatto, consapevoli della possibilità che terroristi di qualsiasi genere se ne approprino per scopi criminali, proprio per “avvisare la popolazione del fatto che questa tecnologia potenzialmente pericolosa è oggi a portata di mano” dice Jackson, che rivolge anche un appello esplicito ai colleghi di tutto il mondo: “Vogliamo rendere chiaro alla comunità scientifica che occorre essere prudenti, perché non è troppo difficile creare mostri in laboratorio”.
Questo è il punto. Pochi anni fa la rivista britannica New Scientist aveva chiesto ad autorevoli biotecnologi se ritenevano possibile produrre con l’ingegneria genetica un batterio o un virus più virulento di quelli esistenti in natura. La risposta era stata un no deciso: sino a oggi gli addetti ai lavori consideravano la cosa, se non impossibile, sicuramente molto difficile, tanto da richiedere un colossale sforzo di ricerca, alimentato da fondi ingenti, che nessuno avrebbe mai avuto interesse a sviluppare.
Ora invece il gruppetto di Canberra ci è arrivato per caso, cercando tutt’altro, e senza nessuna fatica.
NON C’E’ TRACCIA di DIBATTITO
Purtroppo non sembra che la comunità scientifica dia segno di volersi svegliare dalle proprie illusioni di falsa sicurezza. La ricerca australiana è stata inviata a un giornale specializzato dell’American Society of Microbiology alla fine dello scorso luglio, e accettata per la pubblicazione a metà novembre. Nel frattempo i dati devono essere passati tra molte mani nei principali laboratori di virologia e genetica di mezzo mondo (anche solo per la normale procedura di valutazione di un lavoro prima della stampa), ma non vi è traccia di dibattito. Non sono state convocate riunioni, né chieste moratorie, né organizzati convegni internazionali, come quello del 1975 ad Asilomar, in California, dove furono decise precise regole di sicurezza per gli esperimenti di ingegneria genetica, allora agli albori.
Secondo New Scientist, né i singoli ricercatori né le società biotecnologiche sono ben disposti verso questo genere di discussione. Preferiscono chiudere gli occhi davanti alle incertezze, per paura che si produca una reazione di rigetto contro il loro lavoro, soprattutto in un momento di confusione tra prioni, allevatori impoveriti e uranio impazzito. Col rischio che tutto il settore subisca poi un brusco tracollo al primo incidente serio.
Per quanto riguarda il pubblico indistinto, è difficile che l’articolo pubblicato dagli australiani sul Journal of Virology di febbraio, per quanto facilmente consultabile in rete da chiunque voglia – http://jvi.asm.org – possa attirare l’attenzione di chi non sia del mestiere, nascosto come è in mezzo a molti resoconti astrusamente tecnici nell’ultima sezione della rivista, senza nessuna enfasi né richiamo. E non è davvero pensabile che possa fungere da “avviso al pubblico”, al di là delle buone intenzioni degli autori, un titolo come: “L’espressione di interleuchina-4 di topo da parte di un ectromelia virus ricombinante sopprime la risposta citolitica dei linfociti e sopraffà la resistenza genetica al mousepox”. Solo a scriverlo, il correttore automatico di Word si ribella, perché non riconosce quasi nessuna parola. Figurarsi l’uomo della strada.
Tocca dunque ai media più responsabili, rinunciando a facili scandalismi e allarmismi di maniera, far capire a tutti che è giunto il momento di riflettere pacatamente, senza per questo rinunciare agli straordinari vantaggi che la biologia molecolare può offrire all’umanità.
Occorre dunque capire con ordine che cosa è successo in Australia, quali conseguenze può avere, che cosa si può fare per evitare incidenti peggiori.
I ricercatori di Canberra volevano mettere un freno alla prolificità delle topine con un vaccino, che stimolasse la produzione di anticorpi contro l’ovocita. Perciò hanno preso un virus della famiglia pox — la stessa del vaiolo umano e di molte malattie di altre specie animali — e vi hanno introdotto i geni di alcune proteine dell’ovocita.
Il virus, del tutto innocuo per il ceppo di topi in cui doveva essere iniettato, avrebbe dovuto ingannare il sistema immunitario, inducendolo a colpire anche le cellule uovo e impedire così la fecondazione. Però il vaccino risultava blando, per cui i ricercatori hanno cercato il modo di rinforzarne l’azione, provando a inserire anche i geni di varie interleuchine, i messaggeri chimici che dirigono l’orchestra dell’immunità.
Sin qui, nulla di speciale. Sono manipolazioni che si fanno tutti i giorni in decine di laboratori nel mondo.
Buona parte dei numerosi e promettenti tentativi in corso di produrre vaccini contro il cancro usano tecnologie di questo genere. All’istituto dei tumori di Milano, per fare un esempio vicino a casa, si sta provando a inserire geni di varie interleuchine, insieme a quelli di proteine del tumore, in virus delle comuni infezioni respiratorie.
Però a Canberra, nella linea di virus cui era stato aggiunto il gene dell’interleuchina 4 (IL-4 in sigla), è successo qualcosa di inatteso. Forse il vaccino avrebbe anche stimolato gli anticorpi, come previsto, ma non ne aveva il tempo, perché contemporaneamente veniva messo in ginocchio l’intero apparato cellulare delle difese, e l’animale soccombeva in pochi giorni, falciato da una malattia terribile quanto il peggiore vaiolo nero che affliggeva l’umanità sino a venti anni fa.
Il riferimento al vaiolo non è casuale: poiché appartiene alla stessa famiglia dei poxvirus, non è difficile immaginare di ottenere lo stesso risultato inserendovi il gene dell’IL-4 umana. “Avendo visto coi miei occhi cosa tocca ai topi, non vorrei essere io a fare l’esperimento” dice Jackson. Ma non è questo il punto.
Qui trovate tutte le resistenze del produttore (Glaxo), ad esempio del Tamiflu, alla pubblicazione al pubblico dei trials del farmaco:
http://www.bmj.com/tamiflu
Parlamentari pagati dalle Lobbies ? – Roma Ott. 2013
L’intervista a un assistente di un Senatore che svelerebbe i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies.
Video dell’intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
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Provare a essere informati invece di supporre – 17 Agosto 2013
Gli scienziati pubblicano di aver scoperto un 30ennio di Cover-up (copertura) da parte del Governo sui Vaccini….
La ricerca da parte della University of British Columbia di (UBC), Dipartimento di Oftalmologia, Visual Sciences, Medicina Sperimentale e Neuroscienze che hanno esposto (riscontrato) 30 anni di corruzione e di bugie sulla politica vaccinale da parte del governo.
Una vasta indagine sui meccanismi interni del sistema sanitario nazionalizzato nel Regno Unito ha rivelato uno scioccante scandalo di incontri ufficiali da parte dei comitati di vaccini del governo britannico ed esperti medici indipendenti con connessioni del settore dei farmaci-vaccini.
Dr. Chris Shaw e il Dott. Lucija Tomljenovic, presso la University of British Columbia in Canada, hanno pubblicato un articolo “investigativo” con recensione sul Journal of Biochemistry, sui particolari legami governativi con le aziende farmaceutiche e lacooperazione del governo con i produttori di vaccini in materia di strategie volte a incrementare l’aumento dei vaccini nella popolazione.
Secondo il Dott. Chris Shaw e il Dott.essa Lucija Tomljenovic, gli organi consultivi e quelli che governano il settore della politica di vaccinazione nel Regno Unito hanno ormai, per molti decenni, nascosto la verità sui pericoli dei vaccini, e volutamente spinto i vaccini non sicuri sul pubblico al fine di sostenere il programma di vaccinazione ufficiale.
Una citazione dal pubblicato, “peer reviewed paper” afferma: “Le autorità sanitarie britanniche si sono impegnati in questa pratica per gli ultimi 30 anni, a quanto pare per il solo scopo di proteggere il programma nazionale di vaccinazione“.
Come risultato della politica di vaccinazione promossa dal governo britannico, molti bambini sono stati vaccinati senza che ai genitori siano stati rese note le informazioni critiche sui rischi dimostrati di gravi reazioni nocive.
Vi è ora una pletora di prove scientifiche che i vaccini siano effettivamente implicati nella maggior parte delle malattie comuni oggi e che i vaccini per l’infanzia, influenza ed altri tipi di vaccinazioni sistematicamente distruggono il sistema immunitario del corpo.
Inoltre, la ricerca mostra legami causali tra aumentate esposizioni verso i sali di alluminio utilizzati ed il Thiomersal (mercurio), comeadiuvanti nei vaccini ed un aumento dei livelli di difficoltà neurologiche in popolazioni esposte a quei vaccini.
By: Why Don’t You Try This? – Perché non provare questo ?
Sources:
The Vaccine Hoax is Over. Documents from UK reveal 30 Years of Coverup (nsnbc.me)
The vaccination policy and the Code of Practice of the Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI): are they at odds? (ecomed.org.uk)
The Health Hazards of Disease Prevention – Proceedings (ecomed.org.uk)
Responses to UBC vaccine paper a problem for free scientific inquiry and expression (vancourier.com)
E’ inquietante sapere che la maggior parte della letteratura medica (90 %) che e’ stata fatta dai ricercatori, arriva direttamente dallaricerca medica delle case farmaceutiche e che questi studi/ricerche sono sponsorizzati dalla società che produce il vaccino. E che ogni ricerca che esprime opposizione alla vaccinazione è screditata e messa a tacere.
Ulteriori ricerche scientifiche hanno concluso risultati simili, come quella del Dott. Wakefield che ha pubblicizzato e confermato il legame tra disturbi gastrointestinali, l’autismo ed il vaccino MMR. – vedi link between stomach disorders, autism and the MMR vaccine.
Ma cio’ accade in tutti i paesi del mondo, perche’ la “sanita’ ” e’ in mano a Big Pharma e/o ai suoi uomini messi nei posti chiave dei governi….
Inoltre, un recente studio condotto dalla omeopata dott.essa Andreas Bachmair ha concluso che i bambini vaccinati hanno fino al 500% in più di malattie rispetto ai bambini non vaccinati. vedi link: vaccinated children have up to 500% more disease
Read More:
The Lead Vaccine Developer Comes Clean So She Can “Sleep At Night”
Courts quietly confirm MMR Vaccine causes Autism
Vaccine Court Awards Millions to Two Children With Autism
Bayer and US Government Knowingly Gave HIV to Thousands of Children
Vaccine-nation: Poisoning the Population, One Shot at a Time
Supreme Court Rules Drug Companies Exempt From Lawsuits
Per i genitori interessati alla ricerca della verità, vale la pena ricordare che le stesse persone che possiedono le aziende farmaceutiche di tutto il mondo, forniscono, controllano o possiedono anche propri principali punti vendita di notizie per i media.
vedi anche: also own mainstream media news outlets
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L’inganno dei test truccati – 05 Mag.2013
Quando prendiamo un farmaco per una patologia cronica come l’ipertensione o il diabete, lo facciamo per vivere meglio e più a lungo, non per abbassare i nostri valori numerici in certe misurazioni. Questi valori sono «parametri surrogati», cioè segnali che dovrebbero corrispondere a benefici (o danni). Come si determinano i benefici ? In una disciplina empirica qual è la medicina contemporanea, si dovrebbe farlo con studi statistici di ampia portata che valutino l’effetto a lungo termine del farmaco rispetto ai suoi concorrenti.
Ma le industrie farmaceutiche realizzano i loro profitti durante gli anni in cui detengono un brevetto, quindi hanno tutto l’interesse ad accelerare il processo di approvazione delle loro scoperte. La maggior parte degli studi su cui è basato tale processo è finanziata dalle industrie stesse e così i parametri surrogati vengono spesso usati per abbreviare i tempi: se i valori numerici migliorano, si dichiara che il farmaco è benefico. Talvolta il punto d’arrivo di questa scorciatoia è un disastro.
Per anni l’aritmia cardiaca era stata considerata un parametro surrogato del rischio di fatalità in pazienti reduci da un infarto miocardico e numerosi farmaci erano presenti sul mercato e regolarmente prescritti per ridurla. Quando però fu condotto uno studio di ampiezza adeguata per verificare i reali benefici, i risultati furono ben diversi da quelli previsti.
Il Cardiac Arrhythmia Suppression Trial (Cast) durò dal 1986 al 1998 e coinvolse oltre 1.700 pazienti in 27 centri clinici, dimostrando che tre dei farmaci in questione riducevano sì l’aritmia ma erano correlati a un numero maggiore, non minore, di morti. Oggi quei farmaci sono prescritti raramente, ma si ritiene che prima di tale mutamento di paradigma abbiano causato più di centomila mortiinutili.
Ho scelto questo esempio fra i moltissimi descritti in Bad Pharma da Ben Goldacre, medico e titolare della rubrica Bad Science su «The Guardian», perché meglio di altri dimostra che il problema da lui illustrato con dovizia di dettagli è politico, e non dipende dalla malafede o avidità di particolari individui. Una medicina senza farmaci è impossibile e, siccome in medicina rimangono ancora gravissimi enigmi privi di soluzione, la ricerca di nuovi farmaci è un compito di vitale importanza.
L’unico modo sensato di stabilire la validità di un farmaco è quello di confrontarlo con le alternative, con studi rigorosi prima dell’approvazione e poi con un monitoraggio costante e capillare, oggi perfettamente possibile visto che ogni medico lavora con un computer sulla scrivania.
Questa incombenza però non può essere lasciata nelle mani di un’industria che fattura globalmente ogni anno 600 miliardi di dollari ed è in grado di comprare chiunque. Nella migliore delle ipotesi, tale scelta provocherà occasionali tragici errori come quello messo in luce dal Cast; in situazioni meno rosee, causerà l’emergere di avidità e malafede, e dei mille orrori raccontati da Goldacre, il quale non a caso inizia il suo libro con l’augurio che i lettori ne escano furibondi.
Gli studi su cui è basata l’approvazione di un farmaco sono condotti su pazienti poco rappresentativi della popolazione reale; lo confrontano non con le migliori alternative esistenti ma con un placebo (quindi al massimo dimostrano che il farmaco è meglio di niente); non dichiarano in anticipo gli effetti cercati o non rispettano quel che hanno dichiarato trovando invece per strada, dopo aver raccolto i dati, una qualsiasi rilevanza statistica favorevole.
Se non sono positivi, non vengono pubblicati; se lo sono, l’industria si premura spesso di far scrivere gli articoli relativi dai propri ghostwriters e poi di ottenere la firma di opportuni accademici dietro lauti compensi per le loro “consulenze”.
Le “prestigiose riviste” su cui gli articoli sono pubblicati ricavano buona parte dei loro utili dalle inserzioni commerciali delle industrie farmaceutiche e dall’enorme quantità di reprints che le industrie comprano a caro prezzo per distribuirli a titolo “informativo” ai medici. E questa è solo la punta dell’iceberg del meccanismo pubblicitario: Big Pharma spende il 25% delle sue entrate (il 25% di 600 miliardi di dollari!) in attività promozionali: rappresentanti che dedicano il loro tempo ad acquisire una sospetta familiarità con i medici, conferenze e corsi di aggiornamento che hanno lo scopo di reclamizzare prodotti, spot che manipolano il pubblico e patologizzano semplici disagi.
Tutto questo, ripeto, è orribile, e la lettura di Bad Pharma è un atto doveroso; ma la soluzione, insiste Goldacre, non può essere eliminare l’industria farmaceutica. Può solo essere proteggerla da se stessa: assumere insieme, da cittadini di Paesi democratici, il compito politico di guidarla con regole appropriate a metodi ed esiti più ragionevoli, facendo in modo che avidità e malafede non siano più le caratteristiche “vincenti” in un campo così delicato e decisivo per la nostra esistenza e il nostro benessere.
By Ben Goldacre, Bad PhaVATArma: How Drug Companies Mislead Doctors and Harm Patients, Faber and Faber, New York.
Tratto da: ilsole24ore.it
“Compito del ricercatore è cercare di falsificare quante più teorie è possibile”. By Karl Popper
Ricerca: le cattive pratiche per gli studi pubblicati, sono un problema globale
Contro le pratiche scorrette che sempre più spazio trovano nella ricerca – non solo in ambito biomedico – occorre adottare strategie a livello globale: è questa la conclusione di due articoli pubblicati sull’ultimo numero di Plos Medicine, che esaminano il problema delle frodi e delle gravi negligenze che compromettono a qualità della ricerca, fornendo un quadro generale delle iniziative messe in campo da governi e istituzioni per gestire il problema sia nei paesi ricchi sia in quelli emergenti.
Secondo gli esperti riuniti nel 2012 dal Bmj e dal Committee on publication ethics (Cope), si tratta di «un comportamento, intenzionale o no, del ricercatore che va contro gli standard dell’etica e della ricerca». Essa può essere più o meno grave e include plagio, invenzione, falsificazione e manipolazione dei dati.
Più comunemente il danno deriva da pratiche dubbie e discutibili come: pubblicare gli stessi risultati due volte, non dichiarareconflitti d’interesse, eliminare alcuni dati – i cosiddetti “outlier” – senza darne comunicazione, aggiungere coautori che non hanno contribuito al lavoro.
Studi condotti nei paesi ricchi indicano che il 2-14% degli scienziati ha falsificato i risultati e che tra il 33-75% è responsabile di pratiche discutibili. Malgrado in questi paesi vi sia la consapevolezza del problema, pochi stati (USA, Germania e paesi scandinavi) hanno sviluppato una risposta formale che include programmi di prevenzione, investigazioni, punizioni e supervisione da parte delle istituzioni. «Così come molti Stati hanno organismi nazionali per l’approvazione etica degli studi, dovrebbero esistere simili organismi anche per supervisione e correzione» sostiene Zubin Master, dell’Alden March Bioethics Institute di Albany, NY, e autore di uno degli articoli.
Pochi dati sono disponibili per capire l’estensione del problema nei paesi a basso-medio reddito, ma una ricerca svolta di recente in 11 paesi emergenti indica che il comportamento scorretto dei ricercatori è comune quanto nei paesi ricchi. In generale se ne discute ancora poco, eccezion fatta per la Cina, che ha creato un Ufficio per l’integrità della ricerca scientifica.
Accanto a questi sforzi su base nazionale, occorre però un approccio transnazionale: «Occorrono linee guida internazionali, come ilSingapore Statement on Research Integrity, che rappresenta un importante passo di cooperazione in nome dell’integrità della ricerca» conclude Master.
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Passando al cancro, la “ricerca della cura” è un altro triste inganno.
Decine di migliaia di persone per decenni hanno lavorato su una cura per il cancro. L’industria per la ricerca di un rimedio è incredibilmente enorme, ma, nonostante l’impiego di scienziati, di grandi somme di denaro e di ricerca, dal mondo medico non ci è stata ancora data una soluzione. Come se non bastasse, non esiste inoltre una cura per l’Alzheimer, il diabete, la depressione, la fibromialgia, la sindrome da stanchezza cronica, le malattie cardiache, l’ictus, la demenza, l’osteoporosi, o le patologie dei reni. Infatti, dopo decenni di ricerca e decine di miliardi di dollari di fondi raccolti, la medicina convenzionale non è riuscita a curare proprio nulla !
Cosa hanno fatto gli scienziati per tutto questo tempo con tutti questi soldi ? Alcuni membri della sfera pubblica raccolgono denaro a vuoto, finanziando la “Race for the Cure” e gettando via il capitale duramente guadagnato in un enorme buco nero finanziario, ossia la cosiddetta ricerca.
Noi siamo qui ad aspettare delle cure dalla comunità scientifica che, a conti fatti, non ha neanche interesse a guarire le malattie. L’industria è di gran lunga più interessata al trattamento e alla gestione della malattia, perché è così che si ottengono i profitti. Se le industrie di ricerca medica avessero un reale interesse per la scienza, smetterebbero di fare delle ricerche sulla malattia e inizierebbero a concentrarsi sulle cause che la provocano.
Se venissero identificate le cause del tumore, il che è assolutamente possibile senza una sovvenzione governativa da 100 milioni di dollari, allora si potrebbe arrestare la malattia. Ad esempio, almeno il 90% di tutti i tumori sono direttamente prevenibili mediante semplici soluzioni a costo ridotto. Il cancro non deve essere considerato un’epidemia nella nostra società, il cancro si può facilmente prevenire. La ricerca recente mostra che l’integrazione della vitamina D (o l’esposizione al sole, che stimola la produzione di tale vitamina) riduce il rischio di tumore di un sorprendente 77% nelle donne (senza esclusione di alcun tipo di tumore).
Bisogna che la scienza si separi dagli interessi commerciali e politici.
Se vogliamo promuovere la vera scienza, essa deve essere incentrata sulla ricerca della conoscenza e della comprensione, indipendentemente dagli interessi economici o politici. Non dovremmo decidere anticipatamente quali risultati scientifici vorremmo ottenere; dovremmo piuttosto imparare ad adattarci ed evolverci come società, permettendo alla scienza di insegnarci nozioni importanti su noi stessi e sul nostro mondo.
Perché la scienza scissa dall’etica non è affatto scienza. è solo propaganda al servizio dei profitti e del potere.
Tratto da: www.comedonchisciotte.org
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NOBEL CAPECCHI: NO STOP ALLA RICERCA, ATTENTI ALLE CHIMERE
PADOVA Magg. 2008 – “Non limitare la scienza”, ma “usare la saggezza” perché “c’é una linea che non va oltrepassata” e bisogna “stare attenti alla creazione di ‘chimere'” dal momento che “non tutti i tipi di manipolazioni, per quanto possibili, sono di per sé leciti”: è il pensiero del Premio Nobel per la Medicina 2007, Mario Renato Capecchi. Il genetista italiano naturalizzato statunitense è giunto oggi a Padova dove domani riceverà dal sindaco, Flavio Zanonato, la cittadinanza onoraria in quella che – sono le parole dello stesso Zanonato – anche con questo evento si conferma città della scienza.
Martedì Capecchi parlerà a mille giovani studenti e, proprio nella città dove Galileo Galilei puntò per la prima volta il cannocchiale verso il cielo, spiegherà che “il rapporto tra scienza e religione si è molto modificato”. Scienza e religione – ha spiegato, interpellato dall’ANSA al suo arrivo a Padova – “possano coesistere e lavorare assieme in un reciproco rispetto”.
Per Capecchi, avere maggiori informazioni “é sempre una cosa positiva, perché permette di fare delle scelte”, che “possono essere giuste o sbagliate. Qui – sottolinea – entrano in gioco scienza e politica, ma bloccare la scienza porterebbe invece a fare scelte sbagliate perché cieche. Per fare scelte giuste non occorre limitare la ricerca quanto usare la saggezza”.
Capecchi ricorda la lezione della fecondazione in vitro che negli anni ’70 tutti consideravano ”una cosa orribile, mentre adesso – sottolinea – la nascita di un bambino attraverso la fecondazione in vitro è una cosa normale. Le cose cambiano – aggiunge – e dobbiamo avere una flessibilità”, che però non vuol dire che tutto è lecito.
Per Capecchi, “c’é una linea che non va oltrepassata, ad esempio nel campo della clonazione. Credo – è il suo pensiero – che occorra stare attenti alla creazione di ‘chimere’ e che non tutti i tipi di manipolazioni, per quanto possibili, siano di per sé leciti. Uno dei motivi che mi porta a dire ciò è che la clonazione è estremamente inefficiente”.
Il premio Nobel per la Medicina, che fino alla fanciullezza ha vissuto in Italia con la madre, per un periodo deportata in Germania per attività antinazista, si dice preoccupato per le condizioni della ricerca nel nostro Paese. “Se non si investe in ricerca, in Italia presto potrebbero arrivare dei grossi problemi”.
Alla vigilia dell’incontro con migliaia di studenti italiani, Capecchi spezza una lancia a favore dei giovani ricercatori. “Negli Stati Uniti – dice – si danno opportunità agli scienziati più giovani; in molte altre nazioni, come l’Italia o il Giappone, i soldi vanno al leader del settore della ricerca, e questo significa che poi queste risorse vengono filtrate giù per la piramide dello staff”.
La conseguenza – conclude – è che “non c’é la possibilità per il giovane ricercatore brillante di farsi notare e attrarre direttamente e per suo conto visibilità e fondi
By Alberto Gottardo – Tratto da: ANSA.it
vedi: Ricerca ed Industria 2 + Padroni della Sanita’ nel mondo + Ricerca “Scientifica” + CNR e Corruzione
Ricercatori osteggiati + Ricerca Scientifica…. in mano a BIG PHARMA + Ricerca in mano alla grande industria + Falsificazioni degli Studi Scientifici + Dittatura Sanitaria + NUOVE MALATTIE INVENTATE + Medici e Medicine + Medici una Minaccia ! + BARONIE, Universita’ e MEDICI + Guerra conto le Donne (con i Vaccini)
Commento NdR:
Oggi sono ben noti i misfatti dell’industria farmaceutica, e sono solo la punta dell’iceberg, ma nell’articolo non vengono tenuti in nessuna considerazione i GRAVISSIMI MISFATTI degli enti governativi Italiani ed esteri, a “Tutela della Salute”; dove sono stati, e dove sono ancora oggi questi enti che dovrebbero controllare con i loro laboratori, i farmaci ed anche i vaccini…..forse al bar a prendersi un caffe’….? ..e chiudendo tutti i due occhi su queste azioni Criminali, cio’ significa che sono collusi con i produttori di farmaci e vaccini, ma significa anche che le case farmaceutiche hanno corrotto e/o immesso nei posti di potere di questi enti, i “loro” uomini affinche’ nascondessero e chiudessero i due occhi su questi CRIMINI contro l’Umanita’ …altro che HITLER….quello ERA un BRAVO RAGAZZO in CONFRONTO a QUESTI CRIMINALI di OGGI !
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Importante: ….pur segnalando in questo Portale www.mednat.org le gravi anomalie (anche criminali) della Sanita’ Mondiale gestita dalle Lobbies farmaceutiche e dei loro “agenti-rappresentanti” inseriti a tutti i livelli, Politici e Sanitari nel Mondo intero, vogliamo anche ricordare e spendere per Giustizia delle parole per gratificare e ringraziare quei centinaia di migliaia di medici (quelli in buona fede) che, malgrado le interferenze degli interessi di quelle Lobbies, incessantemente si prodigano ogni giorno aiutare i malati che a loro si rivolgono e che con i progressi delle apparecchiature tecnologiche per la diagnostica e delle tecniche interventive, stanno facendo notevoli progressi e raggiungono per essi risultati ed effetti benefici, che fino a qualche anno fa erano impensabili.
Vediamo ogni giorno progressi in tal senso, ma la terapeutica indicata dalla direzione della Sanita’ ufficiale Mondiale = OMS (che e’ legata alle linee guida di dette Lobbies), non segue, salvo rari casi, quella curva progressiva di benessere per i malati.
Se questi bravi medici che operano giornalmente sul campo, conoscessero anche la Medicina Naturale, potrebbero migliorare e di molto le loro tecniche terapeutiche, con grande beneficio per tutti i malati.