Secondo una dichiarazione del Commissario Europeo Byrne del 27 settembre 2007, la Commissione Europea “si compiace con l’accordo politico” raggiunto dal Consiglio Mercato interno, Turismo e Consumatori della Comunità Europea circa la proposta della Commissione per una direttiva sugli integratori alimentari. Ottimo, potremmo dire, finalmente gli integratori vitaminici saranno disponibili senza barriere in tutta l’Europa. Purtroppo non è così semplice.
vedi: Codex Alimentarius
Questa direttiva ed altre misure proposte dalla Commissione Europea sono tese a porre severi limiti, non a permettere il libero commercio dei prodotti naturali e nutrizionali nell’Unione Europea. Si vuole eliminare la concorrenza delle piccole e medie aziende dell’industria degli integratori alle multinazionali del farmaco.
La Commissione Europea intende:
– limitare strettamente i dosaggi massimi permessi di vitamine e minerali negli integratori (articolo 5 della proposta di direttiva);
– eliminare dal mercato tutte quelle fonti di vitamine e minerali non contenute in un elenco ristretto di “sostanze chimiche permesse” (allegato II alla proposta di direttiva);
– eliminare i prodotti alle erbe dalla libera vendita in Europa, con l’obbligo di registrazione come “prodotti medicinali tradizionali alle erbe” (proposta della Commissione per una direttiva su prodotti medicinali tradizionali alle erbe – 3ª bozza, maggio 2001);
– proibire ogni informazione sulle proprietà preventive e curative di vitamine ed erbe dichiarando tale informazione illegale se connessa in qualsiasi maniera con un prodotto.
La Commissione Europea si dichiara “soddisfatta” con il compromesso raggiunto il 27 settembre. Infatti l’accordo darà una spinta a quello che sembra essere un piano della Commissione teso ad eliminare le alternative al paradigma medico/farmaceutico dominante. Sembra proprio fatto apposta per arrestare il fiume in piena della sfiducia pubblica contro un modello medico che molti credono corrotto e dominato dagli interessi farmaceutici.
Altro che semplici pillole alla moda che alcuni pensano necessarie per “integrare alcuni nutrienti nella propria dieta”, sono importantissime le vitamine, i minerali e le altre sostanze di attività biologica che troviamo negli integratori. La definizione di questi prodotti secondo la proposta di direttiva è molto riduttiva e non rispecchia l’importante ruolo di questi prodotti nella sanità moderna che potremmo chiamare benissimo “prevenzione attiva”.
Chiaramente questo è a favore di chi sta traendo profitto dalla malattia, non dalla salute: le industrie chimico/farmaceutiche che oggi sono nelle mani di poche imprese globali.
Le “malattie-killer” come il cancro e le malattie cardiovascolari non erano di grande rilevanza solo cinque o sei decenni fa.
Il loro continuo aumento è una chiara conferma del fatto che il cartello delle multinazionali farmaceutiche è lontanissimo dal mantenere la sua promessa: migliorare la salute per tutti. Non solo il cartello non ha mantenuto la sua promessa della graduale eliminazione delle malattie, azioni e prodotti del cartello in alcuni casi sono stati la causa diretta del tremendo aumento di malattie che ci si presenta.
Qualche esempio:
– L’uso indiscriminato di antibiotici favorito dal cartello delle multinazionali chimico/farmaceutiche sia nella medicina umana che nella “prevenzione” per animali d’allevamento ha causato un aumento nelle infezioni persistenti, favorendo lo sviluppo di ceppi di batteri già resistenti agli antibiotici. E’ più facile oggi contrarre un’ infezione in ospedale piuttosto che a casa.
– Si spendono miliardi ogni anno per la “lotta al cancro“, tantissimi istituti di ricerca governativi inseguono la cura che non c’è, ed ogni anno vediamo i casi di cancro in aumento. La chemioterapia è tossica, un fatto ammesso anche dai suoi fautori, ma è fonte di grande profitto per il cartello. Esistono numerosi libri per documentare alternative biologiche all’approccio meccanistico e centrato sui farmaci di sintesi della medicina “ufficiale”. Le alternative sono oggetto di una brutale campagna contraria e vengono designate “ciarlataneria” dagli esperti scientifici del cartello, che hanno l’orecchio e la fiducia dei nostri governi.
– Per decenni ci hanno detto di evitare il colesterolo, un nemico mortale nei nostri cibi. La margarina, ci venne spiegato, era l’alterativa salutare al burro, tuttavia il numero di morti a causa delle malattie cardiovascolari continuò ad aumentare.
Quando il “mito della margarina” cominciò a sfaldarsi, il cartello era già pronto con un nuovo tipo di medicinali, le cosiddette statine, pensate per abbassare il colesterolo e così prevenire gli attacchi cardiovascolari.
Le malattie cardiovascolari, tuttavia, sono ancora in cima alla classifica, solo che adesso si sono aggiunte le morti causate dall’attacco delle statine ai tessuti muscolari, perché impediscono la sintesi biologica del coenzima Q 10, sostanza biologica importante per il tessuto muscolare, ma addirittura indispensabile per il buon funzionamento dell’intero sistema cardiovascolare.
Big Pharma, come alcuni chiamano il cartello, sapeva almeno sin dal 1989 che le statine impediscono la sintesi del Q10 nell’organismo umano. Questo fatto è documentato nel brevetto della Merck (US patent 4, 933, 165). Né la Merck, né altre case farmaceutiche hanno però aggiunto dosi di Q10 alle loro statine. Il risultato: un numero elevato di morti attribuibili all’azione di questi medicinali, che ha costretto al ritiro delle statine da alcuni mercati.
Riteniamo sufficienti questi pochi esempi per dimostrare che la medicina dall’orientamento farmaceutico non ha mantenuto la sua promessa di una migliore qualità della vita per tutti. Certamente ci sono state innovazioni e successi degni di nota e non è nostra intenzione negarli, però ogni volta che i profitti del cartello farmaceutico hanno determinato la nostra scelta di un metodo di cura, i risultati sono stati disastrosi.
Poco ci deve meravigliare perciò il fatto che molti professionisti medici e persino gran parte del pubblico preferiscono orientarsi verso le alternative non tossiche delle sostanze biologiche ora sotto attacco. E pare significante che questi attacchi istigati dalle multinazionali del farmaco vengano veicolati attraverso istituzioni internazionali come la Commissione Europea e il Codex Alimentarius, un braccio della Food and Agricultural Organisation delle Nazioni Unite.
Il mito delle RDA
Le RDA o Recommended Daily Allowances, più recentemente dette anche PRI che significa Population Reference Intakes, delle vitamine e dei minerali sono le quantità di nutrienti assolutamente indispensabili per evitare le “classiche” malattie da carenza vitaminica, come lo scorbuto e il beri-beri.
Le quantità raccomandate non sono sufficienti, né sono state mai pensate, per garantire un’ottima salute e per rafforzare le difesedell’organismo. Le vitamine sono sostanze nutrienti non tossiche e non si sente di casi di morte a causa di un consumo eccessivo di queste sostanze. Ciononostante, la proposta della Commissione Europea per una direttiva sugli integratori vitaminici prevede “limiti massimi di dosaggio da determinare sulla base di analisi di rischio con metodo scientifico, tenendo conto dell’apporto di vitamine e minerali da altri alimenti così come del “Population Reference Intake”, secondo quanto ha dichiarato il Commissario David Byrne.
Ci viene spontanea una domanda seria:
Perché ci vogliono proteggere dai pericoli ovviamente inesistenti degli integratori alimentari, quando più di centomila persone muoiono ogni anno a causa dei ben conosciuti effetti collaterali dei medicinali chimico/farmaceutici ?
Ed ancora: Perché la “valutazione scientifica” dei pericoli che qualcuno dice siano nascosti in queste sostanze biologiche innocue sarà fatta dagli stessi scienziati responsabili per l’introduzione sul mercato di medicinali altamente tossici che uccidono molte migliaia di persone anno per anno?
La risposta è ovvia, benché sconcertante:
La direttiva proposta dalla Commissione Europea è stata formulata secondo i consigli del cartello farmaceutico ed è un tentativo in extremis di eliminare la crescente concorrenza delle sostanze biologiche fornite dai prodotti naturali e nutritivi incluso gli integratori alimentari.
Una valida alternativa
Altro che un semplice mezzo per “integrare” alcuni nutrienti così da raggiungere i livelli normalmente presenti negli alimenti, le sostanze biologiche naturali offrono una valida alternativa all’approccio fallimentare della sanità chimico/farmaceutica. Non solo il naturale è più efficacie dell’intervento sintomatologico dei farmaci di sintesi suggeritoci dal cartello Big Pharma, anche il rapporto costo/efficacia risulta migliore, perché un’ampia disponibilità dei nutrienti di base e di altri fattori biologici elimina molti problemi già alla radice. Queste meravigliose sostanze ad attività biologica non combattono i sintomi, bensì aiutano l’organismo umano nel suo personale e naturale processo di guarigione e difatti evitano lo svilupparsi di molte malattie. La spesa pubblica per la sanità è altissima proprio a causa dell’insistenza del sistema di sostenere solo il costo degli interventi sintomatologici basati sul paradigma chimico/farmaceutico. I prodotti naturali offrono un’alternativa valida dall’ ottimo rapporto costo/efficacia.
Ancora un esempio
La letteratura scientifica è piena di studi che documentano i benefici per la salute e le proprietà preventive di vitamine, minerali ed altre sostanze con attività biologica che troviamo negli integratori alimentari. Non è certamente questa lettera il contesto adatto per dare riferimenti esaurienti, però esaminiamo una sola delle “malattie-killer” che resiste a tutti i tentativi di debellarla del sistema sanitario. La malattia cardiovascolare nelle sue varie manifestazioni, secondo dati statistici ufficiali, è da sola la maggiore causa di morte nelle nazioni industrializzate, responsabile di circa il 40/50 per cento delle morti.
E’ un fatto risaputo che i vasi sanguigni sono composti in gran parte da tessuto connettivo ed è altrettanto risaputo che la vitamina C è la sostanza nutriente più importante per mantenere questo tessuto in buono stato di salute. Quando manca la materia prima per il mantenimento del tessuto, le pareti delle arterie e dei vasi coronari diventano rigide e permeabili in modo che, a lungo andare, la loro funzione di distribuzione del sangue diventa gravemente compromessa. Il corpo si serve del colesterolo per cercare di “ricucire” i vasi danneggiati, ma non ne consegue che il colesterolo sia la causa della malattia. E’ semplicemente una sostanza la cui presenza ci dice che qualcosa non va. Il tentativo di contrastare il colesterolo con mezzi farmaceutici non solo è inefficace al fine della risoluzione del problema ma, molte volte aggrava addirittura la situazione aggiungendo degli “effetti collaterali” al quadro clinico già compromesso. Nel caso specifico, le statine, farmaci che abbassano il livello di colesterolo nel sangue, bloccano anche il metabolismo del coenzima Q10 con un conseguente effetto deleterio su tutto il tessuto muscolare. Il risultato sono le centinaia di morti che hanno imposto il ritiro di alcune statine dal mercato.
Un rifornimento adeguato di vitamine ed altre sostanze di attività biologica potrebbe prevenire centinaia di migliaia di morti ogni anno.
Un appello dal cuore. . .
Noi crediamo in tutta sincerità che la sanità non debba essere monopolizzata da un singolo particolare paradigma scientifico. Non si deve togliere alla gente la possibilità di usufruire di un approccio biologico alla salute con mezzi non tossici.
La libertà di scelta non deve essere cancellata a causa di pressioni da parte di un potente cartello di imprese multinazionali, il cui profitto proviene dalla malattia, non dalla salute. Il cartello si dedica esclusivamente ad un approccio chimico/farmaceutico ed orientato verso i soli sintomi, ovviamente sbagliato benché “scientificamente accettato”.
Noi diciamo NO alla proposta di direttiva sugli integratori, della Commissione Europea, nella sua presente restrittiva stesura. specificatamente;
diciamo NO alla restrizione sui dosaggi massimi per gli integratori che non abbiano dimostrato di essere causa di problemi veri, non immaginari, per la salute;
diciamo NO alla costosa “valutazione farmaceutica” delle sostanze naturali biologiche tesa ad eliminare dal mercato tutte le sostanze non approvate;
diciamo NO alla necessità di “comprovare la non tossicità” di queste sostanze naturali biologiche che richiede spesso un ricorso alla sperimentazione animale;
diciamo NO alla registrazione come “prodotto medicinale” oppure “medicinale tradizionale a base di erbe” per ogni prodotto naturale a base di erbe.
diciamo NO alla proibizione contro la pubblicazione e la distribuzione di informazioni scientifiche, anche se connesse a prodotti specifici, sugli effetti delle sostanze naturali con attività biologica.
Noi CHIEDIAMO che l’importante ruolo nel mantenimento della salute e la prevenzione delle sostanze naturali e dei nutrienti con attività biologica che si trovano negli integratori alimentari, sia riconosciuto e riceva la giusta considerazione in qualsiasi legislazione che si prefiguri di dare un regolamento alla formulazione e alla vendita di tali prodotti.
Noi CHIEDIAMO la propria LIBERTA’ DI SCELTA in materia di salute.
By La Leva di Archimede
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA: RICHARD J. ROBERTS. – MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina, Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui operano le grandi industrie farmaceutichenel sistema capitalistico, anteponendo i benefici economici alla salute e rallentando lo sviluppo scientifico nella cura delle malattie perché guarire non è fruttuoso come la cronicità.
Visionate questo video, parla un’informatore farmaceutico, sul Business dei Farmaci e Vaccini
http://ildocumento.it/farmaci/il-business-farmaceutico-current.html