Il Vuoto QuantoMeccanico è QuantoIntelligente ed è sinonimo di Etere….
I tempi per l’affermazione del Vuoto Quanto Meccanico sembra siano ormai imminenti e maturi.
Esso emette l’Energia Scalare che è appunto l’energia del Vuoto Quanto Meccanico dell’Universo, l’energia che si è sprigionata alla sua nascita, e che ha generato tempo, spazio, gravità ed energia elettromagnetica.
L’ETERE esiste ed è In-formato, è “acquoso”, cioè a base di acqua molto ma molto meno densa di quella che noi conosciamo sul pianeta Terra.
Le ricerche e le dimostrazioni dello scienziato Russo dr. N. A. Kozirev, comprovano l’esistenza dell’Etere.
Per sintetizzare e ricordare:
Dalla Bibbia nel libro del Genesi al capitolo 1 versetto 1, si legge:
Nel principio (non temporale, ma ideologico, un programma/progetto) Elohim creò i cieli e la terra. 2 E la terra era informe e vuota e le tenebre (mancanza di luce e quindi di informazione) coprivano la faccia dell’abisso (l’infinito vuotoquantomeccanico), e lo spirito (pensiero = informazione del progetto vita) di Elohim, aleggiava (si muoveva e galleggiava) sulla superficie delle acque (a densità molto ma molto inferiore a quella densa che conosciamo sulla Terra **). Ed Elohim disse (il = suono***, vibrazione con la cimatica): 3 ‘Sia la luce !’ E la luce fu (visibile nell’oceano di acqua a bassissima densità che oggi chiamiamo “spazio / etere / vuotoquantomeccanico“). 4 Ed Elohim vide che la luce era buona (cioè visibile); ed Elohim separò la luce dalle tenebre (il progetto di vita eterna si attuò, si rese visibile in ogni sua forma, attraverso la forza della legge della cimatica attuata nella legge universale della dualità ‘Ynn e Yang’ = attrazione/repulsione).
** Acqua a densità minori, diviene vapor acqueo ed a densità ancora più minori, essa si trasforma uno speciale gas che assomiglia oppure è plasma (energia), infatti la parola acqua nella lingua sumera significa, sia “acqua”, sia “generazione”.
*** Suono, definizione: Il suono è una perturbazione di tipo meccanico (variazione di densità e di pressione) del mezzo nel quale esso si propaga, solitamente l’aria e/o nei liquidi più o meno densi. L’onda sonora è generata da un oggetto vibrante (corda, colonna d’aria, membrana, ecc.), che mette in oscillazione/vibrazione le molecole dell’aria, dell’acqua o di un qualsiasi liquido più o meno denso, ma però agisce anche sul sui gas ed anche quindi sul Plasma.
Quindi quello che è scritto nel Genesi, che lo spazio è “acqua” è vero in forma di similitudine, perché l’etere /vuotoquantomeccanico, è un infinito mare/oceano fatto di un tipo di “acqua” molto molto meno densa di quella che conosciamo sulla Terra e che è parte integrante del vuoto quanto meccanico (il vuoto puro non esiste, come non esiste il nulla), che contiene tutto ciò che esiste e questo vuotoquantomeccanico è informatico ed è composto da questa “speciale acqua”, che poi è energia scalare in eterna pulsazione in ogni punto di sè, essendo un onda infinita vibrante/pulsante su sé stessa, quindi in movimento in ogni punto di sé, essa crea dei suoni che generano e creano con il fenomeno della cimatica, tutte le “forme” esistenti, dalle particelle subatomiche fino alle galassie nello spazio infinito e quindi ogni forma che osserviamo più o meno dense, fino alla materia solida, alle galassie, stelle, pianeti ed i viventi che li abitano e che ne sono consapevoli.
Siccome ogni sostanza creata è sempre in movimento, essa stessa genera in continuazione con la cimatica delle altre forme e suoni e si crea quindi materia più o meno densa e così via all’infinito, ed ogni forma ha insito in sé il progetto vita eterna intelligente che è appunto insito nell’etere o vuotoquantomeccanico, che lo ripetiamo è composto da energia intelligente. Quindi ogni forma ha in sé l’informazione del “progetto di vita eterna” dell’InFinito intelligente ed agisce nell’Infinito per manifestare il progetto stesso, in ogni punto di sé.
vedi anche: Universo elettrico + Cosa è la luce
Dopo queste premesse:
Scoperto un gigantesco “buco” di vuoto… – Energia dal Vuoto ed Antigravita’ + Fisica quantistica
Potrebbe essere definita come un tipo di plasma questa forma di energia, base dell’Etere o Vuotoquantomeccanico.
ANSA – Washington, USA, 24 Ago 2007 – Con 2 diverse tipologie di osservazione gli astronomi dell’Università del Minnesota hanno scoperto il più grande buco vuoto mai visto.
è il contrario del “Buco Nero“, in cui la concentrazione di materia è considerata infinita. La zona è priva di stelle, galassie e gas, e risulta assente anche la materia oscura, “riempitivo” dell’UniVerso.
“Diecimila miliardi di chilometri di nulla, mille volte più grande di quanto ci aspettassimo“, ha detto il responsabile dello studio Lawrence Rudnick. “Non solo non è mai stato trovato un vuoto tanto grande, ma nessuna ipotesi sulla struttura dell’Universo lo aveva previsto“…
L’enorme scoperta di Lawrence Rudnick, sul “GRANDE VUOTO”: a 10 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra, si trovi un’immensa bolla di vuoto.
Avrebbe scoperto che nell’UniVerso c’è un’enorme area dove non c’è niente, niente, niente e gli “studiosi” si sono impressionati.
La “moda del momento” è di dire che, si sono scontrati 2 universi paralleli, che hanno dato come risultato dell’impatto l’ammaccatura de quo !!!
L’ interpretazione giusta del “fenomeno” è invece molto semplice: come nel sistema periodico mancano i 2 elementi promezio 61 e tecnezio 43, l’ontologia atomica e cosmica si riflettono e pertanto nel cosmo del pari mancano 2 pezzi di UniVerso !
Infatti proponiamo agli studiosi di cercare il 2° Grande Vuoto !!!
Peraltro Tecnezio e Promezio sul cerchio trigonometrico si vede, che sono in OPPOSIZIONE di 90° (vedi Figura in bianco e nero, dove gli elementi mancanti SETTORI di 5° GRADI COMPLETAMENTE NERI sono ortogonali tra loro e sono il tecnezio e il promezio)
Questa scoperta è lo spunto che ci voleva, per poter dire che nel macroscopico ci sono 2 aree VUOTE, corrispondenti a 2 coordinate spaziali trigonometriche dove è ontologicamente previsto che non ex-ista niente….e nel microscopico, all’interno dell’atomo, c’è il VUOTO QUANTOMECCANICO, che è il contrario concettuale del VUOTO: esso è il pieno più PIENO che possa essere concepito !
L’eccezionale scoperta fatta è l’effetto dell’ontologia strutturale, sia dell’atomo che dell’UniVerso; così come mancano gli elementi subatomici (*) “Tecnezio (43)” e “Promezio (61)”, mancano due “pezzi” di Cosmo, di cui UNO è stato scoperto, l’altro va ricercato in opposizione di 90° dove è stato scoperto questo primo grande Vuoto; vedrete che verrà scoperto presto…anche il secondo !
(*) Tecnezio e Promezio NON sono barioni. Barioni sono il protone, il neutrone, la p lambda ecc..della tavola dei barioni, appunto > i 103 barioni di cui 46 a spin 1/2 e 57 a spin 3/2.
Materia oscura: le ricerche effettuate con i numeri dicono cose diverse…, che non esiste PDF
vedi anche la luna e la materia oscura…PDF (studi del ricercatore Rubino).
Ecco uno scienziato che descrive perfettamente ciò che stiamo qui indicando:
Ecco il suo canale:
https://www.youtube.com/channel/UCXZA0UxXsyRuvHClC-OZEWw (His Chanel)
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UNIVERSO al Plasma
Piuttosto che supporre che i media interplanetari e interstellari siano composti da spazio vuoto “empty” o “vacuum”, le reti di fisici a livello internazionale hanno accumulato prove abbondanti per decenni che un oceano di plasma densamente saturo e radiazione cosmica è il vero mezzo su cui i nostri pianeti e il sole si muovono e il nostro sole si muove attraverso il centro galattico della Via Lattea ogni 230 milioni di anni.
Cosa ha incontrato Voyager 2 ?
Mentre Voyager 2 usciva dall’eliosfera (il confine sferico modellato dal campo elettromagnetico del sole) e si spostava nel mezzo interstellare il 5 novembre 2019, i cinque sensori funzionavano ancora sull’imbarcazione lanciata nel 1977 insieme a Voyager-1, misurando l’intensità del campo magnetico, il flusso di radiazioni cosmiche e la densità del plasma hanno prodotto risultati sorprendenti. Dato che l’intensità del campo magnetico proveniente dal sole non veniva più avvertita, si incontrò un oceano di radiazioni cosmiche e plasma estremamente densi. I risultati di Voyager-2 confermano quelle stesse misurazioni che si sono verificate sul Voyager-1 in movimento più veloce quando ha attraversato l’Eliosfera nel 2012 dimostrando che questo non era un “fenomeno localizzato”.
Alcuni dei pionieri più importanti nel modello dell’universo al plasma del tempo spaziale solare e galattico includono i fisici di spicco Kristian Birkland, Winston Bostwick, Anthony Peratt e Hannes Alfvén. Dopo aver vinto il Premio Nobel del 1970 per la sua scoperta della magnetoidrodinamica, lo scienziato svedese Hannes Alfvén scrisse:
“Per comprendere i fenomeni in una determinata regione del plasma, è necessario mappare non solo il campo magnetico ma anche il campo elettrico e le correnti elettriche. Lo spazio è pieno di una rete di correnti che trasferiscono energia e quantità di moto su distanze grandi o molto grandi. Le correnti spesso pizzico di correnti filamentose o di superficie. È probabile che questi ultimi diano spazio, come anche lo spazio interstellare e intergalattico, una struttura cellulare ”.
La visione galattica di Anthony Peratt
Una delle figure di spicco della scuola dell’universo del plasma è Anthony Peratt (un importante fisico del Max Planck Institute for Physics and Astrophysics e stretto collaboratore con Hannes Alfvén), che ha generato un incredibile modello di strutture a galassia a spirale che si formano all’interno di un plasma carico che ha condotto presso il Los Alamos National Laboratory. È stato a lungo osservato che i plasmi hanno la tendenza a creare minuscole sovrastrutture stazionarie come vortici e sfere (chiamate “solitoni” per la loro somiglianza con il sole). Queste strutture osservate si formano in plasmi per ragioni che non sono state ancora completamente accertate e durano per intervalli di tempo molto brevi. Nonostante la loro misteriosa breve durata, esistono e non possono essere spiegati sotto alcuna analisi matematica che presenta concetti newtoniani di spazio vuoto e “masse” o “forze” evidenti.
Ciò che è anche straordinario è che questo modello non si basa su alcun ricorso all’imposizione di entità immaginarie come i buchi neri o la materia oscura per giustificare la struttura della galassia come i fisici matematici tradizionali sono stati costretti a fare!
Peratt è stato molto chiaro che la difficoltà popolare di accettare questo percorso di principio in fisica è collegata agli effetti velenosi delle ipotesi newtoniane di spazio vuoto e materia sulle menti di molti dei principali scienziati di oggi e ha riaffermato altrettanto recentemente quando ha detto:
“Lo spazio, essendo il più voluminoso del cosmo, quando trattato come puro vuoto, dà un falso senso che la maggior parte dell’universo è in uno stato noto, le uniche incognite sono le masse simili a punti che occupano l’universo di Newton.
La scoperta della complessità delle magnetosfere planetarie del plasma ha dimostrato che lo spazio è plasma con una complessità elettrodinamica che supera quella dei primi tre stati della materia. “
Come sopra così sotto
L’identificazione da parte di Peratt delle assunzioni newtoniane come la stampella mentale principale che trattiene i ricercatori nei campi della cosmologia e della fisica atomica è incredibilmente importante.
Qualche parola sarebbe appropriata qui per chiarire come e perché questi presupposti newtoniani si insinuarono nella scienza moderna quando quei brillanti fisici come Max Planck ed Einstein che rivoluzionarono entrambi i domini più di un secolo fa non solo non furono ostacolati dalle ipotesi di Newton, ma in realtà la frantumarono brillantemente.
Durante tutta la loro vita, entrambi gli uomini dichiararono di non applicare il metodo di Newton nel loro lavoro creativo, ma piuttosto quello di Johannes Keplero, il cui lavoro su New Astronomy (1609), On the Six Sided Snowflake (1609) e Harmonice Mundi (1619) non solo crearono la base per una moderna astrofisica che stabilisce le tre leggi di Keplero (in seguito plagiate dal cabalista autistico Isaac Newton della Banca d’Inghilterra), ma pose quella nuova fisica sulle basi dell’armonia musicale.
Continua con molti più particolari, QUI:
https://sadefenza.blogspot.com/2020/02/luniverso-del-plasma-rovescia-la-gabbia.html
Il Vuoto Quantomeccanico è stato teorizzato nel dicembre 1976 dal fisico italiano Massimo Corbucci che ha proposto un nuovo sistema di riempimento dei livelli atomici, vale a dire un nuovo ordine in cui sono posizionati gli elettroni nei vari shell del nucleo.
Le sorprese furono 2: la distribuzione elettronica non era affatto continua, come si era sempre creduto, bensì lasciava delle “soluzioni di continuità” tra i numeri atomici 71 – 72 e 103 – 104. Appariva quindi un’area vuota, una sorta di “scantinato” della materia che Corbucci denominò “Vuoto Quantomeccanico”. (NdR: si tratta di un Vuoto che non è vuoto, ma PIENO…di plasma ed emette Energia Scalare).
Inoltre l’ultimo livello quantico (n = 8) risultava “completo” al numero atomico 112 elementi, con la conseguenza che il sistema periodico non poteva fare a meno di avere un limite obbligatorio a 112 e non già a 126! (Assunto che appariva assurdo nel 1978, quando la tavola periodica era stata riempita fino all’elemento 106 e la Germania era candidata a realizzare l’elemento con 114 protoni, sulla base della Teoria del numero magico di Mayer, Jansen e Wigner, premiata col Nobel nel 1964 e per questo aveva impiantato a Darmstadt il mostruoso Acceleratore Lineare UNILAC).
Con grande sorpresa i fisici del GSI di Darmstadt si accorsero, provando e riprovando dal febbraio 1996 al 2000, che “inspiegabilmente” (!) non si assemblava un atomo con numero atomico maggiore di 112.
Corbucci, convocato in Germania dal Prof. Sigurd Hofmann, disse perentoriamente che la ragione del mancato risultato andava ricercata in un limite strutturale dell’atomo a 112, che il modello “classico” non prevedeva.
In quello stesso periodo (ottobre 2000) al CERN di Ginevra fervevano i preparativi per il “finale” dell’esperimento di collisione e-/e+ , che avrebbe dovuto portare a “catturare” la attesa “particella di Dio”, il bosone che, secondo Peter Higgs, agirebbe come dispensatore di massa per le particelle sub-atomiche. Corbucci propose al direttore Maiani una teoria alternativa, quella del Vuoto Quantomeccanico: lo “scantinato vuoto2 da cui avrebbe origine la materia.
È bene far notare che, a dieci anni di distanza e nonostante gli enormi capitali investiti, nessun esperimento ha rivelato il fantomatico bosone di Higgs.
Ma il bosone di Higgs non è l’unica particella “irreperibile” prevista dal modello standard, stessa sorte è condivisa dal gravitone, supporto mediatore della forza gravitazionale. Ed infatti anche in materia di gravitazione i conti della fisica “ufficiale” non tornano.
Ormai da decenni si è constato che due corpi fatti di materia diversa, non cadono a terra con la stessa accelerazione “g” !
È stato osservato sperimentalmente che, nella caduta libera di una sfera di ferro ed una di alluminio, quella di alluminio è soggetta ad una accelerazione maggiore.
Questa osservazione ha mostrato un risultato assolutamente in contrasto con la teoria newtoniana della gravitazione universale (1).
È stata pertanto introdotta la teoria della 5° forza secondo cui oltre alla gravità che, per così dire, “tira in giù” (attrattiva), esiste una “antigravità”, che “tira in su” (repulsiva). Quest’ultima attraverserebbe senza effetto frenante cospicuo atomi di basso numero atomico, mentre frenerebbe sempre più sensibilmente la caduta degli atomi man mano che aumenta il numero dei loro protoni nel nucleo.
La soluzione ipotizzata da Corbucci in alternativa a questa spiegazione “ufficiale” è che la gravità non sia una forza. Non c’è nessuna corrente di quantità di moto, che faccia da “spoletta” tra due gravi. La gravità “s-corre” (senza corrente di mediatori = non ci sono i tanto ricercati gravitoni!!!) all’interno del “sotterraneo” dell’edificio atomo (il “Vuoto QuantoMeccanico” appunto) arrivando immediatamente, senza che intercorra il minimo tempo di propagazione.
L’osservazione sperimentale ha permesso di riscontrare come gli effetti gravitazionali provenienti da aggregati lontanissimi arrivino sulla terra, attraverso una sorta di “scorciatoia” (2).
Alla luce di questa nuova concezione della gravità, si comprende la ragione per cui una palla di alluminio cade più veloce di una di ferro.
è evidente che gli elementi in ordine crescente di numero atomico, dall’idrogeno all’atomo 112, non sono altro che Vuoto Quantomeccanico (il pozzo senza fondo = il “sotterraneo” della materia), contornato da una “carrozzeria” sempre più “ingombrante”. L’idrogeno equivale ad una Ferrari vestita con un vestito leggerissimo ed è dunque l’atomo più “sprint” in caduta libera. L’accelerazione diviene sempre meno di 9,81 m/sec2, passando all’elio, al litio, al berillio, al boro, ecc.
Il Vuoto Quantomeccanico è il mezzo attraverso il quale avviene la comunicazione tra tutte le particelle dell’universo. è il luogo dove ha collocazione ogni cosa che non trova collocazione nei “luoghi” della fisica, è il luogo dove risiede il pensiero, dove risiede “Dio“.
Non avendo pareti di Bloch (3), il Vuoto Quantomeccanico presenta la sorpresa matematica di avere dimensioni uguali alle dimensioni dell’universo. Come fa una cosa grande come l’universo a stare “dentro” al nucleo di un atomo che è piccolissimo ?
Ci sta senza problemi. In verità l’universo è un buco enorme. Gli atomi con le loro particelle e con i loro elettroni avvolgono questa voragine e poi in tanti si mettono insieme per fare la materia.
(1) Cfr. http://www.bioenergyresearch.com/ita/corbucci/index.htm
Infatti, secondo la teoria della gravitazione universale di Newton due corpi di materia diversa cadono a terra con la stessa accelerazione g. Verso la fine del ventesimo secolo si è invece preso atto del fatto incredibile che, lasciando cadere da una cospicua altezza, in un tubo vuoto due sfere, di cui una di alluminio e l’altra di ferro, la prima a toccare terra fosse l’alluminio. Sembra che tanto minore sia il numero atomico (l’alluminio -n.a. 13) tanto più cade a terra con una maggiore accelerazione, mentre quanto maggiore è il numero atomico (ferro -n.a. 26) tanto più lentamente il corpo cadrà a terra.
L’EVENTO delle DUE SFERE di Alluminio (n.a. 13) e di Ferro (n.a. 26) è lampante al fine di correggere l’Ipotesi ERRATA di Newton (NON PIÙ TEORIA), ed è illuminante riguardo la maggiore validità della Teoria di Una Tabella degli Elementi con Vuoti Quantomeccanici. Vale a dire con un maggior Scantinato (più vuoto – più vicino al Bo Nu) che dall’Idrogeno diminuisce in maniera graduale verso gli elementi considerati per “GRAVE ERRORE” più pesanti, quindi maggiormente soggetti alla GRAVITA’.
Non c’è Spiegazione da parte delle due Ipotesi (Relatività e Quantistica) di Gran Moda, più che di Gran Contrasto.
Dunque un maggior “vuoto” è maggior Gravità, maggior “vicinanza” al Bo Nu. Più limpido di così ! Maggior Attrazione del Vuoto, maggior gravità. Dobbiamo considerare i collegamenti della Teoria di Corbucci alla nostra Ipotesi (per ora) del Bo Nu.
(2) Nel 1916 Ludwig Flamm teorizzò il cosiddetto Wormhole, una ipotetica caratteristica topologica dello spazio-tempo che fungerebbe da “scorciatoia” tra un punto dell’universo e un altro, permettendo di viaggiare più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale. Successivamente Albert Einstein e Nathan Rosen, che pubblicò per primo i risultati nel 1955, teorizzarono i Ponti di Einstein-Rosen: collegamenti tra aree di spazio che possono essere modellati come soluzioni di vuoto nelle equazioni di Einstein combinando i modelli di un buco nero e un buco bianco.
(3) La Parete di Bloch è un limite ideale di separazione tra due regioni caratterizzate da differenti proprietà (ad esempio un protone può essere considerato una “pallina” la cui superficie delimita la demarcazione di una regione con differenti proprietà, che appartiene all’elettrone). Sono anche dette Pareti di Bloch le regioni di spazio in cui lo spin elettronico muta gradualmente la propria orientazione (10 – 100 nm). Un’importante proprietà delle pareti di Bloch è la loro mobilità. L’applicazione di un campo magnetico provoca l’espansione dei domini con una magnetizzazione concorde e questo avviene mediante uno spostamento delle pareti verso l’esterno (cfr. D. Mazza “Materiali per L’Elettrotecnica”, Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica. Politecnico di Torino; G. Franceschetti: “Magneti Permanenti”
http://web.mclink.it/MC5690/index.html ).
Secondo la teoria di Massimo Corbucci
Il Vuoto Quantomeccanico può essere rappresentato come una “particella senza pareti” (cfr. M. Corbucci. “Alla scoperta della Particella di Dio”. Macro Edizioni, Cesena). – Tratto da: paroleinutili.it
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Il Fisico Italiano Massimo Corbucci ha collaborato con il “GSI” di Darmstadt per trovare la ragione dell’impossibilità di sintesi dell’atomo trans-Uranico di numero atomico 114
NUOVO MODELLO DI ATOMO (By M. Corbucci)
Atomo: definizione secondo la scienza ufficiale:
http://it.wikipedia.org/wiki/Atomo + Fisica nucleare
Questi due lavori di fisica nucleare del dr. Massimo Corbucci, hanno consentito anche di scoprire il “Vuoto quantomeccanico”, che è stato segnalato al C.E.R.N. di Ginevra in relazione alla ricerca sul Bosone di Higgs: darebbe ragione dell’impossibilità di rivelare al Collisore Adronico “LEP” l’Higgs, sotto forma di PARTICELLA.
Pertanto è stato determinato nel Dicembre 1998 il numero massimo di elementi del Sistema Periodico:
Sono 112 – 50 di GRUPPO A – 62 di GRUPPO B.
Nel Dicembre 1999 è stato “definito” l’Higgs: Rompe la simmetria nella compagine del NUCLEO tra 46 barioni a SPIN 1/2 e 57 SPIN 3/2. (Il numero totale dei tipi di barioni è 103). NON è una “PARTICELLA” rivelabile.
Successivamente alcuni ricercatori hanno affermato di aver trovato un “nuovo elemento atomico” al quale hanno dato il n° 118, ma dopo poco tempo sono stati smentiti !
Ecco la “CLAMOROSA”, QUANTO POCHISSIMO NOTA al MONDO, RITRATTAZIONE della INGLORIOSA “SCOPERTA” (?) dei Trans-uranici, trans-112 – vedi New York Times
La SOCIETÁ INTERNAZIONALE di FISICA NUCLEARE, istituita da Corbucci, sotto l’egida della O.N.LU.S. per la Divulgazione Atomica, dal nome “La Particella di Dio”, fornisce la NUOVA TAVOLA PERIODICA DEI 112 ELEMENTI e ne autorizza la riproduzione.
– Per Informazioni: Tel. +39 0761 477730
vedi anche: http://www.atomo112.info/italian.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_3.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_5.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_6.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_7.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_8e9.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_10.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_11.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_12.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_13.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_14.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_15.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_16.htm
La Fisica e la Matematica sono due discipline che si differenziano l’una dall’altra per il fatto di occuparsi di oggetti fisici reali, la prima, e di puri concetti astratti, la seconda.
La Tavola Periodica di Corbucci:
Il bosone di Higgs, finalmente, ci dicono alcuni scienziati, pare sia stato individuato – 28 Set. 2012
Il bosone di Higgs, l’ultimo tassello mancante del modello standard della fisica delle particelle, è sfuggito per decenni ai tentativi sempre più elaborati dei fisici di individuarne la presenza. Alla fine del 2011 due giganteschi esperimenti del Large Hadron Collider del CERN avevano rilevato indizi del bosone di Higgs.
I fisici speravano che la serie di misurazioni della primavera 2012, in caso di successo, avrebbe fornito informazioni sufficienti per proclamarne la scoperta.
I fisici avevano nascosto i dati della primavera anche a se stessi, effettuando analisi alla «cieca» per non introdurre involontariamente interpretazioni personali. A metà giugno hanno dato uno sguardo alle nuove prove.
La particella «di tipo Higgs» emersa ha molte delle proprietà cercate. Ha tuttavia anche riservato alcune prime sorprese che possono indicare la via per la fisica del futuro.
Commento NdR: innanzi tutto vediamo se si conferma che questa particella trovata, ha alcune delle caratteristiche di questo speciale bosone, infati ne ha alcune ma non tutte…inoltre vorremmo sapere: chi avrebbe creato questo Bosone di Higgs ?
….non vuol dire che per caso il progetto vita sia “dentro, cioe’ insito, scritto” all’interno nell’energia stessa e provenga dalla cosiddetta “casa di dio” il Vuotoquantomeccanico per mezzo di un micro buco nero dentro ogni energia, cosa, esistente ??
Vedi QUI cosa è il Bosone di Higs
Scoperta la particella di Dio ?
L’opinione di Massimo Corbucci – 10/07/2012
Molti lettori ci hanno chiesto il parere del medico e fisico dott. Massimo Corbucci rispetto alle dichiarazioni del CERN sulla possibile scoperta del Bosone di Higgs o Particella di Dio. Ecco la sua opinione.
Cari lettori, più che dire come la penso io (sarebbe di parte) per la mia “mission”, che è di consentire alla gente di arrivare da sola a giudicare, riporterò con spirito sereno, obiettivo e rispettoso della Verità, alcune considerazioni.
Un pò di storia sull’atomo 112 e sulla Particella di Dio
La Scienza cresce tutte le volte che, nel cercare di dare la risposta a domande importanti, giunge ad una prova sperimentale, che conferma o smentisce l’ipotesi avanzata. Nel nostro caso, l’atomo-114 e la Particella di Dio, rappresentano due “Santo Graal” della Scienza.
L’atomo 112
Negli anni 60′, per rispondere alla domanda se valesse o meno la pena di costruire artificialmente elementi trans-uranici per “riempire” la tavola periodica (dato che, salendo di numero atomico, i tempi di dimezzamento per la radioattività diventano millesimi di secondo e non si fa in tempo a vedere il formarsi di materia reale), emerse la Teoria entusiasmante dei tre Fisici Mayer, Jensen e Wigner.
Questa teoria fu premiata col Nobel nel 1963 “sulla fiducia”, dacché prometteva che, arrivando a creare un atomo con 114 protoni, questo numero (detto “magico”), avrebbe consentito il prodigio della “stabilità del nucleo”. L’elemento 114 sarebbe stato non più radioattivo e avrebbe finalmente regalato la visione del metallo del 3° millennio, l’elemento trans-uranico stabile di altissimo numero atomico.
Tralasciando i dettagli sul fatto che questo metallo avrebbe avuto impiego pratico nella realizzazione della “bomba atomica totale” e che fu conteso da tre Grandi Potenze Mondiali, solo la Germania nel 1976, si aggiudicò il primato scientifico, credendo di realizzarlo con l’Acceleratore UNILAC.
Rilevante è che, nel 1996, i fisici tedeschi si imbatterono nella “inspiegabile” impossibilità di ottenere un atomo con più di 112 protoni, dichiarando, con molta onestà, di non poter verificare sperimentalmente la Teoria Mayer-Jensen-Wigner, non essendo in grado di creare, dopo il 112, nemmeno l’atomo 113. Figurarsi il 114.
La creazione effettiva di un atomo 114 stabile, o meglio di un briciolo di metallo-114, sarebbe stata la prova atta a confermare la validità della Teoria premiata col Nobel.
A parte annunci, poi ritrattati, di scoperte presunte avvenute non in Germania e non in Acceleratori “idonei” (per cui col “beneficio della conferma”), di presunti elementi 114-116-118 (dove il 118 è persino fantascientifico, rappresentando un impossibile 7° gas nobile), non risulta che sia mai stato creato il metallo stabile.
Eppure, è di vitale importanza verificare se davvero l’ontologia dell’atomo e del Sistema Periodico, prevede l’eternità soltanto per l’Idrogeno o anche per l’elemento 114. Sapere questo con certezza porterebbe la Scienza a compiere un enorme passa in avanti da dove ora si trova, immobile.
Il giorno che vedrò, anche al microscopio (sebbene tenerne in mano un blocco sarebbe più emozionante), una briciola di metallo 114, mi scuserò con Dio per aver offeso la Natura con la Nuova Tavola Periodica dove tutti gli Elementi saranno infine in perfetto ordine e i Lantanidi e gli Attinidi non ne verranno più esclusi.
La “Particella di Dio”
Dopo la strabiliante equazione E = mc2, molti scienziati si chiesero cosa fosse realmente “m”, ovvero da dove ricavassero la massa le particelle di cui si compone un atomo. Tale problema ha un nome: “conferimento della massa”.
Nel 1964 Peter Higgs propose, sulla base di un modello detto “Standard” (che si stava imponendo in Fisica) che, come per il “conferimento del peso atomico” il “tassello mancante” era rappresentato da un Bosone detto GRAVITONE, così un altro Bosone era atto a conferire la massa.
L’idea piacque così tanto da scatenare la corsa all’identificazione di questo Bosone, che prese il nome di “Bosone di Higgs”. Sorvolando sui dettagli (che già nell’anno 2000 tutti erano certi della “cattura” di questa particella e che destò molto stupore il mancato riscontro sperimentale) importante per la Scienza era trovare la modalità con la quale detto Bosone conferisse la massa alle altre particelle.
Paragoniamo il Bosone di Higgs ad una emittente radio molto ascoltata, poiché ricca fonte di informazioni.
Al CERN di Ginevra, supponendo che fosse un Bosone la spiegazione del conferimento di massa, si è proceduto ad una “scansione” delle varie frequenze intorno alle quale si ipotizzava potessero trovarsi tali particelle, captando una specifica emissione nella fattispecie a 125 GeV (l’unità di misura delle “alte energie di estrazione”): tale valore avrebbe rappresentato la frequenza di emissione della nostra sopra citata “radio”. Se così fosse, qualora ci si metta ad ascoltare ciò che trasmette l’emittente, se ne trarrebbero informazioni straordinarie ed importanti, ossia, nella fattispecie, spiegare il mistero del conferimento di massa. Ciò consentirebbe all’umanità di compiere un enorme balzo in avanti nel campo delle sue conoscenze.
Dovesse però esser vero, come sta trapelando da più parti che, ad un attento ascolto di questa emittente, diviene palese l’impossibilità di non riuscire ad effettuare nessuna modulazione della frequenza (ne’ in AM ne’ in FM), sentendo solo fruscii, crepitii e sibili privi di senso, allora sarebbe il caso di fermarsi un momento a riflettere.
Vero è come il CERN non sia in crisi solo con il Bosone di Higgs. Per salvare l’ipotesi del Modello Standard resta da trovare anche il secondo bosone (ossia il GRAVITONE).
Com’è noto, da quando la Comunità scientifica ha rilevato diversa “g” (o “accelerazione di gravità” che è l’accelerazione che un corpo subisce quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravità) nella caduta di una sfera di alluminio e di una sfera di ferro, ci sono forti indizi che la gravità non funzioni come si pensava e alla mancanza delle onde gravitazionali potrebbe corrispondere l’inesistenza del gravitone!
Non meno, vi è l’obbligo di ricordare che resta aperto il mistero, più che mai imperscrutabile per la Fisica, della “materia oscura” (la componente di materia che si manifesta attraverso i suoi effetti gravitazionali, ma non è direttamente osservabile) e della natura dei neutrini.
Non mi pare nemmeno una quisquilia da pedanti, stabilire il famigerato Bosone di Higgs supera o no la velocità della luce. Qualora la superasse, come lo stesso CERN aveva correttamente già rilevato, per gli scienziati il comincerebbe un calvario inimmaginabile che farebbe rimettere in discussione il ruolo di questa particella nel conferimento della massa.
Concludo congratulandomi con Peter Higgs che, con i suoi concetti, mi ha consentito, a partire dal 1976, di sviluppare mie ipotesi personali sul conferimento della massa. Idee, queste, che mi hanno procurato numerosi problemi in vita e negli ambienti lavorativi, i quali potrebbero risolversi qualora arrivasse provvidenzialmente per me, l’annuncio del CERN, che la famosa emittente captata di cui abbiamo parlato prima, trasmetta chiare e comprensibili, lezioni di fisica magistrali e risolutive.
Permettetemi di concludere dicendo che, indipendentemente dal fatto che sia stato chiarito il meccanismo che conferisce la massa o la presenza di una particella (e in questo caso, confermando con altissima probabilità che si tratta di un Bosone) cosa più importante ora sarebbe il conferimento di un premio Nobel a Peter Higgs, per le rivoluzionarie teorie concepite.
Quel che si verrà a scoprire un domani, non possiamo nemmeno lontanamente prevederlo. L’universo e l’interno dell’atomo nascondono misteri così grandi che, probabilmente, se ne venissimo a conoscenza ora, non avremmo nemmeno le capacità intellettive ed i mezzi per comprenderle.
Un saluto a tutti i miei amati lettori
By Massimo Corbucci – Tratto da: scienzaeconoscenza.it
Anche il Corriere della Sera ha pubblicato un interessante articolo su:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_luglio_11/bosone-disputa-low_b901d528-cb70-11e1-8cce-dd4226d6abe6.shtml
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Il Vuotoquantomeccanico è Quanto Intelligente ?
– Energia dal Vuoto ed Antigravità+ Energia-Ego/IO
E’ davvero sconvolgente pensare che in un “luogo” dove copulano il nulla (vuoto-vuoto) e ciò che può riempirlo (VAVohu & Tohu), regni l’intelligenza !
Poi ci si rende conto che un animo sconvolto è ben poca cosa, rispetto alla collisione frontale di due galassie… e se ha una minima importanza, non la ha per la “fisica” !
Bisogna sempre ricordare il detto latino: “nemo sapiens nisi fortis” = (Nessuno può essere sapiente se non è forte spiritualmente).
Tanto per capirci, sia ben chiaro che da un po’ di tempo siamo sconfinati dalla Fisica alla Epistemologia pura; pertanto ora stiamo camminando su un sentiero, che ci porta a conoscere la verità sul vivere e sul morire e intorno a tutti i misteri di questi momenti esistenziali e se non abbiamo paura di andare oltre quella linea di confine, dalla quale poi non si può tornare indietro nemmeno urlando e piangendo lacrime tinte di rosso, dobbiamo essere consapevoli di quello che finiremo per incontrare.
La nostra origine, finiremo per incontrare !
Io stesso sono rimasto profondamente impressionato dall’equivalenza semantica delle parole, nelle quali mi sono recentemente imbattuto; del tipo: gravità, intesa come fenomeno fisico dell’attrazione dei corpi e gravità, intesa come momento di una malattia, che si manifesta in modo estremo.
Vi dirò di più: gravidanza, che è la condizione della gestazione di un essere prossimo a venire alla luce del mondo, ha a che vedere strettamente con la ragione per cui la Terra gira intorno al Sole.
(Equivalenza tra gravidanza e gravitazione).
L’averlo Chiamato VuotoQuantoMeccanico non è stato un “caso”, visto che l’analisi etimologica della parola rivelò qualcosa di più profondo ed adeguato allo stesso tempo: QU = KA in aramaico (forza pene-trante) è equipollente al CHI = Colui del Latino + UANTO = WANT in aramaico significa “provvidente”, come dire, giù nelle profondità insondabili del nucleo, risiede l’Ente che provvede e muove il mondo = Meccanico questo vuol dire !
Attrazione o fascinazione ?
Qualora chi legge, non sapesse che ho scritto un articolo,dove forse sono riuscito a spiegare la ratio per cui nel Sistema Periodico ci sono Elementi di Classe A ed Elementi di Classe B (di transizione), assumendo che la cosa si spiega attraverso l’analogia del dato di fatto, che vi sono donne attraenti e donne affascinanti, potrebbe temere della poca serietà scientifica, di quanto ha davanti agli occhi.
Invero non c’era modo scientifico più serio, per dire che gli Elementi Chimici sono come le donne (femmina), più o meno “vestiti”, a seconda di quanti elettroni fanno parte della loro struttura e che come la cosa “essenziale” di una donna è il suo sesso (un buco), la cosa essenziale di un atomo è il suo “buco interno” il “VuotoQuantoMeccanico”, pertanto bisogna riconoscere che gli orpelli (i vestiti) servono essenzialmente a “coprire” ciò che attrae per mera fisicità, fino a creare un altro tipo di attrazione,data dall’effetto psicologico sortito da questo “celare-per lasciar immaginare”: il “fascino” !
Tuttavia, se è vero che i primi 20 Elementi, dall’Idrogeno, che è come una donna in desabillé, al Calcio, sono tutti attraenti, poi capita che un elettrone in più (un ulteriore orpello) crea un tipo di donna diversa, che comunica quella sensazione maliziosa del celare, per voler far volare la fantasia maschile.
Così si capisce la ragione per la quale lo Scandio di numero atomico 21 è Elemento di “transizione” ! Ricorsi all’esempio di associare allo Scandio la nota presentatrice Lilli Gruber, che ai suoi tempi, divenne molto ricercata per questa sua capacità di supplire alla sua fisicità non proprio prorompente, accendendo, a modo suo, la fantasia…del telespettatore.
Il valore scientifico di questa rilevazione è sorprendente, per chi arriva fino in fondo: non è semplicemente che aumentando gli “orpelli” dal 20 in poi, si sale vieppiù di fascino, poiché arrivati al numero atomico 30, quel qualcosa in più, riporta improvvisamente nel mondo della pura e semplice attrazione, data dalla fisicità.
Tanto è vero che il Gallio, di numero atomico 31 torna nel Sistema Periodico nella Classe A.
Ricorderete che trovai la figura femminile da associarvi e ricorsi ad una immagine sempre della Gruber, dove lei, tipicamente affascinante, pigiando troppo sul pedale di questa sua caratteristica, finì per “retrocedere” tra le donne attraenti.
Lo spiegai pure questo “fenomeno”, riflettendo sul fatto che la donna che si mette una lunga gonna, a prima vista si direbbe che punta sul fascino, ma se poi di colpo apre lo spacco della propria gonna, “scade” a donna attraente e addio fascino !
Però rimettendo ulteriori orpelli, ecco che l’aggiunta di 8 elettroni, ricrea l’Elemento 39, di nuovo affascinante, vale a dire di transizione.
Così di seguito il Sistema Periodico fa assistere ad una “danza” alternata di Elementi affascinanti e attraenti, che poi ri-diventano affascinanti ecc…ecc…
Anche se vi sembra solo indicativo della ricerca del lubrico…di un 50 enne, che risponde al nome di Massimo Corbucci, quello che avete letto ha permesso di scoprire il limite strutturale atomico a 112 e i Fisici del più grande Istituto di Fisica Atomica della Terra (il GSI di Darmstadt), di fronte all’impossibilità di sintetizzare atomi, oltre al numero atomico 112, non ebbero modo di fare altro che rimanere increduli.
Poi da quello si è capito come mai il Bosone di Higgs non poteva venir fuori dai colossali rivelatori di particelle del C.E,R,N, di Ginevra e tutti gli scienziati del mondo, impegnati in qual momento nella osservazione, rimasero senza parole, come raggelati dal mancati riscontro sperimentale, della prova dell’esattezza del Modello Standard, che peraltro stava colando acqua da tutte le parti, da quando la Fisica si era resa conto che i corpi non cadono a terra con la medesima accelerazione, ma con accelerazione diversa, in base al numero atomico del metallo, della sfera lasciata in caduta libera. …
E anche questa “stranezza”, che ha fatto drizzare i capelli a tutti gli scienziati del pianeta, senza trovarne uno capace di ipotizzare un cenno di spiegazione, si chiarisce più che bene, nel contesto di quei ragionamenti apparentemente bizzarri, inerenti l’attrazione ed il fascino…
La Forza più forte del Creato
Dovete consentirmi l’analogia, per favore ! Trovarsi con la propria segretaria molto sexy, in una giornata di primavera, insegna tanta Fisica nucleare, da non credere.
La ragione per la quale si finisce con esagitazione sdraiati sulla scrivania, è la medesima che rende “ciò che può riempire il vuoto-vuoto”(T), impetuosamente propenso a compenetrarsi nel “vuoto-vuoto” (V).
Il punto di interesse scientifico è: quando si verifica il ”patatrac” ? …E perché ?
Non è una quisquilia, credetemi ! L’elettrone, per esempio, gira da 13,7 miliardi di anni intorno al protone, affascinato e mai attratto, tanto da impattare sulla carica positiva.
L’attrazione, abbiamo detto, è l’effetto della “fisicità” sic et simpliciter, senza tanto intellettualizzare.
Il fascino è l’effetto delle idee conseguenti ad uno stimolo più intellettuale, che del fisico.
Per attrazione e per fascinazione il protone seduce (tira a se) l’elettrone, ma provvidenzialmente non si realizza mai lo “scopo” e quel girare intorno, senza mai concludersi con l’avvicinamento estremo, dura da “quando c’è il mondo”.
Veniamo al caso “umano” del povero maschio e della sua segretaria. Il caso che si tratti di un “elemento” attraente come il Calcio di numero atomico 20, non lascia spazio all’ipotesi che il gioco possa durare più di tanto. Di lì a poco… (!)
Concediamo l’ipotesi che possa trattarsi di un “elemento” affascinante, come lo Scandio di numero atomico 21: Perché ad un certo momento si avvera la “caduta delle idee” ?
In altre parole, perché il maschio intento alla contemplazione dell’Elena e contento solo di questa “osservazione” da lontano, ad un certo punto “crolla” su di lei ?
In linea teorica, la spiegazione è la seguente: fintanto che si mantiene lo stato di equilibrio tra la forza di seduzione e la forza centrifuga, che tende a far occupare la posizione di osservatore “privilegiato” al “soggetto”, non accade nulla. (Si fa per dire !).
Però in questo stato, basta niente (lei liberandosi di un orpello, mostra più fisicità) e si fa vincente l’attrazione, con tutte le conseguenze che ciascuno di noi è in grado di capire.
Ora attenzione: abbiamo capito che l’attrazione concerne la materia e il fascino concerne lo Spirito e che la prima ha un effetto se-duttivo “irrecuperabile”, mentre per il secondo è dato tenere tutto sotto controllo.
Conclusioni epistemologiche
La materia seduce attraendo. Lo Spirito seduce affascinando. Sembra niente, ma siamo ad un passo dall’aver capito l’economia dell’UniVerso.
La materia non potrebbe far agire lo spirito, se questo almeno per un attimo non cedesse alla sua “sopraffazione”.
Penaste che possa avervi tenuti in tensione, a leggere fin qui concetti “desueti” e apparentemente inadatti ad un corso di Fisica, senza un motivo serio ?
E’interessante pensare che l’energia del vuoto (quantomeccanico) esercita una pressione sulla materia (effetto Casimir) che riduce lo sforzo di resistenza, dell’intero UniVerso, agglomerandosi nelle figure geometriche più vantaggiose, per risparmiare energia (la sfera), e cedere energia allo spazio, ecco perche nello spazio le masse cercano sempre di formare figure geometriche spaziali a forma di sfera.
By Massimo Corbucci
Una scoperta da deliquio della mente
Come abbiamo sempre detto, “dentro” al Vuoto Quanto Meccanico troviamo V e T, “intrecciati” a ViTa. (Scusate il bisticcio sorprendente !).
La Vita è l’effetto del Coito tra la Materia e lo Spirito.
Ricordate ?
Ma è il “vuoto-vuoto” la Materia ! …E lo Spirito è rappresentato da “ciò che può riempirlo”, che anche se è solo “pre-sunzione” sembrerebbe in prima analisi qualcosa di “tangibile”.
Come fate a rimanerci male, con uno come me, che vi dimostra che la Gravità non è una Forza, mentre il pensiero lo è ? Rassegnatevi piuttosto. La Materia è così vacua, che è un “buco” e lo Spirito è così “solido”, che potete “riempircelo” completamente.
Tanto con me i “materialisti” incalliti non la spuntano e alla fine anche loro trovano giusto inginocchiarsi, chinando umilmente la testa, di fronte ad un così immane mistero.
Il grande mistero celato da un “velo”
Memoria, intelligenza e volontà, ben combinati, fanno un mix efficace a rendere “reale” l’universo. “V” rappresenta la Memoria, “T” l’Intelligenza: e la Volonta’ ?
Ve lo dissi già molto tempo fa che sarebbe più “didattico” sostituire alla parola volontà, il paradigmatico termine “Volutta’ ”.
E’ per effetto della voluttà, che ad un certo punto “si rompe” il delicatissimo equilibrio che ci mantiene affascinati dalla “morfologia” della nostra segretaria e collassano irrimediabilmente tutte le idee, rendendoci sopraffatti dall’attrazione.
Attenzione ! V è “memore”, si deve dire, della propensione dello Spirito ad a-g-ire (andare verso la femmina, g; sta per ginos) sotto l’impeto della Voluttà e questo particolare la dice lunga, su come funziona l’UniVerso e in “piccolo” sulla psicologia-femminile.
Di nuovo attenzione: piccolo = dalla base Celto-Gallica PITT = parte o porzione dell’intero… UniVerso !
Il femminile sa “ontologicamente”, come se lo ricordasse dalla notte dei tempi, che basta scoprire il “velo”, per dar stura alla volontà (volutta‘) di “congiungimento”.
La ragione per la quale il protone non si “neutronizza”, facendosi saltar addosso l’elettrone, va ricercata nel fatto che si frappone il “Bosone” fotone fra loro due, velando la “nudità” del primo barione del sistema barionico sub-nucleare, il P, appunto.
(Questa “scoperta” farà sorridere molti Professori universitari, che però non tarderanno ad aggrottare la pelle della fronte e a farsi abbastanza pensierosi, non appena afferreranno il concetto per il quale i quark debbono essere 3, per dar luogo alle particelle reali e 2 per dar luogo a quel “velo” di “collante”, che tiene le particelle reali unite tra loro).
L’abisso in cui sono affacciati i quark
La più bella definizione di VuotoQuantoMeccanico, che abbia mai sentito suggerirmi da altri, ai quali ho riferito le mie scoperte sull’atomo e non solo sull’atomo, è stata quella del Prof. Danilo Speranza, notevole Epistemologo Romano; che è sopra riportata.
Pertanto ho compreso davvero chiaramente come viene partorita la materia, da quell’immenso utero, grande Infinitamente (L’UniVerso è grande 13,7 miliardi di anni luce e il VuotoQuanto Meccanico Infinitamente di più….perché è infinito).
Non subito Protoni, Neutroni o Lambda ecc., hanno stura, ma la “bariogenesi” comincia con la “fuoriuscita” dei Quark-s !
I quali una volta venuti al mondo restano affacciati a quell’enorme pozzo senza fondo…
Rappresentano la “materializzazione” o la “spiritualizzazione”, se vi piace di più, del “desiderio”.
Ebbene sì, la Voluttà = tendenza della cosiddetta anima (Spirito personalizzato) ad abbandonarsi ad un piacere estremo, è una “voglia”= dal Latino Vòlo = da cui deriva il verbo VOLARE, che etimologicamente viene da GUAL = staccarsi da TERRA. (vedi avanti).
Le sorprese da lasciare tutti senza fiato sono prossime, anzi imminenti.
Seduzione a carica tripla
Questo concetto è nuovo in Fisica, dove generalmente si comprende che il + possa sedurre il – , come dire il femminile, possa sedurre il maschile.
Introducendo la nozione che la seduzione è l’effetto di un “gioco” sottile al quale partecipano il maschile, il femminile e il desiderio, in una “interazione” complessa a 3, si apre il quadro più completo della ViTa !
Ora immaginatevi in una stanza d’albergo; voi, una donna e il desiderio e cercate di comprendere come lo spazio di cui avete bisogno si stringe o si allarga in base alla seduzione, che vi avvicina o vi allontana dalla donna e il desiderio ovviamente vi è intimamente vicino al pari di come voi due vi seducete.
Questo vi servirà per capire che il “confinamento” di 3 quark è stretto o allargato a seconda del gioco di “carica” dei tre partecipanti all’incontro più o meno ravvicinato.
Infatti il barione Protone, che è “piccolissimo”, vede in gioco 3 protagonisti che rendono seducente il gioco al massimo, e l’incontro si avvera il più ravvicinato della Tavola barionica ! (vedi immagine alla fine dell’articolo)
La loro “affinità” è tale da far bastare uno stanzino piccolo-piccolo per l’incontro.
UUD è la tripletta barionica del Protone. Vedere tavola della composizione barionica in quark. U e U sono l’equivalente di una donna e un uomo molto affiatati e D un desiderio confacente alla coppia. (Imparerete che U=Up e D=Down, sono i primi 2 “nomi” di quark).
Sappiate che le combinazioni barioniche, debbono dare 103 tipi di grandezze, tante quanti sono i barioni, contenuti nel nucleo del più grande atomo.
E’ necessario introdurre l’ulteriore nozione che il maschile, il femminile ed il desiderio, sono caratterizzati a loro volta da una sorta di attitudine ad unirsi, che è la “miscela” di 3 sfumature attitudinali, che miscelate tra loro danno una “neutrale” attitudine.
In questo modo si avvera che un uomo e una donna lievemente disarmonici nell’affiatamento, insieme ad un bel desiderio, quando sono carichi di attitudine ad unirsi, stanno assai ravvicinati e basta che la miscela viri verso la scarsa attitudine, per far assistere ad un allargamento della scena.
Infatti U-rosso, D-rosso, S-blu, danno il piccolo Barione Lamba Zero, mentre U-rosso, D-blu e S-verde, producono il meno piccolo Barione Csi Zero.
(Le “cariche” attitudinali all’unione sono dette Rosso-Blu-Verde, come imparerete presto).
La logica del Creatore nel progetto dell’atomo
L’incontro di 6 “tipologie” di uomini – donne e desiderio, assortiti in 3 “sfumature” attitudinali a unirsi insieme, deve essere funzionale a dare 103 incontri, ravvicinati più o meno in 103 diverse dimensioni dei “Luoghi di sconfinamento”.
Quello che si coglie, osservando l’assortimento che mostrano di avere i primi 8 barioni a spin ½ e i successivi a spin 3/2 (L’ottetto e il decupletto, analoghi all’ottetto degli Elementi Chimici di Classe A e al decupletto degli Elementi Chimici di Classe B) è che il Creatore è INTELLIGENTE.
Provate a trovare voi combinazioni diverse e dacché non ci riuscite siate rispettosi verso CHI ci è riuscito, (Il Creatore) rimanendo a riflettere per almeno 3 minuti, in silenzio.
Quelle sequenze UUD, UDD, UDS… rappresentano la “grammatica della creazione”.
La presenza della “logica” nel Vuoto QuantoMeccanico, è il segno tangibile che in quel “luogo” si cela l’Intelligenza Divina e potremmo farLe “domande”, ottenendo “risposte” adeguate !
La più sublime scoperta
Bisogna ammettere che aver capito la funzione dell’interazione a 3, nella bariogenesi, ha rappresentato un passo avanti notevole, nel lungo cammino verso la “Conoscenza”.
Del pari utile mi sembra, aver reso edotti uomini e donne del fatto che la vita di coppia è in realtà un menage a 3, dove non è ininfluente il desiderio.
Sapere poi che l’attitudine ad unirsi fa la differenza dell’amplesso e stringe o allarga molto la scena dove troneggia il talamo, rende sopportabile lo sforzo di aver letto fin qui questo articolo.
C’è altro che dovrei comunicarvi. Invero !
Le leggi della Fisica, non sono leggi “materiali”, come per errore si è portati a pensare. Sono “psicologiche”, nel senso letterale del termine. Se mi affaccio dalla finestra e mi sporgo troppo, perché cado ? Perché psicologicamente immagino che questo debba essere l’effetto “ovvio”.
Avete presenti quei “cartoni animati” dove i protagonisti che non si avvedono di aver superato il bordo di un precipizio, continuano a camminare senza cadere giù ?
Che cosa insegnano ? Che in Fisica avviene tutto ciò che “crediamo” debba avvenire !
Demenziale pensare che si possa rimanere “sospesi” a mezz’aria, sporgendosi troppo da una finestra di un altissimo palazzo ?
Non direi proprio. Intanto è vero che un essere privo di vita cadrebbe lievemente meno accelerato di un essere vivo e vegeto.
Gli esperimenti alla bilancia atomica hanno dimostrato che, nel perdere la vita, si perdono molti grammi, “peso”, non certo grammi massa.
Morale dell’articolo ?
Si tende a sensibilizzare le persone sul fatto scientifico, serissimo e incontrovertibilmente vero, che la gravità è tutt’altra cosa di quello che si era pensato fino a ieri. Ha a che fare con quella stessa “Intelligenza”, che nientemeno è riuscita a mettere in giusto ordine le “cariche” di 309 quark, per far “vivere” i 103 barioni del più grande atomo, che è possibile “immaginare”.
Vi sembra troppo ardito pensare ad applicazioni ?
Prima di arrivarci e di stupire troppo: sul prossimo articolo una ricapitolazione di tutti i punti chiave, relativi ai nuovi modelli introdotti dalle numerose scoperte di Corbucci, con analisi critica e obiettiva.
By Dott. Massimo Corbucci – Giugno 2007
La SCOPERTA del GRANDE VUOTO
il disegno degli elementi a 360° serve per far vedere che sono in opposizione a 90° gli elementi 43 e 61.
Tecnezio e Promezio, mancanti nel sistema periodico, al pari di come mancanti sono 2 pezzi di Universo, di cui 1 è stato scoperto da Rubick nell’Agosto nel 2007, quando si sono accorti del GRANDE VUOTO ed è supponibile per gli scienziati, ma certo per lo scrivente (dott. Massimo Corbucci),...che si troverà un 2° GRANDE VUOTO……
vedi: Alfabeto + Le prime 7 parole della Genesi-1 + Le prime 7 parole della Genes-2 Energia dal Vuoto ed Antigravita’ + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA – Campi MORFOGENETICI + Energia-Ego/IO
Teoria R3 – Una semplice Teoria dell’UniVerso – PDF – dell’Ing. Alberto Angelo Conti
VOLARE nel PIENO più PIENO che c’è
– La “Gravità” NON è una forza… se non di volontà
A riprova della schiettezza con cui scrivo gli articoli che voi leggete, vi dico che quando ho cominciato a gettare le prime bozze d’idea, nemmeno lo sapevo che nei giorni successivi sarei arrivato a cogliere certi aspetti concettuali, che mi hanno portato ben oltre le intenzioni…
Ero partito dal principio di equivalenza gravità ed intelligenza e mentre mi sembrava di essermi incamminato su sentieri estremamente arditi, e volevo riflettere a lungo sull’opportunità di riferire le ultime scoperte, è arrivata come un lampo di genio l’illuminazione dell’equivalenza tra gravita e volontà.
Attenzione a ritenere l’appunto una cosa di poco conto. Forse è bene che vi dica che, per esempio, il fatto che enormi aerobus pesanti centinaia di tonnellate, volano nei cieli, è un effetto del principio d’equivalenza gravita e volontà. È proprio il verbo “volare” una derivazione semantica del latino volo, che sta per “volere”, etimologicamente proveniente da “guai”, che non a caso, significa proprio “staccarsi da terra”. Inevitabilmente qualcuno dei lettori sta sorridendo con aria di sufficienza, lo so.
In questo caso vi richiamo al rispetto dei concetti di grande valore scientifico, visto quanto è più rapido e comodo volare da Roma a New York, piuttosto che andarci per mare. Che si possa fare, è merito di un atteggiamento mentale, propenso a non avere la supponenza, tipica di chi crede di sapere tutto.
Il Vuoto e il Vuoto QuantoMeccanico paradigmatici del volo
Vi chiedo: sapreste dirmi per quale principio della fisica un velivolo pesante centinaia di tonnellate, con trecento persone a bordo e numerosi pesanti bagagli “galleggia” nell’aria fino a volare ?
La risposta esatta è: per il principio di Daniel Bernoulli, un medico, fisico e matematico svizzero, nato giusto nel 1700, secondo il quale l’aria densa e l’aria rarefatta, non hanno le medesime proprietà.
Non poteva sapere che un suo collega dopo trecento anni avrebbe “segnalato” alla Scienza che l’aria rarefatta – non è esattamente il vuoto – e che ai primi del 1900, esattamente il 17 dicembre 1903; un veicolo a motore, fortemente trattenuto a terra dal proprio peso, avrebbe spiccato il volo, per effetto della validità scientifica del suo teorema, (primo volo storico dei fratelli Wright). Solo pochi anni dopo, giganti del peso di tantissime tonnellate, si staccavano da terra con carichi militari e arrivavano a quote cospicue, percorrendo grandi tratte.
Per far cadere il paradigma fisico, che una cosa pesantissima non può stare sospesa a 10.000 metri da terra, è bastato “incurvare” un pochino un piano e sovrapporre la parte convessa alla parte piatta. Le due superfici così “accoppiate”, che separatamente non sarebbero servite a niente, sapete perché hanno il potere di portarvi a diecimila e più metri di quota ?
Voi capite che la parte piatta per l’aria è un tragitto breve, mentre la parte curva è un tragitto più lungo. Quando l’oggetto fende l’aria in quanto spinto da dietro o da davanti (non ha importanza) da un motore, capita che l’aria che passa sopra, nel tragitto più lungo della rotondità, si trova ad andare più veloce dell’aria che passa da sotto, nella parte piatta, ovviamente.
Dovete sapere che Paria veloce è più rarefatta dell’aria lenta, come dire che l’ambiente “sopra” è più vuoto dell’ambiente sotto.
Se aprite una porta a tenuta, che va da dalla vostra stanza ad un luogo dove è stata aspirata aria, voi sarete risucchiati come cicche in terra, sulle quali puntate la bocca dell’aspirapolvere la mattina, facendo le faccende domestiche.
Allo stesso modo l’oggetto volante, detto ala, rotondo sopra e piatto sotto, volando viene risucchiato in alto e se due ali vengono rese solidali ad una carrozzeria, si ha un veicolo volante, in grado di andare da Milano a Roma, più comodamente e svelto, che poggiando le ruote su una pavimentazione stradale.
Anche se fa sempre effetto trovarsi seduti su un aereo, che “scivola” silenzioso in alta quota e vi fa vedere le città dall’alto, non si pensa che un banale principio di fisica, scoperto nel 1700, serve oggi a far vincere la gravita ad una specie di enorme vagone ferroviario, dannatamente pesante, che il nostro intuito non può immaginare capace di galleggiare in aria.
Volando s’impara la fisica
Quando, vent’anni fa, volavo col mio ultraleggero, ancora credevo che la gravita fosse una Forza e allora mi figuravo delle “cordicelle” di gassendiana memoria che pendevano da ogni pezzo di materiale e anche dal mio stesso corpo, tese verso terra con forza, che tiravano giù “maledettamente” il mio velivolo e me stesso, costringendo le mie ali ad un terribile “braccio di ferro” tra il risucchio in su, dato dalla Forza dell’effetto Bernoulli e la trazione in basso, dato dalla forza di gravita. Non vi dico la paura di non farcela, come mi faceva stare preoccupato.
Da quando ho compreso che non c’è la Forza di gravita e che l’idea delle cordicelle che tirano le cose per i piedi è una pura follia di coloro che ignorano la fisica, volo disteso, tranquillo, concentrato solo sul piacere del panorama; facendo erogare al motore una potenza morigeratissima. E gli atterraggi sono morbidissimi, tanto che il prato mi sembra ovattato.
Ho generosamente reso partecipe il mio vecchio istruttore di volo, il “mitico” pioniere del cielo (ha inaugurato il volo “senza torre di controllo”) Bruno Dimitri e vedo che gli ha fatto piacere. Lo so che se lo dico ad un comandante deU’AHtaha, questi mi guarderà perplesso, può anche succedere, però, che comprenda “al volo” (dovrebbe essere portato !) quello che intendo dire sulla gravita ovvero che è tutt’altro che una raffica di gravitoni (i gravitoni sono quegli altri bosoni, oltre all’Higgs, che i Fisici vorrebbero “catturare” e non ci riescono, perché NON esistono !) tenace ad agganciare le cose per i piedi e a tirarle rabbiosamente. Quantomeno si renderà conto che il suo aerobus vola, in quanto, “semplicemente”, striscia più cielo nell’alto delle ali. Mentre facevo le mie trasvolate fino al mare di Tarquinia, spesso pensavo: se di colpo l’aria sopra le mie ali divenisse rarefatta, fino a non contenere più una molecola di gas per metro cubo, ho paura che verrei “risucchiato” in Paradiso.
Poi redarguivo me stesso che, preso dal volo, dimenticavo le leggi della fisica. Effettivamente se salendo ad altissima quota, l’aria sotto le ali si mantenesse densa e sopra rarefatta, potrebbe anche capitare di ritrovarsi a distanze astronautiche dalla superficie terrestre. No ?
Rapito da queste fantasie, talvolta mi è capitato di percepire molto chiaramente la realtà e di dovermi porre, per impedire al cuore di fermarsi, domande scherzose del tipo: “adesso che mi ritrovo ad un’altezza da terra ragguardevole a cosa mi può servire sapere che ala deriva da “acla“, dello stesso ceppo della voce afilla, affine alla parola ascella, poiché è in rapporto semantico con la parola greca “iàllò“, la quale vuoi dire porre in movimento, al pari della parte del corpo degli uccelli, che loro pongono in movimento per volare ?”
In effetti, per riportare la pelle giù a terra i piloti dovevo attingere a nozioni più pratiche, però, a pensarci bene e presumendo che i comandanti della grandi compagnie aeree non sanno che l’ala si chiama così per via della parte anatomica ascella (se vi infilate le dita lì, in entrambe le braccia, vi si “formano” 2 ali !), mi motivavo a credere che se hanno loro titolo di volare, con centinaia di persone a bordo, figuriamoci se non l’avevo io, per portare me stesso !
Il Vuoto-vuoto esce di scena
Aristotele e Leibniz lo avevano già detto che il vuoto non è di questo mondo. L’establishment ha sempre disatteso la “segnalazione” e ha continuato a chiamare vuoto, la bottiglia senza l’aria, il vallo tra l’elettrone e il protone dentro all’atomo (spingendosi dentro dimensioni sub-nucleari, per il “divertimento” di poter chiamare il vuoto: quantistico) e gli spazi siderali tra un pianeta ed un altro.
Ricordo ancora quella notte del 30 marzo del 1999, mentre compivo l’operazione “impossibile” (per l’establishment !) di mettere in ordine tutti i barioni nel nucleo, sorretto dalla smisurata fede che il più grande atomo fosse il 112°, ovviamente.
Man mano che mettevo “caselle nere” nella zona di “rottura della simmetria” del nucleo, venivo preso da arresto del respiro. Alla fine mancavano 9 barioni.
Non ci ho messo tanto a comprendere la “ratio funzionale (che invero non avevo compreso nel 1976, quando trovai il “precipizio spazio-temporale” dopo l’elettrone n. 71). L’emozione è stata tanta.
Pensate a come potreste rimanere sorpresi, se aprendo la porticina del vostro sgabuzzino portascope, ci trovaste dentro enormi saloni, come quelli della reggia di Versailles.
Quella notte il concetto di vuoto ha fatto la stessa fine che fece, ai suoi tempi, l’idea che la terra fosse piatta. (Dentro ad un nucleo di dimensioni 10 alla – 18 metri, era stata trovata una “immensità”, Infinitamente più grande di lutto l’UniVerso, che in una visione astro-fisica pare assai grande ! La scoperta è stata fatta in una baita di legno di 24 mq, perché a quel tempo abitavo lì, nel bosco, tra saettoni e roditori, in silenzio come oggi che vivo in un antico “rudere” del 1500.
La caduta del paradigma di Peter Higgs
Ricorderete (altrimenti ve lo ricordo io), che nell’ottobre del 2000, a Ginevra, l’esperimento del secolo era in finale e si aspettava con trepidazione l’apparire del bosone, che avrebbe fatto guadagnare il Nobel a Higgs, ma non veniva fuori !
Lo scrivente suggerì all’allora direttore Luciano Maiani di mettere tutto in “off” segnalando la mancanza dì 9 barioni nel nucleo: non si verificava esattamente, come disse poi Maiani. che il vuoto quantistico forse “risucchiava” il Bosone di Higgs ed alzando la potenza di “estrazione”, si sarebbe vinto il “micidiale-risucchio” presente nella “schiuma quantistica” delle sub-dimensioni del limite di Planck.
La questione non sta proprio così. Io vorrei essere amico con Peter Higgs, non posso dire invero che si sia comportato sgarbatamente con me. Anzi !
Però non mi sembra che sia disponibile, pur rendendosi conto che ormai il Nobel è sfumato, a rinunciare alla Teoria che lo ha reso celebre al mondo, per sposare il mio “Vuoto QuantoMeccanico”. Premessa dovuta, per il dovere di non essere irriguardoso, facendo cadere il paradigma scientifico, ritenuto il più degno di considerazione di tutta la storia della Scienza e tanto geniale, da elevare Higgs a Fisico più grande mai esistito.
II punto è questo:
è giusto ragionare da fisici, dicendo che più si scende nel piccolo, più l’ambiente si svuota di particelle e diviene assolutamente vuoto, fino a ridursi “schiuma stravuota” nel sub-sub-sub-nucleare, ma possibile che nessuno si chieda dove si finisce al di sotto della lunghezza di Planck ?
A nessun fisico viene in mente che si finisce fuori dall’UniVerso, come capiterebbe sfondando il confine delle “pareti” dell’UniVerso che appaiono agli astrofisici a 13,7 miliardi di anni luce ?
A nessuna persona “attenta”, viene di pensare che da lì si entrerebbe “dentro l’infìnitamente Grande Utero, da cui “ogni” cosa vi e ne “fuori” ?
L’establishment della Scienza, se ambisce di aver titolo a dettare scienza, deve passare dal paradigma del “conferimento della massa” di Peter Higgs – che vuole sia una particella a “dar da mangiare” alle altre particelle, come un frate caritatevole che gira in un convento a dare a ciascuno il cibo spettante – al paradigma del “Tutto”, di un umile fisico italiano, che prevede l’esistenza del “pozzo senza fondo”, dentro al “convitto” atomo, di modo ché ogni particella “affamata” attinga la massa spettante, da lì.
Il “motore” del coito tra V e T
II passaggio da una visione della realtà che assume di non essere riusciti a “fotografare” il Bosone di Higgs – ritenuto Creatore del mondo (Particella di Dio) – per effetto del terribile risucchio dato dal Vuoto Quantistico, ad una nuova visione, che vede dentro la materia la “porta” dell’Infinito Assoluto, pone davvero l’Uomo al centro dell’UniVerso e ridimensiona il suo destino.
Il vuoto quantlstico è un ambiente dove c’è meno di nulla e dalla presunta fluttuazione di questa rarefazione dì tanto in tanto schizzerebbero fuori pezzetti di qualcosa, da mondi paralleli ?! – vedi: Energia>Ego/IO
Invece il Vuoto QuantoMeccanico è il Luogo per antonomasia, la Casa di “Dio“, dove abita colui che provvede e muove tutte le cose, come rilevai dall’etimologia nel n° 19 di Scienza & Conoscenza.
Creando il “vuoto” nell’aria, che circonda il nostro pianeta, siamo riusciti a volare, vincendo la gravita, ritenuta erroneamente una forza.
Il VuotoQuantomeccanico non solo circonda il pianeta ma tutto l’UniVerso vi è “inzuppato” ed è dentro a ogni atomo; i 103 barioni e i 112 elettroni ne sono “delimitati”, come la fine dell’UniVerso !
In fisica nucleare si pensa che l’interazione tra il Rishone Tohu e il Rishone Vavohu, (T&V) avvenga “eccezionalmente” senza “mediatore”.
Ripensando alla migliore definizione dì Vuoto Quanto Meccanico mai suggeritami, che è stata quella del prof. D. Speranza: “L’abisso in cui si affacciano i quark“, è arrivata la soluzione concettuale, che permette di volare.
(Nei bosoni ci sono due Quark, ma nei fermioni ce ne sono tre e questo mi ha fatto comprendere la “triplice interazione”).
Sono i principi molto “semplici” forieri di grandi applicazioni e poter volare, senza una propulsione, decisamente è cosa degna di attenzione. Resi noto su S&C. n. 14 il principio, che avrebbe permesso di vedere le immagini su Marte, istantaneamente, e il brevetto ha avuto l’attenzione soltanto di un collega radioamatore, il Dott. Ubaldo Scotto Dirigente della Protezione Civile (che ringrazio).
Nell’ultimo numero ho parlato del “neuro-sweep” e per nessuno dei molti poveretti, che vanno a farsi impiantare, inutilmente, artroprotesi del ginocchio si è fermato il bisturi.
Quando sui mass media si dice che le facoltà scientifiche vengono disertate e che non si fa ricerca in Italia, il problema credo che venga frainteso. Con il mio caso personale, potete giudicare oggettivamente che cosa capita a chi si avvede di nuovi principi di fisica, fossero anche idonei a compiere i prodigi più incredibili.
By Massimo Corbucci
Bibliografia
– Prefazione di Luciano Maiani – La fisica fondamentale italiana e le sfide del nuovo millennio – Le scienze s.p.a. editore 1997
– Luciano Maiani – Campi, forze e particelle – Le scienze s.p.a. editore 1991
– Peter G. Bergmann – L’enigma della gravitazione – Mondadori editore biblioteca est 1969
– Guido Medici – Volare Ultraleggeri – Mursia editore 1987
– Gianfabio Scaramucci -…E mi scambiarono per un angelo – La mandragola editrice Patrocinio aero club italia 1999ù
– Massimo Corbucci – Alla scoperta della particella di Dio – Macroedizionì 2006
vedi anche: Energia dal Vuoto ed Antigravità
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La STRUTTURA del VUOTO (By Nassim Haramein) = molti video di questo autore, li trovate su Youtube.com
https://www.youtube.com/results?search_query=la+struttura+del+vuoto+nassim+haramein+
Nassim Haremein è un fisico autodidatta (per questo motivo molti cosiddetti scienziati ufficiali lo denigrano.:. ed è stato cancellato da wikipedia.org…..), che afferma di possedere l’equazione per l’identificazione della “materia oscura“.
Secondo una sua teoria, egli ritiene che al centro di ogni atomo, ogni persona e ogni pianeta, c’ è un buco nero che genera un campo torsionale.
Questi buchi neri possono connettersi ad altre cose (buchi neri/bianchi), e quindi i cosiddetti “alieni” utilizzerebbero questi buchi neri/bianchi per viaggiare attraverso l’UniVerso.
Il VUOTO QUANTO MECCANICO – Il suggerimento viene anche dalla Bibbia – il VUOTO (VAVHAU o WABOHOU) e ciò che può riempirlo (TAHU o THOHOU): Insieme danno VAVHAU+TAHU che è il VUOTOQUANTOMECCANICO.
Un team di scienziati crea la luce nel vuoto – 7 Giu. 2011
– Le particelle virtuali nel vuoto generano fotoni visibili.
Un gruppo di scienziati svedesi della Chalmers University of Technology di Gothenburg sostiene di essere riuscito a generare una luce in uno spazio quantistico. Il team svelerà il risultato dell’esperimento solo la prossima settimana in occasione di un seminario all’Università di Padova.
“Un team svedese dimostra che le particelle virtuali in un vuoto possono generare fotoni visibili”
Fisica quantistica: Il vuoto non è vuoto
Se dal punto di vista della fisica tradizionale si tratta di un concetto incomprensibile, è invece un dato di fatto per la fisica quantistica. Se infatti la fisica classica definisce uno spazio come vuoto se non sono presenti delle particelle o dei campi, nella fisica quantica, in virtù del principio di indeterminazione, non è possibile considerare il vuoto come uno stato a zero energia a causa delle fluttuazioni quantiche che comportano la creazione e distruzione di particelle virtuali. È la base dell’effetto Casimir postulato nel 1948 dal fisico olandese Hendrick Casimir. Se l’effetto statico di Casimir fu dimostrato per la prima volta nel 1998, l’effetto dinamico di Casimir era ancora tutto da provare.
Scintille nel vuoto
Una piccola introduzione per spiegare la portata dell’esperimento di un gruppo di scienziati della Chalmers University of Technology di Gothenburg. Il team svedese ha dimostrato, anche se i risultati dell’esperimento saranno resi pubblici solo la prossima settimana in un seminario all’Università di Padova, qualcosa che era noto solo grazie alle previsioni matematiche teoriche. In pratica sono riusciti a provare che le particelle virtuali presenti all’interno del vuoto quantistico sono in grado di produrre fotoni visibili.
Come ci sono riusciti ?
Il team spiega in un articolo pubblicato sulla rivista arXiv di aver usato un circuito speciale chiamato SQUID (Superconducting Quantum Interference Device ) per modulare un sottilissimo frammento materiale pari a circa il 5% della velocità della luce e riuscendo così a produrre dei flash luminosi nel vuoto quantistico. (pp) By Silvia Ponzio – Tratto da: focus.it
Questo video vi aprirà gli occhi per vedere la realtà anche da un’altro punto di vista
Ovviamente per concludere e fornire qualche altra info sul tema, occorre dire che il Vuotoquantomeccanico “funziona” come un vortice (Il vortice è un fenomeno biodinamico dovuto alle forze viscose ed è un fenomeno tanto comune quanto complesso, specie quello generato dai fenomeni di Cavitazione = Implosione) che a seconda delle necessità può divenire un vortice implodente che crea la cavità (cavitazione= azione nella cavità per creare un buco dal quale estrarre energia sia dal suo orizzonte degli eventi sia dal suo buco nero centrale), oppure divenire un vortice esplodente che crea un pieno, sempre sull’orizzonte degli eventi.
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Un ATOMO di NULLA ? – 26/06/2009
Si indaga il vuotoquantomeccanico (VQM) di M. Corbucci, il quale di recente si è preso una piccola rivincita: l’IUPAC ha riconosciuto il 112 come l’ultimo degli elementi.
Che sia anche vicina la rivincita del “vuoto”?
Partiamo dalla domanda se il VuotoQuantoMeccanico scoperto da Massimo Corbucci coincida con il concetto di etere.
Chiediamoci altresì quale possa essere il rapporto fra il concetto di Nulla ed il VQM medesimo.
L’idea di un quid onnipervasivo arriva a noi da tempi remoti, passando dal mito fino alla sua sistematizzazione e razionalizzazione in ambito filosofico e scientifico. Le cose non hanno un’essenza loro propria, quanto invece un’essenza relazionale che al Tutto le collega. Ogni ente nell’UniVerso, compresa la Coscienza, è il risultato di interconnessioni e, poiché ogni sistema maggiore include i minori ed è incluso a sua volta in sistemi più grandi, si può dire che tutto è relativo, relativismo cosmologico, relatività universale.
Noi vediamo solo le configurazioni del piano in cui viviamo ma, aggiungendo ulteriori elementi, la realtà diventa più complessa, si creano nuovi agganci che superano ed allo stesso tempo includono i precedenti.
Il poeta latino Lucrezio ci dice che “Nullum rem nihilo gigni divinitus unquam (nulla può originare giammai dal niente per opera divina)”. Se non si può chiaramente fare a meno del Nulla, occorre oggi sostituirlo con diverse, soprattutto nuove, visioni.
Vediamo come e perché.
L’atomo non è visibile ad occhio nudo, ma è presente ovunque nelle varie aggregazioni di ordine materiale, liquido, gassoso.
In quest’atomo Corbucci scopre un “vuoto”, un nulla dinamico, dunque… un atomo fatto di nulla ?
Cerchiamo di sintetizzare le caratteristiche del Vuoto Quanto Meccanico:
– è posto all’interno dell’atomo, ma trascende l’atomo stesso;
– è un locus, uno spazio mattonato dei mattoni fondamentali della materia (i due Rishoni, di cui Vavhau è il Cielo, Caelis o Calix, calice, dunque ciò che può essere riempito, mentre Tohu è la Terra o Teerum, duro, ciò che ha la forza di riempire);
– permette la vita, la manifestazione, l’aggregazione della materia;
– è quanto-intelligente;
– è olistico, contiene tutto anche in un frammento di sé;
– consente la conservazione dei dati;
– mette in contatto due realtà pur se distanti fra loro;
– è un vuoto… interiore, per mezzo del quale possiamo raggiungere un punto… esteriore;
– è un oceano assolutamente infinito di fluido che permea il sotterraneo della materia in tutta l’estensione dell’universo.
Tali descrizioni, l’ultima in special modo, richiamano alla mente l’antica idea di etere.
Il VQM, allora, può essere fatto coincidere con l’antico concetto di etere?
Sicuramente sotto alcuni aspetti sì, sotto altri aspetti senz’altro no, poiché il VQM sembra porsi al di là dell’etere medesimo. Nella tradizione indù, Etere è il primo degli elementi, ciò che tutto contiene, è lo Spazio, il vuoto che permette alle cose di esistere e manifestarsi. In tal senso il VQM sembra coincidere con l’etere.
Secondo gli insegnamenti antichi, quest’ultimo è condensazione dell’Akasha, sostanza che riempie lo spazio infinito e che, modificandosi, si converte in etere, il quale, a sua volta, si trasforma per condensazione in ciò che ho definito, in altre sedi, forme anteriori, in definitiva ciò da cui tutto proviene. Akasha è suono primordiale, fuoco superastrale, senza il quale è impossibile concretizzare e cristallizzare il suono stesso.
E’, inoltre, la prima radiazione della radice Mulaprakriti, ovvero della materia primordiale insapore e indifferenziata, chiamata dagli alchimisti “ens seminis”. Ora, questo ens seminis altro non è che uno dei Rishoni individuati da Corbucci, la Materia nella sua forma primordiale, nello specifico Vavhau). Gli indù la chiameranno altresì aviakta, ciò che viene prima. Poste queste basi, il VQM supera il concetto di etere, supera lo stesso concetto di akasha e trascende altresì il concetto di “ens seminis”, anche se sembra paradossalmente coincidere con essi.
Vediamo l’idea resaci da Corbucci. Egli propone una “rivisitazione” del concetto di etere, abbandonato dalla Scienza che lo intese come un “quid” che permea lo spazio siderale fisico, mentre in realtà, secondo lo scienziato, va rivisto secondo un nuovo approccio che lo colloca nei “sotterranei” della materia e viene perciò ad essere assimilato a quel Vuotoquantomeccanico presente nel “cuore” di tutti gli atomi del Creato. Gli Scienziati pensavano che l’etere permeasse lo spazio cosmico ma Corbucci dice che non è così, poiché esso è nascosto, invece, in un buco.
“Il vecchio concetto di etere può essere rispolverato a patto che si comprenda la magagna per la quale lo si è dovuto buttare nella spazzatura. L’errore è stato quello di credere l’etere un qualcosa che permea lo spazio cosmico, invece esso scorre nel cunicolo del VQM. Come al solito la chiave di tutto è nell’etimologia della parola etere: Aeì-theo = che sempre scorre.
Nel Vuotoquantomeccanico le particelle scorrono, acquistano massa, altrimenti esse continuerebbero il loro viaggio alla velocità della luce, senza dare all’atomo la possibilità di formarsi. Dunque, la gravità non è l’effetto di una “corrente di quantità di moto”, ma di qualcosa che scorre con continuità.
Afferma ancora Corbucci: “L’ipotesi della Fisica poggiava sull’assunto che le onde elettromagnetiche dovessero avere un supporto per propagarsi e si pensò di chiamare quest’ipotetica intelaiatura etere. Ora il VQM introduce la nozione nuova che oltre, al di fuori dello spazio, ci sia un dentro, quell’area nera che rompe la simmetria tra i barioni e quel nero fra gli elettroni 71 e 72 e 103 e 104.
Perché questa nuova nozione dovrebbe richiamare l’idea di etere?
Forse perché da sempre chi riflette sulla natura dello spazio, trova ovvio che dove non c’è niente, qualcosa potrebbe esserci !
In vero il VQM non ha niente da spartire con l’etere, essendo invece quel dentro in cui “galleggia” tutto ciò che c’è nell’universo. L’etere al massimo poteva essere grande quanto tutto l’universo. Il VQM è Grande Infinitamente, di grado superiore all’ALEPH 3”.
In tal senso e su queste basi sarebbe riduttivo paragonare il VQM all’etere, quanto forse all’akasha ma quest’operazione si mostra altresì insoddisfacente, essendo l’akasha stessa contenuta in quella che gli Indiani definiscono aviakta (o mulaprakriti), la quale può essere assimilata all’ordine implicito di Bohm, all’indeterminazione di Heisenberg, dunque quel mare di possibilità ove agisce la Coscienza.
Se ne deduce allora che al VQM delineato da Corbucci può essere assegnata una duplice connotazione, la prima che lo vede come ente, dominio formatore di ogni cosa esistente (Grande Vuoto), l’altra come parte costituente delle polarità che danno origine all’universo (vuoto-vuoto).
Cos’é il Nulla ?
L’intero pensiero filosofico, nelle sue variegate correnti, ha tentato e cercato di definirne la natura. Vediamo allora di ripercorrerne i passi, onde configurare il VQM all’interno di tale paradigma.
Cos’è questo vuoto da cui ha avuto origine l’intera manifestazione?
In molti hanno identificato il vuoto con “Dio“. I filosofi greci considerarono il fondamento ultimo del mondo come qualcosa di celato. Parmenide disse che il Nulla era impensabile. Meister Echkart identificò Dio con il Nulla e per tale motivo fu condannato dall’Inquisizione. Gli stessi Buddhisti, secondo l’opinione corrente, identificano Dio con il vuoto e pensano che alla nostra liberazione torneremo in esso. Essi definiscono la realtà ultima shunya, vuoto ma non si tratta di un ente negativo, poiché esso contiene tutti noi. Essenza e vuoto vengono associati, quasi identificati.
Occorre allora operare una distinzione, poiché la ricerca in ambito filosofico ci pone dinanzi due connotazioni che fra l’altro Corbucci ha ben evidenziato. Il primo è il Vuoto Eterno, primordiale, un principio dal quale si manifesta ogni divisione, ogni dicotomia (NdR: l’InFinito).
Gli Ionici, ad esempio, erano convinti che al di sotto di ogni esistenza vi fosse una realtà unica ed eterna. Essi denominarono tale sostanza Archè (principio), intendendo con tale concetto la materia da cui tutte le cose derivano, fornita di una forza intrinseca che la fa muovere. In tal senso la sostanza fondamentale è eterna, mentre tutte le altre sono transitorie. E comunque, al termine sostanza essi non attribuivano necessariamente connotazione materiale, quanto infinita, incorruttibile.
è questa stessa sostanza che forma gli elementi così come noi li conosciamo. Da ciò ha origine il divenire che sembra essere dunque una degradazione (!) dell’Uno.
Vi è però l’altra accezione e cioè quella che identifica il vuoto con la Materia prima, la Sostanza universale intesa come Non-Essere contrapposto all’Essere.
Tale interpretazione include dunque il vuoto in un processo che vuole Essere e Non-essere interagenti.
Come conciliare le opposte accezioni del vuoto, una che rimanda alla sua sostanza empirica, l’altra che rinvia alla sua connotazione metafisica ?
Plotino definisce con il termine “nulla” sia la realtà più alta, cioè l’Uno, quanto la realtà più bassa, cioè la materia. A partire dagli Ionici, risalendo fino a Guénon ed a Francois Cheng, si svela una concezione del vuoto che vuole intenderlo fondamento di ogni cosa, ciò che precede il Cielo e la Terra.
Implicitamente esso viene identificato con Dio.
I testi orientali cinesi, soprattutto indiani, ci mostrano poi il vuoto nella sua connessione con il pieno.
Escludere una visione a favore di un’altra non ci mette sulla buona strada. Pur non volendo identificare il Vuoto con “Dio“, la ricerca dello scienziato viterbese riesce a conciliare entrambe le concezioni.
In Corbucci la prima visione richiama il Vuotoquantomeccanico, mentre la seconda connota il vuoto-vuoto, uno dei due Rishoni dalla cui interazione, grazie al suono, origina la manifestazione sensibile.
Abbiamo, dunque, il Vuoto inteso come Principio primo, ma anche il vuoto inteso come Madre universale (Non – Essere) nella sua interazione con il principio maschile (Essere). Ecco dunque la sua rivincita, poiché il vuoto potrebbe essere la sorgente di tutta la materia e di tutta l’energia dell’universo. Il Vuotoquantomeccanico diventa allora un principio, un dominio, grazie al quale le polarità generano la vita. Esso, quindi, si manifesta come un insieme di pieni: lì giace la materia non manifesta.
In tal senso possiamo considerare il VQM come terzo termine tra lo yang e lo yin, un fondamento ontologico dal quale deriva la molteplicità. Il Vuoto, così come accade per spazio e tempo, assume quindi una connotazione sia dialettica, sia trascendentale.
Quell’area nera a forma di T fra i barioni del nucleo, nel Nuovo Modello Atomico di Massimo Corbucci, conferisce connotazione trascendentale, ma dove gli atomi man mano si snodano in nuove forme e differenziate dinamicità, lì il VQM assume valore dialettico.
Perché Plotino identifica il Nulla sia con l’Uno che con la materia ? Perché, in effetti, sono vere entrambe le cose, esse sono intimamente collegate. Il nulla non è la notte in cui tutte le vacche sono nere (Hegel) ma principio universale ed altresì presupposto della creazione, vibrazione sottile, campo di potenzialità. Il nulla è ciò che non è, ma anche ciò che può essere, diventare.
In tal senso il nulla incarna il principio della libertà. Il concetto di Nulla inteso come suprema libertà !
Se il vuoto è libertà, esso è dunque attività, possibilità di ogni ente. In tal senso “il Caos non è negazione di ogni ordine, ma la condizione di possibilità di ogni ordine” (S. Givone, 2003).
“Si ha un bel riunire trenta raggi in un mozzo, l’utilità della vettura dipende da ciò che non c’è. (…). Così, traendo partito da ciò che non c’è, si utilizza quello che c’è” (Daodejing, cap XI).
L’atomo è unità che ha insito il potere di spezzarsi: è quindi capacità di elaborare una forma, in definitiva è attività, attività creativa. L’atomo in sé è vuoto, è niente e proprio perché è niente ha infinite capacità. Ciò che non è, è ciò che sarà. Il vuoto determina l’esistenza della sua stessa realtà.
Al concetto di vuoto possiamo allora contrapporre quello di Vuotoquantomeccanico, inteso come quid che genera il mondo. In tal senso esso si svincola dalle grandezze della Fisica quali spazio, tempo, massa e volge verso Dio.
Già lo Scienziato definisce il Vuotoquantomeccanico “la casa di Dio”. Il termine stesso “quantomeccanico” rimanda all’idea di attività.
Tutto è latente, attende solo di essere organizzato. Significativa è l’etimologia della parola etere: ardere, brillare e ciò richiama il significato della parola -vuoto- inteso come attività, mutamento continuo. Questo lo connota come elemento in movimento, mezzo di conduzione, di contatto. Corbucci, infatti, assegna alla parola etere il significato di “che sempre scorre”. L’aggettivo “meccanico” non indica, infatti, un semplice esistere, ma un processo in atto. Esso funge da “condizione di possibilità per la dislocazione di ogni cosa particolare” (W. Heisenberg, 2005).
Quel Vuoto, dunque, veicola e permette la tendenza ad Essere, ad Esistere.
Occorre fare attenzione a non identificare il vuoto con il Nulla. Se ciò fosse vero, esso non potrebbe essere condizione di possibilità dell’intero mondo fenomenico, del quale, pur nella sua illusorietà, facciamo esperienza.
Ed è ugualmente un errore voler identificare il Nulla con Dio. Dio è al di là di ogni parola e in questo senso facciamo nostra l’affermazione di Zhuang-zi: “Di tutto ciò che è al di là dell’universo, il santo ammette l’esistenza, ma non ne tratta (…)”.
Bibliografia
L. Marchese, La scoperta del nulla, Ed. Terre Sommerse, Roma, aprile 2009
F. Cheng, Vide et plein. Le langage pictural chinois, Paris, 1979
S. Givone, Storia del nulla, Edizioni Laterza, Roma – Bari, 2003
W. Heisenberg, Fisica e filosofia, Net Edizioni, Milano, 2005
G. Pasqualotto, Estetica del vuoto, Marsilio Editore, Venezia, 1992
By Luigina Marchese – Tratto da: scienzaeconoscenza.it
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Ultime notizie di fine 2011: FISICA e MATEMATICA
E luce fu (dal vuoto)
Alcuni ricercatori svedesi sono riusciti a estrapolare coppie di fotoni dal vuoto, dimostrando così che questo non è veramente privo di materia. Lo studio su Nature.
Una delle caratteristiche più particolari della meccanica quantistica è che secondo questa teoria il vuoto non sia realmente tale. Secondo la fisica moderna, infatti, in realtà questa condizione è piena di corpuscoli che appaiono e scompaiono molto velocemente, tanto da essere definiti “particelle virtuali”. Fino a oggi della loro esistenza si avevano solo prove indirette, derivanti dagli effetti che talvolta hanno su elettroni o atomi con i quali possono interagire.
Grazie a un team di ricercatori della Chalmers University of Technology di Göteborg oggi invece abbiamo prove più dirette di questo “ribollire” di materia nel vuoto. In uno studio pubblicato su Nature, i fisici svedesi sono infatti riusciti a far uscire alcuni di questi fotoni dalla loro condizione di virtualità, facendoli diventare reali. Ovvero, trasformandoli in luce.
Il primo ad aver teorizzato la possibilità di estrarre particelle virtuali dal vuoto fu il fisico Gerald Moore, che nel 1970 ebbe un’intuizione particolare. Secondo lo scienziato, se i corpuscoli avessero colpito uno specchio dal moto oscillatorio abbastanza rapido – ovvero con una velocità vicina, o almeno paragonabile, a quella della luce – la materia avrebbe potuto usare l’energia (cinetica) dissipata nel movimento per uscire dalla condizione di fluttuazione tra esistente e non esistente, diventando finalmente misurabile.
Questo processo si chiama effetto Casimir dinamico e il suo problema sperimentale è che portare uno specchio a oscillare avanti e indietro con una velocità prossima a quella della luce è molto complicato.
Per superare questa difficoltà, gli scienziati di Göteborg hanno messo a punto un metodo ingegnoso. “Poiché non potevamo pensare di portare uno specchio a muoversi con così tanta rapidità, abbiamo pensato di riprodurre la condizione necessaria all’esperimento in un altro modo”, ha spiegato Per Delsing, docente di fisica sperimentale alla Chalmers che ha preso parte alla ricerca.
“Invece di alterare la posizione fisica di uno specchio, abbiamo riprodotto lo spostamento tramite la variazione del campo elettromagnetico in un cortocircuito, un circuito chiuso che ha resistenza nulla e che si comporta come uno specchio, ma solo per le microonde”.
A dispetto del nome poco intuitivo dello strumento usato, Superconductive quantum interference device (Squid), il principio fisico che è alla base dell’esperimento è piuttosto semplice. A simulare il movimento dello specchio ci pensa infatti questo apparecchio particolarmente sensibile alle variazioni del campo magnetico: cambiando la direzione del campo che passa attraverso il circuito è infatti possibile riprodurre l’effetto di uno specchio che si muove. Con questa tecnica uno Squid può vibrare milioni di volte al secondo, poiché non ci sono elementi meccanici (e quindi massa) a spostarsi, ma è solo il campo a cambiare direzione.
I ricercatori sono così riusciti a far “muovere lo specchio” a una velocità molto alta, circa un quarto della velocità della luce. “Il risultato – ha continuato Delsing – è stato che dei fotoni sono effettivamente comparsi dal nulla, o meglio dal vuoto.
La radiazione emessa sotto forma di microonde da queste particelle era misurabile, e quindi abbiamo potuto verificare che avesse tutte le proprietà predette dalla meccanica quantistica”.
Lo spettro di radiazione, per esempio, doveva corrispondere a quello teorico e le frequenze dei fotoni che compaiono a coppie, se sommate, dovevano coincidere con la frequenza di oscillazione dello Squid, in modo che non si infrangessero le leggi di conservazione dell’energia. Un risultato in accordo con le previsioni della meccanica quantistica, dunque, ma possibile solo perché i fotoni non hanno massa. “È per questo motivo che basta poca energia per tirare fuori le particelle dalla loro condizione di virtualità.
In linea di principio si potrebbe ricreare qualsiasi particella a partire dal vuoto, anche elettroni o protoni, solo che questo procedimento necessiterebbe di una quantità di energia molto maggiore”, ha concluso Delsing.
Sebbene, secondo gli scienziati, il risultato sia importante soprattutto per le sue implicazioni teoriche – che potrebbero avere a che fare anche con l’energia oscura, uno dei più grandi misteri della fisica moderna – il risultato potrebbe essere in futuro utilizzato anche nel campo dell’informazione quantistica. Per esempio per lo sviluppo di computer quantistici.
Tratto da: galileonet.it
Riferimento, Nature :
http://www.nature.com/nature/journal/v479/n7373/full/nature10561.html
Commento NdR: questo esperimento conferma ciò che gli iniziati da millenni affermavano…che dal nulla (vuoto) si crea l’energia… e la scoperta del dott. Corbucci, che ha svelato il “mistero” del Vuoto Quanto Meccanico, viene confermata da questi esperimenti !
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Grande “vuoto” nell’UniVerso: la ricerca continua ! – Novembre 23, 2007
Alla fine dello scorso mese di Agosto ‘07 ci fu la notizia, di cui ho parlato in Grande vuoto nell’Universo, della scoperta di una zona dell’universo, tra i 6 e i 10 miliardi di anni luce da noi, completamente vuota dalle dimensioni di circa 900 milioni di anni luce.
La ricerca è andata avanti ed è di questi giorni la notizia di una teoria molto interessante sviluppata per spiegare quel misterioso “vuoto”. Laura Mersini-Houghton dell’Università del North Carolina a Chapel Hill (USA) dichiara al NewScientist:
“E’ l’impronta indelebile di un altro universo che sta oltre il nostro”.
Questa spiegazione potrebbe rivoluzionare non poco le attuali teorie sull’UniVerso, infatti, come spiega Lawrence Rudnick dell’Università del Minnesota (USA), autore della scoperta avvenuta lo scorso mese di Agosto, oltre a non è mai stato trovato un vuoto così grande, nessuna ipotesi sulla struttura dell’Universo lo aveva previsto.
La ricercatrice Laura Mersini-Houghton ha usato la “teoria delle stringhe“, una teoria della fisica che ipotizza che la materia, l’energia, lo spazio e il tempo siano la manifestazione di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto le “stringhe”, le quali vibrano in 10 dimensioni nello spazio-tempo e che formano le particelle subatomiche che originano gli atomi.
Secondo questa teoria non esiste un solo Universo, ma 10.500 universi ognuno con proprie leggi fisiche.
Spiega Mersini-Houghton:
“Quando il nostro Universo si formò doveva interagire con gli altri Universi vicini. E quel buco è proprio il risultato di quell’interazione avvenuta subito dopo la nascita del nostro Universo che da allora, per le caratteristiche che esso possiede, continuò ad espandersi. Purtroppo non ci è possibile osservare ciò che ci arriva dai confini dell’Universo e quindi non possiamo vedere ciò che c’è oltre il buco”.
Ma quel “vuoto” è proprio il segno che un altro Universo, diverso dal nostro, ci ha lasciato all’inizio del tempo e dello spazio.
L’anno prossimo sarà lanciato Planck il satellite dell’ESA, la cui missione principale è quella dello studio delle microonde dell’universo e allora potrebbe rivelarci molte più inforamzioni e rilevare se dalla parte opposta dell’universo esiste un altro “vuoto” così come ipotizza Mersini-Houghton.
Per saperne di più: Un’immensa voragine nello spazio “E’ il segno degli Universi paralleli”
Astronomers find gaping hole in the Universe.
Tratto da: realshading.it
vedi: Fisica Quantistica + David Bohm
Una nuova teoria sull’origine della vita che individua nella struttura atomica e in particolare nella relazione tra i sistemi di riferimento del nucleo atomico e gli elettroni in rotazione il vero meccanismo che innesca i processi vitali. Si ipotizza inoltre l’esistenza di una costante della tavola periodica responsabile di tutte le proprietà chimiche degli elementi.
La teoria in forma abbreviata la trovate qui
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Michio Kaku assicura di avere scoperto la prova scientifica che Dio esiste – 23/03/2014
Uno degli scienziati più rispettati dichiara di aver trovato la prova dell’azione di una forza che ”governa tutto”. Il noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di Dio.
L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità scientifica perché Kaku è considerato uno degli scienziati più importanti dei nostri tempi, uno dei creatori e degli sviluppatori della rivoluzionaria teoria delle stringhe ed è quindi molto rispettato in tutto il mondo.
Per raggiungere le sue conclusioni, il fisico ha utilizzato un “semi – radio primitivo di tachioni” (particelle teoriche che sono in grado di ”decollare” la materia dell’UniVerso o il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia creata nel 2005.
Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di tachioni è ben lontano dall’essere una realtà, il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una scala subatomica.
Secondo Michio, viviamo in un ”Matrix” (illusone):
“Sono arrivato alla conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole create da un’intelligenza, non molto diverso del suo videogioco preferito, ovviamente, più complesso e impensabile.
Analizzando il comportamento della materia a scala subatomica, colpiti dalle primitive tachioni semi-radio, un piccolo punto nello spazio per la prima volta nella storia, totalmente libero da ogni influenza dell’universo, la materia, la forza o la legge, è percepito il caos assoluto in forma inedita.
“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato “caso”, non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create e non determinate dalle possibilità universali, “Dio” è un gran matematico.” ha detto lo scienziato.
“I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento mostra la sua opera”. (Salmo 19:01 )
Tratto da: evidenzaliena
L’UniVerso è quindi un desiderio Spirituale che diviene un sogno (Progetto di Vita), creando un suono coerente informato, omnipresente (Energia Scalare) nell’InFinità che fa emanare/vibrare dal Vuotoquantomeccanico l’in-form-azione (ciò che si sta formando/con il movimento, la vibrazione = energia), prodotta dal sogno stesso, che per mezzo della Cimatica muove, fa vibrare l’energia informata, emettendo suoni armoniosi e coerenti di informazione, e creando, come un’orchestra, ed in contemporanea, i vari livelli della Mater-Ia cosi informata
– La salute e/o la malattia sono solamente la coerenza o l’incoerenza di questo immutabile processo.
E’ possibile che una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno ?
Perché non vediamo gli Alieni ?
Sintesi e Conclusioni:
L’InFinito contiene il tutto e quindi anche il “Vuoto Quanto Meccanico”, che è il nome moderno del famoso “Etere” degli antichi. Ciò significa che questo InFinito è in eterno movimento vibrazione, pulsazione in espansione/contrazione, con le forze universali di attrazione e repulsione (Ynn e Yang) e ciò in ogni InFinito punto di Egli/esso, che è un Ente Eterno e quindi essente= Essere: voce del verbo Essere con coniugazione all’Infinito, emanando una infinita “energia scalare”, che è un infinita onda stazionaria, cioè non si sposta da qui a là, ma è sempre presente ed in movimento pulsatorio (come fosse un cuore pulsante) creando e definendo ogni punto dell’InFinito stesso, i quali sono poi definibili come “punti” di manifestazione visibile dell’Infinito nel Finito, che sono micro o maxi “buchi=neri/bianchi” sull’InFinito = VuotoQuantoMeccanico = Etere, i quali tendono a “personalizzarsi” prendendo forma e quindi a manifestarsi individualizzandosi negli InFiniti: Io Sono (voce del verbo essere, con coniugazione: tempo presente, prima persona singolare), che manifesta l’InFinito nei suoi InFiniti punti = Io sono, manifestando cosi, la materia in ogni punto dell’InFinito e realizzando mediante la trasformazione continua della energia/materia: dalle onde stazionarie dell’Etere/ VuotoQuantoMeccanico, manifestando i campi elettromagnetici i quali si evidenziano nelle onde/ particelle subatomiche e quindi in atomi, molecole con le loro specifiche funzioni, le quali si aggregano per formare insiemi funzionali ed utili a manifestare il “Progetto di Vita eterna” fino alla manifestazione di e per tutti i viventi che sono Io sono individuali e ciò avviene da sempre e per sempre nell’InFinità, che è l’unico scopo dell’InFinito intelligente, manifestarsi nei suoi infiniti punti nel dare Amore cioè Vita ai Viventi che si auto manifestano, essendo punti singolari dell’InFinito stesso, in eterna trasformazione/ movimento di personalizzazione di ogni punto di sé.
Ogni Io Sono, quindi ha percezione di sé e dell’ambiente nel quale si manifesta, ed è cosi che ogni essere vivente vive e si personalizza a seconda dell’ambiente ove si “incarna” si manifesta, per “godere della Vita eterna nel Progetto Vita e ciò all’InFinito.
Da alcuni l’Infinito è chiamato impropriamente “dio”, infatti definire “dio” l’InFinito è limitante, depistante, fuorviante, perché questo “dio” è sempre là e MAI ovunque, cioè anche Qui dentro di noi, ed anche si pone come bestemmia dell’Infinito, in quanto la parola impropria “dio” non fa onore all’InFinito, di ciò che NON ha limiti o confini, ecco perché nella Bibbia (AT) libro ritenuto sacro da certi religiosi, non esiste la parola “dio”, che è stata inventata dai religiosi, non avendo compreso cosa sia l’InFinito:
“Definiamo quindi l’InFinito: quel qualcosa o quell’Idea, che ha od avrà spiegazione di Sé, in Sé, in ogni punto di Sé, all’InFinito (senza termini-confini = illimitato), non avendo confini è presente quindi in ogni punto di Sé….nell’Infinità dello spazio e del tempo“.
L’InFinito secondo Giordano Bruno:
https://youtu.be/ktURsAkLu0s
Quindi in sintesi l’energia è un campo pulsante un mare/etere infinito, cioè un’ onda stazionaria in eterno movimento, che ha una caratteristica intrinseca, è un’onda infinita ed intelligente, pulsante di energia, che accumula sempre informazione (neghentropia = accumulo di informazione ed ordine) ed è quindi Spirito (pensiero), e la/lo distribuisce ai suoi infiniti punti di osservazione in atto ai vari tendenti infiniti Io sono, ciò in continuo ed eterno movimento/azione di AmOr InFinito, in un eterno amplesso orgasmico fra le due forze in gioco: Ynn e Yang, ovvero fra le forze femminili e maschili = attrazione/repulsione.
Il vivente deve solo “riscoprire” questo InFinito intelligente che è presente anche in lui….ed uniformarsi entrare in armonia/sintonia, con questa onda di Amore intelligente che deve applicare nella sua vita !
Questo è lo scopo dell’esperienza nel grande gioco della vita eterna degli essenti, coloro che sono……
Tratto da: Cosa è l’ENERGIA ? | Mednat® News