UNIVERSO INTELLIGENTE = PROGETTO VITA
Stupefacenti scoperte nel campo della fisica potrebbero sconvolgere completamente le nostre convinzioni sulla natura dell’Universo e della vita stessa, aprendo un ventaglio di possibilità mai ipotizzate prima d’ora..
Nel 1982 un’équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del 20° secolo.
Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente una con l’altra indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri e cio’ avviene per il principio dell’entaglement, che “passa” (entra ed esce) dal Vuoto quantomeccanico da e per in ogni punto od ente dell’UniVerso. – vedi: Sistema Solare sta cambiando
Si e’ tenuto un simposio internazionale al quale hanno partecipato oltre 500 scienziati e docenti universitari provenienti da tutte le parti del Pianeta, che ha trattato l’argomento: “Origini dell’Universo ed eta’ della Terra” – Ottobre 2006 – SEUL, Corea del Sud
L’evento e’ stato tenuto presso l’Universita’ Songsill e Baesuk della citta’ di Cheonan (CdS).
Dalle interviste e dalle relazioni tenute dai vari oratori e’ emerso con chiarezza che scopo del simposio e’ stato quello di raccogliere e coordinare le informazioni sulle piu’ recenti scoperte nel campo della scienza per comprendere la questione delle origini dell’Universo e quelle del pianeta Terra, sistema solare ecc.
Si e’ sottolineato che pur osservando queste scoperte da tutte le angolazioni possibili, si perviene all’evidenza che tutto e’ compreso in un Progetto Intelligente – Progetto Vita; qualcuno potrebbe obiettare che la conclusione ottenuta al convegno, potrebbe sembrare un poco “teologica”, la risposta di diversi scienziati e’ stata questa: “non teologica ma teleologica” nel senso dato da Monod per spiegare la complessita’, l’ordine e le finalita’ manifeste anche nella struttura biochimica della materia organica e nei cristalli.
L’evidenza di un Progetto nell’Universo fa parte, con pieno diritto di una visione laica della Scienza.
Definizione di: Teleologica:… è una soluzione che accorda al nesso credenza-comportamento condizioni di soddisfazioni che si suppongono selezionate sulla base di una funzione primitiva che associa simboli mentali a contenuti definiti naturalisticamente in rapporto ad uno scopo biologicamente determinato.
Al fisico italiano prof. Ferdinando Catalano (Universita’ del Molise) sono state rivolte alcune domande:
“Lei di cosa ha parlato ?”, la sua risposta e’ stata: “dei metodi di datazione radiometrica in paleoantropologia, dei loro limiti di applicabilita’, degli errori insiti nelle tecniche di misura e dei vizi di metodo, con particolare riferimento al radiocarbonio”.
Domanda: “Non ci si puo’ fidare del radiocarbonio ?”
Risposta: “Dipende da cosa intendiamo misurare e fin dove pretendiamo di spingerci indietro nel tempo con questo metodo” – Con il radiocarbonio (C14) pur usando tutti i piu’ raffinati accorgimenti e la tecnologia piu’ avanzata, possiamo datare un fossile di natura organica fino a circa 60.000 anni fa, con un margine di incertezza che cresce notevolmente con l’antichita’ del reperto. Quando la gente legge sui giornali che e’ stato trovato un fossile umanoide vecchio di 3 milioni di anni, deve sapere che il C14 NON c’entra assolutamente ! Cio’ che si data e’ il sito geologico o gli utensili rinvenuti accanto al reperto, e d e’ qui che si commette un vizio di metodo, sarebbe a dire che lei ha la stessa eta’ della carta che sta usando per prendere appunti, il risultato non le piacerebbe” !
Domanda: “Un giudizio su questo simposio “?
Risposta: “Senz’altro positivo sotto tutti gli aspetti; ho scambiato conoscenze con molti scienziati orientali ed ho constatato la naturalezza e la convinzione con la quale parlano dell’evidenza di un disegno intelligente nella struttura dell’Universo“.
Commento NdR: Esiste quindi una CoScienza dell’UniVerso, auto prodotta per sua caratteristica intrinseca – (vedi Infinito, dal quale l’Universo e’ figlio-generato) – e presente in ogni suo punto od Ente dell’Universo ed ora questa coScienza si interroga su cio’ che l’ha generata.
L’auto coscienza dell’UniVerso e’ la proprieta’ intrinseca che Egli (Yashoue’) possiede di generare al suo interno ed in ogni punto di se’, una qualche forma di vita intelligente, in grado di effettuare osservazioni su di se’ e sulle cause della propria esistenza(Principio Antropico), per mezzo del proprio “cervello” quantistico, composto dall’insieme di tutte le particelle esistenti in Egli secondo un “programma neghentropico” semplice (entropia negativa = accumulo dell’informazione), perche’ partendo da un “file di programma” semplicissimo, ma capace di creare una struttura (disegno intelligente) sempre piu’ elaborativa e sempre piu’ complessa, fino a “creare” cio’ che osserviamo = la Vita sempre piu’ complessa e cio’ all’INFINITO.
vedi anche: Energia=Informazione=sostanza + Universo Elettrico 1 + Universo Elettrico 2 + UniVerso Elettrico 3 + Universo Elettrico 4 + Universo Mentale + UNIVERSO ARMONICO + Universo Elettrico (definizione) + UniVerso Olografico + Universo matriosca + Cosmologia, Cosmogonia + Esperimento Archiviato + Chi e’, cosa e’, dov’e’ dio ? + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA-Campi MORFOGENETICI + Teoria del TUTTO + OLO-MERO (la scoperta dell’Infinito Assoluto) + Trans – Uranici + UNIVERSO OLOGRAFICO – IPERSPAZIO + Vuoto QUANTOMECCANICO Intelligente ? + Le prime parole della Genesi + Galassie madri + Sintesi (il senso della Vita) + Teoria dei Gradienti e delle Onde Portanti + PFD: Universo e la teoria delle stringhe
Teoria R3 – Una semplice Teoria dell’UniVerso – PDF – dell’Ing. Alberto Angelo Conti
Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici
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L’UniVerso cresce come un cervello gigante: una nuova ricerca assimila lo sviluppo dell’Universo a quello delle reti neurali
Il nostro Universo cresce ! O meglio, per dirla in linguaggio “cosmologico”, è un Universo che si “espande”.
Il primo a rendersi conto di questo fenomeno che interessa l’intero Cosmo è stato Edwin Hubble, il quale, grazie alle sue osservazioni, notò che le galassie tendevano ad allontanarsi le une dalle altre.
Le intuizioni di Hubble portarono una vera e propria rivoluzione copernicana nella cosmologia poiché fino a quel momento si credeva che il nostro fosse un “universo stazionario”.
In un articolo comparso sul numero 16 della rivista Nature’s Scientific Reports, si apprende di alcuni scienziati hanno che programmato una simulazione al computer dell’Universo, dal quale emergerebbe che l’espansione dell’Universo ha alcune caratteristiche molto simili a quelle riscontrabili nella crescita e nello sviluppo del cervello.
Alcune leggi fondamentali, ancora sconosciute alla fisica teorica, governerebbero allo stesso modo la crescita di sistemi piccoli e grandi, come possono essere un cervello o un intero universo.
E non solo! Queste leggi sconosciute sembrano comparire anche nello sviluppo e crescita di reti reali come quelle sociali o la stessa Internet: “Le dinamiche che governano la crescita naturale sono le stesse per le reti sociali, il cervello e l’Universo”, spiega il co-autore Dmitri Krioukov, fisico presso la University of California di San Diego.
“Lo studio suggerisce che esisterebbe un’unica legge basilare della natura che governa lo sviluppo delle reti”, aggiunge il fisico Kevin Bassler dell’Università di Houston. “A prima vista, sembrano sistemi molto diversi tra loro. Allora la domanda a questo punto è: possiamo sviluppare la descrizione matematica di questa legge che governa lo sviluppo delle reti reali? Il contributo di questa ricerca è molto importante”, conclude Bassler.
Somiglianza tra le reti
In verità, già in alcuni studi precedenti è stato dimostrato che i circuiti cerebrali e Internet si sviluppano secondo una dinamica molto simile. Nonostante questa somiglianza funzionale, però, nessuno era stato in grado di individuare un’equazione in grado di prevedere perfettamente come le reti neurali, le reti informatiche o i social network crescano nel tempo.
Utilizzando le equazioni della Relatività di Einstein, che descrivono come la materia deforma il tessuto dello spazio-tempo, i fisici possono ripercorrere a ritroso lo sviluppo dell’Universo, fino a circa 14 miliardi di anni fa, all’epoca del Big Bang, così da poter osservare come si sia espanso il cosmo da allora fino ad oggi.
Partendo da questa consapevolezza, la squadra di Krioukov si è chiesta se l’osservazione accelerata dello sviluppo dell’Universo potesse aiutare ad approfondire la comprensione delle dinamiche che guidano le reti sociali e i circuiti cerebrali.
Il team ha creato una simulazione al computer, frammentando l’Universo primordiale fin nelle sue più piccole componenti sub-atomiche. Nella simulazione, questi quanti-frammenti sono stati collegati tra loro in un una rete di relazioni causale. Una volta avviata la simulazione, il suo sviluppo ha aggiunto sempre più spazio-tempo alla storia dell’Universo, così come la “connessione di rete” tra la materia che componeva le galassie.
Quando il team ha confrontato la storia dell’Universo con il modello di crescita dei social network e dei circuiti cerebrali, si è reso conto che entrambi le reti si espandono in modo simile: le unità sviluppano collegamenti equilibrati sia con nodi simili, sia con quelli che già avevano molte connessioni.Per esempio, un amante dei gatti che naviga su internet, può connettersi a siti web che trattano specificamente di gatti, ma anche a mega-siti come Google o Yahoo. Allo stesso modo, le cellule del cervello si connettono sia con quelle a loro più vicine, cosi come a quelle che hanno sviluppato già numerosi collegamenti con altre cellule cerebrali.
“La somiglianza inquietante tra le micro-reti e le macro-reti è inquietante, ed è improbabile che si tratti di una semplice coincidenza”, continua Krioukov. “Per un fisico, questo è un segnale immediato che c’è ancora qualcosa che non riusciamo a comprendere sul funzionamento della natura. Dobbiamo prendere atto che esiste una legge che governa lo sviluppo sia dei più piccoli sistemi, come le cellule celebrali, sia dei più grandi sistemi come le galassie.
Questa nuova ricerca sembra confermare un altro dato che accosta il nostro Universo ad un cervello. Secondo la neuroscienza, il numero delle cellule nervose che compone il nostro cervello è circa lo stesso del numero delle stelle presenti nell’Universo (miliardi di miliardi).
Oggi scopriamo che l’Universo si sviluppa allo stesso modo di un cervello… sorge una suggestione intrigante: e se l’Universo fosse la grande mente dell’Architetto del quale, noi esseri umani, siamo il pensiero più complesso ?
Tratto da: antikera.net
Ecco come si presenta la struttura dell’Universo:…assomiglia alla struttura del cervello….
Il nostro UniVerso si trova all’interno di un wormhole ? 15 Aprile 2010
Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e, in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi.
Nikodem Poplawski, fisico teoretico della Indiana University, ha fatto un passo in più nella teoria proponendo che forse il nostro universo potrebbe trovarsi all’interno di un wormhole, che si trova all’interno di un buco nero, che a sua volta si trova all’interno di un universo molto più grande. Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein.
Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.
Comunque, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe all’istante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro. Ma funzionerebbe, ed esisterebbe la materia, se noi fossimo all’interno di un wormhole, dentro un buco nero in un altro universo ?
Poplawski pensa di si. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche “Coordinate Isotrope” per descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero. “Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse all’interno di un buco nero che esiste all’interno di un universo molto più grande.” ha spiegato Poplawski.
“Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile.
Questo tipo di processo descriverebbe l’esplosione di un buco bianco: materia che emerge dall’orizzonti degli eventi nel passato, come l’espansione dell’universo.” Quindi il un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione “rewind” nel tempo, di un buco nero.
La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero. “Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo.” ha spiegato Poplawski.
Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che gli scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta l’informazione sulla materia viene persa una volta che attraversa l’orizzonte degli eventi (in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica).
Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope dell’universo come un buco nero potrebbero spiegare l’origine dell’inflazione cosmica.
Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate ? Testate ? Beh, c’è il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, l’osservatore dovrebbe essere anch’esso nel wormhole, dato che l’interno di un wormhole non può essere osservato da fuori.
Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di, materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe. Insomma, serve un volontario. qualcuno si offre ?
Fonte: link2universe.wordpress.com
La COSCIENZA del SÉ negli UNIVERSI – By Antonio Bruno, per Edicolaweb
La consapevolezza del sé è, forse, la specificità più importante dell’essere umano. Ma, a pensarci bene, questa asserzione potrebbe essere abbastanza parziale.
In effetti, noi non sappiamo affatto quanto effettivamente possano avere il “senso del sé” un cane, un gatto, un cavallo o qualsiasi altra forma di vita.
La scienza è tuttora incapace di definire e spiegare questo concetto di individualità preferendo demandare la questione alla filosofia o cercare, ancora una volta, una sbrigativa conclusione che ricorre al cervello includendo il fenomeno della coscienza del sé fa le varie conseguenze dell’attività elettrica neuronale di qualche etto di materia grigia racchiusa nella scatola cranica.
Un po’ come i sogni, la fantasia, il senso artistico, ecc., la nostra coscienza di esistere non sarebbe altro che lo sviluppo più accentuato dell’emisfero destro del cervello o, comunque, una qualche sorta di suo inganno.
Il fatto sta, però, che non è tuttora possibile definire con un inconfutabile processo empirico, riproducibile in laboratorio, né la coscienza del sé né gli stati soggettivi dell’esistere e del percepire che fanno di ognuno di noi un individuo unico ed irripetibile.
Questo è senz’altro il problema più grande nel caso si volessero considerare i possibili sviluppi della clonazione.
A sentire molti ufologi, inoltre, se è vero che gli esseri che “pilotano” certi UFO altro non sono che entità bio-meccaniche (forse integrate con la stessa astronave) frutto di un processo molto simile alla clonazione, essi non possiedono però alcuna emozione né sensibilità. Sarebbero cioè, completamente asettici nel loro agire, meri esecutori del programma al quale sono stati destinati. Questo atteggiamento dei presunti occupanti degli UFO, in specifico nei casi di abduction, ha portato molti a ritenere che si tratti di esseri crudeli, addirittura perfidi.
Ma il discorso potrebbe, come dicevamo, avere un’altra chiave di lettura. E si tratta di un discorso che interessa la parte, diciamo così, “etica” della questione ufologia perché, una volta che abbiamo stabilito che si ha a che fare con “qualcosa di intelligente”, diventa primario cercare di capirne i canoni mentali e, se possibile, cosa li avvicinano allontana a noi dal punto di vista della vita emotiva.
L’esempio dei suddetti esseri, che gli ufologi chiamano “grigi”, può pertanto adattarsi bene ad una trattazione più ampiamente dedicata alla percezione dell’esistere.
Proprio come le impronte digitali, tutti abbiamo una coscienza ma, allo stesso tempo, ogni coscienza è unica ed irripetibile.
La domanda che ne nasce potrebbe essere, a questo punto: come mai a noi esseri umani è consentita la consapevolezza del sé ?
Cos’è quel qualcosa che ci fa anelare ad una sorta di rincorsa a ritroso nel tempo e nel mondo delle cause all’affannosa ricerca di un qualcosa che potremmo definire “inizio” ?
O, forse, è una conseguenza inevitabile della coscienza del sé questo voler capire la propria origine ed il proprio fine?
Viviamo forse in un universo che si sta interrogando su sé stesso…?
Come abbiamo visto più sopra, però, nessuno può sapere esattamente che grado di coscienza del sé abbiano un cane, un cavallo o qualsiasi altra creatura.
Pertanto, la domanda andrebbe formulata meglio; diciamo più o meno così: a quale livello di coscienza del sé scatta l’esigenza di interrogarsi sul proprio destino e sulla propria provenienza ?
Qualcuno potrebbe pensare che è proprio questo porsi domande finalistiche la linea netta di demarcazione fra gli esseri dotati di coscienza del sé quelli che non la possiedono. Per estensione, se postulassimo che la coscienza del sé è un attributo dell’anima, sembrerebbe quasi logico che sia solo l’uomo a possederla in quanto unico essere che si pone quesiti esistenziali.
Ma qualcosa non torna.
Chi mi dà il diritto di credere che la linea seguita dal mio percepire, dal mio stesso pensiero e dal suo sviluppo sia l’unica patente di superiorità che mi consenta di ritenermi dotato di anima (NdR: in realta’ Spirito) ?
Perché io devo dirmi certo che il mio cane non abbia la percezione della sua singola individualità e che, limitatamente a quanto il suo cervello gli consente di postulare (perché, non dimentichiamolo, il cervello è solo uno strumento dell’anima!), non riesca a percepire la differenza fra quanto accade a sé e quanto, invece, accade ad un altro cane ?
Io ne possiedo quattro, di cani, e sovente mi capita di osservare le loro espressioni in una svariata serie di contingenze.
Quando, ad esempio, esprimono delusione e preoccupazione, nel caso che uno di essi ritenga che io ho elargito più cibo ai suoi fratelli privando al contempo lui della razione che gli sarebbe spettata. Pare che quello rimasto senza cibo si domandi: “Perché agli altri sì e a me no ?”
Ecco il punto: se la mia interpretazione delle emozioni canine è giusta, ecco che la coscienza del sé esiste anche per i cani.
“Perché a me no ?”, si chiede il cane: qui sta il suo grado di consapevolezza del sé, o meglio, qui il cane lo tradisce e rivela.
Ho parlato di cani perché io ho rapporti quotidiani con questi stupendi animali ma sono sicuro che il discorso si può estendere ad un gran numero di specie “superiori”.
Il concetto di “anima” torna ad affacciarsi alla mia mente e, tornando per un attimo all’uomo, non possiamo dare per scontato, però, che possieda un’anima solo per la sua capacità di porsi quesiti esistenziali, poiché sappiamo bene che esistono individui che trascorrono tutta la loro vita in quello che potrei definire l’oblio del pensiero, l’obnubilazione dell’intelligenza, unicamente protesi alla soddisfazione delle brame più immediate. Mentre ci sono animali i quali, se non per quanto dicono ma per come si comportano, sembrano ben più “umani” di molti uomini!
Ora lascio volentieri spazio alla filosofia. Del resto, la consapevolezza di un’anima universale che pervade il tutto e che si fraziona in infinite coscienze-forma, non credo possa essere appannaggio di una sola categoria di pensatori.
Se nei mille universi, fra cui “galleggia” anche il nostro, la coscienza sia un fenomeno locale o una peculiarità oggettiva lascio ad ognuno decidere. La mia certezza che sia vera la seconda ipotesi è, lo so bene, una mia personale scelta “di cuore” che non potrà mai trovare spazio nei libri di scienza.
Almeno… QUESTA scienza.
In sintesi, esiste quindi anche una CoScienza dell’UniVerso, prodotta da Egli stesso e presente in ogni suo punto od Entedell’Universo ed ora questa coScienza si interroga su cio’ che la generata.
L’auto coscienza dell’UniVerso e’ la proprieta’ intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno ed in ogni punto di se’, una qualche forma di vita intelligente, in grado di effettuare osservazioni su di se’ e sulle cause della propria esistenza, secondo il Principio Antropico.
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Visto che questo UniVerso e’ diviso in due parti: la parte a noi visibile, che impropriamente vien chiamato Universo di Luce Bianca, nei fatti pero’ e nella realta’ solo il 10% di esso ha Luce….il resto e’ solo Tenebre nere, e cio’ tutti lo possono vedere di notte ad occhio nudo !
La parte invisibile e’ chiamata “materia oscura” e compone il 90% del nostro UniVerso stesso.
Simbolicamente e Spiritualmente parlando, il Bianco=Luce e’ il simbolo della Consapevolezza, mentre la Luce Nera e’ simbolo delle tenebre spirituali, della non consapevolezza; quindi l’osservatore senza fette di salame sugli occhi che non pensa come gli hanno inculcato, ma osserva la natura e trae da Ella la verita’ non puo’ che invertire il suo pensiero, affermando e constatando che questo UniVerso visibile, e’ presente ed operativo nel lato oscuro, nelle tenebre fisiche e spirituali, quindi e’ un Univesro ancora involuto, in fase di accrescimento del suo ordine spirituale, mentre quello presente nella cosiddetta impropriamente materia oscura, e’ quello molto piu’ evoluto e con enormi differenze sui “Gradi di Liberta’ ” in esso contenuti, rispetto a quelli del nostro non ancora evoluto UniVerso, le proporzioni sono: nel nostro UniVerso i gradi Liberta’ sono pari al 10%, mentre nel corrispettivo Universo nella materia oscura i Gradi di Liberta’ dono pari al 90%….quindi e’ molto ma molto piu’ perfetto….ed e’ la madre del nostro piccolo Universo che sta crescendo, nel ventre della madre, la materia oscura.
E se vogliamo dare un “nome” a questa madre e figlio, potremmo dire che la “madre” si chiama AmOr ed il figlio Lucifero…..
Amore:
Il concetto di amore è stato affrontato in modo particolare in filosofia dal 1700 a oggi.
Arthur Schopenhauer definisce la compassione essenza di ogni amore e solidarietà, amore e solidarietà che si spiegano alla luce del dolore della vita. (Die welt, 1, par. 66-67).
Adam Smith nella Theory of Moral Sentiments (III, 1) pone la simpatia come struttura di tutti i sentimenti morali.
Hegel sostiene che l’amore supera il diritto, è qualcosa che va oltre ed è più importante. È pertanto auspicabile uno Stato, società e famiglia centrate sull’amore piuttosto che sulle leggi. L’amore non ha i confini del diritto, fatto di opposizioni e bilanciamenti tra poteri e continue distinzioni; l’amore è antitesi a tutte le opposizioni e a tutte le molteplicità. È nell’essere la rinuncia a sé stessi per un altro che porta all’identificazione del soggetto in un’altra persona, e, ugualmente nel pensiero, al fatto che il soggetto perde la coscienza di sé e diventa cosciente di questa identità, di essere tutt’uno e di non poter vivere senza l’altro:
“L’amore esprime in generale la coscienza della mia unità con l’altro, per cui io, per me, non sono un isolato, ma la mia autocoscienza si afferma solo come rinuncia al mio essere per sé e come unità di me con l’altro”.
(Filosofia del diritto, pag. 158)
“La vera essenza dell’amore consiste nell’abbandonare la coscienza di sé, nell’obliarsi in un altro se stesso e tuttavia nel ritrovarsi e possedersi veramente in quest’oblio. Quindi è identificazione del soggetto in un’altra persona, è il sentimento per cui due esseri esistono solo in una unità perfetta e pongono in questa identità tutta la loro anima e il mondo intero “.
(Lezioni d’estetica)
Dopo l’opposizione, l’amore è sintesi tra due Esseri. Realizza un’identità non in senso stretto (con perdita della diversità) nell’Essere e nella coscienza, ma un’identità dell’identico e del diverso, in cui il soggetto e la mia coscienza non muoiono, restando come tolte.
Il soggetto è consapevole, in modo permanente, avverte in continuazione, la nuova unità con la persona amata.
LUCIFERO:
Entita’ bivalente, capace di infondere “conoscenza” e “libero arbitrio” negli Umani, perche’ la conoscenza permette di fare delle scelte piu’ oculate….ma la conoscenza permette anche di scegliere di praticare il cosiddetto “male”, cio’ che non e’ ancora bene….e quindi a seconda della via scelta, l’Umanita’ sara’ saggia o distruttrice…e’ evidente che ha scelto la seconda strada…generando schiavitu‘ daparte di pochi sui molti Esseri viventi, dei quali solo per ora un a piccola parte finalmente sta prendendo coscienza del proprio stato di schiavitu’ vissuta fino ad oggi, quindi, la maggioranza degli umani gestiti da questi pochi individui CRIMINALI, avendo scelto questa seconda strada, sta distruggendo se stessa ed il Pianeta ove abita, perche’ sta vivendo da centinaia di migliaia di anni, una esperienza diabolica, cioe’ satanica.
vedi: http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-541-2791-3/la-storia-segreta-di-lucifero
MATERIA OSCURA
Il mistero della materia oscura e dell’energia oscura potrebbe essere presto risolto. Secondo una nuova teoria elaborata dall’astrofisico Jamie Farnes, dell’Università di Oxford, i due elementi sarebbero in realtà un unico fenomeno, simile a un ‘fluido repellente’ caratterizzato da massa negativa, che accelera nella direzione opposta a quella in cui viene spinto e da gravità negativa, che respinge tutto ciò che gli si avvicina. Su di esso ‘galleggerebbe’ la materia conosciuta, dotata di massa e gravità positive.
Secondo l’astrofisico, materia e energia oscure sarebbero un unico fenomeno simile a un ‘fluido’ (NdR: il famoso Etere conosciuto da millenni). La sua teoria confermerebbe quanto suggerito anche da Einstein un secolo fa.
La teoria, pubblicata sulla rivista Astronomy and Astrophysics, sembrerebbe confermare l’ipotesi di Albert Einstein.
Nel 1918, infatti, il padre della relatività fu il primo a suggerire l’esistenza dell’Universo oscuro, introducendo nelle sue equazioni un parametro noto come ‘costante cosmologica’, indicato solitamente con la lettera greca lambda e che oggi è diventato sinonimo di energia oscura.
La descrizione di questa componente fornita da Einstein delineava un Universo pieno di materia con massa negativa. In seguito, gli esperti avevano escluso la sua esistenza perché pensavano che con l’espansione del cosmo la materia oscura si sarebbe rarefatta sempre più, mentre le osservazioni indirette sull’energia oscura dimostravano esattamente il contrario.
Farnes ha superato questo paradosso ipotizzando una continua produzione di massa negativa, che in questo modo non diminuisce con l’espansione dell’UniVerso.
vedi anche: le prime 7 parole della Genesi