Morte e …la Vita INFINITA – La vita Terrestre e La Vita oltre la vita…
La “MORTE” nel pensiero Umano
Continua qui nel sito nel cerca parole digitate: Morte cosa sei 2 + Esperienze di NDE=preMorte + Dopo la Morte – Fantasmi
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/10/09/universita-di-southampton-ecco-la-prova-che-la-vita-continua-dopo-la-morte/
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/06/03/lesperienza-di-premorte-di-un-neurochirurgo-sono-stato-in-paradiso/
http://www.complottisti.info/la-morte-non-esiste-e-il-piu-clamoroso-equivoco-della-storia-umana/
La morte viene “mostrata”, ma non affrontata dal $ist€ma e da coloro che ne sono indottrinati – il $ist€ma (religioso, politico e finanziario) attuale, si regge sul crimine, la frode, la falsità, la guerra, il terrorismo, la paura ed il mantenere nell’ignornaza la popolazione, generando schiavitù e paura negli abitanti della Terra e quindi tanto dolore, per mancanza dell’attuazione pratica della Legge dell’AmOr – per uscire da questo “matrix” (sistema criminale di schiavitù totale) – vedi: in questo sito con il “Cerca” parole: Sovranità Individuale + Io Sono
Mostrare la morte, ci dicono, rende le persone ancora più impaurite ed attaccate alle poche certezze che hanno. Ma nonostante ciò, non se ne parla mai in modo approfondito. In genere le persone NON la affrontano, anzi la sfuggono, magari facendo le corna…
In realtà la vita vissuta (il passato) è gia parte della nostra morte personale, quindi da quando nasciamo, stiamo già morendo a poco a poco, non solo come esperienza di vita, ma anche come fisico, invecchiamo a poco a poco fino a morirne.
Qui in questi recenti video, si dimostra anche scietificamente, come la vita prosegue dopo il Trapassao/morte:
Sull’argomento e la parola “Morte” i popoli antichi avevano un concetto abbastanza diverso da quello delle popolazioni dette civili odierne, essi l’accettavano molto più facilmente o lo subivano come un fatto inesorabile, doloroso, della vita, ma quasi tutti avevano delle credenze religiose che li aiutavano ad accettare quest’avvenimento; essi credevano che i morti andassero in un qualche luogo ben preciso, che variava a seconda del tipo di filosofia religiosa in cui essi aderivano; essi davano dunque alla parola “morte” il suo GIUSTO significato di “Trapasso” = “fra e con i passi” = Attraversare = Trapassare = Passaggio da un luogo ad un’altro.
Anche i moderni religiosi, quelli credenti fermamente nell’al di là (luogo ove essi pensano si rechino le “anime” con il loro corpo bioElettronico, dei viventi trapassati/morti), riescono a superare più facilmente le sensazioni di angoscia che essa tende a produrre nell’animo umano; altri al contrario si disperano e si creano molti problemi personali, non accettando l’avvenimento si lasciano prendere dalla disperazione; pochi comunque riescono a comprenderla bene e quindi a “viverla come una nuova fase della vita”; a parte la fede religiosa, se superiamo le sensazioni che questa parola evoca e le analizziamo da un punto di vista non emotivo per mezzo della ragione, ecco che la sensazione di malessere viene ad essere cancellata e ad suo posto nasce una nuova e bellissima visione sulla VITA e sulla Morte stessa.
Questa parola ha comunque e da sempre evocato nei suoi uditori, rispetto e timore nella stragrande maggioranza degli esseri umani, ma sopra tutto per gli uomini occidentali dell’ultimo secolo, essa genera facilmente sensazioni di paura, angoscia, terrore.
Vi proponiamo quindi una diversa analisi sulla parola “Morte”; vediamo di esorcizzarla anche con un’analisi semantica della parola stessa.
Ovviamente le definizioni che noi oggi diamo a questa parola sono strettamente legate al concetto che abbiamo della parola Vita; onde per cui se modifichiamo i nostri concetti sulla morte, dovremo necessariamente modificare quelli che abbiamo sulla Vita.
Parola Morte, dal Dizionario di Italiano, rileviamo questa definizione:
“Cessazione della vita, di uomo, animale, pianta”; etimo latino: “mors, mortis”.
Questa definizione è estremamente incompleta, in quanto NON tiene conto del significato degli etimi più antichi e delle radici primarie che hanno prodotto nel tempo questo suono, parola, segno.
Prima di iniziare l’analisi delle definizioni che i nostri antichi progenitori davano a questa parola, dobbiamo ricordare che le antiche lingue Akkadico, Eblaita, Fenicio, Egizio, Ebraico, Arabo, hanno delle caratteristiche inesistenti nelle lingue moderne; le lettere dei loro alfabeti sono segni, glifi, simboli, che indicano ognuna delle idee, concetti, ben precisi; il compositore delle parole, le formava tenendo conto del significato delle singole lettere; ecco come mai dopo migliaia di anni, possiamo ricostruire, attraverso l’analisi delle radici e delle singole lettere formanti la parola da analizzare, il senso nascosto che l’autore di quella grafia, suono, parola, aveva in mente mentre scriveva.
vedi Autiut = Alfa-Beit = Alfabeto
Gli etimi più antichi ai quali si può ritornare nel passato per questa parola, sono quelli delle lingue citate prima; uno di questi, l’etimo Fenicio, è una radice formata dalle lettere MEM, VAU, TAU (suono Mot o Mut); queste 3 lettere significano appunto: “Passaggio”, essa caratterizza l’idea del passaggio in un altro tipo di Vita; se esaminiamo questa parola scomponendola nelle sue singole lettere, otteniamo nuove definizioni che andranno ad arricchire la nostra conoscenza sulla parola radice, M-O-T; questa radice che ha anche generato le parole italiane, Moto, Motore, Morte…
vedi nel sito con il Cera parole, la pagina di: Tecnica di Studio
La lettera MEM ha la funzione del Nutrire, dello Alimentare per tenere in vita, del far Crescere; essa è una lettera che contiene l’idea delle acque matriciali; è il simbolo che descrive l’Energia materializzata; infatti anche nel suo simbolo grafico vediamo le onde, le acque; è anche il segno con funzione del Moltiplicare; questa lettera è il simbolo per eccellenza del generare, in senso femminile e materno; essa dipinge tutto ciò che è plastico e locale; l’azione passiva ed esteriore.
Possiamo riassumere la sua definizione come segue: è un segno Matriciale femminile. vedi: Yin e Yang
La lettera VAU ha la funzione dello Agganciare, Collegare, Saldare 2 lati; essa descrive la possibilità del passaggio da una natura all’altra; è il segno convertibile universale di ogni manifestazione Intellettuale; la sua definizione è dunque: un segno che indica il “Passaggio” ed il “Gancio” che collega 2 parti.
La lettera TAU ha la funzione del Tribolare, Soffrire, se messa all’inizio o dentro una parola o radice; ma siccome è messa alla fine della radice essa assume l’idea della sofferenza del limite, per una resurrezione o nuova Vita, nella Vita Universale; la sua definizione è dunque: “Soffrire per Risorgere”.
Dobbiamo anche utilizzare un’altra tecnica che i nostri progenitori avevano per studiare e meglio comprendere le loro parole o radici, la tecnica detta: “Temura”, la quale permette la permutazione delle lettere all’interno della parola o radice stessa.
Invertendo la prima e l’ultima lettera troveremo una nuova parola: TOM, essa indica la Perfezione, l’Integrità, la Verità, la Giustizia, la Santità, tutte le Virtù; indica l’azione del Completare, infatti nell’antico Egitto il “Dio” perfetto si chiamava ATON-RA; alla radice TOM si aggiungeva come prefisso l’Alef, il quale indica il raggiungimento della perfezione attraverso nuovi punti di vista che abbraccino l’idea dell’Unione dei “contrari”, degli “opposti”, il superamento delle contraddizioni interiori; la nostra parola Atomo è derivata da questi concetti; la parola Egizia Aton-Ra (il “Dio Uomo”) indicava che l’Uomo è perfetto solo quando “duplica” in se stesso l’Atomo iniziale ovvero diviene esso stesso Atomo; questo processo avviene nella testa (Ra), cioè nella mente/organo riuscendo ad unire nei suoi concetti Spirituali gli apparenti contrari; questo è il meccanismo informatico che determina l’avvio dei programmi mentali per la manifestazione fisica dell’Atomo personalizzato ed attivato nei suoi valori energetici determinati dal movimento di unione dei 2 lati contrapposti dell’Energia eterica Fondamentale E+ ed E-.
Un inciso la parola ebraica Verità, che in ebraico moderno è scritta cosi אמת (suono Emet), se gli si elimina la E iniziale, diviene la morte (Met), che in ebraico antico-fenicio-samaritano aveva il suono Mot !
La parola UOMO, RAMOT in Egizio antico, ed in aramaico, si scrive con la radice formata dalle lettere: REISC+MEM+TAU; questa parola è la permutazione esatta (l’anagramma), della precedente: AtomRa; essa diviene RaMot, in quanto gli Egizi ritenevano l’uomo la manifestazione tangibile, ancora imperfetta del Divino; l’Uomo/D’Io in fase di evoluzione per incarnare la Perfezione e ri-conoscere l’InFinito.
Alla radice MOT è stato aggiunto all’inizio la lettera REISC, la quale indica il CAPO, la Testa, l’inizio delle cose od i “principi” le idee ed è stata tolta l’Alef finale, proprio per indicare la parziale visione delle cose che l’uomo, non ancora Dio ha, in quanto “divide” non riuscendo ad unire gli apparenti contrari.
Ora se permutiamo le lettere della radice MOT, in modo da ottenere la radice parola OMT: VAU+MEM+TAU; otteniamo la seguente definizione:
“Ogni specie di conformità, di similitudine ad un qualche cosa od a qualche idea “.
Ricordiamo che la radice MOT ha generato anche la parola MOTa o Limo ovvero un miscuglio terracqueo carico di fattori vitali e generatori di Vita, come lo è il cosMOs (radice anche della parola Osmosi) primordiale generatore di ogni cosa attraverso il movimento generato dalle sue proprietà elettro diamagnetiche Informate; infatti noi chiamiamo MOTore, ciò che genera energia o movimento.
La MOrTe è il “MOTore” che ci trasferisce in altri luoghi-dimensioni; se permutiamo le lettere della radice MOT in modo da ottenere la radice l’altra parola OTM: VAU+TAU+ MEM, otteniamo la seguente definizione: “La difficoltà nel muoversi e la sofferenza legata a tale impossibilità”.
A questo punto dobbiamo riunire tutti i significati per comprendere bene le definizioni che gli antichi nostri progenitori davano a questa parola MOT = Morte; è evidente che alla fine della nostra analisi semantica, abbiamo molti più elementi per definire la parola Morte; ora possiamo comprendere meglio che la definizione data dai nostri dizionari è molto imprecisa.
Essa NON significa: cessazione della Vita, al contrario essa indica: un TRAPASSO in… cioè la Continuazione della VITA, attraverso un “passaggio sofferto” il quale fa entrare in una nuova Vita, ma diversa nella forma o dimensione.
Morire dunque significa: passare in un altro luogo e forma con la propria personalità inclusa nel proprio corpo bioelettronico; NON significa assolutamente il ritorno al non Essere, alla non Esistenza, ma una Continuazione dell’ESISTENZA in un altro tipo di corpo in un’altra dimensione spazio-temporale od in altro UniVerso !
Ricordiamo quindi che la parola Morte NON è l’antitesi della Vita (che è Eterna), ma è l’antitesi della parola Nascita.
Infatti la nascita è la venuta in questo mondo (dimensione) e la morte al contrario è la dipartita, (traPasso) da questo mondo (dimensione) ad un’altra dimensione.
Infatti noi ci trasmutiamo, ci scindiamo alla morte, ritornando come CoScienza/Energetica allo stato di Atomo Polarizzato ovvero Personalizzato con parte dell’energia del corpo e l’altra parte del nostro corpo fisico viene riciclata biologicamente nella Materia; come affermano gli antichi, l’ANI+MA (l’essere vivente animato dallo Spirito che si personalizza) è formata da 2 parti che si scindono alla morte, una contiene lo “ANI”, cioè l’Ego /Io Sono e parte del Campo Elettromagnetico Informato parte dell’Energia universale del quale il corpo bioelettronico degli esseri vivente è costituito; l’altra, il “MA”, la parte fisica (liquida, solida, gassosa), finisce con l’altra parte del Campo Elettromagnetico Informato materializzato, nella BA+RA e viene riciclato nella terra – infatti la parola Bara in aramaico significa anche e proprio terra….
Ba-Ra parola composta da 2 radici, significa che la materia-energia è il contenitore del corpo è la “nave”, la barca, che permette la ri-nascita dell’uomo-D’io
La parola “BARA” che in fenicio – Samaritano, è un verbo, significa anche “trarre” da un elemento sconosciuto, ma esistente in precedenza, far passare dal principio all’essenza, rendere uguale ciò che era diverso.
BARA: francese bière, moderno provenzale: bera, sinonimo: feretro
la parola Bara trae origine anche dalla radice indo-europea BAR (sanscrito BHAR) = portare, da cui derivano i verbi greco Phero e il latino: Fero, fers tuli latum ferre, che vogliono sempre dire portare…
Quindi la parola “bara” (suono e radici sanscrite e/o fenice=etrusche) significa nella sua sommatoria di definizioni semantiche, da un lato trarre da qualcosa e dall’altro portare in qualcosa.
La “bara” quindi è solo il simbolo di un “mezzo di trasporto”….. che “trae” da un lato e dall’altro “porta” in…..cioè significa traPassare….in…altra dimensione con il proprio corpo Bioelettronico di Plasma (4° stato della materia, gli altri 3 stati sono: quello liquido, solido, gassoso)
Al momento del distacco, un attimo prima, tutta l’informazione racchiusa nell’Ego = Io Sono (la sua mente) viene riDistribuita al Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), di conseguenza anche a tutti gli atomi del corpo e viceversa tutta l’informazione degli atomi del DNA viene ridata all’Ego = Io Sono prima che si avviluppi di parte del Campo Psico Energetico Informato per separarsi dalla parte che scende nella Bara, con il suo corpo Bioelettronico, composto solo da plasma.
E’ a questo punto che avviene la MetaMorfosi, la Trasformazione, perdendo il corpo fisico e trattenendo parte del corpo del Campo Elettro Magnetico Informato (CEI), il proprio corpo bioelettronico, a seconda del tipo di Energia/forza, cioè dell’abilità volitiva (la capacità ad esercitare la volontà nella Giustizia), permetterà di posizionarsi ai livelli necessari alla successiva evoluzione dell’Essere stesso.
L’Atomo od Elettrone (essere vivente) ormai Personalizzato, a seconda del tipo di Polarizzazione, sarà in grado, se necessario, di riaggregarsi ad altri Atomi od Elettroni, per partecipare ad una nuova esperienza terrena (reincarnazione=rinascita) oppure se sarà “capace” potrà trasferirsi con la MetaMorfosi in altri pianeti di questo UniVerso od in altri UniVersi per mezzo della cosiddetta “resurrezione=rinascita” per aggregarsi ad altri tipi di Atomi od Elettroni per risorgere a nuove Vite determinate dall’Essere stesso usando il proprio corpo Bioelettronico composto solo da Plasma (energia fondamentale dell’InFinito).
NDE: esperienze di preMorte
Ho assistito personalmente a due casi nei quali il morente diceva che stava vedendo dei parenti già morti e di lasciarli andare da loro.
Le NDE, cioè le esperienze di préMorte, sono piene di queste affermazioni descrittive anche dell’ uscita dai corpi fisici ed il recarsi in altra dimensione con il loro corpo bioelettronico, ove parlano e vedono i loro cari già deceduti e molte altre descrizioni sui luoghi ove di recano per poi tornare nei loro corpi terrestri e raccontarle ai loro amici.
Tutte queste esperienze sono simili in tutti i paesi del mondo e sono in aumento per il fatto che la gente che fa quelle esperienze non ha più paura di parlare, ed essere prese per pazzi.
La tanatología sta iniziando a fare ricerche su questo aspetto della vita/trapasso e si stà accorgendo che il cervello ove vive la mente all’interno del corpo di plasma del corpo Bioelettronico, è un apparato ricetrasmittente tarato sulle frequenze del carbonio e dell’ossigeno; quando l’apporto di ossigeno del sangue diminuisce nel cervello esso si sintonizza su altre frequenze / dimensioni e libera il corpo bioelettronico che può infine uscire dalla parte fisica densa e spostarsi nello spazio tempo infinito e quindi recarsi in altre dimensioni ove si è preparato con le proprie esperienze terrestri.
Io stesso ho avuto una esperienza diversa ma comprovante, dopo la morte di mia moglie, che la vita continua dopo la cosiddetta morte e questa precisa esperienza, mi ha spinto a fare una ricerca sulla morte che ho pubblicato QUI in questo sito in due pagine.
Dopo questa dissertazione/studio, possiamo affermare che la morte quindi NON è il “contrario” della Vita anzi è parte integrante e continuativa della vita stessa.
Concettualmente, il contrario della Vita è la NON – Vita, cioè quel che Vita non è, non è mai stata e mai sarà o non può Essere; mentre la morte (passaggio) è invece sempre stata della Vita, la sua necessaria integrazione, perché la Vita stessa potesse esprimersi in una pienezza di variabilità e molteplicità di forme, quali noi oggi conosciamo in parte ed in futuro conosceremo sempre di più.
La morte intesa come “fine della vita” è sicuramente divenuto un tabù, uno schema mentale errato, una paura irreale, ma esistente per colui che non conosce ed ignora cos’è la morte e quindi l’etimologia della parola stessa; la Vita al contrario è ETERNA, ma in continua TRASFORMAZIONE, secondo il principio che “nulla si distrugge, ma tutto si TRASFORMA”, quindi anche il corpo fisico (composto dagli altri 3 stati della materia: solida, liquida, gassosa, lasciato sulla Terra a riciclarsi), che l’Io sono, ha manifestato e personalizzato nella sua mente, con la nuova esperienza terrestre, contenuta nel suo corpo Psico-bioelettronico, che si è incarnato in una Persona fisica Umana e che, lasciando il corpo fisico al traPasso/morte, si libera del suo guscio (la crisalide che libera la farfalla), per recarsi altrove gli è necessario per la propria evoluzione spirituale verso l’InFinito/infinità per conoscerlo e viverlo sempre più nell’eternità.
Negli uomini la paura della “morte” spinge a studiare con frenesia i più piccoli particolari della materia, perché essa riveli il suo messaggio genetico, in modo da poter allontanare quella scadenza; ma non ci accorgiamo che la stessa “scienza moderna” dopo aver scoperto le particelle subatomiche, ne ha scoperto altre ancora, comprendendo che queste ultime sono sempre meno costituite da “materia”, poiché lasciano il posto a costituenti Informatico Energetici, i quali oltrepassano la componente materiale, per arrivare a considerare solamente il Campo Informazionale-Tachionico e quindi l’Energia Fondamentale Eterica ed Informata che si rivela solo per mezzo dei suoi stati contrapposti (E+ ed E-) che di fatto manifestano il TUTTO nell’InFinito attraverso la loro riUnione, modificando la geometria dello spazio/tempo e generando il Campo Psico Elettro Magnetico Informato Universale (CEIU), proveniente dal VuotoQuantoMeccanico informatizzato, cioè dall’InFinito.
Robert Lanza scopre l’immortalità ? Ecco cosa dice la sua teoria sul Biocentrismo
Il dottor Robert Lanza potrebbe aver scoperto l’immortalità e trovato la risposta affermativa alla domanda “C’è vita oltre la morte ?”.
Nato nel 1956, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine, per il New York Times Robert Lanza è il terzo miglior scienziato in vita.
Negli ultimi tempi Lanza ha sviluppato una teoria che prova a spiegare come la vita possa andare avanti per sempre tramite la nostra coscienza: il biocentrismo. È tutto sul suo ultimo libro scritto insieme all’astronomo Bob Berman: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” (“Biocentrismo: come Vita e Coscienza sono le Chiavi per Comprendere la Natura dell’UniVerso”).
Basata sul secondo principio della termodinamica, questa teoria rivoluzionaria rende possibile l’immortalità. Vediamo insieme cosa dice la teoria di Robert Lanza.
La coscienza nel Biocentrismo di Lanza
La teoria di Lanza fa riferimento ad un individuo formato da due elementi: il corpo, che ha le funzioni di un guscio, e la coscienza viva dell’individuo (l’identità di ognuno di noi, il il “chi sono”). La coscienza è una forma di energia che corrisponde a circa 20 watt ed opera all’interno del cervello.
Secondo Lanza, al momento della morte, la coscienza non fa altro che liberarsi dal suo guscio, riciclandosi in un corpo diverso.
Alla base di questa possibilità della coscienza di “riciclarsi” c’è il secondo principio della termodinamica, una delle realtà assolute della scienza.
Secondo questo principio l’energia, non si può né creare, né distruggere, ma solo trasformare.
Se, come abbiamo detto prima, la coscienza è formata da energia, ne consegue che anche in questo caso i 20 watt che la formano non si distruggono, ma si trasformano in altro.
Altra tesi è quella relativa a spazio e tempo. Secondo Robert Lanza infatti, questi due elementi non sono altro che filtri imposti dal cervello alla nostra coscienza. Se diamo questa teoria per vera, ne consegue che non esistono nascita e morte, dal momento che non esistono fattori spaziali e temporali in grado di determinarli.
Il multiverso di Robert Lanza
Se la coscienza non muore, una volta che viene liberata dal guscio esterno (il corpo), dove va a finire?
A rispondere a questa domanda è la teoria del Teoria del Multiverso.
In base a questa teoria, che postula l’esistenza di più universi paralleli esterni al nostro spaziotempo, che la coscienza può abitare contemporaneamente, Lanza ipotizza che la coscienza, una volta “libera”, non faccia altro che passare da un universo all’altro per ricominciare un nuovo ciclo.
Il famoso tunnel che molte persone in punto di morte dicono di aver visto potrebbe dunque non essere altro che quel passaggio da un universo all’altro.
La sua teoria sul Biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “Portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà.
Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso.
Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo.
Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.
Continua QUI in questa pagina…. Buchi neri dell’Universo simili a quelli atomici – vedi PDF studio-ricerca di fisici
Queste ultime considerazioni fanno presagire la comparsa di un nuovo tipo di Uomo=Ego = Io Sono per il futuro: l’Uomo Energetico (fatto con corpi di Energia bioElettronica di plasma, che si incarna e si disincarna nelle varie vite, che evolverà verso stati di Coscienza superiori e gradi di libertà sempre maggiori, in modo che l’energia dei suoi nuovi corpi possa, secondo la volontà del soggetto, materializzarsi ove egli desidera, proprio per lo scopo e verso ciò per cui siamo “nati”, ovvero apparsi nell’UniVerso, esplorare l’InFinito e partecipare alla Sua continua Manifestazione accumulando e distribuendo informazioni sull’InFinito.
Il meccanismo del “passaggio” è ben descritto dall’ “effetto tunnel” degli atomi…
Video su: Ecco cosa accade dopo la morte, al TraPasso
NON esistono l’inferno né il paradiso, ma altre dimensioni e/o altri Universi da visitare, quando moriamo=trapassiamo, perché la vita è Eterna !
Per continuare la nostra analisi del problema della “Morte”, l’altra parola da analizzare è la parola “Cadavere”: essa significa (con le tecniche semantiche precedentemente indicate) vedere il KA, la forza, l’Energia, ciò che si compatta, si condensa per dividersi, per espellere; infatti il cadavere si mette nella “Bara”, il BA va nel RA, cioè il corpo fisico il “contenitore” (Ba) con parte dell’Energia, va nel Ra, nel processo di evoluzione e di trasformazione della materia….con il ritorno alla cosidetta “polvere” elemento primordiale terrestre.
Polvere alla polvere – Nov. 2010
Storia della vita breve e intensa di un cadavere. Di Arpad A. Vass – Le Scienze
Dopo la morte, il corpo umano si decompone attraverso quattro stadi definiti nel tempo. L’ultimo stadio, quello di scheletro, può essere raggiunto in tempi che vanno da due settimane a due anni, in funzione di temperatura, umidità e altre condizioni dell’ambiente in cui si trova il corpo. Un corpo morto produce una sorprendente varietà di composti chimici, dal benzene al freon, che possono essere utili agli scienziati forensi per scoprire sepolture clandestine.
Il grande Victor Ugo diceva: “la tomba per l’uomo e’ il guardaroba dove di volta in volta “D’io” viene a cambiarsi d’abito“
La parola BARA sta ad indicare anche una azione, come un lato del grande respiro: “espirare”, ma sta ad indicare anche la DINAMICITA’ della trasformazione, della MetaMorfosi per il suo contenuto che deve essere trasformato, riciclato nella Mater-Ia; dello Spazio/tempo, ecco perché è indispensabile ed Eticamente importante, avere corpi da lasciare nella bara, il meno inquinati dalla malattia, per sostanze tossiche tipo: farmaci, vaccini, metalli pesanti ecc., per ridare alla Natura sostanza/materia /informazione, terreno della Terra che riformerà altre forme viventi, la meno inquinata possibile.
Per cui nella nostra vita, i comportamenti dovranno essere indirizzati a cercare di mantenere organismi il meno inquinati, per aiutare la Natura a fornire meno informazioni distruttive (malattie) ai futuri corpi viventi, che potenzialmente potrebbero esserci utili per le nostre future reincarnazioni.
Il dottor Micheal Newton è uno psicologo e ipnoterapeuta californiano che ha passato più di quarant’anni della sua vita ad esplorare le vite precedenti attraverso l’ipnosi regressiva, per comprendere il viaggio dell’anima nel mondo spirituale. Dopo aver fatto circa 7.000 regressioni in ipnosi profonda, Newton ha potuto constatare non solo che l’anima esiste ma è riuscito anche a descrivere il percorso che compie quando lascia il corpo.
Analizziamo la “Morte” anche da un altro punto di vista.
Tutte o quasi le religioni del mondo, da quelle antiche a quelle moderne, hanno sempre in un modo o nell’altro affermato che la vita continua dopo la morte; sopra tutto le religioni cristiane abbondano di particolari su questo problema, tant’è che identificano diversi luoghi dove debbano recarsi le “anime” dei morti (paradiso, purgatorio, inferno, limbo); solo alcune piccole sette cristiane parlano di un sonno incosciente fino alla resurrezione; anche queste comunque non si rendono conto che sono a favore della sopravvivenza dell’Ego = Io Sono, che mantiene integre le sue caratteristiche “genetiche”, anche se incosciente fino alla resurrezione, per cui per l’essere alla morte il tempo non esisterebbe ed egli avrebbe l’impressione di risvegliarsi subito dopo morto, in un altro corpo.
Se così non fosse, non si potrebbe dire che quell’essere è risorto, ma avremmo alla resurrezione un nuovo essere diverso dal primo.
Questi cristiani non si rendono conto che comunque essi chiamino questo “ritorno in corpo” da parte di quell’essere od Ego=Io (Atomo personalizzato), sempre e solo di riaggregazione o di reincarnazione si tratta; che essa si incarni una prima volta e dopo riprenda un corpo o si riaggreghi ad un altro corpo, subito o dopo miliardi di anni, la sostanza non cambia; tra l’altro la parola: Reincarnazione e Resurrezione sono sinonimi, non solo nella parola ma anche nella sostanza, cambia solo il luogo ove si ricompare.
Controllate sul dizionario:
Reincarnazione significa: “ritorno alla vita (terrestre), dopo la morte”;
Resurrezione significa: “Ritornare alla vita dopo la morte”, cioe’ le due parole significano semplicemente RINASCITA, rinascere; ma con la parola resurrezione Noi indichiamo anche il fatto aggiuntivo della liberazione dall’OBBLIGO del “ritorno”, le varie riaggregazioni, reincarnazioni o resurrezioni terrestri, per pulirsi dalle “impurità”; questa LIBERAZIONE dall’obbligo del ritorno, permette all’Essere di scegliere il come, quando e dove, della propria nuova forma, sempre con il nostro corpo Bioelettronico.
In tutte le religioni antiche del mondo si è sempre detto che il nostro corpo è composto da vari “corpi”:
1) Il corpo Fisico (composto di frequenze della materia densa solida, liquida, gassosa)
2) quello Bio elettrico od Eterico (composto di energia -plasma- a frequenze diverse da quelle della materia densa – meno dense), il quale contiene anche….
3) quello Astrale, emozionale, dei sentimenti (composto di energia, ancora meno densa del corpo eterico)
4) quello Causale o Spirituale, delle idee (composto di energia, ancora meno densa del corpo astrale)
Infatti tutti questi presunto corpi sono parte integrante dell’unico corpo bioelettronico (che contiene tutti quei livelli prima descritti, che abbiamo dentro quello fisico composto di materia densa, liquida, solida, gassosa.
Infatti il corpo era analogicamente chiamato anche “uovo” perché come l’uovo della gallina è composto dal guscio, dall’albume che è trasparente e dal cuore di colore giallo, anche il corpo umano od animale è composto dalla scorza il fisico, dall’albume il corpo energetico (Campo Psico Energetico Informato – CEI) e dalla parte “solare” colore dell’oro, che contiene l’essenza dell’essere, la sua Consapevolezza nella Coscienza del/nel suo Spirito, con il suo corpo bioElettronico di energia, che alcuni chiamano impropriamente Anima.
Ma fra gli “iniziati” si andava oltre, affermando che siamo composti da un’insieme di 7 corpi:
1) Il corpo fisico; 2) il corpo eterico; 3) il corpo astrale; 4) il corpo causale; 5) il corpo mentale; 6) il corpo divino; 7) il corpo spirituale; tutti questi corpi servono all’evoluzione dell’Essere e sono compresi ed insiti nel proprio corpo bioelettronico di ogni essere vivente.
Non esiste nessuna separazione fra i vari livelli o pseudo corpi….è solo ed unicamente un corpo unico con vari aspetti o livelli.
Vediamo di comprendere meglio e con linguaggio più moderno e semplice ciò che gli antichi saggi ci dicevano, anche se dobbiamo dire che non si può disegnare, definire, tagliare il confine fra queste 7 parti in quanto esse sono una unica UNItà Vivente che si visualizza in modi diversi a seconda del piano ove essa si trova, ma tende ad esistere una volta manifestata per l’Eternità.
Il corpo Fisico è quello che conosciamo tutti e corrisponde alla parte fisiologica ed è composto da tutti gli organi composti dai vari stati della materia che sono 4: liquido, solido, gassoso e plasmico.
Dopo la morte vi è una trasformazione del corpo fisico per mezzo dei fenomeni di decomposizione; la materia si ri-trasforma e ciò corrisponde ad una demoleculizzazione (smontare le molecole) che si trasmuta in elementi energetici: cosa diventa il mitocondrio, il citoplasma od il nocciolo cellulare ?
Essi si trasformano per mantenere una trama, un corpo, quello bioElettronico che fa parte del CEI, quale individualizzaazione di esso.
Il corpo Eterico (fa parte del CEI) ed è il cosiddetto “fantasma” o corpo bioelettronico che vive all’interno di quello fisico ed è il prodotto dell’unione delle Energie ynn e yang dell’Universo, proporzionate in modo adatto a che la materia sia nella forma desiderara dall’Io Sono che si incarna; esso è alimentato dalle varie energie (aria, liquidi, cibi, energie elettriche e magnetiche, ecc.) che introduciamo per nutrirci nel e per il corpo fisico; questa parte plasmica si stacca con gli altri corpi (entro contenuti) da quello fisico che viene riciclato biologicamente alla morte, quando le 2 Forze contrapposte E+ ed E- iniziano a trasformare le loro proporzioni fra di esse, dal caldo verso il freddo, dai 37 gradi alla temperatura fredda del cadavere; ciò avviene al distacco del corpo fisico; il corpo bioelettronico mantiene una forma esteriore vicina a quella del corpo fisico, perché è stato da esso modellato; esso ha anche una sua autonoma vita che è eterna, lo possiamo chiamare il corpo “doppio”; si manifesta anche come Aura.
Recentemente questo “corpo”, è stato fotografato a più riprese su cadaveri umani ed animali a S. Pietroburgo (Russia) all’Istituto di Ottica e Meccanica; sottoponendo dei cadaveri a campi elettromagnetici pulsanti ad alta frequenza, si è dimostrato che il cadavere del morto emana una luminescenza biancastra pulsante ed a seconda del tipo di morte (vecchiaia, accidentale, suicidio od assassinio) varia colore e frequenza di pulsazione; nei casi di suicidio e di assassinio, cioè di morte violente, essa non riesce a mantenere costante la propria pulsazione ed il proprio colore, ciò significa il Campo Elettromagnetico (CEI) è Informato dalla condotta dell’essere che ha modulato e movimentato quel cadavere, quando era in vita.
Questo corpo chiamato impropriamente “eterico” (bio elettronico) se è molto legato psicologicamente/ mentalmente a quello fisico tende a distaccarsi a poco a poco, dal cadavere che si ridistribuisce e si disintera nel terreno, e tende quindi a voler rimanere nell’atmoSfera (che noi definiamo “sfera degli Atomi che galleggiano in essa” che circonda tutta la Terra fino alle fasce di Van Allen) ove è raccolto, oltre che nel DNA degli esseri viventi, il patrimonio dell’inconscio collettivo, ovvero tutta la Vita (pensieri ed azioni) di tutta l’umanità, formando la “banca dati” del pianeta Terra e di tutti i suoi abitanti cercando di resistere al dover andare nella dimensione che si è preparato.
E’ da questa memoria collettiva universale, che fin dal suo concepimento l’essere trae la sua energia informata per costruire il corpo fisico, accorpando atomi degli elementi: terra, acqua, aria, fuoco, ovvero ossigeno, idrogeno, minerali, vitamine, fattori vitali essenziali e necessari per la vita su questo Pianeta, divenendo quindi un’Anima Vivente dotata nel suo interno di un corpo bioElettronico di Energia/Spirituale chiamato “Spirito personalizzato incarnato”.
Ecco le ns. considerazioni sui vari tipi di “corpi” (in realtà nel qui ora, sono solo un tutt’uno) facenti parte del CEI universale, ma individualizzato.
Il corpo bioelettronico fa sempre parte del CEI (Campo Elettromagnetico Informato); questo corpo è legato alle anche alle emozioni, esse lo modulano e lo modellano inserendovi la sintesi per mezzo della Mente, delle informazioni, con il mantenimento della vigilanza.
Dopo la morte fisica, egli rimane in attesa sul piano che gli corrisponde, in attesa di un eventuale “ritorno”;
Esso è energizzato dal sistema reticolato del corpo fisico mentre è in vita con esso sulla terra.
Il corpo detto Causale è la memoria Informatica, elettronica di tutta la nostra esperienza e la quintessenza di tutte le nostre vite passate e corrisponde a tutto il nostro vissuto che viene memorizzato nell’aura e nei geni del DNA.
Il corpo Mentale è quello legato agli schemi mentali che ci guidano (dal passato al futuro) o ci condizionano nelle nostre scelte di vita. Questo corpo (modulatore del CEI) è sempre collegato al “piano astrale” e da esso trae energia e crea in esso le immagini energetiche (di qualsiasi tipo: belle, brutte, gioia, dolore, azioni buone o cattive, ecc.) solo il vissuto nella Giustizia può rimediare, trasformare, cancellare, sciogliendo le immagini create dal dolore, se Auto perdonate cioè riVissute.
Dal momento della morte in avanti, noi ripercorriamo questa “memoria” per rivedere le nostre azioni e confrontarci con la vera Giustizia e DOBBIAMO riparare ciò che non è stato vissuto in questa Coerenza, ecco il Giudizio.
Il corpo Divino è quello legato alle Entità energetiche della Manifestazione ed è composto dall’insieme di tutti gli atomi personalizzati che hanno partecipato alla creazione del nostro corpo fisico e ci compongono attualmente.
Il corpo Spirituale (che segue la Legge dell’entropia negativa = accumulo dell’in-form-azione) è l’insieme della nostra Consapevolezza (composta da bit di in-form-azioni, quindi da Tachioni e Fotoni informati = Dati) che ci caratterizza e ci individualizza e che viene ricavata dalle esperienze vissute in sintonia con le Leggi della Natura, esse si fissano nell’Ego = Io Sono, che noi siamo, manifestando in primis un Atomo ed in seconda fase un cluster di atomi Spiritualmente elevato/i, formando il corpo Bioelettronico personalizzato (fatto di Plasma che è il 4° stato della materia, gli altri 3 sono: solido, gassoso, liquido) che al trapasso si stacca da quello fisico (il cadavere composto dagli altri 3 stati della materia), che sono in armonia con la Manifestazione ed agente/i in essa, che si manifesta e si manifesterà in qualsiasi dimensione degli infiniti Universi possibili se è stato coerente con le leggi dell’Amor universale.
I Corpi individualizzati del Campo Psico Elettromagnetico Informato, (CEI) con l’Ego/Io Sono, il soggetto, persa la parte “pesante” del fisico lasciata nel cadavere, seguono gli indirizzi (le strade) individuali possibili ed attraverso la “Star Gate” (Porta delle Stelle, ovvero porta dimensionale o cunicolo spazio/temporale) personale, si proiettano nel “buco nero” (ombelico dimensionale presente nella mente di ogni essere) che li sposta in un nuovo spazio/tempo, attendendo la nuova reincarnazione od incarnazione a seconda del livello di evoluzione spirituale proprio.
vedi: (199) dopo la morte – YouTube
La MORTE secondo le varie Religioni
Cosa succede dopo la morte ? cosa dicono le religioni, e cosa le varie religioni della terra ?
Una domanda che tutti si pongono è: Cosa accade dopo la morte ? Dove si va quando si muore ? L’anima, il cielo, l’inferno… cosa c’è di vero ?
Nel corso dei secoli l’uomo ha cercato di darsi delle risposte cercando nella filosofia e nelle tradizioni religiose, nel tentativo di sottrarsi al timore generato da quegli interrogativi.
SECONDO gli ATEI
Gli atei (coloro che non credono nell’esistenza degli “dei” dei religiosi) affermano che l’uomo non è altro che un animale. Essi negano che vi sia un’anima che sopravvive al corpo e perciò ritengono che dopo la morte non vi sia nulla. Essi credono che la morte sia la fine totale e irrimediabile della vita dell’individuo, e che la vita vada quindi vissuta fintanto che dura, o per un ideale comune o per il piacere egoistico.
SECONDO i CULTI di PROVENIENZA ORIENTALE
Altri, andando all’altro estremo, credono nelle più disparate forme di spiritualità orientale – in particolare nella teoria della reincarnazione (di cui esistono le innumerevoli varianti dei buddisti, induisti, sikh, giainisti, esoteristi, ecc.), e in una grande energia cosmica impersonale che pervade tutto e tutti. Morire è per loro il passaggio da un’esistenza terrena a un’altra.
L’anima continua a passare attraverso una lunga catena di reincarnazioni, cioè a reincarnarsi in altri esseri umani finché non ha raccolto tutte le conseguenze delle proprie azioni.
SECONDO le RELIGIONI AFRICANE
Le religioni tradizionali africane insegnano che i morti continuano a intervenire nella vita dei discendenti sotto forma di “spiriti protettori”. I bambini, gli “anormali”, e i morti di morte violenta sono invece esclusi da questo ruolo, e rimangono degli spiriti vaganti e pericolosi.
SECONDO l’EBRAISMO
La religione Ebraica si basa sull’Antico Testamento (i primi 39 libri della Bibbia), e insegna che vi e’ la risurrezione di tutti gli esseri umani dopo il Giudizio da parte di Dio. L’Ebraismo insegna che quando si muore, l’anima lascia il corpo e raggiunge tutte le altre anime che riposano nello Sheol (il soggiorno dei morti, o Ades).
vedi qui:
http://www.kabbaland.com/cinuweb/fotocinuweb/wtorah/ghilgul.html
http://www.e-brei.net/index.php?mact=CGBlog,cntnt01,detail,0&cntnt01articleid=595&cntnt01returnid=51
Alcune sue “sette” credevano ed insegnavano la reincarnazione, persino al tempo del presonaggio chiamato Gesù, nei vangeli è riferito che il popolo pensava che Giovanni il Battista fosse Elia reincarnato.
La Reincarnazione nel Cristianesimo e nell’Ebraismo
Fohat scrive: “Molte persone non lo sanno, ma la dottrina della reincarnazione non era affatto estranea al Cristianesimo originario. Nella reincarnazione credevano non soltanto diversi gruppi di cristiani della prima ora (i cosiddetti Gnostici), ma anche autorevoli Padri della Chiesa come Origene e Clemente di Alessandria. Le loro tesi contrastavano nettamente con quelle di altri cristiani di allora, soprattutto di quelli che confluirono successivamente nella Chiesa romana.
Quel poco che sull’argomento è contenuto nel Nuovo Testamento, si presta infatti a diverse interpretazioni sia a favore che contro. La questione rimase controversa nei primi secoli dopo Cristo finchè prevalse la tesi contraria, ma fu soltanto nel 533 d.C. che l’insegnamento di questa dottrina venne definitivamente condannato dal Concilio Ecumenico di Costantinopoli.
All’epoca la Chiesa era già ampiamente compromessa con il potere politico, tant’è vero che il decreto di condanna fu emesso dall’imperatore romano Giustiniano, personaggio tanto potente quanto discutibile che aveva l’abitudine di intervenire in modo pesante su tutte le dispute teologiche dell’epoca e nominava personalmente i Papi.
Non è affatto da escludersi, di conseguenza, che nella sentenza di condanna influirono in modo determinante considerazioni di carattere politico-sociale-economico che nulla avevano a che fare con la spiritualità. E’ bene che si sappiano queste cose, perchè certi dogmi della chiesa cattolica che vengono presentati come verità assolute o, peggio, come “Parola di Dio”, spesso e volentieri furono originati da considerazioni di carattere politico-sociale più che da una seria e autentica ricerca spirituale.
Successivamente sostennero la tesi della reincarnazione altri gruppi di ispirazione cristiana (prontamente dichiarati eretici dalla Chiesa) come i Catari medioevali e i moderni Rosacroce. I Catari si organizzarono intorno ai primi anni del XII secolo allo scopo di riportare il Cristianesimo, allora fortemente inquinato dalla condotta immorale di larga parte del clero, alle sue fonti originarie.
Si distinguevano per il loro ascetismo e si diffusero largamente nell’Italia del Nord, nella Francia del Sud ma anche in vaste zone dell’Europa centrale. Sia il potere ecclesiastico che quello politico si sentirono seriamente minacciati dalla diffusione e dal consenso che riscuotevano i Catari, tanto che nel 1209 fu ordinata dal Papa Innocenzo III una repressione di una ferocia inaudita che si concluse 20 anni dopo con il loro completo sterminio.
La dottrina della reincarnazione non è estranea nemmeno all’Ebraismo, radice del Cristianesimo.
E’ insegnata infatti dalla Kabbalah, la componente mistico-esoterica (una sorta di livello superiore, tutt’altro che eretico) della religione ebraica. Si tratta di un antichissimo insegnamento tradizionalmente segreto e trasmesso oralmente da maestro a discepolo solamente a persone di età non inferiore ai 40 anni, che ha cominciato ad essere divulgato pubblicamente a partire dal medioevo attraverso dei libri scritti con un linguaggio simbolico pressochè incomprensibile ai profani.
La Kabbalah si basa in buona parte sul valore mistico-occulto dei numeri e delle lettere alfabetiche ebraiche, grazie al quale vengono estratti dai testi sacri dei significati nascosti e più profondi rispetto a quelli ottenibili dallo studio ordinario.
Nell’ebraismo convivono dunque due filosofie almeno parzialmente contrastanti tra loro. Da questo si può dedurre che esistono due livelli di insegnamento destinati a due livelli di comprensione: il primo, costituito da dogmi e regole di comportamento, destinato alle grandi masse che hanno bisogno di qualcuno o qualcosa che dica loro cosa fare e in che cosa credere tenendo conto del contesto politico, sociale ed economico; il secondo, di più alto livello, basato sulla conoscenza pura e destinato a una cerchia ristretta di persone più mature e consapevoli.”
La Torah ci insegna che, malgrado le apparenze, c’è un’intrinseca e incomprensibile logica nella diversità dei ruoli e dei destini.
La kabbalah spiega la presenza del male come una conseguenza delle nostre cattive azioni che siamo costretti in qualche modo a riparare in vista di ristabilire l’unitaria armonia cosmica. Questa riparazione avviene per mezzo dei cicli delle rinascite.
Reincarnazione è il termine italiano con cui si traduce la parola ebraica “ghilgul” che significa letteralmente “ruota, ciclo”.
Un’opera colossale è stata redatta da Haiym Vital, discepolo dell’Ari Hakadosh, basata sull’insegnamento del Maestro relativo ai cicli della reincarnazione delle anime.
Lo Zohar interpreta diversi versetti della Torah alla luce della reincarnazione; ne citiamo un paio ad esempio:
“Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa” (Qoelet 1,4)
Zohar dice che è sempre la Torah parla della stessa generazione di anime che ciclicamente ritornano in corpi nuovi.
“D’ Punisce la colpa dei padri fino alla terza e alla quarta generazione”
(Esodo 20,5)
Lo Zohar considera questo versetto come una delle tante testimonianze bibliche della reincarnazione: un’anima torna nei suoi stessi discendenti per riparare le colpe degli avi, cioè da lui stesso commesse nel corso delle sue molteplici trasmigrazioni.
Scopo di questo ritorno è la riparazione degli scompensi e squilibri che abbiamo causato nel mondo con le nostre cattive scelte e azioni, ma anche apportare un contributo alla restaurazione del mondo intero.
Gli studi del DNA ci hanno costretto a prendere atto dell’ereditarietà, della lunga catena di vite e di storie di cui riceviamo passivamente le connotazioni fisiche, psicologiche, spirituali. Qui va cercata la causa delle malattie non solo biologiche, ma anche mentali e parapsicologiche.
Dice rav Berg: “Quando Einstein ha sviluppato la sua teoria della relatività, ha distrutto molti fondamenti della fisica annunciando che il tempo non era invariabile. Dicendo questo, ha aperto la porta alla possibilità dell’esistenza della reincarnazione”
La morte concerne il corpo, l’anima è eterna ed immortale.
La morte è dissoluzione degli elementi chimici, la morte è de-composizione, cioè scomposizione organica…la scienza ci dimostra che gli elementi chimici che compongono la materia, nostro corpo compreso, sono eterni.
I cicli della natura sono una perenne composizione, scomposizione e ricomposizione degli stessi elementi di base.
Le anime tornano per operare una riparazione, un Tikkun, che non è semplicemente un’espiazione dei peccati commessi durante un’esistenza passata, ma una fase successiva di avanzamento nella costruzione del mondo.
Questa restaurazione del mondo spesso avviene in coppia: le anime gemelle sono due metà di un’unica anima che tendono a cercarsi nel corso delle reincarnazioni e a ricongiungersi. Questo spiega perché l’amore fra un uomo e una donna è l’argomento universale e a-temporale più cantato da tutte le generazioni, fonte di ispirazione delle più grandi opere letterarie e artistiche di tutti i tempi. Un’anima non è completa finché non si riunisce alla propria metà, ma non è dato a tutti di ritrovarla nell’arco di una sola vita.
La RESURREZIONE dei MORTI
L’idea di vita eterna e immortale è uno dei concetti più antichi dell’ebraismo. Ma non si tratta solo di una speranza che sarà premiata e colmata una volta varcato questo nostro mondo; si tratta dell’attesa di un evento che dovrà compiersi materialmente in questo universo fisico.
Ma se moriamo e tutto ciò che avremo fatto si perderà nel nulla, perché faticare tanto ? Soltanto per lasciare qualche debole traccia in questo mondo, sperando di continuare a vivere nel ricordo di qualcuno ? E quando quel qualcuno che ci trattiene come frammento della propria memoria morirà a sua volta, cosa resterà di noi e di ciò che siamo stati ?
L’uomo vuole vivere, e questo dimostra che egli è fatto per vivere eternamente; e se è vero che ci sono persone che decidono di uccidersi è perché semplicemente non hanno trovato le risposte alle domande appena formulate.
Nella nostra cultura non si parla più della morte, o meglio se ne parla tentando di esorcizzarla…cerchiamo di allontanare la sua inquietante realtà o dimenticandola o cercando di rendercela desiderabile.
Per l’ebraismo la morte è un ostacolo temporaneo, destinato ad essere definitivamente abbattuto. La morte è una non-verità, una menzogna contro la quale l’uomo ha il dovere di lottare. Noi abbiamo il dovere di dominare e soggiogare tutte le forze ostili che si oppongono alla piena realizzazione del progetto divino che portiamo in noi, ivi compresa la morte.
E questa non è astratta filosofia: Israele è il popolo che ha fatto più volte l’esperienza concreta della resurrezione dai morti; durante la sua difficile e lunga storia disseminata da continue persecuzioni e tentativi di sterminio, il popolo d’Israele ha dimostrato una forza di rigenerazione che non ha eguali nella storia del genere umano ! La prova più recente è la rinascita di questo popolo nell’antica terra dei suoi padri a partire dalle ceneri della Shoah.
Il popolo d’Israele continua a rinnovarsi con creatività per essere testimone vivente che la morte è un ostacolo che l’umanità imparerà a sconfiggere.
Per l’ebraismo l’immortalità non è solo una credenza religiosa, ma il nostro futuro terreno. Non è utopia, ma paziente attesa del nostro destino.
Secondo il pensiero di Rav Kook, che si radica nella tradizione kabballistica e hassidica e negli scritti dei grandi Maestri dell’ebraismo che lo hanno preceduto,
l’uomo aspira essenzialmente al Bene, la sua anima è attratta dall’infinito e intuisce le insondabili estensioni dell’eternità. La sua ricerca del Bene sarà possibile soltanto quando avrà raggiunto la libertà somma, sgombera dal peso ossessionante e alienante della sofferenza e della morte.
L’aspirazione al Bene non è solo una caratteristica umana, ma è un anelito cosmico che coinvolge tutte le forme di vita animate e inanimate: tutto ciò che esiste in questo universo è animato da una costante esigenza di superamento e tensione verso il pieno perfezionamento, un processo di elevazione in perpetuo divenire…
La paura della morte è alla base d’ogni nostra inquietudine esistenziale, è quella costante presenza in sordina che cerchiamo di annichilire buttandoci in un rumore di vita abbastanza forte per azzittirla.
Secondo Rav Kook, in quanto negazione, fine e annientamento dell’essere, la morte è un’assurdità anti-divina che deve essere superata, non nell’aldilà ma in questo nostro mondo terreno. E’ l’incapacità di accogliere l’infinito che ci rende mortali.
La vita è una lotta contro la morte e l’uomo nato per la vita è chiamato a sconfiggerla in modo concreto. La morte è un difetto provvisorio all’interno della creazione al quale l’uomo prima o poi troverà rimedio, attraverso la conoscenza esoterica della mistica ebraica e la ricerca scientifica che sta ormai diventando sempre più pura metafisica…
E’ vero che la scienza è ancora ben lontana dal fornirci la formula matematica dell’eternità e che noi forse non saremo più qui per goderne; ma dobbiamo sapere che anche noi possiamo contribuire a questo processo universale di immortalità, imparando a sconfiggere in noi e negli altri le cause della morte sia fisica che spirituale: come combattiamo le malattie fisiche con terapie e medicine, così dobbiamo combattere le malattie dell’anima con le cure e i medicamenti appropriati che la Kabbalah ci fornisce.
SECONDO l’ISLAM
Anche la religione Islamica – che, lo ricordiamo, fu basata parzialmente sull’Ebraismo – insegna l’esistenza dell’anima, e l’esistenza di un giorno destinato al Giudizio finale (chiamato “l’ultimo giorno”).
L’Islam insegna che chi non crede in Allah è destinato all’inferno; chi invece è stato sufficientemente giusto potrà contemplare Allah.
SECONDO ALCUNI CULTI MODERNI
Alcune sette pseudocristiane come i Testimoni di Geova (TdG) insegnano a non credere nel cielo (paradiso) e nell’inferno, e fondono il concetto di paradiso con quello di vita terrena.
Il loro pensiero è che i morti che saranno stati sufficientemente giusti, un giorno ricominceranno a vivere “una nuova vita su una terra paradisiaca” (in questo mondo).
Per sostenere quest’idea prendono il verso biblico di Giovanni 5:28,29.
Ma cosa dice in realtà questo verso ? Niente di tutto questo. Gesù dichiara semplicemente che tutti i morti risusciteranno (rinascono in altra dimensione), e fa solo due distinzioni: alcuni risusciteranno in “risurrezione di vita” (la vita eterna con “Dio” per collaborare al progetto di Vita dell’InFinito), e gli altri in “resurrezione di giudizio” = reincarnazione per la purificazione dagli errori (Karma), (il giudizio finale descritto in Apocalisse 20:11 e seguenti).
I Testimoni di Geova (testimoni di un dio Terribile e CATTIVO = vera traduzione dall’ebraico della parola geova)
affermano anche che l’inferno non esiste. Essi dicono che nella Bibbia non si parla di un inferno di fuoco, e che una volta morti si torna soltanto alla polvere, all’inesistenza; chi sarà ritenuto degno potrà invece vivere sulla terra.
La verità è che Gesù il nazareno parlò più dell’inferno che del cielo, e ha detto con chiarezza che l’inferno è come una fornace ardente (Matteo 13:49-50), un fuoco inestinguibile (Marco 9:42-48) ed eterno (Matteo 18:8).
SECONDO il CATTOLICESIMO
Il Cattolicesimo, rifacendosi in parte alla Bibbia ma anche, purtroppo, in larga misura alle tradizioni religiose romane, insegna che quando si muore esistono tre destinazioni possibili per l’anima del defunto: paradiso, inferno e purgatorio (la Bibbia invece parla soltanto dei primi due, e ammette due sole condizioni possibili per i defunti: “salvati”, e non “salvati”). Il limbo è stato inventato nel medio evo ma oggi è in disuso….
Secondo la chiesa cattolica, il purgatorio è un luogo di tormento dove vanno coloro che muoiono in grazia, a espiare la pena dovuta per i loro peccati. I parenti che vogliono aiutare un defunto a uscire del purgatorio possono rivolgersi alla chiesa cattolica, la quale effettuerà una messa di suffragio per “aiutarli”. Ancora più efficace sarebbe la messa offerta sull'”altare privilegiato”, che avrebbe il potere di fare uscire subito l’anima dal purgatorio.
Il Cattolicesimo inoltre, come certe religioni africane, insegna che i defunti ci ascoltano e ci aiutano, e che vanno pregati.
La Bibbia insegna invece che i morti non sono in grado di fare niente di tutto questo, e vieta di rivolgersi a loro.
SECONDO SCIENTOLOGY (nuova religione del 21° secolo)
Essa crede ed insegna la reincarnazione.
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La morte ed il senso della vita
“Se penso che devo morire mi ammazzo” (“nonna maria”)
– “ The physically of Death destroy us, the idea of death saves us”
La Coscienza è un grande dono, un tesoro tanto prezioso quanto la vita. Questo ci rende uomini. Ma ciò comporta una grande prezzo da pagare la ferita della mortalità. Infatti fra tutti gli animali che popolano la terra l’uomo è l’unico animale che diviene ben presto consapevole del suo ineluttabile destino, quello di dover morire.
La nostra esistenza è accompagnata dal fantasma della consapevolezza che cresciamo, maturiamo e inevitabilmente decliniamo e moriamo.
La paura della morte tocca tutti noi: uomini, donne e bambini, ma l’angoscia ad essa collegata varia di intensità nel corso dell’intero ciclo di vita.
I bambini imparano a conoscere la morte attraverso la morte di animali domestici, dei nonni, la vista di cimiteri e le tombe dei parenti.
Gli adulti cercano di placare la loro angoscia nei confronti della morte con l’uso di parole rasserenanti, cercando di posticipare loro il problema in un lontano futuro o negando la morte attraverso racconti di resurrezione, vita eterna e paradiso.
La paura della morte sembra esser messa da parte dai sei anni, cioè in quella età che Freud chiama di latenza.
Nell’adolescenza l’angoscia di morte erompe con notevole forza; i teenagers spesso sono preoccupati della morte ed hanno pensieri di suicidio. Molti adolescenti in questo periodo sfidano la loro paura della morte con atteggiamenti aggressivi o estremamente rischiosi.
Nei giovani adulti la paura della morte viene soppiantata dalla preoccupazione verso i due più importanti obiettivi di questa fase della vita: il lavoro e l’inserimento sociale ed il costruirsi una famiglia.
Con la passare dei decenni quando la carriera volge al termine e/o i figli a loro volta lasciano la casa di origine, inizia la crisi della mezza età e l’angoscia di morte di nuovo erompe con forza.
Quando noi abbiamo raggiunto l’apice della vita ci accorgiamo che la strada non tende più ad salire ma rapidamente volge verso il declino e la morte .
Parlando della morte è importante rammentare che non tutte le epoche storiche guardano a quest’evento nello stesso modo. Esistono, infatti, delle differenze.
Come si comportava l’uomo preistorico nei confronti della morte ?
Da un lato aveva preso la morte sul serio come annientamento della vita, d’altro canto l’aveva misconosciuta e ridotta a niente.
Lui ascriveva alla morte dell’altro, del nemico, dello straniero un significato diverso dalla propria morte.
Infatti quando l’uomo primitivo vedeva morire la moglie il figlio ecc., faceva esperienza in sé che si potesse morire.
L’uomo primitivo non poteva più negare la morte, egli l’aveva se pur parzialmente sperimentata su di sé nel suo dolore ma non voleva ammetterne l’esistenza poiché non riusciva a pensarsi morto.Si affidò così a compromessi ammise la morte, negando però il suo carattere di annientamento della vita che invece aveva ammesso nel caso della morte di un suo nemico.
Nel tardo Paleolitico e nel corso della prima parte del Neolitico, l’uomo riteneva che lo spirito del defunto rimanesse presente in questo mondo, anche se non in forma visibile.
Questa teoria si divideva in due tipi.
Poteva essere che rimanesse accanto alla tomba, vicino al suo gruppo – sia per aiutare i suoi, come pure per punirli o terrorizzarli (come dimostrano i legacci che stringevano i resti mortali del defunto) – oppure vagava liberamente, senza alcun riferimento preciso con i suoi parenti.
Uno dei dati costanti del periodo Paleolitico consiste nella comparsa di sepolture intenzionali e che quindi si fosse diffusa una sorta di culto dei morti. Sul cadavere della persona amata l’uomo primitivo ritrovò gli spiriti, ideò la scomposizione dell’individuo in corpo ed anima, nel ricordo dei morti si creò l’idea di altre forme di esistenza per le quali la morte sarebbe solo l’inizio, l’idea di una sopravvivenza dopo la morte apparente. Il defunto non è visto come morto del tutto, ma immerso in un sonno profondo e momentaneo che lo porterà, successivamente, a risvegliarsi. Nel momento in cui tornerà in vita avrà bisogno di nutrirsi e degli oggetti a lui cari nella precedente vita.
Pertanto, secondo l’interpretazione delle scienze storico-antropologiche, l’uomo rifiuta fin dall’inizio la morte.
Ciò non di meno, egli fa esperienza di essa poco alla volta, comprendendone appieno il significato solo dopo un lungo e lento processo di assimilazione.
Il senso della morte come evento che interessa un determinato soggetto, infatti, si svilupperà appieno solo con l’apparire del senso dell’uomo e ciò perché, all’inizio della sua storia, la morte si esplicita in modo parziale, ovvero solo attraverso la sperimentazione del dolore del proprio corpo e contemporaneamente attraverso il suo rifiuto.
L’uomo mitico non comprendendo il sopraggiungere delle tenebre percepisce quest’evento nella forma di qualcosa che distrugge ogni forma visibile, che pertanto d’un tratto diviene estranea e insidiosa.
La morte – almeno all’inizio della storia dell’uomo – è in qualche modo evitabile. Essa, infatti, non è stata ancora riconosciuta quale “evento ineluttabile” e ciò perché, in quanto garantita da riti e miti, il rifiuto originario della morte vuole che questa vita presente non finisca. Queste successive esistenze erano inizialmente solo appendici di quella troncata dalla morte, furtive, prive di contenuto e di scarso valore avevano il carattere di meri espedienti.
Tuttavia, a un certo punto della storia, la fede nel potere dei miti si convince del proprio fallimento, trasponendo il luogo dell’eternità dal mondo immanente della natura in un altrove trascendente dove i corpi distrutti, oltre a poter a volte ritornare in questa vita, possono risorgere, vincendo una volta per tutte le tenebre e la decomposizione.
Con il realizzarsi della piena consapevolezza dell’inevitabilità del proprio morire, ciò da cui ci si vuole difendere non è più il dolore del corpo ma, al contrario, è “l’inevitabilità di questo accadimento tragico”. Infatti, solo dopo il sopraggiungere di questa consapevolezza, l’uomo scorge il rimedio attraverso il pensare a una vita ulteriore. .
Tutto può nascere, crescere e perire, ma non l’essenza intima che anima l’interiorità di ciascun individuo, un’essenza che, a questo punto della storia, l’uomo nomina in tanti modi differenti: “anima”, “atman”, “psiche”, in realtà è lo Sprito con il suo corpo bioElettronico di energia pensante.
E’ qui che si inserisce una sorta di salto di qualità che ci permette di passare dall’uomo mitico a quello metafisico.
Il senso dell’esistere, un tempo immanente alla natura, ora trova la propria stella polare nella esistenza di un Dio ultraterreno che da eternita’.
E saranno le religioni a proclamare come più preziosa e più valida questa esistenza ulteriore ed a ridurre la vita che si conclude con la morte ad una mera preparazione.
Pochi secoli fa, con l’avvento dell’epoca dei lumi e della scienza, “Dio” muore per lasciare spazio a quel soggetto storico dubitante che chiamiamo uomo scientifico. Ora, non c’è più nulla in cui credere in modo acritico, poiché tutto deve essere sottoposto a sperimentazione e verifica.
L’uomo scientifico incomincia, infatti, a dubitare sia dell’esistenza di un “Dio” ultraterreno che non può essere scalfito dallo scorrere del tempo, sia, di conseguenza, della possibilità che l’essenza dell’uomo – ciò che un tempo egli chiamò “anima o “psiche” – possa sopravvivergli. Ciò che l’uomo riteneva essere il prodotto di massimo valore, l’anima, non discende dall’alto, al contrario, è un semplice prodotto casuale di ciò che sta in basso.
Il venir meno di ciò che a noi è caro e ci appartiene, non solo ci pone di fronte alla morte come dato empirico, ma soprattutto alla morte come evento tragico in sé poiché priva la persona di quella percezione di stabilità che potrebbe offrire senso e prospettiva all’esistenza.
L’evidenza primaria è, allora, quella dell’inevitabile tramonto di ogni prospettiva/aspettativa che possa offrire senso (un senso stabile) all’esistenza.
Quando si è soli, di notte, nel silenzio, e nell’oscurità non si ode né si vede altro che i pensieri che addizionano e sottraggono anni di vita e la lunga serie dei fatti ingrati che ci provano senza misericordia quanto abbia camminato l’indice dell’orologio, allora scompaiono le sagge massime e l’angoscia ci coglie nell’insonnia, mozzandoci il respiro”. Poiché non possiamo vivere paralizzati dalla paura di morire noi sviluppiamo metodi per alleviare l’angoscia.
Proiettiamo noi stessi attraverso i nostri figli, cerchiamo di concentrarci sulla carriera e sull’accumulare ricchezze, abbracciamo la fede verso un ipotetico salvatore, oppure verso l’amore per un essere divino.
Per alcuni di noi la paura della morte si manifesta solo indirettamente come generalizzata inquietudine mascherata da altri sintomi psicologici, altri invece sperimentano una esplicita e cosciente ansietà al pensiero della morte e per alcuni di noi la paura della morte esplode in un terrore che nega ogni felicità e soddisfazione.
Ma l’uomo ha bisogno di qualcosa che vada al di là di se stesso, che dia senso alla sua vita e che sia capace di dare motivazione e spiegazione alla sua esistenza. Per secoli, filosofi e pensatori hanno tentato di medicare la ferita della mortalità e di aiutarci a vivere in armonia e pace.
Già Epicuro filosofo greco del 4 secolo prima dell’era volgare, nato nel 341, poco dopo la morte di Platone, praticava la filosofia medica ed affermava che, come un dottore cura il corpo, i filosofi debbano prendersi cura dell’anima.
Nelle sue convinzioni vi era un solo scopo nella filosofia, alleviare l’infelicità umana.
E qual’era la causa della sofferenza degli uomini ?. Epicuro credeva fosse la onnipresente paura della morte.
Il terrificante pensiero della morte inevitabile interferisce con il nostro piacere, godimento della vita.
Poichè nulla può soddisfare il nostro ardente desiderio di vita eterna tutte le attività della vita appaiono insoddisfacenti. Molti individui sviluppano un tale odio verso la vita fino a pensare al suicidio.
Epicuro anticipo’ il concetto di inconscio. Egli enfatizzo’ che la paura della morte è spesso inconscia e si manifesta in maniera indiretta con per esempio eccessiva religiosità, un attenzione ossessiva per la salute, un interesse esclusivo per ricchezze e potere ecc.
Epicuro pensava che l’anima fosse mortale e perisse con il corpo, conclusione diametralmente opposta a quella di Socrate che aveva trovato conforto nell’idea dell’immortalità dell’anima. Le convinzioni di Socrate riportate anche nel Fedro di Platone furono poi assunte dai neoplatonici ed hanno influenzato in modo decisivo la visione cristiana della vita dopo la morte.
Per alleviare la paura della morte Epicuro sviluppo’ una serie di potenti pensieri ed il concetto dell’atarassia per ottenere la serenità.
Ma se noi siamo mortali, pensa Epicuro, e l’anima non ci sopravvive, non abbiamo nulla da temere.
Noi non avremo nessuna coscienza e pertanto nessun rimpianto della vita persa, né alcunchè da temere dagli dei (Epicuro non negava però l’esistenza degli dei, argomento pericoloso): “dove sono io non c’è la morte, dove c’è la morte non ci sono io. Se sono morto non so neanche di esser morto.”
Egli ancora dice che il nostro stato di non essere dopo la morte è identico al nostro stato prima di nascere.
Molto significativo e’ anche cio’ che dice Spinoza il grande eretico ebraico: “il fine al quale tendo è questo: acquistare la conoscenza dell’unione che ha la mente con tutta la natura. Fa parte della mia felicità anche l’adoprarmi perché molti altri l’acquistino insieme a me. L’uomo libero non pensa alla morte La sua sapienza è meditazione non della morte, ma della vita. Che l’uomo viva della natura vuol dire che la natura è il suo corpo, con cui deve stare in costante rapporto per non morire “.
E veniamo ai padri della psicoanalisi.
Freud riflette: Qual è il nostro atteggiamento nei confronti della morte ?
Noi ci comportiamo in generale come se volessimo eliminare la morte dalla vita. La morte si fa sentire a noi occasionalmente ed allora siamo profondamente scossi e come strappati dalla nostra sicurezza da qualcosa di straordinario. .
Ma soprattutto siamo colti di sorpresa se la morte colpisce uno dei nostri conoscenti o parenti. Nessuno potrebbe arguire dal nostro comportamento che riconosciamo la morte come una necessità, che abbiamo la sicura convinzione che ognuno di noi è debitore alla natura della propria morte. Al contrario, noi troviamo una spiegazione che derubrica questa necessità a casualità.
Si ammette certamente che alla fine si deve morire, ma questo alla fin fine lo intendiamo come situato in lontananze imprevedibili.
Noi non crediamo in fondo alla nostra propria morte.
In tutti i tentativi di raffigurarci come andrà dopo la morte, chi ci piangerà, possiamo notare che siamo ancora lì in qualità di spettatori. Ma questo atteggiamento verso la morte ha conseguenze importanti sulla nostra vita. Questa si impoverisce e perde interesse.
I nostri legami sentimentali, l’insopportabile intensità del nostro dolore ci rendono vili, inclini ad evitare pericoli per noi e per i nostri cari. La vita perde interesse e contenuto allorquando la posta in gioco più alta, vale a dire la vita stessa viene esclusa dalle sue battaglie. In verità noi non avremmo niente contro la morte se questa non ponesse fine alla vita quella vita che possediamo come unico esemplare .
Il nostro inconscio assume nei riguardi della morte il medesimo atteggiamento assunto dall’uomo primitivo.
Cio’ significa che l’inconscio in noi non crede alla propria morte, anzi è costretto a comportarsi come se fosse immortale.
Ma non sarebbe meglio restituire alla morte, nella realtà e nei nostri pensieri il posto che le spetta ?
Ciò contribuirebbe a rendere la vita più sopportabile e sopportare la vita è il primo dovere di tutti i viventi. Se vuoi mantenere la tua vita disponiti alla morte, dice ancora Freud:”si vis vitam para mortem”.
Madera nella prefazione al testo di Freud “ Noi e la Morte”, osserva che Freud prende in giro il desiderio di negare alla morte qualsiasi realtà, la preoccupazione per la vita che si spinge fino alle più ridicole forme di prudenza, ma in lui rimane l’orgogliosa rivendicazione di una cultura odiatrice della morte e non disposta agli ingannevoli compromessi che rimanda la speranza all’aldilà.
Potente eco antiplatonica ed anticristiana dell’avversione per tutto ciò che ricorda la morte e che con lei vuole scendere a patti. Rifiutarsi alla fabbrica delle illusioni. Ed infatti Freud consigliava che si tenesse presente la morte per poter volere ancora più intensamente la vita.
Buona parte dell’opera di Jung trova alimento da riflessioni sull’angoscia del morire e su quel bisogno di senso che con esso si accompagna. La biografa di Jung, Aniela Jaffè, afferma che per tutta la vita Jung ha inseguito il suo “mito del senso”, il senso della vita. Questa ricerca è stata culturalmente determinata dallo spirito del suo tempo, che testimoniava l’irrevocabile caduta fuori dal mito e con ciò anche dalla natura.
Nel saggio “Anima e morte” – scritto lo stesso anno in cui incominciò a tenere i seminari su Zarathustra – Jung ricorda che la morte è un evento di cui in modo assolutamente spontaneo, l’anima si interessa, soprattutto al volgere della seconda parte della vita attraverso la spontanea produzione di immagini e pensieri che ad essa rinviano.
Con il passar del tempo sembra, infatti, svilupparsi un processo psichico autonomo, come se una sorta di esistenza parallela alla vita cosciente si animasse man mano il nostro corpo invecchia e s’inaridisce.
Superata la seconda metà della vita, l’anima spontaneamente incomincia ad attrarre la nostra attenzione sull’approssimarsi dell’evento ultimo, come se, lentamente, anche attraverso pensieri mitologizzanti, cercasse di predisporre una sorta di rito di passaggio e quindi approntare una specie di verifica (nel senso di “render vero” e accettabile) che ci permetta di accettare anche col cuore ciò che la coscienza da un lato coglie, ma dall’altro rifiuta.
Essendo l’uomo dotato di anima (nel senso psicologico del termine), egli deve svolgere un doppio lavoro. Non deve solo entrare in contatto con la verità ovvero con il dato empirico che la realtà ci impone (per esempio quella del prossimo venir meno della vita biologica).
L’uomo – a differenza dell’animale che, non potendo prevedere ciò che gli accade, si adegua al presente – deve eseguire un lavoro, per così dire, doppio: il dato empirico deve essere verificato ovvero fatto proprio da chi con esso entra in contatto. Solo che qui non ci si trova a dover elaborare un lutto, ma a dover accettare qualcosa di cui non si conosce nulla.
All’esperienza religiosa collettiva, quella che ripone fede in un “Dio” metafisico, Jung contrappone quella che potrebbe essere definita “fede psicologica”.
La psiche (collettiva) è, infatti, a suo avviso, fautrice di quell’autonoma produzione di senso indispensabile all’esistenza di ogni individuo. Un senso non dogmatico, non letterale, ma che nel suo essere ricerca ipotetica, allude e offre un percorso nel quale ritrovare le radici di una speranza. In questo senso, la fede psicologica o, come qui afferma Jung, la fede nell’archetipo, deve essere intesa quale sforzo o tensione armonica nei confronti di quella disposizione religiosa (di quell’innata ricerca di senso) di cui l’anima è fautrice.
Dice ancora Jung:” il mito puo’evocare immagini, immagini della vita nella terra dei morti pieni di speranza e bellezza. Se l’anima crede in esse, o se da’ loro anche soltanto un po’ di credito, ha altrettanta ragione o altrettanto torto di chi ad esse non crede.
Ma mentre colui che nega, va incontro al nulla, colui che ha riposto la sua fede nell’archetipo segue i sentieri della vita e vive realmente fino alla morte. Entrambi, naturalmente, restano nell’incertezza; ma l’uno vive in contrasto con l’istinto, l’altro in accordo con esso, e la differenza e’ notevole ed è a favore del secondo.
Jung non poteva sopportare l’idea di aver perso per sempre la culla del senso, non poteva accettare di non avere più nessun mito e nessun rito che potessero dare un senso e uno scopo alla nostra vita. La vita senza un suo passato mitico era da lui considerata ” una diabolica macina, una vita spaventosa, opprimente, banale in cui noi non siamo che nullità.
Chi ha perduto i simboli storici si trova oggi in una situazione difficile: dinanzi a lui si spalanca il nulla, da cui si ritrae impaurito e angosciato.
Ritrovare “il senso”, ecco il compito che Jung impone alla psicologia del profondo, poiché “La mancanza di significato impedisce la pienezza della vita, ed è pertanto equivalente alla malattia, ed è nella vita simbolica, mitica che Jung scorge l’unica soluzione possibile. Jung si tuffa per cosi’ dire in una ricostruzione nostalgica del mito, ne cerca le radici nell’inconscio collettivo. La stanza di analisi diventa il nuovo tempio, gli dei sono migrati nell’inconscio.
La mancanza di significato è certamente ciò che spinge molti dei nostri pazienti ad affrontare una psicoanalisi. Ma è la ricerca di un significato in senso soggettivo, afferma Giegerich non è la ricerca di quel senso religioso, mitico a cui si riferiva Jung.
Jung evidentemente è stato un conservatore nostalgico: “se esaminiamo la saggezza di tutti i tempi e di tutti i popoli, diceva, troviamo che tutto quel che vi è di più caro e di più prezioso è già stato detto molto tempo fa con parole più belle”.
Secondo Giegerich Jung ha assegnato alla stanza d’analisi e ai sogni dell’individuo un’importanza esagerata, quasi religiosa, molto al di là della limitata importanza personale che essi hanno di fatto.
Il mito appartiene ora al passato remoto, come la metafisica occidentale, che a loro volta, finché furono in vita, ebbero importanza pubblica, culturale, e rappresentarono la verità generale nella quale erano immersi gli individui, i loro pensieri e la loro esperienza di vita.
Il senso inteso come passato spirituale dell’uomo, continua Giegerich è stato sostituito con un’ideologia del “senso comune” che ci permette di vivere, di affrontare gli scogli abituali delle contingenze della vita. Forse che ci piaccia o no dobbiamo accettare questa verità anche se inevitabilmente ci spinge alla banalità, alle frasi fatte, al mistero umiliato dalla banalità della vita, alla sclerotizzazione della nostra coscienza di fronte al nuovo. Il mondo della modernità, dapprima industriale e ora mediatica, quella che alcuni oggi definiscono “postmoderna”, è un mondo che non ha più bisogno né richiede un Senso.
Ed ora vorrei accennare ad alcune riflessioni di un pensatore molto caro a Jung: Nietzsche.
Nietzsche ci pone in contatto con l’inevitabile tramonto di ogni prospettiva/aspettativa che possa offrire senso (un senso stabile) all’esistenza. Un’amara constatazione che spinse Nietzsche ad affermare che “Dio è morto !”, e non solo per mettere in luce che l’umanità stava allontanandosi dalle credenze religiose, ma per affermare che col tramonto della fede, nelle realtà ultraterrene, l’uomo si accomiata anche da quel senso assoluto e indubitabile di cui per secoli l’umanità di era alimentata.
Ed allora Nietzsche afferma che l’unica soluzione che abbiamo e’di amare la propria sorte, accettare tutto quello che ci accade e, non perché in un’altra vita saremo “salvati”, ma perché la vita è tutto ciò che abbiamo e visto che si ripete eternamente, l’abbiamo tutta presso di noi.
L’eterno ritorno:
“Cosa accadrebbe se un giorno un demone si muovesse furtivamente dietro di te, nella tua più grande e melanconica solitudine e ti dicesse: Questa vita che tu stai vivendo ora e che hai vissuto, tu la vivrai ancora una volta e innumerevoli altre volte. E non ci sarà niente di nuovo, ma ogni dolore ed ogni gioia ed ogni sospiro ed ogni pensiero ed ogni cosa indescrivibilmente grande o piccola nella tua vita ritornerà tutto nella stessa sequenza. La clessidra dell’esistenza girerà di nuovo e di nuovo”.
L’idea di vivere la nostra vita di nuovo e di nuovo per l’eternità è come un piccolo elettroshock che serve per considerare seriamente come realmente stiamo vivendo, accrescere la nostra consapevolezza che questa vita è la nostra sola vita e che dovrebbe essere vissuta pienamente e bene accumulando quanti meno rimpianti, dispiaceri, rammarichi possibile.”
“Crea, costruisciti il destino che tu potresti amare. Cerca di trovare una via per vivere senza continuare ad accumulare dispiaceri e rammarichi”. “Divieni ciò che sei”, conclude N. E ancora “Consuma la tua vita e muori al tempo giusto”.
In tutte queste varianti N. ci esorta ad evitare di non vivere la vita, a realizzare le proprie potenzialità, a vivere con audacia, e a morire senza rimpianti. Insomma ci invita ad amare la vita a tal punto da poter giungere a dire perfino: “ancora una volta”.
Vorrei chiudere con una frase di Dostoevskij: “Ama la vita più del senso, e anche il senso trovera”.
L’amore per la vita, ecco dice Mia Wuehl. Ma possiamo affermare che l’amore per la vita sia il suo a priori ?
O l’amore per la vita ci arriva con la consapevolezza di essere al mondo e di vivere in un certo modo ?
Questo potrebbe significare che il senso della vita e per la vita ci sia solo se si scopre la voglia di vivere ?
Non ci sono grandi aspettative, non siamo in attesa di Godot, c’è piuttosto la semplicità di svolgere decentemente il compito di vivere la vita su questa terra in un modo intelligente e dotato di anima. Tutto qui.
Ottavio Paz parla della risata spontanea dei bambini: i bambini semplicemente, ridono perché sono al mondo, perché vivono.
By dott. Claudio Verusio (medico Oncologo) – claudioverusio@gmail.com
Commento NdR; pur rispettando il contenuto di questo scritto che fa un’analisi storico descrittiva del pensiero umano nel corso dei millenni sul tema della morte, non posso non ricordare che la fisica delle particelle, ci ha insegnato che la materia è informazione e l’informazione diviene materia in un ciclo infitito e che la vita serve a raccogliere informazioni per arricchire la materia di nuove e piu’ complesse informazioni affinché lo Spirito = Io Sono materializzato, si arricchisca sempre più di infromazioni sempre più complesse, in un continum all’InFinito.
Inoltre nell’articolo il suo autore si è anche dimenticato anche della fisica quantistica e delle nuove teorie sulla struttura dell’UniVerso le quali confermano anche che esso è costituito da materia pensante.. che si organizza per rendersi sempre più consapevole di essa (riconoscenza) e della sua proprietà intrinseca la sua Infinita eternità…..!
vedi nel sito le pagine di: Stati di Premorte + Progetto Vita + Materia e Spirito
Quindi, la conclusione è: la Morte (come nulla, cessazione della vita) NON Esiste (la vita è SOLO Eterna, ma si trasforma in continuazione)
vedi anche: Incarnazione – Resurrezione – Re-incarnazione: sono le tre fasi della VITA tendente all’ InFinito
vedi: Yin & Yang + Cosmologia, Cosmogonia + Olo-Mero + Universo Armonico + Universo Intelligente
1 – Incarnazione (il verbo si fa carne) = è il momento temporale nel quale uno Spirito (l’Essere dotato di corpo di pura Energia plasmica) prende forma nella Mater-ia (nasce in questa dimensione fisica Terrestre di questo UniVerso).
2 – Resurrezione = è il momento della morte nel quale una Anima Vivente = Spirito incarnato (l’Essere con corpo di Energia bioElettronica) lascia quello fisico e si sposta in altra dimensione parallela (al di là = altro UniVerso specularmente invertito con enormi gradi li libertà…) riunendosi ai propri cari legati dall’Amor.
Egli può recarsi in ogni spazio/tempo lo desideri, è LIBERO dall’obbligo del ritorno sulla Terra, se è stato coerente con la legge universale dell’Amore.
3 – Re-incarnazione = è il momento del concepimento, nel quale uno Spirito (l’Essere con corpo di Energia) lascia l’altra dimensione per Ri-Tornare sulla Terra, od in qualsiasi altro Pianeta possibile, per completare la propria evoluzione Spirituale (nuova vita per imparare e depurarsi dalle impurita’ fisico-spirituali), e/o per collaborare, una volta consapevole del piano evolutivo Spirituale, cioe’ ad aiutare gli altri ad evolvere verso quel sacro piano detto “Cristico”.
GIAPPONE, NIHON UNIVERSITY:
“Morti” si risvegliano grazie alla “Terapia dell’ipotermia cerebrale controllata col computer”
Neurochirurghi giapponesi hanno salvato 14 pazienti su 20 con ematoma subdurale acuto associato a danno cerebrale diffuso e 6 su 12 con ischemia cerebrale globale cerebrale da arresto cardiaco da 30 a 47 minuti. Tali condizioni equivalgono a quella che è definita in Italia per legge una condizione di morte, la “morte cerebrale”. Tali persone in Italia (ed in quasi tutti gli altri paesi) vengono frettolosamente dichiarate morte e considerate dei possibili “donatori di organi“.
Utilizzando la terapia dell’ipotermia controllata la maggior parte delle persone “resuscitate” hanno recuperato quasi tutte le funzionalità cerebrali che avevano prima con pieno ristabilimento della capacità di comunicazione verbale.
Fonti:
– Articolo di Yoshio Watanabe “Cardiac transplantation: flaws in the logic of the proponents”, nella rivista medica giapponese JPN heart J, Sept 1997
– Articolo di Hayashi N “Brain hypotermia therapy”, nella rivista medica giapponese JPN med J, 6 luglio 1996
Tratto da: http://scienzamarcia.blogspot.com/2008/01/morti-che-si-risvegliano-dal-coma.html
Rinascita di un cane:
http://en.wikipedia.org/wiki/Experiments_in_the_Revival_of_Organisms
La morte NON esiste; ecco le invenzioni della Chiesa Cattolica – Guarda il video e capirai
Scienziati tedeschi dimostrano che c’è vita dopo la morte – 14/09/2014
Berlino: Un team di psicologi e medici associati alla Technische Universität di Berlino, ha annunciato di aver dimostrato tramite la sperimentazione clinica, l’esistenza di una qualche forma di vita dopo la morte.
L’annuncio sorprendente riguarda le conclusioni di uno studio realizzato utilizzando un nuovo tipo di farmaco che riproduce l’esperienza pre-morte, dove il paziente rimane clinicamente morto per 20 minuti prima di essere riportato in vita.
Questo esperimento è stato ripetuto su 944 volontari negli ultimi 4 anni, grazie ad una complessa miscela di farmaci tra cui l’epinefrina e dimethyltryptamine il corpo umano sopravvive allo stato di morte clinica e alla rianimazione senza danni.
Il team di scienziati guidati dal dottor Berthold Ackermann, ha monitorato le operazioni e ha compilato le testimonianze dei pazienti. Anche se ci sono alcune lievi variazioni da un individuo ad un altro, tutti i pazienti hanno ricordi del loro periodo di morte clinica. e una stragrande maggioranza di loro ha descritto sensazioni molto simili.
“La maggior parte dei ricordi comuni includono una sensazione di distacco dal corpo, sensazione di levitazione, serenità, sicurezza, calore, l’esperienza della dissoluzione assoluta, e la presenza di una luce opprimente.”
“So che i nostri risultati potrebbero disturbare le credenze di molte persone”, dice il signor Ackermann. “Ma in un certo senso, abbiamo appena risposto a una delle più grandi domande della storia del genere umano, quindi spero che queste persone ci perdoneranno. Sì, c’è vita dopo la morte e sembra che questo valga per tutti “.
Tratto da: nonapritequestoblog.altervista.org/
UNIVERSITÀ di SOUTHAMPTON: ECCO la PROVA CHE la VITA CONTINUA DOPO la MORTE – 16/10/2014
Uno studio dell’Università di Southampton indaga su cosa succede quando il cuore smette di battere per indagare sul livello di consapevolezza delle persone clinicamente decedute. Gli scienziati britannici hanno analizzato 2mila casi di arresto cardiaco: il 40% dei sopravvissuti avevano “ricordi” nei minuti in cui erano clinicamente morti. La possibilità che la vita si estenda oltre l’ultimo respiro è una materia che è stata trattata ampiamente, spesso giudicata con aperto scetticismo.
Le esperienze riportate dalle persone così fortunate da poterle raccontare sono state generalmente etichettate come allucinazioni dovute alla grave condizione psicofisica.
È di questi giorni però la pubblicazione di uno studio inglese che comproverebbe il mantenimento di un certo grado di coscienza da parte di persone in arresto cardiaco.
L’Università di Southampton, infatti, ha affrontato in modo scientifico la possibilità scoprendo che una qualche forma di “consapevolezza” può continuare anche dopo che il cervello ha cessato di funzionare del tutto.
Come scrive il Corriere.it, per quattro anni i ricercatori della Southampton University hanno esaminato i casi di 2.060 persone, tutte vittime di arresto cardiaco, in 15 ospedali sparsi tra la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Austria.
Secondo i dati in possesso degli studiosi inglesi, circa il 40 per cento dei sopravvissuti ha descritto esperienze coscienti provate mentre il loro cuore aveva smesso di battere. In cifre, dei 330 scampati alla morte 140 hanno raccontato di essere rimasti parzialmente coscienti durante la rianimazione.
Singolare il caso di un assistente sociale cinquantasettenne di Southampton che ha raccontato di avere lasciato il proprio corpo e di avere assistito alle procedure di rianimazione dello staff medico da un angolo della stanza nella quale era ricoverato.
L’uomo, benché il suo cuore si fosse fermato per tre minuti, ha raccontato nei dettagli le azioni dei medici e degli infermieri e ha ricordato anche i suoni delle apparecchiature mediche. Il particolare che ha attirato l’attenzione dei ricercatori è stato che l’uomo ricordava i beep emessi da un particolare apparecchio, programmato per emettere segnali sonori ogni tre minuti.
“Quell’uomo ha descritto tutto quello che è avvenuto in quella stanza, ma la cosa più importante è che si è ricordato di aver udito due beep. Questo ci permette di comprendere quanto è durata la sua esperienza”, ha dichiarato Sam Parnia, direttore della ricerca.
Le altre testimonianze tendono a essere piuttosto uniformi nel loro contenuto. Un paziente su cinque ha sperimentato un inusuale senso di pace e circa un terzo dei 330 sopravvissuti ha assistito a un rallentamento o a una accelerazione del tempo.
Alcuni hanno rammentato una forte luce simile a un flash o a un sole splendente, mentre altri hanno raccontato di una sensazione di paura di affogare e venire trascinati in acque profonde.
Infine, il 13 per cento di coloro che sono stati rianimati ha ricordato delle esperienze extracorporee e un aumento delle percezioni sensoriali.
I risultati sono stati pubblicati anche sul giornale Resuscitation ed è una delle prime volte che un’università pubblica effettua uno studio di questo tipo.
Sam Parnia è uno specialista in anestesia e rianimazione, attualmente primario del reparto di Terapia intensiva e direttore del dipartimento di ricerca sulla Rianimazione presso la Scuola di Medicina della Stony Brook University di New York. È considerato uno dei massimi esperti mondiali nel campo della morte, del rapporto mente-cervello e delle esperienze ai confini della morte.
Dal 2008 Parnia fa parte del progetto AWARE, uno studio internazionale promosso da Human Consciousness Project al quale hanno aderito venticinque ospedali tra Europa e Nord America. Lo scopo del progetto è quello di verificare se le percezioni riportate da pazienti che hanno superato un arresto cardiaco possono essere provate.
Tratto da: antikitera.net/news.asp?ID=13430
Lo studioso e biofisico russo, dal nome Konstantin Korotkov, non solo ha registrato l’ “anima” (in realta il corpo bioElettronico) al momento della morte, ma è lui stesso ad avere sviluppato delle apparecchiature speciali, ottenendo una decina di brevetti, che gli hanno consentito questa straordinaria scoperta scientifica.
Secondo questo ricercatore, molto acclamato nel panorama scientifico mondiale e di conseguenza non un semplice sperimentatore, l’anima non abbandona immediatamente il corpo, bensì vi staziona ancora, per un periodo che varia dalle 8 alle 48 ore, in base al tipo di decesso.
La nostra anima ha un peso ed un colore, infatti è stata “pesata” (dovrebbe pesare 21 grammi), ed ora è stata anche fotografata, grazie a questo nuovo metodo scientifico introdotto da Korotkov. Ma, mentre per quanto riguarda il peso, che è derivato da semplici misurazioni e quindi basato su esperimenti e non sulla realtà, il colore dell’anima è conclamato, ora si può vedere, tutti possiamo vederlo.
Cosa da notare, è che egli non è un esoterista né un parapsicologo, bensì un semplice professore di Fisica, uno scienziato dunque, che utilizza esclusivamente metodi scientifici (da oltre 25 anni), per cui sentirlo parlare di anima, di aura, ha un qualcosa di rassicurante, porta ad una concreta certezza che, in conclusione, la morte NON esiste…
Questa parola viene utilizzata dal $ist€ma ed in genere anche dalle religioni per spaventare i popoli, con la paura di questa parola, per poter soggiogare e strumentalizzare gli umani che si lascianio trasportare da quella paura….come quella che inducono, ad esempio, con le balle dei virus…..per far vaccinare i “polli” che vi credono…
Singolare è invece l’esperimento condotto da alcuni scienziati russi. (da “La Stampa”, in data 20 maggio 1995 – pag.6)
By Giulietto Chiesa. – “ Indagine sull’aldilà” – San Pietroburgo (Russia) – vedi: Campo Psico Energetico – effetto Kirlian
Il cadavere è di una donna di 44 anni. E’ stata trovata impiccata undici ore prima. Aveva ancora indosso un paio di mutandine rosa e una maglietta di colore stinto. Il cartellino al pollice del piede, con i pochi dati essenziali, una larga ecchimosi attorno al collo. Un tanfo orrendo ci circonda, emanante dalla centinaia e centinaia di cadaveri che aspettano l’autopsia, ammucchiati nei corridoi semibui di questo sconfinato obitorio che raccoglie i morti “per accidente”.
Il professor Kostantin Korotkov apre la sua valigetta nera. Sembra una ventiquattrore, in realtà è un apparecchio portatile di rilevazione con tante luci rosse. Attacca la spina, lega un elettrodo al polso sinistro della morta, distende le dita rattrappite della mano destra, che crocchiano e resistono ai suoi tentativi, finché riesce a disporre la mano, ormai allargata, su una tavoletta metallica, l’altro elettrodo, che contiene una lastra impressionabile, collegata all’apparecchio.
Il ronzio elettrico segnala che l’esperimento è cominciato. Attorno alle dita della morta, nella penombra, si scorge nettamente un alone azzurro-viola piuttosto intenso, vibrante. È l’elettricità che lo produce ? Cos’è ? Korotkov si affaccenda con mosse calme attorno all’apparecchio.
“Tutto viene registrato qui dentro. Insieme ai dati ricavati dalle lastre impressionate, commenta, verrà inserito nei nostri computer per l’analisi statistica. Anche su questo cadavere effettueremo rilevazioni ogni 2 ore, per 5 giorni, poi dovremo restituirlo. Oltre non possiamo andare, per adesso. L’ostacolo è giuridico-legale”.
Tutto quello che vediamo ha l’apparenza, e la sostanza, di un normale esperimento di laboratorio.
Eppure qui, a San Pietroburgo, i ricercatori dell’Università Tecnica stanno cercando di rispondere a una domanda antica come l’umanità: resta qualcosa di noi dopo la morte ? “Le religioni , in tutti i tempi, hanno sempre risposto di sì – dice Korotkov -. È logico.
Esse esistono proprio perché l’uomo ha sempre penato o sperato, di essere in qualche modo immortale.
La scienza si è dovuta fermare al limitare dell’ultimo respiro, semplicemente perché non c’era modo di andare oltre con prove sperimentali. I nostri esperimenti dicono che, invece, si può andare oltre. Ci troviamo sulla spiaggia di una terra inesplorata, che si delinea sterminata, e dove un giorno troveremo risposte che potrebbero mutare l’intera nostra percezione del mondo”.
Le labbra screpolate del cadavere sono semiaperte, immobili come un attimo fa. Gli occhi, segnati da una riga di trucco ormai disfatta, restano chiusi. Eppure questo corpo incontestabilmente senza vita “emette” ancora qualcosa.
“Si, insiste Korotkov, possiamo affermare, dopo due anni di ricerche, di aver ottenuto l’evidenza sperimentale dell’attività del corpo umano almeno per alcuni giorni dopo la morte. È qualcosa che sembra contraddire tutto quanto si sapeva sino ad oggi, e cioè che tutte le attività fisiologiche dell’organismo si spengono rapidamente dopo la morte clinica e vanno a zero in un determinato, breve, periodo di tempo”.
Le domande si affollano, la tentazione di sconfinare dal solido terreno sperimentale nella sterminata serie di ipotesi, estrapolazioni, teorie, si fa irresistibile.
“Qui il confine tra scienza e esoterismo diventa sottile, ma dobbiamo resistere alla tentazione, che io stesso provo, di lanciarsi nell’ignoto”.
Chi commenta così è Ghennadij Nikolaevic Dulnev, il direttore del “Centro di Tecnologia energetico-informativa” di cui il programma di Korotkov è soltanto una parte.
Il centro di Dulnev si occupa della registrazione obbiettiva, della verifica, reperibilità, utilizzazione pratica di una larga serie di fenomeni “paranormali”, come telepatia e telecinesi.
Si era partiti dalla ricerca diagnostica. Si suppone da tempo che il corpo umano “emetta” un campo, (CEI) per ora sconosciuto, contenente una vasta quantità d’informazioni sullo stato dell’individuo, sulle sue caratteristiche biologiche, psichiche, ereditarie, e quindi anche sul suo stato di salute.
Attraverso l’uso sistematico dello “effetto Kirlian” sui pazienti, si è scoperto che il campo emesso dall’individuo contiene effettivamente dati che possono aiutare a comporre un ritratto completo, per esempio, dello stato degli organi interni. Già, ma che c’entra il cadavere ?
Korotkov e il suo gruppo, due anni fa, pensarono di provare a vedere cosa succedeva sottoponendo un cadavere alla stessa analisi. Lo scopo era piuttosto semplice:
“Volevamo osservare – spiega Korotkov, che è un fisico e non un medico – in quali tempi si affievolisce e scompare, dopo la morte, il campo energetico-informativo che circonda l’individuo”. E qui è arrivata la sorpresa sconvolgente.
Il “campo” non scompare.
Non solo, a quanto sembra l’ “emissione”, tra l’altro, ha un rapporto con le “modalità della morte”.
Per esempio: i defunti per vecchiaia fanno registrare un graduale indebolimento del “segnale” nelle prime 48 ore dopo il decesso.
Ma esso si stabilizza e permane, seppure debole, anche oltre.
Altro esempio:
i decessi per incidente o per cause improvvise. In questo caso si registra un brusco aumento del “segnale” nelle prime venti ore, seguito da un’altrettanta brusca caduta, fino a un livello stabile e debole. Il terzo esempio è il più inquietante.
Riguarda i decessi in condizioni di acuta sofferenza, in seguito ad assassinio, violenze fisiche.
Qui l’emissione post mortem ha un andamento irregolare che si prolunga per l’intero periodo di osservazione (finora per i cinque giorni successivi alla morte) e non registra alcuna stabilizzazione (esplosioni d’intensità cui fanno seguito cadute improvvise).
In particolare i suicidi mostrano un andamento delle emissioni talmente convulso da poter essere distinto da tutte le altre cause di morte.
“La criminalistica, dice Korotkov, può usare questi risultati per stabilire senza margine di errore se il defunto è stato ucciso o si è ucciso”. Ma questo è un semplice dettaglio pratico.
Balza agli occhi una serie di immediate conseguenze. Il corpo del defunto “trasmette” informazioni che “ricordano” gli ultimi istanti della vita.
Come è possibile ?
…e questa informazione persiste indipendentemente dall’allontanarsi dal momento della morte.
Ma perché le osservazioni si sono fermate al quinto giorno ?
“Per ragioni legali, risponde Korotkov, i corpi che ci vengono dati in osservazione debbono essere restituiti all’autorità giudiziaria. Certo vorremmo andare oltre, fino al nono o la quarantesimo, per vedere cosa succede”.
E perché questi due intervalli ? “Perché siamo convinti che le credenze religiose di molti popoli abbiano a che fare con quel che stiamo studiando”.
Siamo vicini alla scoperta di qualcosa di simile all’ “anima” ? Ciascuno la chiami come vuole.
“Il nostro linguaggio risente della nostra cultura attuale e delle nostre tradizioni, commenta Dulnev, ma io penso che dobbiamo cominciare a pensare che il nostro mondo è molto più complesso di quanto crediamo. Noi viviamo oggi nello spazio-tempo-materia. Non basta per spiegare fenomeni come quelli di cui stiamo parlando. Bisogna supporre l’esistenza di un’altra dimensione, di un campo informativo, dove le trasmissioni avvengono a velocità superiore a quella della luce”.
“Sono ipotesi, continua Korotkov, ma noi pensiamo che i guaritori (e, in linea di principio, ogni individuo) siano come degli apparecchi ricetrasmittenti imperfetti, che riescono a sintonizzarsi più o meno bene con questo campo. Questo spiegherebbe perché i risultati dei singoli esperimenti possono essere contraddittori.
Ma sul piano statistico, una volta raggiunta una sufficiente quantità di dati, questa contraddittorietà scompare.
Gli esperimenti condotti nella ricerca di persone scomparse, ad esempio mostrando ai guaritori una semplice fotografia, permettono di fissare un esito positivo nell’85 per cento dei casi il margine di errore è straordinariamente basso. È come se determinate persone, particolarmente dotate e allenate, riuscissero a entrare in contatto con un patrimonio d’informazione comune, estraendone dati.
I defunti lascerebbero attorno a noi, da qualche parte, qualcosa del loro patrimonio informativo”.
I limiti sperimentali attuali sono evidenti. Con queste apparecchiature si può registrare l’emissione soltanto finché il corpo esiste, cioè esistono le dita. A decomposizione avvenuta, o dopo la cremazione, lo strumento non funziona e bisognerà inventare altri sistemi di rilevazione.
Ma il professor Dulnev non dispera. La ricerca prosegue in parallelo. Sui computer c’è già una cospicua serie di rilevazioni sull’esistenza del campo. “I nostri esperimenti dimostrano senz’ombra di dubbio, ad esempio, che la telepatia è una realtà”, dice Dulnev mostrando decine di episodi sperimentali di trasmissione telepatica provocata in laboratorio. E non si tratta di trasmissione elettromagnetica, ma di “qualcos’altro”.
Cosa ? Dulnev allarga le braccia.
“Le nostre apparecchiature misurano massa, energia, impulsi, non questo campo. Ma ora sappiamo che possiamo entrare in contatto con esso, rilevarne l’esistenza e captare una microscopica parte dell’informazione che esso contiene o rappresenta. Attorno a noi c’è un’altra realtà che finora abbiamo considerato supernaturale, soprannaturale. Forse lo è, forse non lo è. Ma c’è” !
FOTOGRAFATO il MOMENTO del Trapasso….- 08/08/2018
I tempi di disincarnazione astrale, in cui lo Spirito, con il suo corpo bioelettronico, lascia il corpo fisico, è stato catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, che ha fotografato una persona al momento della sua morte-trapasso, con una fotocamera bioelectrografica.
L’immagine ripresa con il metodo di visualizzazione a scarica di gas, una tecnica avanzata di fotografia Kirlian mostra in blu la forza vitale della persona che lascia il corpo a poco a poco.
Secondo Korotkov, ombelico e la testa sono le parti che per primi perdono la loro forza di vita (che sarebbe il corpo bioelettronico e la relativa mente del soggetto), l’inguine e il cuore sono le ultime parti dove lo spirito con il suo corpo bioelettronico lascia, prima di navigare verso la destinazione che si è preparato sulla Terra, nella sua recente incarnazione per mezzo del proprio corpo bioElettronico, la “merkaba”.
Negli altri casi, in base alle Korotkov ha osservato che “l’anima” di persone che soffrono di una morte violenta e inaspettata di solito si manifesta uno stato di confusione nelle impostazioni di uscita e tenta di tornare al corpo nei giorni dopo la morte. Questo potrebbe essere dovuto ad un surplus di energia non utilizzata.
La tecnica sviluppata da Korotkov, che è direttore dell’Istituto di Ricerca di Cultura Fisica, San Pietroburgo, è approvato come una tecnologia medica da parte del Ministero della Sanità della Russia ed è utilizzato da più di 300 medici in tutto il mondo per lo stress e il monitoraggio dei progressi dei pazienti trattati per malattie come il cancro.
Korotkov dice che la sua tecnica di imaging energetico, potrebbe essere utilizzata per guardare tutti i tipi di squilibri biofisici e diagnosticare in tempo reale e anche per mostrare se una persona ha poteri psichici-energetici od è un imbroglione.
Questa tecnica, che misura in tempo reale la radiazione che viene stimolata ed amplificata dal campo elettromagnetico è una versione più avanzata della tecnologia sviluppata per la misurazione di Semyon Kirlian = aura.
Le osservazioni Korotkov confermano, come proposto dal Kirili, che “ha stimolato la luce elettro-fotonica attorno alle punte delle dita dell’essere umano, contiene un’esposizione coerente e completa di una persona, sia fisicamente che psicologicamente.”.
In questo video – intervista Korotkov, parla degli effetti nel campo delle bioenergie con il cibo, l’acqua e persino cosmetici. E sottolinea come protezione salutare di bere acqua ed utilizzare alimenti biologici, in particolare rilevando che l’aura delle persone subisce gli effetti negativi delle sostanze nutritive come quelle tecnologiche – chimiche, distribuite in questa società.
Korotkov parla anche delle loro misurazioni presumibilmente caricate con il potere e l’influenza che le persone hanno in materia di bioenergia da altri.
Il Controllo dell’esperimento di Rupert Sheldrake e’ la sensazione di essere osservato: Poiché i cambiamenti di campo bioenergetico della persona quando qualcun altro dirige la sua attenzione su di lei, anche se è dietro e non e’ consapevolmente percepito. Anche un campo e’ alterato quando vi è vicino ad una concentrazione di persone.
Egli mette in guardia anche di uso del telefono cellulare e la loro irradiazione negativa che spesso puo divenire cancerogena, che numerosi studi sembrano confermare.
Korotkov hosting è ottimista sul fatto che questo nuovo campo scientifico, di cui è un pioniere, sta prendendo interesse, soprattutto in Russia, dove alcune scuole insegnavano ai bambini a riconoscere e utilizzare l’energia, e non come una illusione, ma come un fatto metafisico quantificabile.
http://voceuniversale.myblog.it
http://www.antikitera.net/news.asp?id=12709&T=5
Ci sono anche alcune altre prove fotografiche e video sbalorditivi, che lo dimostrano con alcune tecnologie, particolarmente scioccante è il filtro della macchina fotografica di Harry Oldfield, che usando una macchina fotografica normale, sembra mostrare fantasmi o altre entità mondane chiaramente nelle foto ! Veramente incredibile !
Roba Harry, l’autore di ‘Universo invisibile di Harry Oldfield’ continua a dimostrare come attraverso le varie tecnologie è in grado di rivelare aspetti di questo universo inedito in tutto il loro splendore !
Tre decenni di ricerca in questo settore e una notevole applicazione pratica permettere a Harry di presentare alcune prove molto convincenti che ci sia molto di più per l’UniVerso di quello che noi oggi sperimentiamo con i 5 sensi.
http://www.spiritofmaat.com/archive/aug3/korotkov.htm
https://www.thcfarmer.com/community/threads/russian-scientist-photographs-the-soul-leaving-the-body.28940/
Le figure rappresentano in sintesi la morte, il trapasso e l’uscita dal corpo fisiologico, fatto di carne, sangue, ossa, il bozzolo, del nuovo corpo elettronico composto da Energia / Spirito, che sta per entrare successivamente nel “tunnel” (in buco nero/bianco) che lo trasportera’, come uno “Star Gate” (la porta delle Stelle) nella nuova dimensione spazio/temporale che gli compete;
Quindi l’ovulo, il corpo, che è fatto/composto principalmente di acqua tipo quella del mare, cioè salata, nel quale si forma il corpo energetico/Spirituale (Atomo-inFormato) che, alla morte, al trapasso, si libera dalla sua “crisalide“, lasciando il “vestito” in questa Terra, per assurgere, in nuovi spazi/tempi, a nuove esperienze nel Progetto Vita all’InFinito, quindi per infinite vite…..passando dal micro buco nero che e’ presente nel centro del campo del cuore (che lo attiva)….per arrivare alla destinazione, che ognuno si prepara in questa vita…
Cosa si prova a morire, il racconto di un’infermiera della terapia intensiva – 22/03/2015
L’infermiera Penny Sartori ha passato più di venti anni a lavorare in terapia intensiva e ha visto molte cose irrazionali. Ora ha provato a trovare una spiegazione
Le unità di terapia intensiva degli ospedali sono strettamente collegate con la morte, e diventano spesso il luogo dove accadono esperienze che vanno oltre qualsiasi spiegazione razionale. Alcuni pazienti avvertono il momento esatto in cui moriranno, altri sembrano decidere da soli il giorno e l’ora, anticipando o ritardando l’appuntamento con la morte. E ancora ci sono i sogni premonitori di familiari o conoscenti che, senza nemmeno sapere che qualcuno è entrato in reparto o ha subito un incidente, sono sicuri che sia morto.
Solo operatori sanitari che lavorano a stretto contatto con i pazienti terminali conoscono in prima persona la portata e la varietà di queste strane esperienze.
La scienza non è stata in grado di offrire tutte le risposte, e ha lasciato inspiegati alcuni eventi che sono spesso descritti come paranormali o soprannaturali. Un’etichetta “troppo vago per quanto riguarda queste esperienze”, spiega l’infermiera britannica Penny Sartori, che per 20 anni ha lavorato in terapia intensiva.
Una carriera abbastanza lunga da aver visto tutto e che le ha dato la possibilità di sviluppare alcune ipotesi su questi fenomeni. Tanto, che sta per finire una tesi di dottorato su questi temi, le cui tematiche principali sono state pubblicate nel libro The Wisdom Of Near-Death Experiences.
“Allucinazioni” condivise con i familiari
Nel corso della sua carriera, Sartori ha intervistato i pazienti che hanno vissuto esperienze di premorte (NDE), così come le famiglie che vivevano esperienze di premorte condivise (EMC). La durata e motivi ripetuti hanno portato l’infermiera a scartare l’ipotesi della csualità o l’incapacità di trovare una ragione logica per questo fenomeno così diffuso.
La sua tesi principale è che “il nostro cervello è indipendente dalla coscienza. E’ il mezzo per incanalare, quindi è in realtà fisicamente fuori del corpo”.
Un’idea che spiegherebbe secondo l’infermiera perché “l’anima e la coscienza possono essere vissute al di fuori del corpo” , come nella ECM o nella meditazione buddista.
Tra il 70 e l’80% dei pazienti rimane in attesa che i propri cari lascino la stanza prima di morire
Gli esempi che Sartori utilizza nel suo libro sono molto numerosi, ma tutti concordano sul fatto che i pazienti che vivono questi ECM sono sempre coloro che abbracciano la morte nel modo migliore e più felicemente. Perché? Secondo le sue interviste questo avviene perché sono convinti che si tratta solo della fine della vita terrena.
Indipendentemente dal fatto che sono credenti, agnostici o atei, tutti immaginano che la morte non è solitaria ma guidata da qualcuno (un coniuge deceduto o angeli) e lo fanno con una chiara sensazione di “pace e amore”.
In un primo momento, Sartori racconta, “mi ha colpito che alcune famiglie delle vittime non si sentivano tristi dopo la diagnosi di la morte del loro caro, ma dopo l’intervista mi sono resa conto che erano davvero tranquilli grazie a questa sensazione di trascendenza della vita”.
La scelta del momento “più appropriato” per morire. Questo non è il classico caso in cui le persone sanno quando moriranno e chiedono di rimanere qualche minuto soli o con la famiglia.
Altri casi altrettanto eclatanti riguardano persone che muoiono subito dopo aver visto la famiglia che arriva in ritardo in ospedale dopo un lungo viaggio. “Sembrano essere in attesa che accada un evento specifico per poter morire” , racconta l’infermiera. Aspettano l’ultimo saluto, magari la firma di alcuni documenti importanti e poi si lasciano morire.
Il direttore del Tucson Medical Center, John Lerma, specializzato in cure palliative, ha raccolto in un suo libro molte testimonianze simili agli esempi citati da Sartori. Secondo i dati da lui raccolti, tra il 70 e l’80% dei pazienti rimane in attesa che i propri cari lascino la stanza prima di morire.
Sartori si rifiuta di credere che queste esperienze sono motivati da allucinazioni. “E’ impossibile che più persone abbiano vedano le stesse cose e le descrivano con gli stessi dettagli se si trattasse di una percezione distorta della realtà“, dice.
Una tesi che si basano sulle famose teorie del professor Raymond Moody, che ha coniato il concetto di esperienze di premorte alla fine degli anni ’70.
I suoi più recenti studi si concentrano sulle esperienze delle persone che accompagnano a coloro che stanno per morire. “Si apreo una nuova strada tutta di illuminazione razionale sul tema della vita dopo la morte, perché le persone che comunicano queste esperienze sono sane. Di solito, quando si verifica una di queste meravigliose e misteriose esperienze, sono sedute sul letto di morte di una persona cara. Poiché stesse esperienze non possono essere attribuiti alla chimica di un cervello non sano, dobbiamo andare oltre questo argomento”, spiega.
Nuove strade di ricerca
L’appello, “cinico” secondo Sartori, di spiegare questo fenomeno a partire da disfunzioni cerebrali, non è supportato da esempi di persone ricoverati con Alzheimer che improvvisamente ritrovano la capacità di ragionare. “Si tratta di pazienti in fase terminale della malattia, incapaci di parlare, che sorprendentemente iniziano a parlare con assoluta coerenza, interagendo con persone che non sono in camera e sono spesso parenti morti”, dice l’autore. E aggiunge, “accade spesso che dopo questa esperienza cessano di essere inquieti e alla fine muoiono con un sorriso sul volto, di solito uno o due giorni dopo.”
La tesi che queste visioni non sono indotte da farmaci è accettata dall’autore perché, dice, “questi provocano ansia, il contrario di ciò che i pazienti sentono”.
L’autore sostiene nel suo libro che questo tipo di esperienze possono essere la chiave per provare l’esistenza di una vita dopo la morte e che, almeno, dovranno aprire una nuova strada di ricerca (come alcune che si basano sulla fisica quantistica) per ulteriori studi scientifici. L’unico fatto su cui dice di essere assolutamente convinto è che “la morte non è così spaventosa come noi di solito la immaginiamo”.
Tratto da: resapubblica.it
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“LA MORTE NON ESISTE” ! – Alla SCOPERTA del BIOCENTRISMO del dr. LANZA
Molti di noi, a buona ragione, temono la morte. Alcuni ricercatori, tra i quali il dottor Robert Lanza, spiegano che noi crediamo nella morte semplicemente perchè così ci è stato insegnato: “noi moriremo”! Ma una nuova teoria scientifica suggerisce che la morte corporale non è l’evento terminale che pensiamo, ma solo il passaggio ad un livello differente di esistenza. Scopriamo l’affascinante teoria del “Biocentrismo” di Lanza. Siccome identifichiamo la nostra persona con il corpo, e sappiamo che gli organismi biologici sono destinati a morire, ci siamo sempre più convinti che la morte del corpo sia anche la fine della nostra coscienza.
Il dott. Robert Lanza è attualmente direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology ed è professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine.
Ha pubblicato centinaia di articoli scientifici e numerose invenzioni e ha scritto, fino ad ora, più di 30 libri, tra i quali Principles of Tissue Engineering (Principi di ingegneria dei tessuti) e Essentials of Stem Cell Biology (Fondamenti di biologia delle cellule staminali), due pubblicazioni che sono riconosciute come riferimenti definitivi in campo scientifico.
In un articolo scritto per l’Huffington Post, il dott. Robert Lanza descrive un’affascinante teoria scientifica che è stata definita biocentrismo e che potrebbe offrirci una visione completamente nuova, dal punto di vista scientifico, della morte e del destino della coscienza umana dopo la morte.
Come abbiamo già scritto in un recente post, la fisica quantistica è alla base di questa rinnovata attenzione che la scienza sta dedicando alla coscienza umana, tanto da far definire “l’anima” come una delle strutture fondamentali dell’Universo.
Leggi anche:
Ecco perchè l’Anima esiste: la spiegazione di un fisico
Teoria Quantistica della Coscienza: l’anima secondo la fisica quantistica
La coscienza non è più oggetto d’indagine solo per biologi, filosofi e teologi, ma lo è diventata anche per la fisica.
Ad oggi, la scienza moderna non è ancora in grado di offrire una spiegazione valida che giustifichi come da un gruppo di cellule cerebrali possa sorgere la coscienza umana: la bellezza di un tramonto, il sapore di un pasto delizioso o l’innamoramento, sono tutti fenomeni che sfuggono alle misurazioni del metodo scientifico.
Certo, la biologia e la neurologia possono spiegare i meccanismi che regolano il funzionamento del cervello rispetto agli stimoli ricevuti dai sensi, ma non siamo ancora in grado di spiegare, dal punto di vista scientifico, la soggettività dell’esperienza sensoriale.
Quel che è peggio, è che nessuna disciplina scientifica è capace di spiegare in che modo la coscienza possa emergere dalla materia. La nostra comprensione dell’enigmatico fenomeno della coscienza è praticamente nulla. La teoria scientifica di Robert Lanza, chiamata biocentrismo, cerca di raffinare queste considerazioni.
Uno degli aspetti più noti della fisica quantistica sta nel fatto che certi fenomeni non possono essere previsti in maniera assoluta. L’unica possibilità che abbiamo è quella di calcolare le probabilità che un determinato evento si verifichi.
Secondo l’interpretazione offerta della Teoria del Multiverso, a ciascuno di questi eventuali eventi corrisponde un universo differente. Dunque, esiste un numero infinito di universi, e tutto ciò che può accadere, accade in qualche universo. Tutti gli universi possibili esistono simultaneamente, indipendentemente da ciò che accade in ciascuno di essi. Quindi significa che le leggi che regolano gli infiniti universi possono essere, appunto, infinite.
Chi o cosa pone le regole che sono alla base di questi infiniti universi ?
Un noto esperimento di fisica quantistica, dimostra che la presenza di un osservatore è in grado di influenzare il comportamento delle particelle.
Cosa significa ciò ? Qual è la relazione che c’è tra la percezione del mondo e il mondo in sé ? E’ possibile che il mondo che abbiamo sotto gli occhi sia determinato, in larga parte, dalla nostra mente? Lo spazio è il tempo sono dimensioni che esistono a prescindere dall’osservatore, oppure il nostro cervello, in qualche modo, li determina ?
Secondo il biocentrismo, lo spazio e il tempo non sono quelle dimensioni immutabili e rigide che abbiamo sempre pensato. Secondo le considerazioni degli esperimenti di fisica quantistica, tutta la nostra esperienza sensoriale non è altro che un vortice di informazioni che si verificano nella nostra mente.
Lo spazio e il tempo sono semplicemente “regole” create dal nostro cervello attraverso le quali la nostra coscienza cerca di dare un “ordine” a quella esperienza che chiamiamo “realtà”. Come già scriveva Ralph Waldo Emerson nel 1844 in Experience:
“Abbiamo capito che non vediamo la realtà direttamente, ma mediatamente e che non abbiamo alcuna possibilità di modificare o correggere le lenti colorate attraverso le quali vediamo il mondo, nè di calcolare l’entità dei loro errori. Forse queste lenti hanno un potere creativo, forse non esiste nessun oggetto”.
Chiaramente, tutto ciò trascende le nostre idee classiche di spazio e tempo.
Già, ma allora che cosa è la coscienza ?
Secondo Robert Lanza, sebbene i singoli corpi siano destinati alla morte e alla disintegrazione, la coscienza viva dell’individuo – il “chi sono” – esiste come forma di energia (circa 20 watt) che opera all’interno del cervello.
Siccome il Secondo principio della Termodinamica (uno degli assiomi più sicuri della scienza) afferma che l’energia non si può nè creare, nè distruggere, ma solo trasformare, dobbiamo concludere che questa “energia di coscienza” che opera nel cervello non scompare con la morte del corpo, ma si trasformi in altro!
Se è vero che spazio e tempo sono “filtri” posti dal cervello alla nostra coscienza, dobbiamo concludere che in un territorio senza tempo e senza spazio la morte non può esistere. L’immortalità non significa una vita perpetua nello spazio-tempo, ma piuttosto l’esistenza in una realtà totalmente al di là dello spazio e del tempo.
Conclusioni
Per molti secoli, a partire dal Rinascimento e con la rivoluzione scientifica, una visione rigida del cosmo ha dominato il pensiero scientifico. Questo modello ci ha portato innumerevoli intuizioni sulla natura dell’universo e numerose applicazioni tecnologiche che hanno trasformato ogni aspetto della nostra vita.
Ma questo modello inizia a manifestare tutti i suoi limiti nel riuscire a spiegare in maniera esaustiva la complessità della realtà.
Il vecchio modello cosmologico propone l’immagine di un universo come una immensa collezione senza vita di particelle che rimbalzano l’una contro l’altra, obbedendo a leggi fisiche predeterminate dalle origini misteriose.
L’avvento della fisica quantistica ha portato una ferita nel modello dell’universo-orologio, che da una prospettiva prevedibile dei fenomeni fisici, si sta addentrando in una prospettiva semi-prevedibile.
La FISICA QUANTISTICA e la Morte:
https://www.youtube.com/results?search_query=la+fisica+quantistica+e+la+morte
vedi anche: Sintesi della vita Terrestre + Progetto Vita Eterna
Tuttavia, con l’attuale paradigma cosmologico, rimangono aperti ancora molti problemi, alcuni ovvi, altri raramente citati, ma altrettanto fondamentali. Ma il problema di fondo riguarda la vita che, sin dalla sua comparsa, rimane ancora un processo scientificamente sconosciuto, sebbene alcuni meccanismi di sviluppo possono essere compresi tramite i meccanismi della Teoria di Darwin.
Il problema più grande è che in una particolare forma di vita, quella umana, esiste un fenomeno come quello della coscienza, la cui comprensione rimane ancora, a dir poco, un mistero.
Se il 20° secolo è stato dominato dalla fisica, il 21° secolo si configura come l’epoca della convergenza tra diverse discipline, fino ad oggi ancora in apparente conflitto tra loro, quali la fisica e la filosofia, la biologia e la teologia. Tutto sembra convergere in una unificazione dei saperi.
Forse è questo il tentativo più qualificante di una teoria come quella del biocentrismo, secondo la quale la vita precede l’esistenza dell’Universo. E’ un concetto semplice ma sorprendente: la vita determina l’universo, anziché il contrario.
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Ecco che cosa c’è dopo la morte. La tesi choc dello scienziato – 01/04/2014
La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza.
Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza.
L’autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics.
Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione. Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo.
Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’UniVerso e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia.
Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio/tempo), noi esistiamo ancora.
La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà.
Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica.
In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo.
Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito.
Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro Universo.
Fonte: wallstreetitalia.com – Tratto da EcPlanet
L’ESPERIENZA di PREMORTE di un NEUROCHIRURGO: “SONO STATO in PARADISO !” – 14/10/2014
Eben Alexander viene ricoverato per un attacco di meningite nel 2008. Entra in stato vegetativo e al risveglio ricorda un viaggio in una “dimensione più alta”, popolata da angeli, in uno scenario paradisiaco. Tra dubbi e dichiarazioni, un’esperienza che arricchisce la complessa fenomenologia delle esperienze di “pre-morte”.E’ una storia particolare quella del dottor Eben Alexander, neurochirurgo a Harvard, con un curriculum accademico importante. Una storia finita sulla copertina di Newsweek, e ripresa – con una certa cautela – da altri giornali nel mondo.
Ma soprattutto perché il racconto della “settimana in paradiso” del neurochirurgo è quello di un salto notevole da una vita fatta di ricerche, accademia, dati, laboratori, a un’interpretazione della realtà profondamente diversa, durante i giorni in coma vissuti da Alexander e che dalla sua, ha i referti di un monitoraggio costante del suo stato cerebrale durante quello che lui definisce come un’esperienza in un altro mondo. Quello dopo la morte.
Le Near Death Experience, esperienze di “pre-morte” non sono eventualità rare. Sono anzi migliaia i casi ogni anno di persone che raccontano di aver visto, se non vissuto, in un “aldilà” dalla realtà terrena. Sono tutte esperienze accomunate da almeno un elemento, ovvero la costante, profonda e pervasiva sensazione di pace, riservata a chi attraversa il confine tra la vita e la morte.
Molti parlano di una vera e propria estasi. E nella stragrande maggioranza, chi è tornato indietro non aveva alcuna intenzione di farlo, e i racconti convergono tutti sull’intervento di una forza non meglio specificata, in grado di riavvicinare la coscienza al corpo “abbandonato”.Nello specifico caso di Alexander, 58 anni, la figura è quella di uno specialista con un curriculum di rilievo, che nell’arco della sua carriera avrà presumibilmente ascoltato decine di storie di questo tipo, e che lui stesso dice di aver sempre respinto. Ma dopo l’attacco di meningite nel 2008, e il ricovero in coma al Virgina Hospital, una condizione che avrebbe prodotto la NDE, il dottore ha la sua personale versione da raccontare.
Mentre il suo cervello non comunicava attività, e il suo corpo era privo di conoscenza e non rispondeva agli stimoli, Alexander dice di essere giunto in un luogo “pieno di farfalle, in cui si udiva della musica e canti”, in un viaggio che descrive come “molto vivido, in un universo coerente”.
Alexander narra del suo arrivo in un posto molto simile al Paradiso nella sua immagine più comune, quella di un “luogo pieno di nuvole”, in cui è stato accolto da una donna “bellissima, con gli occhi azzurri”, e ha percepito di essere “amato incondizionatamente” da un’entità spirituale, “volando su ali di farfalla”. Tutto ciò mentre era privo di coscienza, il che porta lo scienziato a teorizzare l’esistenza di un’altra forma di coscienza, spirituale.
Quella di Alexander è quindi un’esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana. “Come neurochirurgo, non credevo alle NDE”, scrive lo scienziato su Newsweek, “e ho sempre preferito le ipotesi scientifiche”.
Il dottore dichiara di non essere cattolico, e di non credere nella vita eterna. Ma poi ha sperimentato “qualcosa di così profondo”, da fargli riconsiderare le esperienze NDE in chiave scientifica.
Il suo viaggio tra “nuvole rosa e creature angeliche che lasciavano scie in cielo” racconta di incontri con creature “diverse da qualunque altra abbia mai visto su questo pianeta”, dice Alexander. “Erano più avanzate, forme più alte. E poi il canto corale che arrivava dall’alto, mi riempiva di gioia e stupore”. Tutto questo, dicono i referti, durante uno stato in cui la corteccia cerebrale, la parte che controlla le emozioni e il pensiero, costantemente monitorata, è risultata priva di attività.Alexander aggiunge:
“Non c’è una spiegazione scientifica a quello che è successo: mentre i neuroni della corteccia erano inattivi a causa dell’infezione, qualcosa come una coscienza slegata dalla mente è arrivata in un altro universo. Una dimensione di cui mai avrei immaginato l’esistenza”. Un’esperienza che lo stesso dottore ha ben chiaro possa ricordare un set hollywoodiano.
E che però, dichiara, “Non era di fantasia. E ha profondamente inciso sulla mia attività professionale e sfera spirituale”. Con l’auspicio, inoltre, che un contributo firmato da un neuroscienziato possa aiutare a fare più luce, terrena, sul complesso fenomeno delle NDE.
Tratto da: ilnavigatorecurioso.it
– video illustranti il Viaggio nell’Aldilà/Aldiqua’, ma in dimensioni diverse… su Youtube.com trovate molti video sul tema
I SEGRETI dell’IMMORTALITA’ e l’EVOLUZIONE della COSCIENZA
“Perché la morte è una bugia ? Pensate ad una goccia d’acqua che vive nell’oceano. Le altre gocce d’acqua, quando evapora, la credono morta, eppure continua ad esistere in cielo, e poi ricadrà fra le onde. Ma come fanno le altre gocce a saperlo, senza compiere quel viaggio ?” (By Osho)
SCIENZA SCOPRE la cosiddetta impropriamente: “ANIMA” (vedi qui la definizione della parola Anima)
Le testimonianze relative a situazioni nelle quali il paziente, clinicamente considerato morto, è poi sopravvissuto e ha raccontato di essersi trovato in un mondo di luce, sono molte (centinaia di migliaia) e sono state rese note anche in testi editi in varie lingue, compreso l’italiano.
Video: La Vita oltre la Vita
Il Bambino che visse 2 volte:
L’ani+ma (l’essere Vivente NON morto ancora sulla Terra) quindi, è l’insieme di tutti questi 7 corpi, dall’Ego /Io Sono al fisico e non è una sola parte di essi.
Essa è l’insieme delle informazioni che l’essere eredita dal concepimento, contenuta nella coppia di 2 atomi base (+ e -) che aggregheranno altri atomi (insieme) per formare il corpo fisico, più quelle che sono codificate nel DNA, risultante dalla combinazione di metà del DNA nucleare del padre (per mezzo dello spermatozoo che feconda l’ovulo) con metà di quello della madre, mentre il DNA mitocondriale viene tutto dalla madre, contenuti nell’ovulo femminile.
Da quelle informazioni che acquisisce durante la sua vita terrestre, vale a dire nelle connessioni neuronali che si plasmano nell’interazione con l’ambiente familiare, sociale e quello della Natura/UniVerso, nel quale l’essere vive; quindi è corretto dire che la nostra anima (in realtà il nostro Spirito) non è sempre la stessa dalla nascita all’età adulta: magari uno nasce come bambino carino e paffutello, ma poi da adulto diventa uno spietato criminale, sadico e pluri-omicida. L’informazione lo ricordiamo è quella che è contenuta nel DNA ed è negli elettroni/atomi che compongono il DNA che viene ad essere raccolta, aggiunta e memorizzata al momento della morte.
Ricordiamoci che non si può dividere ciò che la Manifestazione, il “corpo di Dio” (manifestazione dell’InFinito) ha unito; per cui non è facile definire i confini precisi dei vari “corpi” sottili; comunque tutti questi corpi ci dicono anche gli antichi, sono collegati fra di essi in modo inter relazionale, ma sopra tutto dai 7 centri detti “chakra”; questi centri sono il collegamento fra i vari livelli dei corpi permettendo la risalita e la discesa delle 2 energie che noi captiamo da: polmoni, piedi, testa, pelle, cromosomi, e che si distribuiscono nei vari livello del corpo, per dare energia ad ogni organo o sistema collegato a quel centro; i “chakra” corrispondono grosso modo, partendo dal basso a: zona genitale; zona intestinale; zona stomacale; zona plesso solare; zona della gola; zona della fronte; zona della “fontanella” (sopra la testa).
In Medicina Biologica o Naturale dobbiamo tenere conto di tutti questi “centri” e dei vari “corpi” quando cerchiamo di mantenere la Salute o ripristinare la stessa da uno stato di malessere.
E’ estremamente importante prima di trattare un malato sul piano metabolico, di ristabilire la giusta circolazione delle Energie in questi 7 centri secondo le loro giuste polarità (Yang e Yin).
Per far meglio comprendere, ciò che desideriamo illustrare ai nostri lettori sulla possibilità della materia/intelligente che si evidenzia nella sua proprietà intrinseca di trasformazione, riferiamo ciò che in certe branche della fisica applicata contemporanea si sta scoprendo:
I Metalli “liquidi” esistono veramente, anche se solo nei laboratori di ricerca applicata più moderni; essi si chiamano “fluidi elettroreologici” e le loro applicazioni nel futuro, possono essere fantascientifiche; un esempio: con questi fluidi si potranno costruire super macchine enormemente più veloci e precise, grazie ad ingranaggi capaci di passare dallo stato liquido a quello solido in frazioni di secondo, rispetto a quelle costruite fino ad ora.
Nel 1947 un fisico Willis M. Winslow aveva scoperto il primo fluido elettroreologico: esso si trasformava istantaneamente in semi solido, se era attraversato da una corrente elettrica; negli anni successivi altri materiali hanno dimostrato proprietà simili.
Alla base di questo fenomeno vi è la polarizzazione, fenomeno scoperto da tempo; se un fluido con molte particelle in sospensione viene attraversato da un campo elettrico, le particelle tendono a polarizzarsi, assumono cioè una forma allungata con un polo caricato positivamente e l’altro negativamente; i poli delle particelle tendono ad attrarsi, se di carica diversa od a respingersi; questo tipo di movimento provoca il loro allineamento, generando un nuovo “insieme”, una nuova struttura.
Quando molte particelle presenti nel liquido interagiscono in quel modo, finiscono per formare lunghe catene e questo può provocare la progressiva solidificazione del fluido.
Per ottenere questo rapido passaggio ci dicono i fisici, occorre applicare tensioni di qualche migliaio di volt.
Altri liquidi/solidi (miscele con silicio e polimeri solubili) che si chiamano colloidi dilatanti, mutano di stato anche se non sono attraversati da correnti elettriche, il passaggio di stato avviene in seguito ad una agitazione meccanica violenta.
Perché vi abbiamo parlato di questo tipo di fenomeno ? perché riteniamo che in Natura esistono varie e molteplici possibilità, varie fenomenologie, che essa utilizza da sempre nei processi di Manifestazione e di trasformazione della materia, che hanno enormi possibilità e dimostrano come anche il fenomeno morte sottostà a questa legge di trasformazione, con simili modalità.
Nel momento della morte = trapasso = passaggio, vi è una scarica elettrica fortissima in Volt ed a bassa intensità, indotta ed una agitazione meccanica conseguente che provvede a temperatura ambiente, (questi fenomeni si chiamano: trasmutazione atomica a bassa temperatura) a modificare parte del corpo fisico/eterico/spirituale in altri stati della materia di cui è composto il nostro corpo, mantenendo il potere d’informazione del proprio Ego/ IO SONO nei nuovi corpi che si formano da esso ed a seconda delle proprie “destinazioni” essi si trasformeranno in gassoso, liquido, solido o plasma, ma contemporaneamente a riAggregare parte della materia precedente in altri insiemi che generano altre sostanze, cioè altre forme, altri corpi.
Ora osserviamo la Morte ancora da un altro punto di vista.
Dal punto di vista clinico, la definizione del momento della “morte” combacia con la cessazione del battito cardiaco, la cessazione delle funzioni respiratorie e di quelle cerebrali; NON si contempla assolutamente la cessazione delle Sensazioni da parte dell’Ego/IO, onde per cui è evidente che questa definizione è data da una incompleta osservazione esteriore, da parte degli altri, medici compresi.
La morte però è sopra tutto un momento “interiore”, NON solo esteriore; in Bio elettronica abbiamo una marcia in più per meglio definire questo momento, questo “passaggio nella Vita”.
Analizzando il sangue del “defunto”, pH, rH e rò, vedi Bio elettronica, possiamo sapere se è morto veramente e non si tratti di morte apparente, per cui il malcapitato non si troverebbe a risvegliarsi nella bara a 2 m. sottoterra, come purtroppo avviene ed è accertato nel 5% dei casi di sotterramento.
Comunque l’unico che può “narrarci” il passaggio, la morte è il morente; infatti in certi laboratori sono stati “interrogati” dei cadaveri, inserendo elettrodi nei loro cervelli e collegandoli ad un elettroencefalogramma; parlando con il “morto”, gli si è chiesto di fornire degli impulsi per rispondere con un semplice sì o no, alle domande che gli venivano poste, le risposte sono arrivate puntuali.
Abbiamo analizzato da vicino casi di persone, dichiarate “clinicamente morte”, facendoci raccontare le loro esperienze vissute; per clinicamente morte, si intendono persone che in ospedale, sono state dichiarate morte da medici con tanto di certificato e sono rivissute dopo qualche minuto, in certi casi oltre 2 ore, in altri dopo 2 giorni.
E’ stupefacente ascoltare le loro esperienze; tutte quante hanno in comune gli stessi elementi fondamentali descritti in modo un po’ diverso, a seconda del tipo di cultura filosofico, religiosa, del soggetto.
Queste affermazioni sono simili a quelle che uno studioso americano R.A. Moody e la giornalista italiana Paola Giovetti ed altri studiosi in altre nazioni, hanno scritto nei loro libri.
Ecco la descrizione che abbiamo tratto da tutti coloro che ci hanno descritto le loro sensazioni dopo che sono rivissuti da una morte apparente.
“Un uomo sta morendo e nel momento in cui ha raggiunto il massimo dolore, sente dalle parole del medico, di essere clinicamente morto; avverte uno strano rumore, come un tintinnio, una musica od un ronzio e contemporaneamente sente di muoversi, con estrema rapidità, lungo un “tunnel” una galleria buia, nera; giunto al termine, avverte di essere uscito dal proprio corpo, ma di trovarsi ancora nell’ambiente in cui esso si trovava prima e vede in lontananza il suo corpo, come se egli fosse solo uno spettatore; da quella posizione osserva il tentativo di rianimazione e prova un senso di sconvolgimento emotivo; dopo breve tempo si abitua alla nuova strana condizione, avverte di avere ancora un corpo ma di altra natura, molto diversa dal corpo fisico al quale era abituato e che ha lasciato.
Cominciano ad accadere altre cose, altri individui gli si avvicinano per aiutarlo; scorge i corpi energetici di parenti ed amici già morti che vivono in altra dimensione, poi gli appare un essere che egli definisce di Amore o di Luce; questo gli rivolge senza parlare, cioè telepaticamente, una domanda che lo esorta a valutare la propria vita e lo aiuta mostrandogli, come in un film (playback) a ritroso, gli avvenimenti più salienti della propria vita terrena.
Alle volte questo “film” viene visto prima dell’incontro con l’essere di luce; ad un tratto si sente vicino o vede una barriera, un confine che sembra essere la divisione fra la vita terrena e quest’altra che si propone; tuttavia “sente” o gli dicono di dover ritornare sulla terra e che non è ancora arrivato il momento del suo passaggio.
Tenta di opporsi, perché è affascinato da questa nuova e bella situazione; tuttavia si riunisce al suo corpo, in qualche modo e torna alla vita terrena.
Più tardi tenta di raccontare ad altri la sua esperienza, ma gli riesce difficile farlo; fa difficoltà ad esprimere con parole i fatti vissuti “altrove” e scopre che non lo prendono sul serio e rinuncia a parlare.
L’esperienza vissuta comunque modifica sostanzialmente la sua vita ed in particolare le sue opinioni sulla “morte” e sulla Vita”.
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La cosiddetta ed impropriamente chiamata “anima” (in realtà è lo Spirito con il corpo di Energia) esiste e sopravvive alla morte cerebrale affermano due medici inglesi, in modo improprio:
Pazienti colpiti da arresto cardiaco hanno raccontato di luci, sensazioni di gioia e ingresso in un altro mondo.
Corriere della sera 23-10-2000 – vedi: Campo Psico Energetico – effetto Kirlian
LONDRA – Una mente indipendente dal cervello e una coscienza, o anima, che vive dopo la morte cerebrale. In pratica, l’esistenza dell’anima provata scientificamente, visto che ad avanzare l’affascinante ipotesi sono due medici, Peter Fenwick, neuropsichiatra londinese, e Sam Parnia, ricercatore clinico all’ospedale di Southampton e che la ricerca sarà pubblicata dalla rivista medica Resuscitation.
Per un anno i due hanno studiato 63 casi di pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco. Di questi, 56 non avevano memoria del tempo in cui erano rimasti privi di conoscenza. Ma quattro dei sette che hanno dichiarato di ricordare qualcosa hanno superato la scala Grayson, che valuta le esperienze di «quasi morte». I quattro hanno parlato di sensazioni di pace e gioia, tempo accelerato, perdita di percezione del corpo, di una luce brillante e dell’ingresso in un altro mondo. Esperienze che per gli scienziati non potrebbero spiegarsi con un collasso delle funzioni cerebrali causato da mancanza di ossigeno o con combinazioni di medicinali (che in casi del genere sono uguali per tutti).
“Queste persone erano in una condizione in cui il cervello non avrebbe dovuto essere in grado di sostenere processi lucidi o consentire di avere ricordi duraturi”, ha dichiarato Parnia al Sunday Telegraph, a meno che il cervello non sia l’ intermediario di una mente indipendente”.
Fonte: MysteryMail 25 Ottobre 2000
Secondo due eminenti medici britannici la cosiddetta impropriamente anima esisterebbe.
Peter Fenwick, neuropsichiatra all’Istituto di neuropsichiatria di Londra e Sam Parnia, ricercatore clinico presso l’ospedale di Southampton, in seguito ad analisi strettamente scientifiche, hanno ipotizzato che la mente sia indipendente dal cervello e che l’anima continui a vivere dopo la morte cerebrale.
Gli studiosi si sono basati sulle testimonianze dei malati che hanno raccontato di aver provato un senso di pace e di gioia in una “condizione in cui il cervello non avrebbe dovuto essere in grado di sostenere processi lucidi o consentire loro di avere ricordi duraturi”. In seguito a uno studio condotto al General Hospital di Southampton gli studiosi hanno intervistato 63 pazienti sopravvissuti all’arresto cardiaco.
Fra questi, 4 persone avrebbero superato la c.d. scala Grayson, criterio medico per valutare le esperienze di “quasi morte” e ognuno di loro avrebbe avvertito sensazioni di pace eterna, di smarrimento della percezione fisica, di ingresso in un altro mondo.
Secondo Parnia: “ciò potrebbe fornire una risposta alla domanda se la mente o la coscienza siano prodotte dal cervello o se il cervello non sia invece una specie di intermediario della mente, la quale esiste indipendentemente”.
Fenwick e Parnia hanno escluso che l’esperienza possa spiegarsi con un collasso delle funzioni celebrali causato da mancanza di ossigeno.
Con l’analisi delle cartelle cliniche è stata altresì esclusa la possibilità che l’accaduto sia riconducibile a combinazioni di medicinali dato che le tecniche di rianimazione praticate in ospedale sono uguali per ogni paziente
PREMORTE – Near-Death Experiences o Stati di Premorte (NDE)
Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo.
Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.
Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati – in particolare Frankl e Potzel – mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro,
“La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria.
Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University.
Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica.
Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).
Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.
FASI CARATTERISTICHE del FENOMENO NDE
Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.
Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.
Sensazione della morte
Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte.
Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo.
Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli.
Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.
Senso di pace e assenza di dolore
Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.
Il tunnel
Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico).
La persona si trova di fronte ad un tunnel a vortice, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre.
Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà:
Il paradiso terrestre – L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.
Gli Esseri di Luce
Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.
Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.
In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.
Il Supremo Essere di Luce
Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro.
Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.
Visione panoramica della vita
Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo.
Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita.
Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza.
Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.
Rapida ascesa al “cielo” (altra dimensione)
Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.
Riluttanza a tornare in vita
L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere.
La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione.
Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.
Differente percezione spazio – temporale
Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi.
Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.
Tratto da: vspace.it
A questo punto desidero condividere con Voi un’altro documento-film, di una storia realmente accaduta, sono 40 minuti biografici.
Video QUI: http://vimeo.com/21539682
Commento NdR al video: cosi come tutte le altre esperienze di preMorte, anche questa nella sua narrazione, viene “mediata”-filrata-alterata, dalle credenze (schemi mentali religiosi o meno) del soggetto e quindi ognuno dei narratori, spiega l’esperienza vissuta in funzione delle proprie credenze, ma la sostanza NON cambia sono sempre esperienze SIMILI: uscita dal corpo > entrata in un tunnel buio, nel quale certi soggetti stazionano piu’ o meno del tempo….a seconda dei propri comportamenti nella esperienza Terrestre, poi arrivano comunque alla Luce….dell’AmOr INFINITO, e vedono la dimensione parallela ed i propri cari defunti presenti in essa…e quando ritornano. la loro visione della vita-morte cambia totalmente; che siano di incitamento ed esempio per tutti coloro che sono ancora nel dubbio !
QUINDI, Riassumendo possiamo descrivere con questa successione gli avvenimenti che ricorrono frequentemente nei casi di Pre-morte:
1) Sensazioni piacevoli di pace, quiete nella prima fase.
2) Percezione di una Luce bianca chiarissima, per quanto vi sia molta luminosità, essa non offende in alcun modo la vista, né impedisce di vedere altre cose; oltre alla percezione della luce, si odono bellissimi suoni e voci di altri esseri.
3) Estrema esaltazione delle facoltà intellettive e percettive.
4) Esperienza di percorrere un “tunnel” (dimensionale) una galleria buia.
5) Abbandono del corpo fisico all’interno di una parte del corpo energetico e ci si trova ad osservare il proprio corpo fisico, essendone completamente fuori.
6) Riepilogo dei fatti importanti della vita, i ricordi si susseguono con ritmo rapidissimo ma con uno sguardo mentale si comprendono e si rivivono interamente, auto giudicandosi.
7) Sensazione di un passaggio di “luogo” o di dimensione che si interrompe un attimo prima del rientro nel corpo fisico, contemporaneamente al desiderio intenso di rimanere in quel nuovo stato o luogo.
8) quando l’Essere, l’ IO SONO, si trova con il nuovo corpo di energia, nell’al di la’, oltre ad avere la certezza di essere un Essere Eterno, facente parte di un’insieme in fase di crescita infinita, vive esperienze molto piu’ vive e stupende: la natura e tutto cio’ che è in quei luoghi sono speculari come forma a quelli Terrestri, ma sono ad esempio luminescenti, li, si percepiscono come vivi anch’essi, i gradi di liberta’ sono percentualmente specularmente invertiti a quelli esistenti su questa dimensione terrestre, es. qui in questa dimensione, se vi buttate dal 10° piano di un edificio, precipitate e morite al suolo, la’ invece volate….non avete da preoccuparvi di far da mangiare e/o mangiare, perche’ siete autosufficienti e vi create l’energia necessaria per mantenervi in forma e salute perfetta, se volete cambiare forma al vostro corpo di energia, potete farlo ed assumere la forma desiderata.. l’invecchiamento NON esiste, ecc.,
Ma se siete ancora in una fase di evoluzione spirituale, dopo aver assaporato queste meraviglie, dovrete reincarnarvi e prendere un corpo piu’ denso fatto di materia semisolida come quello che avete ora, per fare esperienze tali da migliorare ed acquisire le mancate consapevolezze in un ciclo necessario fino al raggiungimento di consapevolezze sempre piu’ perfette e complesse.
Altri Esseri invece, come raccontano anche coloro che ritornano dal trapasso (NDE), dal tunnel vanno in un luogo buio, nero, si sentono come in una stanza, hanno la sensazione di essere legati mani e piedi, non si possono muovere ed hanno la percezione consapevole dell’eternita’ e vivono sensazioni di paura, angoscia e soffrono tale stato, senza avere contatto con altri esseri, sono completamente soli isolati, vivono quindi al cosiddetto all’inferno)….fino a quando, per la legge dell’Amor, non vengono rimossi da quello stato per reincarnarsi nei corpi umani terrestri (se provengono dalla Terra, altrimenti vanno nei loro Pianeti dai quali sono provenuti) per espiare su di loro cio’ che hanno fatto ad altri, per poi riprendere il loro stato evolutivo fino all’ascesa nei luoghi bellissimi, che sono quelli dell’al di la’.
Questa la descrizione generale che “risuona” in tutti i racconti ed in ogni parte del mondo, indipendentemente dal credo religioso o spirituale, da parte delle persone ascoltate nelle nostre ricerche.
Anche queste affermazioni confermano le nostre tesi sulla “morte” quale passaggio in altra “dimensione” quella energetica, elettronico Spirituale.
Quello che è strano è che molti individui sopra tutto in occidente, quando incontrano un amico che racconta loro per esempio, di essere stato in Kenia e di aver visto laggiù tante cose, di aver parlato con altre persone del luogo, ecc., questi pur non conoscendo di persona la nazione Kenia, gli prestano fede e non hanno nemmeno il dubbio, che il loro amico racconti loro una frottola; mentre se qualcuno anche loro amico, gli racconta che è stato nell’aldilà, descrivendo tutto con minuziosi particolari, allora la narrazione diviene una favola mentale della persona che la racconta, questo atteggiamento è sicuramente poco serio; il ricercatore della verità andrà come minimo a cercare altre persone che hanno fatto l’esperienza per vedere se ciò che ha ascoltato è credibile o meno, questo almeno fino a quando egli non vivrà di persona l’esperienza; sono gli schemi mentali ristretti che impediscono a quelle persone di accettare una possibile verità.
Dovremmo allora dire che lo stato della morte è analogicamente da riportare allo stato del sonno nell’Uomo; il sonno è vissuto in piena coscienza da parte dell’Ego=IO, tant’è che si vivono esperienze vere e complete anche se “interne”; si hanno tutte le sensazioni come nello stato di veglia che è lo stato di relazioni con l’esterno, in quanto si vivono colori, suoni, tatto, parole, immagini, ecc. come se fossero oggettivate e non per questo si è pazzi; mentre si dorme si risolvono problemi che non si riesce a risolvere nello stato di veglia, tant’è che vi è un detto: “la notte porta consiglio”; si hanno visioni, sogni, ecc., che molte volte non vengono ricordati, ma che si Sa che si sono vissuti nella notte, mentre si dormiva.
Il sonno è uno degli stati dell’Essere cosciente e parte della Vita stessa; ecco perché in molte religioni si è legata analogicamente la morte allo stato del sonno.
Però lo stato di morte è molto più dello stato del sonno, in quanto esso permette altri e più complessi cambiamenti di stato; lo stato della morte infine è il passaggio dall’esterno, il fuori dello spazio gravitazionale della Manifestazione, all’interno di essa, il dentro.
Lo schema del TAO
Ecco un’esempio grafico del concetto riguardante al di qua ed al di la’ – diamo una definizione del grafico: esso rappresenta possiamo dirlo due Universi in uno in continuo contatto ed interdipendenza.
– La parte Bianca ipotizziamo che sia quella corrispondente alla parte visibile del nostro Universo che possiamo osservare da questo lato e dimensione.
– La parte Nera ipotizziamo che sia quella corrispondente alla parte dell’UniVerso della cosiddetta “materia oscura”.
Come potete osservare le rappresentazioni grafiche nel disegno, le due parti dell’Universo sono definite ed “isolate” normalmente fra di loro, solo alla morte di un Essere incarnato in questa dimensione dell’Universo, Egli puo’ passare, se pronto per esso, nell’altra dimensione di questo Universo e recarsi nel cosiddetto al di la’ ove vi e’ la Luce e la Vita Vera, oltre che avere la certezza della Vita Eterna.
Osservando bene vediamo che nel disegno/grafico, all’interno delle due parti di Universo, vi sono dei piccoli cerchi del coloro dell’altra parte dell’Universo, cio’ significa che nei due campi di questo Universo, diviso dalle due dimensioni diverse, vi sono piccole parti di quell’altro = esempio i gradi di libertà (possibilità) degli Esseri sono, se qui limitati, nell’al di la’ molto ampi, anzi enormi e viceversa.
Questa parte del nostro Universo che è intelligente, a sua volta è duale, cosi come quell’altra parte ha la stessa dualità ma con rapporti di funzioni diametralmente opposte !
Il sottoscritto (Admin del sito), pensa che la parte bianca NON rappresenti questo lato dell’Universo, ma rappresenti l’altra parte quella della Vera Luce e quella del Nero rappresenti quella delle “tenebre” (mancanza di luce = In-Form-Azione), che sono molto evidenti in questa parte dell’Universo e credo che questo universo sia solo uno dei tendenti Infiniti Universi esterni a questo – vedi Multiverso
Credo di aver spiegato meglio con questo grafico i concetti espressi in questa pagina.
Secondo le affermazioni precedenti sugli “Aelohim, Elettroni, Eoni”, noi sosteniamo quindi che la morte è la “trasformazione” dallo stato materiale, allo stato Energetico, Elettronico, con la piena coscienza, consapevolezza e partecipazione dell’Ego=Io Sono della persona a queste “variazioni” di stato; tale variazione è il passaggio dell’Energia, dallo stato “solido” a quello di “plasma” e per la parte fisico/eterica, attraverso la riduzione in stati di liquido, gassoso, atomico, per essere riciclato biologicamente in nuove e molteplici aggregazioni.
Per fare ciò dobbiamo passare dallo stato solido allo stato “Energetico” e passare quindi dentro la materia per poterci livellare al piano al quale ci siamo resi capaci di “rivelare”, nella nostra esperienza terrestre.
Infatti anche il ciclo della Natura ci conforta dandoci tutti gli esempi possibili di cui ne prendiamo solo uno: il chicco di grano deve essere messo nella terra, trasformarsi, cioè morire per “dare alla luce”, per far nascere una spiga e da essa nascono circa 100 chicchi di grano e così via; lo stesso avviene per gli esseri viventi, noi siamo un “chicco” di informazioni cioè di Spirito, Pensiero, Coscienza chiusi in una “sostanza o bolla di energia” e dobbiamo venire a nascere sulla terra per poter “morire” e per poterci trasformare a nostra volta, per dare così vita a miliardi di altri (chicchi ), cioè Atomi od Elettroni Personalizzati che a loro volta ci accompagnano nella nostra esperienza corporea umana e che andranno ad arricchire ed a ri-Aggregarsi per affinità e livelli, alla nostra morte ad altri corpi, inserendovi di nuovo ed in tutti l’inconscio collettivo aggiornato per re-Informare attraverso gli atomi/elettroni contenuti nel DNA/RNA, anche il CEI (Campo Elettro Magnetico Informato) dei nuovi corpi che si creeranno.
La CoScienza non perde in nessun caso la percezione di Sé e dell’UniVerso; ella la perde a livello conscio temporaneamente quando ella si reIncarna, per poter essere libera di effettuare una nuova esperienza e ciò avviene al concepimento.
Durante la vita nel fisico ella deve, ritornando in Armonia con la Manifestazione, riprendere il colloquio interrotto con il Concepimento (concepire un piano mentale).
Solo la Coerenza, con le varie Leggi della Manifestazione permette il ripristino della ComUnicAzione.
L’incoerenza al contrario impedisce la comunicazione e la comprensione della realtà della Vita; ad ogni morte o trapasso la CoScienza si re-Incarnerà per potersi rimettere in conDizione di riTrovare la sua coerenza con la Manifestazione fisicoSpirituale dell’UniVerso e degli Universi possibili e le Sue/Loro finalità…verso l’Unita’ nell’ AmoR INFINITO, all’In-Finito !
Le religioni anche quelle non cristiane, sono tutte concordi con forme diverse, nell’affermare che la vita continua dopo la morte; alcune dicono che l’Ani+ma, l’Essere, l’Ego/IO SONO nella materia, prenda possesso di un altro corpo e si reincarni di nuovo e così per quante reincarnazioni sono necessarie per “purificarsi”; alcune la chiamano la legge del “Samsara”.
Noi sosteniamo questo: esistono Ego/IO (Esseri, Anime) emanati dall’InFinito, dopo varie reincarnazioni alla loro ultima morte, con il loro nuovo corpo di Energia si incarnano volontariamente, cioè riprendono forma solamente per aiutare altri Esseri ad evolvere nelle varie dimensioni; altri risorgono o si riAggregano o si reincarnano moltissime volte perché debbono acquisire altre informazioni e non sono capaci di rendersi liberi dalle psico dipendenze di questa dimensione, perciò si auto obbligano, auto condizionano per via delle loro psico dipendenze a reincarnarsi, a risorgere molte volte, fino a riuscire ad essere abili ed autosufficienti nel mantenere per sempre il loro corpo Energetico, cioè ad essere Coerenti ed a imparare a decidere dove posizionarsi ad ogni loro “trapasso”, utilizzando il tipo di materia presente nella dimensione ove desiderano manifestarsi.
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DIFFERENZE fra: Aldiquà ed Aldià’….
L’Aldiqua’ lo conosciamo tutti perché lo sperimentiamo personalmente su questa Terra e ci accorgiamo tutti quanti che questa dimensione spazio/temporale ha molti limiti:
– non possiamo volare di moto proprio
– se cadiamo dall’alto ci facciamo male
– non possiamo avere più forme fisiche
– il nostro organismo è molto fragile
– l’amore che possiamo dare è sempre limitato
– il godimento sessuale dura qualche secondo, max 1-3 minuto….
– lavorando facciamo molta fatica
– occorre lavorare molto per avere qualcosa
– dobbiamo mangiare per avere forza,energia
ecc.
L’Aldilà, al contrario è specularmente invertito, anche come funzioni, in un’altro spazio/tempo speculare, ma invertito, esistente nellaMateria Oscura nostra “madre”…..che è presente…. nel Vuotoquantomeccanico INFINITO….nostro “padre”….
Per riassumere:
– Tutti gli esseri umani sopravvivono alla morte fisica, a prescindere dalle loro convinzioni.
– Al momento della morte portiamo con noi la nostra mente insieme a tutte le esperienze che abbiamo vissuto, il nostro carattere e il nostro corpo eterico (lo spirito) che è un duplicato del corpo terreno. Esso fuoriesce dal corpo fisico al momento della morte ed è collegato ad esso per mezzo di un filo argentato. Quando questo filo argentato viene reciso dal corpo fisico allora si verifica la morte.
– Lo stato mentale che si ha al momento della morte è di importanza cruciale. Alcuni muoiono coscientemente e hanno piena consapevolezza delle persone amate che li accolgono all’arrivo; altri si trovano in stato di incoscienza e vengono portati in un posto speciale dell’aspetto di un ospedale o di una casa di cura. Chi è morto a seguito di una lunga malattia avrà bisogno di tempo per ricostruire la propria immagine mentale.
– ATTENZIONE: Alcune droghe allucinogene hanno il potere di far fuoriuscire il corpo eterico da quello fisico. Visti dalle entità dell’Aldilà, i tossicodipendenti “… hanno un aspetto patetico, quasi come se non avessero un’anima … il loro sguardo è perso nel vuoto. Quando i tossicodipendenti escono dal corpo, altre entità inferiori provano ad entrarvi in quel caso si verifica la possessione.”
– Non esiste un paradiso che si trova “nel cielo” o un inferno che si trova “sottoterra”: l’Aldilà è collocato nel “piano” terrestre è costituito da diverse sfere sovrapposte l’una all’altra dalle vibrazioni più elevate a quelle più basse (altre dimensioni).
– È altamente probabile che coloro che hanno una concezione immutabile e dogmatica di ciò che ci si deve attendere immediatamente dopo la morte incontreranno seri problemi.
– I cosiddetti atei e gli agnostici potrebbero non avere alcuna difficoltà nel passare alle sfere superiori quello che conta è ciò che si è fatto nel corso della propria vita e il motivo per cui lo si è fatto, non quello in cui si è creduto.
– L’amore, quello incondizionato, è la forza più potente che esista nell’universo.
– L’amore incondizionato è il legame inscindibile con i nostri cari che si trovano nell’Aldilà.
– La gente corretta viene accolta dai propri cari le anime gemelle si ricongiungono. Le Intelligenze Superiori ci informano del fatto che nell’Aldilà il nostro aspetto fisico può ritornare quello dell’età migliore per la maggior parte delle persone quello che si ha tra i 20 e i 25 anni.
– Le persone amate che si trovano nell’Aldilà, sia quelle arrivate di recente sia le altre, hanno la facoltà di visitare coloro che vivono sulla terra.
– Alle persone amate arrivate di recente, normalmente entro i tre mesi dal trapasso, viene data la possibilità di trasmettere messaggi visivi per mezzo di sogni, apparizioni o in altro modo per attestare che sono ancora vivi.
– Il genere di vita che ci attende nell’Aldilà bellezza, pace, luce e amore è inimmaginabile.
– Nell’Aldilà si possono sempre apprendere lezioni di carattere spirituale per progredire verso sfere superiori e perfino più belle.
– Una volta entrati nell’Aldilà, si prova una sensazione di enorme luminosità e di Amore.
– Qualunque inabilità fisica si sia avuta sulla Terra sparirà non ci saranno più malformazioni, malattie, cecità e ogni altra avversità che abbia caratterizzato la vita terrena.
– Nell’Aldilà la mente ha un potere enorme. Può creare la materia e può far viaggiare il corpo alla velocità del pensiero. È sufficiente immaginare un qualunque luogo del mondo e ci si trova là istantaneamente.
– Chi è considerevolmente incline al male viene attratto nelle sfere inferiori più oscure, ritrovandosi da solo o in compagnia di coloro che possiedono le sue stesse bassissime frequenze vibratorie e il suo stesso bassissimo livello di spiritualità.
– Per alcuni la transizione dalla Terra all’Aldilà è migliore che per altri maggiore è la conoscenza che si possiede dell’Aldilà e più agevole è la transizione.
– Alcuni rimangono bloccati “fra i due mondi”. Si tratta di coloro che, sentendosi ancora solidi, non riescono ad accettare l’idea di essere morti. Molti provano uno stato di confusione mentale e possono perdersi per decenni o anche più, ma poi alla fine del loro periodo arrivano nella dimensione per la quale si sono consapevolmente od inconsapevolmente preparati.
– Tutto ciò che qui in questa dimensione terrestre è impedito, in quello spazio/tempo (nell’al di là), è possibile e con nessuna fatica.
– inoltre il nostro corpo non è più cosi “solido”, perché fatto di energia pura, cioè di luce, pur mantenendo le forme esteriori umane, quindi possiamo fare tutto cio’ che vogliamo, assumere le forme desiderate, volare, rimanere senza mangiare il tempo desiderato, creare, andare in altri UniVersi/mondi/dimensioni, amare quanto vogliamo, ecc., purche’ tutto sia fatto nella legge dell’AmOr.
Commento interessante (NdR): Se mettiamo un morente su di una sensibile bilancia (bilancia atomica) un momento prima dell’esalazione dell’ultimo respiro, troviamo un determinato peso, che diminuisce di qualche decina di grammi (15 gr.) appena il soggetto ha esalato l’ultimo respiro ed il corpo tende a divenire freddo; questo esperimento è già stato effettuato, ma si è “creduto” di misurare il peso della “anima” (in realta’ del corpo BioElettronico che contiene il proprio Spirito); pensate a quale stupidità certi studiosi medici scienziati (Americani) di Tanatologia (studio della morte) sono arrivati; questo avviene perché essi NON conoscono le semplici ma sacrosante Leggi dell’UniVerso.
USCIRE dal proprio corpo, video in francese:
https://www.youtube.com/watch?v=9F-7A67S9PE
Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=z_EmVVvMhb4
vedi anche le pagine in questo sito di:
Olo-Mero + Chi cosa e’ dov’e’ Dio ? + cosa e’ il Cristo ? + Buchi neri + Atomo + Vuotoquantomeccanico + Campo Psico Energetico – effetto Kirlian + Sintesi + Conclusioni
EUTANASIA: Olanda Legalizza, è Il Primo Paese al Mondo – dopo l’Olanda il sì del Belgio e della Svizzera
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La Morte, sola igiene del mondo biologico
Quanti di voi concordano con le leggi di Natura (sacre, loro sì) per cui l’unico strumento evolutivo e igienico che spinge appunto ad un continuo adattamento e quindi ad una evoluzione, è il rischio continuo della morte ?
La morte, concetto tanto denigrato dalla cultura giudaico-cristiana, è invece lo strumento con cui la Natura ci ha educati come specie e come singoli, in un continuo divenire e mutare ed adattarsi per vincere una partita in più a quella partita che è in definitiva la vita biologica.
La morte determina la vita, la affina, dà qualità ai suoi individui, milioni di vostri antenati sono morti perché poteste avere un discreto codice genetico adatto all’ambiente.
Credo l’importanza della Morte non sia stata molto accettata a livello del pensiero filosofico occidentale cosciente (dico cosciente poiché a livello inconscio tutti ne siamo consapevoli).
Una Festa della Morte, in una civiltà realmente umanizzata e con un buon rapporto colla Natura sarebbe ASSOLUTAMENTE necessaria.
By Amleto il danese – Tratto da: Newsgroups: it.cultura.ateismo, it.cultura.religioni
Italy – In Italia si puo’ ormai Cremare la salma dei defunti e disperdere le ceneri in mare, in zone di montagna o collinari.
Lo stabilisce il regolamento, approvato ieri dalla giunta, della legge regionale varata nel luglio 2008.
Ma solo se il defunto ha manifestato la volontà (in testamento) di far disperdere in mare le ceneri contenute nell’urna, la dispersione dovrà avvenire a non meno di 300 metri dalla costa, dalla riva o dal porto di approdo più vicino.
La dispersione non è consentita nei tratti soggetti a campionamento per la balneazione. Dovrà essere effettuata in presenza di un rappresentante del comune – Genova, Giu. 2008
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Commento finale NdR: dopo aver fatto tutte queste varie considerazioni, possiamo affermare che la parola “morte”, per l’umanita’ in genere, tiene sotto un’ incantesimo = illusione, sotto il quale, quasi tutti gli esseri umani sottostanno (quelli che ignorano la Verità), per la cosiddetta “paura della morte” che viene indotta loro, anche dai prePotenti del mondo intero (religiosi e non).
Questo “incantesimo” è la PAURA di MORIRE, non percependo che siamo al contrario esseri IMMORTALI in quanto Esseri Spirituali che hanno dei corpi fisici che vengono presi-lasciati di tanto in tanto, per poter perpetuare la nostra immortalita’ nell’Infinita’dello spazio-tempo !
Naturalmente specialmente tutti i religiosi alimentano e perpetuano nel tempo questo incantesimo, speculando sulla paura della fine della propria esistenza, schema mentale che è solo pura illusione, la vita è ETERNA e per TUTTI alla faccia dei religiosi che vi speculano sopra… !
Citiamo per i religiosi cristiani, anche la Bibbia, e precisamente nel nuovo testamento, la 1° lettera a Corinti cap. 15 – verso 42:
“…Cosi è per la resurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risorge incorruttibile; e’ seminato ignobile e risorge glorioso; è seminato debole e risorge potente; è seminato corpo fisico risorge corpo spirituale; vi è un corpo fisico naturale e vi è un corpo spirituale“…
Quindi NESSUNO scompare con od alla morte, ma “passa a miglior vita”, quindi successivamente si riprende un’altro corpo per manifestarsi all’Infinito ! ……NESSUNA MORTE UCCIDE per sempre !
Si nasce in-creati e si muore in-creati, siamo Esseri IMMORTALI, perche’: “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, non nel medesimo istante” !
Auguriamo Buona vita Eterna a TUTTI, nel “Progetto Vita” perché la Vita è un DONO !
Scopo della Vita terrestre:
L’uomo ha come compito iniziale di capire chi è da dove viene e dove va…nell’InFinità… e per arrivare a ciò fa esperienza vede, sente, tocca, ama, vive, fino a quando comprende la verità su quelle domande, e da allora PARTECIPA nel ed al progetto Vita all’InFinito…..che è l’atto di Amore più grande che si possa concepire..questo è l’UNICO scopo della Vita Terrestre…manifestare l’INFINITO nell’INFINITA’ del tempo e dello spazio negli infiniti possibili Universi….e Tutto ciò è semplicemente MERAVIGLIOSO, alla faccia di mediatori, santi, madonne, gesu cristi, preti, pastori, guru, rabbini, iman…partiti, ecc !
Ci siamo solo Noi e l’InFinito che noi rappresentiamo, osservandolo nel tempo presente e nel qui ora….(se pratichiamo la Legge cosmica dell’AmOr), per raggiungere quelle consapevolezze e per iniziare anche noi a creare universi nell’INFINITA’ ! !
… fare altri ghirigori intellettuali, seguire libri falsificati, sono solo degli schemi mentali…perdite di tempo che generano divisioni fra gli uomini !
TUTTO ciò che esiste nell’UniVerso che conosciamo è fuoriuscito dalla Vagina Cosmica ovvero “Figa Cosmica”….. la porta del VuotoQuantoMeccanico….ove il tutto è presente e che è la parte visibile dell’Indefinibile INFINITO !, ed alla morte/trapasso di ognuno di noi ripassiamo da quella porta (Figa Cosmica, dalla quale siamo nati, per mezzo della vagina Terrestre della propria madre) per entrare, una volta lasciato qui il nostro corpo / bruco / cristalide, da parte del nostro nuovo corpo (atomico/energia) la “farfalla” (il corpo BioElettronico)…..nella dimensione/mondo, per la/il quale ci siamo preparati in questo pianeta Terra e che l’InFinità ci regala !
Quindi Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione di Sé, potrebbero-dovrebbero divenire simili all’InFinitàper mezzo dell’AmOr Infinito, ……si dovrebbero fare-costruire ad immagine e somiglianza Sua, partecipando alla manifestazione (dell’Unione, dell’Amore Giusto), quale corpo di manifestazione dell’Infinito; inoltre i vari soggetti che stanno percorrendo questa via, dovrebbero comprendere che l’UNICO e VERO “D’io” = l’InFinito NON ha mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né madonne, né cristi, né altri che si possa inventare, né farmaci, né medicinali ecc., ma che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli partecipa alla Manifestazione dell’Amore nell’UniVerso; siamo solamente NOI STESSI in “Dio” e “D’io” in Noi Stessi e nella Natura, la Manifestazione dell’InFinito.
“Fino a quando gli esseri umani non usciranno per Amore della Conoscenza dell’InFinità, da questo giro vizioso di psico dipendenza dagli attuali schemi mentali, NON vi sarà evoluzione del pensiero, miglioramento della specie, né soluzione aigravi problemi che l’affliggono”. By Jean Paul Vanoli
…questo è il VERO ed UNICO messaggio cristico e di ciò che questa parola indica; quindi la parola “cristo” non è il cognome di Gesù il nazareno !, ma è una funzione, un comportamento determinato dall’azione dell’unzione con l’olio sacro (speciale) che il cervello secreta quando l’Essere è in armonia con la legge Universale dell’AmOr….e come dicono i religiosi cristiani occorre imparare e praticare l’AmOr cristico.
Quando trapassiamo (moriamo) l’AmOr Infinito chiederà ad ognuno di noi: “quanto hai Amato, indipendentemente dal modo di pensare religioso, filosofico, ateistico, partitico, settario, ecc.” ?…ecco l’unico metro di giudizio esistente nell’InFinità !
Ricordati:
Tu sei il Seme cosi come tutti gli esseri Viventi.
Nei fatti, sei un Punto di osservazione dell’InFinito sul Finito, quindi Sei una Entità Eterna, che osserva il Finito per Riconoscere l’InFinito e manifestarlo, nel tempo, come Essenza Spirituale che deve perfezionare di esperienza in esperienza la propria mente (Muscolo dell’Essere/Entità) per renderla sempre più complessa e quindi sempre più perfetta…(neghentropia), questo è il compito/dovere di ogni Ente/Essere.
Cerca di lasciare alle tue spalle il passato e riParti su questa UNICA strada, la strada dello Spirito, quello del pensiero giusto, e sii di esempio nel tuo divenire, agli altri…comparando la tua vita alla Legge dell’AmOr, unica Legge della Manifestazione del Finito.
Battetevi quindi con ardore sociale per ottenere Salute Vera, Giustizia Giusta, Lavoro Onesto e questo per TUTTI, iniziando da Voi stessi, la vostra famiglia, il gruppo, la nazione, l’umanita’ intera…alla quale appartenete.
Uscite dallo stato di “Robot”, psico dipendenti dalle varie idee religiose o schiavi degli stati (matrix), per divenire esseri Spirituali, auto programmati che vivono l’AmOr Infinito.
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Come Spiegare la “morte” ai vostri figli ?
A seconda dell’eta’ i particolari saranno, man mano che i figli crescono, sempre piu’ completi.
Il nostro Consiglio è che seguiate le indicazioni Spirituali (Info) che avete letto in queste pagine e vedrete che spiegando in questo modo la “morte”, le paure tenderanno a scomparire, ma dovete anche spiegare loro anche il senso della vita…perciò PRIMA studiatelo voi grandi e poi spiegatelo ai vostri figli, bambini, ragazzi, giovani.
Oggi 03/01/2014
In questi giorni anche io sto vivendo (Admin del sito) la separazione, momentanea, dalla mia adorata moglie Stefania (la personificazione dell’Amore = “Stella d’Amore”), che è deceduta e trapassata per malattia (cancro purtroppo trattata per sua decisione, con chemio + radioterapia che ne hanno accelerato molto velocemente la fine in tre mesi), ma siccome la vita continua, occorre farsi forza per tirare il “carretto” ogni giorno, fino al nostro proprio trapasso.
Noi filosofi della vita eterna, non facciamo funerali perché siamo areligiosi, ma filosofi della Vita eterna, e ciò che lega gli esseri per sempre è l’ Amore che si sono donati.
Per cui il vestito, il “corpo fisico”, lo lasciamo qui sulla Terra, ogni volta che trapassiamo e ci rechiamo quali Enti / Esseri / EssenzeEterne (quali punti di osservazione dell’Infinito) con il nostro Vero corpo Energetico-Spirituale, cioe’ di Energia informata delle e dalle nostre esperienze vissute, negli spazi/tempi che ci necessitano per vivere il Progetto Vita dell’INFINITO, all’Infinito, del quale siamo una infinitesima parte (un Punto di osservazione) di Esso/Egli, ma comunque con la stessa caratteristica intrinseca, di “immortalita’”.
Questa è la nostra certezza, come famiglia e come Esseri.
Il resto per noi, sono solo “abitudini/tradizioni” che rispettiamo, ma di e per coloro che non hanno ancora acquisito queste Meravigliose Consapevolezze !
Un abbraccio con AmOr a tutti voi cari Esseri eterni !
By Jean Paul Vanoli – Ricordiamoci che: La Vita è un dono !
P.S. Siccome con mia moglie quando era in vita, ci eravamo promessi l’un l’altro (diversi anni fa) che, quello che trapassava prima dell’altro, avrebbe, dalla dimensione ove questi andava, dato-fornito dei segnali CERTI della sua esistenza, ebbene dopo 9 mesi mia moglie, mi ha confermato per mezzo di terzi, che nulla sapevano di questo accordo, che sta bene è felice ed è vivente in una dimensione (luogo) eccezionalmente bella e che ci rivedremo presto.
Ecco il testo inviatomi dall’amica di mia figlia (che non conoscevo prima di questi fatti):
Segrate (MI) il 01/10/2014
Cronistoria del Messaggio di Stefania:
Un giorno, dopo un po’ di tempo, ho reincontrato Daniela e ci siamo scambiati un massaggio.
Dopo, abbiamo iniziato a parlare e Daniela mi ha raccontato delle varie difficoltà e dolorose situazioni vissute e piano piano superate.
Mentre Daniela stava parlando, inizio a sentire una vibrazione nel mio corpo, molto chiara e forte; all’inizio avverto come un brivido che si diffonde nel piede destro fino alla testa ed ai capelli.
Rimango calma in questo sentire (sensazione), non nuovo per me, quando inizio a sentire una spinta decisa nella colonna, piano piano diviene calore con una sensazione di flusso piacevole che si espande. Una energia d’Amore entra ed esce da me; sento che vi è la presenza angelica della madre di Daniela che esprime un desiderio fortissimo di abbracciare la figlia per mezzo del mio corpo.
Si sente il grande Amore che questa donna prova attraverso me per Daniela.
Sono emozionata e mi avvicino a Daniela e le comunico che sua madre è tra noi e che vuole unirsi a lei con l’abbraccio.
Sento dentro il mio cuore l’Amore di questa madre, le emozioni ed il sentimento, che divengono poi parole:
Lei dice che non ci sarà più dolore e sofferenza nella vita di Daniela, il peggio è passato ed ora Lei (Stefania) si prenderà cura della figlia.
Poi Stefania mi manda una intuizione che desideravo avere in quei giorni, cioè cosa è la quarta dimensione, Lei mi dice che è l’apertura del “cuore interno” che è l’Amore in equilibrio (nei giusti rapporti) che è frutto del sentire con naturalezza e spontaneità che la separazione NON esiste.
Le dimensioni sono solo apparentemente separate (da barriere che erigiamo grazie alle nostre emozioni dolorose).
Poi mentre parla dell’importanza del sentire del cuore, provo di nuovo dolore, sofferenza che Lei mi trasmette per non poter comunicare con il marito, che ha eretto a causa del grande dolore e del bisogno fisico di Lei, una barriera di bassa frequenza che Le impedisce di avvicinarsi a lui, come Lei vorrebbe.
Mi chiede di dire a sua figlia un importante messaggio per suo padre, ovvero quello di smettere di pensare a Lei come una figura che non c’è più col desiderio di poterla toccare. Perché provoca nel suo corpo una tensione a livello del torace che gli chiude il cuore e non lascia spazio alla comunicazione.
Lei sarà vicino fino a quando lui avrà raggiunto l’armonia, poiché è l’unico modo per sintonizzare le loro vibrazioni e potersi reincontrare al momento del trapasso di lui, e di non preoccuparsi che non passerà molto tempo e che finalmente potranno ritrovarsi.
Lei vive in una dimensione piena di Amore, come essere di Luce e dalla dimensione in cui si trova, potrà condurlo per mano, verso un’esistenza diversa dal passato e guardare il mondo da una prospettiva d’Amore e di equilibrio.
Stefania può comunicare con Lui da cuore (di Lei) al cuore (di Lui), nella dimensione di un amore compassionevole, e sarà un processo graduale, ciò avverrà perchè sono anime gemelle.
Firmato Stefania a ½ Teresa.
Commento NdR: Stefania, amore mio, Ti AMO IMMENSAMENTE ed attendo SOLO di venire da Te, e di risposarti per stare sempre insieme a Te e partecipare assieme al Progetto Vita dell’INFINITA’…nella Legge dell’AmOr, per l’Eternita’ !
Come uscire dal sistema della Reincarnazione
Al momento della morte, avendo anche solo questa consapevolezza, puoi chiamarti fuori dal processo di reincarnazione, senza venire persuaso dal fatto di dover tornare per riparare a debiti karmici negativi. Molti di coloro che ci hanno preceduto nella morte, sono già caduti nel tranello, ma se ancora non hanno ripreso un nuovo corpo o hanno fatto un “contratto d’anima”, anche loro possono essere salvati dal ripetere l’incarnazione qui.
E’ veramente una strategia brillante messa in opera dagli Arconti, quella di usare l’energia dell’amore contro di noi, per continuare a farci tornare come schiavi economici in un sistema che si ciba delle nostre energie.
Ricordati “Come sotto, cosi sopra”. Quasi tutto quello che ci hanno insegnato è una menzogna, incluso il fatto che dobbiamo continuamente reincarnarci in un sistema di servitù economica.
Al momento della morte, prendiamo tutto ciò che abbiamo imparato, incluso la nostra personalità. Vibriamo anche ad un certo livello: tanto piu’ aumenti le tue vibrazioni, tanto piu’ prenderai con te tutto il duro “ lavoro” che hai fatto
Ricordati di collegarti con il tuo “Spirito piu’ alto“ (NdR: l’autore parla di “oversoul”: sovra “anima”) prima di entrare nel tunnel di luce oppure chiedi alla tua guida di aiutarti a farlo. Se lo desideri potresti raccontare alle persone la faccenda del “tunnel di luce” , prima che vi entrino.
Se entri nel tunnel della luce, fai in modo che nessun consiglio ti convinca del fatto che devi ripagare dei debiti karmici . Ogni debito karmico, cosi percepito, è stato parte di cio’ che hai deciso di vivere. Questo non significa che non devi avere sensi di colpa per aver danneggiato intenzionalmente qualcuno, perché alla fine dovremmo amare chiunque e rispettare tutto.
Se invece decidi di fare ritorno per aiutare questo pianeta, non fare accordi per tornare in questa realtà tridimensionale, fatta di sistematico controllo attraverso un “contratto d’anima”.
Torna invece nei termini che tu stabilisci, incluso il fatto di poter ricordare tutte le vite precedenti e tutto cio’ che hai imparato durante le tue incarnazioni e “al di là del velo”.
Potresti tornare indietro nella versione della 5a dimensionale della Terra, ma scegli cosi solo se sei certo che non è una dimensione sotto il controllo del sistema arcontico.
Potresti anche scegliere di tornare come guida non-fisica, nel sistema tridimensionale, per aiutare gli altri, proprio come hanno fatto le tue guide.
Infine, troverai vera pace nel momento in cui realizzi che TU (NdR: Io Sono) sei la Fonte della creazione e che hai la capacità di creare mondi e galassie, ricolmi armoniosamente di amore, fuori da questo sistema di controllo.
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SESSO e sessualità dello Spirito (Ego=Io Sono, incarnato e/o disincarnato) ?
Lo Spirito che vive nel corpo fisico, qui sulla Terra, ha sempre una sua personalità che si è “modellata” nel tempo anche con le varie re-incarnazioni che ha effettuato, quindi ha assunto anche una identità maschile o femminile.
Sempre quello Spirito, sulla Terra. ha sempre “usato” (chi più, chi meno) il sesso che aveva ed al quale apparteneva, funzione che si è arricchita e portata, con la sessualità acquisita e modellata fino al suo compimento, il trapasso (morte), ma la sua sessualità se lo è portata, anhe nelle varie dimensioni (spazi/tempi) ove egli giunge, ogni volta che è obbligato da andare, in quel luogo, per la propria evoluzione spirituale e/o se finalmente è arrivato a scegliere dove e come andare.
L’atto sessuale, così come lo conosciamo, è tipico della Terra, in altre dimensioni l’atto si modifica a secondo del tipo di “corpo” assunto in quella dimensione. Inoltre su questa Terra, l’atto sessuale pur facendo tanti preliminari, dura pochissimo tempo, specie gli attimi dell’orgasmo, sono veramente minimi, mentre in altre dimensioni, ove i gradi di libertà sono maggiori, l’atto sessuale è molto, ma molto più intenso, profondo e lungo, in parole povere si tratta di “fusione” energetico-elettronica, dei corpi bioElettronici.
Ma il sesso comunque, nel sue varie forme, esiste sempre, perché è una “funzione intrinseca” dell’InFinito, di cui siamo, ognuno di noi, una infinitesima parte che “osserva la manifestazione in essere”…all’Infinito e ciò vale per tutti gli Esseri Viventi (Spiriti incarnati o meno) o come alcuni le chiamano, anime, che partecipano nella legge dell’AmOr, alla mani-fest-azione..dell’UniVerso e/o di qualsiasiUniverso possibile.
Recenti ricerche sugli Elettroni ed Atomi, nei centri del CRN (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma (I) e quello di Darmstadt (D), hanno per esempio confermato che due atomi venuti in “contatto” fra di loro, anche se vengono allontanati uno dall’altro, indipendentemente dalla distanza, la modifica dello stato di uno, comporta l’istantanea modifica dello stato dell’altro, tutto ciò a conferma del Teorema di Bell, dell’Entaglement e dell’insegnamento del fisico Prof. J. E. Charon sugli Elettroni, quali Entita’ coscienti, quindi consapevoli in quanto amano, comunicano istantaneamente, riflettono, agiscono sulla materia di qualsiasi tipo eseguendo il Progetto Vita dell’Infinito.
Ma anche l’uomo quando si consapevolizza sul Progetto Vita, ed incontra un’altro essere e lo ama ed e’ riamato, quando questi vengono a disunirsi per vari aspetti della vita, in genere la “morte”, cioè il traPasso, questi due esseri che hanno formato una coppia legata dall’Amore….rimangono uniti indipendentemente dalla distanza fra di essi e quando uno dei due modifica il proprio stato, ciò comporta l’istantanea modifica dello stato dell’altro, questo perché sono due atomi/anime/Spiriti gemelli e lo rimangono per sempre all’Infinito, pur variano la forma del loro aspetto esteriore (corpi vari e di qualsiasi tipo) ….in infiniti modi od in infiniti luoghi ove essi decideranno di recarsi…per cooperare al Progetto di Vita dell’Infinita’ !
RICORDO ancora una volta, le Leggi Cosmiche e che uno dei Princìpi piu’ importanti, della Medicina Naturale e’ questo:
“Cio’ che NON si Esprime si Imprime” sull’organismo, per mezzo degli errori Spirituali = Conflitti irrisolti (trasgressioni consce od inconsce alle Leggi del Vivente) – e per caduta, quelli della nutrizione e malfunzione cellulare dello Stress Ossidativo cellulare (sui tessuti degli organi bersaglio dell’archetipo conflittuale), e di quello derivante anche dagli errori alimentari, – vedi Crudismo – e/o con l’utilizzo di farmaci (di sintesi) ma e soprattutto dei Vaccini, i quali null’altro sono sostanze /frequenze/ vibrazioni tossico-nociveche determinano malfunzioni del fluire o meno e soprattutto dell’informazione all’interno del sistema del corpo Vivente (Psicosoma).
Per i RELIGIOSI (Ebrei, Cristiani, Protestanti ecc.)
Infine qualche considerazione su di un pensiero religoso, in genere cristiano, su di un testo della Bibbia (antico testamento) che cosi recita in Ecclesiaste – Qoelet, 9:5: “I morti non sanno nulla…ed essi non hanno più nè avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole”.
Qoelet 1,2,3: “Io allora ho proclamato i morti ormai trapassati, più beati dei vivi ancora in vita e più beato di entrambi chi non esiste ancora e non ha ancora visto il male perpetrato sotto il sole”.
Semplice significato:
i morti non sanno nulla di ciò che accade sotto il Sole, quindi di ciò che accade sulla Terra, perché essi ormai sono andati in una dimensione diversa dalla nostra alla quale appartiene la Terra, quindi non possono interferire su ciò che avviene sotto il Sole, ma ciò non vuol dire che essi non sappiano tutto di ciò che accade nella loro nuova dimensione (e forse anche nella nostra….perché sono esseri multidimensionali), ove esssi son ri-nati (arrivati) e vivono “piu’ beati dei vivi ancora in vita sulla Terra”…..con il loro nuovo corpo di luce/energia, anzi ne sono ben coscienti perche’ vivono in essa, fino a quando non cambiano nuovamente di dimensione (spazio/tempo), per eventualmente e se necessario o per AmOr, ritornare sulla Terra (od altre Terre…) per fare una nuova esperienza e/o per aiutare gli umani ed i Viventi a conoscere l’Infinito, il Tutto, ed averne la percezione e la consapevolezza sempre piu’ vasta e più complessa, di vita in vita, per poter quindi partecipare consapevolmente al Progetto di Vita InFinita, nell’Infinità dello spazio e del tempo…! !
Nella Bibbia, cattolica, in Baruc 3:4, si afferma che “Dio ascolta le preghiere dei morti”, quindi significa che i “morti” sono vivi, perche’ pregano…. attenzione a non confonderle con le preghiere “per” i morti che sono effettuate dai terrestri per i defunti…..
vedi nel libro biblico di Tobia (versi 12:9 e 14:11).
In Sapienza viene poi insegnata l’esistenza dell’ “anima” delle persone, prima della creazione del corpo (verso 8:19) e la creazione del mondo (UniVerso) partendo da materia preesistente (11:17).
Nella Bibbia, nuovo testamento, in Matteo 17:1-9, Gesù il Nazareno, si trasfigura ed alla sua presenza si presentano Mosé ed Elia…infatti un’altro testo di Marco 12:26-27 conferma che “Dio non è il Dio dei morti ma dei Viventi” (quanti morti ci sono stati da quando esiste la Vita sulla terra….miliardi di miliardi..che però sono tutti quanti vivi anche in altre dimensioni….noi sulla Terra siamo una piccola frazione questo immenso quantitativo di esseri Viventi, siamo nel 2014, solo 7 miliardi !).
In Luca 16:19-25, Gesù narra ai suoi discepoli la descrizione di avvenimenti che avvengono nel “soggiorno dei morti” l’altra dimensione, ove ci si reca alla morte; inoltre parla di un “grande abisso” che divide certi luoghi o dimensioni da altre, cosa assolutamente vera, in quanto noi ci rechiamo in quelle dimensioni parallese, solo attraverso un “tunnel buio”, in realtà un Wormholes = buco nero, quello che attira al trapasso l’atomo in fase di form-azione che noi siamo, e che con-tiene la nostra Coscienza e l’orizzonte degli eventi nel quale si posiziona la mente dell’Essere stesso.
In un’altro testo della Bibbia, in Matteo 10:28, sempre Gesù disse: “non dobbiamo temere coloro che uccidono il corpo, ma che non possono uccidere l’anima”, (NdR: cioè lo Spirito che è Eterno).
In altre occasioni sempre lo stesso Gesù, disse: “IO SONO: la via, la resurrezione e la vita, chiunque crede in me (IO SONO) non morira’ ma vivra’ “; ciò è assoluttamente Vero in quanto Gesù stesso rispondendo a certe domande disse: VOI SIETE DEI = YHWH (IO SONO ERO e SARO’), e la scrittura non può essere anullata…”
Anche verificando la frase “Io Sono la via, la resurrezione e la vita”…ecc., dal punto di vista della analisi grammaticale, analisi logicae della sintassi – vedi qui: http://www.analisi-logica.it/Analisi_Logica.php
– abbiamo queste conferme:
Io Sono = voce del verbo Essere (coniugato all’Infinito), tempo presente prima persona singolare, ma anche “soggetto” della proposizione, perché è l’Io Sono l’emanante della via, la resurrezione e la vita e per ottenere ciò occorre essere Io Sono o meglio occorre ritrovarsi ed identificarsi nell’Io Sono, Gesù il nazareno lo poteva dire perché aveva scoperto di essere un Io Sono e tu caro lettore cosa pensi di essere ?….un peccatore, quindi un NON un Io Sono e ti cerchi quindi, come ti hanno proprinato….un “salvatore che ti salvi al posto tuo”….. mentre invece DEVI salvarti dalla tua ignoranza sull’Io Sono, che in realta’ Tu SEI !,…. e tutto ciò…alla faccia di tutti i falsi profeti, preti, guru, rabbini, iman, pastori, vescovi, psicologi, psichiatri, medici, ecc., ! ….quindi impara a dire Io Sono la via la resurrezione a la vita, chi crede in IO SONO non morirà mai, ma vivrà eternamente !
E per essere ancora più sicuri, si dovrebbe analizzare la stessa frase in Greco antico ed ancora meglio in Samaritano, la lingua di Gesù il nazareno.
Tutto ciò in ONORE, VERITA’ ed in AmOr.
By IO SONO Jean Paul della discendenza Vanoli
Muore e resuscita parlando 110 lingue diverse
NOI abbiamo nel DNA a livello inconscio, tutte le lingue parlate sulla terra da quando l’uomo esiste, in certi casi alcuni traumi psico e fisico, possono aprire le fino dal DNA e farle arrivare alla mente razionale. infatti anche nel vangelo si parla che lo “spirito santo” faceva parlare in lingue….
Infine ecco una bella disamina sul tema, ma visto dal punto di vista sperimentale della Fisica Quantistica:
La BUFALA del DIO-CREATORE: QUANDO L’UOMO CREÒ “DIO” SENZA SAPERE di ESSERLO
La domanda che ha da sempre tormentato l’umanità:
Chi siamo ? Da dove veniamo ? Cosa c’è dopo la morte ?
Domande apparentemente senza risposta che le religioni hanno cercato di risolvere attraverso un Dio-Creatore. Ma se la realtà che percepiamo non è oggettiva, ma una mera illusione che noi creiamo come la mettiamo ?
La fisica quantistica ha dato prova di questa mia asserzione attraverso esperimenti che pochi conoscono.
In questo primo articolo ci occuperemo di un esperimento, datato al 1920, chiamato delle due fessure che portò Einstein a dire che non poteva credere che se chiudeva gli occhi la luna non era più lì dove la vediamo. Un’affermazione apparentemente ineccepibile, purtuttavia Einstein fu sconfessato dal suddetto esperimento che ha avuto nuove conferme da un’altro più avanzato chiamato esperimento delle due fessure ad azione ritardata condotto dal fisico Wheleer nel 1990 e da Mandel con uno ancora più avanzato successivamente.
Nel 1920 i fisici condussero il primo esperimento. Nella fisica classica se noi spariamo dei proiettili attraverso due fori, mentre gli altri verranno fermati dalla maschera, i proiettili che colpiranno il bersaglio formeranno due rettangoli stretti e lunghi sul rilevatore rettangolare posteriore, che saranno la “proiezione” sul bersaglio dei due fori della maschera.
Se ripetiamo l’esperimento con delle onde al posto dei proiettili, queste colpiranno il bersaglio non soltanto in corrispondenza dei due fori, ma anche in altre parti del muro, facendoci vedere una tipica figura a frange detta figura di interferenza.
Vediamo cosa succede invece se al posto dei proiettili facciamo passare attraverso le due fenditure degli elettroni, cioè particelle e non onde, che dovrebbero far ripresentare la stessa figura dei proiettili. La sorpresa è che invece otteniamo una figura di interferenza come nel caso delle onde, nonostante gli elettroni siano particelle dotate di solidità. Gli scienziati, davanti a questa situazione, provarono ad inviare un singolo elettrone alla volta, facendolo giungere sul rilevatore posteriore prima di far partire il successivo, ma nonostante questo accorgimento si formava ugualmente la figura di interferenza tipica delle onde come nella figura sottostante.
Gli scienziati non sapevano darsi una risposta, come era possibile che un singolo elettrone si comporti come un’onda e faccia interferenza con se stesso? E da quale dei due fori passa il singolo elettrone? Per poter produrre l’interferenza, esso deve essere un’onda e passare contemporaneamente dai due fori, il che non è possibile per una particella singola.
A livello quantistico le leggi della fisica classica non sono più valide, questo sebbene noi siamo formati da atomi che sono formati a loro volta da queste particelle subatomiche. La spiegazione è che finché l’elettrone non viene rivelato sul bersaglio, esso non si trova mai in un punto preciso dello spazio, ma in uno stato potenziale astratto descritto da una funzione d’onda, che si propaga appunto come un’onda e non secondo una traiettoria definita. Per capire cosa succedeva gli scienziati inviarono sull’elettrone una debole sorgente luminosa dietro uno dei due fori, per vedere da quale foro l’elettrone passava, ma così facendo la figura di interferenza scompariva e l’elettrone diventava particella reale. Wheeler ripropose l’esperimento facendo la rilevazione dopo che la particella era passata dalla fessura, ad azione ritardata, ma questo vuol dire che l’onda ha già imboccato anche l’altro foro e lo ha oltrepassato.
Ora mentre nel primo foro l’onda collassa diventando particella, nel secondo foro l’onda è comunque passata, eppure scompare svanendo nel nulla. Come è possibile ?
Per fare questo esperimento Wheleer inserì il rivelatore non lontano dal primo foro, ma neanche tanto vicino, per assicurarsi che nel frattempo tutto il fronte d’onda passasse attraverso il secondo foroper osservare il fotone come particella, però dopo che esso è transitato da entrambi i fori come un’onda. Inserendo il rivelatore dopo che l’onda è transitata dalla maschera, esso individua il fotone come particella e perciò la figura di interferenza non si crea, ma la parte dell’onda già transitata dal secondo foro scompare nel nulla nonostante l’onda era già transitata. Infatti se non si inserisce il rivelatore la figura di interferenza si forma e questo vuol dire che l’onda transita da entrambi i fori. Come può accedere?
L’unica soluzione è che prima della misura il fotone rimane in uno stato indefinito di potenzialità o di non-oggettività o di irrealtà. Solo quando inseriamo il rivelatore, possiamo dire con certezza che il fotone era passato solo dal primo foro e non dal secondo foro, e infatti non c’è interferenza. Quando invece non inseriamo il rivelatore, e riveliamo dei fotoni sul bersaglio che formano la figura di interferenza, allora possiamo dire che ciascun fotone ha fatto interferenza come se fosse un’onda transitata da entrambi i fori; ma questo lo possiamo dire solo dopo che il fotone viene rivelato sul bersaglio e in un punto raggiungibile solo da un’onda ma non da una particella, cioè dopo la misura. Il fatto che il fotone ha deciso di passare da un foro solo o da entrambi dipende quindi da una scelta successiva al transito stesso, facendo sì che che ciò che è successo prima non è definito.
Se continuiamo a considerare “oggettivo” l’universo, l’esperimento in questione, se considerato su scala astronomica, può produrre risultati sbalorditivi, come nel caso dei quasar, la cui luce per giungere a noi impiega miliardi di anni essendo lontanissimi. Se la luce di un quasar durante il suo percorso incontra una grande galassia, questa può funzionare come una lente gravitazionale, facendo divideve il fascio di luce del quasar il fascio in due fasci che aggirano la galassia da due parti opposte.
Se il quasar si trova a dieci miliardi di anni luce di distanza dalla terra e la galassia a otto miliardi e noi vogliamo osservare il quasar, possiamo scegliere di far produrre interferenza ai due fasci, oppure di rivelare i singoli fotoni di ciascun fascio. Ma se otto miliardi di anni fa il singolo fotone è passato da entrambi i lati della galassia comportandosi come un’onda, oppure da un lato solo comportandosi come una particella, dipende da come decidiamo di osservarlo noi oggi.
Se scegliamo di rivelare la figura di interferenza, allora otto miliardi di anni fa il fotone ha deciso di percorrere entrambi i cammini, mentre se scegliamo di vedere il singolo fotone su un singolo cammino, allora otto miliardi di anni fa il fotone ha scelto di comportarsi come una particella; in pratica i fotoni devono aver avuto una sorta di premonizione, per sapere come comportarsi in modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata fatta da esseri non ancora nati su un pianeta che ancora non esisteva.
Questo porta a considerare l’UniVerso in uno stato non oggettivo, e la sua oggettività è determinata dall’osservatore cosciente, senza il quale esso non esisterebbe.
Bisogna quindi riformalizzare l’UniVerso in termini di “informazione” piuttosto che di “materia”, bit d’informazione che arrivano ai nostri sensi per essere infine decodificati dal nostro cervello che ci fa passare per oggettiva una realtà che è tutt’altro.
Affronteremo questa tematica nella seconda parte di questo articolo, consapevoli ormai che non esiste nessun dio-creatore ma che siamo noi i co-creatori della realtà che vediamo.
By Alessandro De Angelis ricercatore di antropologia delle religioni – https://www.facebook.com/alessandro.deangelis.330
Visionate questo bel video riassuntivo ed esplicativo di questo tema la “morte”
Scopi dell’esistenza:
Osservare all’InFinito la continua trasformazione del pensiero che si tramuta in immagine ologrammatica e quindi in materia sensibile-informata, facendosi che tutti noi possiamo imparare partecipandovi direttamente, a modificare-trasformare e sempre piu’ perfezionare il pensiero, cioè lo Spirito personale e quello dell’UniVerso e/o degli infiniti UniVersi possibili, già per mezzo del VuotoQuantoMeccanico che è la “casa” dell’InFinito cioè di tutti noi Viventi !
Il senso della Vita eterna che viviamo tutti quanti, è l’osservazione e la partecipazione al godimento dell’osservazione, per l’accumulo all’infinito dell’In-Form-Azione, per il TUTTO…in modo che la mente del TUTTO si perfezioni e si ampli sempre più Godendo della Vita nella pratica dell’AmOr, base delle Leggi Cosmiche !
vedi anche il libro di: Raymond Moody
Nel ventre di una madre c’erano due bambini. Uno ha chiesto all’altro: “ci credi in una vita dopo il parto ?”
L’altro ha risposto :
“è chiaro. Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi”.
“sciocchezze”, Ha detto il primo.
“non c’è vita dopo il parto. Che tipo di vita sarebbe quella?”
Il secondo ha detto:
“io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse noi potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora”.
Il primo replicò:
“questo è un assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca !? Ridicolo ! Il cordone ombelicale ci fornisce nutrizione e tutto quello di cui abbiamo bisogno. Il cordone ombelicale è molto breve. La vita dopo il parto è fuori questione”.
Il secondo ha insistito: “beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo fisico”.
Il primo ha contestato: “sciocchezze, e inoltre, se c’è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì ? Il parto è la fine della vita e nel post-parto non c’è nient’altro che oscurità, silenzio e oblio. Lui non ci porterà da nessuna parte”.
“beh, io non so”, ha detto il secondo, “ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi”.
Il primo ha risposto: “Mamma, tu credi davvero a mamma? Questo è ridicolo. Se la mamma c’è, allora, dov’è ora?”
Il secondo ha detto:
“Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere”.
Ha detto il primo: “beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste”.
Al che il secondo ha risposto: “a volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù”.
Questo è il modo in cui uno scrittore ungherese ha spiegato l’esistenza di Dio (INFINITO) ….e la vita oltre la vita terrestre.
http://www.complottisti.info/la-morte-non-esiste-e-il-piu-clamoroso-equivoco-della-storia-umana/
Continua in: Morte cosa sei ? – 2
COSMOLOGIA e COSMOGONIA
(Modalità, Scopi e Finalità della Manifestazione, “creazione”, continua dell’Universo, nell’InFinito (E+ ed E-)
Energia=Informazione=sostanza + Energia COSMICA = InFormAzione
I Sistemi che muovono e governano l’UniVerso:
http://www.giansoncini.altervista.org/
” Einstein, considerava la Mater-ia come una vera e propria curvatura dello spazio“
Lo Spirito crea attraverso il Verbo che si manifesta attraverso il Suono = Linguaggio
AUTODETERMINAZIONE è CONOSCENZA:
“La morte non esiste“: lo conferma uno strumento che rileva i campi torsionali. L’esperimento di Viktor Shkatov.
Qualche anno fa nella città di Tomsk dal fisico Viktor Shkatov è stato condotto un esperimento unico nel suo genere. Shkatov era un classico scienziato materialista, un fisico che amava sperimentare. Credeva solo in ciò che poteva essere confermato dall’esperienza.. Per tutta la vita ha inventato dispositivi in grado di registrare e misurare i processi fisici più sfuggenti.
Dopo l’uscita della teoria dei campi torsionali di G.Shipov, si mise a sperimentare con entusiasmo e alla fine ha creato uno strumento che misurava i campi torsionali dei soggetti vivi o degli oggetti.
Shkatov ha creato un torsimetro TSM – 021. A prima vista, per chi non è esperto di fisica, il torsimetro TSM-021 sembra una racchetta da ping pong. Ma questa “racchetta” è in grado di prendere la “palla”, che i dispositivi fisici convenzionali non possono prendere. È di tre ordini di grandezza più sensibile dei voltmetri e degli amperometri più precisi.
Esiste un brevetto russo numero 2201133. In poche parole, si tratta di un sensore in grado di rilevare i più piccoli cambiamenti nello stato degli oggetti e dell’ambiente.
vedi: http://journals.usamvcluj.ro/index.php/horticulture/article/download/5675/5232
Viktor Shkatov ha scoperto che non è necessario posizionare un oggetto nella linea di vista diretta del dispositivo per stimarne le condizioni. È stato sufficiente proiettare l’immagine dell’oggetto su un disco di ceramica perfettamente levigato.
Lo scienziato e i suoi colleghi sono riusciti a registrare con assoluta precisione il momento in cui la stazione Mir è stata distrutta quando è caduta nell’oceano. Per farlo, è’ stata usata una foto ritagliata da un giornale !
Quanto agli organismi viventi, nel corso degli esperimenti è stata messa a punto la tecnica di misurazione. Si è scoperto che i parametri cambiavano con una certa ciclicità giornaliera.
Viktor Terentyevich ha definito questa regolarità “un ritratto di fase di torsione”.
La cosa più sorprendente è emersa lavorando con foto di persone. Si scoprì che i parametri di misurazione dei vivi differivano notevolmente da quelli di coloro che erano già morti.
Per dieci volte Shkatov ha proiettato sul dispositivo foto di persone scomparse. L’apparecchio separava i vivi dai morti. In seguito, quando la polizia trovò i cadaveri, Shkatov verificò i dati dell’esperimento con la realtà. Il successo è stato del cento per cento..
Inoltre, il dispositivo si è dimostrato perfetto per diagnosticare la salute delle persone, anche a grande distanza. Esiste un esperimento documentato di diagnosi a distanza di persona sconosciuta in Slovenia. Mentre si trovava a Tomsk, Shkatov gli fece un ritratto in fase di torsione utilizzando la sua foto e fu in grado di diagnosticare la sua malattia. I colleghi di Lubiana, che hanno seguito l’evento, ne sono rimasti entusiasti.
E alla fine a Viktor Shkatov è toccato a seguire, con il suo strumento, un uomo morente, utilizzando la sua foto.
Alcuni amici gli hanno chiesto di controllare le condizioni di una persona malata per valutare l’efficacia delle cure dei medici. Ha misurato il suo biocampo tre volte al giorno con una fotografia e ha creato un ritratto di fase di questa persona. Al 34° giorno di misurazioni i parametri sono diminuiti bruscamente. Al mattino ho ricevuto una telefonata che mi informava che era morto. “E io lo sapevo già”, disse Shkatov…
Shkatov decise di continuare le misurazioni dalla foto del morto. L’interesse di uno scienziato ha preso il sopravvento.
– Desideravo molto capire cosa sarebbe successo al biocampo dopo la morte. Non credevo che sarei stato in grado di catturare una qualche regolarità. Ma il dispositivo fissava gli “schizzi” al terzo, al nono e al quarantesimo giorno. Ora so con certezza che la componente spirituale (con il suo corpo di energia BioElettronica) dell’uomo continua ad esistere dopo la morte del corpo fisico !
Si è scoperto che la componente energetica non scompare nemmeno dopo la morte. Continua ad esistere e subisce un ciclo di cambiamenti, più o meno in linea con i canoni dei religiosi.
C’è un grafico mostra che i grafici di misurazione raggiungono il picco al terzo, al nono e al quarantesimo giorno dopo la morte.
– È stata una sorpresa per me”, ha detto Shkatov. – Sono sempre stato un materialista convinto. Pensavo che con la morte del corpo tutto finisse. Ora capisco che i credenti hanno ragione. Per me questo è come una lettera dall’aldilà. L’ultimo spunto dell’ “anima” (NdR: per precisare, dello Spirito ed il suo corpo bioElettronico).
Secondo Viktor Shkatov, non c’è stato alcun errore nell’esperimento. La tecnica di misurazione mediante il dispositivo “Torsmetro ТСМ – 021” da lui inventato è brevettata e ripetutamente verificata. Ha pubblicato i risultati dell’esperimento sulla rivista scientifica “Non-computer Information Technologies” e li ha confermati con dei calcoli.
Il dispositivo è in grado di misurare a distanza le fluttuazioni dei campi di torsione, considerati quasi inafferrabili, e di giudicare lo stato dell’oggetto in base ai loro cambiamenti. Nel complesso, le misurazioni giornaliere forniscono un “ritratto di fase torsionale”, come lo chiama Shkatov.
Le osservazioni sono state condotte per settantasette giorni. Trentaquattro giorni prima della morte (sulla linea retta è segnata dallo zero) e quarantatré giorni dopo la morte.
Viktor Shkatov e i suoi colleghi hanno già condotto un’osservazione a distanza dello stato dei pazienti, rivelando una chiara dipendenza del ritratto di torsione dallo stato di salute dell’organismo.
– Non mi aspettavo – disse Shkatov – nessuna particolare fluttuazione del grafico dopo la morte.
Ma il terzo giorno dopo la morte le curve saltarono in alto. L’ “anima” del defunto sembrava esultare. Poi un brusco calo. Al nono, di nuovo una brusca caduta. Poi i numeri si sono stabilizzati. Il quarantesimo giorno ci fu un’altra impennata. Era come un’ultima onda dell’anima”, (NdR: per precisare, dello Spirito ed il suo corpo bioElettronico).
Sintesi:
La “Materia” ha 4 stati, solida, liquida gassosa e plasmica…il nostro Spirito, la nostra mente e quindi la nostra personalità, sono fatte di materia plasmica, cioè di plasma …quando moriamo, cioè trapassiamo, in quel processo la materia si scinde nei suoi componenti base ed il corpo plasmico che è un corpo bioElettronico si separa e si reca, ove deve andare quello Spirito personalizzato dalle esperienze terrestri, per proseguire la sua evoluzione spirituale, con quel corpo fatto di plasma.
Il corpo gassoso si redistribuisce nell’aria, quello solido e quello liquido, al terreno della Terra.
Il resto sono illazioni errate.
Non esiste la non materia, cosiccome il “nulla”.
Esiste solo l’InFinito TUTTO.
Come non esiste lo spirito senza il suo supporto materiale, la materia plasmica: Es. Un CD è il supporto/materia, del film inciso sopra=spirito= informazione.
Non esiste materia senza spirito, né spirito senza materia, in uno o tutti gli Stati della Materia che sono solo 4.