ACQUA di MARE
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
Il Mare : fonte di vita e rimedio per i danni dell’uomo all’ecosistema
“L’acqua NON e’ la sorgente delle Vita, essa e’ la Vita stessa” – By Antoine de Saint-Exupéry
vedi: Acqua del corpo + Proprieta’ dell’acqua + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA – Campi MORFOGENETICI + Bioelettronica
La superficie del pianeta è ricoperta per 2/3 dal mare che è composto dall’elemento indispensabile per la vita che è l’acqua di cui nonostante gli innumerevoli studi non si conoscono ancora tutte le proprietà (ad es. la capacità di acquisire la frequenza elettromagnetica degli elementi con cui viene a contatto tanto importante in omeopatia).
Si parla da anni dell’importanza della conservazione delle grandi foreste tropicali come polmone per la produzione di ossigenotramite la captazione dell’anidride carbonica a mezzo della fotosintesi clorofilliana, ma in realtà la maggior produzione di ossigeno è avvenuta e avviene ad opera del fitoplancton presente negli oceani.
Il termine fitoplancton deriva dal greco (phyton = pianta e planao = vagare) ed è costituito da piante unicellulari capaci di fotosintesi. La fotosintesi è il processo con cui questi organismi captano l’energia solare (energia elettromagnetica pura) per trasformare anidride carbonica e acqua in carboidrati (fondamentale nutrimento) con produzione di ossigeno, per cui è essenziale per tutti gli organismi viventi del mare. E’ quindi il fitoplancton che ha costituito la riserva di ossigeno atmosferico della terra sin dalla sua origine oltre 3 miliardi e mezzo di anni fa e tuttora contribuisce alla sua produzione.
Nessuno sa quante specie di fitoplancton esistono ma si valuta che siano alcune migliaia e numerosissime a scalare fin negli strati più profondi fin dove arri-vano i raggi solari (circa 200 m) e a profondità maggiori in uno stato di quiescenza. Ogni anno queste masse immense di microrganismi insieme alle foreste estraggono dalla atmosfera circa metà dell’anidride carbonica liberata dall’uomo abbattendo l’effetto serra di cui tanto si parla attualmente.
Nel 1965 il ricercatore Bob Guillard identificò una nuova specie di alghe azzurre conosciute oggi come cianobatteri cioè una via intermedia fra batteri e piante capaci di compiere fotosintesi (Synechococcus),del diametro di 1 micron circa, con una diffusione talmente grande da costituire delle chiazze rosse sul mare.
A cavallo degli anni novanta il dr. John Martin direttore dei Landing Marine Laboratories scoprì l’importanza del ferro nella crescita del fitoplancton e sostenne che si poteva combattere l’effetto serra inseminando l’oceano antartico con 300 mila tonnellate di Fe incontrando forti resistenze da parte di molti altri ricercatori.
Il fitoplancton ha bisogno di Fe soprattutto per produrre la clorofilla che serve per assorbire l’energia solare e per altri importanti processi metabolici.
La vera esperienza che confermò l’ipotesi del dr. Martin avvenne nel 1995 dopo altra esperienza con risultato insoddisfacente nel 1993 anno della morte del ricercatore, ad opera dei suoi successori : Coale, Johnson, Fitzwater, Gordon e altri oceanografi .
In 3 somministrazioni nell’arco di una settimana versarono in un’area del Pacifico equatoriale 500 Kg di Fe e seguirono l’area alla deriva per 1.500 Km. Il tasso di crescita del fitoplancton raddoppiò aumentando la concentrazione di clorofilla e il colore dell’area inseminata passò da azzurro chiaro a verde scuro.
Il risultato del test lasciò i ricercatori sbalorditi e perplessi in quanto non si sapeva e non si sa cosa può accadere facendo la stessa esperienza su larga scala: teoricamente si potrebbe innescare in breve tempo una glaciazione oltre all’impatto sull’intero ecosistema della vita marina, per cui la tecnica salvo limitate esperienze successive, fu accantonata riservandola eventualmente all’impiego nel caso l’effetto serra dovesse raggiungere livelli insostenibili per l’uomo. Il problema principale è che l’inseminazione massiva dell’oceano con Fe non è un processo controllabile e prevedibile come effetto globale…..
Non dobbiamo dimenticare che qualsiasi scarico dell’uomo finisce prima o poi in mare. Questa enorme pattumiera ha il compito di degradare e diluire anche i veleni prodotti dalla concentrazione dell’uomo. Ricordo a proposito un colloquio con un amico sommozzatore che aveva operato anche nella posa di tubi di scarico di liquami in mare : sosteneva che il miglior smaltimento era lo scarico diretto in mare senza depurazione a profondità di almeno 50 m.
Ai tempi attuali, nonostante gli studi, non si sa bene cosa accade quando scolano in mare enormi quantità di pesticidi e fertilizzanti usati in agricoltura per aumentare le produzioni e quanto questo possa influenzare la vita dell’uomo; queste pratiche vengono considerate necessarie per contrastare i parassiti e l’impoverimento progressivo dei terreni di elementi nutritivi dato dallo sfruttamenti intensivo.
La carenza di elementi nutritivi e di oligoelementi si proietta su tutti gli alimenti che consumiamo per via diretta o indiretta con una maggior facilità a contrarre malattie anche molto gravi e un indebolimento delle difese oltre alla presenza non trascurabile di colorantie conservanti, per cui si rende ormai necessario l’impiego di validi integratori alimentari naturali come compendio della dieta per migliorare lo stato di salute e quindi la qualità della vita.
Vorrei infine ricordare che data la complessità dell’organismo umano e la molteplicità di “noxe” (fattori nocivi) a cui è sottoposto, non esiste più la cura singola che può risolvere una malattia, bensì un trattamento complesso che cerca di contrastare in maniera incisiva i più importanti fattori che portano allo sviluppo e al peggioramento di una malattia o più malattie (sindromi) presenti nell’uomo per riportare ad uno stato di equilibrio in armonia con l’ambiente (fondamentale nostro obbiettivo).
By Dott. Arturo Greco (medico)
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L’Acqua di Mare diluita contiene quasi la medesima concentrazione di minerali ed elementi in traccia del plasma sanguigno, mentre il suo contenuto di sodio equivale a quello del sangue.
E’ stata utilizzata con successo in test dio animali come sostituto nelle trasfusioni di sangue, tuttavia i test su umani sono attesi da lungo tempo….
Nel corso degli anni la mia atavica paura di sottopormi ad una trasfusione di sangue o all’iniezione di qualsiasi altra cosa direttamente nel mio flusso sanguigno indifeso è cresciuta in misura sempre maggiore. Non si tratta di una questione di carattere religioso, piuttosto di un rischio professionale. Dato che sono una ricercatrice che si occupa di tematiche sanitarie, sono ossessionata da terribili visioni di quello che potrebbe andare storto – e ne ho ben donde. Mi sento come l’ispettore addetto alle carni che diventa vegetariano. Sono a conoscenza di cose che hanno distrutto per sempre la mia innocente fiducia in tutte le cose di ambito medico.
Non venero più la “Chiesa della Medicina Moderna”, né mi assoggetto volontariamente ai suoi pseudo-dèi.
“Loro”, gli specialisti dell’industria della salute (leggi malattia), di questi tempi controllano il sangue con maggiore cura, onde poter mettere le mani su scorte di plasma non sicure contaminate da HIV, epatite o altri agenti patologici tuttavia, anche con le moderne tecnologie, i prodotti ematici non sono ancora completamente sicuri.
Non riescono a sterilizzare il sangue più di quanto non riescano a sterilizzare i vaccini per eliminare tutti i “germi” senza distruggere la natura di questi prodotti.
Controllano il sangue e ne separano i componenti tramite azione centrifuga ed altri metodi volti a purificare tali sostanze il più possibile, nondimeno risulta impossibile promettere o consegnare prodotto ematico completamente sicuro.
Il sangue è “vivo”: non è possibile sterilizzarlo o renderlo antisettico.
Esistono innumerevoli raccapriccianti resoconti di trasfusioni, risalenti a decenni or sono, ma di rado ne veniamo a conoscenza. Ad esempio, all’incirca quattro anni fa una mia vicina di casa ha perso il marito; costui era malato di cancro, ma rimase colpito da un’infezione di epatite virale contratta a causa di una trasfusione e morì per il collasso del fegato, non per il cancro.
Molti conoscono qualcuno che ha subito gli effetti di una trasfusione di sangue mal riuscita; si tratta di un aspetto della vita, nonché di uno dei rischi chirurgici noti, non importa se di minore entità.
La Talassoterapia
Negli anni seguenti le mie ricerche si indirizzarono verso le cure alternative per il cancro e per le malattie degenerative croniche, in particolar modo dopo essermi ammalata gravemente ed aver ristabilito il mio stato di salute, nonché quello di altri membri della famiglia, senza farmaci o interventi chirurgici, grazie all’opera di un eccentrico medico naturopata di Spokane, Washington: Il compianto Dr. Harold Dick, ND.
Le sue straordinarie competenze diagnostiche e curative sono state assimilate e perfezionate dalla figlia, la D.ssa Letitia Dick-Watrous, ND, la quale trascorse un internato di tre anni con lui, diventò la sua collaboratrice e, dopo la sua morte, rilevò la sua attività.
Il Dr. Dick non solo ripristinò la mia salute con uno “strumento” diagnostico poco conosciuto ed un metodo di cura aggiornato che affondava le sue radici nella vecchia “cura dell’acqua” del celebre padre tedesco Sebastian Kneipp, nel Test di Intolleranza Alimentare di O. G. Carroll e nell’idroterapia ricostituente, ma mi fece da mentore ed accese in me un inestinguibile entusiasmo per la ricerca – successivamente alimentato dalla D.ssa Dick-Watrous.
Nel corso delle mie ricerche sui metodi naturali mi sono registrata presso un sito web che ospitava misconosciute cure alternative per cancro ed infezioni, fra cui la “Talassoterapia”, basata sul lavoro del biologo/fisiologo francese Rene Quinton; Egli dimostrò che l’acqua di mare, adeguatamente formulata e in determinate condizioni, è virtualmente identica al plasma sanguigno dei mammiferi. Con l’assistenza di molti eminenti medici, agli inizi del ‘900 egli impiegò con successo l’acqua di mare come agente di guarigione su pazienti in Francia e in Egitto.
A quei tempi il cancro era pressoché sconosciuto, tuttavia molte altre patologie reagivano alle iniezioni di acqua di mare diluita – un vero e proprio “plasma marino” in grado di rimineralizzare un organismo malato, normalizzarne il livello di pH (acido-alcalino) verso il basico e bilanciarne gli elettroliti, correggendo in tal modo la causa prima di molte patologie rigenerando il “terreno interno”, come lo definiva Quinton.
Il rapporto comprendeva fotografie dei pazienti prima e dopo il trattamento. Come per la maggior parte delle persone, inizialmente la mia attenzione fu catturata dalle foto vecchie di un secolo, mentre l’aspetto scientifico si attestò in un secondo momento. Bambini strappati ad una morte ormai prossima per colera ed altre cause; corpi cadaverici ricondotti ad una sana prosperosità; superfici cutanee escoriate ed essudanti a causa di eczemi rese lisce ed esenti da lesioni… tutto grazie al potere dell’acqua di mare; questo straordinario plasma marino si dimostrò capace di guarire molti flagelli dell’inizio del ventesimo secolo, come ad esempio la tubercolosi.
Storicamente l’acqua dell’oceano (plasma) ha avuto numerose applicazioni, basale sul concetto di rinnovamento, purificazione e rigenerazione dell’ambiente dei fluidi interni, nonché sul mantenimento dell’equilibrio dell’organismo. Si è dimostralo un elemento di sostegno e rigenerazione delle funzioni cellulari.
Che importanza ha l’equilibrio dei minerali, ordinari e in traccia, all’interno dell’organismo ?
Molti ricercatori, fra cui il Dr. Joel Wallach, autore dell’audionastro di successo Decid Doctors Don ‘I L’w, sostengono che l’assenza di un singolo minerale necessario all’organismo può determinare sino a 10 diversi sintomi patologici. Naturalmente per la maggioranza delle patologie umane gran parte della medicina moderna ascrive ancora la responsabilità ai germi e alla genetica, cosicché la teoria della “carenza di minerali” viene solitamente trascurata. Tuttavia il Dr. Wallach ritiene che una comune patologia cardiaca, la cardiomiopatia – la quale ha provocato il decesso di innumerevoli soggetti, compresi atleti professionisti ed esperti di cardiologia, o li ha costretti a mettersi in lista d’attesa per un trapianto cardiaco – è provocata da nient’altro che una carenza del minerale in traccia selenio, e può essere curata o prevenuta investendo pochi centesimi al giorno in integratori di tale elemento.
Annotate l’acqua di mare – l’anello mancante della nutrizione elementare carente !
Contiene ogni minerale noto, ordinario e in traccia, in forma organica e secondo le adeguate proporzioni necessarie ai tessuti umani – agente curativo e rivitalizzante, si trova lì in bella vista da sempre. Anche se il sito web in cui ho reperito per la prima volta le informazioni sulla Talassoterapia ospitava un valido rapporto e delle fotografie notevoli, all’epoca sull’argomento era in allestimento un sito web più completo.
Lì, sul suo sito web accademico http://www.oceanplasma.org – ho scoperto che il Dr. Juergen Buche, ND, era in procinto di tradurre dall’originale francese in inglese una gran mole di ricerche sull’acqua oceanica e la relativa documentazione.
Quello che trovato su quel sito mi ha colpito così da vicino che sto ancora barcollando !
La mia attenzione è caduta su qualcosa che è entrato in risonanza con la mia fobia verso le trasfusioni.
Risulta che sono stati condotti test su cani randagi, allo scopo di collaudare plasma oceanico (acqua dell’oceano diluita, filtrata a freddo) come sostitutivo per le trasfusioni. In un esperimento Rene Quinton e il suo team medico hanno drenato tutto il sangue di un cane, sostituendolo con acqua di mare isotonica (diluita). Ci si immagina che il cane sia morto subito, invece è sopravvissuto.
Il secondo giorno dopo la trasfusione il 50 per cento dei componenti del sangue aveva fatto la propria ricomparsa.
Il quarto giorno quasi il 100 per cento dei componenti del sangue mancanti era ripristinato in quella che sembrava essere la dimostrazione di una trasmutazione biologica (un esempio da un elemento ad un altro).
Non solo il sangue si è completamente rigeneralo, ma poco tempo dopo la procedura il cane saltellava di qua e di là come un cucciolo con maggiore vitalità di prima; è vissuto per molti altri anni.
Provate solo ad immaginare cosa significherebbe per il mondo un abbondante, sicuro ed efficace sostituto delle trasfusioni di sangue: nessun effetto collaterale, nessuna necessità di compatibilita’ sanguigna né di screening di elementi patogeni; inoltre sarebbe un vero e proprio plasma dotato di comprovale proprietà terapeutiche !
Che ne è dunque stato di questa meravigliosa talassoterapia ?
La Prima Guerra Mondiale si frappose alla ricerca medica e Quinton venne richiamato alle armi; morì nel 1925. Tali eventi interruppero in qualche modo la persistenza degli ospedali e delle cliniche che praticavano la Talassoterapia, presenti in notevole quantità.
Ad ogni modo, la terapia fu portata avanti dai collaboratori medici e dai ferventi seguaci di Quinton e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, in molti paesi attraversò un periodo di rinnovata vitalità.
Nel 1969 furono replicati degli esperimenti su animali, nei quali si impiegò l’acqua di mare come sostituto nella trasfusione e che determinarono risultati analoghi; tuttavia da allora la “talassoterapia” si utilizza come procedura terapeutica su pazienti, per lo più come trattamento fondamentale per patologie degenerative croniche; inoltre ha acquisito una certa notorietà in veste di integratore liquido completo e prontamente assimilato di minerali ordinali e in traccia, con finalità di rimineralizzazione, disintossicazione, come fonte energetica e di rimedio allo stress.
Non sono mai stati tentati esperimenti di trasfusione su esseri umani.
Quanto alle proprietà terapeutiche dell’acqua di mare, nell’attuale limitante e restrittiva visione medica si fa riferimento ad essa unicamente come “bibita minerale”.
Qualora il termine “cura” venisse pronunciato o scritto in relazione ad una marca commerciale, tale “infrazione” risulterebbe giuridicamente sanzionarle. Solo un farmaco, tossico per sua stessa natura, può essere definito “curativo”.
Nessuno studio autorizzato dalla FDA (Ente statunitense preposto al controllo alimentare e farmacologico, ndt) sull’efficacia del trattamento con acqua di mare per le malattie verrà mai finanziato o pubblicato in quanto, come stabilisce l’agenzia governativa, un integratore può essere studiato unicamente in relazione al proprio fattore di “riduzione del rischio” di contrarre un patologia e non come cura per la patologia effettiva.
Per quale motivo non abbiamo sentito parlare di Rene Quinton e della sua talassoterapia ?
Un sistema sanitario malato
Gli Stati Uniti hanno il peggior sistema sanitario nazionale di tutti i paesi industrializzati – nonostante gli ingenti stanziamenti destinati alla ricerca ed alla assistenza di ambito sanitario.
Questo paese resta tristemente indietro in molle aree della scienza medica, in particolar modo quando coloro che traggono profitto dalla cattiva scienza vengono chiamati a tutelare sé stessi, minacciati da cure e metodi più sicuri, efficaci e meno costosi, quali la umile ma vitale acqua oceanica di Quinton.
Prendete in considerazione l’industria farmaceutica internazionale. Dispone di un tale potere e di una tale ricchezza che controlla non solo la FDA, ma anche le leggi e le politiche legate alla sanità.
Prendete, ad esempio, il caso della “capriola” del “colesterolo“…..
In passato, le direttive federali per la gestione del colesterolo erano le seguenti: si riteneva che un individuo con 300 mg di colesterolo dietetico al giorno, con un livello sanguigno di HDL (colesterolo buono) pari a 35 mg per decilitro (dL), presentasse livelli inaccettabili e necessitasse di cure.
Ad ogni modo, sotto la “guida” della potente industria farmaceutica, quelle direttive federali sono state di recente modificate. Ora, meno di 200 mg di colesterolo dietetico al giorno vengono considerati “accettabili” ed un livello di HDL (colesterolo buono) comunque inferiore a 40 mg/dL viene ora ritenuto inaccettabile (JAMA 2001; 285:2486-2497).
Traduzione: in base alle vecchie direttive, 13 milioni di persone sono state indotte ad usare farmaci ipocolisterolemizzanti; in base alle nuove direttive, 36 milioni di persone stanno attualmente acquistando tali farmaci, il che significa miliardi di dollari di introiti supplementari a beneficio delle aziende farmaceutiche.
Allo stesso tempo, questi produttori di farmaci si sono dimostrati particolarmente riluttanti a pubblicare alcunché in merito agli effettidel basso colesterolo farmaco-indotto che, stando a certi studi, possono includere depressione, comportamenti violenti, suicidio, aggressività, aumentato rischio di colpo apoplettico e scarsa funzionalità del sistema immunitario.
Sembra come se un qualche genere di mitologia del farmaco ci sottoponga ad un lavaggio del cervello, inducendoci a credere che le malattie vengono provocate da una carenza di farmaci e che possono essere curale unicamente tramite un accresciuto e costoso consumo di farmaci.
Cosa accadrebbe a questi carteìli internazionali se un’effettiva cura per il cancro giungesse improvvisamente sul mercato, al di fuori del loro controllo ?
Dato che sotto il profilo finanziario costoro esistono più che altro solo per la “cura dei sintomi” (gestione della malattia), la nostra intera infrastruttura medico/finanziaria potrebbe collassare di conseguenza.
Gli azionisti delle aziende farmaceutiche vogliono profitti, non una cura che ponga termine alle miserie umane e blocchi il flusso degli introiti. Veniamo a conoscenza di storie analoghe in relazione ai sostituti dei combustibili fossili e ad altre scoperte ed invenzioni radicalmente innovative, mai arrivate sul mercato a causa dell’intervento della competizione commerciale.
Analogamente, un sostituto sicuro delle trasfusioni di sangue potrebbe rivelarsi minaccioso per troppi potenti e lucrosi settori del mercato, al punto di vedersi relegato per sempre nell’oscurità… tuttavia è possibile prefigurare le possibilità.
Comunque, secondo il Dr. Buche, “la visione senza azione resta solo un sogno”. Considerate il presente articolo l’inizio dell’azione – forse la vostra azione !
Prelevare la soluzione vivente
Si può assumere l’acqua di mare per via orale o tramite iniezione. Tuttavia procurarsi tale elemento non è semplice; sono richieste competenze, cautela e attrezzature apposite. L’acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso.
Nel corso dell’intero processo dall’oceano alla bottiglia l’acqua di mare non può venire a contatto con metallo; deve essere preservata fredda, poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi. Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazione e mantenga il suo stato di soluzione viva.
Nel suo stato originario e primitivo l’acqua di mare presentava solo un terzo del contenuto salino attuale, un aspetto tuttora rispecchiato dal contenuto salino di sangue e lacrime.
Nel corso del tempo gli oceani sono diventati più concentrati ed ora le loro acque sono troppo salate per essere ingerite in grandi quantitativi. Per utilizzare l’acqua oceanica come plasma sanguigno essa deve essere diluita con acqua ultrapura sino a raggiungere la medesima concentrazione del plasma stesso: nello specifico, nove grammi di sali per litro.
Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata – ma solo in piccole quantità, ad esempio un’oncia [0,03 litri] alla volta, se necessario più volle al giorno.
Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l’acqua aditivata con cloro ha sull’acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull’organismo umano.
I Francesi seguono la prassi corretta; invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.
Per la scienza moderna le precise proprietà dell’acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell’acqua di mare sfugge all’analisi.
Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico, Il grande scienziato francese Antoine Béchamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.
Inoltre l’acqua di mare ha qualcosa che la rende superiore alla “semplice acqua”. Sostiene la vita, come ha dimostrato il premio Nobel Alexis Canali, il quale per oltre 26 anni ha tenuto in vita immerso in acqua di mare un pezzo di cuore di pollo, con l’unico accorgimento di sostituire quotidianamente il liquido per eliminare le scorie metaboliche.
In realtà, si potrebbe di fatto affermare che abbiamo interiorizato l’oceano dentro di noi e che questo medium ricco di sostanze nutritive è la sorgente della vita; ogni cellula dell’organismo è immersa e si alimenta in essa.
L’acqua raccoglie e porta via i prodotti di scarto del metabolismo cellulare; ha una forza vitale – diversa da quella della soluzione salina presente negli appositi sacchetti degli ospedali, la quale non è altro che una soluzione di sale alimentare da tavola e semplice acqua.
Il sale da tavola raffinato ha ben poche corrispondente con il sale marino grezzo, non raffinato e ricco dei minerali che dovremmo utilizzare, e il nostro organismo ne paga le conseguenze.
Se dovessi sottopormi ad un intervento chirurgico, prima di addormentarmi vorrei vedere sopra la mia testa un sacchetto che rilascia “plasma oceanico”.
Il mondo ha bisogno di qualcuno dotato di coraggio ed inventiva, disposto ad avviare i primi test di trasfusione di acqua di mare su esseri umani;
qualcuno disposto ad ampliare i test di Rene Quinton sugli animali ed a compiere quel balzo nel futuro che contraddistingue il reale progresso.
Tratto da Nexusmagazine.com
Nota del Direttore:
A causa di limiti di spazio, non ci è possibile pubblicare le note e i riferimenti inerenti al presente articolo.
Se desiderate consultarli, visitate il nostro sito web: nexusmagazine.com oppure la pagina web dell’autrice presso: truthquest2.com/oceanplasma.htm
A proposito dell’Autrice:
Dianne Jacobs Thompson si è laureata nel 1976 in lettere, presso quella che oggi è la Western Washington State University, dopo di che ha conseguito titoli per l’insegnamento delle lettere e una specializzazione in giornalismo presso la Central Washington State University.
Negli ultimi due decenni ha alternativamente insegnato a tempo parziale nella scuola pubblica e, dal 1981, svolge ricerche e scrive nell’ambito della medicina alternativa.
Gli articoli e i rapporti erano per la maggior parte di natura troppo controversa – solitamente trattavano dei pericoli della medicina convenzionale e delle terapie alternative – per essere pubblicati in tempi passati, ma Internet ha rimosso innumerevoli ostacoli che in precedenza impedivano la divulgazione di tali informazioni sui principali media, consentendo a molti di questi viaggiatori l’accesso alla “superstrada dell’informazione”.
Il sito web di Dianne si trova presso: truthquest2.com – email: t_ospeaks@yahoo.com.
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ACQUA di MARE
E’ l’anello mancante della nutrizione elementare carente !
Contiene ogni minerale noto, ordinario e in traccia, in forma organica e secondo le adeguate proporzioni necessarie ai tessuti umani – agente curativo e rivitalizzante, si trova lì in bella vista da sempre.
Anche se il sito web in cui ho reperito per la prima volta le informazioni sulla Talassoterapia ospitava un valido rapporto e delle fotografie notevoli, all’epoca sull’argomento era in allestimento un sito web più completo.
Lì, sul suo sito web accademico http://www.oceanplasma.org il Dr. Juergen Buche, ND, era in procinto di tradurre dall’originale francese in inglese una gran mole di ricerche sull’acqua oceanica e la relativa documentazione.
Prelevare la soluzione vivente.
Si può assumere l’acqua di mare per via orale o tramite iniezione.
Tuttavia procurarsi tale elemento non è semplice; sono richieste competenze, cautela e attrezzature apposite. L’acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso.
Nel corso dell’intero processo dall’oceano alla bottiglia l’acqua di mare non può venire a contatto con metallo; deve essere preservata fredda,poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi.
Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazione e mantenga il suo stato di soluzione viva.
Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata – ma solo in piccole quantità, ad esempio un’oncia [0,03 litri] alla volta, se necessario più volle al giorno.
Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l’acqua additivata con cloro ha sull’acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull’organismo umano.
I Francesi seguono la prassi corretta; invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.
Per la scienza moderna le precise proprietà dell’acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell’acqua di mare sfugge all’analisi.
Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico.
Il grande scienziato francese Antoine Béehamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.