ACQUE MINERALI – 1 + MINERALI – 2
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
Un litro e mezzo (come minimo) al giorno di Acqua Basica, (pH da 7,35 a pH 11 max.) a seconda dell’età e del tipo di vita che si conduce, sedentario piuttosto che sportivo: è la dose di assunzione di acqua consigliata dai dietologi per star bene.
Ovvero per assumere elementi minerali indispensabili, facilitare la digestione e la diuresi, assicurare il mantenimento costante della preziosa riserva idrica dell’organismo, che costituisce normalmente il 65-80% del peso corporeo a seconda dell’eta’.
Alle volte se si utilizza un’acqua con troppi pochi sali si hanno reazioni di mancanza di sostanze e da queste reazioni si possono indurre debolezze, difficoltà alla difesa dalle malattie, senso di stanchezza continuo.
Altre volte se si utilizzano acque con troppi minerali si possono avere altre reazioni anomale che possono generare altre malattie.
Per cui saper quale, quanta, come utilizzare l’acqua e’ evidentemente una cosa importante !
“La morte risiede nell’intestino”, cosi’ insegnavano gli antichi medici, quelli moderni, legati ai farmaci….se lo sono dimenticato……eNON bevete acqua a pH inferiore di 7.35
PROMEMORIA per TUTTI
Dovete assolutamente bere 1,5 lt di acqua basica al dì, utilizzate l’ acqua di base che e’ gia’ a pH 7,5, ed aggiungere 3 gocce in ogni bicchiere da bere un correttore di pH che si acquista in farmacia, in modo che il pH salga a 8,5
vedi:
Idrocolonterapia + Acqua del corpo + Proprieta’ dell’acqua + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA-Campi MORFOGENETICI + Bioelettronica
ACQUA in bottiglia di plastica che si lascia in macchina: ATTENZIONE
Se siete una di quelle persone che lascia la sua bottiglia di plastica in macchina, durante i giorni caldi e bevi l’acqua dopo, quando torni in macchina, corri il rischio di ammalarti di cancro al seno; il caldo fa sì che la plastica emetta tossine tossiche che portano a contrarre il cancro al seno. Le tossine tossiche della plastica sono le stesse trovate nei tessuti dei seni con cancro.
Di conseguenza, NON bevete da quelle bottiglie di plastica che avete lasciato in macchina e diffondete questa informazione…
RISULTATI del TEST su Acque minerali
Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche, nelle 53 marche analizzate nel test sono state trovate parecchie differenze fra il contenuto di minerali riportato sull’etichetta e quello effettivamente riscontrato nel laboratorio.
COME FARE la SCELTA
L’acqua è dunque un prezioso alimento per l’organismo umano e assolve a una serie di funzioni, da quella di regolazione della temperatura corporea attraverso il sudore (grazie alla capacità di trasformarsi in vapore) a quella di solvente e di vettore nei processi di nutrizione.
L’acqua trasporta infatti i materiali destinati ai processi costruttivi (chiamati anaboliti) e asporta dai tessuti quelli derivati da processi distruttivi (o cataboliti). A sua volta contiene in varia misura sali utili per un buon apporto nutriente ai tessuti (come calcio, magnesio e potassio) ma che , se superano un certo limite, possono essere poco adatti alle funzioni del ricambio. Oltre alle sostanze utili, ci può essere la presenza di sostanze estranee o indesiderabili (come i nitrati, il piombo, il cromo) che il consumatore attento dovrebbe essere in grado di valutare. Questa possibilità è offerta dalle acque minerali, attraverso la lettura dell’etichetta e con un po’ di impegno e di pazienza, potrà scoprire qual è il menù chimico offerto, interpretando i numeri riportati sulle etichette.
A patto, però, che queste siano aggiornate, complete anche dei dati più sgradevoli per i produttori e soprattutto leggibili.
OCCHIO alle ETICHETTE
In realtà, i produttori avrebbero la possibilità di comunicare, con poche parole scritte a caratteri cubitali, quali sono le caratteristiche essenziali delle minerali.
Ma non lo fanno quasi mai perché pensano di rivolgersi a un pubblico ignorante, che si lascia conquistare da slogan generici sulla diuresi e sulla digestione, e magari si insospettisce leggendo la parola “iposodica”. Se sono comprensibili le ragioni per cui i produttori preferiscono evitare messaggi del tipo “acqua minimamente mineralizzata”, non altrettanto chiaro è il motivo per cui non vengono evidenziati quelli che dovrebbero essere i pregi peculiari di un’acqua: come “adatta alle diete povere di sodio”, o”fluorurata” (se ha un tenore di fluoro superiore a un milligrammo per litro) o “ferruginosa” o”magnesiaca” e via dicendo.
La nuova legge italiana sulle acque minerali lascia liberi i produttori di apporre o meno questo tipo di diciture. In cambio introduce una importante novità, che potrà creare però qualche confusione.
Attualmente viene indicata la data di imbottigliamento delle confezioni con delle tacche ai bordi delle etichette, in corrispondenza di numeri che equivalgono al giorno, al mese, e all’anno: è un messaggio un po’ faticoso da scoprire ma che per lo meno esiste. Al suo posto, la nuova legge introduce un concetto apparentemente più leggibile dai consumatori, ma espresso in modo ambiguo. Non volendo parlare di “scadenza” per le acque minerali, verrà indicato un “termine minimo di conservazione”, che dovrebbe corrispondere a una sorta di scadenza anche se nessuno sarà in grado di capirlo.
Il termine, che verrà fissato con un apposito decreto, decorrerà probabilmente fra gli 8 e i 18 mesi a partire dalla data dell’imbottigliamento. Il termine di conservazione più breve sarà applicato alle confezioni gassate in plastica.
CONTENUTO di SALI
Chi vuole scegliere in modo consapevole quale acqua bere deve quindi esercitarsi nella lettura delle etichette delle minerali. Il primo numerino da scoprire è quello del residuo fisso, indicato in milligrammi per litro, che si ottiene in laboratorio facendo evaporare l’acqua ed esponendo quello che resta a una temperatura di 180 gradi. Il residuo fisso (non solubile) corrisponde alla quantità complessiva di sali contenuti.
Se il residuo fisso è inferiore a 50 mg/l le acque vengono considerate debolmente mineralizzate.
Il loro apporto nutritivo è modesto e quindi il consumo di queste acque non è raccomandabile a soggetti, come gli adolescenti e i giovani, che hanno grande bisogno di sali di calcio, magnesio e fluoro. A meno che la dieta non venga integrata con altri alimenti che li contengono: è il caso, per esempio, dei vegetariani, che assumono già tanti sali minerali dalla verdura. Le acque minimamente mineralizzate sono anche in grado di aumentare la quantità di cataboliti, cioè di favorire l’eliminazione di prodotti del metabolismo che è bene espellere. E sono adatte alle diete povere di sodio, che vengono prescritte in particolare per l’ipertensione; si considera iposodica un’acqua che contiene meno di 20 milligrammi per litro di sodio. Si ha presenza di bicarbonati, generalmente scarsi nelle oligominerali e soprattutto nelle minimamente mineralizzate. Le acque gassate sono, poi, del tutto controindicate per chi è predisposto a gastrite o ulcera.
OLIGOMINERALI, DIURETICHE
La maggior parte delle acque cosiddette minerali contiene invece pochi minerali (oligos in greco vuol dire poco), al punto che qualcuno vorrebbe che fossero chiamate semplicemente “acque da tavola”.
Sono infatti numerosissime le marche incluse nella categoria delle oligominerali, che va da un residuo fisso di 50 milligrammi per litro a un residuo di 500 mg/l. Naturalmente c’è una certa differenza fra le marche che presentano un tenore più basso di residuo fisso (con caratteristiche simili a quelle delle minimamente mineralizzate) e le marche che registrano via via un contenuto maggiore di residuo fisso. Complessivamente, le oligominerali sono acque leggere, molto diuretiche, adatte a chi soffre di ipertensione e di disturbi all’apparato digerente. Rispetto alle minimamente mineralizzate, le acque di questa categoria sono spesso più ricche di sali benefici per il ricambio e la crescita. Abbastanza vicina a quello che è considerato un apporto ottimale di calcio.
MEDIOMINERALI, DIGESTIVE
Mentre le oligo sono diuretiche per eccellenza, le medio-minerali vengono considerate soprattutto digestive, grazie a una presenza abbondante di bicarbonati (le acque mediamente mineralizzate sono quelle con un residuo fisso tra i 500 e i 1500 milligrammi per litro).
Sono indicate per le persone giovani e sportive o per gli adulti che hanno particolari carenze di minerali. Vanno bene anche per il consumo estivo, quando l’organismo rilascia grandi quantità di sudore e si deve reintegrare la dose di sali eliminata. Da preferire la confezione gassata che aggiunge un po’ di acidità, dato che la quantità di bicarbonati contenuta in queste acque potrebbe neutralizzare gli acidi emessi nello stomaco durante la digestione (in particolare la Nocera Umbra e la Sant’Agata hanno una sovrabbondanza di bicarbonato).
Se il contenuto di alcuni elementi è eccessivo rispetto ai valori consigliati per l’acqua potabile, occorre consumare le medio-minerali con moderazione oppure bilanciare il loro apporto nutritivo con quello degli altri alimenti assunti. Le note negative riguardano in particolare i nitriti contenuti in piccole dosi nelle marche Imperatore (5 microgrammi/litro), Sacramora (6), Bracca (8) e Aemilia (9). E i nitrati, contenuti in misura superiore al valore consigliato dalla Cee per le acque potabili.
Altre hanno un ulteriore problema: la presenza di composti organici alogenati (che in alcuni composti sono cancerogeni). “Questo genere di organoalogenati”, spiega Riganti, “si forma nelle acque quando composti organici naturalmente presenti vengono a contatto con disinfettanti contenenti alogeni attivi, come il cloro gassoso, il bromo e l’ipoclorito di sodio. La normativa italiana sulle acque potabili pone un limite di 30 microgrammi/litro, mentre le direttive comunitarie pongono come traguardo ottimale da raggiungere (molto severo) il valore di un microgrammo per litro. La presenza di questi composti nelle acque analizzate si può far risalire a diverse cause. In occasione di lavori di manutenzione delle opere di captazione possono essere stati effettuati trattamenti di disinfezione con ipoclorito, oppure sono stati utilizzati sanitizzanti a base di cloro attivo sulle linee di imbottigliamento durante la fermata settimanale, oppure ancora i composti organoalogenati possono essere presenti nell’atmosfera dei locali di imbottigliamento a seguito di operazioni di pulizia e pittura”.
Un argomento da approfondire.
Le acque bicarbonate (più di 600 mg/l di bicarbonato), bevute durante i pasti favoriscono la digestione, a digiuno tamponano l’acidità gastrica. Sono particolarmente indicate nei casi di insufficienza epatica, ma anche a chi fa sport, soprattutto le bicarbonate calciche, perché neutralizzano l’acido lattico nei muscoli. Possono essere utili anche contro il rigurgito dei lattanti e nei casi di cistite.
Le acque solfate (più di 200 mg/l) sono lievemente lassative e adatte a chi ha problemi di colite spastica, agiscono anche sulle vie biliari. Non sono però indicate durante la crescita perché interferiscono con l’assorbimento del calcio.
Le acque clorurate (più di 200 mg/l di cloruro), la maggior parte sono salse, cioè cloruro-sodiche (ricche di sale), possono avere un’azione equilibratrice sull’attività dell’intestino, delle vie biliari e del fegato. Sconsigliate a chi soffre di disturbi renali e agli ipertesi.
Le acque magnesiache ( più di 50 mg/l di magnesio), sono soprattutto purganti, possono aiutare a prevenire l’arteriosclerosi perché inducono una dilatazione delle arterie.
Le acque fluorate (più di 1 mg/l di fluoro), possono essere utili per la prevenzione delle carie nei bambini, ricordando però che il fluoro in eccesso diventa dannoso.
Le acque ferruginose (più di 1 mg/l di ferro) indicate per chi ha problemi di anemia, sono sconsigliate a chi soffre di gastroduodenite.
Le acque sodiche (più di 200mg/l di sodio), sono sconsigliabili agli ipertesi.
MINERALI FORTI
Da prendere con il contagocce, e preferibilmente sentendo il parere di un dietologo, sono le acque cosiddette ricche di minerali, ovvero le fortemente mineralizzate, che hanno tanti elementi che superano di gran lunga i valori ammessi per l’acqua potabile. Intanto il residuo fisso, che oltrepassa i 1500 milligrammi/litro considerati il tetto massimo per la potabile. Le grandi quantità di bicarbonati possono veramente creare un ambiente troppo alcalino nello stomaco, neutralizzando l’acido cloridrico gastrico, se queste acque non sono vendute in versione gassata.
Ultima nota a demerito di questo gruppo di acque è la scoperta di batteri a volte fortemente tossici: una colonia di spore di clostridi solfito-riduttori nell’Acquarossa e 12 colonie di pseudomonas aeruginosa nella Pozzillo (questi microrganismi sono solitamente associati a contaminazioni provenienti dal terreno).
L’ACQUA PURA e’ SALUTE
Noi cresciamo nella pancia della madre in acqua (placenta) che è ricca di sali organici, questo liquido è praticamente urina. Beviamo acqua per tutta la vita, per alimentare e mantenere la giusta percentuale di liquidi nel corpo umano; la morte sopravviene sempre quando vi è una mineralizzazione troppo alta, rispetto ai liquidi che ci necessitano; senz’acqua NON possiamo sopravvivere né utilizzare nessun’altra sostanza per il nostro fabbisogno. Quindi l’importanza dell’acqua, la migliore possibile, è essenziale alla vita e per poterci mantenere in buona salute ed aiutarci a guarire dai mali.
La purezza dell’acqua è legata sopra tutto al tenore dei minerali che essa contiene, meno minerali inorganici vi si trovano, più è pura. I minerali che occorrono al corpo umano sono SOLO quelli ORGANICI, che SI TROVANO sopra tutto nei cibi vegetali crudi e non nell’acqua del vostro rubinetto o nelle acque “minerali” ricche sopra tutto di sali inorganici. Con il termine “minerali” dobbiamo comprendere anche i metalli.
La salute è garantita solamente dall’assenza di sali inorganici nel corpo; l’acqua esente da questi sali, riesce a pulire l’organismo, eliminando le impurità accumulate per mal nutrizione dovute anche agli errori alimentari. Avere a disposizione un’acqua la più pura possibile è la certezza di avere meno problemi di salute; bere acqua a temperatura ambiente, ogni giorno, favorisce la salute ed aiuta a guarire.
L’indurimento delle arterie e la calcificazione dei vasi sanguigni iniziano appena ci si alimenta troppo e con cibi ed acque contenenti sali inorganici.
I nutrimenti necessari alla vita umana sono questi: Acqua in primis (siamo composti in età adulta dal 75% di liquidi, simili all’acqua di mare), carboidrati, minerali, vitamine, proteine, grassi ed oli. Ricordiamo che solo le piante, e tutti i vegetali, riescono a estrarre prodotti vitali per la loro linfa, dai sali inorganici, l’uomo no. Per l’uomo è sopra tutto l’uso di vegetali CRUDI, frutta, ortaggi, verdure, che permette di stabilire i giusti apporti di sali minerali organici (micromolecole), enzimi, vitamine e sostanze vitali (vitalie). Quindi bere acque minerali o acque dell’acquedotto contenenti sali inorganici è molto dannoso alla salute dell’uomo, per cui occorre fare molta attenzione al tipo ed alla qualità dell’acqua che si beve ogni giorno; se esse contengono sali inorganici come sempre è, ci si avvelena lentamente senza accorgersi.
Bevendo “acque minerali” oltre a spendere molto denaro per acquistarle, ci si trova facilmente carichi di minerali inorganici che si eliminano con estrema fatica. Anche se le loro etichette sono piene di informazioni firmate da “medici”, (scritte in caratteri quasi illeggibili), non significa che esse sono pure, al contrario molte aziende produttrici di acque imbottigliate, vantano l’alto contenuto di minerali delle loro acque; anche se i laboratori che le hanno analizzate (alla fonte), descrivono le loro “virtù”, essi non dicono tutta la verità, cioè che il loro contenuto può essere nocivo per la salute umana per la presenza di questi minerali inorganici; questi ultimi NON possono essere utilizzati nel processo di scambio energetico per produrre l’energia quotidiana per lavorare, fare sport, giocare, ecc., o per il nutrimento cellulare, anzi essi interferiscono in ogni luogo ove si annidano e si accumulano; difficilmente si eliminano se non utilizzando acque le più pure possibili o la propria urina.
Le rare acque in commercio dette oligominerali o minimamente mineralizzate, hanno un’etichetta sulla quale trovate il “residuo fisso a 180°”, questo dato NON deve superare il valore di 50-80 mg./ litro; più è basso e migliore è l’acqua.
Pensate che i governi del mondo intossicano volutamente le acque con il cloro od il fluoro, potrebbero utilizzare l’ossigeno per uccidere i batteri, per creare malattie e tenere sottomesse le popolazioni alla malattia stessa; per poterci liberare da questa schiavitù dobbiamo pensare come uscire da questo giro vizioso di intossicazione forzata; oggi è possibile solo con certi depuratori di acqua ad osmosi inversa.
I vari governi del mondo, invece di tutelare la nostra salute quale “bene fondamentale”, permettono anche l’utilizzo di prodotti chimici per l’ambiente e l’agricoltura, i quali finiscono sempre per inquinare le falde acquifere; per evitare l’avvelenamento assicurato, dobbiamo attrezzare le nostre case con un buon depuratore ad osmosi inversa che è ancor più necessario del frigorifero, del televisore o della lavatrice, in quanto aiuta molto la salute.
Noi affermiamo l’estrema utilità di questa attrezzatura, che deve essere presente in ogni casa, per il semplice motivo che, la grande proprietà dell’acqua pura, cioè quell’acqua esente da sali inorganici, è quella di essere oltre alla propria urina, il migliore “chelante” ovvero “depuratore” dei corpi viventi; infatti quell’acqua pura, come l’urina, ha la caratteristica di poter aprire le “valvole osmotiche” delle cellule dei corpi e di drenare, lavare e raccogliere le tossine, accumulate da anni di alimenti ed acque inquinate da elementi tossici e dalle tossine generate dall’organismo per cattive digestioni, alterazioni termiche, malnutrizione e portarle fuori dal corpo.
Quindi l’utilizzo di un buon depuratore ad osmosi inversa per l’acqua di casa è in ogni caso il miglior investimento assieme alla cura degli alimenti che devono provenire da culture nelle quali NON si lavora il terreno agricolo con ingrassi chimici ed al NON uso di acque “minerali” contenenti sali minerali inorganici. Possiamo essere certi che queste utili informazioni, in genere non le udremo mai da coloro che tendono a vendere le acque minerali.
Diffidate da altri tipi di depuratori che non sono ad osmosi inversa e non hanno la pompa dell’acqua per generare la pressione necessaria per ottenere il gettito dell’acqua; a coloro che ve li offrono, fate le domande necessarie per accertare che l’attrezzatura corrisponda alle caratteristiche qui indicate; il processo dell’osmosi è assolutamente naturale ed è l’unico oggi conosciuto dalla tecnica per depurare le acque dai sali inorganici e dagli inquinanti.
Meglio sarebbe poter avere dell’acqua sempre in movimento, come nei ruscelli di montagna che cadendo di sasso in sasso e di livello in livello, oltre a mantenere la sua vitalità è ossigenata a seconda del livello del terreno nei quali scorre.
Vi sono attrezzature tecnologiche in fase di sperimentazione, che permetteranno di riottenere un ottimo livello di vitalità vicino a quello delle acque sorgive di montagna; i progetti sono in ns. mani.
ATTENZIONE:
Se acquistate l’acqua minerale in bottiglia, bevete solo acque minerali con il piu’ basso tenore di minerali; leggete le etichette econtrollate il residuo fisso dei minerali entro contenuti; alle volte e’ anche utile, specie nei periodi di disintossicazione, assumere, cioe’ bere, dell’acqua pura (distillata), senza minerali;
Inoltre ricordate che se utilizzate un depuratore ad osmosi inversa che elimina qualsiasi sale minerale dall’acqua, e’ consigliabile assumere delle micro diete – vedi anche alimentazione naturale
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ESTATE, BEVANDE SALINE ed IPERTENSIONE ARTERIOSA
Arriva come ogni anno l’estate, ed inizia la vendita di bevande cosiddette reidratanti . Ma conviene berle ?
Il Sodio, NaCl (cloruro di sodio) è un sale presente in grande quantità nel nostro organismo, e la sua quantità non è del tutto casuale, ma risponde a precisi dosaggi e stretti rapporti con il K (Potassio) che si contrappone al sodio a livello della cellula.
Esiste un preciso rapporto tra la quantità di Sodio che ogni giorno ingeriamo con la dieta, e diverse malattie come sopratutto quelle cardiovascolari.
L’ipertensione arteriosa, malattia del secolo, trova la sua causa in una dieta con smodato uso di sali, che oltre al sale comune da cucina, si trovano nell’impiego di ulteriori preparati di cui la molecola base è il sodio, ad esempio il Glutammato sodico, usato ormai nella preparazione dei cibi in scatola, alcuni surgelati, e nella cucina cinese.
L’ipertensione arteriosa è causa aggravante dell’arterosclerosi vascolare, e quindi la Triade:
Obesità -Ipertensione -Arterosclerosi , è la fonte più rapida verso un declino degenerativo della funzionalità cardiaca e vascolare.
Inoltre siccome l’ipertensione arteriosa inizia il suo danno sulle pareti vascolari, determinando una modificazione della struttura intima che successivamente comporterà ispessimento, è necessario assumere la Colina, che è precursore della Lecitina, utilissima e preziosissima nel mantenimento sopratutto della “morbidezza” della struttura intima dei vasi sanguigni.
Essa è presente nel tuorlo d’uovo, ma sopratutto nelle frattaglie, di cui oggi l’uomo moderno non fa più uso, colpito dalla fetta di carne più sana…, o magari come tante mamme, che danno da mangiare al proprio figlio o peggio il “filetto” soltanto perchè è più tenero, ma privo di ogni sostanza necessaria.
Impariamo a rimangiare le frattaglie, quelle che ormai nella pratica della catena alimentare vengono acquistate da chi produce mangimi in scatola per animali.
Il rognone,il cuore, il cervello , il fegato, e per i più coraggiosi anche i testicoli fonte di energia e di buona forma anche a… Letto. (Naturalmente accertiamoci della provenienza locale delle carni sopracitate).
Un tempo quando la fettina di filetto era sopratutto nella cultura rurale meridionale, prerogativa del “figlio del Padrone” , al popolano non restava che mangiare il Testicolo che veniva preparato dalle brave mogli tagliato a fettine e cucinato lesso o soffritto con patate ,cipolle,con risultati strepitosi . La Colina e la Lecitina la troviamo in grande abbondanza anche nei fagiolini verdi, nel Latte umano, che non deve essere mai sostituito e nella soia.
Il latte di mucca ne è privo, ed è anche ricco di sali in misura molto maggiore rispetto al latte Umano.
Inoltre l’uso eccessivo di sale è causa di emicranie, qualche tempo fa usciva un titolo interessante su: “American Journal of Medicine”, in cui si parlava della “Sindrome Cinese” una cefalgia e/o emicrania a poche ore dall’uscita del ristorante cinese; ve lo posso assicurare, tutto vero.
Se siete abitudinari frequentatori di ristoranti Cinesi, fate come me, richiedete esplicitamente , pena la perdita del cliente, la cottura a vapore, e l’assenza totale di ogni sale, sopratutto il glutammato che è 5 volte più potente del nostro sale da cucina.
Nella dieta il Sodio è contenuto in numerosissima quantità nello stragrande numero di alimenti, questo avviene anche quando non ci accorgiamo, ad esempio se mangiamo una fetta di carne di manzo senza sale, il contenuto di Sodio o meglio di cloruro di sodio presente nella fetta di carne si aggira intorno a 0,7 gr/100 gr. di carne.
In termini di salute, studi di epidemiologia hanno identificato che per mantenere un efficiente stato di salute, l’assunzione di Sodio NON deve superare il tasso di 5 gr. giornalieri.
Nelle popolazioni civilizzate, dell’Occidente la quantità di sale che l’organismo assume nella dieta giornaliera è pari a 20 volte superiore al range di 5 gr.
Questa super assunzione è causa di danni organici, sopratutto agli organi Rene ed Apparato Cardiovascolare.
Si inizia ad avere questo regime dietetico da bambini, quando i genitori alimentano il bebè con i buoni omogeneizzati di carne con concentrazioni di Sodio almeno 7 volte superiore la necessità alimentare dell’infante.
Negli USA ad esempio sono epidemiologicamente aumentate le forme di ipertensione tra i bambini di 5 e sette anni.
NdR: un consiglio, meglio evitare i prodotti carnei e/o latte e latticini, ed utilizzare la dieta crudista, la quale riordinera’ cause e concause fisiologiche di OGNI AMMALAMENTO !
Un discorso a parte meritano le GESTANTI:
Le gestanti devono stare lontanissime dal sale, si è visto che una dieta priva di sale negli ultimi tre mesi di gestazione comporta un travaglio veloce e poco doloroso.
Ma l’uso di sale in Gravidanza comporta rischi per lo stesso nascituro, in quanto comporta aggravamenti verso patologie di predisposizione tipiche della fase gestazionale.
Non è per nulla vero che la donna gravida deve mangiare per due !
Al contrario deve mangiare poco ed in maniera equilibrata, ad esempio sarà inutile il supporto esterno di Folati, quando giornalmente si assumono 300 grammi di verdure a foglia larga, debitamente cucinate con le dovute cautele e tecniche per non perdere il loro valore biologico; ma pare che questi accorgimenti non rientrino più nella pratica clinica in quanto si fa prima a prescrivere integratori confezionati.
Il Sodio gioca un ruolo importante negli scambi osmotici cellulari, difatti per una legge fisica, l’acqua si sposta nella direzione ove è presente il Sodio.
Inoltre il Sodio ed il Potassio sono complementari e la presenza di uno, blocca ed interferisce nella presenza dell’altro.
Quindi in base a queste precise identità fisiche e fisiopatologiche, la presenza di Na determina una presenza di liquidi oltre la soglia.
Ecco spiegato perché il Vostro medico Vi consiglia di ridurre l’assunzione di sale, quando siete significamente “gonfi”, o meglio quando lo schiacciamento di una area del Vostro braccio con il pollice lascia la fovea bianca, un alone bianco intorno all’area di schiacciamento.
La manovra identifica una “idrofilia” cioè un accumulo eccessivo di liquidi che circondano la cellula e le miliardi di cellule del Nostro organismo, facendole funzionare male, e “dialogare” male tra di esse.
Inoltre l’eccessiva presenza di Na, spazza via il K (Potassio) che è importante nella funzionalità dell’attività cardiaca, come della stessa attività delle Nostre masse muscolari.
Ecco perché il Vostro medico Vi consiglia quando esiste una situazione del genere, l’assunzione di una grande quantità di banane, in quanto questo frutto è tra i frutti che hanno il più basso contenuto in sodio, mentre ha un altissimo contenuto in Potassio, che per azione elettiva, va a bloccare l’eccessivo Sodio.
MA CHI MANGIA SENZA SALE ?
Una dieta priva di sale, come detto non sarebbe senza sale, ogni alimento assunto in forma naturale, quindi ad esclusione di cibi trattati, cibi in scatola, presenta sempre una quantità di NaCl bilanciato, quindi è chiaro che l’assunzione di sale, è strettamente legata, ai tipi di alimenti assunti, come anche alla quantità.
Le popolazioni rurali e poco civilizzate dell’Africa o di altre zone rurali del mondo che hanno una alimentazione priva di sale aggiunto, non conoscono ne’ malattie renali, ne’ ipertensione arteriosa. E questo anche in tarda età.
In Occidente il contenuto di sale, si assume 20 volte di più rispetto alle effettive necessità .
Ad esempio negli USA nello stragrande numero di città, l’acquedotto ha acquistato il dolcificante dell’acqua.
Si tratta di una apparecchiatura che diminuisce il quantitativo di calcio, magnesio e cloro nelle acque, che in tal caso risulterebbero troppo “pesanti” aggiungendo per renderle “leggere” e piacevoli quantità enormi di Sodio.
Difatti se si pensa che un uomo medio beve almeno 1,3 litro di acqua, nelle zone urbane degli Stati Uniti, solo bevendo, l’assunzione di Sodio arriva a 30 gr. giornalieri, contro i 5 gr. necessari.
Questo basta per far pensare come è impossibile mantenere un normale stato di salute Renale e Cardiovascolare.
Per fortuna in Italia questo non accade ancora, e beviamo le acque non trattate, ma facciamo attenzione al loro contenuto in Sodio, l’eccessiva presenza di esso dettato da una piacevole leggerezza, che spesso inganna, dovrebbe essere motivo di non scelta da parte delle persone che presentano una tendenza verso le malattie renali e l’ipertensione.
PERCHE’ è MEGLIO NON BERE BEVANDE SALINE ?
Le bevande saline cosidette reidratanti, non sono preferibili alla normale acqua.
L’inganno che esse reidratino maggiormente dell’acqua è in agguato.
Al contrario, apportano quantità superiori di sale, che si va ad aggiungere a quello che assumiamo con la dieta.
Inoltre il Nostro Organismo è regolato per disperdere sale , quanto esso ne assume.
Questo fino ad una certa soglia, dopo invece, avviene l’accumulo, e quindi il danno biologico.
Quindi non è per nulla vero che se d’estate corriamo e sudiamo molto, poi abbiamo bisogno di sale o bevande speciali, abbiamo bisogno soltanto di semplice acqua !
L’organismo emette sudore in rapporto al sale assunto .
Questo meccanismo messo in moto dal Nostro corpo serve ad evitare una massiccia dispersione di sali.
Infatti la sudorazione oltre che per dispersione dell’eccessivo calore, serve per eliminare i sali aggiunti.
Quando i sali alimentari assunti sono congrui, la sudorazione è diminuita, e la concentrazione dei sali nel sudore sono enormemente ridotti.
La quantità di sale persa con il sudore è legata alla quantità assunta con la dieta. Ecco perche’ bere bevande saline, serve soltanto far sudare l’organismo, ingannandolo a sentire bisogno di ulteriore liquido. Infatti una bevanda salina, per osmosi, crea ulteriore necessità di Liquidi, e un aumento di sudorazione.
Questo può bastare per eliminare la cattiva abitudine di consumare bevande diverse dall’acqua.
Queste bevande servono soltanto per farvi sudare e farvi sentire il bisogno di bere.
L’acqua di fonte, è il migliore mezzo di idratazione del Nostro organismo.
Ricordiamolo, Ve ne ringrazieranno Reni e Cuore.
Una Nota: attenzione al sale nascosto…per esempio: quello del Pane.
By Dott. Giuseppe Parisi
Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica – Università degli Studi di Urbino