Antibiotici nei MANGIMI
http://www.sapereeundovere.it/pericoli-ogm-rivelati-da-un-ex-scienziato-del-governo-degli-stati-uniti/
Monsanto condannata in Francia per avvelenamento !
http://www.greenews.info/rubriche/sentenza-storica-in-francia-monsanto-condannata-per-lintossicazione-di-un-agricoltore-20150914/
Basta carne agli antibiotici
La Commissione Europea propone nuove regole di sicurezza alimentare, al bando gli antibiotici dai mangimi per animali da carne, utilizzati allo scopo di stimolare la crescita e nella cura delle patologie. L’intento è quello di evitare il rischio di un aumento dei batteri resistenti agli antibiotici nell’uomo e negli animali, preservando l’efficacia dei farmaci in caso di necessità.
Una battaglia a favore del consumatore che vedrà entro il 1° gennaio 2006 il divieto di utilizzo degli ultimi quattro antibiotici ancora autorizzati negli allevamenti europei.
La “banda dei quattro” è composta: dai flavofosfolipidi, dal monensin sodio, dalla salinomycina sodio, dalla avilamycina, tutte sostanze proibite per l’uomo. Le preoccupazioni riguardo gli effetti negativi sulla salute sono del Comitato scientifico europeo. In Olanda si è già registrato un caso di trasmissione all’uomo di batteri resistenti agli antibiotici. L’allarme è stato fatto proprio dal Commissario europeo alla Sanità, David Byrne, che propone prima la dismissione e successivamente la soppressione di questo tipo di additivi nell’alimentazione animale.
L’Unione europea è impegnata sul fronte “carne pulita” da diversi anni ed ha già cancellato ben 20 antibiotici utilizzati per “gonfiare” gli animali.
Si è calcolato che ammontavano a 10.000 tonnellate gli antibiotici che in Europa, fino a qualche anno fa, venivano usati per la salute degli uomini e degli animali, di cui il 15% finiva nei mangimi specialmente negli allevamenti intensivi per limitare le malattie e per favorire una crescita veloce. L’ultimo intervento dell’Ue in questo settore risale al 1999.
Da Bruxelles arrivano anche norme più severe riguardo l’etichettatura di tutti gli additivi, con la possibilità per l’allevatore di conoscere il nome e l’indirizzo del distributore del prodotto, e, cosa più importante, istruzioni chiare per l’utilizzo e le raccomandazioni concernenti la sicurezza, nonché il tipo di animale a cui è destinato.
Passi importanti questi a tutela del patrimonio degli anticorpi dell’uomo, patrimonio che si sta sempre più indebolendo sia per l’eccesso di prescrizioni mediche, sia per i farmaci che arrivano nel piatto rendendoci più vulnerabili nelle infezioni comuni e figuriamoci nel malaugurato caso di episodi di bioterrorismo. Vedi “caso antrace” negli Stati Uniti dove e stata somministrata la ciprofloxacina per combattere la terribile patologia. Il farmaco, noto come “Cipro”, è un parente stretto del Baytril entrambi appartengono ai fluoroquinoloni, una classe di antibiotici relativamente nuova e potente.
Il “Cipro”, come altri antibiotici, è considerato come estrema risorsa medica per il trattamento di infezioni batteriche particolarmente resistenti. Il Baytril, a sua volta, è usato come additivo nei pasti di miliardi di polli allevati industrialmente ogni anno negli Usa in dosaggio subterapeutico allo scopo di eliminare i germi patogeni che prolificherebbero nelle condizioni di sovraffollamento.
Si è temuto per questo l’inefficacia nella lotta all’antrace del “Cipro”(per la similarità al Baytril).
Il diffuso impiego degli antibiotici, anche quando non indispensabili, sta selezionando ceppi di batteri superpatogeni resistenti ai farmaci. La filosofia giusta nella cura delle patologie umane ed animali (oltre alla prevenzione) deve essere quella che prevede l’uso del “cannone” solo quando serve e non quando la difesa potrebbe essere affidata ad un semplice “moschetto” onde evitare di avere, nei casi più difficili, un armamentario medico composto da “armi spuntate”.
Recentemente Philip Lymbery, Direttore di CIWF International, ha pubblicato il suo libro, Farmaggedon, frutto di ricerche sui disastri che l’allevamento intensivo ha provocato e continua a provocare agli ecosistemi del nostro pianeta.
Concordiamo con quanto scrive il quotidiano L’Indipendent su Famageddon:
“Da molto tempo conviviamo con i disastri causati dall’allevamento intensivo e crediamo di aver già toccato il fondo. In realtà se non facciamo nulla, le cose continueranno a peggiorare.”
Farmageddon fa vedere con semplicità come inquinamento delle acque, perdita di biodiversità, disuguaglianza alimentare e spreco di risorse siano tutte problematiche legate intrinsecamente alla sofferenza di miliardi di animali allevati in modo intensivo per produrre un cibo per i paesi “ricchi”, spesso malsano.
India, echi di una strage (suicidi degli agricoltori, le cause) – 23/09/2016
http://temi.repubblica.it/micromega-online/india-echi-di-una-strage/
vedi: Muoiono tutte le Pecore Vaccinate + Danni dei VACCINI + Tubercolosi Bovina + Gli animali VACCINATI si ammalano sempre e muoiono in modo prematuro + Ortopertutti + Le Piante Aromatiche