ALIMENTAZIONE come BIOTERAPIA – ACQUA
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
“Cibo e salute” i temi al centro della tavola rotonda che si e’ svolta il 22/10/2008 a Palazzo Affari ai Giureconsulti nell’ambito del Festival Internazionale dell’Alimentazione, alla quale ha preso parte l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna.
“Noi siamo quello che mangiamo – ha detto Landi in apertura del suo intervento. Uno slogan che racchiude un significato profondo. Perche’ l’alimentazione, nella societa’ moderna, deve essere innanzitutto un terreno privilegiato di prevenzione delle malattie”.
“Il neonato, il lattante e l’adolescente – ha proseguito l’assessore – saranno i nostri cittadini di domani e perche’ siano sani da grandi dobbiamo vincere la sfida di oggi, cominciando subito con una alimentazione adeguata, bilanciata e corretta, e costruendo la cultura dei corretti stili di vita sin dalla prima infanzia”.
“Milano in cammino verso Expo 2015 – ha detto ancora Landi – puo’ essere ancora una volta, anche grazie alla sua peculiarita’ e al suo Assessorato alla Salute, in sinergia con le altre istituzioni ed eccellenze cliniche presenti, il laboratorio di un progressivo cambiamento delle abitudini nutrizionali e di vita, a partire da quelle dei nostri ragazzi.
Quando si parla di sovrappeso, obesita’, disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia), non si tratta di problemi di natura estetica ma di una vera e propria malattia.
La riduzione della sedentarieta’, la promozione di una vita attiva, le abitudini alimentari (nutrizionali) corrette non bastano piu’ per contrastare questi fenomeni.
Si e’ parlato tanto della qualita’ del rapporto genitori/bambini, ma oggi deve esserci un ritorno di quantita’ di tempo a loro dedicato, per cui non ci sara’ prevenzione o formazione corretta senza quella alleanza importante, forte, necessaria all’interna della famiglia. Il nostro compito dunque e’ educare per educare e fare in modo che i genitori tornino a essere guida per le future generazioni”.
Per quanto riguarda i dati sull’obesita’, i numeri allarmanti mostrano come questo problema sia non solo sanitario, ma anche educativo e sociale.
“Ecco un dato che ci deve far riflettere – ha spiegato l’assessore alla Salute -: il 45% dei milanesi e’ in sovrappeso o obeso.
E lo e’ pure un bambino su tre. Percentuali molto, troppo elevate. C’e’ molta attenzione da porre al problema soprattutto riguardo l’eta’ infantile. Inoltre bisogna considerare l’impatto sociale di questa condizione: 7 bambini su 10 oggi in sovrappeso lo saranno anche da adulti. Il che significa diabete (causato nell’80% dei casi da obesita’– NdR: e dai Vaccini), tumori (30% dei casi), malattie cardiovascolari (25% dei casi) e un’aspettativa di vita inferiore mediamente di 10 anni. Un dato allarmante e’ anche la predisposizione al sovrappeso e all’obesita’ per fatti di familiarita’ (monoparentale o biparentale)”.
“Da ultimo – ha aggiunto Landi -, non deve essere sottovalutato l’impatto economico che sovrappeso e obesita’ hanno sulla societa’. In una citta’ come Milano e’ possibile calcolare in oltre 600 milioni di euro l’impatto per ospedalizzazione e cure mediche. Prevenire quindi e’ meglio che curare anche per il welfare.
La prevenzione aiuta a risparmiare risorse importanti”.
Sul banco degli imputati lo stile di vita: alimentazione orientata verso cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri e riduzione del movimento e dell’attivita’ fisica. Aumentano i sedentari ed e’ stata documentata una significativa riduzione del numero di ragazzi che praticano un’attivita’ sportiva. E piu’ di un bambino su 5 non svolge alcuna attivita’ fisica nel tempo libero.
“I nostri figli – ha spiegato l’assessore -, anziche’ giocare all’aperto o fare sport passano la maggior parte del tempo libero davanti alla televisione: il 30% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni almeno 2-3 ore al giorno, il 22% 3-4 ore e il 20% oltre 4 ore. E’ dimostrato che un bambino di quest’eta’, che trascorra 5 ore davanti al video, ha un rischio 5 volte maggiore di diventare obeso”.
Importanti le attivita’ svolte e in programma dell’Assessorato alla Salute, tutte incentrate a rispondere al bisogno di prevenzione e correzione dei disturbi del comportamento alimentare.
“L’impatto sull’intera popolazione – ha detto in conclusione Landi – ci ha convinto della necessita’ di incrementare il nostro impegno, in sinergia con le istituzioni e le associazioni, per combattere il comportamento alimentare errato, soprattutto grazie alla cultura della prevenzione e la promozione dei corretti stili di vita per favorire il benessere psicofisico che migliora la qualita’ della vita”.
Tratto da: liberoreporter.it
vedi: Acqua del corpo + Combinazioni alimentari + Crudismo + Carbone vegetale + Riordino del pH intestinale + Idrocolonterapia + Proprieta’ dell’acqua + INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA-Campi MORFOGENETICI + Bioelettronica
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO – Alimentazione e patologie
Partiamo proprio da questa affermazione per comprendere quanto sia fondamentale l’alimentazione per il nostro ciclo vitale, importanza dovuta non soltanto al fatto di doverci alimentare per vivere, ma anche perché una corretta alimentazione è senza dubbio il passaporto per una vita sana e volta ad una vecchiaia serena.
Il nostro corpo ha due cervelli, quello propriamente detto, l’encefalo, ben avvolto dalla scatola cranica, che presiede a tutte le nostre funzioni vitali e il “cervello virtuale”, il nostro apparato intestinale. L’encefalo assorbe e trasforma le sensazioni esterne in stati d’animo quali nervosismo, ansia, stress, rabbia e li trasmette all’apparato gastroenterico che reagisce con problematiche diverse anche di origine psicosomatica, non a caso si dice “agire di pancia” o “essere viscerale”.
I due cervelli sono strettamente correlati nelle loro manifestazioni emotive: lo stress e l’ansia si ripercuotono sull’intestino, al contrario se l’intestino fa le bizze ci sentiamo stanchi e debilitati.
Come mettere in sintonia i due cervelli (anzi 3) ?
Semplicemente attraverso un corretto programma alimentare e la correzione del life style.
Le funzioni del corpo e il modo in cui le sostanze nutritive creano uno stato di benessere e salute sono fondamentali per comprendere il concetto di corretta alimentazione. Il life style è il modo in cui conduciamo la nostra vita, le interazioni con l’ambiente esterno, la socializzazione, tutti elementi che influiscono sul nostro metabolismo digestivo.
Una buona alimentazione è essenziale per il corretto funzionamento dei nostri organi, per la crescita, il mantenimento, per un ottimale livello di efficienza fisica e mentale, per la capacità del nostro sistema immunitario, per la prevenzione delle malattie e la capacità di riparazione di danni e ferite.
Alimentarsi bene significa assumere tutte le sostanze nutritive essenziali quali carboidrati, grassi, proteine, vitamine, minerali e acqua, al fine di mantenere un corretto equilibrio psicofisico; al contrario, carenze nutritive portano ad uno scorretto funzionamento dei tessuti del nostro corpo, soprattutto se la carenza si protrae a lungo nel tempo. Accanto ad una buona alimentazione, per acquisire un notevole cambiamento del life style, occorre associare un programma di esercizio fisico.
Abbandonare la vita sedentaria vuol dire ridurre la propria età biologica di oltre dieci anni, proteggere cuore e arterie dai rischi di invecchiamento precoce e quindi mortalità. L’esercizio fisico aerobico assicura tonicità e vigore a tutti gli organi, migliora il tono del tessuto muscolare, stimola i processi di digestione e assimilazione, fortifica cuore, arterie, polmoni e porta più ossigeno alle cellule migliorando la circolazione sanguigna e linfatica.
Principali fonti di energia del nostro corpo sono carboidrati e fibre, grassi e proteine. Essi forniscono il carburante necessario al funzionamento del corpo e la loro energia si esprime in calorie. I cibi ad alto valore energetico sono ricchi di calorie. Approssimativamente, i grassi apportano 9 kcal/gr., carboidrati e proteine circa 4 kcal/gr.
I carboidrati forniscono energia soprattutto per il cervello, il sistema nervoso centrale e l’esercizio muscolare. Sono importanti per favorire la digestione e l’assimilazione e sono di origine esclusivamente vegetale. Aiutano a regolare il metabolismo di grassi e proteine, poiché i grassi, per essere scomposti nel fegato, hanno bisogno di carboidrati.
Sono i carboidrati carenti di vitamine, minerali e fibre, definiti calorie vuote, a causare carenze nutritive e obesità.
Evitare consumi eccessivi di amidi, dolci, prodotti da forno come torte, biscotti e merendine soprattutto se di produzione industriale, poiché carichi anche di sostanze chimiche conservanti che affaticano lo scorrimento del liquido extracellulare e causano l’infiammazione del connettivo con conseguente ritenzione idrica e cellulite.
Evitare anche spuntini veloci a base di merendine, biscotti e torte perché se da un lato è vero che forniscono energia istantanea, dall’altro provocano altrettanto velocemente l’abbassamento degli zuccheri nel sangue creando nuovamente bisogno di dolci, in una continua altalena di sbalzi glicemici e favorendo mal di testa, irritabilità e stanchezza. Preferire, dunque, carboidrati integrali non raffinati quali cereali (farro, orzo, mais, grano saraceno, kamut, etc.), frutta e verdure.
Un’alimentazione di questo tipo dà risultati positivi in caso di scompensi cardiaci, ipertensione, anemie, disfunzioni renali e carie dentali. Tra i cereali ne citiamo tre con spiccate caratteristiche preventive: mais, contiene carotenoidi e flavonoidi, ha proprietà rinfrescanti e diuretiche, utile per gonfiori dovuti a liquidi trattenuti, per l’artrosi e il colesterolo alto; orzo, consumato con regolarità riduce i livelli di colesterolo, disintossica, rinfresca e ha un’azione antisettica a livello intestinale, si può usare quello perlato o mondato al posto del riso per preparare minestre con verdure o legumi, con quello solubile si può preparare una bevanda energetica ma non eccitante, alternativa al caffè; farro, è il miglior rimedio curativo per mantenere sano l’intestino e preservarlo dalle malattie croniche causate da un’alimentazione sbagliata.
E’ uno dei cereali più ricchi di proteine, vitamine B, E e soprattutto di minerali basici (potassio, magnesio, calcio, zinco) che mantengono stabile il pH del sangue, proteggendo l’organismo dalle infiammazioni. Il farro favorisce una buona irrorazione sanguigna, protegge le mucose, previene la coagulazione dei globuli e, quindi, la trombosi, l’embolia e l’arteriosclerosi. Basta mangiare una fetta di pane di farro per neutralizzare gli acidi biliari e, di conseguenza, eliminare bruciori di stomaco e dolori gastrici.
Grazie a un’alimentazione a base di farro, i batteri intestinali possono produrre tutto ciò che serve all’uomo per vivere, rendendo superfluo l‘uso di integratori di vitamine e sali minerali.
E’ un errore evitare pane e pasta pensando che facciano ingrassare: in un’alimentazione quasi priva di carboidrati, il corpo è costretto bruciare le proteine per ricavare energia, appesantendo la funzionalità renale nel tentativo di liberare velocemente il corpo dalle tossine. Nell’alimentazione equilibrata il corpo deve bruciare i grassi immagazzinati, non le proteine.
Le fibre alimentari sono idrosolubili e aiutano i muscoli intestinali a mantenersi sani e tonici in modo da favorire la fisiologica regolarità intestinale.
Gli alimenti ricchi di fibre danno sazietà e aumentano il volume del cibo lungo il tratto intestinale. Le fibre svolgono un ruolo importante in caso di soprappeso, stitichezza, emorroidi, diverticolite, aumento di grassi nel sangue, disturbi cardiovascolari e diabete. I grassi sono la massima fonte di energia. Essi sono vitali per il nostro corpo, ma non se assunti in quantità eccessive. L’alimentazione equilibrata deve includere quantità corrette ed evitare eccessi che, a lungo andare, portano a problemi di salute. I grassi si trovano nella carne (pelle del pollo e grasso visibile delle carni rosse), in alcuni pesci, oli di origine vegetale, derivati del latte, uova e formaggi.
Ci sono solo tre grassi, definiti essenziali, che il corpo umano non può scomporre da altri alimenti:
– acido linolenico o OMEGA 3 si trova nel pesce e nell’olio di semi di lino, mantiene la pelle e i tessuti giovani e sani; – acido linoleico o OMEGA 6 si trova nei semi delle piante e negli oli da essi ricavati (olio di mais, soia, etc.), è fondamentale per il trasporto del colesterolo; – acido arachidonico. Tutti e tre sono necessari per una crescita normale e per la salute del sangue, delle arterie e dei nervi.
Menzione a parte merita il colesterolo. Esso è un grasso sterolo normale componente del nostro corpo, si trova soprattutto nel cervello, nel fegato, nel sangue e nel sistema nervoso. Solo i 9/10 del colesterolo ingerito svolgono funzioni vitali, quindi è importante evitare grassi animali ad alto contenuto di colesterolo per prevenire gli accumuli che causano aterosclerosi. Le proteine sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo del corpo. Esse sono la principale fonte di materiale costruttivo di muscoli, sangue, capelli, pelle, unghie e organi interni.
Per svolgere le loro funzioni esse devono essere digeribili e di alta qualità. La carenza di proteine può determinare debolezza muscolare, debolezza e scarsa resistenza alle infezioni; di contro, un consumo eccessivo di proteine conduce all’obesità e ai rischi ad essa correlati, oltre a determinare uno squilibrio nei liquidi del nostro corpo.
Possiamo riassumere il concetto di alimentazione equilibrata e miglioramento del life style con queste poche e semplici regole: controllare il peso e mantenersi sempre attivi riducendo le entrate energetiche mangiando meno, preferendo cibi a basso contenuto calorico e che saziano di più come ortaggi e frutta, aumentando le uscite energetiche svolgendo un’attività fisica (consigliata bicicletta 11 kcal/min. o camminata veloce 15 kcal/min.); distribuire opportunamente l’alimentazione lungo l’arco della giornata, senza trascurare la prima colazione; consumare quotidianamente più porzioni di ortaggi e frutta freschi, aumentare il consumo di legumi, limitare le aggiunte di oli e grassi sostituendoli con aromi e spezie; consumare pane, pasta, riso e altri cereali scegliendoli tra quelli ottenuti da farine di cereali e non con l’aggiunta di crusca o altre fibre (leggere le etichette); utilizzare pochi grassi per condire e cucinare.
Usare tegami antiaderenti, preferire le cotture al cartoccio, in forno, in tegame, bollitura e vapore; non utilizzare grassi di origine animale (burro, lardo, strutto, panna) o grassi trans (oli vegetali idrogenati, margarina) perché si accumulano in depositi di grassi e non riescono ad essere bruciati; usare solo olio di oliva, preferibilmente a crudo; non eccedere nelle fritture, mangiare pesce fresco 2-3 volte la settimana, per la carne preferire quella bianca (pollo, tacchino, coniglio) non più di 2-3 volte la settimana, eliminando eventuale grasso visibile; evitare il consumo di alimenti dolci; bere 1,5-2 litri di acqua naturale al giorno con basso residuo fisso e ph tra 7 e 8 (acqua alcalina), frequentemente e in piccole quantità; ricordare che l’acqua non apporta calorie, evitare invece bevande diverse a meno che trattasi di centrifugati casalinghi, bevanda di orzo o tisane; ridurre l’uso di sale o di condimenti alternativi come il dado da brodo, ketchup, senape, salsa di soia; insaporire i cibi con mix di erbe aromatiche e spezie; esaltare il sapore dei cibi con limone e/o aceto.
Questo piccolo e semplice vademecum può essere utile a modificare permanentemente le proprie abitudini alimentari, garantendovi nel tempo una vita più sana.
By Renato Ventura – Tratto da: solaris.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il ritmo frenetico della vita “moderna” e’ causa di stress, ma e’ anche causa di brutte abitudini come di un tipo di alimentazione ormai industrializzata, che e’ povera di sostanze vitali e nutrienti, non bilanciata ed e’ all’origine del poco salutare aumento delle “diete” prescritte in modo sconsiderato da medici o paramedici poco informati, inoltre non facciamo sufficientemente esercizio fisico.
Gli alimenti ingeriti influiscono non soltanto sul fisico, ma anche sul cervello, mente, quindi personalita’ e comportamenti, perche’ favoriscono il buon umore, oppure provocano eccitazione, irritazioni e sono concausa di infiammazioni od hanno effetto tranquillizzante e/o disinfiammante; queste sono le “ultime” scoperte di neurologi e nutrizionisti americani, che confermano in pieno cio’ che la medicina naturale ha da sempre affermato !
Esempio: la carne rende aggressivi ed infiamma la mucosa intestinale per le putrefazioni che induce, danno una forza apparente come un frustata od una droga, ma inducono aggressivita’ per l’eccitazione dei villi e dei neuroni del sistema nervoso enterico (cervello enterico) presente nell’intestino.
Gli insaccati sopra tutto quelli di maiale, inducono nervosismo, irritazione, aggressivita’ ed insonnia, senza contare i processi di putrefazione, infiammazione ed irritazione che sempre inducono nell’intestino !
Mangiando carne si e’ piu’ aggressivi e si e’ portati ad una sessualita’ predatrice, mentre con i vegetali e carboidrati si cerca un sesso piu’ giocoso !
Il latte favorisce il sonno e’ sedativo, ma induce reazione acida intestinale, quindi nociva ed i suoi grassi non sono assimilabili, neppure dai lattanti ! serve solo alle mucche.
I dolci con zuccheri raffinati tolgono energia al cervello !
Noi siamo tutti “allergici” (reazioni nervose enteriche) al latte di mucca, ai formaggi, alla carne e gli insaccati, ma a furia di insistenza da parte dei nostri genitori, impariamo ad utilizzarli e quindi il corpo prima li tollera, poi li richiede ! e nel tempo aiutiamo le malattie a presentarsi anzi tempo.
Ma quelle “intolleranze” alimentari, anche quando non danno reazioni immediate, producono con il tempo una intossicazione cronica e quindi malattie le piu’ disparate !
La pasta di grano genera calma e serenita’, fornisce energia, ma per le forti fermentazioni che induce, deve essere mangiata al massimo solo una volta alla settimana !
I formaggi contengono una sostanza anti ansia, ma per le forti putrefazioni che inducono, per i troppi grassi animali introdotti ed anche per i vari ceppi batterici che contengono e che non sono residenti all’uomo, devono essere alimenti sporadici ed assunti in minime quantita’, mangiati sempre con verdure crude, non con altri cibi; e’ meglio utilizzare solo quelli non ancora fermentati oppure quelli stagionati od affumicati !
I cibi in scatola che contengono anche glutammato, provocano indigestioni e quindi cefalee, nervosismo, ansia e depressione !
Ricordiamo anche che ogni cibo a seconda dell’orario nel quale e’ ingerito presenta diverse possibilita’ digestive !
La carne alla sera non favorisce il sonno perche’ e’ un’eccitante; i formaggi per altri motivi eccitano, le verdure crude a foglia verde tendono ad eccitare e quindi impediscono il sonno, ecc.
Sintesi: “Ciascuno e’ cio’ che mangia e ciascuno mangia secondo cio’ che e’ ”. – vedi: CRUDISMO
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il (dis)gusto dell’intestino per l’amaro
Le tossine alimentari hanno spesso un sapore molto amaro che induce a evitare di mangiarle. Ora ricercatori dell’Universita’,della California a Irvine hanno scoperto che, grazie ad appositi recettori per l’amaro presenti nell’intestino, questo gusto rallenta anche il processo digestivo, mantenendo piu’ a lungo nello stomaco il cibo cattivo e aumentando le probabilita’ che esso venga espulso.
Questa seconda linea difensiva contro le tossine innesca anche la produzione di un ormone che stimola il senso di sazieta’, probabilmente per evitare di ingerire altro cibo dannoso.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, e’ stato condotto su topi di laboratorio, ma i risultati sono estrapolabili all’uomo: “Abbiamo evoluto dei meccanismi per combattere l’ingestione di tossine con il cibo”, spiega Timothy Osborne, che ha diretto la ricerca. “E ora si apre un nuovo campo di indagine sul modo in cui il nostro corpo risponde a cio’ che e’ presente nella dieta.”
I mammiferi hanno evoluto la sensibilita’ al gusto dell’amaro per evitare le tossine amare che possono essere presenti nei cibi, una risposta che e’ particolarmente importante quando ci si alimenta in grande prevalenza di cibi di origine vegetale, che tendono ad avere una quantita’ molto piu’ elevata di sostanze potenzialmente tossiche dal gusto maggiormente amaro. Fra queste vi sono per esempio la feniltiourea, un composto che puo’ distruggere la tiroide, o la chinina – quella presente nell’acqua tonica – che in forti dosi e’ tossica.
Se questo tipo di tossine viene comunque ingerito, i recettori per l’amaro presenti nell’intestino le rilevano e innescano la produzione di colecistochinina che sopprime l’appetito e rallenta il rimescolamento del cibo nello stomaco e i movimenti dell’intestino tenue.
I ricercatori hanno anche scoperto che l’attivita’ di questi recettori e’ regolata dal colesterolo e che diete con alto contenuto di vegetali, povere di colesterolo, innescano una risposta recettoriale piu’ attiva, mentre quelle ricche di colesterolo tendono ad “addormentarla”.
Secondo i ricercatori questa regolazione dei recettori intestinali spiegherebbe anche perche’ le persone valutino differentemente il gusto di certi alimenti.
I recettori per l’amaro attivano anche la produzione di un peptide, il GLP1, una proteina che stimola la secrezione di insulina da parte del pancreas, sulla quale agiscono molti degli attuali ipoglicemizzanti in commercio. “Dato che i recettori dell’amaro sono espressi nell’intestino, abbiamo una nuova via per stimolare la produzione di GLP1, che potrebbe essere di beneficio per il trattamento del diabete.” (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Biodiversita’ ed Alimentazione – Relazione Introduttiva al Convegno Nutra-Scienza:Super alimenti e Biodiversita’
http://www.edscuola.it/archivio/lre/20100614_NutraScienzaIUF.pdf
By Paolo Manzelli – pmanzelli@gmail.com
Nel cambiamento della societ’a industriale in societa’ della conoscenza e necessario accettare una revisione concettuale tale che possa rimettere in discussione teorie già accettate ormai divenute obsolete. La comprensione di questo contesto epocale di cambiamento e’ pertanto fondamentale acquisirla a partire da questo 2010, anno dedicato internazionalmente alla protezione della BIODIVERSITA’.
Le nuove specie non nascono dalle strategie evolutive di competizione per le quali sarebbe logico la diminuzione della Biodiversita’ ,ma sono conseguenza del principio denominato “BIOCENOSI” .
Infatti una specie non e solo caratterizzata dai caratteri filogenetici che gli permettono di riprodursi ed eventualmente incrociarsi con ma anche dalla necessita’ di sopravvivere in un determinato ambiente alimentandosi. Cosi ad ad es. il moscerino della frutta per un rapporto di bio-cenosi da luogo a due specie diverse se infesta il ciliegio, ovvero il melo.
L’adeguamento al metabolismo alimentate e’ sostanzialmente conseguenza dell’ adattamento epigenetico dei Mitocondri e del loro mt-DNA alle nuove condizioni metaboliche che generano un fitting di nicchia del sistema cooperativo, che determina la specifica bio-cenosi alimentare.
La bio-cenosi e’ pertanto un sistema di sviluppo della Biodiversita’ correlato ai cambiamenti alimentari che nell’ insieme competitivo agisce come sistema di effettiva cooperazione tra specie evolutivamente diverse, come le varie specie di moscerini in relazione alla produzione di diversi alberi da frutta.
L’ importanza della breve e sintetica riflessione predente sta a dimostrare come la competizione in natura non sia l’ unico meccanismo evolutivo perche’ la realizzazione di nuove specie con la Biocenosi trova rinnovate strategie alimentari che sono basate su un sistema di cooperazione inter-specifica.
Un fenomeno assai noto che dimostra la intrinseca cooperazione della natura e la impollinazione di api, farfalle e d altri insetti che permettono di veicolare la riproducibilita’ incrociata dei fiori delle piante attivata mediante sistemi specifici di attrazione ( odori , colori , forme del fiori ) e di nutrimento degli insetti.
Nonostante tali evidenze di collaborazione interspecifica in natura il processo evolutivo e stato interpretato dal Darwinismo come fosse regolato unicamente dalla competizione, cio allo scopo di mettere in evidenza la ragione che e stato acquisito come il motore dello sviluppo dell’ epoca industriale, infatti l’ origine delle specie per mezzo della selezione naturale di Darwin (The Origin of Species by means Natural Selection -1859) ha influenzato fortemente i criteri dello sviluppo industriale, fino alla nostra epoca, nascondendo il principi che permettono la crescita delle biodiversita’, favorendo in tal guisa la sua sistematica riduzione causata del principio di selezione naturale.
Competitivita irresponsabilita’ e perdita della biodiversita’.
Volendo ora trattare il tema dello lo sviluppo relazioni tra Universita’ ed Impresa nel contesto della transizione verso a societa’ della conoscenza ,dobbiamo sottolineare le contraddizioni a riguardo della sostenibilita’ dello sviluppo contemporaneo, che conseguono dal considerare ancora come elemento fondante dello sviluppo sociale ed economico il principio della competizione tra le specie.
Infatti dobbiamo considerare che la sopravvivenza dello sviluppo globale oggi dipende dalla capacita sviluppare conoscenze e opportunita’ innovative per far fronte comune alle problematiche ambientali, che per lo più causano inquinamento e come conseguenza diretta determinano lo squilibrio degli ecosistemi e la decrescita della Biodiversita’ associata ad depauperamento delle risorse alimentari e piu’ ingenerale delle risorse naturali.
Dobbiamo quindi rapidamente acquisire coscienza che l’insieme questi fattori, ivi compreso l’ aumento demografico, se dovesse perpetuarsi ed estendersi linearmente come sistema consumistico fondato sulla base delle concezioni di sviluppo competitivo, allora con facile evidenza l’ attuale processo di sviluppo industriale diverrebbe un sistema di degenerazione progressiva, purtroppo ormai gia’ in atto, orientato ad entrare in una crisi strutturale irreversibile in meno di pochi decenni.
Pertanto e’ necessario mettere in chiara evidenza che il continuo ricorso alla competitivita’, basato unicamente su criteri di profitto, ci portera’ a breve scadenza ad un irreversibile disastro proprio in quanto con la concorrenza cresce la irresponsabilita’ sociale della impresa e di tutte le altre forme di business.
Onde evitare il disastro economico facilmente preannunciato e’ necessario interporre con decisione e capacita creative, le strategie di sviluppo di condivisione di conoscenze innovative proprie della “Green Economy”, ben orientate ad arginare l’ idea che sia possibile continuare sistematicamente con le concezioni di competizione senza limiti fin qui adottate nel quadro dell’ ormai obsolescente modello di sviluppo della societa’ industriale.
La “Green Economy” per accompagnarsi a profondi processi di innovazione sociale, culturale e della conoscenza, necessita di una innovativa attivita’ di incubazione nella formazione di networking tra ricerca ed impresa, proprio per attuare una crescita economica e sociale fondata su nuovi modelli di conoscenza e di produzione condivisi, orientati a favorire nuove strategie responsabili di consumo finalizzate alla prevenzione della salute e focalizzate allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili che limitino rapidamente l’ inquinamento dell’ ambiente.
Per procedere non solo alla riconversione dell’impianto di ricerca e sviluppo e’ necessario il ricorso ad sistema di incubazione di terza generazione , basato su attivita’ di networking tra Universita’ e Impresa , finalizzato a condividere e sperimentare le strategie sviluppo del nuovo modello economico nel quale l’innovazione riguarda non solo il processo di produzione o il prodotto finale, ma anche l’approccio a rete del sistema d’impresa finalizzato alla condivisione della innovazione.
Il Network “NUTRA-SCIENZA” per agire nel quadro di sviluppo della incubazione di impresa di terza generazione, si propone di attuare assieme allo IUF ( Incubatore Universitario Fiorentino), una attivita iniziale di pre-incubazione, necessaria per favorire metodi e criteri di accompagnamento e tutoraggio di giovani imprenditori, che vogliano condividere le competenze manageriali necessarie per le rielaborazione della strategie di sviluppo della impresa a rete con la ricerca nel settore che correla la la valorizzazione della scienza nutrigenomica in relazione alla produzione di prodotti agricoli e nutraceutici di elevata qualita’ nutrizionale.
L’ obiettivo di tale attivita’ di Incubatore Virtuale (I.V. Nutra-Scienza) in buona sostanza e’ quello di favorire un miglior rapporto tra prevenzione e cura ed aprire nuovi orizzonti alla produzione di alimenti di qualita’, in modo da evitare nelle attuali condizioni di crisi economica, che le spese mediche divengano socialmente insostenibili nel quadro dei bilanci Regionali in materia sanitaria.
In seguito al Convegno sul tema: Nutra-Scienza: SUPER ALIMENTI e BIO-DIVERSITA’ (14/GIU/10) organizzeremo una “Task Force” tra ricerca ed impresa, per predisporre alcuni percorsi strategici di pre-incubazione sia per la tutela e la salvaguardia della Biodiversita’ che di sviluppo del management della GREEN ECONOMY , nel ampio settore dei rapporti concernenti le relazioni di sviluppo strategico ad elevato contenuto di conoscenze condivise tra innovazione, nutrizione e salute, trattabili come sistema a rete dal I.V. Nutra-Scienza ., in un periodo triennale 2010-2013.
In questa prospettiva auguro che il convegno possa esser un importante tappa per lo scouting di idee e opporunita’ di condivisione di conoscenze tra ricerca e impresa capaci di supportare il piano strategico sinteticamente delineato da questa mia introduzione ai lavori del Convegno Nutra-Scienza 2010 di Firenze.
BIBLIO ON LINE
– Biodiversita’ 2010 : http://www.edscuola.it/archivio/lre/BIODIVERSITA_2010.pdf
– Creativita e Biodiversita’ : http://www.edscuola.it/archivio/lre/CREATIVITA_BIODIVERSITA.pdf
– Intelligenza Economica : http://www.caosmanagement.it/art51_09.html
– Art of Innovation : http://www.edscuola.it/archivio/lre/art_of_innovation.pdf
– Nutra-Scienza : http://www.edscuola.it/archivio/lre/NUTRA_SCIENZA.pdf
– Virtual Incubator: http://www.caosmanagement.it/art52_05.html
– Processo d’Incubazione: http://www.federica.unina.it/economia/creazione-impresa/strumenti-strutture-funzione-incubatori/
– IUF: http://www.unifi.it/CMpro-v-p-5977.html