ALIMENTAZIONE e NON SOLO del BAMBINO
…inizia con il latte materno…,FEEDING CHILDREN
Per noi e’ ormai il tempo di reclamare al nostra salute ed una alimentazione salubre non industrializzata !
Se vogliamo avere sempre una buona salute e vivere bene fino alla tarda eta’, dobbiamo alimentarci come si deve,
con cibi biodinamici e NON toccati dall’industria alimentare !
Nuovi studi a favore del Latte materno
L’allattamento al seno, se accompagnato da una terapia appropriata, riduce il rischio di infezione dei neonati. Due ricerche sul New England Journal of Medicine .
I due studi, pubblicati online sul New England Journal of Medicine, portano nuove evidenze a favore dell’allattamento al seno anche quando la madre è sieropositiva. Come già sostenuto da diverse ricerche pubblicate su autorevoli riviste, come The Lancet (Galileo, “Latte materno contro l’Hiv“), è possibile ridurre il rischio di infezione dei neonati senza rinunciare al latte naturale.
Nei paesi del Terzo Mondo, infatti, le madri sieropositive si trovano di fronte a un dilemma cruciale: svezzare il neonato al seno rischiando di infettarlo con il virus dell’Hiv, oppure praticare l’allattamento artificiale, privando però il piccolo della protezioneimmunitaria contenuta latte materno e, soprattutto, utilizzando come diluente acqua non sterilizzata.
Il primo dei due nuovi studi è stato condotto nello Zambia da un team di ricercatori della Columbia University (New York) e dell’Università dello Zambia. L’altro è stato effettuato dall’Università del Malawi in collaborazione con la statunitense Johns Hopkins University.
La ricerca svolta nello Zambia ha preso in esame due gruppi di neo madri sieropositive: un gruppo di 481 donne ha allattato al seno il proprio bambino fino al quarto mese di vita, mentre un altro gruppo, di 477 donne, ha proseguito l’allattamento anche nei mesi successivi. “La nostra ricerca ha dimostrato”, spiega la coordinatrice dello studio Louise Kuhn, “che l’allattamento naturale non solo riduce il rischio di mortalità da Hiv nei bambini che nascono sieropositivi, ma riduce anche la probabilità che i bambini vengano infettati, dopo il quarto mese, dalla madre sieropositiva.
Questo secondo risultato è il più sorprendente e difficile da spiegare”. I ricercatori ipotizzano che l’interruzione brusca dell’allattamento al quarto mese porti a un aumento dei casi di mastite nelle donne. Questo tipo di infezione aumenterebbe la probabilità che i bambini nutriti con latte artificiale contraggano i virus qualora la madre conceda occasionalmente al piccolo il proprio latte, nella fase di svezzamento.
Tratto da: galileonet.it
vedi: + Colostro + Alimentazione + Combinazioni alimentari + Molecole Buone = Cibo adatto + OGM nel latte in polvere x Bambini + L’impronta della povertà sullo sviluppo del cervello
Neonati: NO a cibi solidi fino a 6 mesi
Prima dei 6 mesi i bimbi devono essere nutriti esclusivamente con il latte, possibilmente materno. I neonati infatti non sono ancora pronti per digerire cibo solido, e spesso molte mamme cercano di bruciare le tappe dello svezzamento.
L’allerta arriva da uno studio del “Center for Diseases Control and Prevention” – CDC di Atlanta, centro di riferimento mondiale per gli studi su controllo e prevenzione delle malattie.
Lo studio, pubblicato dalla rivista “Pediatrics”, spiega che “iniziare troppo presto a somministrare cibo solido può portare a malattie come obesità, celiachia e diabete, oltre a gastroenteriti e diarrea”, (NdR: specie sui bambini vaccinati….)
Commento NdR: La Medicina Naturale insegna che l’allattamento materno puo’ essere protratto fino ed oltre ai primi dentini, questo per il bene del bambino/a….
Quando un neonato ciuccia il capezzolo della mammella della mamma, crea un “vacuum” (vuoto) depressivo.
All’interno di quel vuoto, la saliva del bambino è risucchiata, nel capezzolo della mamma, dove i recettori delle sue ghiandole mammarie leggono/analizzano i segnali che porta con sé.
Questo “risucchio” di saliva, contiene informazioni importanti sullo stato immunitario del piccolo.
Tutto ciò che gli scienziati sanno riguardo alla fisiologia indica che, la saliva risucchiata ed analizzata dai recettori, è uno dei modi in cui l’allattamento materno aggiusta la composizione biochimica del colostro e successivamente del latte materno (a pH basico), e di conseguenza anche immunologica, infatti la risposta della madre alla nascita del neonato e particolarmente al momento del succhiare il colostro ed il latte, e’ di preparare e fornire al neonato qualsiasi sostanza, persino anticorpi e microbi, che passano anche per quella via (allattamento) atte ad aiutare il neonato alla vita fuori dall’utero materno nel quale era protetto da tutto.
La protezione a qualsiasi malattia arriva fino ad oltre un anno SE NON GLI VIENE propinata la Vitamina K1 (sintetica) + ed i VACCINI che lo ammalano per tutta la vitaperche’ oltre a creare immediatamente intossicazione del fegato e disbiosi intestinali, lo indeboliscono immunitariamente per tutta la vita, generandogli intossicazione edinfiammazione (ASIA) che puo girare in tutto il corpo e creare qualsiasi tipo di “malattia” (in realta solo sintomi) anche molto grave tipo: cancri, infarti, meningite, pertosse, morbillo, rosolia, varicella, polmoniti, otiti, ifluenze, mal di gola, sclerosi, linfomi, distrofie, influenze, gastroenteriti, ecc…….. !
vedi: Alimentazione Naturale + Consigli Alimentari + CURE per BAMBINI + Disfunzioni dello Sviluppo + CRUDISMO + Latti Contaminati + LATTE MATERNO + Latte Vegetale + UNICEF + Parto Eventi + Nascere in modo naturale + Parto Naturale +Liquido Amniotico + Infiammazione e Febbre nei bambini + Catarro, Tosse, Raffreddore, Influenza + Tracciabilita’ dei Cibi +OGM nel latte in polvere per i Neonati
Il pasto della giovinezza per tutti
Uno studio-ricerca dimostra, che bambini NON vaccinati sono più sani che i bambini vaccinati
CURE per BAMBINI + BIMBI VACCINATI sempre piu’ MALATI
http://www.bambinonaturale.it/2010/01/i-latti-artificiali-sono-tutti-uguali/
Trovate nanoparticelle di metalli tossici nelle farine utilizzate anche per la panificazione
Latte in polvere per i Bambini, CONTAMINATO !
https://ilsalvagente.it/2019/10/24/latte-in-polvere-contaminato-da-oli-minerali-il-test-boccia-nestle-danone-e-novalac/
Alimentazione dei bambini prematuri, come facevano gli antichi:
CNR: Latte d’asina per i neonati prematuri – 29/11/2018
Comunicato stampa
– È un fortificatore ideale per la nutrizione dei bimbi pretermine in terapia intensiva: riduce sensibilmente i casi di intolleranza.
È quanto emerge da uno studio condotto dall’Ospedale S.Anna di Torino e dal Cnr-Ispa di Torino, pubblicato sulla rivista Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition
Il latte umano è il nostro primo alimento, anche per i prematuri che in Italia sono più del 6% di tutti i nati: oltre 30.000 l’anno, di cui 5.000 sotto i 1.500 grammi di peso. Tuttavia, dati i particolari fabbisogni nutrizionali, questo alimento deve essere fortificato con nutrienti, soprattutto proteine da latte vaccino (NdR: inadatto per alimentazione umana), spesso mal tollerati dal fragile intestino dei bimbi nati pre-termine, ai quali causa vomito e distensioni addominali.
Una risposta a questi problemi arriva da uno studio che dimostra come i segni di intolleranza alimentare siano più che dimezzati con l’uso del latte d’asina. La ricerca, che ha coinvolto 156 nati pre-termine, è stata condotta dai ricercatori dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr di Torino (Cnr-Ispa) e dall’equipe di Terapia intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino con il sostegno della Compagnia di San Paolo di Torino ed è pubblicata sul Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition.
“Studi recenti avevano già evidenziato che quello d’asina è il latte di mammifero più vicino come composizione al latte umano.
Da qui l’idea di provarlo come integratore del latte materno”, premette Laura Cavallarin, ricercatrice Cnr-Ispa. “La prima fase del progetto ha previsto il disegno e la produzione del fortificatore sperimentale. Sono stati ottenuti due concentrati di latte d’asina, con tenore proteico e calorico uguale ai corrispondenti prodotti a base di latte vaccino disponibili in commercio, rispettando la normativa vigente in materia di alimenti per infanzia e garantendone la sicurezza microbiologica. Il latte d’asina, raccolto da due allevamenti piemontesi e uno di Reggio Emilia, è stato fornito da Eurolactis Italia.
La formulazione e produzione del fortificatore sono stati brevettati, mentre la polverizzazione ed il confezionamento del prodotto finito sono state condotte con il supporto del Dipartimento di scienze del farmaco dell’Università del Piemonte Orientale e di due imprese farmaceutiche piemontesi, Procemsa e Proge Farm”.
Successivamente è stato avviato uno studio clinico durato 24 mesi per valutare l’adeguatezza nutrizionale del nuovo prodotto in una popolazione di neonati gravemente prematuri. “Lo studio ha interessato 156 nati prematuri di peso molto ed età alla nascita molto bassi (inferiore a 1.500 g. e massimo 30 settimane di gravidanza)”, prosegue Enrico Bertino, direttore della Terapia Intensiva Neonatale dell’Università di Torino. “Metà dei bimbi hanno ricevuto per 21 giorni latte umano con il fortificatore a base di latte d’asina, gli altri quello standard a base vaccina. Essendo i prodotti differenti, le due diete sono state modulate per avere lo stesso apporto nutritivo.
Lo studio clinico ha mostrato che gli episodi di intolleranza alimentare erano 2,5 volte inferiori nei soggetti che assumevano il prodotto a base di latte d’asina. In particolare, sono risultati ridotti gli episodi di vomito e di ristagno biliare nello stomaco, indice di malfunzionamento intestinale”.
“Un risultato importante sia per il raggiungimento precoce di una completa alimentazione per via orale, obiettivo chiave nell’assistenza dei prematuri nelle terapie intensive neonatali per un loro più rapido ritorno a casa, sia perché, in queste fasi, condiziona lo stato di salute nell’adolescenza e in età adulta”, conclude Cavallarin.
Tratto da: lescienze.it
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ECCEZIONALE SCOPERTA !
UNA PROTEINA DEL GRANO INNESCA NEURO-INFIAMMAZIONE NELLE MALATTIE CRONICHE COME LA SCLEROSI MULTIPLA – Vienna, 17 ottobre 2016
Gli scienziati hanno scoperto che una proteina del frumento innesca l’infiammazione delle malattie croniche, come la sclerosi multipla, l’asma e l’artrite reumatoide, e contribuisce anche allo sviluppo di non-celiaci sensibilità al glutine.
Con gli studi precedenti comunemente concentrandosi su di glutine e il suo impatto sulla salute dell’apparato digerente, questa nuova ricerca, presentata alla UEG Week 2016, accende i riflettori su una diversa famiglia di proteine che si trovano in inibitori amilasi-tripsina di grano chiamato (ATIS). Lo studio mostra che il consumo di ATI può portare allo sviluppo di infiammazione in tessuti dell’intestino, tra linfonodi, reni, milza e cervello. L’evidenza suggerisce che ATI può peggiorare i sintomi di artrite reumatoide, la sclerosi multipla, l’asma, lupus e steatosi epatica non alcolica, così come la malattia infiammatoria intestinale, specialmente nei soggetti vaccinati !
Anche i Vaccini scatenano infiammazioni (ASIA – vedi QUI) !
Se volete avere un bambino SANO, NON vaccinatelo MAI, con NESSUN Vaccino, altrimenti non sara’ piu’ quello di prima delvaccino e fategli assumere dei fermenti lattici, specie il Bifidus, oltre al latte materno fino almeno ai 2 anni se possibile e/o alimentazione vegetale, quando lo svezzate !
– vedi: Danni dei vaccini + Disfunzioni dello sviluppo PSICO-Fisico
Coliche infantili. Il Lactobacillus reuteri potrebbe essere la soluzione – 08/11/2016
Colpiscono un neonato su cinque (NdR: sono tutti bambini vaccinati).
Ma oltre che un problema a lungo termine per la sua salute le coliche possono causare anche danni alla serenità dei genitori e abbassare la qualità della vita dell’intera famiglia. Uno studio australiano ha forse trovato la soluzione. A commentarla Francesco Savino, del Regina Margherita di Torino.
– Il Lactobacillus reuteri, tra i probiotici, sarebbe l’unico ad avere una efficacia provata nella cura delle coliche dei neonati allattati al seno. A dimostrarlo uno studio di meta-analisi pubblicato su Jama Pediatrics, condotto da ricercatori australiani dell’Università di Melbourne.
Ricerche dettagliate in merito sono state portate avanti anche da italiani e in particolare da Francesco Savino, dirigente medico di pediatria, Presidio Ospedale Infantile Regina Margherita, Città della Salute e della Scienza di Torino: “I lattanti che soffrono di coliche presentano una flora diversa che potrebbe essere coinvolta nell’aumento del meteorismo che si riscontra tipicamente nei piccoli. Analizzando la flora intestinale dei gruppi di lattanti trattati, abbiamo potuto appurare che la somministrazione del lactobacillo favorisce un aumento delle specie batteriche benefiche (Lactobacilli) a scapito di microrganismi patogeni. Inoltre si ipotizza un possibile ruolo del L.reuteri sia nella regolazione dei movimenti della peristalsi intestinale che nella percezione del dolore”.
Come tutti i probiotici, L. reuteri è anch’esso un batterio non patogeno.
Ciò significa che esercita solo ed esclusivamente funzioni benefiche nell’organismo umano: colonizza l’intestino, inibisce l’adesione batterica e sopprime l’infiammazione, ristabilendo un giusto equilibrio nella microflora intestinale. Esso rappresenta quindi un valido aiuto nei primi mesi di vita di ogni bambino e a buon diritto si candida come miglior amico di tutte le neo-mamme preoccupate e reduci da notti insonni.
Uno studio che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo alle mamme e ai papà di quel 20% circa di lattanti di età inferiore ai tre mesi che soffrono di coliche infantili, che oltre ad essere un problema per i piccoli pazienti (danno luogo nel tempo ad iperattività e a disturbi del sonno del bambino) è sicuramente dannosa per la salute mentale materna e riduce la qualità di vita dell’intera famiglia.
Sulla base degli studi effettuati, il probiotico in questione non evidenzia controindicazioni, non causa effetti collaterali ed è in grado di persistere nell’intestino umano per svolgere la sua attività, come spiega, concludendo, Savino: “Il Lactobacillus reuteri è l’unico probiotico testato per questa indicazione e apporta una riduzione significativa del tempo di pianto inconsolabile giornaliero del lattante”.
Tratto da: quotidianosanita.it
Sonno irrequieto:
Se il bimbo/a od un soggetto non dorme bene, utilizzare l’olio di Neroli (olio di fuori di arancio), perche’ fa bene all’umore, in quanto agisce sul sistema nervoso; assieme alla lavanda ed alla melissa diviene uno dei migliori prodotti per calmare e stabilizzare la mente ed il cuore. Ottimo anche per i bambini stanchi ed irrequieti e con difficolta’ al sonno. Profumare quando lo si fa’ le lenzuola del letto; esso rimane fino al mattino favorendo un sonno rigeneratore.
vedi anche: Equilibratore ionico
PROMEMORIA:
1° l’allattamento materno dovrebbe secondo la naturalita’ delle cose, arrivare come minimo fino ai primi denti….; meglio poter proseguire fino ai 2 anni con integrazione dando necessario di opportune pappe vegetali)e non dovrebbe MAI finire a 3 mesi, come invece consigliano i medici indottrinati dalla “Plasmon”, “Nestle” & C…….(produttori di alimenti per bambini, latte, carne, omogeneizzati, biscotti, ecc., magari anche OGM !)
1 – La teoria degli “anticorpi” e’ una teoria e non una certezza, infatti ad esempio NON sempre un vaccinato produce anticorpi alle sostanze inoculate, infatti il 30-40 % dei vaccinati non ne produce, proprio perche’ la “teoria” e’ solo un’ideologia, ma non una realta’…ma questo non lo dicono alla “squola“….che i medici allopati frequentano, perche’ le universita’ anche quelle italiane, sono gestite dai prof “baroni“, che hanno conflitti di interesse con Big Pharma…quando addirittura non sono “foraggiate”, sponsorizzate direttamente da quest’ultima….
2 – Gli anticorpi, quando si creano ed attivano, creano nelle loro azioni-reazioni, dei segnali per la mEnte che registra tutta la situazione effettuata per il riconoscimento (circuito di funzionalita’ immunitaria), per cui anche se l’emivita dell’anticorpo e’ breve, l’imprinting informazionale e’ stato dato e rimane per sempre, anche se non e’ vero che protegga sempre in futuro.
Forse cio’ non hanno spiegato i “prof” che insegnano medicina all’universita, che NOI siamo un Ologramma di energia, che accumula informazione (bit di informazioni) perche la mEnte, la personalizzazione dell’IO SONO, segue la legge dell’entropia negativa = accumulo di informazione – per i particolari studiare i libri del prof. di Fisica, Jean E. Charon, l’Esprit cet inconnu – lo Spirito questo sconosciuto) nel quale egli spiega che siamo un corpo Psico-Elettronico.
4 – Vitamina K1 e Campagne di vaccinazione dei bambini = bambini sempre facilmente malati per l’immunodepressione indotta dai vaccini e dalla Vitamina K1 (infatti intossica il fegato e moltissimi neonati hanno l’Itterizia,proprio per quella iniezione !
Le sostanze vaccinali e la vitamina K1 (e’ sintetica, NON naturale), lo ricordiamo, sono sostanze ESTRANEE = Eterologhe e sono riconosciute dal sistema immunitario come tossico-nocive, quindi esse scatenano nell’organismo le reazioni atte alla loro eliminazione e molto velocemente “partono dei segnali per globuli bianchi, macrofagi, ecc. affinche’ vadano in giro per l’organismo per aggredirle e se possibile fagocitarle e renderle adatte alla eliminazione attraverso gli organi emuntori.
Ma alle volte succede che, quando qualche d’una di queste sostanze arrivano nella microcircolazione assieme a macrofagi e globuli bianchi….il microvaso non riesce a farli passare ed immediatamente si crea un intasamento (blocco) chiamato “ischemia”….e nasce facilmente un danno neurologico, se cio’ avviene in ambito cerebrale, nasce l’autismo (questo processo e’ stato fotografato in Canada dal dr. Moulden che poi e’ stato assassinato a 49 anni…), ma ai medici, i “prof” dell’Universita’ di medicina, non lo dicono…., ovviamente le cellule a valle dell’ischemia subiscono uno shock, forte stress e modificano la loro “respirazione“, il loro metabolismosi altera e vanno in stress ossidativo e quindi il tessuto investito non e’ piu’ funzionale ed a seconda dell’organo investito dall’intossicazione vaccinale…cambia il sintomo/danno, anche se la causa e’ sempre la stessa: l’intossicazione vaccinale che genera infiammazione (che puo’ andare anche in altre parti del corpo, es. le prime vie respiratorie…) e cio’ significa malfunzione tissutale, organica e/o sistemica, quindi vari ed infiniti sintomi che i medici impreparati della medicina ufficiale chiamano impropriamente: “malattie”.
Questi sono i principali vaccini per le quali si effettua la vaccinazione:
Polio + Vaiolo + Difterite + Tetano + Epatite B + Pertosse + Morbillo + Parotite + Rosolia + Meningite + HPV (Cervarix-Gardasilper Tumore all’utero) + Varicella + Influenza
Uno studio in inglese dimostra, che bambini NON vaccinati sono più sani che i bambini vaccinati
http://www.naturalblaze.com/2014/02/studies-prove-without-doubt-that.html
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Verso i due, tre mesi il piccolo/a inizia ad avere problemini per la crescita dei denti, quindi il suo sistema immunitario diviene un po’ labile ed avra’ qualche raffreddore, e/o in certi casi aumento termico; in caso di febbre MAI TACHIPIRINA o farmaci che bloccano la febbre all’interno del corpo, ma non preoccupatevi, occorre aiutarlo con dei fermenti lattici es. bifidus, ecc. – vedi batteri autoctoni in piccole dosi – e con degli infusi di erbe per rilassarlo perche’ sicuramente sara’ piu’ eccitato di prima, ovviamente state attenti al cibo; meglio se allattato dalla madre… fino ai 2 anni….e se volete ancora meglio e’ mettere al piccolo sul ventre un cataplasma di fangofreddo, cambiandolo quando e’ caldo.
Per la camomilla od altre erbe rilassanti tipo biancospino, tiglio, melissa, ecc., si può ricorrere alle erbe tradizionali, alle bustine, oppure ai preparati granulari solubili. E’ meglio non dolcificare le tisane, per non abituare il bambino a un sapore troppo dolce.
Solo se non le gradisce amare (dopo averle provate), si può utilizzare mezzo cucchiaino di miele per tazza d’acqua.
E’ vivamente raccomandabile attenersi alla dose indicata (un pizzico per bicchiere da vino normale e/o tazza da the’), perché, diversamente, è possibile che l’assunzione determini uno stato di eccitazione, invece che di rilassamento.
Quale latte utilizzare? – Dietro questa domanda ci sono degli enormi interessi economici.
Sembrerà banale, ma la prima risposta è “usa il latte materno”. Avrete capito che il più delle volte il latte artificiale è dato in maniera immotivata, e che prima di prendere una decisione simile dovreste farvi assistere da una persona competente per capire innanzitutto se c’è realmente un problema e, ammesso che ci sia, come risolverlo.
Se per necessità o per scelta, i genitori ricorrono al latte artificiale, il più delle volte si affidano alla marca consigliata in ospedale o a quella consigliata dal pediatra, e questo le aziende lo sanno benissimo.
Come saprete, fino ad oggi negli ospedali le marche di latte artificiale vengono cambiate ogni mese, per l’evidente interesse commerciale di dare spazio a tutti e non fare torti a nessuno.
Le cose dovrebbero cambiare con la nuova normativa sul latte artificiale.
Se i pediatri degli ospedali fossero sinceramente convinti che una marca sia migliore di un’altra, dovrebbero opporsi a questa pratica e pretendere, per la salute dei neonati, che venga acquistata solo la marca che ritengono migliore.
E invece non è così: chi partorisce a gennaio si vedrà consigliare la marca A, chi partorisce a febbraio la marca B e così via. Non vi suona strano ?
Alcuni pediatri di base dicono tranquillamente che un latte vale l’altro, mentre altri difendono a spada tratta una marca piuttosto che un’altra.
Se un pediatra è particolarmente innamorato di una marca, magari costosa e molto attiva nel marketing, provate a chiedergli dove si è svolto l’ultimo congresso a cui è andato. Se era a Sharm el Sheik, Cortina D’Ampezzo o qualche altra famosa località turistica, a me verrebbero dei sospetti…
Nel 2005 la rivista Altroconsumo aveva svolto un’inchiesta in cui metteva a confronto diverse marche di latte artificiale, valutandone la composizione e il prezzo. Le conclusioni erano, anche questa volta, che non c’era differenza a livello qualitativo tra i vari latti, e quindi le differenze sul prezzo erano ingiustificabili. La S.I.P. – Società Italiana di Pediatria reagì dicendo che “non è vero che tutti i latti artificiali per neonati sono uguali” e che “non è scientificamente ed eticamente corretto” affermare il contrario.
Altroconsumo chiese alla S.I.P. di inviare la documentazione a sostegno della loro affermazione ma non arrivò mai nulla.
Anche riguardo alla sicurezza del latte artificiale non c’è differenza tra i latte di marca e quelli a basso prezzo. Vari episodi di cronaca testimoniano che anche latti dai nomi famosi sono oggetto di contaminazioni (batteri, sostanze chimiche e persino peli di topo e larve).
Quindi, le informazioni scientifiche attuali ci dicono che un latte artificiale vale l’altro.
Dato che le differenze di prezzo tra varie marche sono enormi, i genitori possono tranquillamente decidere di acquistare il più conveniente.
Si può cambiare marca di latte artificiale ?
Molti genitori che usano il latte artificiale, di solito la marca carissima consigliata in ospedale, sono restii a cambiare marca di latte, magari per ricorrere a una con prezzi più ragionevoli, perché aleggia la leggenda secondo la quale un bambino che inizia con una certa marca di latte debba usare sempre la stessa altrimenti chissà cosa succede.
Il ragionamento è assurdo, allo stesso modo potrei dirvi “se un bambino inizia con il latte materno allora non potrà mai prendere latte artificiale, sarebbe come cambiare marca”. E invece sappiamo che – purtroppo – alla stragrande maggioranza dei bambini allattati al seno prima o poi verrà dato del latte artificiale. E non mi risulta che nessuno si sia mai posto dei problemi per questo.
Certo che si può cambiare marca di latte artificiale, cosa dovrebbe mai succedere ?
Ovviamente il latte è un alimento quindi è soggetto ai gusti personali. I vari latti artificiali hanno gusti simili ma non identici, quindi è possibile che un bambino gradisca una marca piuttosto che un’altra, ma non è detto che la marca gradita sia la prima che ha assaggiato!
Quindi se pensate che il latte che state usando sia troppo costoso e volete provarne uno più conveniente, vale la pena provare. Le vostre tasche ringrazieranno…
I cosiddetti “latti speciali” servono per davvero ?
In commercio esiste una ricca scelta di latti cosiddetti “speciali”. Si va da quelli che trattano alcuni comuni disturbi dei neonati (anticolica, antirigurgito, antidiarrea… spesso individuabili dalle rispettive sigle AC, AR, AD) alle formule speciali per bambini allergici (latte di riso, di soia, idrolisati proteici, HA…). Ovviamente sono più costosi dei latti artificiali normali.
Una premessa è fondamentale: questi latti sono per bambini che già prendono latte artificiale. Nessun bambino allattato al seno ha bisogno di questi latti, nemmeno se soffre di coliche o di rigurgito. Al contrario, peggiorerebbero la situazione.
Così come un bambino allattato al seno non ha bisogno di latti ipoallergenici, dato che l’allergia al latte materno non esiste, nonostante si trovi spesso scritto in giro.
L’unico caso in cui il latte materno sarebbe dannoso per il bambino è la galattosemia, una rarissima e seria malattia metabolica ereditaria che però viene diagnosticata nei primissimi giorni di vita del neonato.
Riguardo ai latti anticolica, antirigurgito eccetera, la loro efficacia è molto dubbia e il più delle volte vengono usati a sproposito.
Basti pensare al rigurgito, fatto estremamente comune nei lattanti.
I latti antirigurgito sono semplicemente più densi grazie alla farina di riso o di carrube, di modo che il latte risale comunque nell’esofago ma è troppo pesante per arrivare fino alla bocca. Si ottiene il cosiddetto “effetto cosmetico”: il bambino non butta fuori il latte, risparmiate qualche bavaglino o tutina ma il rigurgito c’è ancora. Senza considerare che vi è il sospetto che queste farine aggiunte al latte limitino l’assorbimento di alcuni nutrienti.
L’uso di questi latti dovrebbe essere attentamente valutato solo per le situazioni realmente problematiche.
Anche riguardo all’uso di latti per prevenire o trattare allergie al latte non c’è un’opinione unanime tra i medici su quale sia meglio preferire (idrolisati? Soia?) e comune sono alimenti che, se usati in maniera inappropriata, hanno non pochi effetti collaterali. Sono da considerarsi a tutti gli effetti delle medicine da usare solo in caso di accertata allergia alle proteine del latte vaccino (APLV).
Quindi è assolutamente da evitare il fai da te, e se vi sembra che il pediatra abbia prescritto con troppa leggerezza uno di questi latti vi conviene sentire un secondo parere.
Come già detto in passato, è bene ricordare che se un bambino non prende latte materno bisogna ricorrere al latte artificiale, fatto apposta per i bambini, e non a latte di capra, asina, latte di mandorla, d’orzo o cose del genere.
Spesso per i figli non si bada a spese, ma se posso avere un prodotto con le stesse proprietà a un costo inferiore, che senso ha spendere di più?
By Sara Cosano – Tratto da: bambinonaturale.it
Bibliografia e approfondimenti:
– Tutte le mamme hanno il latte di Paola Negri – Il leone verde Edizioni
– Guidagenitori.it , Storia dell’allattamento di Maria Ersilia Armeni
– Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, provvedimento n.14775 – I623 “Prezzi del latte per l’infanzia” del 12/10/2005
– Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Provvedimento n. 8087 – I328 “Latte artificiale per neonati” del 02/03/2000
– European Network for Public Health Nutrition: Networking, Monitoring, Intervention and Training (EUNUTNET). “Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: raccomandazioni standard per l’Unione Europea”. European Commission, Directorate Public.
– Latte in polvere: qual è il migliore? di Rossella Castelnuovo – Un Pediatra Per Amico n.2/2006
– Alfarano A., et al. “I latti sono tutti uguali ?” Quaderni ACP 2005; 12(6):256<7a>
– Di Tommaso, et al. “I latti sono tutti uguali ?” Quaderni ACP 2006; 13(1):36-39
– “Latte artificiale a prezzo ragionevole” Altroconsumo n.182 Maggio 2005
– “Latte in polvere, parola di pediatra” sito Altroconsumo 18/05/2005
– “Nel latte in polvere peli di topo e larve” La Stampa del 16/12/2009
– “Latte contaminato con inchiostro. Giudice condanna Nestlé e Tetrapack” La Repubblica del 01/03/2009
– “Latte Mellin: finalmente il ritiro dal mercato” sito Altroconsumo del 26/05/2005
– I latti “Speciali” – C. De Giacomo, 7 Luglio 2006, Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda
– Il Sig. Reflusso – Alibablog giugno 2008
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VACCINI TOSSICI …..e VITAMINA K1 che e’ tossica e pericolosa: vedi le analisi di laboratorio sul suo contenuto !
IMPORTANTE SEGNALAZIONE
Intossicati per legge….il giorno della nascita vitamina K1, a 3 mesi 6 mesi, fino ai 12 anni…con i Vaccini + Vitamina K1
Ecco le dimostrazioni: http://birthofanewearth.blogspot.it/2016/08/vitamin-k-shot-after-birth-linked-to.html?m=1
VITAMINA K1, INIETTATA DOPO la NASCITA E’ COLLEGATA alla LEUCEMIA dell’INFANZIA INIZIALE – 05/08/2016
Oltre al trauma emotivo e psicologico inferto a un neonato dall’ottenere il colpo di vitamina K, la quantità effettiva di vitamina K iniettata nel sangue del bambino / tessuto muscolare profondo è 20.000 volte la dose necessaria; che rappresenta il primo colpo che indebolisce la capacità di immunità naturale.
L’iniezione contiene anche un conservante tossico, l’alcool benzilico, che può essere particolarmente dannoso per il delicato, giovane sistema immunitario del bambino.
Un genitore deve continuare a chiedersi: “Questa procedura è veramente necessaria?”
La risposta è in genere, no !
La consapevolezza della salute naturale richiede un autentico cambio di paradigma lontano dai limiti della medicina occidentale “allopatica”, una rieducazione all’autosufficienza.
Confidando nel magazzino di risorse della natura, comprendendo i requisiti proporzionali che meglio servono il corpo; la curva di apprendimento verso tale know-how diventa molto più convincente, soprattutto in considerazione dell’attacco della propaganda sui mass media della industria dei Vaccini rivolta alle nostre comunità.
La conoscenza della salute olistica fornisce l’unica soluzione praticabile per arrestare questa tendenza.
È anche fondamentale che i genitori intervengano e firmino la necessaria documentazione cartacea tramite il proprio medico di famiglia PRIMA che il bambino sia nato.
Così eviterete qualsiasi supervisione da parte dello staff infermieristico di turno.
Ricorda, la somministrazione dell’iniezione di vitamina K è una procedura STANDARD nella maggior parte delle istituzioni mediche allopatiche. Pertanto è necessario prendere la decisione di NON vaccinare il bambino in modo chiaro a tutti i membri del personale ospedaliero presenti.
Il futuro padre dovrebbe portare tutte le forme necessarie (diverse copie) nella tasca posteriore in ogni momento durante la fase di consegna. Non permettere che il tuo bambino venga portato via per un’ispezione generale di “salute” prima di consegnare questi documenti cruciali.
Assicurati di dichiarare in modo inequivocabile le tue intenzioni come una famiglia, “Il nostro bambino non deve ricevere NESSUN Vaccino, ne’ qualunque cosa.”
Nota: la stessa cautela prudente dovrebbe essere applicata quando si considera l’ iniezione di epatite B (tipicamente somministrata entro 12 ore dalla nascita).
Vaccino per l’epatite B – 3 dosi, 1 ° round somministrato a 12 ore (dopo la nascita):
Gli scienziati hanno ora identificato e ammesso un nesso causale diretto tra l’iniezione sottocutanea / intramuscolare del vaccino contro l’epatite B e la risultante disfunzione mitocondriale (sintomo caratteristico dell’autismo); compresa l’apoptosi prematura o la morte cellulare di tipo “programmato”. I fattori del vaccino dell’epatite B nell’eventualità di un autismo ad insorgenza precoce, poiché rappresentano la prima prematura frattura del “sistema di rete elettrica” delicato e sottosviluppato (guaina di Myelin, meningi e barriera emato-encefalica).
‘l’esposizione delle cellule Hepa1-6 a una bassa dose di vaccino adiuvante dell’epatite B porta alla perdita dell’integrità mitocondriale, dell’induzione dell’apoptosi e della morte cellulare …’
L’effetto apoptotico in vivo del vaccino contro l’epatite B è stato osservato nel fegato di topo. ‘…’Ragazzi vaccinati come neonati avevano una probabilità tripla maggiore per la diagnosi di autismo rispetto ai ragazzi mai vaccinati o vaccinati dopo il primo mese di vita. I ragazzi bianchi non ispanici avevano il 64% in meno di probabilità di avere una diagnosi di autismo rispetto ai ragazzi non bianchi. I risultati suggeriscono che i neonati maschi degli Stati Uniti vaccinati con il vaccino contro l’epatite B prima del 1999 (dal registro delle vaccinazioni) presentavano un rischio triplo più elevato di diagnosi di diagnosi di autismo rispetto ai ragazzi non vaccinati come neonati durante lo stesso periodo. ”
Inserto ufficiale del pacchetto: 10 μg / ml Ogni 1 mL di sospensione sterile contiene 10 μg di antigene di superficie dell’epatite B adsorbiti su circa 0,5 mg di idrossifosfato di alluminio amorfo. Formaldeide-trattata. Il timerosal (derivato del mercurio) 1: 20.000 (50 μg / mL) è stato aggiunto solo alle formulazioni contenenti conservanti. Fiale a 3 dosi da 3 mL ‘…’ Una porzione del gene del virus dell’epatite B, codificante per HBsAg, è clonata (genomica sintetica) in lievito, e il vaccino per l’epatite B è prodotto da colture di questo ceppo di lievito ricombinante. “
Nota: è altamente consigliabile ritardare il taglio del cordone ombelicale collegato alla placenta (mentre questa ancora è ancora pulsante), massimizzare il flusso nutrizionale dalla placenta e minimizzare qualsiasi stress eccessivo sul bambino, durante questa fase di transizione vitale.
Assicurati che il tuo medico di famiglia sia informato di questa decisione con largo anticipo. Si può anche considerare di astenersi dal permettere al personale ospedaliero di acquisire un campione di sangue di DNA, dato che tali informazioni confidenziali sono abitualmente condivise in una banca dati nazionale del DNA. Il tuo bambino non è una statistica.
Ho incontrato genitori che affermano che i loro figli non sono vaccinati ma solo per l’iniezione di vitamina K. Tale è un altro equivoco chiaro che i genitori devono iniziare ad affrontare. Il tuo bambino acquisirà normalmente sufficienti livelli di vitamina K attraverso la placenta e il colostro; (in genere entro la prima settimana dopo la nascita).
Nel raro caso una madre è portatrice del “gene emofiliaco”; dove-in lei possiede un cromosoma X danneggiato che può essere trasmesso al bambino, il suo bambino diventa teoricamente vulnerabile alla carenza di vitamina K, e in casi estremi, il potenziale di emorragia.
Il corpo femminile, tuttavia, è progettato per contrastare questo stesso problema.
Il punto è che l’indebito rischio di vaccini è regolarmente esagerato senza giusta causa, e sono scoraggiate alternative sicure.
“Ogni molecola di DNA è composta da due filamenti. Quando una cellula rileva un duplex del DNA con una differenza tra i suoi due filamenti di DNA, quel duplex viene “riparato” dall’espediente piuttosto draconiano di tagliare l’intera regione, su entrambi i filamenti della molecola di DNA. Nessuno sforzo è fatto dalla cella per determinare quale filamento è corretto – entrambi vengono scartati. Il vuoto che questo crea viene riempito copiando la sequenza presente in quella regione sull’altro cromosoma. Tutto questo editing avviene quando le due versioni del cromosoma sono accoppiate strettamente insieme nelle prime fasi della formazione del gamete (uovo e sperma), il processo che noi biologi chiamiamo meiosi.
“Tutte le femmine hanno due copie del cosiddetto cromosoma X”. Il cromosoma X ha all’incirca le stesse dimensioni di altri 22 cromosomi umani, che si verificano anche a coppie, e come loro è pieno di circa 1000 geni. La ragione per cui esistono due copie della X e di altri cromosomi è quella di consentire la riparazione dell’inevitabile danno che si verifica nel tempo a singoli geni a causa di usura, danni chimici e errori nella copiatura. Poiché questo tipo di danno viene trasmesso alla prole, tende ad accumularsi nel tempo. Per questo motivo, i geni devono essere modificati ogni tanto per riparare le mutazioni accumulate (i biologi chiamano il danno alla mutazione dei geni). “
I medici aderiscono ostinatamente a questa procedura invasiva senza alcuna considerazione della sua natura traumatica su un neonato; in genere manca una comprensione olistica complessiva dell’immunità naturale. L’iniezione della vitamina K, come quello del vaccino dell’epatite B somministrato a 12 ore di età, ha i suoi rischi intrinseci che lo collocano in un livello e in una categoria simili a tutti gli altri primi colpi somministrati ai bambini. Dite solo “No grazie!”
Cercate di trovare sempre la fonte organica ottimale che contiene la vitamina data nella sua forma naturale e assicuratevi che sia pura, senza derivati o additivi chimici e / o sintetici.
Ad esempio, Kale contiene l’equilibrio ottimale di Vitamine A, C, E & K – un concentrato di antiossidanti.
Nel caso del tuo bambino puoi purificare la verdura abbastanza da assicurarti che sia gradevole. Se non si dispone di alternative, scegliere un integratore che si rivela naturale al 100% e organico; ma di nuovo naturale è superiore.
Inoltre la placenta e il latte materno della madre (colostro) sono inestricabilmente legati, fornendo la prima fonte primaria di alimentazione del bambino attraverso il lungo viaggio di formazione in utero; mentre fornisce gli elementi costitutivi fondamentali della vita necessari per garantire una transizione sicura nello sviluppo della prima infanzia. Si consiglia alle madri di essere immagazzinate sui fitonutrienti mentre il bambino è in utero. Continua a nutrire il sistema immunitario soprattutto durante il primo anno dopo la nascita del bambino. Ricorda le madri, condividi la stessa immunità con il tuo bambino durante l’intera fase in utero (tutti e tre i trimestri), e per i molti mesi dopo la nascita del bambino, mentre stai allattando!
“I fitonutrienti agiscono come antiossidanti per disarmare i radicali liberi prima che possano danneggiare il DNA e le membrane cellulari. Ricerche recenti indicano che i fitonutrienti in verdure come il cavolo verde lavorano a un livello molto più profondo, segnalando ai nostri geni di aumentare la produzione di enzimi coinvolti nella disintossicazione, il processo di purificazione mediante il quale il corpo elimina i composti dannosi.
Il cavolo è una ricca fonte di composti organosulfur, che hanno dimostrato di ridurre il rischio di molti tumori, in particolare una delle forme più mortali, il cancro al colon; a causa del loro ruolo unico nel bloccare la crescita delle cellule tumorali e indurre la morte delle cellule tumorali (apoptosi). Composti organosulfur noti come glucosinolati sono presenti nelle verdure crocifere del genere Brassica. Questi composti sono suddivisi in potenti composti antitumorali chiamati isotiocianati nel corpo, che sono potenti induttori di enzimi che distruggono il cancro e inibitori della carcinogenesi. “
Kale, Collard Greens, Mustard Greens e Turnip Greens sono tutte verdure crucifere dalle proprietà profondamente disintossicanti. Puliscono e disintossicano il fegato, la pelle, il tratto digerente, i polmoni e gli organi riproduttivi.
Sono ricchi di calcio, vitamine C, A, E, (compresa la vitamina K), acido folico, B6 e zinco. Come i broccoli, questi verdi sono un’importante fonte di calcio perché il loro contenuto di vitamina C aumenta significativamente l’assorbimento.
Oltre alle sue profonde proprietà detergenti cellulari, i broccoli sono ricchi di vitamine C, K e A, tutti potenti antiossidanti per sostenere il sistema immunitario e disintossicare le cellule della pelle. È anche noto per il suo contenuto di calcio, che è in una forma più disponibile di calcio da latte. Il calcio deve legarsi con la vitamina C per essere completamente assorbibile e i broccoli forniscono una dose elevata di ciascuno.
Broccoli, cavolfiori, cavoli e cavoletti di Bruxelles sono tutti fiori commestibili che purificano il fegato e riducono il cancro del colon, della prostata, delle ovaie, del polmone e della vescica. La combinazione di broccoli e pomodori è particolarmente potente per la protezione contro il cancro alla prostata. Inoltre, le foglie di broccoli e cavolfiori sono anche commestibili, contenenti più beta carotene (vitamina A) rispetto al fiore. I broccoli contengono anche la luteina che protegge gli occhi e previene la cataratta. “
“Il corpo non utilizza prontamente vitamine e minerali sintetici. La vitamina K somministrata dagli ospedali ai neonati è il phytonadione sintetico. Le forme naturali di vitamina K che si trovano in molti alimenti, in particolare nelle verdure come i cavoli verdi, gli spinaci, i broccoli, gli asparagi, i cavolini di Bruxelles e le insalate, sono una forma diversa – si chiamano fillochinone o menachinone. Alcuni batteri nel tratto intestinale producono anche menachinoni.
A parte la sua natura sintetica, è basato sulla vitamina K vegetale e iniettato. Il corpo utilizza vitamine e minerali che si trovano nelle piante e crea la forma umana di cui ha bisogno, ma questo è dopo che hanno attraversato il processo di digestione, che ovviamente non si verifica con le iniezioni “.
” Il colpo di vitamina K è stato collegato alla leucemia, compresa la leucemia linfoblastica acuta, che è caratterizzata da un aumento del numero di globuli bianchi nel sangue e rappresenta circa l’85% della leucemia infantile . Le ricerche condotte dalla dottoressa Louise Parker, del Sir James Spence Institute of Child Health di Newcastle upon Tyne, hanno prodotto i risultati più sorprendenti. La dottoressa Louise Parker è stata citata nel British Medical Journal nel 1998 affermando: “Non è possibile, sulla base delle prove attualmente pubblicate, confutare il suggerimento che la somministrazione di vitamina K IM neonatale aumenta il rischio di leucemia nella prima infanzia”.
Vaccino della vitamina K: foglietto illustrativo –
L’iniezione AquaMEPHYTON è una soluzione colloidale gialla, sterile, acquosa di vitamina K1, con un pH compreso tra 5,0 e 7,0, disponibile per iniezione per via endovenosa, intramuscolare e sottocutanea.
Ogni millilitro contiene:
Phytonadione: 2 mg o 10 mg
Ingredienti inattivi:
Derivato dell’acido grasso poliossietilato: 70 mg
Destrosio: 37,5 mg
Acqua per iniezione, qb: 1 ml
Aggiunto come conservante: Alcool benzilico: 0,9%
‘ Effetti tossici dell’alcool benzilico, inclusi insufficienza respiratoria, vasodilatazione, ipotensione, convulsioni e paralisi sono noti da anni. Tuttavia, si sa poco degli effetti tossici o dei livelli di alcol benzilico nei neonati, specialmente nei neonati prematuri.
Studi di tossicità su animali mostrano un LD ((50)) di circa 33 ml / kg (300 mg / kg) nei ratti trattati per infusione endovenosa rapida con alcool benzilico allo 0,9%, sebbene 40 ml / kg (360 mg / kg) per via endovenosa lenta l’infusione è stata tollerata senza mortalità.
L’alcol benzilico viene normalmente ossidato rapidamente in acido benzoico, coniugato con glicina nel fegato ed escreto come acido ippurico. Tuttavia, questa via metabolica potrebbe non essere ben sviluppata nei neonati prematuri . L’alcol benzilico può quindi essere stato metabolizzato in acido benzoico, che non può essere coniugato dal fegato immaturo ma accumulato, causando acidosi metabolica.
Sedici morti neonatali ritenute essere causate dal conservante dell’alcool benzilico utilizzato in alcune soluzioni intravascolari sono state segnalate alla Food and Drug Administration (FDA)da 2 centri medici.
I decessi si sono verificati in neonati pretesi di peso corporeo di 2500 g che presentavano cateteri intravascolari centrali arrossati periodicamente ogni giorno con una soluzione fisiologica batteriostatica contenente 9 mg / ml di alcool benzilico. Dieci decessi si sono verificati in 1 istituzione per un periodo di 6 mesi e 6 decessi avvenuti nell’altra istituzione per un periodo di 16 mesi.
Gli investigatori dei 2 ospedali hanno riferito che non si sono verificati simili decessi poiché le soluzioni di lavaggio senza conservanti sono state sostituite con quelle con alcool benzilico. ” CDC
La direttiva europea ” Excipients in the Label and Package leaflet of Medicinal for Human Use “, afferma quanto segue per quanto riguarda l’uso parenterale di alcool benzilico:
‘Esposizione a meno di 90 mg / kg / giorno: non deve essere somministrato a neonati prematuri o neonati. Può provocare reazioni tossiche e reazioni allergiche nei neonati e nei bambini fino a 3 anni.
Esposizione a più di 90 mg / kg / giorno: non deve essere somministrato a neonati prematuri o neonati. a causa del rischio di reazioni tossiche fatali derivanti dall’esposizione all’alcool benzilico superiori a 90 mg / kg / die, questo prodotto non deve essere usato nei neonati e nei bambini fino a 3 anni. “
Dr. Joesph Mercola Interviste Dott. Cees Vermeer su Vitamina K
Elenco dei 10 alimenti più ricchi di vitamina K
Fonte Articolo:
First Strike – The Dark Side di The Vitamin K Shot
http://vaccineresistancemovement.org/?p=6547
Vitamina K è una terminologia alquanto generica con la quale si indicano diversi composti liposolubili che vengono raggruppati sotto il nome di naftochinoni.
Esistono tre tipi di vitamina K. La K1 (anche fitonadione o fillochinone), la K2 (vari composti noti come menachinoni) e la K3 (menadione). Il derivato bisolfitico della vitamina K3 è idrosolubile.
La scoperta della vitamina K risale al 1939, è opera di uno scienziato danese, Carl Peter Henrik Dam (1895-1976) ed è legata alle studi che lo stesso scienziato aveva compiuto su una sindrome emorragica che era causata dalla deficienza di un fattore vitaminico ancora sconosciuto, tale fattore venne denominato fattore K (iniziale del termine koagulation). Nel 1935 Dam stava infatti studiando una patologia emorragica presente nei pulcini che venivano alimentati con lievito e cereali. Dam notò che tale patologia tendeva a regredire per poi successivamente sparire quando la dieta veniva variata con l’aggiunta di foglie verdi. La vitamina K1 fu isolata nel 1939 dallo stesso scienziato danese in collaborazione con Edward A. Doisy, nello stesso anno fu isolata anche la K2 a opera di McKee. Per il loro studio della vitamina, nel 1943 Dam e Doisy sono stati congiuntamente insigniti del premio Nobel.
Le forme sintetiche delle vitamine K1 e K2 sono state ottenute rispettivamente nel 1964 e nel 1958.
La vitamina K è una sostanza stabile all’aria, agli acidi e all’acqua, ma viene degradata dalla luce, dalle basi e da agenti riducenti.
Essa e’ normalmente prodotta dalla flora autoctona intestinale, se non in disbiosi.
Attualmente si ritiene come adeguato un apporto giornaliero di circa 1 µg per kg di peso corporeo. Tale apporto, in soggetti sani, è sicuramente garantito da una dieta varia ed equilibrata.
Fra le fonti naturali migliori di vitamina K si ricordano i vegetali a foglie verdi: broccoli, cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, lattuga, spinaci, ortica, erba medica, patate, ecc.
Discrete quantità di vitamina K sono inoltre contenute nella salvia fresca, nel prezzemolo, nel timo e nella maggiorana essiccati. Minori quantità si trovano poi nella soia e nei piselli, nelle uova, nel fegato di maiale e in quello di manzo.
L’integrazione di vitamina K andrebbe fatta soltanto dietro prescrizione medica in quanto tale sostanza può avere diverse controindicazioni.
Tra gli effetti collaterali da sovradosaggio si ricordano ittero, ridotta funzionalità epatica, disturbi a livello gastrointestinale, prurito, eruzioni cutanee e iperemie circoscritte, nausea, vomito, diarrea, ittero, emorragia, agranulocitosi, danni epatici e renali.
Tossicita’: Si verifica solo nel neonato (kernittero)
https://books.google.it/books?id=4tn8UQeHOkYC&pg=PA295&lpg=PA295&dq=vitamina+K1+1939&source=bl&ots=AQAlRmwZiC&sig=RL9Jr0MFK8zSE89pV4_
Cd4hr95w&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjUiuau6OHYAhXBHpoKHRopDGEQ6AEIXjAO#v=onepage&q&f=false
Vitamina K1, iniezione fatta il primo o secondo giorno dalla nascita, ecco il resoconto di una madre che ha riscontrato i danni di questa Vitamina K1 sintetica (di sintesi chimica) denunciandoli alle autorita’, in-sanitarie, iniezione che e’ fatta il giorno della nascita di ogni bambino nel mondo occidentale ed ora anche in quello orientale… infatti per l’intossicazione del fegato che essa produce, molti neonati somatizzano la cosiddetta “Itterizia“…che e’ una forte intossicazione epatica, per il suo TOSSICO CONTENUTO !
– per altri particolari vedi QUI sotto:
L’iniezione della vitamina K1 ai neonati in Italia ed in altre nazioni del mondo, viene fatta/somministrata di nascosto a tuttibambini appena nascono con o senza genitori “consenzienti”, senza pero’ aver fatto leggere loro il bugiardino del farmaco,
Non hanno bisogno del vostro consenso, l’iniezione è inclusa nelle pratiche mediche che effettuano nella sezione dove voi dichiarate di lasciare in cura il vostro bambino, al reparto nursering, per esser lavato, medicato, ecc.
Per le sostanze che contiene questa iniezione (alluminio, vedi foto, sostanza che passa facilmente nel cervello del piccolo e che eccitera’ i neuroni fin da subito, e poi nel tempo potrebbe generare problemi ….), ogni genitore avrebbe il diritto umano di denunciare il Ministero della Salute Italiano per complicità premeditata in crimine organizzato !!
Segue alle volte, sempre all’insaputa dei genitori e senza scriverlo sulla cartella clinica, anche la vaccinazione per l’epatite A o B, con vaccino irradiato dal Cobalto 60, in grado di scatenare malattie autoimmunitarie, sordità, cecità, patologie neurologiche, AIDS, epatite B, epatite C, Cancro, Autismo precoce ecc.
A due giorni dalla nascita spuntano fuori varie associazioni che vi fanno firmare la vendita del DNA del vostro figlio a Terzi (case farmaceutiche) mediante il prelievo del sangue dal tallone, per la cosiddetta prevenzione delle malattie metaboliche !
Insomma appena nasci attentano alla tua salute !
La via parenterale (IM) è quella più comunemente usata, ma è ampiamente diffusa anche la somministrazione enterale (OS) in molte nazioni europee. In Italia si stima che almeno un terzo dei punti nascita utilizza la via orale (OS).
La somministrazione della vitamina K per OS ha origine da due distinti motivi:
a) la iniezione IM di vitamina K viene considerato da alcuni un atto che contrasta con la fisiologicità del parto naturale;
b) la possibile associazione tra somministrazione intramuscolare di vitamina K e cancro evidenziata dallo studio epidemiologico di Golding comparso nel 1992;
Una review del 2000 di Ross e Davies identifica dieci studi caso-controllo dei quali 7 non trovano una relazione e 3 una debole relazione con la LLA. Per valutare la più efficace modalità di prevenzione possiamo contare solo sugli studi osservazionali.
Non esistono RCT clinici e l’incidenza della forma tardiva rende impossibile pianificare e condurre studi clinici randomizzati.
La revisione Cochrane di Puckett ed Offringa esamina un discreto numero di studi, ha cercato di utilizzare succedanei biologici per valutare la validità delle differenti vie di somministrazione della profilasi.
Questi studi utilizzano generalmente la presenza dei PIVKA II (proteina indotta dalla assenza di vitamina K), livelli plasmatici di vitamina K. La valutazione è effettuata rispetto a due quesiti: una dose orale verso una dose IM e dosi multiple orali verso una dose IM. La compliance al trattamento con dosi orali successive a quella data alla nascita crea un numero non esiguo di casi da profilassi non completata.
Lo schema posologico di 3 dosi orali con la formulazione micellare prodotta dalla Roche non riduce significativamente la incidenza della malattia la efficacia della profilassi per via orale se seguita da ulteriori somministrazioni con schema danese od olandese sembra poter raggiungere quella di una dose di 1 mg intramuscolare, per i bambini allattati al seno che hanno ricevuto alla nascita una profilassi orale lo schema danese sembrerebbe da preferirsi a quello olandese se si valuta non solo la efficacia dello schema (successi per terapia effettuata) ma anche la sua effectiviness (efficacia in tutti i casi sottoposti ad uno schema profilattico), i numeri dello studio danese purtroppo non permettono di valutare appieno la efficacia di questo schema perché riguardano circa 400.000 bambini e la decisione della Roche di RITIRARE dal commercio il Konakion gocce (OS) in Danimarca, ha impedito il prosieguo della valutazione.
Il fitomenadione, principio attivo del Konakion, è un prodotto di origine vegetale annoverato nella famiglia della vitamina K2.
La K1 e’ un prodotto di sintesi chimica.
Gli effetti collaterali più frequentemente associati al farmaco comprendono ittero, costipazione, dolore addominali, eruzioni cutanee e prurito relativamente nella sede dell’iniezione, nonché un generalizzato malessere, autismo, leucemia, oltre a:
– Disturbi del sistema immunitario
– Reazioni anafilattoidi dopo somministrazione endovenosa di Konakion.
– Irritazione venosa o flebite associate alla somministrazione endovenosa di Konakion.
– Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
– Reazioni anche molto gravi si sono verificate dopo o durante la somministrazione di fitomenadione per via endovenosa: broncospasmo, cianosi, tachicardia, ipotensione; inoltre possono verificarsi alterazioni del gusto, vampate, sudorazione profusa. Pertanto la somministrazione endovenosa deve essere riservata ai casi in cui sia ritenuta indispensabile.
– Negli adulti sono stati segnalati, dopo somministrazione di dosi particolarmente elevate di vitamina K1 o analoghi, ritenzione di bromosulfonftaleina e prolungamento del tempo di protrombina.
– Nei neonati, in rari casi, sono state riportate reazioni di tipo anafilattoide dopo somministrazione parenterale di Konakion prima infanzia 2 mg/0,2 ml soluzione orale e iniettabile. Può avvenire irritazione locale nel punto di iniezione, tale evenienza è poco probabile dato lo scarso volume del liquido.
Sebbene Konakion abbia un margine di sicurezza maggiore di quello degli analoghi idrosolubili della vitamina K, dosi eccessive di fitomenadione possono causare nei neonati, e particolarmente nei prematuri, aumento della bilirubinemia durante i primi giorni di vita. Apparentemente l’immaturità è un fattore importante nella comparsa di reazioni tossiche dopo somministrazione di vitamina K1 o analoghi, in quanto i nati a termine sono meno soggetti ad effetti collaterali. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.
Scheda Tecnica, tratta dal sito dell’AIFA (Ag. del Farmaco):
Konakion 10 mg/ml soluzione orale e iniettabile per uso endovenoso fitomenadione (vitamina K1 sintetica)
Leggere attentamente questo foglio prima di prendere/ di somministrare al bambino o prima che venga somministrato questo medicinale, perché contiene importanti informazioni anche per lei.
Dati/info, tratti dai documenti della FDA
“Between January 2004 and October 2012, 60 individuals taking konakion reported RENAL FAILURE ACUTE to the FDA. A total of 508 konakion drug adverse event reaction reports were made with the FDA during this time period. Often the FDA only receives reports of the most critical and severe cases; these numbers may therefore underrepresent the complication rate of the medication.”
Traduzione:
Tra gennaio 2004 e ottobre 2012, 60 persone che prendono Konakion hanno riferito l’insufficienza renale acuta alla FDA. In tutto questo periodo di tempo sono stati realizzati un totale di 508 rapporti di reazione agli eventi avversi farmacologici di Konakion.
Spesso la FDA riceve solo rapporti dei casi più critici e gravi; questi numeri possono quindi sottorappresentare il tasso di complicazione del farmaco!!!!
RIPETO, FDA RICEVE SOLO I CASI Più CRITICI E GRAVI !
Tutti bugiardini del farmaco KONAKION contengono delle REAZIONI AVVERSE con tanto di Controindicazioni !
KONAKION non viene somministrato solo in Italia ma anche in altri paesi! KONAKION viene inoculato ai neonati, bambini, donne in gravidanza, adulti! Le patologie per cui viene somministrato questo farmaco sintetico petrolchimico sono varie !
Me ne approfitto per dire a tutti DEMENTI che spacciano questo farmaco per una sostanza naturale che SONO DEI CORROTTI! INIEZIONE FATTA AD ENTRAMBI MIEI FIGLI SENZA IL MIO CONSENSO INFORMATO! ENTRAMBI MIEI FIGLI HANNO AVUTO DELLE REAZIONI AVVERSE!!!
Protocol For The Supply And Administration Of Medicines By Midwives Working Within NHS Grampian As Contained In The National Midwives Formulary :
“È essenziale discutere questi problemi con i genitori che hanno qualche preoccupazione in merito alla vitamina profilattica K. I genitori devono dare il permesso per l’amministrazione (per qualsiasi via).
Le informazioni dovrebbero essere fornite per consentire ai genitori di prendere una decisione informata. Ciascun Consiglio del Sistema Sanitario Nazionale dovrebbe avere una politica per la somministrazione di vitamina K al neonato che dovrebbe essere seguita. È importante che se le donne non desiderano che il loro bambino abbia una particolare formula di vitamina K, esiste un’alternativa disponibile.
Se i genitori vegetariani non vogliono Konakion® MM Pediatrico, NeoKay® può essere somministrato da un’ostetrica. Se una donna rifiuta qualsiasi formula di vitamina K da somministrare, un pediatra deve essere informato in modo che possa discutere ulteriormente dei benefici del trattamento.
Le opzioni per la somministrazione di vitamina K sono intramuscolari o orali in conformità con i programmi di dosaggio locali e le linee guida locali”.
Avete capito che è Illegale somministrare qualsiasi formula di Vitamina K ai neonati senza il Consenso dei Genitori ?
E allora come mai viene inoculata a tutti bambini in Italia e moltissime mamme non vengono informate ? Semplice !
Rubano il nostro Consenso al Ricovero, con il Trattamento dei Dati! Noi firmiamo (all’insaputa) il Consenso perché vengano somministrati ai nostri figli, senza alcuna limitazione, i Prododotti Biologici (Vaccini inclusi) !
Qui sotto ho elencato come dal sito tutte le reazioni avverse più gravi rapportate alla FDA in tal periodo! Dovete capire che la FDA riceve un minimo percentuale delle reazioni avverse e sui Bugiardini viene elencato al massimo il 10% !!!! Ma io non mi sono aressa e ho indagato le schede tecniche di produzione e di sicurezza delle Lobby Farmaceutiche! ( di questo ne parliamo nei prossimi post ). La Vitamina K1 è un esperimento come tutti Vaccini, viene inoculata a milioni di bambini, si conducono degli studi e sperimentazioni cliniche (Trial) per poi raccogliere le reazioni avverse in minimo percentuale dai vari Istituti Sanitari !
In Italia la censura è così dominante e i Genitori non hanno la pallida idea che viene somministrato questo Veleno ai loro bambini entro un ora dalla nascita !
Most common side effects for patients taking konakion:
RENAL FAILURE ACUTE (60 patients)
THROMBOCYTOPENIA (58 patients)
INTERNATIONAL NORMALISED RATIO INCREASED (45 patients)
GENERAL PHYSICAL HEALTH DETERIORATION (44 patients)
RENAL FAILURE (42 patients)
PNEUMONIA (40 patients)
TOXIC EPIDERMAL NECROLYSIS (40 patients)
SEPSIS (39 patients)
STEVENS-JOHNSON SYNDROME (38 patients)
RESPIRATORY FAILURE (37 patients)
MULTI-ORGAN FAILURE (36 patients)
HEPATIC FAILURE (35 patients)
GASTROINTESTINAL HAEMORRHAGE (34 patients)
PLEURAL EFFUSION (33 patients)
SEPTIC SHOCK (33 patients)
HAEMOGLOBIN DECREASED (32 patients)
MELAENA (28 patients)
INAPPROPRIATE ANTIDIURETIC HORMONE SECRETION (27 patients)
LACTIC ACIDOSIS (26 patients)
HYPERTENSION (25 patients)
PYREXIA (23 patients)
GASTRIC ULCER (23 patients)
HAEMORRHAGIC ANAEMIA (23 patients)
NAUSEA (21 patients)
HYPOTENSION (21 patients)
HYPONATRAEMIA (21 patients)
BLOOD BILIRUBIN INCREASED (20 patients)
DRUG INEFFECTIVE (20 patients)
STAPHYLOCOCCAL INFECTION (19 patients)
DRUG INTERACTION (18 patients)
CHOLESTASIS (17 patients)
TACHYCARDIA (17 patients)
DYSPNOEA (17 patients)
RHABDOMYOLYSIS (17 patients)
PANCYTOPENIA (16 patients)
CARDIAC FAILURE (16 patients)
HAEMORRHAGE (16 patients)
PLATELET COUNT DECREASED (16 patients)
OEDEMA PERIPHERAL (15 patients)
RASH (15 patients)
ASPARTATE AMINOTRANSFERASE INCREASED (15 patients)
HAEMOPTYSIS (15 patients)
JAUNDICE (15 patients)
CIRCULATORY COLLAPSE (15 patients)
PRURITUS (15 patients)
VOMITING (14 patients)
IMMUNODEFICIENCY (14 patients)
PROTHROMBIN TIME PROLONGED (14 patients)
BLOOD CREATININE INCREASED (14 patients)
MUSCLE HAEMORRHAGE (14 patients)
RED BLOOD CELL COUNT DECREASED (14 patients)
HEPATITIS (14 patients)
ASTHENIA (13 patients)
PAIN (13 patients)
HYPERBILIRUBINAEMIA (13 patients)
CYSTITIS (13 patients)
ALANINE AMINOTRANSFERASE INCREASED (12 patients)
ANAEMIA (12 patients)
WHITE BLOOD CELL COUNT DECREASED (12 patients)
C-REACTIVE PROTEIN INCREASED (12 patients)
DRUG TOXICITY (12 patients)
ERYTHEMA (12 patients)
SHOCK (11 patients)
HEPATIC ENZYME INCREASED (11 patients)
PANCREATITIS ACUTE (11 patients)
CONSTIPATION (11 patients)
NEUTROPHIL COUNT INCREASED (10 patients)
ACIDOSIS (10 patients)
PANCREATITIS (10 patients)
ARTHRALGIA (10 patients)
HAEMATOMA (10 patients)
CONDITION AGGRAVATED (10 patients)
DECREASED APPETITE (10 patients)
DIARRHOEA (10 patients)
ENCEPHALOPATHY (10 patients)
HAEMODYNAMIC INSTABILITY (9 patients)
TUBULOINTERSTITIAL NEPHRITIS (9 patients)
BLOOD ALBUMIN DECREASED (9 patients)
WEIGHT INCREASED (9 patients)
OXYGEN SATURATION DECREASED (9 patients)
SPUTUM CULTURE POSITIVE (9 patients)
PNEUMOTHORAX (9 patients)
LEUKOPENIA (9 patients)
DISSEMINATED INTRAVASCULAR COAGULATION (9 patients)
LUNG INFILTRATION (8 patients)
FEBRILE NEUTROPENIA (8 patients)
ACUTE RESPIRATORY DISTRESS SYNDROME (8 patients)
ORAL CANDIDIASIS (8 patients)
TACHYPNOEA (8 patients)
ANURIA (8 patients)
GAMMA-GLUTAMYLTRANSFERASE INCREASED (8 patients)
BRONCHOPNEUMONIA (8 patients)
NEUTROPENIA (8 patients)
HYPOKALAEMIA (8 patients)
HEPATOCELLULAR DAMAGE (8 patients)
CHOLANGITIS (8 patients)
HEPATIC CIRRHOSIS (8 patients)
REFUSAL OF TREATMENT BY PATIENT (8 patients)
METABOLIC ACIDOSIS (8 patients)
RESTLESSNESS (8 patients)
GASTRITIS EROSIVE (7 patients)
OVERDOSE (7 patients)
ASCITES (7 patients)
INFECTION (7 patients)
BLISTER (7 patients)
GRAND MAL CONVULSION (7 patients)
HEPATITIS ACUTE (7 patients)
HYPERSENSITIVITY (7 patients)
HYPOCALCAEMIA (7 patients)
SLEEP DISORDER (7 patients)
CYTOLYTIC HEPATITIS (7 patients)
HAEMATEMESIS (7 patients)
ABDOMINAL DISTENSION (6 patients)
ADRENAL ADENOMA (6 patients)
ANXIETY (6 patients)
LIPASE INCREASED (6 patients)
PERICARDIAL EFFUSION (6 patients)
FATIGUE (6 patients)
PROTEIN TOTAL DECREASED (6 patients)
FALL (6 patients)
BLOOD ALKALINE PHOSPHATASE INCREASED (6 patients)
BLOOD UREA INCREASED (6 patients)
BRADYCARDIA (6 patients)
CARDIAC ARREST (6 patients)
CHILLS (6 patients)
CHOLELITHIASIS (6 patients)
CLOSTRIDIUM DIFFICILE COLITIS (6 patients)
COAGULOPATHY (6 patients)
COMA (6 patients)
PULMONARY CONGESTION (6 patients)
DEATH (6 patients)
DEHYDRATION (6 patients)
DELIRIUM (6 patients)
WEIGHT DECREASED (6 patients)
VANISHING BILE DUCT SYNDROME (6 patients)
DRUG EXPOSURE DURING PREGNANCY (6 patients)
HEPATOMEGALY (6 patients)
SOPOR (5 patients)
ACUTE GENERALISED EXANTHEMATOUS PUSTULOSIS (5 patients)
ACUTE HEPATIC FAILURE (5 patients)
AGITATION (5 patients)
AGRANULOCYTOSIS (5 patients)
PAIN OF SKIN (5 patients)
SOMNOLENCE (5 patients)
GASTROOESOPHAGEAL REFLUX DISEASE (5 patients)
LIVER DISORDER (5 patients)
RENAL DISORDER (5 patients)
ATRIAL FIBRILLATION (5 patients)
HYPOGAMMAGLOBULINAEMIA (5 patients)
HYPERKALAEMIA (5 patients)
IMMUNODEFICIENCY COMMON VARIABLE (5 patients)
BIOPSY LIVER ABNORMAL (5 patients)
TRACHEOBRONCHITIS (5 patients)
BLOOD CHOLINESTERASE DECREASED (5 patients)
VASCULITIS (5 patients)
HAEMODIALYSIS (5 patients)
HALLUCINATION (5 patients)
MEDICATION ERROR (5 patients)
MUCOSAL ULCERATION (5 patients)
ORAL HERPES (5 patients)
BRONCHIAL HAEMORRHAGE (5 patients)
NIKOLSKY’S SIGN (5 patients)
OESOPHAGEAL ULCER (5 patients)
FLUID RETENTION (5 patients)
CEREBRAL HAEMORRHAGE (5 patients)
CHOLECYSTITIS (5 patients)
EXANTHEM (5 patients)
SUBDURAL HAEMORRHAGE (5 patients)
COUGH (5 patients)
CRITICAL ILLNESS POLYNEUROPATHY (5 patients)
INTERSTITIAL LUNG DISEASE (5 patients)
ILEUS (5 patients)
KERATITIS HERPETIC (5 patients)
DEVICE RELATED INFECTION (5 patients)
DIALYSIS (5 patients)
DISEASE PROGRESSION (5 patients)
LIVER FUNCTION TEST ABNORMAL (5 patients)
LOSS OF CONSCIOUSNESS (5 patients)
DRUG LEVEL INCREASED (5 patients)
REFLUX OESOPHAGITIS (5 patients)
EMPHYSEMA (5 patients)
EPSTEIN-BARR VIRUS INFECTION (5 patients)
ANAEMIA MACROCYTIC (4 patients)
ANAEMIA NEONATAL (4 patients)
ARRHYTHMIA (4 patients)
OEDEMA (4 patients)
OLIGURIA (4 patients)
PALMAR-PLANTAR ERYTHRODYSAESTHESIA SYNDROME (4 patients)
BLOOD POTASSIUM INCREASED (4 patients)
BLOOD SODIUM DECREASED (4 patients)
MYALGIA (4 patients)
RENAL FAILURE CHRONIC (4 patients)
NEUROLOGICAL SYMPTOM (4 patients)
SKIN TOXICITY (4 patients)
HYPOALBUMINAEMIA (4 patients)
CARDIOVASCULAR INSUFFICIENCY (4 patients)
LIVER TRANSPLANT (4 patients)
RASH MACULAR (4 patients)
DRUG ABUSE (4 patients)
MALNUTRITION (4 patients)
ELECTROCARDIOGRAM QT PROLONGED (4 patients)
HERPES VIRUS INFECTION (4 patients)
ENCEPHALITIS (4 patients)
MYOCLONUS (4 patients)
HEPATIC TRAUMA (4 patients)
RESPIRATORY TRACT HAEMORRHAGE (4 patients)
HEPATIC STEATOSIS (4 patients)
ENTEROCOLITIS (4 patients)
SKIN SWELLING (4 patients)
NEPHRITIS INTERSTITIAL (4 patients)
Video dei primi minuti della vita Terrestre…..tanto per cambiare….benvenuti all’Inferno….
Sono entrata in possesso del Documento Ufficiale contenente tutte le 400 sostanze e agenti chimici dichiarati Cancerogeni dalla International Agency for Research… of Cancer ( USA ).
Le monografie IARC identificano fattori ambientali che possono aumentare il rischio di cancro umano. Questi includono prodotti chimici, miscele complesse, esposizioni professionali, agenti fisici, agenti biologici e fattori di stile di vita.
Vi condivido solo alcune delle sostanze purchè vi rendiate conto che i Vaccini sono molto pericolosi, sono un alto rischio per il Cancro Infantile ( documento protetto, di mia proprietà ).
Tranne i ceppi del Papilloma Virus, tutte le altre sostanze sottolineate sono state iniettate nel corpicino di mia figlia mediante i Vaccini: Benzoyl Peroxide, Cobalto solfato esaidrato, Nichel Cloruro esaidrato, Alluminio, Arsenico, Mercurio, Formaleide, Vitamina K (iniezione alla nascita, in alcuni ospedali la fanno di nascosto senza il consenso dei genitori ; la vitamina K viene consigliata in gocce come profilassi pediatrica già dai pochi giorni di vita del neonato; l’iniezione di vitamina K contiene Polysorbate 80 e Alluminio in quantità esagerate).
A breve posterò una lista con tutte le sostanze cancerogeni identificate nei vaccini. Tutti vaccini che vengono usati in Italia contengono sostanze cancerogeni !
Questo messaggio è indirizzato a tutti genitori ! Il sistema immunitario di un neonato non è assolutamente in grado di combattere gli agenti chimici cancerogeni, le sostanze finiscono a depositarsi tra gli organi e nel cervello !
Aborto Parziale – Nascita:
il metodo abortivo ILLEGALE usato in tutti consultori abortivi del mondo, i quali vendono Organi Fetali a Lucro Farmaceutico e di Ricerca !!!! Descrizione della scheda tecnica di aborto e la presentazione di alcune testimonianze ( Planned Parenthood ). La documentazione originale non può essere condivisa per motivi Legali ma sarà usata nei Tribunali Italiani!
L’Aborto Parziale – Nascita, la dilatazione o l’estrazione intatta ( IDX ), o la dilatazione e l’evacuazione intatta ( IDE ), è una procedura di Aborto in ritardo di termine, il cui il feto è convertito in posizione podalica ( primo piede ) e estratto intatto e vivo:
D & X può essere descritto come segue: dilatazione; più dilatazione; visualizzazione a ultrasuoni in tempo reale; inversione in posizione podalica (se necessario ); estrazione intatta ; decompressione del cranio fetale; rimozione; pulire; recupero. ( fig.1)
Dal 2003, l’aborto parziale – nascita è contrario alla LEGGE FEDERALE, dov’è definito come: ” Aborto Vaginale fornisce un feto vivente fino a quando (…) in caso di posizione podalica, qualsiasi parte del tronco fetale oltre l’ombelico è al di fuori del corpo della madre, al fine di eseguire un atto che la persona sa che ucciderà il feto vivo parzialmente consegnato. ” ( fig.2)
Poiché l’Aborto Parziale – Nascita rimuove un feto intatto, massimizza la resa degli organi e dei tessuti ” utilizzabili ” per la vendita delle parti fetali del corpo.
” Q: E mentre lo capisci, il D & E intanto (…) è un aborto in cui non esiste una rimozione delle parti del corpo, è vero ?
A. L’intero feto viene rimosso intatto, si, rimuovi intatti tutti componenti del corpo.
Q. è un aborto in cui l’intero feto intatto, capo a punta, viene rimosso dal corpo della donna, giusto ?
A. Corretto. ” ( fig.3 )
Planned Parenthood’s Senior Director of Medical Services, Dr. Deborah Nucatola, utilizza una tecnica di aborto parziale di nascita per ottenere un cervello fetale intatto a lucro di vendita:
” Planned Parenthood: Quindi se lo fai a partire dalla posizione podalica, c’è una dilatazione che succede come accade, e spesso, in ultimo, è possibile evacuare un’intera calotta cranica alla fine. Quindi voglio dire che ci sono certi passi che possono essere adottati per cercare di garantire –
Compratore: in modo che possano convertirlo in posizione podalica, ad esempio all’inizio del…
Planned Parenthood: esattamente, esattamente. Sotto la guida ad ultrasuoni, possono cambiare la posizione. ” (fig. 4)
Per le figure visionare la pagina di Facebook di Laura Dana Pupescu
I VACCINI PEDIATRICI INOCULATI AI BAMBINI ITALIANI CONTENGONO CELLULE E TESSUTI FETALI !!!
QUESTO è UN CRIMINE ORGANIZZATO !
ABOLIZIONE VACCINI – OPPOSIZIONE – RIFIUTO TOTALE DEI VACCINI !
Invito tutte le Autorità Italiane, i Politici, i Senatori, I Medici, Gli Infermieri a denunciare questo atto Criminale perché Migliaia di Genitori Italiani non permetteranno più che vengano uccise Vite Umane per costruire dei Vaccini Transgenici !
QUESTA NON è UNA PROMESSA, è UNA MINACCIA !
Tratto dalle ricerche e continua QUI: Laura Dana Pupescu
FDA, conferma 538 reazioni gravi alla Vitamina K1 !
Carcinogenesi, mutagenesi, compromissione della fertilità
Non sono stati condotti studi di cancerogenicità, mutagenesi o compromissione della fertilità con l’iniezione di vitamina K1 (emulsione iniettabile di fitonadione, USP).
Gravidanza:, Gravidanza Categoria C:
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con la Vitamina K1 Iniezione. Non è noto se l’iniezione di vitamina K1 possa causare danni al feto se somministrata a donne in gravidanza o se può influire sulla capacità riproduttiva. L’iniezione di vitamina K1 deve essere somministrata a una donna incinta solo se chiaramente necessaria.
Madri che allattano
Non è noto se questo farmaco sia escreto nel latte umano. Poiché molti farmaci vengono escreti nel latte materno, si deve usare cautela quando si somministra la vitamina K1 iniettata a una donna che allatta.
Reazioni avverse:
Emolisi, l’ittero e l’iperbilirubinemia nei neonati, correlati alla dose di Vitamina K1 per via iniettiva.
Le morti si sono verificate dopo somministrazione endovenosa e intramuscolare. (Vedi Box Warning.)
Sono state osservate “sensazioni di flusso” transitorie e sensazioni “particolari” del gusto, oltre a rari casi di capogiri, polso rapido e debole, sudorazione profusa, ipotensione breve, dispnea e cianosi.
Possono verificarsi dolore, gonfiore e dolorabilità al sito di iniezione.
La possibilità di sensibilità allergica compresa una reazione anafilattoide, dovrebbe essere tenuta a mente.
Raramente, di solito dopo un’iniezione ripetuta, si sono verificate placche eritematose, indurite e pruriginose; raramente, queste sono progredite in lesioni simili alla sclerodermia che si sono protratte per lunghi periodi.
In altri casi, queste lesioni hanno assomigliato a eritema perstans. L’iperbilirubinemia è stata osservata nel neonato a seguito della somministrazione di phytonadione. Questo si è verificato raramente e principalmente con dosi superiori a quelle raccomandate.
Quindi l’inoculazione di queste porcherie, NON si deve fare assolutamente MAI soprattutto il primo giorno della nascita di un essere umano, cosi come vaccini (sostanze tossiche) anche somministrati di nascosto..TUTTO cio’ e’ un CRIMINE e va fermato !
Dati tecnici, sulla VITAMINA K1
https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/Phylloquinone#section=Top
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pcsubstance/?term=%22VITAMIN%20K1%22%5BCompleteSynonym%5D%20AND%205284607%5BStandardizedCID%5D
Insolubile in acqua;
con parsimonia solubile in metanolo; sol in etanolo; sol in acetone, benzene, etere di petrolio, esano e diossano; sol in cloroformio e altri solventi grassi; sol in oli vegetali
– O’Neil, MJ (a cura di). The Merck Index – Un’enciclopedia di sostanze chimiche, droghe e biologiche. 13a edizione, Whitehouse Station, NJ: Merck and Co., Inc., 2001., p. 1322
STABILE ALL’ARIA E ALL’UMIDITÀ, MA DECOMP ALLA LUCE DEL SOLE
– L’indice di Merck. Nono ed. Rahway, New Jersey: Merck & Co., Inc., 1976., p. 1291
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti… richiede che tutte le formule per neonati vendute negli USA contengano un minimo di 4 ug / 100 kcal (0,2 mg / kg) di vitamina K; e che qualsiasi vitamina K aggiunta deve essere sotto forma di fillochinone.
http://sideeffects.embl.de/drugs/4812/
Una rara reazione di ipersensibilità, che occasionalmente ha provocato la morte, è stata riportata dopo somministrazione endovenosa di fitonadione , specialmente quando la somministrazione è rapida.
– MICROMEDEX Thomson Health Care. USPDI – Informazioni sulle droghe per l’operatore sanitario. 22 ed. Volume 1. MICROMEDEX Thomson Health Care, Greenwood Village, CO 2002. Contenuto revisionato e approvato dalla US Pharmacopeial Convention, Inc., p. 2957
Una rara reazione di ipersensibilità, che occasionalmente ha provocato la morte, è stata riportata dopo somministrazione endovenosa di fitonadione , specialmente quando la somministrazione è rapida.
– MICROMEDEX Thomson Health Care. USPDI – Informazioni sulle droghe per l’operatore sanitario. 22 ed. Volume 1. MICROMEDEX Thomson Health Care, Greenwood Village, CO 2002. Contenuto revisionato e approvato dalla US Pharmacopeial Convention, Inc., p. 2957
Il fitonadione è relativamente non tossico; tuttavia, si sono verificate reazioni gravi raramente durante o immediatamente dopo la somministrazione di IV. Queste reazioni gravi, che possono verificarsi nei pazienti trattati con phytonadione per la prima volta, assomigliano all’ipersensibilità o all’anafilassi. I sintomi includono dolori crampiformi, movimenti convulsi, irregolarità cardiache, dolori al petto, cianosi, coscienza offuscata, rossore al viso, senso di costrizione toracica, collasso circolatorio, broncospasmo, iperidrosi, dispnea, alterazione del gusto, vertigini, rapido e debole polso, breve ipotensione, shock, arresto cardiaco e / o respiratorio e morte.
– McEvoy, GK (a cura di). American Formulary Service – Drug Information 2002. Bethesda, MD: American Society of Health-System Pharmacists, Inc. 2002 (Supplementi Plus)., P. 3565
Si sono verificati aborto spontaneo e parto morto, così come basso peso alla nascita e ritardo della crescita. Inoltre, sono state segnalate emorragia fetale o neonatale, morte fetale da emorragia in utero e aumento del rischio di emorragia materna durante il secondo e terzo trimestre. Ci sono alcune prove che l’embriopatia si verifica solo con la somministrazione di anticoagulanti orali tra la sesta e la dodicesima settimana di gestazione. / Anticoagulanti /
– MICROMEDEX Thomson Health Care. USPDI – Informazioni sulle droghe per l’operatore sanitario. 22 ed. Volume 1. MICROMEDEX Thomson Health Care, Greenwood Village, CO 2002. Contenuto revisionato e approvato dalla US Pharmacopeial Convention, Inc., p. 267
La somministrazione di anticoagulanti nell’immediato periodo postpartum può aumentare il rischio di emorragia materna. / Anticoagulanti /
– MICROMEDEX Thomson Health Care. USPDI – Informazioni sulle droghe per l’operatore sanitario. 22 ed. Volume 1. MICROMEDEX Thomson Health Care, Greenwood Village, CO 2002. Contenuto revisionato e approvato dalla US Pharmacopeial Convention, Inc., p. 267
La profilassi orale e intramuscolare del fitomenadione (vitamina K1) è diventata un problema a seguito del rapporto di un potenziale effetto cancerogeno della profilassi del fitomionfo intramuscolare ma non orale.
Vi è una crescente evidenza, tuttavia, che la profilassi del phytomenadione orale è meno efficace per la prevenzione del sanguinamento tardivo da carenza di vitamina K (VKDB) rispetto alla profilassi intramuscolare. A seguito di una segnalazione di un aumento del rischio di cancro dopo il fitomionfalo intramuscolare apparve una serie di articoli su questo tema.
Sebbene un rischio aumentato di tumori solidi possa essere quasi certamente escluso, un rischio potenziale di leucemia linfatica acuta nell’infanzia non può essere escluso definitivamente. Quasi tutti i casi di VKDB tardiva sono prevenibili con la profilassi intramuscolare di fitomenadione somministrata una volta alla nascita, mentre una singola dose orale somministrata alla nascita è molto meno efficace. Le dosi ripetute di phytomenadione per via orale somministrate a neonati allattati al seno sia settimanalmente (1 mg) che quotidianamente (25 microg) sembrano essere efficaci quanto la profilassi del fitomionfo intramuscolare .
L’efficacia di 3 dosi orali da 2 mg con la nuova preparazione mista micellare (‘KonakionMM’) deve ancora essere stabilito. Sebbene alcuni studi non abbiano confermato un rischio di cancro con il fitomenadione, questi studi non sono stati in grado di escludere un rischio in quanto l’assenza di prove non è prova di assenza. Una meta-analisi degli studi disponibili potrebbe fornire intervalli di confidenza al 95% abbastanza stretti per escludere anche un piccolo rischio di cancro con una certa certezza. La profilassi orale sarà probabilmente sicura quanto la profilassi intramuscolare se somministrata giornalmente (25 microg) o settimanale (1 mg).
– von Kries R .; Drug Saf 21 (1): p 1-6 (1999)
Sebbene il farmaco possa essere concentrato nel fegato per un breve periodo dopo l’assorbimento, solo piccole quantità di fitonadione sono immagazzinate nei tessuti corporei.
– McEvoy, GK (a cura di). American Formulary Service – Drug Information 2002. Bethesda, MD: American Society of Health-System Pharmacists, Inc. 2002 (Supplementi Plus)., P. 3566
Commento NdR: da cui l’itterizia nel neonato, dopo inoculazione di Vitamina K1
La vitamina K si accumula nel fegato, nella milza e nei polmoni, ma l’amt significativo non viene immagazzinato nel corpo per lunghi periodi.
– American Medical Association, Council on Drugs. AMA Drug Evaluations Annual 1994. Chicago, IL: American Medical Association, 1994., p. 783
Negli animali da esperimento … il fillochinone … può essere convertito in serie di menaquinone più potenti. Se questo può accadere nell’uomo e di quale significato queste trasformazioni siano all’azione del fillochinone … sono ancora sconosciute.
– Goodman, LS e A. Gilman. (eds.) La base farmacologica delle terapie. 5a ed. New York: Macmillan Publishing Co., Inc., 1975., p. 1593
Il fegato svolge un ruolo esclusivo nelle trasformazioni metaboliche che portano all’eliminazione della vitamina K dal corpo. Dopo dosi endovenose di 45 ug a 1 mg (3) H- fillochinone , circa il 20% del radiomarcato è stato escreto nelle urine entro tre giorni e il 35-50% è stato escreto come metaboliti nelle feci attraverso la bile.
IARC.
Monografie sulla valutazione del rischio cancerogeno di sostanze chimiche per gli esseri umani. Ginevra: Organizzazione mondiale della sanità, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, 1972-PRESENTE. (Lavoro multilivello).
Disponibile all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php, p. V76 461-2 (2000)
I preparati commerciali possono contenere fino al 20% dell’isomero cis.
– Budavari, S. (ed.). L’indice di Merck – Enciclopedia di sostanze chimiche, droghe e biologiche. Rahway, NJ: Merck and Co., Inc., 1989., p. 1580
Commento NdR: ….ma l’Isomero cis. non e’ metabolizzabile dai nostri enzimi !
Il fillochinone commercialmente disponibile ( vitamina K1 ) viene preparato sinteticamente e può contenere non solo 2 ‘, 3’ -trans-fillochinone (non meno del 75%), ma anche 2′, 3′ -cis-fillochinone e trans-epossifililfenone (non più del 4,0%).
Il fillochinone si presenta in natura solo come 2′, 3′-trans-7R, 11R-stereoisomero.
IARC.
Monografie sulla valutazione del rischio cancerogeno di sostanze chimiche per gli esseri umani. Ginevra: Organizzazione mondiale della sanità, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, 1972-PRESENTE. (Lavoro multilivello).
Disponibile all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php , p. V76 424 (2000)
Fitonadione, USP (K1 VIT, AQUAMEPHYTON, Konakion, MEPHYTON ) … IN COMMERCIO 5 mg compresse, e in fiale contenenti emulsione di 2 o 10 mg / ml di Phytonadione disperso in SOLN DI BUFFERED POLISORBATO e glicole propilenico ( Konakion )
OR DERIV E DESTROIDE ACIDI GRASSI POLIETILATI (AQUAMEPHYTON).
– Goodman, LS e A. Gilman. (eds.) La base farmacologica delle terapie. 5a ed. New York: Macmillan Publishing Co., Inc., 1975., p. 593
da HSDB
KONAKION È SOLO AMMINISTRATORE; AQUAMEPHYTON PU BE ESSERE DATO DA QUALUNQUE PERCORSO PARENTALE.
– Goodman, LS e A. Gilman. (eds.) La base farmacologica delle terapie. 5a ed. New York: Macmillan Publishing Co., Inc., 1975., p. 1593
da HSDB
LA SOLLO COLLOIDALE È IN COMMERCIO SOTTO NOME AQUA-MEPHYTON .
– Budavari, S. (ed.). L’indice di Merck – Enciclopedia di sostanze chimiche, droghe e biologiche. Rahway, NJ: Merck and Co., Inc., 1989., p. 1580
Iniezione parenterale; 2 mg / ml, AquaMEPHYTON (con derivato di acido grasso poliossietilato, dextrone e alcool benzilico 0,9%), Merck. 10 mg / ml, AquaMEPHYTON (con derivato di acido grasso poliossietilato, destrosio e alcool benzilico 0,9%), Merck.
– McEvoy, GK (a cura di). American Formulary Service – Drug Information 2002. Bethesda, MD: American Society of Health-System Pharmacists, Inc. 2002 (Supplementi Plus)., P. 3566
IARC.
Monografie sulla valutazione del rischio cancerogeno di sostanze chimiche per gli esseri umani. Ginevra: Organizzazione mondiale della sanità, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, 1972-PRESENTE. (Lavoro multilivello). Disponibile all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php , p. V76 438 (2000)
Valutazione:
Vi sono prove inadeguate nell’uomo per la cancerogenicità della vitamina K. Non vi sono prove inadeguate in animali da esperimento per la cancerogenicità della vitamina K. Valutazione complessiva: la vitamina K non è classificabile per la sua cancerogenicità per l’uomo (gruppo 3). / Vitamina K /
IARC.
Monografie sulla valutazione del rischio cancerogeno di sostanze chimiche per gli esseri umani. Ginevra: Organizzazione mondiale della sanità, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, 1972-PRESENTE. (Lavoro multilivello).
Disponibile all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php , p. V76 475 (2000)
Vitk antagonizza l’effetto inibitorio di / acenocumarolo, fenprocumone, anisindione, difenadione e fenindione / sulla sintesi epatica delle proteine di coagulazione k-dipendenti vit … / vit k /
Valutazioni delle interazioni farmacologiche. 2a ed. e integratori.
– Washington, DC: American Pharmaceutical Assn., 1976, 1978., p. 303
La vitamina K è un fattore che può giocare un ruolo nella perdita di massa ossea nell’osteoporosi postmenopausale.
Il fillochinone è ampiamente distribuito nelle piante superiori e in alcune alghe blu-verdi. È presente in molti alimenti, in particolare verdure a foglia verde e alcuni oli vegetali.
IARC.
Monografie sulla valutazione del rischio cancerogeno di sostanze chimiche per gli esseri umani.
Ginevra: Organizzazione mondiale della sanità, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, 1972-PRESENTE.
(Lavoro multilivello). Disponibile all’indirizzo: http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php , p. V76 436 (2000)
Manfred Dorner , “Metodo per produrre vitamina K1 “. Brevetto USA US5744624, rilasciato nel giugno del 1964.
Tratto da:
https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/Phylloquinone#section=Drug-Warning
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In Antropologia conosciamo che, istintivamente gli Don = maschi dell’Uomo (sopratutto nel passato) erano tendenti a scegliere le Don-ne (le femmine dell’Uomo) con grosse tettone, stupefacente meccanismo di madre natura che collega l’istinto sessuale alle necessita’ biologiche della specie Umana..
Poi hanno inventato la “barbie”, e tante bambine si sono ammalate di anoressia.
Le mamme, dovrebbero categoricamente allattare (al seno !) i loro piccoli, il piu’ a lungo possibile anche 2 anni se lo permettono le “buone tettone”. E i benefici,sono tanto, molto piu’ ampi e profondi di quanto si sospetti. Non si tratta di solo alimentare, ma di psiche di comportamento, di molto di piu’.
By dott. G. Parisi
Sebbene riso e derivati siano tipici alimenti per neonati, (dipende pero’ dal tipo di gruppo sanguigno), uno studio pubblicato su Jama Pediatrics riporta concentrazioni di arsenico urinario più elevate nei piccoli consumatori rispetto a chi non ne fa uso.
«I cereali di riso per bambini possono contenere quantità di arsenico inorganico che superano non solo il livello di 200 nanogrammi per grammo (ng/g) di riso bianco lucido consigliato dalla Commissione Codex Alimentarius dell’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni unite, ma anche quello di 100 ng/g indicato nella nuova normativa dell’Unione Europea per i prodotti di uso pediatrico, nonché il limite proposto dalla U.S. Food and Drug Administration riguardo ai cereali di riso per l’infanzia» spiega Margaret Karagas della Geisel School of Medicine al Dartmouth College di Lebanon nel New Hampshire, che assieme ai coautori ha esaminato la correlazione tra consumo di riso o derivati e concentrazioni di arsenico nelle urine in 759 nati da madri che hanno preso parte al New Hampshire Birth Cohort Study dal 2011 al 2014.
I bambini sono stati seguiti con interviste telefoniche alle famiglie ogni quattro mesi fino all’anno di età.
Le loro abitudini alimentari, compresa l’eventuale assunzione di riso bianco o integrale, nonché di cibi a base di riso o dolcificati con sciroppo di riso integrale come alcune barrette di cereali, sono state confrontate con i livelli di arsenico inorganico contenuti nei campioni di urina stati raccolti a partire dal 2013. Ed ecco i risultati: i cereali di riso sono stati introdotti durante primo anno di vita nell’80% dei casi nei neonati, e nel 64% a partire da 4-6 mesi di età; a 12 mesi il 13% del campione assumeva riso bianco alla media di una o due porzioni settimanali; il 24% dei bambini mangiava cibi a base di riso o addolciti da sciroppo di riso a una media di 5-6 porzioni la settimana. Ma il dato che sorprende di più è che nei campioni di urina raccolti a 12 mesi le concentrazioni di arsenico erano maggiori tra i piccoli che mangiavano riso o derivati rispetto a chi non ne faceva uso. Inoltre, le concentrazioni di arsenico urinario erano due volte più alte tra i bambini che consumavano riso bianco o marrone rispetto a coloro che non mangiavano riso.
«I nostri dati indicano che riso e derivati aumentano l’esposizione dei neonati all’arsenico inorganico, e che una revisione delle vigenti normative potrebbe quantomeno ridurla in questa fase critica dello sviluppo» conclude Karagas.
Tratto da: Jama Pediatrics 2016. doi:10.1001/jamapediatrics.2016.0120
http://archpedi.jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jamapediatrics.2016.0120
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Un prodotto industriale assolutamente inutile, anzi, a volte dannoso, è il cosiddetto “latte di crescita”, consigliato per i bambini da 1 a 3 anni di età senza motivazioni scientifiche solide che ne giustifichi l’uso.
Io sono d’accordo con l’Associazione Culturale Pediatri quando afferma: ”L’uso dei latti di crescita non può e non deve essere lo strumento offerto al pediatra (e dal pediatra alla famiglia) in vista di una nutrizione più bilanciata. Il pediatra deve saper proporre fin da subito uno stile di vita sano, suggerendo un divezzamento flessibile, complementare a richiesta, variegato e adeguato al modello dietetico della famiglia.
Questi tipi di latte sono utili solo a chi li produce”.
Avrebbero il pregio di “fornire un maggiore apporto di acidi grassi vegetali, di ferro” e micronutrienti – dice la pubblicità. Peccato che l’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) abbia specificato che tale apporto va assicurato solo a quei lattanti e bambini che manifestano o sono a rischio di manifestare carenze di queste sostanze nutritive e NON indiscriminatamente a tutti i bambini.
Sono arricchiti artificialmente di aromi e zuccheri, e con il loro gusto particolarmente dolce, potrebbero influenzare in seguito le preferenze del bambino per i cibi dolci, favorendo così sovrappeso ed obesità.
Il pediatra è spesso sollecitato in vari modi dalle strategie di marketing dell’industria a fornire consigli e proporre prodotti che a volte non coincidono con gli interessi dei pazienti. Nessuno disconosce l’importanza del latte in polvere in quelle rare circostanze in cui una mamma non può allattare (o non vuole, ed è comunque una scelta da rispettare). Da qui a ricorrere a promozioni commerciali per diffonderne l’utilizzazione, c’è una bella differenza.
Io non voglio essere, e cerco di non essere, il promotore di un prodotto inutile e costoso che può condizionare negativamente l’allattamento materno (l’OMS consiglia di continuare a proporre il latte materno sino ad almeno 2 anni, se mamma e bimbo sono d’accordo). Cerco di fornire sostegno all’allattamento, di favorire il consumo di alimenti freschi, naturali orientati a mantenere un corretto stile di vita.
Sono le raccomandazioni ufficiali delle Istituzioni più prestigiose, anche se vengono scambiate per posizioni alternative. Alternative a cosa ?
By E. Serravalle (medico) – Tratto da: eugenioserravalle.it
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Micotossine nel latte di formula e negli omogeneizzati alla carne – 25/07/2011
Un’alta percentuale di latti formulati e di omogeneizzati di carne, commercializzati in Italia, potrebbe essere contaminata da micotossine, un gruppo di sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene, come recepito dalle numerose leggi che ne proibiscono la presenza negli alimenti. E potenzialmente più pericolose se presenti in alimenti per lattanti, dato che questi non hanno una dieta variata come i bambini più grandi e gli adulti, ma spesso vengono alimentati solo o principalmente con latte formulato e omogeneizzati. I risultati della ricerca pubblicati su “Journal of Pediatrics“
La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ed è stata pubblicata dalla prestigiosa rivista USA Journal of Pediatrics (1). Gli autori dell’articolo hanno analizzato 185 campioni di latte formulato, sia in polvere sia liquido e pronto all’uso, di 14 marche trovati in vari punti vendita nel 2007 e 2008. I latti erano in maggioranza di tipo 1, quelli raccomandati per i primi 6 mesi, ma c’erano anche dei latti per neonati prematuri. Hanno analizzato anche 44 campioni di omogeneizzati di carne, di solito raccomandati dai 4 mesi di età, di 7 marche, tutti commercializzati nel 2008.
Le carni usate erano di manzo, vitello, pollo, tacchino, coniglio, maiale, cavallo e agnello. L’analisi consisteva nel cercare la presenza di diversi tipi di zearalenone, una micotossina non steroidea prodotta da batteri spesso presenti in diversi cereali, usati appunto negli allevamenti di vari animali, comprese le mucche da latte, ingrediente base per la preparazione delle formule per lattanti.
Cos’hanno trovato ?
Contaminati il 9-28% di latti 1 e il 27% degli omogeneizzati
Diversi tipi di zearalenone erano presenti tra il 9% e il 28% dei latti 1, ma anche in uno dei campioni di latte per neonati pretermine, senza differenze significative tra le varie marche. Le micotossine erano presenti anche nel 27% dei campioni di omogeneizzati alla carne, anche in questo caso senza differenze significative tra marche. Gli autori hanno anche stimato le quantità medie di micotossine che un lattante ingerirebbe per kg di peso, se fosse alimentato solamente con latte di formula.
Questo valore supererebbe gli 0.5 microgrammi per kg di peso al giorno che è il limite di sicurezza raccomandato dalle più importanti agenzie di controllo internazionali. E per i bambini questo rappresenta un considerevole rischio, data la loro velocità di crescita e sviluppo, il metabolismo elevato, e l’immaturità dei loro sistemi di depurazione e di molti organi e tessuti, sistema nervoso centrale in primo luogo.
Preparazioni casalinghe vs alimenti industriali: chi vince in sicurezza ?
“Le micotossine trovate negli alimenti per l’infanzia – precisano in un comunicato congiunto ACP – AICPAM – BABYCONSUMERS – IBFAN ITALIA – IL MELOGRANO – MAMI – provengono evidentemente dalle carni degli animali usati dall’industria per la preparazione di questi prodotti.
Più precisamente dalle granaglie usate per l’alimentazione di questi animali, spesso non controllate rigorosamente, o addizionate di sostanze proibite. Il dato mette in seri dubbi la tanto decantata maggior sicurezza di questi prodotti rispetto agli alimenti di preparazione casalinga, pubblicizzata dalle ditte produttrici.
Grazie al marketing, il pubblico in generale ha una percezione degli alimenti industriali per bambini (compresi i latti artificiali) come di cibi molto sicuri e controllati, mentre evidentemente non è così.
Gli autori della ricerca raccomandano a ragione controlli più rigorosi. Noi chiediamo quindi che tutti gli ingredienti che rientrano nei latti formulati e nei cibi destinati all’infanzia vengano maggiormente controllati per la loro qualità e sicurezza, e che le ditte si impegnino a rispettare il Codice Internazionale al 100%, per la tutela della salute dei bambini e la protezione dell’allattamento.”
By Linda Grilli –
Tratto da: http://www.genitorimagazine.it/2011/07/25/micotossine-nel-latte-di-formula-e-negli-omogeneizzati-alla-carne/
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Per i Bambini ed anche per gli adulti: NON fate queste associazioni di cibi !
- Banana e budino. Il risultato di questa combinazione crea pesantezza di stomaco nel caso degli adulti, in quanto rallenta la mente e aumenta la produzione di tossine, che nel caso dei minori, può essere fatale.
- Arancia e carota. Anche se questa combinazione è molto popolare , l’assunzione di entrambe le cose in una volta produce bruciore di stomaco, l’eccesso di bile reflusso e bruciore di stomaco, nonché danni al sistema renale, che è una delle condizioni più gravi.
- Ananas con latte. Latte o yogurt, grazie alla presenza di bromelina nel anas induce il corpo a diventare intossicato. Ti senti la nausea, il gas nello stomaco, mal di testa, mal di stomaco e si può provocare la diarrea, ora immaginate che cosa provoca nei bambini.
- Papaia con il limone. Questa combinazione rende a sviluppare l’anemia e problemi con la vostra emoglobina (proteina nel sangue), evitare che a tutti i costi e per favore di combinare questi alimenti specialmente con i bambini.
- Guava con banana. Si produce acidosi e gas nello stomaco, potete sentire la pesantezza nausea e molto più mal di testa e mal di stomaco.
- Arancio con il latte. Se sei una persona che accompagna il cereale o farina d’avena con succo d’arancio non farlo! Arancia impedisce al vostro stomaco di elaborare gli amidi presenti nel cereale. Inoltre, quando mescolato con succo d’arancia il latte stomaco, produce muco, difficile da digerire, soprattutto nel caso di bambini.
- Frutta e verdura. Dal momento che frutti hanno più zucchero, i vegetali non si possono digerire correttamente, rimangono nello stomaco, i fermenti di frutta producono più tossine, provocando vari disturbi come la mal di testa, mal di stomaco, diarrea e infezioni gravi.
Tratto da: vivoinsalute.com
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Un controllo dalla A alla Zeta sul bambino-uomo fino alla morte…da parte di Big Pharma
Un bimbo oggi nasce, e c’è il latte persino alla melammina ed i vari latti in polvere, apre gli occhi e ci sono i molti vaccini, si svezza e c’è l’omogeneizzato, crescendo si appesantisce e c’è il diuretico, si affama e trova gli hamburger e le bistecche, si asseta e c’è lacola-cola, si ammala per eccesso di immondizia interna e c’è l’antibiotico, si ammala di “malattie” dette impropriamente virali per la propria malfunzione cellulare e c’è l’antivirale, si accalora ed ha la febbre e c’è l’antipiretico, si disarmonizza ormonalmente e c’è l’eutirox, si infiamma e c’è il cortisone, , si deprime e c’è lo stimolante, si denutre e c’è l’integratore mineral-vitaminico, si affatica e c’è l’anfetamina, si incazza di brutto e c’è lo psico-farmaco, si esaurisce e c’è il valium, si depotenzia e c’è il viagra, si spegne la fiamma vitale e c’è l’onoranza funebre. Cosa vogliamo di più…?…meglio di cosi’ si muore…
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ECCO come i nostri “guru” della sanita’, servi e rappresentanti delle multinazionali del latte in polvere, fanno propaganda contro l’allattamento al seno…sono semplicemente dei Criminali ! – 10/01/2012 –
Nutrire i neonati fino a sei mesi di vita esclusivamente con il latte materno potrebbe non essere più considerato il modo più corretto: è quanto affermano sul British Medical Journal i ricercatori dell’UCL Institute of Child Health di Londra guidati dalla pediatra Mary Fewtrell secondo i quali dare ai neonati solo latte materno, privandoli dell’introduzione di alimenti solidi prima dei sei mesi, può portare a un più alto rischio di carenza di ferro e a una maggiore incidenza di intolleranze alimentari e di celiachia. Non solo: gli autori temono che l’allattamento prolungato al seno possa ridurre la finestra per l’introduzione di nuovi sapori, soprattutto il gusto amaro, fondamentali per l’accettazione successiva degli ortaggi a foglia verde, importanti per una dieta equilibrata in futuro e per la prevenzione dell’obesità.
L’allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi, spiegano i ricercatori, è stato considerato finora buona prassi da parte di molti studi scientifici che hanno rilevato che i bambini nutriti in questo modo sviluppano un minor numero di infezioni e non hanno problemi di crescita. Adesso però, spiegano, è arrivato il momento di rivedere le linee guida sull’argomento.
L’allattamento esclusivo fino a sei mesi, spiega sul BMJ l’Organizzazione Mondiale della Sanità, può invece continuare a essere raccomandato alle madri nei Paesi in via di sviluppo, dove l’accesso all’acqua pulita e ad alimenti sicuri per lo svezzamento è limitato.
By ASCA
Commento NdR: ma non dicono che le allergie che intervengono dopo i due -tre mesi sono SEMPRE generate dai vaccini che i nenonati subiscono e NON dal latte materno, che deve essere somministrato fino a quando la madre ne ha, e se ne ha, almeno fino ai 24 mesi se possibile ! …chissa’ se la pediatra dell’articolo e’ sovvenzionata dalle multinazionali dei latti in polvere…
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L’ ALLATTAMENTO al SENO CONVIENE – vedi: BIBERON di PLASTICA PERICOLOSI !
By Robert S. Mendelsohn, da Latte e formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini, Macroedizioni
Il contributo più importante per la salute futura del vostro bambino sta nell’attenzione che prestate alla vostra dieta durante la gravidanza e alla corretta alimentazione del vostro bambino dopo la nascita. Siccome i pediatri ne sanno poco e tanto meno sono interessati alla nutrizione, ogni donna deve diventare un’esperta su quello che riguarda il proprio bambino.
La vostra prima e più importante decisione in fatto di nutrizione – se allattare o meno il bambino al seno – deciderà della sua salute e del suo sviluppo nell’infanzia e per il resto della sua vita. L’allattamento al seno pone le basi per una sana crescita fisica ed emotiva e produce anche molti benefici effetti sia su di voi che sul vostro bambino. Il latte materno si è dimostrato per milioni di anni il migliore nutrimento per i neonati perché è il cibo perfetto della natura. Fornisce al bambino tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno per una crescita sana almeno per i primi sei mesi di vita e tutte le autorità in campo nutritivo e pediatrico confermano la sua superiorità sia sul latte in polvere che sul latte vaccino. Il latte di mucca, infatti, non contiene abbastanza ferro e non lo si dovrebbe dare ai bambini, per lo meno nei primi sei mesi di vita.
Anche dopo dovrebbe essere introdotto nella dieta con estrema cautela poiché molti bambini sono allergici al latte di mucca.
Si presume che questa sia la causa potenziale di molte malattie. Anche l’alimentazione con latte in polvere è meno soddisfacente dal punto di vista nutritivo.
Se allattate il vostro bambino non c’è alcun pericolo che alcuni elementi nutritivi essenziali manchino al vostro latte, lo stesso non si può dire per i latti istantanei. Nutrire i bambini con il latte nel biberon li predispone inoltre ad obesità a causa della carenza di giuste proporzioni tra gli ingredienti. Il latte umano ha un contenuto di proteine dell’1,36%: il latte vaccino e i latti in polvere ne contengono il 3,3% o più. Per questo motivo uno studio su 250 lattanti di sei settimane ha rilevato che il 60% dei bambini nutriti col biberon era sovrappeso, contro il 19% di quelli allattati al seno.
L’eccesso di proteine sovraccarica indebitamente i reni ed alcuni bambini prendono peso più in fretta perché trattengono più liquidi. Inoltre, i bambini allattati col biberon sono nutriti in dosi prestabilite e ad ogni pasto viene data loro una certa quantità di latte. Troppo spesso le madri sentono di dover incoraggiare il bimbo a bere tutto il latte del biberon, dandogliene magari 200 grammi quando 150 gli basterebbero.
Un bambino allattato al seno riceve inoltre dal latte della madre una naturale immunità ad allergie ed infezioni, negate invece ai bambini nutriti col biberon.
Il latte della madre contiene sostanze uniche che inibiscono lo sviluppo di batteri e virus, proteggendo il vostro bambino dalle malattie proprio durante i mesi più rischiosi della sua vita. Il legame madre-bambino è essenziale per lo sviluppo emotivo del vostro bambino e dà anche a voi ricompense emotive.
Nutrire il bambino allattandolo è il modo ideale per stabilire questo legame praticamente quasi dal momento della nascita.
A meno che non vi siano stati somministrati troppi farmaci durante il parto (cosa di cui risente anche il bambino), il suo desiderio di essere allattato giunge al suo apice 20-30 minuti dopo la nascita.
Da quel momento in poi dovrebbe essere nutrito ogni volta che ne manifesti il desiderio, il che potrebbe anche accadere una ventina di volte al giorno. Le ricompense emotive e psicologiche dell’allattamento non possono essere sottovalutate.
Il dottor Grantly Dick-Read, considerato il padre del movimento della nascita naturale, dice: “Il bambino appena nato ha solo bisogno di tre cose: il calore tra le braccia della madre, il nutrimento dal suo seno e la sicurezza nella consapevolezza della sua presenza. L’allattamento al seno soddisfa tutte e tre queste sue necessità”.
I neonati dovrebbero essere nutriti quando hanno fame e non in base a qualche tabella arbitraria. L’appetito del vostro bambino è regolato dal suo bisogno di cibo e non dall’orologio della nursery. Se il vostro bambino è nato in ospedale cercate di ottenere il permesso di tenervelo in camera, in modo da poterlo allattare ogni volta che lo desidera. Se ciò non è permesso chiedete che ve lo portino quando ha fame e non ogni quattro ore. Pregate anche il vostro dottore perché insista che non venga dato al bambino alcun nutrimento supplementare. Alcune infermiere non possono resistere alla tentazione di mettergli in bocca un biberon quando piange, anche se il bambino è già stato allattato. Questo gli toglierà l’appetito per quando lo allatterete, perciò insistete con le infermiere di portarvelo subito quando piange. Cominciate ad allattare il vostro bambino pochi minuti dopo il parto: questo vi aiuterà a prevenire eventuali emorragie poiché la suzione provocherà la contrazione dell’utero, affrettandone il ritorno alle normali condizioni e riducendo così il flusso di sangue. Le madri che allattano riescono a ritornare al loro peso normale più facilmente di quelle che abbandonano questa fase del ciclo riproduttivo ricorrendo all’allattamento artificiale.
Normalmente circa quattro chili del peso che la madre prende durante la gravidanza sono di grasso che si pensa venga accumulato per darle la possibilità di produrre latte per il suo bambino dopo la sua nascita. Se allattate, questo grasso in eccesso viene consumato durante questa fase. Se non succede, devono essere prese misure ‘eroiche’ per ritornare al vostro peso normale.
Le madri mi domandano spesso quante volte devono allattare i bimbi, per quanto tempo e quanto debbano mangiare.
La risposta: sia che il vostro bambino sia alimentato al seno o col biberon – è che sia il bambino a deciderlo.
Allattatelo quando sembra nervoso, lasciatelo succhiare e non vi preoccupate se mangia troppo o troppo poco. Il bambino succhia l’80-90% del latte a disposizione in circa quattro minuti di suzione a ciascun seno. Comunque è consigliabile tenercelo più a lungo per ragioni emotive e per stimolare la produzione del latte.
L’atto di allattare, anche quando c’è poco latte, ne stimola la produzione. Se limitate il periodo di allattamento o se non allattate il bambino abbastanza spesso, la produzione di latte si potrà ridurre a tal punto che non potrete più soddisfare le esigenze del bambino. Le ragioni emotive che vi possono spingere a prolungare il periodo dell’allattamento sono molto importanti.
Alcune madri vengono anche intimidite dall’idea che l’allattamento al seno sia una seccatura, scomodo e poco pratico.
Senza dubbio molte madri la pensano così ma, in base alla mia esperienza, una volta che hanno provato i piaceri dell’allattamento cambiano rapidamente idea. Allattare è dunque una necessità per la madre e il bambino, legati entrambi nel periodo post-natale da un meraviglioso e crescente rapporto di amore e da una interdipendenza reciproca estremamente ripagante.
IMPORTANTE: l’allattamento al seno materno dovrebbe essere effettuato, mamma permettendo…cioe’ se la mamma ha sempre latte, fino ai 2 anni e non sospendere prima, come affermano ignorantemente i medici impreparati od in mala fede della medicina ufficiale, specie i pediatri.
Ricordarsi di integrare, come qui indicato, l’allattamento materno gia’ dopo il 6° mese, con alimenti centrifugati e successivamente frullati, di vegetali, frutta (crudi) e cereali in pappine cotte, ecc.
Seguendo le indicazioni di questa pagina il bambino non avra’ MAI (se non sara’ MAI vaccinato) nessuna carenza vitaminicominerali, ma occorre che la mamma si alimenti nel modo adatto e suggerito in questo Portale (vedi: Alimentazione introduzione)
Gli amidi, quindi riso, patate e cereali, non sono consigliati per i neonati almeno fino ad un anno, anche perche i bambini vanno allattati, con il latte materno fino a 2 anni, od almeno fino a quando la madre secerne latte sufficientemente nutriente. – vedi:http://www.youtube.com/watch?v=pXkhF59_mIE
Vegetarismo e Scienza. Svezzamento Vegan
http://www.youtube.com/watch?v=e4T_pBp1KkA
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Troppi batteri nel biberon
ALLARME Le confezioni del latte in polvere non precisano la temperatura necessaria per eliminare eventuali microrganismi. Come dimostrano casi recenti di infezione.
L’emergenza latte in polvere è scattata prima in Germania, Gran Bretagna, Spagna, Austria, poi di nuovo in Germania. Da giugno a settembre in alcune confezioni di formule per lattanti le autorità di controllo hanno trovato l’Enterobacter Sakazakii, microrganismo che può provocare infezioni serie quali meningite, diarrea e setticemia.
(NdR: nei soggetti vaccinati, quindi deboli immunitariamente)
E in Italia ? È partito subito l’allerta del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian) e sembra sia tutto sotto controllo. Ma non è il solo batterio a destare preoccupazioni.
Dal 2002 in tutto il mondo sono stati segnalati svariati casi di infezione da Enterobacter e Salmonella presenti nel latte in polvere. Tutti registrati dal sistema comunitario di allerta per la sicurezza alimentare. I batteri non sono presenti nell’acqua usata per diluire, ma nelle confezioni ancora intatte.
Com’è possibile che un prodotto destinato ai neonati contenga agenti patogeni pericolosi ?
A differenza del latte artificiale liquido, che è costoso, quello in polvere non è sterile. «La catena di produzione, per quanto avanzata, non elimina del tutto il rischio di contaminazione da batteri, che sono presenti nell’ambiente e provengono dal contatto con aria, macchine, involucri e personale addetto alla lavorazione del prodotto» spiega Adriano Cattaneo, dell’Unità per la ricerca sui servizi sanitari e la salute internazionale al Burlo Garofolo di Trieste. «Contaminati da Enterobacter sono fino al 14 per cento dei campioni di latte in polvere analizzati dalle autorità di controllo».
Eppure, per ridurre il rischio d’infezione basterebbe poco. Basterebbe che sulle etichette dei prodotti figurassero precise informazioni, soprattutto circa la temperatura dell’acqua da usare per ricostituire il latte. «Lavarsi le mani, lavorare in un ambiente pulito, mettere la polvere in acqua bollita e subito portata a non meno di 70 °C, far consumare il latte in tempi brevi e gettare l’eventuale residuo» elenca Cattaneo.
È quanto raccomandano l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, e la FAO, nelle linee guida per la preparazione del latte in polvere. Ma a dispetto di ciò molte etichette parlano di acqua intiepidita e nel migliore dei casi portata a soli 5 5 °C. «Temperatura insufficiente a scongiurare i rischi di infezione» avverte Cattaneo.
Coinvolti nell’allarme europeo sono i colossi degli alimenti per neonati. I nomi dei prodotti ritirati dal commercio sono stati elencati in un articolo pubblicato sul settimanale il Salvagente lo scorso agosto.
Per quale ragione, a fronte del crescente allarme, le aziende non modificano le informazioni su come ricostituire il latte in polvere in modo corretto ? «Le raccomandazioni degli organismi internazionali non sono vincolanti per le aziende» risponde Silvio Borrello, che guida la Direzione generale della sicurezza degli alimenti del ministero della Salute.
La direttiva UE 2006/141 sugli alimenti per lattanti non contempla una prescrizione specifica sulle etichette. «In sede di stesura l’Italia aveva richiesto l’inserimento delle indicazioni suggerite da Oms e Fao, ma non ha trovato il consenso dei partner europei» ricorda Borrello. «Entro la fine dell’anno l’Italia recepirà la norma UE. Ma non sarà possibile prendere una direzione che si allontani da quella europea. Anche se il ministero cercherà di sensibilizzare i produttori affinche’ modifichino le etichette».
Le aziende non sembrano farsi troppi problemi. L’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (Aiipa), forte degli studi scientifici che evidenziano la rarità del fenomeno infettivo, in una nota dice: «Le formule in polvere per lattanti sono intrinsecamente molto sicure».
Le associazioni di consumatori e l’Ibfan, la rete internazionale di azione per l’alimentazione infantile, non ci credono. E neppure le istituzioni sanitarie.
Nel 2004 il rapporto Istisan dell’Istituto superiore di sanità ha elencato le misure da adottare per la produzione, l’uso domestico e ospedaliero del latte in polvere per neonati. Lo stesso anno, a settembre, l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha diffuso un documento analogo.
Ed a marzo 2006 il ministero della Salute ha chiamato i produttori a seguire le raccomandazioni del rapporto Istisan e dell’Efsa. Ma c’è una direttiva a ostacolo delle etichette.
Per fortuna, anche quando il batterio è presente, il contagio resta evento raro. «Si infettano soprattutto i neonati prematuri o con unsistema immunitario debole, (NdR: esempio: i vaccinati) anche se talvolta si ammalano pure i lattanti sani» dice Cattaneo.
La dimensione dei rischi Enterobacter e Salmonella si legge nei dati epidemiologici. Se in Italia non si registrano casi d’infezione, in Francia nel 2004 ne sono stati segnalati 4, di cui 2 letali, e l’anno dopo si sono contati 200 infettati da salmonella.
Anche in altri paesi si sono verificate miniepidemie: Belgio, Usa, Israele, Manda, Grecia.
I numeri ufficiali sono piccoli «ma potrebbero essere sottostimati, soprattutto nei paesi poveri, dove i segni di malattia sono a stento correlabili con la presenza dell’Enterobacter, difficile da isolare in laboratorio» puntualizza Cattaneo.
Tanto più che il batterio, isolato solo da una trentina d’anni, è quasi sconosciuto nel Terzo mondo: non si sa né di cosa i neonati si ammalino, né in quanti per l’infezione da Enterobacter.
Se nel mondo occidentale è difficile informare i consumatori circa le norme igieniche per ricostituire il latte in polvere, nel resto del mondo, dove scarseggia l’acqua potabile, l’igiene è un’utopia.
Che fare per scongiurare il rischio d’infezione ? «Promuovere e incoraggiare l’allattamento al seno materno, il sistema migliore di alimentazione del neonato, ferma restando l’esigenza di una chiara informazione sulle etichette dei prodotti» conclude Borrello.
Ma per i genitori il problema resta e le preoccupazioni pure. «Il rischio non si limita al latte in formula» avverte Maurizio Bonati del Mario Negri «basta vedere quello che è successo qualche settimana fa in Spagna, con un preparato di ampio utilizzo, un infuso di camomilla per l’infanzia, con due casi di botulino a danno di neonati, come riporta il quotidiano ElPais».
Tratto da: panorama.it
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Interrogazione al Ministro della Salute in XII Commissione
Premesso che:
– come denunciato dall’Aduc Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) in Germania il produttore di cibi per l’infanzia Hipp ha ritirato dal mercato il latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell’enterobatterio sakazakii. Il provvedimento riguarda le confezioni contrassegnate da JSL MTX e data di scadenza 12 dicembre 2007, come pure JHK MTD, con scadenza 11 gennaio 2008;
– a meta’ dello scorso giugno Bebivita e Milupa avevano ritirato del latte in polvere per lattanti per lo stesso motivo;
– la Hipp ha precisato che il germe comune sakazakii puo’ diventare pericoloso solo se lasciato a temperatura ambiente per varie ore poiche’ avrebbe cosi’ la possibilita’ di riprodursi;
l ‘Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (BfR) precisa che l’enterobatterio sakazakii se assunto in una concentrazione significativa puo’ provocare una malattia infettiva seria;
– secondo l’Aduc la nota esplicativa dell’Hipp appare del tutto insensata poiche’ difficilmente il latte viene conservato a basse temperature. Alla luce anche della precisazione del BfR, l’Aduc ha ritenuto opportuno inviare una nota al Ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in relazione alle notizie giunte dalla Germania; per sapere:
– se il Ministro della Salute e’ a conoscenza di questo allerta verificatasi in Germania e quali provvedimenti ritenga prendere per evitare che i citati prodotti, in cui l’enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, arrivino nel mercato italiano;
– se non si ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare che i citati prodotti, in cui l’enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, siano gia’ presenti nel nostro mercato e, nel caso venga accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato.
http://www.milkonline.com/fiera/settegiorni/unita221105.htm
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=187704
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Il Latte materno e l’Allattamento, lo sostengono, oltre ai Naturisti, anche e non solo gli esperti, affermando che e’ l’alimento ideale per far crescere un bambino sano ed in piu’ NON costa niente, come mai tante donne vi rinunciano ?
The Lancet parla di milioni di casi di morti attribuibili alla mancanza di allattamento al seno materno.
Ma il problema del latte artificiale per bambini contaminato non e’ solo cinese, ma anche in tutti i paesi del terzo mondo come in quello occidentale le pressioni dei produttori di questi latti sostitutivi del latte materno, allargano il mercato a discapito della salute dei piccoli – campioni di latte artificiale vengono spesso regalati alle cliniche ed agli ospedali e le donne sono indotte dai medici ad usarli ! Il messaggio MENZOGNERO e’ che il latte artificiale sia un alimento piu’ ricco di quello materno.
NIENTE di PIU’ FALSO !
L’OMS raccomanda il latte materno come alimento ESCLUSIVO almeno fino al 6-7° mese di vita, la Medicina Naturale fino a 2 anni.
vedi: Disfunzioni dello Sviluppo + Alimenti contaminati
Attenzione ai latticini (formaggi, soprattutto quelli freschi) ai bambini appena svezzati !
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Neonati più sazi con il glutammato
Il bimbo piange ininterrottamente ? Spesso la causa del pianto è la più semplice, ovvero la fame. Ebbene, in assenza del latte materno, in assoluto il miglior nutrimento per i neonati, è opportuno scegliere un latte formulato arricchito dell’aminoacido glutammina.
La scoperta deriva da uno studio condotto presso il Monell Chemical Senses Center di Philadelphia e pubblicato sulla rivista “American Journal of Clinical Nutrition“. La ricerca dimostra che i neonati allattati con latte formulato ricco in glutammato si saziano prima che con altre formule, e quindi si staccano prima dal biberon e autonomamente.
Ricordiamo che il latte materno è naturalmente ricco di glutammato, aminoacido che innesca nel bebé il senso di sazietà.
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Pesticidi nei piatti dei bambini francesi. Ed in Italia ? – 2 Dic. 2010
FRANCIA – Pesticidi nei piatti dei bambini
Il piatto-tipo di un bambino di 10 anni e’ pieno di pesticidi e di sostanze chimiche anche cancerogene.
E’ la conclusione allarmante di uno studio condotto in Francia dall’associazione ‘Generations Futures’, che ha passato al setaccio i pasti consumati ogni giorno dai bambini francesi, sulla base dei consigli alimentari del ministero della Salute.
Ecco i risultati: in un giorno solo vengono ingerite 81 sostanze chimiche, a partire dalla prima colazione e fino alla cena. Almeno 42 di queste sono considerate ‘probabilmente’ cancerogene, mentre 5 lo sono in modo certo. Sono 37 inoltre le sostanze che possono provocare danni alle funzioni endocrine.
Per giungere a queste conclusioni l’associazione, ha analizzato i prodotti consumati in un menu’ “tipo” di un bambino di 10 anni, acquistati nei supermercati di Parigi e dell’Oise, dipartimento del nord, tra luglio e settembre scorsi.
Questo anche sulla base delle raccomandazioni ministeriali di consumare ogni giorno cinque frutti e verdure fresche, tre latticini e un litro e mezzo di acqua. L’analisi e’ stata estesa anche ad alcuni dolciumi e merendine. L’ingestione di sostanze nocive comincia sin dalla prima colazione: secondo lo studio, il burro ed il te’ al latte contengono piu’ di una decina di residui cancerogeni possibili e tre certi, oltre ad una ventina di sostanze che possono turbare il sistema ormonale. La mela importata dal Brasile, per la merenda, presenta tracce di sei sostanze chimiche, di cui una fungicida vietato in Francia.
Stessa cosa per i fagiolini del Kenia, su cui lo studio ha registrato la presenza di pesticidi potenti, vietati nell’Unione europea. Altri pesticidi e sostanze chimiche sono state trovate negli hamburger, nel salmone, nel tonno in scatola, nei chewing gum e persino nella baguette.
Comunicato di Primo Mastrantoni
Desta sconcerto la notizia che una alimentazione tipo di un bambino e’ piena di pesticidi e sostanze chimiche, anche cancerogene.
La notizia viene dalla Francia dove l’associazione Generations Futures (2) ha condotto una inchiesta sull’inquinamento chimico nei piatti consumati ogni giorno da bambini di 10 anni. 81 sostanze chimiche, 42 potenzialmente cancerogene, 5 sicuramente cancerogene e 37 che interferiscono con l’attivita’ ormonale. L’indagine ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica un problemache ne’ l’Agenzia francese ne’ quella Europea sulla sicurezza dei prodotti alimentari sono riuscite ad evidenziare.
Vero e’ che alcune sostanze chimiche possono essere presenti in concentrazione minime ma resta il fatto che tali componenti si possono accumulare nel nostro organismo e, nel tempo, provocare danni.
L’esempio classico, che abbiamo posto all’attenzione dei consumatori, e’ la presenza di BisfenoloA (BpA) nelle plastiche di policarbonato usate nei biberon ma anche in altri contenitori per alimenti (bottiglie per bibite, piatti e tazze, pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini, ecc.).
Il BpA puo’ migrare nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono e puo’ causare l’endometriosi nelle donne, con effetti sulla capacita’ riproduttiva, una modificazione dello sviluppo fetale e danni ai neonati perche’ altera l’attivita’ del sistema endocrino.
La ricerca francese ripropone l’attenzione sugli alimenti importati dal cosiddetto terzo mondo dove l’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura e’ scarsamente controllato.
E in Italia che si fa ?
Lo chiediamo al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il che non esclude che qualche associazione, come la nostra, proceda in via sostitutiva. Dovremmo trovare uno sponsor.
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Più bravi a scuola e più “svegli” i bimbi che sono stati allattatati al seno.
A confermare una teoria – più volte riproposta dai fautori dell’allattamento naturale – uno dei più vasti studi mai realizzati sull’influenza del latte materno nello sviluppo dell’intelligenza, pubblicato sugli ‘Archives of General Psychiatry’ di maggio e realizzata dall’équipe diretta da Michael Kramer dell’Università canadese McGill di Montréal.
I ricercatori hanno seguito per oltre sei anni, con medici bielorussi di 31 ospedali e cliniche, 14 mila bambini bielorussi.
La metà delle madri aveva ricevuto informazioni e sostegno, con un programma ad hoc per l’allattamento esclusivo e prolungato, secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’altra metà aveva ricevuto le cure e le indicazioni fornite abitualmente dalla struttura sanitaria. Nel primo gruppo si è avuta una prevalenza dell’allattamento al seno fino ai 12 mesi.
A distanza di sei anni e mezzo i bambini del primo gruppo, allattati in prevalenza al seno, ottenevano migliori risultati ai test d’intelligenza e avevano voti più alti per lettura e scrittura. Secondo i ricercatori, dunque, se nei Paesi sviluppati la lotta alle infezioni non è più un argomento a favore dell’allattamento materno, utile per rafforzare le difese immunitarie, i benefici per lo sviluppo cognitivo, dimostrati dallo studio, potrebbero servire a convincere le neo mamme a optare per l’allattamento naturale.
Commento NdR: anche quelli che nascono nell’acqua sono piu’ intelligenti…
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Carenza di vitamina D: è molto frequente in neomamme e neonati
Una mamma su tre e un neonato su due soffrono di deficienza di vitamina D al momento della nascita.
Come spiegato dalla studiosa Anne Merewood del Boston Medical center ai colleghi riuniti in occasione del meeting dell’Accademia di pediatria americana, non è sufficiente nemmeno integrare questa carenza con supplementi di vitamina D perché il problema persiste ugualmente. I ricercatori hanno analizzato i livelli di vitamina D su 433 mamme e 376 neonati entro 72 ore dal parto.
I risultati hanno evidenziato una carenza di vitamina D nel 36% delle mamme e nel 58% dei bambini, una carenza classificata come “seria” nei due terzi dei casi. Lo studio ha anche dimostrato che il 30% delle donne che nel terzo trimestre avevano assunto almeno 5 volte alla settimana degli integratori risultava carente di vitamina ugualmente al momento del parto.
La ricercatrice ha spiegato che il miglior modo per ovviare alla carenza di vitamina D non è quello di assumerla attraverso integratori ma garantendosi una minima esposizione ai raggi del sole ogni giorno, per la mamma e per il neonato.
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Le malattie come abbiamo già più volte affermato, sono la conseguenza dei Conflitti Spirituali che “scendono” dal “cielo dello Spirito” nella “terra fisiologica” e quando trovano il “Terreno” adatto, proliferano generando il corpo del conflitto, la “malattia“, ovvero l’azione del male, cioè dell’ignoranza. – vedi anche Vari terreni
Ricordiamo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
I neonati impiegano diversi mesi per formare tutte la flora batterica di cui avranno bisogno per tutta la vita, ecco perche’ e’ indispensabile, per avere in futuro una buon salute l’allattamento materno, NON vaccinare il neonato, e svezzarlo nei modi consigliati dalla Medicina Naturale.
Nel caso che bambini nascano con delle malattie, sono gli errori dei genitori (alcuni sono per esempio i Danni dei Vaccini, e/o le amalgami dentali – gravi tossine – dei genitori, danni che vengono anche codificati nel DNA dei nonni e genitori ) che vengono ad essere somatizzati nei nipoti-figli (il processo si chiama slatentizzazione = somatizzazione precoce di malattie), perché tutto ciò ? perché l’evoluzione ha inserito lo scopo della “malattia” nel programma educativo della specie, quindi è giusto che gli errori vengano a galla in ogni modo !; quindi è evidente l’enorme responsabilità di nonni, nonne, madri e padri (cioe’ di tutti quanti), nel comportarsi bene secondo le Leggi che regolano le strutture Viventi e mantenersi quindi in buona salute per poter donare una vita sana ai propri figli, nipoti, pronipoti, cioe’ alla propria progenie.
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No agli amidi e cereali ai bambini prima dei due anni d’età – 3 Maggio 2010
Denutrizione e malnutrizione, intese come alimentazione non solo insufficiente ma anche carente di alcuni nutrienti fondamentali come vitamine e minerali, insieme a stili di vita scorretti, possono influire in modo rilevante sull’insorgenza di alcune patologie croniche
Molto spesso i genitori ansiosi di vedere crescere più in fretta i propri figli cercando in loro atteggiamenti da “ometti”, o soltanto per mera praticità, si orientano nei confronti dei piccoli verso un’alimentazione quasi da adulti, col risultato di proporre ai bambini, in aggiunta alla loro dieta, cibi a base di amidi e senza volerlo producono problemi alla salute dei piccoli, alcuni persino impegnativi.
E’ opinione sempre più diffusa del moderno pensiero scientifico sull’argomento, che i piccoli prima dei due anni dovranno accuratamente evitare cibi a base di amidi, ovvero, pane, patate al forno, cereali e quant’altro; pena il rischio di incorrere, da parte dei bambini, in problemi digestivi, diarrea compresa, che nel bambino va immediatamente risolta, coliche ed esantemi.
Il motivo è tutto riconducibile alla fisiologia ed all’anatomia del bambino che prima dei due anni non possiede l’enzima ptialina nella saliva che degrada gli amidi, non ha ancora ultimato lo sviluppo della dentatura, per cui non può bene masticare il cibo e non possiede i necessari enzimi pancreatici ed intestinali, necessari per degradare gli amidi.
Così a poco serve anche ridurre a poltiglia gli alimenti a base di amido, perché nulla può fare tale metodica per l’assenza della ptialina.
Nelle tribù di un tempo, ma pare che qualche madre lo faccia anche attualmente, il problema era ovviato con la masticazione da parte della madre del cibo proposto al proprio figlio; vero è che di fatto così facendo la madre provvede in proprio a degradare gli amidi, una metodica questa che, come visto, il bambino non potrebbe attuare, ma il rischio della trasmissibilita’ di eventuali infiammazioni buccali della madre puo’ essere un pericolo.
Se verso la fine dell’infanzia, si vogliono aggiungere carboidrati nella dieta del bambino, meglio ricorrere agli zuccheri dei datteri, dell’uva dolce, delle banane ben mature e di altri frutti dolci, zuccheri che non richiedono la ptialina per essere digeriti.
Fonte: Pourfemme
Attenzione ai latticini (formaggi, soprattutto quelli freschi) ai bambini appena svezzati !
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La dieta Vegetariana per i Bambini e gli adolescenti
È opinione diffusa, confermata anche dalla maggioranza dei medici, che dalla nascita fino ai 18 anni, nel periodo più importante per lo sviluppo del corpo e dell’intelligenza dell’essere umano, il consumo di carne, latte e uova, ossia delle cosiddette proteine animali, sia assolutamente indispensabile. Ma è proprio vero ?
Luciano Proietti, medico pediatra con alle spalle un’esperienza sul campo, oltre che padre di tre figli, ci spiega invece come allo stato delle conoscenze scientifiche attuali non solo sia possibile, ma vada sostenuta la scelta di un’alimentazione vegetariana nel bambino.
Queste considerazioni sono il frutto di una lunga ricerca svolta dall’autore con l’ausilio del Centro di auxologia della Clinica pediatrica dell’Università di Torino e di una raccolta di dati sui bambini vegetariani italiani, in collaborazione con l’Associazione VegetarianaItaliana (AVI), la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) e i Centri di Nascita Naturale.
Ne è risultata una banca dati con più di 2 mila bambini cresciuti con una dieta lacto-ovo-vegetariana (la maggior parte) e lacto-vegetariana o vegana, in modo esclusivo almeno fino ai 3 anni e in molti casi mantenuta anche successivamente.
Un’alimentazione povera di proteine animali infatti, non solo è compatibile con le indicazioni dei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti), ma nei primi due, tre anni di vita dovrebbe essere l’alimentazione raccomandata essendo la più fisiologica e quindi la più salutare.
Negli anni successivi la dieta vegetariana e vegana può diventare anche uno spunto per invitare il bambino a riflettere e comprendere l’importanza del rispetto di se stessi, degli altri animali e dell’ambiente.
Ecco perché la scelta vegetariana è un investimento in «salute» di proporzioni enormi per la società futura.
Attenzione pero’ al gruppo sanguigno del piccolo !
Indice di APGAR
L’indice di Apgar è un voto, da 1 a 10, dato ad ogni neonato sulla base delle sue condizioni di salute (respiro, battito cardiaco, riflessi, colorito e tono muscolare). La valutazione si effettua due volte, dopo 1 e 5 minuti dalla nascita.
Serve a sapere subito come sta il bambino: più di 7 = tutto bene; meno di 4 = a rischio grave.
Per poter crescere bene in salute e senza molta fatica un figlio, bisogna assolutamente seguire queste indicazioni:
1) Allattare il bambino subito dopo la nascita, immediatamente dopo l’uscita del feto dalla vagina e mentre pulsa ancora il cordone ombelicale, che deve essere tagliato solamente dopo che ha terminato di pulsare.
Questa pratica è indispensabile al neonato in quanto le difese immunitarie si irrobustiscono immediatamente per il trasferimento dalla madre al bambino, attraverso il prelatte materno che serve proprio a questo scopo, delle sostanze necessarie a fissare ed iniziare le difese immunitarie dell’organismo del neonato nel nuovo ambiente, oltre all’apporto dei giusti valori Termico/Nutrizionali necessari al neonato.
La Galega favorisce l’aumento del latte materno di circa il 30% in più, anche solo dopo ventiquattro ore.
L’Avena è il cereale più energetico, ricostituente, infatti è meglio non mangiarla alla sera; formata da acqua 12%, protidi 14%, estrattivi inazotati 74%, fibre grezze 2%, lipidi 7,7%, ceneri 2,3%; contiene ferro in abbondanza, potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, rame, manganese, zinco, nichel, iodio, zolfo e fosfati, vitamina B quella per la crescita, B6, C, E, PP, e tracce della D, colina, inositolo in quantità superiori al frumento (grano).
Le sue proteine vegetali contengono amminoacidi quali valina, leucina, fenelelenina, tirosina, triptofano, serina, cistina, metionina, arginina, istidina, lisina ed amido in granelli tondi.
Abbassa il colesterolo; per il suo alto contenuto di minerali è energizzante e ricostituente per tutti.
Si raccomanda di dare ai lattanti (quando svezzati) un biberon al dì di brodo di verdure e/o decotto di riso biologico semi integrale, da prepararsi con 60% di avena, 30% di orzo e 30% di riso.
Pane integrale ed avena non raffinata (contengono ferro e fosforo) preservano dalla carie.
I biscotti all’avena piacciono ai bambini.
Il porridge d’avena, in farina o semi frullati e cotti nell’acqua a colazione, preservano anche dall’infarto. Semi decotti con miele, sono emolienti, lassativi e diuretici. Semi tostati in infuso, lassativo, bere 3 tazze piccole al dì.
Fiocchi d’avena, ricostituente sopra tutto per i bambini, adolescenti, giovani ed anziani; minestre di fiocchi, ridanno forza ed aspetto florido ai soggetti gracili, nervosi, deboli di stomaco, affaticati, senescenti, depressi è sopra tutto utile nell’accrescimento.
I grani fatti germogliare in terreno umido per 5/7 giorni, sono indicati nello svezzamento dei lattanti, depressi, intossicati da forme intestinali, neurastenici, diabetici, anti costipante, ecc.
La Banana contiene alte dosi di potassio ed è il frutto con la più alta quantità di fibra. Sostituisce un pasto, ma attenzione le banane (idem per patate, pomodori, spinaci, ecc., mutati geneticamente, cioe’ OGM) provenienti dai paesi esotici controllati dalle multinazionali, contengono farmaci e vaccini inoculati nascostamente !
La Barbabietola, fin dai tempi preistorici è nota per le sua virtù; radice rossa, dolce e zuccherina, è un sano alimento rinfrescante, mineralizzante per tutti.
Il suo succo crudo, centrifugato è molto utile agli anemici in quanto aiuta la formazione dei globuli rossi del sangue, preso in dose di 1 bicchiere al dì; è prezioso anche per mantenere un buon metabolismo ed è un tonico adatto per tutte le età. Allevia tutte le infiammazioni dell’apparato digerente, aiuta nelle malattie del fegato.
Contiene acqua metabolica 87%, proteine 1,5%, carboidrati 9,2% in zuccheri, grasso 0,08%, ceneri 1% con calcio, potassio, magnesio, fosforo, iodio, ferro, rame, bromo, zinco; vitamine A, B1, B2, C, PP, pectina; tende ad essere controindicata per certe forme di diabete per lo zucchero contenuto.
Curcuma, ottimo per far aumentare la produzione di latte materno.
Per le malattie alle vie respiratorie e relative cure naturali, vedi: tosse, catarro, raffreddore, influenza
2) Ricordiamo che il sistema immunitario è un sottile gioco di giusti rapporti di “funzioni” che organi e sistemi organizzano ad ogni nuova situazione che si presenta cercando di aiutare il corpo e la psiche alla migliore sopravvivenza.
Infatti i Sistemi Nervoso ed Immunitario “nascono” al concepimento e continuano a “crescere”, cioè a mutarsi, ad informarsi, e quindi a specializzarsi, man mano che passa il tempo.
Ecco perché è criminale vaccinare i neonati (dare farmaci) dai 3 mesi, 6 mesi, 1 anno, 3 anni, 6 anni, in quanto i loro Sistemi Nervoso ed Immunitario sono ancora in fase di crescita e non devono essere alterati artificialmente con prodotti tossici invasivi (Vaccini e farmaci di sintesi), ma devono essere lasciati reagire in modo naturale alle situazioni che l’ambiente, la Natura gli procura, magari aiutandoli con prodotti naturali: esempio Propolis e prodotti dell’Ape.
Infatti quando un bimbo si ammala di quelle malattie infettive chiamate “infantili” egli si immunizza per tutta la vita, mentre se si vaccina sappiamo che egli in realtà non è sicuramente immune dalle malattie dalle quali si vorrebbe egli fosse, vaccinandolo, oltre al fatto che sicuramente il suo Sistema Immunitario subirà uno shock irreversibile e per tutta la vita, perché oltre a tutto il bambino sarà intossicato oltre che dai virus o batteri patogeni (cioè quelli di altre specie animali) entro contenuti nei vaccini, anche dai metalli tossici: Mercurio, (impedisce la formazione della Mielina e genera disbiosi, alterazione o perdita della flora batterica simbiotica intestinale; Alluminio che genera anche tumori nel Sistema Linfatico; dalla Formaldeide (che è una sostanza cancerogena) e da altri Contaminanti pericolosi.
3) Attaccare al seno il bambino a domanda, cioè tutte le volte e per quanto tempo desideri, in modo che possa alimentarsi secondo la sua fame, la sua sete e non secondo orari e tabelle.
4) Non dare il biberon, nemmeno di acqua dopo la poppata, in quanto rendono meno valida la suzione del neonato al seno.
5) Non dare integrazioni alimentari o di altro genere prima dei 6 mesi, in quanto interferiscono con la capacità materna di produrre sufficientemente latte e con la capacità del neonato di assimilarle, salvo il caso in cui il latte materno non fosse sufficiente o assente dei fattori vitali Nutrizionali.
I Latti artificiali hanno una composizione “simile” a quella del latte materno. Però non inducono il senso di sazietà come il latte materno e il bambino rischia di essere alimentato in eccesso. Inoltre i latti artificiali non hanno fattori di difesa contro le infezioni e pertanto il lattante risulta molto meno protetto dal punto di vista immunitario.
Molto meglio le **balie di una volta***…..se la madre non ha il proprio latte.
6) Assicurarsi che la posizione di allattamento sia comoda per entrambi e che il neonato afferri bene non solo il capezzolo, ma anche l’aureola intorno ad esso. Dare entrambi i seni ad ogni poppata, alternativamente.
Allattare a letto e’ possibile ed utile, ma poi il bambino deve dormire nella sua Culla !
Anche il direttore della fondazione, Joyce Epstein, ha dichiarato: “Bisogna essere consapevoli dei pericoli connessi col dividere il letto o anche il divano con un bambino così piccolo. Va bene allattare a letto, ma poi il bebè deve tornare nella sua culla per dormire”.
In italia circa dai 500 ai 1.000 bambini muoiono di Sids (morte nella culla) dopo le vaccinazioni di routine !
7) Evitare, durante la gravidanza per la madre e per il bambino, come negli anni successivi, la somministrazione di qualsiasi farmaco o Vaccino; anche i controlli rituali sul neonato sono privi di significato, come la pesata giornaliera e l’analisi del latte; svezzare gradualmente da dopo 7 mesi, per evitare interruzioni biologicamente traumatiche per madre e bambino.
8) Effettuare test Bio elettronico; un Mineralogramma sui capelli della madre e del bambino od il test Kinesiologico detto dell’Ok, per conoscere gli eventuali squilibri dei minerali; dei metabolismi interessati e delle mal funzioni organiche.
9) Molta importanza si darà all’alimentazione di tipo naturale e biologica, ricche di ortaggi e verdure crude, con proteine vegetali al massimo 70% per contenuto del pasto, in modo che le feci siano alcaline (non acide), ciò vale sopra tutto per la mamma che allatta, in quanto essa fornisce dal proprio latte tutti gli elementi indispensabili alla nutrizione del neonato. Quindi quando il lattante si ammala, occorre cambiare l’alimentazione della madre e riportarla ai suoi valori normali ed il bambino guarirà come per incanto.
La frutta e la verdura anche per i piccoli in crescita, deve essere obbligatoriamente CRUDA (frullata e/o centrifugata); per i cereali, dopo i due anni, meglio se utilizzate i germogli, oppure messi un ammollo in acqua tiepida alla sera e consumati il giorno dopo, frullati e/o cotti e frullati successivamente. Anche per la frutta secca (non quella tostata) essa va SEMPRE data, al momento opportuno, quando la dentizione e’ in fase finale, macinata ed al limite con del miele.
Attenzione ai latticini (formaggi, soprattutto quelli freschi) ai bambini appena svezzati !
Negli ultimi decenni abbiamo visto il progressivo cambiamento del tipo di alimentazione, proposta alle mamme, per l’alimentazione dei lattanti, si è passati dall’allattamento materno all’allattamento artificiale, dietro la spinta di medici disinformati od in combutta con produttori di latte in polvere, le classiche multinazionali oppure con l’uso del latte vaccino della Centrale del latte, ciò con l’aiuto della medicina “ufficiale” ed il desiderio delle mamme di “non rovinarsi il seno” e di essere più sbrigative, abbiamo visto però crescere un’infanzia sempre più debole e malata anche se la mortalità infantile è diminuita a discapito della qualità della Vita dei giovani.
Per fortuna da alcuni anni visti i nefasti risultati in tutto il mondo, dove popolazioni intere mal consigliate dai medici, utilizzavano l’allattamento artificiale al posto di quello materno, si sta reiniziando a consigliare, sempre da parte di medici rinsaviti, il ritorno all’allattamento al seno materno.
Attenzione nello svezzamento ai vari latti di Riso, Soia ed Avena, NON usare quelli forniti dentro tetrapack, ne’ quelli biologici perche’ sono fermentati per mantenerli nel tempo, perche’ in certi casi ai bambini piccoli o quelli celiachi, producono problemi. Meglio prepararli in casa propria con pappe preparare dai chicchi del cereale ma coltivato in modo biodinamico.
10) Alla nascita la mamma prepara (nel seno) un liquido prezioso a disposizione per il neonato: si chiama colostro il latte materno prodotto nei primissimi giorni dopo il parto, in modeste quantità (10 -14 ml al giorno), adeguate al fabbisogno nutrizionale del neonato.
Il colostro, che ha azione lassativa, è ricco di proteine, sali minerali, vitamine e ha proprietà antinfettive più spiccate di quelle del latte maturo: infatti contiene elevate quantità di cellule e anticorpi, preziosi per la difesa dalle infezioni.
Il latte materno è così “materno” che crea reazioni basiche nell’intestino (non acide come quelle che produce il latte vaccino=, di vacca) da contenere tutto ciò che necessita al futuro uomo, compresi gli anticorpi necessari nei primi giorni, mesi, anni dopo la nascita.
L’allattamento dovrebbe continuare almeno fino al settimo mese di vita e se possibile fino ai 12 mesi; solo in certi casi, perché la madre non riesce a produrre un latte sufficientemente nutriente, si dovrebbe iniziare ad integrarlo con delle pappe preparate a base di frullati di frutta, verdure, ortaggi, crudi ed allungate con acqua; in seguito passare alla verdura cotta, e solo dopo i due anni, alle farine tostate ed ai cereali. Parliamo di integrazione NON di sostituzione al latte materno.
In caso di problemi alle ciuccie delle mammelle della madre (tipo feriste e ragadi) oggi in commercio e’ possibile acquistare delle coppettine in cauciu’ (gomma), che servono a proteggere i capezzoli, in modo che le ferite, che si possono formare in seguito al succhiare del bambino con la sua saliva che e’ piu’ acida del valore del pH della pelle del capezzolo, si rimarginino piu’ in fretta.
Lo svezzamento vero e proprio dovrà essere effettuato, se possibile alle scadenze giuste, ma sicuramente dovrà essere almeno dopo la prima dentizione; ovviamente si dovranno scegliere per l’alimentazione cibi biologici, integrali o semi integrali, come del resto per tutta la famiglia.
Per le quantità si dovrà seguire il lattante nei suoi desideri per preparare le dosi.
Per i tempi delle pappe, dovremo all’inizio seguire i desideri del bambino, in seguito modificarli in modo che i suoi tempi corrispondano ai tempi dei fabbisogni della mamma.
NON si deve mai forzare a mangiare un piccolo, essi seguono sopra tutto l’istintualità che ne determinerà i comportamenti, per cui è importante che i genitori imparino a seguire le voglie mangerecce del lattante, non forzando se il piccolo per alcuni giorni non avrà fame.
In quel periodo sicuramente il bambino avrà in corso qualche problema che scomparirà appena il corpo avrà reagito in modo naturale. Non farsi prendere dall’apprensione in questi casi; l’indisposizione la si noterà guardando giornalmente le feci. Molta importanza rivestirà l’alimentazione della madre che dovrà essere assolutamente di tipo biologico-biodinamico semi od integrale, per poter fornire latte il più completo possibile per il figlio.
Sopra tutto quando il lattante avrà qualche problema di stitichezza o di feci acide, sfatte, troppo puzzolenti o di colore troppo chiaro o troppo scure, si dovrà cambiare l’alimentazione materna in modo da modificare di riflesso le digestioni e le feci del bambino che non devono essere acide ma basiche; munirsi della “cartina torna sole”, per il controllo acido/basico delle feci.
Ma soprattutto si dovrà fare molta attenzione che il piccolo non soffra già di infiammazioni o blocco temporaneo della valvola ileo cecale.
Per poterla normalizzare, occorre controllare i tipi dei cibi e rinfrescare le viscere con un panno di cotone bagnato di acqua fredda(mettere un piccolo cubetto di ghiaccio) – vedi Dottrina Termica – o meglio un cataplasma di argilla fredda, messo sull’intestino per tutta la notte o durante il giorno, usando in certi casi fermenti lattici multi microbici, cloruro di magnesio e/o magnesio, clorofilla, fior di zolfo.
L’alimentazione, dopo i due anni, con farine cotte di cereali integrali e/o semi integrali, biodinamici e/o biologici, germogliati, e/o in chicchi, meglio che non in farine (preferibilmente Riso, miglio, segale, avena), orzo, farro, frumento, grano saraceno, con parsimonia (attenzione al gruppo sanguigno – vedi Emodieta – come base per preparare una buona dieta), è molto utile solo alla fine dell’allattamento – meglio dopo i due anni – perché esse facilitano la digestione, modificandone la coagulazione nello stomaco e permettendo alle diastasi digestive di entrare in azione, ma occorre ricordare di non superare la percentuale del 30% di proteine nell’ambito del pasto.
Esse inoltre apportano un supplemento calorico e di fattori vitali preziosi, senza aumentare le razioni idriche e stimolano una migliore secrezione dell’amilasi pancreatica.
Passeremo gradatamente dalle pappe molto allungate a pappe sempre più dense per aiutare il piccolo a digerire facilmente il nuovo prodotto.
Nel caso di pappine si dovrà provvedere all’alimentazione del bambino con il cucchiaino, in modo che esso cominci a distinguere fra le varie densità degli alimenti.
Morbidi e cremosi, i formaggini comuni, vengono preparati con miscele di formaggi fusi, panna, burro, latte e sale in quantità variabili a seconda del tipo. Quindi, essendo troppo ricchi di grassi e di sale, non sono adatti per i bambini, senza tenere conto del fatto che possono contenere anche i conservanti !
Qualche genitore desiderera’ dare al proprio piccolo degli Yogurt (meglio se magro e dopo i due anni), fare attenzione e passare a questo alimento per gradi, un cucchiaino, al giorno per 15 giorni, poi un cucchiaio al giorno per altri 15 giorni, il tutto diluito in acqua. solo il secondo mese passare al prodotto non allungato in acqua.
Attenzione ai latticini (formaggi, soprattutto quelli freschi) ai bambini appena svezzati !
Dopo i due anni, Si consiglia nei casi di stitichezza di scegliere fra i cereali il RISO semintegrale e l’ORZO mentre nel caso opposto si prenderà del RISO bianco raffinato; nei casi di mancanza di vitalità si prenderà l’AVENA, quest’ultimo cereale favorisce anche la secrezione lattea per la mamma che allatta; ricordiamo di frullare nel caso si utilizzino cereali germogliati, cereali in chicchi, non in farine (preferibilmente riso semi integrale, miglio, segale, avena), orzo, farro, frumento con parsimonia.
Per favorire l’inizio della masticazione si provvederà a iniziare con le pappine a base di farina ed in seguito con i fiocchi dei grani di cereali.
Dobbiamo ricordare alle mamme carnivore di NON dare assolutamente prodotti carnei almeno fino a quando la dentizione del bambino sarà completata, meglio evitare anche dopo o ridurne l’assunzione, l’alimentazione carnea che comunque dovrà essere sporadica, una volta al mese, preferibilmente pesce e/o animali da cortile; anche gli omogeneizzati industriali di qualsiasi tipo sono da sconsigliarsi per l’alimentazione del futuro uomo, malgrado la falsa pubblicità che si fa attorno a questi prodotti.
Nel periodo della dentizione qualche volta il piccolo tende ad avere qualche problema di raffreddore, muco e catarro; in genere se il bambino NON è vaccinato questo NON avviene o se avviene lo è in forma molto leggera tale da non impensierire.
Ma se invece egli è vaccinato il problema si presenta facilmente sempre più grave e molte volte il problema tende a trasformarsi in gravi e croniche patologie alle vie respiratorie.
Molto utile in ogni disturbo del piccolo, l’uso esterno sul pancino di un panno bagnato di acqua fredda da tenere per più ore.
nei casi ostinati ed all’inizio di uno stato di stitichezza e’ molto utile effettuare una idro colon terapia con una perettina di infuso di camomilla tiepida.
11) Meglio tardi che mai….i medici allopati arrivano dopo centinaia di anni, alle tecniche della Medicina Naturale, la quale utilizzava e utilizza da sempre i probiotici, non solo per i neonati ed i bambini, ma anche per gli adulti e gli anziani !:
Contro le dolorose coliche dei neonati, potrebbe finalmente esserci una soluzione.
Secondo uno studio condotto presso la Medical University di Varsavia e pubblicato sulla rivista “The Journal of Pediatrics” la somministrazione di probiotici a base di un particolare tipo di batterio “buono” può risolvere molto bene le coliche dei bambini allattatiesclusivamente o prevalentemente al seno.
I ricercatori, inoltre, non hanno evidenziato nessun effetto avverso concomitante alla somministrazione di probiotico
ATTENZIONE IMPORTANTE, se dovesse capitare un sintomo di soffocamento del Bambino:
vedi: http://www.pediatric.it/soffocamento.htm
Sconsigliamo vivamente l’uso dei pannolini con la mutandina di plastica, perché ? essi alterano sempre la temperatura intestinale favorendo fermentazioni e putrefazioni; meglio usare i “ciripà” ovvero i triangoli di cotone, come si usava una volta; i malesseri dei piccoli sono sempre aumentati dalle temperature esagerate che il pannolino di plastica (mutandina) crea nella pancia.
Vi consigliamo anche l’utilizzo di una tisana per aiutare il piccolo a reagire a queste situazioni:
Per una tazza da tè da bere molto calda e prima di andare a letto ben coperti, far bollire per 3 minuti in acqua: 4 chiodi di garofano e 3 cm di tubo di cannella, lasciare in infusione per 15 minuti ed alla fine prima di bere aggiungere 1 limone spremuto più un cucchiaino di miele; da bere 3 volte al dì in piccole dosi.
Ma se lo alimentate, nei casi di malattia solo con verdure ed ortaggi crudi (80-90%) senza proteine, il bambino guarirà facilmente in qualche giorno.
Queste tisane vanno bene anche per gli adulti, variano solo le quantità da bere.
Altra tisana molto utile: in un litro di acqua far bollire 5 fichi e 4 datteri tagliati a pezzetti ed una manciatina di uva passa; far bollire a fuoco lento fino a quando i fichi sono molli poi diminuire la fiamma ed aggiungere un grosso pizzico di viola, timo, ortica, lavanda, salvia; lasciare in infusione 15 minuti, passare spremendo bene il tutto, aggiungere un cucchiaio di miele e bere caldo; una o più volte al giorno questa tisana.
Morbidi e cremosi, i formaggini comuni, vengono preparati con miscele di formaggi fusi, panna, burro, latte e sale in quantità variabili a seconda del tipo.
Quindi, essendo ricchi di grassi e di sale, non sono adatti per i bambini, senza tenere conto del fatto che possono contenere anche i conservanti !
Se desiderate curarvi e curare i vostri figli con i vegetali crudi, ricordatevi che in ogni caso i prodotti andrebbero colti dalla pianta fresca e consumati, cioè masticati molte volte in bocca per circa 10 minuti indi ingoiare, oppure per i piccoli, frullare iltutto.
Per i piccoli, l’ideale in certi casi, è il succo crudo (centrifugato) o il macerato del prodotto vegetale in acqua fredda, la più pura possibile.
L’erba, i semi, le radici, le foglie, i rami, le piantine, anche quella medicali, come la frutta o qualsiasi altro prodotto della terra danno il meglio di loro solamente quando sono appena staccati dalla loro radice o pianta; se sono secchi forniranno meno elementi vitali; però è sempre meglio che far bollire o riscaldare i prodotti medicali; se sono freschi e lavorati nell’alcool o nell’acqua fredda (macerati) è meglio perché il calore tenderà ad eliminare altri fattori vitali che si perdono in parte ovviamente nelle tisane, infusi ecc.
Ricordiamo che la Salute viene dalle Piante
Esse sono i nostri migliori alleati contro molte malattie, che aiutano a prevenire ma anche a guarire. Frutta e verdura, (cruda) dunque, ma con qualche accorgimento.
Per le congiuntiviti e le stomatiti, nei bambini.
Per le congiuntiviti:
Far bollire 5 o 6 foglie di salvia per una ventina di minuti in un pentolino. Con pinzette, garze sterili e mani lavate, si possono pulire gli occhi 2 o 3 volte al giorno, per almeno 7 giorni, e nel 90 per cento dei casi guariscono.
Oppure utilizzare la vostra urina, se volete far prima a risolvere il problema..
Per le stomatiti:
Far bollire due cucchiai di foglie di malva in un pentolino d’acqua, poi con un cotton fioc si praticano tamponature ovunque il bambino abbia le afte. E anche qui, la percentuale di guarigione è del 90 per cento.
Per le infreddature:
sciogliere 9 grammi (cioe’ un cucchiaio) di sale in un litro d’acqua bollente si ottiene una soluzione fisiologica.
Con l’asciugamano sulla testa, facciamo respirarne i vapori e, quando è tiepida, prenderla con la mano e detergere le fosse nasali, o iniettarla con un contagocce (meglio la vostra urina).
Il muco si fluidifica e la persona sta meglio.
MUGHETTO: Capita frequentemente che un neonato abbia il mughetto, cioè di una patina biancastra che può ricoprire la lingua, le gengive o le guance; è attaccata alla mucosa e richiede un pò di grattamento per essere rimossa; esso è causato dalla Candida Albicans, una specie di fungo che tutti noi abbiamo nell’intestino, ma che riesce a farsi strada solo in persone con basse difese immunologiche e tessuti acidi (i vaccinati) ; infatti i Vaccini, ai quali i piccoli sono sottoposti, sono le sostanze maggiormente responsabili di queste aggressioni fungine continue.
Le coliche nei neonati
Coliche gassose, rigurgiti e problemi intestinali, causa di molte notti insonni per i genitori, ricordarsi che i fermenti lattici sono INIDSPENSABILI (in genere cio’ avviene DOPO i Vaccini propinati ai neonati, bambini).
Uno studio su 30 neonati pubblicato su “The Journal of Pediatrics” dimostra che l’assunzione di probiotici (fermenti, specie il Reuteri=5 gocce) riducevano od eliminavano questi problemi, inoltre il loro sistema immunitario compromesso, risultava rafforzato.
Attenzione ai latticini (formaggi, soprattutto quelli freschi) ai bambini appena svezzati !
NON VACCINARE NESSUN LATTANTE, BAMBINO, RAGAZZO, GIOVANE, ANZIANO e questo per nessun motivo, anche se il vostro pediatra ve lo consiglia; se lo fa, significa che è sicuramente all’oscuro dei Danni Perenni che ne derivano, per cui NON è un buon pediatra, perché non si informa, e se invece li conosce ciò significa che è in malafede, per cui allontanatelo subito dallevostre famiglie.
I vaccini producono anche immunodepressione e mutazioni genetiche !
Promemoria:
Finché il nuovo nato bimbo/a non gattona, la mamma (o chi per lei), lo tiene quasi sempre con sé, lo pulisce e lo accudisce, poi verso i 6-7 mesi, chi prima chi dopo, comincia a gattonare; a questo punto inizia la fase che potremmo chiamare anche di “auto-vaccinazione”, nel senso che il piccolo mette “di tutto” in bocca senza distinzioni, e, con un’incredibile faccia tosta e indifferenza verso i sapori più astrusi, in questa fase il bambino assume piccolissime quantità di “sporco”, sporcizie (batteri, funghi, parassiti) e li trasporta nel posto giusto, cioè nell’intestino, il quale è dotato di almeno tre quarti delle immuno-competenze oltre ad implementare e oridonare la sua flora batterica autoctona ancora incompleta, per poter competere con i batteri presenti nel nuovo ambiente ove vive (la Terra) e quindi luogo di primissima linea di immuno-training ove memorizza e migliora sempre piu’ il suo livello di immunita’ naturale acquisita alla nascita.
Le immunocompetenze di un bambino di 3 mesi, sono ancora del tutto immature ed inesperte; proprio per questo motivo, e perché non ha ancora svolto la sua naturale auto-attivazione immunitaria attraverso l’intestino, il bimbo viene naturalmente protetto attraverso il latte materno, che deve continuare ad essere allattato, fino a quando ha 2 anni, ovviamente se possibile.
Insomma, è così che a soli 3 mesi di vita inneschiamo un atto di immuno-stress, super-anticipatorio, che lo proteggera’ in seguito e per tutta la vita.
Il bambino una volta svezzato, deve essere alimentato con i migliori prodotti biologici (gli alimenti) quindi deve essere messo in condizione di poter godere dei benefici dell’urino terapia (bere la propria urina) ricordando che ci dovremmo alimentare per poter produrre una urina salutare, la quale ci deve servire per il nostro Nutrimento cellulare, quindi essa va in molti casi, bevuta regolarmente ogni giorno.
vedi: Disintossicazione + Frutta e verdura + Succhi di Frutta e verdura + Melograno + Disfunzioni dello Sviluppo
In aereo con un lattante:
Nessun problema nell’affrontare un viaggio in aereo con un bimbo piccolo. Nella peggiore delle ipotesi gli si tapperanno le orecchie nell’atterraggio, come del resto capita anche ai grandi.
Per aiutarlo a compensare, può essere utile avere qualcosa da fargli bere, così che la deglutizione favorisca l’apertura delle trombe di Eustachio e la fine del fastidio.
Meglio la mamma dell’incubatrice
La ipotermia del neonato (cioè un abbassamento della sua temperatura al di sotto di 36°C) ne aumenta il rischio di malattia e di morte. Uno studio recente ha dimostrato che tenere il neonato “pelle a pelle” con la madre è efficace non solo nel prevenire l’ipotermia, ma anche nel curarne una in atto. Che sia una scoperta dell’acqua calda ?
Come conservare il latte materno
Il latte materno puo’ essere conservato per 4 ore a temperatura ambiente (25°C); per una conservazione piu’ lunga va refrigerato (4°C) o congelato (-20°C). In frigo si mantiene senza rischi di contaminazione batterica per 3 giorni, mentre una volta congelato si mantiene per 6-12 mesi.
Lo scongelamento deve essere graduale, passando il contenitore dal freezer al frigo normale.
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I bimbi intelligenti saranno futuri vegetariani + Disfunzioni dello Sviluppo + CRUDISMO
Se il bambino è sveglio da grande sarà vegetariano. Questo è quello che sostiene uno studio dell’Università inglese di Southampton condotto su più di 8.000 persone di 30 anni. La maggior parte di quelli che all’età di 10 anni aveva un quoziente di intelligenza superiori di 5 punti alla media, adesso è vegetariano.
Secondo la squadra medica che ha condotto la ricerca, pubblicata sul “British Medical Journal“, i risultati sarebbero coerenti con altri studi che mostrano come chi è più intelligente tende a seguire una dieta più salutare: quella vegetariana, infatti, mantiene bassi la pressione e il livelli di colesterolo nel sangue.
Fonte : http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17175567
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VEGETARIANESIMO – L’opera di Shelton è la più ricca di suggerimenti sani ed intelligenti
Vi dico subito che per l’alimentazione infantile non esiste un autore migliore di Herbert Shelton, sia per le difficoltà che ebbe da bambino, che per l’alta scuola tildeniana da cui proviene.
E la prima regola, che Shelton lancia a tutte le mamme, è quella di allattare i bambini al seno non per uno o due anni, come sta avvenendo, ma per 3 anni almeno.
Questo è il primo segreto per far marciare le cose al meglio. L’allattamento al seno per 2-4 anni è la prima garanzia di salute
Comprendo che la vita di oggi, veloce e sbrigativa, non preveda allattamenti così prolungati, ma la realtà dimostra che i bambini più sani sono quelli che vengono allattati nella media che va dai 2 ai 4 anni.
Studi precisi condotti in Australia e Nuova Zelanda (tribù aborigene), Africa, Stati Uniti ( presso le tribù indiane), hanno confermato che quello è il tempo indispensabile perché il bambino si sviluppi al meglio e parta coi dentini all’attacco dei cibi e dunque allo svezzamento vero e proprio. Chi ha scelto uno svezzamento più sbrigativo ha negato qualcosa al proprio bambino
Ho la fortuna di aver avuto una mamma di questo tipo, che mi ha allattato integralmente per 3 anni e, in parte, fino ai 4.
Non voglio con questo mettere in crisi le tante mamme che hanno deciso di ridurre al minimo l’allattamento al seno, come si trattasse di un sistema moderno e avanzato. La verità è quella e non si scappa da lì. Chi ha ridotto abusivamente i tempi, ha negato di sicuro qualcosa al proprio bambino.
Altri grandi medici dell’alimentazione, come Max Bircher-Benner e Robert Mendelsohn, sostengono le stesse cose.
Evitare la supernutrizione
Una delle più frequenti osservazioni di Shelton riguarda il vizio generale delle mamme di super-nutrire i propri bambini, scordandosi che non si tratta affatto di palloni da gonfiare ai massimi livelli, e nemmeno di polli da allevare in batteria ed inviare il più presto possibile al mercato.
La raccomandazione di Shelton è che nessun cibo dovrebbe essere dato ai bambini, in zona svezzamento, all’infuori del latte della proprio mamma, e dei succhi freschi di frutta.
Esempio di schema nutritivo per i primi due anni
Un esempio di piano nutrizionale, per i primi due anni di vita, viene citato nel suo celebre best-seller The Hygienic Care of Children:
Ore 6 am: latte (al seno o in bottiglia).
Ore 10 am: succo d’arancia, o qualsiasi altro succo fresco di frutta acidognola.
Ore 12 am latte (al seno o in bottiglia).
Ore 3-4 pm: succo d’uva o altro succo di frutta
Ore 6 pm: latte (al seno o in bottiglia).
Le regole del dr John Tilden
Il più grande segreto nell’alimentazione infantile lo insegna il dr John Tilden con una formula ormai famosa:
Adattate i bambini al cibo, e non fate mai il grave errore di adattare il cibo ai bambini.
Tradotto in concreto, questo principio significa:
Fornire al bimbo cibi naturali, cioè non cotti, non lavorati, non sterilizzati, non adulterati, non droganti o drogati.
Non sovralimentare i vostri bimbi. Dategli 3 pasti moderati al giorno, e niente altro.
Dare cibi semplici. Evitate loro cibi mescolati, che possano causare fermentazioni intestinali.
Non alimentare i bambini tra un pasto e l’altro, o nel periodo notturno.
Se il bimbo è arrabbiato o eccitato o stanco, evitare di alimentarlo.
A maggior ragione, se c’è febbre, togliergli rigorosamente tutti i cibi.
Alcune regole importanti sulle giuste combinazioni
Vietato dare al bambino frutta cotta.
Vietato mescolare assieme frutti acidognoli con cibi amidacei o con cibi dolci o con miele.
Vietato mescolare assieme cibi acidi con proteine.
Vietato mescolare frutta dolce e frutta acida.
Vietato mescolare zuccheri o amidi con cibi proteici.
Vietato mescolare cibi dolci con cibi amidacei.
Fornire una sola proteina per volta.
Mai fornire proteine col latte.
Fornire vegetali freschi in abbondanza, in anticipo a cibi amidacei o a cibi proteici.
Vietato il burro, l’olio e qualsiasi altro grasso, col cibo proteico.
Vietato alimentarlo tra un pasto e l’altro.
Frutta cruda e vegetali crudi rimangono la sorgente migliore di salute e vitalità, sia per i grandi che per i piccini
I nutrizionisti medici e i pediatri cullano l’idea bislacca che un bambino non possa ricevere abbastanza calcio, a meno che non beva un quarto di latte al giorno.
Trattasi di una nozione totalmente falsa.
Un discorso simile è applicato pure al ferro, che perà scarseggia comunque nel latte.
Frutta e vegetali crudi, non trattati ma nel loro stato più fresco e naturale, rappresentano la sorgente migliore di tutti i micronutrienti per il bambino.
Le mele e le fragole in cima alle preferenze
Tutta la frutta è fonte di sali minerali, zucchero, acidi organici, vitamine vere e preziosa acqua distillata.
Le mele sono uno dei migliori cibi. Ricche in acido fosforico e validissime soprattutto per i bambini nervosi e rachitici. Contengono molto ferro, tutto assimilabile. A patto che non vengano cotte. Le cugine pere non sono da meno.
Le fragole sono deliziose e ricche di ferro e calcio. Superano in ferro tutti gli altri frutti, esclusi i lamponi e i fichi freschi. Superano in ferro anche tutti i vegetali verdi, escludendo i piselli e i fagioli freschi. Le fragole sono eccellenti anche in termini di vitamine.
Bacche, banane e frutta secca (opportunamente tritata) – Lamponi, mirtilli, more e tutte le bacche sono cibi super-eccellenti.
Le banane mature al punto giusto vanno benissimo e sono digeribili, al contrario di quanto sostengono alcuni pediatri incompetenti.
La frutta secca, le noci, i pinoli e le mandorle, vanno benissimo se masticate accuratamente o se triturate.
L’avocado, l’ananas e la papaia vanno benissimo. L’uva anche. I datteri sono eccellenti.
Centrifugati, germogli e patate
Il fabbisogno proteico viene assicurato dalla frutta, proteica al punto giusto ed in linea perfetta col latte umano basso-proteico.
L’introduzione progressiva di centrifugati di carota-sedano-ananas-rape, può diventare fonte di ottimo alimento proteico vegetale.
L’aggiunta di germogli alle verdure è ottima idea.
Patata cotte con la buccia, patate dolci, e yam, nonché zucche e zucchine, vanno benissimo, dopo le verdure verdi.
La crema di avena e di miglio va benissimo
Controversa la posizione rigida di Shelton contro tutti i cereali, per via del loro preteso effetto acidificante.
Non la condivido del tutto: (NdR: i cereali vanno introdotti solo dopo i due anni).
Continuo a pensare che le cremine a base di avena grezza e di miglio vadano bene anche per i bambini e non solo per i grandi, a patto di introdurle con gradualità, e che non vengano cotte ma solo riscaldate brevemente, dopo ammollo in acqua. Importante che il latte non sia di provenienza animale. Quanto all’attuale dieta del tuo nipotino, osservo una eccessiva scarsità di frutta.
Persino il popcorn, frantumato e mescolato con la crema di avena, può essere ottimo.
Stiamo molto più sul crudo, se vogliamo un bimbo sano che diventi adulto sano
I passati di verdure sarebbe assai meglio se fossero passati di verdure crude (o succhi di verdure non cotte, ovvero centrifugati come sopra accennato).
Manterrei invece al loro posto le pappette di cereali, ed anche qualche galletta.
Vale anche per i bambini l’enorme utilità dei semini, da pestellare in modo finissimo e da mescolare alle cremine.
Chiaramente divieto totale di qualsiasi vaccinazione, di qualsiasi farmaco e di qualsiasi antipiretico.
Ogni attacco di febbre si combatte smettendo col cibo e lasciando che la febbre, prezioso strumento del sistema immunitario in formazione, faccia regolarmente il suo corso.
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo (I) – Tratto da: valdovaccaro.com
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PASSEGGINO o Marsupio o Mei Tai ?
Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di far godere ai bambini dei benefici dell’aria aperta. Evitare il passeggino e scegliere di “portare addosso” il bebè è sicuramente la scelta più comoda da compiere. E non solo. Chi sceglie il babywearig lo fa anche per una questione “educativa“.
Si tratta, infatti, di un abbraccio che fa bene sia al genitore che al bambino. Il neonato ritrova le condizioni sperimentate nella pancia: contatto, calore, rumori e movimenti noti che gli permettono di avere un continuum e un adattamento più graduale nel passaggio tra la vita intrauterina e il mondo esterno.
La scelta ? Dipende dal carattere del bambino
La scelta tra i tre modelli dipende, in buona sostanza, dal carattere del bambino che bisogna portare in giro. Un bimbo timido e riservato, che cerca continuamente il contatto con i genitori, è un bimbo che ha bisogno di protezione e di sentirsi amato. Per lui la fascia elastica è perfetta, in grado di avvolgerlo completamente e di farlo sentire sempre al sicuro. Al contrario, un bebè sveglio, energico e curioso, potrebbe sentirsi soffocare nella fascia e aver bisogno di essere portato con un mezzo più versatile come il Marsupio ergonomico od i Mei tai, da cui potrà guardare il mondo e interagire con gli altri avendo maggiore capacità di movimento.
Tratto da: ilsalvagente.it