ALIMENTAZIONE e NUTRIZIONE ENERGETICO SPIRITUALE
E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidita’,
in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
Trovate nanoparticelle di metalli tossici nelle farine utilizzate anche per la panificazione
Notizia da: Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
vedi: Tracciabilita’ dei Cibi + Alimentazione Biologica e Naturale + Alimentazione del Bambino + Combinazioni alimentari +Molecole Buone = Cibo adatto
Il Convegno a Bari (Italy) ha messo in luce come l’alimentazione sia il piu’ efficace mezzo di prevenzione delle malattie.
Il 26-27 ottobre scorso si e’ tenuto a Bari un importante convegno promosso dal Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, con il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione e di altri enti ed istituzioni. Al Convegno hanno partecipato importanti personalita’ del mondo scientifico tra cui esperti in alimentazione naturale, medici di varie discipline ed epidemiologi.
Obiettivo di questo Convegno e’ stato quello di far emergere e divulgare l’imponente mole di studi scientifici che vedono nel fattore alimentare il mezzo piu’ efficace per la prevenzione delle piu’ importanti malattie delle nostre societa’ sviluppate.
Studi ed evidenze scientifiche che anziche’ essere divulgati e divenire cosi’ patrimonio culturale comune, vengono ignorati, o al piu’ accennati in omaggio a una visione del nutrizionismo approssimativa, superata e troppo spesso subordinata a rilevanti interessi di lobby e/o di carattere nazionale (la promozione del “made in Italy”).
Gli interventi hanno messo in luce la realta’ di una carente educazione alimentare, di un’informazione frammentaria ed approssimativa che spesso, in assenza di una cultura di base, induce le persone a scorciatoie farmacologiche quali gli integratori che non risolvono i problemi e in alcuni casi li aggravano.
Tutti gli interventi hanno evidenziato l’importanza di un’alimentazione naturale, con ingredienti non raffinati e sopratutto senza carne, che, e’ stato rimarcato ancora una volta, non e’ essenziale ne’ per i bambini, ne’ per gli adulti in quanto non contiene nulla che non sia presente anche in altri alimenti. In particolare l’attenzione deve essere rivolta ai cereali integrali, ai legumi che devono essere consumati molto spesso, e agli alimenti vegetali in genere che prevengono e riducono il rischio di molte malattie che si stanno sempre piu’ diffondendo: diabete, eccesso di colesterolo, sovrappeso e tumori.
Tra gli interventi ricordiamo quello del prof Berrino che ha illustrato gli sviluppi di uno studio epidemiologico condotto in Europa su oltre 500.000 persone in 9 paesi, teso ad indagare le correlazioni tra cancro e alimentazione / stili di vita, e quello della dott.ssa Baroni che ha illustrato i piu’ noti studi scientifici a sostegno dell’alimentazione vegetariana, anche come strumento essenziale per la soluzione dei problemi ambientali.
GLI ALIMENTI SUPERIORI dell’INGEGNER ANDRÉ SIMONETON
Gli alimenti conservati, 200 anni o 200 milioni di anni non conservano vitalità alimentare.
Gli alimenti per i quali l’essere umano è biologicamente predisposto sono quelli che hanno il maggior quantitativo di acqua biologica, di enzimi e di vitamine, e quindi di vibrazione energetica.
Quelli che Simoneton inseriva tra gli alimenti superiori di prima categoria, vale a dire frutta, verdura, noci e cereali.
Non a caso Simoneton guadagnò una salute di ferro e una salute mai prima sperimentata, captando vitalità dalla frutta acquosa e dalle verdure crude.
CIBI SANI ad ALTISSIMA RADIANZA per EHRENFRIED PFEIFFER
Importantissimo studiare l’opera del dr Ehrenfried Pfeiffer (1899-1961), biochimico tedesco e seguace del grande scienziato-filosofo croato-austriaco Rudolf Steiner. “La vita pulsa in modo genuino dal cibo, dal suolo e dalle vitamine vive. Non certo dai minerali inorganici, dalle vitamine sintetiche e dai prodotti chimici”.
Mediante la cromatografia, Pfeiffer ha dimostrato che la vitamina-C sintetica è totalmente diversa dalla vitamina-C della rosa canina. L’acido ascorbico da laboratorio è infatti privo di valore biologico vitalizzante. E l’uomo si deve nutrire con cibi sani ad altissima radianza, ossia frutta, verdura, semi oleosi crudi, legumi freschi e cereali cotti a basse temperature”.
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ALLARME PESTICIDI SU CIBI FRESCHI A BIMBI, PEDIATRI SI DIVIDONO – 09 Dic. 2012
(ASCA) – Roma – I pediatri si dividono sui cibi freschi da dare ai bambini.
I pediatri dell’Associazione Culturale Pediatri si dissociano infatti ”dalle raccomandazioni sui vantaggi degli alimenti industriali specifici per l’infanzia per l’alimentazione dei bambini, recentemente diffuse in un depliant per le famiglie dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).
Nel depliant si legge che: ‘Il 50% della frutta fresca contiene livelli di pesticidi non idonei all’alimentazione infantile’ e che: ‘il 35% del grano in Italia contiene residui di pesticidi troppo elevati per l’alimentazione infantile”’ ma l’Acp ricorda che ”i dati riportati da Fimp nel comunicato a supporto della validita’ di queste affermazioni sono ampiamente discutibili”.
In tutta l’Unione Europea, prosegue la nota dell’Acp, ”da settembre 2008 e’ in vigore un nuovo regolamento che modifica le disposizioni per i residui dei pesticidi (Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005.).
La legge indica i limiti quantitativi tollerabili per la sicurezza alimentare di tutti: adulti e bambini.
L’Autorita’ europea per la sicurezza alimentare verifica che tale residuo sia sicuro per tutte le categorie di consumatori, compresi i gruppi vulnerabili come i neonati, i bambini ed i vegetariani”.
Per questo i pediatri ”intendono rassicurare e incoraggiare tutti quei genitori che, intorno al sesto mese di vita, ricorrono all’alimentazione complementare a richiesta del bambino, utilizzando gli alimenti che essi stessi assumono”.
Ma proprio in merito ai cibi per l’infanzia e quelli per adulti promossi come baby food, il presidente della Fimp, Federazione Italiana Medici Pediatri, Giuseppe Mele, ha recentemente inviato una circolare ai propri iscritti citando la ”locandina ad opera della Scuola di Nutrizione Fimp che pone in evidenza la distinzione tra i cibi per l’infanzia (per bambini 0-3) e quelli per adulti promossi come “baby food” e precisando che ”se l’obiettivo (reg CE 1881/2006) e’ la tutela del bambino dal rischio di pesticidi (cioe’ lo zero analitico dei prodotti per l’infanzia), il 50% dei campioni del commercio contiene pesticidi.
Quest’anno i campioni con residui (Pesticidi nel piatto 2011) sono saliti al 57%. Anche per i cereali (dati del ministero salute 2009) il 34,6% del grano duro e il 33,3 del grano tenero contengono pesticidi. Gli stessi dati sono riportati nel libretto della scuola avallato dal Ministero della Salute”.
I dati riportati, spiega, ”sono dati ufficiali”. Se si vogliono evitare i pesticidi nel piatto del bambino e’ inevitabile il ricorso ai prodotti per l’infanzia, rispetto agli alimenti convenzionali.
I prodotti biologici si collocano nel mezzo perche’ la legge non tutela il prodotto finito sull’assenza di pesticidi, inoltre seguono le direttive dell’adulto per micotossine e nitrati. ll pediatra deve conoscere il problema (ma lo deve conoscere) e poi fare le sue scelte liberamente valutando l’aspetto tossicologico, l’aspetto nutrizionale e se vuole del gusto”.
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Come cambia il viroma del tratto digestivo in risposta alla dieta utilizzata.
Nonostante una notevole variabilità da soggetto a soggetto, le popolazioni virali tendono a diventare simili in soggetti che seguono la stessa dieta.
Il tratto digestivo dell’uomo ospita una miriade di diversi virus (Proteine complesse a DNA), ma finora sono rimasti scarsamente compresi i meccanismi con cui essi influenzano la salute dell’ospite.
In uno studio ora pubblicato online su Genome Research sono state analizzate le dinamiche delle popolazioni di virus – il cosiddetto viroma – dell’apparato digerente umano, chiarendo in che modo esso differisca da persona a persona e come risponda a variazioni della dieta.
“Il nostro corpo è come una barriera corallina”, ha esordito Frederic Bushman, della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, autore senior dello studio, “abitato da molte creature che interagiscono le une con le altre e con noi stessi”.
In sostanza, le interazioni tra virus, batteri e ospite umano, hanno probabilmente significative conseguenze per la salute umana, specialmente nel delicato ecosistema del microbioma del tratto digestivo.
In quest’ultimo studio, Bushman e colleghi hanno analizzato le dinamiche del viroma del tratto digestivo in risposta a determinati regimi alimentari.
Il gruppo ha considerato sei volontari in buona salute suddivisi in tre gruppi in base alla dieta da seguire: a basso o ad alto tenore di fibre, nei primi due, e libera nel terzo caso.
Analizzando le sequenze del DNA di virus e batteri presenti nelle feci dei volontari prelevate per otto giorni, si è trovato che nonostante l’enorme variabilità individuale dei virus, l’intervento dietetico ha trasformato in modo significativo le proporzioni dellepopolazioni in soggetti che seguivano la stessa dieta, con il risultato che le popolazioni virali sono diventate più simili.
“Lo studio fornisce una nuova comprensione delle popolazioni virali che vivono nel tratto digestivo umano, e dimostra come esse possano variare in modo radicale, e mostra come le variazioni dietetiche possono influenzare non solo le popolazioni batteriche ma anche quelle virali”, ha commentato Bushman. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento NdR: …ma tutto cio’ dimostra anche come, attraverso la giusta dieta, si possa modificare lo stato di salute da malato a salubre !
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Chi mangia poco frena l’ormone della crescita e resta sensibile all’insulina – La ricerca dell’Università dell’Illinois: così si può vivere fino al 30% in più.
Tutti, o quasi, vorremmo vivere di più. Come fare ?
C’è un sistema abbastanza semplice e funziona, già oggi (senza aspettare che gli scienziati trovino i geni dell’invecchiamento e il modo di farli esprimere al nostro organismo). Basta mangiare poco.
Ma perché chi mangia poco vive di più? Questo fino a poco tempo fa non si sapeva. Adesso c’è qualche idea in più. Sembra che c’entrino l’ormone della crescita e l’insulina. Vediamo perché. Ricercatori dell’Università del Sud dell’Illinois – il lavoro è pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences – hanno studiato topi normali e topi cui era stato «spento» con l’ingegneria genetica il recettore per l’ormone della crescita (è la proteina cui si lega l’ormone della crescita, ormone che esercita le sue funzioni sulle cellule proprio grazie a questo recettore). Metà degli animali veniva tenuta a dieta, l’altra metà aveva cibo a volontà.
Gli animali normali a dieta sono vissuti di più di quelli che mangiavano liberamente. Fin qui niente di nuovo.
Gli animali senza recettori per l’ormone della crescita vivevano a lungo, con o senza dieta, ma mai di più degli animali normali a dieta.
Vuole dire che:
1) ridurre le calorie della dieta è come tirare via il gene per il recettore dell’ormone della crescita;
2) le due cose insieme – poche calorie e non avere il recettore per l’ormone della crescita – non allungano la vita ancora di più.
Questi esperimenti dimostrano che la vita degli animali (e non c’è ragione che non sia così per l’uomo) si può allungare un po’ – del 30% circa – ma probabilmente non di più.
Chi mangia tanto – uomini e topi – diventa resistente all’azione dell’insulina (è l’ormone che serve a utilizzare gli zuccheri che prendiamo con gli alimenti). Così l’organismo non utilizza bene gli zuccheri e c’è obesità, pressione alta, diabete e poi ci si ammala di cuore.
I ricercatori dell’Illinois hanno documentato molto bene che i topi normali che mangiavano a volontà erano resistenti all’azione dell’insulina e questo si corregge bene con la dieta.
Anche l’ormone della crescita induce resistenza all’insulina. Spegnere il recettore corregge il difetto, tanto è vero che i topi senza recettori per l’ormone della crescita avevano comunque una buona sensibilità all’azione dell’insulina, con la dieta certamente, ma anche se li si lasciava liberi di mangiare quanto volevano.
Studiare l’ormone della crescita e la resistenza all’insulina è quasi certamente un modo per capire di più dei meccanismi dell’invecchiamento, e persino per provare a fare un farmaco che possa allungare la vita (pillola della longevità o del buon invecchiamento). Ma ci sarà, un giorno o l’altro, un farmaco così ? È molto probabile.
Costerà anni di lavoro e centinaia di milioni di dollari (o di euro), e quando arriverà sarà pubblicizzato come il farmaco dell’immortalità.
E davvero allungherà la nostra vita ? Forse, un po’. Proprio come succede adesso se uno mangia di meno.
Qualche anno fa il professor Sirchia, allora ministro, aveva suggerito che i ristoranti riducessero le porzioni. Fu polemica, e si capisce.
Ma è proprio così che si deve fare se si vuole vivere un po’ di più, al ristorante e — per chi ci va poco o mai — a casa.
By Giuseppe Remuzzi – 29 maggio 2006
Tratto da: http://www.corriere.it
L’impronta della povertà sullo sviluppo del cervello – 15 luglio 2017
Uno studio senza precedenti di imaging cerebrale effettuato sui bambini dei quartieri poveri del Bangladesh mostra gli effetti negativi della cattiva nutrizione e delle cattive condizioni igieniche sullo sviluppo cerebrale
Alla fine degli anni sessanta, un gruppo di ricercatori aveva iniziato a distribuire un integratore nutrizionale alle famiglie con bambini piccoli nelle aree rurali del Guatemala. Gli scienziati volevano verificare l’ipotesi che un sufficiente apporto di proteine nei primi anni di vita potesse ridurre l’incidenza del ritardo nella crescita.
E così è stato. I bambini che avevano ricevuto il supplemento nutrizionale sono poi cresciuti di 1 o 2 centimetri in più rispetto al gruppo di controllo. Ma i vantaggi non si erano limitati a questo. I bambini che avevano ricevuto il supplemento nutrizionale hanno poi ottenuto punteggi più alti nei test di lettura e di conoscenza una volta diventati adolescenti. E quando i ricercatori sono tornati sul posto nei primi anni 2000, le donne che avevano ricevuto gli integratori nei primi tre anni di vita avevano completato più anni di scuola e gli uomini avevano redditi più alti.
“Se non ci fossero stati questi follow-up, probabilmente lo studio sarebbe stato in gran parte dimenticato”, dice Reynaldo Martorell, specialista in nutrizione materna e infantile dell’Emory University di Atlanta, in Georgia, che ha effettuato gli studi di follow-up.
Invece, sostiene, i risultati hanno portato alcune istituzioni finanziarie come la Banca mondiale a pensare ai primi interventi nutrizionali come investimenti a lungo termine sulla salute umana.
A partire dalla ricerca in Guatemala, studi in tutto il mondo – Brasile, Perù, Giamaica, Filippine, Kenya e Zimbabwe – hanno stabilito una correlazione tra una crescita limitata o ritardata in età infantile e più bassi punteggi nei test cognitivi e peggiori rendimenti scolastici.
Un quadro emerso lentamente è che essere troppo piccoli nei primi anni di vita è un segno di condizioni avverse – come una cattiva alimentazione o periodici attacchi di malattie diarroiche – e rappresenta un fattore predittivo di deficit intellettivi e di mortalità.
Ma non sempre un ritardo nella crescita, che colpisce circa 160 milioni di bambini in tutto il mondo, è collegato con questi esiti negativi. Ora, i ricercatori stanno cercando di chiarire il legame tra crescita e sviluppo neurologico.
La cattiva alimentazione è l’unica colpevole ?
Che dire della trascuratezza emotiva, delle malattie infettive o di altri problemi ?
Shahria Hafiz Kakon è in prima linea per cercare di rispondere a queste domande nelle baraccopoli di Dacca, in Bangladesh, dove circa il 40 per cento dei bambini all’età di due anni ha un ritardo nella crescita. Come ufficiale medico del Centro Internazionale per la ricerca sulle malattie diarroiche del Bangladesh a Dacca, sta effettuando il primo studio di imaging cerebrale su bambini con disturbi della crescita. “Fare studi di imaging cerebrale è un concetto nuovo in Bangladesh”, spiega Kakon.
La ricerca è innovativa anche sotto altri aspetti. Finanziata dalla Fondazione Bill & Melinda Gates di Seattle è uno dei primi studi ad analizzare come il cervello dei neonati e dei bambini nei paesi in via di sviluppo risponde alle avversità. E promette di fornire informazioni di base importanti su sviluppo infantile e abilità cognitive.
Kakon e colleghi hanno eseguito i testi di risonanza magnetica (MRI) su bambini di due e tre mesi di età, e in quelli con ritardo della crescita hanno identificato regioni cerebrali più piccole rispetto agli altri bambini. I ricercatori usano anche altri test, come l’elettroencefalografia (EEG).
“Potenzialmente, l’imaging cerebrale potrebbe essere molto utile per vedere che cosa avviene nel cervello di questi bambini”, sottolinea Benjamin Crookston, ricercatore della Brigham Young University a Provo, nello Utah, che in Perù e altri paesi a basso reddito ha effettuato studi in cui è emerso un legame tra ritardo nella crescita e battute d’arresto cognitive.
La lunga ombra dei problemi di crescita
Nel 2006, l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un ampio studio in cui sono stati misurati altezze e pesi di bambini tra la nascita e l’età di cinque anni in Brasile, Ghana, India, Norvegia, Oman e Stati Uniti. I risultati hanno mostrato che i bambini sani e ben nutriti di tutto il mondo seguono traiettorie di crescita molto simili tra di loro, e hanno stabilito parametri di riferimento per la crescita atipica. Il ritardo nella crescita, ha deciso l’OMS, è definito come due deviazioni standard al di sotto dell’altezza media per una particolare età. Questa differenza può sembrare sottile. A 6 mesi di età, in una bambina verrebbe diagnosticato un ritardo della crescita se fosse lunga 61 centimetri, anche se si tratta di un valore di soli cinque centimetri più piccolo rispetto al valore mediano.
I valori di riferimento hanno permesso di aumentare l’attenzione sul ritardo della crescita. In molti paesi, oltre il 30 per cento dei bambini sotto i cinque anni soddisfa questi criteri; in Bangladesh, India, Guatemala e Nigeria oltre il 40 per cento.
Nel 2012, un crescente consenso sugli effetti del ritardo nella crescita ha spinto l’OMS a impegnarsi a ridurre del 40 per cento entro il 2025 il numero di bambini sotto i cinque anni con ritardo della crescita.
I funzionari sono entrati in azione, tuttavia i ricercatori hanno capito che ci sono gravi lacune nei protocolli per identificare i problemi legati al ritardo della crescita. Molti studi sullo sviluppo del cervello si basano su test di memoria, linguaggio e altre funzioni cognitive, poco adatti ai bambini molto piccoli. “I bambini non hanno un grande repertorio comportamentale”, dice Michael Georgieff, pediatra e psicologo infantile presso l’Università del Minnesota a Minneapolis. E se genitori e medici devono aspettare fino a che i bambini sono a scuola per notare eventuali differenze, probabilmente sarà troppo tardi per intervenire.
Ecco dove s’inserisce il lavoro di Kakon. Con 1,63 metri, non è molto alta per gli standard occidentali, ma nel piccolo edificio di appartamenti convertito in clinica di Dacca, dove lavora, sovrasta la maggior parte delle sue colleghe. Una mattina era con una madre che l’aveva chiamata nel cuore della notte: il figlio aveva la febbre. Prima di esaminare il bambino, Kakon aveva chiesto alla donna come stava la famiglia e come andava la scuola, come fa di solito. Molti genitori chiamano Kakon apa, una parola bengalese per sorella maggiore.
Circa cinque anni fa, la Fondazione Gates ha iniziato a interessarsi al monitoraggio dello sviluppo del cervello in bambini che vivono in condizioni difficili, in particolare con ritardo della crescita e cattiva alimentazione. La fondazione aveva studiato le risposte dei bambini ai vaccini presso la clinica di Kakon. L’alto tasso di ritardo della crescita, insieme con il forte legame del gruppo con i partecipanti, è stato decisivo.
Per far partire lo studio, la fondazione ha messo in collegamento il gruppo di Dacca con Charles Nelson, neuroscienziato del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School. Nelson aveva esperienza sia di imaging cerebrale sia di problemi dell’infanzia.
Nel 2000, ha iniziato uno studio seguendo lo sviluppo del cervello dei bambini cresciuti nei duri orfanotrofi rumeni. Anche se nutriti e protetti, i bambini non avevano praticamente alcuno stimolo, contatto sociale o sostegno emotivo. Molti hanno avuto problemi cognitivi a lungo termine.
Il lavoro di Nelson ha rivelato che i cervelli degli orfani portano segni di abbandono. La risonanza magnetica ha dimostrato che all’età di otto anni avevano regioni di materia grigia e bianca, associate all’attenzione e al linguaggio, più piccole di quelle dei bambini cresciuti nelle loro famiglie biologiche. Alcuni bambini trasferiti dagli orfanotrofi a famiglie adottive hanno evitato alcuni deficit.
I bambini nello studio di Dacca hanno un’educazione diversa. Sono circondati da immagini, suoni ed estese famiglie che vivono tutte insieme, spesso in spazi ristretti. “È l’opposto di bambini che si trovano in una culla, a fissare il soffitto bianco per tutto il giorno”, dice Nelson.
Ma i bambini del Bangladesh hanno a che fare con una nutrizione e servizi igienico-sanitari inadeguati. E i ricercatori non avevano mai analizzato l’impatto di queste condizioni sullo sviluppo del cervello. Ci sono studi d’imaging cerebrale su bambini che crescono in condizioni di povertà che, come il ritardo della crescita, potrebbero essere indicativi di una nutrizione inadeguata.
Questi studi però sono stati effettuati soprattutto in aree ad alto reddito, come Stati Uniti, Europa e Australia. Ma per quanto siano poveri i bambini in queste aree, la maggior parte di loro dispone di cibi nutrienti, acqua pulita e impianti fognari, dice Nelson.
Quelli dei quartieri poveri di Dacca vivono e giocano intorno ai canali di scolo dei liquami. “Ci sono molti più bambini come i bambini a Dacca in tutto il mondo,” dice. “E non ne sapevamo nulla di loro a livello cerebrale”.
I segni delle avversità
Nei primi mesi del 2015, il gruppo di Nelson e ricercatori del Bangladesh hanno trasformato l’umile clinica di Dacca in un laboratorio all’avanguardia. Per le loro apparecchiature EEG, hanno dovuto trovare una camera senza cavi nelle pareti e senza unità di aria condizionata, che possono interferire con la capacità dei dispositivi di rilevare l’attività del cervello.
I ricercatori hanno anche predisposto una camera per la spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNIRS), in cui i bambini indossano sulla testa una fascia di sensori che misura il flusso di sangue nel cervello. La tecnica dà informazioni sull’attività cerebrale simili a quelle che si possono ottenere dalla risonanza magnetica funzionale, ma non richiede una grande apparecchiatura e i bambini non devono restare immobili. La fNIRS è stata usata sui neonati a partire dalla fine degli anni novanta, e ora sta guadagnando popolarità nei contesti con poche risorse.
I ricercatori stanno anche usando la risonanza magnetica, in un ospedale vicino alla clinica. Finora, hanno sottoposto a scansioni 12 bambini di età compresa tra 2 o 3 mesi con ritardo della crescita. In modo simile agli orfani rumeni e ai bambini che crescono in condizioni di povertà nei paesi sviluppati, questi bambini hanno volumi di sostanza grigia più piccoli rispetto a un gruppo di 20 bambini senza ritardo della crescita. È angosciante vedere queste differenze in così giovane età, dice Nelson. Ed è difficile dire quali siano le regioni colpite in bambini così piccoli, ma il deficit di materia grigia era associato a punteggi peggiori nei test linguistici e di memoria visiva già a sei mesi di età.
Circa 130 bambini nello studio di Dacca sono stati sottoposti ai test fNIRS a 36 mesi di età, e i ricercatori hanno visto schemi di attività cerebrale distinti in quelli con ritardo della crescita e altri problemi. Più piccoli erano i bambini, più grande era la loro attività cerebrale in risposta a immagini e suoni e stimoli non-sociali, come i camion. I bambini più grandi rispondevano di più agli stimoli sociali, come i volti femminili. Questo potrebbe suggerire ritardi nel processo attraverso cui le regioni del cervello si specializzano su determinati compiti, spiega Nelson.
L’EEG ha rilevato una più intensa attività elettrica tra i bambini con ritardo della crescita, insieme a una gamma di onde cerebrali che riflettono la soluzione dei problemi e la comunicazione tra le regioni del cervello. È stata una sorpresa per i ricercatori, perché gli studi su orfani e bambini poveri in genere hanno trovato un’attività ridotta. La discordanza potrebbe essere legata ai diversi tipi di avversità che i bambini devono affrontare a Dacca, compresi l’insicurezza alimentare, le infezioni e gli alti tassi di madri con depressione.
Il gruppo di Nelson sta cercando di analizzare quali forme di avversità sembrano essere responsabili della maggior parte delle differenze di attività cerebrale tra i bambini di Dacca. I segnali elettrici più intensi nei test EEG sono strettamente legati agli incrementi di marcatori d’infiammazione nel sangue, che probabilmente riflettono una maggiore esposizione ad agenti patogeni intestinali.
Se venisse confermato via via che si testano più bambini, questo effetto potrebbe sottolineare l’importanza di migliorare i servizi igienico-sanitari e ridurre le infezioni gastrointestinali. Oppure la depressione materna potrebbe rivelarsi fortemente legata allo sviluppo del cervello: in questo caso aiutare le madri potrebbe essere cruciale quanto assicurarsi che i loro bambini abbiano una buona alimentazione. “Non sappiamo ancora la risposta”, dice Nelson.
I partecipanti testati a 36 mesi hanno ormai 5 anni circa, e il gruppo si prepara a effettuare alcune misurazioni di follow-up.
Queste daranno un’idea del fatto che i bambini hanno continuato o meno sulla stessa traiettoria di sviluppo cerebrale, spiega Nelson.
I ricercatori proporranno anche test d’intelligenza e di preparazione alla scuola per bambini di cinque anni in modo da valutare se le misurazioni precedenti erano predittive del rendimento scolastico.
Una migliore definizione di normalità
Una delle sfide di questi studi è che i ricercatori cercano ancora di capire come dovrebbe apparire il normale sviluppo del cervello. Pochi anni prima che iniziasse lo studio di Dacca, un gruppo di ricercatori britannici e del Gambia, finanziati dalla Fondazione Gates, si sono adoperati per effettuare test EEG e fNIRS sui bambini del Gambia rurale durante i primi due anni di vita.
In modo simile allo studio di Dacca, i ricercatori stanno analizzando il modo in cui lo sviluppo del cervello è legato a una serie di misure, tra cui nutrizione e interazione genitori-figli. Nel frattempo, stanno cercando di definire una traiettoria normale delle funzioni cerebrali per i bambini.
C’è una grande motivazione da parte della Fondazione Gates e dei National Institutes of Health degli Stati Uniti per arrivare a definire un modello del normale sviluppo del cervello, dice Daniel Marks, neuroscienziato dell’età evolutiva dell’Oregon Health & Science University di Portland, consulente della fondazione. “È solo un riflesso dell’urgenza del problema”, dice.
Una delle speranze per lo studio di Dacca, e la motivazione del suo finanziamento, è che rivelerà schemi distinti nel cervello dei neonati che sono predittivi di scarsi risultati più avanti nella vita e che potrebbero essere usati per vedere se gli interventi stanno funzionando, dice Jeff Murray, vice direttore della sezione Discovery and Translational Sciences della Fondazione Gates.
Qualsiasi intervento di questo tipo probabilmente dovrà includere la nutrizione, dice Martorell. Lui e i suoi colleghi stanno effettuando un altro studio di follow-up sugli abitanti dei villaggi del Guatemala per vedere se quelli che hanno assunto integratori di proteine prima dell’età di sette anni hanno tassi più bassi di malattie cardiache e diabete 40 anni più tardi. Ma è improbabile che la nutrizione da sola sia sufficiente a prevenire il ritardo della crescita o a promuovere il normale sviluppo cognitivo, sottolinea Martorell. Finora, gli interventi nutrizionali di maggior successo hanno contribuito a superare circa un terzo del tipico deficit di altezza. E questi programmi possono essere molto costosi; nello studio guatemalteco, per esempio, i ricercatori hanno coinvolti centri specialistici per fornire gli integratori.
Nonostante ciò, i ricercatori stanno cercando di migliorare gli interventi. Un gruppo coinvolto nello studio del vaccino in Bangladesh sta progettando di testare gli integratori sulle donne incinte, nella speranza di aumentare il peso alla nascita dei bambini e di mantenere la crescita nei primi due cruciali anni di vita. Tahmeed Ahmed, senior director di nutrizione e servizi clinici presso il centro di ricerca sulle malattie diarroiche, sta progettando una sperimentazione di alimenti, come banane e ceci, per cercare di promuovere la crescita di batteri intestinali benefici nei bambini del Bangladesh di età compresa tra i 12 e i 18 mesi. Una flora batterica sana potrebbe rendere l’intestino meno vulnerabile alle infezioni che interferiscono con l’assorbimento dei nutrienti e fanno aumentare l’infiammazione nell’organismo.
In ultima analisi, non si tratta del fatto che i bambini abbiano un ritardo nella crescita o di come si presentano i loro cervelli.
Si tratta delle vite di questi bambini via via che invecchiano. Studi come quello di Dacca si sforzano di determinare se gli interventi siano efficaci prima o poi. “Se si dovesse aspettare fino a quando i bambini hanno 25 anni per vedere se hanno un impiego, occorrerebbero 25 anni per completare ogni studio”, sottolinea Murray.
By Carina Storrs – L’originale su Nature il 12 luglio 2017
Traduzione ed editing a cura di lescienze.it – Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.
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Cosi si allevano gli animali da carne in certi allevamenti
I prodotti destinati all’alimentazione animale ed umana debbono essere assolutamente provenire dall’agricoltura biologico naturale, questo per non intossicare coloro che se ne cibano. Purtroppo oggi, in questo “sistema” ignorante ed industriale di ciò non se ne tiene conto, l’importante è fare facilmente e senza nessun scrupolo dei quattrini, scopo dell’ingegneria genetica nel campo agricolo è proprio questo, fare business.
Ma la salute di vegetali, animali ed umani, passa SOLO ed UNICAMENTE attraverso il rispetto delle leggi della Natura, quindi solo per mezzo dell’agricoltura biologica, possiamo star bene; il consiglio che diamo è di ABOLIRE i cibi non provenienti da agricoltura biologica e di quelli modificati geneticamente; facendo estrema attenzione a tutto ciò che entra nei vostri corpi: acqua, cibo, aria, energia.
Tutti gli esseri viventi si “cibano”, si alimentano e quindi si nutrono di questi 4 elementi che si trovano in natura solo sotto 4 forme: solidi, liquidi, gas, energia (frequenze o vibrazioni). Per la propria alimentazione ognuno di essi varia le percentuali di assorbimento di ognuna di queste 4 forme, esempio: ad ogni pasto tutti utilizzano cibo in forma solida, liquida, gassosa, energetica, ma ogni pasto è composto da percentuali e da rapporti che variano sempre anche nel corso dell’età dell’essere; per la forma umana, quando si nasce il primo alimento è quello gassoso (proveniamo dalla placenta che è in massima percentuale liquido che respiriamo), il secondo cibo è il latte materno e fin quando si è lattanti oltre a nutrirci di aria, succhiamo il latte della madre (alimento solo liquido); allo svezzamento la quantità di liquidi diminuisce ed aumenta quella dei cibi solidi ecc; nell’età adulta aumenta ancora quella dei cibi solidi; in tarda età occorre variare e ritornare più verso la percentuale di liquidi.
Ma ciò che desideriamo comunicare ai nostri lettori è che TUTTI utilizzano le energie vibratorie (frequenze) di ogni sostanza introdotta nel corpo, attraverso il metabolismo; ogni tipo di cibo viene scomposto e ridotto in forma energetica a livello atomico (frequenziale), anche il DNA si “nutre” di queste vibrazioni.
Oltre a questo tipo di cibo energetico (solido e liquido) introdotto dalla bocca e che transita nell’apparato digerente, abbiamo anche il cibo (aria) che penetrando nei nostri polmoni viene scomposto nelle varie parti biochimiche dell’aria (ossigeno, idrogeno, elio, ecc.) e quindi decodificato dalle singole cellule del corpo alimentate dal sangue che trasporta i prodotti provenienti dall’aria, in energia “pranica”, cioè nelle varie frequenze presenti nell’UniVerso, per ridistribuirlo a tutte le cellule del corpo.
Ma vi è di più…….tutti gli esseri viventi sono essi stessi dei creatori di energia, per il fatto che Tutti hanno una propria identità e quindi sanno di essere vivi, in quanto ognuno a proprio modo, sono in grado di distinguere fra gioia e dolore.
Tutti questi esseri hanno quindi un proprio IO (identità-personalita’) anche se non ne sono consapevoli come la forma Umana, la quale ha la possibilità di percepire in modo più completo la propria identità, quella degli altri esseri e quindi imparare a convivere e comunicare con gli altri esseri del pianeta Terra e dell’Universo.
Gli uomini in particolare hanno la possibilità, non tutti la capacità e l’abilità di generare essi stessi energia, traendola dal proprio Ego/IO che null’altro è che un “buco” sull’InFinito; ciò significa che ogni essere umano può trarre energia vitale, di vita, generandola da sé per mezzo del proprio vortice di spazio centro mosso dall’Ego/IO della persona stessa, letteralmente “succhiandola” dall’InFinito e non traendo l’energia necessaria per vivere, solo dai cibi solidi.
La prova è che ormai, ed è noto, nel mondo vi sono migliaia di esseri umani che vivono SENZA alimenti solidi, cioè senza mangiare, bevendo solo acqua e/o succhi ed attingendo dal proprio vortice di luce, l’energia necessaria per vivere, essi si chiamano “breathariani”.
Queste persone hanno riprogrammato la memoria cellulare a ridurre la quantità di molecole necessarie al metabolismo delle cellule stesse in modo che l’energia derivante sia la minima necessaria al corpo intero, a decodificare molto di più le frequenze vibratorie introdotte nel corpo attraverso l’aria, in modo da utilizzarle in pieno e ad attingere anche dalle energie prodotte dall’Ego/IO SONO che le succhia dall’InFinito, attraverso il suo vortice di spazio centro mosso. Tutte queste persone partono da una serie di digiuni programmati che insegnano loro piano piano ad arrivare a questo livello.
Non che tutti gli esseri umani siano in grado di vivere in questo modo, ma occorre accettare che esiste anche questa possibilità.
Il ciclo della vita di ogni essere umani deve fare questa parabola dalla “nascita” alla “morte”, imparando consapevolmente a variare il tipo e le percentuali fra le 4 forme dell’energia (solida, liquida, gassosa, energetica) in modo da poter scegliere nelle varie occasioni, ciò che necessita in quel momento.
L’alimento è ciò che si porta… al mento (ali-mento), esso deve essere “nutriente”, cioè deve nutrire l’ente, l’essere; fate attenzione perché vi è una sostanziale differenza di funzioni fra le due parole.
Definizione delle parole: ALIMENTAZIONE (azione dell’alimento) = ALIMENTO – Cio’ che entra nella Bocca e va nello stomaco.
L’alimento è dal punto di vista popolare (linguaggio volgare, il parlare del popolo, la saggezza del “profano”), ma anche etimologicamente.…ciò che si porta al….mento; questa parola deriva dal latino alimentum (la radice indoeuropea “al” significa alzare, elevare) = nutrimentum, e le due parole latine sono composte da due suffissi identici, che indicano la sporgenza del mento del viso umano, ele…mento ritenuto “sacro” dagli antichi come segno di distinzione fra il regno animale e quello omminale. La parola alimento ha anche insito in se stessa il concetto greco di “alimos”, la pianta che calma la fame.
L’alimentazione è quindi ciò che si immette nella bocca e che può essere fonte di beneficio oppure di maleficio; la nutrizione è solo la metabolizzazione, la distribuzione e l’assimilazione dei fattori vitali di cui l’organismo psico/fisico abbisogna per stare in buona salute e che dovrebbe trarre, triturando, decomponendo e distillando da ciò che si mette nella bocca; ciò che intossica non è da considerarsi un nutriente ed andrebbe o non introdotto, oppure eliminato il piu’ presto possibile dall’organismo, quindi non tutti gli alimenti sono nutrienti, perciò occorre imparare sopra tutto a alimentarsi con cibi adatti a produrre i fattori vitali i “nutrienti” necessari per ognuno.
L’Urina – la propria – non è un alimento ma bensì un ottimo nutriente base (liquido), ideale per mantenere la perfetta Salute, preparare buone digestioni e quindi avere un sangue fluido adatto a trasportare i nutrienti estratti dai cibi e quelli contenuti nell’orina, in modo da ottenere una urina sempre più adatta ad ogni situazione.
La digestione inizia in bocca attraverso la triturazione degli alimenti per mezzo dei denti, quindi essi sono insalivati con enzimi ed altre sostanze e già nella bocca la nutrizione inizia, per mezzo della lingua ma sopra tutto del sotto lingua.
La superficie della mucosa della lingua è un ottimo assorbente per tutto ciò che viene introdotto nell’organismo; lo chiamiamo assorbente Vivente in quanto il sangue che percorre la mucosa della lingua è senza sosta rinnovato ad una cadenza molto rapida.
Esempio: che si tratti di una iniezione endovenosa o della penetrazione di un prodotto fitoterapico assunto dalla bocca attraverso i capillari della lingua, il prodotto arriva alla STESSA VELOCITA’’ al cuore, nell’atrio destro, il ventricolo destro, la circolazione polmonare, nell’atrio sinistro, il ventricolo sinistro ed infine nell’aorta, che lo conduce nella circolazione generale; da qui l’estrema importanza nella scelta dei prodotti da inserire nell’organismo.
Da molti anni si è dimostrato che sulla lingua abbiamo dei recettori (sensori) in grado di distinguere i quattro sapori primari: dolce, acido, salato, amaro, tutti gli altri derivano dalla combinazione di questi.
Questi recettori inviano al cervello degli impulsi elettrici di 5-15 micro volt, dopo 300 millisecondi dalla sollecitazione del sapore.
Dopo il loro passaggio nello stomaco i cibi occupano tutta la superficie dell’intestino tenue, che è lungo normalmente da 8 a 9 metri ed è ricoperto da milioni di piccole asperità chiamate villi intestinali. E’ in questo luogo che avvengono le demoleculizzazioni (riduzione in molecole) per mezzo dei batteri simbioti e degli enzimi che preparano le sostanze (micro molecole) le quali passando attraverso la parete dell’intestino sono in seguito trasportate dal sangue in tutte le cellule del corpo a seconda delle necessità di ogni singola cellula.
Queste utilizzano ciò che serve loro e parallelamente producono, nuove sostanze per altre cellule del corpo che reimmettono nella circolazione sanguigna, che le trasporta dove devono andare, richiamate dalla “sintonia” del Campo (CEI) di ogni singola cellula che “richiama” per “simpatia” ogni singola sostanza di cui ha bisogno.
Le fermentazioni e le putrefazioni dei cibi introdotti, provocano irritazione immediata sulle pareti della mucosa intestinale e questo causa sempre a seconda dei soggetti, diarree o rallentamento del transito intestinale cioè la stitichezza. Se il soggetto continuerà ad alimentarsi in modo così sregolato, sicuramente avrà un’alterazione dei giusti rapporti minerale/vitaminici corporei (malNutrizone) ed il deterioramento progressivo delle cellule intestinali, processo che favorirà l’accumulo dei parassiti e delle tossine, che passeranno nel sangue e poi nelle cellule dei vari organi del corpo andando a modificare i giusti rapporti minerale, vitaminici intra ed extra cellulari e si otterrà un’alterazione Nutrizionale ed un’intossicazione del corpo, quindi la malattia.
La mucosa viscerale dell’intestino quando è infiammata, anche se il soggetto non avverte nessun dolore, è sempre responsabile per esempio, anche delle cisti ovariche nelle donne.
Grande importanza si darà all’ingestione di prodotti biologici, NON raffinati. La crusca e le fibre grezze vegetali combattono tutte le malattie del colon, perché permetteranno la proliferazione di determinati batteri che hanno dimora (stanzialità) proprio nel colon; la loro assenza favorirà le infiammazioni ed i cancri del colon.
I cibi dopo essere stati masticati ed insalivati, arrivano nello stomaco dove potenti enzimi incominciano a scinderli in componenti più piccoli. Dopo questo primo trattamento, il cibo passa nell’intestino tenue, dove la catena trofica microbica ed altri enzimi continuano l’opera di scomposizione, fino ad arrivare a molecole di piccole dimensioni che possono essere agevolmente assorbite: amminoacidi ed alcuni derivati dalle proteine; il glucosio ed altri zuccheri semplici estratti dagli amidi; gli acidi grassi e la glicerina dei grassi.
Nel grosso intestino, di cui il colon è la parte più importante, avvengono delle utili fermentazioni che apportano energia solamente nel caso di utilizzo di cibi integrali e contenenti molte fibre grezze; nel caso di cibi raffinati queste fermentazioni non avvengono e il colon diviene subito pigro, non avendo l’energia necessaria per il suo buon funzionamento; un’anormale riduzione di fibra vegetale nell’alimentazione rende il colon pigro, con conseguente rallentamento del transito intestinale e conseguente stitichezza immediata, che nel tempo sarà la matrice di gravi patologie.
La riduzione delle fermentazioni che hanno come base la fibra e gli amidi contenuti nelle cellule vegetali, lascia spazio libero a certi batteri che fanno fermentare le proteine, con produzione di parassiti e tossine che causano l’irritazione della mucosa interna del colon, nascono così spasmi, infezioni, fino ad arrivare a gravi alterazioni ed intossicazioni della mucosa, questo stato di cose produrrà anche l’infiammazione, per conduzione termica dalle terminazioni nervose viscerali, di tutto il sistema nervoso anche quello cerebrale; diminuisce inoltre la disintossicazione delle sostanze cancerogene presenti negli alimenti o prodotte dai batteri e quindi aumentano i cancri o le gravi malattie del colon.
La quantità di fibra grezza che l’uomo dovrebbe ingerire normalmente è di circa 20 grammi; generalmente non è molto semplice coprire il fabbisogno giornaliero di fibre grezze, nelle attuali condizioni di alimenti industrializzati.
Ovviamente con l’utilizzo di una dieta a base di cibi biologici (sopra tutto riso e tante verdure crude) ed integrali questo fabbisogno in genere è coperto giornalmente, senza l’uso di integratori con crusca.
Gli alimenti così decomposti vengono trasformati, nei processi digestivi dai catalizzatori fisiologici chiamati enzimi od anche fermenti inorganici. Essi trasformano le sostanze complesse ingerite in sostanze più semplici facilmente assimilabili dalla circolazione sanguigna ed utilizzabili dalle cellule, per la produzione di sostanze cellulari.
La fermentazione intestinale è prodotta dai batteri; grazie a questi “ospiti specializzati” intestinali, certe vitamine sono elaborate nel corso della digestione e nello stato normale, i batteri e la micro flora intestinale adatta, evitano le costipazioni microbiche importanti.
Quando essi però sono sommersi ed alterati nelle loro funzioni, dagli errori alimentari, cibi contaminati, o dall’ingestione di farmaci, vaccini e di prodotti tossici, l’intestino non effettua che parzialmente le sue funzioni e le intolleranze digestive o le diverse malattie si producono sempre più.
Le intolleranze digestive producono forti fermentazioni ed i prodotti di queste non sono utilizzabili come elementi nutritivi, ma essi sono velenosi.
Esempio classico è quello di evitare l’associazione di diversi tipi di proteine, animali e vegetali, nell’ambito dello stesso pasto.
Non seguire questa fondamentale regola è ottenere immediatamente cattive digestioni e di conseguenza alterazioni Termico/Nutrizionali cioè intossicazioni generali dell’organismo.
Evitate il piu’ possibile di mangiare proteine animali (latte, carne, uova, formaggi, pesce) e sopra tutto alla sera; inoltre i cibi raffinati, il pane bianco privo di fibre, la pasta non integrale, i cereali ed il riso a cui sono stati tolti i rivestimenti, sono potenziali nemici per la salute.
Il loro uso eccessivo altera le funzioni del nostro apparato digerente, distruggendo la capacità di assimilazione dei metalli, che sono essenziali per la salute.
ARIA pura e CIBI CRUDI sono il cibo per eccellenza, perché vi sono contenuti più elementi VITALI e NUTRIENTI dell’aria inquinata e dei cibi cotti:
Tutti i cibi cotti è notorio, contengono meno sostanze vitali di quelli crudi. Quando ci cibiamo di cibi cotti e magari mangiamo soddisfatti un bel piatto, saporito anche se preparato con cibi biologici, ricordiamoci che comunque nell’organismo scatta un meccanismo di difesa: i soldati del sistema immunitario, i globuli bianchi, accorrono in massa contro il “nemico” il cibo cotto, insomma un qualsiasi prodotto che abbia subito il processo della cottura.
Appena i globuli bianchi si mettono in guardia l’organismo reagisce con una iper-produzione di leucociti (leucocitosi) in quanto il programma mentale/immunitario di difesa, riconosce i prodotti cotti come “innaturali” e pericolosi, per la radicale trasformazione molecolare che avviene nel processo di cottura; al contrario tutti i cibi crudi vengono accettati senza la reazione di leucocitosi.
Fu il medico Svizzero, dott. Kouchakoff di Losanna, che dopo 25 anni di sperimentazioni su migliaia di persone, nel 1934 pubblicò i risultati delle sue ricerche nel saggio: “Nouvelles lois de l’alimentation humaine, basées sur la leucocitosi digestive”. Assieme a questo dottore, anche un medico italiano dell’Università di Parma, nel 1924 aveva pubblicato un lavoro sulla leucocitosi digestiva, con conclusioni simili al medico svizzero.
Le variazioni leucocitarie successive all’ingestione di alimenti, sono dovute a meccanismi di reazione nervosa che, regolando il calibro basale, determinano per mezzo di vasocostrizioni o vasodilatazioni, l’aumento o la diminuzione dei globuli bianchi (leucociti); infatti i globuli bianchi programmati per difenderci da corpi estranei e dannosi, aumentano di numero dopo l’ingestione dei cibi cotti.
Ingerendo al contrario cibi crudi, i leucociti tendono a diminuire e l’organismo reagisce con un rilassamento delle pareti vasali apportando “leucopenia”, in quanto i leucociti non considerano dannosi i cibi crudi.
Ricordiamoci la Vita sta nell’aria, acqua pura e nei cibi crudi.
L’uomo per milioni di anni è stato crudista e malgrado alcuni millenni di alimentazione di cibi cotti, il programma mentale/immunitario sa ancora riconoscere perfettamente quali cibi sono Vitali e quali no.
I cibi VIVI sono quelli che contengono i fattori vitali, le energie di: minerali, vitamine, enzimi, proteine, ormoni, essenze volatili, bio stimoline, anti ossidanti, amminoacidi, ecc.
Quelli “morti” o cotti, non sono solo i cadaveri degli animali di cui ci alimentiamo, ma anche le verdure, la frutta, i cereali germogliati, cereali in chicchi, non in farine (preferibilmente riso, miglio, segale, avena), orzo, farro, frumento con molta parsimonia, cioè tutti i cibi di materia organica che subiscono uno stress termico, la cottura, in quanto subiscono trasformazioni chimiche irreversibili, divenendo cibi impoveriti sul piano nutrizionale.
Naturalmente queste informazioni vanno contro gli interessi delle multinazionali che preparano alimenti e cibi cotti o precotti, quindi NON si deve far sapere quanto fa male alla salute il cibo cotto.
L’uomo è l’unico animale che prepara con la cottura il suo cibo, erodendo il capitale energetico che ogni prodotto crudo contiene ed obbligando il suo organismo a ritrasformare in materia vivente ciò che egli ha distrutto con la cottura dei suoi cibi.
L’alimento vegetale vivo, CRUDO, fresco e maturato all’aria ed al sole, è un concentrato di tutte quelle energie vitali che lo hanno generato, fatto crescere e maturare, energie che una volta introdotte negli altri organismi viventi, si liberano apportando quelle energie, ricche di fattori vitali, di vita e donando tanta vitalità ai corpi nei quali esse sono introdotte.
Quindi è assolutamente indispensabile per mantenere la salute o per ripristinarla, cibarsi di cibi CRUDI il più possibile.
La tecnica per eccellenza per poter mantenere il giusto peso forma è comunque quella di riprogrammare la mente “organico/cellulare” del corpo, in modo che tutte le cellule abbiano l’ordine adatto al mantenimento del peso complessivo.
Come fare ? occorre utilizzare la tecnica di rilassamento già descritta od usare l’ipnosi ed inserire il comando conscio:
“devo mantenere il mio giusto peso forma, per cui DNA, Geni, cellule, organi, sistemi, aiutatemi a ritrovarlo e mantenerlo”.
Ovviamente occorre mettersi con decisione a mangiare ciò che necessita per ottenere lo scopo.
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La Salute, si Mangia !
La percentuale di persone anziane in Europa è attualmente di circa il 20% ed è previsto un incremento fino al 25% entro il 2020. I cambiamenti demografici più significativi si hanno nel gruppo d’età più avanzata (80 e più anni).
Un certo numero di fattori, nutrizione in primis, ha contribuito a questo aumento nell’aspettativa di vita.
Questo fenomeno globale ha generato un rinnovato interesse nei processi d’invecchiamento da parte dei ricercatori e dei decisori a livello politico ed industriale.
Nel novembre 2004, un gruppo di lavoro di scienziati della Commissione Europea ha condiviso i dati sullo stato d’avanzamento delle ricerche relative a nutrizione ed invecchiamento (dieta e prevenzione delle malattie, alimentazione e anziani) al fine di trarne insegnamenti per la protezione della salute ed identificare le priorità per il futuro.
L’Alimentazione e l’invecchiamento hanno rappresentato una priorità nel Quinto Programma Quadro dell’Unione Europea. Anche le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono ben chiare in materia di alimentazione e salute: includere frutta e verdura nel regime dietetico quotidiano è indispensabile per mantenersi sani. Soprattutto considerando che gli italiani continuano a non rispettare le direttive della FAO e del OMS in tema di salute e alimentazione. Solo un terzo, infatti, della verdura e della frutta che dovrebbe essere consumata ogni giorno arriva in tavola !
La salute ? si mangia ! Broccoletti, arance rosse, riso e spaghetti sono tutti cibi che combattono lo stress causato dal tran tran quotidiano e che aiutano a prevenire le malattie. Sebbene la chiave per vincere lo stress stia nello scoprirne la causa e nel trovare le modalità per ridurne gli effetti o per conviverci, un’alimentazione sana e regolare può aiutare l’organismo ad affrontare almeno alcuni dei suoi effetti negativi.
Qualsiasi sia la fonte di stress, fisica o emotiva, l’organismo reagisce producendo adrenalina, un ormone che scatena numerose altre reazioni sia ormonali che nervose che irrompono nell’organismo preparandolo “alla battaglia o alla fuga.
Gli effetti complessivi che lo stress ha sui bisogni nutritivi non sono ancora del tutto chiari, ma è noto che in queste circostanze il metabolismo può essere messo sotto sforzo. Uno dei possibili effetti è l’indebolimento del sistema immunitario che abbassa le sue difese e ci rende potenzialmente più esposti a contrarre infezioni e malattie.
Per produrre adrenalina, è necessaria la vitamina C. Quando i livelli di adrenalina aumentano, in seguito a un lungo periodo di stress, è necessaria una maggiore quantità di vitamina C.
La maggior parte degli animali è in grado di aumentare la sintesi di questa vitamina per far fronte a questo bisogno. Purtroppo, l’uomo può contare solo sulla propria alimentazione per ottenere questo nutriente essenziale. L’alimentazione quindi come salvaguardia e mantenimento della propria salute.
Tratto da: Sapere. Il Sapore del Sapere, 9 febbraio 2007
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Alimentazione errata = Sindrome metabolica
I risultati di una ricerca pubblicata di recente hanno confermato ciò che molti da tempo sospettano, ossia che la dieta occidentale, ricca di carne, granaglie raffinate e cibi fritti, incrementa il rischio di sviluppare la sindrome metabolica.
Il consumo di latticini, d’altro canto, offre una qualche protezione nei confronti delle anomalie dei fattori di rischio cardiovascolari. Vi sono stati nel passato anche alcuni studi su diversi componenti della dieta ed i loro effetti sulla sindrome metabolica, ma il presente studio estende la prospettiva sull’intera dieta.
Nessuno, nel mondo occidentale, infatti assume un solo tipo di cibo: con la dieta occidentale nel suo complesso, caratterizzata anche da scarso apporto di frutta e verdura, pesce e granaglie integrali, è stato possibile accertare un aumento del rischio di sindrome metabolica. Tratto da: Circulation – Gen. 2008
Commento NdR: ricordiamo che ogni tipo di “fanatismo”, anche nel campo dell’alimentazione puo’ produrre altri problemi….di malnutrizione, in certi soggetti.
Noi, come specialisti in Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi almeno una volta al mese e con parsimonia, di qualche alimento con proteine animali, preferendo: uova, pesce, e/o carne di animali piccoli (come stazza, meglio i volatili). Ma ricordiamo sopra tutto di ridurre od eliminare il latte ed i formaggi dalla propria alimentazione.
L’alimentazione errata e’ alla base di ogni tipo di malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (crude) ed eliminate i dolci – mangiate proteine animali (meglio pesce e carne di uccello e pochi formaggi) di tanto in tanto (raramente od abolitele) e siate tendenzialmente vegetariani, ma attenzione ad assumere tutto cio’ che serve alla salute, altrimenti vi ammalerete per carenze!
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli
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SOSTANZE INDISPENSABILI per una Salute Perfetta
Ossigeno, fermenti lattici, vitamine, enzimi, minerali, micro diete, acido lattico e glutatione, tratte dai vegetali CRUDI, sono le vere “sostanze” benefiche per l’organismo.
L’OSSIGENO può dare VITA o Morte
Questa sostanza è indispensabile per la sopravvivenza degli esseri Viventi, ma certe combinazioni ossigeno e ossigeno – idrogeno (combinazioni chimicamente molto reattive) possono distruggere le molecole; i “radicali liberi” (atomi, molecole o frammenti di esse) sono derivazioni da queste reazioni anomale contenenti elettroni detti “liberi” (non impegnati da legami; si formano in genere dalla rottura di determinati legami e molte sono le reazioni atomiche e chimiche che possono generare i radicali liberi). –
Commento NdR: quello qui indicato e’ il pensiero che ancora oggi si insegna nelle Universita’ alle cattedre di medicina, ma attuali ricerche scientifiche piu’ approfondite su di essi, hanno dimostrato che i “radicali liberi” svolgono una importante funzione che e’ quella di generare energia luminosa necessaria per organizzare ed alimentare i processi biochimici.
Nei corpi viventi sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento per la loro tossicità intrinseca (vedi qui sopra), dovuta alla degradazione ossidativa di composti organici anche complessi (es. proteine e DNA) che ne intaccano la struttura, con gravi conseguenze per l’organismo intero.
Nelle reazioni chimiche nelle quali vi è ossigeno, quando vi sono “incidenti” il risultato è una molecola di ossigeno imperfetta.
Il processo di ossidazione molecolare ha luogo attraverso l’utilizzo di una grande varietà di enzimi della catena d’ossidazione e qualsiasi disturbo può creare un incidente biochimico creando radicali liberi. Il radicale libero dell’ossigeno attiva una molecola (superossido anione – SOA) che ha 17 elettroni (1 elettrone di troppo) che la rende estremamente reattiva; essa è un enzima chiamato Superossido Dismutasi (SOD). Questo enzima esiste in ogni cellula che utilizza ossigeno ed in condizioni normali nell’organismo vi è una quantità di SOD sufficiente ad assorbire il radicale libero.
Ricordiamo anche che la profilassi della medicina cellulare consiste nel riordino del fabbisogno di vitamine e minerali degli organismi viventi, attraverso degli apposti integratori di vitamine + minerali (in genere capsule), oligoelementi (in genere liquidi), ed alcuni amminoacidi, da assumere giornalmente per un periodo di tempo minimo di 45 giorni, prima dei pasti.
Inoltre occorre tener presente che il giusto apporto di ossigeno alle cellule e’ FONDAMENTALE per il buon funzionamento della cellula stessa, infatti l’ipossia e’ fondamentalmente la condizione in cui si trova una cellula che non hqa un adeguato apporto di ossigeno.
“Qualunque dolore sofferenza o malattia cronica, e’ causato anche da una insufficiente ossigenazione a livello cellulare“; questo e’ quanto ci riferisce nel suo libro di Fisiologia Umana, il dott. Arthur C. Guyton, M.D. – Autore del testo.
Ad ogni istante nel nostro organismo si creano radicali liberi, ma vi sono particolari circostante che amplificano la produzione di queste particolari tossine che “esistono” solo per un attimo, perché interagiscono immediatamente con la molecola più vicina modificandola.
La Vita ha trovato la Sua soluzione a questo problema, attraverso determinate reazioni chimiche del SOD, che produce buone molecole di ossigeno (O2) ma esso non può risolvere completamente il problema, perché a sua volta crea un altro radicale libero (H2O2) il perossido di idrogeno, che però venendo in contatto con l’enzima Catalasi e con il Glutatione per ossidasi (Peptide con 3 amminoacidi), generano semplici molecole di acqua (H2O).
E qui sembrerebbe che tutto si risolva in bene, ma se la seconda linea di trasformazione non funziona a dovere, vi sono veramente seri problemi per l’essere vivente; l’organismo in questione si ossida sempre più. I radicali liberi sono creati anche nell’ambiente esterno ai corpi viventi e venire introdotti anche attraverso l’aria, l’acqua, i cibi, i farmaci, i vaccini, le radiazioni, ecc.
Quindi ciò significa che quando nell’organismo le catene enzimatiche si rompono, sono guai per la salute dell’essere vivente, in quanto sono gli enzimi i più efficaci protettori della vita sana dei Viventi.
Ed è in quella linea che occorre operare per poter uscire dalle malattie: ripristinare disintossicando il terreno cellulare e tissutale (il terreno – la matrice), disinfiammando tessuti ed organi e reintroducendo le necessarie sostanze naturali mancanti per ripristinare ai vari livelli queste catene di Vita.
La parete cellulare (membrana) è la prima a soffrire dell’attacco del processo di ossidazione apportata dai radicali liberi., ma non solo la membrana esterna è molto sensibile a questi processi, ma anche e sopra tutto le membrane delle varie particelle interne ad essa (granuli, mitocondri, quelle che trasportano gli enzimi all’interno della cellula ecc.); qualsiasi interferenza nella struttura di queste varie membrane influenzano immediatamente il potenziale di ossidazione della cellula aumentandolo, inibendo la funzionalità complessa della cellula stessa.
Le varie membrane della cellula si irrigidiscono e si rendono impermeabili alle sostanze, intossicando il terreno – la matrice – i liquidi esistenti nelle varie particelle endocellulari, principalmente i mitocondri, che non riescono più a produrre energia (elettroni) perche’ lamelanina non e’ presente in quantita’ sufficienti e necessarie per produrre ossigeno ed elettroni, aumentando il quantitativo di positroni negli atomi (creando altri radicali liberi a livello atomico).
Le sostanze nutrienti non possono entrare che con difficoltà dalla membrana esterna cellulare e le sostanze da reimmettere in circolo nella matrice extra cellulare, non sono eliminate che con grande difficoltà; la cellula insomma si ammala e soffre, inviando i segnali di malessere al sistema intero che è collegato alla psiche dell’essere vivente. Se il processo di impermeabilizzazione continua, la cellula viene isolata dall’ambiente e la sua morte si avvicina sempre più velocemente.
Quindi, invertire il processo di superossidazione con quello detto di “riduzione” – Re-dox – è la prima fase della VERA terapia naturale, attraverso la disintossicazione (eliminazione dei fattori tossici, atomici e molecolari) di tutto l’organismo, iniziando dall’alimentazione (che deve essere nella prima fase Frugivora – solo alimenti crudi), eliminazione dei farmaci tossici, vaccini, e riducendo al minimo le proteine sopra tutto animali; in certi casi occorre eliminarle per un certo periodo più o meno lungo, dalla dieta. Eliminando anche le tossine accumulate nell’intestino con lavaggi più o meno intensi.
La seconda è come avevamo già detto l’assunzione di fattori vitali (micro diete + fermenti lattici multibatterici (funghi e batteri probiotici adatti a produrre acido lattico rivestito di proteine lipidiche = acidophilus + bifidus) + enzimi + minerali e vitamine, seguendo il nostro Protocollo della Salute.
Durante il metabolismo cellulare si creano sempre delle sostanze tossiche, che possono danneggiare (intossicare) o distruggere la cellula stessa in brevissimo tempo, se non vengono inattivate.
Queste sostanze tossiche si formano all’interno di piccoli organelli cellulari, posizionati all’interno del citoplasma cellulare che vengono chiamati “mitocondri”, all’interno dei quali le sostanze nutritive che arrivano dall’intestino per mezzo della circolazione sanguigna, vengono bruciate (ciclo di Krebs) per liberare energia, cioè elettroni negativi.
I radicali liberi si possono anche formare in seguito all’inalazione di sostanze tossiche (fumo di sigaretta) od all’esposizione/assunzione di sostanze derivanti dall’inquinamento ambientale delle numerose sostanze chimiche che l’ambiente moderno contiene (aria, acque, terreni agricoli).
Questi radicali liberi sono sostanze altamente tossico/reattive e se non neutralizzate prontamente, si legano ed ossidano; è proprio la mancanza di ossigeno circolante nell’organismo ad aiutare questo processo di lenta intossicazione, che si chiama invecchiamento e che produce ogni tipo di malattia fino al cancro:
1) i lipidi (grassi) delle membrane cellulari determinando alterazioni funzionali delle cellule e pertanto dei tessuti di appartenenza;
2) le lipoproteine a bassa densità (LDL), che diventano LDL ossidate, e conseguentemente sostanze particolarmente tossiche. Tali sostanze danneggiano l’integrità del vaso sanguigno e, di conseguenza, causano lo sviluppo e la progressione delle lesioni aterosclerotiche e quindi delle malattie cardio-vascolari;
3) gli acidi nucleici (DNA ed RNA), con danneggiamento a carico del materiale genetico.
Ricordiamo che le mutazioni del codice genetico sono spesso associate all’insorgenza delle malattie degenerative;
4) le proteine in genere con conseguenti danni strutturali e funzionali all’organismo.
Il Glutatione è una piccola molecola che si trova sostanzialmente in tutte le cellule del corpo umano ed è deputato all’inattivazione dei radicali liberi; quindi il glutatione è il principale antiossidante naturale presente all’interno delle nostre cellule.
Il glutatione non puo’ essere assunto direttamente, bensì deve esserne stimolata la formazione per mezzo dell’assunzione dell’aminoacido cistina, che è composto da due molecole di cisteina legate tra loro da un ponte disolfuro, cioè composto da due atomi di zolfo.
Questo aminoacido è molto più stabile della cisteina ed in grado di arrivare alle cellule, nel cui interno verrà trasformato in due molecole di cisteina con le quali potrà poi essere costituito il glutatione. I responsabili della sua attività biologica, sono gli atomi di zolfo dell’aminoacido cisterna.
Il Glutatione è il metabolita chiave per le vie di detossificazione dell’organismo.
I linfociti, in particolare quelli appartenenti ai sottotipi T, hanno un’elevata richiesta di glutatione per poter espletare regolarmente la loro attività, per replicarsi, attivare e rinforzare il sistema immunitario.
La perdita di Glutatione permette l’accumulo di radicali liberi all’interno dei linfociti che durante una risposta infiammatoria fa sì che questi siano meno efficaci.
Cio’ significa che il Glutatione è necessario per mantenere una normale ed efficace attività del sistema immunitario.
il Glutatione mantiene attive alcune vitamine C, E, anch’esse dotate di attività antiossidante.
E’ una sostanza chiave per il giusto ordine dello stato ossido/ridotto della cellula, e quindi della sintesi delle proteine e la riparazione del DNA e la attivazione e regolazione degli enzimi.
I livelli di Glutatione diminuiscono fisiologicamente con l’età; quindi alti livelli di Glutatione sono correlati con una migliore salute.
vedi anche: Fior di Zolfo (per stimolare la produzione di glutatione)
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Bibliografia indicante che troppe Proteine animali producono i piu’ svariati sintomi, che i medici della medicina ufficialechiamano impropriamente “malattie“:
1 – Heine WE The significance of tryptophan in infant nutrition. Adv Exp Med Biol. 1999;467:705-10.
2 – Minet-Ringuet J, Le Ruyet PM, Tomé D, Even PC A tryptophan-rich protein diet efficiently restores sleep after food deprivation in the rat. Behav Brain Res. 2004 Jul 9;152(2):335-40.
3 – Favale E, Mainardi P, Albano C. Neurology 45: 1926. 1995
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Tratto da. serplus.eu