“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
Trovate nanoparticelle di metalli tossici nelle farine utilizzate anche per la panificazione
Really Raw il libro di cucina Vegano-Crudista, puoi scaricarlo gratuitamente in diverse lingue
Lunga vita sana ai vegetariani ? – 16 Gen., 2009
vedi: Dieta Vegetariana – vedi video qui: http://www.tvanimalista.info/video/scelta-vegan/facciamo-il-collegamento/
Gli animali sono tutti uguali, quindi come non mangiamo i nostri cani e gatti e troviamo orribile l’idea di farlo (tant’è vero che è pure illegale), allo stesso modo non è giusto mangiare nessun altro animale, né imprigionarlo per la produzione di uova e latte e poi farlo finire al macello una volta sfruttato (come accade per le galline ovaiole e le mucche utilizzate per la produzione di latte).
Studio su 63.000 avventisti del 7° giorno, conferma la dieta Vegetariana + Vegetali e Salute + Zucchero = danno per la salute
Essere vegetariani ha i suoi vantaggi: meno incidenza dei casi di diabete e di obesità, ma anche meno problemi coronarici.
è quanto assicura Bernard Guy-Grand, dell’Istituto francese per la nutrizione.
Non bastano, però, le verdure: il segreto è associarle a legumi e cereali in grani e poca frequenza nell’assunzione di questi ultimi, un binomio che produrrebbe proteine molto simili a quelle presenti nella carne. Studi hanno rilevato che i vegetariani soffrono meno di ipertensione, problemi coronarici, diabete e obesità.
Abbassare la glicemia può contribuire a ridurre il rischio di malattia cardiaca coronarica sia nei diabetici sia nei non diabetici, cancro ed altri sintomi gravi.
State comunque molto attenti ai carboidrati che si trasformano TUTTI in Zucchero ! riducete le quantità e la frequenza dell’assunzione di pane, pizze, pasta, cereali, (comunque se li utilizzate, meglio solo in grani)
I Piccoli vegetariani crescono….. Sani e forti ? – Nov. 2010
La Società Scientifica di Nutrizionale Vegetariana (SSNV) ha recentemente pubblicato una ricerca che dimostra come la scelta vegetariana non alteri in alcun modo l’andamento della crescita dei bambini.
Non solo: i bambini vegetariani godono di una salute ferrea e si ammalano meno dei coetanei che mangiano carne.
Lo studio è stato condotto su 95 bambini vegetariani e vegani di età compresa tra 1 e 2 anni dal dottor Leonardo Pinelli, presidente della SSNV. è stato presentato a Parma in occasione delle Giornate pediatriche, evento organizzato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dalla Clinica Pediatrica dell’Università di Parma.
BAMBINI VEGANI: OK dei PEDIATRI NONOSTANTE… i PEDIATRI !
Da oggi anche i pediatri confermano che una corretta alimentazione può benissimo prescindere dagli alimenti di origine animale.
Numerosi effettuati in precedenza avevano riscontrato l’effetto favorevole della scelta vegetariana sulla salute: i bambini vegetariani si ammalano molto meno dei coetanei onnivori grazie a difese immunitarie migliori.
L’alimentazione onnivora con sbilanciamento su alimenti di origine animale favorisce infatti una risposta infiammatoria più acuta e una modulazione meno equilibrata del sistema immunitario.
La tendenza al vegetarianesimo ed al veganesimo (che esclude anche latte e uova per intenderci) è in costante crescita nel nostro paese, si stima che 7 milioni di italiani abbiano già abbracciato questa scelta e pertanto la comunità scientifica si interroga e comincia sempre più seriamente ad occuparsi del ‘caso’.
Si, perché diciamolo chiaramente, se 7 milioni di italiani sono vegetariani non lo si deve certamente alle indicazioni di medici e pediatri, non lo si deve ai mass media e tanto meno a una precisa azione politica (molto più interessata al business della gestione dei malati che al mantenimento in salute dei cittadini).
Nell’ambito dello stesso studio, riporto testualmente: “Tutti i piccoli osservati non erano controllati o seguiti nell’alimentazione dal pediatra, il cui parere era per lo più contrario alla scelta vegetariana. I genitori, da parte loro, si affidavano principalmente all’esperienza o ricorrevano a libri o siti Internet”. Capito bene? In tutti i casi il parere del pediatra era contrario alla scelta!
Questo fai da te dei genitori, “pur avendo portato a errori fondamentali di impostazione” non ha impedito ai bambini di presentarsi in ottima salute e costituzione con una crescita nella norma e valori dei micronutrienti del tutto regolari. I pochi casi che presentavano alterazioni del ferro e della vitamina B12 sono risultati in linea con la media nazionale.
Con queste premesse risulta singolare la conclusione cui arrivano i pediatri : la scelta vegetariana “anche in età pediatrica non risulta dannosa, anche se dovrebbe essere ben pianificata da pediatri specializzati”. Fortunatamente si auspica finalmente per i pediatri il raggiungimento “con il tempo un livello di formazione tale da poter supportare le famiglie, senza costringerle a un pericoloso fai da te”. Ma come? Hanno appena constatato l’eccellente stato di salute dei bambini, vegetariani ‘fai da te’!
Viene spontaneo chiedersi: è più pericoloso il fai da te dei genitori o l’opposizione (pregiudiziale) alla scelta vegetariana del rispettivo pediatra ? Se si deve fare allarmismo, allora sarebbe il caso di farlo per la quantità infinitamente maggiore di bambini onnivori iper e mal nutriti cui non vengono quasi mai date indicazioni corrette e altrettanto decise sulle scelte alimentari.
Benché l’alimentazione Vegetariana sia sempre più diffusa, la confusione sull’argomento è impressionante, soprattutto quando la disinformazione proviene da proprio dagli “esperti” e dalle trasmissioni televisive a carattere scientifico nelle quali si parla delle carenze alimentari dei vegetariani senza menzionare i tanti aspetti salutistici ed etici, di questo tipo di alimentazione.
Dalla televisione pubblica e dai cosiddetti qualificati esperti, ci aspettiamo un’informazione obiettiva ed aggiornata anche nel delicato campo dell’alimentazione nessuno vuol spiegare che nei vegetariani l’indice di mortalità per molte malattie infettive è inferiore, così come è minore l’incidenza di patologie come l’ipertensione arteriosa, il cancro al colon e l’infarto al miocardio; altri studi hanno rilevato anche una diminuzione del rischio di cancro alla mammella nelle donne vegetariane.
Ci chiediamo quanto siano gravi le responsabilità sulla salute dei cittadini di quegli esperti nutrizionisti che con troppa leggerezza trascurano queste informazioni incentivando il consumo di animali su cui è fondata l’economia alimentare dei Paesi industrializzati”.
Vi è la dieta Vegan composta principalmente di: frutta, verdura, ortaggi, cereali, legumi, semi e noci; questo tipo di alimentazione chiamata anche vegetaliana
Vi è poi la dieta lattovegetariana che include frutta, verdura, cereali, legumi, latticini e i loro prodotti e quella latto-ovo-vegetariana che include anche le uova. Queste diete escludono ovviamente tutti i tipi di carne e pesce.
Vi sono poi i Crudisti ed i fruttariani.
Va rilevato che i vegetariani avendo seguito un percorso culturale, etico, economico, ecologico ben radicato verso il rispetto della vita propria, di quella altrui e dell’ambiente che li circonda, essenzialmente non bevono alcolici (o li bevono in quantità modeste); non fumano, non fanno uso di droghe, seguono uno stile di vita legato al mantenimento del peso ragionevole e all’attività fisica.
Queste scelte, hanno dimostrato attraverso studi fatti sui vegetariani, che il loro indice di mortalità per molte malattie croniche degenerative, è inferiore a quello dei non vegetariani.
Anche la mortalità per problemi coronarici è inferiore nei vegetariani rispetto ai non vegetariani.
I livelli ematici di colesterolo totale e delle LDL (lipoproteine a bassa densità) sono normalmente più bassi nei vegetariani che non consumano latte, uova e derivati rispetto ai carnivori e latto-ovovegetariani.
Cio’ significa che i livelli di colesterolo variano anche nei vegetariani, con un basso livello nei vegani e con livelli normali o addirittura superiori alla norma dei latto-ovovegetariani, difatti un eccessivo consumo di latte e formaggi, comporta le cospicue assunzioni di grassi saturi e colesterolo con le relative conseguenze.
Uno studio ha dimostrato miglioramenti in malattie severe delle coronarie senza l’uso di farmaci ipocolesterolemizzanti, con l’adozione di una dieta vegetariana molto povera in grassi, con l’ abolizione del fumo di sigaretta, con la riduzione dello stress e con esercizio fisico moderato.
I vegetariani hanno anche una minore incidenza di patologie come l’ipertensione arteriosa essenziale, il diabete mellito non-insulino dipendente rispetto ai non vegetariani.
Recenti studi sui Cristani Avventisti del 7° giorno, riformisti, che sono vegetariani per motivi religiosi, hanno dimostrato una minore incidenza del cancro al colon e d’infarto del miocardio, rispetto al resto della popolazione.
Questo risultato può essere attribuito alle differenze dietetiche che prevedono una maggiore assunzione di fibre, minore assunzione di grassi totali, di grassi saturi, colesterolo e caffeina, maggiore assunzione di frutta e vegetali.
Gli indici del cancro al polmone sono più bassi nei vegetariani perché solitamente non fumano ma anche perché hanno un regime alimentare più sano.
Alcuni studi hanno anche rivelato la diminuzione del rischio del cancro alla mammella.
L’obesità è in sostanza assente nei vegani ma è presente in percentuale preoccupante nei latto-ovo-vegetariani.
L’obesità è un grave problema nei paesi industrializzati e la scelta alimentare vegetariana riduce notevolmente il rischio.
Per questo motivo i vegetariani hanno anche minori possibilità di ammalarsi di diabete non insulino dipendente.
Inoltre la maggiore assunzione di carboidrati complessi, che hanno anche un’alta percentuale di fibre, migliora il metabolismo dei carboidrati e può abbassare il livello di glucosio nel sangue.
Il falso tabù delle proteine nobili è stato oramai accantonato anche da quei nutrizionisti che storicamente erano acerrimi nemici della dieta vegetariana.
E’ provato che molti vegetali, hanno Io stesso contenuto proteico della carne, e che soddisfano il fabbisogno degli aminoacidi essenziali e di quelli non essenziali. Cereali integrali, legumi, verdure, semi e nocciole contengono tutti gli aminoacidi; non è nemmeno necessario combinare questi cibi in unico pasto come erroneamente stabilisce la teoria della complementarietà delle proteine.
Le proteine della soia ad esempio si sono dimostrate equivalenti da un punto di vista nutrizionale alle proteine di origine animale, e quindi per chi lo desidera possono costituire quasi l’unica fonte di assunzione proteica.
Nelle ultime raccomandazioni dei LARN (assunzioni dietetiche raccomandate), è consigliato di non eccedere nella quota proteica, e di ridurre quella lipidica a favore dei glucidi. In effetti, riducendo la quota proteica si ha una maggiore ritenzione e minore necessità del calcio e un minore sovraccarico dei reni.
La dieta vegetariana è ricchissima in fibre che favoriscono un transito intestinale più rapido eliminando il problema della stipsi ma anche del cancro al colon. I prodotti di origine animale non contengono fibre.
Il ferro è da molti anni il punto di orgoglio dei cadaveriani ovvero dei mangiatori di carne.
Se noi prendessimo tutti i carnivori con anemia ferro carenziale e li mettessimo uno sopra l’altro arriveremmo alla luna. Va però detto, ad onor del vero, che il ferro contenuto nei cadaveri degli animali è più facilmente assorbibile di quello contenuto nei vegetali.
Ma in uno studio, che la Clinica Pediatrica dell’Università di Verona ha pubblicato in collaborazione con il sottoscritto, nel quale erano messi a confronto bambini vegetariani dai cinque ai 12 anni, verso onnivori di pari età è emerso che l’introito del ferro nei vegetariani è pari a tre volte quello dei carnivori. Inoltre la maggiore assunzione di vitamina C nei vegetariani favorisce un miglior assorbimento del ferro.
I vegetariani quindi non rischiano più degli onnivori la mancanza di ferro, ma i vegetariani occidentali hanno di solito un livello migliore di ferro rispetto a quelli che abitano nei paesi in via di sviluppo; i vegetariani occidentali assumono, infatti, quantità adeguate di ferro dai prodotti vegetali, consumano inoltre grandi quantità di acido ascorbico, un importante fattore favorente l’assorbimento di ferro non eme. Al contrario, i vegetariani che vivono nei paesi in via di sviluppo si cibano di alimenti a basso contenuto di ferro, consumano meno acido ascorbico e utilizzano molto the che contiene tannino, sostanza che inibisce l’assorbimento del ferro.
La vitamina B 12 è altro elemento di denigrazione della dieta vegetariana ed è forse l’unico punto debole.
è bene distinguere in questo caso i diversi tipi di alimentazione vegetariana.
La vitamina B 12 è prodotta dai microrganismi che sono presenti nell’apparato gastrointestinale degli animali non umani e in quello umano e si trova anche sulla superficie dei vegetali non lavati.
La vitamina B 12 è contenuta nella carne e in tutti i prodotti di origine animale (latte, uova, formaggi). Pertanto chi segue una dieta latto ovo vegetariana non può avere carenza di vitamina B12 dall’apporto degli alimenti.
La gastrite atrofica o la mancanza di fattore intrinseco dello stomaco possono essere responsabili della carenza di vitamina B 12. Solo i vegani possono avere carenza di questa vitamina.
La spirulina, le alghe, il tempeh e altri cibi fermentati non sono fonti attendibili di vitamina B 12; in questi cibi la suddetta vitamina risulta non assimilabile dall’80 al 89%. La cianocobalamina che è la vitamina B 12 attiva si trova in molti prodotti come supplemento vitaminico o in cibi fortificati come alcuni cereali tostati, bevande alla soia ecc., che quindi devono fare parte dell’alimentazione dei vegani. D’altra parte esistono altre vitamine che sono assunte in quantità insufficienti anche dagli onnivori, quali la Vit. B6 e l’acido folico.
Per tale motivo, negli Stati Uniti d’America da almeno 40 anni, gran parte degli alimenti vegetali sono fortificati con vitamina B6, e del tutto recentemente tale integrazione avviene anche per l’acido folico; quindi l’handicap vitaminico non è solo un lato debole dell’alimentazione vegetariana che verosimilmente non presenta carenze di Vit. B 12 e acido folico.
Il calcio è presente in notevoli quantità ed è assorbito in maniera ottimale in alcuni vegetali come il cavolo, e in prodotti lavorati derivati dalla soia come il tofu. Ricerche hanno dimostrato che i vegetariani assumono e trattengono più calcio dei non vegetariani.
Lo zinco ha ottime fonti nel mondo vegetale: i cereali, i legumi e le noci.
In conclusione, una dieta vegetariana deve essere varia e assicurare un apporto calorico sufficiente per i fabbisogni energetici.
è bene quindi scegliere cereali interi e non raffinati, consumare in grandi quantità frutta e verdura di stagione preferendo i prodotti locali. è consigliabile consumare al massimo tre uova la settimana; ma io aggiungo, solo se provenienti da “galline felici”, perché non cresciute in allevamenti intensivi ma che possono razzolare all’aperto.
I latto ovo vegetariani, prima di arrivare alla dieta vegan, dovrebbero limitare aI massimo il consumo di latte e derivati ed usare quelli a basso contenuto di grassi. In mancanza di esposizione al sole è bene utilizzare la vitamina D.
I vegan dovrebbero trovare fonti aggiuntive di vitamina B 12 come i cereali arricchiti, le bevande arricchite o supplementi di V it. B 12. L’olio extravergine di oliva è l’unico grasso vegetale che dovremmo consumare prestando attenzione alle molte calorie che esso produce.
By Riccardo Trespidi – medico omeopata, ecologista clinico – Comitato scientifico A.V.I.
vedi: Crudismo ed Emodieta (il cibo che abbisogna un determinato gruppo sanguigno è diverso da un’altro, quindi occorre evitare di standardizzare, ognuno DEVE trovare il proprio carburante…) + Tracciabilità dei Cibi
Documenti provanti l’indispensabilità delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
Una lesione mitocondriale (intossicazione endo cellulare = malnutrizione della cellula) provoca un deficit energetico, il mitocondrio non emette elettroni come dovrebbe, se si supera un certo limite di stress, lo stato-cellula produce una reazione per affrontarlo; questa reazione è da noi definita come MALATTIA.
è INDISPENSABILE per stare sempre BENE è l’assunzione quotidiana, per certi periodi, di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt). Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso, anche e per le loro forti acidità,
in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi è la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne è la Causa primaria
Ecco le risultanze di uno studio del WCRF – 2018
Si basano su uno studio svolto su oltre 50 milioni di persone. Si tratta della più grande ricerca sul cancro mai condotta. In totale, è stato diagnosticato il cancro a 3,5 milioni di esse. L’analisi ha rilevato che esistono prove evidenti del fatto che il consumo di carne rossa e quello di carni lavorate siano entrambe cause del cancro del colon-retto.
Per questo motivo, la WCRF esorta tutti a limitare l’assunzione di carne rossa (manzo, vitello, maiale, agnello, cervo e capra) e a consumare poco o per nulla la carne lavorata (prosciutto, pancetta, salame e salsiccia).
Se si mangia carne rossa, la WCRF invita a limitare il consumo a non più di tre porzioni alla settimana, circa 350-500g di peso cotto.
“Non è necessario consumare carne rossa per mantenere uno stato nutrizionale adeguato … mangiare carne non è una parte essenziale di una dieta sana”, si legge nello studio.
La ricerca è ancora più severa sul consumo di carne lavorata. In questo caso, le prove a suo sfavore sono ancora più nette. I dati mostrano che nessun livello di assunzione può essere associato all’assenza di rischio. Anzi. Il rischio di cancro aumenta mangiando anche le più piccole quantità di carne lavorata.
Anche l’alcol è nella lista nera: è collegato ai tumori della bocca, della faringe, della laringe, dell’esofago, del fegato, del colon-retto e del seno.
“Anche piccole quantità di bevande alcoliche possono aumentare il rischio di contrarre vari tumori”, si legge nello studio.
Come per la carne lavorata, la WCRF dice che non c’è quantità di alcol, anche la più piccola, che non aumenti il rischio di avere un tumore.
Cancro carne alcol
Le linee guida, inoltre, in dieci punti hanno sottolineato il legame tra obesità e alcuni tipi di cancro.
Tuttavia, la carne rossa, lavorata e l’alcol erano direttamente collegati al cancro stesso, non solo al peso in eccesso.
World cancer carne
Ecco i dieci punti per ridurre il rischio di cancro:
1 – Mantenere un peso sano
2 – Fare attività fisica
3 – Avere una dieta ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi
4 – Limitare il consumo di cibo da “fast food” e di altri alimenti trasformati ricchi di grassi, amidi o zuccheri
5 – Limitare il consumo di carne rossa e lavorata
6 – Limitare il consumo di bevande zuccherate
7 – Limitare il consumo di alcol
8 – Non usare integratori per la prevenzione del cancro
9 – Per le madri: allattare il proprio bimbo perché ciò aiuta le mamme a proteggersi dal cancro al seno e previene il sovrappeso dei bambini
10 – Dopo una diagnosi di cancro, continuare a seguire i consigli sopra riportati perché c’è una crescente evidenza che i fattori legati allo stile di vita (come l’aumento della massa grassa e bassi livelli di attività fisica) influenzano le possibilità di sopravvivenza delle donne dopo una diagnosi di cancro al seno e anche di altri tumori.
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SCHEMA NUTRIZIONALE VEGANO, TENDENZIALMENTE CRUDISTA
(Schema classico di leggera riduzione peso o di mantenimento peso, rispettando i 3 cicli circadiani giornalieri di eliminazione, 4 am-12, di appropriazione, 12-20, e di assimilazione cibi, 20-4am)
7 am PRIMA COLAZIONE:
Spremuta fresca d’arancia o di pompelmo, oppure fetta di melone o di anguria, o comunque qualche frutto di tipo acquoso.
9 am SECONDA COLAZIONE: Centrifugato di
a) Carota-sedano-ananas (o mela)-poco zenzero)
b) Bietola-sedano-mela-poco zenzero
c) Topinambur-patata-patata dolce-poco zenzero
11 am TERZA COLAZIONE:
a) Banana e datteri (invernale)
b) Uva, fragole, pesche, fichi, nettarine, albicocche (estiva)
13 PRANZO
a) Primo piatto: insalata verde abbondante, tipo lattuga-cicoria-valeriana-ecc con avocado se possibile, e condito con olio extravergine più aceto balsamico o limone o aceto di mele o succo fresco di ananas
b) Secondo piatto: aa) Patate, zucca, legumi (cotto in modo conservativo)
bb) Gaspacio (succo di carote-cipolla-verza e crostini integrali
cc) Cereali (saraceno, mais, miglio, quinoa, riso nero, riso integrale
dd) Crema o zuppa di cereali cotta 16 minuti pentola-coperchio
Pasta integrale al dente con pomodoro crudo o salse vegetali
Pizza sottile vegana alla rucola, pomodoro, ananas, avocado, tarassaco, ortiche, punte luppolo, selene, erbe selvatiche
c) Terzo piatto: una manciata di mandorle, pinoli, nocciole, noci, anacardi, arachidi
PRIMA MERENDA:
Mela, pera, papaya, ananas
18 SECONDA MERENDA:
Frutti di bosco (more di rovo o di gelso, lamponi, mirtilli)
CENA:
Come pranzo, cambiando i singoli ingredienti
NOTE IMPORTANTI: Lo schema citato è generale e di principio, ma va adattato e personalizzato in base alle esigenze e ai gusti e ai tempi di lavoro e di studio di ognuno.
Per aumentare peso inserire al posto della seconda colazione una crema di avena con semini pestellati o tritati di girasole, lino, sesamo, zucca, germe di grano, oppure pop-corn con banane-datteri-fichi di stagione.
Niente bevande durante i pasti, ma solo poca acqua naturale prima dei pasti o 2 ore dopo i pasti
Per chi viaggia o fa sport, prevedere rifornimento di panini integrali spalmati di crema di olive, con 5 foglie verdi, carciofino, pinoli o noci, pomodoro secco, avocado).
Soli dessert ammessi (senza zucchero e senza aspartame): castagnaccio con sultanina-datteri-pinoli, o dolci con farinadi manioca (tapioca), o con farina di carrube, o strudel di mele-pere-fichi-banane, o riso integrale cotto nel latte di riso e dolcificato con uvetta secca.
La frutta va comunque piazzata sempre lontano da pranzo e cena, ad eccezione di mele-ananas-papaie che sono ammesse in quanto dotate di enzimi anti-fermentanti. Vietatissimo invece mescolare meloni e angurie con altri cibi o con le macedonie (sono frutti ottimi ma a rapida fermentazione).
Per la digestione ottimale il criterio è quello di consumare prima le sostanze di facile digeribilità (frutta, che a stomaco vuoto richiede mezz’ora, poi verdure crude 1 ora, poi verdure cotte 2 ore, poi patate-cereali 2 ore, poi frutta secca 3 ore).
Il corpo non si nutre solo di cibo, ma anche di aria, per cui è basilare saper respirare a fondo, svuotando in toto e lentamente i polmoni, e riempiendoli poi alla massima capienza, inserendo regolare trattenimento e a volte dell’apnea a vuoto, con ritmi yoga preferibilmente 1-4-2, 2-8-4,-
3-12-6, ecc dove la prima cifra sono i secondi di inspirazione, la seconda i secondi di trattenimento, la terza i secondi di espirazione.
Esercizi rieducativi da farsi giornalmente per 15’ almeno all’aria aperta. Esposizione della pelle nuda all’aria, al sole, all’acqua è di basilare importanza in quanto la pelle respira e traspira, assorbendo cariche elettromagnetiche.
Il pensare e l’agire corretto, l’armonia con la natura e i nostri fratelli minori animali, sono fattori di estrema importanza. Occorre minimizzare i danni e le sofferenze alle creature che ci circondano, evitando cibi crudeli e cannibalistici.
Questo fa parte dell’alimentazione dello Spirito e del morale di ciascuno, e ha pertanto importanza fondamentale, un’importanza addirittura superiore al cibo concreto, per l’equilibrio e la salute.
Mai consumare cibo quando non c’è appetito, quando si è tesi, nervosi, stanchi, eccitati.
By Valdo Vaccaro (AVA-Roma, ABIN-Bergamo) – Tratto da: valdovaccaro.com
vedi: Negli USA più vegani che vegetariani
PER una MIGLIOR SALUTE e LONGEVITà usare, l’OLIO EXTRAVERGINE, SEMPRE e SOLO proveniente dalla spremitura a freddo di OLIVE MATURE e POLPA VIOLA !
MAI quello proveniente da olive verdi (OLIO VERDE) per le sostanze insaponificabili che, sono in eccesso nell’olio verde e super carente di polifenoli antociani, oltre a maggior acidità.
vedi: Olio di oliva nella Dieta Mediterranea.pdf
vedi anche: Olive ed Olio benefico
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ALIMENTAZIONE NATURALE
Ricette per depurarsi…
Un valido aiuto anche per le malattie da raffreddamento, influenza, ecc.
Ora che i lauti pasti delle festività sono un ricordo lontano, è tempo di pensare a depurare l’organismo.
Sempre con l’aiuto del cibo. Per cominciare la giornata, beviamo – a digiuno – del succo di limone diluito con un po’ d’acqua: l’effetto depurativo è assicurato.
Ecco quindi abbinamenti e preparazioni: teniamo conto che questo ci aiuterà anche nella prevenzione delle malattie da raffreddamento.
Tra i cereali, i più indicati sono riso e orzo: hanno proprietà diuretiche e riequilibratrici della mucosa gastrica ed intestinale e il loro amido è un toccasana per il fegato. Anche l’avena è adatta, in quanto contiene sostanze oleose pregiate che aiutano la termoregolazione; la mucillagine dell’avena protegge le mucose intestinali e la sua crusca (ovviamente assunta con il consumo del chicco integrale, non separatamente) è un lento ma efficace regolatore intestinale.
lI cereale va cotto in acqua in un rapporto 1 a 3, con un baccello di cardamomo, un pezzetto di cannella, un chiodo di garofano e qualche seme di fieno greco: mettere a cuocere tutto a freddo per circa 1 ora (l’avena ha bisogno di un ammollo per tutta la notte; il riso integrale per soli 30 minuti e per l’orzo, se si utilizza quello perlato, non c’è bisogno di ammollo); verso fine cottura salare e aggiungere mezzo cucchiaino scarsa di curcuma oppure del curry.
Lasciare gonfiare per 15 minuti dopo la cottura e condire con olio extravergine d’oliva oppure burro da panna acida, una spolverata di gomasio e servire, abbinando alle verdure.
Il grano saraceno è un ottimo portatore di luce e calore ed è di valido aiuto alla termoregolazione.
La cottura si svolge in due fasi: farlo bollire per 5 minuti in acqua calda, scolare e risciacquare per eliminare tutte le scorie. Rimetterlo a cuocere in acqua calda salata per 15 minuti e scolare.
In una ciotola mescolare un cucchiaio di gomasio con mezzo cucchiaino di curcuma e paprika.
Condire con olio extravergine di oliva e il gomasio speziato; abbinare a verdure.
Come verdure, daremo preferenza – nelle insalate – ai radicchi e alla belga, le cui foglie hanno un’azione benefica sul sistema polmonare e, grazie al sapore leggermente amaro, agiscono nell’eliminazione delle scorie: a livello intestinale, stimolando l’evacuazione; a livello polmonare, con effetti espettoranti. Il carciofo tonifica il fegato.
Tra le radici, carote, rape rosse, sedano rapa, pastinaca, con l’elemento salino e le loro forze sono di aiuto nella stagione invernale.
Tra le crucifere, prediligiamo verze, cappucci bianchi e rossi, cavolini di Bruxelles in quanto hanno proprietà riequilibratrici generali per l’intero organismo, sono ricche di sali minerali e oligoelementi.
Le insalate possono essere anche cotte al forno. Ecco come procedere. Lavare i cespi tagliati a metà nel senso della lunghezza, disporli su una teglia con il taglio rivolto verso l’alto; spolverizzare con rosmarino tritato, un pizzico di curry, sale alle erbe o bianco, un filo di olio extravergine di oliva, qualche goccia di tamari; infornare a forno caldo 180° per circa 30 minuti. Sono pronte quando risulteranno tenere e le punte bruciacchiate.
I radicchi sono ottimi anche in insalata; per attenuare il sapore amaro, si può mettere una carota, del sedano rapa e una rapa rossa grattugiati, si possono aggiungere semi oleosi scegliendoli tra mandorle, pinoli, girasole e noci (il tutto condito con sale, succo di limone, olio extravergine d’oliva, 1 cucchiaino di olio di lino e volendo 2 cucchiai di yogurt naturale).
Le radici si possono cucinare al vapore e condire con olio extra vergine di oliva, succo di limone e senape in pasta; oppure consumare crude, grattugiate in insalata con cubetti di mela e condite con olio extravergine di oliva, succo di limone, semi di cumino, 1 cucchiaino di olio di lino e yogurt.
I cavolini di Bruxelles sono ottimi lessati in acqua con semi di senape gialla, cumino e semi di finocchio, e conditi poi a piacere. Verze e cappucci svolgono al meglio la loro azione se consumati crudi: tagliarli molto sottili con l’apposita grattugia, condirli con sale, succo di limone, olio extravergine di oliva, di lino (1 cucchiaino), semi di cumino e senape in pasta (se preparati con qualche ora di anticipo, risultano più saporiti).
Quanto alla frutta: preferiamo albicocche secche, ricche di vitamina A e ferro; fichi secchi, che aiutano intestino e polmoni; noci, mandorle e pinoli, ricchi di albumina, per il fegato.
Ricordarsi di non abusare di agrumi (ad accezione del limone), in quanto le varietà attualmente in commercio sono ricche di fitina e questo porta un impoverimento delle riserve di sali minerali; inoltre la vitamina C contenuta non sempre è assimilabile (quella delle crucifere è migliore).
Spezie ed erbe aromatiche sono importanti: depurative e disintossicanti, possono essere utilizzate nelle preparazioni dei vari piatti o sotto forma di tisane.
Tisane ? Certo. Ad esempio: portare a bollore due tazze di acqua con 1 cucchiaino raso di semi di cumino e un pezzetto di cannella, far bollire per 5 minuti e riposare per almeno 30 minuti.
In caso di malattia da raffreddamento, preparare una tisana con fiori di sambuco e un pezzetto di zenzero fresco: mettere lo zenzero a pezzettini in 2 tazze di acqua fredda, portare a bollore per 2 minuti, aggiungere un cucchiaino di fiori di sambuco, bollire ancora per 1 minuto e spegnere.
Lasciare in infusione per 5 minuti. Tisana con fiori di tiglio e timo: portare a bollore due tazze d’acqua, versare un pizzico di timo e una cucchiaiata di tiglio, spegnere e lasciare in infusione per 10 minuti.
Una tisana digestiva può essere preparata con salvia, menta e limone: portare a bollore 2 tazze d’acqua, mettere 1 cucchiaino di salvia, 1 cucchiaino scarso di menta e un pezzetto di scorza di limone; far bollire per
2 minuti, spegnere e lasciare in infusione per 10 minuti.
By Gianni Loberti, Silvia Saldarini – esperti in cucina naturale
vedi anche: scienzavegetariana.it
La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. Un’ampia esperienza sta provando che il sospetto è fondato. L’avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora e’: tendete a non mangiare la carne. Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre buon sangue. Ora è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che danno le migliori bistecche.
Commento dei Vegani:
I medici alimentaristi appartengono al lato oscuro della medicina e della scienza alimentare; sono anacronistici quando parlano di proteine animali ad alto valore biologico, perchè ignorano l’isovalenza tra proteine animali e vegetali; sono fuori rotta quando parlano di aminoacidi essenziali: quelli di origine vegetale sono assolutamente identici a quelli di origine animale; sono confusi quando esaltano il “ferro eme” di derivazione animale: la biodisponilità del ferro non-eme dei vegetali è scarsa SOLO se manca la presenza di vitamina C, cosa che non succede mai nei vegani; prendono una cantonata quando esaltano il valore degli Omega 3 del pesce: gli Omega 3 da frutta e verdure contengono prostaglandine tipo 1 e 3 positive, utili all’uomo, e non prostaglandine tipo 2 negative e dannose; sono fuori di testa quando invitano a consumare latticini per il loro contenuto di calcio: è proprio la forte presenza di calcio unito alle proteine animali che impediscono la fissazione di questo minerale; prendono un abbaglio quando affermano che la dieta vegana è carente di vitamina B12: la nostra buona salute ci consente una riserva di almeno 30 anni di tale vitamina, senza avvelenarci con tutto ciò che contiene la carne e i derivati animali, cibi i quali generano una moltitudine di patologie che stanno portando l’umanità alla falcidia, all’indebolimento della razza umana, al declino fisico, mentale, morale e spirituale.
Commento NdR: Come specialisti in Scienza della Nutrizione e Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi una volta alla settimana di carboidrati e proteine vegetali, mangiate quindi POCHI carboidrati e cereali, aumentate invece la quantità difrutta e le verdure fresche (crude) ad ogni pasto e mangiate possibilmente i prodotti del vs orto biodinamico, e per chi vuole essere onnivoro, ma e con parsimonia una volta al mese (piccole dosi), di qualche alimento con proteine animali, preferendo: uova, formaggio fresco o grana, insetti, pesce magro pescato, e/o al limite, per coloro che vogliono mangiare anche la carne di animale terrestre, ma e solo quella di animali di piccola stazza e preferibilmente carne di volatili = uccellagione, struzzo, gallina, anatra, tacchino, oca, ecc., e/o al massimo coniglio, lepre, ecc., ma mangiate questi cibi raramente, 1 volta al mese – od abolitele se potete-volete farlo e siate comunque tendenzialmente vegetariani per tutta la vita, ma attenzione ad assumere tutto cio’ che serve alla salute, altrimenti vi ammalerete per carenze !
Ma ricordiamo sopra tutto di ELIMINARE, dalla propria alimentazione, il latte vaccino e di stare molto attenti anche ai formaggi (latticini).
L’alimentazione errata è alla base della malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (Crude) ed eliminate i dolci –
Ma quello che quasi nessuno vuole ammettere fra i vegetariani, è che anche le Piante (vegetali) come dimostrato, sono intelligenti, come lo è qualsiasi “cosa” manifestata in questa dimensione; come la mettiamo con i Vegani e/o Vegetariani fondamentalisti ?
Ricordiamo ancora una volta a TUTTI che, “la vita si alimenta con la vita”:
La Legge della Natura-Terra nostra madre, fa si che la Vita si alimenti con la Vita !… infatti noi TUTTI distruggiamo ogni giorno miliardi di batteri (sono anch’essi esseri viventi e senzienti che vivono dentro di noi), oltre agli acari, parassiti che convivono con noi….sulla pelle e che si vedono magari solo al microscopio….e quindi pare non esistano…..
Quella è la vera ed unica Legge.
I cibi debbono essere salubri, per la specie che se ne ciba – Per l’Uomo, vedi Crudismo + Vegetali e Salute + Emodieta
Quindi nessun fondamentalismo e/o estremismo, rispettiamo la Vita in qualsiasi forma si esprime e se necessario cibiamoci di essa, tenendo conto che OGNI sostanza, cibo che introduciamo ha ripercussioni buone o cattive sulla nostra Salute e per di più ogni soggetto risponde in modo unico alle sostanze che introduce in se stesso…
vedi anche: Le Piante parlano e comunicano fra di loro (infatti sono anch’essi esseri viventi e senzienti)
Ma e sopra tutto ai Vegetariani-Vegani, ecc., ricordiamo è che fa molto ma molto più male Vaccinarsi e Vaccinare che non mangiare carne, pesce, uova, miele.. !
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5 milioni di vegetariani in Italia. Diversi i motivi di questa scelta – Nov. 2011
Cresce l’esercito dei vegetariani italiani. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes sono cinque milioni i connazionali che hanno scelto di eliminare dalla propria dieta carne e pesce e lo 0,4% di essi ha deciso di fare a meno anche di uova e latte abbracciando la dieta vegana.
Il dato è stato presentato nelle scorse settimane da Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Questa la situazione in Italia: a scegliere la dieta vegetariana sono soprattutto le donne (72,% contro 5,3% degli uomini) e tra le fila dei vegetariani si contano anche numerosi giovanissimi (il 13,5% ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni).
I perché di una scelta così radicale sono di diversa natura. Per quasi la metà dei vegetariani una dieta senza carne fa bene alla salute e non è una teoria senza fondamento. Sono sempre più numerose le ricerche scientifiche che confermano che consumare meno carne rossa a vantaggio di frutta e verdura possa ridurre il rischio di sviluppare alcune malattie.
Risale a pochi mesi fa uno studio della ong britannica World Cancer Research Fund che ha rivelato come la metà dei tumoriall’intestino si potrebbe evitare semplicemente limitando a 500 grammi alla settimana il consumo di carne rossa. La ricerca ha riesaminato 24 studi condotti in materia e ha confermato che il 43% dei casi di tumore all’intestino sarebbero collegati direttamente ad una scorretta alimentazione.
Ma i motivi che spingono ad eliminare la carne non sono legati solo ai rischi per la salute. Un cospicuo 44% dei vegetariani ha scelto di fare a meno della carne soprattutto per un’ideologia animalista. E gli altri?
Accanto a queste due motivazioni cresce chi è convinto che mangiare meno carne si traduca in un minore inquinamento. Un’alimentazione che privilegia i prodotti offerti dalla natura sarebbe più ecosostenibile e avrebbe un minore impatto ambientale. Anche questa teoria trova largo consenso negli studi più recenti.
Uno studio pubblicato su World Watch magazine e firmato dagli studiosi nordamericani Robert Goodland e Jeff Anhang ha posto l’accento proprio sull’impatto ambientale degli allevamenti di bestiame: quasi la metà dei gas serra prodotti dall’uomo viene emessa dagli allevamenti industriali di bestiame per complessivi 32,6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio prodotti ogni anno.
Alle stesse conclusioni è giunto anche uno studio di Cristopher Weber dell’Università Carnegie Mellon dal quale è emerso che il trasposto del bestiame e dei prodotti incide sulle emissioni di gas serra solo per l’11%, mentre produzione agricola o industriale incidono per l’83%.
I dati sono il risultato di un’analisi che ha tenuto conto della produzione di gas serra a carico degli allevamenti, ma anche del metano prodotto dal metabolismo degli animali e dagli ossidi di azoto rilasciati dai fertilizzanti utilizzati per la produzione dei foraggi.
Tratto da: magazine.paginemediche.it
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Le diete vegetariane e l’incidenza di cancro in una popolazione a basso rischio
By Yessenia Tantamango-Bartley1,*, KAREN JACELDO-SIEGL2, Jing FAN3, and Gary FRASER1
Autore Affiliazioni
1 Epidemiologia e Biostatistica, Università di Loma Linda
2 Nutrizione, Università di Loma Linda
3 EPIDEMIOLOGIA E BIOSATISTICS, Loma Linda University
Autore corrispondente:
Yessenia Tantamango-Bartley, Epidemiologia e Biostatistica, Loma Linda University, Loma Linda University. School of Public Health, 24951 Nord Circle Drive, Nichol Sala 2039, Loma Linda, CA, 92350, Stati Uniti d’America
YTANTAMANGO@HOTMAIL.COM
Astratto
Background:
Il cancro è la seconda causa di morte negli Stati Uniti. Fattori dietetici rappresentano almeno il 30% di tutti i tumori nei paesi occidentali. Dal momento che le persone non consumano singoli alimenti, ma piuttosto una combinazione di essi, la valutazione delle abitudini alimentari può offrire informazioni preziose per determinare le associazioni tra dieta e rischio di cancro.
Metodi: Abbiamo esaminato l’associazione tra abitudini alimentari (non-vegetariani, latte, pesce, vegan, e semi-vegetariane) e l’incidenza del cancro globale tra i 69.120 partecipanti dell’ Adventist Health Study-2.
Casi di cancro sono stati identificati per corrispondenza con i Registri dei tumori. Cox-analisi di rischio di regressione proporzionale è stata eseguita per stimare gli “hazard ratio”, con “l’età raggiunta”, come la variabile tempo.
Risultati: 2.939 casi di cancro incidenti sono stati identificati. L’HR multivariato di rischio di cancro tra i vegetariani complessivamente rispetto ai non-vegetariani è risultata statisticamente significativa (HR = 0,92, IC 95%: 0,85, 0,99) per entrambi i sessi combinati. Inoltre, una associazione statisticamente significativa è stata trovata tra dieta vegetariana e tumori del tratto gastrointestinale (HR = 0,76, IC 95%: 0,63, 0,90).
Quando si analizza l’associazione di specifici modelli alimentari vegetariani, le diete vegane, hanno mostrato protezione statisticamente significativo per l’incidenza totale di cancro (HR = 0,84, IC 95%: 0,72, 0,99) in entrambi i sessi combinati e per le femmine-specifici tumori (HR = 0.66, 95% CI: 0,47, 0,92). Latto-ovo-vegetariani sembra essere associata ad un ridotto rischio di tumori del sistema gastrointestinale (HR = 0,75, IC 95%: 0,60, 0,92).
Conclusione: Le diete vegetariane sembrano conferire protezione contro il cancro. Impatto: la dieta vegan sembra conferire un più basso rischio di cancro in generale e femminile specifici, rispetto ad altri modelli alimentari. I lacto-ovo-vegetariane sembrano conferire protezione contro i tumori del tratto gastrointestinale.
Ricevuto 12 settembre 2012.
Revisione ha ricevuto 11 novembre, 2012.
Accettato 13 novembre 2012.
Copyright © 2012, American Association for Cancer Research.
Tratto da: http://cebp.aacrjournals.org/content/early/2012/11/20/1055-9965.EPI-12-1060.abstract
LE DIETE VEGETARIANE E L’INCIDENZA DEL CANCRO IN UNA POPOLAZIONE A BASSO RISCHIO
VEGETARIAN DIETS AND THE INCIDENCE OF CANCER IN A LOW-RISK POPULATION
Yessenia Tantamango-Bartley1,*, KAREN JACELDO-SIEGL2, Jing FAN3, and Gary FRASER1
Author Affiliations
1 EPIDEMIOLOGY AND BIOSTATISTICS, LOMA LINDA UNIVERSITY
2 NUTRITION, LOMA LINDA UNIVERSITY
3 EPIDEMIOLOGY AND BIOSATISTICS, LOMA LINDA UNIVERSITY
Corresponding Author:
Yessenia Tantamango-Bartley, EPIDEMIOLOGY AND BIOSTATISTICS, LOMA LINDA UNIVERSITY, LOMA LINDA UNIVERSITY. SCHOOL OF PUBLIC HEALTH, 24951 North Circle Drive, Nichol Hall 2039, LOMA LINDA, CA, 92350, United States YTANTAMANGO@HOTMAIL.COM
Estratto
Sfondo: Il cancro è la seconda causa di morte negli Stati Uniti. I fattori alimentari rappresentano almeno il 30% di tutti i tumori nei paesi occidentali. Poiché le persone non consumano singoli alimenti, ma piuttosto combinazioni di essi, la valutazione dei modelli dietetici può offrire informazioni preziose per determinare le associazioni tra dieta e rischio di cancro.
Metodi: Abbiamo esaminato l’associazione tra i modelli dietetici (non vegetariani, lattosio, pesco, vegani e semi-vegetariani) e l’incidenza complessiva del cancro tra i 69.120 partecipanti allo Studio sulla salute dell’Avventista-2. I casi di cancro sono stati identificati confrontandoli con i registri dei tumori. È stata eseguita un’analisi di regressione del rischio proporzionale al tasso di rischio per stimare i rapporti di rischio, con “l’età raggiunta” come variabile temporale.
Risultati: sono stati identificati 2.939 casi di cancro incidente. L’HR multivariato del rischio complessivo di cancro tra i vegetariani rispetto ai non vegetariani è stato statisticamente significativo (HR=0,92; 95%CI: 0,85, 0,99) per entrambi i generi messi insieme. Inoltre, è stata trovata un’associazione statisticamente significativa tra la dieta vegetariana e i tumori del tratto gastrointestinale (HR=0,76; 95%CI: 0,63, 0,90).
Quando si analizza l’associazione di specifici modelli di dieta vegetariana, le diete vegane hanno mostrato una protezione statisticamente significativa per l’incidenza complessiva del cancro (HR=0,84; 95%CI: 0,72, 0,99) in entrambi i sessi combinati e per i tumori femminili specifici (HR=0,66; 95%CI: 0,47, 0,92). I latto-ovo-vegetariani sembrano essere associati ad una diminuzione del rischio di tumori del sistema gastrointestinale (HR=0,75; 95%CI: 0,60, 0,92).
Conclusione: Le diete vegetariane sembrano conferire protezione contro il cancro. Impatto: La dieta vegetariana sembra conferire un minor rischio di cancro generale e femminile rispetto ad altri modelli dietetici. Le diete latto-ovo-vegetariane sembrano conferire protezione dai tumori del tratto gastrointestinale.
Received September 12, 2012. – Revision received November 11, 2012. – Accepted November 13, 2012.
Copyright © 2012, American Association for Cancer Research.
Tratto da: http://cebp.aacrjournals.org/content/early/2012/11/20/1055-9965.EPI-12-1060.abstract
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BILL CLINTON, un ANNO DOPO: SEMPRE più in FORMA r SEMPRE più VEGAN. VERSO la GUARIGIONE dalla CARDIOPATIA GRAZIE all’ALIMENTAZIONE 100% VEGETALE.
Oggi è IMPEGNATO ANCHE in un’ OPERA di PREVENZIONE nelle SCUOLE. – Dic 2012
Era di un anno fa la notizia che l’ex Presidente USA Bill Clinton aveva deciso di seguire un’alimentazione “quasi vegan”, cioè basata sull’assunzione di frutta, verdura, legumi, cereali e noci e di aver eliminato carne (e quasi del tutto il pesce), uova e latte e latticinidalla propria dieta.
Oggi Bill Clinton dichiara di essere completamente vegan, quindi di seguire un’alimentazione 100% vegetale.
I suoi motivi sono prettamente salutistici: il fine è non solo prevenire la progressione della sua cardiopatia ischemica (per la quale ha già subito un intervento cardiochirurgico dopo l’infarto) ma anche favorirne la regressione e assicurarsi una serena longevità con i potenziali nipoti a venire.
Dopo gli interventi subiti da Clinton nel 2010, di angioplastica e impianto di stent, il dott. Ornish ha contattato l’ex presidente e, come il medico stesso riferisce, gli ha “indicato che i cambiamenti moderati nella dieta e nello stile di vita che aveva già compiuto non erano sufficienti e prevenire la progressione della sua cardiopatia ischemica, ma che le ricerche dimostravano come un cambiamento più radicale potesse addirittura farla regredire”.
Aggiunge il dottor Caldwell Esselstyn, Jr, autore di “Prevenire e curare la cardiopatia” e direttore del programma di prevenzione e cura cardiovascolare – basato su un’alimentazione 100% vegetale a basso contenuto di grassi – al Cleveland Clinic Wellness Institute:
“La cardiopatia ischemica è una malattia causata dal cibo. Bisogna passare dalla tipica alimentazione occidentale ricca di grassi, carne e latticini a questo tipo di stile alimentare.”
Bill Clinton ha anche studiato le conclusioni del “China Study“: una ricerca del 1938, reiterata nel 1989, condotta su un totale di 16.000 individui tra la Cina e Taiwan), distribuiti tra 300 villaggi di aree vastissime del paese che vanno dalle vaste contee rurali alle regioni industrializzate. Esso ha fornito ai ricercatori una rara visione di primo piano sui complessi collegamenti tra abitudini alimentari e l’insorgenza di diverse malattie e morte.
Il Dr T. Colin Campbell, biochimico nutrizionista presso la Cornell University, responsabile della ricerca e direttore USA del Progetto Cina, negli ultimi 45 anni ha pubblicato più di 300 articoli su riviste scientifiche e condotto ricerche estensive sugli effetti del cibo sulla salute.
Le “malattie” che la ricerca cinese etichettò come “malattie del benessere” – malattia coronarica, ictus, ipertensione, cancro alla mammella, del colon, della prostata, del polmone, del sangue, del cervello, diabete, osteoporosi – erano rilevabili nei ceti sociali più ricchi che avevano fatto del consumo di carne uno status quo. La maggiore assunzione di proteine di origine animale e i maggiori livelli di azoto ureico – scarto del metabolismo delle proteine – erano i principali fattori correlati con le malattie del benessere.
D’altra parte i ricercatori trovarono che maggiore era la percentuale di proteine vegetali nell’alimentazione, minore era il rischio di essere soggetti a quelle malattie. Ma le malattie del benessere non sono inevitabili. Secondo il dott. Campbell “la trasformazione tumorale delle cellule sane è apparentemente attivata da un’alimentazione ricca di proteine (e grassi) animali e disattivata da un’alimentazione ricca di proteine vegetali (e povera di grassi).Questo vale persino se il cancro è già insorto.”
Afferma Clinton, come riportano varie agenzie e articoli pubblicati in questi giorni sui giornali americani: “Sostanzialmente ho concluso che stavo giocando alla roulette russa, perché se anche negli anni passati avevo modificato un po’ la mia dieta e avevo diminuito le calorie totali e buona parte del colesterolo del cibo che mangiavo, stavo comunque ingerendo molto colesterolo aggiuntivo, senza sapere che il mio corpo era in grado di produrne il necessario. Se non avessi assunto tutto quel colesterolo, non avrei avuto il blocco alle arterie che ho avuto nel 2010. In quel momento ho deciso di cambiare davvero.”
Continua Clinton: “Ora tutti i miei esami del sangue sono buoni, i miei parametri vitali (pressione, polso, ecc.) sono buoni, mi sento bene e ho anche più energia”. Il suo obiettivo attuale è arrivare a 83 kg, quanto pesava a 13 anni.
Clinton sta anche usando le sue nuove conoscenze e convinzioni sul tema per aiutare i bambini: la Fondazione Clinton ha iniziato una collaborazione con l’Associazione Americana per il Cuore e sta aiutando 12.000 scuole a promuovere l’esercizio fisico e a offrire pasti più bilanciati, in modo che, tra pochi decenni, coloro che sono bambini oggi non abbiano a soffrire di danni cardiovascolari come successo a lui.
Conclude la dottoressa Luciana Baroni, presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana:
“La nostra associazione da anni lavora per portare anche in Italia la conoscenza di queste informazioni e questi studi, sia al pubblico generale che ai professionisti della medicina e della nutrizione. Speriamo che la divulgazione di questi dati anche da un personalità così nota possa aiutare tante persone a rendersi conto che è attraverso la propria alimentazione che si può evitare di ammalarsi e si può anche guarire.
L’attuale alimentazione a base di carne, pesce, latte, uova è estremamente dannosa e carente di nutrienti protettivi: una alimentazione a base vegetale è quella fisiologica per il corpo umano, meno costosa per le nostre tasche, meno dannosa per l’ambiente, più gustosa e appetitosa, e più etica per tutti”.
Comunicazione a cura di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
Tratto da: scienzavegetariana.it
vedi: China Study + Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Germogli + Molecole Buone = Cibo adatto
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vedi anche: Medicina Quantistica
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