ALLEVAMENTI INTENSIVI di POLLI – POLLI 2
Vuoi un allevamento esente da malattie ? fai cosi’:
I polli DEVONO essere lasciati liberi in ampi spazi, NON VACCINATI ed Alimentati con cibi
che cercano e trovano da soli sui campi, in quanto essi si nutrono di:
granaglie, leguminose, erba verde, sassolini ed insetti !
Per gli altri animali e’ la stessa cosa, salvo che per gli alimenti che sono diversi.
Ti sei mai chiesto cosa metti nello stomaco quando mangi un pollo ?
No, questo articolo non parla dell’”influenza aviaria”. Meno male. Ma dà i fatti sul pollo che mangiamo.
Prima di mangiare un panino volete sapere cosa c’è dentro ? Suppongo che abbiate la stessa curiosità anche per il pollo. Solo per stomaci forti.
Per il linguaggio suggestivo, la lettura è sconsigliata ai minori di 14 anni.
Recentemente Philip Lymbery, Direttore di CIWF International, ha pubblicato il suo libro, Farmaggedon, frutto di ricerche sui disastri che l’allevamento intensivo ha provocato e continua a provocare agli ecosistemi del nostro pianeta.
Concordiamo con quanto scrive il quotidiano L’Indipendent su Famageddon:
“Da molto tempo conviviamo con i disastri causati dall’allevamento intensivo e crediamo di aver già toccato il fondo. In realtà se non facciamo nulla, le cose continueranno a peggiorare.”
Farmageddon fa vedere con semplicità come inquinamento delle acque, perdita di biodiversità, disuguaglianza alimentare e spreco di risorse siano tutte problematiche legate intrinsecamente alla sofferenza di miliardi di animali allevati in modo intensivo per produrre un cibo per i paesi “ricchi”, spesso malsano.
ARSENICO nei POLLI da Carne – USA – ottobre 2011
La Food & Drug Administration degli Stati Uniti ha finalmente ammesso che nelle fabbriche di allevamento, la carne di pollo venduta, contiene arsenico, una sostanza chimica tossica cancerogena che in alte dosi può essere fatale. Potrebbe sembrare incredibile ma non è una coincidenza. L’arsenico viene aggiunto al mangime dei polli a livello internazionale.
La ricerca sul FDA ha dimostrato che l’arsenico presente nel mangime dei polli finisce nella carne che infine viene ingerita dagli umani.
Per la maggior parte degli ultimi 60 anni, i consumatori dagli Stati Uniti hanno consumato carne di pollo contaminata da arsenico.
Ma prima della pubblicazione dello studio della FDA, l’industria del pollame ha negato con veemenza che l’arsenico è stato aggiunto al cibo dei polli. Essi affermano che l’arsenico è solamente il prodotto della digestione dei polli stessi ed è rilasciato tranquillamente nelle feci.
Ma non c’è nessuna prova scientifica a base di questa affermazione, rendendo le loro richieste ancora peggiori. Questa storia si è divulgata sempre più rapidamente; la Roxarsone, produttore di cibo per polli, rapidamente ha ritirato i suoi prodotti dagli scaffali dopo che è stato rilasciato questo studio.
Ma che cosa è la Roxarsone ? La Roxarsone è subordinata alla Pzifer,chiamata Alpharma LLC.
Quindi la Pzifer, la grande casa farmaceutica, ha messo deliberatamente arsenico cancerogeno nel cibo per polli e quindi nei nostri corpi.
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Come si allevano i POLLI (Galli, Galline, Tacchini, Oche ecc.) – Polli messi al forno, prima di “impazzire”
Che cos’è oggi il pollo da carne ? Stiamo parlando di broiler.
Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai solo di un paio di razze ibride (denominate COBB 500, i cui brevetti sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), nate nei segreti laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio. Il risultato di queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissimo “indice di conversione”: un broiler mangia un chilo e mezzo di mangime e ne “produce” uno di carne.
Lo fanno vivere solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per diventare pazzo).
Questi polli denominati “galletti” quando arrivano a “maturazione” pesano vivi in media sui 2,3 chili e preparati a busto circa 1,2.
Per avere queste rese così elevate e cicli biologici così accelerati servono allevamenti e mangimi adatti.
Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, appartengono oramai ad un paio di razze ibride (denominate COBB 500, brevettate dalla Cobb Breeding Company), nate in laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l’ingrassaggio.
Il risultato di queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissimo “indice di conversione”: un pollo mangia un chilo e mezzo di mangime e ne “produce” uno di carne. Vive solo 35 giorni (non ha neanche il tempo per diventare pazzo). Questi polli denominati “galletti” quando arrivano a “maturazione” pesano vivi in media sui 2,3 chili, e preparati a busto circa 1,2. Per avere queste rese così elevate e cicli biologici così accelerati servono allevamenti e mangimi adatti.
Come vengono allevati
Si chiama allevamento industriale integrato, le cui principali fasi sono: produzione della gallina ovaiola, incubatoi delle uova, produzione dei pulcini,, macelli, industria di lavorazione, logistica e commercializzazione.
Nel nostro paese due aziende controllano oltre il 70% del mercato. Una è l’AIA del gruppo Veronesi e l’altra è del gruppo Amadori.
L’allevamento viene svolto in grandi capannoni dove possono stare decine di migliaia di volatili: con una densità di 10-15 per metro quadro, cioè sino a 30 chili di “carne” a mq. (I regolamenti dell’Unione Europea per gli allevamenti biologici stabiliscono invece in tre polli per metro quadrato la densità massima ammissibile).
Beccano tutto ciò che ha colore paglierino, giorno e notte, grazie all’illuminazione artificiale.
Le temperature sono sempre elevate (anche a causa della luce e delle deiezioni, che vengono raccolte con una ruspa per la produzione della pollina, sottoprodotto usato come concime agricolo o combustibile (e fino a 10 anni fa come mangime per bovini da ingrasso).
Le condizioni igieniche sono terribili. Gli animali vivono dal primo all’ultimo giorno della loro breve vita calpestando e dormendo sulle loro deiezioni. Le infezioni batteriologiche sono contrastate dal primo all’ultimo giorno di vita con gli antibiotici contenuti nei mangimi.
Ma per i virus – come si sa – non ci sono farmaci. Da qui l’uso di vaccini che, come è noto, creano anticorpi che contrastano le manifestazioni patologiche del virus, ma impediscono l’eradicazione dello stesso, consentendo che animali solo apparentemente sani siano commercializzati, con il rischio che il virus si trasferisca dall’animale all’uomo.
A questo si aggiunge il rumore spaventoso provocato dal pigolare di 50.000 – 100.000 animali spaventati, tenuti in quelle condizioni. L’organismo del pollo, che è pur sempre un animale diurno, viene messo a dura prova: l’apparato digerente stressato, la sua capacità di resistenza agli agenti patogeni fortemente indebolita.
Nel territorio dove sono inseriti, senza un minimo di criterio di biosicurezza, questi allevamenti sono delle vere e proprie bombe batteriologiche, pericolose e costose per tutta la collettività. Pericolose, in quanto incubatoi di possibili virus trasmissibili agli uomini come salmonelle e influenze; costose, come per il caso dell’ultima peste aviaria, costata alla sola regione veneta 110 miliardi di lire, e ben 500 allo stato.
Cosa mangiano
In regime naturale, i polli dovrebbero mangiare solo mais, soia e fibre, trasformando proteine vegetali in proteine nobili. Il tipo broiler, che rappresenta il 99% dei 520 milioni di polli e dei 22 milioni di tacchini che mangiamo ogni anno, mangia invece esclusivamente mangimi industriali, prodotti in larga misura da due o tre aziende.
Le formule di questi mangimi sono top secret; possono in questo modo metterci dentro di tutto e di più. Il mais e la soia, che sono i componenti principali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte di importazione e di produzione transgenica, perché costano meno.
Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per pollame e tacchini possono contenere farine di carne e di pesce, pannelli di olio esausto, grassi di origine animale. La vicenda di due anni fa dei polli belgi alla diossina è dovuta a un “eccesso” di PCB ma, se si rientra nei limiti tollerati, è legale dare da mangiare ai polli anche oli esausti di motori.
Ma i risultati migliori si ottengono con le proteine animali derivate dalle interiora, dalle teste, dalle zampe e dalle piume ottenute dai loro simili morti in precedenza, oltre alle proteine animali acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce).
Di queste proteine, ai polli ed ai tacchini ne vengono somministrate una quantità fino al 30% nel tacchino, un po’ meno per il pollo.
Cosa si ottiene
Si ottengono dei pulcinotti venduti come galletti o tacchini, con una carne senza gusto né qualità organolettiche, e di dubbia salubrità.
I polli così allevati, se li cucini due minuti di più letteralmente si sbriciolano, e se li lasci raffreddare rilasciano il classico odore di pesce con cui sono stati parzialmente allevati. Oggi la carne di pollo non viene offerta da nessun ristorante degno di questo nome. Viene data solo nelle mense delle fabbriche, delle scuole o per le tavole delle famiglie sotto i mille euro al mese.
Per i tacchini è ancora peggio: la carne è letteralmente immangiabile. Amadori la tritura, aggiunge un po’ di manzo e propone con la pubblicità i rotoloni di carne “per una buona domenica da passare in famiglia”. Questi rotoli sono fatti con la carne di tacchini con aggiunta di carne di manzo e – come si dice in gergo – con la giusta quantità di aromatizzanti.
Nessuno protegge i consumatori. I nostri 7000 veterinari pubblici, come da precise istruzioni, guardano, registrano, e alla fine non possono fare altro.”
By Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico.
Fonte: disinformazione.it
Il mio commento è, come possiamo stupirci se mangiando certo “cibo” che non ha più niente di naturale, poi osserviamo la diffusione di malattie serie tra la popolazione ? Un Piero Angela direbbe che le molecole del pollo sono tutte lì, quindi dovrebbe fare comunque bene all’organismo. Il mio sospetto è che mangiare della buona segatura farebbe forse meno danni.
By Rinaldo Lampis – Tratto da: movimentoconsensus.org
Dai Vulcani e dalla Lava, carica di Silicio, si trae un ottimo concime per l’agricoltura; le piante (di qualsiasi tipo) divengono piu’ sane, cioe’ non si ammalano facilmente, sono piu’ belle, ed i loro frutti piu’ odorosi e saporiti ! questo e’ cio’ che la natura ha messo a ns disposizione e che le multinazionali della chimica e dei farmaci e vaccini, hanno nascosto per vendere i loro veleni pericolosi per l’uomo, il regno animale e quello vegetale.
Molti allevatori stanno iniziando ad alimentare i loro animali con questi vegetali coltivati con questi concimi naturali, ed hanno dimostrato che i loro animali sono molto piu’ sani (non utilizzano farmaci nei loro allevamenti), piu’ vivaci e piu’ belli ed a minore tenore di grassi nell’organismo ( -4%).
vedi anche: Appello agli Allevatori + Tubercolosi Bovina + Allevamenti intensivi – 2 + Mucche a terra + Allevatori strangolati dalle banche + Muoiono tutte le Pecore Vaccinate + Danni dei VACCINI + Tubercolosi Bovina + Gli animali VACCINATI si ammalano sempre e muoiono in modo prematuro
Conoscere le uova – Quando zero (O) è il voto più alto, cioe’ e’ l’uovo migliore
Altro che polli asiatici ! Tutta la verità su quelli italiani
Ai microfoni di LifeGate Radio, il Dottor Enrico Moriconi, Presidente dell’Associazione Culturale Veterinari di Salute Pubblica, ha risposto a questa e altre domande
Quali sono le condizioni igieniche negli allevamenti italiani ?
Le condizioni sono critiche. Siamo in situazione di sovraffollamento. Gli animali vengono tenuti per tutto il periodo della loro vita sulla stessa lettiera, respirano l’ammoniaca che si libera dagli escrementi che loro producono. Hanno uno stato di stress continuo, che deve essere corretto – anche se gli allevatori smentiscono – con la somministrazione di farmaci.
Recenti analisi di laboratorio commissionate da Lav e Il Salvagente hanno evidenziato la presenza di residui di antibiotici in 4 polli italiani su 10
Perché vengono somministrati gli antibiotici e con che frequenza ?
Gli antibiotici sono la base dell’allevamento intensivo: gli allevamenti intensivi sono storicamente nati nel momento in cui sono stati disponibili grandi quantità di antibiotici.
Questi farmaci rendono possibile l’allevamento, altrimenti lo stress, il sovraffollamento, le carenti condizioni igieniche farebbero scoppiare delle malattie. Questi farmaci aumentano la crescita degli animali e contemporaneamente li proteggono da alcune malattie. Nel caso dei virus non servono.
Il fatto che l’antibiotico sia somministrato continuativamente, nonostante sia ammesso farlo solo in caso di terapia, è facilmente dimostrabile.
Qualche anno fa, ad esempio, ci fu lo scandalo in Gran Bretagna dei polli che venivano rietichettati e venduti anche un mese dopo la reale scadenza. Ebbene, questo fu possibile proprio perché i polli sono pieni di sostanze chimiche che non li fanno “marcire”.
Cosa mangiano i polli italiani negli allevamenti intensivi ?
Il mangime è principalmente costituito da mais e altri cereali. In più vi sono degli integratori a base di sostanze grasse per favorire la crescita.
Anche l’olio esausto, l’olio dai motori delle macchine usato, è ammesso nella dieta dei polli Italiani, che sono considerati come dei “grandi riciclatori”. Molti sottoprodotti sono quindi permessi.
Per quanto riguarda mais e soia ogm nei mangimi, non c’è obbligo di etichettatura poi nel pollo. Bisogna dire che chi mangia carne ha una forte possibilità di mangiare proteine geneticamente modificate, proprio perché negli allevamenti non biologici l’uso di mangimi geneticamente modificati è permesso.
Illuminazione artificiale che li tiene 24 ore su 24 alla luce e densità di 15-20 polli per metro quadro Animali così stressati saranno anche più deboli.
L’illuminazione artificiale tende a creare un’atmosfera uniformemente “grigiastra” , perché se ci fosse troppa luce sarebbero acuiti i fenomeni di cannibalismo. In queste condizioni la mortalità degli animali è comunque alta, ma il loro valore commerciale è così basso da non preoccupare particolarmente l’allevatore.
Parlare degli allevamenti intensivi italiani come di “bombe batteriologiche” è esagerato ?
Le definirei piuttosto “bombe ecologiche”: al problema della presenza di batteri si somma il problema delle deiezioni da smaltire, e quindi dell’eutrofizzazione delle acque e della presenza di nitrati nelle falde acquifere.
Quale strada intraprendere per migliorare la qualità degli allevamenti e prevenire così epidemie come l’influenza aviaria ?
Bisognerebbe mangiare meno carne o addirittura smettere di mangiarne. Questa risposta può sembrare un po’ estrema ma rende bene l’idea di come per migliorare il benessere – anche di quelli che vogliono mangiare la carne, sia indispensabile per tutti noi abbassarne i consumi.
By Paola Magni e Claudio Vigolo – Tratto da: lifegate.it – Fonte: disinformazione.it
Commento NdR: quindi meglio divenire od essere vegetariani con cognizione di causa !
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli + Carne ai farmaci +Carne vegetale + Carne e Cancro + Allevamenti intensivi