BIOTECNOLOGIE “AVANZATE”
Biotecnologie avanzate: a quale scopo ?
(Documento del Comitato Scientifico di Legambiente E/R)
vedi: Grano Creso = OGM + Tracciabilita’ dei Cibi + OGM + Alimenti Contaminati
http://www.sapereeundovere.it/pericoli-ogm-rivelati-da-un-ex-scienziato-del-governo-degli-stati-uniti/
Da anni ormai stiamo assistendo ad un notevole progresso della ricerca e delle applicazioni delle biotecnologie avanzate in agricoltura e, per fini diversi (medico e alimentare) in zootecnia.
Tale progresso sta avvenendo senza conoscenze adeguate che, a tutt’oggi, permettano di definire il grado di accettabilità di questo tipo di ricerca e delle sue applicazioni.
Infatti, a causa delle caratteristiche specifiche di questo tipo di ricerca scientifica, che incontra serie difficoltà nel prevedere gli effetti, a breve e a lungo termine, dell’assunzione da parte dell’organismo umano di organismi geneticamente modificati e l’impossibilità di valutare le conseguenze dell’immissione in Natura degli stessi, le applicazioni in campo agricolo e zootecnico alimentare assumono implicitamente un livello di rischio indeterminato per l’individuo e per la collettività.
Sono rilevanti inoltre le questioni di carattere etico coinvolte: l’uomo sta creando, a grande velocità e con metodi diretti, nuove specie, animali e vegetali, che non esistevano prima in Natura e che perciò non sono l’esito di un processo evolutivo che, comunque, richiederebbe una scala temporale dell’ordine dei milioni di anni.
Tutto questo sta avvenendo per gli scopi più diversi: per aumentare le produzioni, accrescere la resistenza a determinate sostanza chimiche, ottenere la disponibilità di organi animali idonei ad eventuali trapianti sull’uomo.
Al di là della questione etica, che riteniamo richieda spazi ampi di elaborazione e su cui invitiamo ciascuno a riflettere, consideriamo assolutamente inadeguati alla portata dei rischi presumibili gli scopi comunemente indicati dai sostenitori della diffusione dell’utilizzo degli organismi geneticamente modificati in agricoltura e zootecnia a scopo alimentare.
Non si vede l’utilità dell’aumento delle produzioni agricole, visto che già oggi numerosi prodotti alimentari sono in sovrapproduzione e le ragioni della malnutrizione o denutrizione nel mondo sono in massima parte di carattere economico e non produttivo.
Analogamente non si vede l’utilità di indurre resistenza ad erbicidi o antibiotici se il fine di un’agricoltura sana deve essere una riduzione dell’uso della chimica, o la necessità di creare animali adatti ad incrementare la quantità e la velocità delle produzioni.
La riduzione della biodiversità è una conseguenza certa, invece, e rappresenta un ulteriore grave pericolo per l’ecosistema, mentre, dal punto di vista economico, si prospetta la cancellazione delle produzioni alimentari locali e tipiche in favore di una produzione massificata gestita dai pochi grandi gruppi che possono permettersi ricerca e applicazioni tecnologiche.
Per queste ragioni, siamo contrari alla diffusione e all’utilizzo degli organismi geneticamente modificati in agricoltura e zootecnia e chiediamo: l’affermazione del principio della non brevettabilità di organismi viventi o parte di essi, in pratica cancellato dalla direttiva UE del 12/5/1998 recepita dal Governo italiano nel Luglio 1999; la definizione dell’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari qualsiasi percentuale di sostanze transgeniche eventualmente contenute; una moratoria della produzione e commercializzazione degli organismi geneticamente modificati fintantoché non siano venute meno le carenze e i problemi descritti.
Comitato Scientifico Legambiente Emilia-Romagna – www.legambiente.it
O.G.M. – Il gene c’è ma non si vede perché si nasconde
Nelle merendine, pappe per bimbi, budini, minestrine, farine lattee, gelatine, cibi precotti, ravioli, tortellini, oli, chewing gum, pop corn, kellogs, snack, sughi, cioccolato, biscotti, gelati, torte, tofu, carne vegetale…..ecc. ….e non è mai segnalato !
Il cibo transgenico è immesso di nascosto dalle aziende che producono prodotti alimentari, senza mai essere evidenziato sulle etichette e quindi il consumatore ignaro lo consuma ogni volta che utilizza quei prodotti.
I bambini che hanno intolleranze al latte in polvere lo consumano sempre con i prodotti sostitutivi consigliati dai pediatri.
I derivati dalla soia e dal mais transgenici sono rintracciabili in:
SOIA (legume)
Ravioli, Tortellini – proteine estratte dalla soia sono aggiunte a molti alimenti industriali a base di carne.
Latte – Per i bambini che non tollerano il latte in polvere “tipo materno” si consiglia quello di soia.
Prodotti da forno, (torte, pizze, ecc.) – La farina di soia utilizzata assieme a quella di cereali, serve per migliorare le qualità nutrizionali.
Carne vegetale – Con la soia si fanno hamburger vegetali ed altri prodotti proteici per vegetariani.
Oli – L’olio di soia è quello più utilizzato per aditivare quelli di semi vari.
Gelati – Per dare volume e sofficità ai gelati industriali si usa la soia viene indicata come proteina vegetale.
Pasticceria – Nel 90% dei biscotti e prodotti di pasticceria industriale, perché aumenta la friabilità.
Cioccolato – la lecitina di soia serve per miscelare le parti oleose a quelle acquose.
Prosciutti – La soia viene usata nelle salamoie per la cottura dei prosciutti ed in molti piatti pronti.
Snack – La lecitina è presente in essi, nei budini e nei gelati.
Tofù – Coagulando il latte di soia si ottiene questo prodotto che viene utilizzato dai vegetariani al posto dei formaggi.
MAIS (cereale)
Condimenti – In quelli preconfezionati sottoforma di amido modificato di mais.
Cereali – Nei fiocchi di cereali per la prima colazione.
Pappe per bambini – Anche negli alimenti per neonati, omogenizzati a base di frutta, contengono amido di mais.
Prodotti da forno – Derivati del mais per migliorare l’aspetto della crosta.
Lievito – L’amido del mais viene utilizzato con il lievito di birra (non adatto all’alimentazione) e quindi anche nel pane.
Salse varie – Nella maionese industriale ed in tutte le altre salse, si utilizza l’olio, l’amido, ed amido modificato.
Budini e gelati – viene utilizzato per dare più consistenza ai prodotti.
Pesto – Salse al pesto preconfezionate usano il mais come olio e come amido addensante.
Chewing gum – Le gomme contengono sorbitolo che dà il gusto di fresco nella bocca e sciroppo di glucosio derivato dal mais.
Minestrine – nelle creme e nelle minestrine vi è la farina usata come addensante e come maltodestrine.
Pop corn – Prodotto di largo consumo, anche quello con il grano per insalate e polenta.