COCA COLA accusata in Colombia di ASSASSINII…
INDIA, Coca Cola e Pepsi Cola, inquinatori e non solo..
La COCA COLA e’ una Multinazionale statunitense nata nel 1891. Ottavo gruppo alimentare del mondo, ha filiali in più di trenta paesi.
Fattura circa 20 miliardi di euro (nel 2001) e – insieme a Coca Cola Enterprises -, impiega 29.500 persone (dato 1999).
– Il 9/12/1999, a Manila, 600 lavoratori della società di imbottigliamento Otis Coca-Cola sono stati licenziati in tronco, senza preavviso (comunicato stampa IUF 28/01/2000).
– In Belize (America Centrale), contribuisce alla distruzione della foresta tropicale.
– Collabora intensamente per la vendita di Nestea e Nescafé con la Nestlé, la quale non rispetta il codice Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e Unicef per il latte in polvere.
– Uno studio di Codacons, un’associazione di consumatori italiana, ha dimostrato che alcuni prodotti “dietetici”, come le bevande Coca Cola Light, contengono aspartame. Questa sostanza, se assunta in grandi quantità, può causare danni al cervello, particolarmente gravi nei bambini.
Ancor più forti gli effetti sul feto, se è la madre a consumare frequentemente questi prodotti. (Fonte: rivista Agra & Trade, n. 16, 26/04/1998)
– In Guatemala non rispetta i diritti sindacali dei lavoratori.
– Negli impianti di imbottigliamento in India fa uso di lavoro minorile.
– Nel giugno 1999, sono state ritirate dal mercato belga tutte le bevande prodotte da Coca Cola, in seguito a numerosi casi di intossicazione e il ricovero in ospedale di più di 90 persone in una sola settimana. Le bevande erano contaminate con un fungicida, rimasto nelle lattine come residuo delle lavorazioni precedenti. (Fonte: Il Sole 24 Ore, 15/06/1999)
– Si rifiuta di prendere in considerazione la proposta di introdurre il vuoto a rendere delle bottiglie, promuovendo la vendita di contenitori in alluminio e plastica. Tale comportamento contribuisce alla produzione di migliaia di tonnellate di rifiuti e stimola il consumo di alluminio che ha un effetto devastante nei luoghi di estrazione.
– Nel maggio del 1998 il Corriere della Sera pubblica la foto di Shehazadi, una bambina pakistana ritratta mentre accucciata sul pavimento di casa cuce un pallone che porta contemporaneamente tre marchi: Coca Cola, Fifa e Mondiali 98 di Francia. Palloni analoghi, pagati a Shehazadi poche centinaia di lire, vengono venduti in Europa per almeno 50.000 lire.
– La Coca Cola è inoltre considerata una delle 10 peggiori imprese statunitensi perché ingozza i ragazzi di zucchero e acqua piena di additivi chimici.
– Oggi gli adolescenti bevono due volte di più bevande commerciali che latte, mentre 20 anni fa era il contrario.
– La Coca Cola Bevande Italia S.p.a. controlla il 55% del mercato italiano delle bevande analcoliche e l’85% di quello delle cole.
Nel 1999 è stata condannata a pagare una multa di oltre 30 miliardi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per aver violato la legislazione sulla concorrenza; in particolare per aver realizzato un sistema di sconti discriminatori e fidelizzanti, attraverso una classificazione dei grossisti selettiva e non trasparente.
(Fonte: listeservedi corp-focus@essential.org; Homepage di Saras:
http://www.gisnet.it/saras/boicottare.htm; Nuova Guida al Consumo Critico, ed. EMI, 2000; Corriere della Sera, 11/05/98)
Tratto da http://digilander.libero.it/ginanni/documenti/consumo.htm
Bevi COCA COLA ? Allora DEVI guardare questo video ! SCONVOLGENTE !
Nel CORSO del 2002 il SINALTRAINAL, il SINDACATO dei LAVORATORI dell’INDUSTRIA AGROALIMENTARE COLOMBIANO, ha LANCIATO una CAMPAGNA di BOICOTTAGGIO nelle AMERICHE e in EUROPA CONTRO COCA COLA, AFFINCHE’ CESSI il CLIMA di VIOLENZA nelle FABBRICHE d’IMBOTTIGLIAMENTO in COLOMBIA: negli ultimi dieci anni il SINALTRAINAL ha perso 20 dirigenti operai, di cui 3 nel corso di trattative sindacali; altri 48 sono stati costretti a lasciare la città in cui vivevano, e sia loro che i loro familiari hanno subito intimidazioni, montature giudiziarie, minacce, sequestri e ritorsioni.
Nelle fabbriche, del tutto o parzialmente proprietà di Coca Cola, o in contratto esclusivo per la multinazionale di Atlanta, talvolta il padronato minaccia apertamente il ricorso a ogni mezzo, omicidio compreso, per contrastare la sindacalizzazione; spesso, i gruppi paramilitari intervengono prima: anche lo scorso 20 aprile, è stato ucciso davanti alla sua casa Gabriel Remolina, dipendente della Coca Cola e sindacalista del SINALTRAINAL.
Nel luglio del 2001, presso il tribunale di Atlanta, USA, il SINALTRAINAL ha depositato una richiesta di incriminazione contro la Coca Cola, per violazione dei diritti umani. Il 5 agosto del 2004, nel municipio di Saravena, sono stati assassinati dall’esercito nazionale tre dirigenti sindacali, che erano venuti in Europa a denunciare la condizione dei sindacati in Colombia.
L’avversione al lavoro sindacalizzato, del resto, è una costante dell’azienda in tutto il mondo: solo negli USA, tra il 1997 e il 2002 ha violato 1115 volte norme di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, nel 2000 ha patteggiato il risarcimento di 2200 lavoratori afroamericani per discriminazione razziale, nel 2001 ha licenziato un suo dipendente per aver denunciato alle autorità sanitarie la presenza di un topo nello stabilimento. Per il Sindacato internazionale degli alimentaristi la fortuna dell’azienda è sostanzialmente costruita risparmiando sul costo del lavoro: la sua politica è quella di assumere meno personale possibile, ricorrendo ovunque agli appalti di aziende d’imbottigliamento, alle quali impone pessime condizioni. Nel solo anno 2000, ha licenziato 5200 persone.
Ma non solo: in India, a Plachimada, la fabbrica locale contamina le falde acquifere e prosciuga i pozzi della zona, attingendo circa un milione di litri d’acqua al giorno e disperdendo nel terreno le sostanze chimiche necessarie a ripulire le bottiglie e miscelare gli ingredienti; nel 2003 l’acqua venduta come microbiologic. e chimicamente pura da Coca Cola conteneva, secondo il Centre for Science and Environment, residui di pesticidi in grande quantità;
la Corte suprema indiana ha condannato Coca Cola per i danni ambientali di una scritta cubitale dipinta direttamente sulle rocce dell’Himalaya.
ADERIRE al BOICOTTAGGIO E’ INNANZITUTTO un DOVERE MORALE (per la Coca Cola invenduta è un segnale più forte della condanna di un tribunale), e in più può far bene: l’alto consumo di bevande gassate e zuccherate provoca diabete e obesità, soprattutto negli adolescenti, ai quali Coca Cola si rivolge pubblicitariamente in modo più rilevante.
Nel 1998 il Codacons ha dimostrato che la Coca Light contiene aspartame: questa sostanza può causare danni cerebrali, se assunta in grandi quantità, con fortissimi effetti sul feto, se è la madre a consumare frequentemente questi prodotti. Il 1999 è invece stato per Coca Cola l’anno delle intossicazioni: prodotti contaminati sono stati ritirati dai mercati belga, francese, lussemburghese e polacco; episodi analoghi si sono verificati 4 volte negli USA tra il 2000 e il 2002, sempre nella filiale Minute Maid.
Inoltre, fa un uso massiccio dei paradisi fiscali, secondo Greenpeace vende prodotti contenenti ogm e non lo dichiara, usa ingredienti sperimentati sugli animali, e in Italia è stata condannata dal TAR del Lazio per la violazione della legge sulla concorrenza.
Tratto da http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/iniziative/artisti/PROGRAMMA-ARTECONTRO-COCACOLA.pdf
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Tra tutti i sindacalisti assassinati nel mondo, l’80% viene assassinato in Colombia. Tra il 1991 ed il 2002 in Colombia sono stati assassinati dai paramilitari 1925 sindacalisti e 64 nel corso del 2003. A partire dagli anni 90 il ricorso al terrore è finalizzato, tramite gli omicidi ad espellere la popolazione da territori strategici (risorse naturali, settore minerario, sfruttamento degli idrocarburi) e ad annientare qualsiasi forma di opposizione sociale (in particolare sindacati e ONG che difendono i diritti umani e sociali, bollate come organizzazioni terroristiche) a beneficio del profitto delle multinazionali. In particolare il SINALTRAINAL, sindacato delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola e della Nestlé, conta tra le sue file 14 dirigenti assassinati, 2 esiliati, 48 sfollati e 2 desaparecidos negli ultimi 10 anni.
Per questo ha presentato, nel Luglio del 2002, presso la Corte del Distretto Sud della Florida, una denuncia formale contro la Coca Cola, ritenuta la mandante di 8 assassini, sequestri, trasferimenti forzati, false denunce e intimidazioni, e ha promosso nei confronti del colosso di Atlanta un processo pubblico popolare (audiencia publica popolar) e una campagna di boicottaggio.
La Coca Cola è ACCUSATA in COLOMBIA di VIOLAZIONE dei DIRITTI UMANI PER ESSERE LA MANDANTE di 8 ASSASSINI, oltre a INNUMEREVOLI SEQUESTRI, TRASFERIMENTI FORZATI, FALSE DENUNCE ed INTIMIDAZIONI nei confronti deiLAVORATORI al FINE di ANNIENTARE il SINDACATO !
La sua politica è di assumere meno personale possibile ricorrendo al lavoro di ditte di imbottigliamento in appalto a cui impone pessime condizioni, lavoratori interinali che percepiscono un salario pari a 80 euro al mese. Chiunque osi ribellarsi rischia la propria vita !
Tratto da: http://altrainfo.altervista.org
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli + Combinazioni alimentari + Molecole Buone = Cibo adatto
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Fertilità: la coca cola causa di diversi disturbi – Aprile 2010.
La Coca Cola è sicuramente buona e chi può metterlo in dubbio, ma non è esente dal rischio di creare problemi per la salute, al di là degli eventuali problemi digestivi attribuibili alla bevanda, ultimamente si è visto che la Coca Cola può determinare problemi anche alla fertilità maschile, come dimostra uno studio effettuato dall’Università di Copenaghen.
Lo studio ha esaminato 2.500 giovani uomini sottoposti ad analisi dello sperma, spermiogenesi e si è constatata una cattiva qualità dello sperma in generale; sottoposti a particolari altre indagini, si è visto che tali persone erano forti consumatori di coca cola, anche in quantità vicine ad un litro al giorno e su questi soggetti si è assistito ad una riduzione del numero di spermatozoi al di sotto del 30%; il danno che tali bevitori si erano prodotti aveva di fatto quasi dimezzato il numero di spermatozoi dagli originali 50 milioni a circa 35 milioni per millilitro di liquido seminale.
Che alla base vi sia la caffeina a determinare ciò? Sicuramente no, allora la causa andrà ricercata altrove, ad esempio, nello stile di vita di coloro che si dedicano all’utilizzo di tale bevande, ad esempio col ricorso ad un’alimentazione ricca di grassi e questa potrebbe essere la concausa che ha determinato il problema. Si tratta di stabilire se la cola sia una concausa in tutto ciò, probabilmente si, insieme all’evidenza degli eventuali danni arrecati dalle stesse bibite gassose ma l’attenzione dei ricercatori è quanto mai rivolta all’alimentazione sbagliata che in questi soggetti, forti bevitori di coca cola, si accompagna allo stile di vita sbagliato, come asserisce anche Fabio Pasqualotto, dell’Università di Caxias do Sul in Brasile, non coinvolto nello studio che ha sottolineato quanto facilmente la parte del leone nella diminuzione della fertilità è da imputare a un insieme di abitudini sbagliate e ha dichiarato che probabilmente le bollicine di per sé sono il fattore minore.
Tratto da: tantasalute.it
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BEVANDE Zuccherate all’Aspartame
Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide (come quella nei vaccini) e può co-provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende ? – vedi: Conflitti di Interesse
La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Coca-Cola cambia colore, per evitare l’obbligo di segnalare elementi cancerogeni all’interno delle lattine.
La California ha infatti aggiunto l’anno scorso il composto 4-methylimidazolo, presente nel colorante utilizzato dalla società, alla lista delle sostanze che rischiano di provocare il cancro.
Coca-Cola ha modificato così la formula segreta, riducendo la presenza del composto incriminato e modificando leggermente il colore della bevanda.
L’intervento della corporation è avvenuto anche in seguito alle pressioni dell’associazione a tutela dei consumatori Center for Science in the Public Interest, che ha avviato una petizione rivolta alla Food and Drug Administration per vietare alcuni coloranti presenti nelle lattine di Coca-Cola e Pepsi.
Ma l’agenzia federale non è d’accordo. “E’ importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche”.
E’ della stessa opinione l’American Beverage Association, che ha avvertito: “Sono accuse scandalose, la scienza non dimostra che il composto 4-methylimidazole è dannoso alla salute”.
Il Presidente della Bolivia, Evo Morales, ha annunciato che dal 21 Dicembre 2012, in corrispondenza della “fine” segnata dal calendario Maya, la vendita della bibita statunitense sarà vietata nel paese.
Oltre alla forte valenza simbolica, dietro l’operazione c’è una questione di sopravvivenza e di economia: la protezione delle piantagioni di coca e la commercializzazione di prodotti locali simili alla Coca-Cola.
L’aspartame è un additivo eccito-neurotossico, geneticamente costruito, cancerogeno che interagisce praticamente con tutti i medicinali.
Nel 2005 la rinomata Fondazione Ramazzini di Oncologia e Scienze Ambientali ha portato avanti per tre anni uno studio rigoroso su 1800 ratti, concludendo che: l’aspartame provoca aumenti significativi di linfomi/leucemie ed è un multipotenziale cancerogeno.
L’EPA (Agenzia protezione ambientale) ha elencato la formaldeide come un probabile cancerogeno umano nel 1987. Nel 2004 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro si è spinta oltre, classificando la formaldeide come “noto cancerogeno umano” basato in parte sulla ricerca che lo collega alla leucemia.
L’aspartame o Equal (E951/951) si trasforma in alcol metilico quando viene consumato; tuttavia, in pochi si rendono conto che l’alcol metilico si tramuta in formaldeide nelle cellule del corpo umano.
La formaldeide è un agente causante di Classe 1 (classificazione mondiale per cancerogeno) ed è responsabile di malattie a partire dalla sindrome da edificio malato fino ai difetti di nascita.
Certamente qualcosa che non vorremmo vedere nei pigiami né tantomeno nel cibo che mangiamo”.
Il dottor James Bowen ritiene che: “Altri esempi di questo asse tossico costituiscono avvelenamenti estremi provocati da formaldeide, la quale plastifica i cadaveri ed è un cancerogeno letale. Gli avvelenamenti sia acuti che cronici da metanolo in sinergia con altri diversi avvelenamenti da ingestione di aspartame si accumulano gradualmente nei consumatori fino ad accelerare e a culminare in eventi fatali”.
“Lo studio dell’NCI conferma il lavoro del dottor Soffritti”, afferma il direttore dottor Betty Martini di Mission Possible. “Adesso dobbiamo fare in modo che l’NCI si renda conto che i meccanismi biologici che causano tumori indotti da formaldeide, in seguito all’esposizione sul luogo di lavoro, sono probabilmente identici ai meccanismi biologici che causano tumori indotti da aspartame. La ricerca dimostra che la formaldeide, prodotta dall’aspartame, provoca linfomi e leucemia sia nei topi da laboratorio che negli uomini.
L’articolo generico dell’EFSA sull’aspartame verrà completato a novembre. Cosa ci dovremmo aspettare dal loro stretto rapporto con l’industria ? Forse ricorderanno le parole di Mark Twain: “Agite secondo giustizia. Sorprenderete alcuni e stupirete tutti gli altri”.
L’FDA ha ammesso la cancerogenicità dell’aspartame; nonostante ciò, di recente l’NCI e l’NHI (Istituto nazionale per la salute) hanno affermato che l’aspartame è un dolcificante artificiale sicuro.
Il tossicologo dell’FDA, il dottor Adrian Gross, ha affermato in un congresso del 1985 che l’aspartame viola l’emendamento Delaney in quanto provoca il cancro, e il consumo giornaliero consigliato non dovrebbe proprio esistere.
Il dottor Russell Blaylock ha affermato in “Health and Nutrition Secrets to Save Your Life”: “Nel caso di bevande dietetiche in lattine dialluminio, il composto molto tossico a base di fluoruro di alluminio coesiste con molteplici tossine riscontrate nell’aspartame,creando quindi la più potente zuppa tossica approvata dal governo che si possa immaginare”.
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Fertilità: la coca cola causa di diversi disturbi – Aprile 2010.
La Coca Cola è sicuramente buona e chi può metterlo in dubbio, ma non è esente dal rischio di creare problemi per la salute, al di là degli eventuali problemi digestivi attribuibili alla bevanda, ultimamente si è visto che la Coca Cola può determinare problemi anche alla fertilità maschile, come dimostra uno studio effettuato dall’Università di Copenaghen.
Lo studio ha esaminato 2.500 giovani uomini sottoposti ad analisi dello sperma, spermiogenesi e si è constatata una cattiva qualità dello sperma in generale; sottoposti a particolari altre indagini, si è visto che tali persone erano forti consumatori di coca cola, anche in quantità vicine ad un litro al giorno e su questi soggetti si è assistito ad una riduzione del numero di spermatozoi al di sotto del 30%; il danno che tali bevitori si erano prodotti aveva di fatto quasi dimezzato il numero di spermatozoi dagli originali 50 milioni a circa 35 milioni per millilitro di liquido seminale.
Che alla base vi sia la caffeina a determinare ciò ?
Sicuramente no, allora la causa andrà ricercata altrove, ad esempio, nello stile di vita di coloro che si dedicano all’utilizzo di tale bevande, ad esempio col ricorso ad un’alimentazione ricca di grassi e questa potrebbe essere la concausa che ha determinato il problema. Si tratta di stabilire se la cola sia una concausa in tutto ciò, probabilmente si, insieme all’evidenza degli eventuali danni arrecati dalle stesse bibite gassose ma l’attenzione dei ricercatori è quanto mai rivolta all’alimentazione sbagliata che in questi soggetti, forti bevitori di coca cola, si accompagna allo stile di vita sbagliato.
Tratto da: tantasalute.it
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Coca Cola Company sotto accusa
La Coca Cola, sponsor ufficiale delle olimpiadi invernali di Torino, è accusata di violazione dei diritti umani, sindacali ed ecologici
26-01-2006 – Fonte: consumietici.it
Comunicato del Comitato di solidarietà Los Quinchos Bolzano
Nonostante il presidente del Coni Pescante e il sindaco di Torino Chiamparino inveiscano contro le proteste che in tutta Italia sono state promosse al passaggio della fiamma olimpica contro la multinazionale Coca Cola, sponsor ufficiale delle olimpiadi invernali, i fatti testimoniano che ci sono fondati motivi per ritenere per lo meno ipocrita accomunare lo spirito olimpico della fratellanza dei popoli con il marchio della Coca Cola che in diverse parti del mondo è responsabile della violazione dei più elementari diritti umani.
La Coca Cola è la bibita più conosciuta al mondo. La multinazionale di Atlanta (USA) ha però una faccia occulta che la chiama in più di una occasione sul banco degli imputati.
In Colombia, paese dove si registra il più alto numero al mondo di sindacalisti uccisi, il sindacato colombiano, SINALTRAINAL, ha denunciato la succursale della Coca Cola colombiana protetta dalla centrale di Atlanta, di essere responsabile del sequestro, della tortura e della morte di 9 sindacalisti per mano degli squadroni della morte. Altre decine di sindacalisti sono stati minacciati di morte. Nonostante la multinazionale abbia respinto tali accuse anche diverse Università americane hanno ritirato i prodotti Coca Cola giudicando non convincenti le giustificazioni adottate dalla multinazionale di Atlanta.
In Brasile lo sfruttamento salariale dei lavoratori delle piantagioni di alberi di arancio per la produzione delle bevande di Coca Cola, costringe al lavoro anche i bambini che in questo modo contribuiscono ad integrare i magri salari dei loro genitori.
La complicità della Coca Cola nello sfruttamento di mano d’opera infantile in Salvador è stata denunciata dall’organismo umanitario Human Rights Watch.
Secondo la rete radiotelevisiva inglese BBC, nel 2003 la Coca Cola si rese responsabile dell’inquinamento nel sud est dell’India di grandi superfici agricole con prodotti chimici altamente tossici come il piombo ed il cadmio.
Inoltre la multinazionale venne accusata dello sfruttamento selvaggio delle falde acquifere che provocò una siccità dalle conseguenze disastrose per l’economia locale.
Nel 2001 un tribunale degli Stati Uniti condannò la Coca Cola a pagare 195 milioni di dollari per discriminazione razziale contro le lavoratrici e i lavoratori afroamericani.
Crediamo quindi che le proteste per lo sponsoring della Coca Cola di un evento che dovrebbe simboleggiare la fratellanza e la volontà di pace nel mondo sotto l’insegna dello sport siano più che giustificate.
Comitato di solidarietà Los Quinchos Bolzano
Tratto dal sito www.consumietici.it
Per saperne di più sulla campagna di boicottaggio della Coca-Cola: Rete Italiana Boicottaggio CocaCola
DUE ACQUE MINERALI PERICOLOSE PER LA SALUTE
Ricevo e volentieri pubblico questa segnalazione (una notizia che forse non troverete mai sui giornali.) tratta dal sito:www.giuseppealtamore.it
Sentenza storica del Tribunale di Bari che ha condannato i responsabili della società La Traficante per aver “immesso in commercio acqua destinata a uso umano pericolosa per la salute”. La Traficante, da poco acquisita dalla Coca Cola, imbottiglia acqua del Vulture (Potenza) con i marchi Lilia e Toka.
Il Tribunale di Bari condanna La Traficante (acqua minerale LiLia e Toka)
I campioni di queste acque minerali, prelevati nei supermercati della Puglia, contenevano sostante pericolose per la salute in percentuale superiore a quella ammessa dalla legge. In particolare la Toka conteneva 0,07 milligrammi/litro di nitriti mentre il limite di legge è di 0,03 milligrammi/litro, mentre nell’acqua Lilia, molto pubblicizzata , sono stati rilevati arsenico, vanadio, rame, zinco e selenio oltre il livello di guardia previsto dalla normativa specifica.
Come morire con coca cola + mentos + Aspartame + Bevande zuccherate
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E’ scontro fra la multinazionale Coca Cola e lo stato indiano del Kerala che l’ha trascinata in giudizio con l’accusa di contenere sostanze tossiche.
Adesso l’azienda controbatte citando a sua volta l’amministrazione dello stato indiano che ha proibito la vendita del prodotto su tutto il territorio. L’udienza è fissata per lunedì prossimo davanti all’Alta Corte di Kerala. La stessa che la settimana scorsa aveva dato un mese di tempo a Coca Cola per rivelare gli ingredienti che la compongono.
La querelle giudiziaria ha preso il via dopo i risultati di alcuni test di una associazione ambientalista che avevano rilevato un’alta presenza di pesticidi nella bevanda. La Coca Cola ha affermato di aver effettuato a sua volta delle analisi, che avrebbero dato esito negativo.
Secondo la società americana, le autorità di Kerala si sarebbero però rifiutate di prendere in considerazione i risultati di questi test. E così il Kerala, insieme ad altri cinque dei ventinove stati che compongono la federazione indiana, ha imposto restrizioni sulla vendita delle bevande della compagnia, coinvolgendo anche la Pepsi.
Coca Cola si difende giudicando il provvedimento “iniquo, arbitrario, ingiustificato e privo di base legale”.
Ma oltre al danno all’immagine e il calo delle vendite causato dalle restrizioni esiste un altro problema di natura economica: sia Coca Cola che Pepsi hanno impianti di imbottigliamento sul territorio indiano.
Lo stabilimento della Coca Cola è chiuso dal marzo 2004, dopo che i residenti dell’area circostante avevano denunciato fenomeni di inquinamento e un impoverimento delle risorse idriche.
Non resta da attendere che il giudizio della Corte Suprema indiana e l’eventuale rivelazione di uno dei segreti industriali meglio custoditi: la ricetta della bevanda gassata più famosa del mondo.
Tratto da: www.repubblica.it
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PEPSI e Coca Cola accusate di assetare gli Indiani e di inquinare le falde acquifere
Coca e Pepsi prosciugano l’India
La denuncia di Vandana Shiva: per produrre un solo litro di bevande se ne inquinano circa dieci di acqua potabile
Secondo la scienziata ecologista indiana la Coca Cola e la Pepsi rientrano a pieno titolo nell’insieme di prodotti tossici o pericolosi che dovrebbero essere banditi per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Il 22 agosto scorso la campagna Coke Pepsi quit India (Coca e Pepsi lascino l’India) ha intensificato le attività per la messa al bando di queste due bevande con una speciale giornata di mobilitazione.
Lo stato del Kerala ha messo in pratica il divieto. Gli stati di Karnataka, Madhya Pradesh, Gujarat e Rajasthan hanno proibito queste bevande nelle scuole e nelle mense del governo. In India, insomma, si stanno creando delle zone “libere” da Coca e Pepsi.
Ma perché mettere al bando queste bevande ?
In India, per una serie di ragioni di ordine ambientale e sanitario molto consistenti. Ogni impianto di Coca o di Pepsi “beve” tra uno e due milioni di litri d’acqua al giorno, e nel nostro paese di questi impianti ce ne sono 90, con un prelievo idrico quotidiano tra i 90 e i 180 milioni di litri. Con tali quantità di acqua si potrebbero soddisfare le esigenze idriche di milioni di persone.
Per produrre un solo litro di bevande come la Coca e la Pepsi, invece, vengono inquinati circa dieci litri di acqua potabile. Nei reflui di questi impianti il Pollution control board del Kerala ha rilevato alte concentrazioni di cadmio e piombo. È scientificamente dimostrato che esposizioni al cadmio protratte nel tempo possono causare disfunzioni renali, danni alle ossa, al fegato e al sangue.
Il piombo invece danneggia il sistema nervoso centrale, i reni, il sangue e il sistema cardiovascolare.
Le donne di un piccolo borgo del Kerala sono riuscite a far chiudere un impianto della Coca Cola. «Quando bevi Coca Cola, stai bevendo il sangue delle persone» ha dichiarato Mylamma, fondatrice del movimento anti Coca Cola a Plachimada.
L’impianto di Plachimada rappresenta un caso ormai storico ed emblematico. Era stato progettato nel marzo del 2000 con l’obiettivo di produrre ogni giorno 1.224.000 bottiglie di Coca Cola e ottenne la licenza per installare una pompa. Ma iniziò, anche, a estrarre illegalmente milioni di litri di acqua potabile. Secondo la gente del luogo, l’impianto pompava almeno un milione e mezzo di litri al giorno.
Il livello della falda iniziò ad abbassarsi vertiginosamente, passando da 150 a 500 metri di profondità.
I contadini e gli abitanti dei villaggi denunciarono il fatto che non riuscivano più a mettere da parte l’acqua necessaria perché continuavano a spuntare nuovi pozzi, con gravi impatti sul raccolto agricolo.
Quando le accuse furono confermate dal fatto che l’azienda non era in grado di fornire un rapporto dettagliato richiesto dalle autorità locali, fu mandata un’ingiunzione a comparire in tribunale e la licenza fu revocata. A quel punto la Coca Cola provò, senza riuscirci, a corrompere il presidente del Panchayat, A. Krishnan, offrendogli 300 milioni di rupie.
Ma la Coca Cola non si limitava a rubare l’acqua alla comunità locale: quella che non prendeva, la inquinava.
L’azienda infatti ha depositato del materiale di scarto nei pressi dell’impianto che, durante la stagione delle piogge, si è disperso nei campi, nei canali e nei pozzi.
Dopo che ben 260 pozzi messi a disposizione dalla pubblica autorità come sorgenti di acqua potabile per la popolazione si erano esauriti, la Coca Cola li ha utilizzati come deposito per le sue acque di scarto di lavorazione.
Nel 2003, l’ufficiale medico distrettuale ha informato la popolazione di Plachimada del fatto che la loro acqua non era più potabile. Le donne, che già avevano notato che l’acqua della zona non era più sana, dovevano quindi camminare per miglia per raggiungere fonti di acqua potabile.
Insomma, la Coca Cola aveva creato una penuria di acqua in una zona tradizionalmente ricca di risorse idriche, scaricando acque reflue che contenevano alte concentrazioni di piombo, cromo e cadmio.
Esiste solo un’unica è chiarissima regola per quanto riguarda la questione dell’utilizzo delle risorse idriche: il fondamentale diritto umano all’acqua potabile, pulita e sicura non può essere violato.
Mentre la Coca Cola e la Pepsi lo stanno violando.
Tratto da: La nuova ecologia