CALORIE alimentari, una BALLA ? SI !
CALORIA – Caloria = da dizionario: “unita’ di misura dellla quantita’ di calore” – vedi: METABOLISMO
La caloria (o piccola caloria, simbolo cal) è un’unità di misura dell’energia. Viene comunemente definita come la quantità di calorenecessaria ad elevare da 14,5 a 15,5 °C la temperatura della massa di un grammo di acqua distillata a livello del mare (pressione di 1 atm).
Il calore necessario per aumentare la temperatura di un grammo di acqua di 1 °C dipende dalla temperatura iniziale ed è difficile da misurare con precisione.
Il Sistema internazionale di unità di misura prevede l’uso del Joule al posto della caloria (e del kiloJoule al posto della grande caloria)
Quindi trattasi dell’unita’ di misurazione dell’energia TERMICA (in funzione della temperatura che si misura in gradi), ma il nostro organismo, per regolare l’energia termica e di conseguenza la temperatura corporea, utilizza vari modi: il metabolismo, la tiroide(ghiandola del sistema endocrino), le fermentazioni intestinali, ecc. e NON dipende solo dalle calorie dei cibi che assume !
Le calorie sono quindi esclusivamente le unita’ di misura dell’energia termica (calore) che e’ un solo dei “lati” dell’energia(definizione della parola stessa); per le unita’ di misura della potenza energetica si debbono utilizzare i CV (Cavalli Vapore) od i kW (Il chilowatt o kilowatt è un’unità della potenza energetica del Sistema Internazionale di unità di misura, definita come uguale a millewatt. Spesso invece del simbolo standard kW viene erroneamente utilizzato KW con il prefisso moltiplicativo maiuscolo (NB: nel S.I. la k maiuscola è riservata solo ai gradi Kelvin). Il termine deriva dalla parola greca kilia = mille e Watt = cognome di James Watt, ingegnere scozzese, che introdusse il cavallo vapore.
Il contenuto calorico che viene attribuito ai vari cibi, così come quello di qualsiasi altra sostanza derivante da qualsiasi prodotto che possa in qualche modo produrre reazioni esoergoniche, è una cosa determinabile ed e’ evidentemente una misura di “energia” (kcal o joule).
All’atto pratico misurare con esattezza quante kcal ci stanno nel cibo è un altro discorso, perché i cibi sono soggetti ad enormi variabilità, quindi tutti i dati (tabelle) riferentesi alle *calorie dei cibi* sono tutti dati di fatto in massima parte errati !
In ogni caso, determinata quanta energia potenziale (calorie o joule) potrebbero esserci in un determinato cibo, il problema è capire quanto “lavoro” ci si puo’ ricavare, perché si deve fare i conti con il “rendimento” – principio fisico a cui anche il corpo umano non si sottrae.
Se poi si misura quanto “tempo si impiega” a “ricavare questo “lavoro”, si ottiene la potenza corrispondente in Watt.
Tutte queste premesse per capire che la parola “calorie” e’ stata impropriamente utilizzata per determinare gli “ipotetici” valori energetici dei cibi, e per di piu’ senza specificare, nelle varie tabelle inventate, se si tratta calorie dedotte da cibi cotti i crudi, il che oltre a tutto, cambierebbe notevolmente i valori…
Quindi cio’ significa che le “calorie” variano e di molto, se vengono “dedotte” dal cibo crudo oppure da quello cotto piu’ omeno !
Le “calorie” ci dicono gli “specialisti”, provengono soprattutto dai cibi a base di proteine animali e specie dai grassi animali !
Quindi cio’ significa che quando si dice: “occorre bruciare calorie” questa affermazione e’ una fesseria biologica, perche’ NON sipossono bruciare le “unita’ di energia termica”, ma si possono “bruciare” cioe’ metabolizzare=trasformare le proteine e/o i grassi in eccesso, per mezzo del Metabolismo ed a seconda se il soggetto e’ posizionato (attivita’ funzionale) come Iperossidatori od Ipossidatori.
Cio’ significa che tutte le tabelle dei nutrizionisti-alimentaristi (vedi: NA) indicanti le varie “calorie dei cibi”, NON servono a NULLA !
Quindi TUTTA la corrente di pensiero alimentarista e nutrizionista che segue questa ideologia delle “calorie” e’ si basa su di un concetto ERRATO !
(NA): Il nutrizionista (in Italia) è un soggetto laureato in scienze alimentari/biologia con indirizzo alimentare ecc, iscritto all’albo dei biologi, che può prescrivere esclusivamente diete, senza prescrivere farmaci che aiutano il controllo del peso, cosa che può fare solo un MEDICO, dietologo.
L’alimentarista è una persona che lavora nell’ambito della ristorazione (cuochi, baristi ecc.) che ha un attestato alimentarista, ovvero ha fatto un corso in materia di igiene degli alimenti, per il rischio legato alla trasmissione delle malattie tramite alimenti. Sono due figure completamente diverse
La differenza fra Scienza dell’Alimentazione (tutto cio’ che riguarda i cibi) e Scienza della Nutrizione (tutto cio’ che riguarda il metabolismo e l’assimilazione-nutrizione cellulare), e’ sconosciuta in Italia, mentre negli USA e’ ben distinta:
Quindi NON sono le calorie dei cibi da controllare, ma l’energia dei cibi, ed occorre assolutamente controllare il buon funzionamento del Metabolismo affinche’ possa bruciare e trasformare in energia, una quantita’ utile e sufficiente di sostanze ingerite in modo da manifestare salute e “linea” !
Se esso non funziona a dovere la malattia compare cosi’ come l’obesita’.
Infatti, ogni organismo vivente attua un insieme individuale di trasformazioni biochimiche complesse ed interdipendenti, che si chiama “Metabolismo”; questa parola proviene dall’etimo greco “Metaballein” che significa “variare”.
Il Metabolismo è il complesso delle trasformazioni biochimiche e Bio elettroniche (energetiche), che avvengono negli organismi viventi, per le quali essi si conservano e si rinnovano anche per mezzo delle giuste azioni dei microbi simbionti, favorendo il giusto “Terreno” dei liquidi intra ed extra cellulari – Matrice -mantenendo quindi in perfetta osmosi, il nutrimento ed eliminazione cellulare e corporea di organi e tessuti, permettendo quindi a tutte le singole cellule, normali funzioni.
Esso è alla base per il mantenimento dei giusti rapporti Termico/Nutrizionali di tutte le cellule dell’organismo, impedendone l’intossicazione, con la successiva infiammazione dei tessuti intossicati, perché l’organismo sia e stia in Perfetta Salute.
vedi: METABOLISMO + Iperossidatore – Ipossidatore
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
(A) – Quindi il consiglio della Medicina naturale e’ di alimentarsi con cibi Biologici, Biodinamici con base di cibi crudi, quindi pieni di energia vitale + altri poco cotti !
Una voce fuori dal “coro”: La “Dieta alimentare” del dr. Lemme, (ha scritto anche un libro) propone una nuova filosofia alimentare che demolisce i princìpi di tutto il mondo della dietetica e quindi dei dietologi, in particolare il concetto di caloria, adducendo che é un indice ininfluente o non corretto come unità di misura o indice cui fare riferimento.
se interessati vedere: filosofiaalimentare.it
Noi NON siamo sostenitori del dr. Lemme, ma lo consideriamo in linea di principio, su questo argomento delle calorie, allineato con le nostre idee, infatti sull’alimentazione noi consigliamo cio’ che abbiamo gia’ detto, qui sopra, vedi: (A)
Anche la dieta del dott. Dunkan e’ fuori dal coro, e cosi quelli di altri dietetisti, ma noi rimaniamo nella naturalita’ alimentare con l’assunzione dei CIBI CRUDI, per stare sempre bene e/o guarire dalle cosiddette “malattie“.- vedi anche: Obesita’
Sintesi della Filosofia alimentare del dott. Lemme
“FILOSOFIA significa “Ricerca di un sapere capace di promuovere un effettivo vantaggio all’uomo”.
In funzione di questo nobile concetto ho indirizzato i miei studi e le mie ricerche”.
E’ un metodo in continua evoluzione, fondato sulle leggi biochimiche, con dieci anni di ricerche e sperimentazione dal 1990 al 2000.
E’ un metodo unico che utilizza cibi reperibili al supermercato!!!
“Colui che è in perpetua lotta con il cibo non è complessivamente pronto per la battaglia della vita” (Meredith,1859)
I problemi di peso, costatati nelle varie forme sono divenuti compagni dell’umanità, dalla comparsa della “cattiva cucina”, da una non appropriata conoscenza culinaria e da un inesistente conoscenza dell’effetto biochimico del cibo nel nostro organismo.
“Filosofia Alimentare“ vuole, attraverso una sana e corretta alimentazione, creare un giusto rapporto con il cibo, per perseguire e mantenere nel tempo un perfetto equilibrio psicoenergetico.
Desidero subito affermare, che è un metodo educativo alimentare, con l’esclusivo uso di cibi che si acquistano al supermercato.
Non è la classica dieta, è un percorso di vita, è andare contro corrente, è rivoluzionario ed anticonformista, è un metodo quindi per persone dotate di un’ apertura mentale, senza preconcetti, pronte ad affrontare un’avventura rivoluzionaria nel campo alimentare.
“FILOSOFIA ALIMENTARE” ® e’ per PERSONE EVOLUTE
E’ prassi comune alimentarsi affidandosi alle proprie convinzioni e abitudini alimentari, al proprio gusto, all’appetito, alla golosità, al tempo a disposizione da dedicare ai pasti, e non da ultimo alla disponibilità economica.
Oggi il mondo dietologico è attento al valore calorico dei cibi, le famose “CALORIE”, concetto da me superato.
Ritengo pertanto debbano essere considerati i seguenti parametri :
1. INDICE GLICEMICO (IG) degli alimenti e la conseguente interazione con l’insulina.
2. IMPATTO BIOCHIMICO che ha il cibo all’interno dell’organismo con l’interazione del sistema ormonale.
3. POOL ENZIMATICO INDIVIDUALE (variabile nel tempo).
Più precisamente alle diverse vie metaboliche che il cibo percorre, in base all’interconnessione con i rispettivi meccanismi metabolici individuali, quali il sistema endocrino, il livello enzimatico, l’ora di assunzione dei cibi, ed in funzione della capacità di assorbimento a livello intestinale.
Non va sottovalutato il rapporto psicologico che s’instaura con il cibo, esso infatti ha un importante ruolo nei rapporti sociali ed in quelli interpersonali.
Il nostro corpo è un sistema complesso, dove tutti gli organi e i loro elementi interagiscono tra loro in funzione l’uno dell’altro.
Qualsiasi alimento o farmaco noi assumiamo provoca una o più reazioni biochimiche semplici o complesse, secondo la composizione chimica del composto stesso; seguendo una logica consequenziale complessa, e con “abile maestria” si vanno a determinare le diverse vie metaboliche, con un risultato finale di accumulo o di espulsione, dei metaboliti prodotti.
Per chiarire meglio i concetti di complessità e di interconnessione del sistema, espongo un esempio pratico: alcuni cibi ingeriti alle ore 8,00 del mattino fanno dimagrire, gli stessi ingeriti alle ore 20,00 fanno ingrassare, questo avviene perché uno stesso cibo, può seguire diverse vie metaboliche, in base: al suo indice glicemico, alle sue componenti chimiche, e all’ora in cui è assunto, con risultati METABOLICI diversi, addirittura opposti.
(Ricordo che l’indice glicemico indica la velocità di assorbimento del glucosio, contenuto nei cibi, in funzione del tempo).
Il tutto avviene anche perché c’è un’interconnessione tra il cibo e i livelli ormonali che sono secreti seguendo i ritmi CIRCADIANI.
I ritmi circadiani ormonali sono regolati da un orologio biologico definito geneticamente ed anche dai ritmi di vita, essi scandiscono i tempi della secrezione ormonale nell’arco delle 24 ore.
L’organismo utilizza l’alba e il crepuscolo, in altre parole l’alternanza luce-buio, per calibrare i propri ritmi ormonali, tramite un sottile fascio nervoso che collega la retina con l’ipotalamo.
I nuclei ipotalamici ricevono informazioni, oltre che dai livelli di luminosità ambientale, anche dallo stato d’attività o di riposo dell’organismo attraverso altre vie nervose; in questo modo la produzione ormonale ipofisaria e quella delle ghiandole endocrine periferiche sottostanno a raffinati programmi regolati ritmicamente.
Per cui l’alba e il crepuscolo fungono da sincronizzatori: mettendo in armonia l’ambiente in cui si vive con il proprio orologio biologico.
Tutto questo non deve sorprendere più di tanto, in quanto l’attività ritmica è proprietà fondamentale della materia vivente, anzi è la sua forma di sopravvivenza.
Tornando a bomba, al mattino è più attivo il sistema catecolaminergico, con picchi di produzione di catecolamine tra cui la noradrenalina, la sera è più attivo il sistema serotoninergico, con picchi di produzione di serotonina.
Questi due sistemi insieme con altri, vanno a determinare le diverse vie metaboliche dello stesso alimento; ecco perché si possono verificare diverse risposte biologiche del cibo in base all’ora di assunzione.
La scelta del cibo da ingerire, va fatta in base alle reazioni biochimiche che esso scatena all’interno del nostro organismo, e non in base alle CALORIE, poiché quest’ultima, altro non è che l’unità di misura dell’energia termica che il cibo sviluppa, nella combustione a cielo aperto.
Ritengo doveroso ricordare che il nostro organismo non equivale ad una centrale termica, sistema dove le CALORIE sono di primaria importanza, ma è un complesso laboratorio biochimico, dove l’energia prodotta, non serve solo a sviluppare calore, ma è essenziale per l’accrescimento dei vari tessuti ed organi, per preservare l’equilibrio metabolico, per produrre energia meccanica (vedi contrazione muscolare), per generare energia elettrica, (vedi potenziale d’azione nel tessuto nervoso) ed anche energia termica.
Pertanto ritengo sia un errore prendere in considerazione unicamente l’energia termica, attraverso un semplice calcolo delle calorie.
Infatti nel mondo biologico, devono essere considerati anche altri parametri e meccanismi, tipici della materia vivente.
Utilizzare le calorie per calcolare la quantità di cibo da ingerire giornalmente è frutto di una logica consequenziale semplice.
Faccio presente che secondo i miei studi il pensiero logico va così suddiviso:
1 – logica consequenziale semplice
2 – logica consequenziale complessa
3 – logica complessa
Quindi dato che l’organismo è un sistema complesso dobbiamo utilizzare una logica consequenziale complessa, con l’uso e la conoscenza delle leggi biologiche, fisiologiche e chimiche, con tutta la loro interazione e complessità.
Ribadisco a chiare lettere, che il nostro organismo è un sistema complesso, quindi l’alimentazione, va affrontata e discussa seguendo ed usando una logica consequenziale complessa.
Bisogna aprirsi mentalmente alle nuove scoperte, senza timore, ma con una giusta curiosità scientifica, e razionalità.
Quanto esposto, ben lungi dall’esaurire l’argomento, vuol essere la base per un approfondimento scientifico del ruolo che il cibo ha nella vita di ognuno di noi.
Il nostro organismo è un complesso laboratorio biochimico che: trasforma, accumula, elimina, tutto quello che noi ingeriamo o respiriamo.
Quindi un’adeguata conoscenza dei principali meccanismi metabolici, ci aiuterà sicuramente ad eseguire una giusta e corretta alimentazione, e rappresenterà un utile mezzo di prevenzione e cura per molteplici patologie.
Quindi se siamo d’accordo che le “calorie” in dietologia non devono essere calcolate, quali sono i nuovi concetti a cui attenersi ?
1 – L’indice glicemico (IG) dei cibi
2 – La composizione chimica degli alimenti
3 – L’ora in cui sono ingeriti
4 – Le associazioni alimentari
5 – Il pool enzimatico d’ognuno di noi
I cinque punti sopra elencati concorrono a determinare le vie metaboliche che il cibo percorre, con le dovute conseguenze d’accumulo, d’accrescimento, o espulsione. In sintesi va considerata l’AZIONE BIOLOGICA del cibo, e non il potere calorico del cibo.
Una delle cose piu’ lampanti che si apprendono dal dr. Lemme è che le calorie non contano e tantomeno le quantita’..quindi altro che 1000 calorie giornaliere…ma con il suo metodo, cosi come altri metodi noti, ci si puo’ ammalare per carenze, cosa che la dieta Crudista NON puo’ MAI fare, perche’ completa di vitamine, enzimi e minerali ed oltre ovviamente alle necessarie proteine,amminoacidi, ecc..
Abbiamo il sospetto che i dietologi che ci denigrano, lo fanno perche’ hanno paura di perdere il lavoro ….
Tutte le teorie del Dott. Lemme sono ben spiegate nel suo libro con tanto di formule chimiche. Dunque il dott. Lemme per coadiuvare questo metodo ha anche creato un laboratorio alimentare con vendita al pubblico, dove suoi dipendenti producono alimenti a basso indice glicemico quali cioccolate, panetterie, pasticcerie.
Questo metodo che ha aiutato piu’ di 7.000 persone a dimagrire per sempre, cosi egli afferma, non viene preso in considerazione dalle istituzioni, ci troviamo di fronte ad un caso di ostruzionismo da parte di chi detiene il potere verso chi ha tutte le carte in regola per levarglielo.
Il prof. Veronesi (Istituto Europeo dei Tumori di Milano) ha inviato diversi pazienti a perdere peso dal Dr. Lemme.
Dieta tipica secondo il dr. Alberico Lemme:
Tacchino a colazione, piu’ caffe’
Spuntino con un limone a spicchi, piu’ the.
Filetto a pranzo, piu’ caffe’
Pesce spada a cena, piu’ caffe’
Dopo due giorni si cambia come segue:
Pasta olio-peperoncino a colazione, piu’ caffe’
Spuntino con un limone a spicchi, piu’ the’.
Petto di pollo a pranzo, piu’ caffe’
Sogliola a cena, piu’ caffe’
Dopo altri due giorni si varia ancora:
Carciofi a colazione piu’ caffe’
Spuntino con un limone a spicchi, piu’ the.
Fiorentina a pranzo, piu’ caffe’
Orata a cena, piu’ caffe’
By Dr. Lemme Alberico Farmacista – Ricercatore – Tratto da: filosofialimentare.it
Commento NdR: pur condividendo quanto detto sulle calorie, non siamo d’accordo sulla sua dieta, in quanto noi cultori dellaMedicina Naturale, indichiamo il Crudismo quale vera ed unica dieta alimentare giornaliera.