“Mangiate piante e fiori, vi allungherete la vita”
vedi: Troppi pesticidi + Frutta secca + Germogli + SUCCHI di FRUTTA e VERDURA + Micro diete 1 + Micro diete 2 + Scienza della Nutrizione + Acidosi=riordino del pH + Molecole Buone = Cibo adatto
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
Si RACCOMANDA di UTLIZZARE Frutta e Verdura derivante da
Coltivazioni Biologiche e/o Biodinamiche, in quanto TUTTI i prodotti non coltivati su queste colture sono molto contaminati dai prodotti chimici utilizzati in quel tipo di agricoltura chimica….e gli Stati NON tutelano… che gli interessi delle multinazionali dellaChimica…
Nell’insalata o fritti, ideali per la salute. Mantengono giovani e combattono la malattia. A sostenerlo il botanico Libereso Guglielmi al Festival della Salute di Viareggio.
L’ELISIR di lunga vita ? Mangiare fiori e piante spontanee. Fritti o nell’insalata, i fiori di campo contengono vitamine e anti-ossidanti che possono migliorare la salute.
E’ questo il segreto di Libereso Guglielmi, botanico 84enne, l’uomo che ispirò il “Barone rampante” di Italo Calvino.
“Esiste una varietà incredibile di piante commestibili che non conosciamo nemmeno e che dovrebbero entrare a far parte della nostra dieta”, ha dichiarato Guglielmi, intervenuto alla prima mattinata di lavori del Festival della Salute a Viareggio. “L’ideale – ha affermato – sarebbe invogliare i bambini, che sono più propensi all’ascolto, a riappropriarsi di tutta una serie di informazioni riguardanti l’alimentazione e la cura di alcune malattie attraverso le piante, informazioni che sono andate del tutto perdute”.
Infatti, secondo il “guru verde”, in pochi sanno che ci sono dei fiori che oltre ad essere bellissimi, sono anche molto buoni”.
Guglielmi dà alcuni consigli culinari per realizzare particolari manicaretti con piante e fiori:
“Il glicine, l’acacia e il sambuco sono perfetti fritti o nell’insalata.
Il tulipano è ottimo se imbottito con del formaggio morbido e lo stesso vale per l’ibisco.
L’ortica invece può essere molto utile per stimolare la diuresi”. Ma non è facile reperire questi fiori.
Per questo il botanico consiglia di coltivare queste piante spontanee in giardino. E per chi non dispone di un prato, la soluzione è semplice:
“Si può mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso – è il consiglio dell’esperto – per contenerne una decina”.
Tratto da: repubblica.it
Le multinazionali agroalimentari + la fabbrica del cancro (oncologia ufficiale) fanno DISINFORMAZIONE (mezze cose vere ed altre false) su questo tema:
http://paradisefruit.altervista.org/frutta-acida-cancerogena-decine-di-volte-piu-della-carne-tramite-la-putrescina-fonte-pubmed/
La frutta acida non fa venire il cancro, se non vi sono gia’ questi due cofattori in atto ed in essere:
Conflitto spirituale irrisolto + Acidosi metabolica
Pero’ e’ VERO che il canceroso NON deve utilizzare la frutta ACIDA perché stimola la crescita delle cellule cancerose che gia’ sono con un metabolismo acido…
Il più famoso oncologo italiano, Dott. Franco Berrino, epidemiologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in caso di cancro conclamato suggerisce di evitare il consumo di arance e di frutta ricca di poliammine, perché queste stimolano la crescita dei tessuti.
– vedi: https://www.youtube.com/watch?t=117&v=8aA1j5ECbeA + https://www.youtube.com/watch?v=LTfFzJPil1w
FRUTTA (poca) e VERDURA (molta) e diminuire i carboidrati, per le malattie, cancro compreso, ecco cosa insegna un medico:
VEGETALI CRUDI FORTIFICANO I GENI DEL CUORE
Questa e’ la conferma che i geni non sono il nostro destino…o almeno non totalmente.
Una dieta a base di frutta e verdura, rigorosamente consumate crude, può modificare l’attività del gene riconosciuto, finora, come il maggiore predittore di rischio per le patologie cardiache. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Plos Medicine da un gruppo di ricercatori delle università canadesi McMaster e McGill. La ricerca, che rappresenta uno dei più grandi studi genetici condotti sulle malattie cardiovascolari, ha visto coinvolti oltre 27.000 soggetti di cinque etnie diverse ed è stata volta a indagare se e quanto la dieta seguita fosse in grado di modificare l’attività del gene 9p21. Dai risultati è emerso che, se si segue un’alimentazione equilibrata e si consumano grandi quantità di verdure crude e frutta, gli individui ad alto rischio corrono un pericolo di sviluppare disturbi cardiaci analogo a quello dei soggetti a basso rischio.
Fonti: Sanità News, 13/10/2011 – Tratto da: plosmedicine.org
La frutta intera biodinamica, protegge dal diabete (NdR: e da qualsiasi altra “malattia“)
Il legame tra consumo di frutta e rischio di diabete mellito di tipo 2 (T2DM) è variabile: chi mangia più frutti interi come mirtilli, uva e mele ha un rischio minore, mentre un maggior consumo di succo di frutta aumenta le probabilità di ammalarsi. Gli interessanti risultati vengono da uno studio appena apparso sul British medical journal, coordinato da JoAnn Manson, professore di medicina alla Harvard school of public health di Boston. «I frutti sono ricchi di fibre, antiossidanti e sostanze fitochimiche che possono avere effetti benefici sulla salute.
Aumentarne il consumo è racco mandato nella prevenzione primaria di molte malattie croniche, anche se gli studi epidemiologici hanno prodotto risultati piuttosto contrastanti per quanto riguarda il rischio di T2DM» spiega la ricercatrice. L’incoerenza dei dati può essere spiegata da differenze nei tipi di frutta consumati nelle diverse popolazioni studiate, così come da diverse caratteristiche dei partecipanti, del disegno di studio e dei metodi di valutazione.
Inoltre, dati recenti attribuiscono alla maggiore varietà, e non alla quantità, di frutta consumata, un più basso rischio di T2DM.
«Ciò suggerisce che i singoli frutti potrebbero non essere ugualmente associati al rischio di T2DM, dato il loro contenuto altamente variabile di fibre, antiossidanti, nutrienti e sostanze fitochimiche» riprende Manson, che assieme ai colleghi ha esaminato l’associazione tra consumo di frutta individuale e rischio di T2DM usando i dati di tre studi prospettici di coorte svolti in adulti statunitensi.
Morale: i n 3.464.641 anni-persona di follow-up complessivo, 12.198 partecipanti hanno sviluppato T2DM, e dopo i necessari aggiustamenti statistici per stile di vita e fattori dietetici, il rischio di ammalarsi è risultato inferiore alla media tra chi consumava in quantità mirtilli, uva, mele, pere e banane.
Viceversa, le probabilità di ammalarsi aumentavano, anche se di poco, con un maggiore consumo di succo di frutta.
Dato interessante, le associazioni con il rischio di T2DM differivano in modo significativo tra i singoli frutti. «Nel complesso questi risultati supportano la raccomandazione di aumentare il consumo di frutti interi, in particolare mirtilli uva e mele, come misura per la prevenzione del diabete» conclude Manson.
BMJ. 2013 Aug 28;347:f5001. doi: 10.1136/bmj.f5001
8 ortaggi DIMENTICATI, pero’ ricchi di proprietà benefiche e nutritive. Torniamo a coltivarli ed a consumarli !
http://lastella.altervista.org/8-ortaggi-dimenticati-ricchi-di-proprieta-benefiche-e-nutritive-torniamo-a-coltivarli/
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CENTRIFUGATI DEPURATIVI e NUTRITIVI
I Centrifugati di frutta e di verdura sono carichi di vitamine e minerali.
Con la centrifuga si separa il succo dalla polpa che sono solo fibre e scorie le quali, in caso di intestini infiammati, potrebbero essere poco salubri. Il succo centrifugato invece è un concentrato di vitamine, minerali e antiossidanti.
Si puo’ utilizzare sia frutta che verdura: mele, pere, fragole, kiwi, arance, ginseng; oppure carote, spinaci, verza, cetrioli, finocchi, rape. Molto buone sono le combinazione tra loro.
Per l´Intestino: Centrifugato di cocomero
E´ ottimo da bere al mattino a stomaco vuoto, con l´aggiunta di succo di limone. Per renderlo più efficace nelle sue qualità depurative, si possono anche aggiungere succhi di ciliegie, fragole e more. La preparazione è semplice: togliete la parte verde della scorza (perché può dare disturbi intestinali) e centrifugate il resto.
Per lo Stomaco: Centrifugato di finocchio e mela (o pera)
Centrifugare prima il finocchio (sia la parte verde e che le fronde) e poi aggiungere la mela o la pera. Questo centrifugato va bevuto prima dei pasti, a piccoli sorsi, quando si hanno problemi di digestione causati da scarsità di secrezioni gastriche e biliari. Per renderlo ancora più potente, potete aggiungere una piccola radice fresca e qualche foglia di dente di leone (tarassaco).
Per il Sangue: Centrifugato di rapa e mela (o pera)
Estrarre mezzo bicchiere di succo di rapa rossa e aggiungete mezzo bicchiere di succo di mela o pera. Se desiderate, potete aggiungere un po´ di succo di limone. Questo estratto facilita la depurazione del sangue, specialmente se si aggiunge un po´ di radice fresca di bardana, circa un centimetro.
Per i Reni: Centrifugato di asparagi e pomodoro
Estrarre mezzo bicchiere di succo di asparagi freschi e mezzo bicchiere di succo di pomodoro. Condire con un pizzico di sale e pepe di Cayenna. Questo centrifugato facilita la depurazione dell´acido urico dai reni e aiuta nella guarigione dell´acne e dell´eczema cutaneo, inclusa la psoriasi. E´ tuttavia sconsigliato nel caso di calcoli renali, perché può causare coliche.
Per l´ulcera: Centrifugato di cavolo e di mela
Estrarre mezzo bicchiere di succo da un cavolo verde e rosso. Diluire con mezzo bicchiere di succo di mela o pera e bere a piccoli sorsi prima dei pasti. Questo centrifugato facilita la riparazione dei tessuti ulcerati nello stomaco duodeno.
vedi queste diapositive QUI
Tabella indicativa sui generis, sulle verdure ed a cosa sono utili:
Fibre solubili hanno effetto antinfiammatorio – AGI – 03/03/2010
Una mela al giorno potrebbe effettivamente avere l’effetto decantato dal noto proverbio.
Secondo uno studio dell’Università dell’Illinois (USA) l’assunzione di fibre, abbondanti nella frutta, rinforza il sistema immunitario.
Nell’esperimento condotto su alcune cavie è stata fatta seguire una dieta a basso contenuto di grassi: metà la integrava con fibre solubili, come quelle della frutta, mentre all’altra metà venivano somministrate fibre insolubili.
Dopo sei settimane alle cavie è stata iniettata una sostanza che simula un’infezione batterica.
”Due ore dopo l’iniezione i topi che avevano assunto fibre solubili avevano un’infezione inferiore del 50% rispetto agli altri – ha spiegato Christina Sherry, uno degli autori – e sono guariti in metà tempo”. Secondo gli autori questo tipo di fibre promuove la produzione da parte dell’organismo dell’interleuchina 4, una proteina che ha un forte effetto antinfiammatorio.
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Studio USA dimostrativo – Come correggere il pH fisiologico
Negli Stati Uniti la campagna “5-a-day“, promossa dal National Cancer Institute agli inizi degli anni ’90 ha dato come risultato una diminuzione dei casi delle patologie intestinali.
Come cita lo slogan, dovrebbero essere 5 le porzioni quotidiane di frutta e verdura da consumarsi in un regime di sana abitudine alimentare: 2 di frutta e 3 di verdura.
La frutta puo’ essere assunta nei modi piu’ svariati: fresca, secca o sotto forma di succo o spremuta.
Per i bambini piu’ riottosi si puo’ ricorrere a colorate macedonie, energetici frullati o gustose marmellate
La verdura puo’ essere consumata come contorno ai pasti principali o come crudita’, i maniaci dell’abbronzatura non esiteranno a rimpinzarsi di succo di carota, mentre chi deve sottoporsi alle solite diete pre ombrellone puo’ prepararsi ottime minestre; per i bambini che solitamente non amano le verdure, e’ possibile aggiungerne un po’ al sugo della pasta.
Oltre a ridurre fino al 40% l’incidenza di tumori, frutta e verdura forniscono vitamine e minerali che nessun integratore in commercio e’ in grado di sostituire. Oltre a soddisfare il fabbisogno di vitamina C ed E ci aiutano a prevenire l’arteriosclerosi grazie alla azione antiossidante della provitamina A ed i minerali contenuti rafforzano il sistema immunitario, regolano il colesterolo e esercitano una valida azione di prevenzione delle malattie cardiocircolatorie.
Uno studio effettuato dalla Universita’ di Boston ha rilevato che, su un campione di 40000 donne, l’assunzione di frutta e verdura ha ridotto il rischio di infarto del miocardio, mentre uno studio durato 14 anni su 84.251 donne e 42.148 uomini ha dimostrato che il consumo di vegetali a foglia verde e frutta ricca in vitamina C ha avuto un effetto protettivo contro le malattie coronariche.
Sedici anni di ricerche effettuate dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, ha dimostrato che nei soggetti con neoplasmi al tratto digestivo e tumori ormonali, i rischi si sono ridotti in seguito all’assunzione di alte quantita’ di verdura. L’assunzione degli antiossidanti, beta carotene, vitamine C ed E, ha prodotto una significativa inversione dei i rischi di cancro alla faringe e all’esofago, mentre carotene, riboflavina, vitamina C e D si sono mostrate efficaci contro il cancro al colon retto.
Unica attenzione deve essere prestata solo all’insensato impiego dei fitofarmaci in agricoltura: fenomeno non ancora debellato.
Da una ricerca dello scorso anno dell’Arpa e’ emerso che da un campione di 3.297 prodotti ortofrutticoli solo il 2,3% presentavano residui di fitofarmaci non ammessi o in concentrazioni maggiori di quelle permesse.
Tra la frutta analizzata i risultati peggiori li hanno ottenuti l’uva da tavola (9%), le fragole (7%) e le mele (5%), mentre risulta promosso a pieni voti il kiwi.
Tra gli ortaggi meno bene e’ andata ai peperoni (25% di campioni irregolari), anche se il problema e’ da imputare ad alcune partite provenienti dalla Spagna contenenti un fungicida vietato in Italia, e al sedano (10%), mentre gli ortaggi a foglia, bietole, spinaci, finocchi, cipolle, melanzane e pomodori non rappresentano problemi.
L’unica categoria a cui prestare attenzione e’ quella delle conserve vegetali (3% di campioni irregolari), che comprende passate di pomodoro, marmellate, succhi di frutta, sott’oli e sottaceti.
vedi: Tracciabilita’ dei Cibi
Altro esempio:
Contro il diabete, mirtilli e mele – 30 Mar. 2012
Mele e mirtilli riducono il rischio non solo di ipertensione, ma anche del diabete. Lo rivela un nuovo studio pubblicato sul “Journal of Clinical Nutrition”, condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health.
Spiega il dottor An Pan, coordinatore dello studio: “Abbiamo trovato consistenti risultati in tutti e tre i gruppi di studio che le mele e mirtilli sono benefici per il diabete di tipo 2″, le persone che hanno mangiato una quantità maggiore di mirtilli o mele, tendevano ad avere un basso rischio di diabete di tipo 2″-
I pazienti monitorati che mangiavano due o più porzioni di mirtilli a settimana, così come quello che mangiavano cinque o più mele a settimana, avevano un rischio inferiore del 23 per cento di sviluppare il diabete di tipo 2, rispetto a coloro che mangiavano meno frutta di questa qualità“.
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Pectina anticancro
e’ il polisaccaride presente nelle cellule vegetali a difendere l’organismo dai tumori. Ecco perche’ mangiare frutta e verdura aiuta a diminuire il rischio di sviluppare la malattia
E’ noto che mangiare frutta e verdura aiuta a combattere l’insorgenza dei tumori. Un dato finora confermato solo da studi statistici, di cui e’ stato ora svelato il perche’: un particolare frammento della pectina, un polisaccaride contenuto nella parete cellulare dei vegetali, inibisce una proteina responsabile dello sviluppo del cancro, la galectina-3.
La scoperta di questo meccanismo molecolare e’ merito dell’Institute of Food Research (Ifr) britannico, che per la prima volta ha dimostrato in che modo l’assunzione di particolari alimenti e’ associata alla prevenzione dei tumori.
I test condotti dai ricercatori dell’Ifr confermano i risultati di molti studi di popolazione, come per esempio quelli effettuati da Epic, loEuropean Prospective Investigation of Cancer, che hanno identificato una stretta correlazione statistica fra l’assunzione di fibre e il minore rischio di cancro nel tratto gastrointestinale.
La pectina non e’ l’unico esempio di carboidrato “bioattivo”, che interagisce cioe’ con le proteine delle cellule animali inibendo lo sviluppo dei tumori. Sono note per esempio le proprieta’ benevole dei beta glucani. “Per avere una combinazione completa di diversi effetti”, spiega Victor Morris, uno degli autori dello studio, “e’ consigliabile mangiare una varieta’ piu’ ampia possibile di frutta, verdura e alimenti contenenti fibre vegetali”.
“Il prossimo passo”, aggiunge Morris, “sara’ identificare i meccanismi con cui l’organismo assimila la pectina per capire in modo piu’ dettagliato come essa agisce sulle cellule tumorali”.
In senso piu’ ampio, la scoperta apre nuove possibilita’ alla ricerca nel campo dei carboidrati bioattivi e alla comprensione dei meccanismi che sono alla base degli effetti dell’alimentazione sull’insorgenza dei tumori. (s.s)
Tratto da galileonet.it
Commento NdR: Sappiamo da tempo che il cibo e’ responsabile di un’ampia quota di malattie, tumori comrpesi, e che alcuni alimenti come frutta e verdura hanno un valore protettivo. La lettura del genoma ci ha permesso di capire il perche’: questi cibi contengono gli antiossidanti che sono in grado di proteggere le cellule da qualsiasi tipo di intossicazione, infiammazione, aggressione fungina e batterica fattori che trasformano cellule e tessuti sani in parti malate.
In futuro, la conoscenza del genoma delle piante ci permettera’ di individuare meglio i veri cibi, per evitare e/o guarire anche dal cancro.
Conosciamo molti cibi che hanno valori protettivi per il cancro: es. Il pomodoro contiene licopene, che e’ protettivo nei confronti del tumore della prostata e forse del seno. Altri cibi preziosi sono le crucifere, l’uva, i lamponi, i mirtilli, le ciliege, le fragole e le arance rosse che contengono antocianidine, potenti antiossidanti.
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Prodotti Naturali
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STUDIO in FRANCIA su OLTRE 8.000 CASI
Le persone che mangiano molta frutta, verdura e pesce, sono a minor rischio di sviluppare demenza rispetto a quelle che mangiano piu’ carne e uova. La notizia arriva da uno studio francese pubblicato su Neurology, condotto dall’Universita’ Victor Segalen di Bordeaux, che ha coinvolto 8.085 uomini e donne con piu’ di 65 anni residenti in 3 citta’ della Francia, Bordeaux, Montpellier e Digione.
Nei successivi quattro anni, 281 degli anziani, inizialmente in buone condizioni, hanno sviluppato demenza (183 morbo di Alzheimer): ma quelli la cui dieta era stata ricca di vegetali e acidi grassi omega-3 sono risultati piu’ protetti. Un’alimentazione in cui e’ abbondante questo tipo di acidi grassi (contenuti soprattutto nei pesci grassi, come il salmone e lo sgombro, e in oli vegetali come quello di canola, di semi di lino e di noci), riduce il rischio di andare incontro a demenza, mentre il rischio aumenta se l’alimentazione e’ ricca di acidi grassi omega-6, grassi polinsaturi che si trovano nella carne, nelle uova e in diversi oli per cucinare, come quello di cartamo e di semi di soia. E per quanto riguarda i vegetali, mangiare frutta e verdura riduce di quasi il 30% il rischio di sviluppare demenza, di qualsiasi tipo, sia dovuta al morbo di Alzheimer, sia dovuta ad altre cause.
Gli effetti protettivi messi in luce dal consumo di pesce e vegetali, sono, per di piu’, indipendenti: cioe’ si manifestano comunque, anche mangiando solo pesce o solo frutta e verdura, e si assommano uno all’altro se la dieta contiene entrambi i tipi di cibo.
E’ possibile, secondo i francesi, che omega-3 e vegetali influenzino il rischio agendo direttamente a livello delle cellule cerebrali. Gli acidi grassi omega-3, infatti, sono tra i componenti della membrana esterna di queste cellule, e sembrano per di piu’ avere un effetto antinfiammatorio, mentre gli omega-6 avrebbero al contrario, un effetto pro-infiammatorio (i livelli cronici di infiammazione vengono chiamati in causa nella patogenesi di molte malattie, demenza compresa). Quanto alla frutta e alla verdura, hanno un elevato contenuto di antiossidanti, quali vitamina C, precursori della vitamina A e flavonoidi, che contribuiscono a difendere le cellule nervose. Una dieta con frutta e verdura almeno cinque volte al giorno, il pesce almeno una volta la settimana, ed eviti oli di semi ricchi di omega-6(per esempio l’olio di semi di soia), puo’ fare solo bene, anche al nostro cervello.
Con una piccola eccezione: sembra infatti che gli individui geneticamente predisposti ad ammalarsi del morbo di Alzheimer -fortunatamente rari – non si giovino dell’effetto protettivo degli acidi grassi omega-3.
Fonte: AGI Sanita’ – 14/11/2007
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Frutta e verdura ci difendono dal 50 per cento delle neoplasie
Combattere il cancro a tavola. Studi epidemiologici condotti sulla popolazione indicano che alcuni tumori come quello del colon, prostata, mammella, mietono in Giappone e Cina meno vittime grazie ad una dieta protettiva. Quasi la metà dei tumori sono favoriti da errori dovuti all’alimentazione.
«Oggi sappiamo che il consumo di determinati cibi come i broccoli, i cavolini di Bruxelles, le carote, la crusca utile per il colon, i pomodori ricchi di licopene, mele, arance, frutti come mirtilli e uva nera contenenti antocianine, il pesce azzurro ricco di omega 3, diminuiscono drasticamente la possibilità di sviluppare un tumore», spiega la dottoressa Adriana Albini responsabile della ricerca oncologica dell’ Istituto scientifico Multimedica Irccs di Milano. «Altri alimenti andrebbero evitati o quanto meno limitati.
E’ il caso della carne rossa, dei formaggi e dello zucchero. Una dieta varia unita ad uno stile di vita sano aiuta senz’altro la nostra resistenza al cancro».
La ricerca oggi in questo ambito studia quali sono le sostanze contenute nei diversi cibi che offrono protezione contro le malattie tumorali ed i relativi meccanismi d’azione, affinché possano diventare veri e propri farmaci. «L’ultimo nato nei nostri laboratori – prosegue Adriana Albini che con il suo team per primi al mondo hanno studiato le cellule endoteliali in risposta a derivati della dieta – è un triterpenoide, un derivato sintetico che parte dalla struttura dei terpeni, gli oli essenziali contenuti nella buccia di arancia. Si tratta di un potentissimo antinfiammatorio antiangiogenico, di origine naturale, quindi poco tossico, ora in fase clinica I negli Stati Uniti sui pazienti in varie neoplasie».
La stessa molecola è molto promettente: uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Cancer Research a cura dell’équipe guidata dalla stessa Albini e da Francesca Tosetti dell’Istituto dei Tumori di Genova indica che questo olio essenziale è in grado di uccidere selettivamente le cellule più maligne del tumore prostatico.
Tratto da: ilgiornale.it
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Qualche altro esempio di frutta e verdura da assumere CRUDI:
Avocado
Alcuni grassi vegetali pero’ possono essere utili al cuore. e’ il caso dei grassi monosaturi dell’avocado che, in piu’, aiutano a mantenere la pelle elastica e giovane. Il potassio che contiene questo frutto possono reintegrare quello che si perde con lo stressmentale, fisico e con l’assunzione con il caffe’, l’alcol e lo zucchero.
Carota come rimedio per la tosse ed eliminare il catarro con il seguente sciroppo fai da te.
Ingredienti: 1/2 kg di carote e 4 cucchiai di miele.
Lavate, pelate e tagliate a pezzi le carote. Mettetele in una pentola piena d’acqua e portatela ad ebollizione fino a farle ammorbidire.
Usate una forchetta per schiacciarle, fino a formare una crema. Aggiungete il miele, mescolate e versate in un barattolo di vetro. Lo sciroppo va conservato in un luogo fresco. Può essere consumato con regolarità, 3 o 4 cucchiai al giorno.
Carote, patate dolci, mango, zucca, albicocche, meloni…
Tutti i frutti e i vegetali arancioni contengono carotenoidi tra cui il piu’ famoso betacarotene. Questa sostanza rafforza il sistema immunitario, mantiene la pelle liscia e sana e la protegge dai raggi solari. Niente di meglio per ottenere splendide prime tintarelle di maggio.
Un paio di noci al giorno…
Oltre ad essere cibo goloso, le noci contengono proteine, ferro, zinco, magnesio, potassio e omega-3.
Contengono anche melatonina, potente antiossidante a cui sono attribuite proprieta’ benefiche per la salute cerebrale. Anche se caloriche le noci sono utili anche nelle diete ipocaloriche perche’ non contribuiscono all’aumento di peso, ma sono una fonte di numerosissime e utili sostanze.
Broccoli
Questa verdura croccante contiene moltissimo calcio. I vegetali dalla foglia verde scuro, come i broccoli o i cavoli, permettono un buon assorbimento di questo minerale che aiuta a mantenere sani ossa e denti. I broccoli contengono anche potassio, vitamina C e K2 e magnesio.
Avena
L’avena, in farina e fiocchi, e’ molto utile per tenere sotto controllo il colesterolo. Piu’ alto e’ il livello di colesterolo piu’ consumarne puo’ essere efficace. E’ molto indicata per i bambini e gli anziani per il suo potere energizzante.
Frutti di bosco, fragole, mirtilli, lamponi, more, ribes
Con questo nome vengono raggruppati i frutti a bacca che nascono spontanei nei boschi. Contengono molti minerali tra cui potassio e magnesio; sono ricchi di vitamina C, K, e di sostanze antiossidanti per mantenere giovane il corpo e di antociani che gli conferiscono il caratteristico colore che va dal rosso rubino al nero splendente
Pomodoro
Il nutriente piu’ famoso del pomodoro e’ il licopene, sostanza che alcuni studi hanno dimostrato essere efficace nella prevenzione di alcuni tipi di cancro, in particolare della prostata.
Previene le malattie cardiache e ritarda l’invecchiamento delle cellule. La pelle ne beneficia molto, ma NON va mangiato cotto con la buccia !
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Emodieta
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Terza eta’: dai flavonoidi un aiuto per la mente
Mangiare cibi ricchi di flavonoidi aiuterebbe a rallentare il declino cognitivo nella terza eta’. Lo segnala l’Osservatorio NFI – Centro Studi dell’Alimentazione Nutrition Foundation of Italy – dopo i risultati di uno studio che ha coinvolto 1.640 soggetti con 65 anni o piu’ che hanno riportato le proprie abitudini alimentari e si sono sottoposti a visita medica all’inizio dello studio e per altre 4 volte nel corso dei 10 anni di osservazione. Ad ogni visita, per valutare le facolta’ cognitive, venivano effettuati 3 test specifici tra cui il Mini-Mental State Examination (Mmse) per verificare la presenza, l’entita’ e la progressione del deterioramento cognitivo.
Uno studio tra gli over 65 durato dieci anni
E’ emerso che un elevato apporto di flavonoidi sarebbe associato a un migliore livello cognitivo all’inizio dello studio e a una minore perdita di lucidita’ nel corso dei 10 anni di durata dello studio. In particolare, coloro che al momento del reclutamento appartenevano alla piu’ alta categoria di consumo (dai 13,6 ai 36,9 mg di flavonoidi al giorno) presentavano migliori performance cognitive e al momento del follow up avevano «perso» solamente 1,2 punti sulla Mmse. I partecipanti che presentavano il minor apporto di flavonoidi, invece, partivano da livelli cognitivi piu’ bassi e nel corso dello studio perdevano 2,1 punti al Mmse, riportando, quindi, un maggior deterioramento delle capacita’ intellettuali.
Si trova abbondante in frutta e te’ verde
Ma che cosa sono i flavonoidi ? Sono dei potenti antiossidanti e degli «spazzini» dei radicali liberi, giocano infatti un ruolo essenziale contro le malattie, mantenendo sano il cuore e in generale svolgendo un’azione anti-infiammatoria.
Le fonti piu’ importanti sono la frutta (Mirtilli, lamponi, more, albicocche, mele, ciliegie, uva, pompelmo, limoni, arance), il te’ verde e nero, la soia.
Tratto da: lastampa.it
Commento NdR: In caso di “malattia” e’ opportuno ricordarsi di divenire crudisti e quindi mangiare per 7 o 15 giorni o piu’ SOLOfrutta e le verdure fresche CRUDE, provenienti da agricoltura biologica e/o biodinamica, ed in certi casi anche della frutta secca.
Ogni tipo di “fanatismo” anche nel campo dell’alimentazione puo’ produrre altri problemi….di malnutrizione, in certi soggetti.
Noi, come specialisti in Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi almeno una volta alla settimana e con parsimonia, di qualche alimento con proteine animali, preferendo: uova, pesce, e/o carne di animali piccoli (come stazza, meglio i volatili). Ma ricordiamo sopra tutto di ridurre il latte ed i formaggi dalla propria alimentazione.
L’alimentazione e’ alla base di ogni tipo di malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (crude) ed eliminate i dolci – mangiate proteine animali (meglio pesce e carne di uccello e pochi formaggi) di tanto in tanto e siate tendenzialmente vegetariani !
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Emodieta + Micro diete – 1 + Micro diete – 2 + Integratori naturali e/ sintetici ? + MINERALI + Vitamine
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MANGIATE FRUTTA e VERDURA, anche se… La rucola e’ la verdura con piu’ nitrati – (parere della UE):
La Commissione europea aveva chiesto all’Efsa di produrre un parere sui rischi per i consumatori derivanti dalla presenza di nitrato negli ortaggi e di valutare il rapporto rischi-benefici per la salute, allo scopo di offrire una base scientifica aggiornata ai gestori del rischio impegnati nella definizione di strategie future sulla concentrazione di nitrato negli ortaggi.
Il gruppo di esperti scientifici Contam dell’Efsa e’ stato coadiuvato da un gruppo di lavoro di esperti, che comprendeva anche un membro del gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (Nda).
Gli studi epidemiologici non suggeriscono un aumento del rischio di cancro associato all’assunzione di nitrato attraverso la dieta o l’acqua potabile. Tuttavia, una volta assunto dall’organismo, il nitrato si trasforma in composti, come il nitrito e il monossido di azoto, che possono avere ripercussioni sulla salute.
Commentando il parere, Josef Schlatter, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sui contaminanti nella catena alimentare, ha affermato: “Abbiamo valutato sia i rischi, sia i benefici derivanti dall’esposizione al nitrato mediante gli ortaggi, e siamo giunti alla conclusione che gli effetti positivi derivanti dal consumo di ortaggi siano superiori ai rischi”.
Le maggiori concentrazioni di nitrato si trovano nelle verdure a foglia verde come gli spinaci, la lattuga e la rucola.
Il contenuto di nitrato negli ortaggi, inoltre, varia in relazione ad altri fattori, tra cui l’entita’ del ricorso a fertilizzanti a base di nitrato e la quantita’ di luce solare a cui sono esposte le coltivazioni (gli ortaggi che crescono nei paesi dell’Europa settentrionale tendono ad avere concentrazioni di nitrato piu’ alte).
Secondo quanto affermato nel parere, “e’ improbabile che i vegetariani e i vegetaliani – che consumano un’elevata quantita’ di frutta e verdura – superino la soglia di rischio, poiche’ il loro fabbisogno proteico e’ coperto di norma dal consumo di cereali, noci e legumi, ossia di alimenti a basso contenuto di nitrato”.
Verdure quali la lattuga e gli spinaci sono gia’ disciplinate da un regolamento europeo che definisce i tenori massimi di nitrato. Stando alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, nel gruppo degli ortaggi a foglia e’ la rucola a possedere il piu’ elevato tenore di nitrati. Per esempio, sarebbe possibile superare la soglia massima giornaliera consumando piu’ di 47 grammi di rucola al giorno, senza tener conto di altre fonti di esposizione al nitrato.
L’Efsa ha fatto notare, tuttavia, “che un consumo giornaliero di questo quantitativo di rucola e’ alquanto improbabile nel lungo periodo e ritiene pertanto che il superamento una tantum della soglia non rappresenti una preoccupazione per la salute”.
By APCOM – Bruxelles, 5 Giu. 2008
Tratto da: notizie.alice.it
vedi: Pesticidi nella frutta e verdura + Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2+ Germogli
Commento di *GB* su it.salute – Un grazie a *GB*, per le precisazioni che sono condivisibili.
Propongo di schiarirci le idee su questo argomento. Finora non si era nemmeno lontanamente compreso perché le verdure fanno bene alla salute mentre le pillole di antiossidanti (gli stessi in esse contenuti) fanno male, né perché i nitrati delle verdure evitano il cancro dello stomaco mentre quelli del salame si teme che lo facciano venire.
Hanno anche detto che non c’è alcuna differenza fra la vitamina C “naturale” e quella di sintesi, mentre la differenza sta nel fatto che nelle verdure la vitamina C si trova insieme al nitrato, mentre nelle pillole vendute in farmacia il nitrato non c’è.
Quanto segue è a mio parere verosimile.
Posto che in bocca, masticando e insalivando bene le verdure, si ha: nitrato -> nitrito
questa reazione chimica fa bene alla salute: vit. C + nitrito -> ossido nitrico (che reintegra quello endogeno) tanto più che: vit. C + nitrito + alchilamina /-> niente alchilnitrosoamina
Invece questa reazione fa male: vit. C + ossido nitrico endogeno -> deplezione di ossido nitrico ed anche questa fa male, anzi malissimo: nitrito + alchilamina (senza vit. C) -> alchilnitrosoamina -> cancro
“ALIMENTAZIONE – UE: MANGIATE FRUTTA e VERDURA, anche se…La rucola e’ la verdura con piu’ nitrati” (ed ha anche tanto calcio e vitamina C, oltre al sulforafano anticancro).
E’ possibile oltretutto che l’ipertensione possa avere come concausa la non accettazione del suggerimento di mangiare per 3 gg SOLO rucola e altre similari verdure crude ricche di nitrati (però anche il succo di barbabietola va benissimo allo scopo).
Ecco 16 riferimenti professionali a supporto di quanto sopra:
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16563818 (2007)
Cardioprotective effects of vegetables: is nitrate the answer ?
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18167491 (2008)
The nitrate-nitrite-nitric oxide pathway in physiology and therapeutics.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18250365 (2008)
Acute blood pressure lowering, vasoprotective, and antiplatelet properties of dietary nitrate via bioconversion to nitrite.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18516050 (2008)
A mammalian functional nitrate reductase that regulates nitrite and nitric oxide homeostasis.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19251721 (2009)
Myocardial protection by nitrite.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19439460 (2009)
Food sources of nitrates and nitrites: the physiologic context for potential health benefits.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19477603 (2009)
Does NO metabolism play a role in the effects of vegetables in health ? Nitric oxide formation via the reduction of nitrites and nitrates.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19727604 (2009)
NO generation from inorganic nitrate and nitrite: Role in physiology, nutrition and therapeutics.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19748594 (2010)
Nutritional epidemiology in the context of nitric oxide biology: a risk-benefit evaluation for dietary nitrite and nitrate.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19913611 (2010)
Dietary nitrate reduces maximal oxygen consumption while maintaining work performance in maximal exercise.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20494108 (2010)
NO-synthase independent NO generation in mammals.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20585108 (2010)
Inorganic nitrate supplementation lowers blood pressure in humans: role for nitrite-derived NO.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20702806 (2010)
Acute and chronic effects of dietary nitrate supplementation on blood pressure and the physiological responses to moderate-intensity and incremental exercise.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20736204 (2010)
Inorganic nitrate and the cardiovascular system.
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21284976 (2011)
Can dietary nitrates enhance the efficiency of mitochondria ?
– http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21284982 (2011)
Dietary inorganic nitrate improves mitochondrial efficiency in humans.
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Con molte fibre nel piatto meno Colesterolo
Tante fibre, contenute in cereali e legumi, per tenere ‘basso’ il livello di colesterolo ‘cattivo’ a tavola. Ma anche piu’ soia e meno carne, condimenti a base di olio d’oliva, poco alcol e un po’ di attivita’ e, quando serve, alimenti arricchiti con sostanze ad hoc (fitosteroli), per riportare i valori dei grassi nella norma senza utilizzare farmaci e prevenire i rischi cardiovascolari. Indicazioni che sono in grado di ridurre, complessivamente, anche fino al 25% del colesterolo totale e LDL.
I consigli arrivano dagli esperti del Cnr e di altre istituzioni e associazioni scientifiche italiane. Oltre la meta’ della popolazione italiana ha valori medi di colesterolemia superiori al limite dei 200 mg/dL, ricordano i ricercatori riferendosi ai dati dell’Istituto Superiore di Sanita’ e che, oltre a indicare i cibi ‘taglia colesterolo’, ribadiscono la necessita’ di “ridurre il consumo giornaliero di grassi saturi, di acidi grassi insaturi della serie trans e di colesterolo, privilegiando soprattutto gli oli extravergini di oliva, ricchi di acidi grassi monoinsaturi, ma anche gli oli di semi ad elevato tenore di polinsaturi della serie n-6”.
Fonte: Adnkronos.com
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Un esempio: POMODORO s. MARZANO
Il pomodoro transgenico è un pomodoro che si mantiene a lungo e non marcisce. In questo caso gli scienziati hanno inserito un gene che blocca la produzione dell’enzima che fa maturare il vegetale più velocemente.
Dagli anni novanta la varietà San Marzano è tutelata da una DOP (Denominazione di Origine Protetta)
Negli ultimi anni tuttavia le superfici coltivate e la produzione di questo importante prodotto tipico italiano si sono ridotte considerevolmente. Il principale difetto di questa varietà è la sensibilità alle VIROSI del POMODORO.
Le bacche di pomodoro colpite da virosi NON SONO COMMERCIALIZZABILI
Cosa sono le virosi del pomodoro?
Sono malattie provocate da virus che si manifestano con sintomi molto vari in molte specie quali le piante del pomodoro, ma anche della patata, dei cereali e degli alberi da frutto.
Che cosa provocano?
Mosaico giallo su foglie e caduta dei fiori all’inizio dell’infezione; le bacche infettate si presentano di piccole dimensioni, imbrunite internamente o deturpate esternamente da anelli giallastri. In alcune località le perdite per queste infezioni hanno raggiunto il 100% del raccolto.
Quali sono le possibili difese ?
Al momento non esistono possibilità di “curare” con i fitofarmaci le piante affette da queste malattie, ma solo interventi di tipo preventivo che possono, però, solo ritardare l’inizio dell’infezione o alleviarne gli effetti, econdo l’agricoltura gestita dalle multinazionalidella chimica, mentre secondo l’agricoltura biodinamica si !
DOMANDA: Esiste una soluzione ?
Si, ma occorre modificare il pH del Terreno e riordinare l’Eubiosi (*) dello stesso – quando vi sono dei problemi di malattie in quei terreni manca la flora adatta a quel tipo di coltura.
Altro tipo di azione: http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=45&pagina=8 (incrocio di specie)
NON utilizzare i pomodori OGM !
(*) Eubiosi: I probiotici o “batteri amici”, sono essenziali per mantenere uno stato di eubiosi (equilibrio della flora batterica di un determinano terreno) e di conseguenza migliorare lo stato di salute generale del terreno stesso.
ATTENZIONE: NON utilizzate la Frutta e la Verdura NON di provenienza biologica e/o biodinamica
In caso di malattie gravi, e’ assolutamente necessario re-inizializzare l’alimentazione del malato partendo con centrifugati di frutta e verdure, per passare successivamente dopo 7 giorni ai frullati di frutta e verdura x almeno 4 settimane e poi iniziare ad introdurre i cibi non frullati a poco a poco. Questo per permettere la riformazione del sistema enzimatico e la flora batterica intestinale.
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Vegetables Aren’t as Good for You as They Used to Be
According to new research, produce in the U.S. not only tastes worse than it did in your grandparents’ days, but also contains fewer nutrients. In fact, the average vegetable found in today’s supermarket is anywhere from 5 percent to 40 percent lower in minerals such as magnesium, iron, calcium and zinc than those harvested just 50 years ago.
Today’s vegetables are larger, but do not contain more nutrients. Jumbo-sized produce actually contains more “dry matter” than anything else, which dilutes mineral concentrations.
An additional problem is the “genetic dilution effect,” in which selective breeding to increase crop yield has led to declines in protein, amino acids, and minerals. Breeders select for high yield, effectively selecting mostly for high carbohydrate content.
And finally, as a result of the growing rise of chemical fertilizers and pesticides, modern crops are being harvested faster than ever before, meaning that produce has less time to absorb nutrients either from synthesis or the soil.
Sources: Time February 17, 2009 + The Journal of HortScience February 1, 2009
Commento NdR: il fatto che la verdura di oggi (quella NON biodinamica) sia carente di nutrienti, NON deve portare all’eliminazione o la riduzione del quantitativo di verdure frutta ingerite, ANZI deve avvenire il contrario occorre aumentarne le quantita’.
Inoltre e’ bene fare attenzione perche’:Numerosi studi epidemiologici confermano che l’insorgenza delle malattie cardio-vascolari, dei tumori e delle patologie cronico-degenerative diminuisce quando aumenta il consumo di frutta e verdura.
Ma la particolarità più interessante, è la scoperta di una nuova classe di composti organici detti NUTRACEUTI o PHYTOCHEMICALS dotati di sorprendenti proprietà benefiche.
Queste molecole si trovano solo in frutta e verdura, sono responsabili dei loro caratteristici colori e svolgono una potente azione protettiva su vari organi ed apparati.
Ciascun vegetale contiene uno o più nutraceuti che, insieme a vitamine, oligoelementi e minerali, agiscono in modo sinergico potenziandone le proprie virtù; consumandoli nelle quantità consigliate e variandone la scelta, si riesce a fornire all’organismo ciò di cui ha bisogno.
A questo scopo si raccomanda non solo di assumere 5 porzioni al giorno fra frutta e verdura (pari a 400-600 g), ma anche di consumare prodotti appartenenti ai 5 diversi colori.
vedi: http://www.meglioinsalute.com/Alimentazione/Verdura-Non-solo-contorno.html#5colori-frutta-verdura
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Perche’ utilizzare cibi Biodinamici ? – 10 marzo 2009
Nutrizionisti e dietologi: Frutta e verdura hanno perso il 50 % delle proprietà nutritive…
La dieta mediterranea non è più quella di una volta. Anche l´ultima colonna del mangiar sano (e bene) sta cedendo. Dietologi, dietisti e nutrizionisti dicono che rispetto a 15 anni fa la maggior parte degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole contengono il 50 % delle proprietà nutritive in meno.
Cereali, frutta, legumi, carne, pesce, latte, uova, e verdure, contengono sempre meno vitamine, sali minerali e altri importanti nutrienti.
Eta Meta Research che, in occasione dell´apertura del SANA (Salone internazionale sull´alimentazione, salute & ambiente) di Bologna ha intervistato esperti di nutrizione.
Risultato: i procedimenti di produzione e di conservazione dei cibi che arrivano da tutte le parti del mondo, la richiesta di prodotti fuori dalla loro naturale stagione e, non da ultimo, l´inquinamento fanno sì che la nostra alimentazione perda buona parte dei nutrienti fondamentali. A parità di consumo calorico, rimasto invariato negli anni, in media, la perdita di vitamine e sali minerali rispetto agli stessi alimenti di 15-20anni fa, ammonterebbe ad oltre il 50 per cento.
Di conseguenza, come indicano gli intervistati, spesso attraverso i normali pasti, si assimilano meno principi nutritivi di quanto si pensi e soprattutto di quanto sia necessario alla salute.
Una carenza che si fa sentire sul fronte delle vitamine, ma anche dei sali minerali e delle proteine.
I moderni sistemi di produzione e conservazione aggravati dalla “catena lunga” della Grande distribuzione, hanno portato a notevoli modificazioni nei confronti di quello che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole.
Sicuramente i prodotti hanno un aspetto migliore rispetto a quanto accadeva solo 20 anni fa, ma la metà di principi nutrizionali».
Uno scenario non certo incoraggiante, anche se la dieta mediterranea resta comunque il modello di alimentazione più corretto. Diventano però sempre più necessari alcuni accorgimenti perché i parametri di riferimento si basano ancora sulle necessità caloriche di un contadino degli anni ´50.
Tratto da: dossiermedico.it
Ecco il perche’: Verdure trattate con fitoregolatori cioe’ con ormoni vegetali: auxine, gibberelline e citochinine.
Peperoni, melanzane e carciofi che paiono un trionfo dell’abbondanza: belli, colorati, enormi. Il consumatore non sa che questi prodotti sono trattati con ormoni, che possono esplicare la loro azione anche dopo l’acquisto.
Non c’e’ da meravigliarsi dunque che un bel peperone, acquistato al mercato e portato a casa, continui a crescere. Non e’ un miracolo ma l’attivita’ dei fitormoni che, irrorati sugli ortaggi, ne stimolano l’accrescimento anche dopo la raccolta.
Il consumatore che non vuole “gustare” verdure gonfiate agli ormoni, puo’ adottare alcune semplici precauzioni che suggeriamo:
– innanzi tutto consumare i prodotti di stagione. Che senso ha, infatti, mangiare i peperoni o le melanzane in questa stagione quando madre natura li fa maturare in estate?
– acquistare frutta e verdura che abbiano il marchio “da agricoltura biologica”: la natura ringraziera’ perche’ sara’ liberata dalle sostanze chimiche di sintesi. Vi sono in commercio anche prodotti definiti “organici”, “biodinamici” e “da lotta integrata” che si rifanno a disciplinari che riguardano le tecniche di coltivazione, l’uso di concimi naturali e la riduzione dei trattamenti parassitari, integrati dall’uso di insetti predatori dei parassiti.
– attenzione al termine “verde”, che si trova in molte confezioni: non ha alcun significato, e’ solo pubblicita’.
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Perché la frutta e la verdura prevengono le malattie cardiovascolari
Mangiare frutta e verdura aiuta a ridurre il rischio di ictus nelle donne. La conferma arriva da uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association condotto in Svezia da Susanne Rautiainen del Karolinska Institutet.
La ricerca ha preso in esame 36.715 donne tra i 49 e gli 83 anni e ha seguito, per un periodo di undici anni, le donne che non avevano alcuna malattia cardiovascolare e per nove anni e mezzo più di 5mila donne con una malattia cardiovascolare.
Durante questo periodo gli studiosi hanno chiesto alle donne di compilare alcuni questionari relativi alla dieta e hanno calcolato la quantità di antiossidanti assunta abitualmente tramite un sistema di valutazione chiamato CAT.
Al termine del follow-up i ricercatori hanno concluso che le donne che avevano assunto una più elevata quantità di antiossidanti attraverso gli alimenti andavano incontro a un minore rischio di ictus, anche se avevano già precedenti malattie cardiovascolari.
Ma qual è il segreto della frutta e della verdura e perché sono così importanti per la nostra salute ?
Gli esperti spiegano che in questi prodotti sono contenute grandi quantità di antiossidanti come flavonoidi, carotenoidi e vitamine.
Gli antiossidanti svolgono un’azione davvero preziosa: quando vengono prodotti in eccessive quantità i radicali liberi provocano danni alle cellule che sono responsabili di un processo di infiammazione.
Si chiama stress ossidativo e favorisce un gran numero di malattie, soprattutto quelle cardiovascolari. Gli antiossidanti combattono lo stress ossidativo e aiutano l’organismo a contrastare l’azione dei radicali liberi. I flavonoidi, in particolare, migliorano la funzione endoteliale nei vasi sanguigni, contribuiscono a ridurre la pressione sanguigna e combattono le infiammazioni.
“Non c’è dubbio che assumere alimenti ricchi di antiossidanti aiuti a combattere le infiammazioni e lo stress ossidativo e quindi riduca il rischio di ictus”, ha concluso la ricercatrice svedese.
Tratto da: paginemediche.it
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Frutta e verdura industrializzata con l’agricoltura chimica: la classifica dei più ricchi di pesticidi – Mag 2012
Shopper’s Guide to Pesticides in Produce: ecco il nome della lista, giunta con successo alla sua ottava edizione che ha “messo in fila” i prodotti ortofrutticoli, frutta e verdura, con il più alto carico di pesticidi.
Una sorta di classifica compilata dalla Environmental Working Group che comprende ben 45 varietà di frutta e verdura, rigorosamente in ordine di contaminazione da prodotti pesticidi.
Una classifica che evidenzia quali sono i prodotti di frutta e verdura che contengono la dose maggiore di pesticidi utilizzati in agricoltura chimica (non biodinamica e/o biologica), che rischiano di portarsi “addosso” il fardello di contaminazione da composti chimici. Gli esperti hanno analizzato 60.700 campioni, sottoponendoli a una serie di test e analisi di laboratorio.
Partendo dal presupposto, poco rassicurante, che ben il 68% dei prodotti ortofrutticoli esaminati contiene tracce rilevabili di pesticidi, gli esperti Usa sono arrivati a una vera e propria “top ten”, anzi una “top 12″ dei più contaminati.
Il primo posto spetta alla mela, seguita da sedano, peperoni, pesche, fragole, pesche noci, uva, spinaci, lattuga, cetriolo,patate, cavolo verde.
La presenza di pesticidi, che contaminano questi preziosi regali della natura, non deve, però, allarmare troppo, spingendo a eliminare frutta e verdura dall’alimentazione, anzi. I prodotti ortofrutticolo rimangono, comunque, in cima alla “top ten” anche degli alimenti più salutari, ricchi di proprietà benefiche, di vitamine e sali minerali.
Per evitare ogni rischio, “e’ comunque fondamentale lavare bene frutta e verdura prima del consumo ed è anche importante diversificare gli alimenti, in modo da differenziare l’esposizione alle tracce di agenti inquinanti e non rischiare di essere sistematicamente esposti allo stesso tipo di pesticida” ha suggerito la dottoressa Catherine Leclercq, ricercatrice dell’Inran.
“Il prof Berrino, che segue la macrobiotica, non considera la leucocitosi digestiva ed altro, sconsiglia ai suoi pazienti di mangiare troppo pomodoro in quanto ricco di Poliammine e lo dice anche in questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=3_krboKnL7g
Il problema è che le Poliammine (spermina, spermidina, putrescina, cadaverina, e derivati superiori) sono praticamente ASSENTI nella frutta e nella verdura ed abbondano in alimenti fermentati come carne, insaccati e formaggi.
Nella frutta (il pomodoro contiene semi) al massimo possiamo trovare tracce di diammine come la serotonina, l’istamina, la tiramina, la feniletilamina, ecc…”
By Giancarlo Luzzi
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vedi anche: Medicina Quantistica
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