Secondo l’OMS (organizzazione mondiale della Sanità) e l’Unicef, ogni anno nel mondo muoiono 1,5 milioni di bambini sotto i 5 anni per mancanza di allattamento al seno. Tra le cause prevalenti c’è la politica commerciale di molte case farmaceutiche che cercano di disincentivare l’allattamento al seno per vendere i loro prodotti. Oltre tutto violando anche un codice di comportamento promulgato nel 1981 dall’OMS !
Mi sembra che come atto terroristico non sia niente male, anche perché per molto meno si è scatenato l’inferno (i 2 o 3 mila morti delle Twin Towers – NY, USA).
Allora bombardiamo queste case farmaceutiche ?
Magari con le famose “Bombe intelligenti” altro nome agghiacciante coniato dalla famosa congrega di enormi imbecilli.
Queste le aziende coinvolte nella sporca storia:
Nestlè, Numico, Heinz (Plasmon, Dieterba, Nipiol), Humana, Mellin, Abbott, Gerber, Sicura, Artsana, Ico Hatù, Cannon, Luv’n’ Care, Super tex.
Volete saperne di più ? Ecco i link: http://www.ribn.it – http://digilander.iol.it/icmc
vedi: Latte Vegetale + Colostro + LATTE MATERNO + Kefir
Il latte fa male ? + Latte e Latticini vi fanno male ? + Tracciabilita’ dei Cibi
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Secondo l’UNICEF, ogni anno muoiono un milione e mezzo di bambini perché non sono allattati al seno.
…Ogni giorno 4000 bambini nel Sud del Mondo potrebbero essere salvati dalla morte per malattie e denutrizione se fossero allattati al seno e non con latte in polvere…Perché l’allattamento artificiale uccide.
“Il numero di vittime causate dall’uso improprio del latte in polvere ogni mese è equivalente a quello che causò l’esplosione della bomba di Hiroshima nel 1945.” (James Grant, Direttore Esecutivo UNICEF)
“Anche in condizioni di estrema malnutrizione una madre continua a produrre il latte necessario al bambino – Nutrire di più la madre costa solo un decimo del latte artificiale per il bambino” The Lancet (rivista specializzata di medicina)
Al Nord molti pensano che il latte in polvere sia migliore di quello materno, arricchito com’è di sali minerali e vitamine. Studi approfonditi hanno però confermato l’intuito del buon senso millenario: L’allattamento al seno è il miglior modo per iniziare la vita: è gratuito, salutare e protegge dalle più comuni infezioni, inclusa polmonite, infezioni alle orecchie e gastroenterite, e ha un importante effetto immunitario. Persino in Inghilterra, un bambino allattato con il latte artificiale è esposto 10 volte in più a malattie di tipo gastrointestinali rispetto ad un bambino allattato al seno.
Ma nelle società povere sostiene l’UNICEF i bambini allattati artificialmente sono 25 volte più esposti alla morte di quelli allattati al seno.
Per quanto possa sembrare paradossale, la prima ragione è da ricercarsi nella denutrizione dovuta al fatto che molte famiglie guadagnano troppo poco per attenersi alle dosi prescritte.
Ad esempio le famiglie delle regioni agricole dei paesi dell’Est Europeo, quando le madri non allattano, spendono circa il 70% dei loro averi nel latte artificiale (International Child Health, 1996), così come una donna argentina, che spende 50 dollari al mese per comprare il latte in polvere, potrebbe acquistare, con gli stessi soldi 15 chili di carne, 75 chili di agrumi e 50 chili di verdura (Breastfeeding: the best investiment, WABA 1998).
Pertanto non deve stupire se il latte è annacquato diverse volte più del prescritto, con il risultato finale che i bambini, lungi dal crescere belli e robusti, diventano rachitici e sottopeso fino a morire.
La seconda ragione per cui l’allattamento al biberon uccide è la mancanza di igiene. L’acqua con cui il latte è preparato è spesso malsana ed è impossibile sterilizzare biberon e tettarelle senza la comodità del fornello e senza disinfettanti.
Mamme con pochi soldi, poche comodità e poche conoscenze igieniche somministrano ai loro bambini latte allungato in biberon a malapena sciacquati, con tettarelle esposte all’aria, su cui si posano di continuo decine di mosche. Le inevitabili conseguenze sono infezioni intestinali che provocano diarree mortali.
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Leucemia: Meno Rischi Per i Bambini Allattati Al Seno – 02/11/2004 – Red-Pac/Adnkronos Salute
Stanford – Meno rischi di leucemia per i bambini che sono stati allattati al seno. Il latte materno, infatti, anche se assunto per meno di sei mesi, riduce la probabilita’ che il piccolo possa sviluppare la leucemia linfoblastica acuta (ALL) o la mieloblastica acuta (AML).
Lo ha scoperto uno studio statunitense, pubblicato sulla rivista Public Health Reports, dopo avere esaminato 14 ricerche sulla leucemia infantile condotte tra il 1988 e il 2003. Secondo l’autrice Marilyn L. Kwan, dell’University of California (Berkeley), l’allattamento materno potrebbe proteggere il bambino da queste due forme di leucemia perche’ rafforza il sistema immunitario del bimbo e riduce il rischio di infezioni subito dopo la nascita.
Studi precedenti avevano gia’ indicato che un quarto dei casi delle due forme di leucemia e’ causato da un difetto genetico, la fusione dei geni TEL e AML1, che si verifica durante la vita fetale. Tuttavia, i ricercatori suggeriscono che gli effetti cancerogeni di questa fusione diventano evidenti solo quando l’alterazione genetica viene ‘attivata’ da un’infezione nel periodo perinatale. Le ricerche esaminate erano basate sul confronto delle caratteristiche di bambini affetti da leucemia con quelle di bambini sani di controllo. Lo studio, condotto in collaborazione con ricercatori del Kaiser Permanente (Sacramento), ha esaminato un totale di 6.835 casi di ALL e 1.216 di AML. L’analisi dei dati ha rivelato che, indipendentemente da fattori socio-economici, i bambini allattati al seno per almeno sei mesi avevano una probabilita’ piu’ bassa del 24% di sviluppare ALL e del 15% di sviluppare AML. Inoltre, gli effetti protettivi del latte materno erano simili anche se si consideravano i bambini allattati per meno di sei mesi.
Commento NdR: ma l’allattamento al seno preserva anche da tutte le altre malattie, salvo che NON si Vaccini il piccolo
L’alfa-lattoalbumina è una sieroproteina del latte, particolarmente presente nel nostro latte materno.
Nel nostro colostro rappresenta il 40% delle proteine, nel latte maturo scende a 2 g/l.
Il suo compito è quello di attivare i processi protettivi e assorbitivi intestinali, mediante queste azioni modula lo sviluppo cerebrale.
Per questo solo il nostro latte materno ne è così ricco.
Nel latte vaccino sono presenti sieroproteine NON presenti nel nostro, come la beta-lattoglobulina, che è responsabile delle possibili reazioni avverse quali allergie o intolleranze.
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Frodi per il latte artificiale
Secondo un’indagine internazionale, svolta da due gruppi di controllo, diversi produttori di latte artificiale violerebbero le disposizioni internazionali, adottate nel 1981 dalla World Health Assembly, che regolano la vendita del latte artificiale, il sostituto del latte materno. Il continente più colpito da questo fenomeno sarebbe quello africano.
I controlli si sono svolti in Togo, prendendo in considerazioni la piccola e grande distribuzione e l’informazione divulgata dai media, e in Burkina Faso dove il commercio di questa tipologia di prodotti è sottoposta a una precisa regolamentazione. Le violazioni accertate sono da imputare a una iniqua informazione della sostanziale differenza tra il latte artificiale e quello materno, all’incapacità nel preparare e conservare il latte artificiale, alla disinformazione sui pericoli di un utilizzo scorretto.
In entrambi i paesi le violazioni accertate hanno raggiunto i medesimi livelli. Sei strutture ospedaliere hanno ricevuto in donazione latte artificiale, consegnato a sua volta gratuitamente alle puerpere.
Il personale medico ha ricevuto gratuitamente, in più riprese, campionari di prodotti e regali dai produttori. In questo materiale promozionale sono stati trovati ben 40 prodotti non conformi agli standard internazionali di etichettatura. 21 prodotti erano della Danone, 11 prodotti erano della Nestlé e i rimanenti 8 di altri produttori meno noti internazionalmente.
Inoltre, si è constatato che il 90 per cento del personale medico e infermieristico era totalmente inconsapevole del fatto che i prodotti farmaceutici fossero regolamentati da normative internazionali.
La ricerca è stata pubblicata dal periodico “British Medical Journal“.
By Anna Ermanni – Tratto da: ecplanet.com