“LATTE” VEGETALE (o meglio succo di cereali)
Il calcio, è stato scoperto, necessita un equilibrio particolare di minerali per essere effettivamente usato nelle ossa.
Il dr Klaper spiega che il latte bovino ha un contenuto estremamente elevato in fosforo, la qual cosa previene l’assimilazione del calcio dal latte di mucca. Il calcio non assimilato sarà espulso e perso nelle urine.
Ciò può causare un’urina troppo alcalina e predispone le persone ad infezioni urinarie. Inoltre, “il latte di mucca è carente in magnesio e non ha boro”, scrive il dr Ryke nel libro -The Food of Champions – (egli è stato per 15 anni consulente della squadra Olimpionica Britannica), “il che rende impossibile l’utilizzo del suo contenuto di calcio nell’uomo”. E dunque non solo i ricercatori della NASA, ma anche allenatori di campioni olimpici (Carl Lewis durante le competizioni eliminava qualsiasi prodotto caseario) stanno passando ad un’alimentazione dove il latte di mucca viene rimosso. Guardate le mucche. Il calcio di origine vegetale è il meglio.
È equilibrato dal magnesio, la cui presenza è riconosciuta essere essenziale per assorbire il calcio.
Lo stesso vale per il boro, un elemento che si trova esclusivamente in cibo vegetale.
Allo stesso modo, quelli che non consumano latte e derivati ottengono il loro calcio dai vegetali. Buone fonti di calcio includono ortaggi quali broccoli, cavolini di Brussel, cavolo, ogni tipo di fagioli e piselli, cereali integrali, fichi secchi e uvetta, noci e soprattutto semi (semi di girasole, semi di sesamo, ecc, ecc).
E queste sono le fonti per le quali hanno optato i ricercatori della NASA, e costituiranno le basi per i piatti degli astronauti, niente latte, niente formaggi, niente burro…Non ci credete ? Guardate uno dei 30 menu giornalieri formulati e sperimentati dalla Cornell University per gli astronauti (estratto da ” NASA Food-related Decision-making Expert System”):
Esempio di Menu per astronauti NASA
Colazione:
Melone fresco
Crepes di patate dolci oppure frutti di bosco con croccantini di riso e latte di riso
Tofu fritto
Snack:
Pane pita indiano con burro di arachidi
Carote in trancini
Pranzo:
Zuppa con pomodoro e fagioli lima
Riso integrale
Salsa di miso e tofu con carote in trancini
Cena:
Insalata Tabouli
Frittura di patate e prezzemolo fresco
Dolce alle zucchine
A volte gli uomini sulla Terra non si rendono conto di quello che gli viene a costare l’avere determinati stili di vita e abitudini, a volte sembra predominare semplicemente l’opinione che è stata supportata abbastanza tempo e con abbastanza spinta (dalle parti economicamente interessate), anche se queste opinioni sono l’esatto opposto della verità.
Ma in situazioni così delicate come una missione nello spazio, dove “il vero” è misurabile e di massima importanza, non ci si deve stupire che una alimentazione senza latte e derivati sia scelta obbligatoriamente.
Niente latte, niente formaggi, se salite a bordo dello Shuttle !
Lo scienziato della NASA dr Klaper aggiunge: “Il latte di mucca contiene proteine ed altre sostanze che si pensa abbiano un ruolo importante in numerose patologie tra cui asma, artrite reumatoide, infezioni ricorrenti alle orecchie, eczema, coliti e varie patologie autoimmuni. Non rimanete sorpresi se, dopo alcune settimane da quando avrete vissuto senza latte e derivati, il vostro corpo si sentirà meglio e funzionerà meglio, in diversi modo, può essere meno muco, meno gas intestinale, meno colo di secrezioni nasali, e così via per altri comuni sintomi che scoprirete correlati con il latte di mucca”.
Ricordiamo che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
vedi: Calcio + Osteoporosi + DOSSIER LATTE
Antinfiammatori, cortisonici e antibiotici. È quanto ha trovato un test del Salvagente condotto in più della metà delle 21 confezioni di latte, fresco e Uht, comprate in supermercati e discount italiani i cui risultati sono pubblicati sul numero in edicola da domani del mensile. Tra i marchi analizzati ci sono Parmalat, Granarolo, Coop, Conad, Lidl, Esselunga e Carrefour
A svelarli è stato un nuovo metodo di analisi realizzato dalle Università Federico II di Napoli e da quella spagnola di Valencia e utilizzato dal mensile leader nei test di laboratorio, in grado di scoprire contenuti che ai test ufficiali passano inosservati. E che sembrano tutt’altro che rassicuranti, dato che più della metà delle confezioni analizzate hanno fatto rivelare tracce di farmaci. Le più frequenti: il dexamethasone (un cortisonico), il neloxicam (antinfiammatorio) e l’amoxicillina (un antibiotico), in concentrazioni tra 0,022 mcg/kg e 1,80 mcg/kg.
“Queste analisi – ha spiegato Riccardo Quintili, il direttore del Salvagente – non vogliono essere una penalizzazione alle aziende nelle cui confezioni abbiamo trovato residui di farmaci. Al contrario molte di loro, informate del nostro test, si sono mostrate molto sensibili all’argomento e alle evoluzioni dei loro controlli rese possibili da questo nuovo metodo”. E ha concluso: “Il nostro interesse era sollevare un potenziale rischio rimasto finora nell’ombra per trovare soluzioni rassicuranti per i consumatori”.
Tratto e continua da ed in:
https://ilsalvagente.it/2020/01/23/antibiotici-e-farmaci-nel-latte-italiano-le-analisi-choc-del-salvagente/
Piu bevete latte piu’ perdete calcio dalle ossa ! (studio scientifico)
https://www.hackthematrix.it/?p=10397feed_id=9911&_unique_id=5deefeb20b73b
LATTE, LATTICINI, FORMAGGI, UOVA
Il Latte causa l’osteoporosi e carie dentali
National Institutes of Health National Institute of Child Health & Human Development:
http://www.nichd.nih.gov/milk/milk.cfm
“The NICHD collaborates with the National Institute of Dental and Craniofacial Research (NIDCR) on educational materials for dental care providers and their patients about the importance of milk and calcium to dental health.”
LATTE, LATTICINI, ed i LORO EFFETTI NEGATIVI SU SALUTE, ANIMALI, AMBIENTE
4 giugno 2008
“A ogni specie il suo latte !” è lo slogan del nuovo sito InfoLatte.it, un progetto di AgireOra Network, in collaborazione con Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e col NEIC – Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione.
Bere latte di altre specie animali è un’abitudine diffusa in Europa, ma è anche un’abitudine che paghiamo cara, in termine di salute e di impatto sull’ambiente, e che pagano cara anche gli animali coinvolti, che vengono sfruttati e infine uccisi (che siano mucche, bufale, vitelli o bufalini).
Nell’introduzione del sito si spiega che il latte è sì l’alimento ideale, ma solo fino allo svezzamento, non oltre, e solo il latte umano, non quello di altri mammiferi! Bere latte da adulti, e di un’altra specie? Insensato, nessun animale, in natura, lo fa!
Vari articoli pubblicati sul sito InfoLatte, a carattere scientifico-divulgativo, spiegano questo concetto, facendo il confronto tra il latte umano e il latte di altre specie, mentre altre sezioni parlano degli altri aspetti, altrettanto importanti:
Il latte è dannoso per la salute
Dicono che il latte “fa bene alle ossa”. Ma è vero il contrario. Per smaltire le proteine animali – abbondanti nel latte – l’organismo sottrae calcio all’osso, causando l’osteoporosi. Come un usuraio, il latte presta un po’ di calcio, ma, alla fine, ne consuma più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l’organismo a sottrarre calcio all’osso per poter provvedere al loro smaltimento. Infatti, la salute dell’osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall’organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta.
Uccide mucche e vitelli
E’ impossibile produrre latte senza uccidere animali: prima i vitelli e poi le mucche stesse dopo 5-6 anni di sfruttamento. Per far produrre latte alla mucca occorre infatti farle partorire un vitellino. La mucca non è una macchina che produce latte senza scopo, ma è un mammifero, e come tutti i mammiferi, esseri umani compresi, produce latte solo quando mette al mondo un figlio, per nutrirlo. E poi non continua certo a produrlo per sempre: dopo un anno, non ha più latte, e per continuare a produrlo deve partorire di nuovo! Il vitellino partorito viene strappato alla madre dopo 1-2 giorni, allevato in allevamento intensivo per 6 mesi, e poi portato al macello. Le mucche stesse, dopo 5-6 anni, vengono portate al macello, ridotte ormai in condizioni così estreme dallo sfruttamento, da non potersi più reggere in piedi da sole.
Devasta l’ambiente
L’allevamento di animali è causa di un devastante impatto sull’ambiente; che sia per la produzione di “carne” o di uova o di latte, non fa differenza. Sono ormai sempre di più gli studiosi che denunciano con articoli ben circostanziati – sia su riviste tecnico-scientifiche che divulgative – che uno dei modi più potenti di proteggere l’ambiente è quello di cambiare modo di mangiare, tornando a modelli più tradizionali e diminuendo quindi drasticamente il consumo di carne e altri alimenti di origine animale (latte, uova), la cui produzione è estremamente dispendiosa in termini di risorse (terreni, energia, acqua) e di inquinanti emessi (gas serra, sostanze chimiche, deiezioni ad alto potere inquinante).
L’invito è dunque a fare una scelta ragionata e di mettere da parte i vecchi luoghi comuni: il calcio non si ricava dal latte, ma dai vegetali, basta cambiare abitudini nella preparazione dei pasti quotidiani. La sezione del sito “Le fonti vegetali”, spiega appunto come il calcio si possa ricavare in maniera più affidabile e sicura da fonti vegetali che non danneggiano la nostra salute, l’ambiente gli animali.
Chi vuole davvero informarsi ed andare al di là dei luoghi comuni, ha ora a disposizione un utile punto di raccolta di informazioni aggiornate: il sito www.InfoLatte.it
vedi: CRUDISMO
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LATTE si o NO ?
Sono anni che, vado sostenendo che, il latte è alimento immenso e nobile solo e, unicamente nei primi momenti della vita, dallo svezzamento in avanti, bisogna drasticamente diminuire, fino a sospenderlo non appena l’alimentazione può divenire normale. Mi spiace per coloro i quali il latte lo producono e, lo difendono.
Mi spiace anche per l’articolo sotto, che, malgrado un passetto avanti in tali conoscenze, ancora non sono così soddisfacenti.
Latte e formaggi non aiutano affatto la fissazione del calcio nelle ossa, anzi, il loro uso va nella direzione opposta.
Difatti acidificando il sangue, obbligano l’organismo a tamponare con la produzione di “basi” tra le più importanti il “calcio” che, viene sottratto alle ossa !
Le più recenti scoperte in medicina, confermano quello che il medico olistico sapeva da oltre cento anni: in special modo, per fissare il calcio nelle ossa e, avere anche in tarda età un equo quantitativo di calcio quindi di ossa non fragili (osteoporosi quando il grado di fragilità è estrema), bisogna fare movimento e movimento, camminare e, in special modo, movimento contro la “forza di gravità”, cioè obbligare l’organismo a contrastare la “forza di gravità, cosa vuol dire ?
Il lavoro con i pesi ad esempio, la gravità spinge in basso il peso, e, noi dobbiamo vincere abituando l’organismo a contrastare la “forza di gravità”, e, possiamo usare anche il nostro corpo come peso, piegandoci e alzandoci sulle ginocchia, ossa e massa muscolare, ma articolazioni e tendini, devono contrastare la gravità che, vorrebbe incollare il peso del ns. corpo giù ma noi vinciamo tale forza, che, se fossimo nello spazio in assenza di gravità non ci sarebbe.
Difatti proprio nello spazio, in poche settimane, gli astronauti, oltre a “divenire più alti” perdono in meno di 1 mese, il 30 % del contenuto di calcio nelle ossa !
Chi ama il latte e, non ne può fare a meno, chi ama i formaggi, pensi a diminuire tali in quantità drastica….
By Giuseppe Parisi (medico)
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Dalla Cina il latte alla melaMMina… non alla melaNina – 22.09.2008 | Autore: Y&S
Mentre in Cina si allarga lo scandalo del latte in polvere contaminato, ci interessa segnalare che si sta verificando, su più fonti di informazione, un piccolo errore legato proprio alla sostanza che ha intossicato, fino ad ora, 53.000 bambini cinesi.
Ciò che ha ucciso quattro (4) bimbi da metà Settembre è la cosidetta melaMMina o melaMina (*), non “melaNina” come è stato riferito da diversi radio, giornali, telegiornali e siti web.
La melanina, contenuta nella pelle, è fondamentale per gli esseri umani poiché protegge dalle radiazioni ultraviolette del sole, oltre che permettere alla pelle di assumere il colore scuro dell’abbronzatura.
La melammina, invece, è una materia prima utilizzate nella fabbricazione di colle, vernici e plastiche. Mescolata al latte e alle farine fa sembrare più alto il valore proteico, ma provoca calcoli e insufficienza renale grave, con danni permanenti e a volte mortali.
Ovviamente la cosa non mette assolutamente in secondo piano la situazione in Cina. Che venga chiamata melanina o melamina, il problema è piuttosto grave: in totale si tratta di 53.000 bambini intossicati (80% sotto i due anni di età), di cui 40.000 circa sono (pare) fuori pericolo, altri 13.000 sono tuttora ricoverati, di questi un centinaio sono molto gravi. Dopo i primi quattro decessi, si spera che la situazione possa al più presto rientrare affinché non vi siano altre piccole vittime.
Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia che il problema del latte alla melammina non riguarderebbe l’Italia, in quanto è fatto divieto di importazione, dal 2002, di latte e derivati dalla Cina all’interno dell’Unione Europea.
Invece sono arrivate diverse smentite. Sui banconi dei supermercati vi sono diversi tipi di prodotti cinesi, importati dai rivenditori diretti o tramite catene straniere, contenenti latte: merendine, dessert, biscotti.
Resta pertanto il dubbio sulla qualità di questi prodotti, non essendoci certezze sulla provenienza del latte stesso.
(*) Melammina: La melammina, o melamina è un composto eterociclico fortemente azotato, importante come materia prima per la realizzazione di polimeri.
La melammina fu scoperta nel 1834 da Liebig, ma il suo utilizzo industriale iniziò solo a partire dal 1940.
Caratteristiche e preparazione
A temperatura ambiente è un solido bianco cristallino quasi insolubile in acqua; il punto di fusione è a 354°C.
Si può ottenere dalla calcio cianammide (CaNCN), passando attraverso la cianammide CNNH2 e la dicianammide HN=C(NH2)NHCN.
Attualmente viene prodotta industrialmente dall’urea con due metodi: catalisi in fase gassosa o riscaldandola (350-400°C) in eccesso di ammoniaca alla pressione di 50-100 atm in fase liquida.
6 CO(NH2)2 → C3H6N6 + 3 CO2 + 6 NH3
La melammina è insieme alla formaldeide la materia prima per la preparazione delle resine melamminiche.
Tratto da: Wikipedia
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LATTE COLPEVOLE e MELAMMINA INNOCENTE – Una coltre di imbarazzante silenzio sul latte e la melammina
Dopo la grande cagnara di settembre-ottobre, dove non si parlava d’altro se non di latte e di melammina, una coltre di silenzio è stata strategicamente stesa sull’argomento, quasi che il latte non si mungesse e non si bevesse più, che il formaggio, il burro, il cioccolato e i gelati al latte non si consumassero più, e che le madri del mondo intero si fossero finalmente decise a fare le brave e ad allattare al loro seno i rispettivi pargoletti, e a cercare nelle verdure crude e nelle foglie, nelle arance e nella frutta, nelle mandorle e nei pinoli, tutto il calcio necessario alla crescita dei loro bambini già svezzati e non più bisognosi di alcun latte umano o animale.
Chiaro che le cose non stanno affatto andando così.
Si è infatti tornati alla normalità di sempre, sia in Cina che nel resto del mondo, come se niente fosse accaduto.
In Cina si stanno scoprendo nuovi clamorosi dettagli.
La melammina è un prodotto stomachevole, ma i blocchi renali vengono causati dal latte normale.
Ma la Cina non smette mai di sorprendere.
Una decina di bambini morti e 300 mila danneggiati e ospitalizzati ufficialmente, e chissà quanti milioni danneggiati e tenuti a casa senza fare chiasso, non sono qualcosa che si risolve voltando pagina e chiudendo l’incidente.
La cosa più sconcertante che stanno rivelando gli studiosi di questo caso epocale, è che non tutti i bambini ricoverati per blocco renale avevano bevuto il latte alla melammina della Sanlu e delle altre marche colte in castagna.
Pare che addirittura la metà dei bambini ospitalizzati avesse consumato sempre e solo latte comune non trattato con la melammina. La notizia è clamorosa e apre la strada a inquietanti ipotesi. Molta gente è sorpresa, e non sa più cosa pensare.
Per noi igienisti, non ci sono sorprese e non ci sono dubbi.
Avevamo già detto a chiare lettere che il problema non è la melammina, ma il latte di mucca in sé e per sé, ottimo alimento per vitellini a quattro zampe, e bianco veleno costipante ed intasante per i pargoletti umani.
L’epilogo dello scandalo melammina
Si sa che la stampa cinese è sottoposta a controllo e a censura governativa, e che noi invece, nell’Occidente democratico e libero, godiamo in teoria della libera informazione.
Il che fa davvero ridere.
C’è 10 volte più illiberalità, omertà ed autocensura da noi che nella Cina comunista, almeno sull’argomento latte.
Sembra una affermazione paradossale ma non lo è.
Sul China Morning Post di Hongkong del 5/3 è apparso un interessante resoconto di Vivian Wu sulla liquidazione legale e coatta del gigante governativo del latte Sanlu Group, caduto in disgrazia.
L’asta pubblica è durata una manciata di minuti e si è tenuta in un tribunale di Shijianzhuang, nella Hebei Province, partendo dal valore base di 600 milioni di yuan (60 milioni di €).
A vincere è stata la Sanyuan Foods di Beijing per una cifra di 616.5 milioni di yuan, che ha così acquisito macchinari e fabbricati, diritti e marchi.
La Sanlu era la maggiore responsabile del caso melammina, assieme ad altre 22 aziende cinesi produttrici di latte e di latte in polvere, giudicate colpevoli di coinvolgimento nello scandalo.
Chiaramente il governo di Pechino doveva fare qualcosa sul piano penale.
Le cifre ufficiali parlano di 6 casi fatali e di 300 mila a curarsi i calcoli, come dicevamo.
Ma in realtà sono molti di più i bambini morti, e milioni sarebbero i bimbi carichi di calcoli renali.
La Sanlu è stata dichiarata fallita in febbraio e, alla presidente del gruppo Madame Tian Wenhua, è stata risparmiata la pena di morte per un filo, forse perché donna. Ma dovrà stare per tutta la vita dietro le sbarre.
Le proteste dei genitori disperati e i maltrattamenti della polizia
C’è stato un corteo di protesta dei familiari delle vittime innocenti, guidato dal loro rappresentante ufficiale Zhao Lianhai.
Due gruppi di poliziotti hanno fatto irruzione nella sua casa di Pechino intimando a Zhao di non andare a Shijianzuang, ma lui si è rifiutato di obbedire. Assieme a quattro famiglie pechinesi si è recato in auto nella cittadina di Hebei, accomodandosi la sera del 3/3 in un hotel del centro.
Alle 8 di mattina del 4/3 (giorno dell’asta), altra visita della polizia in stanza, con la scusa di dover controllare i documenti.
Il gruppo ha cercato invano di raggiungere con la propria auto il tribunale entro l’ora annunciata (ore 11).
Ad ogni incrocio c’erano auto della polizia che impedivano e ritardavano il transito di questi indesiderati.
Alla fine, hanno lasciato le auto e sono andati a piedi lungo i 3 km del percorso, ma l’asta era appena terminata.
Al che, tutti fuori dai gangheri per questo incredibile comportamento delle autorità, sono andati alla sede Sanlu, subendo anche in questa località i maltrattamenti e le dissuasioni delle forze dell’ordine.
La signora Zheng Shuzhen, 52 anni, madre di Zhou Mengxin, bambina di Zhoukou (Henan Province), morta al suo primo compleanno, è stata spinta a terra e trascinata via dai poliziotti, restando sconvolta e senza parole per la violenza subita.
La bambina in questione non è stata nemmeno inclusa tra le vittime della melammina, e la famiglia non ha ricevuto un singolo centesimo di compensazione dalla Sanlu o dallo stato.
Le critiche più memorabili al latte sono paradossalmente quelle degli stessi casari.
Paradossalmente le critiche più disgregatrici e memorabili al latte rimangono quelle fatte dai casari australiani della Paris Creek, i quali nel voler giustamente distinguere il loro prodotto dal latte normale e comune in commercio, misero in impietosa evidenza i difetti di quel tipo di latte (che è poi il latte consumato in stragrande maggioranza).
Il Paris Creek non conteneva infatti additivi, aromatizzanti, addensanti, latte in polvere, latte geneticamente modificato, residui di ormoni di crescita (usati per moltiplicare la resa carne e la resa latte), antibiotici, residui di mangimi inorganici.
In più non era stato omogeneizzato, o peggio sottoposto a UHT (ultra-high temperature) con allungamento della durata, ma anche con netta riduzione di vitalità e valore nutritivo, con ridotto assorbimento di vitamine A e D, con meno Omega-3 e meno antiossidanti.
In più proveniva da mucche munte poco (50% meno di quelle normali), visto che la mungitura eccessiva comporta più stress e più malattie, più farmaci e più integratori, e quindi il ciclo vizioso di un latte pesantemente stressato ed inquinato come le mucche che lo producono.
Il magico latte Nido 3+ delle Filippine
Un altro articoletto raccolto nei giorni scorsi in Filippine, parla di un’altra marca speciale di latte, il Nido 3+, che conterrebbe molto più calcio, molte più vitamine, molti più probiotici, prebiotici e DHA, del comune latte in commercio.
Chiaro che contenere più calcio, più vitamine, più probiotici, non significa assolutamente nulla in fatto di qualità, visto che è il grado di assimilabilità a determinare il vero valore di un alimento.
Ma i produttori danno per scontato che i clienti siano dotati di un tasso di cultura e di intelligenza medio-basso, per cui possono andare tranquilli e dire le cose più insensate.
Uno dei tanti modi di spingere il proprio marchio sul mercato.
Mai una parola chiaramente, da parte dei giornalisti asserviti, sulle differenze fondamentali esistenti tra il latte di donna e il latte di mucca.
Mai una parola sul fatto che, a svezzamento avvenuto, nessun animale al mondo continua a bere latte e a nutrirsi di prodotti caseari, e che soltanto l’uomo, demenziale creatura a due gambe, ha deciso di fare il succhia-mammelle a vita, andando contro natura, contro logica e contro se stesso, procurandosi una serie impressionante di danni per la propria salute.
Il vero scandalo dunque resta quello dell’Oro Bianco
Occorre dunque mettere in evidenza che il vero scandalo, più che quello della melammina (pipì e cacca, per ora pare solo di tipo animale, ma nessuno ce lo garantisce), è quello del latte normale.
E’ quello dell’oro bianco che rimane inamovibile al suo posto, in coppia con l’oro rosso, ovvero col sangue delle stesse disgraziate mucche e della loro prole, animali che hanno trovato nel genere umano i peggiori mostri e i peggiori aguzzini di tutti i luoghi e di tutti i tempi.
E, anche volendosi dedicare nuovamente alla melammina, sarebbe più opportuno parlare della melammina di casa nostra, piuttosto che di quella cinese.
La questione più aberrante rimane infatti il diritto di cittadinanza attribuito dalla FDA americana, maggiore ente mondiale sull’alimentazione e i farmaci, al veleno melammina.
Se in Cina c’è stato un mese fa il patibolo per almeno 2 personaggi coinvolti, e l’ergastolo per la direttrice del Sanlu Group, colpevoli di aver aggiunto al latte quote di melammina che hanno sfiorato i 3,3 mg di melammina per kg di latte, c’è da dire che diverse aziende hanno dovuto chiudere bottega e fallire per livelli di 1 o 2 mg di melammina per kg di latte, quote per le quali da noi sarebbero oggi in perfetta regola.
Una legalizzazione-lampo della melammina che ha sorpreso e stupito il mondo intero
Come mai la FDA è arrivata a questo ? Come mai di punto in bianco ha potuto inventare una sanatoria internazionale e retroattiva sulla melammina ?
Come mai è arrivata a questa clamorosa legalizzazione della melammina nel latte ?
Possiamo solo fare delle ipotesi, perché queste cose avvengono tutte in stanze chiuse e riservate.
1° Ipotesi) La pratica di urinare e caccare nel latte, solo sinteticamente, si spera, esisteva già da tempo anche da noi, per cui quella della FDA è stata una specie di sanatoria virtuale generalizzata, per cui se venisse presa in castagna la Danone, o la Nestlé, o la Kraft Food o l’Unilever, non succederebbe assolutamente nulla, almeno al di sotto del limite massimo di 2.5 mg/kg di melammina rilevata.
2° Ipotesi) La FDA può solo aver ricevuto delle direttive o delle dritte da parte della NDC e da parte della Kraft Food, o magari dal gigante dei gelati Basin’s Robbins.
3° Ipotesi) La FDA può aver pure ricevuto istruzioni sul come procedere da Big Pharma, nei cui laboratori c’è gente che lavora intensamente su nuovi farmaci adatti alla fluidificazione del sangue e delle urine, ovvero dei liquidi che arrivano al sistema escretorio e renale dei bimbi e degli adulti.
Per questi operatori di mercato, più gente si ammalerà di blocco renale grazie ad un alto livello di melammina (come ad es i 2.5 mg/kg stabiliti per l’appunto dalla FDA) e meglio sarà.
Il nome dei nuovi farmaci li possiamo pure immaginare: Melacontrast, Uriflux, Renalben, ecc.
4° Ipotesi) La FDA ha capito che non è la melammina a causare i blocchi renali ma il latte stesso bevuto regolarmente, per cui è meglio tenersi stretto questo inquinante proteico in associazione, che può sempre fungere da alibi su cui scaricare ogni futura lamentela.
Gli ultimi controlli anti-melammina sulla Wyeth-Usa e la Dumex-Danone-Francia
Sul fronte cinese, il quotidiano China Daily di Beijing del 27/2 è costretto malvolentieri a tornare sull’argomento per colpa di 20 famiglie cinesi che si sono lamentate di danni renali sviluppatisi nei loro bimbi per colpa del latte in polvere americano di marca Wyeth.
L’inchiesta è partita prontamente, ma alla fine è risultato che il prodotto Wyeth non superava affatto gli attuali limiti sulla melammina coi suoi 1 mg/kg, ha detto la AQSIQ (Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine).
A quel punto, Xi Qing, direttore delle relazioni pubbliche per la Wyeth, ha emesso un sospiro di sollievo, dicendo che pure i suoi capi in America hanno accolto la notizia con grande compiacimento.
Nell’articolo, firmato da Cui Xiao Huo, si aggiunge che la Wyeth è la seconda produttrice straniera di latte in polvere a dover rispondere sulla melammina in eccesso, dopo che anche la Dumex, filiale della francese Danone, è stata sottoposta agli stessi controlli.
Appena cinque mesi fa la Wyeth e la Danone sarebbero finite in prima pagina su tutti i giornali cinesi ed asiatici, non fosse altro per il fatto che si tratta di latte americano e francese commercializzati in Cina.
Oggi invece esse stanno tranquillamente al loro posto come niente fosse, con le carte in regola e la coscienza tranquilla.
Devono solo ringraziare e prostrarsi di fronte all’arguzia della FDA.
Tutti presi in giro ed in contropiede dalla FDA
Gli standard cinesi odierni (stabiliti non dalla Cina ma dall’America all’indomani del caso melammina), parlano, come già detto di un tetto massimo di 2.5 mg/kg per il latte di uso comune, e di 1 mg/kg per il latte in polvere.
Per mesi erano finite sulla lista nera dei quotidiani e delle riviste dell’Asia i colossi internazionali tipo la Dutch Lady, la Nestlé, la Danone, ed anche decine di altri produttori locali di latte e di confezioni alimentari contenenti latte, spesso per livelli di melammina inferiori a 1 mg/kg.
La FDA aveva a quel punto colto tutti di sorpresa.
Quei supermercati che avevano tolto dalle scansie decine di prodotti inquinati da melammina tra l’1 e il 2.5%, potranno ora rimetterli al loro posto.
Pure i legali e i giudici dei tribunali cinesi sono stati presi in contropiede.
Non si possono comminare per un mese fallimenti e chiusure, sanzioni pesanti, ergastoli e patiboli, per poi accorgersi nel mese successivo, che quelli non erano crimini ma bazzecole.
Vecchi peccatori colti con le mani nel sacco e nuovi potenziali peccatori pronti a metterle nel sacco.
Aggiungere melammina al latte non è più un crimine ! Anzi è un’azione consigliata e raccomandata ! Il passa-parola è rimbombato dal Tibet alla Manciuria, da Shenzen a Pekino e Shanghai.
I ricercatori cinesi stanno scoprendo gli altarini del latte
La presidentessa del Sanlu Group, dietro le sbarre a vita, avrà di che mangiarsi le unghie.
E i due finiti sotto una croce con un proiettile in testa, avranno di che rigirarsi e scalciare a livello di anima.
Tanto più che l’ultima scoperta in Cina è che la melammina potrebbe anche non essere la causa reale delle disfunzioni renali e dei calcoli renali.
Questo dubbio atroce, ma non privo di logica e giustificazione, è stato sollevato perché molti dei bimbi colpiti dai calcoli e dal blocco renale non appartenevano affatto alla clientela Sanlu, ma avevano bevuto sempre e solo latte normalissimo privo di melammina.
Sta a vedere che, per quanto rivoltante e riprovevole sia ingoiare pipì e cacca sintetica di mucca o di qualsiasi altro vivente, non è la melammina il male maggiore, non è la melammina a scardinare e devastare l’apparato renale dei bambini, bensì il normalissimo latte comune.
E se fosse vero che il latte di mucca serve solo per i vitellini, e che dopo lo svezzamento ogni latte stona e danneggia ?
I cinesi, nella loro ingenuità storica sul latte (materiale con cui sono venuti in contatto solo di recente), si stanno ponendo quei dubbi e quelle domande che noi occidentali non ci poniamo mai, ipnotizzati come siamo da latterie, caseifici, consorzi, stalle, gelaterie, burrifici e formaggerie.
E se fosse vero che il latte durante lo svezzamento deve essere rigorosamente quello di donna, formulato appositamente leggero, dolciastro e trasparente dalla natura e non certo dai casari ?
E se fosse vero che dopo lo svezzamento sia ai piccini che ai grandi non si deve più dare nemmeno una goccia di latte, come vuole la natura?
E se fosse vero che il vero latte del mondo si chiama acqua biologica, e si trova in tutti i frutti carichi di dolcezza e di squisita sostanza proteica-vitaminica-minerale bilanciata ?
In Cina non sanno ancora granché sul movimento igienistico. Ma con le loro domande ci stanno automaticamente arrivando.
I reni sono il primo bersaglio preferito del latte, la ANHS lo sta dicendo al mondo da 150 anni
Le scuole igienistiche del mondo intero predicano da decenni che il latte non apporta calcio ma ruba calcio alle ossa causando osteoporosi, per cui quasi tutto il calcio del latte deve per forza essere espulso dal corpo, provocando altri danni aggiuntivi.
La ANHS (American Natural Hygiene Society) lo sta dicendo da un secolo e mezzo, tramite i suoi medici igienisti che rappresentano la dissidenza medica statunitense, ovvero il meglio del meglio della medicina nutrizionale.
Chiaro che i reni sono i primi ad essere colpiti, dovendo filtrare una sostanza che non avrebbe mai dovuto giungere ad essi per alcun motivo.
Le statistiche mondiali parlano chiaro.
Più latte e latticini la gente consuma e più osteoporosi e calcoli renali sviluppa.Questo paradigma esisteva quando la melammina non era stata nemmeno inventata.
Il latte di mucca è un ottimo prodotto completo ed ideale, per l’infante di nome vitellino
Come per la carne irlandese alla diossina dicemmo che la diossina non fa certo bene, ma che è comunque il male minore, essendo la carne in sé il vero scandalo e la maggiore fonte di danno fisico alle persone dotate di un corpo umano-fruttariano, così diciamo altrettanto nel caso del latte alla melammina.
La melammina non può di sicuro essere annoverata tra le sostanze benefiche e naturali. Ma rimane anch’essa un male minore e marginale. E’ il latte stesso a fare grossi danni e grossi sconquassi.
E’ il latte più buono e piu’ puro, incluso il Paris Creek e il Nido 3+, ad avere in sé le caratteristiche per danneggiare il corpo umano, mentre nessun danno farebbe al vitellino, per il quale è stato sapientemente formulato, disegnato e concepito da quel Dio che si chiama Madre Natura.
Il latte in gara col sangue nello scorrimento a rivoli e a fiumi. Una indegna forma di inciviltà che inebetisce animali e ingrossa ospedali e cimiteri. Ma intanto da noi il latte, continua a fare a gara col sangue nello scorrere a rivoli e a fiumi.
Questa indegna forma di inciviltà che inebetisce e atterrisce animali innocenti, e nel contempo ingrossa ben oltre il necessario ospedali e cimiteri, trova il sostegno di sinistri personaggi provenienti da sinistre scuole del nostro paese.
E’ vero che qualcuno si salva, come il prof Gianni Pezzali, neurologo, che fa giuste correlazioni tra consumo latte e morbo di Parkinson, tra latte e tumori, tra latte e ulcere, tra latte e osteoporosi, o il dr Franco Berrino, direttore dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, (articolo Troppo latte fa ammalare? di Antonella Trentin, apparso su Donna Moderna) che afferma senza mezzi termini Del latte potremmo fare tranquillamente a meno, aggiungendo che le proteine del latte apportano il fattore di crescita IGF (increase growth factor) che fa aumentare le possibilità di cancro al seno, all’ovaio, alla prostata e ai testicoli, mentre il vero buon calcio si trova nelle mandorle e nel sesamo, nei cavoli e nei legumi.
Le fonti della diseducazione non si esauriscono mai.
Ma c’è ancora gente come il dr Eugenio Del Toma, nutrizionista, e docente di scienza dell’alimentazione all’Università Campus Biomedico di Roma, e coautore del libro bianco della Assolatte (Associazione Italiana Lattiero-Casearia) che lo considera alimento prezioso ed indispensabile e lo prescrive regolarmente ai suoi clienti.
O come il nefrologo Giovanbattista Capasso, per il quale un bicchiere al giorno non fa male a nessuno.
O il gastroenterologo Stefano Fagiuli, direttore dell’unità di gastroenterologia agli Ospedali Riuniti di Bergamo, che si lascia sfuggire una frase alquanto diseducativa tipo E’ raro che il latte faccia male.
Mariella Gabriella Gentile, direttore del centro dietetica e nutrizione clinica all’ospedale milanese di Niguarda, fa ancora peggio (vedi articolo Non c’è dieta che tenga di Anna Jannello, Panorama del 5/2):
Se si dimagrisce eliminando i latticini, per esempio, è perché si è privato l’organismo di alimenti importanti.
Non citiamo nemmeno i nutrizionisti che sono ospiti fissi delle reti televisive, regolarmente foraggiati e mantenuti sul palco dall’Agroalimentare italiano, che da tempo ha abbandonato il verde per dedicarsi alla stalla-penitenziario, al macello e al caseificio.
Quando mai impareranno le persone che occupano posti di prestigio, a diventare più obiettivi e scientifici, più trasparenti e indipendenti, più responsabili e meno diseducativi nelle loro affermazioni ?
By Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
Commento NdR: anche se siamo in massi parte d’accordo nel non consumo del latte di mucca, non siamo d’accordo nell’assoluzione della melammina !
Basta con gli additivi non Naturali !
vedi CRUDISMO