Per noi occidentali puo’ essere strana l’idea di nutrirsi con un insetto. Eppure al mondo piu’ dell’80 % degli esseri umani ne mangia regolarmente. Nemmeno la carne di manzo contiene così tante proteine come per esempio, una cavalletta.
Mangiare insetti non e’ una novita’: la regina delle termiti, sempre gonfia di uova, e’ considerata uno degli alimenti piu’ proteici e nutrienti al mondo, e le formiche zuccherine, che accumulano glucosio nell’addome come riserva per il formicaio.
In Italia la passione per il cosiddetto “formaggio coi vermi” non si e’ mai sopita, ed in molti ancora stravedono per il prodotto caseario arricchito con gli striscianti animaletti.
Gli insetti sono tutti, puliti, sani e saporiti come cibo e decisamente piu’ attenti di noi a quello che mangiamo.
In molti paesi (Sud Africa, Colombia, Angola, Brasile, Camerun, Cina, India, Indonesia, Messico, Nuova Guinea, Tanzania, …), gli insetti sono comunemente consumati e molto apprezzati per il loro valore nutritivo e per il sapore delizioso, fin dall’alba dei tempi.
In Europa, mangiamo ostriche (crude), gamberetti, lumache, uova, e zampe di rana.
Perché non mangiare anche gli insetti ?
Gli studi nutrizionali di Bruno Comby sono cominciati al principio degli anni ’80, quando divenne prima vegetariano, e poi comincio’ a studiare diversi tipi di diete naturali; progressivamente divento’ un raw foodist e reintrodusse proteine animali crude nel 1985, e poi studio’ un’alimentazione a base d’insetti.
Fin dal 1988 ha testato, studiato e allevato prima dei grilli, e poi ha assaggiato piu’ di 400 differenti specie d’insetti.
Mangiate insetti, gli esperti concordano: – “Fanno bene alla salute e al pianeta”
LONDRA – 1 giugno 2008 – Sono ricchi di proteine e poveri di grassi, una mano santa per il colesterolo e un aiuto in epoca di caro-cibo, la nuova frontiera dell’alimentazione sono gli insetti. Cavallette, ragni, formiche e maggiolini vengono sponsorizzati da un gruppo di ricercatori dell’Ohio dopo un attento studio.
«Gli insetti sono gli animali piu’ preziosi, sotto utilizzati e prelibati del mondo», assicura in sintonia con i colleghi dell’Ohio il naturalista americano David George Gordon sulle pagine del domenicale londinese Independent on Sunday.
Secondo il giornale persino la Fao – l’organizzazione dell’Onu per il cibo e l’agricoltura con sede a Roma – si interessa attivamente degli insetti come fonte nutritiva e nei mesi scorsi ha organizzato una speciale conferenza per illustrarne i benefici.
Benefici potenziali ce ne sono anche per il pianeta: un massiccio consumo di insetti ridurrebbe infatti la necessita’ dei pesticidi e non peserebbe sull’ambiente come invece fa la tradizionale industria della carne.
Tra l’altro l’allevamento degli insetti richiede la conservazione delle foreste e non la loro distruzione come quando si tratta di bovini, ovini, suini o pollame.
In effetti in gran parte del Terzo mondo esiste gia’ una diffusa e radicata abitudine gastronomica a mettere gli insetti in padella e David George Gordon si chiede se per caso “gli strani non siamo noi in Occidente” dove a differenza dal resto del mondo quest’abitudine non ha preso mai piede.
Tratto da: lmessaggero.it
vedi: Mangiare crudo = Crudismo + Consigli Alimentari + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli
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MANGEREMO INSETTI nel prossimo FUTURO – 05/11/2012
Dimenticate la la bistecca di bue al sangue e la carne alla tartara con patatine. Tra poco piu’ di trenta anni mangeremo bistecche di locuste accompagnate da un bollito di orzo o un ragu’ di carne di sintesi alle fave di soia, con, per finire, un “supreme” di limone cucinata alle alghe. Bio, sia chiaro… per il gusto occorrera’ ripassare. A leggere e ascoltare le centinaia di esperti che in questi ultimi anni si sono dedicati all’alimentazione del futuro, si perde subito l’appetito.
La carne non ci sara’ piu’: verso il 2050 saremo tutti vegetariani. Grossomodo. Questione di realismo.
Dopo la Fao (organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura), il Stockolm International Water Institute e’ recentemente intervenuto in merito, ed ha formalizzato che e’ troppo alto il livello di terre coltivate e il consumo di acqua.
Perche’, per nutrire le bestie occorre coltivare i loro alimenti e questo significa una emissione colossale di gas con il conseguente effetto serra. Per cui sara’ bene che gli amanti della bistecca alla fiorentina se ne facciano una ragione: pare che l’eccesso di carne -soprattutto rosse- faccia male alle arterie. E non vale la pena gettarsi sui pesci non d’allevamento: rischiano l’estinzione.
Restano solo gli insetti, locuste, termiti, scarafaggi, cavallette e altri lombrichi che una larga parte dell’umanita’ consuma gia’ quotidianamente. I nostri grandi cuochi hanno ancora qualche anno per imparare e cominciare a renderli gustosi…
Poca o niente carne quindi, ma niente ci impedira’ nei confronti dei cereali, frutta e legumi tra i piu’ vari, o uova o prodotti caseari. Il tutto grazie alla biotecnologia moderna.
E questo non vuole necessariamente dire che bisognera’ ricorrere ai sementi OGM.
Puo’ darsi che l’agro-ecologia conoscera’ una stagione d’oro, consentendo di sfruttare nel modo piu’ naturale al mondo le migliori condizioni delle colture localmente molto variegate e sconvolte dal riscaldamento climatico: bisognera’ inventare dei nuovi metodi, per le micro-alghe, per esempio: imparare a selezionare le specie di riso -o di grano- adattate al cambiamento climatico e, quindi, private del loro glutine allergizzante; arricchire gli alimenti con degli acidi grassi (composti chimichi vegetali o antiossidanti considerati benefici, come gli omega-3 o gli stanoli); oppure, a monte, le piante che producono questi componenti cosi’ preziosi.
La salute e’ nel nostro piatto e, nel 2050, noi potremo cucinare i nostri medicinali per prevenire cancro, malattie cardio-vascolari, diabete e altri rischi di obesita’ che ci minacciano! Alcuni preconizzano una alimentazione individualizzata, adatta alla propria carta genetica, come fanno i ricercatori del programma europeo Food4me, ma la convivialita’ dei pasti tra commensali rischia di risentirne.
Con un tale programma, l’industria agroalimentare ha ancora molti bei giorni davanti a se’. Essa dovra’ certamente trovare spazio per le alternative, come lo “slow food” (mangiare lentamente, in opposizione al “fast food”), ai circuiti “a chilometro zero” (come l’agricoltura urbana), e anche a dei concorrenti di taglia media, capaci di lavorare i prodotti piu’ locali e meno standardizzati.
Ma essa e’ la migliore in grado di integrare questi nuovi ingredienti in modo controllato e accettabile per i consumatori. Perche’ non e’ sicuro che nel 2050 questi ultimi gia’ sensibili ai rischi sanitari, avvaloreranno delle bistecche alle locuste senza essere totalmente sicuri che qualcuno, almeno, abbia verificato la loro innocuita’.
Salute, ambiente… Gli esperti in alimentazione dimenticano intanto un criterio primordiale: il piacere. Quello nato dal gusto, ma anche dalla convivialita’ dei pasti. Nessuno, per dovere, degustera’ degli insetti o non mangera’ sano. “Colpevolizzare la popolazione perche’ mangia male, non funziona -dicono Sylvie Berthier e Valerie Pean della “mission Agrobioscience”-.
Non si cambia alimentazione per decreto. Per lungo tempo, il pomodoro e’ stato da noi un piatto di ornamento…”. Quindi gli insetti… Agli esperti il compito di accattivare i consumatori con dei nuovi prodotti adatti all’alimentazione di domani.
By Catherine Bernard, pubblicato sul quotidiano Le Monde
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Mangiare grilli non e’ poi così diverso dal mangiare gamberetti o aragoste, quello che ci ferma sono solo barriere culturali o psicologiche. Mangiare insetti e’ economico e sostenibile, perche’ un allevamento di grilli domestici ricicla le bucce della frutta, gli scarti dell’insalata e le croste di pane senza dover trasportare tutta questa roba in un impianto di compostaggio e per di piu’ lo fa in tempi brevi.
Allevando in casa i propri insetti siete anche sicuri di quello che mangiate: siete voi stessi a poter garantire sulla biologicita’ della produzione.
Il nuovo super-food ? – Agosto 2016
il latte di scarafaggio.
La Diploptera punctata, produce una sostanza lattiginosa che contiene cristalli di proteine. Un “latte” molto nutriente Sebbene la maggior parte degli scarafaggi in realtà non produca latte, Diploptera punctata è l’unica eccezione, nota per dare alla luce piccoli vivi, invece di deporre uova, e produrre una sostanza lattiginosa che contiene cristalli di proteine. E se il fatto che un insetto produca latte sia già di per sé affascinante, quello che veramente ha attirato l’attenzione dei ricercatori dello Stem Cell Biology and Regenerative Medicine di Bengaluru, in India, è che un solo cristallo di proteine contiene più di quattro volte la quantità di energia che possiede l’equivalente di latte di mucca.
“I cristalli sono come un pasto completo. Hanno proteine, grassi e zuccheri”, ha spiegato al Times of India Sanchari Banerjee, un ricercatore che ha partecipato allo studio, E, come spiegano i ricercatori sul Iucrj, la rivista dell’Unione Internazionale di Cristallografia, non solo questo latte è un fonte ricca di calorie e nutrienti, ma sarebbe in grado di rilasciare energia per un lungo periodo di tempo. “Se avete bisogno di cibo molto calorico e per un lungo periodo di tempo, questo è l’alimento più completo”, spiega Subramanian Ramaswamy, autore dello studio.
Ora i ricercatori sperano di ottenere un lievito per produrre i cristalli in quantità maggiori, così da poterli in futuro eventualmente utilizzare come integratori di proteine.
Fonte: Le Scienze
ECCESSO di Proteine nella dieta quotidiana = Acidificazione dei liquidi del corpo e dell’Organismo = Diminuzione del Sodio = Congestione endo cellulare = Immunodeficienza = Malattie, anche quelle cronico Degenerative
Cosi come i cereali si trasformano in zuccheri al 80% del loro peso, quindi mangiarne pochi !