Le Micotossine, come dice il nome stesso, sono sostanze dannose per la salute degli animali e dell’uomo, prodotte da funghimicroscopici, purtroppo pero’ i loro danni sono ancora misconosciuti anche a molti medici, che non le conoscono o non le tengono in considerazione, pur essendo MOLTO importanti al fine della diagnosi e della terapia, in quanto esse, anche quelle endoprodotte possono portare a gravi problemi di salute anche nell’uomo, specie nel bambino, soprattutto quando e’ vaccinato, cioe’immunodepresso….
I funghi sono organismi composti da ife ovvero strutture filamentose che, prese singolarmente, sono normalmente invisibili e solo con l’ausilio di lenti d’ingrandimento o microscopi possono essere osservate.
Le ife, crescendo in lunghezza e numerosità, danno luogo ad un aggregato, detto micelio, che ha l’aspetto di una muffa; questa può assumere varie colorazioni e generalmente è facilmente visibile, anche ad occhio nudo, questo per quanto riguarda i funghi dell’ambiente esterno ai corpi umani; per questi ultimi occorrono dei microscopi per rilevare la presenza di questi funghi e delle loro Ife.
vedi: Intestino + Categorie delle micotossine + MICOSI = Colonizzazione da Funghi + Micotossine e permeabilita’ intestinale PDF + Micotossine PDF + Micotossine 2 PDF + Micotossine 3 PDF + Micotossine 4 PDF + Micotossine 5_ISS + Mangiare crudo = Crudismo + STRESS, FUNZIONI VITALI e SISTEMA IMMUNITARIO + Stress Ossidativo – 2 + Parassiti e Veleni + Malattie Gastrointestinali + Malassorbimento e malnutrizione + Colon Irritabile + Mega Colon+ Putrefazione intestinale + DIGESTIONE + Intestino, la forza del e nell’Intestino + Feci e Fermenti + Batteri autoctoni + Dove localizzare la mente ? – Stati d’ansia ed Intestino + Intestino permeabile + Intestino motore del corpo + Sindrome dell’Intestino Permeabile (LGS)
Le micotossine sono composti tossici prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti principalmente ai generi Aspergillus, Penicillium eFusarium. In particolari condizioni ambientali, quando la temperatura e l’umidità sono favorevoli, questi funghi proliferano e possono produrre micotossine. Generalmente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali.
La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può essere nociva per la salute umana e degli animali poiché può causare effetti avversi di vario tipo, come il cancro e la mutagenicità, nonché portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. Alcune micotossine sono inoltre immunosoppressive e riducono la resistenza alle malattie infettive.
Comunque nell’ uomo e negli animali causano effetti tossici di natura ed entita’ variabili a seconda del modo, della dose e della frequenza di esposizione e soprattutto dal livello e grado del suo pH digestivo, della sua flora batterica, del sistema enzimaticodell’intestino, specie quello Tenue.
Quando queste tossine entrano nell’intestino, creano danni nella microcircolazione (microischemie) che alimenta le cellule e queste iniziano a malfunzionare, rovinando anche il tessuto della mucosa intestinale, irritandola, ove essere risiedono, creando quindi all’interno della mucosa stessa delle microlesioni, restringimenti ed allargamenti, per cui da questi anomali passaggi passano le macromolecole che vanno in circolo nel sangue, portando ammalamento di cellule e tessuti, ovunque ove esse arrivano.
Ovviamente anche altre sostanze ambientali, sono corresponsabili di questi danni.
Lavori EFSA in corso e pareri già pubblicati
Tratto da: http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/mycotoxins.htm
vedi: http://www.federica.unina.it/medicina-veterinaria/tossicologia-veterinaria/tossicita-micotossine/1/
http://www.maurizioproietti.it/io-e-le-micotossine.html
http://www.spvet.it/arretrati/numero_18/micot.html
http://www.mycotox
Come abbiamo gia’ scritto qui sopra, le Micotossine sono delle molecole prodotte dal metabolismo di funghi (o muffe) che crescono e si sviluppano sulle piante in campo o nelle derrate alimentari durante lo stoccaggio, ma pure nel corpo umano in genere nell’intestino.
Le Micotossine e derivati (NdR: non solo quelle prodotte dai funghi che si trovano in natura nei boschi e nei prati, ma anche quelle endo prodotte nei corpi umani dai funghi esistenti nella flora batterica – esempio Candida Albicans e derivati e/o per l’introduzione attraverso cibi che contengono anche residui di farmaci veterinari – cioe’ dalle carni, latte, uova, formaggi, vino, cibi OGM, ecc.), possono essere Cancerogene.
“Tra gli alimenti d’origine animale, e quindi d’interesse per l’alimentazione umana, il latte e i suoi derivati sono i prodotti più frequentemente contaminati dalla presenza di micotossine, a causa del trasferimento di questi metaboliti dai mangimi contaminati di cui si nutrono le bovine.
I bovini sono in grado di operare una bioconversione ruminale delle micotossine in prodotti meno dannosi, tuttavia sono comunque suscettibili all’azione nociva di queste sostanze, cosa intuibile da alcuni sintomi di tipo generale o specifico:
– L’ingestione di sostanza secca può aumentare o diminuire in modo incoerente con la produzione della bovina; in genere se c’è calo d’assunzione si può pensare ad una presenza d’aflatossine, mentre aumenti d’ingestione stanno ad indicare presenza di DON o zearalenone.
– Si verificano facilmente disordini digestivi, come diarrea (anche emorragica), mancanza d’appetito e rifiuto del cibo, stasi ruminale, chetosi, dislocazione dell’abomaso, anomale quantità di muco nelle feci.
– Un’alta incidenza d’aborti, riassorbimento embrionale, ridotto grado di fertilità e concepimento sono indice di presenza di micotossine, così come vulva e capezzoli ingrossati, prolassi rettali o vaginali, manifestazioni estrali in animali gravidi, calori silenti ecc.
– Le forti lattifere sono particolarmente sensibili alla presenza di tossine, cosa evidenziata anche dall’immediato calo produttivo e dall’aspetto arruffato del pelame”. Tratto da: mondolatte.it
Ecco le Micotossine più importanti coinvolte nei processi anche di cancerogenesi:
Aflatossine: sono un veleno naturale che colpisce la frutta secca e i cereali nei siti di stoccaggio. Viene prodotto da muffe del genere Aspergillus in particolari condizioni di umidità e temperatura. Sono considerate agenti cancerogeni per l’uomo e per l’animale. Questi ultimi dopo aver ingerito il mangime infetto, espelle le aflatossine attraverso l’urina e il latte che risulta così infetto.
Nell’uomo è accertata l’azione carcinoinducente su stomaco, intestino e fegato. Il mais prodotto quest’anno ha presentato una maggiore sensibilità a questa malattia.
Zearalenoni: sono sono stati ritrovati negli alimenti di origine vegetale, come contaminanti naturali.
Lo zearalenone è un lattone dell’acido resorcilico, a concentrazioni alte determina attività di tipo estrogeno.
Le specie animali più sensibili all’azione della tossina sono quella bovina e, soprattutto, quella suina.
Dati recenti indicherebbero un’attività cancerogena dello zearalenone (aumento nel topo di tumori ipofisari e epatici), nonché un suo passaggio nel latte.
I prodotti più soggetti all’accumulo di zearalenone sono essenzialmente i cereali e, in particolare, il mais, il frumento, il sorgo, l’orzo e l’avena. In Italia la tossina si trova con relativa frequenza sia nel mais di produzione nazionale sia in quello importato (ex Iugoslavia, Argentina, USA).
Ocratossine: quelle attualmente conosciute sono l’ocratossina A (OA) e la B (OB) e delle due quella più tossica è la “A”.
La biotrasformazione dell’OA è dipendente dal citocromo P450 sia nell’uomo sia negli animali e porta alla formazione di intermedi metabolicamente attivi responsabili dell’azione cancerogena e di altri effetti tossici.
Il suo assorbimento avviene nel tratto gastrointestinale e, attraverso la circolazione entero-epatica, può essere escreta e riassorbita.
Il principale organo bersaglio dell’OA è il rene, ma per dosi sufficientemente elevate si ha tossicità anche a livello epatico con infiltrazione grassa e accumulo di glicogeno negli epatociti (per blocco del sistema enzimatico delle fosforilasi).
Tale malattia, associata all’impiego di mangimi contaminati da OA, sia per gli aspetti tossicologici, sia per quelli epidemiologici, ha molte analogie con una malattia renale dell’uomo, nota come nefropatia balcanica (balkan endemic nephropaty o BEN) che colpisce con carattere endemico alcune popolazioni rurali della Bulgaria, della Romania e della ex Iugoslavia.
Dal punto di vista anatomopatologico i reni si presentano ridotti di peso e di grandezza e con una diffusa fibrosi corticale.
Nelle aree endemiche la nefropatia si associa a una maggiore frequenza di tumori del tratto urinario e si ha ragione di ritenere che la suddetta malattia renale sia legata al consumo di prodotti zootecnici provenienti dagli allevamenti contaminati. In effetti, l’OA si ritrova con frequenza anche in elevate concentrazioni nel sangue e nella carne di maiali colpiti da ocratossicosi cronica.
Oltre all’azione nefrotossica è riportata per questa tossina un’azione teratogena e immunosoppressiva. Tra i prodotti che con più frequenza vengono trovati contaminati vi sono l’orzo, il sorgo, il mais, diversi legumi, il caffè crudo in grani (la tostatura denatura le ocratossine) e vari prodotti da forno; ma più preoccupante è la presenza di OA nei mangimi.
Fumonisine: sono diesteri dell’acido tricarballilico e polialcoli e, pertanto, caratterizzati da una struttura molto simile a quella della sfingosina precursore chimico di tutti gli sfingolipidi (sfingomieline, ceramidi e gangliosidi) che esplica un importante ruolo in numerose funzioni cellulari, a livello di crescita, di differenziazione cellulare e di trasmissione degli impulsi nel sistema nervoso.
La potente azione inibente delle fumonisine sulla sintesi degli sfingolipidi sembra essere alla base degli effetti tossici provocati da queste sostanze e della loro attività cancerogena per perdita da parte della sfingosina della funzione di agente antitumorale endogeno.
Gli studi condotti su queste micotossine hanno evidenziato una tossicità molto differente nelle diverse specie animali.
Negli equini sono responsabili della comparsa di una sindrome neurotossica nota come leucoencefalomalacia, malattia risultante in una necrosi liquefattivi della materia bianca del cervello che si manifesta con sonnolenza, paralisi facciale e cecità.
Le fumonisine sono anche epatotossiche, come dimostrato dalle epatosi acute e dal carcinoma epatocellulare indotti nei ratti a seguito della somministrazione di queste tossine.
Sempre nei ratti esse esplicano anche azione nefrotossica con la comparsa di diverse alterazioni quali l’interruzione della membrana basocellulare, rigonfiamento mitocondriale e comparsa di cellule con citoplasma opaco. Inoltre danneggiano il sistema immunitario e nelle anatre e nei suini provocano edema polmonare.
In particolari prove sperimentali effettuate sulla rana, hanno evidenziato un blocco nel flusso degli ioni calcio, con conseguente arresto dell’attività cardiaca. Anche per l’uomo ci sono indizi di cancerogenicità; in particolare, il consumo di cereali contaminati da fumonisina potrebbe essere all’origine di un’elevata incidenza di cancro all’esofago in certe zone del Nord-Est d’Italia.
Recenti osservazioni condotte sugli allevamenti zootecnici, sugli animali di laboratorio e su alcune popolazioni a rischio hanno dimostrato l’esistenza di un reale pericolo anche per l’uomo.
Pertanto, le micotossine rappresentano un fattore di rischio alimentare poco conosciuto e sottovalutato.
A tal proposito, ricordiamo che spesso prodotti agricoli contaminati vengono indirizzati verso le industrie mangimistiche dove avviene il loro stoccaggio e la loro trasformazione in mangimi.
L’industria mangimistica considera come materie prime proprio quei prodotti finiti dell’agricoltura che sono a maggior rischio di contaminazione come mais, grano, orzo, soia, etc.
Oltre ad essi, un ruolo importante viene ricoperto dai prodotti secondari delle altre industrie di trasformazione che hanno un alto valore biologico per l’alimentazione degli animali (prodotti dell’estrazione degli oli dai semi oleosi quali farina di arachidi, di girasole, di soia, di mais, etc.).
Purtroppo, solo in pochi paesi sono previsti dei limiti per le micotossine quali ocratossina, patulina, zearalenone, deossinivalenolo, fumonisine B1-B2, tossina T2).
Tratto da: News Group it.salute
vedi anche: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC164220/
Commento NdR: l’articolo dimentica che vi sono vari meccanismi enzimatici, della flora batterica, e quindi anche quelle delle micosi intestinali qui descritti, che possono accelerare e/o conscatenare la produzioni di micotossine e questi sono: Alimenti inadatti non derivanti da agricoltura biodinamica, e/o contaminati, troppo raffinati e/o additivati con sostanze non adatte, acque contaminate e/o da pH troppo acido (coca cola, pepsi ecc.), disinfestanti, OGM, diserbanti, fitofarmaci, farmaci, ma e soprattutto Vaccini ed Amalgami dentali e/o protesi, ecc..
NdR: Articolo in fase di ampliamento