VITAMINE, MINERALI ed una DIETA BILANCIATA
Aziende Produttrici e/o che commercializzano Fitoterapici
Documenti provanti l’indispensabilita’ delle Vitamine della Frutta e verdura, oltre ai sali minerali:
Doc.1 + Doc.2 + Doc.3 + Doc.4 + Doc.5 + Doc.6 + Doc.7 + Doc.8 + Doc.9 + Doc.10 + Doc.11 + Doc.12 + Doc.13 + Doc.14 + Doc.15 + Doc.16 + Doc.17 + Doc.18 + Doc.19 + Doc.20 + Doc.21 + Doc.22 + Doc.23 + Doc.24 + Doc.61
IMPORTANTE: quando si assumono le micro diete (integratori in qualsiasi forma) e’ bene assumere contemporaneamente dei fermenti lattici adatti alla persona, per aiutare l’assimilazione intestinale delle sostanze contenute nelle micro diete: sali minerali evitamine – Vitamina C.
Seguire una dieta bilanciata è essenziale per stare in salute.
La nutrizione sana richiede sia un adeguato apporto di macronutrienti quali carboidrati, grassi e proteine, che di nutrienti essenziali quali vitamine e minerali.
La maggior consapevolezza dell’importanza della dieta ed un aumento generale degli standard di vita hanno comportato miglioramenti sostanziali nella situazione nutrizionale dei cittadini europei rendono la malnutrizione diffusa un fenomeno appartenente al passato.
Apporto di vitamine e minerali
Tuttavia, non possiamo considerare soddisfacente il nostro apporto di vitamine e minerali. Una dieta che prevede poca frutta e verdura può portare ad un insufficiente apporto di micronutrienti. Sebbene siano meno diffuse che in passato, in Europa sono ancora presenti carenze, ad esempio, di ferro e di vitamina D che possono avere gravi ripercussioni sullo stato di salute.
Determinati strati di popolazione come gli anziani non hanno una grande efficienza nell’assorbimento di vitamine e minerali e spesso è auspicabile un aumento dell’apporto. Recenti ricerche, inoltre, hanno messo in evidenza i potenziali vantaggi di una maggiore assunzione di micronutrienti sul mantenimento di un buono stato di salute e sulla difesa da determinate malattie.
Il ruolo degli Integratori alimentari
Per migliorare lo stato di salute e garantire un apporto sufficiente di micronutrienti, molte persone inseriscono nella propria dieta integratori di vitamine e minerali. E’ importante che chi fa uso di integratori alimentari sia consapevole del ruolo che questi prodotti possano svolgere in funzione della salute in generale e siano in grado di farne un uso corretto e sicuro. Illustriamo qui sotto le proprietà di ciascun micronutriente, i potenziali benefici derivanti da un aumento dell’assunzione e le modalità per un uso sicuro.
Commento NdR: Cio’ sta ad indicare l’estrema importanza di uno stile di vita salubre, ma e soprattutto di un’alimentazione sana e CRUDISTA – anche l’assunzione di Vitamina C e’ molto utile per evitare il formarsi di depositi di grassi nelle arterie e nelle vene.
Micronutriente | Funzioni | Assunzione – Apporto | Motivi per un aumento dell’assunzione |
Vitamina A | Essenziale per la pelle, l’accrescimento osseo, e lo sviluppo, la funzione visiva e le mucose | insufficiente nella dieta | Per una rapida guarigione di pelle e tessuti |
Vitamina D | Coadiuva l’organismo, nell’assorbimento dal calcio e del fosforo utili ai denti e ossa | Gli anziani dovrebbero assumerne di più | Carenza luce solare |
Vitamina E | Azione protettiva antiossidante. Combatte i radicali liberi che possono danneggiare cellule e tessuti. Essenziale per il funzionamento del cuore, per la circolazione, i nervi, i muscoli e i globuli rossi. | Sufficiente nella dieta bilanciata/normale. Necessario un maggiore apporto nelle diete con grassi polinsaturi. | Protezione contro le malattie cardiovascolari (200-800 mg/giorno) |
Carotene | Antiossidante, combatte i radicali liberi. Coadiuva il sistema immunitario. Il beta carotene viene convertito in vitamina A. | Basso apporto in presenza di assunzione limitata di frutta e verdura | Protezione generale delle cellule preferibile il carotene naturale |
Vitamina B1 (tiamina) |
Necessaria per la produzione di carboidrati Agevola il funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato digerente | Apporto medio inferiore alla RDA | Per ovviare a carenze nella dieta |
Vitamina B2 (riboflavina) |
Necessaria per la produzione di energia da carboidrati, proteine e grassi. Importante anche per la pelle e gli occhi | Apporto medio inferiore alla RDA | Come integratore dietetico |
Vitamina B3 (niacina) |
Coadiuva il sistema nervoso. Per la produzione di energia nei tessuti e nelle cellule | Per essere sicuri di un apporto adeguato specie nel caso di tecnica per la Disintossicazione | |
Vitamina B5 (acido pantotenico) |
Svolge un ruolo essenziale nella liberazione di energia degli alimenti | Per essere sicuri di un apporto adeguato | |
Vitamina B6 (piridossina) |
Importante nel metabolismo delle proteine. Vitale per la salute del sistema nervoso, pelle, muscoli e sangue. | Carenze in anziani e donne. Assunzione media inferiore alla RDA | Per un sano sistema cardiovascolare |
Vitamina B12 (cianocobalamina) |
Necessaria per la produzione di globuli rossi e per la buona conservazione della guaina protettiva intorno ai nervi | Vegetariani ed anziani possono aver bisogno di una integrazione L’assorbimento negli intestini a volte è molto lento | Per un sano sistema cardiovascolare |
Acido Folico Vitamina B9 |
Essenziale per la crescita e la riproduzione delle cellule, specie dei globuli rossi. Particolarmente importante per le donne in età feconda, Favorisce la crescita del sistema nervoso del feto | Apporto insufficiente in anziani e donne in gravidanza | Prevenzione della spina bifida e delle malattie cardiovascolari |
Biotina | Partecipa al metabolismo di carboidrati proteine e grassi necessaria per la pelle, capelli e unghie | Per essere sicuri di un apporto adeguato | |
Vitamina C | Antiossidante che aiuta i globuli bianchi a combattere le infezioni necessaria anche per una pelle sana, favorisce l’assorbimento del ferro. | Maggiore apporto necessario sopratutto per anziani, bambini e fumatori | Per aumentare la resistenza ed il recupero delle malattie |
Calcio | Necessario per avere ossa e denti forti e per il buon funzionamento di nervi e muscoli | Apporto medio insufficiente | Per rallentare la decalcificazione delle ossa in età avanzata |
Fosforo | Necessario per una buona struttura scheletrica componente dell’ATP, la fonte di energia immediata presente nei tessuti muscolari | Spesso eccessivo nella dieta | Nessuna necessità di un maggiore apporto |
Magnesio | Rafforza la struttura ossea centrale nel rilascio di energia e nel funzionamento di nervi e muscoli, importante anche per la salute cardiovascolare, componente di molti enzimi | Spesso insufficiente nella dieta | Per ridurre la decalcificazione delle ossa e nei periodi di stress |
Rame | Componente (insieme a zinco e manganese) di un sistema di enzimi antiossidanti, necessario per la formazione della melanina e per il metabolismo del ferro. | Talvolta insufficiente nella dieta | Nessuna necessità di un apporto superiore alla RDA |
Cromo | Influisce sul metabolismo degli zuccheri nel sangue | Scarso nella dieta | Nei casi di gravi fluttuazioni del livello di zuccheri nel sangue |
Iodio | Necessario per la produzione degli ormoni tiroidei che regolano il ritmo metabolico | Apporto medio insufficiente specie nelle donne | Solo dietro consiglio medico |
Ferro | Come componente dell’emoglobina, trasporta il vitale ossigeno in tutto il corpo | Sono soprattutto le donne a manifestare carenze di ferro nella dieta | Nei casi di anemia |
Manganese | Componente (insieme a rame e zinco) di un sistema di enzimi antiossidanti necessario per avere ossa, giunture e sistema nervoso sani. | Per garantire un apporto sufficiente | |
Molibdeno | Prende parte al metabolismo del ferro e alla produzione di acido urico (un prodotto di scarto delle urine) | Per garantire un apporto sufficiente | |
Selenio | Minerale antiossidante che aiuta a proteggere le componenti grasse delle cellule contro l’ossidazione | Insufficiente nella nostra dieta | Per aumentare la resistenza contro le malattie e per ridurre il rischio di tumore al seno |
Zinco | Necessario per la salute dell’apparato riproduttore e del sistema immunitario, della prostata, per la guarigione dei tessuti e per il tasso di glicemia. | Spesso insufficiente nella dieta | Per aumentare i livelli immunitari, la guarigione dei tessuti e per aiutare a risolvere problemi con la prostata e con i tassi di glicemia |
Micronutriente |
|
RDA riconosciuta dall’UE 1 | Livello garantito di sicurezza di assunzione giornaliera 4 |
Vitamina A2 |
mcg |
800 | 3000 |
Vitamina D |
mcg |
5 | 20 |
Vitamina E |
mg |
10 | 800 |
Beta Carotene | mg | – | 25 |
Vit. B-1 | mg | 1,4 | 50 |
Vit. B-2 | mg | 1,6 | 200 |
Vit. B-3 | mg | ||
Nicotinamide 3 | 18 | 1500 | |
Acido nicotinico | 18 | 500 | |
Acido pantotenico | mg | 6 | 1000 |
Vit. B-6 | mg | 2 | 200 |
Vit. B-12 | mcg | 1 | 3000 |
Acido folico | mcg | 200 | 1000 |
Biotina | mcg | 150 | 2500 |
Vitamina C | mg | 60 | 1000 |
Calcio | mg | 800 | 1500 |
Fosforo | mg | 800 | 1100 |
Magnesio | mg | 300 | 700 |
Rame | mg | – | 8 |
Cromo | mg | – | 200 |
Iodio | mcg | 150 | 1000 |
Ferro | mg | 14 | 20 |
Manganese | mg | – | 20 |
Mobildeno | mcg | – | 300 |
Selenio | mcg | – | 200 |
Zinco | mg | 15 | 30 |
RDA: Razione giornaliera raccomandata, da riportare nell’etichettatura.
nessuna RDA stabilita
mg: milligrammo (millesima parte del grammo)
mcg: microgrammo (millesima parte di milligrammo)
1: Direttiva della CE sull’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari (90/496/CEE).
2: Massimo 800 mcg per le donne che desiderano affrontare una gravidanza
3: Nicotinamide ed acido nicotinico sono entrambi Vitamina B3.
In merito all’assunzione giornaliera da tutte le fonti (alimenti, alimenti e bevande fortificati, integratori) in corrispondenza dei quali non sono stati riscontrati problemi di salute. Questo non significa che livelli maggiori di assunzione siano sempre dannosi se, ad esempio vengono presi giornalmente per brevi periodi (alcune settimane)
Il superamento di questi livelli dovrebbe comunque essere effettuato con la supervisione di un nutrizionista o di uno specialista.
Tratto da: ehpm – European Federation of Associations of Health Product Manufactures – (Federazione Europea delle Associazioni dei Produttori Salutistici)
Vitamina B9
L’acido folico (folato), è la vitamina B9. Non viene prodotto dall’organismo ma deve essere assunto con il cibo e dalla flora batterica intestinale, e il fabbisogno quotidiano in condizioni normali è di circa 0,2 mg.
Negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale. Durante la gravidanza, quindi, il fabbisogno di folato si raddoppia a 0,4 mg perché il feto utilizza le riserve materne.
Anche se il suo ruolo non è conosciuto nei dettagli, infatti, la vitamina B9 è essenziale per la sintesi del DNA e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come, appunto, i tessuti embrionali.
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Ascorbato: La scienza della Vitamina C
Le ricerche mediche senza basi scientifiche potrebbero condannare milioni di persone alla morte !
Fonte: The Vitamin C Foundation, traduzione a cura de La Leva di Archimede
Notizia riportata anche da Medical News Today.
La relazione tra la vitamina C e la salute e’ stato un argomento controverso per decenni.
Molti influenti scienziati, incluso il doppio premio nobel Linus Pauling, hanno argomentato che l’Ascorbato puo’ prevenire e curare malattie gravi come le problematiche cardiache, gli infarti, il cancro e le infezioni.
Gli esperti della medicina convenzionale si opposero, disapprovando l’utilizzo degli integratori in favore di frutta e verdura.
Nel loro recente libro “Ascorbato: La scienza della Vitamina C”, Steve Hickey e Hilary Roberts descrivono le basi scientifiche necessarie per comprendere questa contoversia. Gli autori spiegano la storia della ricerca sulla vitamina partendo con l’esperimento classici di James Lind nel 1747 sullo scorbuto: un punto di partenza per l’applicazione della scienza in medicina.
Questo semplice esperimento viene usato per illustrare come funziona il procedimento scientifico separando la scienza dalla pseudo-scienza gli autori mostrano come le autorita’ mediche oggi fanno affidamento alla scienza patologica piu’ che agli esperimenti solidi e ripetibili.
I nuovi ritrovamenti in medicina vengono ostacolati da un’inopportuna domanda di fornire “prove” scientifiche. Sarebbe piu’ opportune prendere le decisioni in campo medico in base all’analisi dei costi e dei benefici, come ci insegna la “teoria dei giochi”.
Utilizzando i principi della scienza, questo libro mostra come il disdegno dell’Establishment ufficiale nei confronti dell’integrazione vitaminica sia il risultato di una ricerca falsa e alterata. Le raccomandazioni che l’integrazione sia inutile se una persona consuma frutta e verdura 5 volte al giorno sono basate su interpretazioni errate della ricerca. Durante l’ultimo mezzo secolo le ricerche mediche sulla Vitamina C sono state spesso ostacolate da una mancata comprensione di come questa vitamina sia utilizzata dal corpo umano.
Questa nuova valutazione delle evidenze porta ad un nuovo modello dinamico che mostra come la Vitamina C agisce a conferma delle idee del Dr. Robert Cathcart. Grazie a questo nuovo modello la controversia sulla vitamina C e’ risolta.
A prima vista, le affermazioni di efficacia della Vitamina C nelle malattie coronariche, le infezioni e il cancro possono sembrare sensazionali. Pero’ questi benefici hanno delle basi scientifiche e meritano di essere considerati seriamente. La differenza tra l’integrazione nutrizionale e l’utilizzo terapeutico dell’ascorbato e’ stato chiarito.
Il modello dinamico indica che, per mantenere una buona salute, la strategia nutrizionale ottimale e’ prendere ripetute dosi di Vitamina C durante il giorno: per esempio un grammo ad ogni pasto. Il libro riporta un aggiornato regime per la prevenzione e il trattamento delle cardiopatie, la cosiddetta “Antioxidant Network Therapy”.
Tutto questo ha bisogno di essere testato scientificamente con assoluta urgenza e priorita’.
Gli autori spiegano inoltre le basi scientifiche del trattamento del cancro con ascorbato, intervento potenzialmente risolutivo.
Il rifiuto dell’Establishment medico di effettuare delle sperimentazioni su questi argomenti potrebbero aver causato molte sofferenze e morti. Il Dr. Hickey ha detto: “Se questo libro non ti sciocchera’ significa che non e’ stato capito”. Per questa ragione il libro riporta la lista degli essenziali esperimenti necessari al ripristino del rispetto verso le valutazioni scientifiche sulla Vitamina C. Anche se solo una parte delle ipotesi venissero confermate i lettori capiranno perche’ il doppio premio nobel Linus Pauling scommetteva perfino la sua reputazione scientifiche sull’ascorbato.
Sulla base delle evidenze presentate in questo libro, il Dr. Hickey ha richiesto all’Istituto Superiore della Sanita’ Americana (NHI – National Institutes of Health) e al Linus Pauling Institute di rivedere urgentemente i valori RDA (dosaggi giornalieri raccomandati) sulla Vitamina C.
vedi anche Protocollo della Salute
Book details:
Ascorbate: The Science of Vitamin C, by Steve Hickey and Hilary Roberts
(1-4116-0724-4, Trade paperback, 264 pp, 6 x 9, $28.72).
Barnes and Noble:
http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbnInquiry.asp?userid=pi62NSuzIV&isbn=1411607244&itm=1
Online download:
– http://www.lulu.com/ascorbate
Altri riferimenti:
Articolo pubblicato su Medical News Today.
Oregon State University: Linus Pauling Institute: Vitamin C
Raccolta di testi scientifici: Ascorbato
Dr. Rath (collaboratore e successore di Linus Pauling): pubblicazioni scientifiche, qui un archivio di studi relativi alla nuova Medicina Cellulare.
Una raccolta di link su vitamina C e ascorbato.
Peter Barry Chowka, L’ultima intervista del doppio premio Nobel Linus Pauling
La vitamina C e’ utile anche per: stanchezza cronica, infiammazioni, raffreddori, influenze.
Principali siti di riferimento:
– http://www.vitamincfoundation.org/
– http://www.orthomed.com/
– http://www.seanet.com/~alexs/ascorbate/index.htm
– http://www.cforyourself.com
– http://lpi.oregonstate.edu/index.html
Tratto da: laleva.org
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Integratori Alimentari e la Direttiva Europea
L’Italia ancora più restrittiva
La Comunità europea ha emesso, nel 2002, una direttiva (1) che imporrà regole severissime per il commercio dei prodotti nutritivi che contengono vitamine e minerali, i cosiddetti integratori alimentari. Le nuove regole verranno imposte un po’ alla volta, ma l’agosto dell’anno prossimo segnerà un passo importante: secondo l’articolo 15 della direttiva, gli stati membri dovranno ” … vietare il commercio di prodotti non conformi alla presente direttiva al più tardi a decorrere dal 1° agosto 2005″.
Restrizioni severissime
Secondo i dettati della nuova norma dovranno sparire dal mercato i prodotti che contengono forme di vitamine o minerali non elencate negli allegati della direttiva stessa.
Alcuni esempi: La vitamina E contenente tocoferoli misti e tocotrienoli (sarà permesso soltanto l’alfa-tocoferolo); diverse forme di carotene (troveremo solamente il beta-carotene); la metilcobalamina (una forma della vitamina B 12); lo zolfo, il boro, il vanadio, la silice, praticamente tutti i minerali in traccia (non sono elencati e perciò non saranno più utilizzabili); le forme più biodisponibili dei minerali comuni quali calcio, magnesio, potassio, ferro, zinco, rame (non sono previsti, secondo gli elenchi della direttiva, per esempio, orotati, chelati, aspartati, picolinati e lieviti ricchi di minerali biodisponibili).
L’elenco delle sostanze dimenticate (2) e cioè da vietare, è lungo – circa 300 tra vitamine e minerali.
La cosa sta mettendo in subbuglio produttori e medici, commercianti e consumatori.
Per le vitamine e minerali che rimarranno in commercio secondo gli elenchi ristretti della direttiva, verranno poi fissati dei limiti di dosaggio che si annunciano sensibilmente più bassi di quelli che oggi sono disponibili e vengono utilizzati da milioni di persone in tutto il mondo senza problemi di sorta.
La direttiva annuncia un regime così restrittivo che produttori e negozianti di diversi paesi si sono uniti con medici, naturopati e moltissimi consumatori in una alleanza contro le restrizioni previste dalla legislazione europea.
La Alliance for Natural Health (3) ha iniziato, nel 2003, una causa legale contro le restrizioni alla disponibilità di integratori vitaminici imposte dalla direttiva. Questa causa, partendo dall’Inghilterra, è già approdata alla Corte europea in Lussemburgo e verrà discussa nei prossimi mesi.
Il caso italiano
Nel frattempo però, ogni paese europeo è tenuto a trascrivere la direttiva europea in legge nazionale.
L’Italia ha provveduto con un decreto legge (4) approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 maggio.
Il decreto non solo trasforma le severissime regole della direttiva in legge italiana come di dovere, ma aggiunge che “in attesa dell’adozione di specifiche disposizioni comunitarie, i livelli ammessi di vitamine, minerali ed altre sostanze sono definiti nelle linee guida (5) sugli integratori alimentari pubblicate dal Ministero della salute.”
Sembra una frase abbastanza innocua, finché non andiamo a scoprire che, secondo le prescrizioni ministeriali, la vitamina E sarà limitata a 30 milligrammi, la vitamina C a 180, la B 1 sarà disponibile fino a 2 milligrammi e la vitamina B 6 a 3, tanto per dare qualche esempio. La linea seguita dal ministero è quella di un limite generalizzato per le vitamine ai dosaggi corrispondenti al 150 % dei livelli di riferimento, con l’eccezione della vitamina C e la vitamina E che sarebbero disponibili fino a tre volte (300 %) delle RDA.
Se questo pare poco, in compenso saremo, grazie all’etichettatura, messi al corrente della percentuale dei livelli di riferimento (RDA) in ogni prodotto; ci verrà detto di non esagerare (avvertenza obbligatoria per tutti i prodotti) e di non dare le nostre vitamine in mano ai bambini sotto i tre anni di età. L’etichetta ci informerà pure che le vitamine “non sono adatte a sostituire una dieta variata”.
L’uso delle vitamine e dei minerali verrà così limitato a dosaggi minimi, alle quantità assolutamente necessarie per evitare le malattie di carenza tipo scorbuto e beri-beri. L’apporto ottimizzato di nutrienti, importante per rafforzare le difese immunitarie e per raggiungere un livello di salute ottimale invece, verrà proibito d’ufficio, così come ogni riferimento all’eventuale prevenzione di malattie. Chiaramente, per chi di vitamine fa un uso serio e quotidiano o chi con l’aiuto di integratori “veri” magari è riuscito a scongiurare dei mali seri oppure semplicemente non si ammala più da diversi anni della solita influenza invernale, è una vera follia.
Mentre gli esperti si lamentano dell’aumento delle spese sanitarie che cominciano a dissanguare le casse dello Stato, ci viene praticamente vietato di far uso della prevenzione nutrizionale, quella che paghiamo di tasca nostra.
Quello che stupisce è che il governo italiano propone di agire in modo ancora più restrittivo di quanto non sia prescritto dal legislatore europeo, per il quale eventuali limiti di dosaggio dovrebbero orientarsi alle “valutazioni dei rischi condotte nell’ambito di studi scientifici generalmente riconosciuti…”.
La severità del nuovo regolamento italiano per le vitamine è tanto più sorprendente perché non solo va oltre quello che prescrive la direttiva europea ma contravviene anche la più recente giurisprudenza (6) in materia di limiti di dosaggio vitaminico.
La Corte europea ha già detto ‘No’
La Corte europea si è occupata della questione su sollecito della stessa Commissione Europea. Nel lontano 1999, la Commissione aveva contestato la prassi amministrativa della Germania, secondo la quale prodotti contenenti fino al 300 % delle quantità raccomandate per le vitamine venivano considerati alimenti e quelli eccedenti furono respinti perché considerati medicinali senza la prescritta autorizzazione.
Ravvisando in quella prassi una barriera per il libero commercio di prodotti legalmente venduti in altri stati dell’Unione, la Commissione sollecitava alla Germania un cambiamento.
Le autorità tedesche rifiutarono e la Commissione inizio’ un procedimento dinanzi la Corte europea. La Finlandia e la Danimarca si unirono alla Germania nella difesa, ma la Corte, nella sua recente sentenza (6) pubblicata il 29 aprile 2004, decise che eccezioni al libero commercio sono giustificabili solo nel caso che le autorità sanitarie di uno stato membro ravvisino in un prodotto dei pericoli e agiscano per proteggere la pubblica salute. Il limite generalizzato del 300 % delle quantità raccomandate di vitamine come metro di riferimento fu ritenuto illegale dalla Corte, e la Germania condannata al pagamento delle spese del processo.
Due “sistemi sanitari”
Abbiamo, oggi, due sistemi sanitari che si contrappongono l’uno all’altro.
Il sistema “ufficiale”, dominato dalle multinazionali della chimica farmaceutica e finanziato quasi interamente dallo Stato, sta prosciugando le casse dei piani sanitari nazionali a ritmi sempre crescenti.
Attualmente la Guardia di Finanza (7) indaga sull’eccezionale aumento della spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario nazionale italiano, cresciuta secondo la Federfarma del 8,1 % rispetto ad un anno prima (NdR: e tutt’ora ancora in aumento).
Questo stesso sistema sanitario, lungi dal proteggere la nostra salute in modo compiuto, è diventato, secondo le statistiche di mortalità in diversi paesi occidentali, una delle principali cause di morte prematura (8).
Gli effetti tossici o effetti “collaterali” dei farmaci causano, secondo le statistiche ufficiali e le ricerche pubblicate su prestigiose pubblicazioni mediche, più di centomila morti ogni anno solo negli Stati Uniti d’America.
Esteso al mondo occidentale, dove la medicina farmaceutica è maggiormente radicata, ciò significa che ogni giorno muoiono a causa di farmaci l’equivalente dei passeggeri di ben due aerei jumbo – come se ogni giorno dell’anno cadessero dal cielo due Boeing 747, seminando morte e disperazione.
Potrebbe sembrare strano che gli esperti di un sistema a tasso di mortalità così alto possano determinare, con i loro suggerimenti ai legislatori, quali nutrienti ci sia permesso ingerire e quali no.
Il timerosal nei vaccini (9), i dolcificanti artificiali neurotossici (10), le statine che spesso sono causa della perdita di memoria (11) e di dolori muscolari fortissimi fino ad aggredire il tessuto muscolare fino alla morte per collasso renale, le amalgami dentali che rilasciano mercurio tossico giorno dopo giorno (12), gli psicofarmaci per bambini “troppo vivaci” (13) che che spesso portano al suicidio e alla violenza incontrollabile caratterizzano questo sistema così come l’incontrollato uso di antibiotici, la vaccinazione imposta d’autorità e il trattamento del cancro mediante radiazioni e potenti veleni chiamati chemio-terapia. Il paradigma di questa medicina imposta d’autorità è fallimentare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
L’altro sistema sanitario è quello gestito da ognuno di noi a spese proprie. Ne fanno parte un’alimentazione sana, senza pesticidi e additivi vari, spesso a base di alimenti provenienti dall’agricoltura biologica o biodinamica, l’integrazione di vitamine, minerali e altri fattori nutritivi, l’uso dei rimedi tradizionali a base di erbe, la medicina omeopatica di lunga tradizione tedesca e francese, l’uso di oligoelementi e aromi, la medicina millenaria tramandataci dall’antica Cina, il sistema ayurvedico di alimentazione, salute e medicina dall’India, le cure elettromedicali e quelle a sfondo energetico e spirituale, per nominarne solo alcuni.
Questa pluralità di metodi nuovi e antichi ha in comune la comprensione e il rispetto per le funzioni del corpo umano, la prevenzione delle malattie e – a seconda dei casi – interventi dolci, che rafforzano le funzioni dell’organismo. Gli interventi cercano di eliminare le cause delle malattie piuttosto che attaccarne i sintomi.
Oltre all’importanza che viene data alla prevenzione, all’ottimizzazione della salute e al benessere, questo “altro” sistema sanitario ha l’ovvio pregio di un costo molto più contenuto di quello dei rimedi chimico/farmaceutici. Quest’ultimi si trovano protetti dalla concorrenza del libero mercato perché coperti da brevetti e perché godono di una posizione dominante imposta da leggi pensate per eliminare le alternative.
E’ ironico che a giustificazione di queste leggi si citi spesso la “necessità di tutelare i consumatori”.
La “pericolosa overdose vitaminica”, paventata per giustificare l’intervento legislativo, in effetti non estiste !
E’ stata inventata di sana pianta a scopi propagandistici da chi ci vuol vendere ancora più farmaci a prezzi stratosferici. Se guardiamo i fatti e le statistiche di mortalità (14), l’inganno diventa ovvio: la paventata pericolosità degli integratori nutritivi e delle erbe esiste solo nella fertile immaginazione di chi ha interessi legati al paradigma contrapposto. Le morti vere avvengono per effetto collaterale dei farmaci approvati dopo tanto di studi scientifici, non per colpa di integratori nutritivi.
Posizione di monopolio
Il sistema sanitario dominato dal paradigma farmaceutico si trova attualmente in una posizione assolutamente dominante. Si tratta quasi di un monopolio garantito dallo Stato: le cattedre universitarie, la ricerca, le comunicazioni della stampa, le decisioni sulle cure approvate sono tutte in mano a personale formato all’insegna dell’intervento chimico e farmaceutico. Perfino gli esperti ai quali danno ascolto le autorità sanitarie e le assemblee parlamentari dei paesi occidentali sono di provenienza “di parte”, di formazione rigorosamente farmaceutica.
La prevenzione invece viene vista quasi come atto di disturbo. Interventi basati sull’alimentazione, sull’integrazione nutritiva e su altre tecniche dolci si trovano sotto continuo attacco da parte dei proponenti della medicina farmacologica. La direttiva europea sugli integratori e il decreto legge italiano non sono che la logica conclusione di una lotta del sistema chimico/farmaceutico dominantecontro una concorrenza fastidiosa.
Questa concorrenza propone delle alternative valide che, se fossero utilizzate appieno, farebbero seria concorrenza ad un’industria molto redditizia ma anche estremamente costosa. Il prezzo lo paghiamo sia in termini di salute e di morti causate dal sistema che nella spesa sanitaria diventata quasi insopportabile per l’economia dei vari paesi.
Dov’è l’antitrust ?
Esiste un’autorità preposta a prevenire la formazione di poli dominanti nell’industria. Compito dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato è appunto quello di prevenire la formazione di concentrazioni commerciali dominanti e l’abuso di queste posizioni a scapito di chi deve sostenerne la spesa. (15) La nostra salute e le soluzioni per cercare di migliorarla indubbiamente sono un grande affare, gestito secondo le regole del mercato.
Benché la legge faccia riferimento alla concorrenza tra imprese commerciali, anche la formazione di un intero sistema della salute prevalente a scapito di altre metodologie, dovrebbe rientrare nei poteri dell’Autorita Garante. Dopo tutto, si tratta di un vero e proprio cartello commerciale formato da un insieme di imprese farmaceutiche multinazionali, imprese tra le più redditizie in termini di investimento e certamente non tenere nell’eliminazione della concorrenza.
Proibizionismo e mercato nero
Quando esistono leggi di proibizione oppure una forza commerciale dominante che agisce a scapito di tutte le altre, è facile che si formi un mercato fuori dalle logiche imposte d’autorità. Nero o grigio che sia, quel mercato è basato sulla volontà degli utenti, che in qualche modo si sentono incompresi, o peggio, raggirati. La soluzione non è un controllo più arduo bensì una attenta analisi della situazione senza preconcetti.
Nella lotta contro le droghe, la proibizione dell’uso si è rivelata fallimentare (16) come già prima la proibizione dell’alcool, per quanto possa essere sostenuta da interventi di forza militare e giudiziaria. La protezione del copyright, cara alla potente industria della musica, agli studi di Hollywood ed ai giganti del software, sta in forte contrasto con gli interessi degli utenti: lo scambio della musica on line e l’uso sempre più prevalente di software “open source” stanno mettendo i rispettivi monopoli in difficoltà.
Forse anche nel campo della salute saremo presto testimoni del formarsi di un mercato alternativo di gigantesche proporzioni. Se il potere legislativo e le nostre amministrazioni sanitarie continueranno a seguire la strada della protezione del cartello farmaceutico, abilmente suggerita dagli “esperti” del settore, la disobbedienza in tema salute diventerà un trend inarrestabile.
La salute è un diritto ?
Secondo l’articolo 32 della Costituzione italiana, lo Stato “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Anche la legge internazionale riconosce il nostro diritto di raggiungere il massimo standard di salute.
Il patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (17) impone, con il suo articolo 12, agli stati parte del patto di riconoscere “il diritto di ogni individuo a godere delle migliori condizioni di salute fisica e mentale che sia in grado di conseguire”.
Non esiste perciò ragione logica che potrebbe giustificare la proibizione di prodotti nutritivi o comunque naturali per la salute, specialmente quando non si può escludere che questi prodotti possano essere essenziali per alcuni di noi per ottenere e mantenere un nostro stato ottimale di salute.
Se il paradigma farmaceutico della salute impone una tale proibizione o una severa limitazione della disponibilità al pubblico di prodotti e metodiche viste come concorrenziali, va trattato come ogni altro cartello commerciale: la sua influenza pervasiva sulla nostra vita e sulle politiche della salute va limitata. I
l monopolio che oggi esiste e che determina le scelte sanitarie, va smantellato.
By Josef Hasslberger – Roma, 10 giugno 2004
Riferimenti:
1) Direttiva europea sugli integratori alimentari – testo reperibile al http://www.laleva.cc/supplements/OJ_Eudirective_supplements.pdf
2) Elenco di sostanze vitaminico/minerali attualmente in commercio in Europa ma non contenute negli allegati della direttiva e cioè da vietare: http://www.laleva.cc/supplements/forgotten_substances.html
3) Website of the Alliance for Natural Health:
http://www.alliance-natural-health.org/
4) DECRETO LEGISLATIVO – Attuazione della direttiva 2002/46/CE relativa agli integratori alimentari
http://www.greenplanet.net/Articolo3118.html
5) Ministero della Salute – Linee Guida su integratori alimentari, alimenti arricchiti e funzionali – Criteri di composizione e di etichettatura http://www.ministerosalute.it/alimenti/dietetica/dieApprofondimento.jsp?lang=italiano&label=int&id=59
6) Sentenza della Corte Europea (Sesta Sezione) Causa C 387/99 – 29 aprile 2004 http://curia.eu.int/jurisp/cgi-bin/gettext.pl?lang=it&num=79959570C19990387&doc=T&ouvert=T&seance=ARRET
7) Comunicato Stampa del Comando Generale della Guardia di Finanza – 21 maggio 2004
http://www.laleva.org/eng/images/gufi 1.jpg
8) Death by Medicine – by Gary Null PhD, Carolyn Dean MD ND, Martin Feldman MD, Debora Rasio MD, Dorothy Smith PhD
http://www.mercola.com/2003/nov/26/death_by_medicine.htm
9) Vaccini al Mercurio – Trasmissione Rai 3 “Report” Stefania Rimini”
http://www.laleva.cc/cura/report_vaccini.html
10) Cause legali contro l’aspartame accusano diverse aziende
http://www.laleva.org/it/2004/04/cause_legali_contro_laspartame_accusano_diverse_aziende_di
_avvelenamento_del_pubblico.html
11) Duane Graveline M.D. – Lipitor, Thief of Memory
http://www.newmediaexplorer.org/chris/2004/05/05/lipitor_thief_of_memory.htm
12) Lorenzo Acerra: AMALGAMI DENTALI – una scelta a rischio?
http://www.omeolink.it/pages/amalgama.htm
13) Laboratorio per la ricerca e lo sviluppo del benessere psico-sociale – INFO-LAB n. 01 – agosto 2001
http://www.laleva.cc/cura/ritalin/ritalin_infolab.html
14) Ron Law – La Sicurezza degli Integratori Alimentari a Confronto
http://www.laleva.cc/petizione/italiano/ronlaw_it.html
15) Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
http://www.agcm.it/
16) Appello per la riforma delle Convenzioni ONU sulle droghe
http://www.radicalparty.org/lia_paa_appeal_new/form.php?lang=it
17) Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali
http://www.volint.it/scuolevis/dirittiumani/patto_dir_soc.htm
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La vitamina D
Nell’estate del 1974 ai fratelli Garland, Frank e Cedric, venne l’idea eretica. I giovani epidemiologi stavano partecipando a una conferenza sui tassi di mortalità per cancro, contea per contea, negli Stati Uniti. Seduti nell’aula dell’Università Johns Hopkins di Baltimora, mentre osservavano le carte geografiche colorate a seconda dei casi di cancro, notarono una suddivisione evidente, maggiormente pronunciata per il cancro al colon. Le contee con i tassi più elevati erano in rosso; quelle con tassi bassi erano blu. Stranamente, la nazione era divisa in due quasi perfettamente, rosso al nord e blu al sud.
Perché, si chiesero, il rischio di morire di cancro era maggiore nel bucolico Maine piuttosto che nella maggiormente inquinata California del Sud ?
I due giunsero al Johns Hopkins qualche giorno dopo, guidando la propria Mustang da casa loro a San Diego. Frank stava per cominciare gli studi universitari e Cedric il suo primo impiego come professore. Era luglio e il viaggio attraverso l’assolato Sud fornì loro un idea mentre stavano studiando le carte geografiche del cancro: l’esposizione al sole cambia drasticamente a seconda della latitudine. Poteva forse questo spiegare le differenze dei tassi di cancro ?
La loro ipotesi, sviluppata meticolosamente e pubblicata sei anni dopo nell’International Journal of Epidemiology, era che la luce solare avesse un potente effetto anti-cancro dovuto al suo ruolo nella produzione di vitamina D nella pelle esposta al sole.
Quelli che vivono a latitudini settentrionali, teorizzarono, ricevono meno radiazione solare e producono meno vitamina, fatto che determina l’aumento del rischio di morire di cancro.
Oggi, che la vitamina D è presente così spesso nei media, è difficile credere che ci siano voluti decenni perché l’ipotesi dei fratelli Garland guadagnasse l’attenzione della comunità medica convenzionale. Ma i benefici della vitamina D non si limitano alla prevenzione oncologica: esistono studi che hanno stabilito un legame tra la deficienza di questo composto e talune malattie croniche e serie quali la sclerosi multipla, il diabete, le malattie cardiache, l’influenza e la schizofrenia.
Cedric Garland, ora professore di medicina preventiva all’Università di California, San Diego, è talmente convinto di questo legame allargato da dire: “Penso che la vitamina D stia per portare a un periodo d’oro per la medicina.” E non è il solo a crederlo.
Le ultime ricerche sono così convincenti che numerosi ricercatori medici credibili e difensori della sanità pubblica, molti dei quali in Canada, hanno cominciato ad assumere dosi ben superiori alle 200/ 600 unità internazionali – dose giornaliera raccomandata dal ministero della salute Canadese, a seconda dell’età con un limite superiore di 2.000 IU.
Il principale ricercatore Canadese sulla vitamina D, il dr. Reinhold Vieth dell’Università di Toronto, dice che si è tracannato 8.000 unità al giorno – quattro volte il massimo – per anni.
Dovremmo tutti fare lo stesso ?
Il dr. Vieth dice di ritenere assolutamente innocuo quello che sta facendo – dopo tutto, la sua quantità giornaliera è paragonabile alla vitamina D che un Canadese si produrrebbe naturalmente in una giornata estiva esponendosi al sole.
E il dr. Robert Heaney, ricercatore medico alla Università Creighton di Omaha, dice che il suo collega Canadese non è l’unico nel suo approccio di super dosi. “Tutti i ricercatori sulla vitamina D, personalmente non ho mai trovato eccezioni, hanno imboccato questa strada convinti dai dati,” dice il dr. Heaney, che l’anno scorso ha collaborato a uno studio, riportato nel American Journal of Clinical Nutrition, che ha collegato l’integrazione di vitamina D a una strabiliante riduzione del 60 per cento dell’incidenza di cancro in donne di mezza età e anziane.
Cedric Garland sostiene che, più dell’inquinamento e di qualche altra causa, alla radice dell’epidemia di cancro del mondo Occidentale vi sia
l’insufficienza dei livelli di vitamina D. Per di più, se più persone prendessero integratori, la popolazione delle regioni settentrionali sarebbe più in salute complessivamente.
“Potremo prevenire un insieme molto vasto di malattie con una singola misura, a poco prezzo, virtualmente senza complicazioni,” ci spiega. “Influenzerà favorevolmente ogni aspetto della medicina e della salute pubblica.”
Troppo bello per essere vero ?
Sembra quasi inconcepibile che la geografia possa condannare qualcuno a subire malattie mortali – che il solo fatto di vivere in una nazione settentrionale, come il Canada, possa essere un rischio per la salute.
L’ipotesi dei fratelli Garland si scontra anche con l’attempata visuale convenzionale che il cancro sia causato principalmente da cattive abitudini di vita, geni cattivi o elementi carcinogeni. Infatti, suggerisce che alcuni tipi di cancro siano meglio descritti come malattie dovute a deficienze nutritive, alla stregua di scorbuto o rachitismo.
Di conseguenza, molti esperti sono rimasti scettici, consapevoli che in passato molti integratori ben propagandati spesso non sono sopravissuti al loro sfolgorante avvio. “Il problema con le vitamine è che in genere la prova della loro efficacia, per qualsiasi ragione, non riesce mai,” mette in guardia Len Lichtenfeld, vice-direttore sanitario dell’American Cancer Society.
Il dr. Lichtenfeld dice che le autorità mediche sono rimaste scottate dagli integratori così spesso che gli piacerebbe vedere una “quantità sostanziale” di ulteriore ricerca prima di convincersi che la vitamina D è davvero quello che sembra.
L’idea che la luce solare abbia effetti benefici sulla salute contrasta anche col consiglio di evitare l’esposizione al sole per ridurre il rischio di cancro alla pelle. Ciononostante, l’idea che l’insufficienza di vitamina D rivesta un ruolo nel cancro e altre malattie croniche degli adulti continua a guadagnare credito scientifico come teoria plausibile, fruttando nuovo rispetto per questa vitamina a lungo sottostimata. Sebbene abbia inizialmente attirato l’attenzione negli anni ’20 come cura per il rachitismo (salute delle ossa, non cancro, è anche per questo che Health Canada ne raccomanda l’uso), da allora è stata trattata come Rodney Dangerfield (cioè ignorata N.d.T.). Nella nostra epoca salutista, è stata messa in ombra da integratori quali la vitamina C e il beta carotene.
Ma da quando i fratelli Garland hanno fatto ripartire l’interesse sulla vitamina D con i loro dati sul cancro al colon, altri studi hanno mostrato che più di una dozzina di altri cancri, inclusi i grandi killers, seno e prostata, così come una schiera di altri malanni, sembrano sensibili a insufficienze di questa vitamina.
L’idea sottostante alla ricerca è semplice: gli Esseri Umani si sono evoluti in un ambiente di piena illuminazione solare, vicino all’equatore, e conservano tuttora innumerevoli processi biologici finemente calibrati agli alti livelli di vitamina D che avremmo se ancora adesso stessimo crogiolandoci al caldo sole tropicale per tutto l’anno.
Ma migrando verso latitudini elevate, dove non è presente una forte luce solare durante l’autunno e l’inverno, la maggior parte degli esseri umani ha turbato il proprio metabolismo della vitamina D, creando suscettibilità a indisposizioni croniche che la ricerca sta ora collegando alle insufficienze.
Tratto da:
http://www.theglobeandmail.com/servlet/story/RTGAM.20080308.wxvitamin08/BNStory/specialScienceandHealth/home
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VITAMINA D
La vitamina D, liposolubile come la A, la E e la K, è prodotta dalla pelle che la sintetizza dal precursore 7-deidrocolesterolo grazie all’azione della luce solare.
Per gli igienisti e Naturisti:
Per produrre la quantità di vitamina D necessaria al nostro organismo sono sufficienti 15 minuti al giorno di esposizione alla luce del sole. Se nei Paesi mediterranei la quantità di radiazioni ultraviolette assorbita è di norma sufficiente a coprire il fabbisogno di vitamina D, chi è meno esposto al sole per condizioni climatiche o abitudini di vita, ha spesso bisogno di un’integrazione.
Regola il bilancio di calcio dell’organismo aumentando il livello ematico attraverso un aumento dell’assorbimento intestinale.
La maggior quantità di calcio disponibile viene immagazzinata nel tessuto osseo.
La forma endogena della vitamina D viene sintetizzata dall’organismo per azione della luce solare. Se tuttavia la sintesi endogena risulta insufficiente, può essere assunta attraverso alcuni alimenti: latte, uova, formaggio, burro; la forma endogena ed esogena hanno sostanzialmente gli stessi effetti nell’uomo, per cui vengono accomunate sotto il termine di Vitamina D.
La funzione della vitamina D è di stimolare l’assorbimento a livello intestinale del calcio e del fosforo, favorendo la mineralizzazione della matrice ossea.
Per i carnivori:
L’olio di fegato di merluzzo ne contiene una quantità elevatissima (210 µg/100g), ma non viene di norma consumato; i pesci, specialmente quelli grassi come salmone e aringa, ne contengono fino a 25 µg/100 g; tra le carni solo il fegato ne contiene un po’ (0,5 µg/100 g); il burro ne contiene fino a 0,75 µg/100 g e i formaggi grassi fino a 0,5 µg/100 g mentre le uova ne contengono circa 1,75 µg/100 g.
Una grave carenza di vitamina D può causare rachitismo nei bambini (lo scheletro non si sviluppa in modo corretto in quanto il tessuto osseo non è correttamente mineralizzato) e osteomalacia negli adulti (dolori alle ossa e ai muscoli, debolezza muscolare, fragilità delle ossa).
Diversi studi hanno dimostrato la relazione tra obesità e carenza di vitamina D3.
Uno studio sulla popolazione canadese del 2010 pubblicato sulla rivista Obesity, ha dimostrato che sia il peso che il grasso corporeo erano molto più bassi nelle donne con livelli di vitamina D3 normali (c.ca 30 mcg/mL) rispetto a quelle che li avevano insufficienti.
Insufficiente vitamina D3 potrebbe essere negativa, oltre che per le ossa, anche per il peso degli adolescenti e non solo.
Ad indicarlo è una recente ricerca effettuata presso il Georgia Medical College: in uno studio condotto su più di 650 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni, si è rilevato che coloro che hanno riportato una più elevata assunzione di vitamina D avevano un inferiore tasso di grasso corporeo ed una minore quantità di grassi nel ventre, un tipo di grasso conosciuto come grasso viscerale, associato a rischi per la salute, come malattie cardiache, ictus, diabete e ipertensione.
Vitamin D in Your Skin
Researchers have found that the production of previtamin D3 in your skin varies depending on several factors, which include skin type, weather conditions, and sunscreen use.
During the winter at altitudes above 35 degrees, there is minimal previtamin D3 production in the skin. Darker skin pigmentation, application of sunscreen, aging and clothing can also have a dramatic effect on previtamin D3 production.
However, at the other end of the scale, excessive exposure to sunlight does not result in vitamin D overdoes, because previtamin D3 and vitamin D3 are photolyzed to biologically inert chemicals before they can build up to dangerous levels.
Fonte Eurekalert February 20, 2008
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Medicina: Usa; sole e vitamina D, abbassano rischio infarto – 10 giugno 2008
WASHINGTON, USA – La miglior arma per prevenire i rischi di infarto e forse addirittura dimezzarli è alla portata di tutti. Basterebbe difatti una ‘terapia’ di una ventina minuti di esposizione al sole al giorno per chi ha una pelle chiara di origine caucasica per stimolare una produzione di vitamina ‘D’ nell’ organismo in quantità sufficiente a proteggere la funzionalità del muscolo cardiaco. A sostenerlo – sulla base di dati particolarmente chiari – è un nuovo studio americano, condotto ad Harvard su un campione di più di 18.000 uomini: secondo l’analisi, che ha seguito la salute dei volontari per 10 anni, gli uomini con i livelli inferiori di vitamina ‘D’ nel sangue hanno evidenziato rischi doppi di incorrere in un infarto nel corso del tempo.
In un’America fobica nei confronti del sole, sospettato di causare alti rischi di tumori della pelle, la ricerca pubblicata sulla rivista specializzata Archives of internal medicine, spezza così una lancia in favore dei Bagni di Luce-Sole
Secondo le attuali linee-guida USA, i livelli di vitamina ‘D’ raccomandati equivalgono a 30 nanogrammi per millilitro di sangue ma un numero crescente di ricercatori sostiene ora la necessità di almeno 50-60 nanogrammi. Eppure, anche alla concentrazione suggerita oggi, circa il 15% degli americani appare soffrire di carenza di vitamina ‘D.
Ed i dati emersi dallo studio firmato da Edward Giovannucci mostrano che gli uomini con livelli della vitamina ‘D’ inferiori a 15 nanogrammi hanno sofferto di infarti in misura due volte e mezza superiore a chi aveva una concentrazione intorno ai 30 nanogrammi.
Anche gli uomini con un livello tra i 15 ed i 29 nanogrammi hanno evidenziato un aumento dei rischi di infarto sia pure non specificamente quantificato. Tra le possibili spiegazioni avanzate da Giovannucci per spiegare i benefici sul cuore della vitamina D, figura l’ipotesi che bassi livelli della vitamina agevolerebbero l’accumulo di calcio nelle placche arterosclerotiche.
vedi anche:
vedi anche: Vitamine anti cancro + Vitamina D + Vitamine + Vitamine enzimi + VitaminaC anticancro + Ascobato di Potassio(Pantellini) + ENZIMI – 1 + ENZIMI – 2 + 10 Comandamenti del Pasto + Consigli alimentari + Vitamina B12 questa sconosciuta+ Vitamina per il cancro + Importante Ruolo delle Vitamine nel Cancro + 1.000 Piante per il Cancro + Vitamina C + MICRO DIETE + MINERALI + Scienza della Nutrizione
Consigli naturali utili:
– Divenire vegetariani ed abbondare quindi con verdure tipo lattuga e valeriana. Tutta la frutta va bene, ma particolarmente papaia, banana ed ananas per la frutta tropicale, e agrumi, mele, pere, cachi e uva per la frutta di casa nostra.
Curare l’alimentazione adatta: Crudismo con Emodieta
– Eliminare radicalmente ogni latticino, salumi, dolci, il caffè, il the, la cioccolata. Tenere costantemente in tasca o a portata di mano uvetta secca, fichi secchi e datteri.
– Mezz’oretta al giorno da dedicare alla respirazione yoga, e mezz’ora a camminate rilassanti più esercizi a corpo libero.
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.