Menù completo all’OGM
Come sottrarsi al gioco delle multinazionali ed orientare il mercato verso la sicurezza alimentare: diventare consumatori critici e consapevoli.
Anticrittogamici, bestiame rimpinzato con mangimi killer (vedi le vicende della “mucca pazza”), ormoni, antibiotici… mettersi a tavola è un pò come giocare alla roulette russa. Come se tutto ciò non bastasse, ora sono arrivati anche gli OGM che detti così fanno poca impressione ma se si scioglie la sigla per leggerla in tutta la sua estensione, “Organismi Geneticamente Modificati”, non mancano di regalare almeno un po’ d’apprensione. Soprattutto perché riuscire ad individuarli è tutt’altro che semplice.
Chi ha pensato di scansarli togliendo dal proprio menù l’insalata di mais e la salsa di soia, si prepari ad una brutta sorpresa. Infatti sul mercato circolano innumerevoli alimenti, possiamo azzardare a dichiarare “di uso quotidiano”, che tra i loro ingredienti annoverano derivati di soia e mais. Inutile dire che è impossibile trovare indicazioni in merito sulle etichette: i nostri legislatori non hanno ancora adeguatamente affrontato il problema. Se a ciò si aggiunge il bestiame nutrito con sostanze geneticamente modificate, si scopre che a tavola non si salva una portata, dall’antipasto al dolce.
Il problema è stato seriamente affrontato da Greenpeace, l’associazione ambientalista che da alcuni mesi ha fatto dei supermercati uno dei suoi campi d’azione. In appositi punti d’informazione, alcuni attivisti mascherati da polli giganti distribuiscono ai consumatori le liste degli alimenti prodotti con o senza OGM.
Le marche più o meno note sono suddivise in tre categorie: verde, giallo o rosso… con chiaro riferimento ai semafori stradali.
“I produttori non sono tenuti per legge a dichiarare la presenza di OGM nei mangimi, e di conseguenza i consumatori non sanno se i prodotti che acquistano derivano da animali nutriti con mangimi geneticamente modificati”, spiega Federica Ferrario, della campagna Ogm di Greenpeace. “Con queste liste vogliamo dare ai consumatori la possibilità di scegliere prodotti senza OGM e far capire loro che hanno un grande potere, quello di orientare il mercato verso la sicurezza alimentare. Rispetto alle prime liste, pubblicate nel ’99, molti prodotti non sono più segnalati in rosso, proprio grazie alla pressione dei consumatori.
Ora il problema si è spostato prevalentemente sui prodotti di origine animale”.
Gli elenchi in distribuzione (presenti anche su un sito Internet dell’associazione, dove sono continuamente aggiornati) riguardano in concreto produttori di pollame, uova, suini, pesci d’allevamento e piatti pronti.
Le informazioni sui prodotti sono state fornite direttamente dalle aziende, però Greenpeace si riserva di effettuare delle analisi per verificare la veridicità delle dichiarazioni.
Ma si possono evitare gli OGM, senza andare a fare la spesa con la lista a semaforo ?
“Gli alimenti biologici garantiscono di escludere gli OGM in ogni fase della preparazione, compresi i mangimi animali”, spiega ancora Federica Ferrario. “Attenzione all’etichetta, però: i prodotti devono essere certificati da uno degli enti autorizzati.
Sarebbe auspicabile che anche i prodotti tipici, dal Parmigiano Reggiano al prosciutto di Parma, vanto della nostra gastronomia, inserissero nei loro disciplinari l’assenza di OGM dall’alimentazione del bestiame”.
Per concludere, andiamo a curiosare tra le marche bollate con il rosso.
Tra le più note troviamo il pollame firmato AIA, il “galletto” Vallespluga, le uova di varie catene di megastore (come Carrerfour, Conad, GS e Standa), i “teneroni” di Casa Modena, i salumi Beretta, Rovagnati e Vismara, alcuni piatti pronti di Buitoni (Nestle’) e Chef Menu (Billa).
Ovviamente le varie liste sono molto più lunghe e meritano una lettura approfondita, così come sarebbe bene memorizzare i nomi delle industrie che rientrano nella categoria verde… ma lo spazio è tiranno, non ce ne vogliano coloro che abbiamo omesso.
Per saperne di più: http://ogm.greenpeace.it/new/browseliste.php
http://www.greenpeace.it/camp/ogm/new/presentazioneliste.php
Fonte: GEVAM http://www.gevam.it
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Il Governo Italiano ha deciso di imboccare una strada che ci vedrà presto colonizzati dalle multinazionali chimico – farmaceutiche – biotech detentrici dei brevetti sugli OGM” – (Italy), Roma – Gen. 20/01/10
Così l’On.le Scilipoti in riferimento al via libera formale della bozza sugli Ogm, che prevede le linee guida per la coesistenza, tra colture tradizionali e colture Ogm. “La cosa grave e che queste richieste, avanzate dall’Unione Europea, non sono state elaborate dalla grande maggioranza degli Stati membri, ma solo da alcuni di essi. E’ notizia di questi giorni – prosegue Scilipoti – l’accordo che si sarebbe concluso, tra Stato e Amministrazioni regionali in materia di OGM, tutto questo senza alcun dibattito pubblico e in totale violazione della Convenzione di AARHUS, cui l’Italia aderisce e che impone siano informate le parti interessate dei cittadini, fra l’altro, autorizzati anche a prendere parte al processo decisionale.
Questa manovra a porte chiuse del Governo- conclude Scilipoti – non fa che violare il diritto di tutti i cittadini europei a una libera scelta alimentare, ma ancor peggio, non rispetta il diritto alla salvaguardia della salute umana (gli Ogm hanno provocato, tra l’altro, un aumento dell’inquinamento da pesticidi di 4 volte) e dell’ambiente stesso”.
Segreteria On. Domenico Scilipoti IDV