OGM – Pianeta Terra: distruzione, malattia e morte.
http://www.sapereeundovere.it/pericoli-ogm-rivelati-da-un-ex-scienziato-del-governo-degli-stati-uniti/
https://www.greenbiz.it/food/agricoltura/11231-ogm-danni-agricoltura-studi?fbclid=IwAR1iTM7gMQesL3_DteRsMxsWHmQf3mvFRBIgI4FpK44SrFxmDqVB0V59hfM
Il vero lusso nel terzo millennio è la salute. Allora perché non modificarla geneticamente, con OGM e VACCINI ?
La vita ha un valore intrinseco, non è un bene di mercato. Il sistema di potere (le multinazionali) a breve possiederà il genoma umano (i singoli geni che costituiscono la mappa del Dna) con una semplice licenza.
Un esempio inosservato ?
Con una sentenza del 12 luglio scorso, la Corte di Giustizia della UE ha confermato “il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo”. Fin dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato ora un grave reato.
Certo, non in ragione di una banale teoria del complotto, con preveggenza nel 1977 l’Onu ha approvato la Convenzione contro le modificazioni ambientali. Ma come spesso accade quella regola internazionale è stata calpestata, accelerando la guerra clandestina all’ecosistema mondo.
2008 – Uno studio condotto dall’ agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare (AGES) ha pubblicato i risultati di una ricerca affidata al Ministero federale austriaco della Salute.
La ricerca è stata affidata al Prof. Juergen Zentek, per scoprire se il consumo di mais transgenico, avesse avuto effetti nocivi sui topi a lungo termine.
La prova è stata condotta su due gruppi di topi, uno nutrito con il mais transgenico americano della Monsanto NK 603 x MON 810 .L’altro gruppo di topi e stato alimentato con normalissimo mais locale .
Risultati dopo sole 20 settimane ? sono comparse le prime differenze a carico del sistema riproduttivo.
Il numero di topi partorito è calato. Il professore si è affrettato a dire che non si può sapere se anche per l’ uomo gli effetti siano gli stessi. Certo è che in molti si sono mobilitati per chiedere che sia impedita l’ importazione del mais Monsanto.
Non bisogna dimenticare che il mais in questione è stato approvato per la coltivazione e l’uso in USA, Argentina, Giappone, Filippine e Sud Africa. In Europa é autorizzata solo per l’uso in mangimi alimentari. Peccato che in molti si nutrono di questi animali .
Greenpeace, in un suo articolo rincara la dose: “L’Efsa ha dato luce verde per un OGM che ora é dimostrato essere una potenziale minaccia per la salute. Come e’ possibile affidarsi esclusivamente ai dati della Monsanto e dare l’ok all’autorizzazione ?
Il panel OGM dell’Efsa dovrebbe essere sospeso immediatamente e sostanzialmente riformato fino a quando sara’ realmente in grado di di valutare i rischi connessi agli OGM. L’Efsa dovrebbe trasformarsi in una agenzia che protegge i consumatori e non gli interessi economici della Monsanto.” conclude Ferrario.
vedi: OGM dr. Perrino + Soia OGM + NANOTECNOLOGIA: LA NUOVA MINACCIA PER IL CIBO
Contaminazioni da OGM + Contaminazione da Colza OGM in Germania
Per noi e’ ormai il tempo di reclamare al nostra salute ed una alimentazione salubre non industrializzata !
Se vogliamo avere sempre una buona salute e vivere bene fino alla tarda eta’, dobbiamo alimentarci come si deve, con cibi biodinamici e NON toccati dall’industria alimentare !
Uno studioso americano denuncia i pericoli degli OGM, un centinaio di persone sono morte e tra 5.000 e 10.000 si sono ammalate…evviva gli OGM
http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=35228
Se qualcuno ti dice che gli OGM nutriranno il mondo”, ha sostenuto Steve Smith, un dirigente della piu’ grande società di biotecnologie al mondo, la Novartis, “digli che non è così. . .
Per nutrire il mondo ci vogliono volontà politiche e finanziarie, non c’entra la produzione e la distribuzione. “
http://www.zmag.org/italy/monbiot-biotech.htm
Leggere: OGM, Brevetti e case farmaceutiche
L’insetto Bt-resistente: La larva di un parassita del cotone è il primo organismo ad aversviluppato la resistenza a una tossina prodotta da coltivazioni geneticamente modificate (OGM)
http://www.galileonet.it/news/9449/linsetto-bt-resistente
Questa potrebbe essere l’Azienda che vi controllera’ nel molto prossimo futuro
La Finanza mondiale controlla e possiede le multinazionali degli OGM – ci vogliono morti
OGM = APOCALISSE agricola ed alimentare
Gli OGM ammalano ed uccidono: http://it.youtube.com/watch?v=dlYLsJdZJJU
Libro americano di Jennifer Skanke, ediz. 2008, sulla questione OGM
Suddiviso in 18 capitoli, rispettivamente a favore o contrari agli OGM nell’alimentazione, da LEGGERE…..(purtroppo disponibile solo la versione in inglese)
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Spinaci ai Farmaci (OGM)….FOLLIA delle Multinazionali !!
Biotech OGM: spinaci anti-Hiv
WASHINGTON (Reuters) Una nuova generazione di prodotti geneticamente modificati, dalla rosa blu agli spinaci per il virus Hiv, in corso di produzione promette grandi benefici per i consumatori, secondo la Pew Initiative on Food and Biotechnology.
Il gruppo, un’azienda no-profit, ha detto di aver analizzato dozzine di prodotti animali e vegetali con geni impiantati e di averli testati in laboratorio per contenere il dibattito pubblico su rischi e benefici delle biotecnologie.
Gli scienziati dell’Università Thomas Jefferson avevano annunciato all’inizio di quest’anno di essere al lavoro a una qualità di spinaci superproteici in grado di sopprimere l’infezione mortale da Hiv.
I ricercatori hanno introdotto un gene che contiene la proteina, in un virus di una pianta comune e dopo hanno inserito il materiale genetico nella pianta degli spinaci, secondo il rapporto.
“Gli sviluppatori delle tecnologie ritengono che i vaccini commestibili potrebbero offrire importanti contributi ai programmi convenzionali di immunizzazione eliminando sia l’esigenza di ambienti asettici che i rischi connessi con l’iniezione” si legge ancora nel rapporto.
Tratto da: nadirnotizie è un servizio di Nadir Onlus HIV Treatment Group
Commento NdR: ma ormai è noto che non vi è nessun legame fra questo “virus” e l’Aids !
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Ricerche scientifiche: Il DNA da colture OGM può essere trasferito nelle persone che li mangiano !
Fermiamo le coltivazioni di OGM… è già troppo tardi !! – 13/04/2018
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0069805
https://www.researchgate.net/signup.SignUp.html
http://www.who.int/foodsafety/areas_work/food-technology/faq-genetically-modified-food/en/
https://www.food.gov.uk/science/novel/gm/gmanimal – 11/04/2018
In un nuovo studio pubblicato nella Public Library of Science (PLOS) peer reviewed,(1) i ricercatori sottolineano che ci sono prove sufficienti che i frammenti di DNA derivati dal cibo, trasportino geni completi che possono entrare nel sistema di circolazione umano attraverso un meccanismo
sconosciuto.
Mi chiedo se gli scienziati di queste società biotech abbiano già identificato questo metodo.
In uno dei campioni di sangue la concentrazione relativa del DNA della pianta è superiore al DNA umano. Lo studio si è basato sull’analisi di oltre 1000 campioni umani provenienti da quattro studi indipendenti. PLOS è un diario scientifico di libero accesso, e rispettato all’unisono che copre la ricerca primaria delle discipline nell’ambito della scienza e della medicina. È bello vedere questo studio pubblicato su di esso, a conferma di ciò che molti sospettano da anni.
Quando si tratta di colture e alimenti geneticamente modificati, non abbiamo davvero idea di quali saranno gli effetti a lungo termine sul pubblico. La primissima vendita commerciale di alimenti geneticamente modificati fu solo venti anni fa, nell’anno 1994.
Non è possibile che le nostre autorità sanitarie possano testare tutte le combinazioni possibili su una popolazione abbastanza numerosa, per un periodo di tempo sufficientemente lungo da poter dire con certezza che sono innocui.
Il genetista David Suzuki ha recentemente espresso la sua preoccupazione, affermando che gli esseri umani fanno parte di un “massiccio esperimento genetico” nel corso di molti anni, poiché migliaia di persone continuano a consumare OGM, e ha senso.
I progressi dello studio sul genoma negli ultimi anni, hanno rivelato che gli organismi possono condividere i loro geni. Prima di questo, era stato pensato che i geni fossero condivisi solo tra i singoli membri di una specie attraverso la riproduzione.
I genetisti di solito seguivano l’ereditarietà dei geni in quella che chiameremmo uno sviluppo “verticale”, come allevare un maschio e una femmina, seguire la loro prole e continuare lungo la strada da lì. Oggi gli
scienziati riconoscono che i geni sono condivisi non solo tra i singoli membri di una specie, ma anche tra membri di specie diverse.
“Il nostro flusso sanguigno è considerato un ambiente ben separato dal mondo esterno e dal tratto digestivo. Secondo il paradigma standard, grandi macromolecole consumate con il cibo non possono passare direttamente al sistema circolatorio.
Durante la digestione si pensa che le proteine ??…e il DNA siano degradati in piccoli costituenti, amminoacidi e acidi nucleici, rispettivamente, e quindi assorbiti da un complesso processo attivo e distribuiti a varie parti del corpo attraverso il sistema di circolazione.
Qui, sulla base dell’analisi di oltre 1000 campioni umani provenienti da quattro studi indipendenti, riportiamo prove che frammenti di DNA derivati dal cibo, che sono abbastanza grandi da trasportare geni completi, possono evitare la degradazione e attraverso un meccanismo sconosciuto entrare nel sistema di circolazione umano.
In uno dei campioni di sangue la concentrazione relativa del DNA della pianta è superiore al DNA umano. La concentrazione del DNA vegetale mostra una distribuzione lungamente normale, sorprendentemente precisa nei campioni di plasma, mentre il campione di controllo non plasmatico è risultato privo di DNA vegetale.
Non è come un essere umano che si accoppia con una mela, una banana o una pianta di carota e scambia i geni. Ciò che hanno fatto le società biotecnologiche e biogenetiche come la Monsanto, è che hanno permesso il trasferimento di geni da una all’altra senza alcun riguardo per le limitazioni o i vincoli biologici. Il problema con questo è che si basa su una scienza pessima e corrotta, per non dire altro.
Le condizioni e le “regole” biologiche che si applicano al trasferimento genetico verticale, almeno quelle di cui siamo a conoscenza, non si applicano necessariamente al trasferimento genetico orizzontale. La scienza
biotecnologica oggi si basa sul presupposto che i principi che regolano l’ereditarietà dei geni, siano gli stessi quando spostiamo i geni orizzontalmente come sono, quando vengono mossi verticalmente. Ciò dimostra che gli OGM dovrebbero essere sottoposti a molte più sperimentazioni e ricerche rigorose prima di continuare a consumarli.
Come possono le nostre autorità sanitarie governative approvare questi come sicuri ? È quasi come se ci avessero detto che erano sicuri, e lo hanno detto, e ci siamo semplicemente fidati senza metterlo in discussione. Sembra che siamo una razza molto credulona, ma le cose stanno cambiando e altre stanno iniziando a mettere in discussione il mondo che li circonda.
“Una piccola mutazione in un essere umano può determinare così tanto, il punto è quando muovi un gene, un gene, un piccolo gene da un organismo in uno diverso, che cambi completamente il suo contesto. Non c’è modo di prevedere come si comporterà e quale sarà il risultato. Pensiamo di progettare queste forme di vita, ma è come prendere una orchestra preparata per suonare una sinfonia di Beethoven, e poi prendere dei tamburi qua e la, e farli suonare insieme, e si pensa che suonino musica. Ciò che uscirà sarà qualcosa di molto molto diverso. I pubblicitari dicono che dietro agli OGM c’è una buona intenzione, ma il fatto è che è guidato dalle corporation e quindi dai soldi”. – By David Suzuki
Personalmente credo che le intenzioni vadano al di là del denaro, vedi transumanesimo ed eugenetica, ma questa è un’altra storia.
È anche abbastanza chiaro che il DNA dal cibo può e finisce nei tessuti animali e nei prodotti a base di latte che le persone mangiano.
Ci sono studi che mostrano quando gli esseri umani o gli animali digeriscono cibi geneticamente modificati, i geni creati artificialmente trasferiscono e alterano il carattere dei batteri benefici nell’intestino. I ricercatori riferiscono che i microbi trovati nel piccolo intestino di persone con ilestomia sono in grado di acquisire e ospitare sequenze di DNA da piante OGM. Le colture geneticamente modificate si sono infiltrate nei mangimi dal 1996, ed è normale che abbiano una dieta OGM completa. Gli studi hanno collegato l’alimentazione degli animali OGM a una grave infiammazione dello stomaco e all’utero allargato nei suini.
È anche importante notare che il trasferimento genetico tra colture agricole geneticamente modificate e specie autoctone circostanti, ha dato origine a specie altamente resistenti chiamate super erbacce. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, il trasferimento genetico e il movimento di geni da piante geneticamente modificate, in colture convenzionali o specie affini, potrebbero avere un effetto sulla sicurezza alimentare e sulla sicurezza umana.
“Questo rischio è reale, come è stato dimostrato quando tracce di un tipo di mais, che sono state approvate solo per l’uso nei mangimi, sono apparse nei prodotti a base di mais per il consumo umano negli Stati Uniti.”
La verità è che gli ingegneri genetici non hanno mai preso in considerazione la realtà del trasferimento genico quando producono queste cose e le introducono nell’ambiente. Di conseguenza, stiamo iniziando a vedere le conseguenze dei geni che sono stati progettati, in particolare come si diffondono e alterano altri organismi in vari ambienti.
Watrud et al (2004) hanno scoperto che il transgene di resistenza agli erbicidi, si diffondeva attraverso il polline in un’area fino a 21 km oltre il perimetro dell’area di controllo, e aveva impollinato enormi distese di colture.
Prima di quest’anno, i governi hanno concluso che è improbabile che si verifichi il trasferimento di DNA da colture OGM agli alimenti. Ora possiamo vedere che hanno torto e che con tutta probabilità ne erano a conoscenza.
Indipendentemente dal fatto che il DNA di alimenti geneticamente modificati possa essere trasferito all’uomo e agli animali, oggi si sa ancora molto poco e ciò che è noto non sembra per niente confortante. Esistono studi che collegano OGM e pesticidi a vari disturbi.
Bisogna fermare la produzione di OGM fino a quando non sappiamo definitivamente che sono sicuri per il consumo umano.
Non è un mistero il motivo per cui la maggior parte dei paesi in tutto il mondo ha completamente vietato gli OGM.
By Giuseppe Altieri, Agronomo – altieri@agernova.it
Riferimenti:
(1) Complete Genes May Pass from Food to Human Blood
(2) Assessing the survival of transgenic plant DNA in the human gastrointestinal tract
(3) Frequently asked questions on genetically modified foods
(4) GM material in animal feed
Fonte: koenig2099.wordpress.com
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Secondo un’altra ricerca i cibi OGM alterano sistema digestivo – 12 agosto 2011
Un articolo pubblicato su Alliance For Natural Health attesta che il cibo OGM altera il nostro sistema digestivo, anche perché non è stata ancora fatta abbastanza ricerca sulle potenziali ripercussioni negative del consumo di questo tipo di prodotti.
L’Institute for Responsible Technology rileva che il processo di mutazione genetica è più pericoloso di quanto probabilmente siamo portati a pensare. Bisogna sapere infatti che questa tecnica “manipolazione Genetica =OGM”, può causare mutazioni in centinaia di punti differenti del DNA.
vedi: Giornale il Piccolo + L 159 OGM + Depliant OGM + L’Italia sdogana gli OGM + Libro sui danni degli OGM + Tracciabilità dei Cibi + OGM minaccia PDF + OGM NO ! – Carta di Montebelluna + Convegno del SANA Bologna 2008
Padroni del Mondo, Multazionali, Big Pharma, guerra all’Italia per gli OGM
L’Ungheria brucia tutte le piantagioni realizzate con semi OGM – 07/06/2013
L’ Ungheria ha deciso di eliminare tutte le piantagioni realizzate con semi OGM di Monsanto.
Secondo il ministro per lo Sviluppo Rurale Lajos Bognar, sono stati bruciati questa settimana circa 500 ettari di colture di mais – pari a cinque milioni di metri quadrati. L’intenzione è che il paese non abbia più un solo frutto proveniente da materiale geneticamente modificato.
Secondo le informazioni del portale Real Pharmacy divulgato ieri (23), i campi di grano sono stati distrutti in tutto il territorio ungherese ed erano stati di recente impianto. Solo così il polline di mais TOSSICO che stava per essere disperso nell’aria, non sarà quindi pericolo per la popolazione.
Gli ungheresi sono il primo a prendere una posizione forte in seno all’Unione europea in relazione all’uso di semi transgenici. Nel corso degli ultimi anni, il governo ungherese sta distruggendo diverse piantagioni di materiali derivati dalla Monsanto. Il ministro dice che i produttori dei paesi Bognar sono tenuti a garantire che non utilizzano sementi geneticamente modificate.
L’Unione europea ha una politica di libera circolazione dei prodotti all’interno dei paesi del blocco. Così le autorità ungheresi, CHE HANNO BANDITO L’OGM dal 2011, non possono indagare su come i semi raggiungono il loro territorio. Tuttavia, ha detto Lajos Bognar, “che non ci impedisce di indagare in profondità l’uso di questi semi nel nostro territorio.”
Secondo la stampa ungherese, il paese ha ancora migliaia di ettari in queste condizioni. Sempre secondo il portale Portogallo Mondiale agricoltori si difese contro l’accusa di utilizzare materiale geneticamente modificato. Essi sostengono che non sapevano che si trattava di semi di Monsanto.
Poiché il periodo fertile per le piantagioni è già oltre la metà, è troppo tardi per ripiantare nuovi semi. Così, il raccolto di quest’anno è andato completamente perso. E a peggiorare le cose per gli agricoltori, la società che ha distribuito i semi OGM è fallita – il che impedisce ogni possibilità di risarcimento.
Tratto da: solosalute.altervista.org
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BIOSICUREZZA – 19 ottobre 2010
OGM, accordo per la responsabilità del danno – Firmata in Giappone la bozza del nuovo trattato internazionale sulla responsabilità e il danno da organismi transgenici alla biodiversità
Nasce dopo sei anni di negoziato il nuovo trattato sulla responsabilità e il risarcimento del danno conseguente al movimento transfrontaliero degli organismi geneticamente modificati.
Il “Nagoya- Kuala Lumpur Supplementary Protocol on Liability and Redress to the Cartagena Protocol on Biosafety” stabilisce infatti che le aziende che producono e importano OGM, compreso chi coltiva piante transgeniche, saranno ritenute responsabili del danno all’ecosistema nativo, e che i governi nazionali potranno dunque chiedere il rimborso per le eventuali spese di compensazione sostenute al loro posto. Inoltre, grazie ad apposite leggi, le aziende dovranno stipulare polizze assicurative per il possibile danno alla biodiversità e alla salute umana causato dall’inquinamento genetico.
L’accordo sul testo è stato raggiunto da oltre 160 paesi l’11 ottobre scorso a Nagoya, in preparazione della quinta Conferenza delle Parti per la Convenzione sulla Diversità Biologica (COP- MOP 5) che si svolgerà nella stessa città giapponese dal 18 al 29 Ottobre, e sarà inserito come supplemento al Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza.
Il trattato, che rimarrà aperto per le firme da marzo 2011 a marzo 2012 ed entrerà in vigore 90 giorni dopo la sua ratifica da parte di almeno 40 paesi membri del Protocollo di Cartagena, vuole essere un chiaro segnale della volontà politica dei paesi ricchi e poveri del nord e del sud del globo di ridurre significatimene la perdita della biodiversità vegetale e animale a livello globale, e contribuire, così, ad alleviare la povertà.
Si teme, tuttavia, che la crisi finanziaria internazionale possa mettere in forse la reale implementazione del protocollo, in quanto i firmatari sono tenuti a contribuire economicamente al suo budget; anche per i progetti di tutela degli ecosistemi già a rischio i fondi sono scarsi.
In previsione del trattato di Nagoya-Kuala Lumpur, le maggiori multinazionali del settore biotech quali BASF, Bayer CropScience, Dow AgroSciences, DuPont, Monsanto e Syngenta hanno aderito al Global Compact, un contratto su base volontaria con cui si impegnano a risolvere le problematiche del danno alla diversità biologica dovuto al rilascio degli OGM.
Per saperne di più: World Community Adopts a new UN Treaty on Living Modified Organisms
By Nicoletta De Cillis – Tratto da: centrobenesserekundalini.blogfree.net
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Nei prodotti confezionati ed in vendita, non sempre le etichette sono sufficientemente chiare da poter escludere o meno la presenza di alimenti transgenici e derivati. La cosa migliore da fare è chiamare gli uffici responsabili dei consumatori e chiedere che volete essere certi che i prodotti di quella determinata ditta non contengano alimenti transgenici.
Siate molto chiari: chiedete anche che tutti i derivati, come lecitina, oli, amido modificato ecc. siano non-transegenici e cioè che volete che provengano da colture geneticamente non manipolate. Se una ditta sostiene di non fare uso di alimenti transgenici o derivati, chiedetegli di metterlo sulle etichette, in modo che i consumatori lo sappiano e possano fidarsi.
E chiedete ai supermercati di non vendere prodotti con alimenti transgenici e loro derivati.
http://www.verdinrete.it/ondakiller/
http://www.egroups.com/messages/forum-campi-em
Dopo la lunga serie di episodi di contaminazione del riso USA con l’OGM LL601, il Dipartimento dell’Agricoltura americano vieta la coltivazione di un’altra varietà di riso, a causa di una contaminazione genetica, questa volta con un gene GM della BASF e uno ancora ignoto.
Fonte: http://www.sicurezzadeglialimenti.it/notizia70072.htm
Maggiori produttori di OGM in: Argentina 17,1 % – Brasile 9,4 % – Canada 5,8 % – Cina 3,3 % (sopra tutto riso) – Altri 4,6 % – Usa 49,8 %.
Prodotti Principali OGM: Soia 60% – Mais 24 % – Cotone 17 % – Colza 5 %…..
Le superfici di campi coltivati ad OGM stanno purtroppo aumentando spropositatamente in tutto il mondo….
La superficie totale ufficiale nel mondo e’ di 102 milioni di ettari quadrati Ha, (quella segreta NON si sa’…) e gli agricoltori che seminano semi OGM NON lo dichiarano ai loro vicini….. in Francia sono nati i primi comitati-gruppi dei “sradicatori”…..di OGM…..e la lotta continua….e si allarga in tutta Europa…
In Italia DIVIETO di coltivazione di OGM in campo aperto. In Europa, L’UE ha imposto che tutti gli alimenti con piu’ dello 0,9 % di OGM o derivati abbiano un’etichetta che lo segnali, ma non vi e’ obbligo su Latte e Carne di animali nutriti con alimenti OGM (e lo sono quasi tutti….), inoltre fino al 2006 la percentuale era piu’ bassa, nel 2007 e’ stata innalzata per le pressioni della Lobby degli OGM….
Un recente studio pubblicato dal governo austriaco (13/11/2008) sui rischi sanitari legati agli OGM, ha accertato che la fertilità dei topi nutriti con mais OGM è risultata molto indebolita rispetto a topi alimentati con prodotti naturali: hanno generato una prole ridotta di numero e di peso.
Queste scoperte dimostrano quanto poco sappiamo dell’impatto a lungo termine degli OGM sulla salute e sull’ambiente e quanto sia inadeguata l’attuale procedura di valutazione dei rischi a livello europeo.
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Importante – In OLANDA NO OGM !
Il Ministero dell’Ambiente olandese ha dato il permesso alla Fondazione DLO (parte dell’Università di Wageningen) di procedere con campi di prova di patate OGM in diversi luoghi dei Paesi Bassi. Il marchio è PorM/RB IM 10-006. La Fondazione DLO utilizza patate GM commerciali delle multinazionali AVEBE e BASF. Le patate GM hanno geni di resistenza agli antibiotici.
L’ALLEGATO II
PRINCIPI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE, DIRETTIVA 2001/18/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 marzo 2001:
(22) La questione dei geni di resistenza agli antibiotici dovrebbe essere presa in particolare considerazione nella valutazione del rischio degli OGM contenenti tali geni.
2. 2. Prima di presentare una notifica ai sensi della parte B o della parte C, chiunque deve effettuare una valutazione del rischio ambientale.
Le informazioni che possono essere necessarie per effettuare la valutazione del rischio ambientale sono indicate nell’allegato III.
3. Gli Stati membri e la Commissione assicurano che gli OGM contenenti geni che esprimono una resistenza agli antibiotici in uso a fini medici o veterinari siano presi in particolare considerazione nell’effettuare una valutazione del rischio ambientale, al fine di identificare ed eliminare gradualmente i marcatori di resistenza agli antibiotici negli OGM che possono avere effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Tale eliminazione graduale avviene entro il 31 dicembre 2004 nel caso di OGM immessi in commercio secondo la parte C ed entro il 31 dicembre 2008 nel caso di OGM autorizzati ai sensi della parte B.
Un principio generale per la valutazione del rischio ambientale è anche quello di effettuare un’analisi degli effetti .cumulativi a lungo termine. rilevanti per l’emissione e l’immissione in commercio. .Gli effetti cumulativi a lungo termine. si riferisce agli effetti accumulati delle autorizzazioni sulla salute umana e sull’ambiente, compresi, tra l’altro, la flora e la fauna, la fertilità del suolo, la degradazione del materiale organico nel suolo, la catena alimentare umana e animale, la diversità biologica, la salute degli animali e i problemi di resistenza agli antibiotici.
sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/CEE del Consiglio
Tratto da: http://www.biosafety.be/PDF/2001_18.pdf
We ask Mr. Atsma and Mr.Tusk to protect the EU environment and the health of people and animals. Please don’t permit these trails.
The European GMO-free Citizens don’t want these GM-potato trials and have written this petition, which you can sign. We will also go to the Dutch Council of State in the Hague. This topic and these signatures will be brought to their attention.
Voor de Nederlandse mensen klik hier voor meer Nederlandse informatie.
Translation: For Dutch people click here for more information in Dutch.
Fonte: change.org
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I rischi del super-parassita OGM – 08 feb. 2008 – Campagna OGM
Uno studio – pubblicato su Nature Biotechnology – dimostra che un parassita del cotone, il lepidottero Helicoverpa Zea, ha sviluppato la resistenza alle piante che sono state geneticamente modificate per uccidere gli insetti della sua specie.
Nelle piantagioni di cotone OGM in Mississippi e Arkansas ora gli agricoltori sono costretti a fare maggior ricorso agli antiparassitari. Un pericolo che Greenpeace aveva denunciato in un rapporto del 2004.
Le piante OGM che dovrebbero risultare resistenti agli insetti contengono di solito una versione sintetica della tossina Bt presente in natura. La costante esposizione alle tossine Bt, prodotte dalle piante OGM, rende i parassiti resistenti ai loro effetti, favorendo la sopravvivenza di insetti nocivi che dimostrano immunità genetica al Bt.
Col passare del tempo, tutto ciò può portare alla proliferazione di individui resistenti fino al punto in cui il Bt non servirà più contro la maggior parte degli insetti nocivi.
Nella sua forma naturale, il Bt è stato utilizzato fin dagli anni ’50, nell’agricoltura biologica e sostenibile per eliminare insetti nocivi, senza danneggiare insetti non-target o altre forme di vita. Al contrario le tossine Bt prodotte da colture resistenti agli insetti – fra cui il mais OGM della Monsanto – hanno dimostrato di essere molto nocive per altri utili insetti predatori.
La stessa sorte potrebbe toccare presto anche ad altre colture. Proprio a causa dei rischi di diversa natura legati a questi organismi il governo francese ha deciso di vietare la coltivazione del mais transgenico della Monsanto MON810.
Tratto da: www.greenpeace.org
vedi: Ingegneria Genetica + Danni degli OGM + API muoiono e boicottano OGM
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RAPIDO DECESSO della PROLE di RATTI ALIMENTATI con SOIA OGM
Leggete cosa risulta sulla Soia OGM, tenendo presente che la soia OGM rappresenta il 99,5 % della soia in commercio nel mondo:
http://www.newmediaexplorer.org/sepp/2005/10/31/gm_soy_found_to_kill_rats_russian_study.htm
Una scienziata russa ha approntato un semplice esperimento per verificare l’ipotesi che il consumo di soia geneticamente modificata (GM) possa avere effetti sulla prole. L’esito è stato sorprendente, tale da minacciare potenzialmente un’industria da molti miliardi di dollari.
Irina Ertnakova, eminente scienziata presso l’Istituto Fusioni Nervose Superiori dell’Accademia delle Scienze della Russia (RAS), ha aggiunto farina di soia OGM (5-7 grammi) alla dieta di alcune femmine di ratto.
Altre femmine di ratto sono state alimentate con soia non-OGM, oppure hanno seguito una dieta priva di soia.
La dieta sperimentale ha avuto inizio due settimane prima del concepimento e si è protratta durante tutta la gravidanza e l’allattamento.
Le prime sorprese si sono avute al momento della nascita dei piccoli; alcuni di quelli delle femmine alimentate con soia GM erano di dimensioni decisamente inferiori e, dopo due settimane, il 36% di essi pesava meno di 20 grammi, rispetto al 6% riscontrato negli altri gruppi.
Tuttavia il vero shock si è avuto quando gli animali hanno iniziato a morire. Nel giro di tre settimane, 25 dei 45 (55,6%) ratti del gruppo alimentato con soia GM erano morti, rispetto ai soli 3 su 33 (9%) del gruppo non GM e 3 su 44 (6,8%) dei controlli senza soia.
Irina Ermakova ha conservato molti dei principali organi delle madri e dei figli, ha elaborato degli schemi per una loro dettagliata analisi, ha creato progetti per replicare ed ampliare l’esperimento alimentare ed è rimasta ben presto a corto di fondi per la ricerca.Difficilmente le sue scoperte saranno ben viste da un’industria che già si dibatte fra mille controversie.
Fonte: GMWatch.com, 31 ottobre 2005
Una scienziata russa si è concentrata sui discendenti degli animali nutriti con soia geneticamente modificata: moltissimi cuccioli sono morti o sono cresciuti stentati, nessuno è riuscito a riprodursi.
Prendete un’ipotetica vittoria elettorale del centrosinistra e trasferitela nel Tg4 di Emilio Fede. E’ più o meno questo il trattamento che la comunità scientifica internazionale ha riservato allo studio compiuto da una scienziata russa, Irina Ermakova, sugli effetti nei ratti dell’alimentazione contenente Ogm. Ermakova si è concentrata sui discendenti degli animali nutriti con Ogm, un punto trascurato dalla stragrande maggioranza delle ricerche, ed ha riscontrato che moltissimi cuccioli sono morti o sono cresciuti stentati.
I due animali della foto hanno la stessa età. Indovinate quale è il figlio di una madre che mangiava Ogm…
Inoltre i cuccioli, una volta diventati adulti, non sono assolutamente riusciti a riprodursi.
Impressionanti i dati messi insieme da Irina Ermakova sui ratti figli di madri nutrite con Ogm.. Oltre al gruppo di controllo formato da ratte alimentate con l’abituale mangime da laboratorio, essa ha allevato ratte cui era offerta soia convenzionale ed altre cui erano offerte, rispettivamente, soia transgenica e proteine di soia transgenica. Ha sottoposto a questo regime dietetico gli animali continuativamente, cominciando 15 giorni prima dell’accoppiamento e per tutto il periodo dell’allattamento. E quando i cuccioli hanno avuto tre settimane, ha fatto la conta dei morti e dei sopravvissuti.
In sintesi, i risultati. Nel gruppo di controllo nutrito con mangime convenzionale da laboratorio è morto l’8% dei cuccioli.
Nel gruppo nutrito con soia Ogm è morto il 51% dei cuccioli. In quello nutrito con proteine di soia transgenica la mortalità ha raggiunto il 15%, e in quello nutrito con soia convenzionale la mortalità è stata pari al 10%.
Il sito della dottoressa Irina Ermakova : http://eco-irina-ermakova.narod.ru/eng/index.htm
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Sconvolgente verità sugli OGM
Dal numero di Maggio di “TOTAL WELLNESS”, newsletter mensile del Dott. Sherry Rogers, Medico americano.
“L’ATTACCO PEGGIORE delle MACC (Multinational Agriculture and Chemical Corporations) al MONDO INTERO”.
Fino ad oggi non potevo pensare che ci potesse essere qualcosa di peggio delle catastrofi chimiche che abbiamo vissuto in questo secolo, ma mi sbagliavo, almeno per quanto riguarda la sensibilità agli agenti chimici di cui si verifica un accumulo nel nostro corpo, (e liberarsene ???). D’altra parte c’è una piaga più nuova che è impossibile da individuare e che è irreversibile. Ancor peggio causa un indubitabile, inspiegabile effetto domino.
La colpa va all’INGEGNERIA GENETICA.
Voi avete probabilmente sentito parlare di ingegneria genetica per la prima volta quando vi ho parlato del fatto che la Monsanto stava inserendo nella pianta della soia alcuni geni di piante geneticamente non correlate, allo scopo di renderla resistente al Roundup (glifosato), un potente erbicida.
Ora i semi di soia resistenti al Roundup possono essere pesantemente trattati con il Roundup per uccidere le erbacce, senza danneggiare la soia.
Però i fagioli di soia ne immagazzinano un bel po’ per quelli che li ingeriscono perchè sono altamente contaminati con il tossico erbicida (Roundup).
Questi prodotti derivati dalla soia modificata, che includono circa l’80 % dei semi disponibili, sono stati trovati anche nei prodotti per i lattanti, inclusi Similac, Enfamil, Isomil, e Neocare, come nei Doritos, Fritos, olii vegetali, olio di soia, margarina e molti altri. In aggiunta, uno dei geni viene dalla Petunia che è parente della Belladonna. Questo significa che le persone che soffrono di artrite indotta da Belladonna, ora potranno soffrire di artrite a causa dei semi di soia.
Quando la Monsanto inserì il gene della noce del Brasile nella soia, le persone allergiche alle noci del Brasile ebbero immediatamente delle reazioni anafilattiche (reazione gravissima in cui non si riesce a respirare e che porta spesso a morte) a causa della soia. Rimossero in fretta il gene perché le reazioni furono così serie. I virus del cancro vengono deliberatamente inseriti nel vostro cibo.
Sfortunatamente, l’ingegneria genetica non è limitata semplicemente a tentativi allo scopo di migliorare alcune specie di piante. Perché quando un gene da una specie viene posto in un essere vivente completamente diverso (pianta o animale) ha bisogno di un vettore o qualcosa che trasporti il gene nella fabbrica genetica dell’organismo non correlato.
Molto spesso il vettore è un VIRUS, perché un virus è in pratica un pezzo di materiale genetico con un involucro di proteina che è così piccolo da poter infettare facilmente altro materiale genetico.
Hanno perso la testa e tutti i loro principi etici ?
Questi virus possono anche ricombinarsi tra sé stessi per creare nuove malattie per le piante o per gli animali.
Vi piacerebbe dare rifugio alla Klebsiella o alla Candida (per poi annidare il cancro) nel vostro intestino che è resistente a tutti i trattamenti ?
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SCONVOLGENTE VERITÀ SUGLI OGM – By Giuseppe Altieri
Quando la Monsanto inserì il gene della noce del Brasile nella soia, le persone allergiche alle noci del Brasile ebbero immediatamente delle reazioni anafilattiche a causa della soia. Rimossero in fretta il gene perché le reazioni furono così serie.
BY Giuseppe Altieri
Dal numero di Maggio di “TOTAL WELLNESS”, newsletter mensile del Dott. Sherry Rogers, Medico americano.
“L’ATTACCO PEGGIORE DELLE MACC (Multinational Agriculture and Chemical Corporations) al MONDO INTERO”.
Fino ad oggi non potevo pensare che ci potesse essere qualcosa di peggio delle catastrofi chimiche che abbiamo vissuto in questo secolo, ma mi sbagliavo, almeno per quanto riguarda la sensibilità agli agenti chimici di cui si verifica un accumulo nel nostro corpo, (e liberarsene ???). D’altra parte c’è una piaga più nuova che è impossibile da individuare e che è irreversibile. Ancor peggio causa un indubitabile, inspiegabile effetto domino.
La colpa va all’INGEGNERIA GENETICA.
Voi avete probabilmente sentito parlare di ingegneria genetica per la prima volta quando vi ho parlato del fatto che la Monsanto stava inserendo nella pianta della soia alcuni geni di piante geneticamente non correlate, allo scopo di renderla resistente al Roundup (glifosato), un potente erbicida. Ora i semi di soia resistenti al Roundup possono essere pesantemente trattati con il Roundup per uccidere le erbacce, senza danneggiare la soia. Però i fagioli di soia ne immagazzinano un bel po’ per quelli che li ingeriscono perchè sono altamente contaminati con il tossico erbicida (Roundup).
Questi prodotti derivati dalla soia modificata, che includono circa l’80 % dei semi disponibili, sono stati trovati anche nei prodotti per i lattanti, inclusi Similac, Enfamil, Isomil, e Neocare, come nei Doritos, Fritos, olii vegetali, olio di soia, margarina e molti altri. In aggiunta, uno dei geni viene dalla Petunia che è parente della Belladonna. Questo significa che le persone che soffrono di artrite indotta da Belladonna, ora potranno soffrire di artrite a causa dei semi di soia.
Quando la Monsanto inserì il gene della noce del Brasile nella soia, le persone allergiche alle noci del Brasile ebbero immediatamente delle reazioni anafilattiche (reazione gravissima in cui non si riesce a respirare e che porta spesso a morte) a causa della soia. Rimossero in fretta il gene perché le reazioni furono così serie. I virus del cancro vengono deliberatamente inseriti nel vostro cibo.
Sfortunatamente, l’ingegneria genetica non è limitata semplicemente a tentativi allo scopo di migliorare alcune specie di piante. Perché quando un gene da una specie viene posto in un essere vivente completamente diverso (pianta o animale) ha bisogno di un vettore o qualcosa che trasporti il gene nella fabbrica genetica dell’organismo non correlato. Molto spesso il vettore è un VIRUS, perché un virus è in pratica un pezzo di materiale genetico con un involucro di proteina che è così piccolo da poter infettare facilmente altro materiale genetico.
I VIRUS del CANCRO VENGONO DELIBERATAMENTE INSERITI nel VOSTRO CIBO
Il cancro nei polli risulta spesso dall’infezione con il Virus Rous Sarcoma. Gli scienziati che pensano a far fare i soldi alle compagnie attraverso l’ingegneria genetica hanno deciso che non è un problema usare il virus del cancro dei polli come vettore per impiantare il gene dell’ormone della crescita nei pesci di allevamento in modo che possano crescere più in fretta. Il problema è che una volta dentro al pesce il virus può sopravvivere e infettare il prossimo ospite, voi, che mangiate quel pesce. Gli scienziati con facilità dicono che in questo non c’è pericolo e possono uscirne senza problemi perché il governo degli Stati Uniti non richiede nessun test o prova che il cibo proveniente da ingredienti modificati sia sicuro.
E lo spavento è molto lontano dall’essere finito.
Il virus della LEUCEMIA è stato usato nei polli come vettore per veicolare alcuni geni, molti dei quali umani, per l’aumento della produzione del pollame. Inoltre, un retrovirus è stato usato come vettore virale nei maiali per inserire cellule fetali per far crescere le aorte per poi trapiantarle negli uomini. Questo ha portato a infezioni da retrovirus di maiale negli uomini
Hanno perso la testa e tutti i loro principi etici ?
Questi virus possono anche ricombinarsi tra sé stessi per creare nuove malattie per le piante o per gli animali. E, ancora più importante, materiale genetico estraneo, da questi virus può essere assorbito attraverso il nostro intestino e venire incorporato nelle cellule del nostro stesso corpo creando nuove malattie per noi uomini. I geni inseriti nelle piante sono inseriti lì allo scopo di renderle resistenti a certe infestazioni, pesticidi, erbicidi o antibiotici. Ma questi vettori o trasportatori di geni possono anch’essi infettare i batteri e altri organismi nel tratto intestinale del nostro corpo. Creando una nuova resistenza agli antibiotici.
Vi piacerebbe dare rifugio alla Klebsiella o alla Candida nel vostro intestino che è resistente a tutti i trattamenti ?
Se questo non fosse un problema sufficiente, uno dei geni più comunemente inseriti nelle piante è il gene Bt. Bt stà per Bacillus Thuringiensis, un batterio particolare che secerne una tossina che uccide vari tipi di malattie delle piante.
Il problema è che questa tossina, una volta dentro ad alcuni di noi, li rende estremamente ammalati. Può simulare i sintomi della Belladonna, in cui tu, di notte, devi strisciare a carponi fino al bagno per giorni, a causa del forte dolore ai muscoli e alle articolazioni. E come in un attacco da ingestione da Belladonna (numero di Novembre 1999) Giorni o settimane dopo può finire precipitosamente come è iniziato, sconcertando qualsiasi medico. Il gene Bt è stato introdotto nelle patate, nel mais…
Altri geni sono stati introdotti anche nei pomodori per cambiare il loro tempo di maturazione, nel cotone (usato nei cibi chiamati junk, come patatine, snacks ecc e chiamato olio vegetale, sia sulle noccioline arrosto che servono sulle linee aeree), per rendere la pianta resistente ai pesticidi.
L’olio di Canola è un altro prodotto dell’ingegneria genetica che non dovrebbe essere mai ingerito.
Nel 1994 la FDA degli Stati Uniti ha approvato l’ormone rBGH, che è un ormone della crescita, che creò mastiti e bisogno di antibiotici (che vanno nel latte) e altrettanto. 800 allevatori che lo usarono riportarono vari problemi di salute delle loro mucche.
La Monsanto, il produttore, ha provato a pagare sottobanco i funzionari per la salute, del Governo Canadese con vari milioni di dollari per approvare questo ormone usato da circa un terzo degli allevatori americani.
Il prestigioso giornale scientifico “The lancet” (9 Maggio 1998) mostra che il tumore al seno è SETTE volte più numeroso con minuscoli aumenti di ormone della crescita, (IGF-1). Fattore di crescita tipo insulina, che deriva dalle mucche iniettate con BGH.
Nel Gennaio 1996 il giornale “International Journal of Health” riportò che le concentrazioni di IGF-1 sono 10 volte superiori nel latte BGH e può essere assorbito attraverso l’intestino ed aumentare il nostro rischio di contrarre il cancro. È stato anche provato d’aver causato cisti anormali sulla tiroide e nella prostata e una miriade di ulteriori sintomi.
Non si può tornare indietro. Forzando i geni a passare da una specie ad un’altra completamente non imparentati, stiamo creando nuove entità.
Questo è un altro esempio dell’arroganza e dell’ignoranza dell’uomo quando pensa di poter fare meglio di Dio e creare organismi migliorati. Ci sono così tante mancanze in questo ragionamento che più di una dozzina di libri sono già stati scritti per iniziare a raccogliere il massimo possibile di prove contro gli organismi geneticamente modificati. La difficoltà è che non c’è abbastanza gente consapevole del problema tanto da avere un impatto significativo. Per quando il danno sarà fatto sarà troppo tardi. Non è come ripulire un lago da decenni di inquinamento.
Una volta che avremo:
(1) perso migliaia di specie,
(2) mandato alla rovina tutti i piccoli allevatori,
(3) creato cibi da Frankenstein,
(4) super erbacce resistenti a tutti gli erbicidi,
(5) piante resistenti ai pesticidi,
(6) nuovi virus e nuove malattie negli esseri umani, non ci sarà il modo di tornare indietro.
Voi potreste sorprendervi come ho fatto io a scoprire che non si richiedono sperimentazioni, anche dopo che questi e altri fatti sono venuti alla luce. I cibi geneticamente modificati sono già inevitabili e non richiedono etichettatura. Noi stiamo già mangiando cibi geneticamente modificati, visto che circa il 60 per cento del cibo lavorato ora contiene almeno un ingrediente geneticamente modificato. Uno snack comune potrebbe essere patate fritte con gene di lucciola o patatine con gene di pollo (attenti alla leucemia e al sarcoma, cancro muscolare, geni virali). O, forse, a voi piace la salsa con pomodoro con gene di passera di mare.
Un pasto comune potrebbe includere zuppa cremosa di broccoli con un gene di batterio e una insalata con olio di canola, olio vegetale o olio di soia, tutti prodotti geneticamente modificati (OGM).
Gente come me, sensibile alla Belladonna sono proprio senza fortuna visto che il gene del tabacco (parente della Belladonna) è usato nella lattuga e nei cetrioli e il gene della Petunia (altra parente della Belladonna) è usato nei semi di soia e nelle carote.
Le persone sofferenti di morbo celiaco potrebbero essere raggirati dalle noci che potrebbero contenere il gene dell’orzo. E alcuni cibi come le fragole hanno dei “geni NON dichiarati” così tutte le scommesse sono aperte.
Dovremmo aspettarci qualcosa di diverso da un’industria che ha carta bianca priva di regolamentazioni su tutta la nostra fornitura di cibo ?
Voi potreste pensare che il formaggio è un cibo sicuro ma loro hanno modificato geneticamente il caglio batterico. Il succo di mela può avere il gene del baco da seta e l’uva può contenere un gene virale. Includendo la trota, il salmone, il pesce gatto, il pesce persico e anche lo scampo.
Nel maggio 1999, tre giganti multinazionali del cibo annunciarono che non avrebbero più commercializzato i cibi geneticamente modificati o i loro ingredienti in Inghilterra perché i Limeys furono tanto intelligenti da protestare, così indovinate chi si prenderà gli avanzi ? Gli Stati Uniti.
I proponitori di cibo OGM dicono che diminuiranno la quantità di pesticidi che deve essere usata, ma non è vero.
Non ci siamo già cascati quando promisero che i nuovi pesticidi avrebbero ridotto il bisogno di altri ?
Prima di tutto molte tossine delle piante manipolate o forzate a produrre uccidono anche esseri utili come le coccinelle così ancor più pesticidi sono necessari per supplire al mancato lavoro che (le coccinelle) avrebbero effettuato. Questi geni possono anche diffondersi alle erbacce, rendendole più resistenti e più forti di mai, creando una epidemia di super erbacce. Altrettanto irritante è il rapporto secondo il quale i fagioli di soia modificata ha un contenuto molto maggiore di estrogeni.
È questo ciò che vogliamo per i neonati maschi cresciuti con formula a base di soia ?
Inoltre, alcuni dei virus utilizzati come vettori per i geni e inseriti nelle piante, per renderle resistenti ai virus, possono combinarsi col materiale genetico di altri virus invasori (come per un raffreddore) formando un virus nuovo di zecca e molto più virulento, creando nuove epidemie fatali che non si sono mai viste prima.
Chiaramente il NAFTA ha dato il permesso affinché i nostri pesticidi illegali e riciclati arrivino a noi, mentre la FDA e la USDA non può monitorare cosa hanno già nel piatto, e ancor meno maneggiare il bottino di miliardi di dollari associati all’ingegneria genetica, documentato così bene in BEYOND EVOLUTION (Oltre l’evoluzione).
La FDA ha permesso che arrivasse nei nostri cibi l’Olestra, che non è provato sia capace di diminuire la crescente obesità.
Però diminuisce decisamente il vostro assorbimento di nutrienti essenziali come le vitamine E, D e K che sono assolutamente cruciali nell’inibizione delle due maggiori cause di morte e malattie, l’arteriosclerosi e il cancro.
In passato abbiamo parlato del fatto che tanta gente non è “meglio” tramite la chimica come suggeriva il vecchio motto della DuPont. Visto che molti hanno perso i propri cari per cancro o altre malattie causate dalle sostanze chimiche, essi sono diventati “Amareggiati” tramite la chimica. Questi agenti chimici sono permessi nella nostra aria, nel cibo e nell’acqua così che le multinazionali possano realizzare enormi profitti. Ora con la diffusione selvaggia dell’ingegneria genetica, le piccole fattorie svaniranno lentamente fino all’estinzione man mano che le MACC (Multinazionali Corporative Agricole e Chimiche) conquisteranno il controllo su tutto il nostro cibo.
Siete pronti per il più grande attacco della storia al mondo da parte delle MACC ?
Peggio dell’inquinamento chimico a cui potreste mai pensare; l’inquinamento genetico ha il potenziale irreversibile e la probabilità di cambiare la vera natura di tutto il cibo e di tutta la nostra stessa identità genetica. Come veterinario, Michael W Foz, ammonisce, nel suo eccellente e altamente raccomandato libro “BEYOND EVOLUTION” (che specifica e riferisce i pericoli dei cibi GM), la nostra unica possibilità di salvare noi stessi e il futuro è con la forza della gente.
Ma la gente non informata è senza potere. Le Multinazionali stanno cambiando il nostro cibo e gli animali e hanno mano libera.
Non ci si può fidare di loro perché non è loro richiesto nemmeno di etichettare i loro cibi e non gli viene richiesto nemmeno di fare dei test sulla loro innocuità. Questo è irreversibile, inarrestabile e ha la capacità di buttarci, come una palla di neve, in un verosimile Jurassic Park.
Voi votate con il vostro sacchetto della spesa e potete far sentire la vostra voce facendo sapere ai vostri legislatori che volete che il cibo geneticamente modificato venga etichettato e che tutti gli esperimenti di ingegneria genetica vengano fermati fino a che appropriati studi non siano stati fatti sugli effetti collaterali a lunga scadenza e sulla innocuità.
Tratto da: nexusitalia.com
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Rese inferiori per le coltivazioni OGM. La conferma della scienza
A parere della Biotechnology Industry Organization e di numerosi sostenitori degli OGM, essi rappresenterebbero una vera e propria arma di salvezza per l’umanità, permettendo di aumentare le rese dei raccolti agricoli.
Secondo un nuovo documento, finanziato da parte del US Department of Agriculture ed a cura dei ricercatori della University of Wisconsin, sostenere che le coltivazioni OGM permettano sempre e comunque una resa maggiore dei raccolti non rappresenta un’affermazione veritiera.
I ricercatori si sono occupati di analizzare i dati che comparano le rese dei campi coltivati con diverse varietà di mais, tra cui vi era mais geneticamente modificato (compreso il mais OGM della varietà RoundUp Ready di Monsanto), tra il 1990 ed il 2010.
Gran parte delle rese relative al mais OGM sono state dichiarate inferiori rispetto alle varietà di mais non geneticamente modificate. I ricercatori si sono detti sorpresi di non aver riscontrato significativi miglioramenti delle rese grazie all’impiego di OGM.
In particolare, nel caso del mais Monsanto denominato “Smart Stax“, che è stato modificato attraverso l’inserimento di geni in grado di interagire reciprocamente, le rese effettive dei raccolti sarebbero state giudicate come ostacolate negativamente proprio a causa degli interventi di manipolazione genetica effettuati su di esso. Le modificazioni genetiche hanno condotto ad effetti negativi sulle coltivazioni, il più evidente dei quali è costituito da una riduzione delle rese.
Il documento espone dati e prove scientifiche relativi a come le manipolazioni genetiche siano in grado di provocare cambiamenti tali nel corso della crescita di una pianta da renderle meno produttiva.
Inoltre, secondo un articolo pubblicato tra le pagine della rivista Nature lo scorso anno, riguardante il confronto tra le rese di coltivazioni OGM e da agricoltura biologica, i terreni coltivati secondo metodi biologici hanno dimostrato di possedere una maggiore capacità di assorbire e trattenere acqua ed hanno potuto garantire rese maggiori per quanto concerne i raccolti, sia in condizioni di siccità che di precipitazioni eccessive.
Secondo gli studi condotti dai ricercatori della Wisconsin University, le rese per ettaro delle coltivazioni OGM sarebbero inferiori alle rese dei terreni coltivati impiegando sementi non geneticamente modificate.
La riduzione delle rese sarebbe strettamente legata all’atto della manipolazione genetica stessa.
Nel 2009 la Union of Concerned Scientist aveva pubblicato un documento dalle conclusioni simili, ma lo studio della University of Wisconsin si aggiudica al momento il riconoscimento del tentativo più rigoroso di confrontare le rese delle coltivazioni OGM e non OGM.
Se gli OGM non possono garantire le rese sperate e sbandierate dalle multinazionali delle sementi e dai loro sostenitori nel mondo scientifico, e non solo, come risolvere il problema della necessità di avere a disposizione risorse alimentari sufficienti per una popolazione mondiale in crescita ?
Si potrebbe iniziare, ad esempio, da una ridistribuzione maggiormente equa delle stesse e da una vera e propria campagna internazionale contro gli sprechi alimentari. (a partire dagli allevamenti industriali, ndr Prof. Giuseppe Altieri….) – By Marta Albè
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Ogm: esperti divisi su via libera Commissione Ue a patata Amflora in Italia
Gli esperti del settore sono divisi sul via libera della Commissione europea alla coltivazione della patata geneticamente modificata Amflora in Italia. Se qualcuno teme che gli Ogm costituiscano un grave rischio per la salute dei cittadini e chiede di vietare anche le importazioni di questi prodotti nel nostro Paese, c’è anche chi parla di un passo positivo, che può portare indiscutibili vantaggi.
Giuseppe Altieri, docente di agricoltura biologica, entomologia e fitopatologia all’Istituto agrario di Todi (Pg) e agroecologo di Studio Agernova, si schiera decisamente contro gli ogm: “siamo sicuri che facciano male, ma solo nel tempo sapremo in che modo facciano male”, ha detto all’ADNKRONOS.
Secondo Altieri, “il ministro Zaia deve vietare le importazioni e la semina di Ogm e lo può fare con una clausula di salvaguardia a tutela del consumatore: abbiamo una sentenza di un tribunale che si basa su una raccomandazione non vincolante.
Adesso la palla e’ nelle mani del ministro Zaia”, ha detto. Citando “tante ricerche scientifiche che dimostrano la pericolosità degli Ogm” e la loro responsabilità nella creazione di “alterazioni al metabolismo umano e animale e nell’inquinamento irreversibile del territorio”, l’esperto sottolinea la necessità di dare forza e sostegno al ministro dell’Agricoltura, un sostegno che deve venire “anche da parte del mondo cattolico, perché si sa, la politica e’ sottoposta alle pressioni delle multinazionali”.
Altieri sostiene che gli unici a trarre benefici dagli Ogm siano i grandi produttori che, “essendo grandi possono accontentarsi di guadagni più bassi e fanno chiudere le aziende più piccole”. Insomma, conclude l’esperto, “noi vogliamo combattere gli Ogm con l’arma del diritto: questa e’ un’economia della morte e noi dobbiamo passare all’economia della vita”.
Si spinge un passo oltre Marco Aurelio Patti, esperto di Ogm e responsabile del settore filiera mais cereali per Confagricoltura, secondo cui la politica cavalca la paura della gente per fare campagna elettorale: “dicono cose che fanno spaventare la gente per poi bloccare gli Ogm e conquistare voti”, dice all’ADNKRONOS.
“Fare propaganda elettorale su questo aspetto -aggiunge- è una cosa un pò meschina: così si rinuncia a possibili progressi, e’ un circolo vizioso della democrazia moderna”.
In ogni caso, continua Patti, il via libera alla varietà di patate Ogm Amflora riapre processi di valutazione che erano rimasti bloccati per molti anni. Fino ad oggi, spiega, “la Comunita’ europea ha gia’ autorizzato l’importazione e il consumo di molti Ogm in Italia, quindi possiamo consumarli ma non produrli, una situazione penalizzante per i nostri agricoltori. In questo senso l’apertura agli Ogm e’ un passo positivo”.
Inoltre, aggiunge l’esperto, “se l’Efsa (autorità Ue di sicurezza alimentare) li ha approvati, penso proprio che non siano dannosi”. Inoltre, ricorda Pignone, gli Ogm non sono le uniche sostanze ‘chiacchierate’: sono semplicemente quelle su cui c’è maggiore allarmismo: “si pone tanta attenzione sugli Ogm -argomenta l’esperto- ma pochissimi parlano dei fitofarmaci, usati nei sistemi agricoli intensivi per combattere funghi e insetti dannosi: sono sostanze nocive per l’ambiente e per l’uomo, ma necessarie”.
Questi insetticidi tossici, spiega, “colpiscono anche altri organismi utili per l’ambiente, ma sono molto utilizzati perché è in gioco un grandissimo interesse per le compagnie che li vendono. Forse non se ne parla anche per una questione di interesse”.
Che siano in ballo questioni di interesse, per Altieri è fuori da ogni dubbio: “le multinazionali basano la loro propaganda sull’esatto opposto della verità: è un gioco di commercio per far fallire i nostri agricoltori.
Per salvarci la salute -aggiunge – non possiamo andare a fare la spesa in un supermercato, bisogna rivolgersi ai gruppi d’acquisto, ai gruppi solidali”.
By Bin/Ct/Adnkronos
Ogm. Osservatore Romano: “Nessun sì dal Vaticano” (Ansa)
Da parte del Vaticano non c’è stato nessun sì agli OGM in agricoltura, e tanto meno alla patata transgenica Amflora, la cui coltivazione è stata ieri autorizzata dalla Commissione europea.
Lo sottolinea l’Osservatore Romano, parlando delle reazioni, ‘per lo più di segno negativo’, alla decisione dell’Ue e prendendo nettamente le distanze da alcune interpretazioni di stampa. ‘Tra le diverse prese di posizione – scrive il quotidiano della Santa Sede – alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano. Che non c’è stato’. ‘Si è parlato – prosegue – di un esplicito ‘si’ all’uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni ‘ufficiali’ attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa’.
Secondo l’Osservatore Romano, che cita a tale proposito l’enciclica ‘Caritas in veritate’, nella missione della Chiesa rientra ‘la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo’, che oggi ‘non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la piu’ importante delle quali è di natura istituzionale’. ‘E non è un caso – conclude – che proprio nel 2009, anno in cui nei Paesi in via di sviluppo le coltivazioni Ogm sono cresciute del 13 per cento (contro una media mondiale del 7) raggiungendo quasi la metà dell’intera superficie del pianeta coltivata con piante transgeniche, gli affamati nel mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo’. (Ansa).
- Presentazione del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo– Ordinario di Entomologia-Fitopatologia-Agroecologia-Agricoltura Biologica, Ist. Superiore Agrario di Todi (PG)
– Titolare Studio AGERNOVA di Massa Martana (PG), Servizi Avanzati per l’Agroecologia e la Ricerca, dove conduce ricerca applicata, consulenza, assistenza tecnica e formazione in Agroecologia, Agricoltura Biologica e sviluppo rurale.
– Titolare Ditta ARTECOLOGY, servizi culturali in Agroecologia con organizzazione di festivals (Samothraki-Grecia, Perugia) di promozione della cultura tradizionale e dell’Agricultua ed alimentazione biologica
– Coordinatore e Relatore Accademia Internazionale di Agroecologia – AGERNOVA. Dal 1996 collabora con il Prof. Miguel A. Altieri, Agroecologo (Università di Berkeley, Ca) – Coordinatore Programmi Agricoltura Sostenibile – Nazioni Unite.
– Collabora con l’Asseme (Associazione Sementieri Mediterranei) per le vertenze contro la diffusione e per il Bando degli OGM.
– Si segnala il Simposio internazionale del 2003 – OGM: critica scientifica e alternative agroecologiche- con partecipazione del Prof. Nanjundaswamy, Miguel Altieri, Mae Wan Ho, Arpad Putzstay, J.P.Berlain, Clara Nicholls, Co-Finanziato Ministero Politiche Agricole, SUM, Coldiretti.
– Ha fornito Consulenze Agroambientali alle Regioni Lazio, Basilicata, e Toscana. Dopo aver realizzato 6 anni di studi sperimentali per la regione Umbria 1988-1993, per la messe a punto di tecniche biologiche, con lunga esperienza di riconversione biologica di aziende agricole.
E’ stato promotore del referendum popolare sui residui di Pesticidi negli alimenti, del 1992, insieme al gruppo di Lavoro del Prof. Giorgio Celli, gestito malamente dalle associazioni cosiddette ambientaliste e dai cosiddetti verdi.
– Dal convegno dell’Ass. COLIBRI (Coordinamento Operatori Lotta Biologia ed integrata delle regioni Italiane), di cui ero Vice-presidente, sulle misure agroambientali del marzo 1996 a Bologna sul Reg. 2078, dove parteciparono i rappresentanti di tutte le Regioni Italiane, laddove tenni una relazione sui disciplinari e normative, sono ormai 13 anni che scrivo documenti tecnico-scientifici e di recepimento giuridico, Audizioni Parlamentari, Articoli e interventi televisivi (Report, Ambiente Italia, ecc.) sulle Politiche Agroambientali Nazionali, informando puntualmente Regioni e Ministero.
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Studio AGERNOVA – Servizi Avanzati per l’Agroecologia e la Ricerca – ACCADEMIA MEDITERRANEA PER L’AGROECOLOGIA E LA VITA (AMA la Vita) – Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
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L’F.D.A. (USA) ha TENUTO NASCOSTE le PROVE della PERICOLOSITÀ dei CIBI TRANSGENICI
La più importante agenzia statale americana per il controllo sui cibi e sui farmaci, la Food And Drug Administration, ha approvato i cibi modificati geneticamente malgrado le morti che avevano causato e gli avvertimenti dei suoi stessi scienziati sui gravi rischi che essi comportano.
Nel maggio 1998 l’Alliance for Bio-Integrity con una coalizione di scienziati, leaders religiosi e consumatori, ha fatto causa alla Food and Drug Administration per ottenere test obbligatori di sicurezza e l’etichettatura dei cibi geneticamente modificati. Nove scienziati che ricoprono importanti funzioni nelle Università e nei centri di ricerca, si sono uniti alla coalizione perché ritengono che la politica dell’FDA è scientificamente scorretta e moralmente irresponsabile.
La Corte Federale ha obbligato l’FDA a consegnare all’avvocato dei querelanti le 44.000 pagine del suo archivio interno.
Questi documenti, oltre a contraddire l’affermazione dell’FDA che la sua politica ha fondamenti scientifici, dimostrano che l’agenzia ha violato la Legge americana su cibo, medicine e cosmetici permettendo che i cibi geneticamente modificati fossero introdotti sul mercato senza essere sottoposti a sperimentazioni, sulla base del presupposto che sono generalmente riconosciuti sicuri da esperti qualificati.
Perché è avvenuto tutto questo ?
Durante l’amministrazione Reagan, quando l’economia degli Stati Uniti aveva seri problemi e c’era un grosso squilibrio negli scambi commerciali, molti esperti erano alla ricerca di aree attraverso il cui sviluppo si poteva lanciare di nuovo l’economia degli USA e, in particolare, l’esportazione.
Quella che all’epoca era la giovane tecnologia della bioingegneria era uno dei settori più promettenti. È stata quindi emessa una direttiva per tutte le Agenzie federali, come l’FDA, l´Agenzia per la Protezione dell’ambiente ed il Dipartimento di Agricoltura di promuovere al massimo l´industria biotecnologica e di facilitare l’introduzione di questi prodotti sia negli USA che nei paesi esteri. Questo tipo di politica fu spinta moltissimo anche sotto la presidenza di Bush e poi di Clinton.
L’FDA ha ammesso di aver operato sotto una direttiva “per favorire” l’industria biotech americana sulla base del presupposto che i cibi bioingegnerizzati sono essenzialmente uguali agli altri. Ma la linea politica dell’FDA ha incontrato una forte resistenza da parte dei suoi stessi scienziati, che negli anni `90-´92 hanno portato avanti quella che si può definire la più accurata analisi fino ad ora attuata sui cibi OGM.
Sulla base dei risultati di questa analisi essi hanno ripetutamente segnalato che la bioingegneria, alterando l’attività cellulare, può condurre alla produzione di tossine inaspettate, allergeni e sostanze cancerogene. La Dott.ssa Linda Kahl, funzionario dell’FDA, incaricata di sintetizzare tutte le affermazioni degli scienziati dell’agenzia, ha affermato che l’agenzia stava “cercando di far entrare un piolo quadrato in un buco rotondo… cercando di forzare la conclusione finale che non c’è nessuna differenza tra cibi modificati con l´ ingegneria genetica e cibi modificati con pratiche di riproduzione tradizionali”.
Inoltre il Dott. Jim Maryanski, Coordinatore della Biotecnologia dell’FDA, ha riconosciuto che, nella comunità scientifica in generale, non c’è alcun consenso sulla sicurezza dei cibi modificati geneticamente e che gli scienziati dell’FDA hanno consigliato che essi dovrebbero essere sottoposti
a speciali test, inclusi i test tossicologici. Nondimeno, la motivazione dell’FDA per promuovere l’industria biotech era così forte che essa, non solo ha ignorato gli avvertimenti dei suoi stessi scienziati sui rischi specifici dei cibi manipolati geneticamente, ma ha nascosto le prove della pericolosità dei cibi transgenici e ha preso una posizione pubblica che sostiene l’opposto. L´FDA ha mentito consapevolmente affermando in una dichiarazione ufficiale: “L’agenzia non è a conoscenza di alcuna informazione che dimostra che i cibi derivanti da questi metodi nuovi differiscono dagli altri cibi in alcun modo significativo o uniforme…”.
Così, benché esperti dell’agenzia abbiano consigliato che i cibi geneticamente ingegnerizzati dovevano essere sottoposti a test speciali, i burocrati responsabili della politica hanno proclamato che questi cibi non richiedono alcun test.
L’avvocato Druker ha affermato che, se fosse stata detta la verità, cioè ciò che è emerso dalle analisi degli scienziati, nessun cibo manipolato geneticamente sarebbe potuto entrare negli anni ’92/’95 nel mercato americano che poi li ha esportati in Europa e in tutto il mondo e la popolazione mondiale non sarebbe stata esposta a questo grave rischio. Si può quindi parlare di genocidio legalizzato.
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Mais OGM della Monsanto già approvato anche per il consumo umano è tossico !
La revisione dei dati della sperimentazione voluta da Greenpeace ha dimostrato effetti tossici su reni e fegato.
Uno studio ha rivelato la tossicità di un mais OGM prodotto dalla Monsanto e autorizzato per il consumo animale e umano.
Le cavie nutrite con il mais geneticamente modificato in questione (MON863) hanno mostrato segni di tossicità per reni e fegato. Ed è la prima volta che un prodotto OGM approvato per il consumo causi degli effetti tossici ad organi interni.
Lo studio ha preso in esame i risultato dei test sulla sicurezza che la Monsanto ha presentato alla Commissione europea per la richiesta di autorizzazione alla commercializzazione del mais OGM MON863 nell’Unione europea.
Questo mais quindi non può essere considerato sicuro e adatto al consumo.
Nonostante questo e nonostante la maggioranza degli stati membri fossero contrari, la Commissione europea (NdR: evidentemente legata agli interessi della Monsanto) ne ha approvato la commercializzazione sia per consumo umano che per i mangimi animali.
Prima dell’Unione europea, il mais OGM della Monsanto era già stato autorizzato in altri Paesi: Australia, Canada, Messico, Usa, Giappone e Filippine.
I dati della sperimentazione del mais OGM sono oggetto di un feroce dibattito in quanto furono identificate notevoli differenze nel sangue degli animali nutriti con il mais MON863.
Greenpeace ha ottenuto i dati dei test in questione in seguito ad una vicenda giudiziaria e li ha consegnati ad un gruppo di scienziati indipendenti diretti dal professor Gilles Eric Séralini, un esperto governativo in ingegneria genetica dell’Università di Caen (Francia) affinché venisse fatta una valutazione oggettiva dei dati.
Greenpeace e Séralini hanno tenuto una conferenza stampa durante la quale il professore, che ha diretto lo studio, ha dichiarato che le analisi presentate dalla Monsanto non hanno superato un severo controllo. I protocolli statistici utilizzati dall’azienda sono molto discutibili e cosa ancor più grave non sono state effettuate sufficienti analisi delle differenze di peso degli animali studiati. Inoltre dal dossier presentato sono stati cancellati alcuni dati fondamentali che riguardavano i test delle urine.
Come conseguenza Greenpeace ha chiesto che il mais OGM MON863 venga immediatamente ritirato dal mercato e ha chiesto anche che i vari governi nazionali avviino una nuova valutazione di tutte le altre autorizzazioni concesse ai prodotti geneticamente modificati e la revisione dei metodi analitici utilizzati finora.
Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace Italia ha dichiarato che: “L’attuale sistema autorizzativo per gli OGM non ha più alcuna credibilità, dopo che è stato approvato un prodotto ad alto rischio nonostante chiare evidenze dei possibili pericoli”.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista “Archives of Environmental Contamination and Toxicology”.
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Cosa sono gli OGM ?
Gli OGM – Organismi Geneticamente Manipolati – sono organismi artificiali, spesso brevettati e dunque di proprietà privata di una azienda. Sono ottenuti inserendo nel patrimonio genetico dell’organismo “ospite” pezzi di DNA di organismi diversi.
Cosa hanno gli OGM di diverso rispetto ai normali incroci ?
La tecnica di incrocio, tuttora utilizzata in agricoltura nel miglioramento delle varietà vegetali e delle razze animali, si adotta per riprodurre piante e animali migliorandone le caratteristiche attraverso accoppiamenti selettivi fra individui tra loro fertili, generalmente appartenenti alla stessa specie. Al contrario, la manipolazione genetica “combina” organismi che in natura non possono fecondarsi: batteri con cereali, pesci con fragole, scorpioni con piante, ecc.
Ma non abbiamo sempre ottenuto OGM con gli incroci delle piante ?
L’agricoltura è di per sè un’attività in cui l’uomo interagisce con gli ecosistemi e molte colture attuali sono il risultato di incroci tesi a concentrare le caratteristiche positive di varietà diverse. Per fare ciò è però necessario che le piante che si incrociano siano compatibili, altrimenti entrano in gioco le barriere naturali che impediscono, nella maggior parte dei casi, la fecondazione tra individui di specie diverse. Al contrario, gli OGM sono il frutto di ricombinazioni artificiali del materiale ereditario ottenute mediante l’inclusione di frammenti di DNA di un organismo donatore in un organismo ospite che in natura non potrebbero in alcun modo scambiarsi il materiale ereditario. L’inclusione della caratteristica di resistenza al freddo indotta nelle fragole attraverso l’inclusione della sequenza di DNA che nei pesci artici determina una maggior tolleranza alle basse temperature non sarebbe mai stata possibile con le tecniche di incrocio finora utilizzate in agricoltura. Per questo motivo sostenere che gli OGM sono sempre stati creati non ha alcun fondamento.
Perché Greenpeace è contro gli OGM ?
Il rilascio in natura di OGM tramite coltivazione e allevamento o contaminazione accidentale può produrre effetti irreversibili sugli ecosistemi. Diversamente da un inquinante chimico, gli OGM sono organismi viventi e possono riprodursi e moltiplicarsi, estendendo la propria presenza sia nello spazio che nel tempo, sfuggendo a qualsiasi controllo.
Greenpeace è contro ogni forma di ingegneria o di manipolazione genetica ?
No. Greenpeace è contraria al rilascio nell’ambiente degli OGM, ma non esiste un’opposizione preconcetta di Greenpeace contro l’intero spettro di manipolazioni genetiche; in special modo non è contraria alle applicazioni bio-mediche esenti da rischi sanitari e ambientali a breve e a lungo termine. In ogni caso, Greenpeace si oppone ad ogni forma di brevettabilità degli esseri viventi.
Greenpeace è contro il progresso ?
Gli OGM in campo agroalimentare non sono in alcun modo un “progresso”, così come non lo è lo sviluppo di centrali nucleari per produrre energia. Un reale progresso è quello orientato verso un’agricoltura e produzione alimentare in armonia con l’ambiente e privi di residui chimici. Con gli OGM non si hanno né vantaggi ambientali né sanitari, al contrario si orienta la ricerca verso la direzione opposta adattando gli organismi viventi alle esigenze della chimica (per esempio, rendendo alcune colture agrarie tolleranti a particolari erbicidi).
Cos’è la Monsanto ?
La Monsanto è una industria che ha costruito parte del suo successo aziendale sulla chimica oggi ‘valorizzata’ grazie alle biotecnologie, le quali naturalmente vengono presentate come tecnologie rispettose dell’ambiente e capaci di lenire gli impatti negativi dei pesticidi. Monsanto è la multinazionale diventata famosa per aver prodotto l’Agente Arancio, il defoliante tossico e cancerogeno usato nella guerra del Vietnam; successivamente si è concentrata sui PCB, i pericolosi composti organoclorurati più nocivi del DDT ora vietati pressoché ovunque, ma che continueranno per millenni ad inquinare fiumi e mari, a causa della loro persistenza.
Il grande business della Monsanto è oggi quello biotecnologico, per il quale ha sostenuto grandi investimenti finanziari legati ad esempio all’acquisizione di numerose società di ricerca titolari di brevetti o che devono entro breve termine assicurare la remunerazione del capitale impegnato per evitare la bancarotta.
Una tale scommessa spiega l’arroganza che contraddistingue questa multinazionale nel sostenere la promozione delle colture transgeniche. Il processo di concentrazione oligopolistica dell’industria biotecnologica interessa anche altre multinazionali impegnate in fusioni societarie fra giganti o nell’assorbimento di piccole aziende di ricerca.
Il controllo in poche mani dei brevetti biotecnologici e delle sementi che ne derivano, mette in serio pericolo quell’agricoltura plurale, sostenibile e ‘bio-diversa’ che tutt’ora occupa il 50% della forza lavoro mondiale, per la quale l’accesso alla terra e alle risorse genetiche è letteralmente fonte di sopravvivenza. Ecco percé la Monsanto viene portata ad esempio di una politica commerciale sensibile alle sole logiche del mercato e indifferente alle molteplici conseguenze negative di carattere ambientale e socio-economico.
Ma percé quando si parla di OGM si parla così tanto di soia e di mais ?
Circa il 60% dei prodotti trasformati presenti sugli scaffali dei nostri supermercati contiene almeno un ingrediente originato da una di queste due colture. Si tratta di piante che danno un prodotto e il seme, per quanto vi siano utilizzazioni agricole anche delle altre parti del vegetale, è estremamente duttile e poliedrico, capace di dar luogo a numerose applicazioni sia nell’industria agroalimentare che mangimistica. Queste virtù rendono inoltre il mais e la soia particolarmente votate al commercio internazionale e si può dire che svolgano un ruolo da apripista per la globalizzazione agricola, ancora lontana dall’imporsi essendo i flussi di import/export di derrate limitati intorno al 10% della produzione agricola mondiale.
Quali sono le caratteristiche della soia ?
La soia viene gergalmente chiamata una proteoleaginosa in quanto il suo seme è ricco sia di grassi che di proteine; l’iniziale estrazione delle sostanze oleose utilizzate principalmente nei prodotti alimentari umani lascia un sottoprodotto particolarmente ricco di proteine molto ricercate per l’alimentazione del bestiame. A differenza del mais, la distinzione tra alimenti e mangimi è meno importante per la soia, per la quale sia la farina che l’olio provengono dallo stesso processo di lavorazione.
Da questo si evince che se l’intero mercato dell’olio di soia si orientasse verso l’esclusione degli OGM, si otterrebbe lo stesso risultato anche per la farina di soia (prodotta dalla stessa pianta non-OGM). Una tale scelta è però limitata dal fatto che l’olio – in particolare se sottoposto a processi di raffinazione intensi – non contiene né proteine, né DNA (entrambi invece presenti nella farina).
È quindi impossibile sapere se un olio derivi da una fonte geneticamente modificata, a meno di monitorare la filiera nella sua interezza attraverso un adeguato sistema di tracciabilità.
In quali alimenti si trova la soia ?
La soia si trova in una grande quantità di alimenti trasformati in quanto i suoi derivati sono di uso comune sotto forma di farina, olio e lecitina. La lecitina è un emulsionante di provenienza quasi esclusiva dalla soia, mentre la dicitura “grassi vegetali” e “grassi vegetali idrogenati” corrisponde in circa l’80% dei casi ad olio di soia.
Quali sono le caratteristiche del mais ?
Il mais rappresenta una importante fonte mangimistica somministrata al bestiame sia ‘tale e quale’ che dopo un processo di trasformazione.
Per quel che riguarda altre modalità di utilizzazione, il mais interessa l’industria alimentare per molteplici prodotti di consumo, sotto forma di dolcificante (come sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio) o amido, oppure quale fonte di etanolo (usato nella produzione delle bevande oltre che dall’industria meccanica). Un sottoprodotto di molte delle lavorazioni menzionate è il glutine di mais impiegato come alimento degli animali allevati.
Ho sentito parlare di “mais Bt”. Di cosa si tratta ?
Il Mais Bt è un prodotto transgenico della Ciba Geigy che contiene un gene per la produzione della tossina Bt del Bacillus thuringensis ad azione insetticida, principalmente contro le larve dei lepidotteri (farfalle). Questo mais è stato inoltre ingegnerizzato integrando un fattore per la resistenza al Basta (un erbicida della Hoechst, affiliata alla Ciba), ed un gene per la resistenza all’antibiotico ampicillina quale marcatore.
Percé le coltivazioni Bt rappresentano un pericolo per l’agricoltura biologica ?
Il Bacillus thuringensis ancor prima di trovare impiego nelle colture transgeniche rappresentava un efficace ed ‘ecologico’ insetticida naturale spesso usato in agricoltura biologica, spargendo le spore del batterio. Quando la spora viene inghiottita da una larva essa si attiva nello stomaco e produce una tossina che normalmente la uccide. Le piante Bt, invece, producono costantemente la tossina, con tre principali conseguenze:
1. gli insetti nocivi che cominciano ad attaccare il mais non sempre muoiono, nel qual caso possono riuscire a spostarsi in un campo limitrofo esercitando l’attività parassitaria;
2. la tossina passa al suolo attraverso le radici o con l’interramento delle stoppie, dove si caratterizza per una notevole persistenza e per la nocività verso molti organismi terricoli utili; 3. la diffusione della tossina su larga scala aumenta la probabilità di insorgenza di forme di resistenza da parte delle popolazioni di insetti target, innescando un processo di selezione che favorisce gli insetti resistenti. L’acquisizione progressiva di resistenza rende fatalmente inefficace l’applicazione di Bt, oltre che nelle colture ingegnierizzate, anche da parte degli agricoltori biologici per i quali il Bacillus thuringensis rappresenta una delle non numerose soluzioni valide nel contenere gli attacchi parassitari.
Gli OGM sono tra gli alimenti più controllati, come i farmaci ?
Il processo che porta al rilascio di permessi di commercializzazione di nuovi farmaci prevede una prima fase di studio di laboratorio cui segue il test sull’uomo che è normalmente diviso in tre fasi ciascuna delle quali può durare fino a quattro anni. Nonostante ciò, non è infrequente che possibili danni sfuggano alla valutazione preventiva e sia necessario ritirare i farmaci anche alcuni anni dopo la loro commercializzazione. Anche per alcuni additivi alimentari alle aziende produttrici viene richiesto di presentare i risultati delle ricerche condotte che possono durare anche alcuni anni.
Per l’approvazione degli OGM in campo alimentare, al contrario, si è fatto ricorso ad un concetto pseudoscientifico, la sostanziale equivalenza. La tesi è che modificando piccole porzioni di DNA le caratteristiche dell’organismo non sarebbero comunque differenti da quelle degli organismi non manipolati. In realtà, studi tossicologici condotti su animali alimentati con soia resistente all’erbicida Roundup Ready (semi ed erbicida entrambi prodotti dalla Monsanto), dimostrano differenze significative nella composizione biochimica tali da portare a ritardi nell’accrescimento e ad alterazioni delle cellule pancreatiche.
L’inesistenza di un valido processo di tracciabilità dai campi al piatto delle colture transgeniche impedisce, infine, qualsiasi intervento di controllo. Per questo è pura demagogia dire che gli OGM sono controllati come i farmaci.
Se gli OGM non sono sicuri, come mai gli americani li mangiano da dieci anni senza problemi ?
Negli Stati Uniti, i cibi transgenici sono ben più numerosi di quelli presenti nel vecchio continente e sono sul mercato da oltre un decennio, senza che ai consumatori statunitensi sia stato concesso il diritto a sapere di cosa si nutrivano attraverso un’adeguata etichettatura dei prodotti. Per questo, è praticamente impossibile sapere chi consuma alimenti geneticamente modificati, di quale tipo, in che quantità e per quanto tempo, tutte informazioni essenziali per poter valutare correttamente i possibili effetti indotti sulla salute dal consumo di cibi transgenici. Ciò che rende impraticabile una valutazione accurata degli impatti sanitari degli OGM è il fatto che tutta la popolazione è indistintamente esposta, impedendo qualsiasi analisi di tipo epidemiologico per la quale è necessario poter comparare i dati della popolazione esposta all’agente che si vuole studiare, in questo caso gli OGM, con una porzione di popolazione quanto più simile a quella di studio per le caratteristiche considerate (area di residenza, esposizione ad inquinanti, distribuzione dell’età, comportamenti ed abitudini alimentari, stili di vita ecc.) non alimentata con alimenti transgenici. Solo attraverso uno studio così preparato si può forse riuscire a definire i cambiamenti indotti dal consumo di OGM in campo alimentare.
L’impatto sanitario degli OGM deve essere necessariamente valutato sulla base di studi di lunga durata, contrariamente a quanto viene richiesto dalla normativa relativa al rilascio dell’autorizzazione alla commercializzazione che si ‘accontenta’ di più limitate verifiche sperimentali e deve essere inoltre tenuto in considerazione che sempre maggiori evidenze scientifiche correlano il consumo di OGM e l’insorgenza di ipersensibilizzazioni o di allergie.
Queste patologie sono già in netto aumento nelle popolazioni dei paesi industrializzati come conseguenza dell’abbassamento delle difese immunitarie e l’esposizione ad agenti allergenici ambientali, e rischiano di aggravarsi e moltipicarsi a causa degli OGM.
Quindi chi sostiene che basta volgere lo sguardo verso gli USA per rassicurarsi sull’innocuità per la salute degli OGM sottovaluta grossolanamente la complessità della questione oppure mente di proposito all’opinione pubblica.
Percé siete contrari ai brevetti sugli OGM quando servono a migliorare la qualità della vita ?
Nel 1998, in risposta alle pressioni provenienti dalle industrie biotecnologiche, l’Unione Europea ha emanato una Direttiva che consente esplicitamente di brevettare organismi viventi come piante ed animali o parti di essi.
La domanda di brevetti su organismi viventi e sulle tecnologie sviluppate per la loro manipolazione ha subito una impennata negli ultimi anni con il moltiplicarsi di ricerche su piante transgeniche e animali ‘nuovi’ come la chimera uomo-maiale, le cui applicazioni risultano ancora oscure. Ad oggi sono state presentate all’EPO di Monaco (l’Ufficio Europeo per i Brevetti) più di 15.000 richieste di brevetti nel campo dell’ingegneria genetica ed oltre 2.000 sui geni umani di cui circa 300 già concesse prima del 1998.
Le domande di brevetti che riguardano specie animali sono oltre 600 e una dozzina circa sono già state approvate mentre per le piante le richieste sono 1.500 di cui 100 già accolte. La concessione del brevetto è subordinata alla presentazione dettagliata dell’invenzione, che nel caso di organismi viventi transgenici riguarda anche la sequenza genica. I sostenitori della brevettabilità degli organismi viventi sostengono che la concessione del brevetto consente al mondo scientifico ed industriale di coprire i costi di ricerca e sviluppo delle tecnologie.
Secondo una ricerca commissionata dal quotidiano britannico “The Guardian”, sono circa 127.000 i geni umani o sequenze parziali di geni umani brevettati da aziende farmaceutiche, aziende biotecnologiche, istituti di ricerca privati ed università. Un’azienda francese, la Genset, detiene circa il 29% del totale dei brevetti di geni umani, “possedendone” oltre 36.000.
L’azienda Myriad Genetics dello Utah, che possiede i diritti intellettuali di due geni mutanti, il BRCA1 ed il BRCA2, considerati indicatori della predisposizione al tumore alle ovaie ed alle mammelle, ha inviato lettere di diffida a molti laboratori di ricerca chiedendo di interrompere l’uso diagnostico dei due geni in assenza del pagamento dei diritti brevettuali.
Molti istituti di ricerca hanno ricevuto una simile lettera dalla compagnia Athena Diagnostic che rivendicava il possesso di diritti esclusivi di alcuni test diagnostici per il morbo di Alzheimer e ricordava che il loro uso da parte di qualsiasi altro istituto rappresentava una violazione della legge. L’Athena offriva di condurre i test al prezzo di circa 450.000 lire per ogni campione, un prezzo circa il doppio rispetto a quello offerto da molte strutture sanitarie attrezzate. Non credere, quindi, a chi dice che la brevettabilità degli organismi viventi favorisce lo sviluppo e l’applicazione terapeutica dell’ingegneria genetica.
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CERCHI nel GRANO CONTRO gli OGM in 3 CONTINENTI
Roma, 3 ottobre 2006 – Enormi cerchi nel mais, abbastanza grandi da essere visibili dall’aereo, sono comparsi in Spagna, Filippine e Messico. Nessun mistero questa volta, a tracciarli sono stati gli attivisti di Greenpeace.
A Zuera (Zaragoza), nella Spagna settentrionale, è stato tracciato un cerchio nel grano per identificare il campo come zona di possibile contaminazione. “Il campo sperimentale, posto a pochi centimetri di distanza dalle coltivazioni a scopo alimentare, rappresenta una minaccia per il nostro cibo e per l’ambiente”, afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “La contaminazione da riso geneticamente modificato ha già causato enormi disastri ai contadini americani, perché vogliamo che anche il mais faccia lo stesso ?”
A Isabela, nelle Filippine, gli attivisti di Greenpeace hanno disegnato una M barrata su un campo per segnalare che quella è una zona vietata alla Monsanto. I contadini locali si sono riuniti per protestare contro il colosso del biotech che, nonostante il divieto di coltivazione Ogm, ha promosso in quella zona una forte campagna di sensibilizzazione a favore del mais geneticamente modificato. La Monsanto sostiene che gli agricoltori possono incrementare i propri introiti grazie alla coltivazione di mais Ogm, eppure dopo un anno di sperimentazione le promesse della Monsanto si sono rivelate infondate.
A Jocotitlàn, in Messico, è stato tracciato un enorme NO in segno di protesta contro la Monsanto e contro la proposta di eliminare la moratoria in atto contro la coltivazione di mais Ogm.
“Il Messico è la culla della biodiversità del mais a livello mondiale, se la Monsanto riuscisse ad ottenere il permesso di introdurre nel nostro paese mais Ogm, ne deriverebbe la contaminazione genetica delle varietà di mais tradizionali. Ci impegneremo affinché questo non accada” dichiara Gustavo Ampugnani, responsabile messicano della campagna Ogm.
Per Greenpeace restano ancora sconosciuti molti dei potenziali effetti a lungo termine causati dalle modificazioni genetiche; le nuove tecnologie rappresentano una seria minaccia per la biodiversità, il sostentamento dei contadini e il diritto dei consumatori di dire no agli Ogm nei propri piatti.
Ufficio stampa Greenpeace Italia – Tratto da: Greenpeace
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L’inquinamento genetico minaccia l’agricoltura biologica – IFOAM http://www.ifoam.org/
Taduzione a cura di Fabio Quattrocchi e.mail: FABIOCCHI@Infinito.it
Nonostante gli sforzi per mantenere gli OGM fuori dalla produzione biologica, qualche agricoltore biologico statunitense ha trovato pezzi di DNA modificato nelle sue piantagioni di mais (semi inclusi). Il presidente dell’IFOAM ha detto “Coloro che rivendicano i diritti su questi geni dovrebbero essere ritenuti responsabili per la diffusione incontrollata nell’ambiente e negli alimenti.”
Gli agricoltori biologici rimangono contrari a qualsiasi utilizzo di OGM in agricoltura, e gli standard del biologico lo proibiscono esplicitamente. Gli agricoltori bio, trovati con semi GM, seguivano scrupolosamente le regole che la certificazione richiede, il che assicura che essi non usavano nessun tipo di materiale GM nei loro terreni.
Le tracce di OGM devono essere venute da fuori. Anche se al momento non e’ chiara l’origine, e’ molto probabile che l’inquinamento sia stato causato dal trasporto di polline proveniente da piantagioni GM limitrofe. Oppure i semi forniti agli agricoltori erano già GM.
I fornitori di semi non sono in grado di garantire la vendita di semi 100% GMO-free.
Questo mette in evidenza che l’inquinamento genetico sta già avvenendo fuori dal controllo delle compagnie che hanno rilasciato questi OGM. In altri termini significa che, se tale diffusione di geni non verrà fermata subito, i consumatori saranno privati del diritto di scegliere alimenti OGM-free.
I prodotti biologici rimangono la miglior opzione per i consumatori che desiderano evitare gli OGM.
Gli agricoltori bio e le agenzie di certificazione prenderanno tutte le misure adeguate per prevenire la contaminazione. Comunque gli agricoltori e le agenzie di certificazione non possono fare tutto da soli.
Se non si prenderanno urgentemente dei provvedimenti, sarà impossibile produrre mais biologico negli USA.
Questo vale anche per gli agricoltori convenzionali che vogliono evitare gli OGM.
Il problema in questione non ha conseguenze dirette solo sugli agricoltori bio; ma significa anche una drastica perdita del patrimonio culturale legato alle varietà di piante, e quindi ha grosse conseguenze sui popoli in tutto il mondo. Per migliaia di anni, gli uomini hanno selezionato e incrociato varietà naturali adattate a microclimi, per fornirci cibo di buona qualità.
E’ obiettivo dell’agricoltura bio preservare queste conoscenze e varietà, seguendo principi scientifici ed ecologici.
L’IFOAM chiede ai governi di tutto il mondo di eliminare immediatamente l’uso di OGM in agricoltura e produzione di cibo, proprio nel momento in cui abbiamo la chance di fermare l’inquinamento genetico.
L’IFOAM ritiene che le industrie biotech siano responsabili di tale inquinamento, pertanto sarebbe opportuno che i governi approvassero delle regole che rendano le industrie stesse colpevoli dell’inquinamento genetico.
By ForumAmbiente
vedi: Ingegneria Genetica + Danni degli OGM + API muoiono e boicottano OGM
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L’ora degli intrighi.
Una circolare del ministero della Salute tenta di abolire la “tolleranza zero” per i semi manipolati.
La denuncia da trenta parlamentari di opposizione e maggioranza.
http://www.ilsalvagente.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=12
Ogm d’annata.
E se gli Ogm finissero perfino nei nostri bicchier i? La domanda è lecita dopo la decisione della Ue di autorizzare la manipolazione genetica anche per la vite.
http://www.ilsalvagente.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=13
Industria, multinazionali e agricoltura.
Non c’è verso di lasciarli fuori dai confini: indifferenti alle norme italiane, i semi Ogm contaminano campi e alimenti. L’ultima intrusione transgenica riguarda i “biscottini granulati” della Bi-Aglut, un marchio della Plada Spa, proprietaria anche della Plasmon.
http://www.ilsalvagente.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=15
Ogm: altro che tolleranza zero !
Altro che tolleranza zero ! Mentre l’Italia si sforza di mantenere gli organismi geneticamente modificati fuori dal suo territorio, con leggi che ne impediscono la coltivazione, le multinazionali sementiere sembrano infischiarsene delle regole e del volere di consumatori e agricoltori, continuando a importare nella Penisola tonnellate di mais transgenico.
http://www.ilsalvagente.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=16
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Ecco Chi si è impegnato e chi non, a commercializzare prodotti liberi da organismi geneticamente manipolati:
ECCO la LISTA delle PRINCIPALI DITTE ITALIANE e dei loro RECAPITI
Indichiamo con “Luce verde” quelle che hanno attivato una politica di esclusione di OGM dai loro prodotti.
Con “Luce rossa”, invece, sia quelle che hanno comunicato di seguire la direttiva europea (e che, conseguentemente, potrebbero fare uso dei cosiddetti “derivati” transgenici) che quelle che non ci hanno risposto.
LUCE ROSSA
ARGEL: LUCE ROSSA
Arena, Brina, Marepronto, distr. Haagen-dazs
Nova Surgelati – t. 02/376741
GALBANI/DANONE: LUCE ROSSA
Galbani, Bel Paese, Star, Saiwa, Mellin, Orzobimbo, Santa Lucia, Lu, Prince, Tigullio, Vitasnella
Via Fabio Filzi, 25 – 20124 – Milano Tel. 02/675031 Fax 02/66996661 Numeri verdi: Galbani 167 328468 – Danone 1678 04037
MALGARA/QUAKER OATS: LUCE ROSSA
Cruesli, Gatorade, Olof, Quaker Corn flakes, Snapple
Via Cendon, 20 – 31057 – Silea (TV) Tel. 0422/4624 Fax 0422/460420
NESTLE’: LUCE VERDE ?? (da febbraio 2000), ma è in CORSO la CAMPAGNA di BOICOTTAGGIO perche’ non vi son certezze !
Buitoni, Claudia, Consorzio Olio Imperia, Panna, Pezzullo, Recoaro, Idropejo, San Pellegrino, Perugina,
Motta, Valle degli Orti, Maggi, Vismara, Surgela
V.le Giulio Richard, 5 – 20143 – Milano Tel. 02/81811 Fax 02/81817948 Numero Verde: 800 434434 Linea consumatori: 02/89121111
KRAFT/JACOB SUCHARD: LUCE ROSSA
Fattoria Osella, Invernizzi, Dover, Cote d’or, Gim, Maman Louise, Bittra Suchard, Jocca, Philadelphia, Primolo, Simmenthal, Toblerone, Milka, Sottilette, Splendid, Legeresse, Lila Pause, Vallé, Yoplait, Hag, Mato Mato, Spuntì
Via Montecuccoli, 20 – 20147 – Milano Tel. 02/41351 Fax 02/41354806 Numeri verdi: Splendid 800 011877 Simmenthal 800 055200 Kraft 800 015655 Invernizzi 800 015941
MARS/DOLMA: LUCE ROSSA
Bounty, M&Ms, Mars, Milky Way, Snickers, Twix, Uncle Ben’s
Via Dante, 14 – 27011 – Belgioioso (PV) Servizio consumatori: 0382/979256 Fax 0382/970670
NOVARTIS CONSUMER HEALTH: LUCE ROSSA
Cereal (tranne gli ingredienti derivanti da coltivazioni biologiche), Peso Forma, Novosal, Ovomaltina, Lecinova, Leciplus, Lievito Vit, Isostad
SS 233 – Km 20.5 – 21040 – Origgio (Va) Tel. 02/964791 Fx 02/96479295 Numero verde: 167/018124
SOCALBE (da NOVARTIS) : LUCE ROSSA
Dietor, Frizzina, fruttil, Idrolitina, Dietorelle, Vantaggio
via Barontini 16/20 40138 bologna tel. 051/6301011 fax 051/242142 Numero Verde: 167/018124
UNUCHIPS : LUCE ROSSA
Chips pai, San Carlo, Pai, Slim. Stick
Via Turati, 29 – 20121 – Milano tel. 02/62651 fax. 02/6551139
UNILEVER: LUCE ROSSA
Bertolli, Calvè, Creme cuisine, Dante, Dove, Friol, Gradina, Punto Weight Watcher, Rama, Toseroni
Via Nino Bonnet, 10 – 20154 – Milano 02/62331 Fax. 02/6552310 Vandenberg, Calve’ Tel. 02/97208400
LUCE VERDE
ALSO: LUCE VERDE
Alpen Muesli, Cereal Cioc, Enervit, Weetabix
Via Monterosa, 96 – 20100 – Milano Tel. 02/485631 Fax 02/4984727
AMADORI/GESCO: LUCE VERDE
Amadori, Gibus, Jolly, Avichianti
Via del Rio, 400 – 47020 – San Vittore di Cesena (FO) Tel. 0547/343953 Numero Verde. 800 216653
BAHLSEN: LUCE VERDE (da settembre 99)
Via di Corticella, 205 – 40128 – Bologna Tel. 051/4167411 Fax 051/534057
BARILLA: LUCE VERDE ? – Nel 2011 e’ diventata proprieta’ di multinazionali estere che hanno molto meno attenzione alla qualita’, quindi ormai deve essere considerata LUCE ROSSA
Pavesi, Voiello, Le Tre Marie, Essere, Crackers Motta, Mulino Bianco
Tel. 0521/2621 Via Mantova, 166 – 43100 – Parma Numero verde: 167/862323
BENETTON/NUOVA FORNERIA: LUCE VERDE (da settembre 99)
Buondì Motta, Ciocorì, Girella, Tortina, Yoyo’, Fiordimerenda bonta’ latte, Le tortine, il Krapfen, Torte (Paradiso, Margherita, Pasticcera, Mandarino, Tiramisu’), Biscotti del Buondi’
Via Permonzoro, 41/43 – 20010 – Cornaredo (MI) Tel. 02/935121 Fax 02/93561130 Numero verde: 800 898511 (9.00 – 12.00)
CHIARI & FORTI: LUCE VERDE
Olio cuore, Topazio, Girasole, Fini, Negroni, Paf
Via Cendon, 20 – 31067 – Silea (TV) Tel. 0422/463395 Fax 0422/463443
CITTERIO: LUCE VERDE (da ottobre 99)
G.Bellentani 1821 Spa, G.Pozzoli 1875 Srl, Leoncini Prosciutti Spa, Pandino Wurstel Srl
C.so Europa, 206 – 20017 – Rho (MI) Tel. 02/935161 Fax 02/93503133
COLUSSI: LUCE VERDE
Antica Macina, Colussi, Misura (tranne dolcificanti che sono della Monsanto)
Via dell’Aeroporto, 7 – 06086 – Assisi (PG) Tel. 075/80351 Fax 075/8035204 Numero Verde: 167 865143 (16.00 – 18.00)
DORIA: LUCE VERDE (da ottobre 99)
Via Pontebbana, 32 – 31010 – Orsago (TV) Tel. 0438/992152 Fax 0438/992054
FERRERO: LUCE VERDE
Nutella, Kinder, Rocher, Mon Cheri, Brioss, Cristallina, Duplo, Estathè, Fiesta, Ferrero, Pocket Coffee
Via Maria Cristina, 47 – 10025 – Pino Torinese (To) Linea Consumatori: 011/8152287
GALBUSERA: LUCE VERDE
Via Stelvio, 2 – SS363 363 – 23013 Cosio Valtellino (SO) Tel. 0342/609111 Fax 0342/635069
ICA : LUCE VERDE
Crik-Crok, Puff
SS Pontina km 27.650 – 00040 Pomezia, Roma Tel 06/9106911 Fax 06/9106303
KELLOGG’S: LUCE VERDE
Centro Direzionale Colleoni – Palazzo Perseo 2 – Via Paracelso, 12 – 20041 – Agrate Brianza (MI) Tel. 039/66571 Fax 039/ 639339 6657600
LOACKER: LUCE VERDE
Via Gasterer,3 – Auna di Sotto – 39054 – Renon (BZ) Tel. 0471/296111 Fax 0471/296115
OROGEL: LUCE VERDE
Surgelati: Fritto misto, Magia di bosco
Via Dismano, 2600 – 47020 – Pievesestina di Cesena (FO) Tel. 0547/3771 Fax 0547/317551
PARMALAT: LUCE VERDE
Mister day, Kyr, Chef, Tavolette, latte (Dietalat, Natura premium, Latte Plus, Prima Crescita, Zimil, Omega 3, Gransviluppo, Vitasette, Weight-Watchers, Light, Lattecacao), Linea active-drink, Pronto Forno, Santal, Pomì, Tea, Sangri’, Linea Minestre, Linea pane pronto
Via O. Grassi, 26 – 43044 – Collecchio (PR) Tel. 0521/808111 Fax 0521/804586 Numero verde: 1678 48020 (10.00 – 13.30)
PLASMON: LUCE VERDE ? – (attenzione la casa madre importa OGM in Italia e cosa ne fa ?)
Dieterba, Fattorie Scaldasole, Mareblu, Nipiol, Plasmon, Fette Punto Weight Watchers
Via Cadolini, 26 – 20137 – Milano Tel. 02/54201 Fax 02/55181935 Numeri verdi: Plasmon 167 020040 – Dieterba 167 020050 – Nipiol 167 020060
SAGIT: (da Unilever) Via Paolo Di Dono 3/A Roma Tel. 06/54491 Fax 06/5449593 Numero Verde: 167/016372
Algida, Findus, Sorbetteria di Ranieri : LUCE VERDE
SAMMONTANA: LUCE VERDE
Via Tosco Romagnola, 56 – 50053 – Empoli (FI) Tel. 0571/7076 Fax 0571/707528
SANSON: LUCE VERDE
Località Quarente 37030 – Colognola ai Colli (VR) Tel. 045/7650322 Carlo Lorenzini Fax 045/6150094 Numero Verde: 800 230340
VALSOIA: LUCE VERDE
Via Barozzi, 4 – 40126 – Bologna Fax 051/248220 Tel. 051/6086800
La seguente lista non ha la pretesa di essere esaustiva:
Greenpeace ha contattato queste ditte richiedendo la loro posizione sull’uso di Organismi Geneticamente Manipolati (OGM). Nessuna delle ditte contattate da Greenpeace ha esplicitamente affermato di fare uso di OGM. Utilizzate i numeri verdi per farvi sentire: dite loro che non volete gli OGM ! (questa lista e’ stata pubblicata su internet nel settembre 1999. Nel corso dei mesi successivi, anche grazie alla pressione esercitata dai consumatori attraverso telefonate, fax e lettere, diverse ditte hanno cambiato policy o ci hanno inviato informazioni dettagliate su come intendono evitare l’uso di OGM e loro derivati.
Le ditte che sono passate da luce rossa a luce verde sono le seguenti:
BAHLSEN – 29/9/1999
DORIA – 20/10/1999
BENETTON / NUOVA FORNERIA – 26/10/99
SAGIT – 2/11/99
CITTERIO – 16/11/99
PARMALAT – 7/12/99
ALSO – 16/12/99
AMADORI/ GESCO – 18/1/2000
NESTLE’ (?) – 11/2/2000
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Pesticides, OGM: les vrais risques pour votre santé ! – Pesticidi e OGM: i veri rischi per la vostra salute !
Il Prof. Henri Joyeux è un oncologo, ricercatore, nutrizionista, autore di numerosi libri nel campo della salute ed ex presidente di Familles de France. È anche membro del comitato scientifico dell’IPSN.
Vi proponiamo questa intervista a seguito del grande successo della petizione a sostegno di Emmanuel Giboulot, lanciata dall’IPSN, che ha raccolto più di 500.000 firme. Questo viticoltore della Costa d’Oro (Borgogna) si è rifiutato di spruzzare le sue viti con un pesticida (piretro) imposto dalla prefettura. Le autorità temevano un’estensione dell’epidemia di flavescenza dorata scoppiata nel vicino dipartimento di Saône-et-Loire. Emmanuel Giboulot, le cui viti sono coltivate con metodi biodinamici da 40 anni, ha rifiutato la decisione perché il suo vigneto si trovava al di fuori della zona epidemica e il prodotto proposto, anche se realizzato con prodotti naturali, è un prodotto tossico.
NHPD: Professore, è rimasto sorpreso dalla mobilitazione popolare e mediatica a favore di Emmanuel Giboulot?
HJ: Sì, sono rimasto sorpreso dal numero di firmatari. Dimostra che non stiamo facendo così male in Francia, che il buon senso per la natura al servizio dell’uomo è ben presente. Questo senso comune è legato alla nostra salute, alla salute di ciascuno di noi e alla società nel suo insieme.
IPSN: Secondo lei, questo sostegno massiccio dimostra che il pubblico è più consapevole dei problemi dell’agricoltura biologica?
HJ: Sì, non ci vuole molto studio per vedere che le colonie di api vengono decimate dall’agricoltura produttivista, che la nostra terra viene sterilizzata, che i pesticidi stanno causando danni alla salute pubblica. Sono d’accordo al 100% con Pierre Rabhi e i miei colleghi Gilles-Eric Seralini e Jean-Marie Pelt.
NHPD: I pesticidi sono così pericolosi?
HJ: Ho appena preannunciato il libro di Fabien Rodhain che è in stampa: “Des semences et des hommes”.
Lo sapevate che :
L’industria delle sementi agricole ha messo sul mercato piante ibride che non sono riutilizzabili, perché causano cali di rendimento se vengono riseminate una seconda volta. Quindi devi comprarne altri…
L’industria agrochimica globale si è impadronita della genetica per modificare le piante, per ottenere GMP (Genetically Modified Plants) per l’agricoltura intensiva e produttivista, nell’illusione che sia necessario alimentare il pianeta, che è FALSO.
Le GMP sono più del 99% delle piante trattate con pesticidi che si trovano nel bestiame e nel cibo umano.
– Il 57% delle GMP sono tolleranti agli erbicidi, il che significa che la pianta può inghiottirsi su ROUNDUP senza morire.
– Il 16% delle GMP produce i propri insetticidi.
– Il 26% delle GMP può produrre diversi insetticidi ed essere tollerante a diversi erbicidi (esempio: MAIZE Smartstax = 6 geni insetticidi + 2 geni di tolleranza agli erbicidi).
Le valutazioni sugli animali sono fatte per dimostrare che tutto va bene: il consumo da parte dei giovani ratti oltre i 3 mesi e soprattutto non una vita intera, nessun equilibrio ormonale, mentre tutti i pesticidi sono perturbatori endocrini i cui effetti deleteri sui bambini cominciano a essere noti (anomalie urogenitali: ipospadia, anomalie uterovaginali; ipofecondità nell’uomo …).
Gli studi tossicologici sono effettuati dai produttori stessi e sono dichiarati “segreti commerciali” o “proprietà intellettuale”.
NHPD: Non abbiamo un livello di tolleranza?
HJ: È difficile rispondere, perché estrapolare la soglia di tolleranza da un ratto o da un topo agli esseri umani non ha alcun valore scientifico, ma loro la usano comunque per farci inghiottire, respirare… prodotti tossici con il pretesto che salveremo l’umanità e il Terzo Mondo, il che è totalmente falso.
NHPD: Vedete gli effetti dei pesticidi sulla salute dei vostri pazienti o avete bisogno di più anni di esperienza?
HJ: Sì, ma queste sono cause cumulative e può essere difficile dare la colpa solo ai pesticidi, quando c’è fumo, stress, cattive abitudini alimentari, ormoni esogeni e altri interferenti endocrini.
Le sedi tumorali più frequentemente osservate sono il seno, la prostata, il tratto digestivo e il sistema immunitario con linfomi.
NHPD: Secondo lei, cosa deve cambiare per rendere l’agricoltura più rispettosa della salute dei consumatori?
HJ: Dobbiamo esigere un’etichettatura onesta e non adulterata. Se sul mercato dovete scegliere tra i pomodori OGM e i pomodori semplici in campo aperto provenienti dalla Provenza, cosa scegliete? La mia scelta è ovvia.
Ecco un esempio recente del mio reparto di chirurgia. Una delle nostre infermiere ha una bottiglia di Coca Cola sul suo tavolo… Le faccio notare che non fa bene alla salute, che c’è l’aspartame, un dolcificante altamente tossico. Mi dice che è Zero! Le chiedo quale Zero? Mi dice “niente aspartame”. Avevo bisogno di una lente d’ingrandimento per mostrarle che si era illusa. La sua Coca Cola è finita nella spazzatura.
Last minute: il professor Joyeux ha recentemente pubblicato una lettera gratuita con importanti consigli sulla salute per voi e la vostra famiglia. Vi invito a iscrivervi visitando qui.
By Augustin de Livois