MAIS OGM, AUTORIZZATO !
L’ Ungheria ha deciso di eliminare tutte le piantagioni realizzate con semi OGM di Monsanto.
http://www.sapereeundovere.it/pericoli-ogm-rivelati-da-un-ex-scienziato-del-governo-degli-stati-uniti/
Varata Legge per la Commercializzazione nella EU – 18/01/2006
MAIS OGM ? NIENTE PAURA …..dicono i mass media al servizio dei produttori tipo Monsanto…
L’UE autorizza tre linee di mais geneticamente modificato OGM
Il 13 gennaio 2006 la Commissione Europea ha autorizzato l’uso di tre linee di mais geneticamente modificato.
Delle tre, due (GA21 e MON863, che sono mais “terminators“, che non possono essere riutilizzati l’anno successivo per la risemina…ma devono essere ricomprati dal produttore….) possono essere utilizzate come prodotti alimentari e ingredienti, mentre la terza (MON863x810) può ora essere destinata all’importazione e alla lavorazione industriale.
Nessuna delle suddette linee di mais ha ottenuto un’autorizzazione per la coltivazione nell’UE.
La delibera fa seguito al termine di una moratoria di sei anni sui prodotti geneticamente modificati applicata dall’UE nel maggio 2004. Le decisioni relative a tali prodotti portano a nove i ceppi geneticamente modificati approvati dall’UE.
Tutti e tre i tipi di mais possono essere utilizzati unicamente ai sensi delle norme di etichettatura e tracciabilità stabilite dall’UE. Su ogni prodotto dovrà essere indicato chiaramente che gli ingredienti sono geneticamente modificati.
Monsanto ha accolto con favore la decisione dell’UE ed Ernesto Fajardo, vicepresidente di Monsanto per la produzione delle colture negli USA, ha affermato: “Queste decisioni sono molto gradite alle oltre 200 aziende produttrici di sementi e alle decine di migliaia di agricoltori statunitensi che piantano ibridi di mais biotecnologico”.
Eric Gall, consulente in materia di OGM per Greenpeace, ha espresso forti preoccupazioni sulla possibilità che ceppi di mais di quel tipo “contaminino” i ceppi biologici e ha aggiunto che “Greenpeace è particolarmente preoccupata per la sicurezza del mais MON863 che ha causato problemi di salute nei ratti”.
La Commissione ha adottato la decisione dopo che il produttore di mais Monsanto aveva presentato le domande di autorizzazione. Il mais GA21 è tollerante all’erbicida Roundup, il MON863 è stato modificato per essere resistente alla piralide del mais e il MON863zx810 per essere resistente alla crisomele e ad altri tipi di parassiti.
GA21 e MON863 sono gli ultimi due OGM ad essere autorizzati in conformità del regolamento sui nuovi ingredienti alimentari (258/97) che, dal 18 aprile 2004, è stato sostituito dal regolamento 1829/2003 relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati. MON863x810 è la quarta linea geneticamente modificata ad essere autorizzata in base alla direttiva 2001/18 sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati.
La Commissione ha dichiarato di aver preso tale decisione dopo che il Consiglio non era riuscito a raggiungere una maggioranza favorevole o contraria. Nella fattispecie le autorizzazioni saranno valide per dieci anni.
Per ulteriori informazioni.
Fonte: Cordis
Anche l’Italia Autorizza questo Maid OGM – Il Consiglio superiore di sanità Italiano, presieduto da un biotecnologo: né il mais OGM per alimentazione umana né quello destinato ai mangimi fanno male alla salute, anzi è quello “tradizionale” a pullulare di potenti cancerogeni !
Il governo sempre più “pro Ogm”- 06 dicembre 2010
Il ministro Galan si scaglia contro la messa al bando degli OGM decisa dal Consiglio Provinciale dell’Alto Adige e, benchè travolto dalle critiche, traghetta il governo verso lo sdoganamento degli organismi geneticamente modificati.
Violente critiche hanno poi investito anche il Vaticano che, attraverso la Pontificia Accademia, ha anch’essa dato un sostanziale via libera agli organismi geneticamente modificati.
Il ministro Galan si scaglia contro la messa al bando degli OGM decisa dal Consiglio Provinciale dell’Alto Adige e, benchè travolto dalle critiche, traghetta il governo verso lo sdoganamento degli organismi geneticamente modificati.
Il ministro delle Politiche Agricole Galan si è scagliato ferocemente contro la messa al bando degli ogm approvata dal Consiglio provinciale dell’alto Alto Adige. Da più parti lo hanno investito le critiche per questa di posizione che si differenzia sostanzialmente dal percorso intrapreso dal suo predecessore. Ma lui replica:”ho solo ribadito quanto più volte detto sia in sede parlamentare che in altre sedi istituzionali”. E cioè che la decisione assunta dalla Provincia di Bolzano “non sarebbe attualmente compatibile con quanto previsto dalla legislazione nazionale, nè dalle vigenti normative europee”.”Galan deve tenere conto delle scelte del territorio e anche del fatto che l’UE sta applicando progressivamente il principio di sussidiarietà alla questione degli Ogm, quindi sono i territori che devono scegliere”, incalza il sindaco di Roma Gianni Alemanno commentando la posizione del ministro sugli Ogm. Secondo Alemanno “occorre essere consapevoli che quando gli Ogm vengono utilizzati, creano dei problemi di contaminazione ambientale che finiscono per scacciare e vietare coltivazioni normali.
L’Italia – ha concluso – non ha bisogno degli OGM”. In linea con Galan, invece, la Confagricoltura che da sempre sostiene gli ogm, a differenza di Coldiretti che ha una posizione più cauta. Violente critiche hanno poi investito il Vaticano che, attraverso la Pontificia Accademia, ha anch’essa dato un sostanziale via libera agli organismi geneticamente modificati.
Ogm: il Vaticano non si è schierato – 02/12/2010
Il direttore della Sala Stampa Vaticana precisa che non c’è una presa di posizione ufficiale pro-OGM.
Ma allora qual è la posizione del Vaticano ?
La dichiarazione sugli ogm firmata da studiosi riuniti in Vaticano l’anno scorso “non esprime la posizione della Santa Sede”.
“Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo”, il documento pubblicato al termine della Settimana di studio presso la Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano dal 15 al 19 maggio 2009, non può “essere considerata posizione ufficiale della Santa Sede o del Magistero della Chiesa” sull’argomento.
Lo ha chiarito il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, in merito alla pubblicizzata (e strumentalizzata) presunta apertura del Vaticano agli ogm. Ala Settimana di studio, ha spiegato Lombardi, hanno partecipato 40 studiosi, sette dei quali accademici pontifici, fra cui l’allora presidente prof. Nicola Cabibbo, scomparso quest’anno, “mentre gli altri esperti partecipanti erano esterni”. “
Lo Statement conclusivo, ora pubblicato nel volume degli Atti della Settimana di studio dalla Casa editrice Elsevier, è stato firmato dai partecipanti, e ha quindi il valore della loro autorità scientifica”, ha affermato padre Lombardi che tuttavia, ha precisato, “non deve essere considerato come Statement della Pontificia Accademia delle Scienze, poiché l’Accademia come tale, che conta 80 membri, non è stata consultata su di esso, né è in programma una tale consultazione”. Resta da capire quale sia dunque la posizione del Vaticano in materia di ogm e sovranità alimentare.
Fonte: Greenplanet
vedi: Tracciabilità dei Cibi
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Comunicazione del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Purtroppo in Italia si importano oggi oltre 60 OGM, mai autorizzati dagli organi preposti, ovvero dal Consiglio dei ministri UE, nè dal Parlamento Europeo… visto che oggi vige il porcesso CO-decisionale tra parlamento e commissione UE.
Ministri /e oggi anche Parlamentari) che si lavano le mani alla Ponzio pilato… ben sapendo dei pericoli degli OGM per la salute Umana ed Animale e per l’ambiente.
Forse i politici non vogliono rischiare di essere processati in una seconda Norimberga…ed allora ci pensano i “Tecnici” della Commis(t)ione cosiddetta europea, i quali concedono le importazioni in UE, salvo che ogni Paese è libero di vietare gli OGM se lo reputa opportuno, in applicazione del principio di precauzione e dei diritti Costituzionali inviolabili alla salute e all’ambiente salubre… non delegati da nessun paese ai trattati internazionali, che riguardano, commercio, moneta, difesa… e possono stabilire solo dei limiti minimi di salvaguardia dell’ambiente e della salute, che ogni paese può sempre migliorare osservando le proprie costituzioni nazionali.
Una seconda Norimberga…un processo per atti d’accusa dolosi che è ormai ora di costituire nei confronti di quelle stesse multinazionali che furono processate nel 1945 per aver contribuito a far scoppiare la seconda guerra mondiale ed aver sperimentato di tutto nei campi di sterminio… e in guerra (i pesticidi non sono altro che sostanze utilizzate come armi chimiche da guerra, riciclate sui campi coltivati).
Multinazionali che oggi diffondono Pesticidi e OGM massacrando gli esseri Umani a milioni…da 60 anni e più… nel più grande campo di sterminio mondiale a cielo aperto… l’Agricoltura Industriale.
Sicuramente molte più vittime Umane causate dei pesticidi che di tutte le guerre mondiali messe insieme !!!
I morti di Cancro sono milioni e milioni… provate a fare il calcolo…forse superano il Miliardo, negli utlimi 70 anni, da quando fu impiegato il DDT…
Contro gli OGM, in Italia…non si è ancora applicata ne la clausola di salvaguardia nazionale a tutela della salute e dell’integrità dell’ambiente (quest’ultima sancita da un recente voto del parlamento UE) sufficienti a negare le importazioni di OGM.
Visto che gli OGM sono sicuramente pericolosi per la salute… e inquinano l’ambiente in maniera che rischia di divenire irreversibile se non ci fermiamo in tempo…
E i danni alla salute si stanno scoprendo già oggi con il crollo dell’aspettativa di vita sana in Italia…dal 2004 ad oggi di oltre 10 anni (Eurostat)… guarda caso proprio dall’entrata in vigore delle soglie di (in) tolleranza di OGM senza etichettature negli alimenti importati… OGM pieni di residui di Disseccanti e Pesticidi, visto che ne li producono (Mais Bt) o ne tollerano altissime dosi (OGM resistenti ai disseccanti).
L’Italia ha il record mondiale di tumori dell’infanzia, con oltre 20 punti sopra gli USA (Eurostat)…
Se si ammalano i bambini ai quali il Cancro viene trasferito direttamente dalla Madre… o si genera nel feto per modificazioni genetiche teratogene… vuol dire che non ci sono nemmeno i lunghi tempi di latenza normalmente necessari al Cancro… e che la situazione è oltre che drammatica …al capolinea dell’Umanit che si sta sterilizzando e perde il suo futuro: i nostri figli !
Ne si è inserito l’obbligo di etichettatura degli OGM, viste le soglie di (in)tolleranza di 9 grammi per chilogrammo oggi accettate senza indicazione in etichetta… addirittura negli Alimenti Biologici.
Nonostante un pronunciamento della corte di Giustizia europea in seguito a ricorsi…per il quale i cittadini hanno diritto ad essere informati su ciò che stanno per comprare e per mangiare…
Ne, tanto meno, si è fatto il referendum consultivo obbligatorio prima di introdurre gli ogm nei paesi UE membri, visto che lo chiede la stessa direttiva 2001/18 sugli OGM…
Ne si è attuato un serio ricorso sulla brevettabilità degli OGM, ovvero di pezzi della Vita… di ciò che si modifica nel tempo e che non è mai stabile ne riproducibile esattamente uguale… (presupposti obbligatori per la brevettabilità di un prodotto)
Negli OGM, infatti, il costrutto transgenico estraneo inserito nel DNA diventa fortemente instabile e reattivo, provocando modifiche durante la riproduzione delle cellule dell’OGM… cose ammesse dalle stesse ditte produtrrici, che dichiarano sequenze geniche impreviste negli OGM brevettati… ovvero la cosa brevettata è cambiata nel tempo… perchè non interviene immediatamente un Tribunale a fermare la follia dei brevetti sulla materia vivente ?
Riguardo alle sementi, in Italia vige ancora la tolleranza zero ma non è stata definita dalla clausola di salvaguardia nazionale a tutela dell’integrità ambientale e sanitaria, nonchè della Biodiversità autoctona tradizionale Italiana, come previsto da un decreto sulla protezione dell’Integrità della sua Memoria genetica, che vieta di fatto la coltivazione degli OGM in Italia,
Divieto oggi applicato nel nostro paese, solo attraverso decretini che ne vietano la coltivazione in assenza di piani di coesistenza regionali… ovvero piani di ciò che è impossibile far coesistere, dal momento che gli OGM contaminano le altre varietà e i campi, inquinando e diffondendosi nell’ambiente in maniera irreversibile…
Decreti che in ogni caso nessun Tar può permettersi di non far rispettare.
Visto che i tribunali sono li per far far applicare le Leggi e non per farle…come pretendeva il signor Dalla Libera di Futuragra in Friuli.
Una recentissima sentenza della Cassazione infatti nega la possibilità di coltivazione di OGM in Friuli.
Purtroppo, però, questi divieti riguardano solo gli OGM transgenici……
Sementi che non vengono considerati OGM (mentre lo sono a tutti gli effetti) per cui non devono essere sottoposti alle procedure di autorizzazione previste dalle norme sugli organismi transgenici.
Piante (?!!) , se così si possono ancora definire le Clearfields (il che vale anche per gli OGM, i quali producono anche proteine animali e catene di aminoacidi strampalati… oltre a provocare nel sangue di chi se ne nutre sequenze di DNA e micro-Rna modificate… come dimostrano ricerche cinesi… pubblicate ovviamente…) i cui effetti sconosciuti e imponderabili, imprevedibili e sicuramente dannosi… scopriremo solo nel tempo classificandoli come “malattie genetiche rare” o nuove malattie genetiche…incolpando ovviamente il Malato per i suoi “difetti genetici”, mentre tali malattie sono state create in laboratorio con “esperimenti a casaccio” a carico di ciò che ci vogliono far mangiare le multinazionali NuclearPetrol-Agrochimico-farmaceuticOGM… OGM Transgenici ed OGM di varietà Clerfields, mutanti vegetali da radiazioni, animali mutanti clonati, latte agli ormoni OGM, ecc…
Tutte produzioni industriali derivanti da tecnologie che hanno superato la Scienza, ma che con la Scienza non hanno nulla a che fare…
Possiamo solo immaginare cosa succede nel dna di tali colture che poi ci fanno mangiare, che infatti si sterilizza (e ci sterilizza come esseri umani) consentendo di rubare ai nostri sementieri tutte le varietà vegetali applicando il brevetto clearfields… con tanto di raccolti al diserbante…. per migliorare il gusto al Palato.
E gli incassi della Chimica nei Campi e per le conseguenti Chemioterapie oncologiche, Mentre le spese sanitarie impegnano oltre l’80% dei bilanci regionali attuali in Italia.
Un Paese al Reparto oncologico…come fa a sottrarsi alla crisi economica e al programma di sterminio di massa metodicamente attuato a partire dalla vendita di pesticidi chimici di sintesi, oggi inutili in quanto sostituibili dalle tecniche biologiche anche più efficienti ?
Eppure abbiamo a disposizione molti miliardi di € per riconvertire l’agricoltura in biologico, attraverso i Pagamenti Agroambientali europei, che sarebbero sufficienti a salvare tutta l’agricoltura italiana da pesticidi e debiti…
Il flagello del TGO (Trasferimento Genico Orizzontale) del DNA manipolato.
Ricordo che gli ogm si diffondono anche e soprattutto attraverso il trasferimento genico orizzontale e non solo con il polline, il che significa che gli ogm oggi importati a scopo alimentare, umano o animale… una volta mangiati
diffondono pezzi di dna transgenico ai batteri intestinali durante la digestione e al terreno con la decomposizione delle feci… mentre nel sangue di chi se ne nutre di trovano frammenti di DNA e soprattutto micro-Rna modificati, come dimostrano recenti ricerche cinesi…..che sicuramente contribuiscono al crollo dell’aspettativa di vita media sana nei paesi che importano OGM.
Per questo motivo bisogna vietare tutte le importanzioni di OGM sia di sementi che di alimenti e altre porcherie, prima che il flagello del TGO diventi irreversibile.
Di ciò non si parla nel comunicati di equivita…di ciò non si può non parlare !!!
Nel paese con la più grande biodiversità Agroalimentare del mondo, patrimonio dell’Umanità intera.
E’ dall’Italia che deve partire il Bando Mondiale di tutti gli OGM, per affermare l’inviolabilità della memoria Genetica di tutti gli esseri viventi, sancita dalla carta dei diritti dell’Uomo.
P.S..: Allego comunicato di parziale ed incompleta, seppur molto utile informazione di Equivita
By Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo – Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita (AMA la Vita)
COMUNICATO EQUIVITA – 18/03/2012
OGM: quello che Clini dovrebbe sapere
Le sorprendenti affermazioni sugli Ogm del Ministro dell’Ambiente Clini e una parte dei commenti e delle affermazioni che ad esse hanno fatto seguito (talvolta ugualmente stupefacenti) richiedono un urgente commento.
Il Comitato scientifico EQUIVITA (già CSA), che sin dagli albori ha seguito il lancio sul mercato di questi alimenti e le vicende politiche che lo hanno accompagnato (a livello sia europeo che globale) ritiene sia suo dovere rendere note alcune precisazioni e smentire informazioni errate che sono state pubblicate.
E’ errato affermare che senza l’ingegneria genetica non avremmo alcuni dei prodotti italiani più tipici: incroci e mutagenesi non hanno nulla a che vedere con le modifiche genetiche che danno origine agli Ogm.
E’ errato far intendere che chi si oppone agli Ogm è contrario all’uso delle biotecnologie e alla ricerca. Al contrario, chi come noi si oppone ad un uso improprio delle biotecnologie chiede cha la ricerca venga incentivata, ma avvenga in ambiente confinato per evitare il rischio di una contaminazione dagli effetti imprevedibili quanto incontrollabili (via libera dunque alla ricerca in laboratorio e in particolare alla ricerca farmacologica, purchè vengano rispettati i necessari paletti etici).
E’ errato affermare, come hanno fatto per anni le multinazionali e come molti sostengono tuttora, che gli Ogm consentono di “combattere la fame nel mondo” in quanto producono di più. Numerosi studi scientifici, incluso il rapporto IAASTD di 400 scienziati indipendenti, commissionato dalla Nazioni Unite, hanno dimostrato che gli Ogm producono in media un 10% in meno delle colture convenzionali.
E’ errato sostenere che gli Ogm consentono di ridurre l’uso dei pesticidi: gli stessi studi hanno tutti dimostrato che con gli Ogm l’uso dei pesticidi aumenta di ben 4 volte!
E’ errato non far sapere che il FDA, ente di controllo statunitense, che autorizza al commercio ogni prodotto nuovo, dovette ricorrere alla definizione di “sostanze sostanzialmente equivalenti a quelle naturali” per aggirare l’ostilità dei suoi stessi scienziati a rilasciare i permessi.
E’ errato sostenere che gli Ogm non recano danno alla salute. Esiste il danno diretto (allergie, qualche intossicazione), ma poiché tutti i pesticidi sono causa provata di tumori, danni neurologici e molti altri, il danno in assoluto più grave è quello indiretto, causato dall’uso dei pesticidi: questo, come abbiamo visto, viene quadruplicato nelle colture di Ogm vegetali che, al 70%, sono modificati per resistere proprio ai pesticidi (diserbanti). Il danno deriva anche dal residuo 30% di piante Ogm, modificate per divenire esse stesse pesticida e combattere in tal modo gli insetti predatori. Gli effetti devastanti di tanta tossicità che dalle colture Ogm si trasmette nell’ambiente circostante, sono ben noti nei paesi dove gli Ogm vengono coltivati. Due sole testimonianze: il ripetuto allarme degli agricoltori USA causato dalle “superweeds” (supererbacce), ovvero piante infestanti divenute talmente “resistenti” da rendere necessario il ricorso a veleni sempre più potenti (www.equivita.it/index.php/it/newslettermanipolazioni), e l’appello lanciato in tutto il mondo dei medici argentini per salvare la popolazione argentina dagli effetti gravissimi dell’inquinamento chimico dovuto alla soia Ogm (www.equivita.it/index.php/it/comunicati/12-comunicati/401-comunicato-310711).
E’ errato sostenere che gli Ogm risolveranno i problemi nutritivi e ambientali. In oltre 15 anni di produzione, le uniche caratteristiche introdotte negli Ogm che hanno trovato applicazione pratica sono state le due già citate: resistenza ai diserbanti e tossicità per gli insetti predatori. Due tratti “commerciali” e non certo “migliorativi”, che, come abbiamo visto, hanno causato non pochi problemi agli agricoltori, all’ambiente e ai cittadini.
E’ errato non rivelare che gli Ogm si diffondono in modo incontrollato (nell’aria, l’acqua e il suolo) anche a molti chilometri di distanza, rendendo in pratica impossibile la loro coesistenza con le colture tradizionali o biologiche. Non è un caso infatti che la UE, dopo avere stabilito le regole di tracciabilità e di etichettature degli Ogm al fine di consentire la nostra libera scelta alimentare, si sia arresa davanti all’ultimo capitolo, quello delle regole di coesistenza, e ne abbia delegato la stesura agli Stati membri.
E’ errato non far sapere che gli Ogm sono stati, per le industrie che in essi hanno investito a partire dal 1980,“il peggiore investimento degli ultimi anni” e che degli attuali terreni coltivati in Europa essi coprono soltanto lo 0,06% di superficie. Ciò si deve al fortissimo movimento d’opposizione che ha contrastato l’influenza dei “poteri forti” sui governi. Oggi la Monsanto (una delle più importanti multinazionali biotech) ha rinunciato ad esportare il mais MON810 in Francia e la BASF, maggiore azienda chimica mondiale, ha rinunciato al suo piano di sviluppo di Ogm in tutta Europa … mentre un’analoga situazione di stallo riguarda pure l’Asia e le Americhe … Oggi infatti l’80% delle coltivazioni Ogm del mondo si trovano concentrate in sole 4 nazioni: Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina.
E’ oltremodo scorretto non far sapere che la caratteristica più importante che contraddistingue gli Ogm è che tali organismi (sia piante che animali), con il pretesto della modifica genetica, vengono brevettati, ovvero privatizzati.
La multinazionale detentrice del brevetto potrà esigere da quel momento il “diritto di brevetto” ad ogni risemina della pianta, ad ogni ciclo riproduttivo dell’animale. Migliaia di azioni legali ne sono derivate, promosse dai “colossi” del biotech (la più famosa quella della Monsanto contro il canadese Percy Schmeiser, che con grande coraggio si oppose dimostrando che nelle sue colture di colza, minacciate di sequestro, gli Ogm non erano stati seminati ma erano giunti per inquinamento).
E’ oltremodo scorretto non ricordare – quando si parla di Ogm – che la materia vivente del pianeta è il “bene comune” più prezioso di noi tutti (più dell’acqua) e che la nuova legge brevettuale (definita dagli esperti “mostro giuridico”), adottata negli Stati Uniti nel 1980, poi in Europa nel 1998, ha dato inizio ad una nuova forma di colonizzazione dei paesi poveri da parte delle multinazionali dei paesi ricchi, il fine evidente di queste ultime essendo il controllo del mercato più vasto e più ambito: il mercato del cibo (e la minaccia riguarda anche l’Europa).
E’ importante invece che si capisca che gli Ogm sono ben lontani dall’essere, come qualcuno tenta ancora di far credere, uno strumento per l’equa distribuzione del cibo. La fame nel mondo – tutti ormai lo sanno – non è dovuta a carenza di cibo (che al momento non scarseggia, come dichiara anche la FAO) ma ad una carenza di denaro dei paesi poveri, costretti ad esportare la loro produzione agricola di sussistenza, rinunciando a sovranità e sicurezza alimentari.
E’ importante che si sappia che a quest’ultima rinuncia si aggiungono ulteriori danni, che vanno dalla scomparsa di tradizioni e culture locali al pagamento dei diritti di brevetto, al rischio di vedere i raccolti vanificati (vedi gli esiti del cotone bt in india e i 200.000 suicidi di piccoli agricoltori di quel paese). Ma il danno più grave che si aggiunge è la perdita di biodiversità, vera ed unica ricchezza dei paesi poveri.
Per tutte queste ragioni gli Ogm, lungi dall’essere strumento di un’equa distribuzione del cibo, sono al contrario un fattore importante della crisi di fame nel mondo e di una pericolosa deriva del pianeta verso un’ingiustizia sempre più diffusa.
By Comitato Scientifico EQUIVITA (Italia) – E-mail: equivita@equivita.it
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Il mais transgenico non fa male alla salute…… Nè quello dolce, che colora le nostre insalate, ne’ quello destinato ai mangimi, bloccato dal decreto Amato.
Lo affermano due studi che potrebbero dare il via libera alla commercializzazione in Italia e che, di fatto, stanno aprendo la porta del mercato europeo ad altri prodotti geneticamente modificati, interrompendo una moratoria che dura da anni.
Le ricerche sono opera della Commissione europea e dell’Isaaa, un centro studi americano (sponsorizzato dalla Fondazione Rockefeller – Big Pharma ed i Rockfeller), e costituiscono le prime documentazioni scientifiche adottate ufficialmente per “scagionare” gli OGM destinati all’alimentazione umana e animale: le abbiamo rintracciate nei verbali della quarta sezione del Consiglio Superiore della Sanità che si è riunita su richiesta del ministro Sirchia per fare il punto sulla tossicità di questi prodotti.
L’assenza di garanzie aveva indotto nel 2000 il governo Amato a bloccare la vendita di quattro varietà di granoturco geneticamente modificato, invocando il “principio di precauzione”. Scelta condivisa da altri paesi europei ma contestata dalla Corte di Giustizia della Comunità e dalla Organizzazione mondiale del commercio.
Per uscire dall’angolo, l’Europa ha intensificato il lavoro scientifico e si è data una regolamentazione che condiziona l’importazione alla rintracciabilità e alla dichiarazione degli OGM in etichetta.
Entrerà in vigore in aprile e per allora Bruxelles chiede ai partner di prendere una decisione sui cibi OGM che bussano alle loro porte.
L’Autorithy alimentare europea ha già dato il suo OK al mais dolce, che attende la decisione dei ministri europei.
Il parere del Consiglio superiore della Sanità (italiano) ha una gittata ancora più lunga, perché “sdogana” l’intero gruppo dei mais congelati in Italia, anche se la scelta finale spetta al governo, che sull’argomento è ancora diviso.
“Secondo noi, sono superate le preoccupazioni che avevano condotto i nostri predecessori a bloccare la vendita delle varietà transgeniche” ci spiega il presidente della quarta sezione del Consiglio, Giorgio Poli. “Noi procediamo per dossier, cioè non valutiamo “tutti” gli alimenti geneticamente modificati ma ci esprimiamo caso per caso e su richiesta del Ministro. Il Consiglio, nel dicembre 1999, bloccando la commercializzazione in Italia aveva chiesto che si facessero ricerche mirate, che sono state fatte da centri di ricerca sovrannazionali e indipendenti. Già l’Istituto superiore di sanità nel luglio 2000 ha detto che “alla luce delle conoscenze scientifiche attuali, non risultavano esistere rischi per la salute umana ed animale”, parere condiviso dal comitato scientifico sugli alimenti dell’UE e dal comitato nazionale biosicurezza e biotecnologie nel 2002″. Poli è preside di veterinaria dell’Università di Milano.
E’ nella lista nera dei verdi che gli rinfacciano di aver lavorato per le multinazionali, ma il “ribaltone” scientifico porta anche la firma di Giuliano D’Agnolo, uno dei massimi dirigenti dell’Istituto superiore di Sanità e di un noto genetista, Francesco Sala, che ha portato le prove della salubrità del mais Ogm.
“Dalla letteratura istituzionale e dal dibattito scientifico – si legge nelle carte del Consiglio – non emergono nuovi dati che mettano in evidenza danni per la salute umana”.
Il mais transgenico viene “assolto” in virtù di un rapporto della Commissione europea, costato 70 milioni di euro e pubblicato nel 2001, che riassume quindici anni di ricerche sui rischi delle piante geneticamente modificate e in particolare sul mais bt 11.
“In tutti i casi analizzati – scrive il Consiglio – i rischi di tossicità e allergenicità sono stati decisamente esclusi”.
Il documento in questione si può scaricare dal sito http://europa.eu.int/.
Il secondo documento proviene dall’Isaaa (International Service for the Acquisition of Agribiotech Applications, un’istituzione finanziata dalla fondazione Rockfeller e dalla fondazione Bussolera Branca) per il quale le proteine ingegnerizzate sono tossiche solo per la piralide che infierisce sulla pannocchia di mais.
“Altri insetti e mammiferi – spiegano gli esperti della Sanità- non sono sensibili anche a dosi 1000 volte più alte di quelle attese dall’uso alimentare, umano o animale. In questo caso la tossina è rapidamente degradata e non stimola reazioni allergiche”.
Anzi, lo studio dimostra “che potenti cancerogeni quali le aflatossine sono presenti in molto minor quantità nel mais bt rispetto al mais tradizionale”, partendo dal quale “finiscono nei prodotti alimentari, incluso il latte”.
Tratto da: http://www.greenplanet.net/Articolo518.html
vedi: MAIS OGM
UE autorizza tre nuovi mais Ogm
Sono usati soprattutto nell’alimentazione animale che poi vengono mangiati dagli umani…..quindi meglio divenire Vegetariani per non avere sorprese di malattie nel futuro.
ANSA – BRUXELLES, 30 Ott. 2009 – La Commissione Ue ha autorizzato 3 nuovi mais Ogm usati soprattutto nell’alimentazione animale: il MON88017, MON89034 e 59122xNK603.
I ministri dell’Agricoltura degli Stati membri Ue il 19 ottobre scorso non erano riusciti a raggiungere una maggioranza necessaria al via libera e l’ultima parola e’ tornata quindi alla Commissione, dopo il giudizio positivo dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
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Comunicato Stampa Agernova – Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita(AMA la Vita) – Mar. 2009
OGM– Mais Mon 810 al Consigiio dei Ministri Ambiente UE del 2 marzo 2009: per ora solo un atto dovuto. Bisogna revocare immediatamente l’Autorizzazione alla semina del MAIS OGM Mon 810 in tutta Europa, prima che le contaminazioni territoriali diventino diffuse ed irreversibili. Ed evitare inutili “sperimentazioni di altre coltivazioni OGM”
La Commissione UE non può imporre agli stati e o alle regioni nulla in materia di OGM, in quanto per i rischi sulla salute e l’ambiente prevale il diritto nazionale e le norme europee prevedono la possibilità da parte degli Stati Membri di Vietare le semine e le importazioni di qualsiasi OGM a garanzia dei diritti Costituzionali inviolabili , non delegati ai trattati Europei e del Commercio (Calusola di Salvaguardia, in base al principio di precauzione)
Pertanto,è necessario revocare immediatamente l’autorizzazione alla semina del MAIS MON 810 in tutta Europa, e non soltanto “garantire” le Regioni o Nazioni dichiaratesi OGM free, per i chiari effetti tossici riscontrati per la salute umana ed animale (Ricerche INRAN, Jurgen Zentek e altre…) e per l’inquinamento irreversibile dell’Ambiente che potrebbe aversi in caso di ripetute coltivazioni negli stati che le hanno autorizzate (Germania, Spagna, e pochi atri), con la diffusione del polline e dei semi anche negli altri Stati Europei. Prima che le contaminazioni diventino diffuse ed irreversibili.
E chiedere allaMonsantoil pagamento dei danni per le contaminazioni eventualmente riscontrate sulle varietà naturali di Mais e le spese eventuali di Bonifica territoriale, essendo titolare dei Diritti sulla tecnologia OGM.
Seguire l’esempio della Francia e revocare in tutta Europa l’autorizzazionealla semina del Mais MON 810 !!! Ed evitare “inutili sperimentazioni di altre coltivazioni OGM” per attivare invece le “utili sperimentazioni indipendenti sui rischi per la salute” al fine di arrivare ad una Moratoria Europea, a partire dall’Italia su tutte le Coltivazioni e Importazioni di OGM.
Con tolleranza Zero OGM nelle sementi e in tutte gli alimenti al fine di consentire i controlli sulla base della presenza o assenza e gestire le eventuali contaminazioni e/o inquinamenti da OGM, altrimenti impossibili da perseguire.
Gli OGM rappresentano ancora meno dell’1% delle coltivazioni Mondiali e solo di poche specie autorizzate in pochissimi paesi… Fermiamoli prima che creino altri danni alla salute, alle economie agricole locali e alle sovranità alimentari nazionali.
Adoperarsi per un Bando Mondiale contro una tecnologia che viola le leggi della Naturae idirittifondamentalidegli esseri umani.
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Ci risiamo con gli OGM
Questa volta tocca al pomodoro. Normalmente è rosso, ma sotto l’azione dei genetisti diventa viola, e tende ad assomigliare ad unamelanzana.
Quello che so è che viene dato dal Corriere come “importante passo avanti nella lotta contro il cancro”.
Poi però uno va avanti a leggere, e scopre che il pomodoro in questione è viola perchè si becca due geni del dente di leone(volgarmente conosciuto come tarassaco), che consentono alla sua mezza vita come pomodoro, di produrre il triplo di una famiglia di sostanza dette “antocianine“.
Queste sostanze, abitualmente stra abbondanti in natura, nei mirtilli e nei frutti di bosco in particolare, normalmente non hanno nessuna intenzione di stare nei pomodori.
Ma siccome gli occidentali mangiano poca frutta, allora cosa possiamo fare di bello ? Visto che mangiano invece tanti pomodori, ficchiamo direttamente le antocianine nei pomodori !!!
Comunque sia “prendetene e mangiatene tutti”, il fatto che il famelico prof. Umberto Veronesi sia il testimonial ufficiale di questa vicenda e’ una garanzia……
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_ottobre_27/pomodori_ogm_anticancro_bf90381c-a3f1-11dd-b65a-00144f02aabc.shtml
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No alla soia transgenica per l’alimentazione animale – Regioni UE – Agricoltura e Alimentazione – OGM
Biotech non fa rima con qualità: le regioni europee OGM-free partono da qui per reclamare l’utilizzo di soia priva di Organismi geneticamente modificati per l’alimentazione animale.
Ogni anno in Europa vengono importati 38 milioni di tonnellate di soia, di cui l’80 per cento contaminata con Ogm.
Poiché l’alimentazione animale nell’Ue è oggi fortemente dipendente dalla soia importata, questo significa – sottolineano le regioni del network Ogm-free – che nella grande maggioranza della carne, del pollame e dei formaggi europei, il prodotto finale che arriva sul mercato è il risultato di una catena alimentare inquinata da mangimi contaminati.
Per invertire questa tendenza e proporre strade alternative d’approvvigionamento di mangimi, le regioni hanno organizzato a Bruxelles una conferenza di due giorni, il 5 e 6 dicembre, alla quale partecipano rappresentanti di sedici paesi Ue, ma anche di Brasile, Canada, Usa, India e Cina, nonchè del mondo delle imprese e delle associazioni per un totale di 117 comparti.
La dipendenza di mangime dalle importazioni, hanno detto a chiare lettere diversi rappresentanti regionali, non “deve diventare un ricatto”.
“Abbiamo bisogno di un piano per garantire prodotti Ogm-free agli allevamenti con approvvigionamenti anche extra Ue”, ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura delle Marche, Paolo Petrini, che come molti altri colleghi italiani reclama “un’etichettatura d’origine” per garantire il consumatore negli acquisti di prodotti di qualità liberi da Ogm.
Ci sono Paesi extra Ue, come il Brasile che possono rifornire il mercato europeo anche di soia Ogm-free ad un costo più elevato di circa il 10 per cento che, ha fatto notare Petrini, potrebbe essere però largamente recuperato grazie alla valorizzazione delle produzioni di qualità.
Con le regioni italiane, francesi e austriache in prima fila, si sono schierate all’attacco degli Ogm e per la salvaguardia della produzione di qualità anche alcune regioni spagnole, a partire dai Paesi Baschi, inglesi, greche e tedesche.
Alla conferenza organizzata nella sede del Comitato delle regioni Ue, hanno preso parte rappresentanti di 65 regioni, ben di più delle 43 che hanno già aderito alla rete di quelle Ogm-free.
Fonte: Ansa – 5 Dicembre 2007
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Sette punti contro gli OGM
Primo: Depauperazione dei complessi pro-vitaminici e vitaminici delle piante. Depauperazione di complessi vitaminici e pro-vitaminici non più presenti negli alimenti, con conseguente incremento delle malattie degenerative e carenti come ad esempio il Cancro.
Secondo: le mutazioni genetiche delle piante e conseguentemente l’ alterazione della Biochimica umana a causa dell’introduzione di geni estranei (es. di animali, batteri, virus, retrovirus) nel DNA della pianta.
Possono così comparire nuove sostanze simili alle vitamine naturali, ma in realtà con caratteristiche di reattività enzimatica e biochimica diverse da quelle naturali, con induzione di modifica della loro componente di attività biochimica sul genoma umano, una volta introdotte con l’alimentazione. Di qui la comparsa potenziale di nuove malattie insorte “artificialmente”.
Terzo: la minaccia alla dieta-anticancro.
Come già dimostrato da diversi Autori, solo un’alimentazione basata su frutta e verdura fresca biologica è in grado di indurre risposta immunitaria contro il tumore, la detossificazione e disinfiammazione degli organi e dei tessuti.
Oggi però, tramite l’introduzione in commercio di cereali, legumi e altri vegetali modificati geneticamente (O.G.M.) in molti di questi alimenti sono contenuti tutti gli aminoacidi essenziali, rendendo in tal modo effettivamente non più curabile il Cancro secondo quanto descritto nella terapia ideata da Max Gerson, e da molti altri autori.
Quarto: malattie indotte da virus transgenici.
I virus transgenici con cui oggi si fanno gli Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.) entrano nel DNA della pianta, modificandola in maniera a noi sconosciuta. Questi virus dovrebbero restare latenti, ma nulla può escludere che possano anche riattivarsi e divenire così portatori di malattie nuove o di malattie abbastanza simili a ben note sindromi purtroppo ancora poco comprese nella loro dinamica (AIDS, Mucca Pazza, ecc.), e di cui è ancora molto vaga l’origine (forse virus trangenici ).
Quinto: intossicazione da veleni sintetizzati da piante transgeniche.
Intossicazione cronica di cibi a causa di sostanze tossiche insetticide contenute nelle piante per renderle resistenti ai parassiti come ilBacillus thuringiensis, con conseguente possibile incremento di cancri, aborti spontanei, mutazioni genetiche sulla discendenza, Sindromi da Immunodeficienze acquisite, malattie degenerative e da sostanze tossiche, ecc..
Sesto: modificazione transgenica di piante naturali.
Passaggio a specie “indigene” naturali delle sostanze tossiche artificiali, come ad esempio il “Bacillus thuringiensis” o di altro tipo, tramite impollinazione incrociata, con potenziale minaccia anche per le piante e le erbe mediche oggi impiegate in FitoTerapia poiché queste ultime saranno inquinate dai geni transgenici provenienti dalle zone agricole a coltura transgenica (OGM).
Settimo: scomparsa irreversibile del patrimonio genetico delle piante naturali !
Graduale ed irreversibile scomparsa delle diversità biologiche, cioè della normale flora naturale. Le coltivazioni transgeniche arrecheranno infatti una gravissima minaccia alle zone ricche di bio-diversità (genomi naturali): il flusso transgenico che andrà dalle piante modificate alle piante naturali sarà inevitabile quando il rapporto numerico fra aree coltivate con piante artificiali supererà le superfici delle piante naturali, determinando così la perdita irreversibile di gran parte del patrimonio genetico naturale di tutte le piante esistenti al mondo.
Tratto da un Blog in Internet (blog ormai chiuso)
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Le grandi firme del business genetico OGM
Monsanto, Bayer, BASF, Syngenta & Co. (Multinazionali della chimica agricola) – hanno depositato insieme ben 532 brevetti di sequenze genetiche «che favoriscono l’adattamento ai cambiamenti climatici» delle piante. Il 49% di questi brevetti sono di due sole ditte, Monsanto e BASF: le stesse mega-corporation che nel maggio 2007 hanno stretto fra loro un accordo di ricerca per sviluppare sementi resistenti a condizioni climatiche estreme, desertificazione, tropicalizzazione, alluvioni, salinità crescente dei suoli.
I due colossi ci spendono 1,5 miliardi di dollari.
«Il più grande accordo privato di ricerca mai stipulato», commenta ETC Group, il gruppo di ricerca indipendente canadese che ha denunciato l’accordo . Vuol dire che intendono guadagnarci dieci volte tanto. O cento.
«Si concentrano sui geni ‘climatici’ perché per loro è una occasione d’oro per spingere gli OGM come soluzione al problema del clima», scrive ETC: «Queste tecniche proprietarie finiranno per concentrare il potere della corporations, aumentare i costi,inibire la ricerca indipendente e minacciare il diritto dei coltivatori a farsi le proprie sementi ed a scambiarsele».
In altre parole: questa direzione di ricerca così titanicamente finanziata è intesa ad imporre il modello agro-industriale anche nel nuovo clima, proprio mentre la comunità degli agronomi sostiene che, per far fronte ai cambiamenti climatici, la soluzione è il sostegno ai piccoli coltivatori e all’agricoltura autarchica da autoconsumo.
Nell’aprile scorso, un rapporto ONU scritto da scienziati della coltivazione aveva consigliato appunto la seconda soluzione, a misura umana, citando anche vari esempi in cui l’agronomia classica (non ingegneristica) è riuscita a selezionare dei risi che crescono in condizioni di estrema aridità.
Monsanto e le altre si affannano a brevettare praticamente tutte le varietà naturali anche allo scopo di sbarrare il passo alla ricerca da parte di organismi pubblici e ai contadini che, in tante parti del mondo, già da secoli usano sementi adatte al clima estremo.
«Se le compagnie multinazionali controllano i geni-chiave della resistenza alla aridità in culture transgeniche», scrive ETC, «i ricercatori pubblici saranno accusati di violare i diritti di proprietà».
La Monsanto è famosa per intentare cause, in cui i suoi eserciti di avvocati di grido esigono risarcimenti miliardari.
Infine, la creazione di piante geneticamente modificate resistenti a climi estremi solleva molti problemi scientifici ancora non risolti: il gene introdotto per resistere alla mancanza d’acqua può – come sanno gli scienziati del settore – dare alla pianta anche altre caratteristiche, impreviste. E’ il fenomeno biologico detto «pleiotropia».
Niente da fare: è cominciata la colossale opera di marketing e di lobby per «vendere» la soluzione transgenica al «global warming». Con la distribuzione di grandi mazzette, pardon «contributi alla ricerca», per coinvolgere e tacitare i laboratori pubblici di ricerca più grossi, come il Cimmyt (Centro internazionale di miglioramento del mais e del frumento) e il CGIAR (Gruppo consultivo internazionale di ricerca agricola).
Per esempio, il Cimmyt ha ricevuto 47 milioni di dollari dalla Bill & Melinda Gates Foundation (il miliardario monopolista di Microsoft) per diffondere gli OGM in Africa.
E i Paesi africani si sono visti imporre da USA e Brasile l’obbligo di adottare alberi transgenici (con il pretesto di ricavarne biocarburanti da cellulosa) alla Conferenza per la biodiversità tenutasi a Bonn il 30 maggio
scorso. Gli africani volevano una moratoria, per capire l’effetto che questi alberi avranno sull’ecosistema. Niente: devono piantarli, e zitti. E il tutto, in nome della «biodiversità». Evidentemente, gli organizzatori saranno stati «finanziati».
Non manca la grancassa pubblicitaria per il promettente business. In coincidenza con la conferenza FAO per l’alimentazione e l’agricoltura di Roma, Monsanto, dalla sua sede di Saint Louis – ha emanato un altisonante «impegno in tre punti».
La Monsanto si impegna a «raddoppiare la produttività di mais. Soya e cotone nel 2030», a «sviluppare sementi che ridurranno di un terzo le risorse d’acqua e fertilizzanti richieste», e «migliorare la vita dei contadini, fra cui cinque milioni dei più poveri, entro il 2020».
I contadini che ci hanno avuto a che fare lo sanno bene: la Monsanto è tutta dedita al bene dell’umanità e al loro. Ma questo proclama non è per i contadini: è la «linea» dettata ai giornalisti liberi e incorruttibili, che dovranno ripetere e ripetere nei loro articoli e reportages: Solo gli OGM ci salveranno dalla fame per global warming, non c’è altra soluzione……
Tratto da effedieffe.com
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Parmigiano Reggiano OGM ? – Sembra che la produzione proveniente dal Consorzio del Parmigiano Reggiano non sia esente da OGM.
Video di Greenpeace: http://it.youtube.com/watch?v=DdlDQBehxzI
Lettera sugli OGM di Fabrizia Pratesi De Ferrariis, coordinatrice del Comitato Scientifico EQUIVITA, inviata ad alcuni esponenti del governo italiano, tra i quali
Luca Zaia, ministro per le politiche agricole, che ha suo tempo ebbe a dichiarare di essere favorevole “all’avvio della sperimentazione in maniera molto coerente e coscienti del fatto che l’80% dei cittadini in Italia è contrario agli OGM”.
“Vorremmo contribuire alla Vostra riflessione sugli Ogm con alcune spiegazioni che non vengono quasi mai riportate dai media. Siamo convinti che saprete dare loro il giusto peso.
La caratteristica principale e unica delle sementi modificate è di essere coperte da brevetto. Dovrebbe far riflettere chiunque il fatto che gli Ogm furono varati negli USA (1980), e poi in Europa (1998), insieme ad incredibili nuove leggi brevettuali che, per la prima volta nella storia, consentivano di privatizzare il “bene comune” più prezioso: la materia vivente del pianeta.
Da quel momento è bastato introdurre un gene estraneo in una pianta perché l’intera pianta diventasse proprietà privata, come fosse un’invenzione umana e non un elemento della natura.
Scriveva The Guardian nell’ottobre del ’97: “Con rapidità sorprendente un gruppetto di imprese sta cercando di prendere il controllo di produzione e commercializzazione della merce più importante del mondo: il cibo”.
Negli ultimi venti anni il binomio modifica genetica e brevetto (i cui diritti si riscuotono ad ogni ciclo riproduttivo o risemina) è stato per le aziende biotech, insieme all’acquisto delle aziende sementiere, non strumento di maggiore benessere per agricoltori o cittadini, ma strumento di una guerra economica, sotterranea e di conquista, o, se vogliamo, di una nuova forma di colonizzazione a cui siamo tutti esposti.
Ciò spiega perché ogni strategia sia stata usata per imporci il cibo transgenico:
– nonostante gli Ogm abbiano fino ad oggi tradito tutte le promesse su produttività, sostenibilità, capacità di “sfamare il mondo”
– nonostante si siano rivelati assai dannosi per l’ambiente, la salute, la sovranità alimentare che sola garantisce la sicurezza alimentare, la libertà di scelta alimentare, la biodiversità e la tutela dei diritti umani
– nonostante siano stati quasi sempre catastrofici per l’economia dei paesi poveri (vedi Argentina e India)
– nonostante siano una minaccia per i paesi che come il nostro puntano sui prodotti di qualità
– nonostante si siano rivelati un cattivo investimento anche per i paesi produttori.
Charles Benbrook, già direttore Agricoltura della “Academy of Science” statunitense, ha spiegato in occasione di un convegno a Roma alla Camera dei Deputati, il 18/05/03, che gli studi fatti su 8.200 siti sperimentali universitari degli USA dimostrano che gli Ogm non producono di più, ma dal 7 al 10% in meno, mentre inquinano 4 volte di più. Oggi l’imponente studio di Friends of the Earth, “Who benefits from GM crops: the rise in pesticide use” conferma questi dati e li peggiora (l’uso del glifosato, sostanza cancerogena, è aumentato in USA di 15 volte in 11 anni). Il direttore della Soil Association britannica, P. Melchett, dice “i prodotti con i quali le compagnie biotech dicono di poter “sfamare il mondo” non hanno mai recato un aumento di produzione complessivo, ma al contrario una riduzione”.
Certi che terrete nel dovuto conto questi argomenti inviamo i nostri più cordiali saluti.”
Per il Comitato Scientifico EQUIVITA Fabrizia Pratesi De Ferrariis
Fonte: http://www.beppegrillo.it/2008/07/_fabrizia_prate/index.html?s=n2008-07-06
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OGM, “limitati e a livello di tracce” sul mercato italiano – 10 luglio 2008
Controllati il circuito convenzionale, il biologico e l’importazione
”Si conferma che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti rispettano i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente e che la presenza di Ogm negli alimenti sul territorio è limitata ed a livello di tracce”.
Queste le conclusioni dei controlli effettuati nel 2007 per la ricerca di Ogm negli alimenti. Il 1 luglio scorso, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha infatti pubblicato i risultati del Piano Nazionale di Controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti. Il documento
– http://www.anmvioggi.it/files/CONTROLLI OGM, RISULTATI 2007.pdf -, a cura della Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione, riporta i risultati dei controlli condotti nel circuito convenzionale e in quello biologico e all’importazione.
Tuttavia, ‘la pianificazione del controllo ufficiale non è ancora completa ed omogenea sul territorio: continua, infatti, a mancare per il secondo anno il contributo di alcune regioni e non è a regime la trasmissione delle informazioni nei tempi e nei modi previsti’. Un’ulteriore osservazione finale riguarda anche la opportunità di intensificare l’attività di controllo sulla materia prima e all’importazione. La valutazionecomplessiva è in ogni caso ‘positiva’. Infatti, la percentuale di non conformità emersa nei controlli è estremamente ridotta (inferiore allo 0,5%).
Relativamente alle matrici analizzate nel circuito convenzionale, complessivamente 98 campioni, il 25% ha interessato la farina di mais, il 10% bevanda di soia, il 9% fiocchi di cereali, l’8% biscotti, il 6% il mais dolce, il 5% granella di mais fino ad arrivare all’1-2% di diverse matrici quali amido di mais, snacks dolci o crackers. In quest’ambito le positività riscontrate, relative ad Ogm autorizzati sul territorio comunitario, sono state 65 ossia il 9,3%. Nell’ambito di tali positività la maggior parte dei campioni hanno rilevato una presenza di Ogm autorizzati molto bassa, con valori sotto allo 0,1%. Solo un campione è risultato non conforme (> 5%) rispetto ai requisiti di etichettatura, in quanto sopra la soglia di tolleranza dello 0,9% prevista dalla normativa vigente.
I controlli condotti su alimenti biologici per la ricerca di Ogm hanno riguardato 97 campioni prelevati nelle diverse Regioni, di cui il 16% di bevanda di soia, il 12% di farina di mais, l’11% prodotti da forno, l’8% fiocchi di cereali il 7% snacks salati ed altre varie matrici sempre a base di mais e soia nell’ordine dell’1-2%, con una percentuale di positività del 3%. Le 3 positività per la presenza di soia Roundup Ready, sono state riscontrate in due campioni di farina di soia e in un prodotto dolciario da forno.
I controlli all’importazione hanno rilevato quattro campioni positivi per la presenza di Ogm su otto. In tre casi di positività inoltre la presenza di evento Gm autorizzato era superiore al 5%: per due campioni di olio di soia grezzo provenienti dall’Argentina e uno di granella di mais proveniente dal Brasile. Le partite in questione sono state ammesse all’importazione con l’obbligo di etichettatura. Anche se il numero di campioni è esiguo, emerge l’indicazione di una più alta percentuale di positività, quando il controllo è effettuato sulla materia prima all’importazione.
Fonte: anmvioggi.it
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Gordon Brown ed altri leader europei stanno preparando una campagna segreta senza precedenti per diffondere colture e cibi OGM in Gran Bretagna e in tutto il continente, secondo quanto rivelato da documenti confidenziali ottenuti dall’Independent onSunday. I documenti, verbali di una serie di incontri privati tra i rappresentanti di 27 governi – rivelano i programmi per “accelerare” l’introduzione delle colture e dei cibi modificati e per “far fronte” alla resistenza del pubblico. §
E mostrano che i leader vogliono che “rappresentanti agricoli” e l'”industria” – includendo presumibilmente giganti aziende nel settore della biotecnologia come la Monsanto – siano più espliciti per contrapporsi agli “interessi acquisiti” degli ambientalisti.
La notizia dei piani segreti è destinata a creare una tempesta di proteste in un momento in cui la preoccupazione popolare riguardo alla tecnologia OGM è in aumento, persino in paesi che fino ad ora l’avevano accettata.
L’opposizione pubblica ha impedito che qualsiasi specie modificata potesse essere coltivata in Gran Bretagna. La Francia uno dei tre paesi ad avere coltivato specie modificate in certe quantità, ne ha sospeso la coltivazione e negli altri due stati la Spagna e il Portogallo, la resistenza sta aumentando rapidamente.
Sul piede di guerra l’industria biotech ha condotto una campagna di pubbliche relazioni fondata sulla molto contestata asserzione che la modificazione genetica è necessaria per sfamare il mondo. Ha riscontrato qualche successo all’interno del Governo dove i ministri si sono espressi sempre più favorevolmente riguardo alla tecnologia, e nell’ambito della Commissione Europea, con la quale i gruppi di pressione dell’industria hanno vantato di intrattenere “eccellenti relazioni di lavoro”.
Gli incontri segreti sono stati convocati da Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione e pro OGM, e sono stati presieduti dal suo capo di gabinetto Joao Vale de Almeida. Ai primi ministri di ciascuno dei 27 stati membri dell’UE è stato chiesto di nominare un rappresentante speciale.
Non sono stati resi pubblici né i nomi degli appartenenti al gruppo, né gli obiettivi né i risultati degli incontri. Ma l’Independent on Sunday ha ottenuto documenti confidenziali, compreso un elenco dei convenuti e le conclusioni dei due incontri tenutisi fino ad ora – il 17 luglio e appena due settimane fa il 10 ottobre – scritti dal presidente.
L’elenco mostra che il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno inviato degli stretti assistenti. La Gran Bretagna è stata rappresentata da Sonia Phippard, direttore del settore alimentare e agricolo del Department of Environment, Food and Rural Affairs.
Le conclusioni rivelano che le discussioni sono state incentrate prevalentemente sul come accelerare l’introduzioni delle colture geneticamente modificate e su come persuadere il pubblico ad accettarle.
I prodotti modificati devono essere approvati dall’UE prima che possano essere seminati o venduti in qualsiasi parte dell’Europa. Ma sebbene i funzionari della Commissione siano generalmente nettamente a favore, i governi europei sono in disaccordo portando il Consiglio dei Ministri in cui sono rappresentati, ad un punto di stallo. In tale eventualità i burocrati nella Commissione li fanno procedere comunque.
Hanno legalmente il potere di farlo, ma governi scavalcati e gruppi ambientalisti non sono contenti.
Le conclusioni del primo incontro sono state di “accelerare il processo di autorizzazione sulla base di solide valutazioni in modo da rassicurare il pubblico” mentre nel secondo si aggiungeva che “le decisioni possono essere prese più rapidamente senza compromettere la sicurezza”.
Ma i documenti mettono anche in luce che Barroso va oltre la semplice esortazione cercando di indurre i primi ministri ad opporsi ai propri ministri dell’agricoltura e dell’ambiente in favore dell’ OGM.
Riferiscono che il presidente “ha ricordato l’importanza di guardare alla situazione generale”, “ha invitato i partecipanti a riferire le discussioni del gruppo ai loro capi di governo” e “ha sottolineato l’importanza di portare la loro attenzione sulle discussioni in corso nel Consiglio [dei Ministri]”.
Helen Holder di Friends of The Earth Europa ha detto: “L’intento di Barroso è di portare l’OGM in Europa il prima possibile. Quindi va dritto dai primi ministri e dai presidenti per dirgli di passare sopra ai loro ministri e di metterli in riga”.
Le conclusioni degli incontri per quanto riguarda l’opposizione pubblica sono ancora più incendiarie. I documenti ponderano su “come meglio gestire l’opinione pubblica” e chiedono “un dialogo non emotivo, basato sui fatti, sugli standard elevati della politica sul
GM dell’UE”. E verbalizzano che il presidente ha messo in risalto “il ruolo dell’industria, dei partner economici e della scienza nel contribuire attivamente a tale dialogo”. Aggiunge che “il pubblico si sente male informato” e dice che “i rappresentanti agricoli dovrebbero essere più espliciti”. Ed in un velato accenno ai gruppi ambientalisti dice che il dibattito “non dovrebbe essere lasciato a certi azionisti che vi hanno un interesse legittimo ma acquisito”.
Quello che dicono
“Dobbiamo sfamare altri 2,5 bilioni di persone . Sarebbe straordinario se decidessimo di non sfruttare la più grande conquista delle scienze biologiche”
Professore Allan Buckwell
“Gli agricoltori più poveri del mondo trarranno beneficio dai nuovi sviluppi: riso geneticamente modificato che è resistente alla siccità; colture transgeniche con geni che proteggono dalle malattie”
Lord Dick Taverne, Sense About Science
“Le colture GM costituiscono un rischio inaccettabile per gli agricoltori e per l’ambiente e non sono riuscite ad aumentare la produzione nonostante i finanziamenti che sono costati milioni ai contribuenti nel Regno Unito”
Kirtana Chandrasekaran, FoE (Friends of the Earth)
“Le colture GM non aumentano la produzione. Gli scienziati hanno scoperto che gli insetticidi geneticamente ingegnerizzati nelle colture possono infiltrarsi nel suolo uccidendo funghi benefici”
Peter Melchett, Soil Association
Domanda e Risposta
Quante coltivazioni GM ci sono in Europa ?
Molto poche. I documenti vantano che l’area sia aumentata del 21 per cento lo scorso anno, dimostrando un “crescente interesse”. Ma continua a coprire solo lo 0.119 per cento del terreno agricolo europeo.
Quali sono i problemi ?
Prevalentemente di natura ambientale. Le sperimentazioni ufficiali in Gran Bretagna hanno dimostrato che è peggio per la fauna coltivare specie GM rispetto alle specie convenzionali. Ancora peggiore è il fatto che i geni fuoriescono dalle piante modificate e creano piante infestanti superresistenti oltre a contaminare colture normali e organiche, negando ai consumatori la scelta di essere liberi da OGM.
Sono un pericolo per la salute ?
Difficile dare una risposta. Alcuni studi dicono di sì, mentre altri (compresi quasi tutti quelli effettuati dall’industria) sono rassicuranti. Il problema è che è stata fatta ben poca ricerca davvero indipendente e riesaminata da altri esperti. La gran parte dei consumatori ha concluso che è meglio non correre rischi, anche perché non traggono alcun beneficio dall’acquisto di prodotti OGM.
Possono sfamare il mondo ?
Quasi certamente no. Nonostante la montatura, le attuali varietà di OGM hanno rendimenti minori rispetto alle loro controparti tradizionali. Le sementi sono costose da acquistare e da coltivare, quindi i ricchi agricoltori nei paesi in via di sviluppo tenderebbero ad usarle, mettendo quelli più poveri sul lastrico e aumentando la povertà.
La più grande valutazione delle scienze agricole che sia mai stata effettuata – diretta dal Professor Robert Watson, ora ufficiale scientifico principale del Defra – ha recentemente concluso che gli OGM non sono quello che ci vuole.
By Geoffrey Lean
Fonte: www.independent.co.uk
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Ai Ministeri Europei dell’Agricoltura, della Sanità e dell’Ambiente
Alle Corti Costituzionali Nazionali e di Giustizia Europee
Ai Governi Nazionali e Regionali ed ai rispettivi Parlamenti
Comunicato Stampa Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita (AMA la Vita): “OGM, Agroecologia e Diritti manipolati”, di Giuseppe Altieri – Lettera al Ministro Zaia e ai Ministri Europei.
OGM, Agroecologia e Diritti manipolati.
Una Civile Moratoria di “legittima difesa”, a partire dall’Italia, per la violazione dei Diritti Costituzionali e Naturali. Per passare al più presto all’Agricoltura Biologica e ad un Bando Mondiale contro gli OGM
Mentre la Corte Europea di Giustizia si pronuncia contro il segreto sulle piantagioni di OGM (perchè… forse qualcuno intende autorizzarle?) rimane ancora “segreta” la presenza di OGM negli alimenti, addirittura anche in quelli Biologici, nascosti attraverso le soglie di “tolleranza” senza etichettature. E’ urgente un “atto d’ufficio” da parte dei governi, italiano ed europeo, nel rispetto del Principio di Precauzione e dei Diritti Costituzionali inviolabili (Art. 32 e 9), per il pericolo attuale di danno grave per la persona e il rischio di irreversibile contaminazione dell’ambiente, accertati da numerose e recenti ricerche scientifiche indipendenti: applicare la Tolleranza zero OGM nei prodotti biologici e in tutti i prodotti alimentari, come previsto dal nuovo regolamento Ue 834/2007 sul Biologico, altrimenti palesemente illegittimo per “occultamento di OGM”.
Le piantagioni di OGM inoltre non possono essere autorizzate in Europa in quanto contaminerebbero irreversibilmente le produzioni Biologiche e Tradizionali, violando i “Diritti precedenti di esistenza”. Nel momento in cui il protezionismo USA annuncia forti incentivi al consumo dei prodotti nazionali, perché mai in Italia dovremmo coltivare e mangiare OGM, rinunciando alla tradizione Agroalimentare più imitata al mondo? Le armi del Diritto, insieme ai Pagamenti Agroambientali Europei (oltre 100 miliardi di € stanziati per i PSR Regionali 2007-2013) che devono compensare per legge i mancati ricavi e i maggiori costi, più un 20% di “transazione” per l’acquisto di servizi utili forniti alla società dagli agricoltori e allevatori biologici, consentono oggi un’occasione unica ed irripetibile per la riconversione Agroecologica generale Europea, messa a rischio da un piano di invasione barbarica degli OGM e conseguente distruzione irreversibile dell’Agricoltura Biologica e delle tradizioni agroalimentari. E’ necessario introdurre responsabilità penali per chi contamina i prodotti biologici e tradizionali italiani e le sementi di qualsiasi natura, ovvero i detentori dei brevetti, concessionari e commercianti di OGM, con pagamento dei danni e delle bonifiche. Altrimenti agli agricoltori ed ai consumatori non rimmarrà che la “legittima difesa” di cercar di distruggere le coltivazioni OGM, come è già accaduto in altri paesi.
By Giuseppe Altieri, Agroecologo (Copyright Artecology, 20 febbraio 2009, tutti i diritti riservati) – Agernova – Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita (AMA la Vita)
L’impossibile coesistenza con gli OGM e il nuovo Regolamento Europeo sull’Agricoltura Biologica
Dal 1 gennaio 2009, il Regolamento UE 834/2007 consentirebbe anche nei prodotti Biologici contaminazioni “accidentali” di OGM fino allo 0,9%, addirittura senza obbligo di segnalazione in etichetta ! Superata la “soglia di tolleranza dei consumatori” che in questi anni hanno scelto in massa l’alimentazione biologica proprio per evitare di ingerire OGM e pesticidi, la Commissione Europea, non soddisfatta di aver “violato la purezza vergine del Bio”, in perfetto sincronismo ha avviato la procedura che potrebbe autorizzare le semine di due varietà di Mais OGM. Mentre le Regioni stanno preparando piani di “commistione” di coltivazioni (definiti impropriamente di coesistenza), basati su presunte distanze di semina degli OGM dalle coltivazioni tradizionali, atte a contenere (non si sa in base a quale teoria), le conseguenti “naturali” (non accidentali) e soprattutto irreversibili contaminazioni entro le ipotizzate soglie di “tolleranza”.
Predisponendo l’Agricultura italiana (dichiarata patrimonio dell’UNESCO) alla definitiva scomparsa delle coltivazioni libere da OGM. Nonostante nel 2005 la Corte Costituzionale abbia legittimato le Regioni OGM free per salvaguardare il “diritto precedente” delle produzioni tradizionali, oggi ancora libere da OGM, ed abbia abrogato la Legge 5 di “Coesistenza” impossibile con le coltivazioni di OGM, rimandandola alle Regioni stesse. Le quali dovrebbero garantire semmai solo l’eventuale “coesistenza sugli scaffali” con cibi OGM importati, se proprio qualcuno volesse mangiarli, e al fine di garantire la “libera circolazione delle merci” (anche se pericolose? ndr); in ogni caso ben etichettati… come sceglierli altrimenti ?
Percé nascondere gli OGM negli alimenti… forse i consumatori non intendono mangiarli? Allora è proprio per questo motivo che bisogna etichettare qualsiasi presenza di OGM, se vogliamo tutelare il diritto di informazione e la libertà di scelta, sanciti dalle Corti di Giustizia. Fin quando non era possibile contaminare le produzioni biologiche, non si potevano nemmeno ipotizzare le semine di OGM In Italia o in Europa, ma se si autorizzassero coltivazioni di OGM, non sarebbe più possibile ottenere per quella specie, in un’area vastissima, coltivazioni 100% libere da OGM, in contrasto con i diritti di (Co)Esistenza e Libertà dei produttori biologici e dei consumatori, che non possono essere obbligati a tollerare o mangiare OGM.
Pericolose “tolleranze” e “manipolazioni delle norme”
Stupisce l’immobilismo delle associazioni di settore che sembrano rassegnate alla illegittima “tolleranza” di ogm nel biologico. La soglia allo 0,1% (1 grammo per chilo) richiesta dal Presidente AIAB, da Carlo Petrini e dalla cosiddetta “coalizione liberi da OGM”, capitanata da Mario Capanna, non rappresenta infatti il limite di rilevabilità degli OGM e quindi non garantisce i consumatori sull’assenza di OGM.
Le tecniche di analisi (PCR Real Time) possono infatti rilevare anche la singola particella di DNA transgenico (OGM) presente in un campione di analisi, attraverso la sua replicazione con enzimi sensibilissimi per un tempo sufficiente. Quindi, il limite di rilevabilità della presenza o assenza di OGM in teoria corrisponde sempre al rapporto tra il peso del singolo DNA transgenico eventualmente presente in un campione di analisi e il peso totale del DNA della stessa specie, estratto dal campione stesso (valori prossimi a 0,0026 % e anche meno, secondo l’Ente europeo ISPRA). 0,1% è solo il limite di precisione sulla “quantità” di OGM presente in un campione d’analisi (LOQ) e le presenze inferiori sono segnalate “al di sotto di 0,1%” entro il limite di determinazione di presenza/assenza o “qualitativo” (LOD). In ogni caso, non è possibile certificare “l’assenza” di OGM, attraverso una “presenza rilevata” al di sotto di un valore arbitrario predefinito quale limite di “rilevabilità” …che evidentemente non è quello vero, dal momento che l’OGM è stato “rilevato”.
Altrimenti, dopo esser sfuggiti alla Politica, alla Scienza ed Ecoetica delle leggi Naturali della Vita, gli OGM sfuggirebbero anche alla logica e matematica. Ma non all’intelligenza della coscienza umana e al diritto, che svelano il goffo tentativo di “manipolazione delle norme” per nascondere inquinamenti da OGM in tutti gli alimenti, tutt’altro che accidentali, bensì frutto di precise volontà .
False informazioni a mezzo stampa e “manipolazione psicologica”
Le dichiarazioni pubblicate su presunte contaminazioni da OGM nei prodotti biologici “già accettate in passato”, sono molto gravi e creano sconcerto, danneggiando l’immagine dell’Agricoltura Biologica. In realtà (come ci conferma qualsiasi Istituto Zooprofilattico), il Reg. 1829 del 2003 che introdusse soglie di “tolleranza” di OGM senza etichettatura allo 0,9% non riguardava i prodotti biologici, i quali osservavano un Regolamento precedente (2092/91) che escludeva contaminazioni da OGM, seppur accidentali, abrogato solo dal 1 gennaio 2009, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento UE.
Precedentemente, se un ente di certificazione avesse tollerato contaminazioni “accidentali” da OGM nei Prodotti Biologici, lo avrebbe fatto in maniera arbitraria ed illegittima, violando il patto con i consumatori, in quanto non sarebbero state attuate tutte le procedure atte ad evitare le contaminazioni di OGM, previste dal Reg. 2092/91 e confermate nel nuovo regolamento UE 834/2007 che riafferma il “divieto di qualsiasi impiego di ogm e derivato nelle produzioni biologiche (Art.9)”.
E’ falsa inoltre l’affermazione della Bonino, secondo cui “gli OGM sono già in circolazione nei nostri campi”, poichè in Italia vige il divieto assoluto di rilascio ambientale, con Tolleranza ZerOGM in qualsiasi semente. Tutti ricordiamo la distruzione dei campi di mais contaminati, scoperti dalle nostre autorità attraverso rigorosi controlli su tutti i lotti di importazione di semente.
Norme e controlli che sino ad oggi hanno garantito la gestione degli eventuali inquinamenti colposi o dolosi nell’unico modo possibile: la tolleranza ZEROGM. Qualsiasi livello consentito di OGM, nel Biologico come nelle sementi, renderebbe impossibili i controlli e le bonifiche delle eventuali contaminazioni, che si diffonderebbero irreversibilmente nell’ambiente.
La falsa propaganda sulle contaminazioni inevitabili cerca di creare la condizione psicologica per far accettare tolleranze di OGM anche nei prodotti biologici, come se l’Italia fosse già irreversibilmente inquinata.
Cavilli di Troia e Dossier di “insicurezza” per l’invasione Barbarica degli OGM (e non solo)
Come per i residui “tollerati” di Pesticidi, Diossine e tanti altri inquinanti pericolosi per la salute umana e l’ambiente, siamo di fronte al solito “Cavillo di Troia” della “soglia di tolleranza”, per vanificare i controlli e sfuggire alle responsabilità verso i diritti dei cittadini e produttori biologici e tradizionali, in caso di contaminazioni delle coltivazioni e dei prodotti alimentari e/o danni alla salute e all’ambiente. Cavillo necessario per poter autorizzare la successiva “invasione barbarica” delle coltivazioni di OGM, le quali in mancanza di una norma specifica di salvaguardia nazionale, dal 1 gennaio 2009 sono “libere di contaminare” anche i prodotti biologici (ma non di violare i diritti Costituzionali).
Coltivazioni transgeniche che, guarda caso, proprio oggi ottengono un “parere” positivo dell’EFSA di Parma, l’Ente europeo che dovrebbe garantirne la sicurezza alimentare, basandosi solo sui dossier forniti dalle Multinazionali produttrici di OGM e non sulle ricerche indipendenti che attestano proprio il contrario. Addirittura Veronesi annuncia in pompa magna un pomodoro OGM che “previene” il cancro solo perché produce un pò più di vitamine (invece di consigliare il consumo di frutta biologica), nel momento in cui una lettera del Dr. Samorindo Peci del Consorzio Interuniversitario Cerifos, chiede al Ministro della Sanità urgenti ricerche sui Virus “Promoters” (35 S e V 40), patogeni inseriti “artificialmente” nel DNA degli OGM e che portano con se il pezzo di DNA estraneo (transgene), ritrovati nel DNA di Virus associati a Linfomi e Leucemie di alcuni pazienti.
Cinque anni di ricerche della Dr.ssa Manuela Malatesta, hanno dimostrato nei ratti alimentati con OGM, anomalie al fegato, ai reni, ai testicoli, confermando i gravi pericoli per la salute evidenziati da altri ricercatori, sempre ignorati (si legga il libro di Arpad Putzstay: “La sicurezza degli OGM” EDILIBRI, Milano 2008). Di recente, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), ha riscontrato anomalie al sistema immunitario derivate dall’alimentazione con Mais OGM, il quale produce ben 43 proteine alterate, tra cui una allergenica e il Prof. Jurgen Zentek ha dimostrato che alimentando cavie con Mais OGM per generazioni successive, queste perdono la capacità di riprodursi in maniera significativa, diventando sterili.
Ma a Bruxelles la “Commistione” Europea da anni approva importazioni di cibi OGM, senza maggioranze qualificate di Ministri, i quali evidentemente non si assumono la diretta responsabilità di mettere a rischio la salute dei propri cittadini, scaricandola sui pareri “scientifici” dell’EFSA, basati solo sui dossier “manipolati” dalle Multinazionali AgrochimicofarmaceuticOGM.
Le stesse che in palese conflitto di interesse ci avvelenano da decenni, presentando dossier e soglie di “In”tolleranza di Pesticidi, Diserbanti e altre sostanze chimiche tossiche e non biodegradabili, spesso mutagene e cancerogene, che si accumulano nelle catene alimentari con effetti drammatici, sotto gli occhi di tutti.
Lo stesso accade con tantissimi farmaci chimici, puntualmente revocati dal commercio per danni gravi e disastri sulla popolazione, dovuti agli “effetti collaterali” e “controindicazioni”. In base al principio di precauzione è necessario tener conto delle ricerche indipendenti, piuttosto che di quelle di chi vuol vendere un prodotto, imponendo addirittura l’eliminazione della concorrenza “naturale”.
I mezzi Istituzionali e il Diritto Costituzionale per una Moratoria immediata sugli OGM. Tolleranza zero e responsabilità per chi contamina
In realtà, il nuovo Regolamento sul biologico garantisce la possibilità di marchi privati “100% liberi da OGM” (impossibili nel caso di coltivazioni OGM in Italia) e consente in ogni caso agli Stati europei di mantenere l’assenza di OGM nei prodotti biologici nazionali e contestualmente in quelli convenzionali, per la Sicurezza Sanitaria (Principio di Precauzione), Corretta Informazione e Libertà di scelta dei cittadini. Inoltre, nel considerando 30 si legge:
“A fini di chiarezza e di coerenza, occorre precludere la possibilità di etichettare come biologico un prodotto che deve essere etichettato come contenente OGM, costituito da OGM o derivato da OGM”. Com’è possibile, nel contempo, prevedere la possibilità di “nascondere” gli OGM estendendo la tolleranza senza etichettatura ai prodotti biologici ?
Può un tale “regolamento” essere legittimo, in mancanza di una norma nazionale di salvaguardia ? Emma Bonino su Repubblica afferma: “La norma UE garantisce i consumatori” …sulla “sicurezza” di mangiare un pò di OGM nascosti in tutti gli alimenti.
Che sia questa la “sicurezza” che vorrebbe garantirci l’EFSA ?
Se vogliamo salvaguardare i prodotti Biologici e, con essi, tutta l’agricoltura italiana, dobbiamo mantenerli in assenza di OGM, istituendo se necessario il marchio Biologico Nazionale previsto dal nuovo regolamento europeo, con assoluto divieto di Coltivazioni OGM sul territorio nazionale. Introducendo responsabilità penali per chi contamina i prodotti biologici e tradizionali italiani e le sementi di qualsiasi natura, da parte dei proprietari dei brevetti, concessionari e commercianti di OGM, per il principio europeo di “chi inquina paga”, a tutela dei consumatori e produttori italiani.
Sono gli OGM ad inquinare il “naturale” e non viceversa. E’ urgente inoltre una Civile Moratoria, con immediata sospensione delle importazioni e produzioni di qualsiasi OGM o derivato, che applichi la Clausola di Salvaguardia Nazionale, sulla base dei risultati delle recenti ricerche indipendenti sui gravi pericoli per la salute e l’ambiente, diritti inviolabile ai sensi degli Art. 32 e 9 della Costituzione, non delegati ai trattati internazionali. E in attesa del Decreto del Ministro Zaia, dal 1 gennaio chiediamo ai produttori biologici una garanzia aggiuntiva: l’etichetta di prodotto 100% libero da OGM, se possibile “coltivato in Italia”.
Prima che sia troppo tardi anche in Europa
Invece di proporre altri esperimenti di coltivazioni OGM inutili, i cui risultati sono già ampiamente disponibili nella letteratura scientifica e che rischiano solo di contaminare l’ambiente, illudendo i contadini “di qualche quintale in più, mentre i contratti che firmano impegnano anche figli e nipoti a pagare i diritti sugli OGM, perché non si attivano semmai altre ricerche indipendenti sui reali ed attuali pericoli per la Salute dell’alimentazione con OGM ?
Insieme agli eventuali volontari umani, che siano in primis i produttori di OGM, sulla base dei propri dossier di presunta innocuità e alto valore nutrizionale e preventivo contro il cancro, gli “scienziati” e i politici che ci rassicurano, ad alimentarsi per 10 anni con OGM…
Noi intanto, per “precauzione”, in Italia coltiveremo e ci alimenteremo dei nostri prodotti biologici, in modo che la Scienza possa confrontare gli effetti a lungo termine tra l’alimentazione Biologica, convenzionale ed OGM. Anche se la conoscenza delle Leggi della Natura e l’Ecoetica ci consentono oggi di chiedere il Bando Mondiale della produzione di OGM, quale minaccia suprema per la vita e la libertà sulla Terra, con immediata abolizione dei Brevetti sulla materia vivente, patrimonio della Natura e dell’Umanità. Sulla base del riduzionismo antiscientifico della tecnologia sugli OGM, le multinazionali stanno “creando esseri viventi” in un modo mai accaduto durante tutta la storia evolutiva del Pianeta, violando le leggi della Natura e della Vita, propagandando la “sostanziale equivalenza” degli OGM, quando da trent’anni la Scienza ha dimostrato che modificando artificialmente un tratto del DNA di un organismo, viene a modificarsi tutto l’equilibrio della sua fisiologia, con conseguenze pericolose ed impossibili da prevedere, come la produzione di nuove sostanze sconosciute.
L’avvocato Druker dell’Alliance for Bio-Integrity una coalizione di scienziati, leaders religiosi e consumatori, che ha fatto causa alla Food and Drug Administration per ottenere test obbligatori di sicurezza e l’etichettatura dei cibi geneticamente modificati nel 1998, ha affermato che… “Se fosse stata detta la verità su ciò che è emerso dalle analisi degli scienziati, nessun cibo manipolato geneticamente sarebbe potuto entrare negli anni ’92/’95 nel mercato americano che poi li ha esportati in Europa e in tutto il mondo e la popolazione mondiale non sarebbe stata esposta a questo grave rischio. Si può quindi parlare di genocidio legalizzato”.
Sono a rischio Diritti Costituzionali Inviolabili (Salute, Ambiente, Libertà) e le leggi stesse della Natura.
Dobbiamo essere quindi estremamente cauti e mantenere la Purezza dell’Italia dall’inquinamento di OGM.
Forze oscure e “non decisioni”, approfittando di qualche cavillo o vuoto tecnico-normativo (manca ad esempio la definizione delle corrette procedure atte ad evitare contaminazioni accidentali da OGM di provenienza extraeuropea), nell’illegittimità rispetto alle norme europee e costituzionali, stanno cercando di creare uno stato di fatto irreversibile, da cui in futuro non si potrebbe più tornare indietro, per cui saremmo costretti ad accettare contaminazioni da OGM in tutti gli alimenti, con definitiva rinuncia alle tradizioni dei nostri antenati.
Ma trattandosi di una decisione con conseguenze irreversibili sulle sovranità nazionali agroalimentari, la Direttiva CE 2001/18 prevede l’obbligo di referendum popolare consultivo prima dell’eventuale decisione di liberare OGM nell’ambiente.
Speriamo che il Ministro Luca Zaia non si faccia sfuggire l’occasione di chiamare il popolo a decidere di chiudere l’Italia agli OGM, togliendo dall’’ambasce la politica europea paralizzata. Anche se appare quantomeno strano sottoporre a referendum il diritto inviolabile alla Salute e il Principio di Precauzione, trattandosi di Consultazione e non di Abrogazione, perché non ascoltare la voce del popolo costituzionalmente sovrano ?
L’80% dei cittadini Italiani non ne vuol sapere di mangiare OGM … il che non significa che vuole mangiarli senza saperlo !
Fermiamo gli OGM per il futuro dei nostri figli, che rischiano di veder trasformati i campi coltivati in “campi di sterminio della vita”…per di più brevettati.
“Gutta caves lapidem” (Orazio)… Con la Santa Pazienza, finchè siamo in tempo… e, nell’attesa delle azioni istituzionali, prepariamo i ricorsi di legittimità nelle sedi competenti.
“Non osiamo perché le cose sono difficili… ma le cose sono difficili perché non osiamo” (Seneca)
By Prof. Giuseppe Altieri – Massa Martana, 21 gennaio 2009