….si ma attenzione
I surgelati sono piatti quasi solo teoricamente di alto valore nutrizionale, in quanto il processo di surgelazione non dovrebbe alterare le caratteristiche degli alimenti coinvolti nel processo, ma purtroppo l’uso di ingredienti non qualitativamente adatti, li rende a volte di scarso pregio.
È perciò necessario “leggere” sulle etichette con attenzione il contenuto e le varie offerte presentate del prodotto surgelato.
1) Il surgelato deve possedere l’etichetta nutrizionale. Se non esiste, cio’ significa che il produttore cerca l’appetibilità con l’aggiunta di grassi, ottenendo piatti ipercalorici e quindi non salubri.
2) Non deve contenere né grassi (oli) vegetali idrogenati, né margarina. Sono ingredienti NON salubri.
3) L’olio vegetale (o grasso vegetale) è una dizione troppo vaga che può nascondere oli con grassi saturi (palma o cocco) o, peggio ancora, olio di colza.
4) Verificate che non siano stati utilizzati dei trucchi per insaporire i piatti, es. con l’uso di glutammato per esaltare il sapore.
I piatti pronti surgelati devono essere consumati senza aggiungere condimenti vari (olio e burro).
La stragrande maggioranza degli italiani consuma alimenti surgelati, pratici, convenienti, gustosi e sani, sempre che siano di buona qualità e ben conservati.
Tutte ottime ragioni le quali spiegano l’ incremento più che notevole registrato negli ultimi anni per quanto concerne il consumo di cibi surgelati, sempre più presenti nei carrelli della spesa delle famiglie e dei singles.
La praticità all’origine della scelta è indubbia: per mangiare un minestrone con una gustosa varietà di verdure sarebbe necessario acquistare notevoli quantità di ortaggi, deperibili in breve tempo, e dedicare molto tempo alla preparazione. Aprire una busta e versarne il contenuto in una pentola è decisamente più veloce ed il tempo è la merce più preziosa della nostra epoca.
Oltre alle verdure e ai pesci surgelati si possono, inoltre, acquistare veri e propri manicaretti, piatti già pronti da mettere per qualche minuto nel forno a microonde, mentre si apparecchia la tavola per una saporita cena.
Il risparmio di tempo è innegabile, ma ugualmente essenziali devono essere salvaguardati altri due aspetti: la qualità del prodotto ed il rispetto della catena del freddo, ovvero delle varie tappe della conservazione del surgelato, dall’azienda fino alla casa del consumatore. In merito ricordiamo come la temperatura, durante tutti i passaggi, non debba mai scendere al di sotto i dei -18 gradi centigradi:
in caso contrario si potrebbe pregiudicare il sapore degli alimenti ed incorrere anche in rischi alimentari.
Congelamento e Surgelazione:
Quando congeliamo teniamo l’alimento per più o meno tempo sotto lo zero e l’acqua in esso contenuta forma cristalli di ghiaccio che pian piano si ingrossano fino a rompere le cellule. Con la rottura delle cellule si ha perdita di sali minerali e vitamine e l’alimento può risultare molle e perdere molta acqua.
A differenza del congelamento che possiamo effettuare anche a casa, la surgelazione è un processo generalmente industriale: l’alimento viene prima scottato per garantirne l’igienicità e poi raffreddato velocemente e portato alla temperatura di –18°C.
La velocità con cui deve avvenire il raffreddamento è essenziale perché in questo modo l’acqua contenuta all’interno dell’alimento forma piccoli cristalli che non danneggiano le cellule.
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli