VINO si o no ? NO !
Contrariamente a quanto ci vorrebbero fare credere, e cioè che il vino rosso faccia bene alla circolazione, il contenuto di resveratrolo (flavonoide efficace nella terapia venosa) nel vino rosso è minimo e per ottenere il contenuto di una sola compressa di un preparato di resveratrolo farmaceutico servirebbero 100 litri di vino.
Se poi pensiamo che una seria terapia a base di resveratrolo prevede l’assunzione di due compresse al giorno per 6 mesi capiamo che l’affermazione ” il vino rosso fa bene alla circolazione” è falsa e pericolosa.
Ogni anno muoiono 35.000 persone a causa dell’alcool, (la tanto decantata micidiale droga del sabato sera, ECSTASY, provoca si e no 5 decessi l’anno e l’eroina non piu di 3000), ciò nonostante viene liberamente pubblicizzato ovunque, il vino è l’unico alimento che non riporta in etichetta gli ingredienti, e non crediate che contenga solo uva, non credeteci proprio.
Puo contenere infatti metanolo, gomma arabica, coloranti, lieviti ed altri additivi.
Si dice poi che il vino fa buon sangue, che è bene sapere invece che l’alcool fa venire l’anemia.
Nel vino venduto in USA l’FDA ha imposto che vengano scritti oltre agli ingredienti anche indicazioni che segnalano come l’alcool sia pericoloso alla guida e vietato alle gestanti, infatti è altamente tossico sul feto, in Italia nulla.
E poi lo sapevate che il vino Doc (Denominazione Origine Controllata), spesso di Doc ha solo il nome ?
Lo sapevate che il SORAIA (vino da 250 euro a bottiglia) fino a pochi anni fa era un semplice vino da tavola ?
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
I benefici cardiaci dai vini sono stati propagandati per anni, un bicchiere di vino mette sangue “si diceva”, ma la contaminazione di metalli pesanti si trovano in alcuni vini rossi e bianchi europei potrebbe rivelarsi un beneficio alla salute in un pericolo, British relazione ricercatori.
Naughton calcolato “quozienti di rischio obiettivo” (THQs) per i vini da 15 paesi in Europa, Sud America e Medio Oriente.
Il provvedimento è stato progettato dalla US Environmental Protection Agency per determinare i livelli sicuri di frequente, a lungo termine dell’esposizione a varie sostanze chimiche.
Gli ioni metallici che rappresentavano la maggior parte della contaminazione sono il vanadio, rame e manganese. Ma quattro altri metalli con THQs anche superiori a 1 sono stati trovati: zinco, nichel, cromo e piombo. Circa 30 gli ioni metallici sono stati misurati nei vini, ma THQs non è stato possibile calcolare i livelli di sicurezza, perché ogni giorno per questi metalli non sono noti.
Naughton dice fonti possibili includono la terra dei vigneti in cui le uve da vino sono cresciuti, i fungicidi spruzzati sulle uve, e possibili contaminanti nei lieviti utilizzati per fermentare il vino.
Nel loro documento, Naughton e Petroczi notare che bere vino rosso è stato collegato a benefici per la salute perché contiene sostanze antiossidanti. “Tuttavia, la scoperta di livelli pericolosi di ioni metallici che possono essere pro-ossidanti porta ad un punto interrogativo di grande importanza per i benefici protettivi del vino rosso”, che suggeriscono.
Infatti se notate, quando bevete anche mezzo bicchiere di vino il primo sintomo che avvertite e una pressione e un lieve dolore alla base della cervicale, questo indica una contaminazione del vino da componenti citotossici.
By Ventura Renato – Tratto da centrobenesserekundalini.blogfree.net
vedi: Tracciabilità dei Cibi + Molecole Buone = Cibo adatto + Le bibite producono gli stessi danni ai denti di cocaina e metanfetamine + Bevande zuccherate + Zucchero dolce veleno
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Egr. dott. Giuseppe Minola, dott. Umberto Valentini
Leggo sulla preziosa rivista da voi diretta, Modus, l’articolo: “Vino rosso alleato nella cura del Diabete”. Nell’articolo si asserisce: non bere fa male al cuore.
Come ben sapete dal paradosso francese in poi la letteratura medica ha tentato in vario modo di dare dimostrazione dell’attività cardioprotettive del vino rosso. Tutto ciò è sempre avvenuto in un contesto artificioso (colture cellulari), cosi è successo anche per l’ultimo lavoro uscito su Nature (414:863,2001).
Piccole quantità di vino rosso, inibirebbero la sintesi di Endotelina in colture cellulari di endotelio bovino. Se questi composti fossero adeguatamente assorbiti dopo assunzione orale nell’uomo, i risultati sosterrebbero la tesi che un moderato consumo (mezzo bicchiere al dì) di vino rosso potrebbe essere utile. Ma mi chiedo e vi chiedo verrà riassorbito ? Come verranno riassorbiti i vari antiossidanti (resveratrolo, quercitina) presenti in tracce nel vino rosso e chiamati in causa a sostegno del paradosso francese.
Gli studi del mio gruppo di ricerca stanno valutando ciò; i primi dati pongono molti dubbi sull’eventuale assorbimento. E poi perché mai dovrebbero funzionare in tracce quando gli esperimenti con i farmaci contenenti antiossidanti vengono utilizzati ad 1 gr./die per 6 mesi per ottenere blandi effetti terapeutici sul vascolare ?
Per tornare al paradosso francese accanto alla numerosa letteratura che avvalla tale ipotesi vi sono dati che mettono in dubbio tale risultato e comunque gli studi di Metanalisi dell’epidemiologo Prof. Corrao di Milano concludono che non è possibile sostenere l’ipotesi degli effetti protettivi del vino. Ancora, se si calcolano i possibili decessi evitati ed i decessi causati, questi ultimi sono più di 35.000 all’anno (Corrao.G. Eur J Publ Health 2002).
Sarete d’accordo sul fatto che le colture cellulari rappresentano modelli sperimentali utilissimi ma lontani dalla realtà fisiologica come giustamente sostenuto nell’editoriale di Alimentazione e Prevenzione: le colture endoteliali, mancando il medium di coltura di quantità adeguate di antiossidanti e di acidi grassi essenziali, si trovano in condizioni costanti di stress ossidativo, e ciò può indurre a sovrastimare, in questi modelli, il ruolo favorevole degli antiossidanti.
Credo quindi che si debba usare estrema cautela nel trasmettere informazioni al grande pubblico circa le presunte capacità salutistiche degli alcolici.
Le ricordo che l’alcol è una sostanza psicoattiva e come tale il medico non può mai suggerirne l’uso. Diciamolo che gli antiossidanti sono contenuti nell’uva, nel pomodoro, nell’olio di oliva ecc.
In clinica abbiamo visto migliaia di casi e tutti hanno iniziato con dosi moderate per divenire problematici; ogni cittadino può decidere come meglio crede, ma non può essere tratto in inganno con notizie poco scientifiche. Stiamo vedendo, tra l’altro anche un aumento dei problemi alcolcorrelati anche nei Pazienti diabetici.
Vi saremo grati se vorrete aprire un dibattito scientifico serio tra addetti ai lavori, ricordo che in Italia è presente una vivace Società Italiana di Alcologia, e, tra tutti quelli che hanno a cuore la salute dei Cittadini.
Per quanto mi riguarda non vorrei più dover leggere: In vino salus.
Cordiali saluti ed auguri di buon lavoro
By Prof. Pier Paolo Vescovi – Direttore della Sezione di Alcologia clinica e sperimentale – Dipartimento di Medicina interna e Scienze Biomediche – Università degli Studi di Parma – 23/04/2002 – http://www.alcoldrogalegale.com/Pier Paolo Vescovi.htm
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Futuri papà, niente alcol – COMUNICATO STAMPA 44 – del 20/05/2015
Un esperimento condotto dall’Ibcn-Cnr in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, rivela per la prima volta che l’alcol influenza il Dna paterno incidendo negativamente sullo sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino. Inoltre, gli abusi paterni indurrebbero nel figlio adulto il rischio di assumere comportamenti analoghi. I risultati sono pubblicati su Addiction Biology.
Alimentazione sana, attività fisica e soprattutto niente fumo ed alcol. Sono le regole basilari che le aspiranti mamme dovrebbero seguire prima di programmare una gravidanza. Per l’alcol oggi c’è una novità che riguarda gli uomini: anche le abitudini alcoliche dei padri prima del concepimento possono infatti incidere sull’esito della gravidanza e sulla salute del feto e del bambino. La notizia arriva dall’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) che, in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, diretto da Mauro Ceccanti, ha pubblicato uno studio sulla rivista Addiction Biology.
“Secondo i dati del nostro esperimento l’esposizione paterna prenatale ad alcol è in grado di influenzare lo sviluppo dei piccoli e in particolare il corretto funzionamento delle cellule del sistema nervoso centrale”, spiega Marco Fiore, ricercatore dell’Ibcn-Cnr e coordinatore dello studio insieme al collega d’Istituto Roberto Coccurello. “In particolare, l’alcol inciderebbe sul fattore Ngf, scoperto da Rita Levi Montalcini più di cinquant’anni anni fa e che le è valso il premio Nobel per la medicina nel 1986, elemento chiave per la sopravvivenza e la funzionalità di diverse popolazioni cellulari neuronali e non neuronali, e sul Bdnf, coinvolto prevalentemente nella fisiopatologia cerebrale. Questi due fattori assieme costituiscono degli indicatori chiave del danno indotto dall’intossicazione da alcol”.
Ma come avviene questo passaggio dal padre alcolista al figlio ?
“Sicuramente l’alcol influenza il Dna paterno: direttamente tramite mutazioni, oppure indirettamente tramite meccanismi epigenetici. Sono aspetti ancora in fase di studio”, precisa Fiore.
Il lavoro è stato condotto somministrando al topino maschio bianco di laboratorio l’equivalente di alcol corrispondente nell’uomo adulto a un consumo cronico pluriennale. I topini sono stati fatti poi accoppiare con delle femmine che non avevano assunto alcol. “I risultati hanno inoltre dimostrato che l’esposizione paterna è in grado di indurre nei figli una maggiore sensibilità agli effetti gratificanti dell’alcol, che potrebbe determinare nella vita adulta un maggior rischio di abuso di questa sostanza”, conclude Coccurello dell’Ibcn-Cnr. “Anche per questo aspetto è possibile osservare una trasmissione transgenerazionale del consumo di alcol attraverso meccanismi epigenetici che indagheremo nelle prossime ricerche. In ogni caso il consiglio per gli uomini è di limitare al massimo il consumo di alcol in previsione di una gravidanza”.
vedi: Alcool e Cancro + BEVANDE SALINE ed IPERTENSIONE ARTERIOSA + China Study + Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Germogli + Molecole Buone = Cibo adatto
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L’acqua di fonte, è il migliore mezzo di idratazione del Nostro organismo
(NdR: ma deve essere a pH alcalino)
Ricordiamolo, Ve ne ringrazieranno Reni e Cuore.
Una Nota: attenzione al sale nascosto… per esempio: il Pane.
By Dott. Giuseppe Parisi – info@fomeco.org
Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica – Università degli Studi di Urbino