CENTRO RICERCHE SPERIMENTAZIONI PEDOLOGICHE
OTTIMIZZAZIONI ARBOREE ed ERBOREE
Egr. Sig. Ministri dell’Agricoltura: Alemanno Giovanni e Matteoli
Ministero delle Risorse Agricole e Ministero dell’Ambiente – 00100 Roma RM
Bussolengo, 19/11/2001 – Progetti per l’ambiente Italico.
Il suolo italico evidenzia difformi situazioni date le relative strutture dei terreni che lo ricoprono.
Renderlo omogeneo e costante nel tempo è un lavoro improbo.
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Partendo da queste premesse, si è cercato di trovare una soluzione unica e soddisfacente, … si è pensato e realizzato un programma mirato per equiparare le situazioni pedologiche zonali.
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Le costanti chimiche assoggettano i terreni a forti compattazioni e inquinamenti; le radici stentano ad affondarsi, avremo costantemente situazioni agricole e ambientali precarie e pericolose.
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Si verificheranno smottamenti, frane di piccola e grosse entità, cambiamento repentino delle formazioni pedologiche, impermeabilizzazioni senza deflussi e traspirazioni;
alveoli fluviali in espansione travoltiva, sovrabbondanza dei rigurgiti acquei, con conseguenti inondazioni non programmate e relativamente arginabili che diventano, di conseguenza, dannose.
Geologi e pedologhi sono chiamati dopo gli accadimenti. Non c’è alcuna prevenzione e attenzione a monte; gli interventi sommari e frammezzati non risolvono pienamente le situazioni, tant’ é vero che, ad ogni manifestazione naturale di piogge fuori misura conseguono sempre stati di calamità naturali quali: zone franate e allagate, per impossibilità di ricezione, tenuta e drenaggio dei terreni.
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I rischi costanti, il più delle volte sono propri di situazioni pedologiche, poca tenuta dei terreni frammisti a sassi, radici che faticano ad affondarsi per fare le trame di tenuta con conseguenze a volte d’enormi frane.
Le motivazioni che mi hanno indotto ad iniziare la mia ricerca erano e sono:
L’inefficace utilizzo di prodotti nocivi e tossici che alla fine ci ha portati ad un forte inquina-mento ambientale, acqueo e aereo; oltre a quelle malattie ancora non qualificate, che insorgono (FORSE !?) spontaneamente per inquinamenti o per prodotti destinati all’ alimentazione umana e animale, modificati nella loro struttura.
Mi misi alla ricerca dei terreni più morbidi e meno inquinati, per integrarli con quelli pesanti e soffocativi.
Chiesi ed ottenni i MIGLIORI terreni di ogni nazione del Mondo, ben 426, feci dei test per vedere la corre-sponsione che mi avrebbero dato, su ben precise tematiche.
Li dilavai, come primo test, poi superato il primo più distruttivo, ne applicai altri 399.
Pochi arrivarono a sopportare tutte, le 400 prove.
Infatti, solo nove tagliarono il traguardo, ma … ogni terreno aveva delle particolarità specifiche.
Mescolando i nove terreni, ben concimati con concime organico che assommano ed esaltano le migliori caratteristiche di ognuno.
Essi opportunamente miscelati e lasciati maturare tra loro, integrano le qualità garantendo ottimi risultati in ogni granellino del terreno.
WorldGreen®, è il Miglior terriccio che possa essere applicato nelle vicinanze delle radici.
Scompatta ogni tipo di terreno, arieggia le radici, lascia passare l’acqua, trattiene un umidore sanante attorno al colletto delle piante, permette lo scambio termico tra le temperature del sottosuolo ed esterne.
Usandolo avremo in cambio piante sane, flussi linfatici ai massimi livelli, sistemi endocrini e metabolici in autodifesa ed eliminazione di: funghi, muffe e batteri patogeni, eliminando ogni malattia virale e non.
In oltre avremo zuccheri Superiori, polpe carnose/corpose, aromi e sapori potenziati nei frutti e ortaggi prodotti.
Le foglie, con l’uso di con i terreni ben concimati con concime organico, si preservano dagli attacchi degli insetti.
Avremo sì qualche foglia rovinata dalla mielata, ma … non ci saranno insetti.
Eviteremo le aspersioni chimiche (per lo più aria fritta intossicante), come pure le concimazioni.
Le radici aspireranno dall’aria in continuazione le sostanze in lei disciolte, che contengono tutto quanto a loro serve, senza altre somministrazioni.
Le prove sperimentali pratiche, ci hanno portato a valutare gli impatti ambientali, le situazioni difficili e soprattutto non programmabili.
Le zone più impervie con i terreni più difficili sono state il nostro habitat, la sperimentazione è stata fatta su ogni tipo di terreno, con sempre gli stessi risultati ottimali nel tempo e nell’insediamento radicale.
I terricci impiegati sono di ottima qualità e miscelati per soddisfare le estreme esigenze, dalle zone umide alle più assolate e desertiche.
Per creare le situazioni ottimali nelle zone desertiche, cercando di ricacciare la desertificazione e rendere la terra fertile, s’è provveduto alla progettazione di un impianto irriguo costante ad espansione.
I costi sono quelle spese d’installazione, d’acquisto e manutentivo, non esistono costi di funzionamento.
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Si potranno rendere fertili e verdi quelle zone che per mancanza d’acqua sono abbandonate.
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Potrà esserci un ripristino di coltivazioni a basso costo di manutenzione e così buona resa produttiva.
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Nei campi seminativi ci sarà un’ alta resa.
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La proliferazione insettifera, sarà bassissima.
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Ci sarà l’assenza o quasi, di malattie fungine, muffe e batteriche patogene.
Riportando i terreni a rese economiche valide mediante le coltivazioni, si avranno nuovi insediamenti abitativi, valorizzazioni delle zone e richiami in patria degli emigrati, allontanatisi per mancanza di lavoro e l’avvicinamento dei giovani all’agricoltura, per la continuazione e il riciclo produttivo.
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Le ricerche pratiche in campo (non in laboratorio o tavolino) e seguite attentamente ad ogni piccola variazione
ci hanno portato a fare delle precise e continue ripetizioni, per la conferma poi acquisita e in serbo al nostro centro. -
Ogni situazione anomala (nel normale)? per noi diveniva la ragione per eliminarla indottamente da prove inconfutabili.
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Ogni situazione ripetuta e vagliata per i tempi occorrenti alla vera soluzione, ci ha indotto al proseguire nella Ricerca per lungo tempo; per non venire assoggettati ad altri nei programmi e sviati, ci siamo accollati le spese di ricerca e tutte le procedure annesse.
Siamo l’unico Centro Ricerche, che non ha mai chiesto nulla e ha perseverato nella ricerca senza assoggettazione alcuna. Proprio per fare quanto inizialmente c’eravamo imposti … Aiutare la natura senza inquinarla.
Risultati che ci prefiggiamo per l’ambiente italico e agricolo
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Avremo i terreni ricoperti da terreni ben concimati con concime organico, con i seguenti esiti: rendere fertili terre lasciate incolte (eliminare la desertificazione) con implicito sistema d’irrigazione ad espansione, nei terreni assoggettati alle frane e smottamenti per la tenuta dei fronti per impedire disastri.
Avere nei parchi urbani un persistente ambiente salubre e a basso rischio infettivo.
Abbassare negli aeroporti l’umidità condensica=nebbia e avere un termo scambio di temperature abbassando il rischio di gelate sulle piste d’involo.
Si eliminano situazioni circoscritte d’attacchi d’insetti, oppure nelle zone a rischio, infezioni per trasmissione da punture (mosche e zanzare) e intrusioni sottocutanee agli umani (zecche).
Si ottengono boschi esenti da perduranti assembramenti di “processionaria” e tumori ai castani. Limitando inneschi d’incendi naturali -
L’impiego sarà limitato, solo per: ippocastani colpiti da Cameraria ohiridella! fare degli interventi di consolidamento sugli alberi adornanti viali e parchi urbani, per aumentarne l’an-coraggio di tenuta, per evitare il camminamento delle radici che ondulano/rompendo asfalti e marciapiedi. Nei laghi e fiumi per ripristinare/filtrare le tossine date dagli scarichi industriali … che scompongono/alterano la flora dei fondali. Nelle zone paludose per ottimizzare il drenaggio a dispersione sotterranea, previa perforazione a mezza trivellazione e riempimento con terreni ben concimati con concime organico. sulle rive per la salubrità della zona.
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Altre diversificazioni: in situazioni produttive agricole d’attacchi funginei, da muffe e batteri patogeni, per superare le crisi epidemiche, per la difesa da clorosi e zone ad alto tenore di terreni con ferrite per preservare eritemi, talassemie e intossicazioni.
Limitatamente alle coste marine ad interesse turistico e conservativo per ambiente verde e piantumati.
Sui monumenti naturali storici ad esempio il platano di Napoleone a Marengo, i *Cipressi di Carducci a Bolgheri. *Vengono spesi da oltre 10 anni soldi per salvarli con ricerche che hanno approdato solo ad asportare già parte dei cipressi, mentre in soli 180 giorni si sarebbero salvati TUTTI.
Scenari e scenografie naturali adornanti reggie e parchi.
Il tutto con solo della terra ben concimata con concime organico per Migliorare l’ambiente e togliere l’inquinamento chimico che si usa per la conservazione (?) per la cura delle specie.
Nell’uso pratico … come si applica …
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Miscelando i terreni ben concimati con concime organico, con semi di ogni specie nella misura di una parte di seme e due del terriccio, lasciati fermi per due/tre giorni e sparsi dove si vuole insediare i semi, dopo soli 10 giorni avremo già la copertura a verde; le radici saranno già affondate a oltre 4/5 cm. nel sottosuolo, dopo 30 giorni dalla semina le radici saranno a oltre 13/15 cm. e comincerà la tessitura e tenuta radicale delle masse di terre e dopo 180 giorni troveremo le radici a 40 cm. sotto lo strato di superficie.
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Nelle prove di strappo dei ceppi d’erba dopo 30 giorni abbiamo calcolato lo sforzo di 25/30 kg. peso per lo stacco fogliare, per quello radicale siamo passati a 50/55 kg peso.
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Nelle prove sull’affondamento radicale e tenuta delle piante nell’ambiente urbano, dopo 120 giorni si potrà essere sicuri/certi che venti spiranti a 50/70 km.ora non strapperanno più le piante dai loro insediamenti, l’ottimo stimolo linfatico interno disporrà nei rami una struttura sana ed elastica ad alta tenuta alla rottura e smembramento strutturale (si eviteranno danni a persone e cose),
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Abbiamo sempre notato e lo rimarchiamo anche a Voi che: se analizziamo le piante divelte troveremo che lo zoccolo di tenuta delle medesime si può quantificare in soli 20/30 cm. d’affondamento radicale per lo più a livello stradale.
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Per sanare le piante saranno fatti degli incavi asportando la terra attorno al colletto della pianta, larghi 7 cm. e profondi nella medesima misura e si colmerà il solco con i terreni ben concimati con concime organico, oppure asportare per 7 cm. nella bordura e alla pianta nei casi di terreni molto sassosi o di recupero, poi si riempirà con il terriccio in oggetto.
vedi: Ortopertutti + Le Piante Aromatiche