Che cosa e’ il Compostaggio ?
vedi anche: http://www.legambienteviterbo.org/sviluppo_ambiente/compostaggio.htm
In natura la sostanza organica prodotta e non più “utile” alla vita (foglie secche, rami, spoglie di animali, ecc.) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che, così, la restituiscono al ciclo naturale.
Le componenti meno degradabili rimaste costituiscono l’humus, prezioso per la crescita di altri vegetali.
L’humus può essere considerato una vera e propria riserva di nutrimento per le piante, data la capacità di liberare lentamente, ma costantemente, gli elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio sono i più importanti), assicurando la fertilità costante del suolo.
Con il compostaggio vogliamo imitare, riproducendoli in forma controllata e accelerata, i processi che in natura riconsegnano le sostanze organiche al ciclo della vita: un perfetto riciclaggio dei rifiuti organici.
Proviamo a pensare quante ricchezze sprechiamo con alcuni dei nostri comportamenti abituali: bucce, pelli, avanzi di cucina e simili finiscono generalmente in pattumiera, e vanno così recapitati alle discariche, ossia restituiti al territorio in una forma che non solo è inutile, ma costituisce anche un odioso “fardello”, consumando spazio e creando mega-pattumiere poco gradite alla popolazione.
Gli scarti del giardino (erba, legno proveniente dalle potature, foglie) spesso hanno un destino analogo; altre volte vengono bruciati, producendo inquinanti gassosi.
Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche tutte queste sostanze organiche costituiscono un terzo dei rifiuti cittadini: non è quindi un problema di poco conto !
I vantaggi del compostaggio sono molteplici:
Garantisce la fertilità del suolo, fornendo un fertilizzante naturale, utilizzabile nell’orto, in giardino e per le piante in vaso;
Consente un risparmio economico, limitando l’acquisto di terricci, substrati e concimi organici;
Previene la produzione di inquinanti atmosferici che si genererebbero dalla combustione di questi scarti;
Contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti, in quanto il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. Recuperarlo in proprio significa diminuire i costi di smaltimento, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato da esse prodotti.
Con il compostaggio si evita anche l’incenerimento degli scarti organici umidi, garantendo una migliore combustione e diminuendo lo spreco di energia.
Insomma, recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene sotto ogni punto di vista: conviene all’ambiente (meno inquinato da discariche e inceneritori), conviene al nostro orto o ai nostri fiori, conviene perché così si riducono i costi di smaltimento.
Conviene a tutti e a ciascuno.
By Antonietta Montagna – 04/05/2005
Far crescere le piante senza annaffiarle:
http://nexusedizioni.it/it/CT/il-metodo-pascal-per-far-crescere-le-piante-ricche-di-nutrienti-senza-annaffiarle-5206
PROCEDURA per ALLESTIMENTO del COMPOST BIODINAMICO
Il compost è la madre dell’agricoltura biodinamica: senza l’uso di un compost biodinamico ben fatto e ben usato l’azione dei preparati è compromessa .
Un buon terreno per poter garantire la salute delle nostre piante deve avere almeno un 2% di humus!
Per fare un buon composto servono 2 parti di letame fresco, una parte di residui vegetali, un 10% di buon terriccio o vecchio compost ed un 1% di basalto, preventivamente mescolati prima di essere posti in forma.
La provenienza del letame può essere extra aziendale, se possibile da aziende biologiche vero è che è molto
più importante il processo di allestimento che il materiale di partenza.
Procedura per l’allestimento del compost:
– Scavare letto per cumulo su un buon terreno con una profondità di 15 cm.
Procurarsi paglia o fieno perché a fine allestimento il cumulo deve essere ricoperto con paglia appunto o con appositi teli.
– Il letame animale fresco può essere può di una sola specie animale oppure misto
– Il cumulo deve avere sezione triangolare e in alcun caso può superare la sezione massima di 3 m di larghezza e 1,5 m di altezza
– All’interno del cumulo vanno inseriti i preparati biodinamici ad una distanza che va da un minimo di 60 cm ad 1 metro e 50 lineari ad una profondità di almeno 50 cm.
– Il preparato di valeriana va dinamizzato per 20 minuti oppure meglio ancora dinamizzato all’8a diluzione alla D8
– La quantità di preparato biodinamico da introdurre nel cumulo è di 3 gr per dose e va inserita nel cumulo prendendo una piccola porzione dello stesso cumulo dove mettiamo all’interno il preparato da cumulo e poi si richiude a palla e viene inserito nella buca approntata nel cumulo.
– La buca nel cumulo va fatta con un bastone di diametro 8/10 cm
– I preparati da cumulo vanno conservati nella apposita cassetta di torba e devono presentarsi umidi e ben conservati
– Il periodo per fare il compost è libero, ma se lo si fa in primavera è più utile per averlo pronto da interrate in autunno
– Il compost deve restare sul terreno per almeno 6 mesi ma la norma è nove mesi
– Il compost deve essere rigirato con una pala frontale o a mano se ne avete poco va rivoltato completamente almeno tre volte, la prima dopo 3 settimane un mese la seconda dopo 2 mesi, e ogni volta è invitato il reinserimento dei preparati da cumulo in sequenza :
Achille 502camomilla 503ortica 504quercia505 e 506tarassaco ( 507valeriana spruzzata )
Dopo il primo inoculamento la temperatura sale fino a 70 gradi e questo serve per attivare i processi delle sostanze dei preparati all ‘ interno e nel contempo “brucia ” i semi delle infestanti contenute nella parte vegetale
Se la temperatura non sale il cumulo va rifatto e “acceso” si aggiunge ad esempio della paglia nel rimescolamento del materiale di partenza
– Il compost dopo 7 mesi deve essere stato completamente trasformato (non si devono più trovare tracce di sostanze organiche)
Questa tecnica definita compostaggio a fermentazione controllata è stata messa a punto da Pfeiffer ( collaboratore di Steiner) nella Sylicon Valley
– Un buon cumulo bd , se ben ricoperto e ben tenuto dura 2 anni.
– L’uso del compost va da 25 a max 500 quintali per ettaro in base alla coltura ed allo stato del terreno
– Il compost sparso sul terreno va immediatamente interrato
– Per le orticole è necessario fare il compost ogni anno
– Per il frutteti ogni 4- 5 anni
– Per la vite e le aromatiche all’inizio della coltura ed in quantità minime.
– È fortemente suggerito di fare una analisi col la cromatografia o la cristallizzazione sensibile del compost per evidenziarne le qualità.
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Ecco qualche obiezione sul Compost, da parte di un lettore:
“E’ sicuro che tutti i microrganismi presenti nel Compost siano sicuri e non potenzialmente dannosi per le piante ? E’ sicuro che il rischio di malattie dell’apparato radicale dovuto proprio a queste forme di vita sia del tutto scongiurato ?
In alcuni casi per es. è possibile che dei fitoparassiti, come i nematodi, riescano a sopravvivere all’interno dei cumuli di compostaggio e vadano a costituire così una seria minaccia per le piante.
Tale resistenza delle cisti pone un’ulteriore questione: i residui colturali possono essere gettati nel cumulo ? Se esiste la concreta possibilità che il materiale vegetale sia infestato da nematodi è sempre meglio distruggerlo separatamente.
Le temperature che un cumulo in fase di compostaggio sviluppa non sono tali da garantire la distruzione delle cisti”.
Quello puo’ avvenire, raramente, e solo quando uno e’ alle prime armi, nella preparazione del Compost, quando non sono utilizzate le debite proporzioni fra gli ingredienti utilizzati e le giuste dimensioni del cumulo, anche perche’ come vede, non lo dico solo io:
“E’ però vero che l’intensa attività microrganica ed enzimatica che si svolge nel cumulo è tale da costituire un attacco notevole ai nematodi, sia di ordine chimico (i composti ammoniacali e nitrici sono fortemente litici nei confronti delle cuticole delle cisti) sia di ordine predatorio e parassitario”.
Fonte: http://www.agribionotizie.it/rubriche/nematodi.htm
vedi: Ortopertutti + Le Piante Aromatiche + Concime naturale
http://www.eticamente.net/40442/guida-per-lorto-sinergico-come-realizzare-lorto-piu-naturale-assoluto.html
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Compostaggio
L’impianto di compostaggio è una struttura che trasforma la parte umida dei rifiuti (gli scarti di cucina costituiti da residui organici quali avanzi di frutta, verdura, ossa, carne, pesce, fondi del caffè, gusci d’uovo, eccetera) verdi (foglie e legno derivati dalla manutenzione del verde pubblico e privato dalla portatura delle siepi, eccetera) compost.
All’interno dell’ impianto di compostaggio vengono accelerati i tempi di un processo naturale come ad esempio quello che trasforma le foglie morte che in autunno cadono al suolo in fertile humus.
Terra che si può usare per un elevato grado di purezza del compost stesso poiché la frutta e la verdura assorbono le sostanze contente nel terreno e noi mangiando, assimilino anche queste sostanze) .
INDICAZIONI per il COMPOSTAGGIO
Se la fermentazione avviene bene, cioè con il giusto grado di umidità e con una buona ventilazione, non si producono cattivi odori.
per ottenere queste condizioni la compostiera deve essere un po’ curata almeno una volta alla settimana (o due, nei periodi di grande produzione di materiale). E’ necessario dargli un’occhiata e verificare che tutto funzioni bene; basta rivoltare con un forcone i 30 cm superficiali, per rendersene conto stringendo un pugno di materiale deve rimanere compatto (senza sbriciolarsi) deve bagnare la mano senza gocciolare .
DIVERSI MODI di PREPARARE un COMPOST – Per compostare bisogna utilizzare un preciso schema:
Il COMPOSTORE (apposito contenitore per il materiale decomponibile)
occultamento del materiale, indipendenza dalle condizioni atmosferiche.
L’unico svantaggio è che occorre aerare mediante rivoltamenti.
Il CUMULO (consiste a nel fare un cumulo di materiale decomponibile)
È più facile aerare mediante rivoltamenti può essere di qualsiasi grandezza.
I problemi di questo metodo sono la dipendenza dalle condizioni atmosferiche e la visibilità del materiale.
La BUCA
Consiste nel sistemare il materiale decomponibile in buche del terreno) I vantaggi sono che il materiale non si vede, e che non ci sono limiti di grandezza.
Il problema è l’accumulo d’acqua sul fondo e lo scarso scambio di ossigeno con l’esterno.
CONSIGLI PRATICI
Tutti coloro che posseggono un giardino, anche piccolo, sanno bene quanti “rifiuti” verdi esso produca, soprattutto se è affiancato da un piccolo orto. E sanno anche quanto del tempo che dedicherebbero alle cure delle coltivazioni, deve essere speso invece per conferire alle isole ecologiche, o ai cassonetti, sacchi e sacchi di erba tagliata, rami, foglie, e magari anche di verdure o frutti troppo maturi, o estirpati per far posto ad altre colture.
Il compostaggio ci permette di utilizzare questi rifiuti, che diventano materie prime, per produrre una discreta quantità di ottimo terriccio umifero; in questo modo il tempo impiegato per le “pulizie” del nostro giardino potrà ricompensarci, anche offrendoci del buon concime per il nostro giardino ed il nostro orto.
Infatti, l’opportuno stoccaggio e trattamento di rami, foglie, erba, avanzi di cibo, bucce di frutta e verdura, permette a batteri, microrganismi e piccoli insetti di cibarsene, di svilupparsi e di decomporre le sostanze organiche presenti nei nostri rifiuti; dopo alcuni mesi il materiale organico così trattato diventerà una massa di microrganismi e di sostanze nutritive, chiamato compost, simile all’humus che possiamo trovare nel sottobosco: un terreno soffice, ben aerato e ricco di minerali, ottimo per le nostre colture.
I tipi di composter
Prima di tutto è necessario scegliere il tipo di composter più adatto ai nostri scopi; quindi è il caso di valutare sia il tempo che solitamente dedichiamo al verde della nostra casa, sia la quantità di rifiuti che di solito il nostro giardino produce.
Il cumulo: se il nostro giardino è grande avremo la possibilità di costituire un cumulo per il compostaggio, oppure una piccola zona, possibilmente rettangolare, delimitata da una rete a maglie fini o da un graticcio. E’ consigliabile coprire il cumulo di compost con teli di tessuto non tessuto, o di iuta, per evitare l’incidenza diretta dei raggi del sole, e anche per limitare l’apporto di acqua dovuto alle piogge.
Composter: si tratta di una campana, spesso in plastica, dotata di un’apertura superiore, per l’inserimento del materiale da compostare, e di un’apertura laterale, oppure di una saracinesca, per prelevare il compost maturo o per controllare l’andamento del compostaggio. Alcuni tipi di composter vengono distribuiti dai comuni, che garantiscono anche, a chi li utilizza, uno sconto sulle tariffe di smaltimento dei rifiuti.
Bidoni: se il materiale che desideriamo compostare è poco, o se desideriamo attuare il compostaggio in uno spazio ristretto, potremo utilizzare dei bidoni, o delle cassette, opportunamente perforati, per permettere una migliore aerazione, e dotati di coperchio.
In ogni caso è bene che i contenitori per il compostaggio siano privi di fondo, oppure con il fondo costituito da una grata, e che vengano posti a contatto con il terreno: in questo modo dal terreno del nostro giardino migreranno nel compost lombrichi e altri insetti che ne accelerano la decomposizione. Inoltre dovrebbero essere dotati di coperchio, in modo che la pioggia non ne alteri il contenuto. Per accelerare la decomposizione è anche meglio triturare il materiale che si desidera compostare, in modo che sia più facilmente digeribile dai batteri e dagli insetti.
Il compostaggio a caldo
Si intende “a caldo” il compostaggio di una grande quantità di materiale di scarto, almeno un metro cubo, che, decomponendosi, produce calore; al centro della massa di materiale organico la temperatura può raggiungere i 60° C.
Posizione: per compostare al meglio grandi quantità di materiale dobbiamo seguire alcuni accorgimenti, per non rischiare che il nostro composter si riempia di materiale marcescente e maleodorante.
Per evitare che il nostro compost si scaldi troppo o si secchi è opportuno posizionare il composter in un luogo semi ombreggiato, possibilmente in una zona coperta dai rami di una pianta caducifolia: in questo modo ovvieremo anche alla possibilità che in inverno il compost si raffreddi troppo.
Aerazione: perché i batteri e i microrganismi si propaghino nei nostri rifiuti è bene che la presenza di ossigeno sia alta, altrimenti al loro posto si produrrebbero troppi batteri anaerobi, tipici della marcescenza, che producono nel nostro compost cattivo odore e composti tossici; per questo è opportuno che il primo strato del cumulo, o il fondo del contenitore, sia costituito da rami e foglie tritati grossolanamente, in modo che il compost resti sollevato dal terreno. Inoltre è buona norma mescolare i rifiuti più umidi, come l’erba, con altri più secchi, in modo che il materiale nel composter non si compatti troppo rapidamente, impedendo all’aria di circolare liberamente.
Per migliorare l’aerazione e la miscelazione del materiale inserito nel composter si consiglia di intervenire periodicamente, almeno 2-3 volte nei primi due mesi, smovendo e rivoltando la massa di compostaggio con un forcone; se comunque dovessimo notare un rapido compattamento, almeno nelle prime settimane, è meglio praticare dei fori di aerazione nel compost per mezzo di un bastone.
Umidità: per la corretta proliferazione dei batteri nel compost è necessario il giusto gradi di umidità; è bene quindi garantire una buona presenza di acqua, innaffiando il materiale inserito nel composter, oppure garantendo una buona quantità di materiale umido, come erba o scarti della pulizia di frutta e verdura. In un compost secco e in un compost zuppo di acqua i batteri muoiono e il nostro compostaggio fallisce.
Per accertarsi del giusto grado di umidità del compost è sufficiente stringere in mano una manciata di materiale da compostare, questa dovrebbe soltanto inumidire il palmo della nostra mano; se sgocciola ci affretteremo ad inserire nel composter materiale secco, ad esempio segatura, se invece ci appare privo di umidità è bene annaffiarlo, oppure introdurre strisce di carta inumidite.
Rapporto Carbonio/Azoto: per garantire una buona decomposizione è bene ricordare che i batteri proliferano meglio in un substrato molto ricco di Carbonio, presente nel legno, nella paglia, nella carta; è comunque necessario il giusto tenore di Azoto, presente ad esempio negli scarti di cucina, che deve essere presente in quantità assai minore rispetto al Carbonio.
Il modo migliore per essere sicuri di mantenere il giusto rapporto Carbonio/Azoto consiste nel fare attenzione a mescolare il maggior numero di materiali di scarto, evitando la preponderanza di uno sugli altri.
Enzimi: per assicurarci che la decomposizione avvenga nel mogliore dei modi possiamo anche aggiungere nel composter degli enzimi, dispinibili in commercio, che accelerano la maturazione del compost migliorandone la “digestione” da parte dei batteri ed eliminando nel contempo eventuali odori sgradevoli.
Il compostaggio a freddo
Se disponiamo di poco spazio, ma vogliamo cimentarci nel compostaggio, possiamo farlo anche su un balcone o in cantina, in piccoli contenitori, avverrà il compostaggio a freddo, per il quale è utile seguire tutti gli accorgimenti di quello a caldo, ricordandoci di stare molto attenti all’umidità, ma anche a non introdurre semi di piante infestanti o malate, per evitare poi di spargere con il nostro compost malattie e semi.
Possiamo anche avvalerci dell’aiuto prezioso dei lombrichi: è sufficiente porli in un contenitore ben aerato e coperto, con fogli di carta inumiditi, avanzi di cucina e un po’ di terra; posizionare il contenitore in un luogo ombreggiato e ci aiuteranno a decomporre il materiale organico, generando un ottimo humus per i nostri vasi.
Materiali che si possono inserire in un composter
– Rami e foglie, opportunamente triturati.
– Erba, possibilmente secca, per evitare che compatti troppo il materiale nel composter.
– Gusci d’uova, possibilmente tritati, in modo che vengano decomposti più facilmente.
– Avanzi di cibo cotto; è bene aggiungerne in quantità esigua, per evitare che attirino topolini o mosche.
– Avanzi di frutta e verdura, bucce, scarti.
– Fiori secchi.
– Erbacce estirpate dal giardino; per evitare che i semi rimangano vivi nel compost è bene inserirli al centro della massa da compostare, in modo che raggiungano le temperature maggiori.
– Fondi ti caffè e tè.
– Carta, possibilmente non stampata.
– Cenere di legna, in piccola quantità.
– Aghi di pino, ricordandoci che abbassano il pH del compost (lo acidificano).
Materiale da non mettere nel composter
– Qualsiasi tipo di materiale plastico.
– Cenere di carbone.
– Contenitori in tetrapak.
– Carta stampata, anche se a volte alcuni fogli di giornale possono essere utili.
– Vetro.
– Ceramica.
– Alluminio e metalli in genere.
– Ossa; il tempo necessario a decomporle è troppo alto.
– Tessuti sintetici o comunque tinti.
Utilizzo del compost
Dopo 6-9 mesi il nostro compost è maturo e può essere utilizzato togliendolo dal lato del contenitore, che continueremo a riempire, ricordandoci di rimescolare ogni tanto il nuovo materiale inserito.
Il terriccio che otterremo è fertile e profuma di sottobosco (se è maleodorante qualcosa è andato storto nel compostaggio!), possiamo utilizzarlo come concime per le piante del giardino, per i vasi, nelle buche delle nuove piante da mettere a dimora. Se siamo particolarmente frettolosi potremo cominciare ad utilizzare il compost quando è ancora fresco, dopo 2-3 mesi, anche se la sua qualità è sicuramente inferiore a quella del compost maturo.
Prima di utilizzare il compost per lo scopo che preferiamo è bene setacciarlo, con un vaglio a maglie abbastanza larghe, in modo da evitare di distribuire per il nostro giardino pezzetti di legno o grumi di compost non ancora perfettamente decomposto.
Tratto da: giardinaggio.it
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COME FARE il COMPOST nel PROPRIO GIARDINO – Come trasformare in Humus i propri rifiuti
Premessa
Gettare nei cassonetti i rifiuti organici della cucina, dell’orto e del giardino è uno spreco di materiali preziosi che possono essere restituiti al terreno attraverso la produzione di humus, considerando che questi rifiuti, così recuperati, non gravano inutilmente sul trasposto delle immondizie e sulla quantità di rifiuti smaltiti nelle discariche.
Tutte le sostanze che le piante e gli animali producono nel corso del loro sviluppo vengono restituite ai cicli naturali e perennemente trasformate. Ad esempio, nel bosco possiamo osservare come le foglie cadute dagli alberi e gli altri residui vegetali si decompongano lentamente e tornino ad essere componenti del terreno. Con il compostaggio (tecnica che consente il controllo dei fenomeni decompositivi della sostanza organica) noi possiamo riprodurre nel nostro giardino questo processo di formazione di humus naturale che si verifica nel terreno grazie all’azione di moltissimi organismi viventi. Senza la restituzione dei resti organici il terreno si impoverisce velocemente.
Tutti i rifiuti organici del giardino(vegetali) e i rifiuti organici della casa (residui da cucina) sono utilizzabili per il compostaggio; circa un terzo dei rifiuti prodotti da una ognuno di noi è composto da rifiuti organici. Il compostaggio dei rifiuti organici è la soluzione più naturale per smaltire questi rifiuti e produrre al tempo stesso dell’ottimo humus da restituire alla terra. Il compost è infatti il più antico e naturale concime ed ammendante per il terreno che si conosca, riuscendo a mantenere fertile e sano il terreno senza inquinare.
Con la raccolta differenziata dei rifiuti organici e il loro compostaggio non produciamo solo un ottimo concime per le nostre piante ma abbiamo la possibilità di dare un contributo attivo alla salvaguardia dell’ambiente:
- – concimando in modo ecologico senza ricorrere a concimi chimici, altamente inquinanti
- – producendo meno rifiuti da conferire nelle discariche.Cosa si può compostare ?
In generale si possono compostare quasi tutti i resti vegetali e animali (rifiuto umido). La selezione inizia in cucina dove potete predisporre un contenitore apposito per i rifiuti organici.
Ecco i rifiuti da compostare:
– resti di frutta e ortaggi
– resti di cibi cotti (al centro del compost)
– fiori secchi
– filtri di tè e caffè
– gusci di uova triturati
– resti di lana, penne, capelli
– erbacce
– rasatura del prato (seccata)
– fogliame
– materiali legnosi sminuzzati
in piccole quantità si possono aggiungere anche:
– cenere di legna (max. 2-3 kg per metro cubo)
– carta non stampata e cartone
– escrementi di piccoli animali (galline, conigli, etc.)
NON si DEVONO AGGIUNGERE al COMPOST
- – plastica – gomma – materiali sintetici
- – vetro e ceramica
- – riviste patinate
- – fuliggine, cenere di carbone
- – sacchetti dell’aspirapolvere
- – ossa
Mescolare materiali diversi
E’ fondamentale garantire agli organismi viventi che prendono parte al processo di decomposizione una nutrizione equilibrata tra sostanze ricche di carboidrati (fogliame, paglia, potature, carta, materiali legnosi) e sostanze ricche di proteine (rifiuti della cucina, erba verde, letame, parti verdi di piante). Ed è quindi importante miscelare materiali con caratteristiche diverse (ad esempio materiali verdi e umidi con materiali secchi e legnosi).
Sminuzzare i materiali
Sminuzzando il materiale da compostare si offre ai microrganismi una maggiore superficie di attacco e quindi se ne accelera la decomposizione.
Aiutare i microrganismi nel processo di decomposizione
Affinché questi preziosi organismi possano svolgere il loro compito dobbiamo garantire loro:
- – aria (ossigeno)
- – acqua
- – una nutrizione equilibrata (composizione del materiale)
- – sufficiente sviluppo di calore
Nel compost non deve mai mancare l’ossigeno, perché in tal caso la sostanza organica, invece di trasformarsi in buon humus, marcisce.Inoltre la compostiera, onde evitare ristagni, deve poggiare direttamente sul terreno, mai su un fondo impermeabile come cemento o asfalto.
Il materiale non deve essere troppo compresso e, se molto sminuzzato, è bene aggiungere qualche pezzo grossolano che favorisca l’areazione, soprattutto sul fondo della compostiera.
E’ essenziale che il materiale da compostare mantenga un’umidità equilibrata quindi, nel periodo estivo, deve essere leggermente annaffiato.
Nel caso in cui si formi eccessiva umidità è bene aggiungere del materiale secco.Rimescolare il compost
Ogni volta che lo strato di materiale fresco raggiunge uno spessore di 10-15 cm. e tende a compattarsi è bene smuoverlo con una forca ed arearlo.
E’ conveniente effettuare il rivoltamento (rimescolamento) del compost dopo circa 6-12 settimane, perché questo procedimento apporta ossigeno al materiale compattato e ne accelera la maturazione.
Le regole d’oro del compostaggio
– sminuzzare bene i materiali, soprattutto quelli duri e legnosi
- – mescolare bene materiali diversi (asciutti e bagnati, grossolani e fini, stagionati e freschi, rifiuti della cucina-rifiuti del giardino) cercando di equilibrare la composizione
- – aggiungere di tanto in tanto qualche palata di terra, i resti del composto maturo setacciato e qualche manciata di cenere
- – mantenere sempre il materiale coperto con uno spesso strato di sfalcio d’erba o di paglia per contenere la presenza di moscerini
- – evitare che il materiale secchi completamenteIl compostaggio, correttamente eseguito, non genera cattivi odori: se il compost puzza di solito è perché è troppo bagnato e il processo di decomposizione non avviene correttamente. In questo caso oltre al materiale secco aggiungere un po’ di cenere o farina di argilla per legare gli odori e l’acqua in eccesso.
Quando è maturo il compost ?
Il compost può essere utilizzato già dopo 4-6 mesi, e solitamente è maturo dopo 8-10 mesi.
Il valore nutritivo cambia in relazione al suo grado di maturazione.
Come si impiega:
Il compost semigrezzo, che si ottiene dopo 4-6 mesi, è indicato per concimare tutti gli alberi, gli arbusti da frutto e gli ortaggi con forti esigenze nutritive come: cavoli, pomodori, porri, patate, sedano, rabarbaro, mais, cetrioli, zucchini, zucche.
Il compost maturo, che si ottiene dopo 8-12 mesi, è un terriccio nero e soffice, con odore di terra di bosco.
E’ utile soprattutto per migliorare la struttura del terreno, ed è ottimo per la preparazione del terriccio per le semine e per le piante in vaso, per la concimazione degli ortaggi meno esigenti e più sensibili come piselli, fagioli, carote, cipolle, insalate.
Sia il compost semigrezzo che il compost maturo non vanno mai interrati profondamente ma solo superficialmente.
Tratto da: consorziogaia.it