E’ INDISPENSABILE per stare sempre BENE e’ l’assunzione quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a pH min. di 7,35 > 11 (almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le loro forti acidita’, in quanto influiscono sull’alterazione dei giusti valori di pH dell’acqua del corpo.
L’acidosi e’ la base fisiologica del Cancro – Il Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e’ la Causa primaria
“Che il Cibo sia la Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo…” (Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza per tutti
Trovate nanoparticelle di metalli tossici nelle farine utilizzate anche per la panificazione
Finalmente, anche negli USA, la maggioranza dei medici e degli operatori della salute ormai credono che vi e’ una chiara associazione fra una dieta ad alto contenuto di frutta e vegetali (crudi) ed un basso rischio di malattie croniche.
I Fitonutrienti naturali, derivanti dalle piante, particolarmente gli antiossidanti, hanno dimostrato in modo sempre più evidente che essi aiutano ed ottimizzano la salute dell’uomo.
Ecco perche’ imparare ad alimentarsi e quindi a nutrire le cellule del corpo nel modo adatto, DEVE essere il PRIMO scopo di un pasto…..quindi che il pasto sia rimediodinamico…… e MONO PIATTO
Noi ci ammaliamo perche’ ci intossichiamo lentamente ma inesorabilmente (immissione di tossine nelle cellule del corpo ), con: alimentazione inadatta, acque malsane, utilizzando Vaccini, farmaci, droghe, stress cronici e Conflitti Spirituali irrisolti: comportamenti non in Etica ed in contrasto con le leggi della Natura.
L’alimentazione EUBIOTICA (filosofia che il prof. Luciano Pecchiai per primo in Italia ha insegnato da decenni,ormai deceduto), cioè quella sana e naturale, e’ in grado non solo di affrancare dalle patologie della civilizzazione, ma anche di potenziare le difesedell’organismo, così da rappresentare una vera e propria medicina preventiva oltre che curativa, innanzitutto contro la patologia ambientale, è fondata sui seguenti principi:
La prima regola da non dimenticare mai, è che i cibi crudi sono amici delle buone digestioni e quindi della Salute Perfetta, infatti tali alimenti contengono gli enzimi necessari per questo importante processo, al contrario i cibi cotti ne sono carenti e producono esclusivamente ceneri morte.
Pertanto l’alimentazione ideale deve essere costituita per almeno il 70- 80% da cibi crudi – vedi: Molecole Buone = Cibo adatto
Mangiare semplice e sano è il modo migliore per mantenere o ritrovare uno stato di salute ottimale.
Mangiare solo quando si ha fame e non seguire gli orari prescritti dalle abitudini del luogo ove si vive.
Di fondamentale importanza è la provenienza degli alimenti destinati alla nostra tavola.
A tale proposito occorre acquistare prevalentemente prodotti derivanti da coltivazioni biologiche o biodinamiche, è inoltre preferibile consumare pochi prodotti che giungono da terre lontane, in quanto sovente contengono additivi e conservanti necessari per il trasporto e la conservazione.
Tali cibi, sono spesso il frutto di mode passeggere e obbligano i produttori a coltivazioni intensive che impoveriscono i terreni di fattori vitali.
Per noi Europei, il modo migliore per ritornare verso i processi ed i cicli naturali, è quello di utilizzare la ormai famosa ”dieta mediterranea”, base dell’alimentazione dei nostri progenitori, ma che va migliorata per gli abbinamenti inadatti.
Spesso si crede che un pasto corretto debba prevedere primo, secondo, contorno, frutta e pane (magari anche il dolce); ciò è assolutamente sbagliato in quanto ogni tipologia di cibo richiede enzimi diversi per essere digerito ed assorbito, perciò l’ideale sarebbe consumare (come vedrete più avanti negli esempi dei menù), un solo tipo di piatto abbinato costantemente con verduremeglio se crude.
Purtroppo assistiamo ogni giorno allo scempio compiuto dall’industria chimicoalimentare sui prodotti per l’alimentazione, inoltre l’agricoltura non biologica, utilizza colture con additivi chimici, perché spinta dall’industria chimica delle multinazionali, presentandoci prodotti belli da vedere, ma che contengono sottili e potentissimi veleni che accumulati negli anni, contribuiscono al degrado del nostro stato di salute, ed all’insorgenza delle più svariate patologie (malattie neurologiche degenerative, malattie tumorali, malattie cardiovascolari ecc.).
Di seguito alcuni consigli sugli alimenti di maggior consumo nella cultura occidentale:
– Carne: Fin dall’antichità si mangiava carne, solo quando si poteva (la cacciagione) e piu’ tardi solo alle feste comandate, inoltre si sapeva che era ed è meglio consumare la carne proveniente da animali di piccole dimensioni (capre, pecore, ecc.), animali da cortile o piccoli e grandi volatili, piuttosto che la carne di animali grandi e grossi tipo i bovini, che veniva utilizzata in passato, prevalentemente dai nobili che è noto sono stati per secoli i soli ad essere grassi e a soffrire di gotta;
Anche il tipo di macellazione e’ importante.
Ovviamente il fatto di nutrirsi con prodotti carnei, aggrava sempre e per qualsiasi tipo di carne, le digestioni, per le facili putrefazioni che le proteine animali e quindi i prodotti carnei inducono.
Per chi comunque desidera cibarsi di carne, si consiglia di farlo al massimo 4 volte al mese.
Utilizzare di preferenza animali macellati nel modo antico: vedi Macellazione rituale
Un altro utile consiglio è di non consumare carne nel pasto serale (meglio il pesce), in quanto durante la notte tutte le funzioni fisiologiche rallentano e con esse anche il transito gastrointestinale, ciò provoca facilmente processi di putrefazione intestinale, che porteranno rapidamente il pH dell’intestino verso l’acidità, con conseguente formazione di fattori tossici (putrescina, cadaverina, ecc.) che il sangue trasporterà alle cellule generando nell’organismo alterazioni termico/nutrizionali e di conseguenza gravi intossicazioni.
– Anche le proteine animali, come carne e pesce, se consumate spesso od in in eccesso danno luogo a uricemie e stati diipertensione nel carbonico. In questo caso però non si rileva alcun problema di carenza per la mancanza di questi alimenti, sia parziale che totale. Nel caso di “malattie” OCCORRE ELIMINARE le proteine animali per un periodo di almeno 3 mesi e divenireVegetariani (meglio crudisti per almeno 15 giorni). vedi Protocollo della Salute + Combinazioni alimentari
– Pesce: consumare preferibilmente quelli che rimangono piccoli ed a forma di pesce e non i molluschi (raramente), e ricordare che anche il pesce pur essendo piu’ digeribile è un prodotto di carne, pertanto non andrebbe consumato più di due volte alla settimana.
– Latte e derivati: il latte vaccino o latte di mucca non è assolutamente adatto all’alimentazione umana, se non fermentato , Yogurt, malgrado venga considerato come un alimento completo, se diamo del latte pastorizzato ai vitelli, essi muoiono, se lo diamo ai topi, essi non si riproducono più. Tenete presente che il latte pastorizzato e’ pieno di radicali liberi per l’ossidazione che consegue la pastorizzazione ed e’ quindi altamente indigesto.
Il latte vaccino non pastorizzato, è adattissimo al vitello che alla nascita pesa 60 kg, dopo un mese 110 kg, a quell’età è già in grado di stare in piedi e muoversi da solo.
Questa rapida crescita richiede un notevole sviluppo e la formazione veloce delle ossa, per equilibrare i bisogni all’attività ed al peso. Per questa ragione il latte di mucca contiene più calcio di quello materno umano, ed è acido, mentre quello umano è alcalino.
Pertanto in medicina naturale, si sconsiglia l’uso del latte vaccino, ma se se ne vuole assumere, meglio quello di capra.
– Nel caso di utilizzo di formaggi, assumere un cucchiaino di miele; il formaggio sara’ meno indigesto.
Meglio utilizzare il latte di capra, che e’ meno grasso e quindi piu’ digeribile di quello vaccino (di mucca).
Per la stessa ragione occorre limitare anche il consumo dei derivati del latte (formaggi, yogurt ecc.), a non più di una volta alla settimana, dando la preferenza ai formaggi magri e non fermentati.
Il grana che ha una fermentazione di circa 5-6 mesi, può essere consumato più spesso, ma sempre in quantità molto limitate.
– Uova: consumarle cotte o crude per chi le mangia, 2 o max 3 volte alla settimana, al mattino, al tegamino e/o la coque, cioe’ con il rosso NON cotto e preferibilmente quelle di giornata, proveniente da galline allevate con prodotti biologici ed allo stato brado, cioe’ a terra e libere, le uova già dopo qualche giorno perdono infatti buona parte delle loro proprietà energetiche e nutritive.
– Alcune proteine animali (formaggi, uova, latte, frutti di mare) se consumati in eccesso determinano uricemia e stati di ipertensione nel soggetto carbonico (robusto).
La scarsità di questi alimenti NON dà luogo come oggi si sostiene a decalcificazione, demineralizzazione, carenze proteiche, carenze vitaminiche, carenze nel binomio fosforo-calcio, ipotonia muscolare ed anche insufficienza a livello surrenale, tanto più se il soggetto è un sottovitale, purche’ la’limentazione vegetariana sia di tipo crudista e completa anche con i semi, mangiati al mattino.
– Legumi: (ceci, lenticchie, fagioli, piselli), consumarli (se tollerati) due volte a settimana, ottime le zuppe di legumi; metterli a bagno la sera precedente.
– Pane e farinacei: il pane bianco e tutti i farinacei a base di farina bianca (compreso la pizza), sono poveri di fattori vitali (vitamine e minerali) che vanno perduti nei processi di raffinazione della farina, inoltre la lievitazione (in genere i panettieri ed i pizzaioli utilizzano il lievito chimico e sono prodotti con un tipo di grano OGM = Grano Creso) contribuisce a renderli alimenti poco adatti per il nostro nutrimento (provocano spesso gonfiore addominale e formazione di gas), consigliamo quindi di ridurre notevolmente il consumo di tali farinacei, dando la preferenza a quelli che contengono farina integrale o semi integrali e non lievitati, ad esempio il pane azzimo (che oltretutto è molto gustoso).
Meglio l’utilizzo del pane di Mais assolutamente NON OGM.
Date anche a preferenza al Riso integrale o semi integrale (non utilizzate il riso bianco raffinato) rispetto alla pasta ed al pane di grano. Se possibile eliminate od almeno riducete al massimo il pane dalla vostra alimentazione, cosi come la pasta.
PASTA e PANE di farina di Grano… attenzione a questi particolari:
Questo post è dedicato a chi ancora non ha ben compreso per quale motivo i prodotti derivati dalle farine di grano, possono se indutrializzati, disturbare non poco la salute
Qualche informazione SCIENTIFICA di BOTANICA elementare.
Il GLUTINE è l’unione di due proteine, la GLUTENINA e la GLIADINA.
Queste due proteine sono contenute nella parte interna del chicco di grano chiamata ENDOSPERMA, e sono SEPARATE. Non esiste cioè nessun legame chimico tra le due proteine fintanto che restano all’interno del chicco.
Quindi NON è esatto dire che il grano contiene “glutine”, ma contiene solo le due sostanze che, se ingerite dagli umani, lo formano !
Un chicco di grano è costituito da una pellicola esterna chiamata CRUSCA. Rappresenta una protezione, una sorta di mantello che riveste il chicco.
La parte interna è divisa in due camere. Una, molto grande, si chiama ENDOSPERMA e contiene, oltre le proteine appena nominate, la glutenina, la gliadina ed anche l’AMIDO.
L’altra camera, più piccola, ubicata nel polo inferiore del chicco, è abitata dal GERME. Quest’ultimo non è altro che l’embrione da cui prenderà origine una nuova pianta.
PRODUZIONE della FARINA:
La macinazione del grano comporta una perdita progressiva dei suoi componenti.
Quando la crusca è TUTTA eliminata, la farina corrispondente si chiama FARINA 00 (DOPPIO ZERO).
La farina 00 è la più raffinata perché oltre la crusca viene eliminato anche il germe.
Se il processo è meno aggressivo, resta un pò di crusca ma si perde ugualmente il germe e la farina si chiama FARINA 0 (ZERO).
Riducendo ancora l’eliminazione dello strato esterno, si forma la FARINA 1 che contiene ancora più crusca e, stavolta, anche il germe.
Una via di mezzo tra la farina 00 e la farina 1 è rappresentata dalla farina 2, detta anche FARINA SEMINTEGRALE.
Infine, la farina che contiene TUTTE LE PARTI ORIGINARIE DEL CHICCO (CRUSCA, ENDOSPERMA E GERME), si chiama FARINA INTEGRALE.
Precisazione:
Con la macinazione meccanica, oltre che surriscaldare il chicco e rovinare già la qualità della farina, si raggiunge doppio zero che, come detto sopra, è oltre che senza crusca, anche senza germe. Viene prima smerigliato il grano e poi macinato ciò che rimane.
Con la macinazione a pietra, a bassa velocità perché spinta da acqua o comunque corrente nelle stagioni più asciutte, il grano viene macinato direttamente integrale. Quindi la prima farina è integra.
Solo tramite il passaggio attraverso setacci sempre più sottili si ottiene la farina 2, 1, 0 o il germe del grano puro. In questo caso non esiste la 00 perché il germe è più sottile della farina ed è sempre presente nel prodotto a qualsiasi finezza di setaccio.
Cercate sempre farina integrale macinata a pietra e vedrete che avrete tutto il vero grano ! Se poi è di grani antichi, ancora meglio.
La farina bianca non macinata a pietra, essendo senza glutine, viene arricchita, altrimenti non tiene bene l’impasto ! È troppo povera !
PROCESSO di PANIFICAZIONE:
La farina, viene miscelata con acqua e lievito e impastata (con le mani o con impastatrice) forma un composto particolare di consistenza collosa ma elastica. Tale consistenza dipende da quanta GLIADINA e GLUTENINA, sono contenute in quel Grano. MAGGIORE E’ la QUANTITA’, PIU’ ELASTICO SARA’ l’IMPASTO. Responsabile dell’effetto “colla” è la gliadina, mentre “l’elasticità” è determinata dalla glutenina.
ATTENZIONE ! PROPRIO nella FASE di IMPASTO si FORMA il GLUTINE !
Il glutine, assente come tale nel grano, si forma per mezzo di tre fattori indispensabili: FARINA, ACQUA ed ENERGIA (per energia si intende quella determinata dalla necessaria forza applicata dalle mani o dall’impastatrice). La glutenina si è unita finalmente alla gliadina formando il Glutine.
La FARINA INTEGRALE.
Come abbiamo visto, è formata dalla presenza di tutte le componenti che formano il chicco, compresa la parte più esterna, la crusca. La crusca è la componente del grano che entra in contatto con l’ambiente (come può essere la nostra pelle).
La maggior parte della farina integrale utilizzata per panificazione, pastificazione e per la produzione di croissant, merendine, fette biscottate, biscotti, proviene dal Canada, dall’Australia, dagli Stati Uniti, nazioni tutte queste dove E’ PERMESSO purtroppo l’UTILIZZO di DISERBANTI e DISSECCANTI per la produzione e per la MATURAZIONE ARTIFICIALE del GRANO.
Il grano, una volta raccolto, viene trasportato in grandi navi mercantili, dentro stive di 7 mila tonnellate, fino a sette stive per nave, cioè, 49.000 tonnellate che navigano per gli oceani per 40-48 giorni.
Inutile dirvi che il grano arriva a destinazione mezzo ammuffito (la muffa produce le AFLATOSSINE, molecole altamente cancerogene) ed e’ ancora contaminato dal diserbante e dal disseccante (GLIFOSATO, molecola cancerogena).
Cio’ SIGNIFICA che:
TUTTI i CONSUMATORI di PRODOTTI della PANIFICAZIONE, della PASTA e di TUTTI i DERIVATI da FORNO INDUSTRIALI, NON BIOLOGICI, GUSTERANNO, INSIEME al CIBO, ANCHE le MOLECOLE CANCEROGENE DESCRITTE, in QUANTITATIVO SUPERIORE RISPETTO alle FARINE RAFFINATE (DANNOSE UGUALMENTE, queste ULTIME, PER ALTRI MOTIVI).
La MAGGIORE PRESENZA dei VELENI E’ DOVUTA alla circostanza che la parte piu’ ESTERNA del CHICCO (CRUSCA) e’ anche quella che trattiene PIU’ DISERBANTE/DISECCANTE.
I CONSUMATORI che COMPRERANNO gli STESSI PRODOTTI ma di ORIGINE BIOLOGICA INCAPPERANNO SOLO nell’AZIONE INFIAMMATORIA PROVOCATA dalla GLIADINA.
– Carne vegetale: Con certi cereali e legumi e’ possibile preparare la carne vegetale, detta anche muscolo vegetale.
– Riso alimento ideale – da millenni il Riso e’ ritenuto l’alimento cerealicolo ideale per l’alimentazione umana; va consumato nella forma integrale e/o semi integrale; vi sono molte varieta’ di riso ognuna con caratteristiche particolari.
– Pasta – Pizza: consumarla al massimo una volta alla settimana (meglio se integrale o semi integrale e NON di grano Creso), come per i farinacei infatti oggi si utilizza preferibilmente la pasta raffinata che è povera di elementi vitali ed inoltre tende a provocare fastidiosi fenomeni di fermentazione nell’intestino, è quindi preferibile utilizzare il riso che deve essere integrale o semi integrale e può essere consumato quando si vuole; metterlo in ammollo la sera prima.
Meglio l’utilizzo della pasta di Mais assolutamente NON OGM
Non utilizzare il pomodoro cotto (specie la pelle, precetto fondamentale seppur poco seguito), per condire la pasta, il riso o la pizza, in quanto acidifica le digestioni, è consentito invece utilizzare per il condimento pomodori freschi e crudi in piccola quantità. Nel caso dell’uso eliminare la pelle, perche’ non adatta all’alimentazione umana, irrita la mucosa e contiene sostanze leggermente tossiche, che in alcuni soggetti possono anche dare molto fastidio.
Ricordiamoci che i carboidrati (pasta, pane ecc.) fanno ingrassare e se consumati in eccesso sono produttori di malattia !
– Verdura ed ortaggi: gruppo alimentare importantissimo.
Ad ogni pasto non deve mai mancare una porzione abbondante di verdura cruda, da consumare assieme al vostro cibo, non separandole dagli altri ingredienti, evitate di mangiare le crudità dopo il primo od il secondo (che non devono mai essere presenti nello stesso pasto, come vedremo più avanti), mangiatele prima od assieme; tutto ciò favorisce la preparazione del bolo di cibo che deve scendere nell’intestino, e verranno cosi favorite le assimilazioni e le successive eliminazioni, senza sovraccaricare ed irritare la mucosa intestinale.
È’ preferibile consumare prevalentemente verdure crude, alle volte ed in particolare alla sera si possono consumare anche cotte, meglio se a vapore o solo scottate (lasciate in acqua bollente per pochissimo tempo). Nel caso di malattie importanti, si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto) per preparare delle pappine che sono piu’ digeribili.
Occorre anche stare attenti alla quantità di verdura ingerita perché il suo eccesso può dar luogo ad una dilatazione degli organi digestivi, a gonfiori del ventre con possibile costipazione o dissenteria, quando non a una gastroenterocolite, mentre l’insufficiente assunzione di verdura può nuovamente dare luogo a costipazione per insufficienza di fibre.
L’eventuale eccesso di cereali determina invece, come avviene nella macrobiotica, iperviscosità sanguigna e fermentazioni intestinali e quindi possibilità di dermatosi ed eccesso di muco.
La scarsità di cereali porta invece a dimagrimento, debolezza e difficoltà di assimilazione delle proteine, tanto più se il soggetto è già sottovitale (magro e fragile).
– Frutta: altro gruppo alimentare importantissimo.
Esiste una grande varietà di frutta con caratteristiche anche molto differenti, la regola fondamentale è quella di non consumare la frutta dopo i pasti, ciò provocherebbe fermentazioni anomale, inoltre l’assimilazione dei principi vitali non sarebbe ottimale (solo in qualche rara eccezione è consigliato di consumare un pò di frutta acidula dopo i pasti).
È’ quindi consigliabile consumarla come spuntino a metà mattino o pomeriggio, alle volte sarebbe molto utile fare dei pasti di sola frutta cruda (come per la verdura, occorre utilizzare quasi esclusivamente frutta cruda) particolarmente indicate a tal proposito sono le mele.
Buona abitudine sarebbe consumare frutta fresca a colazione, (ad esempio tre-quattro giorni a settimana fare colazione a base di frutta fresca di stagione).
Nel caso di malattie importanti, si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto) per preparare delle pappine che sono piu’ digeribili.
– Semi oleaginosi: consigliamo di consumare quotidianamente come spuntino, quindi lontano dai pasti, sette-otto mandorle o noci (sono ottime anche tritate in insalata).
Nel caso di utilizzo si consiglia di frullare il tutto (crudo e/o cotto), sono piu’ digeribili.
– Zucchero: lo zucchero bianco deve assolutamente essere eliminato dalla propria alimentazione, lo zucchero di canna, oggi molto di moda va utilizzato in quantità piccolissime, sarebbe meglio per dolcificare, utilizzare fruttosio e/o miele sempre in quantità molto limitata oppure sciroppo di acero, melassa o malto.
– Dolci e prodotti di pasticceria: consumare esclusivamente e sempre in quantità molto limitata, dolci fatti in casa, preparati con pochissimo burro, senza zucchero bianco e con farina semi integrale od integrale NON di grano Creso, oppure biscotti integrali (di riso e’ meglio) per la colazione sempre senza zucchero. Non consumare assolutamente merendine confezionate, che oltre ad avere un valore nutrizionale nullo, contengono sostanze assolutamente nocive, tra cui coloranti, conservanti, additivi e grassi idrogenati.
– Oli e grassi da condimento: Non utilizzare i grassi chiamati vegetali come ad esempio le margarine, utilizzare il burro in quantità limitate (da non utilizzare per chi è malato), quando cucinate aggiungete i grassi solo a fine cottura (i grassi animali e vegetali cambiano composizione chimica quando vengono riscaldati oltre i 42 gradi), quando condite le verdure utilizzate alternativamente o miscelandoli tra loro olio extravergine di oliva, olio di semi di girasole ed olio di semi di lino, sesamo, spremuti a freddo (si trovano preferibilmente in erboristeria),questo per non incorrere in carenze di vitamina E, poco rappresentata nell’olio extravergine di oliva. Non esagerate con le spezie ed i condimenti, cercate di gustare il soave sapore dei cibi, così come la natura li crea.
Se sentite il bisogno di insaporire eccessivamente con spezie od altro il vostro cibo, significa che il vostro intestino è in disordine.
GRASSI animali: Questo medico italiano (dott. Francesco Perugini Belli, consiglia di non eliminarli dalla propria alimentazione, ha scritto un libro “Mangia grasso e vivi bene” – egli afferma che da quando abbiamo ridotto e/o abolito i grassi animali le malattie cardiocircolatorie sono aumentate del 50% e pare sia davvero cosi, inoltre egli continua dicendo che 80% delle persone colpite da infarto non ha livelli di colesterolo alti !
“Mangia grasso e vivi bene” – vedi: l’inganno del Colesterolo
Le note che seguono provengono dal recente libro del dott. F. Perugini Billi, “Mangia grasso e vivi bene”, che induce a riflettere sui risvolti meno etici e salutistici delle mode alimentari “light” degli ultimi decenni…
“(…) I grassi sono stati sempre presenti nella dieta dell’uomo fin dai primordi. Pensiamo solo al maiale, animale “grasso” per antonomasia, che ha giocato un ruolo fondamentale nella dieta dell’Europa medievale ed è ancora tanto presente nelle tradizioni culinarie delle nostre regioni. Per quanto riguarda la paura del colesterolo, questa è nata negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’50. Si tratta di una storia fatta d’interessi economici, industriali e politici, nulla a che fare con la salute della gente.
La demonizzazione di pancetta, uova e burro è stata una manna per l’industria degli oli di semi e delle margarine, e successivamente dei cibi dietetici, mentre lo spauracchio del colesterolo lo è stato per le industrie del farmaco. Peccato che 50 anni di ricerche e tanti soldi spesi non sono stati in grado di dimostrare che una dieta povera di grassi allunga la vita, né che il colesterolo provoca l’infarto”.
“(…) Non solo non sono state debellate le malattie coronariche, ma sono aumentati il diabete e l’obesità, che sono l’anticamera di quelle stesse malattie cardiovascolari di cui ci si voleva liberare. Rifuggiamo i grassi come la peste e poi ci ingozziamo di zuccheri e farine raffinate. Il corpo ha bisogno di una certa quantità di calorie. Se gli neghiamo i grassi, allora li cercherà sotto forma di carboidrati. Il problema è che questi, a differenza dei grassi, creano dipendenza, possono provocare insulinoresistenza e più facilmente portare al sovrappeso. Quindi, spendere i propri soldi in alimenti “scremati”, “magri” e “light” non è la risposta giusta.
Non solo non fanno dimagrire, ma non sono neanche salutari”.
By Cristina Bassi – Tratto da: http://saluteolistica.blogspot.com
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“Stiamo cucinando in modo sbagliato, ci stiamo avvelenando col cibo” – 12/06/2014
Viareggio, Italy – Lo chef Amelio Fantoni lancia l’allarme contro soffritti, griglia, margarine, bistecche e avverte: “Attenti ai programmi di cucina in tv: sono spazzatura”.
“Tutto quello che cucinate è sbagliato”. Si potrebbe riassumere con questa frase il nostro sapere quotidiano in cucina dopo aver parlato con Amelio Fantoni. Il cuoco, da più di trent’anni sulla breccia con trascorsi come chef in ristoranti di grido e anche in tv, da qualche anno ha fatto della cucina sana il suo metodo di lavoro e il suo stile di vita. “Sono uno tra i pochi se non il solo che usa questo metodo in Italia” sottolinea. Ha aperto a Viareggio, sulla costa della Toscana, un ristorante e l’accademia ‘Cuocersano’ dove si insegna a cucinare in modo salutare. Ma cosa sbagliamo nella nostra cucina? Stando a Fantoni, praticamente tutto. Banditi soffritti, il vino come elemento utile a ‘sfumare’, carne alla griglia, margarina e molto altro. “In Italia c’è un grosso problema culturale legato al cibo: ci stiamo avvelenando da soli da anni ormai. È l’ora di smetterla”.
Cosa c’è di sbagliato nella nostra cucina ?
“Praticamente tutto. E ci sono arrivato dopo anni di studi fatti insieme ad altri chef. Prove su prove confutate da studi e attente analisi. A essere sbagliati per primi comunque sono i concetti. ‘Buono’ infatti è una definizione che dovrebbe andare di pari passo col termine sano. O meglio, significare la medesima cosa. Altra cosa importante è il concetto di cuocere. Cuocere è semplicemente un movimento di liquidi. Ed è uno dei motivi per il quale bisognerebbe cucinare prodotti freschi dato che da quando il prodotto ‘muore’, più passa il tempo e più aumenta il carico di batteri e liquidi. E così deve essere percepito e non come intenerire, sanificare e alterare. Bisogna cuocere senza alterare i liquidi per assimilare le peculiarità di ogni prodotto altrimenti resta solo la sua massa.
Quando cucinate un piatto e sa di poco, significa che ha perso tutte le sue peculiarità. E non è un fatto di averlo cucinato con poche spezie perché una pietanza ha il suo sapore anche se non ci aggiungiamo niente”.
Quando sono cucinate da Amelio infatti, le portate una volta che arrivano in tavola sono accompagnate da un “qua non c’è assolutamente niente”. Tantomeno dai soffritti.
“Fare il soffritto significa avvelenare il nostro organismo. Partiamo da un presupposto: l’olio extravergine di oliva a 160 gradi brucia. Dai 30 agli 80 gradi inizia a scomporsi mentre dai 105 in poi è tossico. Perché dovrei avvelenare me stesso o le persone che vengono a mangiare da me quando cucino? Bisogna smetterla di vivere nel passato. Quando dico che in un piatto non c’è assolutamente niente è perché non è alterato, è cotto seguendo il suo sapore”
Domanda da ‘casalinga vecchio stampo: come si può cucinare senza soffritto ?
“Col brodo vegetale o semplicemente usando padelle che non attaccano. L’idea del soffritto fatto con l’olio è un retaggio sostitutivo del passato. Dico sostitutivo perché prima, fino agli anni ’60-’70, si cucinava con lo strutto perché la nostra dieta – dato che ci si muoveva di più – voleva un maggior apporto calorico. Strutto che ‘fuma’ a circa 380 gradi per cui è poco dannoso se utilizzate per fare il soffritto.
Cambiando le nostre abitudini, diventate più sedentarie, si è pensato di sostituire lo strutto con un olio extravergine di oliva pensando fosse più leggero. Grave errore. L’olio extravergine è un ingrediente da usare a freddo e non va scaldato perché diventa tossico oltre a essere un elemento che ‘teme’ le cose acide. E non venitemi a dire che ci cuciniamo da secoli perché fino agli anni ’60 l’olio faceva schifo dato che si ossidava, non veniva centrifugato ma lasciato a decantare per mesi prima di essere usato non sapendo che più passa il tempo e più si rovina. Direte ma come si può fare un ragù senza il soffritto? Semplice, usando il brodo vegetale e aggiungendo sale, pepe e olio solo quando è cotto. Mi saprete dire”.
Restando sul vegetale, niente margarina ?
“Per carità, è piena di grassi idrogenati”.
Una bella cottura alla griglia allora ?
“È dimostrabile che fa male. E per farglielo capire basta pensare che il materiale con cui è fatta la griglia una volta che si scalda rilascia particelle delle sostanze di cui è composta. Senza contare gli elementi che si usano per accendere il fuoco come i giornali che sono pieni di piombo o diavolina e via dicendo. Se le piace mangiare della carne con nichel e altre sostanze faccia pure”.
E una bistecca ad esempio come la cucino ?
“Potrei dirle al forno oppure in padella senza niente. Anche sulla bistecca però si torna al problema culturale. Si cerca sempre bella tenera oppure si vuole bella al sangue. Bella tenera in natura significa che è vicina alla putrefazione mentre il fatto che sia al sangue vuol dire che al suo interno non si è raggiunta la temperatura di 64° e quindi è sempre presente la globulina. La carne per essere sana dovrebbe essere bella tirata e cotta sottile senza niente. Invece per retaggio si vuole la bistecca alta o il filetto, altro pezzo di carne altamente sopravvalutato dato che è una delle parti peggiori della bestia perché è tutta grasso. Si va avanti per luoghi comuni ma non si vuole guardare in faccia alla realtà delle cose”.
Niente fritto immagino…
“Quello se fatto bene è poco dannoso perché, considerando che friggendo asciughiamo i liquidi, è come se cuocessimo al vapore aggiungendo la pastella. Il problema è saper friggere, una cosa difficilissima a differenza di quanto si pensa dato che un secondo di più può rovinare tutto e che ogni elemento va cotto a se”.
Il vino per sfumare?
“Il vino si beve non si usa per alterare i sapori. Se mi dite ‘ma come faccio ad esempio a cucinare il cinghiale ?’ Semplice, si usa il sistema della congelazione per ammorbidire la carne poi una volta che è ammorbidita si cuoce a pezzetti, senza niente, in padella per un paio di volte. La prima volta gli facciamo tirare fuori l’acqua che contiene anche l’odore di ‘selvatico’. Togliamo l’acqua e la risaltiamo in padella. Poi si mette col brodo vegetale e resto a cuocere. Sarà squisito e digeribile.
Potrei continuare a elencarle cose ‘sbagliate’ considerate giuste ma faremmo notte. Posso solo dirle che bisogna smetterla col pensare che il metodo della nonna sia infallibile. Ci sono le conoscenze, sfruttiamole”.
Oggi ci sono molti programmi in tv che parlano di cucina.
“Sono spazzatura. Non solo: sono veleno. Non ce l’ho con chi fa i programmi come la Parodi o altri perché credo che siano sicuramente in buona fede. Il problema è che cucinano seguendo gli schemi preordinati”.
Come possiamo fare per cucinare in modo sano ?
“Seguire la stagionalità di ogni cosa, frutta, verdura, pesci… tutto. E cercare di acquistare cose che vengono da una ristretta cerchia di chilometri. Bisogna smettere di avvelenarci e farci avvelenare magari comprando i polli allevati a estrogeni. Oppure utilizzando cose fatte con farine che hanno perso tutte le loro qualità dato che poi ci restano sullo stomaco nel vero senso della parola. Badate bene, non sono un santone né un guru ma sono uno che nella vita cerca di prendersi anche poco sul serio.
Sono arrivato a queste conoscenze dopo determinati studi e aver cucinato in modo che oggi posso definire ‘sbagliato’ per molto tempo. Credo di essere solo all’inizio, probabilmente ci sono anche molte altre cose che fanno male e non lo sappiamo.
Il mio intento è quello di non ‘avvelenare’ nessuno e vorrei che anche gli altri smettessero dato che si può. Dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi. Ed è semplice”.
By Francesco Bertolucci – Tratto da: tio.ch
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L’uso eccessivo di cibi fritti e di sale sui cibi aumenta del 30% le probabilità di essere colpiti da infarto.
Lo ha stabilito una ricerca pubblicata su “Circulation Journal” che ha preso a campione 16mila persone residenti in 52 diversi Paesi del mondo.
La colpa è dei grassi che, secondo gli studiosi, compromettono il giusto funzionamento cardiovascolare del corpo aumentando notevolmente la possibilità di essere soggetti ad attacchi cardiaci.
L’unica soluzione per gli scienziati sarebbe quella di sostituire i grassi e i fritti con frutta e verdura, fino a introdurle come delle sane abitudini alimentari. I più esposti sono dunque i Paesi occidentali, che per abitudine fanno largo uso di questi prodotti.
www.canada.com/topics/news/national/story.html?id=b527c8ab-f43c-43b4-bf4a-3e3462a7acc8
– Sale: consumare esclusivamente ed in quantità limitate, sale marino integrale.
Un utile accorgimento è quello di non salare l’acqua di cottura, ma di aggiungere il sale marino integrale a cottura avvenuta, così facendo ne occorrerà molto meno e gli alimenti saranno più saporiti.
– Bevande: per quanto riguarda the e caffe’, non più di uno al giorno senza zucchero, i superalcolici vanno eliminati, il vino è consentito in piccolissime quantità e meglio quello rosso, preferibilmente diluito in ragione di ¾ di acqua e ¼ di vino rosso, eliminare tutte le bevande gasate e dolci (coca-cola, aranciata, ecc. ), ottimi i succhi di frutta e verdura, (centrifugati, frullati o spremute), gli infusi ed i the, in particolare al mattino, purché preparati direttamente in casa e consumati subito.
Consigliate anche tisane o infusi di fiori o di erbe per la colazione del mattino o prima di coricarsi (ottima la tisana di valeriana per favorire sonni tranquilli).
– Acqua: un discorso a parte merita l’acqua, che come ben sappiamo rappresenta dal 60 all’80% del nostro peso a seconda delle varie età della vita. Essa inoltre rappresenta il mezzo principale in cui avvengono tutte le reazioni che si compiono nel nostro organismo. E quindi facilmente intuibile come sia fondamentale una corretta assunzione qualitativa e quantitativa di tale elemento.
Occorre consumare quotidianamente da 1 a 2 litri di acqua, preferibilmente lontano dai pasti (è infatti consigliabile bere poco mentre si mangia); per la scelta dell’acqua, due sono i parametri fondamentali da considerare al momento dell’acquisto. Il residuo fisso ai 180 gradi che deve essere possibilmente inferiore a 50 mg per litro, ed il pH che deve essere compreso tra 7 e 10 a seconda dei casi.
Occorre considerare che ogni individuo ha il proprio tipo di alimentazione che varia anche con l’età, per cui ognuno deve trovare qual è il tipo di nutrimento che gli è più adatto e lo potrà conoscere solo facendo una serie di esperimenti su se stesso.
Per aiutarvi ad intraprendere questo tipo di alimentazione che per la maggior parte di voi potrebbe essere molto lontano dal vostro modello alimentare attuale, di seguito vi daremo uno schema esemplificativo di una giornata tipo.
vedi: I 10 Comandamenti del Pasto che deve essere MONO PIATTO, ma sempre con verdure crude o cotte
– Colazione:
Una delle seguenti scelte:
Frutta fresca di stagione, infusi di erbe e qualche biscotto integrale.
Caffe’ d’orzo, gallette di riso, semi di lino (messi a mollo in un bicchiere la sera precedente).
The o caffe’ con un po’ di miele, fette biscottate integrali con marmellata biologica, centrifugati di frutta fresca, biscotti integrali, un poco di miele
Oppure Uova (seguire le indicazioni qui sopra) e verdure cotte o crude.
– Spuntino:
Frutta fresca di stagione, oppure sette, otto mandorle o noci.
– Pranzo:
Una delle seguenti scelte:
Riso semi integrale (minimo tre volte a settimana, meglio se più) con sugo vegetale o condimento di verdure fresche, una porzione abbondante di verdure crude.
Pasta ( max due volte a settimana) con olio crudo e grana o con condimento di verdure o sughi vegetali, una porzione abbondante di verdure crude.
Zuppa di legumi, una porzione abbondante di verdure crude.
Polenta con un filo di olio e grana, una porzione abbondante di verdure crude.
Orzo, miglio, mais, avena (quest’ultima molto energetica), Cous-cous, una porzione abbondante di verdure crude.
Carne di animali di piccola taglia alla griglia (max due volte a settimana), una porzione abbondante di verdura cruda.
Pesce piccoli alla griglia o al forno, verdure crude o scottate.
Quando si consumano i carboidrati sarebbe meglio non utilizzare pane o farinacei, mangiando la verdura insieme al primo non se ne sentirà la necessità.
Se lo si desidera si può consumare un caffe’ senza zucchero.
Spezzatino di soia con verdure crude o scottate.
Oppure carne o pesce con verdure meglio crude.
– Cena:
Una delle seguenti scelte:
1 – Pesce al forno o alla griglia (max due volte a settimana), verdure alla griglia o scottate, poco pane non lievitato.
2 – Uova in camicia o alla coque o sode o al tegamino (max una due volte a settimana), verdure scottate o crude, poco pane azzimo.
3 – Formaggio magro e non fermentato, oppure grana (max una o due volte a settimana) con verdure scottate o alla griglia o crude, poco pane azzimo
4 – Tortino di patate o erbazzone, o altro tortino vegetale, verdure scottate.
5 – Polenta con un filo di olio e grana, verdure scottate o alla griglia.
6 – Oppure un poco di carboidrati, ma in piccola quantita’.
Quando si mangia la carne a pranzo, per cena consumare riso semi integrale in condimento vegetale e verdure scottate o viceversa.
Quando nei giorni precedenti si è un po’ esagerato con il cibo, per qualche giorno cenare solo con frutta fresca di stagione (ottima la cena con due mele).
Commento NdR: Occorre precisare che pur seguendo una corretta alimentazione (meglio se Crudista), è necessario integrare di tanto in tanto la stessa, con fermenti lattici (probiotici) e microdiete a base di frutta e verdura micronizzata.
Può essere necessario saltuariamente utilizzare altri prodotti naturali, seguendo le indicazioni del medico o del terapeuta.
Prima di coricarsi può essere utile bere una tisana rilassante ad esempio a base di valeriana.
Se la vostra attuale alimentazione, si discosta notevolmente dal modello da noi proposto, potrete cercare di avvicinarvi ad esso, in modo graduale.
E necessario considerare che inizialmente potreste avvertire alcuni piccoli disturbi, ciò è assolutamente normale in quanto il vostro organismo si deve adattare a questo nuovo tipo di alimentazione.
La regola che tutti devono seguire, è quella relativa agli abbinamenti alimentari. Come avete potuto intuire dal menù tipo, non deve mai essere consumato primo e secondo durante lo stesso pasto, ciò per evitare cattive digestioni con conseguente acidificazione dell’intestino.
A tal proposito ogni volta che mangiate ricordate l’aforisma che più sta a cuore a chi come noi, si occupa di Medicina Naturale, che cosi recita:
Le radici dell’albero, l‘intestino dell’uomo, le cause di tutti i mali, eccetto i traumi.
vedi Cure Naturali
IMPORTANTE NdR: Pur essendo d’accordo in linea di massima con questo scritto, ricordiamo che ogni tipo di “fanatismo” anche nel campo dell’alimentazione puo’ produrre altri problemi….di malnutrizione, in certi soggetti.
Noi, come specialisti in Medicina Naturale, consigliamo a tutti i Vegetariani di nutrirsi almeno una volta alla settimana e con parsimonia, di qualche alimento con proteine animali, preferendo: uova, pesce, e/o carne di animali piccoli (come stazza, meglio i volatili). Ma ricordiamo sopra tutto di ridurre il latte ed i formaggi dalla propria alimentazione.
L’alimentazione e’ alla base di ogni tipo di malattia, che non derivi da traumi, avvelenamenti o da farmaci e vaccini, mangiate quindi POCHI carboidrati, aumentate la frutta e le verdure fresche (crude) ed eliminate i dolci – mangiate proteine animali (meglio pesce e carne di uccello e pochi formaggi) di tanto in tanto e siate tendenzialmente vegetariani e Crudisti !
vedi: Alimentazione – Indice
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Tra cibo e il movimento, tante cure naturali – Stile di vita
Il cibo che fa bene, che protegge dai problemi cardiovascolari, dall’osteoporosi, dall’obesità. I
l cibo che cura naturalmente come una medicina.
Ed è proprio alla natura che gli scienziati chiedono di rivolgersi: “Prima di rifarsi alla terapia ormonale sostitutiva, che aumenta il rischio di cancro alla mammella, si può intervenire con modifiche legate all’alimentazione e all’attività fisica.
Per far fronte all’insorgere dell’osteoporosi è molto importante attivare la vitamina D, che ci permette di utilizzare il calcio, e lo si può fare prendendo anche solo 15 minuti di sole al giorno, sul viso e sulle braccia, facendo una passeggiata, consiglia Franco Berrino, responsabile del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto dei Tumori di Milano che da alcuni anni con la sua équipe propone iniziative di prevenzione e educazione sanitaria basate anche su corsi di cucina.
“Molti medici raccomandano i formaggi”, spiega Berrino, “nella convinzione che essendo ricchi di calcio irrobustiscano le ossa. La fisiologia umana invece insegna che più proteine animali si mangiano, quindi carne, latte e formaggi, più il nostro sangue si acidifica, e per tamponare questa acidità, le nostre ossa cedono sali di calcio, favorendo quindi, non certo riducendo, l’osteoporosi.
Molto meglio invece utilizzare il gomasio (semi di sesamo tostati con sale), un alimento ricchissimo di calcio, le mandorle, mangiare ogni tanto la zuppa di pesce o la frittura di pesciolini, comprese le lische, che oltre essere ricche di calcio forniscono vitamina D e mangiare cavoli, broccoli (NdR: ovviamente CRUDI), legumi e cereali integrali anche cotti, anch’essi buona fonte di calcio e le verdure di stagione.
Per quanto riguarda l’acqua, consiglio di bere quella ricca di calcio e non quella oligominerale”.
(NdR: errore, bene acqua la meno minerale possibile ed a pH Alcalino-Basico)
Molte sono le pietanze della cucina popolare italiana ideali per la donna in menopausa come la pasta e fagioli, le sarde alla siciliana con i pinoli e l’uvetta, il miglio con la zucca, le minestre d’orzo o di farro.
Gli studi effettuati sulle donne che vivono in Giappone, in Cina e in altre parti del mondo in cui i cereali e i cibi derivati da piante rappresentano i componenti principali della dieta, mostrano una minore incidenza dei sintomi neurovegetativi legati alla menopausa rispetto alle donne occidentali.
Lo conferma una ricerca realizzata dall’équipe di Mario Gallo del Centro di Fisiopatologia del Climaterio dell’Università degli Studi di Torino. “Molte ricerche”, spiega lo scienziato, “dimostrano che una dieta basata su vegetali e frutta fresca (CRUDA) riduce o elimina molti dei sintomi da carenza estrogenica. Si ritiene che tali cibi siano ricchi di fitoestrogeni, composti con azioni simili a quelle degli estrogeni.
Ce ne sono di vari tipi nei legumi, nel finocchio, nel grano saraceno, nei cavolini di Bruxelles (isoflavoni), nei semi, nei cereali integrali, nella frutta, nell’aglio e nella cipolla (lignani), nel trifoglio e nei germogli (cumestani)”. (NdR: ovviamente CRUDI)
Accanto al rischio di osteoporosi, vi è in menopausa un rischio cardiovascolare. Una dieta corretta, che prevede una drastica riduzione dell’apporto di grassi saturi (presenti nei grassi di origine animale, latte e derivati, tuorlo d’uovo) e di colesterolo alimentare (iperalimentazione), è in grado di contrastare le variazioni di lipidi (grassi) tipiche dell’età menopausale.
L’American Heart Association raccomanda l’assunzione ottimale di lipidi pari al 30% delle calorie totali e di proteine derivanti dal pesce, ricco di grassi polinsaturi della serie omega 3, e dai legumi e cereali.
Lo studio “Nurses Health Study” (1999) ha esaminato nello specifico il ruolo degli acidi grassi saturi coinvolgendo 80.082 donne di età compresa fra i 35 e i 59 anni. L’analisi ha evidenziato che l’apporto di acidi grassi saturi è legato ad un aumento del rischio cardiovascolare, mentre una dieta ricca di acidi grassi polinsaturi (pesce) è in grado di ridurre tale rischio.
Nella letteratura scientifica legata alla menopausa, si fa spesso riferimento all’alimentazione secondo la medicina tradizionale cinese. Spiega ancora Gallo: “In ambito ginecologico Yin (femminile, il freddo, la notte) e Yang (il maschile, il caldo, la luce) esprimono l’alternanza dei livelli ormonali.
Le vampate di calore sono un tipico esempio di come l’energia Yang raccolta nel corpo cerchi di sprigionarsi all’esterno all’improvviso. Un’alimentazione ricca di cibi di origine animale (Yang) aumenta ulteriormente questa condizione”.
Una sana alimentazione va di pari passo con lo stile di vita che non può prescindere dall’attività fisica.
Conclude Berrino: “Per mantenere sane le ossa, bisogna usarle, per migliorare la resistenza bisogna “caricarle”, consigliata quindi una passeggiata con uno zaino leggero sulle spalle. Sconsigliato il nuoto”.
By Rosella Magni – Tratto da: la repubblica.it
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Il reale rapporto tra salute e alimentazione
Abbiamo più volte sostenuto che l’alimentazione è importante in qualsiasi tipo di patologia. Cerchiamo ora di spiegare in termini semplici questa affermazione.
Sin dalla comparsa dell’uomo sulla terra l’apparato digerente ha subito adattamenti alla dieta che era inizialmente di cibi crudi che si trovavano in natura sotto forma di piante, frutti e carne; prova di questo sono i reperti di teschi di uomini della preistoria dotati di potente dentatura in cui i denti del giudizio erano ben sviluppati e in articolazione per triturare alimenti di difficile digestione se non ben masticati.
Con l’avvento del fuoco, delle culture e della pastorizia, il cibo è diventato più digeribile (piante e carni più tenere e cerali più ricchi di nutrienti…); tutto questo ha avuto un’evoluzione nei millenni fino ai giorni nostri con un impegno sempre maggiore per lo stoccaggio e la conservazione dei cibi (salatura, essiccazione, affumicatura…..) da tenere a disposizione nei momenti in cui erano indispensabili le scorte per la sopravvivenza stessa della specie.
Nella prima metà del 900 il trattamento degli alimenti ha subito una profonda mutazione con l’avvento della chimica che ha interessato sia la cura delle piante sul terreno (pesticidi, diserbanti, concimi chimici, ecc…) per migliorare le tecniche e la produzione sia il trattamento degli alimenti per allungare i tempi di conservazione e la presentazione a chi li assumeva (conservanti, coloranti, antiossidanti….).
Questi trattamenti “non naturali” non sono tollerati dal nostro sistema digerente ( paragonabile a una centrale in cui avvengono continuamente reazioni biochimiche ) con conseguente indebolimento delle difese e reazioni spesso incontrollabili ( es. intolleranze alimentari e allergie ) poiché questi composti chimici non sono riconosciuti come integranti degli alimenti oltre ad avere spesso un effetto tossico sia in traccia, per accumulo, che in concentrazione.
Da non sottovalutare anche la carenza di nutrienti dovuta allo sfruttamento intensivo dei terreni oltre alla carenza degli oligoelementi tanto importanti per il metabolismo di molti sistemi.
Tutto questo si traduce in un enorme aumento di problemi digestivi e a un notevole incremento di patologie sconosciute a popolazioni che non hanno ancora queste abitudini alimentari.
Se poi aggiungiamo l’impiego di farmaci di sintesi anch’essi non riconosciuti dal sistema dell’organismo umano, appare chiaro come l’industrializzazione ha cercato di sopperire alla fame nel mondo, senza riuscirvi, ma ha soprattutto contribuito ad unpeggioramento della qualità di vita sana.
Credo di poter affermare che, data la grande varietà di sostanze chimiche presenti nell’alimentazione, nessuno può sapere con precisione cosa avviene nell’apparato digerente con la combinazione di questi composti chimici, ma sicuramente niente di buono….
Anche il trattamento degli alimenti prima del consumo è importante per la salute: tutti sanno che il riscaldamento dei grassi, specie se elevato e prolungato, produce sostanze tossiche soprattutto per il fegato e le arterie, inoltre la cottura distrugge progressivamente vitamine e proteine diminuendo i nutrienti del cibo fino a ridurlo ad una poltiglia che può portare soprattutto grassi che vanno ad accumularsi favorendo l’obesità (supportata anche da scarsa attività fisica).
Da quanto detto emerge che per avere uno stato di salute buono bisogna realizzare una sana alimentazione (oltre ad un buon stile di vita…)
La SCELTA degli ALIMENTI
E’ opportuno quando si va a fare la spesa scegliere gli alimenti meno ricchi di sostanze chimiche : questo obbliga ad una accurata lettura delle etichette che per legge devono riportare i trattamenti, gli additivi e la scadenza.
Preferire cibi freschi o conservati con metodi naturali (salatura, congelamento, essiccazione…..)
E importante l’assunzione di verdure preferibilmente crude e frutta senza dimenticare che spesso contengono sostanze chimiche assunte dalla pianta con l’irrigazione..
La carne, se di grossi circuiti, può contenere antibiotici, per cui è sconsigliabile una assunzione eccessiva, (preferire agnello, capretto, pollo non di allevamento….)
Il pesce è preferibile alla carne se fresco; ricordare che i pesci di grandi dimensioni possono contenere mercurio …cosi come i Vaccini e le amalgami dentali !
METODI di COTTURA
E’ molto importante la metodica di cottura che da sola potrebbe trasformare un alimento nutriente e sano in qualcosa di tossico e di difficile digestione.
Il riscaldamento di grassi animali e vegetali, come già detto, provoca la formazione di sostanze tossiche proporzionalmente alla qualità, alla temperatura e al tempo di espo-sizione, per cui è opportuno usare oli extravergini di oliva e burro crudi, olio di arachidi per le fritture (sopporta meglio le temperature elevate) che sono da limitare…
E’ preferibile cuocere il meno possibile i cibi per degradare di meno i nutrienti con pochi grassi (meglio condire a crudo).
E’ sconsigliabile l’impiego del microonde poiché il metodo favorisce la degradazione dei nutrienti oltre ad essere una tecnica innaturale dato che si basa sul calore prodotto dall’energia elettromagnetica dell’acqua contenuta nei cibi.
L’uso della pentola a pressione, data l’alta temperatura (fino a 160 °) contribuisce al degrado dei nutrienti per cui è sconsigliato, inoltre l’eccessiva azione di “inteneri-mento” dei cibi porta ad una minor masticazione tanto importante per una corretta digestione.
Da quanto detto, pur rispettando i suggerimenti proposti, l’alimentazione risulta sempre carente per cui pare inevitabile l’assunzione di integratori alimentari per sopperire a tutte le sostanze necessarie all’organismo che vengono a mancare.
Anche l’uso del sale, che non deve essere eccessivo, può integrare la dieta se si impiega sale atlantico (più ricco e meno inquinato del nostro mediterraneo) con l’aggiunta di sale a crudo o dopo la cottura per evitare la distruzione dei nutrienti in esso contenuti.(plancton e piccoli organismi marini…)
Altro problema da non sottovalutare è l’assunzione di cibi che provocano acidosi tipico della nostra dieta con il conseguente aumento di incidenza dello sviluppo fungino, spesso misconosciuto se non in fase manifesta, per cui è utile l’assunzione abituale di alimenti basici se non di acqua basica…..
In conclusione, nell’ambito alimentare, possiamo dire che viviamo in una giungla in cui dobbiamo avere molta attenzione nella scelta del cibo da assumere e nelle modalità di assunzione se vogliamo custodire gelosamente la nostra salute….., inoltre una corretta alimentazione contribuisce a mantenere un buon equilibrio psicofisico tanto importante per mantenere il rapporto con la natura che ci circonda, unico rimedio per tutti i mali dell’uomo…..
By dott. Arturo Greco (medico)
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Malattie dell’invecchiamento – La cura miracolosa non esiste.. esiste solo una sana alimentazione
Inutilmente ci si illude di aver trovato i mezzi per non subire gli effetti delle nostre malsane abitudini
Alcuni vegetariani, o vegani, non hanno ancora ben chiaro il vero spirito della scienza alimentare igienistica e a volte sono alla ricerca dello specialista capace di proporre la soluzione di un determinato problema di salute; e spesso guardano con entusiasmo ad un nuovo ritrovato, alla scoperta o all’invenzione di chi pubblicizza il suo ritrovato come cura miracolosa.
Noi sosteniamo che qualunque terapia che non vada alle cause del problema è solo palliativa, fumo negli occhi, o nella migliore delle ipotesi, portatrice di un benessere apparente quanto transitorio.
Riteniamo che nessun problema organico è causato da un unico fattore, ma di un’insieme di concause che nel tempo generano unapatologia; che quando c’è una patologia in atto è l’armonia dell’insieme che è stata interrotta e che occorre ripristinare attraverso un giusto stile di vita intervenendo sulle quattro componenti fondamentali dell’entità umana: il corpo, la mente, la coscienza e lo spirito.
A tal proposito Platone diceva: “Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa o la testa senza curare il corpo. Così anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima.
Questo è il motivo per cui la cura di molte “malattie” è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà star bene a meno che non stia bene il Tutto”.
Riteniamo che non esistono carenze isolate, come nessuna cura che non prende in esame l’intero organismo può essere mai risolutrice. Illuminante è a tal proposito anche il pensiero di Ippocrate che affermava: “Quando verranno a chiedervi la salute prima chiedetegli se sono disposti a rinunciare alla causa che ha determinato la malattia; solo in questo modo potrete aiutarli”.
La malattia insorge quando le nostre difese immunitarie non sono più in grado di difenderci da una vita condotta in modo innaturale.
Il solo modo per ridare forza vitale al nostro organismo, da renderlo capace di liberarsi dalla malattia, è quello di potenziare le nostre difese immunitarie: continuare a vivere come sempre, ad alimentarsi allo stesso modo, e sperare poi di recuperare la salute è mera illusione. Per recuperare la salute è necessario eliminare ciò che ci danneggia, solo in questo modo l’organismo avrà la possibilità di guarire se stesso. Nessuna terapia esterna che consente al soggetto di continuare a condurre la vita di sempre può mai essere utile.
La giusta alimentazione è condizione primaria per recuperare o mantenere una buona salute, ma non è il solo fattore, non è sufficiente essere vegan per essere immuni a tutte le patologie moderne conosciute. A tale alimentazione è necessario abbinare attività fisica, aria buona, contatto con la natura, cibi biologici, acqua pura, serenità d’animo, apertura ai valori dello spirito…
Molte sono le cause dell’insorgere di una malattia perché tutto è inquinato: l’aria, i cibi, l’acqua; poi ci sono i fattori familiari e genetici, lo stress della vita moderna ecc. Ma nessuna terapia può ristabilire la salute in un organismo intossicato se non si cambia stile di vita. Nessun integratore, anche se naturale, può ridare all’organismo l’armonia perduta perché qualunque prodotto in natura produce benefici solo in simbiosi armonica con gli altri componenti cui è composto; ma isolato, estratto dal suo conteso naturale, perde la sua potenzialità benefica.
Se il tuo stile di vita induce il tuo organismo a produrre una malattia, sperare di guarire senza mutare il tuo stile di vita è pura illusione. Se un organo non funziona come dovrebbe è l’intero organismo che va curato non il singolo organo. Inutilmente si sostituisce una lampadina danneggiata dalla forte tensione se non si abbassa la tensione del circuito elettrico.
Se si consumano vegetali coltivati su un terreno carente di un certo minerale anche il nostro organismo accuserà la medesima carenza, in tal caso la cosa migliore è fare scorpacciate dei prodotti naturali biologici ricchi di quella sostanza, e, eccezionalmente ricorrere a terapie “esterne” solo nel caso in cui non vi sia la volontà di adottare un rigido sistema alimentare igienistico.
In questi casi superato il momento di crisi la cosa più giusta e saggia è quella di uniformarsi ad un’alimentazione vegan tendenzialmente crudista, la sola terapia che ci mette al riparo della gran parte delle malattie conosciute.
By Franco Libero Manco – Tratto da: circolovegetarianocalcata.it
vedi: Consigli Alimentari + Crudismo + Vegetarianesimo + Vegetariani 1 + Vegetariani 2 + Germogli + Combinazioni alimentari + Molecole Buone = Cibo adatto