Prima che l’uomo scoprisse il mangiare carne (bisonte, renna, uro, struzzo, ecc.), il suo cibo si componeva esclusivamente di: frutta e di bacche, erbe, piante, foglie (tutto di origine Vegetale).
All’inizio l’uomo ha iniziato a cacciare, ma il risultato della caccia non era mai molto soddisfacente. Quindi, nel 6500 avanti Cristo circa, l’uomo, per non dipendere più dalla caccia, si mise ad allevare animali.
Dopo avere eliminato le razze troppo aggressive, troppo voluminose o troppo voraci, si accontentò delle capre, pecore e delle mucche e /o animali simili.
L’uomo sostituì dunque le armi con il bastone del pastore.
Così nacque la pastorizia, con tutti i suoi lati Positivi e Negativi !
Transumanza vuol dire pastorizia trasmigrante. La parola è composta da trans (al di là) e da humus (terra), come dire greggi che migrano. Ma non è pastorizia nomade, cioè senza fissa dimora, e neppure quella stanziale, ossia con una sola dimora.
La transumanza, infatti, si basa su quattro capisaldi: il cambio tra due sedi note in determinati periodi dell’anno; la proprietà del gregge; lo sfruttamento diretto dello stesso; l’orientamento verso l’economia di mercato.
Allevamento
L’allevamento è l’attività di custodire, far crescere ed opportunamente riprodurre animali in cattività, totale o parziale, per ricavarne cibo, pelli, pellicce e lavoro animale.
In tempi recenti sono sorti allevamenti allo scopo di fornire anche selezionati animali (cani, gatti) da compagnia.
L’origine di questa attività è remotissima, probabilmente precedente all’agricoltura, e comunque da taluni indicata come una razionale evoluzione, organizzata ed in qualche misura programmatica, dell’attività di caccia, mediante la quale si nutrivano i nostri antenati. L’uomo, infatti, selezionò nel tempo animali di facile gestione ed apprese a ricavarne, oltre alle carni, anche prodotti secondari come il latte e le uova. Apprese quindi ad assicurarsi riserve future di cibo tenendo in vita le bestie sino al momento della necessità di nutrirsene e, in seguito, curando di lasciarne indenni una parte onde consentire la perpetuità attraverso la riproduzione del bestiame.
Sempre contrapposta all’agricoltura, della quale è talvolta antagonista, tal altra piuttosto complementare, la produzione di bestiame ha sempre richiesto, almeno sino al Novecento, strutturazioni logistiche naturali (pascoli) che via via assorbivano maggiori risorse territoriali, sottraendole alla coltivazione.
Del resto, in genere anche gli agricoltori praticano almeno piccole attività di allevamento (galline, oche, conigli, maiali: raramente bestiame vero e proprio) per sfruttare quella parte di produzione agricola non commestibile per l’uomo o troppo povera di nutrienti.
Nel Novecento sono state introdotte tecniche di allevamento di stalla le quali, insieme all’introduzione dei mangimi chimicamente composti, hanno reso non più necessaria la disponibilità di spazi a verde per l’alimentazione del bestiame, che rimane pertanto in apposite celle per tutta la sua vita. Queste tecniche, va notato, non godono di unanime approvazione presso la collettività, sebbene rappresentino oggi la configurazione produttiva tipica delle aziende operanti sui mercati ordinari delle carni.
Nello stesso secolo, sono state introdotte tecniche, tuttora sperimentali e quindi non ancora confortate da adeguata casistica, di modificazione della configurazione genetica delle singole specie animali.
Per le modalità di esercizio dell’attività, l’allevamento si divide in stanziale o nomade, secondo che si utilizzi uno stabile insediamento produttivo ovvero che il pastore si sposti costantemente, insieme alle greggi o alle mandrie, alla ricerca di nuove pasture non ancora impoverite da precedenti sfruttamenti.
Per le tipologie animali allevate, si hanno invece attività di:
•apicoltura (ape)
•itticoltura (pesci)
•pastorizia bovina
•pastorizia caprina
•pastorizia ovina
•pollicoltura (polli e galline, tacchino, oca e simili)
Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Allevamento
Dai Vulcani e dalla Lava, carica di Silicio, si trae un ottimo concime per l’agricoltura; le piante (di qualsiasi tipo) divengono piu’ sane, cioe’ non vengono facilmente attaccate dalle malattie, sono piu’ belle, ed i loro frutti piu’ odorosi e saporiti ! questo e’ cio’ che la natura ha messo a ns disposizione e che le multinazionali della chimica e dei farmaci e vaccini, hanno nascosto per vendere i loro veleni pericolosi per l’uomo, il regno animale e quello vegetale.
Molti allevatori stanno iniziando ad alimentare i loro animali con questi vegetali coltivati con questi concimi naturali, ed hanno dimostrato che i loro animali sono molto piu’ sani (non utilizzano farmaci nei loro allevamenti), piu’ vivaci e piu’ belli ed a minore tenore di grassi nell’organismo ( -4%).
vedi: Allevamenti intensivi + Appello agli Allevatori + Muoiono e si ammalano tutte le pecore vaccinate