MIGLIOR FUTURO dai SEMI ANTICHI
Il miglior futuro dai semi antichi, in Agricoltura SOLO naturale
La debolezza dei semi di oggi è creata dalle manipolazioni dei ricercatori al servizio delle Multinazionali
In una zona della Lomellina in Piemonte vi e’ un agricoltore che coltiva riso, farro e grano.
Da giovane egli e’ stato purtroppo indottrinato dalla Università ove ha frequentato corsi di agricoltura che, come tutti sanno, sono corsi gestiti dai “baroni” dell’insegnamento, al servizio delle multinazionali della Chimica, infatti quel tipo di insegnamento e’ destinato a formare agricoltori che utilizzano SOLO prodotti chimici, anche nelle coltivazioni dette biologiche…decise quindi di fare da se e provare un altro tipo di agricoltura, quella degli antichi che utilizzavano semi NON trattati, biotecnologici, cioe’ OGM e quelli mutati geneticamente dai vari esperimenti dei contadini stessi.
Questa decisione e’ maturata dopo aver seguito alla lettera gli insegnamenti ricevuti ed aver riscontrato che il terreno ormai intossicato dalle sostanze chimiche ivi introdotte era diventato STERILE !
Utilizzando secondo l’indottrinamento ricevuto, trattamenti chimici COSTOSISSIMI che lo ridussero senza soldi e con il terreno che non produceva nulla da vendere di qualita’.
Egli inizio’ a lasciar crescere le piante di quei semi NON trattati e vide che senza lavorazioni e trattamenti quelle piante si curavano da sole, e si fortificavano da sole come fanno le piante selvatiche nei boschi e foreste ! Il primo anno si ammalarono le radici, l’anno successivo il fusto, il terzo anno le foglie, il quarto anno i semi, il quinto anno piu’ NULLA !
Dopo qualche anno ecco il miracolo, il DNA delle piante si era “curato” da solo eliminando le impurita’ introdotte dalle manipolazioni genetiche, fornendo nuovi, salubri e gustosi frutti !
Occorre far lasciare alla Natura il suo corso, per eliminare le imperfezioni volute e create dall’uomo “tecnologico” che tanto disastro sta perpetuando nel pianeta Terra.
Ecco dimostrato come e’ possibile uscire dal tunnel del chimico delle Universita’ e delle Multinazionali agro-chimiche.
Le manipolazioni del terreno effettuate con i prodotti chimici avevano, oltre ad intossicare il terreno stesso, impoverito immunitariamente le sementi di anno in anno, fornendo scarsita’ di produzione e prodotti non gustosi ne’ salubri !
Madre Natura al contrario Sa come fare e cosa fare, in ogni situazione !
Egli ha affermato, dopo questo esperimento: “Ho capito che insieme, terra, piante e uomo, se fanno bene la loro parte, diventano una potenza”.
Con pochi soldi e pochi costi, egli riuscì a dimostrare nel suo laboratorio, i suoi campi come sia possibile ottenere piante, e prodotti naturali, biologici, sani e gustosi.
Con i metodi dell’agricoltura chimica, inizialmente in un metro quadrato crescevano circa 200 spighe ed a fine anno rimanevano solo i debiti da pagare. Col suo vecchio e naturale nuovo sistema invece, senza interventi chimici o biologici, nello stesso metro quadrato nascevano 100 spighe ma a fine anno rimanevano i semi per l’anno dopo, come si faceva anticamente e qualche soldo.
I tecnici e suo padre sostenevano che il riso non sarebbe mai cresciuto in mezzo all’erba ma lui continuo nella sua idea.
Successivamente provo’ a piantare in un ettaro del riso in permacultura – cioè seminando a mano senza arare in mezzo all’erba e lasciandolo crescere, così facendo creò un inselvaticamento della semina che la rese forte e rigogliosa.
Integrando in questo modo i vari mondi, minerale, vegetale, animale, permise alle sostanze minerali adatte e scelte dalla pianta nella zona delle sue radici ove esiste il suo cervello con la sua intelligenza, a piccole alghe che parassitano le radici per aiutare la pianta rimanere sana ed a vermi per arare, aerare, inumidire e nutrire il terreno e facilitare quindi la crescita delle radici stesse e della pianta nel suon insieme a far crescere in ottimo, sano e gustoso riso NON in acqua.
Forte dell’osservazione che negli anni gli ha dimostrato la Vera Agricoltura solo Naturale, Giuseppe Oglio (cosi’ si chiama l’agricoltore) ha molta fiducia nelle idee che porta avanti e che applica nei suoi campi.
Alcuni medici ed il CNR hanno avviato studi e sperimentazioni sui suoi risi per accertarne il carattere curativo per talune malattie, tipiche delle coltivazioni di riso alla chimica…!
Cio’ significa che l’utilizzo di varietà di semi antiche, le meno manipolate dell’uomo, che conservano intatto il loro patrimonio genetico rendendole piu’ forti e meno aggredibili dalle malattie, il FUTURO dell’Agricoltura e’ quella SOLO NATURALE, mantenendo un eco-sistema sano e nei giusti rapporti fra i mondi minerale, vegetale ed animale.
Tratto da: Speciale, Cover Story – Oltretutto – Anno III Numero 11 – Settembre Ottobre Novembre 2005
Commento NdR: Ecco che diviene comprensibile il perche’ gli agricoltori Indiani si suicidano: a causa dei raccolti scarsi piantine deboli, semi sterili, risultato di un utilizzo eccessivo di fertilizzanti chimici e di tecniche NON naturali.
Gli agricoltori spendono circa l’80% del loro introito nell’acquisto dei fertilizzanti, ed il resto in attrezzature inutili, il che li lascia con poco o niente.
India, echi di una strage (suicidi degli agricoltori, le cause) – 23/09/2016
http://temi.repubblica.it/micromega-online/india-echi-di-una-strage/
vedi: Ortopertutti + Le Piante Aromatiche + Finanza + BIG PHARMA + TECNOLOGIE per “CONTROLLARE” il MONDO + MINISTERO “SALUTE” informato sui Danni dei Vaccini + Multinazionali Agroalimentari + Multinazionali 2 + Le Corporazioni+ Messaggi Subliminali + Lobbies + Gruppo Bilderberg + I nuovi Tiranni + MAFIA dei FARMACI e VACCINI +Gravi colpe delle Multinazionali + SEMI – SEMENTI AGRICOLE controllate dalle MULTINAZIONALI +MEDICI IMPREPARATI + Ingegneria Genetica + Danni della Coca Cola + Questa potrebbe essere l’Azienda che vi controllera’ nel molto prossimo futuro + PRODUTTORI dei VACCINI, TUTELATI + Comparaggio farmaceutico
ATTENZIONE:
Finti alimenti bio per un valore di 20 milioni: frode a Caserta
Ennesimo bio-scandalo …evitabile dal 2007, visto che la certificazione biologica la paghiamo con le nostre tasse… – By Giuseppe Altieri, Agroecologo
Bisogna potenziare il controllo Biologico da parte degli Enti di certificazione, interrompendo il conflitto di interessi tra l’azienda agricola biologica e l’ente di certificazioni da essa pagato.
Azzerando nel contempo la tolleranza di pesticidi nei prodotti biologici, attraverso l’obbligo di fasce di rispetto da parte dei confinanti, dove si possano usare solo Prodotti Fitosanitari biologici.
Dal 2007 le aziende biologiche non devono più pagare la certificazione dei loro prodotti in quanto questa viene addebitata alla collettività attraverso i fondi europei di sviluppo rurale della PAC. Sono previsti 3.000 €/annui per azienda agricola come copertura dei costi di certificazione biologica, con cui si potrebbe allestire un super sistema di controllo biologico. Perchè allora si continua a rimborsare il produttore agricolo che paga l’ente di certificazione biologica, creando un conflitto d’interessi tra certificatore e certificato? (con pesanti burocrazie per le richieste di rimborsi e costi ulteriori per gli agricoltori, ndr). Oltrettto peggiorando il sistema di certificazione bilogica, nel momento in cui gli enti di certificazione, per accaparrarsi il cliente, effettuano preventivi sui prezzi di certificazione al ribasso.
Il Dr. Carnemolla, segretario Federbio, può certificare che la spesa media di certificazione per azienda biologica in Italia è di ca. 800 € /anno… invece dei possibili 3.000 € annui, disponibili dai fondi europei di Sviluppo Rurale ed erogati attraverso gli assessorati agricoltura delle regioni, coordinate dal Ministero Agricoltura attraverso il Piano Agricolo Nazionale.
Dobbiamo immediatamente interrompere questo stupido conflitto di interessi, che danneggia anche gli stessi enti di certificazione biologica, i quali perdono oltre 2.000 €/annui per azienda certificata biologica… soldi che ritornano al Bruxelles o, peggio, finiscono in sistemi di certificazione arbitrari e senza sostanza come la Produzione Integrata… le IGP o le DOP a base di Pesticidi chimici…
SIANO LE REGIONI A PAGARE GLI ENTI DI CERTIFICAZIONE BIOLOGICA
Mentre invece, con 3.000 €/annui è possibile potenziare i controlli sul campo durante la coltivazione, con campionature ed analisi chimiche sui pesticidi che sono vietati nella coltura biologica, gli unici controlli che garantiscono la reale produzione biologica. Con tolleranza zero, ovviamente, in quanto questo è il diritto del produttore biologico nei rapporti di vicinato con aventuali agricoltori inquinanti che usano pesticidi (sentenza del Tribunale di Pistoia, nel 2011). E non può essere la vittima a pagare i danni delle eventuali derive chimiche, perdendo le certificazioni biologiche nelle zone di confine con aziende chimiche, bensì dev’essere l’agricoltore chimico che deve mantenere fasce di rispetto di almeno 200 metri per azzerare le derive chimiche verso il produttore biologico, fasce in cui può usare solo antiparassitari biologici, oltretutto molto efficaci…
E passare, in tal modo, da una “certificazione di processo” alla vera certificazione di “prodotto” biologico, come pretende il consumatore.
Possiamo pagare almeno 5-6 analisi chimiche all’anno e sopralluoghi di controllo corrispondenti da parte degli ispettori durante il ciclo di coltivazione; e rimarrebbero molti più soldi nelle tasche degli enti di certificazione, per le burocrazie necessarie nelle filiere biologiche.
Sono quasi 20 anni che ripeto le stesse cose…
Ci dev’essere qualche interesse anomalo a depotenziare il sistema di certificazione biologica… che invece di azzerare la deriva chimica aumenta di 10 volte la tolleranza “illegittima” di pesticidi nei prodotti biologici…
Intanto, in Italia il mercato Biologico cala… per mancanza di fiducia dei consumatori, che sempre più si rivolgono direttamente alle aziende biologiche attraverso gruppi di acquisto diretti e controlli personali sui produttori…
E cio non è un bene ma la semplice reazione dei “Consumattori” (con 2 tt e la C maiuscola)
Finti alimenti bio per un valore di 20 milioni: frode a Caserta
Una grossa frode è stata scoperta nel mondo del biologico grazie a un’indagine condotta dall’Unità investigativa dell’Icqrf e dalla Guardia di Finanza di Caserta. So sette gli indagati dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per frode in commercio e reati di associazione a delinquere e per aver distribuito (tra il 2016 e il 2022) ingenti quantitativi di prodotti agroalimentari falsamente dichiarati come biologici con un giro d’affari superiore ai 20 milioni di euro. Secondo quanto riportato dal quotidiano Caserta News la truffa vedeva la partecipazione di due imprese di trasformazione e di un’azienda ortofrutticola biologica oltre a un imprenditore della provincia di Catania e un altro con un’impresa in provincia di Cuneo. L’indagine è stata avviata sulla base delle segnalazioni del sistema Ofis (Organic Farming Information System) che hanno permesso di individuare la truffa.
Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio, ha commentato la notizia sull’indagine portata avanti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere dicendo che episodi come quelli del casertano costituiscono un grave danno di concorrenza sleale per tutti i produttori biologici onesti, pregiudicando anche i cittadini che scelgono un’alimentazione sostenibile a base di prodotti bio”. La Federazione propone soluzioni concrete per migliorare il sistema dei controlli che integrano le moderne tecnologie digitali per garantire un monitoraggio, preciso e in tempo reale, delle tecniche di produzione e una vera tracciabilità anche nel caso di filiere complesse.
By Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo – Studio AGERNOVA – Servizi Avanzati per l’Agroecologia e la Ricerca Docente di Agroecologia, Fitopatologia, Entomologia e Biotecnologie – Ist. Agrario Todi “A. Ciuffelli”
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG) – tel 075-8947433, Cell 347-4259872
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