DANNI da VACCINO – 2 – Sindrome POST-VACCINICA
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Danni anche Neurologici dai Vaccini: visionare questo sito in English (con anche le citazioni bibliografiche)
Definizione delle parole:
VACCINAZIONE (dal dizionario: Inoculazione di un vaccino a scopo di profilassi).
VACCINO (dal dizionario: ogni sospensione di batteri vivi, attenuati, uccisi o virus (NdR: sostanze, non microorganismo contenenti informazioni tossiche genetiche, sono chimere di laboratorio militare cedute alle Big Pharma per immetterle nei Vaccini), introducibile negli organismi a scopo profilattico.
Come si può vedere la vaccinazione è l’introduzione di un prodotto, che non si trova in natura, confezionato dalle industrie chimico farmaceutiche con batteri e virus non simbiotici; di fatto trattasi di parassiti e tossine pericolose introdotte in un organismo in modo innaturale a scopo di profilassi; dunque trattasi NON di tecnica preventiva ma profilattica, eppure viene spacciata per tecnica preventiva.
Ovviamente con questa tecnica si implica in OGNI caso l’intromissione di una o più malattie (a seconda anche di quanti contaminanti il vaccino contiene) con base batteriologica o tossico virale e che una volta introdotta nell’organismo produce infezione.
Infatti l’individuo che accetta la vaccinazione, fino a quel momento è sano mentre dopo la vaccinazione NON lo è PIU’ perché è stato INFETTATO e quanto, come o quando l’infezione aggredirà il soggetto …solo dio lo sa…, di fatto trattasi di guerra batteriologica a tutti gli effetti.
vedi: Perche’ vaccinare ? + Sfogo sdegnato di una madre verso un pediatra
Metalli tossici dei vaccini = Autismo vedi: PDF – dott. M. Proietti + Danni neurologici con i vaccini
vedi anche questa: raccolta di dati medico-scientifici sui gravi danni dei Vaccini
Ultima pensata CRIMINALE dei medici vaccinatori, per incrementare i malati e le morti di neonati o perpuere:
Vaccinare le mamme incinta (gravide):
https://m.vk.com/@davide_suraci-madri-vaccinate-e-influenze-sulla-futura-immunit-del-neonato
Associazione temporale di alcuni disturbi NeuroPsichiatrici DOPO la vaccinazione di bambini e adolescenti:
Uno studio Pilota con casi-controllo
http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fpsyt.2017.00003/full
MOLTI VACCINI sono IRRADIATI con COBALTO 60 (isotopo radioattivo del metallo Cobalto) e la perdita della Radioattività di ciò che è stato irradiato si esaurisce fra i 5 ed i 7 anni….dall’irradiazione…
Il Cobalto 60 è un isotopo radioattivo e instabile del cobalto che decadendo emette radiazioni ionizzanti. I raggi gamma prodotti dalla sorgente di Co-60 penetrano il materiale e deviano gli elettroni dalla loro orbita. Per le applicazioni a scopo di sterilizzazione (NdR: come viene fatto per i vaccini), questo fenomeno ha un effetto disgregante sul DNA
vedi: la prova dell’iradiazione, nello studio nel PDF
Uno studio in inglese dimostra, che bambini NON vaccinati sono più sani che i bambini vaccinati
http://www.naturalblaze.com/2014/02/studies-prove-without-doubt-that.html
I bambini NON vaccinati sono più sani – Bologna, 28 ottobre 2015
A sostenerlo non sono pseudo-guaritori, maghi o fattucchieri. Ma oltre 120 medici che, dopo settimane di dibattiti e polemiche sul tema, escono allo scoperto con una lettera aperta all’Istituto superiore di sanità. Primo firmatario il cardiologo Roberto Gava, membro della ‘Società medicina centrata sulla persona’ di Bologna, appoggiato da oltre una ventina di professionisti emiliano-romagnoli e marchigiani.
Il corposo documento prende le mosse dalle affermazioni del presidente dell’Istituto, il professor Gualtiero Ricciardi (leggete i conflitti di interesse che questo soggetto ha con la GSK, produttore di vaccini), che ha recentemente sostenuto la sicurezza dei vaccini pediatrici: “Su 19 milioni di vaccinazioni ci sono stati soli 5 casi di reazioni gravi, peraltro non mortali”.
Non è esattamente così per i firmatari della missiva che rivelano l’esistenza di “reazioni avverse che ammontano a migliaia di rilievi all’anno”.
Non per questo vogliono essere classificati come i fautori del no, senza se e senza ma. E infatti nella premessa mettono in chiaro che, oggigiorno, un qualsiasi medico dotato “di buon senso” e di “un minimo di conoscenza scientifica” non può essere “contro le vaccinazioni pediatriche”.
Ma poi mettono sul tavolo la loro esperienza sul campo. E cioè “pratica medica specializzata” accanto al bambino malato, non “frettolosa ma fatta di osservazione e ascolto, di considerazione di quello che lui ci comunica e subliminale e di quello che i genitori raccontano”. E tutto ciò “ci ha aperto gli occhi”.
La conclusione è destinata a suscitare scalpore: “I bambini non vaccinati appaiono indubbiamente e globalmente più sani, meno soggetti alle patologie infettive, specie delle vie aeree, meno soggetti ai disturbi intestinali e alle patologie croniche, meno soggetti a patologie neurologiche e comportamentali e scarsi consumatori di farmaci e di interventi sanitari”.
– vedi questo studio: Confronto fra vaccinati e NON vaccinati
Visionare questa pagina DANNI BIOLOGICI:
La prevenzione, il riconoscimento, la cura del Danno biologico e Neuro-comportamentale indotto dalle Vaccinazioni infantili– By dott. Massimo Montinari & dott. Carlo Tonarelli, Associazione Universo Bambino, Associazione Pediatri Omeopati italiani, A.P.O.I.
Lancet 1995 – 345:1071-1074,
Riferisce lo studio di ricercatori americani che confermano le nostre affermazioni: “Il virus del morbillo iniettato con le vaccinazioni, persiste nell’intestino dei vaccinati segnalando un’alterazione dell’assetto immunitario dei soggetti sottoposti alla profilassi vaccinale, generando le più disparate malattie dell’apparato gastrointestinale”.
Commento (NdR):
Attenti studi clinico sanitari, hanno confermato che l’introduzione dei Vaccini provoca molto facilmente la colonizzazione nell’intestino della “candida“, per le disbiosi create dalle sostanze vaccinali, noto parassita che oltre a generare micotossine, determina le più svariate patologie nell’apparato gastrointestinale e favorisce (anche per il fatto che la mucosa intestinale non filtra più bene, cioè perde il suo giusto potere osmotico) il passaggio delle tossine e dei parassiti nelle cellule del corpo, quindi malNutrizione.
Il semplice meccanismo è questo:
nell’intestino di un lattante che viene vaccinato per esempio con il vaccino per la polio, vengono introdotti 1.500.000 di unità virali (proteine tossiche); questo milione e mezzo di tossine contenenti virus anche se attenuati in formaldeide, che è una sostanza cancerogena, modificano il pH intestinale, che tende a divenire nel giro di qualche breve tempo, acido; è noto che i funghi proliferano molto bene in ambiente acido, quindi la Candida (fungo) si moltiplica a dismisura (non trovando più batteri suoi antagonisti per le gravi disbiosi indotte dal vaccino) divenendo anche un’altro importante cofattore di immunosoppressione (vi sono anche alterazioni delle IgA + quelle dei giusti rapporti fra Th1 e Th2 + quelle cromosomiche: braccio corto del cromosoma 6 che guarda caso soprassiede proprio al sistema immunitario), ma non è finita, l’alterazione degli enzimi e della flora batterica intestinale favorisce la proliferazione della candida la quale tende a colonizzare in primis l’intestino e successivamente le altre mucose del corpo; ciò avviene anche perché le alterazioni e/o mutazioni della flora batterica autoctona indotte dall’alterazione del pH, vanno a modificare i giusti rapporti biologici di antagonismo fra funghi e batteri, svantaggiando questi ultimi a favore dei funghi.
La Candida “epidemia silenziosa” come la chiama il dott. A. Panfili (medico romano), autore di un libro con quel titolo, diviene il co-fattore dei processi di malNutrizione, di intossicazione (principalmente da micotossine) ed infiammazione dell’organismo, chiamata ASIA
Le RICERCHE MOSTRANO un NESSO fra MICROBIOMA Intestinale (intestino) e CERVELLO – 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia di miliardi di microbi che abitano il corpo umano vivono principalmente nell’intestino, dove ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora, recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino, fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10 anni, vari studi hanno collegato il microbioma intestinale a una serie di comportamenti complessi, come umori ed emozioni, appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al mantenimento della funzionalità cerebrale, ma non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui ansia, depressione ed autismo. Una delle modalità più sorprendenti con cui il microbioma influisce sul cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta preparando a rispondere al mondo circostante”, spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze presso la facoltà di veterinaria dell’Università della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema microbico della madre si modifica – per esempio a causa di infezioni, stress o diete – ciò cambierà il micro bioma intestinale del neonato, e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la possibilità che il microbioma abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com : http://tinyurl.com/kaa2j36
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VACCINAZIONI
E’ noto che tra le reazioni avverse a molti vaccini vi sono sindromi neurologiche anche gravi, provocate pare da uno scompenso del sistema immunitario.
Nel 1976, a seguito della campagna di vaccinazione contro la paventata pandemia di influenza suina, negli Stati Uniti si ebbero almeno 535 casi di Sindrome di Guillain-Barré, una grave forma di paralisi periferica, 23 dei quali mortali. Un bilancio ben più pesante di quello della malattia che doveva combattere.
Anche il presidente Ford si fece vaccinare.
Le autorità furono accusate di aver nascosto il rischio di insorgenza della sindrome di Guillain-Barré nonostante pervenissero le notizie di sempre nuovi casi intervenuti dopo la vaccinazione. Il programma fu annullato, mentre iniziavano ad arrivare le richieste di risarcimento.
Nel 1976, quando il governo decise di somministrare il vaccino a tutti (donne, uomini, bambini) le assicurazioni si rifiutarono di stipulare polizze a coloro che avevano preso i vaccini, non vollero quindi prendersi nessuna responsabilità in merito e le case produttrici minacciarono di non produrre più il vaccino. Allora il governo si prese la responsabilità.
Furono quattro mila i danneggiati che chiesero al Governo risarcimenti astronomici. Il 50% di chi fece causa al governo ottenne un risarcimento.
Oggi, negli USA con il provvedimento firmato da Bush nel dicembre 2005 nessuno potrebbe più pretendere nulla e l’amministrazione Bush non ha destinato un dollaro per coprire i danni per ora sono le industrie farmaceutiche a beneficiare di una pandemia che forse mai ci sarà.
Questo, grazie soprattutto alla compattezza della maggioranza repubblicana… e grazie al leader repubblicano al senato Bill Frist.
Ci si riferisce ad una legge dell’amministrazione Bush che libera le multinazionali del farmaco dalla responsabilità di dover risarcire le vittime di eventuali effetti collaterali di farmaci e vaccini.
Un bel regalone per Big Pharma e tanta sicurezza in meno per noi consumatori.
Datti Ahmed, a capo del Consiglio supremo di Kano (Nigeria) accusa i vaccini dell’Unicef di causare sterilità e di contenere il virus dell’Hiv. Ahmed, ministro della legge islamica in uno stato dove vige la Sharia, imputa questa presunta contaminazione a una precisa volontà del governo americano: ridurre la popolazione musulmana. Per avvalorare una mossa ideologica, politica che tutto ha a cuore tranne la salute della popolazione, i membri del Consiglio chiamano in ballo i risultati di alcuni test effettuati in India per conto della Jama’atul Nasril Islam (Jni). Non sorprende che i test confermino tutto. Del resto, come potrebbe essere diversamente se la Jni è legata all’organizzazione musulmana nigeriana ?
Non si può negare, però, che nel corso degli anni case farmaceutiche e governi occidentali abbiano fatto di tutto per alienarsi la fiducia delle nazioni più povere. Medicinali scaduti. Farmaci fondamentali negati in nome di brevetti d’oro. Ma anche trial clinici che sfruttano l’ignoranza della gente per testare farmaci considerati pericolosi in Europa e Stati Uniti.
Se si va a guardare non tanto indietro, si trova un precedente proprio per lo Stato di Kano. Nel 1996 la Pfizer approfittò di un’epidemia di meningite, colera e morbillo per testate sui bambini nigeriani il Trovan, un antibiotico che la Pfizer avrebbe voluto usare anche per la meningite infantile. Peccato però che negli Stati Uniti, il Trovan non avesse ancora ottenuto neanche l’autorizzazione alla vendita per gli adulti. Con ricordi del genere, i leader islamici non devono aver fatto molta fatica a convincere la popolazione della tesi complottistica…….avvalorata dai fatti !
Tratto in parte da: altrenotizie.org
vedi: Vaccinazioni di massa + Siamo Contro la FALSA immunizzazione vaccinale
L’aids è la malattia (inventata) chiamata Sindrome Di Immunodeficienza Acquisita, ma con che cosa ?
Con le vaccinazioni effettuate negli anni 1970 nelle nazioni del Centro Africa, si sono indebolite immunitariamente milioni di persone che successivamente negli anni 1980 si sono ammalate di Aids !!
Forse questa guerra batteriologica è stata studiata a tavolino, per mantenere i neri sotto il dominio delle multinazionali di Farmaci e Vaccini – Nel 2006 ormai nel mondo vi sono quasi 50 milioni di individui ammalati (dati OMS) ed il 75% è in Africa……
L’ultima Truffa del secolo passato….
“Tutti sono pronti a credere che la CIA menta, che il governo menta, che l’FBI menta, che la Casa Bianca menta. – dice il microbiologo americano Harvey Bialy – Ma che menta l’Istituto di Sanità no, non è possibile, la Sanità è sacra, tutto ciò che esce dagli Istituti Nazionali di Sanità è parola di Dio. Niente fa differenza, nemmeno la storia di come Gallo scoprì il virus, nemmeno il fatto che sia uno scienziato screditato e condannato per truffa. La strategia dell’establishment è sempre la stessa: ignorare. Meglio non rispondere, vuoi vedere che ci si accorge che c’è qualcosa di strano ?”
Una musica che non suona del tutto nuova, e che in questo caso arriva da un fronte ancora più controverso di quello dell’undici settembre: la medicina moderna – o meglio, l’industria farmaceutica che la condiziona ormai alla radice – stretta nella morsa letale del conflitto fra altruismo e egoismo, fra missione umana e interesse privato, in una spirale ormai inarrestabile che la porta a inventarsi malattie inesistenti pur di vendere più farmaci, mentre non riesce stranamente a trovare nessuna cura valida per le malattie che esistono davvero.
Quello che presentiamo è un lavoro di ricerca particolarmente illuminante .http://tinyurl.com/ygn7vq
visionare su arcoiris.tv il filmato:
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=5508
È possibile che la pandemia di AIDS (immunodeficienza da vaccino e droghe) sia stata causata da vaccini antipolio contaminati con una chimera sintetica virale da laboratorio dando la colpa alle scimmie e utilizzati in Africa alla fine degli anni ’50 ? Ebbene purtroppo SI !!
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ALBANIA – La POLIO in ALBANIA: UN “INCIDENTE” DOVUTO al VACCINO ORALE SABIN
Da qualche anno, poiché la poliomielite si dice sia scomparsa nei Paesi Occidentali, (in realtà ha solo cambiato nome…in mieliti, paralisi flacida, ecc.,) si giustifica il proseguo della campagna vaccinale di massa adducendo i dati di una “presunta” epidemia di polio in Albania nel 1996.
Vogliamo chiarire la questione e fornire i dati ufficiali, comparsi a suo tempo su tutti i maggiori quotidiani italiani e sui rapporti delle delegazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Già dal 1985 non si registravano più casi di polio in Albania; malgrado ciò, nell’aprile del 1996 si iniziò una campagna di vaccinazione di massa che coinvolse bambini ed adulti e per la quale venne utilizzato vaccino Sabin, ossia il vaccino che contempla tra gli effetti collaterali l’induzione della stessa polio paralitica detta paralisi flacida…..
Tra la fine dello stesso mese di aprile e il maggio di quell’anno si manifestarono due casi di polio in bambini. Seguirono poi altri casi, fino a settembre, anche fra adulti. I lotti di vaccino utilizzati provenivano da tutte le parti del mondo e si “presume” non siano stati sottoposti a controlli accurati; inoltre la percentuale di polio da vaccino si attesta (secondo i dati ufficiali) su 1 caso ogni 700.000 vaccinati (la Food and Drug Administration afferma che con un sistema di sorveglianza passivo gli effetti collaterali da vaccino sono sottostimati del 90%).
Risultò evidente che il ritorno della polio in Albania, dopo 11 anni di assenza, era attribuibile al vaccino stesso. Questo scatenò il panico tra le istituzioni sanitarie internazionali, tanto che venne immediatamente inviata una delegazione di esperti dell’OMS, del CDC di Atlanta (Center for Control of Infective Disease and Prevention) e dell’Istituto Superiore di Sanità Italiano.
Un esponente di spicco dell’ISS, Dr. Donato Greco, direttore del Laboratorio di Epidemiologia, confermò, dichiarandolo su tutti i giornali italiani, che i casi erano dovuti al vaccino. Fu però immediatamente smentito, poichè una tale notizia stava diffondendo il panico. L’OMS disse allora di aver individuato, in un caso di sospetta polio, il virus selvaggio della malattia; quel risultato non fu mai sottoposto a verifica e nessuno mai ne seppe qualcosa di più.
Un’ulteriore annotazione in merito alle cifre. I casi di polio sospetti furono un totale che varia da fonte a fonte, da 70 a 138. I casi mortali, anche qui le cifre sono discordanti, vanno dai 3 ai 16. Quindi non si può parlare assolutamente di epidemia, in quanto si ha epidemia quando la malattia in questione colpisce il 20% della popolazione totale.
In quello stesso periodo, l’OMS denunciò anche alcuni casi di polio (circa una ventina) in Kosovo e in Yugoslavia, che non furono mai individuati e riscontrati….
Furono molti gli esponenti della comunità scientifica che, controcorrente rispetto alla stessa OMS, spiegavano il fatto come di seguito riportato. La polio è una malattia a trasmissione oro-fecale e, in caso venga immesso nell’ambiente (come accade con le vaccinazioni di massa, poiché nelle feci dei bambini vaccinati le sostante tossiche dei vaccini vengono eliminate nelle feci anche fino a 4 mesi dopo la somministrazione), e quindi trova vita facile e facile diffusione in quei Paesi che non hanno un sistema fognario efficiente, in cui non esiste distinzione tra acque di scarico e acque ad uso domestico e dove le condizioni igieniche lasciano alquanto a desiderare.
Le conclusioni del rapporto OMS hanno affermato che tutto questo è stato dovuto al fatto che in Albania, dopo la scomparsa della polio, la gente non si vaccinava più !
Ecco quindi come viene alimentato il FALSO principio secondo cui abbassando la copertura vaccinale, ritornerebbero le malattie.
Fonti:
– “Polio outbreak in Albania, 1996” – Autori: Ciofi degli Atti, Prevots, Sallabanda, Malfait, Aylwarc, Greco, Wassilak; Eurosurveillance vol. 2, n. 5, maggio 1997
– “Vaccini sbagliati: è allarme poliomielite in Albania” – Il Gazzettino 1/9/96
vedi: Bibliografia Danni dei vaccini + Bibliografia danni 2 + 1.000 studi sui Danni dei Vaccini + Big Pharma
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Il rapporto EFVV (European Forum For Vaccine Vigilance) può essere ottenuto dai gruppi nazionali aderenti alla coalizione sotto forma di stampa o in CD.
Per gli indirizzi consultare la lista delle associazioni aderenti.
Riportiamo di seguito solo le conclusioni generali del rapporto e le nostre proposte.
Conclusioni Generali
La nostra ricerca si è basata su un campione di circa 1000 casi individuali, con una distribuzione di età che va dalla nascita a circa 75 anni e, per Belgio, Gran Bretagna, Francia e Germania in un periodo di tempo di circa 6 anni (dal 1999 al 2004). La ricerca spagnola ha interessato un lasso di tempo maggiore, 12 anni (1987-2004). La maggior parte delle patologie riscontrate da coloro che hanno risposto al questionario non sono state riconosciute come complicanze post-vaccinali e, di conseguenza, non sono state riportate dai servizi di farmaco-vigilanza deputati.
Tutti i pazienti (o i loro congiunti) hanno ammesso che fin dal primo momento hanno sospettato la vaccinazione come causa dei loro sintomi, ma che i medici non hanno provveduto ad un adeguato monitoraggio e hanno negato ogni rapporto causa-effetto. Molti dei pazienti si sono lamentati di essere stati trattati dai loro medici con assoluta noncuranza e disprezzo, persino ridicolizzati, rifiutando di accettare il fatto che un vaccino possa essere stato responsabile di quanto loro accaduto e che spesso viene definito (minimizzando) come “disturbo” (vedere a tale proposito la lettera allegata a pag. 57).
Fra gli altri, vale la pena di sottolineare i seguenti punti come i più significativi:
Il più delle volte, specialmente nel caso di patologie molto gravi, la comparsa dei sintomi è stata graduale: la degenerazione partiva da alcuni piccoli cambiamenti che il paziente tendenzialmente sottovalutava. Cose che peggioravano dopo una dose di vaccino.
Più numerose erano le dosi di vaccino e peggiori erano i “disturbi”.
I Vaccini multidose tendono a complicare il quadro generale, rendendo difficile individuare quali componenti possono essere maggiormente implicati nel problema.
La complessità dei “disturbi” osservati tenderebbe ad indicare l’imminenza di una nuova catastrofe sanitaria nella nostra società: malattie scatenate dai vaccini.
Tipologie dei disturbi
Le complicazioni post-vaccinali osservate vanno da una anomala febbre elevata e persistente o una inspiegabile ipotermia fino alla morte, incluse una lunga serie di patologie che interessano tutto l’organismo. La lista seguente dà un’idea generale di queste patologie:
Patologie di tipo neurologico:
Autismo,
Disturbi del comportamento,
Convulsioni,
Pianto persistente ed inconsolabile,
Encefaliti,
Epilessia,
Sindrome da affaticamento cronico,
Fibromialgia,
Iperattività,
Meningiti,
Mieliti,
Paralisi,
Sclerosi Multipla,
Sordità,
Sindrome di Rett,
Sindrome di West.
Patologie di tipo allergico:
Asma,
Bronchioliti,
Celluliti,
Shock anafilattico,
Dermatiti,
Eczema,
Intolleranze alimentari,
Laringiti,
Psoriasi,
Tosse persistente,
Orticaria.
Infezioni:
Linfadeniti,
Tonsilliti,
Artriti,
Bronchiti,
Influenza,
Epatiti,
Infezioni del tratto urinario,
Mononucleosi (febbre ghiandolare),
Parotiti,
Otiti,
Faringiti,
Polmonite,
Morbillo,
Sindrome febbrile,
Tubercolosi.
Malattie autoimmuni:
Diabete,
Trombocitopenia,
Lupus erimatoso,
Purpura (Henoch-Schonlein),
Retiniti,
Sindromi nefrotiche,
Tiroiditi,
Vasculiti.
Tumori:
Leucemia,
Tumore di Hodgkin
SIDS (Sindrome cosiddetta della morte improvvisa):
Tipi di vaccino e patologie correlate
I vaccini multidose contenenti difterite, tetano, polio, pertosse e/o Hib sono quelli che più frequentemente sono stati implicati in patologie neurologiche.
Il vaccino antiepatite B è quello che più di altri è stato segnalato come responsabile per malattie di carattere autoimmune o delle articolazioni e per una serie di patologie che sono state classificate in modo generico come “fatica cronica”.
Il vaccino trivalente MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) è stato considerato come responsabile della comparsa di diabete, ENT(1) e problemi renali, come pure di artriti.
(1) Malattia comune in cani e gatti. Comunemente si manifesta con disturbi all’udito, ostruzione delle vie aeree superiori, disfagia e tumori della testa e del collo.
Il vaccino antinfluenzale sembra causare problemi respiratori e indurre vari disturbi di tipo influenzale.
Tutti gli altri vaccini, sia combinati che in dose singola, somministrati in un modo o nell’altro possono indurre disturbi la cui intensità e durata variano da individuo a individuo.
Intervallo di tempo intercorso prima del comparire dei sintomi
Per tre quarti delle vittime dei danni da vaccino, il tempo intercorso fra la vaccinazione e la comparsa dei primi sintomi varia da qualche ora dopo la somministrazione fino ad un massimo di 60 giorni. Altri eventi avversi possono comparire oltre i primi due mesi dalla somministrazione. In alcuni casi gli effetti indesiderati possono comparire anche dopo diversi anni dall’iniezione. In tali casi è ovviamente difficile stabilire con assoluta certezza un collegamento fra la malattia e la vaccinazione, specialmente se non si è mai istituito un sistema di monitoraggio adeguato all’osservazione di questi fenomeni. Quello che può essere osservato più comunemente è il fatto che dopo la prima somministrazione di vaccino, i bambini sembrano talvolta indisposti (disturbi del sonno, perdita di appetito, cambiamenti nel carattere, irritabilità, infezioni ricorrenti dell’apparato respiratorio, ecc.). Questi disturbi sono considerati “normali” ma purtroppo sono dei sintomi precursori di patologie più pesanti che possono manifestarsi anche molto tempo dopo nel corso della vita.
Questo studio non pretende di essere una valutazione statistica o epidemiologica rigorosa. Dobbiamo tuttavia riconoscere che il numero delle reazioni avverse post-vaccinali raccolte è senz’altro significativo. Sono in numero sufficientemente elevato da smentire la propaganda dei sostenitori delle vaccinazioni che tende a far considerare i vaccini come virtualmente sicuri. Le percentuali dei danneggiati riferite dalla classe medica spesso non riflettono la realtà dei fatti. I genitori dei bambini danneggiati diventano niente più che dei numeri in un gioco di profitti e perdite (quando sono considerati) mentre per loro il vaccino è stato sicuramente una perdita al 100%. Tutte le vittime dei vaccini si sentono, senza eccezione alcuna, abbandonate a se stesse e alla loro disperazione.
Se ci fosse stata una registrazione dettagliata delle reazioni avverse ai vaccini nell’ultimo secolo allora potremo notare che i grandi successi che sono attribuiti a questa branca della medicina moderna sono molto meno imponenti di quanto non si voglia far credere. È molto probabile che la totalità delle vittime dei danni da vaccino superi di gran lunga le vittime delle malattie per cui si vaccina. Dovremo quindi continuare una pratica che risulta così destabilizzante per la salute dell’umanità e che rappresenta un così pesante fardello per la nostra società. Noi speriamo sinceramente che il risultato del lavoro fatto qui in Europa risuoni attraverso gli altri paesi nel mondo e che possa far aumentare la consapevolezza di questa controversa questione.
La PROPOSTA dell’EFVV – INTRODUZIONE
Il Forum Europeo per la Vigilanza sui Vaccini ha lavorato attivamente in circa dieci paesi europei negli ultimi sei anni. Questo lavoro, che ha comportato ricerche nel campo delle reazioni avverse in conseguenza delle vaccinazioni, ha comportato la convinzione che tali vaccinazioni non debbano mai più essere imposte e che gli eventi avversi debbano essere riconosciuti in una più vasta scala.
Assenza di una farmacovigilanza pre-vaccinale
Il nostro lavoro ha evidenziato che in tutti i paesi europei, lo stato di salute dei pazienti prima della vaccinazione non viene mai preso in considerazione. La mancanza di conoscenza di ogni profilo individuale e la mancanza di sensibilità per questo aspetto è una caratteristica comune della farmacovigilanza in tutta Europa. Se la vaccinazione viene concepita come uno strumento di prevenzione, la consapevolezza e l’approfondimento della storia sanitaria di ogni profilo candidato alla somministrazione deve essere un prerequisito essenziale. Le attuali conoscenze nel campo della immunologia (e particolarmente le informazioni sul sistema HLA) indicano la necessità di un’indagine approfondita delle predisposizioni e della suscettibilità individuale prima della somministrazione di alcun vaccino.
Assenza di una farmacovigilanza post-vaccinale
Nessun sistema di farmacovigilanza specifico per le vaccinazioni, degno di questo nome, è presente nei vari paesi. Sembra quindi estremamente necessario istituire un sistema globale ed indipendente per poter monitorare l’effetto delle vaccinazioni sulla nostra popolazione. Al momento, l’effetto delle vaccinazioni è stato osservato in un lasso di tempo breve (tre mesi al massimo) e ciò è totalmente insufficiente per mettere in evidenza le reazioni avverse alla stimolazione degli antigeni. I vaccini causano un cambiamento sul lungo termine nell’organismo umano ed è perciò in questo intervallo temporale che si deve considerare la validità di ogni intervento di prevenzione.
È stato osservato che le vaccinazioni routinarie causano un graduale indebolimento dell’organismo che comporta l’emergere di sempre nuove malattie croniche di tipo degenerativo la cui diffusione è sempre maggiore, spesso partendo da casi sporadici, e verso le quali le cure tradizionali non hanno alcuna efficacia.
Questa evidenza non è emersa solo nei paesi europei dove i nostri gruppi hanno lavorato ma anche in tutto il resto del mondo, in ogni area geografica, cultura o razza.
I vaccini multidose non permettono di stabilire il meccanismo causa-effetto
Al momento, l’uso di vaccine multidose (fino a sette antigeni somministrati in una sola volta) rende difficile, se non impossibile, applicare qualsiasi tipo di metodologia allopatica per stabilire un collegamento di causa-effetto fra uno specifico vaccino e l’eventuale patologia insorta come conseguenza. Solo le cosiddette “medicine non convenzionali” offrono un approccio appropriato a questo problema e possono aiutare a capire meglio questa potenziale relazione. La gran parte dei vaccini combinati prodotti oggigiorno sono stati coinvolti in programmi di ricerca per stabilire possibili relazioni di causa-effetto. Questo però non giustifica comunque l’accettazione di questi rischi o l’opinione che i problemi che sorgono dopo una vaccinazione non sono altro che delle “coincidenze”. Una tale opinione è eticamente insana.
Ora, dopo 100 anni di vaccinazioni di massa, abbiamo osservato che il numero delle patologie post-vaccino superano di gran numero i casi di malattie che si supponeva di eliminare con le vaccinazioni medesime. Possiamo definire questo un caso di progresso scientifico? Qual è l’impatto reale che hanno le vaccinazioni sulla nostra salute?
Non c’è un’unica definizione di salute e la malattia presenta normalmente molte sfaccettature. Questo rende difficile stabilire un chiaro legame fra causa ed effetto. Dobbiamo quindi smettere di chiedere una “protezione assoluta” (come nel diritto penale) ed eccedere in prudenza, basando le nostre decisioni su ammassi di probabilità scientifiche. Dobbiamo soprattutto ascoltare le vittime dei vaccini e prendere in considerazione le loro malattie. La specie umana è qualcosa di più che una semplice raccolta di statistiche e ridurla ad una questione economica di profitti e perdite è veramente tragico.
Noi proponiamo quindi:
I – Assumendo l’uguaglianza costituzionale
1 – Che le vaccinazioni obbligatorie siano abolite in tutti paesi europei
Nessuna legge possa giustificare la pratica delle vaccinazioni obbligatorie perché esse rappresentano un assalto alla nostra integrità fisica e perciò rappresenta una violazione di tutti i principi fondamentali che garantiscono le libertà fondamentali difese su tutto il territorio europeo (dichiarazione dei diritti umani, carta europea dei diritti fondamentali, codice europeo di etica medica, principio di precauzione, …).
L’abolizione delle vaccinazioni obbligatorie eliminerebbe la possibilità di applicare la restrizione di questi diritti imposta contro i bambini che frequentano la scuola o verso qualsiasi persona nei luoghi di lavoro. Ogni obbligo o coercizione, diretta o indiretta, fisica o morale che riguardi l’immunizzazione deve perciò essere abolita.
2 – Escludendo l’abolizione dell’obbligo vaccinale, che si possa applicare una clausola di obiezione di coscienza
Questo implica che tutti i cittadini si possano richiamare ad una clausola, per mezzo della quale, facendo appello alla propria coscienza e assumendo la completa responsabilità delle proprie azioni, abbiano il diritto di scegliere se vaccinarsi o meno e se vaccinare o meno i propri figli. La libertà di scelta di vaccinazione deve far parte dei diritti fondamentali dell’uomo e, di conseguenza, nessun procedimento penale dovrà essere avviato verso coloro che la rivendicano.
3 – Che non ci siano discriminazioni di legge per i non vaccinati
Questo implica parità di diritti in tutti gli aspetti legislativi, di lavoro e di salute. Nessuna discriminazione potrà perciò essere tollerata fra coloro che sono vaccinati e quanti non lo sono. La scelta di non vaccinare un bambino non dovrà mai essere considerata un reato che possa comportare l’incriminazione di un genitore in una situazione di conflitto personale (ad es. una causa di divorzio ecc.).
Questa libertà di scelta, chiaramente stabilita dalla legge, dovrà essere fatta osservare in tutto il territorio europeo, senza eccezione alcuna e allo stesso modo.
4 – Che l’integrità fisica di ogni cittadino europeo meriti il totale rispetto
L’imposizione della vaccinazione è un assalto all’integrità fisica individuale, come definito in tutti i testi di legge che garantiscono le libertà fondamentali in tutta l’unione europea. È intollerabile che la vaccinazione possa essere un’eccezione a questa regola o che possa essere considerata al di fuori della legge. Con la scusa della protezione delle masse, la vaccinazione, in qualche modo, riesce ad evadere il sistema legislativo privato in modo tale da privare il cittadino del controllo del proprio corpo. Insistiamo che la vaccinazione è in ogni caso una questione di scelta personale che riguarda ogni individuo, senza alcuna pressione di carattere governativo, medico o economico.
II – Che ciascuno possa essere completamente informato riguardo agli eventi avversi delle vaccinazioni
1 – Che ne siano informate le autorità sanitarie e la popolazione
I medici e le case farmaceutiche devono informare a norma di legge i loro pazienti e l’opinione pubblica sui rischi associati ai loro trattamenti. In tal modo, la notifica dei casi di patologie conseguenti la vaccinazione dovrà essere obbligatoria. I dati raccolti nel merito dovranno essere di dominio pubblico nella loro integrità, senza nessuna censura e omissione. Essi non dovranno essere nascosti, censurati o negati dalla classe medica: infatti potrebbero costituire la base per una discussione preparatoria alla vaccinazione fra il paziente e il suo medico generico, in modo da permettere una scelta consapevole. Il dovere del medico deve essere principalmente quello di ridurre ogni rischio (ad es. attraverso l’uso di un questionario standard per raccogliere le informazioni necessarie a stabilire eventuali predisposizioni personali). È essenziale che tutti gli studenti in medicina ricevano una formazione approfondita sui rischi che sui benefici delle vaccinazioni e che, a tale proposito, possano essere consultati diversi pareri di medici e paramedici.
2 – Che ne siano informati gli esperti
Tutti i rappresentanti delle varie discipline della medicina e delle cosiddette cure alternative dovrebbero essere presenti a livello degli organismi governativi europei laddove si debbano prendere delle decisioni di carattere generale.
3 – Che ne siano informati i pazienti
Tutti i componenti dei vaccini devono essere indicati nei foglietti illustrativi che accompagnano il farmaco. I produttori che omettono di indicare queste informazioni devono essere sanzionati e obbligati a renderne conto. Questi componenti devono essere specificati anche in tutti i dizionari medici (Vidal, Martingale, Red Book, Medex, ecc.)
III – Che si crei un sistema di farmacovigilanza indipendente
1 – Che siano rispettati i principi di precauzione
Se prendiamo i singoli componenti dei vaccini singolarmente possiamo dire che i vaccini sono delle sostanze altamente tossiche. In aggiunta, i principi attivi, vivi o attenuati con i quali sono prodotti, rappresentano un rischio diretto, visto che essi possono in qualsiasi momento tornare al loro stato di attività originale. Per di più, contrariamente a quanto viene normalmente detto sulla loro efficacia, la loro innocuità e la durata della protezione che conferiscono verso la malattia sono alquanto incerte, rendendoli dei prodotti estremamente rischiosi. I vaccini sono inoltre somministrati ad individui che sono ognuno diverso dall’altro e ciò può portare in qualsiasi momento a delle reazioni inaspettate ed imprevedibili. È vitale, in questi casi, che venga rispettato il principio di precauzione, secondo il quale nessuna azione viene intrapresa se c’è anche il minimo dubbio che possa arrecare danno. In questo senso, sarebbe assolutamente inconcepibile per i medici che preparano la letteratura scientifica sulle controindicazioni alle vaccinazioni essere sottoposti a qualsiasi tipo di pressione.
Allo stesso tempo, ai genitori che scelgono di rinviare le vaccinazioni dei loro figli, deve essere permesso di iniziare il ciclo vaccinale dopo il secondo anno di vita del bambino.
Considerando il danno che i metalli pesanti arrecano all’organismo umano, è fondamentale che il mercurio, l’alluminio e tutti i composti la cui presenza è causa ben nota di reazioni avverse, vengano rimossi dai preparati vaccinali.
2 – Che si conducano indagini esaustive sugli eventi avversi delle vaccinazioni
È imperativo che venga costituita una unità di farmacovigilanza espressamente per i vaccini. I dati raccolti da questa unità devono essere accessibili all’opinione pubblica, ai medici, a tutti gli operatori sanitari, ai gruppi organizzati che operano in questo settore , pazienti ecc.
Questa unità, che opererebbe in ogni paese della comunità europea, dovrebbe riportare ad organismi scientifici indipendenti. Queste autorità di farmacovigilanza avrebbero la responsabilità di ricevere e distribuire (all’interno dei foglietti illustrativi del farmaco) tutte le informazioni sull’effetto delle vaccinazioni, senza restrizioni di ogni genere. I medici e i professionisti del settore dovrebbero segnalare a questa unità ogni evento avverso post-vaccinale e ciascuno dovrebbe avere il diritto di indirizzare una denuncia di non conformità alle regole così stabilite, qualora il personale preposto ometta tali segnalazioni.
L’idea di un Centro Europeo di Vaccino vigilanza, ovvero di un Osservatorio Europeo per gli effetti avversi alle vaccinazioni, fu proposta molto tempo addietro, durante la riunione di intergruppo del Parlamento Europeo, tenuta dal Prof. Lery, il 7 luglio del 1996, a Strasburgo. Per essere veramente operativa, una tale unità di vaccino vigilanza dovrebbe essere orientata al servizio dei consumatori e non a quello dei produttori di vaccini. In quanto tale, prima di considerare valido ogni studio di ricerca sull’argomento, dovrebbero essere sentite diverse opinioni scientifiche indipendenti.
IV – Indennizzo di tutti i danni da vaccino
È altrettanto imperative che in tutti i paesi della Comunità Europea venga costituito un sistema per l’indennizzo automatico di tutte le vittime dei vaccini. Le procedure burocratiche che le persone danneggiate devono seguire per ottenere il riconoscimento del loro status di danneggiati e per avere al contempo la giusta considerazione da parte della classe medica, dovranno essere semplificate. Troppo spesso i disturbi di cui soffrono queste persone sono minimizzati fino al ridicolo, dal momento che viene ipotizzata qualsiasi relazione con una vaccinazione. Se dobbiamo parlare, purtroppo ancora oggi, della necessità di una adeguato indennizzo verso le persone danneggiate da vaccino, senza doversi inoltrare nelle pastoie burocratiche, ciò è principalmente dovuto alla mancanza di sensibilità del problema a qualsiasi livello. È necessario un drastico cambiamento nell’affrontare questo tema e questo sarà possibile se, e soltanto se, diventerà possibile accertare il vero costo delle vaccinazioni per la nostra società, così da poter ribaltare il cosiddetto rapporto rischio/beneficio.
Tratto da: http://www.vaccinatieschade.be/efvvwebsite/i2.html
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L’enorme MENZOGNA dei VACCINI – vedi Contenuto dei vaccini
1) L’inefficacia dei vaccini nel proteggerci dalle malattie, anzi le produce.
2) La vaccinazione può provocare la malattia che dovrebbe prevenire e non solo.
3) La persona vaccinata può TRASMETTERE la malattia, anche senza ammalarsi (portatori sani), ma solo con contatti di sangue, trasfusioni, ferite ecc.
4) La vaccinazione sensibilizza la persona a tutte le malattie, il Sistema Immunitario è leso per sempre.
5) Manifestazione di nuove malattie incontrollabili (vedi Aids, Ebola, Marbourg, ecc.).
6) Modificazione irreversibile e trasmissibile alla progenie della “mutazione genetica” indotta dai vaccini, di cui non osiamo anticiparne le conseguenze.
7) La vaccinazione permette di effettuare studi epidemiologici sulle popolazioni (gruppi etnici) per raccogliere informazioni sulla loro resistenza immunitaria ad un microbo, virus, iniettato con il vaccino, nell’ambito della presunta lotta contro una malattia, ma anche in quella contro una malattia provocata…….e così si controllano i quantitativi degli esseri viventi; i nazisti erano persone per bene al loro confronto !
I nuovi vaccini sono preparati con l’ingegneria genetica (manipolazione genetica nascosta) quindi in futuro potranno, quando vorranno, far ammalare od uccidere di nascosto solo alcuni gruppi di popolazione, i “ribelli” al sistema da loro controllato.
Primo esperimento pratico negli Stati Uniti, nel 1978, la vaccinazione consente di selezionare la popolazione da decimare ed uccidere persone indesiderate od a “rischio”: gli omosessuali di S. Francisco, Los Angeles, Denver, Chicago, S. Louis, USA con l’antiepatite B o quelle di una determinata razza o nazione vedi i neri degli stati del centro Africa, con le vaccinazioni ripetute e da esperimento, nel nome della salute e della prevenzione !
Per le nazioni del terzo mondo basta pagare i loro capi; per quelle “civilizzate” occorre convincerle, come: diffondendo idee tipo, l’inverno che è la stagione fredda diviene “l’inverno è la stagione dell’influenza, occorre vaccinarsi” e sopra tutto le persone anziane e quelle a rischio……. e così si pagano meno pensioni o si ereditano prima patrimoni.
Uno degli inventori del vaccino ripete spesso ai suoi amici…”se volete ereditare in fretta, vaccinate i vostri nonni contro l’influenza…..” persino i “religiosi” si prestano a queste campagne di distruzione di esseri viventi !
Il Centro Nazionale Informazioni Vaccini (USA) informa con una sua circolare:
Le ricerche del Dr. W.J. Martin (vincitore del premio di Patologia ed Immunologia dell’Università della California del Sud) hanno portato alla scoperta di un virus atipico presente in bambini ed adulti che soffrono di sintomi neurologici, psichiatrici, deficienza immunologica, stanchezza cronica, fibromialgia, depressione, schizofrenia, ansie, attacchi di panico, ritardo nello sviluppo, autismo, lupus, sclerosi multipla, alzheimer, parkinson, encefalopatie inspiegabili, stati vegetativi cronici, ecc.
Martin ed i suoi collaboratori hanno studiato meticolosamente questo fatto, arrivando alla certa conclusione che esso proviene dalla Scimmia Verde Africana, animale utilizzato nelle colture per la produzione del vaccino orale antiPolio e di altri tipi di vaccini.
Questo significa che TUTTI coloro che sono vaccinati con questi vaccini sono sicuramente infettati e potenzialmente malati delle malattie sopra enunciate.
Nel 1973 alcuni ricercatori hanno dimostrato che l’incidenza di tumori cerebrali era 3 volte più elevata fra i figli di donne vaccinate contro la polio durante la gravidanza.
Nel 1980 altri ricercatori hanno trovato frammenti di SV40 (virus che genera malattie gravissime) nei tumori cerebrali umani (il 25% dei casi).
Nonostante tutto, ciò l’UNESCO e l’ONU continuano a finanziare le campagne vaccinali nel mondo, invece di fornire acqua, pane ed igiene, li si vaccinano inserendo nei loro corpi dei contaminanti pericolosi, ecco la GUERRA BATTERIOLOGICA.
Nel 1974 l’OMS (“Organizzazione Mondiale Sanità”), ha lanciato un vasto programma mondiale per promuovere la “salute per tutti”, nei fatti cosa è avvenuto:
Essa si è “auto consacrata” ad esser l’ente “supremo” che può decidere in materia di Salute e sanità su TUTTI gli Stati del mondo !
Nel 1978 gli stati membri dell’OMS riuniti ad Alma Ata impongono la medicina “scientifica” come unica valida ed eliminano tutte le Medicine Alternative dai loro paesi, perché anti scientifiche !
La riunione di Alta Ata è stata finanziata dalla Fondazione Rockefeller, la Banca Mondiale, e l’Unicef, ecco i loro sponsor, la grande finanza mondiale !
Nel 1983 “santa” OMS predica la salute per tutti e “consiglia” di vaccinare tutti i bambini del mondo contro 6 malattie e viene costituito un comitato presieduto da 4 persone: Robert Mc Namara, ex presidente della Banca Mondiale (la banca ufficiale dell’ONU) fu anche colui che ordinò i bombardamenti massicci sul Vietnam ed uno degli istigatori del programma di vaccinazione mondiale, egli non ha esitato a dichiarare “Occorre prendere misure drastiche di riduzione demografica, contro la volontà delle popolazioni: Ridurre il tasso di natalità si è rivelato impossibile od insufficiente; bisogna quindi aumentare il tasso di mortalità, come ? con mezzi naturali, la carestia e la malattia ” (vedi “J’ai tout compris” n.2 FEB/89, ediz. Machiavel); Jonas Salk direttore del Salk Institute (produttore di vaccini e reagenti biologici) sopra tutto per l’esercito degli Stati Uniti, un suo dipartimento lavora sotto contratto per il Pentagono (vedi Wall Street Journal 5/4/88); Leopold Sédar Senghot, ex presidente del Senegal; Van den Hoven, presidente della Unilever (multinazionale specializzata nello sfruttamento del terzo mondo, per la sua specialità nell’imporre la monocoltura delle arachidi, essa è la più importante produttrice di margarina, sapone, (sostanze tossiche) e di oli del mondo.
1984 per realizzare la “salute per tutti”, la vaccinazione dei bambini in tutto il mondo, OMS, UNICEF, Banca mondiale, l’ONU, La Fondazione Rockfeller fondano la: ” Forza di intervento per la sopravvivenza del bambino”, incoraggiati anche dalla Fondazione Merieux (che controlla nel mondo il 30 % del mercato dei vaccini) e dall’Istituto Pasteur, produttore di vaccini.
Per poter imporre ai bambini la vaccinazione l’OMS fa adottare all’ONU sua controllata, la “Convenzione dei diritti dei Bambini” per “migliorare la vita degli stessi”, impone unilateralmente senza discussione, arbitrariamente e senza il consenso dei cittadini stessi, la modifica della struttura della società e della famiglia, definendo in pratica:
la nozione di “cittadinanza del bambino”
1) sostituisce il diritto di autorità dei genitori con un dovere di obbedienza alle autorità amministrative.
Questo significa che la “patria Potestà” è sostituita con la “responsabilità del genitore”
2) Autorizza le autorità a separare un bambino da genitori “negligenti”.
3) Riconosce al bambino la libertà di scelta, pensiero, espressione, religione, associazione e riunione pacifica, tranne che per le restrizioni di legge…… e per la salute……. Stabilisce il DOVERE agli Stati di assicurare l’applicazione di questi diritti e di quello di godere delle migliori condizioni di salute e di prendere le misure necessarie per sviluppare le cure “preventive” tra le quali la vaccinazione ! ECCO come vogliono TUTELARCI !
Questa Convenzione consente alle autorità di imporre con la forza e contro il volere dei genitori di: fare trasfusioni di sangue; vaccinare anche chi si oppone; obbligo della “medicina scientifica” a coloro che utilizzano le medicine dolci; cure mediche pesanti (vedi AZT (farmaco tossico/mortale) per l’aids).
Con questa convenzione, non siamo più genitori liberi di educare i nostri bambini, né essi sono più da noi dipendenti, non siamo più pazienti consapevoli, di fatto le autorità, cittadini, genitori e figli devono essere soggetti a “santa OMS” e quindi al potere finanziario !
In Africa si sono fatti tutti i tipi di esperimenti di vaccini e di guerra batteriologica, infatti l’Aids ed Ebola sono nati proprio nei paesi africani che si sono sottoposti ai programmi vaccinali (e non solo) voluti dall’OMS, che per poterlo fare, hanno pagato in denaro e potere i dirigenti locali.
Perché tutto ciò, perché le colonie sono sparite, ma il colonialismo no e quindi ci si vuole impadronire delle immense risorse di quei territori e guai a chi si oppone, vengono vaccinati o…… “nel processo intentato dal dott. Gothlieb alla C.I.A., egli ha ammesso di aver versato nel fiume Congo (Zaire) nel 1960, una grande quantità di virus allo scopo di inquinare e contaminare le popolazioni locali che utilizzavano l’acqua del fiume”.
Lo stesso individuo è stato in seguito nominato direttore del National Cancer Institute (USA), notizia di fonte Statunitense per ricerche effettuate dalla dott.ssa Eva Snead)
Nel 1968 alcuni virologi, cioè specialisti in virus, hanno installato il loro materiale di laboratorio negli ospedali dello Zaire.
Nel 1992 e 1993 un reportage della agenzia “Reuter” riferisce che una malattia simile all’aids (chiamata per distinguerla Kala Azar, ma i sintomi sono gli stessi) ha fatto 60.000 morti nel Sudan Meridionale.
Nel 1986 in Alaska, la sanità impone la vaccinazione sui bimbi nati, contro l’epatite B, senza chiedere il permesso ai genitori, in seguito molti si sono ammalati ed alcuni sono morti; pare che in quel vaccino vi fosse un virus chiamato RSV (Rous Sarcoma Virus).
Le popolazioni indiane autoctone degli USA sono state e sono sottoposte a molte vaccinazioni; proprio queste popolazioni sono difficili da controllare, da dominare e sono proprietarie di immense distese di terreno che fanno gola alle multinazionali.
In Italia ormai vi sono, migliaia di casi di “obiettori alle vaccinazioni” che sono stati denunciati ai Tribunali dei Minori Italiani e centinaia di migliaia di famiglie che si oppongono, con metodi legali e non (anche con certificati medici fasulli che comprovano la vaccinazione, che invece non è stata fatta) alla obbligatorietà delle vaccinazioni.
Ma quello che è gravissimo è che le Leggi Italiane sulle vaccinazioni prevedono dei tempi precisi sulla vaccinoprofilassi che vengono puntualmente trasgredite: vedi LEGGI VACCINALI ITALIANE
Vi ricordiamo ancora una volta che il 100 % dei vaccini prodotti nel mondo, contiene delle sostanze tossiche e sopra tutto contaminanti pericolosi che derivano dal tipo di coltura sui quali vengono “prodotti”, che in genere sono di origine animale, ma che di fatto vengono inoculati in milioni di individui con il vaccino.
Pensate che fino ad oggi i test per i vaccini (rarissimi) od i farmaci (più frequenti) su cavie umane vengono anche effettuati dalle case farmaceutiche nei paesi occidentali ed in quelli del terzo mondo all’insaputa delle popolazioni ed alcune volte nei paesi “civili” su detenuti o su volontari pagati ma consapevoli di ciò che può loro accadere.
Recentemente e nell’era “moderna e civile” si sta modificando il modo di agire di queste case farmaceutiche; pensate che negli USA per avere delle cavie umane da sottoporre ad esperimenti con nuovi farmaci, vaccini ecc., si fanno pubblicare degli annunci pubblicitari sui giornali nei quali si invitano le persone che abboccano a soggiornare gratuitamente in un certo luogo, con un tenore di vita da ricchi ma a spese dell’azienda farmaceutica; questa offerta viene fatta senza metterli al corrente delle vere pericolosità, che in realtà sono sempre più gravi di quanto gli sperimentatori sappiano o dicano; questa prassi è tollerata dal Ministero della Sanità degli USA; questo pur di avere delle cavie umane ignare ed inconsapevoli di quanto accade loro; questo senza contare che se queste cavie sono ancora in età prolifica, essi inseriranno nella loro progenie tutte le informazioni incise dai farmaci o vaccini che hanno consumato per prova nei vari test, sempre che sopravvivano nel tempo senza molti danni.
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GRAVE reazione avversa intestinale, dopo somministrazione del vaccino RotaTeq
(vaccino per le gastroenteriti pediatriche)
Sono giunte all’FDA (Food and Drug Administration) 28 segnalazioni di neonati con grave reazione avversa a livello intestinale dopo aver ricevuto il nuovo vaccino di Merck & Co, RotaTeq.
Negli Stati Uniti sono state distribuite 3.5 milioni di dosi del vaccino, non tutte somministrate.
I neonati sono andati incontro a intussuscezione, un’invaginazione intestinale che consiste in uno scivolamento di un tratto dell’intestino dentro un altro tratto dello stesso intestino, con conseguente ostruzione intestinale. L’intussuscezione è una condizione potenzialmente minacciante la vita che causa un forte dolore addominale.
Un ritardo nell’intervento chirurgico può comportare un esito fatale.
Casi di intussuscezione avevano indotto le Autorità Sanitarie, nel 1999, a ritirare dal commercio il vaccino RotaShield della società farmaceutica Wyeth.
RotaShield era un vaccino attenuato contro il rotavirus che era stato approvato dall’FDA nel 1998.
Appena dopo l’approvazione si erano presentati casi di intussuscezione.
Il sistema di sorveglianza degli Stati Uniti VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) aveva registrato 76 casi, con il 70% di manifestazioni dopo la prima dose del vaccino.
Queste segnalazioni indussero i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) a chiedere il ritiro del vaccino, che avvenne nell’ottobre 1999.
Fonte: FDA, 2007 – Xagena 2007
Intussuscezione dopo somministrazione del vaccino RotaTeq
L’FDA ( Food and Drug Administration) ha informato di aver ricevuto 28 segnalazioni post-marketing di intussuscezione dopo somministrazione del vaccino anti-rotavirus RotaTeq, prodotto dalla società farmaceutica Merck & Co.
L’intussuscezione è una grave condizione, potenzialmente minacciante la vita, in cui parte dell’intestino scivola all’interno di un altro tratto intestinale, provocando ostruzione dell’intestino. L’intussuscezione avviene generalmente quando l’intestino tenue si congiunge con il colon. L’intussuscezione può presentarsi spontaneamente anche in assenza di vaccinazione.
Dei 28 casi di intussuscezione segnalati dopo vaccinazione con RotaTeq, quasi la metà si è presentata nel periodo compreso tra i giorni 1 e 21 successivi alla vaccinazione.
Il range è stato di 0-73 giorni.
Sedici dei 28 casi di intussuscezione hanno richiesto l’ospedalizzazione e l’intervento chirurgico a livello intestinale.
RotaTeq è un vaccino che trova indicazione nella prevenzione della gastroenterite da rotavirus.
Il vaccino è stato approvato dopo essere stato valutato su 70.000 neonati, di questi 35.000 hanno ricevuto il vaccino e 35.000 il placebo.
Nel corso degli studi di pre-marketing, 6 neonati trattati con RotaTeq hanno presentato intussuscezione, contro 5 ai quali era stato somministrato placebo.
Per valutare la sicurezza di Rotateq, la società produttrice del vaccino, Merck & Co, sta conducendo uno studio di post-marketing su quasi 44.000 neonati.
Contemporaneamente, il CDC Vaccine Safety Data Link sta conducendo un altro studio di post-marketing su circa 90.000 neonati.
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DANNI dei VACCINI
Riassumendo, la scia dei disastri del vaccino si sta ingrossando. Non solo le vaccinazioni non sono efficaci nel migliorare la salute dei bambini e di chi le riceve, ma causano gravi problemi di salute e sofferenze alle loro famiglie, imbrogliando le vittime dei vaccini.
I genitori dei piccoli in età di vaccinazione dovrebbero usare il loro discernimento ed informarsi loro stessi sui reali pericoli di questa procedura medica non scientifica, inutile, dannosa ed invasiva.
Non importa quanto si cerchi di imporre i vaccini, la vaccinazione non e’ obbligatoria in Australia (sebbene il Ministero Liberale Federale della Sanità abbia annunciato un piano per renderlo tale nel prossimo – il che, al momento, suona più come una minaccia) e i genitori non devono vaccinare i loro figli…………..
L’incapacità di ascoltare ed osservare la verità ha creato un manipolo di medici praticanti che infliggono il male anziché curare, che diventano accusatori anziché aiutare e che stanno decisamente nascondendo – consapevolmente o inconsciamente, ma con una frequenza paurosamente in aumento – i disastri creati dai loro inutili intrugli mortali e dalla loro assistenza ipocrita.
Forse dovrebbe essere introdotto il termine “boomerang di Munchausen” per descrivere quei membri della professione medica che ingannano le vittime dei loro dannosi interventi (i vaccini in particolare).
Vorrei ricordare a coloro i quali potrebbero ancora pensare che i rischi delle lesioni da vaccino siano superati dai benefici stessi, che le malattie infettive sono benefiche per i bambini perché preparano e fanno maturare il loro sistema immunitario. Queste malattie rappresentano anche delle pietre miliari dello sviluppo.
Avere il morbillo non solo fornisce nessuna immunità specifica al morbillo stesso per tutta la vita, ma anche una immunità non specifica ad una moltitudine di altre, più serie condizioni: malattie degenerative di ossa e cartilagini, certi tumori, malattie della pelle ed immunoreattive (Ronne, 1985).
Si è scoperto che gli orecchioni proteggono contro il cancro alle ovaie (West, 1966). Quindi non c’è alcun bisogno di tentare di impedire che i bambini contraggano malattie dette impropriamente infettive.
Inoltre, secondo la ricerca immunologica ortodossa, i vaccini non immunizzano, ma sensibilizzano; essi rendono i riceventi più suscettibili alla malattia (Craighead, 1975).
Proprio i bambini vaccinati soffrono di malattie croniche (l’asma e le costanti infezioni agli orecchi, otiti, sono due dei molti effetti collaterali dei vaccini); sviluppano effetti collaterali a malattie quali polmonite o morbillo atipico (che ha un rischio di mortalità pari al 12-15 per cento); o possono incontrare delle difficoltà nel decorso di malattie innocue come la varicella, poiché il loro sistema immunitario è stato annientato dai vaccini.
A conclusione della questione, invito i genitori a porsi alcune domande.
Avete notato quanto premono per le vaccinazioni con minacce, coercizioni, imbrogli e misure punitive in danaro, con i genitori che vengono poi accusati di ciò che è provocato dagli effetti collaterali dei vaccini stessi ?
Vorreste soccombere allo stesso tipo di pressione se un qualunque altro prodotto venisse imposto con la stessa veemenza ?
Non sareste sospettosi e non vi chiedereste che cosa non va nel prodotto, se ne venisse forzato il consumo ?
Perche’ cosi’ tanti genitori attenti, come pure molti medici informati, ora rifiutano la vaccinazione ?
Non dovreste sospettare di un sistema medico che vi costringe, che non accetta la responsabilità dei danni inferti dal vaccino e, in modo illegale, cerca di togliervi il vostro diritto costituzionale, democratico e legale di esercitare il controllo sulla vostra salute e su quella dei vostri figli, senza essere vessati e ingannati ?
Tratto da: censurati.it
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Sindrome POST-VACCINICA: Diagnosi, trattamento, prevenzione – Settembre 1997
PREFAZIONE
La “sindrome post-vaccinica” è ormai da anni una diagnosi sempre più comune nella mia pratica medica. Ho gradatamente costruito un metodo efficace per il suo trattamento. Considero un dovere divulgare le mie scoperte, per i medici, i genitori e tutte le persone più o meno coinvolte in questo argomento. Sono cosciente dell’importanza di questa nuova diagnosi ed anche della delicatezza dell’argomento; per questo motivo ho compilato il presente libro con la massima cura.
Prima della pubblicazione ho apportato più volte cambiamenti al testo per includere le opinioni di un certo numero di colleghi sul suo contenuto, cercando di non distrarmi però dalla sua essenza. Devo ringraziare di cuore tutti per i loro suggerimenti, in particolare: la pediatra Yvonne Pernet, l’omeopata unicista Peter Guinée, il naturista Noor Prent-Tromp, il medico di base Adrian van de Sande e Martin Wyers, i medici omeopatici José Vermeulen e Hans Reijnen, i genitori Ellen e Johan Huiskens, Mart e Marijet van Poppel, Wil Yvonne Wijers, Wilma Bloemsma e in ultimo mio figlio Gael, studente in medicina.
Sono contento di dedicare questo studio a tutti i bambini che si sono trovati a sperimentare gli effetti negativi dei vaccini, e ai loro genitori che si sono spesso trovati di fronte a momenti di grande incertezza e a domande senza risposta.
Spero con esso che tante sofferenze non necessarie vengano evitate e che possa iniziare così una prevenzione ed un trattamento efficace della sindrome post-vaccinica.
SOMMARIO
Obiettivo. L’identificazione di una nuova sindrome in medicina, la “sindrome post-vaccinica” (*). Inoltre una descrizione della sua diagnosi, del metodo per trattarla, e la sua prevenzione.
Scopo. Le scoperte di cui parlerò sono il frutto consolidato di accurate osservazioni che coprono un certo numero di anni, basate sul dialogo con i genitori e i pazienti, e dall’esperienza acquisita dal trattamento e dalla prevenzione di questo disturbo.
Metodo. La tecnica omeopatica, includendo l’uso dei vaccini attentamente potenziati (*) e diluiti, che confermano la diagnosi, la terapia e la prevenzione.
Risultati. I risultati raggiunti con l’uso dei vaccini potenziati nella diagnosi e allo stesso tempo nel trattamento della SPV (sindrome post-vaccinica) appaiono così consistenti e risolutivi, che il metodo in sé stesso può essere usato come prova conclusiva nei confronti della questione, spesso controversa, dell’esistenza o meno della SPV in un paziente. Tutto ciò verrà chiarito da più di venti casi clinici.
Conclusioni. La diagnosi di “sindrome post-vaccinica” ha ormai indiscutibilmente un posto preminente nella diagnostica pediatrica. Questa condizione clinica può essere trattata con successo usando vaccini potenziati, come verrà descritto in questo libro.
Le implicazioni e i chiari risultati delle misure preventive ottenute con vaccini potenziati per evitare la SPV, potranno essere forniti e successivamente dimostrati per mezzo di un progetto di ricerca parallelo. (*)
Raccomandazioni. Le osservazioni ottenute e valutate con grande attenzione e l’uso di vaccini potenziati ci hanno indotto a stilare una lista di raccomandazioni nel rispetto delle norme di legge olandesi, come risulta dal capitolo “Raccomandazioni”.
INTRODUZIONE
Il mio interesse per le vaccinazioni e i loro effetti collaterali risale a circa venti anni fa, quando i miei figli erano piccoli. In tutto questo lungo periodo ho collezionato informazioni e, durante gli ultimi dieci anni, ho anche preso nota di tutti i casi che ho visto nella pratica.
La pratica omeopatica ha riconosciuto sempre che malattie croniche possono originare a seguito di vaccinazioni, già dai tempi della vaccinazione antivaiolosa del secolo scorso. Per moltissimo tempo Thuja fu riconosciuto dagli omeopati come il rimedio principale per questi disturbi; ma l’applicazione di questa prescrizione è apparsa a me personalmente, da subito, del tutto insoddisfacente. Circa dieci anni fa acquistati un libro “La médecine retrouvée” scritto dal collega Jean Elmiger, che cambiò il mio punto di vista sul metodo di trattamento dei disturbi post-vaccinici ed anche le mie frequenti sensazioni di scoraggiamento cominciarono a diminuire.
Il metodo che descriveva era molto semplice sia per il trattamento che per la prevenzione. Io stesso presi l’abitudine di indagare sulla storia personale legata alle vaccinazioni in ciascun bambino e frequentemente le mamme con gratitudine mi dicevano: “Quanto lei dice è ciò che ho sempre pensato, ma nessun medico mi avrebbe mai creduto; continuano a sostenere che i disturbi di mio figlio non hanno nulla a che fare con le vaccinazioni”.
I vaccini hanno in realtà più effetti collaterali di quanto fin qui studiato.
Va ricordato che essi sono generalmente composti da sostanze tossiche e da bacilli attenuati, morti (*) antibiotici (neomicina), tra cui impurità (fosfato di alluminio, idrossido di alluminio, thiomersal – un composto mercuriale -, formaldeide (sostanza cancerosa) 2-fenoxietanolo, albumine, ecc.).
La mia tesi illustra che le vaccinazioni possono essere responsabili di seri problemi per la salute sia in forma acuta che cronica.
Mi piacerebbe portare questo piccolo libro all’attenzione di tutti i dottori, dei genitori e dei pazienti che in qualsiasi modo si siano trovati coinvolti a combattere le conseguenze di una vaccinazione.
Saranno analizzati i seguenti argomenti: la sindrome post-vaccinica, il metodo omeopatico, la conferma della diagnosi, le possibilità per il trattamento della SPV, la prescrizione, le misure preventive, l’indebolimento del sistema generale immunitario, le implicazioni per future ricerche, alcune raccomandazioni per la politica delle vaccinazioni, e le mie conclusioni personali.
Per facilità di lettura ho cercato di mettere insieme tutti i casi clinici in un capitolo separato alla fine del testo, cui il lettore può riferirsi per convenienza.
DESCRIZIONE ESSENZIALE DELLA “SINDROME POST-VACCINICA”
I sintomi inclusi in questa sindrome originano da due fonti. La prima fonte, che comprende un grande numero di sintomi che già esistono nella letteratura medica classica, e altri, che invece vengono dalla mia osservazione clinica. Va enfatizzato in questo contesto che ogni singolo sintomo che si manifesta a seguito di una vaccinazione e che scompare subito dopo il trattamento con il suo vaccino potenziato, va considerato causato dalla vaccinazione suddetta.
La SPV può essere divisa in una sindrome acuta ed una cronica. Questi sono i sintomi della sindrome acuta: febbre, convulsioni, distrazione, encefalite e/o meningite, gonfiori degli arti intorno al punto di inoculazione, tosse pertussoide, bronchite, diarrea, eccessiva sonnolenza, pianto frequente ed inconsolabile, urla acute e penetranti (cri encéfalique), svenimento/shock, polmonite, morte, morte in culla (va notato che in Giappone, paese dove il vaccino per la pertosse viene effettuato all’età di due anni, la morte in culla, statisticamente parlando, è praticamente inesistente).
Con uno studio attento ed accurato dei casi clinici arriviamo invece alla seguente lista di sintomi della SPV cronica: raffreddori, espettorato verdastro o color ambra, infiammazione agli occhi, perdita del contatto visivo, strabismo, otiti medie, bronchiti, tosse, asma, eczema, allergie, infiammazioni alle articolazioni, stanchezza e mancanza di vigore, sete eccessiva, diabete, diarrea, stitichezza, cefalee, disturbi del sonno con momenti di risveglio e pianto, epilessia, rigidità dei muscoli della schiena, crampi muscolari, sensazione di testa leggera, mancanza di concentrazione, perdita di memoria, disturbi della crescita, mancanza di coordinazione motoria, disturbi dello sviluppo psicofisico, disturbi comportamentali come irritazione e aggressività, cattivo umore, squilibri emotivi, confusione, mancanza di volontà, torpore mentale, etc.
Questa lista è inevitabilmente incompleta poiché i disturbi post-vaccinici possono essere estremamente divergenti. La diagnosi non si basa tanto “sulla sintomatologia attuale” quanto piuttosto su quella che inizia dopo l’inoculazione dello specifico vaccino.
Tanto per complicare le cose va detto che non è possibile attribuire certi sintomi individuali alla SPV specificatamente in relazione alla vaccinazione trivalente o alla trivalente con pertosse, o alla vaccinazione rosolia-morbillo-parotite o ancora alla vaccinazione anti-haemophilus B; infatti nella pratica osserveremo che ciascun vaccino può essere responsabile di molti dei sintomi riferiti prima, ma anche di ulteriori sintomi non riferiti nell’elenco.
Non vi è un chiaro limite tra disturbi acuti e cronici in quanto i disturbi acuti sono spesso l’inizio di una sofferenza cronica.
Il fatto che un paziente non ha riferito reazioni dirette in seguito ad una vaccinazione non esclude necessariamente la possibilità che il vaccino stesso sia responsabile di disturbi cronici. Questi disturbi diventano ben chiari solo dopo una, due, o anche più settimane e il medico non fa diagnosi di SPV in un caso cronico perché l’intervallo spazio – temporale tra la causa (vaccinazione) e la comparsa della malattia è fondamentalmente confuso.
Il caso numero 12 (Ellen) pag. 37 dimostra ciò. Spesso infatti è solo dopo la seconda, terza o quarta somministrazione di un vaccino che i problemi appaiono improvvisamente. Un buon esempio in merito è il caso numero 1 (Jurgen) pag. 16.
IL METODO OMEOPATICO
La diagnosi, il trattamento e la prevenzione vengono realizzati in accordo con il metodo omeopatico. Una conoscenza di base dell’omeopatia è dunque necessaria. L’omeopatia fu scoperta e diffusa in tutto il mondo 200 anni fa dal medico tedesco Samuel Hahnemann.
I principi dell’omeopatia si basano sulla legge dei simili. Ciò significa che i malati andranno trattati con medicamenti che producono in individui sani sintomi che sono simili a quelli che sono presenti nel paziente. Le proprietà dei medicamenti vengono poi pubblicate nella materia medica.
Il rimedio omeopatico agisce sull’aspetto più profondamente energetico del disturbo, che ne è il responsabile primario.
E’ chiaro perciò che le malattie possono diventare croniche solamente se la sostanza iniettata – limito le mie considerazioni qui solo a malattie associate con le vaccinazioni – avrà già creato un disturbo energetico, o un danno evidente ai tessuti. La sostanza iniettata è rapidamente escreta dal corpo e può essere causa di un disturbo cronico solo nel caso in cui il tessuto sia stato danneggiato.
Le malattie croniche associate con la SPV saranno quindi prevalentemente basate su un disordine energetico.
I rimedi omeopatici diventano curativi in quanto fortemente diluiti e potenziati. Il nostro punto di partenza per il trattamento della SPV è una diluizione 1:100 in acqua pura del vaccino, energicamente scosso 100 volte (potentizzazione). Questo trattamento ci porterà alla potenza 1K o 1C. Una parte di essa viene poi mescolata con 99 parti di acqua e potentizzata 100 volte per produrre la potenza 2K o 2C. Se useremo ripetutamente la stessa fiala produrremo le potenze K o Korsakov. Se invece useremo una fiala diversa per ciascuna diluizione, otterremo le potenze CH o centesimali hahnemanniane. Continuando questa procedura 30 volte, otterremo la 30K o 30C. Per guarire da una malattia in modo completo è spesso necessario somministrare rimedi di differenti livelli energetici. Tanto più alta la potenza tanto più sottile sarà la vibrazione del rimedio. E’ stato osservato sperimentalmente che taluni livelli di potenza portano a migliori risultati, così per anni abbiamo usato in sequenza la 30CH, la 200CH, la 1000CH (MCH), e la 10000CH (XMCH). Personalmente uso sempre le potenze K, ma gli stessi risultati possono essere ottenuti usando le potenze CH.
Una 30K o 30 CH può essere definita come una potenza puramente energetica che è stata diluita in modo seriale 30 volte (100-30) e potenziata 30×100 volte (10030).
Se è un vaccino la causa di un disturbo, quello stesso vaccino in diluizione omeopatica (DKPT 30K) sarà il rimedio perfettamente corrispondente (simillimum) e potrà perciò essere considerato sia un rimedio che un agente diagnostico.
NB: (L’autore usa le potenza K, quindi il lettore troverà nel testo 30K, 200K, MK, XMK, cui può far corrispondere dosi 30CH, 200CH, MCH, XMCH.)
PRINCIPI GENERALI
Come può essere possibile che diluizioni omeopatiche di un vaccino possono curare dei disturbi causati dallo stesso vaccino? In realtà il vaccino è l’agente della malattia e l’omeopatia ha fin dalle sue origini usato degli agenti che causano malattie, trasformandoli in rimedi dopo diluizione e potentizzazione. Medicamenti come Tuberculinum (tubercolosi), Syphilinum (sifilide) e Medorrhinum (gonorrea), furono applicati con successo nel diciannovesimo secolo, e tuttora usati frequentemente in omeopatia.
Quando una malattia si è instaurata sul livello energetico – stiamo parlando di malattie croniche – sarà possibile usare l’agente causale della malattia in forma potenziata (rimedio omeopatico). Queste malattie possono essere causate non solo dai vaccini, ma anche da altre medicine allopatiche. Il decorso della malattia di Peter, caso 2 pag. 32 è un chiaro esempio di ciò.
Malattie ad insorgenza naturale, come varicella, influenza, Pfeiffer, cytomegalovirus, etc. possono ugualmente essere causa di sintomi cronici molto tempo dopo la scomparsa della malattia attuale.
Vedi caso 3, Henri, pag. 32.
DIAGNOSI
La SPV si diagnostica essenzialmente sulla base di domande attentamente scelte e dirette al paziente o ai suoi genitori.
Il medico dovrebbe sempre considerare con serietà una diagnosi di sindrome post-vaccinica ogniqualvolta i disturbi cominciano dal momento della vaccinazione o in periodo immediatamente successivo. Il trattamento, seguendo le indicazioni di questo libretto, dovrebbe essere considerato come elettivo. Ciò anche per ovviare una penosa e infinita serie di esami e terapie, come molti casi clinici illustreranno successivamente. Laddove osserveremo risultati positivi con questo trattamento, la sospetta diagnosi di SPV verrà confermata. Solo in un secondo tempo, se il paziente non trarrà un beneficio completo dal trattamento effettuato, sarà opportuno far seguire una diagnosi di follow-up. Il caso clinico seguente ci illustra quanto lungo e penoso possa essere questo processo.
Caso 4
Luuk è nato ai primi di novembre del 1994 e ha ricevuto il 15 febbraio 1995 la prima inoculazione di DKTP/HIB (*). Alcuni giorni dopo si ammalò; presentava un quadro caratterizzato da respiro corto e rumoroso. Il medico di famiglia prescrisse Bricanyl e Clamoxyl (*), ma non fu sufficiente per cui fu somministrato un 2° ciclo di Clamoxyl. L’11 di aprile il reperto obiettivo indicava che i suoi polmoni erano completamente puliti e così ricevette la seconda inoculazione di DKTP/HIB. Due giorni dopo manifestò una diarrea della durata di una settimana, per la quale lo stesso medico prescrisse Diarolyte (*). L’11 maggio fece la terza vaccinazione di DKTP/HIB ed il 16 maggio il bambino ripresentò dispnea per la quale il suo medico riprescrì il Clamoxyl, questa volta insieme a Deptoprine.
Visto che la condizione di Luuk non migliorava, a metà giugno venne somministrato Atrovent e Erythrocine (*). Il 23 giugno un nuovo ciclo di Erythrocine con aggiunta di Zaditen (*), e il 13 luglio (4 mesi dall’inizio della sua malattia) fu visto da un pediatra, che non fece alcuna diagnosi ma suggerì di sospendere il trattamento. La salute di Luuk migliorò gradualmente. Il 21 novembre venne somministrata la 4° DKPT/HIB. Il 26 di novembre cominciò ad avere scariche di muco nasale, a tossire e a soffrire nuovamente di dispnea.
Luuk era in viaggio per andare a trovare i nonni in un’altra città e la madre consultò un medico di base del luogo, che diagnosticò SPV e suggerì alla madre di portarlo al mio studio. Il lunedì successivo visitai il bambino che presentava difficoltà respiratorie e un forte stato di congestione polmonare.. Prescrissi una soluzione di DKTP/HIB 30K. Già nelle prima 24 ore i problemi respiratori erano migliorati.
Per diversi giorni continuò a tossire e ad espettorare e durante la settimana successiva il catarro scomparve completamente.
Per completare l’eliminazione del disturbo causato dai vaccini gli venne prescritta una serie successiva di vaccini potentizzati dalla 30K alla XMK per 4 giorni consecutivi. Da allora (sono trascorsi 9 mesi) Luuk non si è più ammalato.
A causa della sua grande efficacia ed affidabilità questa metodologia ci offre una opportunità eccellente per stabilire la causa di certe malattie. Possiamo seguire passo dopo passo quale vaccino o medicina sia stata causa di un certo disturbo. Questo schema ci permette anche di scoprire la causa della tanto discussa “Sindrome della giungla” (“Jungle syndrome”), un disturbo che ha colpito moltissimi giovani soldati e per la quale la medicina tradizionale non ha potuto offrire nè una procedura diagnostica efficace ne una soddisfacente terapia. Il caso di Johan, un marinaio di 19 anni, è un chiaro esempio di questa procedura diagnostica e terapeutica (vedi il caso 5, pag. 33).
TRATTAMENTO
Il trattamento avviene con vaccini potenziati. Il miglior metodo per una SPV cronica di solito è la somministrazione del rimedio in quattro differenti potenze per quattro giorni consecutivi; il primo giorno 30CH, il secondo giorno 200CH, il terzo giorno MCH, e il quarto giorno XMCH. Ogni somministrazione consiste in circa dieci globuli da sciogliere direttamente in bocca senza alcun liquido.
I granuli si sciolgono completamente in circa un minuto. E’ buona prassi consigliare di non mangiare o bere o lavarsi i denti mezz’ora prima e dopo questa somministrazione, per permettere al medicamento di agire senza interferenze. Se i sintomi si aggravano dopo una di queste quattro potenze, sarà sempre necessario aspettare la fine della reazione prima di continuare il trattamento.
In questi casi viene ripetuta la stessa potenza. Questo procedimento viene continuato finché il paziente non avrà più reazioni, cosa che in genere avviene dopo una o due dosi ripetute. A questo punto la serie viene completata. E’ anche possibile trattare una reazione curativa grave con una dose 30CH sciolta in soluzione. In questo caso si sciolgono dieci globuli in mezzo bicchiere d’acqua che viene poi somministrata, un sorso o un cucchiaino, ogni volta per uno o due giorni. La reazione più comune in questi casi è la comparsa di febbre, che non richiederà particolari trattamenti. Se un bambino è vulnerabile, per esempio a causa di complicazioni da uso di vaccinazioni multiple o se è un vero caso di ipersensibilità, ciascuna potenza può essere somministrata settimanalmente.
Eventuali reazioni gravi possono allo stesso modo essere trattate con ripetizioni settimanali della stessa potenza, fino alla completa assenza di reazioni. Se i disturbi non sono completamente scomparsi, dopo tre settimane, l’intera serie può essere ripetuta. In genere è sufficiente un numero di serie da una a tre.
Nei casi acuti il trattamento è praticamente lo stesso, e si differenzia solo nel fatto che daremo preferenza alle soluzioni acquose delle potenze 30CH o 200CH, come descritto precedentemente. Questa soluzione è somministrata sotto forma di un sorso o un cucchiaino ogni ora, per un certo numero di giorni; generalmente tre giorni saranno sufficienti. (vedi il caso 6, Ragma, pag. 34).
Anche casi di SPV di lunga durata possono essere trattati con successo, come è illustrato dal caso 7 pag. 35, che durava già da undici anni e il caso 8 pag. 36, che aveva un’anamnesi vecchia di 17 anni. In entrambi i casi i disturbi vennero completamente curati.
PREVENZIONE
I medici omeopatici raccomandavano, e molti ancora raccomandano, una dose di Thuja 30CH prima di una vaccinazione. Personalmente ho avute esperienze del tutto negative con questa metodologia e non sono mai stato in grado di confermarne l’efficacia. La pediatra Yvonne Pernet ha raccomandato per molti anni una dose di Thuja 30CH anche ai genitori di tutti i bambini che venivano vaccinati. Quando cominciò anche lei ad utilizzare come preventivi i vaccini potenziati, la differenza nei risultati fu nettissima. Con questo nuovo metodo infatti vi era una chiara riduzione degli effetti collaterali da vaccino. Infatti in questo modo il livello energetico viene salvaguardato in modo tale che il vaccino non sarà in grado di disturbarlo. E’ come se l’organismo venisse preavvertito che una malattia “artificiale” si sta avvicinando e può perciò mantenere con più efficacia il suo equilibrio.
Va ricordato che malattie croniche possono insorgere soltanto perché i livelli più profondi della nostra energia sono stati disturbati.
Si procede come segue: due giorni prima della vaccinazione si deve somministrare il vaccino potenziato (per esempio DKPT) alla 200CH, circa dieci granulini, da ripetersi dopo la vaccinazione lo stesso giorno. I granuli sono di lattosio e saranno rapidamente sciolti in bocca. Se non vi saranno successive vaccinazioni per qualche tempo, considero una buona idea somministrare lo stesso vaccino potenziato il mese dopo, a potenze crescenti per quattro giorni consecutivi – 30CH, 200CH, MCH, XMCH – in modo da poter correggere qualsiasi possibile disturbo ai livelli energetici più profondi. Se nonostante tutto insorgessero complicazioni – la qualcosa non può mai escludersi completamente – nonostante tutte queste misure preventive, raccomando una soluzione acquosa della 200CH, da somministrarsi per tre giorni in fase acuta e di ripetere la intera serie le settimane successive (vedi il caso 9, Lisette, pag. 17).
DANNI AL MECCANISMO DI DIFESA IMMUNITARIO
Sebbene in astratto l’immunità dell’organismo contro certe malattie potrebbe aumentare per mezzo di un vaccino – che è ciò che si desidererebbe – la pratica in realtà mostra che l’intero sistema difensivo può risultarne molto indebolito. Osserviamo ad esempio un gruppo di bambini, apparentemente in buona salute, sviluppare dopo una vaccinazione tutta una serie di infezioni; oppure bambini in cui preesistenti disturbi si aggravano lentamente. E’ quanto illustrato dal caso di polmonite numero 6 (Ragma, pag. 34).
Un sistema immunitario indebolito si manifesta spesso con raffreddori cronici, infezioni agli orecchi, bronchiti e mal di gola.
Ciò che succede in genere è che il medico di famiglia e successivamente il pediatra prescriveranno la terapia antibiotica. In casi simili l’indebolimento dell’immunità è già osservabile: gli antibiotici saranno infatti meno efficaci e se ne renderanno indispensabili numerosi cicli consecutivi. E spesso nonostante ciò le infezioni possono continuare per settimane, persino mesi.
Questo indebolimento immunitario si potrebbe ascrivere a uno spostamento dal livello dell’immunità cellulare (legata all’attività dei leucociti) a livello della immunità umorale (quella legata all’attività anticorpale). Le vaccinazioni rinforzano l’immunità umorale e indeboliscono quella cellulare.
Se ciò accade quando il bambino ha solo pochi mesi di vita e la sua immunità cellulare è in via di formazione, la conseguenza sarà una forte diminuzione del suo meccanismo naturale di difesa e una maggiore sensibilità a contrarre infezioni in genere.
Johan E. Sprietsma (2) è dell’opinione che se il sistema immunitario dell’organismo viene spostato troppo dal livello cellulare al livello umorale diventa molto meno efficace e qualsiasi disturbo comincia ad assumere un carattere di cronicità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Ginevra, aprile 1977) ha confermato l’enorme incremento delle malattie infettive. Questo verrebbe spiegato come il risultato della raggiunta autosufficienza dei paesi ricchi e le deplorevoli condizioni igieniche nei paesi poveri. Ma è così vero che nei paesi poveri le condizioni sono oggi più deplorevoli di quanto non siano mai state ?
La malaria e la tubercolosi sono tornate in molte parti del mondo e sono diventate più difficili da fronteggiare. Lo stesso dicasi per la peste, la febbre gialla, la difterite e il colera. L’OMS considera tutto ciò conseguenza della penetrazione umana in aree della terra precedentemente non abitate , e della sovrappopolazione urbana. Il collasso degli stati del vecchio blocco sovietico e l’enorme mole del traffico aereo (più di 50 milioni di persone annualmente) sono spesso indicate come cause associate.
Peraltro le condizioni di vita in molte nazioni non sono profondamente cambiate per diverse decadi, e le migliorate condizioni economiche nei paesi ricchi non posso essere considerate tali da aver ridotto realmente la sensibilità alle infezioni; al contrario in queste aree riscontriamo un incremento di malattie infettive.
Altre cause considerate dall’OMS sono: l’invecchiamento, la migrazione, il turismo, e la produzione industriale del cibo. Quest’ultima causa certamente non va sottovalutata. Si è stabilito ormai che nel nostro opulento occidente stiamo gradualmente diventando sottoalimentati a causa dell’intera struttura della produzione della catena alimentare, in relazione alla preservazione, produzione e preparazione del cibo. La credenza che una dieta varia assicuri un’adeguata nutrizione è stata a lungo dibattuta ed è stata ora spazzata via dai risultati delle ricerche scientifiche. Ma l’OMS sembra non far caso al fatto che le popolazioni sia dei paesi ricchi che poveri mostrano scarse difese e sono perciò diventate più che mai suscettibili. Una persona con buone difese immunitarie non ha molta necessità di preoccuparsi delle malattie infettive. La medicina ufficiale attribuisce l’incidenza di una infezione a contaminazioni esterne laddove in realtà chi gioca il ruolo fondamentale è solo il sistema difensivo dell’individuo.
La sola causa che realmente incide sull’intera popolazione mondiale è la molteplicità di vaccini che vengono somministrati ai neonati, spesso entro pochi giorni dalla nascita. Sono in grado di affermare, avendo ormai un’esperienza di molti anni, che sono stati proprio questi vaccini a causare la caduta delle resistenze organiche a ogni sorta di malattia infettiva. Ho potuto osservare questo fenomeno sia in Olanda che in Nepal, dove ho lavorato per diversi mesi come medico omeopatico. Soprattutto nei paesi poveri, dove le difese generali sono basse, per malnutrizione e inadeguate condizioni igieniche, le vaccinazioni di massa hanno portato ad un fondamentale incremento nei pericoli per la salute umana e a ciò fa seguito che ogni malattia infettiva, sia vecchia che nuova, può esplodere con grande facilità.
Per esempio ai bambini nepalesi appena nati viene somministrata una iniezione di BCG, infettandoli con la tubercolosi prima della fine del primo giorno di vita, mentre non più tardi del 1979 la stessa OMS pubblicò i risultati di un progetto di ricerca parallelo molto esaustivo sull’efficacia della vaccinazione BCG nel sud dell’India, che coinvolse 260.000 persone che furono seguite con un follw-up di sette anni e mezzo. Vi parteciparono due gruppi tribali, e i risultati dimostrarono che la vaccinazione BCG era interamente priva di qualsiasi valore protettivo. (” La distribuzione di nuovi casi di tubercolosi bacillare tra i non infettati al momento dell’inoculazione non ha dimostrato alcuna evidenza di effetto protettivo da parte dei vaccini BCG “). Un anno dopo, in un articolo dal titolo,
E’ vero che la vaccinazione BCG protegge il neonato e il bambino piccolo?, H.G. ten Dam e K.L. Hitze asserirono che vi è pochissima evidenza diretta dell’efficacia della vaccinazione BCG contro la tubercolosi infantile (13). Mi è incomprensibile il fatto che in Nepal e in molti altri paesi si somministri una vaccinazione BCG alla nascita: è sicuramente non nell’interesse del neonato essere infettato con la tubercolosi, e ferito nel suo meccanismo generale di difesa, a una così tenera età. Se l’esposizione ad una infezione naturale alla tubercolosi non garantisce resistenza contro possibili successive infezioni tubercolari, come possiamo aspettarcela da una forma attenuata ?
E’ arrivato il tempo secondo me di fare serie considerazioni sugli effetti delle vaccinazioni verso l’immunità da quelle persone il cui interesse su questo argomento non è finanziario.
Hanse Rümke per esempio pediatra al RIVM(*), Bilthoven, Olanda, che è il responsabile della qualità della produzione dei vaccini in Olanda – ed è anche membro degli effetti collaterali! – parla del libro che avete in mano sulla SPV definendolo “pericolosa spazzatura” in quanto egli è seriamente preoccupato su ciò che potrebbe accadere se la SPV ricevesse un riconoscimento più ampio (7).
Anche qui, vediamo, esiste un conflitto di interessi. Io credo che i tempi siano maturi per un comitato sugli effetti collaterali del tutto indipendente, e in nessun modo coinvolto con la politica delle vaccinazioni. Fino ad ora gli effetti collaterali delle vaccinazioni sono stati considerati una minaccia alla politica delle vaccinazioni stesse e un’approccio più critico, persino quelli basati interamente sull’esperienza clinica, vengono derisi e indicati come “spazzatura” senza alcun confronto con i responsabili di queste serie ricerche.
Una ricercatrice, Viera Schneibner, che ha condotto una gigantesca quantità di ricerche sulle conseguenze da vaccini basate esclusivamente su materiali tratti dalla letteratura medica ortodossa, ha reso le sue conclusioni del tutto chiare già nel titolo del suo libro: Vaccinazioni, cento anni di ricerche ortodosse dimostrano che i vaccini rappresentano un assalto medico al sistema immunitario (11). Sono arrivato alla stessa conclusione dall’esperienza svolta nel mio ambulatorio privato e del tutto indipendentemente dalle sue investigazioni.
Gli esempi che seguono dimostrano come, la resistenza di un bambino piccolissimo possa essere quasi impercettibilmente indebolita, e anche l’alto livello di competenza necessario per riconoscere e diagnosticare questo processo come SPV ed infine trattarlo.
Caso 26
- Sabina aveva circa due anni quando la vidi per la prima volta, nel marzo 1997. I suoi problemi erano iniziati nel novembre del ’96 quando cominciò ad andare al nido. Aveva frequente catarro nasale, accessi di tosse, vomito e diarrea. Le furono somministrati tre cicli di terapia antibiotica ( novembre, dicembre e gennaio ). Prese la varicella alla fine di novembre. Prima di allora la sua vita era trascorsa senza particolari problemi. La gravidanza era anch’essa trascorsa bene e la bambina era nata da parto cesareo. Venne allattata al seno per sette mesi. Ricevette le prime vaccinazioni nei tempi dovuti. A seguito della prima DKTP/HIB ebbe il primo episodio di raffreddore e la sua ultima vaccinazione ( luglio 96 ), la MMR, non fu seguita da reazioni apprezzabili.Infatti i problemi iniziarono solo tre mesi dopo, quando iniziò a frequentare il nido tre volte a settimana. La madre la descriveva a questo punto come ” un vero supplizio “, un’aggressiva, che si arrabbiava rapidamente quando le cose non andavano e cominciava a tirare oggetti.Avida di apprendere, contenta, chiassosa, aveva anche problemi con l’alimentazione e il sonno. Era molto chiacchierona, con una reazione violenta al dolore e non poteva mai lasciar correre. Adorava essere abbracciata e le piaceva succhiare il ciuccio.Pallida d’aspetto, grande difficoltà a mangiare cibi caldi, ma aveva piacere a mangiare il pane. Beveva molto, specialmente se non stava bene. Aveva bisogno di mangiare molto tra i pasti. Vi è una forte storia di cancro e diabete nella famiglia; il ramo paterno tende all’obesità. Secondo un criterio omeopatico, questa bambina mostra chiaramente un quadro Saccharum, che perciò prescrissi alla dose 200K, una volta ogni due settimane.
Le difese immunitarie in questo caso erano state sicuramente indebolite. Era inoltre figlia unica, con pochi contatti con altri bambini. Questa è probabilmente la ragione del perché i suoi problemi cominciarono all’asilo nido.
Dieci giorni dopo l’inizio del trattamento la madre mi telefonò per dirmi che c’era stato un aggravamento e che Sabina presentava una temperatura di 40°C. Prescrissi Saccharum officinale 30K in acqua, un sorso ogni ora, ma la mattina dopo si era ulteriormente aggravata e la madre era in preda al panico. Prendemmo un appuntamento perché potessi vedere la bambina e mi sembrò trattarsi di un’otite bilaterale. A livello bronchiale non vi erano segni. Conclusi perciò che c’era un altro livello che stava bloccando l’efficacia del rimedio costituzionale (Saccharum officinale), un livello che faceva da schermo al livello energetico del Saccharum.
Quest’ultimo non era stato in grado di aumentare le difese della bambina e quindi quella sua debolezza a rispondere al trattamento doveva imputarsi a un’origine diversa da quella costituzionale. L’esperienza mi suggerisce ormai che le vaccinazioni sono la spiegazione più comune di questo tipo di problemi, e che in Sabina, con una vita così breve, questa era la spiegazione più probabile, quindi decisi di somministrare immediatamente MMR 30K, per combattere l’effetto di quel vaccino somministrato tre mesi prima.
Il giorno dopo Sabina era sfebbrata, dopo aver trascorso una buona nottata di sonno ed era visibilmente migliorata.
La somministrazione di MMR venne continuata con potenze più alte nelle settimane successive, e dopo cominciai con i vaccini potenziati DKTP e HIB. Fu così che Sabina venne completamente curata dalla SPV e fu solo allora che anche la madre realizzò che Sabina era stata sconvolta nel suo equilibrio prima del periodo dell’asilo nido. Ora la piccola ha ricominciato a essere una bambina felice, ed è tornata a essere la delizia di tutti i familiari.
Caso 27
- Il caso di Sanne è anch’esso molto interessante. E’ notevolmente malata: in particolare presenta attacchi epilettici e polmoniti. Ho la bimba sotto trattamento da sette anni e in tutto questo tempo non ha mai dovuto essere ospedalizzata, sebbene talvolta la cosa era fortemente nell’aria, e devo ammettere che in gran parte il merito va ai genitori, il cui coraggio e competenza hanno notevolmente influenzato il suo benessere. L’ho vista perciò molto di rado negli ultimi anni, perchè erano sufficienti le consultazioni telefoniche e la collaborazione con il medico di base, che la visitava di tanto in tanto, per tenere sotto controllo le polmoniti e per prevenire l’aggravamento dell’epilessia. Per queste situazioni la bambina rispondeva molto bene ad Opium e a Cuprum metallicum.E così arrivammo al nono compleanno; a questo punto si decise di vaccinare con la DTP e l’MMR, anche se non nella stessa giornata. Alla fine di febbraio la madre mi telefonò perché la solita polmonite sembrava imminente, ma stavolta Opium non funzionò, neanche a potenze crescenti. Il nuovo medico di base voleva ospedalizzare la piccola ma la madre si rifiutò: lei stessa predispose l’alimentazione per flebo e col suo consenso decidemmo di tentare la terapia antibiotica, sebbene in passato non avesse mai sortito un esito positivo. Sembrò migliorare all’inizio, ma il terzo giorno dopo il ciclo di antibiotici era esattamente nelle condizioni di partenza con una chiara polmonite in corso. Ci consultammo con il precedente medico di base. Prescrissi invano Cuprum metallicum e Cuprum sulphuricum. Perciò fece seguito un secondo ciclo di antibiotici, di nuovo senza effetti. Niente sembrava efficace.A seguito di un attento studio cronologico scoprii che Sanne aveva ricevuto la MMR a ottobre e la DTP sei mesi prima. Iniziai immediatamente con un sorso ogni ora di MMR 30K, e il giorno dopo la piccola ebbe un magnifico quadro sintomatologico tipo Opium. Dormì tutto il giorno, non si riusciva a svegliarla, gli occhi rivolti all’indietro. Guarì perfettamente in una settimana, prima grazie a Opium, poi a Cuprum metallicum. La sua reattività recuperò completamente dopo che anche la vaccinazione DTP venne disattivata.
Tutto ciò mostra chiaramente come un rimedio ” costituzionale ” per sette anni, sempre con grandi risultati, può fallire a causa delle inoculazioni, e come anche gli antibiotici possano fallire. Ciò che diventa indispensabile è quindi il ritorno alla norma del sistema immunitario, controbilanciando la SPV per far sì che i rimedi omeopatici ed eventualmente persino gli antibiotici possano funzionare di nuovo. I casi che seguono sono altri chiari esempi di gravi diminuzioni nella resistenza immunitaria: caso 10, Patrick, pag. 36, caso 11, Hanneke, pag. 37, e caso 12, Ellen, pag. 37.
CAMBIAMENTI DI UMORE, MODIFICAZIONI CARATTERIALI
Ci si può aspettare che un bambino con un raffreddore, o con difficoltà uditive e un’infiammazione all’orecchio diventi caratterialmente difficile, piagnucoloso, di cattivo umore, ecc. Vi è ancora un certo numero di bambini che sviluppa disturbi comportamentali dopo una vaccinazione, e che non possono essere semplicemente inquadrati dal punto di vista clinico come bambini difficili. Fino ad oggi nessuno ha posto un’attenzione approfondita ai disturbi di questo tipo e nessuno, a parte un gruppetto di “iniziati”, sospetta che le vaccinazioni possano profondamente interferire con il carattere dei bambini. I genitori mi dicono regolarmente dopo la terapia di neutralizzazione dei vaccini: “E’ incredibile, ma mio figlio è proprio come era prima, ed è di nuovo contento proprio come prima delle inoculazioni. Ha smesso di lamentarsi, ora è di nuovo un piacere passare il tempo con lui mentre prima era diventato un compito pesante”. E’ significativo che nella maggior parte dei casi i genitori non si erano particolarmente lamentati del comportamento dei loro figli; piuttosto erano venuti in ambulatorio per la cura di disturbi fisici. Questi genitori generalmente non si lamentano con il loro medico per i disturbi emotivi dei loro figli; solo in casi molto gravi questo avviene, e la causa del problema non viene mai associata alle vaccinazioni. Sono convinto che le due principali cause dei disturbi comportamentali nei bambini sono:
- a) un disordine nel metabolismo dei carboidrati (zuccheri)b) le vaccinazioni.
(Sono attualmente coinvolto in una ricerca sul punto a), il risultato della quale verrà pubblicato alquanto prima)
Caso 1
Jurgen ci dà un buon esempio di quanto sopra. Aveva esattamente un anno di vita quando la madre me lo portò per la prima volta in ambulatorio. A tre settimane di vita prese un raffreddore dal quale di fatto non era ancora guarito. Fino a sei mesi mostrava un carattere quieto ed amabile, ma questo aspetto rapidamente cambiò: divenne agitato, chiassoso e presentava spesso delle sindromi febbrili di un giorno, una decina di volte l’anno. La madre disse che il figlio era completamente cambiato, era difficilissimo accontentarlo, rifiutava di sederle in braccio, neppure per giocare o chiacchierare. Proprio nello stesso periodo aveva ricevuto varie vaccinazioni “senza assolutamente problemi”, con la sola eccezione un mese prima della quarta inoculazione di DKTP/HIB, cui seguì una reazione febbrile di un giorno. Ebbe anche difficoltà alla dentizione, con temperatura elevata e diarrea. I suoi raffreddori erano caratterizzati da rinorrea acquosa, espettorato mucoso e respirazione rumorosa. “Senti sempre qualche rumore” riporta la madre.
Dai sei mesi di vita furono aggiunti alla dieta lattea vegetali e succhi di frutta.
Il bambino dunque soffriva di raffreddori già a tre settimane di vita, lasciando presumere che avesse una tendenza innata alle infezioni, con difese deboli. Però l’enorme cambiamento caratteriale a sei mesi di vita fu la cosa che più mi colpì nel racconto. Teoricamente il cambio dietetico avrebbe potuto esserne responsabile, ma non fui molto convinto della spiegazione. Pensai piuttosto ad una sindrome post-vaccinica.
Questo significava perciò somministrargli una serie di DKTP/HIB potenziate che con ogni probabilità avrebbero dovuto invertire le modificazioni caratteriali. Le sue deboli difese immunitarie – indicate dai suoi continui raffreddori – sarebbero state trattate in seguito, dal momento che erano presenti già prima del periodo delle vaccinazioni. Dopo un ciclo di DKTP/HIB 30K, che venne somministrato la sera prima di andare al letto, ebbe crisi di pianto incessante per quattro ore, dopo di che il suo umore fu notevolmente migliorato. Ebbe scariche di diarrea il giorno dopo. La dose 30K fu perciò ripetuta alcuni giorni dopo, e quindi le altre potenze fino a completare la serie. Ho visto di nuovo Jurgen tre settimane dopo. La madre racconta che il suo carattere è notevolmente migliorato, il bambino è molto più contento, si fa tenere in braccio, si dimostra totalmente felice, per esempio quando i genitori ritornano a casa. E’ anche più contento nel modo di giocare, non passa più da un gioco all’altro, l’agitazione motoria è molto ridotta. Dall’inizio del trattamento ha spesso episodi di diarrea e di sonno agitato, con risvegli notturni e desiderio di giocare. Quando la madre esce di casa spesso urla. Ho perciò prescritto serie ripetute di DKTP/HIB potenziate, alle quali il bambino reagì con tre giorni di febbre a 40°C, rinorrea, tosse e congiuntivite. A questo fece seguito un periodo con frequenti attacchi di diarrea, rifiuto del cibo e continui raffreddori. Successivamente ebbe un periodo con disturbi fisici legati alla dentizione, tosse con espettorato e respiro rumoroso. Sembrava come se il paziente fosse disturbato da qualcosa di più delle conseguenze da vaccino, così decisi sulla base dei suoi sintomi di trattarlo con Cuprum Metallicum. Finalmente recuperò del tutto: riprese a dormire normalmente, la diarrea scomparve e così anche i raffreddori e le congiuntiviti. Jurgen è completamente guarito.
Caso 9
A seguito della inoculazione della DTP all’età di quattro anni, Lisette manifestò un enorme declino nel suo sviluppo, malgrado l’assunzione, due giorni prima della vaccinazione e poi anche lo stesso giorno, di una dose di DTP 200K. Cominciò ad avere dei disturbi di nutrizione , era sempre stanca ed anche forti episodi regressivi di ordine caratteriale: ricominciò a dire parole senza senso, voleva essere di nuovo allattata al seno e a bere dal biberon. Divenne apatica, restava tutto il tempo stesa a terra e voleva essere sempre coccolata. Nello stesso tempo sviluppo grande ipersensibilità al dolore. Somministrai la serie completa di DTP 30K, 200K, MK, XMK per quattro giorni, e da quel momento in poi i disturbi scomparvero completamente e il suo sviluppo continuò in modo normale.
Caso 25 (extra)
La madre di Lotte mi telefonò il 20 novembre 1995 perché la figlia di quattro anni con cui era in vacanza aveva cominciato a tossire. Manifestava inoltre una gran stanchezza e sembrava infelice visto che i sintomi non erano scomparsi da soli. La madre li attribuì al forte e inusuale caldo e al fatto che la bambina aveva da poco iniziato le scuole elementari. Alle mie domande dirette scoprii che aveva ricevuto il 26 giugno una iniezione DTP, apparentemente senza sviluppare problemi. La tosse cominciò circa una settimana dopo. Quindi la trattai per quattro giorni con la serie DTP 30K – XMK. Il 30 novembre la mamma mi telefonò per dirmi che tutti i sintomi erano scomparsi. Era scomparsa la tosse e la bambina era tornata attiva e di buon umore, come era sempre stata. Riportò che dopo la terza dose (DTP MK) Lotte ebbe una febbre a 38.5°C, e perciò la madre aspettò un giorno, ripeté la dose MK e quando non ci fu più alcuna reazione dette la dose XMK il giorno successivo.
POSSIBILITA’ DI AUMENTO DEI RISCHI NELLE GENERAZIONI SUCCESSIVE
Quando i genitori hanno avuto problemi di salute dopo una vaccinazione, che spesso sono passati inosservati, vi è una maggiore probabilità che la loro progenie possa soffrire di SPV. Il fatto che numerosi bambini della stessa famiglia abbiano manifestato disturbi nel periodo delle vaccinazioni ne può essere una conferma.
Caso 13
Il caso di Ralf è un esempio interessante. Mi ha consultato ad un anno e mezzo per un eczema iniziato all’età di sette mesi.
Una settimana dopo la vaccinazione DKTP/HIB e BMR iniziò a svegliarsi la notte con urla, in uno stato di vero panico, e rifiutava di andare a dormire; doveva essere allattato per riaddormentarsi. Dopo la terza inoculazione di DKTP/HIB iniziò anche a vomitare e ad evacuare feci di odore fetido. L’eczema si aggravò seriamente dopo il BMR, il bambino divenne aggressivo, teso e cominciò a tirare oggetti.
La madre mi riferì di un vero e proprio crollo nervoso. Mi disse che il bambino era stato del tutto tranquillo per i primi sei mesi e che per gli ultimi sei mesi era invece diventato agitato e incline a sviluppare continui raffreddori. Dal settimo mese cominciò a bere molto la notte, e dal BMR, anche durante il giorno. Fu trattato con la serie BMR 30K, 200K, MK, e XMK e alla distanza di tre settimane con la serie DKTP/HIB 30K, 200K, MK, e XMK. Dopo la serie BMR il bambino divenne molto più rilassato e contento e quando finì anche la serie DKTP/HIB tornò ad essere “il bimbo che era una volta” , come mi disse la madre. Tornò ad essere pieno di energia e un pò chiacchierone come era prima. Nonostante ciò la sua sete notturna non diminuì e il bambino non si calmava se non dopo aver bevuto. Sviluppò successivamente un altro brutto raffreddore accompagnato da feci viscide ed acquose. Ho fatto ripetere la serie BMR, e nei tre giorni successivi si svegliò di nuovo la notte urlando e manifestò anche la paura di andare a letto la sera, proprio come dopo l’inoculazione del vaccino BMR. Due settimane dopo ho ripetuto la serie DKTP/HIB e il bambino reagì allo stesso modo del BMR; anche queste reazioni duravano per un paio di giorni. Successivamente, e in poche settimane la sete eccessiva notturna scomparve, cominciò a dormire in modo progressivamente più profondo e nell’arco di tre mesi osservammo l’eczema decrescere senza ulteriori terapie. Tutti i sintomi che erano comparsi a seguito delle vaccinazioni scomparvero completamente.
Non tutti i bambini si aggravano e in modo così evidente dopo una vaccinazione. Ralf è stato uno dei pochi fortunati ad approfittare del piano di cura completo e programmato. Il bimbo appartiene ad una famiglia che ha una storia di gravi reazioni alle vaccinazioni.
La mamma infatti si recò in Indonesia nel 1983 e fu trattata con due iniezioni anti-colera, la DTP, l’antitifica, e una gamma globulina (*). Da allora cominciò a soffrire di affaticamento, che continuò per undici anni (caso 7, pag. 35). Anche suo padre era stato precedentemente in Indonesia, per il servizio militare, e fece le vaccinazioni necessarie. Ralf rappresenta il terzo caso in questa famiglia a mostrare problemi post vaccinazioni.
OSTACOLI IMPLICITI ALL’ACCETTAZIONE DELLA SPV
Accettare che una connessione tra le vaccinazioni e le loro conseguenze possa verificarsi solo se compare una malattia visibile nelle prime tre giornate equivale a rinnegare la realtà stessa della SPV.
Il periodo delle tre giornate permette solo la diagnosi di SPV acuta, e ci fa escludere le più importanti e vistose manifestazioni della SPV, cioè i casi cronici. Accettare quanto detto sopra taglia la testa completamente all’aspetto fondamentale dell’argomento oggetto di studio. Le statistiche disponibili sugli effetti collaterali delle vaccinazioni diventano perciò del tutto prive di significato, specialmente quando (come nel caso dei Paesi Bassi) i soggetti politici responsabili delle vaccinazioni fanno contemporaneamente parte del comitato che valuta gli effetti collaterali dei vaccini stessi. Una gran parte dei danni da vaccinazione si sviluppa in modo occulto e solo successivamente potrà essere svelata con la comparsa di sintomi, settimane o anche mesi dopo la somministrazione del vaccino.
Questa situazione è ben esemplificata dal caso di Sabina ( n. 26 ) del precedente capitolo. Il danno che ella subì divenne evidente solo quando, tre mesi dopo, vennero svolte indagini sul suo sistema immunitario, quando cominciò il lavoro alla nursery. Soltanto allora emerse il fatto che le sue difese naturali erano state indebolite dalla vaccinazione MMR , che fino a quel momento non aveva dato alcun problema visibile. Eppure sono proprio istanze di questo tipo, cioè ad esempio indicare come motivazione responsabile dei sintomi quella del contatto con altri bambini, piuttosto che il vaccino, quelle che tipicamente sono portate avanti da chi si oppone al riconoscimento della SPV. Non vengono svolte considerazioni sul fatto che originariamente erano presenti delle buone difese o che il bambino è in grado di evitare di ammalarsi in seguito a qualsiasi contatto al nido, all’asilo, a scuola o in qualsiasi altro luogo di incontro pubblico ove batteri e altri germi possano essere trasmessi. La somministrazione di vaccini potenziati ha dimostrato che nella maggioranza dei casi l’efficienza del sistema immunitario indebolito può essere ripristinata, così da poter considerare quei contatti sociali semplicemente la provocazione, non la causa, della malattia. Diventa facile, a questo punto, spiegare l’incidenza mondiale di ogni sorta di malattia infettiva. Dobbiamo chiederci – e solo un’accurata ricerca indipendente potrà dare una risposta soddisfacente – se non stiamo attivamente distruggendo un meccanismo indispensabile, di vitale importanza per la nostra sopravvivenza in un mondo dove i germi sono parte integrante del mezzo ambiente. Per molto tempo abbiamo tentato di combattere le difese generali con antibiotici, ma sembra che oggi un naturale sistema immunitario sia diventato di primaria importanza. Per quanto buoni i rimedi terapeutici tradizionali possano sembrare, mostrano sempre molte inadeguatezze.
E’ perciò essenziale osservare ciò che accade non solo nei primi tre giorni che seguono una vaccinazione, ma quanto avviene successivamente. L’uso di vaccini potenziati può svolgere un ruolo importante in questa fase. Infatti è un metodo che ci offre eccellenti opportunità per confermare o escludere una diagnosi. Ciò è prezioso e può anche aiutarci a chiarire e ad approfondire l’estensione reale di certi problemi.
Quanto segue dimostra come allo stato attuale certi casi acuti vengano presi clamorosamente alla leggera.
Caso 28
Anita ricevette la sua terza inoculazione combinata DKTP/HIB a cinque mesi. Quella sera stessa sviluppò una febbre a 40°, cominciò a piangere incessantemente e apparvero crampi gastrici. La madre cominciò a preoccuparsi e il giorno dopo consultò il medico. Esaminata la bambina questi disse di non poter escludere la possibilità di una SPV acuta, di cui comunque non conosceva il trattamento. Anita non migliorò e una seconda visita con lo stesso medico non sortì alcuna novità. Quando la madre il terzo giorno tornò alla clinica dove alla piccola erano stati inoculati i vaccini per chiedere consigli su questa possibile SPV, un’infermiera le rispose che le vaccinazioni non potevano essere causa di nessun disturbo poiché qualunque effetto sarebbe terminato entro le 24 ore. A questo punto la madre mi chiamò e io prescrissi immediatamente una soluzione di DKTP/HIB 30K, che portò Anita a completa guarigione in 12 ore. Quando successivamente telefonai al collega del centro di salute pubblica per fare le mie lamentele sul consiglio che era stato dato, mi venne data una risposta allo stesso tempo priva di senso e diplomatica, e che comunque escludeva qualsiasi rimando alla SPV. Egli ripeté che qualsiasi complicanza non poteva durare più di 24 ore. Piuttosto Anita avrebbe facilmente potuto contrarre un’infezione che non aveva nulla a che vedere con i vaccini somministrati, e che era migliorata spontaneamente proprio in concomitanza della mia prescrizione DKTP/HIB 30K. Per l’ennesima volta la realtà è negata ed è attribuita a coincidenze…
RICERCHE
Il passo successivo a quanto detto sopra sarebbe quello di iniziare un progetto di ricerca parallelo (*) e su vasta scala per cui a un gruppo di bambini viene data a scopo preventivo una dose 200CH di vaccino due giorni prima dell’inoculazione, come descritto sopra, e ad un altro gruppo un placebo.* Questa identica procedura ( 200 CH o placebo ) andrebbe ripetuta immediatamente dopo la vaccinazione. Un tabulato attentamente aggiornato del bambino e del suo stato di salute, prima dell’inizio delle vaccinazioni e delle sue eventuali reazioni ad esse, andrebbe conservato per valutare: febbre, pianto, insonnia, convulsioni, meningiti, epilessia, disturbi dei parametri di crescita, disturbi caratteriali, infezioni quali otiti, bronchiti, asma bronchiale, eczema, includendo lo sviluppo mentale e motorio. Il progetto dovrebbe coprire il gruppo di età dai tre mesi ai 18 mesi. In questo modo le differenti modalità di reazione, tra bambini trattati e non con diluizioni omeopatiche potrà essere osservato su un grafico. Un lavoro del genere creerebbe una dimensione di studio per questo problema, in quanto una comparazione tra bambini vaccinati e non vaccinati non è mai stata svolta finora in nessuna parte del mondo, nonostante la pratica delle vaccinazioni di massa. A queste condizioni nessun altro farmaco sarebbe permesso sul mercato.
RACCOMANDAZIONI
Oltre le misure preventive già descritte, consistenti nell’uso del vaccino potenziato alla 200CH, vi sono anche altre misure preventive che possono diminuire i rischi da vaccinazioni. Questo in primo luogo significa essere consapevoli di eventuali segnali provenienti dal bambino a seguito di una vaccinazione. E’ fin troppo frequente dare per scontato che tutto andrà per il meglio e che quindi il vaccino stesso venga somministrato di routine.
Caso 14
Nel “Tijdschrift voor Jeudgezondheidszorg” del ’94 vi è una interessante descrizione. “La commissione ha considerato il caso di una bimba, che ora ha due anni di età, il cui sviluppo psicomotorio è rimasto seriamente ritardato. A seguito del suo parto a termine (*) aveva manifestato un normale sviluppo e un normale peso. Si ammalò seriamente a seguito della seconda inoculazione del DKTP, con una temperatura di 41°C e sintomi chiari di pertosse: sei settimane dopo apparve chiaro che il suo sviluppo mentale era ritardato. Anche a seguito della prima DKTP la bambina si era sentita male con febbre a 40°C , attacchi di tosse con difficoltà di respiro e vomito, ma in modo meno vistoso rispetto alla seconda inoculazione.
Il comitato riconosce che sebbene un legame causale (*) con le due inoculazioni non possa venire escluso a priori, sembra piuttosto improbabile che il corso di questa malattia vada ascritta ad esse, in quanto ciò contrasta con la letteratura scientifica a nostra conoscenza”.
L’opinione della commissione rispetto a questo caso non è particolarmente interessante, ma significativa, in quanto sottolinea come questi problemi vengano generalmente affrontati. Ciò che mi sembra particolarmente rilevante è che i responsabili della commissione avrebbero potuto essere più cauti rispetto alla seconda inoculazione del DKPT, avendo visto la comparsa di tosse, oppressione toracica e temperatura a 40°C a seguito della prima. Sarebbe stato probabilmente molto opportuno decidere, nel richiamo del DKTP di non inoculare il vaccino anti-pertosse.
Per un altro esempio del genere vedi caso 11, Hanneke, pag.37.
Sarebbe ingiusto concludere da quanto riportato sopra che gli organismi responsabili non riportino in modo serio la descrizione dei disturbi. In realtà il problema ha due facce. In primo luogo, la maggior parte dei casi di SPV non raggiunge la commissione di controllo perché i dottori e i pediatri non hanno un training adeguato per riconoscere la sindrome post-vaccinica, e quindi ai genitori verrà detto che la vaccinazione non ha nulla a che fare con la malattia del loro figlio. In secondo luogo, la commissione stessa non possiede i giusti mezzi per stabilire una relazione definita con un vaccino laddove venga diagnosticata una sindrome post-vaccinica; tutto ciò comporta per i genitori una grande frustrazione per le insoddisfacenti risposte del medico di turno che cominciano con la frase: “Mi sembra improbabile che ….”. L’unica possibilità per una vera conferma scientifica sarebbe di stabilire una definita relazione in un rapporto di causa-effetto, ciò che fino ad oggi non è stato possibile.
Il metodo descritto in questo libro offre un’eccellente possibilità per compensare questa lacuna, con un vantaggio in più: quello di risolvere l’incertezza dei genitori e allo stesso tempo offrire buone prospettive di guarigione per il paziente.
Il dott. Jean Elminger nel suo libro La médicine retrouvée (3) dichiara che:
– le vaccinazioni vengono effettuate troppo prematuramente;
– troppi vaccini vengono somministrati contemporaneamente;
– i vaccini vengono somministrati troppo frequentemente;
– vengono usati i vaccini coltivati su proteine animali, che contengono anche additivi chimici che possono scatenare allergie.
Appare chiaro che qualche forma di azione preventiva potrà essere sviluppata verso queste circostanze.
Punto 1.
Le vaccinazioni vengono effettuate troppo prematuramente, nel senso che il neonato sta ancora sviluppando il suo naturale sistema immunitario, quello cellulare (generale), e con la vaccinazione sarà forzato a una stimolazione verso l’immunità umorale. Ne risulta un indebolimento del sistema immunitario nella sua totalità.
E’ interessante notare in questo contesto che la morte in culla è stata praticamente debellata in Giappone (1), che è un paese in cui il vaccino anti-pertosse non viene somministrato prima dei due anni di vita.
Punto 2.
Caso 15
Un buon esempio della pratica dei troppi vaccini somministrati insieme ci viene fornito dal caso di Marieke. La quarta inoculazione di DKPT e HIB venne posticipata di un pò di tempo; la bimba ricevette all’età di quindici mesi un’altra inoculazione di DKPT, HIB e BMR. Furono somministrati tutti insieme, in totale otto vaccini. La madre volle informarsi bene e mise in questione se questa procedura fosse giusta e le venne risposto affermativamente. Ebbe una reazione alle prime tre iniezioni di DKPT e HIB con una febbre oltre 39°C e con crisi di pianto inconsolabile – specialmente i primi giorni -. Il nono giorno dopo questa inoculazione massiva ebbe una crisi convulsiva con rantoli, respirazione ostruita e il lato destro del suo corpo divenne completamente rigido. La febbre salì fino alla temperatura di 41,2°C. Venne quindi ospedalizzata e furono eseguiti test del sangue e una puntura lombare; fu esclusa diagnosi di malattia infettiva. Dopo due giorni sembrò aver recuperato completamente, ma in terza giornata alle otto ebbe un grave attacco epilettico che durò fino a sera. La bambina era irriconoscibile, il linguaggio si limitava a “Hmmm, Hmmm,….”.
Si dondolava continuamente avanti e indietro e non aveva più un contatto oculare , nel senso che il suo sguardo era perso nel vuoto. Era diventata una bambina invalida che aveva bisogno di nuovo di essere imboccata per mangiare, non poteva più camminare carponi né parlare. Aveva praticamente smesso di crescere.
Marieke sembrava aver perso il suo senso di equilibrio; nei movimenti oscillava con le braccia e i genitori erano stati costretti già da due mesi a un supporto di fisioterapia e di terapia del linguaggio. Diceva soltanto “Mamma” e “Papà”. In compenso i medicamenti erano stati ridotti dopo tre mesi, perché gli attacchi epilettici non si erano ripetuti.
La vedo per la prima volta a due anni e mezzo; fino ad allora non era ancora stata diagnosticata la SPV. Il pediatra di famiglia aveva spesso chiesto alla madre se fosse convinta che la malattia della figlia dipendesse dai vaccini, e la madre rispose che ne era convinta al 99%. Ma anche in questo caso una prova definitiva sul nesso causale venne solo con l’uso dei vaccini potentziati. Cominciammo perciò il trattamento con molta cautela, utilizzando somministrazioni settimanali del solo BMR in diluizione omeopatica. Non era per niente certo che Marieke potesse guarire completamente dallo stato in cui si trovava.
Il trattamento cominciò il 22 aprile e la rividi il 14 agosto, circa 4 mesi dopo. Aveva ricevuto ciascuna potenza del BMR due volte, perché la sua condizione si aggravava dopo ogni somministrazione. L’ultima dose (XMK) l’aveva ricevuta tre settimane prima.
Marieke era già cambiata enormemente. Fin dall’ inizio del trattamento sviluppò un’abbondante secrezione nasale ed entrò in una fase di grande sensibilità emotiva che si manifestò con delle crisi di pianto praticamente per qualsiasi cosa e con continui momenti in cui si aggrappava alla madre, proprio come quando era ricoverata in ospedale. Inoltre era in grado di sentirsi nuovamente sicura con il papà e la mamma e poteva essere lasciata in compagnia di gente che conosceva. Al telefono la madre mi disse che la vedeva molto migliorata. La bambina è più libera, è più sociale con le persone, è decisa in ciò che vuole, essendo la sua coordinazione migliorata notevolmente. Il suo grado di sopportazione non è più quello di una neonata, e il suo controllo muscolare e il senso dell’equilibrio avevano fatto progressi da gigante. Ora era in grado di camminare nuovamente senza far oscillare le braccia, non presentava più midriasi e la sua ipersensibilità alla luce si era molto ridotta. La qualità della digestione anche migliorò, non vi era più cibo indigerito nelle feci e anche l’odore era diventato normale. Migliorò anche la capacità di comunicare; cominciò ad usare qualche nuova parola sebbene rispetto all’età ancora aveva un ritardo di linguaggio. Parlando in generale si può dire che la bambina era, rispetto alla sua età, indietro di circa metà anno, il che significa che dopo soli quattro mesi di terapia recuperò dal punto di vista psicomotorio e caratteriale circa un anno e mezzo. Una visita con il medico di base che aveva somministrato tutti i vaccini contemporaneamente si rivelò molto deludente. Ella sostenne di aver agito correttamente e disse che in futuro si sarebbe comportata allo stesso modo. Decisi a quel punto di eliminare i disturbi legati agli altri vaccini (DKPT e HIB) dal momento che Marieke aveva molta più energia, ed eventualmente di ripetere l’intera procedura se fosse stato necessario. Penso che anche Marieke possa guarire completamente dalla sua sindrome post-vaccinica. Questo trattamento mi ha chiarito in modo definitivo che la causa di un ritardo fisico e mentale può essere parte di una sindrome post-vaccinica.
Per ragioni economiche da alcuni anni sta aumentando la pratica di suggerire ai piccoli pazienti vaccinazioni multiple allo stesso tempo, per esempio BMR-D(K)PT o DKTP-HIB. Sei o sette diversi vaccini tutti insieme fanno aumentare i rischi collaterali; dopo tutto sembra del tutto impossibile contrarre sei o sette malattie tutte allo stesso momento.
L’idea originaria era quella di somministrare l’HIB separato dal DKPT, in quanto una combinazione dei due avrebbe sovraccaricato il bambino. Nella pratica però ci furono difficoltà organizzative in merito e venne perciò deciso di somministrare il DKPT e l’ HIB insieme. Il risultato fu perciò che a bambini di tre mesi venivano somministrate anche quindici vaccinazioni nello spazio di due mesi. A quell’età il sistema immunitario è ancora in via di sviluppo e quindi molto vulnerabile. A quell’epoca di sviluppo tutte le difese passate al bambino dalla madre stanno venendo meno perché il bambino inizia lo sviluppo di una immunità propria. Non ci si deve sorprendere che questi sperimenti grosse difficoltà in seguito alla somministrazione di sostanze così pesanti per il suo meccanismo difensivo, come i germi inoculati con i vaccini, le proteine eterologhe, gli additivi chimici, tutti introdotti in un breve lasso di tempo.
In questo modo il bambino è forzato a concentrare le sue difese specifiche contro le malattie somministrate artificialmente e non viene più sollecitato lo sviluppo del suo meccanismo difensivo generale; anzi appare piuttosto chiaro come da alcuni casi che stiamo illustrando che questa immunità generale venga seriamente compromessa.
La necessità di vaccinare così da piccoli e così frequentemente in un periodo di vulnerabilità immunitaria non è mai stata dimostrata. Parlando in senso generale, due vaccinazioni D(K)PT e un richiamo sei mesi dopo dovrebbe essere più che sufficiente per i primi quattro anni di vita.
Punto 3.
Caso 16
Saskia a causa di una ripetizione non necessaria di un vaccino anti-pertosse sviluppò dopo ogni vaccinazione reazioni gravi. Ricevette la prima inoculazioni di DKPT/HIB a tre mesi e dopo quattordici giorni sviluppò la pertosse in seguito al contagio di un amichetto già infetto. Il pediatra diagnosticò una pertosse che durò quasi cinque mesi. Ma anche dopo la guarigione continuava a non stare bene: raffreddori, influenze, diarrea e ogni altro disturbo da contatto. Nonostante questa evidenza e nonostante la richiesta diretta dei genitori sulla necessità di non ripetere i richiami della pertosse ricevette un’altra somministrazione di DKPT/HIB a otto mesi. Sviluppò una febbre altissima e fu gravemente malata per due giorni. Un mese dopo la terza dose di DKPT rimase ammalata per una settimana con temperatura molto alta. Solo allora il medico di base decise che in futuro avrebbe interrotto la superflua inoculazione dell’anti-pertosse. Non manifestò più reazioni ai successivi vaccini DTP/HIB, ma vi erano già gravi segni di alterazioni del suo sviluppo. A quasi due anni la bambina infatti ancora non parlava e poteva solo mangiare cibo in pappe. La schiena e il collo erano tesi e rigidi e si muoveva carponi deviando sempre da un lato. Camminava con grandi difficoltà e doveva cercare di continuo un supporto dove poggiarsi con la mano. Al momento attuale, tre mesi dopo l’inizio del trattamento omeopatico, Saskia è una bambina diversa. Ricevette DKPT/HIB 30K, 200K, MK, XMK e Pertussinum 30K, 200K, MK, (non la XMK). Il miglioramento cominciò lentamente, ma divenne sempre più chiaro che stava guarendo. Definirei l’esito di questo trattamento quasi spettacolare. Adesso può camminare normalmente, correre, arrampicarsi sulle scale, camminare a marcia indietro e camminare carponi simmetricamente.
Il suo linguaggio è molto soddisfacente e lo sviluppo osteo-articolare molto incrementato. E’ energica, meno dipendente dalla mamma, non si fa più prendere dal panico se non la vede. Ha bisogno di meno sonno, e non prende più medicine. Un raffreddore con catarro verdastro poté essere curato per la prima volta senza aggravamenti polmonari né oppressione respiratoria, cosa che prima era del tutto tipica. La madre riporta che vede la bambina molto contenta; io personalmente lo considero un caso praticamente guarito da gravi effetti collaterali di DKPT/HIB e pertosse.
Punto 4
La preparazione di vaccini più sicuri senza proteine animali nè additivi chimici è un argomento controverso. Una possibilità potrebbe essere quella di preparare vaccini completamente sintetici. Il primo vaccino completamente sintetico (contro la malaria), costruito in Bolivia, è già in uso, ma su piccola scala.
Riassumendo vorrei tracciare le seguenti linee guida a proposito delle vaccinazioni:
- Completare il protocollo delle vaccinazioni più tardi. Ritardare le vaccinazioni fino al momento in cui il bambino ha sviluppato sufficientemente l’immunità cellulare (generale).
A livello mondiale si osservano notevoli variazioni per quanto riguarda l’età alla quale i bambini ricevono la loro prima vaccinazione.
Un utile esempio è quello della vaccinazione in Giappone, che non viene mai somministrata prima del compimento del secondo anno di vita.
Uno studio comparativo potrebbe essere sviluppato per esempio osservando in una particolare regione bambini non vaccinati prima del decimo mese e seguire il loro sviluppo comparandoli con un gruppo di controllo di bimbi vaccinati a partire dal terzo mese.
- Laddove è possibile, somministrare i vaccini separatamente.
In primo luogo l’HIB andrebbe somministrato da solo come negli Stati Uniti. Inoltre il DKPT o il DTP non dovrebbero mai essere combinati con il BMR, come ora accade con i bimbi di nove anni (Olanda). A bambini vulnerabili che hanno già mostrato forti reazioni fin dalle prime vaccinazioni dovrebbero consigliare l’uso del DTP invece del DKTP. Una ricerca (6) illustra che il DKPT causa disturbi più frequentemente del DTP.
- Aumentare gli intervalli tra le vaccinazioni: due mesi invece di un mese. Questo causa sicuramente meno problemi al bambino ed è più efficace.
- Ridurre il numero totale delle vaccinazioni a tre, dalle quattro previste per il D(K)PT e HIB (Olanda), le prime due con un intervallo di due mesi e la terza dopo sei mesi, come già avviene per i bambini provenienti da paesi stranieri.
- Tenere un diario accurato delle reazioni del bambino alle precedenti vaccinazioni prima di continuare il protocollo di vaccinazioni stesse. Urge una linea di condotta più cauta e rigorosa in merito.
- Non sottoporre a vaccinazioni fino a completa cura dei sintomi della SPV. I bambini con una sospetta diagnosi di SPV hanno bisogno di un trattamento e cura con vaccini potentizzati. Come conseguenza successive vaccinazioni complete o parziali andranno abbandonate e misure preventive con il vaccino alla 200K dovranno essere considerate.
- Una protezione sistematica con vaccini potenziati ad ogni ricorrenza di vaccinazione andrà riconsiderata se uno studio adeguato produce indicazioni chiare.
- Specifiche istruzioni sulla SPV a medici, infermieri, genitori.
CONCLUSIONI
Con l’uso dei vaccini potenziati abbiamo un’arma efficace per combattere la sindrome post-vaccinica. E’ quindi indispensabile che i medici sappiano riconoscere questi disturbi con il loro nome. Questo opuscolo ha lo scopo di aprire la strada a questo riconoscimento. Stiamo infatti parlando di un disturbo che fino ad oggi non è quasi mai stato praticamente diagnosticato. Ciononostante una diagnosi corretta può portare ad una terapia semplice. E’ quindi per questa ragione che i genitori stessi dovrebbero descrivere al medico o alla unità sanitaria locale le reazioni dei loro bambini. L’accuratezza delle loro osservazioni può significare una terapia efficace.
Il mio trattamento della SPV con vaccini potenziati conferma o smentisce la diagnosi. Se un medico crede di avere un caso di SPV, potrà dimostrare l’esattezza della sua diagnosi con il vaccino potenziato. Se la sua diagnosi è corretta i disturbi scompariranno o miglioreranno con la terapia. Laddove non vi sarà miglioramento sarà necessario scoprire se vi è stata per caso una più recente possibilità etiologica per la malattia o per il suo aggravamento. Il disturbo più recente dovrà sempre essere trattato per primo. Se per esempio un certo disturbo è comparso dopo il quarto DKPT ma il bambino ha ricevuto nel frattempo il vaccino BMR, è consigliabile e necessario eliminare l’alterazione dovuta al BMR prima del disturbo da DKTP. Se questo atteggiamento non porta a guarigione, si deve cominciare a sospettare una diagnosi diversa.
CASI CLINICI SUPPLEMENTARI E ULTERIORI OSSERVAZIONI SULLA SINDROME POST-VACCINICA
Principi generali
Caso 2.
Peter, di dieci mesi, a seguito della prima inoculazione di DKPT cominciò a soffrire di una sintomatologia grippale e di feci di consistenza dura quasi come sassi, che lo faceva svegliare dal sonno e urlare per ore. La madre è una figlia DES (*), soffre di morbo di Crohn (*), e prese la Salazopirina (*) durante e dopo la gravidanza, e perciò non poté allattare il bambino. Peter soffrì di evacuazioni molto dure dalla sesta settimana, ed ebbe sempre bisogno di due giorni per espellere le feci. Diventava rosso con una traspirazione generalizzata, con crisi di rabbia, calci e urla. Dopo il primo DKTB/HIB manifestò una febbre di un giorno e una coscia si gonfiò “come una salsiccia”. Urlò incessantemente per cinque ore. Dopo la seconda inoculazione di DKTP/HIB di nuovo manifestò febbre con gonfiore e rossore ad un arto. Si osservarono anche disordini di crescita. Il terzo richiamo del vaccino fu inoculato nel braccio e si sviluppò ancora una febbre e il gonfiore all’arto stesso.
Vaccini potenziati vennero somministrati: DKTP/HIB 30K, 200K, MK, e XMK, in 4 giorni consecutivi; dopo la MK Peter pianse tutto il giorno e subito dopo cominciò a guarire. Dopo due settimane ricominciarono i suoi vecchi disturbi. DKTP/HIB 30K e 200K vennero allora ripetuti con successo. La madre parlò di un miracolo, vide il bambino più contento senza crisi di pianto, e la curva del peso aveva ricominciato a salire. Rimanevano ancora le feci dure, e c’era da aspettarselo poiché questo era un sintomo precedente alle vaccinazioni.
Considerai due possibilità: una possibile predisposizione a disturbi intestinali o manifestazioni intestinali legate a una fase intrauterina come risultato dell’uso della Salazopirina durante la gravidanza. Prescrissi, ritenendo più probabile la seconda ipotesi, Salazopirina 30K una volta a settimana. Dopo due mesi la stitichezza era completamente guarita.
Caso 3.
Henri è un bimbo che dai sei mesi ha un carattere molto brontolone. All’inizio la madre non fece alcuna associazione con la varicella che il bambino aveva avuto, perché era guarita senza alcuna complicazione. Dopo un’accurata anamnesi apparve del tutto chiaro il rapporto con quell’esantema. Ho perciò prescritto Varicellinum 200K. Una grossa eruzione, come una macchia, comparve sul suo torace e dopo di ciò il bambino guarì completamente.
La “sindrome della giungla” (Jungle Syndrome)
Caso 5.
Johan si arruolò nei marines nell’agosto ’93 e ricevette l’iniezione di Mantoux (*) il 13 agosto, poi il 20 agosto il DPT e l’anti-tifica, e il 16 settembre una vaccinazione supplementare anti-tifoidea. Come lui stesso descrisse, si sentì decadere nel suo stato di salute, era stanchissimo, con serie difficoltà alla concentrazione, grave perdita di memoria, e una distorsione al ginocchio sinistro.
Dolori addominali specialmente la notte, con dolori brucianti allo stomaco e palpitazioni cardiache. Dopo tre mesi venne congedato. Tornò al suo impiego precedente, ma poteva lavorare a orari estremamente ridotti; per un anno e mezzo il suo stipendio era talmente misero, che nell’estate del ’95 cominciò a prendere il sussidio statale. Un reumatologo consultato lo dichiarò “in perfetta salute”.
Fu a questo punto che cominciò a cercare terapie alternative e finì nel mio ambulatorio. Mi disse che si sentiva raffreddato tutto il giorno, sudava abbondantemente, doveva bere molto e urinava molto frequentemente. La notte la trascorreva male e si sentiva esausto. Era troppo debole persino per guidare il suo motorino. Aveva crampi allo stomaco e si ammalava dopo aver bevuto un pò di birra.
I suoi problemi erano certamente dovuti ad una delle vaccinazioni; ogni altra spiegazione mi sembrava poco convincente. Venne trattato con Tifo 30K fino alla XMK per quattro giorni consecutivi senza alcun successo. Tre settimane dopo con DTP 30K fino alla XMK, anche in questo caso senza successo. Nulla accadde a seguito di successive ripetizioni di questi due farmaci. Rimaneva ancora il Mantoux. A seguito della serie Mantoux potenziata, cominciò a sentirsi subito meglio e di nuovo in grado di lavorare per l’intera giornata. Nonostante il miglioramento soggettivo avvenne rapidamente si sentiva ancora lontano dalla sua forma ottimale.
La serie Mantoux fu ripetuta numerose volte, ogni volta con un intervallo di tre settimane. La guarigione è ora totale.
E che cosa dobbiamo pensare dei casi sparsi in tutto il mondo di bambini cui viene somministrato il BCG (*), sicuramente molto più forte del Mantoux, nei primissimi giorni di vita! Nei Paesi Basi il BCG non è mai somministrato a bambini. Nonostante ciò l’incidenza di tubercolosi in Olanda è la più bassa del mondo.
Volevo chiarire con questo caso che la metodologia dei vaccini potenziati potrebbe offrire delle buone prospettive di cura per tutti quei militari affetti da “sindrome della giungla”. Non sarebbe realistico concludere dal caso precedente che l’iniezione di Mantoux possa essere la sola responsabile di questa sindrome. In ogni singolo caso il paziente va esaminato individualmente per scoprire il vaccino o la medicina responsabile dei suoi disturbi (il Lariam (*) potrebbe essere un’altra causa di simili sintomatologie).
La sindrome post-vaccinica acuta
Caso 6.
Ragma aveva un anno di vita, quando nelle prime ore del mattino del 4 maggio 1992 suo padre molto preoccupato mi telefona dicendo che sua figlia è seriamente malata. Entrambi i genitori della bimba sono medici omeopatici di base e conoscono i rischi delle vaccinazioni. Avevano infatti deciso di distanziare il più possibile le inoculazioni dei vaccini, per evitarne i rischi. Si erano però trovati nella circostanza di dover affrontare un lungo viaggio, così decisero di sottoporre a vaccinazione DTP la bambina, all’età di tredici mesi. Fino ad allora la bambina era stata in perfetta salute. Aveva soltanto avuto qualche accesso di tosse scomparso spontaneamente. Il giorno dopo l’inoculazione DTP la bambina divenne estremamente indifferente, e dopo una settimana cominciarono tosse e vomito con temperatura di 38-39 °C. Era completamente inappetente e rifiutava qualsiasi cibo solido o liquido oltre la sua poppata giornaliera. Si svegliava frequentemente, riuscendo a riaddormentarsi del tutto solo verso le cinque della mattina. Specialmente la notte aveva frequenti accessi di pianto. I genitori provarono senza successo Thuja MCH. Le sue condizioni si aggravarono e cinque giorni dopo si scoprì che la bimba aveva un chiaro infiltrato (*) nel lobo inferiore del polmone sinistro.
La febbre era a 39,5°C, non mangiava e non beveva e aveva attacchi di vomito a seguito delle crisi di tosse. I genitori erano preoccupati sulla possibile disidratazione e temettero di doverla ospedalizzare. Il medico di famiglia prescrisse d’urgenza un ciclo di antibiotici.
Fu in quel momento che il padre mi telefonò ed io suggerii un’immediata somministrazione, ogni ora, di un cucchiaino di una soluzione DTP 200K. Riuscii a visitare la bambina nel tardo pomeriggio della stessa giornata. Le condizioni della bambina erano gravi. Erano chiaramente udibili crepitii (*) nella bassa zona del polmone sinistro. Decidemmo di continuare il trattamento e di posporre ulteriori decisioni al mattino seguente. Il mattino dopo ricevetti una telefonata entusiastica dei genitori. Ragma aveva dormito meglio, la febbre era a 37,9°C, aveva tossito molto meno, il vomito era cessato ed era molto più attiva. Il trattamento (un sorso di DTP 200K ogni ora) fu continuato.
Il mattino dopo Ragma era completamente sfebbrata, l’appetito era tornato normale, aveva chiesto numerose volte di bere, anche il colorito del viso era tornato normale. Smettemmo la medicina ed il polmone guarì senza problemi.
Ho utilizzato il caso di Ragma perché mi ha permesso di sperimentare da allora in poi il trattamento di disturbi post-vaccinici con vaccini potenziati ed ha rafforzato la mia fede nell’efficacia di questo metodo. Gli antibiotici avrebbero in un caso del genere lavorato troppo lentamente per prevenire il riassorbimento dei fluidi al polmone e l’ospedalizzazione, mentre il DTP 200K non solo curò con grande efficacia la sindrome post-vaccinica, ma ripristinò anche il meccanismo di difesa generale.
Trattamento della sindrome post-vaccinica a lungo termine
Caso 7.
Si tratta di una donna di 38 anni, la madre del piccolo Ralf (caso 13.). Nel 1983, all’età di 28 anni, per un viaggio in Indonesia le somministrarono due inoculazioni di vaccino anti-colera, DTP e anti-tifico, e una gammaglobulina. Da allora cominciò a sentirsi stanca, i capelli avevano perso la lucentezza, la memoria cominciò ad essere molto debole e si sentiva di umore molto lunatico. Mostrava una seria difficoltà di concentrazione e un continuo disagio, con la paura che non sarebbe riuscita a fare le cose per tempo. La sua energia sessuale era completamente scomparsa. Soffriva di costanti dolori muscolari; cominciò a mangiare compulsivamente, aumentando di parecchi chili in breve tempo. Durante tutto questo periodo l’intestino manifestò diarrea. Non riusciva ad evitare il benché minimo raffreddore; specialmente se i suoi figli ne prendevano uno, lei lo prendeva a sua volta.
Nel 1993, dieci anni dopo l’ Indonesia, nacque suo figlio Ralf con un parto cesareo, a causa del quale venne anestetizzata.
Dopo questo episodio ebbe due aborti e subì un’altra anestesia generale per un curettage; a seguito di questi trattamenti manifestò un’ulteriore declino della memoria e della concentrazione. Le prescrissi una serie di Nux vomica, dalla 30K fino alla XMK per ripulirla dagli effetti collaterali degli anestetici. Migliorò nettamente, aumentò la sua energia generale e scomparvero i suoi mal di testa.
Ora era in grado di esporsi al sole senza nessun rigonfiamento alle vene, e senza manifestare cefalea, Si sentiva anche meno lunatica, ma la memoria e la concentrazione erano molto fiacche. La ripetizione della serie Nux vomica non la fece migliorare ulteriormente.
Il passo successivo che feci, iniziato nel giugno del 1995 e ancora non completato (settembre 1996), fu di ridurre gli effetti nocivi dei vaccini. Una cura del genere è un processo graduale che presenta talvolta seri aggravamenti e ritorno indietro dei sintomi. Scoprii che il vaccino anti-tifico era il diretto responsabile dei suoi disturbi. La paziente infatti reagisce ancora con forza al vaccino tifoideo potentizzato, mostrando però ad ogni trattamento un miglioramento progressivo. La memoria è già nettamente migliorata, il suo aspetto generale è chiaramente più energico. Dice: “Mi è tornata la volontà e mi sento diversa. Se guardo indietro al periodo precedente al suo trattamento me lo ricordo come se tutto era velato e buio, come se avessi vissuto avvolta da una coperta; qualunque cosa facessi era routine. Ora la nebbia si è diradata. La concentrazione è ritornata; posso di nuovo leggere libri e ho voglia di studiare. Mi ricordo meglio le cose. Mi sento come se mi stessi rifacendo di dieci anni perduti. Mi sento bene quando mi sveglio al mattino e non più affaticata come mi è successo per tutti questi anni”.
Caso 8.
E’ il caso di un collega che trattò una ragazza di diciassette anni per una forma di orticaria (*) al viso. Aveva già girato l’intero paese cercando sollievo da diversi medici, ma invano. Quando il collega le chiese da quanto tempo era comparso l’eczema la madre riferì che era iniziato tre mesi dopo la prima iniezione di DKTP, cioè diciassette anni prima. Fu somministrata una serie di DKTP 30K, 200K, MK, XMK in quattro giorni e il rush scomparve come neve al sole in due settimane e al momento di questo scritto (sono trascorsi nove mesi) non è più ritornato.
Indebolimento dell’immunità generale.
Caso 10.
Patrick mi ha consultato per la prima volta a nove mesi. Presenta un costante raffreddore con muco verdastro. Fin dalla nascita aveva sofferto di problemi respiratori, ma ora i disturbi si erano aggravati e si era aggiunta questa emissione mucosa. La madre interruppe l’allattamento dopo quattro mesi e mezzo. In quel periodo il bambino soffrì anche di eczema ai gomiti e dietro ai ginocchi, e per questo fu trattato con una pomata al cortisone (*). Ebbe tutte le vaccinazioni previste dalla legge, al terzo, quarto e quinto mese. Circa dieci mesi dopo la DKPT/HIB ebbe una bronchite con accessi di tosse, che fu trattata con un ciclo di antibiotici dal medico di famiglia. Da allora cominciò la produzione di questo espettorato. Con il secondo ciclo di DKTP/HIB sviluppò un forte raffreddore.
Solo il terzo vaccino venne somministrato separatamente, cioè prima il DKTP e quattordici giorni dopo l’HIB, e in effetti senza reazioni collaterali.
Nella primavera successiva ebbe una congiuntivite con produzione di pus verde all’occhio di destra e durante la prima visita scoprì anche una otite media sinistra. Aveva fatto tre cicli di penicillina e ad ogni ciclo sviluppava un rush cutaneo. Al momento della visita prendeva due Becotide (*) tre volte al giorno. Sudava copiosamente. Ho cominciato il trattamento con una serie di HIB, cui seguì una settimana dopo una serie di DKTP, e di nuovo dopo due settimane una serie di DKTP/HIB. Quando lo rividi cinque settimane dopo non notai alcun miglioramento; dell’ultima serie aveva preso solo la dose 30K e aveva manifestato un’infezione all’orecchio con febbre a 40.6°C, che fu trattata con penicillina dal medico di famiglia. Ebbi l’impressione che queste iniezioni potessero di nuovo spiegare questi suoi disturbi, come se apparentemente un disturbo ne mascherasse un altro. L’omepatia sa che disordini multipli debbono essere trattati nella sequenza corretta, cioè nell’ordine inverso a quello di comparsa. Mi sembrava cioè che gli antibiotici fossero responsabili della comparsa dei suoi problemi al punto da prevenire del tutto i benefici della terapia prescritta. Somministrai perciò in serie Penicillinum 30K, 200K, MK, XMK. Dopo la MK sviluppò un espettorato color ambra e una febbre secca. La somministrazione della XMK fece scomparire completamente questo espettorato. Dopo due settimane, prese la serie DKTP/HIB, e da quel momento in poi cominciò a migliorare. Un mese dopo era completamente guarito: i raffreddori scomparvero e così pure l’espettorato.
Caso 11.
Un altro caso che dimostra la riduzione dell’immunità naturale è quello di Hanneke. Mi fu portata per la prima volta a sette mesi.
A cinque mesi aveva sofferto del primo raffreddore, cui fece seguito un’otite destra e una bronchite, per la quale fu trattata con antibiotici. Nel giro di una settimana l’otite si manifestò anche all’altro orecchio e siccome la bronchite non era stata curata del tutto le venne somministrato un secondo ciclo di antibiotici. Da allora il suo respiro era diventato rumoroso a causa della presenza di muco nei polmoni. Mi venne detto che tutto era sembrato cominciare dopo la terza inoculazione di DKTP. Prescrissi perciò una serie di DKTP/HIB 30K, 200K, MK, XMK, per quattro giorni consecutivi. Da allora le otiti e le bronchiti sono praticamente scomparse, mentre i raffreddori sono rimasti. Cominciò anche a sedere, e gattonò in breve tempo. Questo mi fece scoprire meglio il fatto che il suo sviluppo in realtà era stato leggermente ritardato fino ad allora. Vi era ancora un pò di muco nell’orecchio di destra. Venne eseguito un esame audiometrico e si scoprì che la bambina praticamente non sentiva più dall’orecchio di sinistra e aveva una sensibile riduzione all’orecchio destro. Soffriva di dolori ai denti che la facevano piangere durante la notte. Aveva spesso un’aspetto stravolto. Alla fine di febbraio somministrai la serie DKTP/HIB, 30K, 200K, MK, XMK, dato che i sintomi della sindrome post-vaccinica erano ancora presenti. A seguito di questo trattamento i raffreddori scomparvero. Il suo udito divenne perfetto, il carattere di nuovo allegro. Hanneke è nuovamente in salute perché la sua immunità venne così completamente ristorata.
Caso 12.
Finalmente il caso di Ellen. L’ho vista per la prima volta a metà febbraio, all’età di undici mesi. Soffriva costantemente di raffreddori fin dalla nascita. Durante le prime settimane di vita piangeva costantemente durante la notte, probabilmente come risultato di crampi allo stomaco. A cinque mesi ebbe una grave diarrea fluida, a getto, per due settimane. A otto mesi fu disturbata per la prima volta da un’infiammazione suppurativa dell’orecchio medio, con una temperatura superiore a 40°C. Furono somministrati per la prima volta antibiotici. Dopo questo episodio ebbe altri quattro attacchi di otite media; l’ultimo si accompagnò a vomito, diarrea acquosa e a una temperatura tra 37.5°C e 38.6°C. Per il resto si trattava di una bambina vivace, intelligente, ben sviluppata, in grado di mangiare e dormire senza difficoltà. Quando stava poco bene manifestava un odore amaro sulla pelle. Ricevette tre somministrazioni di DKTP, senza reazioni apparenti. Nell’anamnesi familiare prevalevano dalla parte materna infiammazioni dell’orecchio medio e disturbi digestivi. Cominciò un trattamento omeopatico classico senza successo. Il 15 aprile le venne somministrata la quarta inoculazione di DKTP e due settimane dopo ebbe di nuovo un raffreddore, molto catarro, muco purulento dagli occhi, netta diminuzione dell’appetito, pianti notturni e di nuovo un’otite media. La vidi di nuovo all’inizio di giugno, presentava scolo catarrale da entrambi gli orecchi, molto muco nasale e negli occhi; mi fu chiaro che si trattava di una SPV. Prescrissi DKTP, 30K, 200K, MK, XMK, per quattro giorni consecutivi. Il 20 giugno la madre mi telefonò per dirmi che la bambina “non era mai stata così bene”. Tutti i sintomi erano terminati e anche gli amici della famiglia rimasero sorpresi del totale stato di salute della bambina. Fino ad ora non vi è stata alcuna regressione.
Asma, bronchite asmatica, bronchite cronica, polmonite.
Questi sono disturbi relativamente comuni.
Il netto incremento nella popolazione infantile di questo genere di malattie potrebbe essere molto ben correlato ai moltissimi vaccini somministrati fin dalla più tenera età. Infatti è in costante crescita il numero di bambini che presentano continui raffreddori e otiti, infezioni delle vie respiratorie e tonsilliti. Credo fortemente che l’inquinamento atmosferico e la trasmissione infettiva di tipo scolastico o al nido di infanzia è assai meno responsabile di queste malattie di quanto non sia comunemente accettato.
Un bambino dovrebbe essere in grado di rispondere con le sue difese naturali. Occasionali raffreddori – senza complicazioni – sono perfettamente naturali. Purtroppo un numero crescente di bambini è costretto a fare i conti con infezioni ricorrenti ormai croniche, trattate in continuazione con cicli di antibiotici.
Caso 17 (extra)
Frances illustra quanto detto sopra. All’età di circa 2 anni sviluppò dei problemi respiratori. Una settimana dopo la seconda inoculazione di DKPT cominciarono a manifestarsi crisi di dispnea ogni volta che prendeva un banale raffreddore. Somministrai quindi DKPT 30K, 200K, MK, XMK per quattro giorni consecutivi. A seguito della dose XMK cominciò un sintomo di pianto notturno andando a dormire, qualcosa di cui non aveva mai sofferto prima. Sviluppò inoltre dei gravi sintomi di panico. Quattro giorni dopo la XMK manifestò un raffreddore con debolezza nelle gambe e cominciò a piagnucolare. Perciò le somministrai la dose DKPT 200K in soluzione. Aveva ancora un pò di respiro ansimante ma nettamente meno del solito. Cominciò a migliorare lentamente. Durante il successivo attacco di raffreddore manifestò sintomi di tosse ma senza più ostruzione nasale. L’ultimo episodio di raffreddamento risultò scevro da qualunque complicazione. Al momento attuale Frances è completamente guarita e la sua dispnea non è più tornata.
Caso 18 (extra)
Un altro esempio è quello di Walter, un paziente che vidi al mio ambulatorio per la prima volta a quattordici mesi. Sviluppò un quadro di polmonite a tre mesi, trattato con penicillina, ma continuava a tossire. Per un anno fece una terapia a base di 2,5 ml di Deptoprine* 3 volte al giorno, ma gli attacchi di tosse continuavano giorno e notte. Sospettai la SPV, ma la madre mi assicurò che la polmonite comparve prima dell’inoculazione del vaccino DKTP. Praticamente non mostrò alcuna reazione alla DKTP e alla HIB. Prescrissi un rimedio omeopatico basato sui suoi sintomi senza alcun successo. Due settimane dopo la madre mi informò per telefono di aver scoperto sulla tessera sanitaria del bambino che la polmonite era comparsa quattro giorni dopo la prima inoculazione del vaccino DKPT. Ho prescritto immediatamente DKPT 30K, 200K, MK, XMK, per quattro giorni consecutivi, e una settimana dopo la tosse era scomparsa ed il Deptoprine venne rapidamente ridotto.
Caso 19 (extra)
Joop aveva un anno e mezzo e aveva ricevuto la somministrazione combinata dei vaccini anti-orecchioni, anti-morbillo e anti-rosolia a quattordici mesi. Dopo una settimana prese un raffreddore che si complicò con un respiro molto rumoroso. La vaccinazione DKPT non gli aveva causato alcuna reazione. Fu perciò somministrata una terapia a basa di Penicillina, ma un mese dopo ebbe di nuovo un raffreddore con difficoltà respiratorie. Ho perciò somministrato MMR. Migliorò molto ma non completamente. Feci quindi seguire BMK 30K, 200K, MK, XMK, che lo curò completamente e la sua patologia non tornò più.
Disturbi dermatologici (Eczema)
Come segno di squilibri interni causati da vaccinazioni, si osservano frequentemente problemi cutanei. Con un trattamento a base di vaccini potentizzati, anche dopo anni, questi disturbi scompaiono completamente, come il caso della ragazza diciassettenne curata dalla sua orticaria faciale con la serie DKPT in diluizioni omeopatiche (vedi caso 8, pag.36).
Caso 20 (extra)
Frits aveva 5 mesi quando fu portato per la prima volta al mio ambulatorio. Da sei settimane aveva sviluppato un “eczema costituzionale” che cominciò sulla guancia destra e rapidamente ricoprì tutto il corpo. Si scoprì che il bambino era ipersensibile alla frutta e alle proteine del latte di mucca. Esattamente un mese prima dell’inizio dell’eczema ricevette la prima iniezione del vaccino DKPT e la seconda inoculazione appena due giorni prima dell’incontro nel mio ambulatorio. Prescrissi DKPT 30K, 200K, MK, XMK, e a seguito della dose MK sviluppò una febbre per cui decisi di posporre la dose MK. L’eczema si ridusse rapidamente.
Dopo due settimane ricevette la dose XMK cui fece seguito la completa scomparsa dell’eczema. Un mese più tardi l’intera serie venne ripetuta a causa di un lieve ritorno dei sintomi e dopo di ciò l’eczema fu completamente curato.
Caso 21 (extra)
Berth aveva otto mesi. Dalla prima inoculazione di DKTP/HIB sviluppò un eczema ai gomiti, sulla schiena, le gambe e le spalle.
Tra la seconda e la terza vaccinazione contrasse la varicella. Dopo la terza DKTP/HIB l’eczema aumentò molto, diventando inoltre molto umido e pruriginoso. A seguito della prima inoculazione cominciò a soffrire di raffreddori cronici e il suo respiro divenne ” ruvido ” ( così lo descrisse la madre ). Ebbe anche due episodi di catarro con pus negli occhi. La diagnosi del pediatra fu di eczema costituzionale, e il suo suggerimento fu di utilizzare una pomata a base di ormoni. Berth era stato fino ad allora un bambino in salute. Cominciai il trattamento con DKTP/HIB 30K, 200K, MK, XMK per quattro giorni consecutivi. L’eczema di Berth, specialmente alla schiena, peggiorò già dopo la dose 30K, sviluppando anche una febbre alta. La temperatura scese spontaneamente dopo un giorno; le potenze più alte vennero rimandate e venne piuttosto ripetuta la somministrazione della dose 30K il giorno dopo. Visto che l’eczema non si aggravava più, seguendo il normale schema terapeutico, vennero a questo punto somministrate le dosi più alte.
Dopo due settimane fu somministrata una serie di dosi di Varicellinum per correggere un eventuale sbilanciamento energetico risultante dalla varicella. Questa serie di dosi non fu stavolta accompagnata da aggravamenti di sorta. A distanza di circa cinque settimane dall’inizio del trattamento l’eczema cominciò a migliorare rapidamente e dopo due settimane il bambino era completamente guarito.
I suoi bronchi erano nuovamente in grado di espandersi e terminarono del tutto anche i continui raffreddori. Il bambino non mostrava più segni di iperattività e il suo malumore scomparve; i capelli e le unghie cominciaromo a crescere di nuovo in modo regolare ( e notevolmente meglio di prima della cura ). Aveva però ancora il problema del pus negli occhi ogni mattina. Venne perciò ripetuta la serie DKTP/HIB due mesi dopo l’inizio del primo trattamento. Si pensò che se anche questo disturbo fosse legato alle vaccinazioni sarebbe dovuto scomparire durante il trattamento omeopatico. Andò proprio in questo modo e sei settimane più tardi Berth tornò a essere un bambino in perfetta salute.
Caso 22 ( extra )
Il caso di Joep è un’ulteriore dimostrazione di questo trattamento. Mi venne portato la prima volta a due anni e mezzo.
Un rash cutaneo estremamente pruriginoso gli causava grande agitazione, specialmente la notte. Si svegliava ogni notte tra le dieci e mezza e le undici perché si grattava durante il sonno e a quel punto l’eczema diventava rosso e il bambino cominciava a piangere. Durante il corso della notte questo succedeva un’altra volta o due e l’unica cosa che lo calmava un pò era bere qualcosa.
Il disturbo cominciò ad appena un mese di vita con delle zone di rigonfiamento molto arrossate su tutto il corpo. Il medico di base prescrisse una pomata al cortisone senza successo. Dopo la prima somministrazione di DKTP, e per tre mesi consecutivi, il rash si espanse molto e si manifestò sotto forma di chiazze rosse. Inoltre si aggravò l’irritazione e il piccolo cominciò a grattarsi fino a sanguinare. All’età di un anno i genitori andarono da un medico omeopatico ma tutti i rimedi somministrati non facevano che aggravare senza portare giovamento. A questo punto fu anche consultato un dietologo senza alcun beneficio.
Joep fu vaccinato nei periodi ” classici “, ma non ebbe particolari reazioni salvo un pò di aggravamento dei suoi problemi dermatologici. In questo caso mi sembrò opportuno seguire una soluzione per tappe, cominciando a eliminare i disturbi direttamente causati dalle vaccinazioni; se i vaccini avessero continuato a interferire, qualunque approccio terapeutico avrebbe soltanto aggravato il caso, prevenendo ulteriori miglioramenti successivi. Penso che questo spieghi cosa successe durante il trattamento omeopatico tradizionale con il primo medico quando Joep aveva un anno di vita. Fu iniziato un trattamento con MMR 30K, 200K, MK e XMK per quattro giorni consecutivi; fin dal primo giorno divenne più calmo e dormì più tranquillo, visto che erano diminuiti il prurito e il rash. Smise anche di piangere durante il risveglio notturno e non chiese più nulla da bere. La sete notturna cominciò dopo la vaccinazione MMR. Dopo altre due settimane fu somministrata la serie DPT + Polio a seguito della quale il piccolo si calmò ulteriormente mentre l’eczema continuava a diminuire. Ho visto Joep quattro settimane dopo la prima consultazione e sto continuando il trattamento con un rimedio di base che dovrebbe ridurre definitivamente la sua predisposizione all’eczema.
Irregolarita’ nello sviluppo del bambino
C troviamo spesso di fronte a bambini in cui lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo improvvisamente diventa ritardato. La curva del peso comincia ad appiattirsi e viene sconvolto l’intero sviluppo del bambino. Spesso né i genitori, né il medico riescono a capire ciò che non va. Vengono spesso somministrate terapie di stimolazione, con reazioni in genere solo molto parziali. Ciò che non va nel piccolo è che il suo sviluppo è instabile.
Caso 23 ( extra )
Lieke è una bambina di questo tipo. Ha quasi due anni. A circa tre mesi di vita cominciarono a manifestarsi i primi segni dell’eczema sul petto che ora si è esteso ai gomiti, gambe e guance. Sbava in continuazione e ha gli occhi infiammati, con secrezione di pus verdastro. Produce inoltre di continuo muco verde. In parole povere, un chiaro caso di deboli difese immunitarie. Il suo corpo è molto teso e non ha ancora iniziato a camminare. Ha solo cominciato a gattonare alcuni mesi fa. Sta svolgendo anche delle sedute settimanali di psicoterapia ormai da quasi un anno, ma piange incessantemente e lo psicoterapeuta non sa più cosa fare.
Come se non bastasse ha problemi con l’intestino: deve sforzarsi molto sebbene le feci siano piuttosto soffici. Sta ancora seguendo un’alimentazione semi-solida e rigurgita ogni volta che nel cibo trova pezzi più grandi. Il suo sviluppo linguistico è gravemente ritardato. E’ stata vaccinata nei tempi standard ed ha avuto un giorno di febbre dopo ogni inoculazione di DKTP/HIB e MMR.
Tutto punta il dito per una diagnosi di SPV: l’eczema iniziale a tre mesi, gli occhi infiammati con il muco verdastro dai tre ai cinque mesi, le deboli difese organiche e l’atrofia nello sviluppo, sia mentale che motorio. Sebbene il suo disturbo sembri chiaramente riferito alle serie di DKTP/HIB, è molto opportuno in casi del genere cominciare ad eliminare l’influenza perturbatrice della vaccinazione MMR. Qui una sorta di effetto cumulativo potrebbe essere presente e questo strato deve essere trattato per primo, altrimenti la MMR potrebbe agire da fattore ostruttivo alla cura. Perciò furono somministrate a Lieke dosi di MMR 30K, 200K, MK, XMK in quattro giorni consecutivi, a risultato dei quali la piccola sembrò da subito più contenta e sviluppò un forte raffreddore con abbondante secrezione acquosa ( per la prima volta un pò di pulizia ! ). Due settimane dopo si continuò la terapia con la serie DKTP/HIB 30K, 200K, MK, XMK sempre nell’arco di quattro giorni. La bambina cominciò a bere di più e si cominciò a notare un lento ma chiaro miglioramento della sua salute. Quando la rividi, dopo sei settimane, era completamente cambiata. Era diventata più contenta, non aveva più crisi di pianto notturno, era più attiva e giocava volentieri. Ora può rimanere impegnata completamente in una cosa per almeno mezz’ora, laddove prima passava continuamente da una cosa all’altra cercando di coinvolgere costantemente la madre. Si presenta molto meno tesa e la psicoterapeuta nel corso dell’ultima visita rimase stupita, dicendo: ” Proprio quello che avresti dovuto fare un anno fa! “.
La sua attività muscolare ha fatto considerevoli progressi: resta in piedi per lunghi periodi, spinge la carrozzina, cammina mano nella mano con un adulto, gattona e ha cominciato ad arrampicarsi. Sua madre conferma che ha recuperato l’anno perduto. E’ curiosa, attiva e intraprendente. Si lamenta assai meno di non essere in grado di fare ciò che vuole. E’ contenta dei suoi giochi e non se li lascia più prendere dal fratello. I suoi disturbi fisici sono in larga misura scomparsi e dopo una ripetuta serie di DKTP/HIB potentizzate il trattamento venne terminato con successo.
Caso 24 ( extra )
Tim è un altro caso da prendere in considerazione.
Una mattina di aprile sua madre mi telefonò perché il figlio, di circa 10 mesi, aveva un attacco di febbre a 40°. Apparentemente soffriva di un lieve stato febbrile fin dalla prima inoculazione di DKTP nel gennaio scorso. Le prime due iniezioni di DKTP non gli avevano causato problemi. Ma dopo la terza vi fu una chiara graduale diminuzione del suo sviluppo. Era avvilito e inattivo ed era cresciuto a stento negli ultimi tre mesi. Anche i capelli e le unghie mostravano evidenti problemi di crescita. Aveva desiderio di dormire più frequentemente del solito e non aveva voglia di fare nulla. Un bambino un tempo felice era ora in uno stato penoso.
A gennaio era già in grado di sedersi, ma ora cadeva in continuazione. Suggerii alla madre di fargli assumere DKTP 200K sciolto in acqua. Il giorno dopo la febbre era un pò scesa e la medicina venne continuata per un altro giorno. Quando rividi Tim una settimana dopo, era quasi del tutto tornato alla normalità. Si dimostrava felice nuovamente, aveva ricominciato a gattonare, e potè finalmente sedersi ( la madre lo ha portato al mio ambulatorio seduto sul seggiolino per bambini della sua bicicletta ). E’ di nuovo un bambino attivo e nell’ultima settimana la madre ha notato che i capelli e le unghie hanno ricominciato a crescere. La temperatura febbrile è scomparsa. Si è completamente risolto il problema dell’arresto dello sviluppo.
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11. Viera Scheibner Ph D. VACCINATION, 100 years of orthodox research shows that vaccines represent a medical assault on the immune system, published by Dr. Viera Scheibner, 178 Govetts Leap Road, Blackheath, NSW 2785, Australia; fax 047 – 878988; ISBN 0 646 15124 X
12. Bulletin of the World Health Organization, 57 ( 5 ): 819 – 827 ( 1979 )
13. H. G. ten Dam & K. L. Hitze: Bulletin of the World Health Organization 58 (1) : 37 -41, 1980. Does BCG vaccination protect the new-born and young infants?
14. Care 40 – feb / mar 1997 : Gevonden en gewraakt : het postvaccinaal syndroom. Peter Fokkens
By Dr. Tinus Smits – Traduzione dall’originale inglese: Dr. Maurizio Paolella + Dr. Giancarlo Quartucci
Si ringrazia Giuliana Moretti per il lavoro di impaginazione e correzione.
Tratto da: http://www.post-vaccination-syndrome.com/3926/la-sindrome-post-vaccinica.aspx
Esempio della Lettera/SCHEDA da inviare all’AIFA di denuncia per qualsiasi, anche piccolo, danno dai vaccini
– Compilatela direttamente nel loro sito web.
Continua anche in:
Danni dei Vaccini + Pag. 2 + Pag. 3 + Pag.4 + Pag. 5 + Pag. 6 (intervista al dr. Moulden) + Danni Vaccini – 3 + Bibliografia Danni dei vaccini + Bibliografia danni 2 + 1.000 studi sui Danni dei Vaccini