FALSIFICAZIONI sul “virus HIV”
In Internet vi sono delle foto e/o disegni, spacciati per foto del cosiddetto e presunto virus HIV; non è facile accorgersi che i cosiddetti “medici ricercatori ufficiali” imbrogliano e falsificano le cosiddette “foto del virus HIV”; nella realtà per vedere un virus (che è una informazione biochimica DNA racchiusa in un capside di proteine complesse di lipidi), NON è possibile fotografare l’interno di un capside sia degli esosomi cosi come dei presunti ed inesistenti virus….quindi è impossibile vedere una parte di DNA “all’interno di un capside”; i presunti ed inesistenti virus, sono esattamente come lo sono gli esosomi, sono composti sostanzialmente di due parti: materiale genetico, circondato da una capsula protettiva di lipidi.
E’ questa capsula ad essere composta di proteine, eventualmente ulteriormente coperte con uno strato idrofobo detto pericapside, che è composto da lipidi; se manca si parla di “naked capside”
Le uniche due configurazioni stabili per il capside, che si conoscono, sono quelle ad icosaedro e quella a bastoncello; le unità proteiche si avvolgono a formare una spirale, e poiché le proteine terrestri sono levogire (per motivi storici che i MIB “non possono rivelare”), quelli elicoidali sono anch’essi a spirale levogira.
Il materiale genetico può essere indifferentemente DNA o RNA; si hanno così i cosiddetti ed inesistenti dnavirus ed i rnavirus.
Tutti i dnavirus ad elica hanno due eliche; eccezionalmente, è possibile che vi siano DUE spirali intrecciate, ma quelli sono i diplorna-virus.
“Hiv” e la farsa mondiale del 1 dicembre di ogni anno: Giornata mondiale del virus inesistente
Gallo US, uno dei 2 “scopritori del virus HIV, l’altro e’ il francese Luc Montagier, smentisce se stesso in tribunale in Australia…confermando tutte le affermazioni di altri eminenti ricercatori che affermano che il virus non crea-produce l’aids, anche perche’ non e’ stato mai fotografato….vedi qui i documenti: http://www.vacciniinforma.it/?p=3686
Nel 1988 stavo lavorando come consulente presso gli Specialty Labs di Santa Monica, preparando delle routines analitiche per il Virus per la Immunodeficienza Umana (HIV). Sapevo molto su come mettere su procedure di routines analitiche per ogni qualsiasi cosa contenesse acidi nucleici perché io avevo inventato la Polymerase Chain Reaction. Questo è il motivo per cui mi avevano affidato il lavoro. La Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita (AIDS), d’altra parte, era qualcosa di cui non sapevo molto.
Cosi’, quando mi trovai a scrivere un rapporto sui nostri progressi e scopi per il progetto, supportato dai National Institutes of Health (Istituti nazionali della salute), riconobbi che io non conoscevo i riferimenti scientifici per giustificare una dichiarazione che avevo appena scritta “lo HIV è la probabile causa dell’AIDS”. Così mi rivolsi al virologo del tavolo accanto, una persona affidabile e competente, e gli chiesi il riferimento. Egli mi rispose che non ne avevo bisogno.
Io non ero d’accordo. Mentre è vero che certe scoperte o tecniche scientifiche sono così ben fondate che le loro origini non sono più citate nella letteratura contemporanea, ciò non sembrava il caso per il legame HIV/AIDS. Era totalmente strano per me che l’individuo che aveva scoperto la causa di una malattia mortale e ancora non curabile non fosse continuamente citato nei lavori scientifici finché quella malattia fosse curata e dimenticata. Ma, come avrei presto imparato, il nome di quell’individuo che sarebbe sicuramente stato materia da Nobel- non era sulla punta della lingua di nessuno.
Naturalmente, questa semplice referenza doveva essere da qualche parte. Altrimenti, decine di migliaia di medici pubblici e di stimati scienziati di parecchie branche, che tentavano di risolvere il problema che faceva morire un gran numero di omosessuali e/o utenti di droghe intravena (IV) tra i 20 e i 40 anni, non avrebbero ristretto le loro ricerche in uno stretto canale di ricerca. Nessuno si sarebbe messo a pescare nello stesso stagno a meno che non fosse ben stabilito che tutti gli altri stagni erano vuoti. Ci doveva essere un lavoro pubblicato, o addirittura parecchi, che presi insieme indicavano lo HIV come probabile causa dell’AIDS. Ci doveva essere.
Feci ricerche al computer, ma non arrivai a nulla. Naturalmente, può capitare di perdere qualcosa di importante nelle ricerche al computer semplicemente per non aver immesso le giuste parole chiave. Per essere sicuro su un argomento scientifico, è meglio chiedere direttamente ad altri scienziati. Questo è giusto il motivo per cui si fanno conferenze scientifiche in posti lontani con belle spiagge. Andavo a molti incontri e conferenze come parte del mio lavoro. Presi l’abitudine di approcciare chiunque facesse una relazione sull’AIDS e gli domandavo quale riferimento potessi indicare per la sempre più problematica affermazione: “lo HIV è la probabile causa dell’AIDS”.
Dopo 10 o 15 riunioni in un paio di anni, ero abbastanza sconvolto dal fatto che nessuno potesse darmi un riferimento. Non mi piaceva la brutta conclusione che si stava formando nella mia mente: l’intera campagna contro una malattia sempre piu’ considerata come la PESTE NERA del 20-esimo secolo era basata su una ipotesi le cui origini nessuno poteva ricordare.
Cio’ sfidava il senso scientifico e comune.
Finalmente ebbi l’opportunità di porre la domanda ad uno dei giganti della ricerca sullo HIV e l’AIDS, il dottor Luc Montagnier dell’Istituto Pasteur, quando dette una conferenza a San Diego.
Sarebbe stata l’ultima volta in cui sarei stato capace di porre la mia domandina senza mostrare rabbia, e immaginavo che Montagnier conoscesse la risposta. Così gli posi la domanda.
Con un tratto di imbarazzata accondiscendenza, Montagnier disse “perché non cita il rapporto dai CDC” (Centers for Desase Control: Centri per il controllo delle malattie) ? Io replicai “Esso non si riferisce all’argomento se lo HIV sia o non sia la probabile causa dello AIDS, o no? ” “No”, egli ammise, senza dubbio domandandosi quando me ne sarei andato via.
Cercò supporto nel circoletto di persone attorno a lui, ma tutti stavano attendendo una risposta più definitiva, come me. “Perché non cita il lavoro sulla SIV (Simian Immunodeficiency Virus: Virus della Immunodeficienza delle Scimmie)?” offri’ il buon dottore. “Ho letto anche quel lavoro, dottor Montagnier”, risposi, “quello che successe a quelle scimmie non mi ha fatto pensare all’AIDS.
Per di più, quel lavoro è stato pubblicato appena un paio di mesi fa. Io sto cercando il lavoro originale dove qualcuno mostrò che lo HIV causò l’AIDS”. Questa volta la risposta del dottor Montagnier fu quella di allontanarsi di corsa per salutare un conoscente dall’altra parte della stanza.
Ora la scena si sposta dentro la mia macchina, giusto qualche anno fa. Stavo guidando da Mendocino verso San Diego. Come una qualsiasi altra persona ora anche io sapevo molto di più dell’AIDS di quanto volessi. Eppure non sapevo ancora chi aveva stabilito che esso e’ causato dall’HIV. Poiché ero sonnacchioso mentre attraversavo le montagne San Bernardino, accesi la radio e sintonizzai su un tale che parlava dell’AIDS. Si chiamava Peter Duesberg, ed era un eminente virologo a Berkeley. Avevo sentito parlare di lui, ma non avevo mai letti i suoi lavori o ascoltato la sua voce. Ma ascoltai, adesso ben sveglio, mentre egli spiegava esattamente perché avevo tanti problemi nel cercare i riferimenti che collegavano lo HIV all’AIDS. NON CE N’ERANO. Nessuno ha mai provato che lo HIV causa l’AIDS.
Quando tornai a casa, invitai Duesbeg a San Diego per presentare le sue idee in un incontro dell’Associazione Americana della Chimica. Per la maggior parte scettico all’inizio, l’uditorio stette alla conferenza e quindi un’ora di domande, e infine restarono a parlare fra di loro finche’ fu richiesto di sgomberare la sala. Tutti se ne andarono via con più domande di quante ne avessero al principio.
Mi piace e rispetto Duesberg. Io non credo che egli sappia necessariamente cosa causa l’AIDS: in proposito siamo in disaccordo. Ma siamo entrambi certi di ciò che NON causa l’AIDS. Non siamo riusciti a scoprire alcuna ragione valida perché la maggior parte delle persone crede che l’AIDS è una sindrome causata da un presunto virus chiamato HIV.
Semplicemente non c’è evidenza scientifica a provare che ciò sia vero. Noi non abbiamo potuto scoprire perché i dottori prescrivono un farmaco TOSSICO chiamato AZT (Zidovudina) a gente che non può lamentare nulla se non la presenza di anticorpi allo HIV nel sangue. Infatti non vediamo alcun motivo perché degli esseri umani debbano prendere quel farmaco tossico. Non possiamo capire da dove sia originata tutta questa follia, ed essendo ambedue vissuti a Berkeley, abbiamo veramente visto parecchie cose strane. Sappiamo che errare è umano, ma l’ipotesi HIV/AIDS é un terribile errore. Io dico questo con forza come avvertimento. Duesberg lo continua a dire da tanto tempo.
Kary B. Mullis – Premio Nobel per la chimica, 1993
vedi: L’altra storia dell’Aids