NOZIONE di TERRENO (definizione) e COSTITUZIONI
Introduzione
Noi tutti sappiamo che viviamo su di un Pianeta chiamato Terra, che vaga nello spazio Cosmico e che è un globo Terracqueo, cioè composto da una parte solida, la terra, e da una parte liquida, l’acqua, che è suddivisa in acque salate, i mari, ed acque dolci, i laghi ed i fiumi.
Sulla terra vivono degli esseri viventi chiamati Uomini ed i loro compagni di viaggio chiamati Animali, seconde il Progetto Vita.
Fra questi esseri viventi, vi sono quelli che abitano sulla parte solida, la terra, ed altri che vivono nella parte liquida, nei mari, laghi e fiumi, quelli che vivono nella parte liquida sono solo gli animali acquatici, gli uomini vivono sulla terra ferma e non nel mare.
Fra gli animali (ogni tipo di animale acquatico) che vivono nella parte liquida del pianeta, vi sono quelli che possono abitare e sopravvivere SOLO nei mari (salati) ed altri che possono vivere SOLO nell’acqua dolce (laghi e fiumi), se prendiamo un tipo di pesce che vive nel mare e lo mettiamo in un lago esso morirà e viceversa se prendiamo un pesce di acqua dolce esso morirà se lo immettiamo nel mare.
Questo significa che ogni animale vive e sopravvive nel suo appropriato “Terreno” per il quale è nato e solo in esso, il suo terreno specifico, può nascere, vivere, morire, oltre a riprodursi più o meno bene a seconda della temperatura in gradi (T), del pH, (acido-base), della resistività ro’ (tenore di sali in quel liquidi) ed infine della carica elettrica rH, di quel liquidi che è anche in funzione della sua temperatura.
Lo stesso concetto o Nozione di Terreno, si riferisce anche ai Vegetali che crescono nella terra, ed a secondo del tipo di terreno in quel campo, bosco, collina, montagna o mare, le vegetazione varia a seconda del tipo di terreno di quella terra, come potete osservare nella foto qui sotto, in questo campo vi sono vari tipi di terreno/terriccio e come potete osservare, la vegetazione varia a seconda del tipo di terra che è presente in un certo spazio, terra buona, terreno con sabbia, terreno con pietrisco ecc., ecco un esempio:
Stesso terreno, stesso mese, un’anno diverso, crescono erbe diverse:
Abbiamo fatto questa introduzione per portarvi alla riflessione sul concetto della Nozione di Terreno, materia che nelle Università di medicina e quindi nella medicina ufficiale e di conseguenza nei medici allopati, NON viene tenuta in considerazione pur essendo il PILASTRO principale sul quale si svolge la vita SANA e/o nasce la malattia degli esseri viventi (vegetali, animali, umani) –
vedi: Definizione della parola malattia
A questo punto il parallelismo con il corpi degli esseri viventi si impone e si chiarisce, perché anche tutti gli esseri viventi sono sottoposti alle stesse leggi che regolano la Natura della Vita in essi.
vedi: Universo Elettrico
Un terreno fisiologico è un tipo di ambiente di coltura utilizzato in laboratorio per sostenere la crescita di cellule o tessuti. Questi terreni sono formulati per fornire le sostanze nutritive necessarie e mantenere condizioni ottimali per la proliferazione cellulare. Ecco alcune caratteristiche chiave:
- Composizione: I terreni fisiologici contengono nutrienti essenziali come aminoacidi, vitamine, sali minerali e glucosio. Questi componenti sono fondamentali per il metabolismo cellulare.
- pH: È importante mantenere un pH fisiologico, che di solito si aggira attorno a 2-7.4. Per monitorare il pH, si possono utilizzare indicatori come il rosso fenolo, che cambia colore in base al livello di acidità.
- Ambiente controllato: I terreni sono progettati per fornire un ambiente controllato, con livelli adeguati di umidità e ossigeno, che sono cruciali per la crescita cellulare.
- Applicazioni: Questi terreni sono utilizzati in vari ambiti, dalla ricerca biomedica alla produzione di farmaci, per studiare le cellule in condizioni simili a quelle fisiologiche.
Controllate questi link
[PDF] Fisiologia cellulare e Laboratorio di Colture cellulari: elearning.unite.it
Introducción de la fisiopatología de mediastino: archbronconeumol.org
Copertura del suolo: influenza sulla fisiologia degli alberi: aboutplants.eu
Terreno di coltura M199: sigmaaldrich.com
I suggerimenti di Google
– cosa è un terreno fisiologico
– definizione terreno fisiologico
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Le biotipologie e la Medicina di Terreno: osteopatia.poderelagave.com
Medicina di terreno – AMBB: ambb.it
CURARE IL “TERRENO” 3 importanti equilibri per il tuo benessere: equilibrionatura.it
Baricentro corporeo: equilibrio e stabilità – my-personaltrainer.it
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Quindi:
Il terreno fisiologico del corpo umano si riferisce all’insieme delle condizioni vitali e delle caratteristiche che influenzano la salute e il benessere di un individuo. È un concetto importante in medicina, specialmente in ambiti come l’omeopatia e la medicina di terreno.
Ecco alcuni aspetti chiave:
- Costituzione: Rappresenta le caratteristiche genetiche e fisiche di una persona, come la predisposizione a determinate malattie o condizioni.
- Ambiente: Le influenze esterne, come l’alimentazione, l’esercizio fisico, lo stress e l’ambiente sociale, giocano un ruolo cruciale nel determinare il terreno fisiologico.
- Equilibri: È fondamentale mantenere un equilibrio tra vari sistemi del corpo, come il sistema immunitario, il sistema endocrino e il sistema nervoso, per garantire una buona salute.
- Matrice biochimica: Si riferisce alla composizione chimica del corpo, inclusi nutrienti, ormoni e altre sostanze che influenzano le funzioni corporee.
- Salute e vitalità: Un terreno fisiologico sano è essenziale per la vitalità e la capacità di affrontare le malattie.
Il terreno fisiologico del corpo umano, come un giardino rigoglioso, ha diverse caratteristiche che contribuiscono alla sua salute e vitalità. Ecco alcune di queste:
Per migliorare o mantenere lo stato di benessere fisiologico dell’organismo umano olisticamente inteso, occorre tenere conto del cosiddetto “Terreno” e delle funzioni fisiologiche relative ai vari organi e apparati.
Si definisce “Terreno” innanzi tutto la tipologia bioelettronica dei liquidi dell’organismo e quelli della matrice, la reattività dell’individuo, che gli deriva dalla sua appartenenza ad una data “diatesi” e dalla efficienza dei propri organi formatisi in base alla sua definizione “costituzionale”. Per Costituzione si intende, la combinazione di caratteri morfologici, fisiologici e psichici che caratterizza un individuo.
La “diatesi” consiste anche nella predisposizione genetica di un individuo alla malattia; è particolarmente utile tenerne conto nella definizione delle strategie profilattiche della malattia stessa.
La “costituzione” invece è la struttura anatomica – funzionale del soggetto; influisce anche nella determinazione delle strategie terapeutiche da usare negli stati acuti della malattia.
Il concetto di “Terreno” è di notevole importanza nella medicina non convenzionale, raccogliendo in sé la sintesi dinamica della “diatesi” e della “costituzione” individuale, e quindi rappresenta il complesso delle caratteristiche psicologiche, metaboliche, fisiologiche, così come si estrinsecano nell’interazione casuale tra informazione genetica e influssi ambientali esterni.
Le funzioni fisiologiche relative ai vari organi ed apparati, possono essere salvaguardate salutisticamente e convenientemente con appropriata alimentazione crudista, vari rimedi secondo le più moderne interpretazioni di fitoterapia: con un trittico di tinture madri, macerati glicerici e oli essenziali, unitamente ad un prodotto salutistico “costituzionale” per le acuzie e “diatesico” per la profilassi., oltre ai prodotti omeopatici e con adeguati integratori alimentari, onde ottenere un buona funzionalità omeostatica e quindi la Perfetta Salute.
Il dott. Ermanno Micucci (medico) ci ha inviato questo suo studio su Terreno, diatesi, costituzioni in questa presentazione, visibile QUI + vedi: Sist._Connettivo_Terreno_fisiologico.pdf + Uomo Psico Elettronico
IMPORTANZA del TERRENO SECONDO Antoine Bechamp (medico)
Secondo gli insegnamenti di Bechamp, le cellule e i germi sono associazioni di microzimi.
Le caratteristiche fisiche e le attività Vitali delle cellule e dei germi dipendono dal terreno in cui i loro microzimi si nutrono, crescono e si moltiplicano. Così il microzima, crescendo nel terreno-plasma del germe procreativo, si sviluppa nelle cellule normali, permanenti e specializzate dell’organismo vivente vegetale, animale o umano.
Gli stessi microzimi che, in questi corpi viventi, si nutrono di materiali morbiferi e di tossine sistemiche si sviluppano in batteri e parassiti.
La scoperta dei microzimi conferma così meravigliosamente le asserzioni della filosofia della Cura Naturale, secondo cui i batteri e i parassiti non possono causare e istigare processi infiammatori o patologie, a meno che non trovino il proprio peculiare terreno morbifero in cui nutrirsi, crescere e moltiplicarsi.
Tratto dal libro “Bechamp o Pasteur: un capitolo dimenticato nella storia della biologia”, Douglas Hume, 1932
vedi anche la nuova scoperta fatta, dopo cento anni, dalla medicina ufficiale:
http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2018/03/27/scoperto-nuovo-organo_G48zD7kS2r4WSbDEiu5JMJ.html
Sindrome infiammatoria chiamata “Asia” scatenata dai vaccini !
ASIA_Sindrome infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
… ed è noto che… le infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo di sintomi, che i medici impreparati allopati chiamano erroneamente “malattie“….
RICORDO che uno dei Princìpi più importanti, della Medicina Naturale è questo:
“Ciò che NON si Esprime si Imprime” sull’organismo, per mezzo degli errori Spirituali = Conflitti irrisolti (trasgressioni consce od inconsce alle Leggi del Vivente) – e per caduta, quelli della nutrizione e malfunzione cellulare dello Stress Ossidativo cellulare (sui tessuti degli organi bersaglio dell’archetipo conflittuale), e di quello derivante anche dagli errori alimentari, – vedi Crudismo – e/o con l’utilizzo di farmaci (di sintesi) ma e soprattutto dei Vaccini, i quali null’altro sono sostanze/frequenze/vibrazioni tossico-nocive che determinano malfunzioni del fluire o meno e soprattutto dell’informazione all’interno del sistema del corpo Vivente (Psicosoma).
Ecco qui descritto in sintesi, lo “ABC” della Bioelettronica (elettronica del Vivente); essa determina, qualifica e quantifica, identificando con apposite apparecchiature bioelettroniche, i parametri elettronici dei liquidi extra cellulari e/o intracellulari – questi parametri elettronici del Vivente sono le Basi fisiologiche, dalle quali per “caduta”, si eseguono e comandano sempre azioni e reazioni, biochimiche e non solo, all’interno di essi e quindi anche sulla membrana cellulare, nelle cellule stesse…che possono, se intossicate, ad esempio, addivenire in uno stato di stress ossidativo, cioè all’alterazione-malfunzione del metabolismo cellulare e quindi quello nei tessuti (la Matrice) ove esse risiedono, tessuti che si infiammano, generando malfunzione negli organi corrispondenti a quei tessuti, determinando nei fatti la malattia, mentre e si mantengono con stili di vita adeguati (etica, coerenza ecc, lungo la via-legge dell’Amore, la comunione, la compassione, l’aiuto, quindi una vita con stress ridotto al minimo, alimentazione crudista appropriata, le giuste funzioni della perfetta Salute si manifestano a qualsiasi livello, perché mantengono e/o riportano al giusto pH = leggermente alcalino, modo nel quale gli umani funzionano e debbono vivere per rimanere SANI.
Mentre l’Odio, il rancore-risentimento, la violenza, sono matrici di pH ACIDO, quindi generano l’acidosi metabolica, fautrice di qualsiasi malattia, fino al cancro.
“I fenomeni di depolarizzazione e ripolarizzazione sono alla base di infinite reazioni e della vita stessa, a partire da quelli della “membrana cellulare“, quindi significa che le reazioni indotte, dai parametri bioelettronici, sulla biochimica del Vivente divengono, queste ultime, un livello “inferiore”, ma indispensabile… cioè sono azioni susseguenti nella bioelettrochimica e sono già ad un livello diverso e consequenziale, quindi “inferiore” rispetto al livello Bioelettronico superiore, infatti sono le azioni bioelettroniche che “scatenano” i processi biochimici.
Ma studiando e ricercando in Bioelettronica, vi è molto di più, perché essa permette di determinare cosa è un “Terreno” e quali parametri bioelettronici esso ha, per “ospitare” , cioè garantire o mantenere la Perfetta Salute (P.S.) o la “malattia“.
Questa ricerca è fondamentale per poter definire, con appositi strumenti, quei parametri che permettono anche di conoscere cosa e come fare per l’eventuale riordino, se alterati dai giusti rapporti della P.S.
In un “Terreno” possono manifestarsi, se alterato in un certo “tipo”, determinate malattie e NON altre;
es. un Terreno Oncologico avrà anche la possibilità di essere maggiormente a “rischio di cancro” che un’altro tipo di Terreno non oncologico.
Anche la Semeiotica Biofisica = auscultazione del corpo permette in ambulatorio e con un semplice fonendoscopio (ad un tecnico che la conosce bene – Tecnica NON insegnata nelle facoltà di medicina ufficiale) e senza strumenti meccanico-elettronici di conoscere quale “tipo” di Terreno un individuo ha, a livello globale.
Quindi la Bioelettronica è solo una tecnica di controllo-diagnostico, anche strumentale, susseguente alla Semeiotica biofisica, ma molto utile da integrare.
La Bioelettronica dimostra con certezza l’esistenza del corpo Bioelettronico dentro in quello fisico, corpo di pura energia, infatti è composto solo da Plasma, che è il 4° stato della materia e che “anima” quello fisico, composto dagli altri 3 stati della materia, solido, liquido, gassoso, questo corpo di Plasma è tenuto assieme a quello fisico nell’esperienza terrestre, dalla nascita alla “morte”, per mezzo dello Spirito e relativa sua mente personalizzata dalle esperienze terrestri.
Questo corpo bioelettronico alla morte del corpo fisico, che contiene anch l’Io sono dell’essere immortale che si disincarna, esce da quello fisico = l’ormai cadavere, e per mezzo del buco nero centro mosso dal cuore, si reca automaticamente nelle dimensoni/livelli energetico/spirituali adatti alla sua evoluzione spirituale.
E’ su questo corpo Bioelettronico che si possono fare i Test con le apparecchiature per la bioelettronica, che sono accuratissimi.
Ricordiamo che queste tecniche (diagnostiche) non si imparano sui libri di testo della medicina imperante, né mai si possono ascoltare in una lezione all’Università, perché NON si deve far sapere quanto sia semplice fare diagnostica SICURA e PRECOCE….e per qualsiasi tipo di sintomo (cancro compreso), che viene chiamato impropriamente con svariati nomi di: malattia.
Ricordiamo che i corpi animali ed umani sono composti principalmente, come la Terra, da solidi (parte minore) e da liquidi (in maggior parte), il “mare nostrum” (il nostro Terreno), e questo mare, simile all’acqua di mare (cioè salato) ha un suo pH, una carica elettronica rH ed una propria resistività ro’ (concentrazione o meno di sali).
Le leggi del Pianeta si rivelano essere le stesse che determinano la vita o meno, degli animali sulla terra e nel mare, cosi come nel “mare nostrum”, quelle leggi regolano, anche e nel medesimo modo, la nascita, la riproduzione e la vita o morte dei nostri “animali”, i batteri ed i parassiti che vivono nel nostro mare: i liquidi del corpo, che nella percentuale variabile, dalla nascita alla morte, varia di proporzione, dal 75-80 % circa alla nascita, al 65% circa alla morte, perché tendiamo a perdere liquidi ed a mineralizzarci (“Polvere sei e polvere ritornerai”, detto della Genesi della Bibbia).
Già nell’antichità si descrivevano i vari tipi di terreno: Ippocrate stesso descriveva i “vari temperamenti”.
Pitagora riprendendo l’argomento del terreno li distingueva in: sanguigno, pituitoso, bilioso, atrabilioso.
Da essi, egli affermava, dipendono l’insieme dei processi vitali, la rottura di quei delicati equilibri (discrasia) genera qualsiasi tipo di malattia.
La discrasia (Alterazione dell’equilibrio tra i componenti del sangue o di altri liquidi del corpo) dipende dal temperamento e quindi dalle modalità dei comportamenti dell’essere stesso, che si evolve seguendo le circostanze biologiche.
Sebbene anche Pasteur avesse alla fine del XIX secolo, considerata fondamentale questa nozione di “terreno”, essa è stata COMPLETAMENTE abbandonata e dimenticata dalla medicina ufficiale, interpretando male una parte dei suoi lavori di ricerca.
Le sue ricerche confermavano in modo inequivocabile che qualsiasi malattia poteva svilupparsi solo secondo condizioni di ricettività proprie a ciascun individuo (terreno) e per ricettività si deve estendere fino alla finale manifestazione della patologia.
Da quegli errori di interpretazione è nata la medicina sintomatica (Allopatica, cioè la medicina ufficiale) che tanto male ha prodotto sulla salute umana in quanto si è “corso” dietro all’agente patogeno, invece di considerare il terreno come sua “madre”. Infatti senza l’apposito terreno specifico, l’agente patogeno NULLA può ! e questo “agente” per di più è ospite del terreno che ne è la matrice primordiale.
La medicina ufficiale confonde quindi “morbosità” con “Terreno” ! …il suo insegnamento (ideologia) considera l’infinità dei terreni, che corrispondono a modificazioni patologiche avvenute su di un particolare terreno matriciale, di CUI NON TIENE NESSUN CONTO.
La medicina Omepatica (cura con il simile) ha al contrario accettato in modo totale la Nozione del Terreno, ma non tiene conto della facile instabilità del Terreno stesso, cosa che la Medicina Naturale invece comprende ed utilizza, per via della ionizzazione, temperatura, pressione, umidità dell’aria, ecc. (specie nei cambi di stagione = influenze del clima sui corpi viventi = influenza stagionale) che inter reagiscono con i liquidi totali del corpo, infatti il metodo terapeutico dell’Omeopatia è quello di tentare di far reagire l’organismo sui propri sintomi, cercando di risvegliare la reazione dell’organismo stesso, con rimedi derivanti da sostanze che generano simili sintomi.
L’Omeopatia,alle volte “funziona”, altre volte no, perché “l’informazione del rimedio” non riesce a scendere dai vari livelli fino al livello necessario, ecco perché è sempre messa in discussione anche dalla medicina ufficiale.
– vedi Autoguarigione con la Medicina Naturale
In sintesi:
Il Terreno fisiologico è costituito dagli elementi della Natura (aria, acqua, terra) e quindi dagli elementi del mondo minerale, vegetale, animale, perfettamente ed armoniosamente integrati ed interagenti funzionalmente fra di loro; esso ha la capacità di crescere, trasformarsi, riprodursi, e come ogni essere vivente, e’ dotato di un proprio metabolismo, per il quale elementi inorganici sono trasformati in prodotti organici e questi in energia-materia organizzata, e per alcuni elementi, in viventi, ed e’ plastico per mezzo del processo chiamato anabolismo, per poi subire un inverso processo, con il ritorno allo stato di elementi minerali attraverso il catabolismo.
Ricordiamo che nella letteratura medica ufficiale, vengono normalmente fatte delle gravi confusioni semantiche, come ad esempio, per le parole “costituzione” e “terreno”. – vedi: Vari terreni
Molto spesso, nella letteratura medica, si utilizza il termine “terreno” senza riferimento ad una definizione chiara e ben determinata. L’uso del termine “costituzione” è altrettanto inconsistente, poiché di solito esso designa una struttura di tessuti, organi o la globalità dell’organismo.
L’insieme strutturale comprende contemporaneamente sia la biologia del vivente nei substrati molecolare, genetico, psiconeuro-immunologico e condizionato dal suo ambiente interno ed esterno. Questa struttura ha delle funzioni multiple, cosa che necessita un regolare svolgimento dei vari processi elettronici e susseguentemente biochimici.
Lo slittamento od il blocco di un elemento-livello, provoca una sregolazione dei processi bioelettrochimici, da qui la comparsa della patologia (blocco energetico bio-elettro-chimico).
Possiamo considerare dunque il terreno come una modalità di esistenza del vivente, esso è mobile e non fisso, è dialettico e non statico, infatti ha una base di liquidi (vedi: acqua del corpo), quindi molto duttile, facilmente alterabile.
L’insegnamento all’università, nelle cattedre di medicina, inizia con la conoscenza dell’uomo (del Vivente) nei suoi caratteri anatomici, fisiologici e biologici.
In seconda istanza, lo studente affronta questi stessi settori dal punto di vista “patologico” (malato).
Appare sorprendente che sia in medicina accademica che in medicina omeopatica, quando ci si riferisce alla parola “Terreno”, subito si intenda solo ed unicamente un “terreno patologico”. Nella realtà l’essere umano inizia, da un normale terreno pro-vita, per andare verso più o meno velocemente verso il “patologico“.
Nei fatti, non esistono un “terreno biochimico” e/o un “terreno omeopatico”.
Vi è prima di tutto, al livello umano, animale e vegetale, un terreno specifico, normale o patologico.
Il “terreno” può essere compreso solo globalmente, ma per meglio comprendere la nozione di Terreno occorre quindi fare una suddivisione analitica che descriva metodicamente i vari substrati.
Questa descrizione basilare presenta quindi i due aspetti, il terreno normale e quello patologico:
1 – La ricerca fondamentale dei fattori interni che costituiscono il terreno normale:
a) il substrato biochimico
b) il substrato molecolare
c) il substrato genetico
d) il substrato immunologico
e) il substrato psico-mentale-emozionale (conscio ed inconscio)
2 – La ricerca fondamentale dei fattori esterni che possono influire sull’alterazione che porta il Terreno “normale” a patologico, es.:
lo studio dell’alimentazione del soggetto (aria, acqua, cibi) oltre al substrato ecologico dell’ambiente esterno quello socio-culturale nel quale vive il soggetto analizzato.
Il terreno patologico, cioè le basi del quale si distinguono:
a) la patologia psico-genetico-molecolare-immunologica, che è il risultato dell’ecotossicologia (esterna ed interna).
2) La clinica.
A questo livello, si incontrano due processi:
a) il processo patologico acuto
b) il processo patologico cronico, che null’altro è che l’aggravamento malcurato e/o non curato di quello acuto.
Le proprietà bioelettronico-chimiche del Terreno sono un insieme di caratteristiche, dipendenti da fenomeni elettronici, chimici o fisico-chimici, in stretta relazione anche con il clima atmosferico, soprattutto gli organismi viventi, non solo nel terreno agricolo, esse concorrono a definire uno degli aspetti della salubrità e/o fertilità di un qualsiasi tipo di terreno, influendo sulla potenzialità produttiva della Salute dell’essere Vivente e/o delle piante coltivate su quel tipo di terreno.
vedi: Semeiotica Biofisica Quantistica + Bioelettronica + Acidi-Basi + Acidosi e malattie + Acqua basica e malattie
In sintesi il Terreno (liquido o solido) è definibile come:
1) Struttura potenziale, che è definibile dall’aspetto quantitativo.
2) “ “ come espressione funzionale, definibile dall’aspetto qualitativo.
esempio: la matrice extracellulare è uno dei vari livelli di Terreno
Ciò significa che nel Vivente, ogni organo / tessuto (mente/organo compresa), ha una sua capacità potenziale di esprimere le sue specifiche funzioni, che vengono esaltate od inibite dai liquidi intra ed extra cellulari (pH, rH, ro’) di cui è composto il tessuto (insieme di cellule) che lo caratterizza, sempre in funzione dell’insieme delle funzioni inter relazionali dei vari organi e sistemi (apparati); il modo in cui essi si esprimono è del tutto particolare per ciascuno di noi.
Quindi è evidente che la nozione del “Terreno” organico è sempre e comunque “Unica” ed è assolutamente indispensabile per conoscere sul come applicare ed operare salubremente, per mantenere la salute o riordinare l’organismo dallo stato di malessere.
La lampadina che si accende nel corpo (sintomo – nelle cellule sotto stress ossidativo e quindi nel tessuto od organo) serve per indicare che si sbagliano comportamenti – Conflitto Spirituale di incoerenza irrisolto – e’ sempre l’organo bersaglio che genera il corpo od organo di sofferenza (dolore), può essere debole per problema congenito (ereditato dagli avi) ed anche acquisito, nel senso di indebolito da comportamenti errati alimentari, assunzione di droghe, farmaci e soprattutto Vaccini, ecc..
Congenito: significa che il soggetto ha ereditato dai genitori una carenza strutturale (enzimatica per esempio) o perché l’organo è escluso, separato, isolato, dalla struttura informazionale del sistema al quale è collegato e quindi l’economia generale necessaria al mantenimento della salute globale è in sofferenza perché l’organo è incapace di produrre la sua funzionalità al livello necessario per il buon funzionamento del sistema globale.
Acquisito: per errori alimentari, assunzione di droghe, farmaci, Vaccini, ecc., nel momento di un’aggressione significativa (interna od esterna), l’organo essendo più o meno isolato, le manifestazioni della sua sofferenza (sintomi) restano minime o possono anche essere ignorate dall’organismo, riapparendo nel corso di un nuovo conflitto, sia questo offra il reinserimento nel circuito informazionale dell’insieme dei sistemi, sia che rafforzi l’esclusione dagli stessi.
La medicina ufficiale purtroppo agisce a livello sintomatologico e non riesce a comprendere ancora, che essa deve riordinare non solo il sintomo, ma anche e sopra tutto il Terreno che è “matrice” e padre-madre di organi, sistemi e che i sintomi sono solo campanelli diallarme che indicano che qualcosa non funziona a dovere nell’organismo che quindi l’attenzione deve essere rivolta in primis al terreno e successivamente, ma immediatamente al sintomo, in una unica indagine parallela.
La Medicina Naturale al contrario agisce contemporaneamente sul Terreno e quindi sul sintomo, attivando i processi di catalisi con elementi immediati atti a rinforzare l’azione di riordino generale e quindi locale, la cui scelta dipenderà dal tipo di sintomo od organo sofferente, ma comunque ed in ogni caso, il riordino contemporaneo del terreno in modo massiccio e specializzato per il veloce riequilibrio delle sue carenze, “madre/padre” di ogni malattia.
Ed agendo anche e soprattutto dal lato Spirituale, fornendo quindi al malato le informazioni sul perché del suo stato di malessere, indicandogli la via da percorrere per non trasgredire più le Leggi PsicoBiologiche dei Viventi per non rientrare nel circolo vizioso – vedi: Conflitto spirituale vissuto nell’incoerenza = malattia.
Oggi giorno siamo in grado con apposite apparecchiature Bioelettroniche di definire la nozione di terreno in modo preciso, fornendo al tecnico terapeuta le indicazioni adatte per il riordino nei parametri della Perfetta Salute.
Il Corpo Umano (cosi come tutti gli esseri Viventi) è ben noto, è un’insieme di cellule e quindi esso segue e sopravvive con i Principi e gli Schemi del funzionamento della Cellula, la quale come è ben evidenziato in questa pagina funziona per mezzo dei Giusti Rapporti fra l’ambiente esterno il liquido extracellulare e quello interno (liquido intracellulare), i quali sono determinati in primis dai rispettivi pH – regolati nei loro giusti rapporti dai processi acidi-base extra ed intra cellulare, cioè dalla loro carica ionica – bio elettronica.
vedi Bio Elettronica + Pompa Sodio-Potassio
Quindi il corpo umano si ammala solamente quando questi Giusti Rapporti si alterano (vedi Come e Perché nasce la malattia) e la guarigione DEVE seguire assolutamente ed in primis il riordino di questi. La malattia è una sola (non esistono malattie) essa è l’alterazione della funzionalità cellulare e corporea per l’alterazione dei Giusti Rapporti del pH + rH + ro’ extra ed intracellulare.
Quindi ad appropriato “Terreno” con certe caratteristiche, corrisponderanno, la nascita, la, riproduzione vita o morte dei nostri animali (batteri e parassiti) che convivono con noi ed in noi.
La Perfetta Salute e/o la malattia dipenderanno quindi SOLO ed unicamente dal tipo e dalle caratteristiche del Terreno (i liquidi del corpo nei vari livelli di Terreno) – vedi: la Teoria dei Germi è Falsa
Il TERRENO biologico
Ogni medico o terapeuta sa molto bene che nella società umana il sociale corrisponde al “Terreno” della specie umana; ma ogni singolo che la compone a sua volta, ha un suo “terreno specifico ed unico”, il suo corpo, che è composto sopra tutto da liquidi; in un individuo adulto la percentuale di questi liquidi è mediamente del 75 % del suo peso. E’ chiaro che questo “Terreno” essendo il centro fisiologico proprio a ciascuno, DEVE essere il centro dell’attenzione per ogni tipo di approccio alla Salute e/o di terapia.
Conoscere il tipo di “Terreno” diviene quindi assolutamente indispensabile, per instaurare una qualsiasi terapia raddrizzante o per mantenere al salute.
È noto che in ogni laboratorio biochimico, per far proliferare un dato microbo, si preparano colture adatte alla sua sopravvivenza.
Solo in un ambiente, definibile come “Terreno adatto”, è possibile ottenere la proliferazione del microbo.
Il terreno biologico è l’insieme dei fattori e delle condizioni che caratterizzano un determinato organismo in un certo momento. Pertanto un individuo che ha un “buon terreno” non lascia spazio alla malattia.
E’ quindi il terreno che dobbiamo considerare e non gli eventuali aggressori (microbi, virus…).
A questo proposito va ricordato che durante tutte le gravi epidemie del passato non tutta la popolazione veniva colpita, proprio coloro che erano rimasti sani prestavano le cure ai malati senza contrarre alcuna malattia. Il loro buon terreno non consentiva la “nascita” della malattia.
Questo termine deve essere ben definito, se vogliamo ben comprendere i meccanismi della Perfetta Salute, della malattia e quindi dell’azione terapeutica risanatrice.
vedi: Nozione di terreno + Sistema Ontogenetico dei Microbi + Pleoformismo + Il Terreno ONCOLOGICO + CANCRO RENALE ….rischio congenito + Vari livelli di Terreno + OMEOSTASI + Stress Ossidativo + Semeiotica + 3 zone della medicina moderna + Falsita’ della medicina ufficiale + Diagnostica in Medicina Naturale
TERRENO – Nota bene: Per Terreno si intende anche e soprattutto il citoplasma cellulare
Questo termine deve essere ben definito se vogliamo ben comprendere i meccanismi della Perfetta Salute, della malattia e quindi dell’azione terapeutica risanatrice.
Il nostro corpo può essere paragonato ad un “Terreno biologico” dove vivono i vari organi così come le piante vivono in un terreno fatto di sassi e terriccio.
Il nostro “Terreno biologico” (i liquidi del nostro Corpo) può essere naturale-funzionale oppure degradato per la presenza di troppe tossine e quindi NON funzionale per la Perfetta Salute (P.S.)
Un Terreno degradato prepara le condizioni ideali per molteplici malattie, più il terreno è degradato e più brutte ed invasive sono le malattie.
Pasteur stesso dopo aver speso una vita studiando la microbiologia, prima di morire disse ad un suo assistente: “Claude Bernard aveva ragione, il terreno è tutto, il microbo è nulla”.
Pertanto un individuo che ha un “buon terreno” non lascia spazio alla malattia; è quindi il terreno che dobbiamo considerare e non gli eventuali aggressori (microbi, virus, ecc.) – vedi: Microscopio
Ogni medico o terapeuta sa molto bene che nella società umana, il sociale, corrisponde al “Terreno” della specie umana; ma anche ogni singolo che la compone a sua volta, ha un suo proprio “Terreno specifico ed unico”, il corpo, che è composto sopra tutto da liquidi – in un individuo adulto la percentuale di questi liquidi è mediamente del 75 % del suo peso – e’ variabile dalla nascita (80%) alla morte (65%).
E’ chiaro che questo “Terreno” essendo il centro fisiologico proprio a ciascuno, DEVE essere il centro dell’attenzione per ogni tipo di approccio alla Salute e/o di terapia.
Conoscere il tipo di “Terreno” diviene quindi assolutamente indispensabile, per instaurare una qualsiasi terapia raddrizzante o per mantenere al salute. vedi Bio Elettronica
Quindi per Terreno si deve sopra tutto anche intendere l’insieme di tutti i liquidi esistenti nell’organismo: liquidi extra cellulari ed intra cellulari; questi liquidi sono la cosiddetta “Matrice” o mare fisiologico nel quale e dal quale la Vita nasce, si sviluppa, si mantiene e nel momento nel quale questa “matrice” si intossica oltre modo (si carica di tossine e parassiti generate nell’intestino e/o nelle vie respiratorie e non vengono eliminati), la vita non può più esistere e quindi la morte sopravviene.
I valori Bio Elettronici della Perfetta Salute (pH, rH, rò) della Matrice o Terreno fisoilogico come si voglia chiamare, sono ben definibili, valori che DEBBONO rimanere costantemente nei parametri della PS perché la vita si manifesti in modo salubre e vitale.
L’organismo deve essere descritto, per essere precisi, più come una Rete informatica, intercollegata ed autoregolata dall’inFormazione piuttosto che come un solo flusso di masse o di energia.
Questa Matrice (Sistema a Rete informatica) è la base fisiologica nella e dalla quale ogni malattia si manifesta ed è il terreno nel quale OGNI tipo di Conflitto Spirituale inizia a in-Formarsi; da essa ed in essa (matrice e/o terreno) ogni tipo di malessere Spirituale si rende fisiologicamente evidente, in un tempo più o meno breve e ciò dipende dal grado di intossicazione della matrice, arrivando fin nello o negli organi bersaglio del Conflitto Spirituale vissuto in incoerenza, producendo quindi il dolore necessario per obbligare l’IO/mente/cervello a confrontarsi con i suoi problemi irrisolti e quindi scegliere di Cambiare Comportamenti ovvero avere un’Etica coerente con le Leggi del Creato.
Lo stress riveste quindi un’enorme importanza sia in forma vitale che in forma cronico conflittuale distruttrice.
Ciò significa che l’informazione (lo Spirito dell’Ego/ Io Sono) “galleggia” su questo grande mare di liquidi simili al mare/oceano, inFormando tutto il sistema e modulandolo a seconda dei comportamenti; nell’organismo vivente sono i liquidi della sua Matrice o Terreno che divengono la “portante” dell’inFormazione/energia più adatta per scatenare sia gli effetti reciproci intercellulari vicini, che quelli lontani (vedi anche gli studi di Fisher 1985).
Siccome lo scopo dell’organismo è quello di mantenersi vivo, integro e sano, per poter manifestare lo Spirito che cerca, studia e consapevolizza le sue origini….l’inFinità…., occorre che la sua Matrice o Terreno sia SEMPRE nelle giuste parentesi Bio Elettroniche della Perfetta Salute.
Questo principio di Omeostasi informatizzata, si riscontra perfettamente nella matrice o terreno extracellulare e nei suoi meccanismi di autoregolazione (entro certi limiti), in quanto il Terreno-Matriciale permea tutte le aree extracellulari di TUTTO l’organismo, raggiungendo OGNI cellula e reagendo sempre in modo uniforme per lo scopo per il quale è inFormata. Nei gruppi di cellule epiteliali e cerebrali ove l’area extracellulare è ridotta al minimo, questa Matrice forma la sostanza intracellulare.
Certe sostanze formano la barriera/filtro della parete cellulare (isotonia, isionia, isoosmia della matrice) impedendo (se le condizioni Bio Elettroniche – differenze di carica – sono corrette = pH, rH, rò nei giusti parametri) alle molecole di una certa dimensione e/o carica di essere escluse, ma permette a quelle adatte al tipo di cellula, di penetrare per nutrire ed in certi casi, specializzare le sostanze necessarie ad altri tipi di cellule in altre parti del corpo; le sostanze una volta elaborate dalla cellula e/o non adatte ad essa, vengono (solo se le condizioni bio elettroniche sono corrette) ad essere eliminare dalla cellula stessa, rendendole disponibili alla matrice e/o ad altre cellule in altre parti del corpo che ne hanno bisogno; le tossine infine vengono veicolate attraverso i condotti e gli organi emuntori e/o eliminatori, affinché siano in genere espulse dall’organismo, perché alcune di esse siano rese disponibili attraverso l’urina, per gli usi del caso; se non vengono espulse dall’organismo si accumulano in genere nei grassi dei vari tessuti e possono rimanere per anni, ed in uno stato febbrile, ad esempio ritornare in circolo e dare fastidio al soggetto in vari e molteplici modi.
Il “tono” o carica elettrostatica di base così stabilito (sistema RedOx + sistema acido basico), reagiscono ad ogni cambiamento della matrice extracellulare con deviazioni del potenziale bio elettronico. L’inFormazione entro contenuta e veicolata dal Terreno, inForma – vedi Vari Terreni – la membrana cellulare (es. dei muscoli e dei nervi) con una variazione del potenziale, costringendo per mezzo di una reazione cellulare, la membrana stessa a lasciar penetrare od uscire le sostanze, oppure come in tutti gli altri tipi di cellule, tramite l’attivazione di messaggeri secondari (sostanze + cilia) sulla membrana, che trasmettono codici informatici nella e della sostanza di base degli enzimi citoplasmatici, infine approdando ai nuclei cellulari nel luogo appropriato del materiale genetico dei nuclei cellulari od in quello dei mitocondri, per scambiare ed integrare le informazioni necessarie al mantenimento della Vita Sana.
L’autoconservazione di un organismo è da ricercarsi nel mantenimento dei giusti rapporti dei processi omeostatici corporei, che permettono all’inFormazione (Spirito) di entrare, arricchire, scambiare, modulare ogni parte del sistema vivente.
Dal punto di vista filogenetico, la Matrice o Terreno extracellulare è più “vecchia” dei sistemi nervosi ed ormonali.
La matrice o terreno è collegata al sistema ghiandolare endocrino, per mezzo dei capillari ed al sistema nervoso centrale per mezzo delle terminazioni periferiche nervose vegetative, con le loro terminazioni cieche nella matrice extracellulare ed entrambi i sistemi sono legati l’uno all’altro nel midollo allungato, i centri Superiori legati all’Ego/ mEnte/ cervello sono influenzati e possono influenzare la matrice extracellulare.
Questo Livello-Terreno, attraverso la “rivelazione-conversione” per mezzo delle “antenne convertitrici trasduttrici e piezoelettriche” dei villi, micro villi e cilia sensoriali, che si ritrovano sulle superfici di tessuti, cellule, micro organismi ecc., cioè trasforma – trasduce i “segnali informativi modulati” ricevuti dal terreno bio elettronico e quindi anche dal Livello Spirituale, in “vibrazioni meccaniche acustiche – non udibili” – e per mezzo delle stesse cariche bio elettroniche – per effetto piezoelettrico + polarizzazioni – anche in reazioni chimiche, in modo che il “segnale dell’informazione” passi da e per in ogni Terreno-Livello attivando e relazionandosi con i vari Livelli-Terreni.
Ricordiamo anche che ad ogni pH, rH e ro’ del Terreno fisiologico, corrispondono una serie di batteri, funghi, parassiti che vi “abitano”; variando quei valori (pH, rH, ro’), vi è una immediata “rivoluzione – alterazione” fra gli “abitanti” di quel tipo di Terreno, quelli che possono mutarsi lo fanno e si adattano alle nuove condizioni del Terreno e quelli che non riescono a mutarsi, muoiono e o emigrano ove il Terreno gli è più favorevole, e parliamo in questo caso sopra tutto (ma non solo) dei funghi e dei batteri che hanno grandi capacità adattive ma anche di mobilità, generando intossicazioni, infiammazioni, e quindi ammalamento.
Poiché anche i capillari, le fibre nervose vegetative e le cellule del tessuto connettivo che vi sono e le sostanze – batteri – funghi, che vagano attraverso il tessuto nei suoi liquidi, regolano la matrice extracellulare (macrofagi, leucociti, mastcellule) sono reciprocamente “informatizzati” tramite i prodotti liberati dalle cellule (prostaglandine, citrokine, protesi, inibitori ecc.) il risultato è un vasto e complesso sistema umorale intercorrelato ed informatizzato, i cui predecessori storico-scientifici sono da ricercare nella teoria classica dei “succhi vitali”.
Il vantaggio di un tale sistema cibernetico intercollegato sta in un significativo aumento della capacità di regolazione e di prestazioni con la possibilità di un numero sempre maggiore di proprietà che non è possibile ottenere con la semplice somma aritmetica delle singole proprietà dei componenti; in questo modo si possono comprendere le relazioni esistenti fra Psiche e sistemi, cerebrale, nervoso, endocrino, immunitario, gastro intestinale, muscolare ed osseo.
(A. Pischinger MD 1975 ed Adler 1981).
Nonostante la maggiore specializzazione dei sotto Terreni e/o sistemi (es. sistema immunitario) e la suscettibilità ad essa associata, il valore evolutivo dei sistemi biologici altamente intercollegati e quindi interdipendenti, sta nella loro sovrabbondanza; ciò significa che il sistema compensa la mancanza di componenti individuali o di sotto sistemi, essendo in grado o sotto sistemi di subentrare completamente o parzialmente a lungo o breve termine, finché i “componenti fisici o spirituali”, siano riparati o risolti. (Thomas 1984)
La matrice e/o terreno extracellulare di base deve essere inteso anche come Regolatore di Proteine, con il relativo fenomeno delle scorie o scarti del metabolismo che possono essere eliminati attraverso il “digiuno di proteine”.
La distribuzione di elementi vescicolari del tessuto connettivo (sopra tutto quello detto “morbido”) e delle cellule di difesa della matrice extracellulare che è estremamente reattiva (Heine 1987), è un’importante principio della regolazione fisiologica e patologica della matrice extracellulare che nella medicina ufficiale moderna andrebbe molto approfondito.
In questa sede gli elementi vescicolari del connettivo e delle cellule immunitarie si disintegrano liberando un’enorme numero di sostanze biologicamente attive che danno origine alla scomposizione delle membrane vescicolari, influenzando le cariche Bio Elettroniche (pH, rH, rò) del tessuto e dunque regolando, modificando, i processi omeostatici.
La lisi fisiologica dei leucociti – strisci di sangue puro ovvero “cellule di scomposizione” come le chiama il dott. Undriz (vedi anche gli studi di Pishinger 1957 e Keller 1975), fa anche parte della regolazione, informatizzazione della matrice extracellulare.
La Matrice o Terreno ha ANCHE la particolarità di interagire IN OGNI ISTANTE con l’ambiente esterno al corpo, per mezzo della Carica ElettroMagnetica dell’aria/ambiente ove il corpo è insediato e delle sue ripercussioni con la carica bio elettronica della matrice stessa: l’interazione è certa, misurabile e quantificabile ad ogni istante; la variazione segue le variazioni termiche, i cicli solari, lunari, stellari, quindi cosmogonici e varia anche in funzione dell’altitudine o longitudine (vedi i problemi che tutti i piloti hanno quando si spostano sulla superficie del pianeta), ove l’organismo è presente, la cronobiologia insegna ed i mitocondri all’interno delle cellule sono i “luoghi” maggiormente influenzabili da tali variazioni Bio Elettroniche; semplice esempio: basta una giornata di sole e ci si sente più sereni e gioiosi, al contrario se la giornata è piovosa o con nebbia.
Al giorno d’oggi la Bio Elettronica, con apposite apparecchiature, permette di comprendere, analizzare, definire e quindi riordinare il terreno o matrice in modo abbastanza semplice, ma ciò è comprensibile solo per l’operatore o terapeuta che conosce a fondo la tecnica.
E’ anche noto che il Corpo Umano (cosi come tutti gli esseri Viventi), è un’insieme di cellule e quindi esso segue e sopravvive con i Principi e gli Schemi del funzionamento della Cellula, la quale come è ben evidenziato in questa pagina, funziona per mezzo dei Giusti Rapporti fra l’ambiente esterno il liquido extracellulare e quello interno, il liquido intracellulare, i quali sono determinati in primis dai rispettivi pH, – regolati nei loro giusti rapporti dai processi acidi-base extra ed intra cellulare, cioè dalla loro carica ionica – bio elettronica rH e dalla loro resistenza ro’.
vedi: Bio Elettronica + Pompa Sodio-Potassio + Terreno-Matrice e Vaccini
Occorre ricordare che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell’organismo.
Quindi il corpo umano si ammala solamente quando questi Giusti Rapporti nel Terreno, si alterano – vedi Come e Perché nasce la malattia – e la guarigione DEVE seguire assolutamente ed in primis il riordino di questi rapporti alterati.
La malattia è una sola – non esistono malattie (sono SOLO sintomi) – essa è l’alterazione della funzionalità cellulare, tissutale, organica, sistemica, corporea per l’alterazione dei Giusti Rapporti del pH + rH + ro’ extra ed intracellulare, per via di intossicazioni, infiammazioni, stress ossidativo della cellula, tessuti, organi, sistemi, corpo.
Una lesione mitocondriale (intossicazione endo cellulare = malnutrizione della cellula) provoca un deficit energetico, il mitocondrio non emette energia = elettroni, come dovrebbe, e se si supera un certo limite di stress, lo stato-cellula produce una reazione per affrontarlo; questa reazione è da noi definita come MALATTIA, cioè tentativo di guarigione, mediante la Crisi di eliminazione.
Lo studio e la valorizzazione del Terreno corporeo, e’ lo scopo principale della Medicina Naturale ovvero studiare la costituzione della persona, in funzione dei parametri psicologici, fisici = bioelettronici e biochimici, quindi metabolici, comportamentali = etica ed ambientali.
Quindi ciò significa che la Nozione di Terreno è una delle pietre angolari della Medicina Naturale, anche se dovrebbe essere una regola d’oro e di base, per ogni medico serio e capace.
Il biologo è molto più informato sui veri meccanismi della salute-malattia che non un medico, in quanto il biologo ha la Nozione di Terreno e quindi sa cosa è un Terreno, cosa che un medico in genere, salvo pochissimi casi, ignora !
OGNI medico quindi dovrebbe, prima di poter operare-esercitare in medicina, avere almeno perseguito un corso di biologia, e di bioelettronica !
In sintesi il Terreno è anche l’organismo vivente considerato come un sistema completo, nel quale l’anatomia, la morfologia, il funzionamento fisiologico e psichico, gli antecedenti ereditari e acquisiti debbono essere presi in considerazione come facenti tutti parte dell’individuo, il quale non si identifica con una serie astratta di sintomi. L’organismo deve essere rispettato nella sua malattia e non aggredito dall’esterno con Farmaci o Vaccini che opprimano le difese immunitarie individuali spontanee.
Nota bene: Per Terreno si intende anche il citoplasma cellulare
Qualche cenno storico sulla Nozione di Terreno
Già nell’antichità si descrivevano i vari tipi di Terreno: Ippocrate stesso descriveva i “vari temperamenti” e le varianti del Terreno, chiamati: “umori”:
Pitagora riprendendo l’argomento del terreno li distingueva in: sanguigno, pituitoso, bilioso, atrabilioso.
Da essi, egli affermava, dipendono l’insieme dei processi vitali del sistema globale corporeo, la rottura di quei delicati giusti rapporti, la “discrasia”, genera qualsiasi tipo di malattia o sintomo.
Gli umori, cioè le sostanze secrete dalle cellule ed i fluidi che le trasportano, fanno del nostro corpo un vero e proprio calderone “magico”, il cui umore, dolce o violento, varia con la composizione.
La somiglianza dei termini linguistici con cui si designano i fluidi del nostro corpo e lo stato dei sentimenti spirituali rivela, attraverso l’unità simbolica, i rapporti di causalità che li uniscono.
La “discrasia” dipende dal temperamento e quindi dalle modalità dei comportamenti dell’essere stesso, che si evolve seguendo le circostanze biologiche.
La preminenza dell’elemento liquido nell’organizzazione della vita è il fondamento della “teoria degli umori” di Ippocrate; più tardi essa entrerà in conflitto con le teorie meccanicistiche della medicina ufficiale (quella che ha perso di vista la nozione del Terreno e tenta di “curare” i sintomi piuttosto che cercare di riordinare i vari Livelli del Terreno (ricordiamo che la malattia è unica ed è l’alterazione del sistema cibernetico-informatico) causa dei vari ed infiniti possibili sintomi fisiologici.
L’ambiente esterno era un’idea Greca, l’ambiente corporeo interno è una riscoperta del medico francese Claude Bernard (1813-78).
Per la medicina greca (meno precisa di quella Egizia) ed i suoi emuli, vi era accordo reciproco fra uomo e natura e quindi gli umori interni erano una continuazione di quelli esterni.
L’ uomo è un sistema (nel senso più ampio del termine), il resto è il suo ambiente circostante. L’ uomo non è un sistema isolato. Il temperamento spirituale dell’individuo, definiva le condizioni di questo accordo.
Ma l’essere vivente non aveva una vera identità, né unità biologica, gli umori prolungavano all’interno dell’animale e dell’uomo, gli elementi naturali dell’ambiente.
Non esisteva una differenza sostanziale fra materia vivente e l’alimento di cui essa si nutriva.
L’ambiente interno assicura invece l’unità biologica dell’animale e dell’uomo e gli conferisce un’autonomia nei confronti del mondo esterno.
La teoria cellulare è inseparabile dall’idea di ambiente interno. L’organismo è costituito da un grandissimo numero di cellule sparse o raggruppate in tessuti.
Ogni cellula, separata dalle altre grazie alla membrana plasmatica, segue il suo destino sotto il dominio genetico del nucleo.
Dappertutto nell’organismo vivente vi è acqua, quella all’esterno, che bagna le cellule e quella all’interno della membrana cellulare.
Claude Bernard, confrontando il peso di una mummia con quello di un uomo vivo, della medesima taglia, valutava che il contenuto d’acqua di un organismo fosse del 90%; più esattamente diciamo che per un terzo di sostanze secche ci sono due terzi d’acqua.
L’ambiente interno definito da Claude Bernard, il sangue ed i liquidi che bagnano le cellule è dunque l’unificatore fondamentale dell’organismo.
La cellula attinge dal liquido extracellulare le sostanze di cui trae il suo sostentamento, i combustibili e l’ossigeno che le forniscono l’energia e i fattori chimici necessari per il suo funzionamento.
In questo ambiente, la cellula riversa i rifiuti della sua attività e libera i prodotti del suo “laboratorio industriale”.
Quest’ultimo punto indica la seconda invenzione di Claude Bernard, la SECREZIONE INTERNA, concetto inscindibile da quello di ambiente interno.
Claude Bernard ha scoperto la secrezione interna, descrivendo la funzione glicogenica del fegato.
La cellula epatica (organo fegato) attinge lo zucchero dalle riserve di glicogeno che ha costituito e lo restituisce al sangue via via che l’organismo ne ha bisogno. Per la secrezione interna, che è differente dall’escrezione, è necessario un ambiente liquido nel quale la cellula possa riversare il suo prodotto.
Il termine endocrinologia, coniato da Nicola Pende (1909) per designare lo studio delle secrezioni interne, ha finito per essere applicato unicamente alle secrezioni delle ghiandole dette una volta vascolari, e diventate più tardi le ghiandole endocrine, perdendo di vista completamente l’ambiente, il Terreno nel quale TUTTE le ghiandole sono inserite e funzionano.
Le funzioni di queste ghiandole sprovviste di canale escretore non può essere dedotta dal loro aspetto o dalla loro struttura anatomica. Oggi sappiamo che esse liberano nell’ambiente interno sostanze chiamate “ormoni“.
Il termine “ormone”, molto più restrittivo di quello di “secrezione interna”, indica un prodotto della secrezione cellulare che non ha funzione metabolica propria, ma che ha funzione di comunicazione.
Sebbene Pasteur avesse alla fine del XIX secolo, considerata fondamentale questa nozione di “Terreno”, essa è stata COMPLETAMENTE abbandonata e dimenticata dalla medicina ufficiale, interpretando male una parte dei suoi lavori di ricerca. Le sue ricerche confermavano in modo inequivocabile che qualsiasi malattia poteva svilupparsi solo secondo condizioni di ricettività proprie a ciascun individuo (matrice/terreno) e per ricettività si deve estendere fino alla finale manifestazione della patologia.
Da quegli errori di interpretazione è nata la medicina sintomatica che tanto male ha prodotto sulla salute umana in quanto si è “corso” dietro all’agente patogeno, invece di considerare il Terreno come “madre/matrice” della MALATTIA.
Infatti senza l’apposito Terreno specifico, l’agente patogeno NULLA può !, e questo “agente” per di più è ospite del Terreno che ne è la Matrice primordiale, variando la quale e’ possibile modificare anche i suoi “ospiti”…considerati impropriamente patogeni.
La medicina ufficiale confonde quindi “morbosità” con “Terreno” ! il suo insegnamento (ideologia) considera un’infinità di terreni che corrispondono a modificazioni patologiche avvenute su di un particolare Terreno matriciale, di CUI NON TIENE NESSUN CONTO, stupidamente.
La medicina Omepatica (cura con il simile) ha al contrario accettato in modo totale la Nozione del Terreno, ma non tiene conto della facile instabilità del terreno stesso, i liquidi totali del corpo, infatti il metodo terapeutico è quello di tentare di far reagire l’organismo contro i propri sintomi manifestati, cercando di risvegliare la reazione dell’organismo stesso, con rimedi derivanti da sostanze che generano simili sintomi.
Come abbiamo già detto prima alle volte “funziona”, altre volte no, (per via delle alterazioni del Terreno a livello Atomico) ecco perché è sempre messa in discussione anche dalla medicina ufficiale.
Ciò che si vuole affermare con questi principi è che un buon Terreno non lascia spazio alla malattia; quindi ciò che conta è il Terreno e non l’ipotetico aggressore (virus, batteri, funghi).
Per avere un buon Terreno occorre intervenire sempre sulla Prevenzione (Prevenire è meglio che curare…); le malattie si evidenziano solo quando vi è intossicazione e quindi infiammazione del Terreno/Matrice, e quindi quando le cellule sono inquinate, danneggiate, cioè malate esse stesse (infiammate e sotto stress ossidativo).
Prevenire quello stato deve essere in ogni caso, l’unica via da perseguire per stare sempre bene ed invecchiare sani. Ovviamente la prevenzione non deve essere indirizzata solo al proprio organismo, ma anche all’ambiente esterno (Habitat), Terreno/Matrice, che SEMPRE è in stretta correlazione ed interdipendenza con l’ambiente interno corporeo Terreno di ogni essere vivente.
Prevenire significa che siamo un “sistema aperto” e che la qualità della vita dipendono solo ed esclusivamente da ciò che entra in noi, dalla elaborazione di questo diverso materiale, da ciò che eliminiamo e ciò che più conta è come lo facciamo.
Parlare di prevenzione significa anche ricordare che molte delle reazioni chimiche che avvengono in noi viaggiano alla velocità della luce.
Tutto ciò significa che tutte le malattie hanno alla loro origine un livello emozionale di vita gettata al vento, con i nostri comportamenti errati, non Etici, cioè in disarmonia con i meccanismi della vita sana.
Noi diventiamo ciò che pensiamo, ciò che mangiamo fisicamente, ma anche con i comportamenti che “mangiamo”, i ns. conflitti, angosce, stress, amori, dolori, relazioni mancate, non azione, troppa azione, affari, cambiali, l’aria delle città, l’acqua inquinata, i farmaci di sintesi che assumiamo, i vaccini che ci propinano, ecc.
Tutto è interdipendente con questo Terreno Matriciale, in esso vengono registrate ogni minima cosa/pensiero, innescando immediatamente le relative reazioni spirituali e fisiche (biochimiche), che determineranno nel tempo la nostra stessa esistenza fisicoSpirituale.
Nel QUI ORA, nel nostro presente con i nostri comportamenti quotidiani, creiamo il nostro futuro !
noi siamo completamente e totalmente responsabili di tutte nostre “malattie” e di tutte le ns. esperienze future !
La ricerca della Salute Perfetta è la prevenzione dell’infelicità=ignoranza, che è la VERA ed unica MALATTIA dell’Uomo.
Ad ogni passo della conoscenza occorre farne “3” nella consapevolezza e ciò nei vari livelli dell’Essere: Spirituale, emozionale, mentale e fisico.
Prevenire è anche ricordarsi che occorre anche “badare” a circa 1.500 pesticidi – 3.000 aditivi – 50.000 sostanze tossiche industriali – 2.500 farmaci che possono essere presenti nei prodotti alimentari !
Ciò significa che ogni organo/tessuto (mente/organo compresa) ha una sua capacità potenziale di esprimere le sue specifiche funzioni, che vengono esaltate od inibite dai liquidi intra ed extra cellulari di cui è composto il tessuto (insieme di cellule) che lo caratterizza, sempre in funzione dell’insieme delle funzioni interrelazionali dei vari organi e sistemi; il modo in cui essi si esprimono è del tutto particolare per ciascuno di noi.
Quindi è evidente che la nozione del “Terreno” organico è sempre e comunque “Unica” ed è assolutamente indispensabile per conoscere come operare salubremente, per mantenere la salute o riordinare l’organismo dallo stato di malessere.
La lampadina che si accende nel corpo per indicare che si sbagliano comportamenti, è sempre l’organo bersaglio od organo di sofferenza, può essere congenito ed anche acquisito.
Congenito: significa una carenza strutturale (enzimatica per esempio) o perché l’organo è escluso, separato, isolato, dalla struttura informazionale del sistema al quale è collegato e quindi l’economia generale necessaria al mantenimento della salute globale è in sofferenza perché l’organo è incapace di produrre la sua funzionalità al livello necessario per il buon funzionamento del sistema globale.
Acquisito: nel momento di un’aggressione significativa (interna od esterna), l’organo essendo più o meno isolato, le manifestazioni della sua sofferenza (sintomi) restano minime o possono anche essere ignorate dall’organismo, riapparendo nel corso di un nuovo Conflitto, sia che questo offra il reinserimento nel circuito informazionale dell’insieme dei sistemi, sia che rafforzi l’esclusione dagli stessi.
La medicina ufficiale purtroppo agisce a quest’ultimo livello e non riesce a comprendere ancora, che essa deve riordinare non solo il sintomo, ma anche e sopra tutto il terreno che è madre di organi, sistemi e sintomi.
La Medicina Naturale al contrario agisce contemporaneamente sul sintomo e sul Terreno attivando i processi di catalisi con elementi immediati atti a rinforzare l’azione di riordino locale e generale, la cui scelta dipenderà dal tipo di sintomo od organo sofferente, ma comunque ed in ogni caso, il riordino contemporaneo del terreno in modo massiccio e specializzato per il veloce riequilibrio delle carenze del “terreno madre” di ogni malattia.
Agendo anche dal lato Spirituale e fornendo quindi al malato le informazioni sul perché del suo stato di malessere ed indicandogli la via da percorrere per non trasgredire più le Leggi PsicoBiologiche dei Viventi per non rientrare nel circolo vizioso:
Conflitto Spirituale vissuto nell’incoerenza = malattia.
Di fronte a questo meccanicismo chiamato “secco”, il concetto di “umido” è stato a lungo trascurato.
Con il concetto di ambiente interno e la scoperta degli ormoni, l’umido ritrova il suo posto.
Il trionfo della psiconeuroendocrinologia e della neurofarmacologia permetterà alle secrezioni delle ghiandole trasportate dagli umori di invadere il cervello e di rendere conto delle variazioni di umore/inFomazione di ordine Spirituale sul terreno fisiologico ed organico funzionale.
Bibliografia:
“Principles of Internal Medicine”, Harrison’s : cap.: “Acidosis and Alcalosis” di Norman G. Levinsky
“Matrice e Regolazione della matrice” di A. Pischinger MD – Ediz. HAUG International – Brussels
Note sull’autore: Alfred Pischinger earned his MD at the University of Graz in Austria 1923. He continued his medical work at the Department of Histology and Embryology at Graz University and became chairman and a professor of the department in 1933. In 1958 Pischinger became head of the Department of Histology and Embryology at the medical faculty of the University of Vienna, where he remained until his retirement in 1970. Beginning in 1948 Pischinger was the first scientist to describe the regulation of the ECM and to state that each disease starts within the ECM.
TERRENO (Matrice) e MALATTIA
Cari medici vaccinatori… e non, Siete legati alle teorie di Big Pharma che provengono dal bugiardo falsificatore Pasteur…..
I Germi batteri e virus non sono le cause di malattia ma la loro conseguenza, perché è il Terreno malato che ammala.. , quando è in alterazione di pH rH e resistivita’, dovute alle intossicazioni ed infiammazioni generate da cibi contaminati, aria, acque, malsane, Vaccini, farmaci, Terreno che se in quelle condizioni, ammala le cellule che entrano in uno stato di stress ossidativo, malfunzionando e creando aggravamento dello stato di salute di tessuti e quindi di organi.
I batteri autoctoni del microbioma-microbiota, cercano di riparare i tessuti danneggiati od alterati, però quando sono in situazione di disbiosi, disequilibrio fra di essi, proliferano mutando forma per sopravvivere nel terreno alterato e quindi funzione, generando tossine anche perché contemporaneamente anche il sistema enzimatico si altera, che aggravano lo stato generale del soggetto e sono quei batteri o virus (che sono solo proteine complesse a DNA od Rna) che poi voi medici impreparati ed incompetenti, ritrovate nel sangue o nei fluidi del corpo.
Quindi agire esclusivamente su di essi (batteri o virus) con antibiotici e /o Vaccini senza tener contro della matrice il Terreno, significa non capire nulla di biologia….
I virus che si trovano con gli esami di laboratorio, nei fluidi umani sono la conseguenza delle apoptosi cellulari per il disfacimento dei mitocondri che contengono DNA, e/o di quello nucleico. Quindi anche in questo caso i virus non ammalano, ma sono la conseguenza dell’ammalamento… cio’ significa che anche in questo caso, antivirali e Vaccini NON SERVONO MAI, anzi producono alterazione ulteriore del Terreno !
Basta con le bugie…
Pasteur stesso, sul letto di morte disse: “il Terreno è tutto, il microbo è niente” …
Quindi occorre lavorare sul Terreno per riordinare le sue alterazioni e tutto andrà a posto e la Perfetta Salute comparirà, mentre agendo con farmaci e/o Vaccini, sui cosiddetti germi, non elimineremo la causa vera, ma solo dei sintomi, ed il soggetto si riammalerà nel tempo.
Cari “medici“…. Studiate biologia, per favore o cambiate mestiere, siete pericolosi per la salute umana… a parte i meccanici del corpo…i chirurghi, od i traumatologi…
Bibliografia:
Matrice e Regolazione della Matrice – A. Pischinger MD – Prof. Hartmut Heine PhD, Editore SIMF, Società Italiana di Medicina Funzionale.
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Un esempio per ricordare che TUTTE le “malattie” fino all’invecchiamento, sono una lenta e progressiva intossicazione e quindi malfunzione, del Terreno – Matrice (intra ed extracellulare).
– vedi: Malattia definizione + Teoria dei germi è FALSA + Come nasce la malattia
Come agisce “l’invecchiamento accelerato” nella progeria – 17/09/2010
Lo studio corrobora l’ipotesi che sia una malattia della matrice extracellulare del tessuto connettivo
La progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilford, è una rara malattia genetica che determina nei bambini colpiti lo sviluppo di sintomi associati normalmente a un’età avanzata, come rughe, calvizie, osteoporosi e patologie cardiovascolari.
Ora uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Cell getta nuova luce su questa enigmatica patologia e forse anche su alcuni meccanismi dei normali processi di invecchiamento.
La progeria è causata da una mutazione nel gene per la lamina A, una proteina filamentosa, che porta alla formazione della progerina, una forma tronca della lamina A che a sua volta determina la deformazione del nucleo cellulare.
(NdR: questa è un’altra malattia derivante dai Vaccini che intossicando gravemente la matrice extracellulare, in certi soggetti determina la sua malfunzione e quindi la somatizzazione di questa grave malattia =invecchiamento precoce).
“In che modo la progerina causi la progeria e se essa contribuisca ai normali processi di invecchiamento sono problemi ancora oggetto di molte ipotesi”, ha detto Colin L. Stewart dell’ Institute of Medical Biology a Singapore, che ha diretto lo studio.
I ricercatori hanno creato un modello murino della progeria, mostrando che la mutazione associata a esso provoca una forma tronca della lamina A analoga alla progerina che, dopo la nascita, (NdR: ….e dopo le vaccinazioni fatte a 3 mesi) fa sì che le cellule del tessuto connettivo smettano di produrre la matrice extracellulare (NdR: malfunzione cellulare indotta dai Vaccini di Big Pharma).
La mancanza di questa matrice a sua volta determina dopo un certo tempo l’impossibilità delle cellule di dividersi e la loro morte (apoptosi).
Studiando le cellule embrionali invece i ricercatori non hanno trovato questi stessi effetti, un risultato significativo, osservano i ricercatori, perché i bambini affetti da progeria, alla nascita, appaiono del tutto normali e sviluppano i sintomi di un precoce invecchiamento solo dopo….(le Vaccinazioni !).
Successivamente i ricercatori hanno mostrato che i difetti nella matrice extracellulare nelle cellule con progeria murine e umana sono dovuti ad anomalie in una rete proteica detta via di segnalazione Wnt.
“Il nostro risultato corrobora l’ipotesi che la progeria sia una malattia della matrice extracellulare del tessuto connettivo che si manifesta con anomalie nello scheletro, nei denti, nella pelle e nei tessuti vascolari.
Se queste alterazioni sono dovute a difetti nella segnalazione Wnt e/o nella funzione della matrice extracellulare citoscheletrica, possiamo ipotizzare nuove vie di intervento che ci aiutino a trattare questa malattia”; ha osservato Stewart. (gg)
Tratto da lescienze.espresso.repubblica.it
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LE COSTITUZIONI SEMEIOTICO-BIOFISICHE
Uno strumento clinico fondamentale per la prevenzione primaria delle più importanti e frequenti malattie umane.
(Il presente lavoro è tratto, con opportune modifiche, dal volume “Semeiotica Biofisica. Microangiologia Clinica”, Stagnaro-Neri M. e Stagnaro S., in avanzata preparazione).
Una necessaria riflessione epistemologica
Indipendentemente dalla sua natura infiammatoria, infettiva, degenerativa, metabolica, neoplastica, una malattia insorge e decorre in funzione della costituzione individuale, poiché il fattore ambientale, sicuramente determinante, interferisce con il fattore genetico, sempre presente.
Come esempio estremo consideriamo una patologia “traumatica”: quando la gravità non è tale da provocare la morte del paziente, ovviamente, il decorso e l’esito sono correlati alla costituzione del malato, poiché esistono notoriamente casi di identica gravità iniziale, dei quali alcuni esitano nella pronta e completa risoluzione ed invece altri sono gravati da invalidanti complicazioni, in rapporto evidentemente con la capacità di riparazione tessutale, di formazione di callo osseo, di cicatrizzazione tessutale, geneticamente orientati.
L’importanza del ruolo svolto dalla costituzione è evidente anche nelle malattie infettive, incluse quelle virali della prima infanzia, il cui decorso risente specialmente, sebbene non esclusivamente, dallo stato psico-fisico del singolo individuo e certamente dalla risposta alla terapia, anche se al momento, notoriamente, non esistono farmaci anti-virali, impiegati con successo nelle malattie infettive dell’infanzia, eccezione fatta per la vaccinazione specifica.
Certamente il fattore costituzionale rivela il suo ruolo di primo piano nelle patologie degenerative, metaboliche, nelle infiammazioni croniche e nei tumori, come da noi dimostrato (Terreno Oncologico, in attesa di uno Sponsor per la pubblicazione.
vedi: www.semeioticabiofisica.it
E’ ormai generalmente ammesso che il “genotipo” influenza l’insorgenza ed il decorso delle più frequenti e gravi malattie umane, magari con l’intervento del fattore ambientale, poiché appare evidente che “senza risaia il riso non cresce” (Terreno Oncologico) D’altra parte, data la nostra forma mentis, caratterizzata da una visione della realtà in cui tesi ed antitesi esitano nella superiore sintesi, dove le polarità dialogano in modo fruttuoso, noi non troviamo un’insuperabile contrasto né contrapposizione nell’evento morboso tra genotipo e ambiente, che consideriamo – come tutte le serie di tesi-antitesi – armonizzabili tra loro, secondo la saggezza orientale. Detto altrimenti, al determinismo meccanicistico ed al dualismo cartesiano (Marte), fondato su una epistemologia della visione, sec. Serres M. (Lucrezio e l’origine della fisica, Sellerio, Palermo), preferiamo nettamente una filosofia della natura (Venere), fondata su una epistemologia del contatto, che ci permette di cogliere quelle qualità che la scienza classica escludeva a scapito della quantità. “Una natura vista, sentita, piena di emanazioni, di fragranze, di rumori, di amarezze e di salsedine (Serres: opera citata). Dal solido della scienza classica si passa fluido della termodinamica di non-equilibrio, poiché più aderente alla realtà. Alludiamo al caos deterministico ed al concursus oppositorum, che meglio ci hanno aiutato ed ci aiutano nel tentativo di comprensione di quella natura di cui, come dice Proust, noi stessi facciamo parte, anche se non la conosciamo.
Infine, noi siamo favorevoli alla visione olistica, globale sia dell’uomo che della realtà alla quale partecipa, fermamente convinti, tuttavia, che la “mappa” non è il “territorio”, come si legge nella prefazione della nostra “Introduzione alla Semeiotica Biofisica”.
Definizione clinica di Costituzione semiotico-biofisica
Per poter definire clinicamente una particolare costituzione, che però non esclude la co-presenza di altre, è necessario riflettere sull’attuale possibilità di raccogliere bed-side dati semeiotico-biofisici, ricchi di informazioni biologiche e biologico-molecolari dei vari apparati, organi e tessuti del soggetto da studiare, tali da consentire la descrizione, appunto, di un ben definito tipo costituzionale.
Senza dubbio alcuno questi dati non possono essere osservati con l’aiuto della semeiotica fisica tradizionale, incapace di trasferire eventi biologico-molecolari sulla dimensione clinica, che rappresenta la parte più originale e feconda della Semeiotica Biofisica.
Ci rendiamo perfettamente conto che quanto è contenuto nel presente lavoro incontrerà lo scetticismo di molti, corroborando l’affermazione che “i grandi spiriti hanno sempre incontrato l’opposizioni delle menti mediocri” (1), purtroppo sempre più numerose.
Dopo questa indispensabile premessa, bisogna pensare che il genoma notoriamente contiene tutte le informazioni necessarie per lo sviluppo e la conservazione dell’individuo: una mutazione, un’alterazione dei fini ed articolati processi riparativi del DNA, un freno oppure uno stimolo all’azione di alcuni geni portano al tumore o ad altre patologie o ne favoriscono l’insorgenza in particolari situazioni ambientali.
I “clinici”, che ancora poco numerosi resistono all’estinzione della loro specie ed ai quali noi siamo orgogliosi di appartenere, non sono direttamente interessati alla “diretta” comprensione degli eventi biologico-molecolari alla base di questi processi e neppure alla quotidiana scoperta di geni mutati, presunta causa di patologie differenti. Tuttavia, noi “clinici” supponiamo che qualsiasi accadimento di questa natura sia seguito ed accompagnato da altri eventi, estrinsecantisi in una differente dimensione, per esempio a livello microvascolotessutale, ormai confortati e convinti dalle osservazioni condotte in una esperienza di 44 anni al letto del malato, che parenchima e relativi microvasi sono intimamente correlati, sia sul piano funzionale sia su quello strutturale, andando ben oltre il noto concetto tischendorfiano di Angiobiopatia.
In breve, per chiarire senza fraintendimenti il nostro concetto ci esprimiamo con una analogia, che rappresenta non solo una “forma” del pensiero, ma una sua “struttura” : noi “clinici” non ci preoccupiamo, sia per vocazione sia per elezione, “di analizzare la composizione dell’acqua delle cime alpine prima che scorra nel suo alveo, ma preferiamo analizzarla ad iniziare dalle prime sponde durante la sua lenta crescita a formare un fiume, accompagnandola pazientemente, poi, fino alla completa maturazione a valle, osservandone, infine, i caratteri propri in prossimità della sua foce” (Terreno Oncologico).
Per questi motivi di fondo, come abbiamo più volte scritto nella Introduzione alla Semeiotica Biofisica, Krogh aveva ragione: “lo studio dei microvasi oggi finalmente mostra la sua originale, essenziale e favorevole ripercussione sopra l’indagine di tutti i tessuti e sistemi biologici, oltre ovviamente quello macro- e micro-circolatorio, in condizioni fisiologiche e patologiche”.
Molti anni orsono, abbiamo rivolto la nostra attenzione sugli interessanti rapporti tra parenchima e relativi microvasi a proposito del sistema nervoso centrale (2, 3, 4, 5, 6), dimostrando clinicamente la perfetta “simmetria”, nel sano, tra i due sottosistemi biologici: se, per esempio, l’esaminando “pensa” di muovere (o, naturalmente, muove) un dito della mano o del piede, compare immediatamente, sebbene transitoriamente, l’attivazione microcircolatoria di tipo I, associata, nel relativo centro motorio neuronale parietale (V. avanti).
In successive ricerche (7) (V. sito Piazzetta, Cose Serie, Professione Medica, Diagnosi semeiotico-biofisica della Malattia di Alzheimer) abbiamo dimostrato che nell’Alzheimer il picco acuto di insulina endogena non attiva il microcircolo cerebrale (regione parietale inferiore, frontale, temporale), a differenza di quanto si osserva in “tutte” le altre patologie cerebrali, inclusa la demenza arteriosclerotica, anche se con differente intensità, configurandosi un prezioso contributo alla diagnosi clinica, anche precoce, della malattia.
A questo proposito recentemente è stata dimostrata la possibilità di evidenziare il rischio dell’Alzheimer – fasi iniziali della malattia – mediante l’attivazione microcircolatoria delle regioni inferiori parietali, ippocampali, prefrontali ed occipitali di sinistra, mediante metodiche sofisticate. Dal punto di vista semeiotico-biofisico, l’argomento è stato trattato ampiamente nelle malattie cerebrali (lavori citati).
Tuttavia, in questa sede è opportuno dire che l’iperemia cerebrale circoscritta (meglio definita “attivazione microcircolatoria tipo I, associata”, caratterizzata dal fatto che sia le piccole arterie ed arteriole, sec. Bucciante, che i capillari e venule post-capillari presentano un incremento della vasomozione) è finalizzata a conservare la fisiologica attività neuronale in aree del cervello inizialmente sofferenti, dimostrando, ancora una volta, la perfetta relazione tra parenchima e relativi microvasi. Solo quando la malattia è ormai instaurata subentra lo “scompenso microcircolatorio”, preceduto dalla fase di “attivazione microcircolatoria di tipo II, dissociata” e prima ancora dal tipo III intermedio.[Notizie semplici, ma non superficiali, di Microangiologia clinica saranno fornite al lettore in successivi articoli]
Si tratta della ennesima prova della coerenza interna ed esterna della teoria semeiotico-biofisica, a dimostrazione che noi ci muoviamo in modo irreprensibile dal punto di vista metodologico anche nell’affrontare questo specifico problema di fondamentale importanza per la definizione “clinica” delle varie costituzioni, anche se ci rendiamo conto di muoverci in un campo pieno di insidie. Una ormai lunga esperienza, tuttavia, ci consente di affermare che i fatti sono questi; allora, una domanda si impone:
“Come interviene il genoma sulla funzione e struttura dei microvasi e, di conseguenza, sulla microcircolazione dei sistemi biologici interessati, sia in fisiologia che in patologia ?”.
Dal genotipo al sistema microvascolotessutale
Senza dubbio alcuno chi affronta simili argomenti cammina su di un “terreno dove neppure gli angeli oserebbero posare il piede” (G. Bateson. “Nature and Mind: A Necessary Unity”, versione ital, Adelphi, 1987). Tuttavia, noi siamo spronati costantemente dal famoso frammento (XLVII) dell’oscuro di Elea, Eraclito, “Solo se l’uomo spera l’insperabile lo raggiunge…”, utilizzando “tutti” i regimi di pensiero, incluso quello “orizzontale”, sec. E. De Bono, liberi da ogni dogmatismo nella scienza e nel progresso scientifico, riservando, invece, al dubbio il posto che giustamente gli spetta.
Il punto di partenza – Anfangspunkt – del nostro ragionamento è la “intuizione” che il genoma, attraverso eventi biologico-molecolari solo parzialmente noti (apertura dell’elica di DNA, sintesi di mRNA, sintesi proteiche, ecc.), presiede alla formazione e alla conservazione dei vari parenchimi, ma contemporaneamente ed inevitabilmente esercita, in modo diretto e/o indiretto, una determinante azione sulla struttura e sulla funzione dei relativi microvasi, nel rigoroso rispetto del principio espresso da Sherington, con riferimento al cervello (2, 3, 4, 5, 6), a proposito della correlazione anatomo-funzionale esistente tra tessuto e i rispettivi microvasi.
Secondo la nostra “intuizione” (momento iniziale e metafisico di ogni scoperta scientifica di portata epocale), le informazioni contenute nel genoma sono trasmesse sia al parenchima sia ai relativi microvasi, inclusi i vasa vasorum:
genoma
ß ß parenchima Û microvasi
Una volta accettata, anche se provvisoriamente, questa nostra “intuizione” (teoria 0), subito si impone una seconda e fondamentale domanda:
“Come interviene il genoma sullo sviluppo e sulla conservazione dei sotto-sistemi microvascolotessutali dei vari sistemi biologici ?”.
Nel sano, l’informazione genetica fornisce notoriamente le necessarie istruzioni per la formazione, riparazione e mantenimento dei singoli sottosistemi microvasali, che oggi finalmente possiamo studiare, valutare di base e mediante stress tests, e, quindi, conoscere anche bed-side con l’originale Semeiotica Biofisica (8, 9, 10).
Fermo restando il fatto che la “mappa” non è il “territorio”, essa, tuttavia, ci permette di ottenere su di esso informazioni utili per fare previsioni, poichè un sistema microvascolotessutale sano dispone di una struttura, a noi sufficientemente nota, in grado di svolgere una precisa ed assai articolata attività funzionale, ampiamente illustrata dal punto di vista clinico, in modo “statico” e dinamico, nel sito e nei lavori citati.
Sempre nel sano, la maggiore richiesta di energia da parte del parenchima, comunque originata, magari durante prove di simulazione (test dello sforzo simulato, come sopra riferito), provoca immediatamente l’attivazione dei fini meccanismi alla base della Riserva Funzionale Microcircolatoria (RFM), notoriamente finalizzata a soddisfare le attuali richieste tessutali di materia-energia-informazione, magari improvvisamente aumentate, mediante l’attivazione microcircolatoria tipo I, associata.
Noi “intuiamo”, poi pensiamo logicamente ed infine prevediamo che eventuali alterate informazioni del genoma, causate da mutazioni o da altre modificazioni (polimorfismi a varia sede: geni catalitici e/o promotori, ecc.) devono necessariamente estrinsecarsi in due direzioni, sotto la forma di eventi biologico-molecolari patologici, sia a livello parenchimale sia a livello microvascolotessutale, come indicato nello schema appena illustrato.
In conformità al rigore logico-deduttivo, a seguito di quanto sopra scritto, noi neghiamo la presenza di un sistema microvascolotessutale “sano” associato ad un parenchima magari al momento solo “potenzialmente” malato, per quanto l’alterazione microvasale possa essere limitata nello spazio e non sistemica.
In altre parole, noi “congetturiamo” che l’errata informazione genetica, comunque determinata, deve avere ripercussioni inevitabilmente sia sul parenchima che sui relativi microvasi, indipendentemente dalla qualità e gravità delle alterate informazioni, “anche” nel rispetto del noto concetto tischendorfiano di Angiobiotopia, secondo il quale il sotto-sistema microvascolotessutale è strutturalmente e funzionalmente correlato a quello parenchimale, come dimostra, per esempio, la struttura-funzione microvasale in un tessuto sede di fibrosi: abbondanza di strutture emoderivative e scarsità di nutritional capillaries.
Nello spirito della nostra filosofia, cioè il realismo critico-dialettico-analettico (Introduzione alla Semeiotica Biofisica), e del fecondo e rivoluzionario pensiero “orizzontale”, dopo l’iniziale momento “metafisico”, nella scoperta scientifica è necessario procedere in modo rigorosamente logico-deduttivo, sulla base della logica fondata sul principio della non-contraddizione e della coerenza interna ed esterna, la quale, senza alcuna pretesa di coincidere con la verità, ne rappresenta certamente la condizione necessaria.
Ancora una volta, partendo da premesse “intuitive, assiomatiche ed apodittiche”, transitoriamente accettate come vere, procediamo con ordine logico-deduttivo per giungere, infine, ad affermazioni “empiriche”, che sono passibili di falsificazione o di provvisoria corroborazione, mediante il confronto con la realtà clinica.
Microangiologia clinica e Costituzioni
(Rimandiamo il lettore ai prossimi articoli per la “pratica” e dettagliata descrizione delle singole costituzioni semeiotico-biofisiche).
A questo punto possiamo esaminare le differenti costituzioni dal punto di vista microangiologico-clinico, evidenziandone eventuali caratteristiche, osservando subito che i vari quadri, di volta in volta descritti, necessariamente si differenziano tra loro ed appaiono facilmente individuabili bed-side, sebbene si presentino come variazioni di uno stesso tema. Ne consegue che non è possibile tracciare un unico modello microangiologico-clinico di costituzione semeiotico-biofisica, valido per patologie così variabili per natura e patogenesi anche se il loro fondamento e’ praticamente identico.
Per esempio, pensiamo alla similitudine-differenza sul piano microangiologico tra la costituzione ipertensiva (stadio pre-ipertensivo) (11), da un lato, e la costituzione diabetica (stadio-prediabetico), dall’altro (12), dove le alterazioni istangiche sono comuni, ma quelle pancreatiche, epatiche e del tessuto adiposo si osservano esclusivamente nel secondo caso.
In realtà, come abbiamo più volte ricordato, le più gravi patologie umane, da quelle metaboliche ai tumori maligni, insorgono sulla base dell’ICAEM-a (Terreno Oncologico nel sito citato, e 13, 14, 15), che ne rappresenta la conditio sine qua non ed è l’espressione clinica del loro legame genotipico, sicuramente esistente, da noi dimostrato clinicamente.
Negli anni ’80, mediante una diapositiva proiettata in numerosi congressi e conferenze, abbiamo illustrato questi concetti con l’efficace analogia di un albero, le cui radici e tronco rappresentavano l’ICAEM-a, mentre i numerosi rami raffiguravano le malattie metaboliche ed endocrine, l’ipertensione arteriosa, la litiasi epato-renale, i tumori, ecc.
Allora non avevamo, comprensibilmente, le necessarie conoscenze semeiotico-biofisiche, indispensabili per suggerire l’attuale teoria delle differenti costituzioni.
Infatti, la Semeiotica-Biofisica e la Microangiologia Clinica hanno avuto origine successivamente, a partire dal 1990.
Se è facile evidenziare il “legame”, di natura genetica, esistente tra le più gravi malattie umane, cioè l’ICAEM-a (in stampa una lettera sul NEJM), non è affatto facile illustrare in modo sintetico le “differenze” che contraddistinguono l’espressione del genoma sul piano microangiologico-clinico descrivibile in termini semeiotico-biofisici. Di conseguenza procediamo con chiarezza logica descrivendo, senza tuttavia contrapporli ma superandoli nella sintesi, concetti generali e aspetti particolari alla base della nostra interpretazione della costituzione microangiologica o ereditarietà.
E’ un dato di fatto che non “tutte” le donne ICAEM-a positive, in una età preferibilmente tra i 20 e i 55 anni, colpite da virus influenzali vanno incontro alla Polimialgia Reumatica Acuta Benigna Variante (PRABV), da noi descritta (16, 17, 18), che presenta punti in comune e nette differenze con la polimialgia classica.
Detto altrimenti, in un gruppo di pazienti ICAEM-a positive, confrontabili per età, sesso, malattia di base (influenza), vi è un fortunatamente limitato sotto-insieme predisposto alla PRABV e/o alle altre connettiviti. A questo proposito bisogna ricordare che, trattandosi di pazienti con patologie autoimmuni, dove si osserva una aumentata e disordinata sintesi anticorpale, è generalmente assente il terreno oncologico.
Pertanto, si tratta d’indagare la differenza, di natura biologico-molecolare e geneticamente orientata, sicuramente esistente tra i due sotto-gruppi di donne (o uomini, sebbene con minore frequeunza), solo apparentemente uguali, per giungere auspicabilmente alla definizione della costituzione reumatica.
La possibile realtà di una simile condizione è suggerita dalla presenza di forme reumatiche nella stessa famiglia e la frequente associazione di più manifestazioni reumatiche nello stesso individuo (CREST), a cui si contrappone l’assenza di queste patologie in altre persone, appartenenti a determinati gruppi familiari, confrontabili con i primi per l’ambiente di vita, la cultura e lo stato sociale.
Come riferito ampiamente più avanti, l’espressione microangiologica-clinica del genotipo “reumatico” è simile all’istangiopatia reumatica, anche se di lieve intensità.
A questo proposito è necessario ricordare e sottolineare un dato di estremo interesse, che corrobora la verità scientifica della teoria semeiotico-biofisica alla base della costituzione reumatica: nella polimialgia reumatica esclusivamente le articolazioni rizomeliche – quelle che sono colpite dalla connettivite – sono sede delle caratteristiche alterazioni microvascolari, causa dei segni semeiotico-biofisici autoimmuni (SAL), come sarà ampiamente descritto in successivi articoli, mentre le altre articolazioni – sempre risparmiate – mostrano un fisiologico sistema microvascolotessutale.
Inoltre, donne a rischio reale della PRABV o da questa malattia guarite ormai da anni o decenni, presentano i segni caratteristici semeiotico-biofisici della costituzione reumatica, con una intensità decrescente a partire dalle grandi articolazioni rizomeliche fino a quelle periferiche (le piccole articolazioni sono risparmiate da questa reumopatia).
L’evidenza clinica, dunque, corrobora il valore scientifico della nostra teoria oggetto di discussione e, in particolare, della costituzione reumatica.
In realtà, essa sottolinea la generale validità della nostra interpretazione dell’intuizione iniziale di una contemporanea estrinsecazione microangiologica, clinicamente accertabile quantitativamente, dell’informazione contenuta nel genoma, anche quando è sede di mutazioni o di altre alterazioni, notoriamente rilevate finora da modificazioni del parenchima e, naturalmente, del genoma stesso con metodiche assai sofisticate. Analoghe considerazioni si possono applicare alla costituzione osteoporotica (21).
Una ulteriore evidenza clinica a sostegno della teoria semeiotico-biofisica da noi sostenuta è rappresentata dal tipo di microcircolo del tessuto adiposo addominale (non periferico) di soggetti a rischio “reale” di dislipidemia, dei dislipidemici e di individui al momento sani, ma che in passato hanno presentato livelli ematici di colesterolo, totale e/o LDL, e/o trigliceridi elevati.
In una ormai lunga e sicura esperienza al letto del malato abbiamo osservato che in “tutti” questi individui, senza alcuna eccezione (l’affermazione “tutti”, dal punto di vista epistemologico è assai ricca d’informazione e di valore scientifico perchè può essere facilmente falsificata), da sempre è presente una caratteristica alterazione dei Dispositivi Endoarteriolari di Blocco (DEB) (V. avanti), cioè la durata d’apertura, valutata come durata del riflesso ureterale medio (= dilatazione del terzo medio dell’uretere: V. Pagine Tecniche, N° 3, nel sito) durante stimolazione di “media” intensità dei relativi trigger-points mediante pizzicotto persistente e di media intensità della cute di un fianco, è < 20 sec. (NN = 20 sec.) e la durata della chiusura o della scomparsa del riflesso è > 6 sec. (NN = 6 sec.).
Dal punto di vista emoreologico, questa situazione corrisponde al diminuito flusso capillare-venulare, espressione di alterazione parenchimale locale. L’alterazione microcircolatoria descritta precede di anni e decenni l’insorgenza della dislipidemia, la quale ovviamente può rimanere “potenziale”, cioè non manifestarsi “clinicamente”, quando il soggetto segue attentamente il corretto programma dietetico, intendendo la dieta in senso etimologico.
Come il lettore certamente comprende, numerosissime evidenze cliniche, del tipo di quelle sopra brevemente riferite, corroborano la nostra “intuizione” a proposito della valenza microcircolatoria delle varie costituzioni e della loro interpretazioni patogenetica quale azione svolta dal genoma sull’anatomia e sulla funzione dell’unità microvascolotessutale dei differenti sistemi biologici, di volta in volta interessati, e non soltanto sui relativi parenchimi.
A questo punto, se esistono veramente le varie costituzioni semeiotico-biofisiche, il problema che si pone è quello del loro riconoscimento clinico con l’aiuto della nuova semeiotica, oggetto dei prossimi articoli.
Il ruolo delle alterazioni dei DEB, geneticamente dirette e del precondizionamento nel riconoscere le costituzioni semeiotico-biofisiche.
Il coinvolgimento delle strutture emoderivative (cioè anastomosi arteriolo-venulari e DEB, regolatori del flusso nella rete capillare) ed in particolare dei DEB, che sono praticamente ubiquitari, agevola la diagnosi clinica delle alterazioni microcircolatorie ereditarie (geneticamente dirette), nella pratica clinica: in individui nei primi due decenni di vita, per esempio, l’impiego dell’utile strumento del precondizionamento semeiotico-biofisico, di rapida e facile applicazione, consente di riconoscere l’alterata informazione genetica in organi, tessuti e persino in loro piccole aree, come un quadrante mammario, in modo veramente semplice e rapido (Precondizionamento: dopo 5 sec. esatti dalla valutazione di base dei numerosi valori parametrici, si procede immediatamente alla seconda valutazione degli stessi parametri. Nel sano, i valori migliorano nettamente, mentre in caso patologico o restano immutati – fase pre-morboso o iniziale – o peggiorano chiaramente in rapporto alla gravità della sottostante alterazione).
Infatti, l’esito del precondizionamento è in rapporto col modo di essere e di funzionare del locale microcircolo – Riserva Funzionale Microcircolatoria (RFM) – poichè rivela la compromissione anatomo-funzionale di una parte del microcircolo distrettuale, espressione della errata informazione genetica, che modifica più o meno intensamente la fisiologica attuazione della RFM durante il precondizionamento, provocando, quindi, il risultato patologico.
Per esempio, nella costituzione gottosa, passibile di eventuale evoluzione nella sindrome metabolica o malattia clinica, il precondizionamento semeiotico-biofisico dell’elice (= pressione sopra l’elice ripiegata su stessa e valutazione del tl del riflesso elice-gastrico aspecifico o -ciecale, ripetuta dopo 5 sec. d’intervallo) risulta patologico sebbene con differente gravità, correlata con quella del rischio stesso oppure della malattia in atto: tempo di latenza (tl) del riflesso elice-gastrico aspecifico di base £ 7 sec. (NN = 8-10 sec., età dipendente) e dopo precondizionamento £ 7 sec. (NN ³ 10 sec.).
Un altro esempio: il precondizionamento, ancorchè circoscritto ad una parte di mammella a rischio di tumore, mostra un risultato patologico con intensità proporzionale all’entità del rischio: mancato allungamento del tl oppure suo accorciamento di alcuni secondi quando la malattia è iniziata: terreno oncologico con rischio reale quantizzabile di tumore mammario o tumore in situ: tl del riflesso mammella-gastrico aspecifico di base £ 9 sec. (NN 9,5 sec. esatti); dopo il precondizionamento il tl risulta £ 9 sec. (NN ³ 10,5 sec.)
La costituzione litiasica, presente esclusivamente in pazienti con sindrome di Reaven “variante” (19, 20), conditio sine qua non della litiasi in qualsiasi sede, è riconosciuta mediante il precondizionamento dei reni e/o della vescica biliare, il cui esito patologico quantizzabile informa sulla presenza del rischio reale e sulla sua gravità.
A questo punto, l’approfondita indagine del microcircolo di questi organi e visceri permette di porre in evidenza un fatto di notevole interesse, cioè la congenita modificazione strutturale e funzionale dei DEB, come sopra riferito – durata del riflesso ureterale medio o apertura < 20 sec.(NN = 20 sec. esatti) e durata della loro chiusura > 6 sec. (NN = 6 sec.) – a dimostrazione del ruolo di primo piano svolto a livello microcircolatorio da queste poco conosciute strutture emoderivative.
Noi auspichiamo che in un prossimo futuro i DEB diventino oggetto di approfondito studio, già iniziato con le personali ricerche illustrate i questo volume, diventando una nuova e promettente disciplina microangiologica-clinica, che proponiamo di definire Microangiologia Clinica dei Dispositivi Endoarteriolari di Blocco..
Infatti, dalla conoscenza dell’anatomia e fisiologia dei DEB si ottengono preziose informazioni da utilizzare nella prevenzione, nella diagnostica e diagnostica differenziale, nel monitoraggio terapeutico, nella terapia e nella stessa ricerca.
In giovani “sani” nei primi due decenni di vita, con familiarità positiva per la cardiopatia ischemica, abbiamo osservato iniziali alterazioni anatomo-funzionali dei DEB coronarici e, quindi, precondizionamento cardiaco patologico, di lieve intensità ma statisticamente significativo: la pressione digitale di media intensità provoca un riflesso ureterale medio della durata di 19-18 sec. (NN = 20 sec. esatti) e un durata della chiusura di 6-7 sec. (NN = 6 sec.). Accanto a ciò, la pressione manuale medio-intensa, applicata sopra il precordio provoca il riflesso gastrico aspecifico dopo 7-8 sec. (NN = 8 sec.), che non si allunga dopo il precondizionamento, al contrario di quanto si osserva nel sano (NN ³ 9 sec.)
Informati con precisione sulla loro situazione di rischio anche se asintomatica e sui “possibili” sviluppi dell’alterazione geneticamente provocata in condizioni di dieta – etimologicamente intesa – sfavorevoli, questi individui sono stati sottoposti ad opportuno stile di vita e trattati con ACE-inibitori, che hanno “sempre” portato alla scomparsa delle modificazioni anatomo-funzionali microcircolatorie coronariche, inizialmente presenti, dopo circa 15 giorni di trattamento. La sospensione della terapia era seguita in “tutti” i casi dalla ricomparsa, dopo circa dieci giorni, della disfunzione dei DEB coronarici e dal precondizionamento cardiaco patologico, a causa della parziale attivazione della riserva funzionale mirocircolatorio. Un successivo ciclo di terapia, a questo punto instaurato, ha ancora una volta eliminato l’anomalo funzionamento delle strutture emoderivative, ristabilita la fisiologica RFM e, quindi, il precondizionamento cardiaco mostrava risultati normali. A questo punto abbiamo consigliato cicli di terapia con ACE-inibitori, intervallati da periodi personalizzati di sospensione, accanto alla corretta dieta, etimologicamente intesa.
Per quanto parziali e da verificare su vasta scala, i dati riferiti consentono di prevedere positive ripercussioni di natura preventiva in soggetti a rischio “reale” di cardiopatia ischemica, quale diretta conseguenza della nostra migliorata conoscenza dei DEB in generale e di quelli coronarici in particolare. In realtà, il ruolo svolto da queste strutture emoderivative microcircolatorie è di primaria importanza nel caratterizzare le varie costituzioni e – interessante dal nostro punto di vista diagnostico clinico – nel tempestivo, rapido e facile riconoscimento delle differenti costituzioni semeiotico-biofisiche.
In una visione generale, cioè valida per le numerose costituzioni o stati pre-morbosi (rischio “reale”), i vari quadri semeiotico-biofisici, osservati a partire dai primi decenni di vita in forme ovviamente lievi a seguito verosimilmente dell’intervento di fattori ambientali, si accentuano ed esitano nelle differenti manifestazioni cliniche con l’aggravarsi del rischio stesso fino a giungere alla massima espressione semeiotico-biofisica, la malattia in atto con la sua fenomenologia clinica, insorta dopo anni o decenni dalle osservazioni microangiologico-cliniche riferite.
Ne consegue che, da un lato, è quantizzabile il rischio e, dall’altro, è attuabile il monitoraggio terapeutico con evidenti vantaggi per la prevenzione, condotta in modo efficace su individui razionalmente e precocemente selezionati.
Ricorriamo ad un esempio per esplicitare nel modo migliore la valenza astratta del concetto: esclusivamente nel “sano”, ma portatore della sindrome di Reaven “variante”, ha senso attuare una preventiva terapia dietetica della litiasi. Tuttavia, quando tale rischio è intenso (precondizionamento renale e/o colecistico patologico: tl 7-8 sec. di base (NN = 8 sec.) e, poi, tl < 6 sec. (NN > 8 sec.) è consigliabile aggiungere alla dieta, etimologicamente intesa, anche la opportuna terapia fino alla riduzione della intensità del rischio.
Analogamente, in donne sottoposte a quadrantectomia per cancro della mammella e che rifiutano, per motivi ingiustificabili di gusto, l’utilizzo della capsaicina – polvere di peperoncino – se la dieta e i farmaci non sono in grado di ridurre la gravità del rischio reale nella rimanente ghiandola, è “assolutamento” necessario convincere le pazienti ad impiegare sostanze contenenti l’anello vanilloide, che consegue generalmente la scomparsa del rischio oncologico, come altrove descritto (Terreno Oncologico). Ricordiamo a questo proposito, che la capsaicina ha la struttura chimica di 8-metil-N-vanillil-6 nonenamide.
Nelle condizioni microangiologiche cliniche sopra illustrate, è presente di base costantemente l’ampliamento interstiziale (= riflesso ureterale “in toto”), la cui valutazione semeiotico-biofisica, di rapida attuazione, rappresenta un evento di notevole valore per la diagnosi e per la prevenzione.
In realtà, il volume dello spazio interstiziale di un tessuto varia intensamente in rapporto allo stato di riposo funzionale o di attività, come ampiamente riferito nella illustrazione della microangiologia clinica del post-absorptive state. Ricercato a riposo con stimolazione “intensa” il riflesso ureterale “in toto” (= interstizio) appare aumentato in condizione patologica (NN = 0,5 cm.), ad indicare una locale condizione morbosa magari clinicamente silente, successivamente quantizzata con altri numerosi segni semeiotico-biofisici. Il fatto ha la sua origine nei rapporti esistenti tra volume interstiziale e modo di essere e di funzionare del locale microcircolo.
L’attenta valutazione di questo semplice segno permette di riconoscere prontamente e rapidamente condizioni patologiche senza fenomenologia clinica per anni o decenni, che finora non erano purtroppo riconosciute, come illustreremo in prossimi articoli.
Un esempio interessante, che introduce il tema del prossimo articolo, è rappresentato dalla Ridotta Tolleranza al Glucosio (RTG), dove la stimolazione intensa del VI dematomero cutaneo, in pratica la cute dell’epigastrio subito sotto l’emiarcata costale di ds. o sn. (V. Sito citato: Glossario), provoca un riflesso ureterale “in toto” ³ 2 cm. (NN = 0,5 cm., fase di secrezione insulinica), consentendo di riconoscere, in modo raffinato ed affidabile, una situazione dis-metabolica silente ma pericolosa, attraverso la valutazione dell’interstizio delle isole di Langherans.
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By S. Stagnaro (medico)
Continua in: Semeiotica – 1 + Semeiotica – 2 + Semeiotica Biofisica
Ecco il meccanismo del passaggio dei batteri (microbiota) dalla madre al neonato, con la nascita attraverso il canale uterino, immunizzando il piccolo appena nato !
TERAPIA ISOPATICA – DAL COLLOIDE AL PATOGENO – vedi anche Microscopio
In un’altra sezione di questo sito, dedicata alla Medicina Funzionale, si è già fatto riferimento agli studi di Bechamp (1816-1908) ed Enderlein (1872-1968) che, in controtendenza rispetto alle teorie di Pasteur (1822-1895) sul monomorfismo, elaborarono la tesi del pleomorfismo destinata a rivoluzionare i postulati della vecchia microbiologia.
Pasteur rimase fedele ai seguenti princìpi:
Esiste sterilità batteriologica nel sangue e nei tessuti degli organismi sani:
Tutti i patogeni sono esogeni
Funghi e batteri non nascono spontaneamente
I microrganismi sono immutabili
Ogni microbo può causare una sola e specifica malattia
Tale teoria non spiega tuttavia le seguenti osservazioni:
Alcuni soggetti si rivelano resistenti alle epidemie
Microrganismi, in vivo e in vitro, mutano in funzione dei cambiamenti di terreno
Agenti eziologici isolati nelle medesime sindromi cliniche possono mutare
Si rilevano agenti microbici nei tessuti di soggetti privi di forme infettive, ma affetti da patologie croniche.
Bechamp ed Enderlein hanno invece rilevato che:
I microrganismi esistono da sempre in ambiente endocellulare
Il nostro organismo li ospita anche in condizioni di piena salute
Tali microrganismi sono suscettibili di metamorfosi da stadi inferiori, ultramicroscopici ed apatogeni di colloide e protide, a stadi superiori e patogeni di funghi o batteri.
Ergo le malattie dipendono dal Terreno ed hanno origine endogena. – vedi anche Matrice + Matrice 2
L’intuizione reca in nuce i presupposti per un radicale mutamento dei criteri terapeutici versus patogeni, poiché: Riconosce nel colloide la più piccola unità vivente, apatogena nel suo stadio primitivo
Errate condizioni alimentari e di vita inducono il colloide a parassitare l’uomo, divenendo noxa patogena
I colloidi possono revertire alla loro forma primigenia apatogena.
Da ciò si evince che il successo nel trattamento dell’infezione non può prescindere da queste linee-guida:
Non sopprimere le forme patogene, bensì…
Riconsegnare all’organismo i bioregolatori che degradano le forme parassitarie.
Relativamente ai simbionti è acclarato che l’uomo li acquisisce già per via placentare. Essi sono presenti in ogni cellula e nei liquidi organici…ovociti e sperma.
Particolarmente importanti risultano i cicli del Mucor racemosus e dell’Aspergillus niger.
Oggi la farmacopea omeopatica si è arricchita di nuovi preparati, sostanzialmente ascrivibili a tre distinte funzioni:
Rimedi per riequilibrare la simbiosi di base
Rimedi specifici antimicotici
Rimedi specifici antiflogistici
Derivati da acici carbonici: ac. lattico, ac. citrico
Rimedi immunobiologici ad azione immunostimolante
Rimedi organoterapici ad azione immunomodulante.
Al gruppo del Mucor racemosus appartengono i seguenti preparati:
Candida albicans e parapsilosis – Propionibacterium acnes – Corynebacterium sp. – Penicillium Roqueforti
Mucor mucedo – Mucor racemosus fresen – Penicillim glabrum – Acidum L(+) lacticum.
Nel gruppo dell’Aspergillus niger rientrano i seguenti prodotti:
Bacillum cereum – Propionibacterium avidum – Aspergillus niger – Bacillus firmus – Penicillium chrysogenum
Aspergillus ruber – Bacillus subtilis – Mycobacterium phlei – Acidum citricum.
Disponiamo inoltre di Apteni, i cui principi attivi sono rappresentati da polisaccaridi derivati dalle pareti cellulari di microrganismi, dotati di immunostimolazione specifica e aspecifica. In quanto apteni riconferiscono alle tossine batteriche ed alle forme sprovviste di parete cellulare un carattere antigenico completo, ri-evocando una specifica risposta immunitaria. Oltre a quelli già citati nel ciclo dei due precedenti gruppi ricordiamo:
Brucella melitensis – Escherichia coli – Klebsiella pneumoniae – Mycobacterium bovis – Proteus vulgaris – Pseudomonas aeruginosa – Salmonella enteritidis – Serratia marcescens – Trichtophyton verrucosum – Staphilococcus aureus e pyrogenes.
Sotto il profilo diagnostico, sempre maggiore importanza ha assunto la microscopia in campo oscuro, elaborata da Enderlein, in grado di visualizzare la presenza di organismi pleomorfi su campioni di sangue umano fresco.
Occorre infine non trascurare il ruolo svolto dall’acidosi come noxa concausale premorbosa. E’ noto infatti che uno spostamento del pH su valori bassi (<6) predispone a fenomeni di flogosi ed autoaggressione tessutale, oltre alla demineralizzazione indotta da ingenti prelievi di sostanze alcalinizzanti a livello osteo-muscolare.
Peraltro la reiterata richiesta di minerali ad azione basica (Fe, Mn, Cu, Mg, Ca, K, Na) induce immunodepressione, demineralizzazione ed intox mesenchimale.
Inoltre il deficit emuntoriale imputabile alla presenza di omotossine e minerali inorganici, predispone a litiasi e a sclerosi.
Da ciò l’importanza di favorire l’equilibrio acido-base sia attraverso un’adeguata alimentazione, sia mediante l’impiego di preparati ad hoc (bicarbonato di sodio e potassio, calcio carbonato, magnesio idrossido, sodio citrato, zinco gluconato) miranti a ristabilire nell’organismo la funzione tampone.
By dott. Giancarlo Cavallino (medico) – Tratto da: smige.net
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Environ Health Prev Med. 2007 Nov; 12(6): 238–245. – doi: 10.1007/BF02898030 – PMCID: PMC2723483 – PMID: 21432069
Max von Pettenkofer (1818-1901) quale pioniere dell’igiene moderna e della medicina preventiva
Wolfgang Gerhard Locher
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Estratto
Max von Pettenkofer (1818-1901) apparteneva all’élite scientifica del XIX secolo.
Con la sua ricerca rigorosa delle leggi della natura e la sua lotta per la verità scientifica, Pettenkofer era il prototipo di un ricercatore moderno. Nel campo dell’igiene, ha cercato modi e mezzi per preservare la salute e prevenire le malattie.
Con la sua coerente applicazione del metodo sperimentale nel campo della salute pubblica, Pettenkofer ha aiutato la disciplina dell’igiene a fornire risposte precise e affidabili alle domande sanitarie.
Nel suo lavoro sperimentale sull’igiene, Pettenkofer ha cercato una risposta ad ogni domanda immaginabile riguardante la connessione tra l’organismo umano e il suo ambiente.
Per procedere in questa direzione, Pettenkofer ha unito l’esperienza medica con fisica, chimica, tecnica e statistica. Anche oggi il moderno “crossover thinking” ha reso l’igiene al primo campo medico interdisciplinare.
Con il suo Institute of Hygiene, Pettenkofer creò nel 1879 il primo centro di competenza per l’igiene e l’ambiente nel mondo, aprendo una nuova era di osservazione ambientale.
Nell’ambito dell’igiene, Pettenkofer si è rivolto anche alle questioni nutrizionali e alla qualità dei prodotti alimentari.
La scienza dell’igiene deve a Max von Pettenkofer non solo il suo sviluppo e la sua cartografia, ma anche la sua introduzione come disciplina accademica. Infine considerava l’igiene anche come elemento economico e culturale. La sua idea di un terreno pulito nelle città e la sua promozione di un adeguato approvvigionamento idrico e di sufficienti reti fognarie sono collegate alla sua teoria del colera. Pettenkofer riteneva che si potesse vincere una battaglia contro questa epidemia.
Parole chiave: Max von Pettenkofer, Giappone, igiene, colera, medicina preventiva
Le note
A questo proposito dobbiamo citare ad esempio J. Forster ad Amsterdam e poi a Strassburg, p. Hofmann a Leipzig, K.B. Lehmann a Würzburg, Wolffhügel a Göttingen e M. Rubner a Marburg e Berlino. In paesi stranieri dobbiamo fare riferimento a Isidor Soyka (Praga) o von Fodor (Budapest). Bubnoff (Moskow) e Subottin (Kiew). In Giappone, Ogata, Tsuboi e Nakahama furono responsabili della diffusione delle idee di Max von Pettenkofer e divennero membri dell’Università di Tokyo.
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Tratto da: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2723483/