SANGUE di malati di AIDS trattato con Correnti elettriche a basso Voltaggio AIDS TREATMENT GUIDELINES REVISED (English) (By Anthony J. Brown – Reuters 2 February 2001) TRATTAMENTO del sangue di malati di aids con corrente a basso voltaggio Nell’autunno del 1990, due ricercatori medici, i dottori William Lyman e Steven Kaali, lavorando al College di Medicina intitolato ad Albert Einstein a New York City fecero una scoperta importante. Essi trovarono che si poteva disattivare il virus HIV applicando corrente elettrica a basso voltaggio, con flusso di corrente estremamente piccolo, al sangue infetto d’AIDS in una provetta. Inizialmente, scoprirono ciò in laboratorio attraverso l’inserimento di due elettrodi di platino in una provetta di vetro riempita con sangue infetto da HIV-1 – vedi anche Zapper + Nutriterapia Essi applicarono corrente elettrica agli elettrodi e trovarono che un flusso di corrente della portata di 50-100 microamperes (unità di misura) produsse i risultati più efficaci. Praticamente tutte le particelle del virus HIV furono danneggiate mentre le cellule del sangue normale rimasero non danneggiate. Le particelle virali non furono distrutte direttamente dalla corrente elettrica, ma piuttosto la proteina del rivestimento esterno del virus è stata danneggiata in modo tale da impedire che il virus eseguisse la trascrittasi inversa, un enzima necessario al virus per invadere le cellule umane. La trascrittasi inversa permette al virus di entrare nella linea cellulare umana T (chiamata CEM-SS) e comandare il dispositivo di riproduzione del DNA. Dopo aver usato la cellula ospitante per riprodursi in mille nuovi virus, la cellula ospitante gonfiata (ora chiamata syncytia o cellula gigante) brucia ed espelle i contenuti nel flusso sanguigno o nel sistema linfatico. Questo è quanto il virus diffonde, ma mancando la trascrittasi inversa, il virus HIV non può invadere la cellula ospitante diventa vulnerabile alla distruzione da parte del sistema immunitario del corpo. (I dettagli di questo esperimento possono essere letti dalla domanda di brevetto di Kaali). Un breve annuncio di questa scoperta è apparso nello Houston Post (marzo 20, 1991), poi in Science News (marzo 30, 1991 pag.207) e più tardi nella rivista Longevity: (dicembre 1992 pag.14). Seguendo il loro lavoro nell’autunno del 1990, Kaali e Lyman hanno presentato le loro scoperte al Primo Simposio Internazionale sulla Combinazione delle Terapie (una conferenza sull’AIDS) in Whasington DC il 14 marzo del 1991. Kaali ha sottolineato due metodi di trattamento su un paziente malato/a d’AIDS con questa nuova terapia: un metodo impiegato rimuovendo una piccola parte di sangue, elettrificandola e quindi reinserendola nel corpo del/la paziente. Il secondo metodo usato cucendo un generatore in miniatura di corrente elettrica insieme a due sottili elettrodi direttamente nel “lumen” dell’arteria. Per un trattamento a lungo termine la mini unità di elettrificazione avrebbe bisogno di essere rimossa e riposta in un nuovo posto nell’arteria dopo 30-45 giorni perchè la cicatrizzazione del tessuto e la calcificazione, formandosi intorno all’unità impiantata, potrebbero bloccare l’arteria. Kaali (insieme al co-inventore Peter Schwolsky) fece domanda per un brevetto su questo dispositivo elettrificante impiantabile il 16 novembre 1990 e nove mesi più tardi fu garantita la licenza numero #5,139,684, il 18 agosto 1992. Qui è interessante notare due cose: 1. Per ottenere una licenza dall’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti, Kaali e Schwolsky dovettero provare che il dispositivo lavorava come pubblicizzato. Mancando solide prove, i brevetti degli Stati Uniti sono semplicemente non garantiti. 2. Molto spesso occorrono anni per ottenere un brevetto, eppure questo fu garantito in soli nove mesi; per me un’ulteriore indicazione della forza delle loro richieste. E’ interessante notare che oltre alle 3 pubblicazioni menzionate sopra e alla conferenza sull’AIDS del marzo del 1991, niente ancora è apparso sulla stampa, in radio, o in TV circa l’importante scoperta come potenziale trattamento e cura dell’AIDS di Kaali e compagnia. I più rispettabili osservatori sentono che la scoperta di Kaali e Lyman fu intenzionalmente soppressa dopo la presentazione alla conferenza del marzo del 1991. Se la ricerca sull’AIDS fosse di un certo livello e non la finzione che è attualmente essa avrebbe meritato le copertine dei notiziari in tutto il mondo. (Nel 1999, all’incirca, fui contattato da una donna con l’AIDS che riuscì a contattare il dottor William Lyman al telefono. Lei gli chiese degli esperimenti con Kaali a riguardo della elettrificazione del sangue e se poteva ottenere il trattamento mediante loro. Lyman negò ogni conoscenza di un qualche trattamento AIDS o cura. Egli disse che non aveva mai sentito del dottor Kaali e che non aveva idea di cosa ella stesse parlando circa l’elettrificazione del sangue e quindi attaccò il telefono. Cosa ci dice ciò del potere delle persone dietro la soppressione di questa scoperta ? Non hanno nessuna registrazione dello U.S. Special Virus program [programma degli Stati Uniti sul Virus Speciale ] (1962-1978). Non hanno mai menzionato la CURA del 1997 per l’AIDS, nominata “TETRASIL”. PERCHE’ ? Boyd EdGraves, J.D: 619-849-9364 Tratto da: http://www.comedonchisciotte.org >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> La HAART è indubbiamente efficace nella riduzione della mortalità nell’HIV, perche’ i malati muoiono piu’ lentamente che con l’AZT, ma contemporaneamente è fonte di forte epatotossicità. Uno studio retrospettivo del New England Medical Center di Boston (USA) prende in esame le cause del decesso in pazienti HIV+ nel 1991, 1996, 1998-1999 in cura presso lo stesso centro. Negli anni 1998-99 il 50% dei decessi era dovuto alle condizioni epatiche, paragonato al solo 11.5% del 1991 e al 5% del 1996. Nel 1998-99 il 55% dei pazienti aveva carica virale < 50 cp/ml e/o CD4 > 200 cell/mm(3) nell’anno prima del decesso. La maggior parte dei pazienti era HCV+ (75% nel 1991, 57.7% nel 1996, 93.8% nel 1998-99). Inoltre nel 1998-9 il 32% dei pazienti fu costretto ad interrompere la HAART per motivi di tossicità epatica, rispetto allo 0% del 1991 e al 5.6% del 1996. E poi dicono che vogliono ri-sanare i malati di aids……si, ma sotto 2 metri di terra….. “Il paziente malato di Aids NON muore a causa del virus dell’HIV ma per alterazioni dell’assorbimento intestinale e quindi per ipoalimentazione (malNutrizione), dovuta a una grave micosi.” (By Dott. Gerhard Orth, Leuthkirch) vedi: Aids its the Bacteria stupid – PDF + Aids its really caused by a virus ? + L’altra storia dell’Aids + Hiv virus inventato Gli sconvolgenti documenti ufficiali, alcuni dei quali totalmente inediti in Italia, che provano la truffa dell’Hiv-Aids. Fatti a me ben noti, da giornalista investigativo e dati per scontati gia’ nel 1983…. Frutto di 3 anni di ricerca intesa e ostacolata di un dottore italiano che, minacciato di morte, è emigrato all’estero. Facciamo girare e diffondiamo il più possibile per favore. Grazie a tutte/i. http://www.scribd.com/doc/135713547/Hiv-La-Frode-Scientifica-Del-Secolo-documenti-Ufficiali >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> New York Revised AIDS treatment guidelines call for delaying antiretroviral therapy in patients who have no symptoms, US government researchers will announce Monday. The new recommendations aim to reduce the toxic effects of the powerful drugs HIV-infected people take to fight the virus. “The philosophy of the original guidelines was to hit hard and hit early,” Dr. Anthony Fauci, director of the National Institute of Allergy and Infectious Diseases (news – web sites), told Reuters Health Thursday. “That philosophy was reasonable if you assumed that antiretroviral therapy could eradicate the virus and ultimately get people off therapy.” However, Fauci explained, since clearing the virus completely is not currently possible, people will likely need to keep taking their medicines indefinitely. “This shifts the risk-benefit ratio to looking at the long-term toxicities of treatment,” he said. “If you look at people who have been treated for many years, there is an increasing incidence of toxicities…and emergence of resistant organisms,” Fauci added. The hallmark of HIV infection is damage to the immune system. Dropping levels of a type of white blood cell called CD4+ cells is a sign doctors use to monitor this destruction. Previously, antiretroviral therapy was recommended for symptom-free patients who had 500 CD4+ white blood cells per microliter of blood, or 10,000 copies of the virus per milliliter of plasma according to a measurement called branched-DNA testing. The current revision calls for delaying treatment until the CD4+ cell count is less than 350 cells/microliter, or the viral load is greater than 30,000 viral copies by branched-DNA testing. In essence, “we are setting the bar at a more advanced stage of disease,” Fauci noted. Current research suggests that delaying treatment in this way will not impact survival or time to development of an AIDS-defining illness, Fauci pointed out. But this delay may help reduce the incidence of the toxic cumulative side effects linked to the “cocktail” of drugs HIV patients take. Fauci emphasized that the treatment revisions were for asymptomatic patients only. Guidelines for patients who have symptoms, or whose CD4+ cell counts are less than 200 cells/microliter have not changed. The revised guidelines, a joint effort of the Department of Health and Human Services and the Henry J. Kaiser Family Foundation, will be released on February 5. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> THE AIDS BLUNDER – By David Rasnick – Mail & Guardian (South Africa) 24 Jan. ’01 The contagious, HIV hypothesis of AIDS is the biggest scientific, medical blunder of the 20th Century. The evidence is overwhelming that AIDS is not contagious, sexually transmitted, or caused by HIV. I have come to realize that embarrassment is the main obstacle to exposing this simple fact. So why are we barraged, almost daily, by an endless litany of AIDS horrors and HIV statistics? Why do virtually all doctors and public health officials profess their unswerving allegiance to the unproven hypothesis that AIDS is contagious and sexually transmitted when the evidence is greatly against it? There are more than 100 thousand doctors and scientists who have built their careers and reputations by simply accepting the articles of faith about AIDS. At this late date, it is simple human embarrassment that is the biggest obstacle to bringing the AIDS insanity to an end. It is the fear of being so obviously and hopelessly wrong about AIDS that keeps lips sealed, the money flowing and AIDS rhetoric spiraling to stratospheric heights of absurdity. The physicians who know or suspect the truth are embarrassed or afraid to admit that the HIV tests are absurd and should be outlawed, and that the anti-HIV drugs are injuring and killing people. We are taught to fear antibodies, and to believe that antibodies to HIV are a harbinger of disease and death ten years in the future. When you protest this absurdity and point out to health care workers that antibodies are the very essence of anti-viral immunity your objections are met with either contempt or embarrassed silence. The National Institutes of Health, the Centers for Disease Control, the Medical Research Council of South Africa, and the World Health Organization are terrorizing hundreds of millions of people around the world by their reckless and absurd policy of equating sex with death. Self preservation compels these institutions to not only maintain but to actually compound their errors, which adds to the fear, suffering, and misery of the world-the antithesis of their reason for being. The only way we can free ourselves from the AIDS blunder and bring an end to the tyranny of fear is to have an open international discourse and debate on all things AIDS. Anger will be a natural response to facing the enormity of the scandal of AIDS. Anger has its place but it should be put aside quickly. It is a mistake to focus on villains and on whom to punish. The AIDS blunder is a sociological phenomenon in which we all share a measure of responsibility. Ultimately, the AIDS blunder is not really about AIDS, nor even about health and disease, nor even about science and medicine. T he AIDS blunder is about the health of our democracies. A healthy democracy demands that its citizens keep a skeptical, even suspicious, eye on its institutions in order to prevent them from becoming the autonomous, authoritarian regimes they are now. The AIDS blunder shows that we need to rethink and restructure our institutions of government, science, health, academe, journalism and media. We must replace the National Institutes of Health as the primary gatekeeper of research funding with numerous competing sources of funding. We must restructure the peer review processes of scientific publishing and funding so that they do not promote and protect any particular dogma or fashion of thought or exclude competing ideas. A robust and mean investigative journalism must be revived, rewarded and cherished. Finally, as citizens we must take back the authority and responsibility for our own health and well being and that of our democracies. Tratto da: ilvirusinventato.it