Thabo Mbeki interviene sulla causa in Sudafrica “La salute è per tutti”
Il presidente sudafricano interviene alla vigilia del processo di Pretoria: 39 multinazionali del farmaco contro la legge che renderebbe accessibili ai poveri le medicine anti aids – THABO MBEKI
La salute è probabilmente uno dei temi più scottanti tra quelli che hanno interessato il nostro Paese nei sette anni dalla liberazione. In questo campo abbiamo sollevato alcune questioni, a proposito dell’hiv/aids e della legislazione che ci permetterebbe di acquistare farmaci e medicinali a prezzi accessibili.
Ma l’applicazione del Control Act sui medicinali e sulle relative sostanze è stata ostacolata per tre anni, in tribunale, da 39 multinazionali farmaceutiche. Secondo le ultime stime 4,7 milioni di sudafricani, vale a dire circa uno su nove, sono sieropositivi.
Il fatto che la salute abbia assunto una tale centralità nei discorsi pubblici conferma l’importanza del problema nella lotta incessante che conduciamo per una vita migliore per tutti. Per noi è fondamentale restare uniti, facendo fronte in modo efficace ai problemi sanitari che i sudafricani, e soprattutto i milioni di poveri, si trovano a dover affrontare.
La lotta alla povertà è sicuramente centrale in questo sforzo, ed implica la risoluzione di molti problemi: assicurare la possibilità di accesso a un’alimentazione sana, all’acqua potabile, a misure igieniche moderne, ad un ambiente pulito e salubre.
L’assistenza medica primaria comprende anche la reale possibilità di accesso ai servizi medici di base, inclusi i farmaci e i medicinali. Il governo deve impegnarsi per far fronte a tutti questi bisogni in modo equilibrato.
Ciò comporterà, tra le altre cose, un aumento del numero di persone con adeguata formazione sanitaria da ricercare all’interno della comunità. Organizzazioni popolari – come il Congresso Nazionale Africano (ANC) e le Leghe dei Giovani e delle Donne – dovranno ancora una volta mobilitarsi a sostegno degli operatori nell’interesse della popolazione. Uno dei compiti di questi operatori sarà quello di condurre una grande campagna di istruzione su una vasta gamma di questioni: dall’importanza di usare acqua pulita per evitare varie malattie all’uso dei preservativi per prevenire la diffusione di malattie trasmesse per via sessuale.
La questione dei farmaci e dei medicinali a prezzi accessibili è al centro dei nostri sforzi per il raggiungimento dell’obiettivo salute – per – tutti. In questo contesto, dobbiamo esprimere il nostro sincero apprezzamento alla casa farmaceutica americana Pfizer che ha deciso di rendere uno dei suoi medicinali contro l’aids/hiv accessibile ai sudafricani, gratuitamente, per due anni. Questo semplice provvedimento farà risparmiare al servizio sanitario pubblico circa 43 milioni di dollari l’anno. La Pfizer fornirà inoltre i fondi necessari sia alla formazione di operatori medici in grado di somministrare il farmaco, sia all’acquisto di attrezzature necessarie per la pratica dei test medici sui pazienti.
Tutto ciò rappresenta un esempio concreto di quello che può essere fatto attraverso la collaborazione tra il settore pubblico e privato per fronteggiare una questione di vita o di morte: migliorare la salute dei poveri.
Sappiamo bene che esiste una contraddizione implicita tra l’obiettivo della salute per i poveri, in cui noi siamo impegnati, e la ricerca di profitto, che è il fine di una qualsiasi impresa commerciale.
Prova inequivocabile di questa contraddizione è l’enorme inadeguatezza delle risorse impegnate nello sviluppo di farmaci e medicinali per la lotta alle malattie causate da povertà e sottosviluppo.
Ma è impossibile risolvere il conflitto permanente tra popolazioni e case farmaceutiche se tutti gli interessati, inclusi i Paesi sviluppati, non accettano il fatto che si può far fronte sia ai bisogni dei poveri che agli imperativi di ordinaria attività commerciale.
Visto il riconoscimento ormai universale dell’importanza di sradicare in modo globale la povertà, equilibrare il rapporto tra salute e sviluppo economico, e il bisogno di colmare il solco che divide i ricchi dai poveri, il Nord dal Sud, dovrebbe essere possibile raggiungere un punto comune: la salute dei poveri è un diritto umano fondamentale.
Il nostro impegno deve continuare a diffondere l’accettazione di questa posizione e, di conseguenza, a generare lo sviluppo di campagne per il miglioramento radicale della salute della maggioranza della popolazione nel nostro Paese e nel resto del mondo.
E’ un peccato che un tema come questo, un tema che attiene ai diritti umani, alla dignità umana e alla vita stessa, sia finito nei nostri tribunali – come se l’adozione di leggi che ostacolano il raggiungimento dell’obiettivo salute – per tutto – il- mondo, possa mai costituire un atto di giustizia.
Tuttavia, come sempre, rispetteremo la decisione finale della nostra magistratura.
Copyright Ips/il manifesto – (traduzione di Maurizia Garzia)
“Il paziente malato di Aids NON muore a causa del virus dell’HIV ma per alterazioni dell’assorbimento intestinale e quindi per ipoalimentazione (malNutrizione), dovuta a una grave micosi.” (By Dott. Gerhard Orth, Leuthkirch) + L’altra storia dell’Aids + Hiv virus inventato